Laurea ad honorem - Corriere della Sera · ge urbanistica toscana che ... cui andavano incontro»....

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Lunedì, 7 Dicembre 2015 www.corrierefiorentino.it UOMINI, AZIENDE, TERRITORI IMPRESE TOSCANA Il punto Etruria, no risarcimenti sì al piano aiuti Ma non per tutti 2 Locomotive L’esplosione Enegan dà energia (pulita) anche ai giovani artisti 5 Territori Così si trovano i capitali per crescere Oltre le banche 7 Laurea ad honorem Quanto paga il titolo di studio? Cinque anni dopo la fine dell’Università la maggior parte dei giovani guadagna meno di un operaio in una media azienda e resta un divario forte tra gli stipendi degli uomini e quelli delle donne Indagine sul rapporto difficilissimo tra gli Atenei e il mondo del lavoro Ieri, oggi, domani IL VALORE (AGGIUNTO) DA USARE di Fabio Filocamo U n portone che si chiude. Il mondo intorno è cambiato e l’impresa non ce l’ha fatta: fine del capannone, dipendenti a spasso, macchinari forse destinati alla ruggine. Potrebbe essere la scena di un film, ma di quelli ispirati a una storia vera. Una storia che molti toscani possono dire di avere già visto. Perché, nella stagione in cui passava il treno della globalizzazione, molti imprenditori di una pur eccellente manifattura sono rimasti a terra. Pochi anni fa, tanti piccoli e medi imprenditori hanno avviato un’attività nei celebri distretti. Alcuni son diventati grandi e, tutti, il vanto di un territorio che, anche grazie a loro, è famoso nel mondo. Secoli fa, i loro antenati erano alla testa del Rinascimento. Momenti diversi, due funzioni in comune: il tempo che cambia gli scenari e la capacità di società e individui di interpretarlo e di adattarsi. La Toscana è stata culla di cultura, così come oggi è laboratorio di problemi. Ma non sono tutte ombre, anzi. Il Rinascimento fu una rivoluzione culturale e per le imprese anche commerciale. Nacquero banchieri e contabili, per qualcuno persino il capitalismo. Sicuramente non ci fu timore di cambiare, fissando modelli e regole che non esistevano e che poi hanno resistito nel tempo. Oggi, è più facile: non c’è da ripartire da zero. Esiste un enorme patrimonio di conoscenza e una ricchezza di mezzi straordinaria di cui, a volte, pare mancare la consapevolezza. continua a pagina 7 a pagina 3 Cervone Sguardi ASPETTANDO LA FINE DEL CIRCO I n attesa che il ponte sullo stretto di Messina venga fatto. In attesa che la Salerno-Reggio Calabria sia interamente percorribile entro il 2016 (certifica Graziano Delrio). In attesa che il ministro Giuliano Poletti esterni pure sul tunnel fra il Cern e il Gran Sasso, come ai tempi di Mariastella Gelmini. In attesa che il ministro Andrea Orlando ci illustri le misure antiterrorismo per intercettare le chat delle PlayStation. In attesa che la Leopolda produca classe dirigente spendibile oltre il Comune di Rignano. In attesa che Salvini la smetta di arraffare voti per interposta tragedia. In attesa che a Livorno Pd e M5S mettano fine allo scontro sul sudicio e alla gara a chi puzza di più. In attesa dunque della fine del circo, ci concentriamo sulle notizie positive. I trentenni andranno in pensione a 75 anni con il 25 per cento in meno e, fonte Banca d’Italia, la disparità generazionale è aumentata. «La ricchezza media delle famiglie con capofamiglia tra i 18 e i 34 anni è meno della metà di quella registrata nel 1995, mentre quella delle famiglie con capofamiglia con almeno 65 anni è aumentata di circa il 60 per cento». Ma per fortuna con i 500 euri del governo i diciottenni si potranno comprare l’ultimo libro di Fabio Volo. @davidallegranti © RIPRODUZIONE RISERVATA di David Allegranti Poste Italiane Sped. in A.P. D.L. 353/2003 conv. L.46/2004 art. 1, c1 DCB Milano. Non può essere distribuito separatamente dal Corriere della Sera

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Lunedì, 7 Dicembre 2015 www.corrierefiorentino.it

UOMINI, AZIENDE, TERRITORI

IMPRESETOSCANA

Il puntoEtruria, no risarcimentisì al piano aiutiMa non per tutti

2

LocomotiveL’esplosione Enegandà energia (pulita)anche ai giovani artisti

5

TerritoriCosì si trovanoi capitali per crescereOltre le banche

7

Laurea ad honoremQuanto paga il titolo di studio? Cinque anni dopo la fine dell’Università

la maggior parte dei giovani guadagna meno di un operaio in una media aziendae resta un divario forte tra gli stipendi degli uomini e quelli delle donneIndagine sul rapporto difficilissimo tra gli Atenei e il mondo del lavoro

Ieri, oggi, domani

IL VALORE(AGGIUNTO)DA USAREdi Fabio Filocamo

Un portone che sichiude. Il mondointorno è cambiato el’impresa non ce l’hafatta: fine del

capannone, dipendenti a spasso, macchinari forse destinati alla ruggine. Potrebbe essere la scena di un film, ma di quelli ispirati a una storia vera. Una storia che molti toscani possono dire di avere già visto. Perché, nella stagione in cui passava il treno della globalizzazione, molti imprenditori di una pur eccellente manifattura sono rimasti a terra. Pochi anni fa, tanti piccoli e medi imprenditori hanno avviato un’attività nei celebri distretti. Alcuni son diventati grandi e, tutti, il vanto di un territorio che, anche grazie a loro, è famoso nel mondo. Secoli fa, i loro antenati erano alla testa del Rinascimento. Momenti diversi, due funzioni in comune: il tempo che cambia gli scenari e la capacità di società e individui di interpretarlo e di adattarsi. La Toscana è stata culla di cultura, così come oggi è laboratorio di problemi. Ma non sono tutte ombre, anzi. Il Rinascimento fu una rivoluzione culturale e per le imprese anche commerciale. Nacquero banchieri e contabili, per qualcuno persino il capitalismo. Sicuramente non ci fu timore di cambiare, fissando modelli e regole che non esistevano e che poi hanno resistito nel tempo. Oggi, è più facile: non c’è da ripartire da zero. Esiste un enorme patrimonio di conoscenza e una ricchezza di mezzi straordinaria di cui, a volte, pare mancare la consapevolezza.

continua a pagina 7 a pagina 3 Cervone

Sguardi

ASPETTANDOLA FINE DEL CIRCO

I n attesa che il ponte sullo stretto di Messina venga fatto. In attesa che la Salerno-Reggio Calabria sia interamente

percorribile entro il 2016 (certifica Graziano Delrio). In attesa che il ministro Giuliano Poletti esterni pure sul tunnel fra il Cern e il Gran Sasso, come ai tempi di Mariastella Gelmini. In attesa che il ministro Andrea Orlando ci illustri le misure antiterrorismo per intercettare le chat delle PlayStation. In attesa che la Leopolda produca classe dirigente spendibile oltre il Comune di Rignano. In attesa che Salvini la smetta di

arraffare voti per interposta tragedia. In attesa che a Livorno Pd e M5S mettano fine allo scontro sul sudicio e alla gara a chi puzza di più. In attesa dunque della fine del circo, ci concentriamo sulle notizie positive. I trentenni andranno in pensione a 75 anni con il 25 per cento in meno e, fonte Banca d’Italia, la disparità generazionale è aumentata. «La ricchezza media delle famiglie con capofamiglia tra i 18 e i 34 anni è meno della metà di quella registrata nel 1995, mentre quella delle famiglie con capofamiglia con almeno 65 anni è aumentata di circa il 60 per cento». Ma per fortuna con i 500 euri del governo i diciottenni si potranno comprare l’ultimo libro di Fabio Volo.

@davidallegranti© RIPRODUZIONE RISERVATA

di David Allegranti

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FI

2 Lunedì 7 Dicembre 2015 Corriere Imprese

L a Corte costituzionale, conuna sentenza depositata il

19 novembre, ha accolto il ricorso del Governo contro i commi (207 e 208) della leg-ge urbanistica toscana che introducevano una sorta di «condono edilizio straordina-rio» prevedendo regole diver-se da quelle indicate nel Te-sto unico dell’edilizia. Para-dossalmente, la legge pro-mossa dall’ex assessore Anna Marson, secondo i giudici supremi, introduceva di fatto un condono extra che va bocciato. L’obiettivo della leg-ge regionale, in realtà, era fare una sorta di mini-sanato-ria che pagando una sanzioneconsentiva di mettere in re-gola tanti immobili, non so-no residenziali, nati durante il boom edili-zio negli anni ‘60 e ‘70 — quando anco-ra molti Co-muni non avevano piani regolatori — che presenta-no piccole difformità. Difformità a volte banali, (un muro che non appare o spostato di 30 cm, i casi più frequenti, oltre a veran-de decennali) che sono lì da sempre e vengono fuori solo al momento della vendi-ta, con i termini dei condoni ormai scaduti. Per mettersi in regola si doveva passare attra-verso pratiche, professionisti, ritardi. Per la Corte costitu-zionale, però, questo tipo di «sanatoria» è appannaggio solo del Parlamento, le Re-gioni non possono legiferare. Ipotizzando il conflitto di competenze tra lo Stato e la Regione, molti Comuni tosca-ni non avevano usato la «mi-ni-sanatoria» prevista dalla legge urbanistica, proprio in attesa del giudizio della Cor-te. I privati che vogliono met-tersi in regola dovranno quindi passare dai professio-nisti che, forti di alcuni pare-ri giurisprudenziali, riescono a volte a «sanare» la diffor-mità di questi immobili, ma mantenendo un certo grado di incertezza a seconda del Comune in cui l’immobile si trova. Tutto questo in attesa di un provvedimento naziona-le, una lacuna su cui la Re-gione (d’intesa con Anci) vo-leva mettere una pezza. Ma non poteva. Ora tocca a Ro-ma.

Marzio Fatucchi© RIPRODUZIONE RISERVATA

I l presidente del Consiglioè intervenuto nel vespaio di

polemiche generate dal decreto salva banche per dire che il governo se ne farà carico e sta studiando un’operazione per dare «una qualche forma di sollievo a un particolare tipo di obbligazionisti». Operazione la cui fattibilità l’esecutivo valuta «anche in Europa». Perché alla fine il punto è sempre quello: i paletti di

Bruxelles. La strada è stretta e, come ha spiegato il titolare del Tesoro Padoan, i piccoli risparmiatori più colpiti potranno essere «sostenuti, non risarciti». L’Ue non vuole sentir parlare di risarcimenti e anche i centristi della maggioranza temono la creazione di un precedente «pericoloso». Dovrà trattarsi quindi di un intervento «sociale», rivolto a chi si trova in condizioni di

indigenza a seguito dell’operazione di salvataggio, non a chi ha consapevolmente sottoscritto uno strumento finanziario rischioso. Per il presidente della Consob, ad esempio, «i risparmiatori che hanno sottoscritto i bond subordinati delle quattro banche salvate dal governo erano informati dei rischi cui andavano incontro». Il primo nodo sarà quindi la

definizione della platea, che si punta a rendere più esigua possibile. Qual è la soglia dell’indigenza? A quanto ammonta il massimo investito per essere definito un «piccolo» risparmiatore? Chi decide se il correntista era in grado di comprendere il livello di rischio di un’obbligazione subordinata oppure no? Fatto questo (e non sarà facile) ci sarà eventualmente anche da far

digerire alle banche un ulteriore esborso: la proposta presentata dal Pd prevede che il Fondo per i risparmiatori ridotti all’indigenza dal salva-banche ammonti a 120 milioni, 80 dei quali in arrivo dal mondo bancario. Già poco entusiasta di aver dovuto scucire i soldi per il salvataggio delle quattro banche decotte.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Piazza Affari

Intek Spa

B & C Speakers S.p.A.B & C Speakers S.p.A.

FrendyEnergyBioDue Spa

El.En. S.p.A.

Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.

Borgosesia

Ergy Capital

CHL S.p.A.

Eukedos

Dada S.p.A.Settimanadal 30 novembreal 4 dicembre

Banca Etruria

Salvatore Ferragamo S.p.A.

Piaggio & C. S.p.A.

Softec S.p.A.

Snai S.p.A.

Sesa

Rosss S.p.A.

Toscana Aeroporti S.p.A.

7,5750 7,59 7,597,60

7,657,657,65

1,3841,4821,486 1,4221,46

SOSPESA

5,65

5,75

5,66 5,6655,735

0,58 0,58 0,58 0,58 0,58

42,9942,774343,70

42,73

0,08220,08490,0853

0,0830,0840

0,03630,0365 0,03680,0362

0,0371

2,0322,022,22,204

2,208

1,1081,11901,1250

1,1021,1130

0,6140,61500,6250 0,62650,6720

0,315

0,32900,32595 0,32750,33

22,2822,7522,52 22,52

23,16

15,5015,4715,5015,3715,42

2,282,30

2,3120

2,2762,28

0,951,00401,0090

0,9791

0,867

0,93050,9055 0,8825

0,9

6,756,757,1

6,75 6,75

14,7915,46

14,88 14,9115

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IL PUNTO

ETRURIA: RISARCIMENTI NO, AIUTI FORSE (A CHI?)di Silvia Ognibene

MOBILITÀQUATTRO RUOTE,ZERO EMISSIONI:OBIETTIVO EUROPA

I l quadriciclo elettrico com-patto di Alfazero (società

partecipata da Bassilichi, Ra-mera e Xentrum) che a Colle Val d’Elsa realizza sistemi per la Smart Mobility punta ai mercati di Germania, Austria,Svizzera, Francia, Olanda, Norvegia, Gran Bretagna e Spagna, oltre che a quello domestico. In occasione del-l’eCarTec di Monaco di Baviera, Alfa-zero ha sve-lato forme e soluzioni tecnologiche del quadrici-clo a zero emissioni che verrà lanciato nel primo trimestre del 2016 ed ha presentato la gamma di colonnine per la ricarica elettrica Fillgreen ed Home Energy, che possono essere installate anche dai privati. I soci hanno sostenu-to un nuovo round di inve-stimenti per 4 milioni di euro nella società che in tre anni ha triplicato i dipen-denti e nominato presidente Simone Bellocci, manager proveniente da Arval.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

GUSTOUN CANTUCCINOCON VISTA(SULL’HUDSON)

I «cittadini» di Manhattan chiamano spregiativamente

«bridge and tunnel» (letteral-mente «ponte e galleria») i pendolari che, dal vicino New Jersey, attraversano l’Hudson, per arrivare nella metropoli. Ora però c’è chi fa il percorso inverso, per la schiacciata e i cantuccini. Sì perché da quando, nei mesi scorsi, il pratese Simone Ber-tini e la moglie Teresa han-no chiuso il loro «Cantuc-cio» nel West Village, Manhattan ha perso i biscotti e la schiacciata. Di loro si era occupato per-sino il New York Times e, nonostante questo, la coppia non ha avuto paura di lasciare la grande mela. Così, via a Jer-sey City (tradizionalmente colonia italiana), dove «Prato bakery» va avanti a colpi di pan di ramerino, ciabatta e l’immancabile cantuccio. Con buona pace degli «orfani» di New York City.

Edoardo Lusena© RIPRODUZIONE RISERVATA

EDILIZIAMINI CONDONO,LA CONSULTA BOCCIALA REGIONE

L’annodell’ultimocondono edilizio,governoBerlusconi

2004

La Banca Europea per gli Investimenti (Bei) e Piaggio hanno firmato un contratto di finanziamento di 70 milioni di euro a sostegno del settore ricerca e sviluppo del gruppo di Pontedera. Il finanziamento ha durata di sette anni ma riguarda soprattutto i progetti (scooter, moto, veicoli ecocompatibili) che saranno realizzati presso i laboratori italiani di Piaggio nel prossimo trienno 2016-

2018. Buone nuove anche per BioDue che è stata premiata alla Small Cap Conference, evento di Borsa Italiana dedicato alle società quotate di piccola e media capitalizzazione. L’azienda di Tavarnelle Val di Pesa, sbarcata in Piazza Affari nel maggio scorso, ha ricevuto il premio «Liquidità» per la miglior media giornaliera in termini di controvalore scambiato.

ENERGIAL’ELETTRICITÀPERDE I FILI:BASTA UNA PARETE

P areti che forniscono cor-rente a basso costo e ad

alta efficienza per qualsiasi dispositivo. Potrebbero prestocomparire nelle case e negli uffici pubblici grazie al pro-getto perfezionato da alcuni ricercatori dell’Università di Pisa. «Jos Technology», que-sto il nome dello spin off, ha vinto un bando finanziato dall’Ue dedicato alle aziende innovative: 50 mila euro a ciascuna impresa neonata, destinati all’approfondimento del business plan. Jos Tech-nology ha proposto la sua «Energy Surface»: un sistema di conduzione elettrica senza fili ad alta potenza ed effi-cienza, in grado di portare energia elettrica a basso vol-taggio su superfici molto ampie con un unico alimen-tatore. «Volevamo coniugare risparmio energetico e flessi-bilità per l’illuminazione — spiega Eleonora Romiti, co-fondatrice del progetto assie-me all’architetto Marco Aria-ni — Dopo vari tentativi ab-biamo messo a punto una superficie libera, senza limiti di estensione, con innumere-voli punti di connessione».

Giorgio Bernardini© RIPRODUZIONE RISERVATA

SANITÀMAMME SICURE,UN INVESTIMENTOPER IL SENEGAL

G ravidanze sicure in Sene-gal grazie agli investi-

menti della Regione. Negli ultimi due anni sono stati stanziati circa 320 mila euro per migliorare la salute delle donne in maternità nei di-partimenti africani di Thies, Tivaouane, Louga e Touba, dove la mortalità delle don-ne incinte e dei bambini appena nati è altissima. Un finanziamento che serve principalmente per formare gli operatori sanitari senega-lesi (anche con corsi specifi-ci nelle strutture toscane), ma anche per migliorare le condizioni igienico-sanitarie negli ospedali africani, per fornire attrezzature, per in-stallare pannelli fotovoltaici negli edifici privi di corrente elettrica e per la realizzazio-ne di una campagna infor-mativa rivolta alle donne senegalesi e a quelle emigra-te in Toscana sull’importanza della consultazione prenatale, del parto assistito e della prevenzione. In progetto, anche la costruzione di un’area ospedaliera con una superficie di 416 mq dedica-ta alla nuova maternità.

Jacopo Storni© RIPRODUZIONE RISERVATA

Mila euroinvestitidalla Regione Toscana nel progettomaternità

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3Lunedì 7 Dicembre 2015Corriere Imprese

PRIMO PIANO

Stipendi a cinque anni dalla laurea

Fonte: Consorzio Stella, condizione occupazionale laureati. Dati elaboratie forniti dagli uffici Jobplacement dell'Università di Pisa

Fonte: XX Rapporto sulle Retribuzioni in Italia - OD&M Consulting (Gi Group) *Il dato fa riferimento alla tendenza considerando profili retributivi raccolti fra 1 luglio 2014 e 30 giugno 2015

Uomini Donne Uomini Donne Uomini Donne

1.5251.000

Agraria

1.6061.323

Economia

1.8501.341

Giurisprudenza

1.7261.632

Ingegneria

1.453957

Lettere e Filosofia

6251.154

Linguee Letterature straniere

n.d.1.700

Medicinae Veterinaria

1.7211.644

Medicinae Chirurgia

1.5511.323

Scienze Matematiche,fisiche e naturali

1.3061.268

Scienze Politiche

LAUREA MAGISTRALE/SPECIALISTICALAUREA MAGISTRALE/CICLO UNICO

LAUREA CICLO UNICO

1.3101.092

Agraria

1.3361.118

Architettura

1.6101.359

Economia

1.6761.190

Giurisprudenza

1.2221.119

Architettura

1.4331.353

Farmacia

1.467928

Giurisprudenza

1.8171.500

Medicina e Chirurgia

1.6651.479

Ingegneria

931945

Lettere e Filosofia

1.8201.534

Medicina e Chirurgia

1.101890

Psicologia

1.5921.305

Scienze Matematiche,fisiche e natura

1.5111.309

Scienze Politiche

LAUREA MAGISTRALE/SPECIALISTICA

LAUREA CICLO UNICO

1.5731.376

Economia

1.1721.008

Giurisprudenza

1.4831.438

Ingegneria

1.138997

Lettere e Filosofia(sede di Siena)

1.5261.398

Farmacia

1.7461.650

Medicina

1.2231.040

Lettere e Filosofia(sedi di Arezzo)

1.2061.172

ScienzeMatematiche

1.3611.108

ScienzePolitiche

UNIVERSITÀ DI SIENAUNIVERSITÀ DI FIRENZEUNIVERSITÀ DI PISA

1.6531.182

Scienzedella Formazione

Fonte: Almalaurea, XVII indagine (2015) condizioneoccupazionale laureati

Dati in euro relaltivi ai laureatI nel 2009

Retribuzione annua lorda (RTA) media nazionale

GLI STIPENDI DEGLI OPERAI

Retribuzioni più elevate: Differenza retributiva fra giovani laureati e non laureati CATEGORIA: IMPIEGATIPiccola impresa

Media impresa

Grande impresa

23.761

27.203

28.050

Industria petrolifera

Engineering

Auto

Laureati

Non laureati

29.491

24.760

29.072

29.070

29.032

con 3-5 anni di esperienza Dati in euro lordi annualiOPERAI 2015*

26.016 euro

Quanto vale un laureato?Sul mercato del lavoro pocoA 5 anni dal titolo di studio in molti guadagnano meno di un operaio in una media impresaIndagine sui tre Atenei toscani, per scoprire che il ministro Poletti non aveva poi tutti i torti

Èl’enigma della maggiorparte degli universitari:fare più esami possibilisenza farsi frenare dalvoto o non lasciarsi

prendere dalla fretta e puntaresulla qualità? Il ministro delLavoro Giuliano Poletti hasentenziato: «Prendere 110 elode a 28 anni non serve a unfico, è meglio un 97 a 21 an-ni». Un’uscita che gli ha attira-to diverse critiche, anche per-ché il ministro ha poi definito«un attrezzo vecchio» l’orariodi lavoro. Ma non sono (solo)provocazioni, il tema del rap-porto tra Università e mondodel lavoro è centrale e moltodelicato. Sul palco della sta-zione Leopolda, nella serata diCorriere Imprese Toscana, ilsottosegretario Luca Lotti haammesso al direttore PaoloErmini: «Quella di Poletti èstata una risposta un po’ gof-fa, ma il tema di come è cam-biato il mercato del lavoro è

decisivo: occorre smettere dileggerlo con gli schermi di 40anni fa». Il tutto a pochi gior-ni dall’annuncio dell’Ocse checolloca l’Italia all’ultimo postoper numero di giovani laureatitra i 34 Paesi più industrializ-zati al mondo e in una diffici-le fase per il sistema universi-tario alle prese con l’emorra-gia di matricole.

L’Italia non è (più) un Paeseper laureati? I numeri non so-

no incoraggianti, e non soloquelli dell’occupazione. Bruttenotizie arrivano anche dallavoce stipendi: basta leggerequanto guadagnano i laureatidei tre atenei toscani a 5 annidalla laurea magistrale perchiedersi — a conti fatti —quanto valga non solo il voto,ma proprio il titolo di studio,nel mondo del lavoro. Sonobassi i salari dei laureati tosca-ni, seppur alla pari con quellidelle altre regioni. A 5 annidalla laurea specialistica gua-dagnano mediamente 1.300euro al mese, secondo i datidi Almalaurea. L’ultimo rap-porto del consorzio (XVII in-dagine, 2015) mostra un qua-dro in cui anche chi guadagnadi più è decisamente lontanodalla soglia dei 2 mila euro:1.817 euro è lo stipendio men-sile di un laureato in Medicinae Chirurgia all’Università di Fi-renze nel 2009, 1.665 quello diun Ingegnere, 1.676 quello dichi ha studiato Legge, 1.610per chi si è laureato in Econo-mia. E queste sono le cifre

della retribuzione maschile,perché alle donne — anche selaureate nello stesso anno enella stessa (ex) Facoltà — vaancora peggio, con un ribassodi 200 o addirittura 300 eurosullo stipendio mensile.

Anche all’Università di Sie-na a guadagnare di più sono ilaureati uomini in Medicina(1.746), Economia (1.573), In-gegneria (1.483), stesso di-scorso a Pisa dove secondo idati raccolti dal Consorzio

Stella (ed elaborati dagli ufficidell’Ateneo) a sorridere sonosoltanto i laureati in Giuri-sprudenza (1.850), in Ingegne-ria (1.726) e Medicina (1.721).

Il resto, la fetta più grossadei laureati, porta a casa me-no di un operaio. Dal XX rap-porto sulle retribuzioni in Ita-lia elaborato da Od&M emer-ge infatti che un operaio diuna grande azienda guadagna28.050 euro lordi (27.203 perla media impresa), ovvero cir-ca 1.500 euro netti al meseescluse tredicesima e quattor-dicesima. E la retribuzione ar-riva fino a 29 mila euro l’annoin settori come engineering,auto, industrie petrolifere. Ci-fre ampiamente superiori ri-spetto ai 950 euro al mese dichi si laurea in Lettere e Filo-sofia (in tutti e tre gli atenei),più del doppio di un laureatoin Lingue e Letterature stra-niere a Pisa (625 euro), in li-nea con gli stipendi di chi hain tasca una laurea magistralein Scienze Politiche, Architet-tura, Scienze Matematiche, Agraria ed ha trascorso alme-no 5 anni alle prese con libried esami.

«Le retribuzioni dei laureatisono medio-basse e rispec-chiano la storia della mancataevoluzione del mercato retri-butivo in questi anni e dun-que la perdita di competitivitàche abbiamo avuto come si-stema Paese — conferma Si-monetta Cavasin, Ad di OD&MConsulting — I laureati recu-perano competitività con glianni, però nell’ultimo periodoquesto non è avvenuto: conJobs Act e legge di stabilitàassistiamo ad una rimessa inmoto, ma affinché si crei unmercato competitivo per i lau-reati ci vorrà un po’ di tem-po». Quelli appena trascorsisono stati anni terribili per ilaureati. E non è certo che siafinita: «Al momento l’Italianon è un Paese per laureati —ammette Gaetano Aiello, di-rettore del dipartimento diScienze per l’Economia e l’Im-presa dell’Ateneo fiorentino— Anche l’Università ha le suecolpe, ma tutti devono assu-mersi le proprie responsabili-tà: bisogna favorire un circolovirtuoso, dove gli Atenei lau-reano più persone di qualità ein tempi brevi mentre leaziende si impegnano ad inve-stire sui laureati come fonte diinnovazione. Il problema nonè solo quanto si resta all’Uni-versità, ma come sono statispesi quegli anni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Gaetano Cervone

Lo scorso 26 novembre, inaugurandoa Verona la fiera «Jobs & Orienta», il ministro del Lavoro Poletti ha detto: «Prendere 110 e lode a 28 anni non serve, meglio laurearsi con 97 a 21 anni: rovesciamo questo criterio, serve un cambio di cultura». Sono seguite polemiche, sia dal mondo accademico che dalla Cgile da esponenti della sinistra

Il caso

Aiello (Economia)L’Università ha le sue colpe, però non è da solaPiù del tempo passatoin Facoltà il problemaè come vengono spesi quegli anni

IMPRESEA cura della redazionedel Corriere Fiorentino

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COMITATO SCIENTIFICOPaolo Barberisfondatore di Nana Bianca e Dada, consigliere per l’ innovazione della Presidenza del Consiglio

Fabio FilocamoPresidente Harvard Alumni Italia, CEO Dynamis, Member of Board Principia SGR

Fabio PammolliProfessore di Economiae Management IMT Alti Studi Lucca

Alessandro PetrettoProfessore Ordinario di Economia Pubblica Università degli Studidi Firenze

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Supplemento gratuitoal numero odierno del

Gli studentifiorentinidella EuropeanSchoolof Economics all’ingressoin Palazzo Vecchio

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4 Lunedì 7 Dicembre 2015 Corriere Imprese

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5Lunedì 7 Dicembre 2015Corriere Imprese

LOCOMOTIVE

Un’esplosione che non inquinaE dà energia ai giovani artistiLa scalata di Enegan: nata a Montelupo 5 anni fa oggi vende gas e luce in Italia e non soloCon una scommessa: investimenti nel sociale e mecenatismo attento al contemporaneo

Giovani, sostenibili ein fortissima ascesa.Partiti solo cinqueanni fa da Montelu-po Fiorentino, dove

si trova tutt’ora la sede princi-pale, quelli di Enegan hannopresto messo in pratica la lorofilosofia industriale rivolgen-dosi a clienti di tutto il Paese.Vendono energia, gas e luceprodotte esclusivamente dafonti rinnovabili, con un mo-dello di business che lorostessi definiscono «umano esolidale». E i risultati sonoquesti: se nel 2010, agli albori,l’impresa poteva contare su unfatturato di qualche migliaiodi euro, nell’ultimo bilanciosono stati raggiungi centocin-quanta milioni. Oggi Enegan èil primo trader privato tosca-

no, presente in tutto il territo-rio nazionale, conta centocin-quanta dipendenti e continuaad assumere.

Fa parte del Gruppo Gan,nato nel 1991 per offrire unapiattaforma completa di servi-zi a disposizione delle impre-se, dalla telefonia alla gestionedei bisogni energetici.

Per sostenere la crescita diEnegan, nel 2013 il Gruppo hacreato due società specializza-te nel trading di energia e gas:Enegan Power Trading e Ene-gan Gas Trading operano congli indici internazionali sia neimercati spot che in quelli atermine riuscendo a strappareil miglior prezzo alle miglioricondizioni, fungendo così dasupporto operativo strategicoper Enegan che può essere co-

sì maggiormente competitivanel rivendere energia pulita sul mercato nazionale. La for-mula del successo è stata inve-stire esclusivamente nelle rin-novabili, vendendo solo ener-gia prodotta senza l’impiegodi combustibili fossili e senzaemissioni di gas serra nell’at-mosfera, fornire soluzioni

Milioniil fatturatoraggiuntonell’ultimo bilancio da Enegan

150

Gli addettidella sede aperta a Grossetonel 2012150 in tutto

40

Gli agentidi venditain Italiaassunti pochimesi fa

200

La sede Enegana MontelupoIn alto, una delle opere vincitrici del concorso«EneganArt»

personalizzate sulla base deibisogni del cliente e scom-mettere sui giovani (bastapensare che il responsabilemarketing, Morad Giacomelli,attorno a cui ruotano le strate-gie di espansione dell’impresaha appena venticinque anni).Dopo aver aperto, nel 2012,una nuova sede a Grossetoche ha portato quaranta nuoviposti di lavoro, Enegan conti-nua a crescere: in questi gior-ni è in corso una nuova cam-pagna di selezione che ne se-gue un’altra — ultimata soloqualche mese fa — nella qua-le sono stati assunti circa due-cento nuovi agenti sul territo-rio nazionale. Viaggia a pienigiri, ovviamente, il diparti-mento Ricerca&Sviluppo, in-caricato di perseguire tutte lestrade per favorire il raggiun-gimento degli obiettivi delProtocollo di Kyoto entro il2020, anche nella veste ag-giornata che uscirà dal COP21di Parigi.

L’energia di Enegan ha an-che un cuore sociale, che sitraduce nel sostegno a fonda-zioni come Save the Childrene quella dell’ospedale pediatri-co Meyer, oltre che un occhiopuntato sull’arte contempora-nea. Anzi, arte «attuale» comeamano chiamarla: EneganArtè il dipartimento creato peroccuparsi a tempo pieno delsostegno ai giovani artisti, chenel novembre scorso ha ban-dito un concorso nazionale of-frendo l’opportunità a unacinquantina di «promesse» diesporre nell’ex tribunale di Fi-renze. Le opere vincitrici sonostate acquistate da Eneganche, in un’ottica di mecenati-smo puro, punta a creare unacollezione di sua proprietà ac-quistando pezzi d’arte con gliutili generati dalla vendita dienergia pulita.

«L’energia è fonte di vita emotore di crescita — spiegal’azienda — vogliamo conti-nuare a crescere sul territorionazionale e far sentire la no-stra attenzione e vicinanza alterritorio dove siamo nati».Un segnale di questa filosofiaarriverà anche con la parteci-pazione a F-Light, il Festivaldelle luci fiorentino in pro-gramma nel periodo natalizio,dove Enegan produrrà unospettacolo di luci con la tecni-ca del video mapping sullafacciata di Palazzo Pitti, sull’extribunale in San Firenze e sulPonte Vecchio.

Giorgio Bernardini© RIPRODUZIONE RISERVATA

B&C Speakers

I re degli amplificatoricercano il futuroDentro le gallerie

P artire da un 2015 positivo e dal corebusiness per cercare nuove strade (echiavi) di sviluppo. Questa la strategia

di B&C Speakers, l’azienda fiorentina di altoparlanti nata 70 anni fa e che vede al vertice la terza generazione della famiglia fondatrice ma che nel frattempo è anche protagonista a Piazza Affari. «I dati della terza trimestrale 2015 sono tutti con segno più (utili più 6,4%, ricavi più 13%) e contiamo di chiudere l’anno positivamente, con buone prospettive per il futuro — afferma Lorenzo Coppini, amministratore delegato dell’azienda che conta 120 addetti — Oggi la competizione

è serrata, mondiale, siamotutti “sotto assedio” ma noiabbiamo tenuto negli annipiù difficili della crisi epuntando su innovazione,saper fare e qualità siamoriusciti ad esserecompetitivi». Nell’anno chesi sta chiudendo B&C èandata bene anche in Cina— «La loro classe mediavuole ormai solo la

qualità» — e l’impresa scommette su ricerca e diversificazione. «Il nostro staff di ricercatori è di 15 persone, molte non italiane, con competenze diverse, cui aggiungiamo collaborazioni con università e centri esterni, perché non fermarsi è essenziale. Come lo è cercare nuovi prodotti o settori di mercato — sottolinea Coppini — E noi accanto ai nostri altoparlanti di alta gamma stiamo seguendo nuove linee di applicazione di tecnologia, grazie ad un settore che abbiamo creato di “architetture sonore”: la prima è data dalla nuova legge che impone a tutte le gallerie autostradale di essere dotati di dispositivi acustici di allarme; la seconda da un trattamento del rumore fisso, come quello prodotto da generatori, che riduce il loro inquinamento acustico».

Mauro Bonciani© RIPRODUZIONE RISERVATA

LorenzoCoppini

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6 Lunedì 7 Dicembre 2015 Corriere Imprese

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7Lunedì 7 Dicembre 2015Corriere Imprese

DISTRETTI E TERRITORI

La Toscana e la qualità

IL VALORE IN PIÙCHE VA USATO

SEGUE DALLA PRIMA

Così qualcuno, senza pensarci, si è messo a rincorrere la competizione sbagliata. Come alcune imprese tessili pratesi che, in fatale affanno, hanno cominciato ad offrire lo stesso prodotto a un prezzo più basso. Mentre altri, tenendosi stretta la conoscenza, hanno puntato sulla qualità, planando sui mercati emergenti. Gli imprenditori toscani sanno fare, eccome, ma talvolta hanno avuto paura di cambiare, traducendo una minaccia che veniva dall’esterno in un problema interno all’impresa. Nello stesso settore sono le aziende a basso contenuto tecnologico che soffrono di più la crisi. Significa che deve essere il valore aggiunto della manifattura, non il prezzo, a fare la differenza. Ed è stata proprio questa la conclusione della tavola rotonda organizzata dal Corriere Fiorentino alla Leopolda il 30 novembre per presentare Corriere Imprese Toscana. Vale per tutto il made in Tuscany, che si avvale di un’identità apprezzatissima nel mondo. Se il saper fare è fattore chiave la Toscana ha un posto esclusivo sullo scacchiere internazionale e un enorme vantaggio competitivo. Vino, ma anche moda, pelle, un certo tessile. Tutto deve però tradursi anche in capacità di innovare nella produzione e nella commercializzazione. Utilizzando la leva finanziaria e investendo il massimo in formazione, ricerca e sviluppo. La sfida della qualità è in discesa per chi da secoli è in grado di imporre una linea, un modello, uno stile. Col tempo, i vecchi saperi non perdono valore. Semmai, consentono nuovi mestieri e prodotti migliori. Purché non si stia seduti sugli allori mancando le nuove opportunità, come il digitale: dalla messa a giorno dei processi gestionali o di produzione ai nuovi canali distributivi (c’era una volta a Firenze il negozio di via Roma, oggi è un global e-tailer). Come per un qualunque software, anche le nostre imprese devono scaricare gli aggiornamenti. Ma anche le istituzioni devono fare la loro parte. Anzitutto, riducendo i costi del fare in casa nostra, per consentire maggiori investimenti. La banda larga poi è misura infrastrutturale considerevole in funzione del potenziamento ed aggiornamento dell’economia regionale. Come aumentare il dialogo tra pubblico e privato per verificare i provvedimenti più utili a tenere il sistema in forma. Diceva il poeta che anticipò il Rinascimento: «Le opere del passato sono come i fiori da cui le api traggono il nettare per fare il miele». Fare, saper fare, ricreare.

Fabio Filocamo@FilocamoF

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ieri, oggi, domaniCome ti trovo un capitale(senza passare in banca)Il babbo chiedeva il prestito, il figlio si destreggia tra advisor, minibond, SpacCosì le imprese cercano soldi per crescere, al riparo dai predatori stranieri

Trovare i soldi, ma sen-za andare in banca. Èla necessità di molteaziende toscane, sane,sopravvissute alla crisi

e che oggi hanno voglia dicrescere. Spesso, però, i tradi-zionali prodotti offerti allosportello bancario non fannoal caso loro e quindi servonocanali alternativi: si chiama fi-nanza d’impresa e offre unampio spettro di opportunitàalle quali le Pmi guardano concrescente interesse. Qualcunoha trovato capitali con ilcrowdfunding (ad esempioKiunsys di Pisa), ma la «col-letta online» è adatta soprat-tutto a realtà giovani come lestartup. Le medie impresepossono sperimentare mecca-nismi collaudati come l’in-gresso nel capitale di fondi diprivate equity e la quotazionein Borsa, ma anche soluzionipiù innovative come i mini-bond e le Spac, arrivate in Ita-lia in tempi recentissimi.

L’imprenditoria toscanapost crisi è vivace, come di-mostra la consistente pattu-glia delle aziende toscane —tra le altre Giunti, Aboca, Mol-teni, Pan Urania — che aderi-scono al programma Elite diBorsa Italiana. Altro buon se-gnale, sottolinea FrancescoFerragina della società di advi-sory Kon spa, è che «sono tor-nati gli investitori industriali.Le multinazionali, soprattuttostatunitensi, si stanno riaffac-ciando in Toscana perché que-sto territorio esce dalla crisicon un tessuto rinnovato diaziende con grandi potenziali-tà. Gli investitori stranieri,contrariamente al passato,cercano anche aziende piccolee medie». Lo zio d’Americache porta soldi è sempre unasoluzione. Così come il fondodi private equity che, però,prosegue Ferragina «essendomosso dalla volontà di realiz-zare un guadagno in tempibrevi, spesso non intercetta leesigenze degli imprenditoriche invece hanno bisogno dipiù tempo per concretizzare i

piani di sviluppo».Una risposta possibile sono

i minibond: un’azienda in sa-lute che cerchi capitale percrescere emette obbligazioni(generalmente per un massi-mo di 10 milioni di euro) chel’advisor si occupa di piazzarepresso investitori istituzionali.«È un’opportunità per chi cer-ca un finanziamento costruitosu misura, in base al proprioprogetto di sviluppo. Le ban-che hanno generalmente pro-dotti più rigidi e perciò pocoadatti» dice ancora Ferragina.

Lo conferma Kevin Tempe-stini, advisor fiorentino cheaiuta le Pmi a interagire con ilmercato non bancario per ri-cercare capitali. «Le aziendefortemente orientate all’exporthanno iniziato questo percor-so già da due o tre anni, ora simuovono anche quelle rivolteal mercato interno», spiega.

Secondo Tempestini «inItalia c’è uno stock di rispar-mio enorme e il debito pub-blico rende meno dell’1%,

mentre i minibond rendonofra il 6 e l’8%. Una soluzioneanche per le fusioni tra Pmi,in ambiti distrettuali e di filie-ra che hanno in Toscana terre-no fertilissimo».

La crisi ha cambiato anchela mentalità degli imprendito-ri, spesso giovani: se per ilbabbo era normale andare achiedere i soldi in banca, peril figlio lo è trovarsi un advisorche sondi investitori stranierio proponga la quotazione.

La Borsa ha il vantaggio ditenere l’azienda al riparo dasoci «ingombranti», ma spes-so il percorso è lungo. A me-no che non si prenda la scor-ciatoia della Spac (SpecialPurpose Acquisition Com-pany), veicolo di investimentocostituito per raccogliere capi-tale per operazioni di fusioneo acquisizione di aziende daportare in Borsa.

Simone Strocchi è pionieredelle Spac in Italia, che conMadeinItaly1 ha portato sulmercato dei capitali la Sesa diEmpoli, il primo esempio ita-liano che oggi fa un miliardodi fatturato: «I promotori del-la Spac raccolgono il capitalein circa un anno e poi sotto-pongono agl i invest i toriun’unica opportunità di inve-stimento in una media azien-da che così, attraverso una ne-goziazione privata, ha la cer-tezza di raccogliere il denarosenza indebitarsi e senza cor-rere rischi, per poi accederedirettamente in Borsa», spie-ga. Un’iniezione massiccia dicapitale, poi la fusione e larapida quotazione del veicoloche a quel punto ha «in pan-cia» la Pmi. «Le Spac non so-no una soluzione solo per ladot.com — prosegue Strocchi— la Toscana è terra di mani-fattura e questa può essereuna soluzione che massimizzale potenzialità di crescita, ar-ginando la minaccia dei pre-datori internazionali che sonoa caccia di eccellenze nel no-stro Paese».

Silvia Ognibene© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’anima doppiadel casco

I centauri urbani hanno trasformato il casco in

un vezzo irrinunciabile, da abbinare alle due ruote ma anche da cambiare con il vestito. Questo

appenalanciatodalla Nolanha unacaldaimbottitura

interna lavabile concepita per offrire la leggerezza tipica del casco jet e, al tempo stesso, l’avvolgenza del casco integrale. (L.A.) 229,99 euro Motorama,via Mannelli 79

Style

CrowdfundingFinanziamento collettivo: un gruppo di persone mette (spesso via web) il proprio denaro in un fondo comune per sostenere progettidi persone o organizzazioniPrivate equityL’attività dei fondi che investono in capitale di rischio per supportare la crescita delle imprese non quotate in BorsaMinibondObbligazioni o titoli di debito a medio-lungo termine emessi da Pmi non quotate, destinati a piani di sviluppo, investimenti straordinari o refinancingSpacAcronimo di Special Purpose Acquisition Company, veicolidi investimento costituiti per raccogliere capitale per operazioni di fusione e/o acquisizione di aziende da portare in Borsa

Parole

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8 Lunedì 7 Dicembre 2015 Corriere Imprese