LaVerità - Marsilio Editori

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LaVerità AMICA Anno. II - Numero 13 Quid est veriim? www.laverita.info - Euro 1 QUOTIDIANO INDIPENDENTE FONDATO E DIRETTO DA MAURIZIO BELPIETRO Martedì 17 gennaio 2017 L'ALTRA FACCIA DELL'INVASIONE GLI IMMIGRATI NELLE CARCERI COSTANO 850 MILIONI L'ANNO Nelle celle sono oltre 18.500, in maggioranza marocchini, tunisini, rumeni, albanesi e nigeriani Dovremmo mandarli a scontare la pena nei Paesi di origine, invece li manteniamo a caro prezzo di PIETRO VERNIZZI • Nelle nostre carceri al 31 di- cembre scorso c'erano 18.621 detenuti stranieri. Ognuno di loro costa circa 125 euro al giorno per un totale annuo che sfiora gli 850 milioni di euro. Un costo che potrem- mo risparmiarci se li man- dassimo a scontare la pena nel loro Paese di origine, vale a dire nella maggioranza dei casi in Marocco, Romania, Albania, Tunisia, Nigeria ed Egitto. Tutti Stati con i quali dovremmo avere accordi in questo senso. Invece non solo li teniamo qui, ma in carcere garantiamo loro anche privi- legi rispetto ai 36.000 dete- nuti italiani. Infatti il 24,6 per cento degli stranieri ospitati nelle patrie galere può lavorare, a confronto del 22,6 per cento dei carcerati autoctoni. E addirittura la forbice si sta allargando. a pagina 2 IDEE BISLACCHE Fermate Minniti Far lavorare i richiedenti asilo è una trappola di MARIO GIORDANO M Anziché farli bighello- nare... Lo so che cosa sta- te pensando: l'idea che gli immigrati lavorino, anziché ciondolare per le vie delle città, ha una cer- ta presa. E a prima vista sembra di ouon senso. Così quando il ministro dell'Interno, Marco Minniti, annuncia un pacchetto immigrazione (dovrebbe andare domani in Consiglio dei ministri) in cui si prevede l'obbligo, per chi presenta domanda d'asilo, di svolgere qualche lavoretto socialmente utile o di fare uno stage in azienda, d'i- stinto verrebbe da applaudire. È prefe- ribile che senegalesi e nigeriani taglino gli alberi del parco, anziché starci stra- vaccati sotto, no? E se proprio devono andare davanti a una scuola che almeno lo facciano per ridipingere la cancella- ta: sempre meglio che farlo per spaccia- re hashish. Apparentemente non fa una piega. E in- vece, dietro questa presunta banalità, si nasconde un'altra minaccia per gli ita- liani. È evidente, infatti, che se gli alberi al parco li tagliano gli immigrati (gratis), non li taglieranno più i giardinieri che lo facevano prima (regolarmente paga- ti). E se un richiedente asilo diventa cantoniere o imbianchino o archivista o operaio, vuoi dire che ci (...) segue a pagina 3 di MAURIZIO BELPIETRO • Povero Matteo Renzi, ormai fa quasi pena. Do- po aver avuto per anni una fortuna sfacciata, tanto da essere riuscito senza colpo ferire a sca- lare tutti i gradini del potere, fino ad arrivare a Palazzo Chigi e a sedersi a fianco dei potenti della Terra, ora sembra non azzeccarne più una. Dopo un mese di silenzio, è basta- to per esempio che mettesse fuori il ca- po con un'intervista all'ex direttore di Repubblica, Ezio Mauro, che zac, è arri- vata la staffilata che lo ha rimesso a po- sto. Nel colloquio con il collega del quo- tidiano debenedettiano, l'ex presiden- te del Consiglio, parlando dei suoi 1.000 giorni di governo, si era lasciato scappare un giudizio positivo, raccon- tando che ora «l'Italia ha qualche tassa in meno». Detto fatto, ci ha pensato l'Europa a farlo tornare alla realtà. Ieri, infatti, lo stesso giornale (...) segue a pagina 5 Lo Stato regala 47 miliardi alle banche Persa la scommessa sui derivati: nei conti pubblici una voragine di cui nessuno parla LA GLOBALIZZAZIONE RESTERÀ L'Europa serve a Trump (ma forse non più unita) di CARLO PELANDA M Donald Trump metterà fine alla globalizzazione? Se si ascoltano le sue parole, sì. Ma nei fatti sarà molto difficile, perché ciò non cor- risponde agli interessi americani. Gli Usa devono condizionare la Ci- na e per farlo hanno bisogno del- l'Europa. Il dubbio è: unita oppure frantumata? a pagina 15 STUDIO CHOC «I figli delle coppie divorziate sono più esposti ai tumori» avverte il pediatra Vezzetti diSIMONEPILLON a pagina 13 di FRANCESCO BORGONOVO • Un libro in- chiesta sco- perchia il vaso di Pandora dei derivati, stru- menti finan- ziari ad alto ri- schio di cui si sono a lungo serviti lo Stato e gli enti loca- li. Dal 2011 a oggi abbiamo. buttato al vento qualcosa co- me 23,5 miliardi. E da qui al 2021 abbiamo serie possibili- tà di perdere altri 24 miliar- di. Nessuno in Europa è più .esposto di noi. a pagina 7 DOVE PORTA LA MANIPOLAZIONE GENETICA Superuomo, il mito realizzatoche ci distruggerà di MARCELLO VENEZIANI • Ai tempi di Darwin l'evoluzione era denominata «trasmutazione delle spe- cie». La parabola evoluzionista non pre- vede solo la parte ante, l'indagine a ri- troso su quel che precede l'umanità, ma anche la parte post, proiettata su quel che segue all'umanità. La metamorfosi, la trasmutazione dall'umano o dal divi- no all'animale o agli elementi naturali è uno dei miti più ricorrenti dell'umani- tà, in ogni latitudine. Evoca la tradizio- ne ermetica e alchemica, l'occultismo, i maghi, gli sciamani. Nell'epoca (...) segue a pagina 18 FOLLIA Tuffo da un grattacielo in Malesia MODE ESTREME Una generazione di suicidi con le ali di PATRIZIA FLODER REITTER Un volo di pochi secondi da filmare e mettere in Rete. Ma che spesso si con- clude tragicamente: l'anno scorso sono morti in 36 lanciandosi dalle montagne con la tuta alare. Ecco perché lo fanno. a pagina 17 rtmSA wi' i >•#*•% LEADED II primo grande corso di formazione per imparare le tecniche della comunicazione nella vita, nelle relazioni e nel lavoro PERCHE* CHI NON COMUNICA NON 4 ESISTE. PRENOTA SUBITO ROMA 21 - 22 GENNAIO 2017 www.iafabbricadeHeader.it

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LaVerità AMICA

Anno. II - Numero 13 Quid est veriim? www.laverita.info - Euro 1

QUOTIDIANO INDIPENDENTE • FONDATO E DIRETTO DA MAURIZIO BELPIETRO Martedì 17 gennaio 2017

L'ALTRA FACCIA DELL'INVASIONE

GLI IMMIGRATI NELLE CARCERICOSTANO 850 MILIONI L'ANNONelle celle sono oltre 18.500, in maggioranza marocchini, tunisini, rumeni, albanesi e nigerianiDovremmo mandarli a scontare la pena nei Paesi di origine, invece li manteniamo a caro prezzo

di PIETRO VERNIZZI

• Nelle nostre carceri al 31 di-cembre scorso c'erano 18.621detenuti stranieri. Ognunodi loro costa circa 125 euro algiorno per un totale annuoche sfiora gli 850 milioni dieuro. Un costo che potrem-mo risparmiarci se li man-dassimo a scontare la penanel loro Paese di origine, valea dire nella maggioranza deicasi in Marocco, Romania,Albania, Tunisia, Nigeria edEgitto. Tutti Stati con i qualidovremmo avere accordi inquesto senso. Invece non sololi teniamo qui, ma in carceregarantiamo loro anche privi-legi rispetto ai 36.000 dete-nuti italiani. Infatti il 24,6per cento degli stranieriospitati nelle patrie galerepuò lavorare, a confronto del22,6 per cento dei carceratiautoctoni. E addirittura laforbice si sta allargando.

a pagina 2

IDEE BISLACCHE

Fermate MinnitiFar lavorarei richiedenti asiloè una trappoladi MARIO GIORDANO

M Anziché farli bighello-nare... Lo so che cosa sta-te pensando: l'idea chegli immigrati lavorino,anziché ciondolare per levie delle città, ha una cer-ta presa. E a prima vista

sembra di ouon senso. Così quando ilministro dell'Interno, Marco Minniti,annuncia un pacchetto immigrazione(dovrebbe andare domani in Consigliodei ministri) in cui si prevede l'obbligo,per chi presenta domanda d'asilo, disvolgere qualche lavoretto socialmenteutile o di fare uno stage in azienda, d'i-stinto verrebbe da applaudire. È prefe-ribile che senegalesi e nigeriani taglinogli alberi del parco, anziché starci stra-vaccati sotto, no? E se proprio devonoandare davanti a una scuola che almenolo facciano per ridipingere la cancella-ta: sempre meglio che farlo per spaccia-re hashish.Apparentemente non fa una piega. E in-vece, dietro questa presunta banalità, sinasconde un'altra minaccia per gli ita-liani. È evidente, infatti, che se gli alberial parco li tagliano gli immigrati (gratis),non li taglieranno più i giardinieri chelo facevano prima (regolarmente paga-ti). E se un richiedente asilo diventacantoniere o imbianchino o archivista ooperaio, vuoi dire che ci (...)

segue a pagina 3

di MAURIZIO BELPIETRO

• Povero Matteo Renzi,ormai fa quasi pena. Do-po aver avuto per anniuna fortuna sfacciata,tanto da essere riuscitosenza colpo ferire a sca-lare tutti i gradini del

potere, fino ad arrivare a Palazzo Chigie a sedersi a fianco dei potenti dellaTerra, ora sembra non azzeccarne piùuna. Dopo un mese di silenzio, è basta-to per esempio che mettesse fuori il ca-po con un'intervista all'ex direttore diRepubblica, Ezio Mauro, che zac, è arri-vata la staffilata che lo ha rimesso a po-sto. Nel colloquio con il collega del quo-tidiano debenedettiano, l'ex presiden-te del Consiglio, parlando dei suoi1.000 giorni di governo, si era lasciatoscappare un giudizio positivo, raccon-tando che ora «l'Italia ha qualche tassain meno». Detto fatto, ci ha pensatol'Europa a farlo tornare alla realtà. Ieri,infatti, lo stesso giornale (...)

segue a pagina 5

Lo Stato regala 47 miliardi alle banchePersa la scommessa sui derivati: nei conti pubblici una voragine di cui nessuno parla

LA GLOBALIZZAZIONE RESTERÀ

L'Europa serve a Trump(ma forse non più unita)di CARLO PELANDA

M Donald Trump metterà fine allaglobalizzazione? Se si ascoltano lesue parole, sì. Ma nei fatti saràmolto difficile, perché ciò non cor-risponde agli interessi americani.Gli Usa devono condizionare la Ci-na e per farlo hanno bisogno del-

l'Europa. Il dubbio è: unita oppure frantumata?

a pagina 15

STUDIO CHOC •«I figli delle coppiedivorziatesono più espostiai tumori»avverte il pediatraVezzetti

diSIMONEPILLONa pagina 13

di FRANCESCO BORGONOVO

• Un libro in-chiesta sco-perchia il vasodi Pandora deiderivati, stru-menti finan-ziari ad alto ri-

schio di cui si sono a lungoserviti lo Stato e gli enti loca-li. Dal 2011 a oggi abbiamo.buttato al vento qualcosa co-me 23,5 miliardi. E da qui al2021 abbiamo serie possibili-tà di perdere altri 24 miliar-di. Nessuno in Europa è più.esposto di noi.

a pagina 7

DOVE PORTA LA MANIPOLAZIONE GENETICA

Superuomo, il mito realizzato che ci distruggeràdi MARCELLO VENEZIANI

• Ai tempi di Darwin l'evoluzione eradenominata «trasmutazione delle spe-cie». La parabola evoluzionista non pre-vede solo la parte ante, l'indagine a ri-troso su quel che precede l'umanità, maanche la parte post, proiettata su quelche segue all'umanità. La metamorfosi,la trasmutazione dall'umano o dal divi-no all'animale o agli elementi naturali èuno dei miti più ricorrenti dell'umani-tà, in ogni latitudine. Evoca la tradizio-ne ermetica e alchemica, l'occultismo, imaghi, gli sciamani. Nell'epoca (...)

segue a pagina 18FOLLIA Tuffo da un grattacielo in Malesia

MODE ESTREME

Una generazionedi suicidi con le alidi PATRIZIA FLODER REITTER

• Un volo di pochi secondi da filmare emettere in Rete. Ma che spesso si con-clude tragicamente: l'anno scorso sonomorti in 36 lanciandosi dalle montagnecon la tuta alare. Ecco perché lo fanno.

a pagina 17

rtmSA Gì wi' i >•#*•%

LEADEDII primo grande corso di formazione per imparare letecniche della comunicazione nella vita, nelle relazioni enel lavoro

PERCHE* CHI NON COMUNICA NON

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ESISTE.

PRENOTA SUBITOROMA 21 - 22 GENNAIO 2017

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I I LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI

I I delirio di onnipotenza ci spingea trasformarci in uomini biotechAbbiamo voluto abbandonare il mito per consegnarci mani e piedi alla scienza e alla tecnica trionfanteEcco le conseguenze: cerchiamo di superare l'essere umano a colpi di manipolazioni e innesti artificialiIn questa pagina, per gentileconcessione dell'editore Marsi-lio, pubblichiamo un estratto delnuovo libro di Marcello Venezia-ni, in uscita giovedì. S'intitola A/-/a luce del mito, ed è di un'attua-lità devastante. Perché l'autorenon si limita a spiegare perché ilmito sia l'elemento fondativodelle civiltà umane. Non si ac-contenta i l i spiegare come essoabbia attraversato l'intera esi-stenza della nostra specie in for-me complesse e diverse. No, Ve-neziani mostra con chiarezzacome e perché l'uomo modernoabbia scelto di abbandonare ilmito per gettarsi fra le bracciadi un'amante feroce: la tecnica.Ci affidiamo mani e piedi allascienza - la quale, a sua volta, haassunto carattere mitico - e cisiamo dimenticati da dove ve-niamo, dove risiedono le ragioniprofonde del nostro essere. Ilmito - come spiegava già CariGustav Jung e come ha chiaritoulteriormente James Hillman inanni recenti - è ancora vivo e ve-geto. È in mezzo a noi, per quan-to ci sforziamo di ignorarlo. Ri-torna sempre, anzi: non scom-pare mai, continua a farci resta-re umani. Pure se - come ben il-lustra il brano che pubblichiamo- stiamo facendo di tutto per di-ventare qualcosa di diverso.

Segue dalla prima pagina

di MARCELLO VENEZIANI

(...) del mitoscientismopromana dall'ingegneriagenetica applicata al geno-ma.«Trasumanare» è un verbopoetico, usato da Dante, poida Carducci e da Pasolini.«Trasumanar significarper verba non si poria»:nell'accezione dantesca in-dica il passaggio a una con-dizione divina, paradisiaca.Nell'accezione correntetrasumanare comporta ilpassaggio dall'umano a unostadio più evoluto sul pianobio-tecnologico.La tesi di fondo - per tra-durla in termini umanisti-ci, filosofici e antropologici

/ nostri desideri sonosempre quelli:non invecchiare,superare le malattie

- è che l'uomo è antiquato,per dirla con Gùnther An-ders, e dunque va supera-to.Già Nietzsche prefiguraval'avvento del superuomo,che restava tuttavia un mi-to visionario, una profezia,non una sperimentazionein vitro o in vita. Quel so-gno percorse varie ideolo-gie del Novecento che inse-guirono il mito dell'homonovus e della nuova umani-tà.Ora il sogno dell'uomo nuo-vo non giunge per via ideo-logica, letteraria o filosofi-ca, e nemmeno politica oeconomica, ma dai labora-tori dell'ingegneria geneti-ca. Le manipolazioni deigeni, il transgender, la clo-

MACCHINE SENZ'ANIMA Alicia Vikander nel film Ex-Machina di Alex Garland, che riflette proprio sui rapporti tra umanità e tecnologia

nazione, l'intelligenza arti-ficiale, i surrogati dell'uo-mo: i robot, i droni, gli an-droidi, i mutanti, il cyborg.Per ingannare l'attesa delpassaggio all'oltreuomo, i«transumanisti» esortanoa ibernarsi in modo da es-sere poi scongelati quandola biologia sarà pronta peril miracolo. Un purgatoriodi glaciazione per poi acce-dere al paradiso della tra-smutazione.

UNA SPINTA FORTEDa dove nasce il delirio diandare oltre l'umano? Dadesideri umani, troppoumani: non invecchiare,superare le malattie, sog-giogare la natura alla volon-tà, disporre di pezzi di ri-cambio per un'esistenzabionica, procurarsi bellez-za, salute e intelligenza, ac-crescere la propria poten-za, avere più possibilità, vi-vere più vite prolungate,conoscere.La mitologia del transuma-no prepara l'accesso a orga-nismi post-umani genetica-mente modificati. Il mitodel progresso si fa introver-so, ricade sull'umanità edesige il suo superamento,l'emancipazione da se stes-sa, Fauto-evoluzione indot-ta.Di primo impulso, è natu-rale arroccarsi nell'estre-ma difesa dell'uomo qual èe quale noi siamo, rispettoagli alieni tecnologicamen-te avanzati.Comprensibile barricarsitra le pareti sicure dell'u-manità passata, restare an-corati alla famiglia di pro-venienza e al suo universodi certezze, in quella speciearcaica dei cosiddetti uma-ni, goffi bipedi che sogna-vano, pregavano, amavano,pensavano, pativano. La-sciateci vivere e crepare al-

l'antica, da ultimi uomini,per dirla ancora con Niet-zsche: è il grido spontaneonato dall'istinto di conser-vazione della specie, raffi-nato dalla conservazionedella cultura. In quel regno,la tecnica produceva stru-menti esterni all'uomo,espandeva l'umano senzamutarlo dall'interno. Era lamagia, con le sue arti o po-zioni, o le facoltà sopranna-

VenezianiAlla luce <M mito

IN USCITA II libro di Veneziani

turali, a mutare dall'inter-no.Ma la tentazione dell'av-ventura spinge verso l'igno-to. Perché non proiettarsiin una specie vivente piùadatta al cyberspazio, allatecnologia avanzata, almondo sofisticato, al com-puter intelligente, ai cibisintetici, all'era digitale esatellitare? Se Dio non esi-ste tutto è permesso. Ma seDio non esiste, figuriamocil'uomo, suo frutto mortale,sua emanazione transito-ria fatta a sua immagine esomiglianzà.E poi se possiamo modifi-care l'uomo, produrre fe-condazioni artificiali, mu-tare sesso, trapiantare or-gani, il cuore e perfino la

testa, manipolare i cromo-somi, perché non andaredirettamente oltre l'uma-no? Inutile abbarbicarsi aivecchi dinosauri della reli-gione, dell'etica, della sto-ria, della tradizione. Siamoliberi, fino in fondo. Da de-cenni i filosofi hanno deco-struito l'uomo, narrano lasua scomparsa o almeno lasua irrilevanza. Ora la tec-nologia da corso al decretodi inesistenza.

PROFEZIE ED ERRORINel millennio scorso Fran-cis Fukuyama annunciò fe-lice la fine della storia mapoi, nel nuovo millennio,denunciò preoccupato checon queste idee pericolosein campo biologico («dan-gerous ideas») sta finendol'uomo.Di cosa si lamenta chi pre-conizzava l'estinzione dellastoria? Se si toglie all'uomola storia, e insieme la mito-logia e la filosofia, la religio-ne, la famiglia e la procrea-zione secondo natura, per-ché dovrebbe restare intoc-cato quel passeggero curio-so e vulnerabile chiamatouomo?Ma soprattutto, se l'umani-tà rifiuta il senso del limite,odioso recinto che impedi-sce la libertà e il desideriodi sperimentare più vite,più storie, più mondi, per-ché non dovremmo aderireall'idea di manipolare lanatura umana fino a gene-rare qualcosa di radical-mente diverso?Quelle provvisorie creaturechiamate uomini, viventi intransito sul globo terrac-queo, non hanno da perde-re che le loro catene, la fini-tudine umana con i suoi an-gusti confini. Il mito gno-stico si realizza nel transu-manismo.Il transumano è la forma

più radicale di mitoscienti-smo. L'umanità non basta,si tratta di incorporare ilsogno della divinità in quel-la protesi vivente, inglo-bando il paradiso nell'avve-nire. Il cielo in una stanza(di una clinica). Il prototiposi proietta nel suo cielo fu-turo, a bordo dell'ingegne-ria tecnologica, esce dall'u-manità ed entra nella mito-sfera.Dove porta il mito che ren-de l'umano mutante? Assu-me fattezze proteiformi ebiotech, ma perde lo scopo,la distanza e la costanza, ilmistero della provenienzae il senso della lontananza.Come definire questo pro-dotto mutante, etero-deter-minato, se non un mostro,un automa, non un'entele-

H mutantetecnologico diventaun mostro senzaspirito e pensiero,

chia ma un'entità priva dianima, di storia e di pensie-ro, spiritualmente spenta,ontologicamente sconnes-sa, che non ha motivi in-trinseci per esistere ma so-lo cause tecniche di funzio-namento?Come il surreale ha sensose trascende il reale e il so-prannaturale ha senso setrascende la natura, così ilmito ha senso se trascendela storia, senza negarla. Ilmito del transumano valefino a che si tratta di unaricerca, una tensione eun'aspettativa; se si realiz-za si autodistrugge, comemito e come umanità.Perché perde ciò che dasenso e racconto al suo di-venire.

ANTENNE(RITTE

Dicembre neroper la RaiVìnce la garaCanale 5di MAURIZIO CAVERZAN

H È stato un di-cembre diffici-le per la Rai.Programmi a-

II j ndati maluc-wL'i ' 3 N P ci°' poche no-l i 'U'^&m vita convin-centi. Al contrario di Canale 5che, diversamente dagli anniprecedenti, quando sceglievadi non impegnare troppe ri-sorse in un periodo «fuori ga-ranzia» (il tempo in cui gli in-vestitori testano l'audienceper pianificare la pubblicità),nel 2016 ha giocato alcune no-vità come, per esempio, Houseparty di Maria De Filippi. Ri-sultato: con il 15,6% Canale 5 èrisultata prima rete assolutabattendo Rai 1 di 0,2 punti per-'centuali sul pubblico totaledella prima serata. Il confron-to sull'anno precedente è sta-to di +1% perla rete Mediaset e- 2,8% per l'ammiraglia Rai.Mara Venier fa rotta sulla Rai. C r i s t i -na Parodi ha detto che si tienestrettala vita in diretta e quin-di Mara Venier dovrà cercarealtrove. Chissà, forse a Dome-nica in, però sempre dalle par-ti di Viale Mazzini. Probabil-mente «zia Mara», come lachiama Alfonso Signorini,non ha digerito l'apertura diMaria De Filippi a SimonaVentura (Selfie - Le cose cam-biano era una produzione Fa-scino), fatto sta che entrambinon saranno opinionisti del-YIsola deifamosi, e che per Ma-ra Venier si sta cercando unanuova collocazione in Rai.Luca Telese con Francesca Uncini.Partirà lunedì 30 gennaioBianco e nero, il nuovo pro-gramma di cronaca su La7condotto da Luca Telese, fir-ma della Verità. Dopo l'espe-rienza a Matrix su Canale 5,dove aveva inanellato alcuniscoop relativi alle indagini sulcaso di Yara Gambirasio, Tele-se continuerà a occuparsi diattualità e cronaca, non solonera. Al suo fianco ci saràFrancesca Lancini, ex tenni-sta professionista e modella,scrittrice per Bompiani, con-duttrice di programmi su Rai 1e Rai 5.Monica Bellucci per Twin Peaks. De-butterà il 21 maggio prossimonegli Stati Uniti su Showtime ein contemporanea su SkyAtlantic la terza stagione diTwin Peaks, la serie culto sul-l'omicidio di Laura Palmerscritta da Mark Frost e David

• Linch che ne è anche il registae, per l'occasione, interprete-rà il ruolo di Gordon Cole, ca-po dell'uffico regionale dell'F-bi. Confermati nel cast Ma-cLachlan, Sherilyn Fenn,Madchen Amick, Sheryl Lee eDavid Duchovny, mentre tra lenew entry ci saranno LauraDern, Monica Bellucci, Mi-chael Cera e Trent Reznor.D'Avenia scalza Saviano. D o p o u nmese e mezzo Alessandro D'A-venia, intervistato dalla Veritàprima di Natale, ha realizzatoil controsorpasso. Il suo L'artedi essere fragili (Mondadori),uscito il 31 ottobre, e oggetto dispettacoli teatrali sempreesauriti, a metà dicembre erastato scalzato dal primo postodelle vendite dei libri da Lapa-ranza dei bambini di RobertoSaviano (Feltrinelli). Ma la set-timana scorsa ha riconquista-to la vetta delle vendite.

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