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1 www.solovela.net Raffaello Merli e Mario Alessandro Puppo Un’isola che da sempre domina il Mediterraneo ed è crocevia di culture. Creta offre luoghi meravigliosi carichi di fascino, in questo articolo ve ne proponiamo alcuni www.solovela.net I grandi viaggi di GRECIA Creta in breve Collana “I grandi viaggi di SVN” pubblicato su SVN a settembre 2015 ©riproduzione riservata 3 Portolano

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Raffaello Merli e Mario Alessandro Puppo

Un’isola che da sempre domina il Mediterraneo ed è crocevia di culture. Creta offre luoghi meravigliosi carichi di fascino, in questo articolo ve ne proponiamo alcuni

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I grandi viaggi di NVlavelanelwebS

GRECIACreta

in breve

Collana “I grandi viaggi di SVN” pubblicato su SVN a settembre 2015©riproduzione riservata

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Portolano

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Dal punto di vista nautico, d’estate Creta non va presa sottogamba (vedi scheda meteo). E’ una navigazione consigliata ad equipag-gi in grado di divertirsi anche con condi-

zioni meteo marine impegnative e con una buona dimestichezza con le previsioni meteo.Ma per capire il meteo di quest’isola, dobbiamo osservarne la geografia.Innanzitutto, la sua posizione nel mare. Allunga-ta (260 chilometri) e stretta (60 chilometri) su un asse est-ovest, ha tre massicci montuosi principali, Monte Ídhi di 2.456 metri; Levká Óri (monti bianchi) che raggiungono un’altitudine di 2.454 metri; Díkti Óros, la cui cima più elevata arriva a 2.146 metri. La parte pianeggiante dell’isola è riservata alla costa nord e est, mentre quella sud, in particolare a sud ovest è rocciosa e granitica (per rendere l’idea, tra Palaiokhora e Sfakíon, non è stato possibile costru-ire una strada carrozzabile). E’ proprio in questa zona che c’è la famosa Gola di Samaría, lunga 16 chilometri, incisa profondamente dal torrente Lefka (probabilmente la più lunga gola d’Europa dopo le Gole del Verdon in Francia), percorribile a piedi. È la più grande isola greca (8.261 km²) e la quinta per grandezza tra quelle del Mediterraneo, dopo Sicilia, Sardegna, Cipro e Corsica.E’ praticamente una barriera di oltre 2000 metri al

In alto il piccolo porto di Loutro, nel sud dell’isola.

Al centro, il moderno marina di Plakia. Sotto, il

tempio di Cnosso e die-tro Teseo combatte

con il MInitauro (la statua si trova a

Parigi)

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Meltemi e ai venti da sud, che causano forti venti catabatici che, in condizioni di burrasca, produco-no raffiche violente. E’ isolata tra mare Egeo, Ionio e Libico e in tutte queste direzioni il fetch è consi-derevole e lo stato del mare ne risente in modo significativo.Le coste sono in genere molto frastagliate con diffe-renze tra quella settentrionale, più popolata e con montagne degradanti e quella meridionale, ripida, scoscesa, da sempre meno popolata. Non a caso, gli ormeggi più ospitali sono sulla costa nord, mentre in quella sud sono più essenziali.Ciò premesso, è considerata una delle isole più belle al mondo ed assolutamente unica dal punto di vista geografico, urbano, culturale, storico e archi-tettonico. Patria della civiltà minoica, che tanto ha influenzato la cultura occidentale, nata 4000 anni fa e che prosperò per 1000 anni attorno alla sua cultura palaziale, per essere poi sostituita successivamente dai Dori, dai Romani, dai Bizantini, dagli Ottomani, dai Veneziani, dai Turchi e dai Tedeschi (conquiste spesso fonte di indicibili sacrifici per i cretesi), fino all’indipendenza greca. E ogni periodo ha lasciato tracce indelebili.Immaginiamo il periplo di Creta partendo dal capo di nord ovest, in senso orario, anche perché questa direzione permette di navigare più a favore di vento.

La costa nordNel primo grande golfo di Kissámou il migliore ormeggio è a Kíssamos, buon ridosso dal Meltemi,

aperto ai venti da SE, con acqua ed elettricità (Port Authority (PA) tel. 28220 22024, VHF ch 12), dove si può anche ancorare, con una tranquilla città e una bella spiaggia, ma di modesto richia-mo turistico.

E’ il sito archeologico più importante di Creta. Com-prende le rovine del più grande e lussuoso palaz-

zo minoico. Costruito verso il 2000 a.C., a seguito della completa distruzione attorno al 1700 a.C., fu ricostruito interamente, per essere ulteriormente distrutto, probabil-mente a causa dell’eruzione del vulcano di Thíra (Santo-rini). Richiama i più importanti miti della Grecia classica: Minosse, il Labirinto, Teseo, Arianna e il Minotauro.Come tutti i palazzi di Creta, anche quello di Cnosso costi-tuiva il centro politico, religioso ed economico dell’impe-ro minoico e possedeva un carattere sacro. Si pensa sia stato ubicato proprio nell’attuale posizione perché vicino al monte Ida, il luogo dove vivevano Zeus e Poseidone. Gli scavi furono eseguiti dall’archeologo inglese Arthur Evans nel 1900, che si occupò anche del restauro di parte delle rovine, eccedendo forse un po’ troppo nell’uso del cemento ma garantendo una ricostruzione che permette di avere un’idea della grandiosità del Palazzo.Famosi sono, in particolare, il trono di Minosse, gli af-freschi, i templi, le grandi sale, le cripte, il bacino lu-strale, il teatro, le grandi giare, la scuola e il laboratorio dello scultore, le camere reali. Al museo archeologico di Iráklion sono conservati molti reperti e affreschi ancora ben conservati, che completano la visita di Cnosso. L’a-rea archeologica si estende per oltre 2000 mq e in estate è molto affollata. Il grosso dei turisti arriva attorno alle 11 di mattina, per cui è preferibile precederli di almeno un paio di ore.

Il sito archeologico di Cnosso. Da sinistra, una vista generale del sito, al centro, uan ricostruzione di un angolo del palazzo di Cnosso con le sue colonne dipinte. A destra, una delle stanze del palazzo

 

MakrísYialós

Plakiás

LigiaSfinári

Creta

Egeo

Mar Libico

Ionio

Kíssamos Khanía Soúdhas

Rethímno IráklìonSpinalóngas

Áy. NikólaosSitía

CapoSídheros

Koureménos

Koufonísi

Gaïdhouronisi

Áy. GalíniIerápetra

PalaiokhoraElafónisos

Koútris

Gra

mvo

úsa

Gávdhos

Dhía

Kokkinos Pirgos

SfakionLoutróFoinikías

Kolimvári

KhersónisosSissi

Milatos

Cnosso

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In questo golfo le possibilità di ancoraggio sono veramente minime se non inesistenti, più che altro per i fondali che degradano velocemente. Uscire da questo golfo per continuare la navigazione verso est o ovest con Meltemi forte può essere faticoso, dovendo bordeggiare per più di una decina di miglia in un canale non più largo di 5 miglia.A parte il porticciolo di Kolimvári, essenziale sebbene abbia acqua ed elettricità e con molta risacca sotto Meltemi, il secondo grande golfo ospita la cittadi-na più interessante, a nostro avviso, di tutta questa costa: Khanía, la seconda più grande città di Creta dopo la capitale Iráklion. Ha un bel marina, con un’entrata resa critica da un frangiflutti affiorante: con venti forti bisogna prestare la massima atten-zione. All’interno, ormeggi con trappe, acqua, elet-tricità, bagni e docce (PA tel. 28210 98888, VHF ch 12,18). Il paesino è estremamente accogliente, con bar, taverne, belle passeggiate nelle sue strette stra-dine, i resti del periodo bizantino, veneziano e otto-mano (il faro, la fortezza di Firká, Kastelli, il quartiere Splántzia) e un piccolo museo archeologico molto interessante.

In alto una vista del porto veneziano di Khanía costruito nel 1320. Al centro la piccola moschea dei Giannizzeri sul porto di Khanía. Sopra a

sinistra il paesino di Kolimvári, a destra la vicina baia di Kíssamos

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Poche miglia più a est, la grande penisola di Akrotiri forma una insenatura, Soúdhas, interessante come ridosso ma deturpata dal porto commerciale e mili-tare di Soúdha, dove è praticamente impossibile ormeggiare e con un piccolo porticciolo nella parte più a ovest, pieno di imbarcazioni locali (acqua ed elettricità). Tutto il fondo della baia è una buona zona di ancoraggio sebbene scarsamente interessante.Continuando verso est, incontriamo Rethímno: ha un bel marina privato (PA tel. 28310 22276, VHF ch 12, 18) ben ridossato e ben attrezzato (acqua, elettricità, bagni, docce). La città è caratterizzata: dalla fortez-za veneziana che si erge su un promontorio ad ovest del porto, costruita tra il 1573 e il 1582; dalla porta Guora (porta principale delle mura del XVI secolo); dalla loggia veneziana, costruita nel XVI secolo; dalla fontana Rimonti ornata da capitelli corinzi.Poche miglia e siamo a Iráklion, la capitale e più grande città di Creta. Il suo porto commerciale è ampio mentre il bacino storico è molto piccolo e pieno di imbarcazioni locali. La Port Autority (tel. 28310 22276, VHF ch 12, 18) fa ormeggiare nella zona commerciale, ancora e cavi a terra, comunque attrezzata con acqua ed elettricità. La città è grande, con palazzi del 18° e 19° secolo, molte ampie piazze e strade. Interessanti la Porta, la fontana Morosini e il castello, o Kules, in entrata al porto, e l’imponente cattedrale di Áyios Minas. Ma l’attrazione principale è il famoso Museo, primo al mondo per la conoscen-za della civiltà minoica. E’ un’ottima base di parten-za per visitare il sito archeologico di Cnosso (vedi scheda a pagina 3), facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici.Subito più a est, il marina di Gouves, gestito da un albergo (tel. 28970 41156), con trappe, acqua ed elettricità, ha però qualche problema in entrata per degli scogli che si estendono fino a 8 metri dal fran-giflutti nord e per i continui insabbiamenti nella parte sud: farsi guidare dalle indicazioni dell’addetto. A poche miglia il porticciolo di Khersónisos (PA tel. 28970 23111, VHF ch 12), con acqua ed elettricità, molto piccolo, con un pescaggio di 2 mt, un basso fondale al centro e scogli semisommersi all’entrata.

La meteo a Creta

Nella parte nord di Creta, il vento estivo dominante, specie a luglio e agosto, è il Meltemi, che spesso

arriva a superare forza 5, con punte a 6-8 della sca-la Beaufort. Tende a disporsi da NE nella parte occi-dentale di Creta, da N al centro e da NW sul versante orientale. Inoltre, nei tratti di mare a W e a E dell’isola, il vento tende a rinforzare di 1 o 2 livelli Beaufort e a causare un’onda che può raggiungere 3-4 metri di altezza.Il clima è più sereno e costante nei mesi da maggio a giugno e da settembre a ottobre. Novembre e dicem-bre sono in genere abbastanza calmi, con venti pre-dominanti da NW. I mesi invernali sono piovosi, con temporali e venti forti prevalenti da S.Da considerare che Creta si trova molto a sud nell’Egeo e ha un fetch lungo. Questo significa che, anche in pre-senza di venti medi, ci può essere uno stato del mare rilevante, con onde di altezza significativa. Nella parte sud di Creta, ci possono essere feroci raffi-che quando il vento viene da N o W. D’estate il Meltemi tende a creare infatti fortissimi venti catabatici, che ren-dono questo tratto di mare di difficile navigazione. Con previsioni di venti forti da N, oltre forza 6, è quindi con-sigliato armarsi con velatura ridotta prima di lasciare un porto e comunque è bene disporre di previsioni meteo di almeno 5 giorni, in quanto i ridossi a sud di Creta sono pochi e sono pochi quelli che permettono un age-vole ingresso sotto burrasca. In condizioni di Meltemi forte è consigliabile mantenendosi a distanza di sicu-rezza dalla costa, almeno un paio di miglia se non più, per evitare gli effetti più intensi dei venti catabatici.Il mare compreso tra il Peloponneso e Creta, occupa-to dalle isole di Kíthera e Andikíthera, d’estate si trova esposto al Meltemi e lo stato del mare può essere si-gnificativo, con onde di altezza rilevante rispetto alla forza del vento. Nel periodo invernale, il mare Libico e lo Ionio sono soggetti al passaggio di veloci fronti tem-poraleschi, con colpi di vento significativi dai quadran-ti meridionali. Indicativo il fatto che nel tratto di mare compreso tra Kithera e Creta lo Hellenic Navy Hydro-graphic Service ha registrato le onde tra le più alte del Mediterraneo.La zona di mare compresa tra Creta e Kásos e Kárpa-thos è soggetta nei mesi estivi al regime del Meltemi e in quelli invernali ai venti da sud. Da considerare però che un’attenta analisi delle carte nautiche mostra che i fondali in questo tratto di mare salgono rapidamen-te da oltre i 2000 metri a poche centinaia, per cui, in presenza di venti forti, ci si può trovare di fronte ad una mare incrociato e disordinato, con onde frequenti e ripide.

La fortezza veneziana di Rethimno affacciata sul mare

Faro di Akrotiri

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Verso est, altri due porticcioli, Sissi e Milatos, entram-bi con massimo 2 mt di pescaggio, pieni di barche locali che rendono difficile trovare posto, sono due alternative a chi preferisce ormeggiare in posti molto tranquilli. A terra, piccoli paesini con bar, taverne e qualche attrattiva turistica.Più a est, Áyios Nikólaos, ha un bellissimo marina privato (tel. 28410 82384-5; email: [email protected], web: www.marinaofaghiosnikolaos.gr), 5 stelle, attrezzato di tutto punto (acqua, elettricità, trappe, bagni, docce, lavanderia, travel lift, servizi tecnici, riparazioni) e gestito magistralmente (può essere considerato un buon posto per svernare; i costi sembrano ragionevoli). La cittadina è accoglien-te, ben servita di bar e taverne, con un piacevole laghetto salato collegato al mare. Il tutto invoglia a piacevoli e rilassanti passeggiate.Gli ormeggi della costa nord terminano a Sitía, un porticciolo con qualche problema all’entrata per bassi fondali, con acqua ed elettricità (PA tel. 28843 22310, VHF ch 12, 19). La cittadina è relativamen-te grande, con un bel lungomare attrezzato con bar e taverne e le case disposte ad anfiteatro. Degni di nota sono i resti della cinta muraria edificata a difesa della città con la famosa fortezza di Kazarma, costruita dai veneziani nel 13° secolo.

In alto uno scorcio di Akrotiri. Al centro una vista del piccolo porto di Rethimno di notte. A destra, la zona commerciale riservata al traghetto dello stesso porto

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Sitía, insieme a Áyios Nikólaos, sono un’ottima base di partenza per visitare la foresta di palme a Väí (apertura dall’alba al tramonto), il più grande palmeto d’Europa, con una bella spiaggia di sabbia bianca, acqua cristallina, affascinanti scogli e una sola taverna decisamente turistica. E’ sconsigliabi-le andarci in barca perché la baia è aperta ai venti dominanti estivi. Ma entrambe sono anche un’ottima base di partenza per visitare il sito archeologico di Kato Zakros (vedi scheda).Per quanto riguarda gli ancoraggi, consigliamo viva-mente quelli nell’ampia e articolata baia di Spinalón-gas, con un bella fortificazione veneziana sull’iso-lotto Kalydóna (visitabile) e diverse occasioni di ancoraggio con buoni ridossi e un ottimo fondale. La maggior parte di queste baie è disabitata e sulla costa ci sono un paio di moletti per l’ormeggio, utilizzati per lo più dai barconi turistici.

La costa estUn solo ormeggio, a Koureménos, un piccolo portic-ciolo di pescatori, con pochissima spazio per barche in transito e purtroppo nessun recapito telefonico per verificarne la disponibilità. Acqua ed elettricità in banchina e un bel paesino, tranquillo, che offre qualche bar e taverna. Nella baia si può ancorare ma offre ridosso solo dai venti da sud. Anche questa è una base di partenza per visitare la già citata foresta di palme di Väí. Per il resto, questo lato di Creta si caratterizza per pochissimi ancoraggi, tutti esposti ai venti predominanti estivi e a quelli meridionali.

La costa sudQuesta parte di Creta, in particolare nella zona ovest, è impressionante per la sua bellezza: pareti grani-tiche che scendono a strapiombo in un mare blu cobalto, con una serie di piccoli paesini abbarbicati sulla roccia, valloni che tagliano di netto le montagne, piccole spiagge di sabbia bianca, trattorie e bar sul mare, il tutto in un’atmosfera di assoluta pace e tran-quillità. Una navigazione che pare uscire dalla notte dei tempi, al di fuori dagli schemi turistici classici.Un ormeggio di un certo interesse provenendo da est (prima incontriamo il porticciolo di Makrís Yialós, con appena 2 metri di pescaggio in entrata ma soggetto ad insabbiamenti, pieno di imbarcazioni locali, con acqua), a circa 40 miglia da Koureménos e 60/70 da Spinalóngas, Sitía o Áyios Nikólaos, è a Ierápetra (PA tel. 28420 22294, VHF ch 12), con acqua ed elet-tricità. Consigliamo di accedervi solo dopo attenta documentazione: la rotta di entrata è obbligata da scogli sommersi e da un basso fondo di 2 metri e all’entrata ci sono max 2,5 metri di pescaggio.

I resti della fortezza veneziana di Iraklion, Roc-ca al Mare. La fortezza risale al 1523 quando iniziò la costruzione che terminò nel 1540

Il palazzo di Zakro è il quarto palazzo minoico di Creta per importanza ed è l’unico in tutta Creta che sia stato

riportato alla luce senza saccheggi.Costruito nel 1600 a.C. circa, comprendeva 180 stanze e si estendeva per circa 8.000 mq.La sua pianta si sviluppa attorno ad un cortile centrale con tre entrate, in una delle quali è stato ritrovato un altare. Nelle varie parti del Palazzo sono state rinvenu-te le stanze dei dignitari, le stanze per i simposi fornite di lucernari, dei grandi bacili di carattere adorativo, gli appartamenti principali e vari laboratori. Sono stati ritro-vati anche molti vasi. Una differenza importante di questo Palazzo rispetto agli altri, è che la sua collocazione vicino al porto gli ha consentito di avere un ruolo di primo piano negli scambi commerciali con gli altri Palazzi, con l’Egitto e i Paesi orientali.Tra i più importanti ritrovamenti si distinguono grandi spade con foglie d’oro, avorio, oggetti decorativi in rame provenienti da Cipro ed un’anfora raffigurante un tempio ed animali selvatici, molti dei quali sono conser-vati al Museo Archeologico di Iráklion.

Il sito archeologico di Kato Zakros

Kato Zakros

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Makri YialosLe acque di Creta, tra le più cristalline del MediterraneoUna rada a nord di CretaIl piccolo paese di Ayios GaliniIl golfo di VaiLa foresta di palme a Vai sulla costa orientaleVestigia del palazzo di CnossoIl porto SfakiaIl porticciolo di Makri YialosL’entroterra di CretaIl paese di Ayios Galini

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Assieme a quello di Cnosso, è uno dei siti più impor-tanti della civiltà minoica.

Il luogo del sito fu identificato nel 1850, mentre l’inizio degli scavi (condotti da Antonio Taramelli e da Federico Halbherr) risale al1884. Nel 1950 la Scuola archeologica italiana di Atene, diretta da Doro Levi, ha proseguito i lavori di scavo con un rigore scientifico che non è riscon-trabile nei restauri, discutibili, di Arthur Evans a Cnosso.Le ricerche portarono alla scoperta di vestigia palaziali, abbondante materiale ceramico policromo e iscrizio-ni in Lineare A. Nel 1908 fu scoperto il Disco di Festo, conservato nel museo di Iraklion.Festo fu poi distrutta intorno al 150 a.C. dalla rivale Gortina.Il cortile principale è vasto e mantiene la sua origina-ria pavimentazione di pietre e gli edifici sono disposti intorno a cortili ampi che seguono la superficie irrego-lare della collina. Dall’entrata del sito si giunge al cortile occidentale, al teatro e al cortile superiore. La grande scalinata porta alle stanze.

Il sito archeologico di Phaesto

Phaesto

Un bastione della fortezza veneziana Rocca al Mare di Iraklion

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All’interno, suggeriamo di cercare posto nella banchina nord, tra l’orologio e il forte cospicui, perché quella sud è affollata di scogli. Nel paese domina l’anonimo stile architettonico anni ‘60-70 che ha relegato il centro storico in una minuscola striscia a ridosso del porto. Le fortificazioni venezia-ne (XIII secolo) sono la principale attrazione. Sulla costa troviamo la cattedrale veneta di Santa Maria, oggi chiesa ortodossa Panayia di Kalés. Ierápetra è una buona base per la visita al sito archeologico di Gournia (vedi scheda).Procedendo verso ovest troviamo il porticciolo di Áyios Galíni (PA tel. 28320 91206, VHF ch 12, 14), uno dei migliori ormeggi di tutta la costa sud di Creta, attrezzato con acqua, elettricità, bagni e docce. E’ un buon ridosso da tutti i venti. Il piccolo paesino, incastonato sulla collina, è tranquillo e prevalente-mente pedonale. E’ un’ottima base di partenza per visitare il sito archeologico di Phaesto (vedi scheda in pagina precedente).Un’alternativa a Áyios Galíni è il porticciolo di Kokki-nos Pirgos, a poche miglia a est, buon ridosso con acqua ed elettricità. Il paesino è più modesto, sebbene sia comunque gradevole e abbia una spiaggia bellissima.Poco più a ovest, il nuovissimo porticciolo di Plakiás (la PA è la stessa di Áyios Galíni), terminato recente-mente, con acqua ed elettricità, offre un buon ridosso da tutti i venti. Il piccolo paese dista un paio di chilo-metri ed è tranquillo, con diverse taverne nei pressi del porto vecchio.Il porticciolo successivo è a Sfakia, piccolo e termi-nal di arrivo dei traghetti, con acqua ed elettricità, una piacevole taverna e un bel diving center (PA tel. 28250 91292, VHF ch 12). La Chora si raggiunge facilmente a piedi, piccola, tranquilla, con un paio di taverne.Poco più a ovest due ancoraggi sui due lati del capo Moúros, Foinikías e Loutró, permettono di ridossar-si (in particolare a Loutró che può essere conside-rato uno dei migliori ancoraggi di tutta Creta sud), su un fondo di 5-10 metri, buon tenitore. Loutró è un altro piccolissimo villaggio, regno di pace e tran-quillità, con bar e taverne. Allargandosi verso sud di una ventina di miglia (poco più di 30 da Áyios Galíni o da Palaiokhora), si può raggiungere l’isolotto di Gávdhos, la punta più meridionale dell’Europa, che ha un piccola banchina e un moletto, di giorno occu-pato dai barconi turistici, con un buon ridosso e un paio di taverne. L’isolotto è incantevole.

In alto due immagini del porto di Ierápetra. Sotto a sinistra il porto di Kokkinos pirgo

I resti del palazzo, sede di governatorato locale, forse alle dipendenze di Cnosso, si trovano a nord di una

corte, su cui affacciavano anche case private. L’edificio comprendeva magazzini, sala per banchetti e quartieri residenziali. La città non era fortificata e il palazzo era circondato da abitazioni, con un sistema viario com-plesso. Le strade presentano un sistema di drenaggio sofisticato, indice di una urbanistica articolata. Le più importanti scoperte hanno riportato alla luce, grazie agli scavi di H. Boyd agli inizi del secolo (1901-1904), il palazzo, la residenza dell’amministratore locale, il mercato e le fondamenta delle case in pietra con i vicoli lastricati in ardesia.

Il sito archeologico di Gournia

Gournia

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Il porticciolo successivo nella nostra navigazio-ne verso ovest è Palaiokhora (PA tel. 28230 41214, VHF ch 12), buon ridosso dai venti settentriona-li, sebbene burrasche violente da sud, sud-ovest, possono rendere l’ormeggio difficoltoso. E’ attrez-zato con acqua e elettricità. Il paese è, dopo Ierápe-tra, il più grande nel sud di Creta con un interessan-te Museo di Storia che merita una visita e vicino la fortezza del Castello Selino, costruita nel XIII secolo dai veneziani.

La costa ovestPochi ancoraggi permettono di fermarsi su questo lato di Creta, ma ognuno con un fascino particolare.A sud ovest c’è la strepitosa laguna formata dall’i-solotto Elafónisos, forse una delle più belle lagune del Mediterraneo. Si può ancorare, con molta atten-zione per gli scogli affioranti e sommersi, nella parte più a est, su un fondo di circa 10 mt, aperto ai venti da SE a NW.A Koútris (con una bella chiesetta cospicua), a Ligia e a Sfinári (bar e taverne a terra), si può ancorare su un fondo di 5-10 metri, sabbia e alghe, buon tenitore, protetti dai venti da nord est.

In alto una bella spiaggia vicino a Sfakia, il cui paese si vede nella fotografia centrale. Sopra la spiaggia al centro del paese di Sfakia

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A ridosso dell’isola Gramvoúsa, ben riparati da tutti i venti, anche qui su un fondo di 5-10 metri, sabbia, buon tenitore, un posto deserto salvo una costruzio-ne cospicua, acqua cristallina, un fascinoso relitto affiorante, contornato da montagne frastagliate, selvaggio, isolato. O, in alternativa, a sud est dell’i-solotto, di fronte alla laguna di Balos, un altro vero e proprio paradiso per la sabbia bianca e l’acqua turchese. Entrambi, eccellenti ancoraggi e, per gli amanti delle baie isolate, un vero e proprio must.

L’internoIl periplo di Creta sono circa 380 miglia nautiche, inclusa la deviazione per Gávdhos. Per noi è sempre stata una costante durante tutta la navigazione in Grecia, quella di utilizzare i mezzi pubblici o affittare un mezzo a nolo per visitare l’in-terno. Qui a Creta abbiamo noleggiato un’autovet-tura, vagabondando per cinque giorni per visitarne i posti più famosi (oltre a quelli già citati nell’articolo, ad es. il monastero di Arkadi, il più caratteristico di Creta, i villaggi di Myrtos, Dikteon Andro e Krista, l’altopiano di Lassithi è una delle zone più belle di Creta con 10.000 mulini a vento sparsi ovunque per l’irrigazione delle aree agricole), il lago Kournas, l’unico lago naturale di Creta, tra strade mozzafia-to, montagne, valloni, valli, monasteri, chiese, siti archeologici, paesini, alberghetti a pochi euro a notte, ristoranti con una cucina semplice e genuina e l’accoglienza di questo popolo fiero e ospitale.

In alto una vista del golfo di Aghia Roumeli. Di lato, Aghia

Roumeli vista dall’alto

il lago di Kournas, l’unico lago di Creta

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La minicollana Grecia in Breve si basa sul lavoro fatto per la stesura del por-tolano “Mar Egeo” per la collana 777. Questo è usci-to in lingua inglese e in ita-liano. Nel libro, oltre a tutte le informazioni classiche da portolano, si propongo-no informazioni archeolo-giche, storiche ed enoga-stronomiche che rendono bene l’idea del luogo dove si sta navigando.

777 porti eancoraggi

PeloponnesoCicladi

CretaGolfo di Corinto

Golfo di Saronico

Grecia Egeacon 546 pianie 104 cartenote sullameteorologiae sull’ambientemarino

Sonia FlorianRa�aello Merli

Mario Puppo1ª edizione

italiana2015 Edizioni Magnamare

Mar Egeo

Il portolano

Gli autori

Raffaello Merli, a sinistra e Alessan-dro Puppo,a destra, sono gli autori della collana di SolovelaNet “Grecia in breve”.La collana nasce inseguito alla rea-lizzazione del portolano sulla Grecia per la casa editrice Magnamare. I due autori hanno navigato nella zona della Grecia oggetto di questi articoli por-tolani per 5 mesi percorrendo circa 1500 miglia.Gli articoli della collana sono sintetici riportando le informazioni essenziali per chi vuole navigare in queste zone.

GR

EC

IAin b

reve

Portolono della Greciauna nuova mini - serie dedicata alla Grecia

Il Peloponneso

Le Cicladi (in 2 parti)

Creta

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RM 1260 Tofinou 16

Gli articoli verticali

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50 anni di Dufour Straorzare e stra-poggiare

Lo spurgo del motore

Dehelr 38 Dufour 335 GL

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Elan 350 Tofinou 12

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12 articoli perManfred MarktelDa dirigente di azienda si è trasformato in navi-gatore solitario. Ha navigato l’Atlantico in lungo e largo facendoci sognare con i suoi articoli su Solovela.

Una collana ne ricorda la sua capacità di fare, da uomo normale, cose eccezionali.

“ 12 articoli per Manfred” è un appuntamen-to da non perdere. I migliori articoli di Manfred Marktel raccolti in una collana che gli rende omaggio.

In allegato con le newsletter di SolovelaNet (accertati di essere iscritto) collana

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