LAVORI IN QUOTA: RISCHI E MISURE DI SICUREZZA Linee …...Riferito al rischio di caduta dall’alto...
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Giuseppe D’Agostino
LAVORI IN QUOTA: RISCHI E MISURE DI SICUREZZA
Linee vita e sistemi di ancoraggio
Valutazione del rischio2 ing. giuseppe d’agostino
I rischi di caduta dall’alto
� In molti interventi di manutenzione di breve durata ( ispezione e pulizia del
tetto o della canna fumaria, installazione e manutenzione di antenne e
lucernari, di elementi di lattoneria e accessori del fabbricato) si è
riscontrato che detto obbligo è disatteso a causa dei tempi e dei costi di
realizzazione.
DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO SULLE COPERTURE
I rischi di caduta dall’alto
DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO SULLE COPERTURE
Per sopperire a tale carenza era già intervenuto il D.Lgs. 626/94 che
prevedeva, ad integrazione delle “misure di protezione collettiva”
l’utilizzo dei cosiddetti “Dispositivi di Protezione Individuali ” (DPI), in
genere,costituiti da una imbracatura di sicurezza, munita di una corda di
trattenuta, a sua volta agganciata a un robusto ancoraggio fisso
dell’edificio.
Una soluzione apparentemente semplice, che presenta tuttaviaun grosso
problema: dove agganciarela corda di trattenuta, tenendo conto che i
comignoli non sono strutture sufficientemente robuste?
altri termini, una volta saliti su un tetto per installare un’antenna, dove si
agganciala corda dell’imbracatura?
I rischi di caduta dall’alto
DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO SULLE COPERTURE
I rischi di caduta dall’alto
DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO SULLE COPERTURE
Eccoquindi la necessità di installare, sui tetti degliedifici nuovi (o in caso
estese ristrutturazioni) “ punti di ancoraggio” o “ linee vita”, che
costituisconodei veri e propri “ impianti di sicurezza” salvavita.
costodi tali impianti, rispetto al costo complessivo dell’operao rispetto
rifacimento di un tetto, incide in misura poco rilevante ed inoltre è ben
presto ammortizzato nei successivi interventi di manutenzione più rapidi e
sicuri.
I rischi di caduta dall’alto
CRITERI GENERALI DI PROGETTAZIONE
PERCORSO DI ACCESSO
ALLA COPERTURA
PUNTO DIACCESSO
ALLA COPERTURA
TRANSITOIN
COPERTURA
SICUREZZA NELLA FASE
DIAVVICINAMENTO ALLA COPERTURA
SICUREZZAIN COPERTURA
I rischi di caduta dall’alto
DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO SULLE COPERTURE
I rischi di caduta dall’alto
DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO SULLE COPERTURE
I rischi di caduta dall’alto
Soggetti coinvolti nella realizzazione e gestione dei sistemi di ancoraggio installati sulla copertura
SOGGETTI COINVOLTI
CommittenteAmministrazioni
Comunali
Tecnici Comunali
Utilizzatori Impresa
Installatori
Progettista
I rischi di caduta dall’alto
Schema metodologico generale
No inizio attività
Identificazione del pericolo e analisi del rischio
Presenza di rischio e/o pericolo
Eliminazione del rischio e/o sostituzione del pericolo
Rischio e/o pericolo nullo
Individuazione ed adozione delle misure tecnico-organizzative e/o dei dispositivi di protezione collettiva
Rischio residuo accettabile o nullo
Individuazione ed adozione dei dispositivi di
I rischi di caduta dall’alto
I rischi possono essere distinti in:
rischi prevalenti,
rischi concorrenti,
rischi susseguenti
rischi legati all’attività lavorativa .
Rischi prevalenti
Nei lavori su copertura il lavoratore è esposto a
rischi che possono provocare morte, lesioni al
corpo e danni alla salute.
Essi sono:
1. Il rischio di caduta dall’alto derivante da:
lavorazioni in quota;
sfondamento della copertura;
montaggio/smontaggio dei DPC.
I rischi di caduta dall’alto
rischi prevalenti,
2. Il rischio di urto contro i DPC derivante da:
� caduta da superfici a debole pendenza;
� caduta da superfici a forte pendenza.
3. Il rischio di caduta sulla copertura dovuto a:
� perdita di equilibrio.
5. Il rischio dalla copertura con effetti verso l’esterno
dovuto a:
� caduta di materiali verso il basso.
4. Il rischio verso la copertura causato da fattori derivanti
dall’esterno quali:
� linee elettriche aeree;
� caduta di materiali dall’alto.
I rischi di caduta dall’alto
rischi concorrenti,
Rispetto ai rischi prevalenti esaminati, la valutazione dovrà
tenere in considerazione l’eventuale esposizione e la successiva
riduzione di altri rischi quali:
1. Il rischio innescante la caduta derivante da:
� inadeguata capacità portante della copertura;
� insufficiente aderenza delle calzature;
� insorgenza di vertigini;
� abbagliamento degli occhi;
� scarsa visibilità;
� colpo di calore o di sole;
� rapido abbassamento della temperatura.
2. Il rischio di natura atmosferica derivante da:
� vento, pioggia, umidità o ghiaccio sulla copertura.
I rischi di caduta dall’alto
rischi susseguenti,
La valutazione dovrà tenere conto dei rischi susseguenti alla caduta e
connesso all’eventuale utilizzo dei DPI contro le cadute dall’alto (rischio
prevalente) dovuto a:
� oscillazione del corpo con urto contro ostacoli (“effetto pendolo”);
� arresto del moto di caduta per effetto delle sollecitazioni trasmesse
dall’imbracatura sul corpo;
� sospensione inerte del corpo dell’utilizzatore che resta appeso al
dispositivo di arresto caduta e da tempo di permanenza in tale posizione;
� non perfetta adattabilità del DPI;
� intralcio alla libertà dei movimenti causata dal DPI;
� inciampo su parti del DPI.
I rischi di caduta dall’alto
I principali pericoli ( rischi interni ) nei lavori in copertura, in relazione al
lavoro in quota, sono:
caduta dall’alto all’esterno o all’interno dell’edificio;
caduta sulla copertura (per perdita dell’equilibrio);
sfondamento delle copertura.
Si aggiungono inoltre altri pericoli (copertura isolata/non isolata) legati al:
rischio verso la copertura causato da fattori derivanti dall’esterno
rischio verso l’esterno causato da fattori derivanti dalla copertura
Dalla presentazione sono escluse
considerazioni concernenti tutti gli altri rischi
propri delle lavorazioni specifiche, ma che
devono essere comunque presi in debita
considerazione per una analisi completa.
I rischi di caduta dall’alto - COPERTURE
classificazionedi una copertura, ai fini di un programmazione dei
lavori in sicurezza, non è semplice e deve considerare necessariamente la
sovrapposizionedi diversi fattori riguardanti, ad esempio:
l’inclinazione;
praticabilità della copertura (fragilità);
protezioni dei bordi perimetrali;
l’interferenza da o verso le zone perimetrali;
geometria;
l’accessodall’interno o dall’esterno;
dislocazionedegli elementi strutturali; ecc.
I rischi di caduta dall’alto - COPERTURE
classificazioneper la sua completezzanon può essere legataad un solo
fattore.
classificazione,derivata da una corretta e completa impostazione della
valutazionedei rischi conduce allaindividuazione di adeguate misure di
protezionecollettiva e/o di adeguatisistemi di ancoraggiocontro le cadute
dall’alto e/oidonei sistemi di accesso e di percorso.
I rischi di caduta dall’alto - COPERTURE
classificareè necessario definire.
Copertura orizzontale o inclinata (pendenza)
Superficie di lavoro orizzontale: superficie in cui il lavoratore, in piedi o
camminando in ogni direzione su di essa,non è soggettoal rischio di
scivolamentoe/o di rotolamento, mantenendo l’equilibrio nella
posizioneiniziale.
Superficie di lavoro a debole pendenza:
superficie in cui il lavoratore, in piedi o
camminandoin ogni direzione su di essa, pur
potendo mantenere l’equilibrio della
posizione iniziale, è soggettoad un rischio
lievedi scivolamento,di rotolamento.
Superficie di lavoro a forte pendenza: superficie in cui il lavoratore pur
potendostare in piedi o camminare in ogni direzione su di essaè soggetto
un rischio elevato di scivolamento, di rotolamento.
Superficie di lavoro a fortissima pendenza: superficie in cui il lavoratore
non può stare in piedi o camminare in ogni direzione su di essa senza
scivolare,rotolare.
I rischi di caduta dall’alto - COPERTURE
Copertura orizzontale o inclinata (pendenza)
pendenza (l’angolo rispetto all’orizzontale) può non essere il solo
parametro efficace a definire il concetto di “pendenza sicura”; in tal caso
occorre introdurre il concetto della possibile “altezza di caduta
prevedibile”.
questosi può fare riferimento alla norma
EN 13374 (Parapetti provvisori ) che
fornisce delle “informazioni” sull’uso (classe)
parapetti provvisori, in rapporto
all’angolo di inclinazione della copertura e
dell’altezzadi caduta:
I rischi di caduta dall’alto - COPERTURE
I rischi di caduta dall’alto - PARAPETTI PROVVISORI
classeA può essere usata se l’angolo è minore di 10°;
classeB può essere usata se
l’angolo è minore di:
� 30° senza limitazione di
altezza di caduta, o
� 60° ed altezza di caduta
minore di 2 metri;
classeC può essere usata se l’angolo è compreso tra:
30° e 45° senza limitazione di altezza di caduta, o
45° e 60° ed altezza di caduta minore di 5 metri.
I rischi di caduta dall’alto
Copertura orizzontale o inclinata (pendenza)
Si può fare anche riferimento alla norma UNI EN 795(Dispositivi di
ancoraggio) la quale intende :
per linea (di ancoraggio) orizzontale, una linea che devia dall’orizzontale
per non più di 15° e
per l’uso di ancoraggi a corpo morto, una superficie orizzontale se devia
dall’orizzontale per non più di 5°.
I rischi di caduta dall’alto
Per un ulteriore definizione si può fare riferimento alla UNI 8088:1980
Lavori inerenti le coperture dei fabbricati) la quale considera:
coperture orizzontali o suborizzontali quelle con pendenza fino al 15%
;
coperture inclinate con pendenza quelle oltre il 15% fino al 50% (26.5°);
coperture fortemente inclinate quelle con pendenza oltre il 50%.
Le coperture con pendenza variabile lungo il loro
sviluppo (per esempio coperture a volta o
poligonali, ecc.) sono assimilabili, per tratti, ai tipi
precedenti in funzione delle singole pendenze.
Per semplicità di schematizzazione, distinguiamo le
coperture solo come orizzontali ed inclinate,
I rischi di caduta dall’alto - PARAPETTI PROVVISORI
coperture di tipo A:1. Dispositivi UNI 517 tipo A e tipo B2. Dispositivi UNI 795 classe A1 , A2,3. Dispositivi UNI 795 C,4. Dispositivi UNI 795 D
coperture di tipo B:1. Dispositivi UNI 517 tipo A e tipo B2. Dispositivi UNI 795 classe A1 , A2,3. Dispositivi UNI 795 C,4. Dispositivi UNI 795 D
I rischi di caduta dall’alto - PARAPETTI PROVVISORI
coperture di tipo C:1. Dispositivi UNI 517 tipo A e tipo B2. Dispositivi UNI 795 classe A1 , A2,3. Dispositivi UNI 795 D
I rischi di caduta dall’alto - Copertura praticabile e non praticabile
Copertura praticabile
Copertura sulla quale è possibile l’accesso ed il transito di persone, anche
con attrezzature portatili, senza predisposizione di particolari mezzi e/o
misure di sicurezza, in quanto non sussistono rischi di cadutadi persone e/o
di cose dall’alto, né rischi di scivolamento in condizioni normali (UNI 8088).
Copertura non praticabile
Copertura sulla quale non è possibilel’accesso ed il transito di persone,
senza predisposizionedi particolari mezzi e/o misure di sicurezza, contro il
pericolo di caduta di persone e/o di cose dall’alto e contro i rischi di
scivolamento (UNI 8088).
In aggiunta a quanto sopra, per quanto concerne la praticabilità , in
relazione ai carichi di esercizio applicabili alle coperture (copertura
portante), riferirsi al D.M. 14.01.2008 (Norme tecniche per le costruzioni )
tabella 3.1. II.
Dispositivi di ancoraggio ed UNI EN 795
Riferito al rischio di caduta dall’alto ed ai relativi sistemi di protezione,dal Testo Unico ci giungono le indicazioni per realizzare i seguentidocumenti:
D.Lgs. 81/2008Testo Unico
Progetto per la messa insicurezza della copertura(eliminare i rischi) e per
fornire informazioni a chiutilizzerà il sistema di
protezione
Relazione di calcolo per laverifica di tenuta degli
ancoraggi e della struttura acui si fissa la linea vita –
secondo UNI EN 795
Dispositivi di ancoraggio ed UNI EN 795
D.Lgs. 81/2008Testo Unico
Valutazione di tutti irischi e compilazione
relazione condescrizione modalità
utilizzo sistemaanticaduta
Campo di applicazione
Art 15
Art 26
Art 90
Art 105
Art 91
Art 111
Art 115
Responsabilità e criteri di scelta
Alternativa ai Disp. diProtezione Collettiva
UNI EN 795 UNI 11158
Le norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nei lavori in quota
Il datore di lavoro, nei casi in cui i lavori temporanei in quota non
possono essereeseguiti in condizioni di sicurezza e in condizioni
ergonomiche adeguate a partire da un luogo adatto allo scopo,
scegliele attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere
condizioni di lavoro sicure, in conformità ai seguenti criteri:
a) priorità alle misure di protezione collettivarispetto alle misure
di protezione individuale;
b) dimensionidelle attrezzature di lavoro confacentialla natura
dei lavori da eseguire, alle sollecitazioniprevedibili e ad una
circolazione priva di rischi.
Le norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nei lavori in quota
2. Il datore di lavoro sceglie il tipo più idoneodi sistema di accesso
ai posti di lavoro temporanei in quota in rapporto alla
frequenza di circolazione, al dislivello e alla durata
dell'impiego.
Il sistema di accesso adottatodeve consentirel’evacuazione in
caso di pericolo imminente.
Il passaggio da un sistema di accesso a piattaforme, impalcati,
passerelle e viceversanon devecomportare rischi ulteriori di
caduta
SISTEMI DI PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALL’ALTO
a) assorbitori di energia;
b) connettori;
c) dispositivo di ancoraggio;
d) cordini;
e) dispositivi retrattili;
f) guide o linee vita flessibili;
g) guide o linee vita rigide;
h) imbracature.
Nei lavori in quota qualora non siano state attuate misure di protezione
collettiva come previsto all’articolo 111, comma 1, lett. a), è necessario
che i lavoratori utilizzino idonei sistemi di protezione idonei per l’uso
specificocomposti da diversi elementi, non necessariamente presenti
contemporaneamente, conformi alle norme tecniche, quali i seguenti:
Dispositivi di ancoraggio ed UNI EN 795
DISPOSITIVI CONFORMI ALLA NORMA UNI EN 795 -2002
La UNI EN 795 ha come oggetto quello di definire, individuare e classificare i dispositivi di ancoraggio” progettati esclusivamenteper l’uso con i DPI
contro le cadute dall’alto.
dispositivo di ancoraggioè l’assemblaggiodi elementi che incorpora uno o più punti di ancoraggio o punti di ancoraggio mobile, che può includere un elemento di fissaggio, destinato ad essere utilizzatocome parte di un sistema
protezione personale dalle cadute, rimovibile dalla struttura e destinato ad essere parte del sistema di ancoraggio.
Dispositivi di ancoraggio ed UNI EN 795
DISPOSITIVI CONFORMI ALLA NORMA UNI EN 795 -2002
punto d’ancoraggioè “l’entità” fisica a cui può essere applicato il DPI.
L’ancoraggio strutturale è l’elemento o gli elementi progettati per l’uso in combinazione con un sistema di protezione personale dalle cadute permanentemente incorporati in una struttura, con l’intenzione che esso/essi non debbano esser rimossi.
Dispositivi di ancoraggio ed UNI EN 795
DISPOSITIVI CONFORMI ALLA NORMA UNI EN 795
dispositivi di ancoraggiorealizzati secondo la norma UNI EN 795sono
marcati CE, ai sensi della direttiva 89/689/CEE, recepita in Italia con il D.Lgs.
475/92 , quando sono provvisori portatili (trasportabili, installabili e
rimovibili ed in tal senso progettati dal fabbricante).
Quando un dispositivo di ancoraggio è marcato CE ai sensi della direttiva
89/689/CEE è considerato un DPI.
La norma UNI EN 795 – 2002 suddivide i dispositivi di ancoraggio in 5 classi.
Dispositivi di ancoraggio ed UNI EN 795
la nuova norma EN 795- 2012 è già disponibile presso l'UNI - per adesso solo in
lingua Inglese in quanto non è stato ancora possibile effettuare la traduzione
quindi teoricamente è già disponibile e valida ed usabile in pratica siccome è
richiesto che la norma venga tradotta nella lingua del paese in cui operi si può
pensare che si potrà usare a Gennaio 2013
tutte le linee attualmente installate ed in produzione sono in effetti conformi alla vecchia EN 795-2002 e quindi perfettamente valide
le nuove norme tecniche non sono retroattive
ovviamente da questo momento in avanti chiunque voglia far testare un ancoraggio EN795 dovrà fare riferimento alla NUOVA norma
dove aumenta il carico di prova statica sugli ancoraggi verranno valutate le flessioni sotto carico degli ancoraggi le linee classe C -------------------���� tipo C le linee classe D ------------------���� tipo D
potranno essere usate DA UNA SOLA PERSONA !!
Tipologie di DISPOSITIVI
DISPOSITIVI CONFORMI ALLA NORMA UNI EN 795
Classe A1 – A2: Ancoraggi strutturali
progettati per essere fissati a superfici
verticali, orizzontali o inclinate.
Punti fissi idonei per il fissaggio su tetti orizzontali o
inclinati o su muri (es: pareti, colonne, architravi).
UTILIZZO: SOLO 1 PERSONA PER VOLTA
Classe A1
Tipologie di DISPOSITIVI
DISPOSITIVI CONFORMI ALLA NORMA UNI EN 795
Ancoraggi di Classe A2
Punti fissi per tetti inclinati.
UTILIZZO: SOLO 1 PERSONA PER VOLTA
Punti di ancoraggio
Tipologie di DISPOSITIVI
DISPOSITIVI CONFORMI ALLA NORMA UNI EN 795
La classe A comprende i dispositivi di ancoraggiocon uno o più punti di ancoraggio stazionari, durante l’uso, e con la necessità di ancoraggio o più ancoraggi strutturali da fissare alla struttura.
Punto di ancoraggioStrutturaAncoraggio strutturale
2
31
ancoraggio di classe A con ancoraggio strutturale
Tipologie di DISPOSITIVI
DISPOSITIVI CONFORMI ALLA NORMA UNI EN 795
Punto di ancoraggioStrutturaElemento di fissaggio
ancoraggio di classe A con elemento di fissaggio
3 2
1
2
3
1
Tipologie di DISPOSITIVI
DISPOSITIVI CONFORMI ALLA NORMA UNI EN 795
Classe B: Dispositivi di ancoraggio provvisori
portatili .
Questa tipologia di dispositivi contempla i
treppiedi e tutte quelle attrezzature che possono
essere utilizzate per tutelarsi dal rischio di caduta
da zone sopraelevate.
Vengono utilizzati per lavori di modesta entità
e vengono successivamente rimossi dalla zona di
lavoro.
Tipologie di DISPOSITIVI
DISPOSITIVI CONFORMI ALLA NORMA UNI EN 795
Classe C: Dispositivi di ancoraggio che
utilizzano linee di ancoraggio flessibili
orizzontali.
Ovvero linee di ancoraggio flessibili che
deviano dall’orizzontale non più di 15°,
misurati tra un ancoraggio di estremità
ed uno intermedio
Ancoraggio di estremità Ancoraggio intermedio Punto di ancoraggiomobile o connettore
Linea di ancoraggio flessibile
Tipologie di DISPOSITIVI
DISPOSITIVI CONFORMI ALLA NORMA UNI EN 795
Classe D:Dispositivi di ancoraggio che utilizzano
rotaie di ancoraggio rigide orizzontali.
Tipologie di DISPOSITIVI
DISPOSITIVI CONFORMI ALLA NORMA UNI EN 795
Classe E: Ancoraggi a corpo morto da utilizzare su superfici orizzontali,
inclinate fino 5° rispetto all’orizzontale, in cui le prestazioni sibasano esclusivamente sulla massa e l’attritodegli stessi e la superficie
Tipologie di DISPOSITIVI
Linea vita con torrette indeformabili
Linea vita
Ganci da Tetto
Oltre alla UNI EN 795, anche la norma UNI EN 517“Accessori prefabbricati
per coperture – Ganci di sicurezza da tetto” fa riferimento a dispositivi fissi di
ancoraggio.
Quest'ultima fa riferimento ai " Ganci di Sicurezza", ovvero ad elementi della
costruzione situati sulla falda del tetto, allo scopo di garantire la sicurezza
delle persone e la trattenuta di carichi durante lo svolgimento di lavori di
manutenzione.
Tipologie di DISPOSITIVI
DISPOSITIVI CONFORMI ALLA NORMA UNI EN 517
Tipologie di DISPOSITIVI
DISPOSITIVI CONFORMI ALLA NORMA UNI EN 517
Pur essendo progettati per funzioni specifiche, quali punto di attacco di scale
di posatori e base d’appoggio per sostenere piattaforme di lavoro, essi
possono anche essere utilizzati come punti fissi di ancoraggio ai quali vengono
agganciati dispositivi di protezione contro la caduta dall’alto .
Per la loro duplice funzione, questi dispositivi sono soggetti esclusivamente
alle disposizioni fornite dalla norma UNI EN 517 e non devono sottostareai
dettami della UNI EN 795.
Tipologie di DISPOSITIVI
DISPOSITIVI CONFORMI ALLA NORMA UNI EN 517
Dimensione e tipo di fissaggio(alla struttura) sono specificate dal fabbricante.
Il fabbricante specificherà che l’installazione dovrà essere ispezionata
ogni anno da persona competente.
I ganci di sicurezza da tetto ricadono sotto la direttiva 89/106/CEE,
pertanto seguono la relativa procedura per l’attestazione di conformità
e vanno marcati CE.
Tipologie di DISPOSITIVI
DISPOSITIVI CONFORMI ALLA NORMA UNI EN 517
I ganci di sicurezza da tetto si differenziano in :
Tipo A: ganci progettati per sostenere forze nella direzione del pendio
del tetto (asse Y);
Y
Tipo A
� Tipo B: ganci progettati
per sostenere forze nella
direzione del pendio del
tetto (asse Y), nella
direzione opposta (asse -
Y), come pure nella
direzione perpendicolare e
parallela alla superficie
del tetto (asse X).
Tipo B
Y
Tipologie di DISPOSITIVI
DISPOSITIVI CONFORMI ALLA NORMA UNI EN 517
Si precisa che i ganci di sicurezza da tetto, inclusi i loro sistemi di fissaggioalla parte portante del tetto, devono essere progettati (quando previstidal fabbricante) per sostenere il carico dinamicoderivante dai DPI controle cadute dall’alto o di trattenuta, secondo quanto previsto dalla norma.
Y
Tipo A
Tipo B
Y
SICIREZZA LAVORI IN COPERTURA
LA SICUREZZA DEI LAVORI IN
COPERTURA INIZIA CON UN IDONEO
SISTEMA DI ANCORAGGIO E PROSEGUE
………………………….……………………………
CON
LA VOLONTA’ DI PERSEGUIRLE
L’approccio ad un lavoro in copertura richiede la preventiva verifica
dei requisiti del sistema di ancoraggio presente e disponibile
e la valutazione delle sue prestazioni
SICIREZZA LAVORI IN COPERTURA
Requisiti tecnico-formali
Requisiti geometrici
Requisiti prestazionali
L’approccio ad un lavoro in copertura richiede inoltre un'attenta
valutazione dei DPI da utilizzarsi a seconda dell'intervento
Requisiti tecnico-formali di un sistema di ancoraggio
sistema di ancoraggiodeve essere corredato da una serie di documenti
predisposti per offrire all’utilizzatore tutte le i nformazioni necessarie al
corretto utilizzo , ad una corretta valutazione dei rischi, e per verificare
l’esistenza e la bontà della filiera
Progettista del sistema
Produttore dei componenti
Installatore dei componenti.
SICIREZZA LAVORI IN COPERTURA
I documenti necessari ad oggi sono
Dichiarazione di conformità di tutti i componenti installati fornita dal
produttore
Dichiarazione di conformità della installazionedi detti componenti
fornita e firmata dall’installatore
Manuale d’uso e manutenzionedei componenti completo di registro delle
visite di controllo fornito dal produttore e firmat o dall’installatore
Relazione di calcolo, redatta da un professionista abilitato, contenente la
verifica della resistenza degli elementi strutturali della copertura alle azioni
trasmesse dagli ancoraggi e il progetto del relativo sistema di fissaggio;
SICIREZZA LAVORI IN COPERTURA
Progetto redatto da professionistache ha configurato il sistema presente
nella copertura oggetto di intervento comprendente:
a) elaborati grafici in scala adeguata in cui sono indicate le
caratteristiche e l’ubicazione dei percorsi, degli accessi, degli
elementi protettivi per il transito e l’esecuzione dei lavori di
copertura;
b) relazione tecnica illustrativadelle soluzioni progettuali, nella quale
sia evidenziato in modo puntuale il rispetto delle misure preventive
e protettive
c) planimetria in scala adeguata della copertura, evidenziando il
punto di accesso e la presenza di eventuali dispositivi di
ancoraggio, linee di ancoraggio o ganci di sicurezza da tetto,
specificando per ciascuno di essi la classe di appartenenza, il
modello, la casa produttrice ed il numero massimo di utilizzatori
contemporanei;
SICIREZZA LAVORI IN COPERTURA
Requisiti geometrici
sistema di ancoraggio deve soddisfare la necessità di operare con
opportune triangolazioni nelle eventuali zone esposte ad effetto pendolo
SICIREZZA LAVORI IN COPERTURA
SISTEMA INCOMPLETOFORTE ESPOSIZIONEAD EFFETTO PENDOLO
OPERATORE
DISPOSITIVO DI ARRESTO CADUTA
Linea di ancoraggio
SICIREZZA LAVORI IN COPERTURA
SISTEMA COMPLETO NESSUNA
OPERATORE
DISPOSITIVO DI ARRESTO CADUTA
Linea di ancoraggio
geometriciPUNTO DI ANCORAGGIO
PUNTO DI ANCORAGGIO
CORDINO DI POSIZIONAMENTO
SICIREZZA LAVORI IN COPERTURA
Un sistema di ancoraggio deve soddisfare la necessità di operare in trattenuta
nelle eventuali zone soggette a scarso tirante d'aria( spazio libero di caduta in
sicurezza, necessario a consentire una caduta senza che l’operatore urti contro
il suolo o altri ostacoli analoghi. )
SISTEMA INCOMPLETO TIRANTE D’ARIA INSUFFICENTE
LINEA DI ANCORAGGIOCLASSE C
OPERATORE
DISPOSITIVO DI ARRESTO CADUTA
SICIREZZA LAVORI IN COPERTURA
LINEA DI ANCORAGGIOCLASSE C
DISPOSITIVO DI ARRESTO CADUTA
OPERATORE
CORDINO DI POSIZIONAMENTO
SISTEMA COMPLETO TIRANTE D’ARIA SUFFICENTE
SICIREZZA LAVORI IN COPERTURA
Verificare i requisiti geometrici di un sistema di ancoraggio significa:
verificare la continuità del sistema fino alla zona d'intervento
verificare che il sistema offra tutto il necessario per ovviare al tipo di
rischio peculiare della zona d'intervento:
caduta + effetto pendolo
caduta con poco tirante d'aria a disposizione
caduta
SICIREZZA LAVORI IN COPERTURA
Lo scopo di un sistema di ancoraggio non è quello di rendere impossibile la
caduta.
Tale compito è svolto dai “sistemi di protezione collettiva”
Lo scopo di un sistema di ancoraggioè quello di:
Trattenere in caso di caduta il “sistema di arresto caduta” ad esso
collegato nel più breve spazio possibile
Offrire la possibilità di operare in sicurezza anche dove l'operatore si
trova esposto all'effetto pendolo o scarso tirante d’aria
Offrire all’utilizzatore la possibilità di operare in sicurezza su tutta la
copertura
SICIREZZA LAVORI IN COPERTURA
Valori di Freccia (deflessione del cavo dei dispositivi UNI EN 795 C)
Minore è la freccia maggiore è la sicurezza.
Si deve considerare l’aspetto dinamico di una caduta e valutare i seguenti
fattori di rischio :
maggiore è la freccia maggiore è il tirante d’aria necessario
maggiore è la frecciamaggiore è l’area della copertura interessata dalla
deflessione del cavo.
SICIREZZA LAVORI IN COPERTURA
Va considerato che il colpo di frusta generato da un arresto caduta è potenzialmente
in grado, per le elevate tensioni e velocità in gioco, di recare gravi danni alla
persona che si trovasse in tale area o promuovere rotolamento di oggetti.
E’ possibile modulare la freccia modulando la lunghezza della campata:
minore è la campata minore è la freccia
SICIREZZA LAVORI IN COPERTURA
EFFETTO PENDOLO su linea di ancoraggio UNI EN 795 C)
PREDISPOSIZIONE SISTEMA DI ANCORAGGIO
La parte più delicata dell’operato del progettista, riguarda la definizione
del sistema da adottare, da effettuare preferibilmente durante le fasi di
progettazione dell’edificio(in particolare del solaio di copertura) e non
quando la struttura è già stata realizzata.
Quest’attività può essere scomposta in tre fasi principali:
scelta della modalità di accesso alla copertura;
scelta e definizione della dislocazione dei dispositivi di ancoraggio;
modalità di fissaggio dei dispositivi alla copertura.
PREDISPOSIZIONE SISTEMA DI ANCORAGGIO
SCELTA DELLA MODALITÀ D’ACCESSO
L’accesso alla copertura può avvenire dall’interno oppure dall’esterno
dell’edificio.
In entrambi i casi, la scelta fatta deve essere evidenziata sull’elaborato
grafico di progetto.
Accesso interno
L'acceso dall’interno dell’edificio prevede l’utili zzo di un abbaino o di un
lucernario, che deve essere dimensionato in modo da garantire un agevole
passaggio di persone e di attrezzature.
Risulta inoltre opportuno che:
l’accesso alle coperture non deve comportare la rimozione dell’anta dalla
sede in cui essa è incernierata;
il sistema di connessione dell’anta allo stipite deve impedire il distacco
accidentale dell’anta;
l’anta deve essere provvista di un meccanismo tale da evitare investimento
PREDISPOSIZIONE SISTEMA DI ANCORAGGIO
Esempio di accesso interno tramite apertura verticale
APERTURA D’ACCESSO VERTICALE
ABBAINO DI ACCESSO ALLA COPERTURA - Dimensionamento
ZONA DI PASSAGGIODimensionata per garantire un agevole passaggio di persone e attrezzature
PREDISPOSIZIONE SISTEMA DI ANCORAGGIO
Esempio di accesso interno tramite apertura inclinata
APERTURA D’ACCESSO INCLINATA
ZONA DI PASSAGGIODimensionata per garantire un agevole passaggio di persone e attrezzature
ABBAINO DI ACCESSO ALLA COPERTURA - Dimensionamento
PREDISPOSIZIONE SISTEMA DI ANCORAGGIO
DEFINIZIONE MODALITA' DIACCESSO ALLA
COPERTURAAccesso dall'Interno
del Fabbricato
PREDISPOSIZIONE SISTEMA DI ANCORAGGIO
MODALITA' DI ACCESSO ALLA COPERTURA
Linea inclinata UNI 353.2
PREDISPOSIZIONE SISTEMA DI ANCORAGGIO
Accesso esterno
La seconda possibilità è l’accesso
alla copertura dall’esterno del
fabbricato, ricorrendo all’uso di
specifica attrezzatura (scale,
trabattelli).
Evidente è l’impossibilità al
posizionamento di queste
attrezzature in presenza di rampe
inclinate, alberi o pergolati.
Non risulta adeguata, per ragioni
di funzionalità, la zona d’ingresso
all’edificio.
ZONA DI POSSIBILE ACCESSO
NON E’ POSSIBILE ACCEDERE PRESENZADI RAMPA INCLINATA
NON E’ POSSIBILE ACCEDERE PRESENZADI ALBERI
ZONA DI POSSIBILE ACCESSO
ZONA DI POSSIBILE ACCESSO
MODALITA’ DI DISLOCAZIONE DEI DISPOSITIVI
I dispositivi fissi di ancoraggio devono essere posizionati nella parte più alta
della copertura, in modo che l’operatore, una volta ancorato, risulti essere in
posizione più bassa rispetto al punto di ancoraggio.
Il progettista, nel disporre il sistema, deve tenere conto anche di altri due
fattori:
l'effetto pendoloed
tirante d'aria .
Classe A UNI EN 795
MODALITA’ DI DISLOCAZIONE DEI DISPOSITIVI
MODALITA’ DI DISLOCAZIONE DEI DISPOSITIVI
MODALITA’ DI DISLOCAZIONE DEI DISPOSITIVI
L’inconveniente si evita facendo in modo che il punto d’ancoraggiosia sempre
verticalmente sopra l’operatoree l’inclinazione massima della fune
rispetto alla verticale sia minore di un angolo di ampiezza pari a 15°.
Per evitare l’insorgere
dell’effetto pendolo risulta,
inoltre opportuno
posizionare alcuni
dispositivi di ancoraggio
(preferibilmente di Classe
A o Ganci da tetto) in
prossimità degli
angoli della copertura.
Dispositivo di ancoraggio
Range di lavoro
MODALITA’ DI DISLOCAZIONE DEI DISPOSITIVI
MODALITA’ DI DISLOCAZIONE DEI DISPOSITIVI
SICIREZZA LAVORI IN COPERTURA
Utilizzo dei dispositivi per la prevenzione dell’effetto pendolo
Questi dispositivi
verranno utilizzati
per l’aggancio di
un secondo cordino
durante le fasi di
lavorazione sulla
copertura.
Classe A UNI EN 795
SICIREZZA LAVORI IN COPERTURA
Il tirante d’aria, definito anche “ distanza libera di caduta”, è la distanzatra
punto di ancoraggio e la sottostante superficie di impatto.
Tirante d’aria
La distanza libera di caduta
deve essere tale da garantire,
in caso di caduta, uno spazio
libero per evitare l’impatto al
suolo o contro ostacoli.
SICIREZZA LAVORI IN COPERTURA Tirante d’aria
Per calcolare il tirante d’aria si dovrà tenere conto dei seguenti parametri:
A = lunghezza del collegamento (cordino)
B = lunghezza massima raggiungibile dall’assorbitore di energia (massimo
1.75 m)
C = distanza tra l’attacco
della cintura ed i piedi
dell’utilizzatore (ipotizzato
1.50 m)
D = distanza di sicurezza
(minimo previsto 1.00 m)
La somma di tutte queste
dimensioni darà il valore del
tirante d’aria:
Classe A UNI EN 795
A
B
C
TIRANTE D’ARIA
Lunghezza delcordino + moschettoni
= 1,50 m
Estensione delassorbitore di energia
= 1,75 m
Distanza tra l’attaccodell’imbracatura e ipiedi dell’operatore
= 1,50 m
Distanza minima di
Tirante d’aria minimoNecessario = 6,00
1,50 + 1,75 + 1,50 + 1,00 = 5,75
MINIMA DISTANZA LIBERA DI CADUTA
La minima distanza libera di caduta è la condizione peggiorativa per un corpo in caduta e si ottiene quando il punto di caduta è posto sul perimetro della copertura. Per procedere a una corretta progettazione del sistema anticaduta bisognerà tener contodella MINIMA distanza libera di cadutain modo da valutare quali dispositivi e soluzioni
Dispositivi di ancoraggio di classe A
Questa prima soluzione è consigliata per coperture di
medio –piccoledimensioni, su cui si prevedono interventi
di manutenzione di modesta entità.
COLLOCAZIONE DEI DISPOSITIVI SULLA COPERTURA
Gli ancoraggi devono essere installati ad una distanza di 1,50 – 2,00 metri,
in modo da consentire all’utilizzatore dotato di imbracatura e doppio
cordino, di restare costantemente agganciatoad almeno un dispositivo di
ancoraggio ed effettuare in sicurezza la progressione sulla copertura.
Il progettista deve innanzitutto prevedere la posizione dei dispositivi di
ancoraggio che consentano all’operatore di spostarsi dal punto di accesso
alla copertura, sino alla zona del colmo, dove saranno installati i restanti
elementi che compongono il sistema di ancoraggio, ovvero quelli che
consentono di spostarsi su tutta la superficie del tetto.
Ganci da tetto
Anche questa soluzione è consigliata per
coperture di medie – piccole dimensioni, su
cui si prevedono interventi di manutenzione
di modesta entità.
COLLOCAZIONE DEI DISPOSITIVI SULLA COPERTURA
Gli ancoraggi devono essere installati ad una distanza di 1,50 – 2,00 metri,
in modo da consentire all’utilizzatore dotato di imbracatura e doppio
cordino, di restare costantemente agganciato ad almeno un dispositivo di
ancoraggio ed effettuare in sicurezza la progressione sulla copertura.
Dislocazione dispositivi di ancoraggio di Classe A (UNI EN 795) e di Ganci da tetto (UNIEN 517)
COLLOCAZIONE DEI DISPOSITIVI SULLA COPERTURA
Dispositivi di classe C
Il dispositivo di Classe C, comunemente
definito “linea vita” è la soluzione ideale per
coperture di medie – grandi dimensioni, in
quanto permette all’operatore di spostarsi
senza mai doversi sganciare dal sistema.
COLLOCAZIONE DEI DISPOSITIVI SULLA COPERTURA
Il sistema realizzato con dispositivo di classe C ha la peculiarità di richiedere
di posizionare la linea vita sul colmo della coperturae completare il sistema
con dispositivi di Classe A, da utilizzare per il collegamento accesso - colmo e
per evitare l’effetto pendolo.
Dislocazione dispositivi di ancoraggio di Classe C UNI EN 795 e di Classe A
COLLOCAZIONE DEI DISPOSITIVI SULLA COPERTURA
Il progettista, in relazione anche alle indicazioni del fabbricante, è tenuto ad
elaborare un particolare costruttivo relativo alle modalità di fissaggio dei
dispositivi, da consegnare agli installatori.
In relazione al materiale con cui è realizzata la coperturae sulla scorta di
quanto indicato dal fabbricante nel libretto d’istruzione, il progettista deve
dimensionare in ogni parte gli elementi di collegamentodispositivo –
copertura (bulloni, barre filettate, chiodi, ecc) in modo da garantire la
tenuta del dispositivo nel caso di sollecitazione.
MODALITA’ DI FISSAGGIO DEI DISPOSITIVI
Solaio in laterocemento
Nel caso in cui i dispositivi vengano inseriti in un solaio di laterocemento di
nuova realizzazione, la soluzione ottimale prevede che i supporti del sistema
fisso di ancoraggio vengano inglobati nel gettodi completamento del solaio.
Si può prevedere l'utilizzo di piastre d'appoggio dotate di spinotti che
vengono inglobati nel getto.
MODALITA’ DI FISSAGGIO DEI DISPOSITIVI
Sopra questa prima piastra ne
viene montata una seconda su
cui si installerà il dispositivo di
ancoraggio, sia esso di classe A,
che un supporto per la linea
(* ) Le dimensioni degli spinotti, sia in termini di diametro che di lunghezza, devono essere
Solaio in laterocemento
Nel caso in cui il solaio sia già realizzato, si può forare il calcestruzzoe
ricorrere all’utilizzo di tasselli chimici e bulloni di opportune dimensioni.
Se non si possono utilizzare i tasselli chimici, è necessarioforare da parte a
parte la struttura ed effettuare il montaggio di piastra e contropiastra con
tiranti filettati .
Qualora la struttura su cui installare i dispositivi di ancoraggio fosse
realizzata in calcestruzzo armato precompressosi deve adottare la soluzione
tecnica dell'incravattamento, in quanto è sconsigliato forare le strutture
precompresse, se non su esplicita autorizzazione del progettista dell'opera.
MODALITA’ DI FISSAGGIO DEI DISPOSITIVI
Strutture in acciaio
Anche per le strutture in acciaio, il fissaggio avviene tramite incravattamento.
Una prima tecnica prevede la posizione di piastra e contropiastra alle due
estremità della putrella in acciaio, una seconda coinvolge solo la parte
superiore, ovvero l’ala, della trave.
In ogni caso, la piastra e la contropiastra sono tenute unite da bulloni.
MODALITA’ DI FISSAGGIO DEI DISPOSITIVI
INCRAVATTAMENTO PUTRELLA IN ACCIAIO
MODALITA’ DI FISSAGGIO DEI DISPOSITIVI
INCRAVATTAMENTO DELL’ALA DELLA TRAVE
MODALITA’ DI FISSAGGIO DEI DISPOSITIVI
Anche nel caso in cui fosse
presente una soletta di calcestruzzo
armato nelle parte superiore della
trave in acciaio, si prevede
l’utilizzo di un sistema di fissaggio
tramite incravattamento.
In questo caso la soletta superiore
viene attraversata dalle barre
filettate e su di essa viene fissata
tramite bullonatura la piastra
superiore.
MODALITA’ DI FISSAGGIO DEI DISPOSITIVI
Solaio in legno
I dispositivi di classe A ed i ganci da tetto possono essere fissati alla struttura
lignea della copertura tramite l’ausilio di chiodi opportunamente
dimensionati dal progettista e in relazione alle indicazioni del fabbricante.
MODALITA’ DI FISSAGGIO DEI DISPOSITIVI
Solaio in legno
Una seconda tecnica prevede l’utilizzo di tasselli chimici e di bulloni. Il
procedimento è analogo a quello per il solaio in laterocemento, ricordando che
i fori devono penetrare nella trave per una lunghezza adeguata e non devono
essere troppo vicini alle estremità (bordi) della trave.
Questi due metodi possono essere attuati per tutte le strutture, sia che si tratti
di coperture di nuova realizzazione che esistenti.
MODALITA’ DI FISSAGGIO DEI DISPOSITIVI
Solaio in legno
Nel caso di strutture esistenti, non sempre risulta opportuno installare i
dispositivi tramite la realizzazione di fori all'interno della struttura portante
per non provocarne un ulteriore indebolimento.
La soluzione migliore per effettuare l'ancoraggio è quella di ricorrere
all'incravattamento.
In questo caso, si posizionano due piastre metalliche, una sulla faccia
superiore della trave ed una su quella inferiore, collegate fra loro tramite
barre filettate bullonate.
Il dispositivo di ancoraggio viene poi montato sulla piastra
superiore.