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CONSORZIO INTERCOMUNALE PRIULA
METODI DI TARIFFAZIONE DEI RIFIUTI URBANI
Paolo Contò
Consorzio Intercomunale PriulaVillorba (TV)
Ancona, 23 febbraio 2005
IL BACINO TV2
E IL CONSORZIO PRIULA
Dati relativi al Consorzio Priula Anno 2003 ABITANTI
AL 30/09/2003 UTENZE
DOMESTICHE UTENZE
NON DOMESTICHE TOTALEUTENZE
ARCADE 3.653 1.365 170 1.535 BREDA 6.788 2.547 305 2.852 CARBONERA 10.282 4.098 411 4.509 CASALE 10.690 4.219 504 4.723 CASIER 9.502 3.884 460 4.344 GIAVERA 4.590 1.761 272 2.033 MASERADA 8.221 3.167 310 3.477 MONASTIER 3.650 1.342 190 1.532 NERVESA 6.812 2.594 371 2.965 PAESE 19.271 7.104 956 8.060 PONZANO 10.486 4.152 512 4.664 POVEGLIANO 4.381 1.639 190 1.829 PREGANZIOL 15.541 6.107 569 6.676 QUINTO 9.453 3.467 510 3.977 RONCADE 12.059 4.555 650 5.205 SAN BIAGIO 11.434 4.385 616 5.001 SILEA 9.565 3.723 540 4.263 SPRESIANO 10.072 3.988 526 4.514 SUSEGANA 11.103 4.466 707 5.173 VILLORBA 17.351 6.922 1.225 8.147 ZENSON 1.760 636 85 721 ZERO 8.778 3.153 480 3.633 TOTALE 205.442 79.274 10.559 89.833
1. SCELTA DELLA GESTIONE UNITARIA
OMOGENEITA’ DI SERVIZIO DI RACCOLTA
Attivazione di un unico sistema di raccolta differenziata “porta a porta” esteso a tutto il territorio e a tutte le utenze.
Realizzazione di Centri di Raccolta Differenziata in ogni Comune Consorziato
Standardizzazione dei servizi di pulizia del territorio(spazzamento, pulizia cestini…)
1. SCELTA DELLA GESTIONE UNITARIA
OMOGENEITA’ DI TARIFFAZIONEPassaggio da tassa a tariffaRaggiungimento del 100% di copertura dei costi di gestioneApplicazione di una stessa tariffa per tutti gli utenti del Consorzio, calcolata in base all’effettiva produzione di rifiuti (Tariffa puntuale)Applicazione di una stessa % di riduzione per la pratica del compostaggiodomestico
2. SCELTA DELLA TERRITORIALITA’PRESENZA SUL TERRITORIO DI ECOSPORTELLI ATTRAVERSO
I QUALI VIENE GARANTITO:adeguata risposta alle necessità delle utenze laddove esse sono ubicate per garantire qualità dei servizi erogati;conoscenza del territorio e vicinanza alle realtà locali ove i servizi sono svolti per un adeguato controllo;possibilità di ogni utente di potersi rivolgere ad uno qualsiasi degli ecosportelli, garantendo una più ampia possibilità di informazione per l’utenza in tutto l’arco della settimana.
UNIFORMITA’ DI INFORMAZIONE ALL’UTENZA
3. SCELTA DELLO SVILUPPOGestione e pianificazione dei serviziPianificazione territoriale del ciclo integrato dei rifiutiConsulenza ad altri Enti per lo svolgimento dei servizi di gestione dei rifiutiRealizzazione di servizi integrativi di raccolta di rifiuti specialiServizio di gestione e manutenzione verde pubblicoDivulgazione dei dati e apertura dei servizi attraverso il mondointernetSinergia con altri partner per altri servizi di rete (acquedotti, fognature, gas ecc.)Sinergie con altri Enti (Comuni ed autorità di Bacino); questa è indispensabile per mantenere il dato sempre aggiornato soprattutto in riferimento alla toponomastica che garantisce una integrazione territoriale con numerose banche dati disponibile.
PORTA A PORTACONTENITORI VERDI
da 120 L
SECCO NON RICICLABILE
SACCHETTI SEMITRASPARENTI FORNITI ALL’ECOSPORTELLO
SVUOTAMENTO:
1 VOLTA / SETTIMANA
LA TECNOLOGIA PER APPLICARE LA TARIFFA SUL SECCO NON RICICLABILE
In ogni contenitore del secco è installato un transponderelettromagnetico passivo quale trasmettitore di segnale che individua univocamente il contenitore e un codice contenitore come targhetta visibile.
I transponder, alloggiati sul contenitore in posizione opportuna, vengono letti da un’antenna montata sul voltacontenitori del mezzo.
Il codice (univoco a livello mondiale) contenuto nel transponder viene registrato su memory card e in modo ridondante in un PC installato nell’abitacolo del mezzo. Oltre ai dati, il sistema registra anche la data e l’ora di conferimento.
PORTA A PORTABIDONCINI MARRONI O ROSSI
da 22 L +
SECCHIELLO SOTTOLAVELLO
UMIDOUMIDO
SACCHETTI BIODEGRADABILI FORNITI ALL’ECOSPORTELLO
SVUOTAMENTO:
2 VOLTE / SETTIMANA
SERVIZIO ESTESO A TUTTO IL TERRITORIO COMUNALE
RIFIUTO VEGETALE
SACCHI BIANCHI
SVUOTAMENTO:
1 VOLTA / SETTIMANA
DA MARZO A DICEMBRE
POSSIBILITA’ DI ESPORRE AL MASSIMO 3 SACCHI BIANCHI
LE RAMAGLIE VANNO LEGATE IN FASCINE (AL MASSIMO DELLE DIMENSIONI DI UN SACCO) E POSIZIONATE DI FIANCO AI SACCHI BIANCHI
RIFIUTO VEGETALE
PORTA A PORTA
CONTENITORE BLUda 120 L
VETROPLASTICALATTINE
SVUOTAMENTO:
1 VOLTA / 15 GIORNI
CONFERIMENTO SENZA
SACCHETTO
PORTA A PORTA
BIDONCINI GIALLIda 50 L
CARTA eCARTONE
SVUOTAMENTO:
1 VOLTA / 15 GIORNI
CONFERIMENTO SENZA
SACCHETTO
POSSIBILITA’ DI LEGARE GIORNALI IN PACCHI DA CONFERIRE SOPRA O ACCANTO AL BIDONCINO
PILE E BATTERIE
I contenitori sono posizionati presso i rivenditori (bar tabacchi, supermercati…).
• Pile a stilo
• Pile a bottone (per calcolatrici, orologi, ecc…)
• Pile rettangolari
• Batterie per cellulari
FARMACI SCADUTI
I contenitori sono posizionati presso ambulatori, distretti sanitari e farmacie
• Farmaci e medicinali scaduti o non utilizzati (togliendo involucro di carta)
• Disinfettanti
• Fiale per iniezioni
NON INSERIRE SIRINGHE E SACCHE PER DIALISI
CERD CENTRI DI RACCOLTA DIFFERENZIATA
74,6
%
76,3
%
71,4
%
72,4
%
70,7
%
72,9
%
74,3
%
64,3
% 69,8
%
67,3
%
69,2
%
69,0
%
80,7
%
74,4
%
65,9
%
68,3
%
71,3
%
66,3
%
65,3
%
64,7
%
59,1
%
70,1
%
70,0
1%
0,00%
10,00%
20,00%
30,00%
40,00%
50,00%
60,00%
70,00%
80,00%
90,00%
ARC
ADE
BRE
DA D
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CAR
BONE
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SILE
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ORB
A
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CO
TOTA
LE C
ONS
OR
ZIO
ANNO 2003 PERCENTUALE RACCOLTA DIFFERENZIATA CONSORZIO PRIULA
RISULTATI QUANTITATIVI: DIMINUZIONE PRODUZIONE DI RIFIUTI
320
120
291
147
128
244
114
259
0
50
100
150
200
250
300
350
400
450
2000 CASSONETTOSTRADALE e TARSU
2001 AVVIO PORTA APORTA e TARIFFA
PRESUNTIVA
2002 PORTA A PORTA eTARIFFA PUNTUALE
2003 PORTA A PORTA eTARIFFA PUNTUALE
PRODUZIONE PROCAPITE 14 COMUNI A REGIME (kg/ab. anno)
PRODUZIONE PROCAPITE SECCO PRODUZIONE PROCAPITE FRAZIONI DIFFERENZIATE
L’applicazione della TariffaL’applicazione della Tariffa
Scadenze TariffaScadenze Tariffa
1° gennaio 2008QUALSIASIComuni < 5.000 abitanti
1° gennaio 2008<55%
1° gennaio 200655%-85%
1° gennaio 2006>85%
Comuni > 5.000 abitanti
Datadi applicazione
Tariffa
Grado dicopertura
dei costi 1999Tipo Comuni
Trasparenza ed evidenziazione dei Trasparenza ed evidenziazione dei
costi di settorecosti di settore
da contabilità finanziaria (entrate / uscite) ad economica (costi / ricavi);
possibilità di esternalizzarne la gestione per rispettare “patto di stabilità” ;
strumento di democrazia economica se gestita secondo il principio “chi inquina paga”.
Soggetto gestore (art. 49 D.Soggetto gestore (art. 49 D.LgsLgs. 22/1997). 22/1997)
In linea di principio è il Comune ma • comma 8: “La Tariffa è determinata dagli
Enti Locali, anche in relazione al piano finanziario degli interventi relativi al servizio.”
• comma 9: “La Tariffa è applicata dai soggetti gestori nel rispetto della convenzione e del relativo disciplinare.”
• comma 13: “La Tariffa è riscossa dal soggetto che gestisce il servizio”.
Soggetto gestoreSoggetto gestore
scenario 1: il Comune determina, applica e riscuote la Tariffa in completa autonomia in tutte le sue fasi;
scenario 2: il Comune determina la Tariffa mentre l’applicazione e la riscossione è poi affidata al Gestore del servizio di raccolta in forza di un contratto di servizio o di un disciplinare (Soc. pubbl. o Cons.-Azienda, privato in global service);
scenario 3: “Consorzio di Comuni” può determinare la tariffa previa delega nella convenzione fra i Comuni consorziati.
Procedure e strumenti Tariffa (x Comune)Procedure e strumenti Tariffa (x Comune)
Atto indirizzo C.C. applicazione TariffaNomina funzionario responsabileRegolamento TariffaEventuale modifica Reg. Gestione Piano Finanziario e Relazione di accompagnamentoDeliberazione Tariffe
Parametri di calcoloParametri di calcolosecondo il DPR 158/1999secondo il DPR 158/1999
TIPOLOGIA PARAMETRI PER LA DETERMINAZIONE DELLA PARTE FISSA
PARAMETRI PER LA DETERMINAZIONE DELLA PARTE VARIABILE
UTENZA DOMESTICA (abitazioni)
1. Superficie abitazione (mq) 2. Componenti nucleo
familiare *
Rifiuti, differenziati e non, prodotti e conferiti al servizio pubblico di raccolta (sistemi puntuali)
Sistemi presuntivi con
indici UTENZA NON DOMESTICA (attività commerciali, industriali, artigianali, ecc.)
3. Superficie locali in cui si svolge l’attività (mq)
4. Tipo di attività svolta (Coefficiente Potenziale di Produzione)
Rifiuti effettivamente conferiti al servizio pubblico di raccolta (sistemi puntuali)
Sistemi presuntivi con
indici
CoefficientiCoefficienti del DPR 158/1999del DPR 158/1999
Ka per la Tariffa FISSA
Kb per la Tariffa VARIABILE
Kc per la Tariffa FISSA
Kd per la Tariffa VARIABILE
UtenzeUtenzedomestichedomestiche
Utenze Utenze nonnon--domestichedomestiche
CoefficientiCoefficienti del DPR 158/1999del DPR 158/1999Coefficienti secondo il DPR 158/99 - per Comuni con oltre 5000 abitanti
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
3,5
4
4,5
1 componente 2 componenti 3 componenti 4 componenti 5 componenti 6 o più componenti
kb minimokb mediokb massimoka nord
Verifica del coefficiente Verifica del coefficiente kkbb (TV utenze domestiche)(TV utenze domestiche)
IL COEFFICIENTEIL COEFFICIENTE KKbb SECONDO IL D.P.R. 158/1999SECONDO IL D.P.R. 158/1999
•• NON è una PRODUZIONE SPECIFICA per ciascuna utenza NON è una PRODUZIONE SPECIFICA per ciascuna utenza domestica (in termini di peso/periodo per nucleo familiaredomestica (in termini di peso/periodo per nucleo familiare))
•• E’ un E’ un COEFFICIENTE DI “MUTUA PRODUZIONE RIFIUTI FRA COEFFICIENTE DI “MUTUA PRODUZIONE RIFIUTI FRA FAMIGLIE”,FAMIGLIE”, che permette di distribuire la quantità totale di che permette di distribuire la quantità totale di rifiuti prodotta dalle utenze domestiche (calcolata o stimata) rifiuti prodotta dalle utenze domestiche (calcolata o stimata) in funzione della composizione del nucleo familiare, in funzione della composizione del nucleo familiare, utilizzando l’adattamento fornito dalutilizzando l’adattamento fornito dal KKbb..
Confronto tra Confronto tra kkbb ricavato da ORR ARPA Veneto (2001) ricavato da ORR ARPA Veneto (2001) e e kkbb del Metodo Normalizzatodel Metodo Normalizzato
Il metodo normalizzato del DPR 158/1999 stima una produzione totale di rifiuti più spostata sulle famiglie numerose (a favore dei nuclei monoccupanti) rispetto ai dati ricavati da ARPAV con campagna su 3 Comuni di varie dimensioni.
Art. 5 DPR 158/99 prevedeva invece di “privilegiare nuclei più numerosi”.
0,000,501,001,502,002,503,003,504,00
1 2 3 4 5 6
componenti
valo
re K
b
Kb medioARPAV 2001kb medio MN
Correlazione tra produzione rifiuti vs. Correlazione tra produzione rifiuti vs. superficie e componenti nucleo familiaresuperficie e componenti nucleo familiare
Assenza di correlazione tra produzione di rifiuti delle utenze domestiche e superficie dei localiPresenza di buona e costante correlazione tra produzione delle diverse frazioni di rifiuti e numero di componenti del nucleo familiare
(Osserv. Reg. Rifiuti ARPA Veneto – 2001)
secco residuo -0,008 0,213
carta 0,040 0,147
umido -0,072 0,272
FRAZIONE RIFIUTO
R(Sup) R(n. comp.)
vetro-lattine 0,103 0,159
plastica -0,061 0,373
TOTALE 0,150 0,375
L’applicazione della TariffaL’applicazione della Tariffa
⌦ definizione Tariffa di riferimento e calcolo dei costi da imputare in tariffa (Piano Finanziario)⌦ suddivisione costi da attribuire alla parte fissa (TF) e alla parte variabile (TV) della Tariffa⌦ suddivisione dei costi tra utenze domestiche e non domestiche⌦ calcolo della parte fissa (TF) per vari tipi di utenza⌦ calcolo della parte variabile (TV) per vari tipi di utenza⌦ agevolazioni e riduzioni
Parte fissa e parte variabileParte fissa e parte variabile
TF determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio, riferite in particolare agli investimenti per le opere e ai relativi ammortamenti
TV rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e all’entità dei costi di gestione
Suddivisione dei costi Suddivisione dei costi tra TF e TVtra TF e TV
I costi complessivi della gestione vengono determinati dalle voci definite nel Piano Finanziario;
Il DPR 158/99 suggerisce una suddivisione delle voci di spesa tra TF e TV;
In regime di acquisto del servizio la composizione indicativa, secondo il DPR 158/99 è:
20-30% Tariffa Fissa70-80% Tariffa Variabile
Probabilmente opposta è la situazione in regime di produzione diretta del servizio.
Suddivisione dei costi Suddivisione dei costi tra domestiche e non domestichetra domestiche e non domestiche
MN stabilisce che va fatta su dati “oggettivi”, solitamente non disponibili (in particolare ad avvio Tariffa);Utilizzare indicazioni Circ.Min.Amb. 618/99/17879/108 del 07/10/1999:
1. Stimare rifiuti utenze ND, moltiplicando sup. ruolo per indici kd MN
2. Ricavare rifiuti domestiche togliendo dal totale rifiuti (MUD) la parte relativa alle ND calcolata al punto 1. ed eventuali imballaggi
Effettuare campagne locali di pesatura (almeno a livello ATO, Provincia, ...) per produttività specifica utenze domestiche e quindi:
1. Stimare rifiuti domestiche con coefficienti campagna pesature;2. Ricavare rifiuti ND per differenza rispetto al totale rifiuti.
Per passaggio Tassa-Tariffa ponderare ripartizione dei costi (sulla base dati sopra) rispetto al rapporto applicato in Tarsu per evitare sconvolgimenti a tutti gli utenti.
Agevolazioni e riduzioni Agevolazioni e riduzioni art. 49, commi 10 e 14, del D.Lgs. 22/1997
con TV puntuale: agevolazione implicita nella TV
con TV parametrica: prevedere una riduzione dei coefficienti:KbKb per UD che praticano il compostaggio domesticoKdKd per adesione a circuiti RD di RS assimilabili non assimilati
***Vanno conteggiati nel Piano Finanziario:
accantonamento per agevolazioni e riduzionifondi Conaidiritto per raccolta domiciliare ingombranti (beni dur., …), verde, ...
Scenari applicativi della TariffaScenari applicativi della Tariffa
1° scenario: Metodo Normalizzato1° scenario: Metodo Normalizzato
In TV tutti i costi di raccolta, trasporto e trattamento (sia del secco residuo sia della differenziata)Preponderanza di TVPenalizzazione famiglie (sopr. quelle numerose)Necessità di correttivi per salvaguardare utenze domestiche sia per TF sia per TVScenario da valutare con cautela (espone fortemente l’Ente nel caso di evasione/elusione)
Scenari applicativi della TariffaScenari applicativi della Tariffa
2° scenario: aumento TF con parte costi RD2° scenario: aumento TF con parte costi RD
Spostamento in TF di tutti i costi di raccolta e trattamento dei rifiuti secchi riciclabili e di parte della frazione organicaIn TV rimane solo il costo di raccolta e smaltimento del secco residuo e la restante quota della frazione organicaSe TV con sistema “puntuale” riconosce agevolazioni implicite alla RD (vedi Ronchi)Se TV con sistema “presuntivo”, minor peso di TV non penalizza troppo famiglie numerose
Scenari applicativi della TariffaScenari applicativi della Tariffa
3° scenario: in TV restano solo costi trattamento3° scenario: in TV restano solo costi trattamento
Spostamento in TF di tutti i costi di raccolta (secco residuo e differenziata)In TV restano tutti i costi di trattamento/smaltimento (legati alla variabilità della produzione)Rafforzamento di TF, con limitazione rischi di elusione/evasione (soprattutto in fase di avvio)
Scenari applicativi della TariffaScenari applicativi della Tariffa
4° scenario: TF e TV per singolo servizio4° scenario: TF e TV per singolo servizio
È necessaria una perfetta contabilità analitica per centri di costoPer ciascun servizio si deve individuare:
Una quota per TF per istituzione servizio (es. costo del personale)Una quota per TV che dipenda dall’intensità del servizio e dai rifiuti raccolti (es. automezzi, servizi a domanda individuale, costi trattamento)
Sistemi di raccolta e Tariffa Sistemi di raccolta e Tariffa
Contenitori stradali multi utenza: Tariffa con TV parametrica (possibilecontestualizzazione per indici e puntualizzazione per grandi utenze ND) o puntuale con pesatura (problemi taratura)
Servizio domiciliare: consente Tariffa puntuale
Software gestionale e riscossioneSoftware gestionale e riscossione
è necessario disporre di un software gestionale per la riscossione, che parte da importazione dati su utenza e PF per arrivare a determinare le bollette/fatture per le singole utenze
spedizione fatture
è opportuno scegliere un software che consenta la rendicontazione dei pagamenti, i controlli sulla loro gestione per poter impostare gestione contenzioso
Applicare la Tariffa fa aumentare i costi?Applicare la Tariffa fa aumentare i costi?
Iva / addizionale ex eca
Costi aggiuntivi rispetto a Tarsu (pagamento
totale spazzamento, software gestionale)
Recupero fondi tratti dai trasferimenti statali o
dalla fiscalità comunale prima utilizzati per coprire
i costi del settore ad integrazione della Tarsu
Il passaggio da Tassa a Tariffa farà Il passaggio da Tassa a Tariffa farà aumentare i costi?aumentare i costi?
Il ruolo dell’ExIl ruolo dell’Ex--ECAECAtributo non più applicabile in regime di Tariffa
si possono pertanto individuare due situazionidue situazioni:1) l’ex ECA era impiegata dal Comunel’ex ECA era impiegata dal Comune per sostenere effettivamente i costi del servizio; ⌦ l’aumento degli importi risulta irrisorio per l’utenza, nella situazione con copertura effettiva (con Tarsu o Tariffa) del 100% dei costi;
2) l’ex ECA non era usata dall’ex ECA non era usata dal ComuneComune per coprire i costi del servizio; ⌦ in sostanza il Comune copre il 100% dei costi e introitava un
ulteriore 10% tramite l’ex ECA.
• nel primo caso l’aumento è ridotto
• nel secondo caso per l’utente c’è una riduzione sugli importi
• Ovviamente per il Comune viene a mancare l’introito dell’ex ECAche dovrà ricercare tramite la fiscalità generale.
Il passaggio da Tassa a Tariffa farà Il passaggio da Tassa a Tariffa farà aumentare i costi?aumentare i costi?
L’effetto dell’I.V.A.L’effetto dell’I.V.A.
Distinzione del tipo di imposta a cui ci riferiamo:IVA sui costi di gestione (p.es. servizio di raccolta, costo di smaltimento, ecc.)
IVA sull’imponibile del servizio erogato ai cittadini, ovvero sull’importo originale della tariffa vera e propria; l’applicazione di tale imposta è quindi legata alla natura giuridica della tariffa.
Per le utenze domestiche il pagamento dell’Iva non porta a modifiche
Per le utenze non domestiche l’Iva viene evidenziata in fattura e diventa deducibile
IVA e imposte da Tassa a Tariffa
)()()()()()(
TPIVAECAIVATPCECACTPECAIVACTs
×+×+×+×=+××=
)()()(TPCIVAC
TPIVACTf×+×=
+×=
)()( TPIVAECAIVATfTs ×+×=−
Confronto fra metodiConfronto fra metodi
Metodo Normalizzato (DPR 158/1999)Metodo Normalizzato “puntuale” (es. Conegliano)Metodo Normalizzato modificato “puntuale” (es. Vigonza - Cons. PD1)Metodo “puntuale Priula”
Metodo Normalizzato (impostazione)Metodo Normalizzato (impostazione)
Totalmente presuntivo (nessun rapporto con produzione effettiva dei rifiuti)Per questo ha bisogno di correttivi e contestualizzazioniIncentiva dal 01/01/2000 le raccolte domiciliari eEcocentri (art. 9, comma 3) per quantificazioneSoprattutto per TV, prevede l’uso degli indici “fintantochè gli enti locali non abbiano sperimentato tecniche di calibrazione individuale degli apporti”I rifiuti effettivi non incidono sulle tariffe, non essendo tra i parametri di calcolo
Metodo Normalizzato (domestiche)Metodo Normalizzato (domestiche)
Parametri: superficie e abitantiTF: superficie e coefficiente Ka (nord-centro-sud) (> o < 5.000 abitanti)TV: componenti e coeff. Kb (rapporto di “mutua produzione di rifiuti”i rifiuti effettivi non incidono sulle tariffe, non essendo tra i parametriNessun incentivo a ridurre rifiuti o differenziare (si paga uguale)Assomiglia alla Tarsu (con stessi problemi per gli uffici che si rapportano all’utenza)
Metodo Normalizzato (non domestiche)Metodo Normalizzato (non domestiche)
Parametri: superficie e categoria (30 o 24 > o < 5.000 abitanti)TF: coefficiente Kc di “potenziale” produzioneTV: coeff. Kd di produzione (kg/mq)Consente esclusione solo delle superfici con produzione RSI rifiuti effettivi non incidono sulle tariffe, non essendo tra i parametriSconvolge equilibri tra categorie rispetto alla TarsuCome la Tarsu, rispetto alla realtà favorisce alcune categorie a scapito di altre
Metodo Normalizzato puntuale (es. Metodo Normalizzato puntuale (es. ConeglianoConegliano))
TF: coefficienti presuntivi (come MN con stessi problemi)TV: conteggio n. svuotamenti cont. 60 lt. secco non riciclabile domestiche e ND (difficoltà nel determinare i pesi specifici se applicato in via presuntiva e non a consuntivo)
Metodo Normalizzato puntuale Metodo Normalizzato puntuale modificato (es. modificato (es. VigonzaVigonza -- Consorzio Consorzio PD1)PD1)
TF: coefficienti presuntivi (come MN), corretti per ND con riduzione progressioneTV: coefficienti MN utenze domestiche, dotazione contenitori forniti per tutti i servizi per ND (solo indirettamente collegati alla produzione rifiuti, necessità di conteggio accurato attrezzature); costo base per tutte ND (circa 80 €) anche senza rifiuti
Quota Fissa Utenze non domestiche- Confronto tra sistemi di calcolo
L. -L. 100.000L. 200.000L. 300.000L. 400.000L. 500.000L. 600.000L. 700.000L. 800.000L. 900.000
L. 1.000.000L. 1.100.000L. 1.200.000L. 1.300.000L. 1.400.000L. 1.500.000L. 1.600.000
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
1.000
1.100
1.200
1.300
1.400
1.500
Superficie
Tarif
fa a
nnua
Tariffa conmodalità D.G.CN° 19/2000
Tariffa conmodalità dicalcolomodificate
soglia sup. = 452 mq
soglia economica = 450 000 lire
Metodo “Metodo “VigonzaVigonza” ” –– sistema TF non dom.sistema TF non dom.
PRIMA UNO SGUARDO SULLA LOGICA DI COSTRUZIONE DELLE TARIFFE NON DOMESTICHE DEL DPR 158/99. Analisi del percorso logico
del legislatore:
La QUOTA VARIABILE UTENZE NON DOMESTICHE è calcolata utilizzandoil coefficiente Kd definito come COEFFICIENTE DI PRODUTTIVITA’ DI RIFIUTI in Kg/mq*anno →→ QUANTITA’ DI RIFIUTO PRODOTTO DALL’UTENZA.
La QUOTA FISSA è calcolata tramite il coefficiente Kc definito come COEFFICIENTE DI PRODUZIONE CHE TIENE CONTO DELLA QUANTITA’’ POTENZIALE DI RIFIUTI →→ grandezza scollegata dall’effettiva produzione di rifiuti, che riguarda la potenzialità di produzione.
Metodo “puntualeMetodo “puntuale PriulaPriula””
In effetti, ad un’analisi attenta , si nota che i valori numerici di Kc del DPR 158/99 derivano semplicemente da una NORMALIZZAZIONE MATEMATICA dei valori di Kd assegnati alle 30 categorie di utenze non domestiche; infatti i coefficienti Kc sono derivati dividendo per 8,2 i singoli valori di Kd.
E’ quindi evidente la stretta correlazione tra quota fissa e quota variabile, legate entrambe alla produzione di rifiuti ma con due sfumature diverse:
Kc rappresenta la POTENZIALITA’ DI PRODUZIONE DI RIFIUTI
Kd rappresenta la PRODUZIONE DI RIFIUTI, identificata presuntivamente se non si è in grado di calibrarla puntualmente.
Com’è immediato correlare la PRODUZIONE DI RIFIUTI alla misurazione effettiva della quantità di rifiuto prodotto, così sembra ovvio correlare la POTENZIALITA’ DI PRODUZIONE DI RIFIUTI alla “capacità” di produrre rifiuti, o meglio alla “POTENZA INSTALLATA”.
Tali considerazioni sono applicabili per analogia anche alle UTENZE DOMESTICHE, con un servizio costruito allo scopo di commisurare i singoli apporti di rifiuto e il potenziale peso sulla struttura fissa del servizio.
Ragionando in termini di POTENZA INSTALLATA si può paragonare il servizio di raccolta rifiuti all’erogazione dei servizi a rete tradizionali, quali la fornitura dell’acqua o l’energia elettrica.
Il sistema di pagamento di tali servizi a rete generalmente composto da:
quota fissa, commisurata alla potenzialità di servizio, ossia proporzionale al massimo servizio erogabile
costo fisso in base alla potenza P (Kw) installatacosto fisso in base al volume di scatto V(mc) del contatore dell’acqua installato
quota variabile, commisurata all’effettivo consumo
costo variabile data dalla potenza installata per il tempo di erogazione o gli scatti misurati dal contatore, moltiplicati per il costo unitario di uno scatto
Cv= P * n * Cu
costo variabile dato dal volume di scatto del contatore, per gli scatti, moltiplicati per il costo unitario di un mc d’acqua
Cv= V * n * Cu
Nel caso del servizio di raccolta dei rifiuti l’analogia è semplice:
la potenza installata è rappresentata dal VOLUME V(l) DEL CASSONETTO in dotazione, tenendo conto della tipologia di raccolta che incide sulla potenzialità del servizio
il consumo è dato dal NUMERO DI SVUOTAMENTI n di tale cassonetto, direttamente proporzionale alla quantità di rifiuti conferiti, per il costo del volume unitario
Cv= V(l) * n * Cu
Tali considerazioni fanno da presupposto alla scelta di tariffazione del 2002, intimamente legata alla messa a regime del servizio di raccolta.
QUOTA FISSA
In fase di distribuzione le utenze hanno scelto la volumetria dei cassonetti in base alla potenzialità di servizio necessaria.
La SCELTA DEI VOLUMI implica direttamente la definizione della quota fissa, che non è più collegata al parametro della superficie, perché la QUANTITA’ POTENZIALE DI RIFIUTI è data per limite tecnico dalla massima quantità di rifiuti conferibile con i cassonetti forniti per ogni tipologia di rifiuto.
QUOTA FISSA: metodo di calcolo
VK(v)V(v)N(v)K(v)
CtfTf ⋅
⋅
⋅⋅=∑
Tf = Tariffa fissa per utenza non domestica (€)
V(v) = Volume dei contenitori v-esimi assegnati all’utenza non domestica (lt). Per le utenze con servizio condominale viene calcolato dividendo il volume del contenitore assegnato per il numero di utenze.
K(v) = coefficiente di adattamento del contenitore di volume v
N(v) = numero di contenitori con volume v
Ctf = Costi totali fissi attribuiti alle utenze non domestiche (€)
UTENZE DOMESTICHE
TF: TF: uguale per tutte le famiglie (hanno scelto lo stesso bidone)TV: TV: determinata in base al numero di svuotamenti del contenitore del secco residuo, conteggiati attraverso un trasponder installato nei contenitori
UTENZE NON DOMESTICHE
TF: TF: commisurata al volume del contenitoreTV: TV: • SECCO NON RICICLABILE determinata in base al numero di
svuotamenti del contenitore del secco residuo, conteggiati attraverso un trasponder installato nei contenitori
• FRAZIONI RICICLABILI determinata in base al volume dei contenitori per le frazioni riciclabili
Metodo “puntualeMetodo “puntuale PriulaPriula””
LA TARIFFA PUNTUALEPARTE FISSA DOMESTICHE
Uguale per tutte le famiglie, data la medesima “potenza installata” costituita dal kit standard. Si configura come un CANONE, analogamente ad altri servizi a rete.
Calcolata solo sul servizio del secco tenendo conto però della totalità dei costi fissi di gestione attribuibili alle utenze domestiche.
Questo implica che i costi fissi totali associati alla gestione di tutte le tipologie di rifiuto delle utenze domestiche vengono “scaricati” sul costo del rifiuto secco, distribuendoli esclusivamente a seconda dei volumi e del numero di cassonetti del secco forniti a tutte le famiglie.
TARIFFA A SVUOTAMENTOCome per la parte fissa, i costi variabili totali imputabili alle
raccolte differenziate vengono “scaricati” sulla quota variabile associata alla quantità di rifiuto secco prodotta.
La commisurazione della quantità necessaria al calcolo della parte variabile espressa in kg, così come previsto dall’art. 5 del DPR 158/1999, viene effettuata presuntivamente dal sistema informatico gestionale, calcolata tenendo conto di:
NUMERO DI SVUOTAMENTI del contenitore assegnato ad ogni famiglia (con volume pari a 120 L per le utenze singole);PESO SPECIFICO MEDIO del secco da utenze domestiche.
LA TARIFFA PUNTUALEPARTE VARIABILE DOMESTICHE
In fase di distribuzione le aziende hanno scelto la volumetria dei contenitori in base alla
potenzialità di servizio necessaria.
La SCELTA DEI VOLUMI implica direttamente la definizione della quota fissa, che non è più collegata al parametro della superficie, perché la QUANTITA’ POTENZIALE DI RIFIUTI è data per limite tecnico dalla massima quantità di rifiuti conferibile con i contenitori forniti per ogni tipologia di rifiuto.
Corrisponde alla previsione del D.P.R. 158/1999, dove la parte fissa viene legata ad un coefficiente distributivo (Kc) relativoalla “potenziale produzione di rifiuti”
LA TARIFFA PUNTUALEPARTE FISSA NON DOMESTICHE
In sintesi, per ogni tipologia di contenitore è stata quindi definita una PARTE FISSA in base a:
- VOLUME DEL CONTENITORE- TIPOLOGIA DI RACCOLTA
proporzionale alla potenzialità massima di smaltimento data da tale contenitore, ovvero alla potenza installata.
il servizio di raccolta nella sua interezza è infattiDIMENSIONATO E STRUTTURATO
rispetto ai volumi e ai numeri di contenitori distribuiti,
al fine di garantire un servizio efficiente anche in caso di sfruttamento massimo della potenzialità installata, ossia nel caso di esposizione di tutti i contenitori distribuiti per una certa frazione di rifiuto.
Questo esprime un concetto analogo alla “potenza impegnata” tipica di servizi a rete quale, ad esempio, l’energia elettrica.
LA TARIFFA PUNTUALEPARTE FISSA NON DOMESTICHE
E’ stato posto come DOTAZIONE STANDARD un kit base di contenitori, uguale al kit fornito alle utenze domestiche.
Il costo fisso del kit è costituito solo dalla quota fissa del contenitore da 120 L del secco residuo, mentre per i contenitori di volumetria minima destinati alla raccolta del rifiuto riciclabile non è previsto il pagamento di alcuna quota.
COSTO FISSO MINIMO = KIT STANDARD
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA E’ COMPRESA
SCELTA DI INCENTIVARE LA DIFFERENZIAZIONE ANCHE SU QUANTITA’ ESIGUE DI RIFIUTO RICICLABILE PRODOTTO
DALLE AZIENDE
LA TARIFFA PUNTUALEPARTE FISSA NON DOMESTICHE
In prima fase si è deciso di applicare una tariffa variabile corrispondente ad una effettiva misurazione degli apporti solo del RIFIUTO SECCO RESIDUO, commisurata in due modi diversi:
SERVIZIO A PESATURA: pesatura del rifiuto secco per le utenze aziendali collocate prevalentemente in zona industriale:
la quantità viene automaticamente determinata da apposito mezzo dotato di sistema di pesatura
SERVIZIO ORDINARIO: conteggio del numero di svuotamentidel secco, con lettura del trasponder effettuata dal mezzo, per le utenze aziendali inserite in zone residenziali o miste:
la quantità in kg viene determinata per induzione direttamente dal sistema informatico gestionale, tenendo conto del peso specifico medio del rifiuto, calcolato sul periodo di riferimento e del volume del contenitore svuotato.
LA TARIFFA PUNTUALEPARTE VAR. NON DOM. SECCO
Per le frazioni riciclabili raccolte con contenitori di volumetria inferiore o uguale a 1.000 L, ma superiori allo standard minimo, non viene ancora effettuata la misura puntuale degli apporti. Infatti nei contenitori per la raccolta dei riciclabili non è ancora stato installato il trasponder.
La determinazione della quantità di rifiuto riciclabile viene effettuata presuntivamente in base a:
peso specifico medio del rifiutovolume del contenitorenumero di svuotamenti presunti di quella tipologia di contenitorecosto unitario €/kg per quel tipo di rifiuto
La quota variabile legata ad un certo tipo di contenitore per laraccolta di una specifica frazione riciclabile viene quindi fatturata con tariffa predefinita.
LA TARIFFA PUNTUALEPARTE VAR. NON DOM. RICICLABILI
TARIFFA UT. NON DOMESTICHE 2003(escluso IVA e tributo provinciale)
80 €/ton (15 mc)504336168€/cont*annopartevariabile
965 €/cont*anno (15 mc)241183111€/cont*annopartefissa
Organico
747493269€/cont*annopartevariabile
13311172€/cont*annopartefissaVetro,
plastica,lattine
51 €/ton51 €/ton28118534€/cont*annopartevariabile
96557913311133€/cont*annopartefissaCarta e
cartone
194194406406406406406406€/tonpartevariabile
1.507904683553464301229139€/annopartefissaSecco
residuo
25 mc5 mcltltltltltlt
ContainerContainer1.7001.000660360240120Rifiuto/Volume contenitore
POSSIBILITA’ DI CONTROLLO DEL “CONSUMO”Il singolo utente ha la possibilità di monitorare la propria produzione di rifiuto e di mettere in atto accorgimenti che consentano la riduzione della quantità, attraverso acquisti più attenti per l’utenza domestica e miglioramenti al processo produttivo per l’utenza non domestica.
TRASPARENZA VERSO L’UTENZALe voci di costo inserite nel piano finanziario del Consorzio che concorrono alla definizione delle tariffe puntuali sono esattamente quelli descritte dal DPR 158/1999.L’importo totale delle tariffe copre il 100% dei costi sostenuti per la gestione dei rifiuti urbani.
TARIFFA PUNTUALE E TRASPARENZA
L’eventuale contenzioso non riguarda più
l’ EQUITA’ DELLE TARIFFEma la
CONGRUITA’ DEL COSTO SOSTENUTOLa trasparenza nella costruzione delle tariffe, con l’individuazione
dei costi associabili a ciascun servizio, lascia spazio solo a contestazioni riguardanti l’importo delle tariffe stesse, e non più la
mancanza di equità che trapelava nella determinazione della TARSU.
TARIFFA PUNTUALE E CONTENZIOSO
GRAZIE