Lavorare in rete con gli altri servizi

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Lavorare in rete con gli altri servizi Teresa Bertotti Metodi e tecniche del Servizio Sociale - Università studi Milano Bicocca

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Lavorare in rete con gli altri servizi

Teresa BertottiMetodi e tecniche del Servizio

Sociale - Università studi Milano Bicocca

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La rete di lavoro: Lavorare con la rete lavoro ‘di’ rete lavorare ‘in’ rete

lavoro di rete lavoro di rete con la persona, lavoro di rete nel servizio e tra servizi, lavoro di rete sul territorio

(Bartolomei, Passera)

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Lavorare in rete :

Pluralizzazione degli attori Interdipendenza Necessità di trovare collaborazioni e forme di integrazione

È considerato necessario, specialmente nei casi complessi

Aiuta a prevenire rischi di frammentare gli interventi Aiuta a controllare la tendenza delle persone/famiglie

ad ‘esportare’ il conflitto nella rete Facilita la realizzazione di interventi coerenti e la

‘costruzione di senso’ Talvolta aiuta a sostenere gli aspetti emotivi e a

‘usarli’ come indicatori significativi

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Il lavoro in rete tra servizi non è ‘dato’

- richiede uno specifico impegno- prevede l’individuazione di obiettivi che ne definiscano almeno in parte gli scopi

- Prevede un’attenzione alla condivisione degli obiettivi e all’individuazione dell’oggetto comune

- vuol dire costruire un sistema sufficientemente integrato di intervento

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Un ‘èquipe temporanea Nel lavoro interistituzionale si tratta di costruire “un’équipe di lavoro temporanea, sul caso”

L’unico ‘collante’ dell’èquipe temporanea è il comune interesse all’intervento sul caso

È cruciale la capacità di costruire obiettivi comuni e condivisi

Questi rappresentano la ragione per cui l’èquipe temporanea esiste

C’è uno scopo generale del lavoro di ognuno, che permette una ricomposizione: la costruzione di percorsi di benessere per le persone

Nelle diverse fasi dell’intervento gli attori di questa èquipe possono essere diversi

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Diversi tipi di interazione

Secondo De Robertis*: Il collegamento La concertazione Il lavoro d’èquipe La consulenza

Bertotti ** Delega - “fai tu” Collaborazione - “facciamo insieme” Consulenza - “dammi un consiglio su come fare”

Metodologia dell’intervento nel lavoro sociale (1986) - pp 182 - 186Bertotti - Gabbana (1993) - l’intervento del CBM e la comunitò di tipo

famigliare. In Campani (a cura di) Maltrattamento all’infanzia, NIS

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Lavorare in rete

prevede la condivisione degli obiettivi che definiscono lo scopo del lavoro di rete Lavoro di gruppo centrato sul compito

Favorire la ricomposizione dei diversi significati dell’intervento (in particolare dove si ‘contendono’ clienti diversi, ugualmente bisognosi ma contrapposti - (es nei casi di tutela dei minori)

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Lo schema dei tasselli (da uno spunto di Gino Mazzoli - studio APS

Milano)

A

C

B

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Strategie del lavoro in rete

mettere in campo un’”organizzazione temporanea” Fatica che va riconosciuta

individuare un ‘facilitatore’ - garante individuare tempi e modi di alcuni scambi

Il lavoro in rete prevede una paritarietà dei punti di vista

Produce una rielaborazione dei nodi problematici emersi

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l’èquipe interservizi:

Professionisti diversiChe appartengono a servizi diversi (diverse culture, diverse soggettività)

Ogni persona è portatrice di differenzeNelle caratteristiche personaliNella formazioneNel ruolo e nel livello professionaleNel servizio di appartenenza

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Le differenze rappresentano vincoli e risorse

Ogni operatore ha una propria rappresentazione di sé, del suo ruolo e dei suoi compiti

Altrettanto ha una rappresentazione dei ruoli e dei compiti degli altri

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Confrontare i diversi punti di vista in merito

al problemail problema di cui ci si occupa insieme:cosa vedo? È un problema anche per me/l’altro? Come lo vedo/vede? Qual è il contributo che posso dare? Cosa penso di poter fare e di non poter fare?

Diverse punteggiature (la mappa relazionale attorno al problema)

Diverse idee sul progetto di intervento

Problem setting .. prima del ‘problem solving’

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Costruire contesti collaborativi

Gruppo come sistema, arbitrarietà dei confini Territorialità e pluriappartenenza Aspetti: disposizione spaziale, comunicazione non verbale, contenuto e relazione, diverse ‘punteggiature degli eventi; simmetria e complementarietà

Quattro dimensioni: realeSociale Rappresentata Interna

(Campanini, 2002 cap 3)

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Elementi che proteggono il lavoro di rete

Pensarsi come alleati e non come competitori

Ogni servizio è al servizio della collettività, con diverse specificità

Sostenere le relazioni ‘che funzionano’ esplicitare i punti di vista Condividere la definizione del problema Facilitare la definizione degli obiettivi condivisi

Costruire un senso comune Riconoscere e valorizzare l’interdipendenza

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Punti di attenzione: Quali sono gli attori della rete? Chi ha il compito di costruirla e ‘manutenerla’? Protocolli - prassi

Individuazione e utilità del ‘tutore’ del processo d’intervento

La partecipazione alla rete/èquipe non può essere obbligatoria

Attenzione ai significati attribuiti Favorire il riconoscimento di ognuno Tollerare incertezze - essere solidali Condividere assunzione di decisioni rischiose

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I fattori critici

I conflitti di potere Le diffidenze reciproche L’incomunicabilità L’autoreferenzialità Burocratizzazione Considerare gli altri solo esecutori

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Il ‘prodotto’ del lavoro di rete non sarà quello pensato da uno degli operatori o servizi ma quello realizzato sulla base della trama delle relazioni e risorse esistenti sia tra i servizi tra loro, sia tra servizi e gli utenti.

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Attivazione

Pensate alla vostra situazione di tirocinio (sottogruppi tematici

Disegnare una mappa di todd (“atomo”) con ancoraggio il servizio/supervisore e e identificare i soggetti con cui ha contatti

Domande possibili: Quali sono gli attori più significativi Qual è lo scopo comune per cui sono in relazione?

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L’invio

Uno snodo cruciale nella costruzione di una buona collaborazione e un buon

intervento

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Punti di attenzione nell’invio

Presentarsi Esplicitare la richiesta, le proprie

idee/aspettative Ri - conoscere il contesto dell’altro,

informarsi sulle prassi esistenti Ascoltare e comprendere il punto di vista

dell’altro operatore Valutare il problema e se si tratterà di una

presa in carico congiunta o un ‘passaggio’ Condividere problemi prima delle soluzioni Riepilogare gli accordi Concordare il messaggio da dare all’utente Non burocratizzare i passaggi, salvo necessità

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I vissuti reciproci e le preoccupazioni

.. Me lo scarica non mi dice più niente Mi sfrutta Sarò in grado di rispondere alle aspettative?

Si troverà bene?

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Un’esercitazioneSei l’as del comune, hai appena terminato un lungo

colloquio con una signora 37 anni con 2 figli di 10 e 7 venuta a chiedere un parere perché vuole separarsi, a seguito di profonde incomprensioni, con il marito, e qualche episodio sporadico di violenza, di cui uno recente.

Lavora da tempo a part time nell’asilo comunale, hanno recentemente cambiato casa affrontando un mutuo molto impegnativo. E’ preoccupata di come la possono prendere i figli, sa che il marito si opporrà alla separazione con tutte le sue forze.

Pensi che ci vorrebbe una consulenza psico sociale, hai qualche preoccupazione per i figli che sembrano effettivamente coinvolti nel conflitto e cominciano a mostrare qualche disagio a scuola. Sai che il consultorio famigliare potrebbe essere una risorsa.

Glielo comunichi, lei si mostra un po’ spersa, ti offri di avviare tu il primo contatto. Mentre la signora ti sta aspetta in sala d’attesa, chiami il consultorio

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Osservazione dai gruppi sull’esercitazione (20 febb 2009)

Gruppo verde As CF: ci siamo presentate, concordato su prassi che

prevede l’accesso diretto da parte della donna AS comune: bene accordo su lavoro successivo

Gruppo viola AS comune: mi sono sentita capita, mi ha detto i servizi

del territorio, non ci siamo chiarite i ruoli che avremmo avuto in seguito

AS CF: bene, meglio accesso diretto da parte dell’utente Gruppo rosso

As del comune: mi sono sentita bene, compresa accolta As del CF: bene, perché lei ha detto cosa poteva fare il

comune e abbiamo condiviso la necessità di intervento del CF.

Gruppo arancione Mi sono sentita aggredita (AS del comune) Non capivo bene cosa voleva da me (as del CF)

Discussione su: su opportunità di invio con relazione scritta Incontro tra gli operatori con utente

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Riferimenti bibliografici

Annamaria Campanini - cap 3 ‘il servizio come sistema’ pp.

Cristina De robertis - Metodologia dell’intervento sociale - cap 9 “l’intervento indiretto” - 182 - 184