Latino IV E-main

download Latino IV E-main

of 64

description

Latino IV E-main

Transcript of Latino IV E-main

LATINO14-9

Anzitutto noi studiamo il latino per capire come certe idee espresse dalle moderne parole italiane si sono sviluppate (e non per la parola in s!)Inoltre, lo studiamo per ESERCITARCI a far saltare la nostra mente da un codice di comunicazione ad un altro (ovvero, a TRADURRE!): il SERIO metodo di traduzione infatti lo stesso fra tutte le lingue!

Noi non studiamo, per ora, un latino qualsiasi:infatti il latino ha avuto molte fasi storichearcaica (500 a. C. 150 a. C.) (per es. Plauto)

repubblicana (150 a. C. - 27 a. C.) - noi studieremo soprattutto questo latino! Molti considerano il latino repubblicano per eccellenza quello di Cicerone

imperiale (27 a. C. 400 d. C.) - studieremo anche questo. Un esempio Livio, oppure Tacito

tardo (400 600) un latino che si riempie di sgrammaticature: cf. lAppendix Probi

medievale (600-1300) - lessicalmente sembra regolare; ma inserisce anche parole nuove, e soprattutto sintatticamente dispone le parole in modo molto simile allitaliano

latino umanistico-rinascimentale (1300-) un latino che cerca di tornare fedele a quello repubblicano-imperiale

1 FONOLOGIAOgni lingua fa uso di un set di atomi sonori (fonemi) a cui corrispondono delle rappresentazioni grafiche (grafemi)Esistono vari tipi di grafemi:ideografici (ad un disegno corrisponde un concetto-realt intera!)

sillabici (ad un disegno corrisponde una sillaba ci succedeva nel greco miceneo e nel dialetto greco di Cipro)

alfabetici (ad un disegno corrisponde un fonema pur con alcune piccole eccezioni)

Latino ed italiano usano lo stesso set di grafemi alfabetici. Esso deriva dal set greco, probabilmente arrivatogli attraverso gli Etruschi

A : detta comunemente vocale (gr. = il sonoro): sonoro, perch la A ed altri fonemi simili fanno vibrare fortemente le corde vocali! Con questo abbiamo imparato anche il PRIMO TRATTO DISTINTIVO DELLA a: massima sonorit (la a il pi sonoro dei fonemi!)

laltro suo tratto distintivo lamassima apertura (la gola al livello di laringe aperta al massimo)

Questo grafema in latino ancipite, ovvero pu rappresentare 2 diversi fonemi: a lunga ed a breve.

B: detta comunemente consonante (gr. = il NON sonoro)Ha gli stessi tratti distintivi di :sonorit (ma non forte come nelle vocali!)

labialit (b impronunciabile senza le labbra!)

occlusivit (le labbra sono prima chiuse, e poi fatte aprire con un effetto-scoppio quando laria esce)

C in latino classico (repubblicano) ed imperiale si pronuncia sempre /k/. La pronuncia /c/ (come nellitaliano cena) si diffusa solo col latino medievale!!! Quindi bisogna stare molto attenti perch il latino pu essere letto o con la PRONUNCIA ECCLESIASTICA o con la PRONUNCIA RESTITUTA. Noi, anche per ragioni di utilit grammaticale che salva da pericolose confusioni, useremo la Restituta.A differenza dellitaliano, il latino col grafema c rappresenta SOLO /k/ (la comunemente detta c dura)T. D.:velarit ovvero gutturalit (cio dobbiamo usar la parte posteriore della gola il gozzo)

occlusivit (anche c ha leffetto scoppio!)

sonorit zero, ovvero sordit (praticamente nessuna vibrazione delle corde vocali! Per dirla alla greca, una consonante perfetta)

PARTICOLARITA:1) In rari casi il fonema /k/ pu anche essere espresso col grafema K ( lo stesso del greco: ). Ci succede con alcune parole che derivano dal greco ma anche con alcune parole latine molto antiche (es. Kalendae, i primi giorni di alcuni mesi del calendario latino serviva per regolare ad es. le attivit agricole annuali)2) il latino arcaico non aveva un grafema specifico per /g/ e perci usava C! Questo ha piccole conseguenze sul latino classico:es. Caius = Gaius

D : corrisponde a greco.T. D.:dentalit (ci deve essere un contatto fra lingua e denti!)

(bassa) sonorit

occlusivit

E: corrisponde alle varie e greche. In realt questo grafema in latino ancipite, ovvero pu rappresentare 2 diversi fonemi: e lunga ed e breve. Solo il contesto ci aiuta a distinguere quale fonema sia.T. D.:maggiore chiusura-minore apertura

(medio-alta) sonorit

(chiusura sul palato =) palatalit / anteriorit

Litaliano non pone lo stesso problema di distinzione fra lunga e breve del latino,per ne pone un altro:infatti in italiano noi abbiamo 2 fonemi /e/,uno pi apertoed uno pi chiusoIl fatto che litaliano ha un sistema vocalico di 7 fonemi:MAX SONORITA-APERTURA

PALATALITAAGUTTURALITA

E apertaO aperta

E chiusaO chiusa

IU

MIN SONORITA-APERTURA

Questa ci che i linguisti chiamano piramide delle vocali!18-9La piramide delle vocali comune praticamente a tutte le lingue. In cima sta sempre la A!

F: non va scambiata col . Anche se la pronuncia scolastica di f, in realt un suono /ph/. Infatti i latini scrivevano philosophia, e non filosofia! Da ci deriva che il fonema latino ed italiano /f/ IN GRECO NON ESISTE, ha tratti distintivi un poco diversi.Labialit

fricativit (le labbra stringono appena sul bordo dei denti per produrre con lemissione daria un effetto raschiamento)

sordit

spiranza-aspirazione ( emesso un intenso getto daria)

G: come C, in latino esiste solo la G velare.Occlusivit

gutturalit / velarit / posteriorit

sonorit

H: talmente debole che i latini non ne tengono nemmeno conto quando contano le sillabe in poesia.Spiranza

laringalit

sordit

Particolarit: in italiano pu essere usata insieme ad altri grafemi per rappresentare un unico fonema.es.: che, ghiozzo, schedaIn queste 3 parole, ch e gh rappresentano un UNICO FONEMA VELARE. Il gruppo di due grafemi usati per rappresentare un solo fonema detto DIGRAMMA!Nei nostri esempi, H non un fonema a s stante: serve solo ad avvisarci mentre leggiamo che abbiamo un fonema GUTTURALE dietro una vocale PALATALE.Questi digrammi riguardano solo litaliano.

I:sonorit bassa

max chiusura

palatalit

SEMICONSONANTICITA

/i/ ed /u/ sono talmente in basso sulla piramide da stare sulla linea di confine tra vocale e consonante. Di conseguenza, la /i/ in alcune parole latine vale come consonante e pu anche essere scritta in modo diverso, col grafema J (i lunga)Es.: iam-jam = gi ; ianua-janua = porta ; Iulius-Julius

Lo stesso vale per litaliano:Es.: aiuola-ajuola (grafia arcaica) maiale-majale

E vale anche per il greco! I greci addirittura davano nomi diversi alla /i/ a seconda del suo valore: se vocale, ; se consonante, j

Unultima particolarit di I riguarda solo litaliano:Es.cielo, cialda, cioccolato, ciuco, scienzaQui I non rappresenta un fonema a s: serve solo ad avvisare che la consonante precedente ha un tratto palatale! La I qui fa solo digramma!In scienza fan addirittura TRIGRAMMA, perch sci - rappresenta un unico fonema (che faremo sotto S)

19-9L: la lingua tocca la cresta che segna la linea di confine tra denti e palato, ovvero gli alveoli: ALVEOLARITA-LIQUIDITA

alta sonorit! Da ci deriva che

l rasenta la linea di confine con le vocali. Perci ha anche il tratto di SONANTICITA-SEMIVOCALITA. Le semivocali hanno particolari propriet fonetiche in latino: in alcune condizioni possono generare una coda vocalica o addirittura trasformarsi completamente in vocali. Es.: p.rad. magistr- > nom. Magister (la e stata partorita da r)

Usi particolari in italiano:il grafema L pu fare digramma con un grafema g per rappresentare la cosiddetta l schiacciata:Es.: magliaI fonemi schiacciati non esistono in latino!M: labialit

nasalit

alta sonorit

semivocalit

N:nasalit

tratto distintivo oscillante: se la n negli immediati pressi di un tratto palatale, sar anchessa palatale; se dentale, sar anchessa dentale; ecc.

alta sonorit

semivocalit (es. di coda vocalica: p. r. nomn- > nom. nomen)

Usi particolari in italiano:il grafema N pu fare digramma con un grafema g per rappresentare la cosiddetta n schiacciata:Es.: regno

O: v. piramide vocali

P:occlusivit

sordit

labialit

QU: un digramma che rappresenta un fonema coi tratti seguenti:sordit

velarit

a differenza di k strozza le labbra. Qundi, ha anche la LABIALITA!

Occlusivit

non a caso chiamata dai linguisti labiovelareIn italiano e latino esiste una seconda labiovelare rappresentata dal digramma GU:ES. sanGUe, anGUilla

R:alta sonorit >

> semivocalit

liquidit

aspirazione

S:aspirazione, ma con una maggior compressione della bocca che genera leffetto detto

sibilanza

tratto distintivo oscillante: pu essere pronunciata sorda o sonora! In latino si mantiene solo la s dura ovvero sorda. Invece la s dolce ovvero sonora tende a trasformarsi in r (rotacismo)

NB: col digramma sc o col trigramma sci si rappresenta il fonema detto s schiacciata (che gli inglesi rappresentano col digramma sh). Ribadisco che in latino classico non esistono fonemi schiacciati!

T:occlusivit

dentalit

sordit

U: v. piramide delle vocali.Ricordiamoci che SEMICONSONANTE. I latini la rappresentano ANCHE col grafema V, quando consonantica, e SEMPRE nella grafia maiuscola: es. aquae, AQVAE; vir (si pronuncia /uir/ !)Ricordiamoci anche che serve a fare digrammi (v. sopra)

V: il fonema /v/ NON ESISTE IN LATINO CLASSICO. Quindi bisogna ricordare che in latino il grafema v serve solo a rappresentare la /u/ consonantica e maiuscola (v. sopra)

invece, il fonema /v/ presente in italiano ha i seguenti tratti:labialit

medio-alta sonorit

fricativit

W: inesistente in latino. Litaliano lo prende in prestito con le parole inglesi e tedesche. Tende ad essere usato come doppione del grafema v.

X: lesatto opposto dun digramma: UN SOLO GRAFEMA PER 2 FONEMI! Si chiama grafema di-fonematico: X=K+S. E usato cos anche in latino (es. maximus)In alcuni dialetti e fasi storiche dellitaliano, per, questo grafema stato usato per rappresentare fonemi diversi come /j/ o /s/Es. Venexia (pron. Venesia)

Y: inesistente in latino. Litaliano lo prende in prestito con le parole inglesi e tedesche. Tende ad essere usato come grafema per la I consonantica.

Z: come per il greco, un grafema di-fonematico: Z=D+S / S+D

Ora vediamo Laboratorio 1, pp. 6-7, proviamo insieme+ess. 1, 2:

AEGYPTVSTentati dalla pronuncia ecclesiastica e dallitaliano, molti lo leggono /egiptus/. SBAGLIATO.La lettura corretta /aeghiptus/ !

POENA: laccento va sul primo elemento del dittongo oe. Quindi, pena

DIVITIAE: nella pronuncia ecclesiastica si legge /divizie/.Ma in quella restituta si legge, molto pi semplicemente, /diutiae/!

SPHAERAE: si vede che deriva dal greco (il latino tende ad aprire le i in e). Il digramma PH corrisponde a . Pronuncia: /spherae/

P. 7, es. 2: leggere in sola restitutaes. 3: leggere e giocare a scomporre in sillabe. Non importa se ci saranno dubbi ed errori, perch tanto lo analizzeremo in classe.

SILLABE ED ACCENTO

La divisione in sillabe non coincide con la divisione della parola nei suoi morfemi. Per serve: a stabilire il ritmo della parola (importante soprattutto nel cantare poesie!)

a stabilire la posizione dellaccento e quindi la giusta lettura

Es.divis. in morfemi:AGEBANT

radiceVoc. tem.Caratteristica dellimperfetto indicativoDes. IIIa pers. plur. att. tempi recenti

Divis. in sillabe:AGE (lunga)BANT

3 - terzultima2 - penultima1 - ultima

Come si vede, la procedura mentale dellanalisi delle sillabe deve sempre partire dal fondo della parola. Ci importante per piazzare correttamente laccento!

Ho evidenziato la penultima sillaba perch LA PIU IMPORTANTE. Infatti le prime leggi dellaccento sono le seguenti:

1) BARITONESIIl latino non tollera laccento sullultima (sillaba), tranne che per i monosillabi (ovvio) e per casi particolari che vedremo. Ci esclude lultima sillaba dal calcolo della posizione dellaccento; e ne deriva la 2a legge, ovvero2) PENULTIMAla posizione dellaccento determinata dalla lunghezza-quantit della penultima sillaba. Per cuia) se breve, laccento retrocede fino alla terzultima;b) se lunga, laccento resta sulla penultima.

3) legge che il latino condivide col greco, che sarebbe ancor pi giusto considerare come primo principio generale:TRISILLABISMOin nessun caso laccento potr mai retrocedere aldil della terzultima

correzioni di errori comuniLa divisione in sillabe bea-ti sbagliata. Lo perch e-a non fa mai dittongo. Infattiil dittongo latino (e greco) pu essere formato solo da VOCALE+SEMICONSONANTE (o derivata di semiconsonante)in questa precisa sequenza.Quindi va controllata la SECONDA vocale di un gruppo, e bisogna controllare per la precisione se questa semiconsonante o derivato di semiconsonante.Nel ns es. a non certo s.c. - per cui la giusta divisione be-a-tiNB: come in italiano, pu benissimo succedere che una sillaba sia formata solo da una vocale!

cau-saecco un vero dittongo! NB la u che ha valore consonantico

e-qu-us sbagliato. Infatti qu rappresenta un unico fonema consonantico ovvero, digramma! La divisione giusta e-quus

in-jur-jaNB: parola insidiosa con 2 i consonantiche su 3. ma pu anche essere divisa come in-ju-ri-a ed anzi la divisione standard.Infatti in alcune parole latine c un margine di libert di divisione sillabe. Es.:parietes > pa-r-e-tes opp. par-j-tesabietes > a-b-e-tes opp. ab-j-tes

poe-ne. In cosa sbagliato? Laccento viola la baritonesi (non dovrebbe stare sullultima!). La giusta lettura pe-nae.

NB: oe ed ae sono dittonghi, e lo sono SEMPRE (a meno che non ci sia una dieresi a dire altrimenti) perch la e deriva dallapertura di una i consonantica (in altre parole, la i originale risalita lungo il fianco della piramide delle vocali)! Cf. lequivalente greco

NB2: se sincontra oi o ai, in questo caso la i E QUASI SEMPRE VOCALICA quindi NON fanno dittongo!

Es.: verso di poesia di Enniol-li cn-se-rt -rex -Al-ba-- Lon-g-i (la divisione in sillabe sembra strana perch applica regole della poesia. Qui a noi interessano gli accenti sulle ai

cn-se-quorre-spn-de-o / res-pn-de-oin-u-ni-o

ge-o-gra-phi-a / ge-o-graph-jaQuesta parola insidiosa per varie ragioni.Infatti nelloriginale greco laccento era sulla i per le regole greche dellaccento; ma in latino quella i, se intesa come vocale, BREVE!Allora la giusta lettura latina geogrphia!cf. philosphia, antholgia MA gr. , Altro problema che e-o in greco potevano fare eccezionalmente ununica sillaba (il nome tecnico di questo fenomeno SINIZESI da > = aggiogo insieme (come buoi al carro), congiungo )

im-per-jum / im-pe-ri-um mag-na

pat-ri-a / pa-tri-a / pat-rja /pa-trjaSi noti il comportamento altalenante del blocco occlusiva+liquida (in questo caso tr)

t-ne-brae / t-neb-raea-ci-es / ac-jes

pp. 9-10,proviamo insieme, ess. 7-8 (sillabare ed accentare), 9 (esercitarsi a leggere il testo latino)

24-9NOTELa distinzione fra sillaba aperta e chiusa si applica solo in poesia.

In alcune parole composte e derivate laccento pu essere posto ignorando gli elementi aggiunti alla parola originale. Per es. ci succede con molti derivati di sum

LA C.D. 4A LEGGE DELLACCENTO LATINO: enclisiprincipio generale per ITA-LAT-GR:dal punto di vista dellaccento le parole possono essere clssificate cos:

PAROLE

TONICHEATONE-CLITICHE (non aventi accento proprio, per cui si appoggiano - alle parole vicine)

PRO-CLITICHE(sono PRE-cedenti - alla parola a cui si appoggiano)EN-CLITICHE(sono seguenti - - alla parola a cui si appoggiano)

\ : appoggiato di schiena (infatti sta DOPO la parola a cui sappoggia), e NON di fronte. Perci -

differenza di greco ed italiano il latino ha SOLO parole enclitiche. abitudine dei ms. medievali scrivere le enclitiche ATTACCATE alla parola precedente:es. filiusque

la legge dellenclisi dice semplicemente che laccento cadr SEMPRE SULLA SILLABA CHE PRECEDE LENCLITICA, A PRESCINDERE DALLA SUA QUANTITA!Nel ns es. -us- breve, eppure accentato perch la sillaba che precede lenclitica -que!

26-9filisque! Questa la giusta lettura. Tuttavia la legge dellenclisi pu essere violata in rari casi in cui lenclitica ormai percepita come un tuttuno con la parola tonica.Es.:nam (gr. ) = infatti. Sinonimo: enim: avverbio (per alcuni congiunzione) esplicativo.Solitamente tonico, ma in alcuni casi diventato clitico: utinam...! = Volessero gli dei che...!. Io leggo tinam: la parola sentita come un unico blocco

26-9FLESSIVITA E DECLINAZIONELatino e greco sono lingue flessive. Cosa significa?In parole povere, mentre in italiano noi esprimiamo la funzione logica di CIRCOSTANZA-COMPLEMENTO con dei sintagmi (locuzione preposizionale / preposizione + sostantivo o equivalente),in latino e greco molte circostanze possono essere espresse semplicemente modificando la desinenza del sostantivo!V. i files sui casi dellindeuropeo nella pagina della prof. Ssa Benedetti su sito scuola:

Il latino ha ridotti gli 8 casi indeuropei a 6 (+ residui di 1) cos:

INDEUROPEOLATINO

NOMINATIVONOMINATIVO

GENITIVOGENITIVO

DATIVODATIVO

ACCUSATIVOACCUSATIVO

VOCATIVOVOCATIVO

LOCATIVO(residui di locativo che si confondono col dativo

ABLATIVOABLATIVO

STRUMENTALE

La definizione pi comune del nominativo caso del soggetto. ingannevole infatti il soggetto non circostanza, ma entit principale! Ed infatti la maggior parte dei grammatici antichi NON CONSIDERA IL NOMINATIVO UN CASO!

La definizione pi comune del genitivo caso del complemento di specificazione. Ma questa definizione non soddisfacente, perch non rende conto di TUTTI GLI ALTRI COMPLEMENTI CHE PUO ESPRIMERE. Il complemento di specificazione solo il pi comune!Quindi, la definizione pi completa :Caso dell'APPARTENENZA, letterale o metaforica, che in italiano espressa soprattutto (ma non solo) dalla preposizione di.Es.:liber tui = lett. (IL) LIBRO (te-di [la desinenza corrisponde alla preposizione italiana!] >) DI TEPisarum ciuitas = lett. PISA-DI (LA) COMUNITA. Qui abbiamo anche un assaggio di un principio fondamentale per la sintassi del latino, del greco e anche di altre lingue (persino linglese): IL DETERMINANTE TENDE A PRECEDERE IL DETERMINATOPisarumciuitas

DETERMINANTEDETERMINATO

Ma concentriamoci sul genitivo: rappresenta un complemento di DENOMINAZIONE, non di specificazione, quindi per esso la definizione tradizionale insoddisfacente.Invece tutto diventa chiaro se consideriamo che il genitivo ci d la seguente informazione:lentit non-principale PISA appartiene alla categoria (entit generale) delle COMUNITA! La desinenza -rum, in altre parole ancora, signi-fica (segnala, come una frccia di cartello stradale) una relazione di appartenenza tra entit non-principale (dipendente) PISA ed entit principale COMUNITA

amor tui: pu essere tradotto addirittura in 2 modi diversi a seconda del contesto.Lett.: (L)AMORE TE-DIMA lamore che appartiene a te,O lamore a cui appartieni?Come si vede la relazione di appartenenza bidirezionale e pu essere invertita (questo un concetto di grammatica trasformazionale-generativa. Ci torneremo quando vedremo la sintassi dei passivi). Si pensi che la relazione padre-figlio implica unappartenenza reciproca: se tu gli appartieni in quanto figlio, anche lui ti appartiene in quanto padre. Ci rende tutte le relazioni genitivali tendenzialmente ambigue.

Se il genitivo esprime il possessore, allora detto genitivo soggettivo;se esprime invece il posseduto, allora detto genitivo oggettivo.Solo dal contesto li si pu distinguere, visualizzando bene!Si noti che lunico modo per distinguere il gen. oggettivo in traduzione addirittura CAMBIARE PREPOSIZIONE:AMORE PER TE!

La definizione pi comune del Dativo caso del complemento di termine. Anche questa non soddisfacente perch in realt il dativo possiede diverse sfumature generali:la prima la relazione di DESTINAZIONEEs.: Iuliae rosam do = lett. GIULIA-A (UNA / LA) ROSA(entit oggetto) DO-IOSi noti la differenza tra OGGETTO e DESTINAZIONE DELLOGGETTO!|

la seconda, imparentata alla prima, la relazione di INTERESSE:Es.: Iulia-e bon-u-s e-sMolti tirano via nel tradurre, guardando solo alla disposizione delle parole ignorando la disposizione delle desinenze e basandosi su vaghe somiglianze con litaliano.E cos spuntano traduzioni come Giulia buona.GIULIA-PER BUON-O (nom. masch. Sing.) SEI-TUGiulia si sta prendendo la briga e dunque linteresse desprimere un parere su di te!

(Per osservare il gioco determinante-determinato si legga a ritroso le parole della traduzione letterale!)

La definizione pi comune dellaccusativo caso del complemento oggetto. STESSO PROBLEMA. Anzitutto, si ricordi che il complemento oggetto non esattamente un complemento, in quanto diretto.

27-9Inoltre, l'accusativo NON FA SOLO COMPLEMENTI OGGETTI!Comunque, elenchiamo le relazioni che esprime:quando esprime l'oggetto, certamente esprime il fatto che l'azione transitiva collega fortemente le entit A e B. Ma la relazione espressa non tanto dall'accusativo, quanto dalla transitivit del verbo. La desinenza di accusativo serve solo ad evitare confusione fra A (soggetto) e B (oggetto)

estensione: l'accusativo identifica un'estensione letterale (di spazio o tempo) o metaforica su cui l'entit principale agisce.Es.: paucum tempus abero = lett. POCO TEMPO (acc. neu. sing.) SARO'-LONTANOQuesto non oggetto! Indica invece l'ESTENSIONE DI TEMPO durante cui IO (sogg.) SARO' LONTANO (azione)

relazione (generica): raro. Usato perlopi in poesia ed in alta leteratura per imitare l' accusativo di relazione greco. Funziona in modo molto simile ai complementi di limitazione:Es.: Iulia pulchra faciem est MA qui, inevitabilmente, parliamo finalmente un po' di METODO DI TRADUZIONE.La tendenza iniziale di molti studenti tradurre di corsa lasciandosi sfuggire le desinenze ed improvvisando sui rapporti fra le parole. Qualcuno propone: La faccia di Giulia ... ma ci sbagliato per molti ragioni: arbitrariamente, si sta considerando un nominativo come se fosse genitivo ed un accusativo come se fosse nominativo. BISOGNA INVECE STARE ATTENTI AI MORFEMI, SOPRATTUTTO DESINENZE,e bisogna anche iniziare ad abituarsi ad un'altra questione di metodo fondamentale: MAI, MAI, MAI TRADURRE PAROLA-PER-PAROLA, in ordine di comparizione!Bisogna invece tradurre RISPETTANDO LA GERARCHIA DELLE FUNZIONI LOGICHE: quindi, nell'ordine,

PRIMA L'AZIONE (est [prima l'analisi! Da analisi corretta deriva una conversione corretta nell'equivalente italiano!: intrans. Ind. Pres. Att. 3A sing. >] = )

POI L'ENTITA' PRINCIPALE-SOGGETTO... (Iulia [nom. Femm. Sing. >] = Giulia)

INSIEME A TUTTO CIO' CHE E' RIFERITO AD ESSA (pulchra [agg. Nom. Femm. Sing.])Qui scatta una serie di piccoli problemi. Infatti potremmo credere che Iulia pulchra vada tradotto con (la) bella Giulia. SBAGLIATO,perch se cos fosse violerebbe il PRINCIPIO DEL DETERMINANTE-DETERMINATO (v. sopra).Anche se vero che pulchra CONCORDATO con Iulia e quindi riferito a lei,in realt pulchra E' DETERMINANTE DI est (infatti sta poco prima)!Ergo, pulchra est PREDICATO NOMINALE RIFERITO A Iulia!RISULTATO: Giulia bella!

A questo punto, se il verbo transitivo ci resta da fare lo stesso con l'ENTIT OGGETTO. Ma nel ns es. est non transitivo; quindi saltiamo all'ultimo passo, ovvero

INFINE, ANALIZZARE E TRADURRE TUTTO CIO' CHE RESTA (COMPLEMENTI) IN ORDINE DI DIPENDENZA E CONCORDANZA.Nel ns es. ci resta solo faciem. La -m ci fa capire che accusativo sing.; ma NON PUO' ESSERE OGGETTO PERCHE' est E' INTRANSITIVO!Accusativo d'estensione non pu certo essere (Giulia bella lungo la faccia???????), per cui ci resta solo una possibilit: la relazione generica. Letteralmente sarebbe: Giulia bella in relazione alla faccia, ma poco elegante, per cui, aggiustando, noi tradurremo con Giulia bella di faccia (si noti il di limitativo, che col genitivo non c'entra nulla!!)

NB: es.: domum uenis = casa vieni-tu > tu vieni a casa. Il cd. accusativo semplice con verbi di moto un derivato dell'accusativo di estensione (bisogna muoversi lungo un percorso per arrivare a destinazione!). Quindi in traduzione non ci si deve stupire se si trova questi accusativi nei paraggi di verbi che per definizione sono intransitivi: NON SONO MICA ACCUSATIVI DELL'OGGETTO!

Vocativo: come il nominativo, spesso non era considerato un caso. Infatti serve solo ad ad attirare l'attenzione, chiamando = uocando!Iuliaaaaaaaaaaaaaa!

Ablativo:Qui la situazione si complica un po', perch l'ablativo un caso SINCRETICO ( < = mescolare insieme), cio mescola insieme pi casi indeuropei! Quindi prende tante funzioni; ma per fortuna di solito i latini evitano la confusione premettendogli delle PREPOSIZIONI che precisano la funzione.La prima ed originale relazione che esprime quella ablativale: dal lat. ab-latiuus < ab-fero = porto-via-da. Ci comprende tutta quella gamma di relazioni imparentate fra loro che vanno dall'origine all'allontanamento alla causa efficiente!Ovviamente, in traduzione italiana, la preposizione che pi s'addice da.La seconda relazione causale-strumentale-sociativa: le preposizioni che pi s'addicono sono con e per.Es.: calamo scribo = lett. PENNA-(DA-CON-PER-IN) SCRIVO-IO > scrivo con una penna (gli articoli determinativi non sono la prima soluzione!)La terza relazione locativa: non vale solo per la localizzazione nello spazio, ma anche per quella nel tempo e metaforica!Es.: Pisis sum = lett. PISA-IN SONO-IO > SONO A PISA!

In girum imus nocte et consumimur igni (curiosit: una FRASE PALINDROMA)

Le azioni sono imus (andiamo) e consumimur (passivo: siamo consumati). Quindi ci sono 2 proposizioni;le 2 proposizioni sono ambedue principali perch sono coordinate da et;i rispettivi soggetti sono incorporati nelle desinenze;ma a noi ora interessano gli ablativi, rispettivamente nocte (notte) e igni (fuoco).IN GIRO ANDIAMO NOTTE-(DA-CON-PER-IN) (locativo nel tempo!)E SIAMO CONSUMATI FUOCO-(DA-CON-PER-IN) (il passivo ci aiuta ad intuire che ablativale)traduz. definitiva: andiamo in giro di notte e siamo consumati dal fuoco (NB: possiamo cambiare le preposizioni per eleganza l'importante che non sia alterata la funzione logica!)

1-10Correzione dell'esercizio di p. 14 (Catullo)La prima proposizione Quintia formosa est multisLa prima cosa da identificare l'azione, cio est, ed analizzarla (intrans., ind. pres. 3a pers. sing. - finta azione, a quanto pare)Poi va trovato il soggetto, che Quintia, e ci che vi riferito, cio formosa, che caratteristica del soggetto perch se mi faccio un film mentale di Quintia formosa est multis, formosa non pu essere una entit a s stante. A capire che formosa riferita al soggetto ci aiuta anche il fatto che Quintia e formosa sono concordati.Ora facciamo un piccolo passo avanti: l'altra volta non abbiamo detto precisamente come si identifica che tipo di caratteristica abbiamo di fronte. Infatti, io posso tradurre sia con Quintia formosa, sia con La formosa Quintia , nel senso di esistere. Come la mettiamo quindi?I due elementi che abbiamo identificato precedentemente non bastano. Ma ci aiuta il principio del determinante: se formosa fosse stato il determinante di Quintia, avrebbe preferito trovarsi prima. Invece formosa s riferito a Quintia, ma determinante del verbo!Gi da questo noi capiamo che formosa anche parte nominale, ma per averne una certezza maggiore dobbiamo farci un'idea chiara di un concetto che vale per italiano, latino e greco: la CLASSIFICAZIONE DEI VARI TIPI DI CARATTERISTICA. Ci sono 5 tipi di caratteristiche: la caratteristica pi comune di tutte sicuramente l'ATTRIBUTO. L'attributo una caratteristica rappresentata dalla parte del discorso aggettivo, riferita DIRETTAMENTE all'entit a cui appartiene.

APPOSIZIONE. Identica all'attributo tranne che in un dettaglio: rappresentata dalla parte del discorso sostantivo

AVVERBIO. anche una parte del discorso; caratteristica dell'azione. Essendo tale, lo possiamo anche tradurre subito insieme all'azione. E non un caso che spesso gli avverbi stiano nella PRIMA o SECONDA POSIZIONE DELLA PROPOSIZIONE.

PARTE NOMINALE (o Nome del Predicato). riferita ad un'entit-soggetto NON immediatamente, MA col tramite del verbo essere IN FUNZIONE DI FINTA AZIONE O COPULA (che in latino ed in greco pu anche essere sottinteso ma lo pu essere anche in espressioni colloquiali italiane: Io Tarzan, tu Jane! - la c.d. Frase nominale), da cui dipende. Concettualmente, la differenza fondamentale fra Parte Nominale ed Attributo-Apposizione che il parlante percepisce la prima come una caratteristica momentanea dell'entit e/o scoperta dopo un'osservazione; i secondi sono percepiti invece come caratteristiche innate, stabili, immediatamente evidenti (es.: Quintia formosa = Quintia () formosa - ovvero, io l'ho osservata e le ho attribuito intenzionalmente questa caratteristica; formosa Quintia = la formosa Quintia - ovvero, la sua caratteristica apparirebbe secondo me immediatamente evidente a tutti e tipica di lei).

PREDICATIVO, che molte grammatiche definiscono complemento SBAGLIANDO. identico alla Parte Nominale tranne che in un dettaglio: dipende da una VERA AZIONE (= Predicato Verbale). ES.: Quintia formosa uidetur = Quinzia SEMBRA formosa (NB: per alcune scuole grammaticali, ed io mi associo, i c.d. verbi predicativi sono VERE AZIONI, pi definite di una semplice copula, e dunque reggono predicativi!)

CARATTERISTICHE

DI AZIONI:avverbi

DI ENTITA'

RIFERITE IMMEDIATAMENTE

RIFERITE NON IMMEDIATAMENTE

AGGETTIVI:attributi

SOSTANTIVI:apposizioni

TRAMITE FINTA AZIONE:Parti nominali

TRAMITE VERA AZIONE:predicativi

NB: VERA AZIONE: PREDICATO VERBALE = FINTA AZIONE: COPULANB2: talvolta essere-sum pu fare da predicato verbale. Il metodo per identificarlo quello di sostituzione: se pu essere sostituito da esistere, trovarsi e simili, e non regge parti nominali, allora indica VERA AZIONE: il situarsi in una qualche posizione della realt.Es.: Mario (= si trova) a scuola Quando predicato verbale, sum NON PUO' ESSERE SOTTINTESO!

Questa non solo una classificazione. Essa nasconde anche un diagramma di flusso del metodo per identificare i tipi di caratteristica tanto in italiano quanto in latino quanto in greco!

Possiamo tornare alla correzione dell'es.Lo schema suddetto, INSIEME al principio del determinante, ci ha aiutato a stabilire che formosa parte nominale.

Multis: dativo in funzione d'interesse. Da un punto di vista morfologico, un aggettivo sostantivato. Da un punto di vista sintattico-funzionale, complemento-circostanza.

Nella 2a proposiz. l'entit-soggetto sottintesa, come succede pure in italiano, per evitare di ripeterla

NOTE DI ANALISI LETTERARIA:Il passaggio di Catullo appena letto in critica letteraria si chiama priamel (preambolo). Consiste in ci: prima l'autore elenca una serie di giudizi altrui su un argomento, poi d il proprio che spesso in antitesi ai precedenti. Inoltre il giudizio di Catullo espresso con il cd. ritmo ternario (1! 2! 3!) che pu dare un'enfasi solenne ma anche, e pi spesso, ironica (cf. il genere popolare delle barzellette: C'erano un inglese, un francese ed un italiano...). A giudicare da ci, si direbbe che Catullo CONNOTATIVAMENTE prenda in giro Quintia!, assieme ai suoi fans!

Haec ego sic singula confiteor = lett. QUESTE-COSE (acc. neu. pl.) IO SI' SINGOLE (riferito ad haec) AMMETTO

3-10Anzitutto, quando latini e greci scrivono il pronome personale questo ha un valore enfatico, quasi asseverativo: proprio io, io dal canto mio... Ci pu essere reso in molti modi, non necessariamente espressi tutti sul vocabolario: io, dal mio punto di vista,....; io, personalmente....; io, dal canto mio,.... io, per quanto mi riguarda.... L'importante che sia resa la sfumatura di significato ASSEVERATIVA, in qualsiasi modo si voglia, ma CORRETTAMENTE e magari elegantemente!Sic si pu analizzare e tradurre subito in concomitanza col verbo, perch suo avverbio (v. sopra).Haec pronome dimostrativo, e dato che confiteor transitivo, evidentemente il suo Oggetto.Singula dipende da haec. MA sta DOPO, quindi anche se ne dipende non il suo determinante! In altre parole, in POSIZIONE PREDICATIVA e va inteso pi come un predicativo che come un attributo. Quindi la traduzione giusta del sintagma haec... singula (non importa che non siano l'uno accanto all'altro; IMPORTA CHE SONO CONCORDATI!) non queste singole cose, MA queste cose (considerate) singole > queste cose prese singolarmente, in una traduzione meno letterale ma sempre fedele e pi elegante.

singula

haec

ego

sic

confiteor

Questa si chiama MAPPA SINTATTICA DELLA PROPOSIZIONE. E' opportuno farla mentalmente durante la traduzione!

4-10 tempo di parlare di DECLINAZIONI e CONIUGAZIONI.Iniziamo dalla 1a. Le declinazioni (i set di desinenze che assumono nomi ed aggettivi per esprimere circostanze) si dividono anzitutto in 2 blocchi:TEMATICHE (aventi un tema formato da parte radicale + voc. tem.)ATEMATICHE (aventi un tema formato da SOLA parte radicale, a cui s'attacca la desinenza DIRETTAMENTE)

I (VOC. TEM.: -a-)III (p. r. terminanti in consonante o semiconsonante i)

II (VOC. TEM.: -o-/-e-)IV (p. r. terminanti in semiconsonante u)

V (p. r. terminanti in e)

Dato che lo impone il libro degli esercizi, descriveremo in un colpo solo le 2 declinazioni tematiche, utilizzando una parte del discorso che le usa CONTEMPORANEAMENTE:un cosiddetto AGGETTIVO DI 1a CLASSE

SING.MFN

Nbon-o-s > (o breve in ultima sillaba si chiude!) > bonusbon-a (desinenza 0, come per i femminili greci di Ia!) > bonabon-o-m (o breve in ultima sillaba si chiude!) > bonum

Gbon-o-i (i lunga assorbe la voc. tem.) > bonibon-a-i (i finale di parola si abbrevia e in quanto breve SI APRE) > bonaebon-o-i ( = masch.!) > boni

Dbon-o-i (la voc. tem. assorbe i breve) > bonobon-a-i (i breve SI APRE) > bonaebon-o-i ( = masch.!) > bono

Abon-o-m (o breve in ultima sillaba si chiude!) > bonumbon-a-m > bonambon-o-m (REGOLA UNIVERSALE DEI NEUTRI: i casi diretti sono sempre identici) > bonum

V(per la maggior parte degli aggettivi resta uguale al nom. Ma qui in via d'esempio facciamo vedere la sua forma originale:)bon-e ( avvenuto un fenomeno chiamato APOFONIA QUALITATIVA: dicendola in breve, il timbro della vocale passato al lato opposto della piramide) > boneBon-a ( = nom.) > bonabon-o-m (REGOLA UNIVERSALE DEI NEUTRI: i casi diretti sono sempre identici) > bonum

Abbon-o-d (la desinenza scompare prestissimo, e resta solo la voc. tem. ALLUNGATA) > bonoBon-a-d (des. = masch.) > bonabon-o-d ( = masch.!) > bono

NB: molte grammatiche latine spiegano la declinazione con l'approccio per TERMINAZIONE (= voc. tem. + des.): Per es. bon-us.Ma il rischio di questo metodo che abitua a scambiare l'intera terminazione per la desinenza, mentre invece la voc. tem. fa parte (come dice il nome!) del tema!NB2: tranne che al gen. sing., le des. sono IDENTICHE AL GRECO. Si differenziano solo per i diversi adattamenti fonetici. In particolare, le des. di dat. ed acc. sono dette universali perch sono IDENTICHE PER PRATICAMENTE TUTTE LE DECLINAZIONI DI TUTTE LE LINGUE INDEUROPEE.

PL.MFN

Nbon-o-i (i lunga assorbe la voc. tem.) > bonibon-a-i (i finale di parola si abbrevia e in quanto breve SI APRE) > bonaebon-a ( ATEMATICO ed usa la DESINENZA UNIVERSALE DEI NEU. PL.) > bona

Gbon-o-som > (la des. ha la o lunga. Ma subisce un fenomeno detto metatesi [< gr. = scambio]: le ultime 2 sillabe si scambiano la lunghezza) > bonsom > (o breve in ultima sillaba si chiude!) > bonsum > (la s dolce; e le s dolci inter-vocaliche ROTACIZZANO) > bonrumbon-a-som > (la des. ha la a lunga. Ma subisce un fenomeno detto metatesi [< gr. = scambio]: le ultime 2 sillabe si scambiano la lunghezza) > bonsom > (a breve in ultima sillaba si chiude!) > bonsum > (la s dolce; e le s dolci inter-vocaliche ROTACIZZANO) > bonrumbon-o-som > ( = masch.) > bonrum

Dbon-o-i+s (la s che si aggiunge alla des., rafforzandola, detta s pluralizzante. La i, rafforzata, assorbe la voc. tem.) > bonisbon-a-i+s (la s che si aggiunge alla des., rafforzandola, detta s pluralizzante. La i, rafforzata, assorbe la voc. tem.) > bonisbon-o-i+s ( = masch.) > bonis

Abon-o-m+s (la s che si aggiunge alla des., rafforzandola, di nuovo la s pluralizzante. La nasale davanti a sibilante spesso cade come in greco:) > bonosbon-a-m+s (la s che si aggiunge alla des., rafforzandola, di nuovo la s pluralizzante. La nasale davanti a sibilante spesso cade come in greco:) > bonasbon-a (= nom.!) > bona

Vbon-o-i ( = nom.) > bonibon-a-i ( = nom.) > bonaebon-a (= nom.!) > bona

Abbon-o-i+s ( = dat.) > bonisbon-a-i+s ( = dat.) > bonisbon-o-i+s ( = dat. masch.) > bonis

Si parte sempre da una parte radicale.

Per fare il tema, aggiungiamo una vocale tematica;

quindi, aggiungiamo la desinenza

ed infine applichiamo tutte le eventuali mutazioni fonetiche.

PER CASA: imparare questa declinazione a memoria,e memorizzare separatamente le desinenze (in rosso);e pag. 27, ess. 1, 2, 3

8-10PERCHE' nei vocabolari si riporta accanto al lemma la terminazione? (es. fabula, -ae)per dare 2 INFORMAZIONI:la declinazione d'appartenenza

la PARTE DEL DISCORSO d'appartenenza

Questi dati che accompagnano il lemma formano il c.d. PARADIGMA

ripasso:NON CONFONDERE I CONCETTI DI RADICE, PARTE RADICALE E TEMA!Per es., acc. sing. di inuidia, -aein--vid--i--a--m

Prefisso (sugnifica ostilit)RADICE

(significa vedere)Suffisso d'appartenenzaVOCALE TEMATICADESINENZA

PARTE RADICALE

TEMA

L'es. 3 era non di costruzione, ma di riconoscimento.Stavolta, come nelle versioni, abbiamo sotto mano una parola gi intera e dobbiamo capire come identificarla e tradurla.Dobbiamo fare il solito lavoro di reverse engineering:

es. margaritarumanzitutto, SI PARTE SEMPRE DA FINE PAROLA A RITROSO! lo stesso metodo applicato per conteggio sillabe e piazzamento accento, ma stavolta lo applichiamo ai morfemi.Se identifichiamo correttamente i morfemi, troveremo la giusta parola! Ci si abitua a riconoscere i morfemi a furia d'esercizi. In questo caso, l'occhio allenato s'accorge che deve sezionare la parola all'altezza di -rum: margarita|rumora che abbiamo isolato il morfema -rum, ne traiamo le seguenti informazioni: CASO (genitivo appartenenza preposizione italiana preferita: di); NUMERO (plurale)Adesso proseguiamo con la scomposizione: isoliamo la v.t. margarit|a|che non fornisce informazioni particolari ma aiuta a trovare la parola nel vocabolario: INFATTIgrazie ad essa noi sappiamo che dobbiamo cercare nel vocabolario o un sostantivo di I decl. (lemma-paradigma: margarita, -ae)

o un aggettivo femminile di I classe (lemma-paradigma: margaritus, -a, -um)

Quello dei due che esiste il nostro uomo!Il vocabolario ci confermer margarita, -ae. giunto il momento di controllare il significato. Questo es. facile: margarita, -ae significa semplicemente perla. Ma non quasi mai cos facile.Infatti la stessa parola pu variare un po' il significato di base a seconda dell'epoca, dell'autore, del contesto argomentativo (per es.: in un testo di grammatica prae-positio = preposizione; ma in un testo narrativo prae-positio = l'anteporre, il mettere davanti). Inoltre bisogna anche stare attenti alla connotazione e sub-testo dei significati metaforici idiomatici. Es.: Babylonios numeros (Orazio) significa alla lettera numeri Babilonesi, ma in realt numeri una metonimia per oroscopi. Ma per fortuna tutto ci avviene soprattutto in poesia.Specialmente all'inizio noi ci occuperemo di parole comuni nei significati pi comuni. Attenzione, il vocabolario di solito classifica i significati cos, quando sono tanti:significato pi antico

significato pi comune!

Ovviamente, nel cercare il significato pi adatto, al momento il 2o ha la priorit!Ci sar da dire altro, ma per adesso risolviamo il nostro esempio:-rum ci dice che l'oggetto da visualizzare plurale e sta in una relazione d'appartenenza;il vocabolario ci dice che margarita designa solitamente un'entit, la perla; quindi noi dobbiamo visualizzare TANTE BELLE PERLE IN UNA RELAZIONE D'APPARTENENZA, E tradurremo: delle perle!

Mettiamo temporaneamente da parte la traduz. di nomi ed aggettivi, e concentriamoci sulla prima delle funzioni logiche: le AZIONI, rappresentate coi VERBI.

Il latino ha, a differenza del greco che ne ha 1 sola, BEN 6 CONIUGAZIONI TEMATICHE.I loro temi usano rispettivamente queste 6 voc. tem.:IIIIIIIVVVI

A lungaE lungaE/O breve (apofonica. la stessa v. t. del greco!)I lungaI breve (che spesso si apre, creando confusione con la IIIa. Nelle grammatiche comuni detta tipo capio)A breve(ne esiste un unico verbo: do. I suoi derivati per diventano di IIIa)

Vediamo in dettaglio la costruzione del presente indicativo attivo:IIIIIIIVVVI

am-a-o > amo (la des. assorbe la v.t. -a-)mn-e-o (la e si abbrevia ma non si lascia assorbire)leg-o-o > lego (la des. assorbe la v.t. in grado -o- perch uguale)ud-i-o (la i si abbrevia ma non si lascia assorbire) cap-i-o (la i resiste anche se breve perch semiconsonante!)d-a-o > do (come la Ia!)

am-a-smon-e-sleg-e-s > legis (e breve in ultima sillaba, se non a fine parola, si chiude come o)aud-i-scap-i-sd-a-s

am-a-tmon-e-tleg-e-t > legitaud-i-tcap-i-td-a-t

am-a-mos > amamus (o breve in ultima sillaba!)mon-e-mos > monmusleg-e-mos > lgimus (la e aggiunta non accentata si chiude anche se non in ultima sillaba)aud-i-mos > audmuscap-i-mos > cpimusd-a-mos > damus

am-a-tes > amatis (e breve in ultima sillaba, se non a fine parola, si chiude come o)mon-e-tes > montisleg-e-tes > legitisaud-i-tes > audtiscap-i-tes > cpitisdatis

am-a-ntmon-e-ntleg-o-nt > leguntaud-i+o-nt > audiunt (in molte voci la IVa ha una doppia v.t.!)cap-i+o-nt > capiunt (come la IVa!)dant

In latino esistono anche alcuni verbi atematici, di cui il principale SUM:s-o-m > sum (p.r. in grado 0; prende irregolarmente la v.t. di IIIa; desinenza -m)

es-s > es (p.r. in grado e breve; la des. assorbe la s della p.r.)

es-t

s-o-mos > sumus (p.r. in grado 0; prende irregolarmente la v.t. di IIIa; la v.t. s' assimilata alla u finale)

es-tes > estis

s-o-nt > sunt (p.r. in grado 0; prende irregolarmente la v.t. di IIIa)

Infiniti presenti attivi delle 6 coniug. e di sum:IIIIIIIVVVIsum

am-a-se > amre (s dolce!)mon-e-se > monreleg-e-se > lgereaud-i-se > audrecap-i-se > cpere (i breve seguita da r SI APRE!)d-a-se > darees-se

Per casa: pp. 20-21. ess. 23-24 (SOLO identificare desinenze, modi e persone!)10-10

CorrezioneL'es. 23 era un esercizio di riconoscimento che serviva semplicemente ad allenare la postura mentale di analisi e a capire che le informazioni modo e persona sono trasmesse dalla DESINENZA.

moneatis: questo un congiuntivo. Per ora, basti sapere che lo si capisce perch c' una seconda vocale tematica a lunga piazzata fra la v.t. originale e la des.. Stavolta l'informazione modo trasmessa dalla nuova v.t.maneam: altro congiuntivo, di 1a pers. sing.ames: altro congiuntivo, di 2a pers. sing.. Che congiuntivo si capisce dal fatto che questo verbo, di 1a coniugazione, ha cambiato v.t.uult: nessun problema, ind. 2a pers. sing.. Ma nessuna v.t. precede la des., quindi ATEMATICO.fers: IDEMfacite: un IMPERATIVO PRESENTE ATTIVO (della Va). Praticamente identico al greco!

L'imperativo presente ha solo 2 persone: la 2a sing.,IIIIIIIVVVIsum

am-a-mon-e-leg-e-aud-i-cap-i- > cape (i breve finale!)d-a-es-

(NB: tutti hanno desinenza 0 = PURO TEMA!)

e la 2a plur.IIIIIIIVVVIsum

am--temon--telg-e-te > lgite (e breve non accentata!)aud--tecp-i-ted-a-tees-te

Ripasso classificazione tratti distintivi per il test:E

Grafema ancipite

vocale

Sonorit media

Apertura media

Palatale / anteriore

Se non ci sono elementi per dedurre la quantit, non specificare. Ma se ci sono, la voglio.R

semivocale

Liquida / alveolare

Sonorit alta (rispetto alle consonanti)

aspirata

L'es. 24 era anch'esso di riconoscimento, ma d'un tipo di riconoscimento pi complesso. Qui non basta riconoscere le des. per dire che obtinebimus verbo ed hostes no! O si conosce gi il lessico, o si tiene conto delle ABITUDINI LATINE NEL POSIZIONARE IL VERBO.La tendenza generale :mettere il verbo a FINE PROPOSIZIONE!Questa disposizione chiamata dai linguisti SOV (SOGGETTO-[eventuale] OGGETTO-VERBO). Diventa allora importante, contemporaneamente all'identificare i verbi, l'identificare i connettori tra proposizioni!, e poi delimitarle!

PER CASA: rivedere l'es. 24 in vista di una lettura a voce alta in classe. Dividere le parole in sillabe e piazzare gli accenti nella corretta sede.

15-10es. 24, fr. 9:rappresenta un'eccezione al SOV. Perch?Ad un certo punto della storia del latino, il greco ellenistico (che piaceva ai latini dotti) ha influenzato il modo di disporre le parole nel latino letterario.In particolare, il greco ellenistico utilizzava la c.d. disposizione VS (Verbo-Soggetto), per cui in tal caso O la proposizione inizier col verbo,O finir col soggetto!Le due disposizioni possono anche alternarsi nella stessa frase. Ci succede soprattutto nei testi poetici.

Altre particolarit:cf. es. 24, fr. 4 amicos: pu anche succedere che alcune parole che normalmente non dovrebbero stare a inizio o fine proposizione vi siano poste comunque. Si tratta delle figure retoriche dell'IPERBATO = L'andare aldil (della posizione normale) che servono a mettere in evidenza ed enfasi la parola o sintagma in questione.Stessa frase: multos, caratteristica e determinante di amicos, separato dall'iperbato. Ci succede anche perch il verbo s'inserisce fra determinante e determinato, formando una disposizione delle parole (sintagma)A-B-(sintagma)A-(B)Questo tipo di costruzione frequentissimo in poesia. Lo si chiama comunemente catenaccio

p. 22 libro esercizi: importante perch parla dell'organizzazione familiare latina e del modo di comporre i nomi di persona.Il nome proprio di persona fatto di max 3 elementi:praenomen: quello che si abbrevia. Identifica la famiglia. NB: contro le apparenze, corrisponde al nostro cognome!

nomen: non tutti i latini l'avevano. Infatti il nomen identifica la gens (clan!) di cui una famiglia fa parte. NB: solo i nobili appartenevano ad una gens. Quindi molti latini non hanno nomen.

cognomen: contro le apparenze, il nostro nome!

(eventuale) soprannome: es.: spesso usato per distinguere parenti omonimi. es.: Q. Fabius Maximus Cunctator: lett. Massimo Quinto della gens Fabia detto l'Esitatore

Es. 7 p. 29 discussione della traduzione:poetae puella pulchra estprima l'azione!: est-da sum, intr., ind., pres. 3a pers. sing. = se viene la tentazione di considerare pulchra attributo di puella, ATTENTI!: vero che sono concordati e dobbiamo tenerne conto, MA in base alla posizione pulchra DETERMINANTE DI est!;dopo il verbo, serve evidentemente un'entit-soggetto che sia nom. sing.: l'unica candidata puella = ragazza (non si deve aver fretta sulla scelta dell'articolo da usare in traduzione);determinante di puella poetae.NB: il testo ambiguo e possiamo tradurlo almeno in 2 diversi modi:la ragazza del poeta bella;

per il poeta la ragazza bella;

poi sar il contesto a far capire qual' l'interpretazione pi corretta.

Frase 2: soggetti multipli e p.n. espressa da un sostantivo!

per casa: p. 27, es. 4portare il vocabolario di latino grande

USO CORRETTO DEL VOCABOLARIO PER TRADURRE-continua1: essere calmi e fare un bel respirone!2a: panico da vocabolario ( immenso! Non so dove cercare!!)2b: panico da testo di versione ( una mostruosa accozzaglia di lettere incomprensibili!!!)Applicando prima di tutto un ordine d'analisi che quello che gi conosciamo (prima l'azione, ecc.), stiamo gi applicando la postura mentale di analisi, appunto: anzich farci pigliare dal panico sezioniamo un enorme problema in tanti piccoli problemini da schiacciare in ordine. Inoltre non vero che il vocabolario un nemico: se conosciuto ed addomesticato diventa il nostro migliore alleato e suggeritore.I primi suggerimenti vengono dal paradigma (v. anche sopra): c'informa anzitutto della parte del discorso e della coniugazione-declinazione-classe.La struttura di fondo :lemma-paradigma-traducenti (costruzioni; esempi) (usando la formattazione del Castiglioni-Mariotti) olemma-paradigma-traducenti (costruzioni; esempi) (usando la formattazione del Conte)Soffermiamoci su un paradigma verbale:sum, es, fui, essesumesfui(perlopi disponibile solo coi transitivi)esse

Lemma: ci suggerisce com' fatta la parte radicale dell'infectum, mostrandoci la 1a pers. sing. dell'ind. pres.Contribuisce alla voce precedente, ed informa anche della coniugazione! la 2a pers. sing. dell'ind. pres.Informa della parte radicale del perfectum,mostrandoci la 1a pers. sing. dell'ind. PERFETTOInforma della parte radicale del participio perfetto,mostrandoci il c.d. SUPINO ATTIVOAnch'esso ci suggerisce com' fatta la parte radicale dell'infectum ed anche la coniugazione, mostrandoci l'infinito presente attivo

obtineo,-es, -tinui, -tentum, -ere (e lunga)I trattini evitano di ripetere ci che identico per lo stesso temaOra sappiamo che verbo,di 2a coniug.,che il suo perfectum ha la p.r. obtinu-,che il suo participio perfetto ha la p.r. obtent-,e soprattutto abbiamo forti sospetti che sia TRANSITIVO!

Ma tutte queste informazioni, per quanto preziose, riguardano solo la forma: non abbiamo ancora stabilito il significato di base.La gerarchia dei significati la stessa gi vista sopra.Tuttavia dobbiamo anche tenere conto diautore,

epoca dell'opera,

genere dell'opera (per es. storico biografico, storico militare, narrativo-mitologico, oratorio, filosofico...)

Per casa: p. 28, es. 5; p. 29, es. 7

22-10correzione compitiMAI INVENTARSI COSE CHE NON SI SONO MAI SENTITE A LEZIONE PER ECCESSO DI ZELO!

Es.: Graeciae incolis... pugnae erantLe Grecie tu abiti... battaglie eranoSi noti che questo l'effetto disastroso di una traduzione che ha 2 debolezze: svolta parola-per-parola

non presuppone la ricostruzione d'un film mentale coerente.

Come abbiamo gi detto, invece, bisogna anzitutto fiutare le azioni e qui senza dubbio l'azione erant, sia per desinenza che per posizione.ma... cosa m'impedisce di considerare azione anche incolis, visto che il verbo incolo esiste pure?Anzitutto, il film mentale non funzionerebbe, come si vede sopra;inoltre, se fosse un'azione a parte, dovrebbe fare una proposizione a parte con una costruzione che sia coerente con la proposizione di erant.Quindi bisogna guardarsi dalle parole che si somigliano molto nel vocabolario (in tal caso, incolo ed incola) ed tanto meglio conoscerle in anticipo.Come film mentale,funziona meglio Della/alla/per la Grecia tu abiti

oppure funziona meglio per/agli/con... gli abitanti della Grecia... erano battaglie?

La risposta ovvia.

Questa frase conteneva l'IMPERFETTO INDICATIVO di sum. Vediamolo:es (p. r. originale) a (caratteristica ABBREVIATA dell'imperf. indic.) - m > esam (ma la s dolce, quindi rotacizza:) > eramNB: l'imperfetto forma una nuova p.r. che si usa per tutto il resto della coniugazione: era-

era-s

era-t

er-mus

er-tis

era-nt

Questa frase conteneva anche una delle prime costruzioni speciali del latino e greco da imparare:il DATIVO DI POSSESSO (tra virgolette perch una definizione scolastica impropria).Lo riconosciamo perch troviamo nella proposizioneun'entit-soggetto

un'entit secondaria al dativo

il verbo sum

Alcuni credono che siccome questo dativo di possesso esprima l'appartenenza come il genitivo; ma si noti che la sostituzione funzionerebbe male: Degli abitanti della Grecia... erano battaglie.E' pi corretto gi renderlo come se fosse d'interesse:Per gli abitanti della Grecia... (c')erano battaglie (sum autentico predicato verbale!)Ma c' una traduzione pi elegante, che per pi impegnativa nel convertire la costruzione in italiano:tradurre sum in avere

trasformare il dativo in soggetto

trasformare il soggetto in Oggetto

Es.: LO TRASFORMIAMO IN

Agli abitanti (della Grecia) eranobattaglie

Gli abitanti (della Grecia)avevanobattaglie

Si noti anche il saepe che rende il film mentale ancor pi sensato:Spesso gli abitanti della Grecia avevano delle battaglie.

Ma soprattutto, in questa frase troviamo diverse preposizioni:contra (+ accus.)pro (+ abl.)Qual' la natura delle preposizioni in latino e greco?Anzitutto, molte in origine erano avverbi. E succede spesso che gli studenti le traducano come avverbi, SBAGLIANDO perch oltre a far l'errore di staccarle dall'elemento con cui fanno sintagma gli attribuiscono un significato raro ed arcaico.es.: contra barbaros saepe pugnas habentContrariamente spesso hanno battaglie i barbari (NB: questa traduzione doppiamente sbagliata perch fa credere arbitrariamente che barbaros sia soggetto)

24-10Correzione eserciziIntegrazioni di fonetica:

GRAFEMI DOPPIEs.: fabella-ll- NON rappresenta 2 fonemi /l/ /l/. invece un digramma!, che rappresenta una consonante enfatizzata. Chiamarlo consonante doppia uso s comune, ma inappropriato.Quindi, fabella non ha 7 fonemi, ma 6!:/f/-/a/-/b/-/e/-/ll (enfatico)/-/a/Per vero che conta come se fosse doppia consonante nel conteggio delle sillabe:fa-bel-la.Tutto ci vale anche per greco ed italiano.

CORRISPONDENZA BIUNIVOCA NELLA DEDUZIONE DI POSIZIONE D'ACCENTO E QUANTITA' SILLABA:Per es., nel caso presente,

SE la penultima lungaVICEVERSA (gli scienziati e logici latini dicono convertendo; quelli greci dicono )SE l'accento resta sulla penultima

ALLORA l'accento resta su di essa;ALLORA la penultima lunga!

Siccome un fenomeno implica l'altro e viceversa, chiaro che possiamo sviluppare la dimostrazione in ambedue le direzioni a seconda di quel che stiamo cercando.

Integrazioni di sintassi:LA CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL SOGGETTO

Es.: fabella discipulis iucunda est;E' corretto tradurre con La gioconda una favoletta per gli allievi?NO.Anzituttoci deve rendere sospettosi il fatto che iucunda in posizione di determinante rispetto ad est;

ci deve rendere sospettosi anche il fatto che iucunda aggettivo, morfologicamente (quindi poco probabile che sia entit, anche se l'aggettivo pu sostantivarsi);

ma soprattutto, il film mentale che implica questa traduzione ha poco senso!

Il che ci porta all'altro esempio:sub plantarum umbra beatae sumusLa tentazione di molti sarebbe credere che beatae sia soggetto in quanto unico nominativo della proposizione. SBAGLIATO.Bisogna invece farsi prima e progressivamente il film mentale, partendo dall'azione!:in questo caso,sumus > (noi) siamo in quanto 1a pers. pl.;IL SOGGETTO DEL FILM MENTALE siamo noi!!!beatae, che gi sospetto perch in posizione di determinante di sumus;

morfologicamente aggettivo: beatus, -a, -um

nel film mentale si presta bene come caratteristica-parte nominale.Dite voi: meglio tradurre conLe beate siamo sotto l'ombra delle piante,

o con(noi) siamo (stiamo) beate sotto l'ombra delle piante?

AMBIGUITA' DI SUMNell'ultima frase vista si noti che meglio tradurre sum come vero predicato verbale, stiamo, intendendo beatae come caratteristica-predicativo. Infatti c' anche un complemento di luogo a confermare il film mentale dietro questa traduzione.

RIPRESA DELLE PREPOSIZIONI:

Es.: sub plantarum umbraSi noti che quando abbiamo un sintagma formato da preposizione+entit+determinanti dell'entit, come in questo caso,LA PREPOSIZIONE STA PRATICAMENTE SEMPRE AL 1o POSTO!, come in greco e in italiano. L'entit determinata sta invece all'ULTIMO POSTO;i suoi determinanti stanno FRA LA PREPOSIZIONE E L'ENTIT.subplantarumumbra

preposizionedeterminanti dell'entitentit

Non una regola assoluta, ma una tendenza generale. Pu essere violata per esigenze d'enfasi o retorica.Un esempio di voluta violazione il biblico sub umbra alarum tuarum: si vuole evidenziare non l'ombra, ma l'oggetto che fa ombra e soprattutto Colui a cui appartiene quell'ombra.

Ora, dopo aver parlato delle origini delle preposizioni, bisogna capirne meglio la funzione. Anzitutto, come funzione logica rientrano fra i CONNETTORI: connettono solitamente un'entit con altri elementi in un preciso tipo di relazione. Ci vale anche per l'italiano ed il greco.Ma c' di pi: esse servono a precisare pi esattamente il valore di un caso!!Nel nostro esempio, sub plantarum umbra, sub SPECIFICA che l'ablativo umbra locativo

che la posizione ESATTA di (noi) in uno spazio sotto l'entit secondaria ombra!

LA PREPOSIZIONE RESTRINGE IL CAMPO DELLE POSSIBILI TRADUZIONI D'UN CASO!

Per casa:p. 34, es. 10, 11; p. 35, es. 1329-10Correzione esercizi:Quintiae, pulchrae et probae puellae, coronam praebemusUn tipico errore di traduzione ginnasiale consiste nello scambiare una caratteristica concordata per un'entit.Per es., molti traducono la suddetta frase conA Quintia, alla bella e proba ragazza... offriamo la corona,SBAGLIANDO.INFATTI, pulchrae et probae puellae non entit a s, bens caratteristica di Quintiae e, per l'esattezza, ne APPOSIZIONE concordata.Quindi, la traduzione corretta sar:A Quintia, ragazza bella e proba... offriamo una* corona(*NB: mai avere fretta di mettere articoli determinativi!)

Nauta incolis victoriam contra piratas nuntiat et laetitiae causa est.Questa frase ci permette di passare ad un livello pi avanzato della tecnica di traduzione.Infatti il nostro primo incontro con una frase fatta di pi proposizioni. In una situazione del genere,s'inizia al solito modo:PRIMA LE AZIONI,

COMPRESA LA LORO ANALISI A PARTIRE DALLA TRANSITIVIT;

MA DOPO, tenendo presente che 1 AZIONE = 1 PROPOSIZIONE!,bisogna DELIMITARE LE PROPOSIZIONI,

STABILIRE LA LORO GERARCHIA DALLA PRINCIPALE IN GI,

e solo infineFARE L'ANALISI LOGICA DI OGNI PROPOSIZIONE IN ORDINE GERARCHICO DALLA PRINCIPALE.

Nel ns. es.:azioni: nuntiat (trans., ind. pres. att. 3A sing.); est (intrans., ind. pres. att. 3A sing.)

Questa fase richiede che noi stiamo mooooolto attenti alla posizione del verbo (che ci aiuta a capire dove finisce all'incirca ogni proposizione!) e ai connettori tra proposizioni (di cui i pi comuni sono le congiunzioni: occupano pressoch sempre la PRIMA posizione di ogni proposizione!). Nel ns. es. il risultato di questa delimitazione sar:

Nauta incolis victoriam contra piratas nuntiatet* laetitiae causa est(* = CONNETTORE FRA PROPOSIZIONI)

Da cosa riconosciamo una principale? Di per s corretto dire che una principale una proposizione che non dipende da altre proposizioni. Ma da cosa capiamo che non dipende?Ebbene, i requisiti di una principale sono 2:

deve avere un modo finito

NON deve essere introdotta da connettori subordinanti.

Nel ns. es. Nauta incolis victoriam contra piratas nuntiatet* laetitiae causa est(* = CONNETTORE coordinante)

Modo finito; no connettori subordinanti > PRINCIPALE! (grado 0)Modo finito; no connettori subordinanti > PRINCIPALE! (grado 0)

> Sono DUE PRINCIPALI COORDINANTE FRA LORO!

Siccome non c' da stabilire qui una gerarchia, le tradurremo semplicemente in ordine di comparizione!

Prima principale:

1 Nauta

4b incolis3 victoriam

4a contra piratas2 nuntiat

Nom. > SOGGETTODat.Acc. > OGGETTOcomplemento-circostanzaAZIONE trans., ind. pres. att. 3A sing.

Risultato: (1) Un marinaio (2) annuncia (3) la vittoria (4a) contro i pirati (4b) agli abitanti

Seconda principale:(1) et(2) est (3) causa (4) laetitiae

Connettore tra proposizioni coordinante(sintagma nidificato in sottoinsiemi:)AZIONE intrans., ind. pres. att. 3A sing. Parte nominale Compl. di specificazione della parte nominale

Risultato: (1) ed (2) (3) causa (4) di gioia.

per casa: p. 36, es. 17

31-10NB:certe funzioni possono essere condivise da pi proposizioni contemporaneamente (in questo caso, abbiamo lo stesso soggetto - il marinaio - per le 2 principali)

correzione:magistra Graeciam poetarum patriam putatGraeciam poetarum patriam magistramque putatNB: non si deve esitare ad usare dei sostantivi come caratteristiche-predicativi, visto che si pu!

DIATESI PASSIVAIIIIIIIVVVI

am-a-o+r > amormon-e-o+r >mneorleg-o-o+r >legoraud-i-o+r >audiorcap-i-o+r >capiord-a-o+r >(dor)

Am-a-ris/re*>amris/ amre(la des. alternativa -re di solito evitata per evitare ovvie confusioni con l'infinito, ma attenzione perch per es. piace molto a Cicerone!)mon-e-ris/re>monris/monreleg-e-ris/re>lgeris/lgereaud-i-ris/re>audris/audreCap-i-ris/re>cperis/ cpere (i breve non accentata davanti ad r! V.)d-a-ris/re>daris/dare

am-a-t+u+r>amturmon-e-t+u+r>monturleg-e-t+u+r>lgitur (e breve non accentata si chiude in caso di variazione del numero di sillabe!)aud-i-t+u+r>audturcap-i-t+u+r>cpiturd-a-t+u+r>datur

am-a-m+u+r>ammurmon-e-m+u+r>monmurleg-e-m+u+r>lgimuraud-i-m+u+r>audmurcap-i-m+u+r>cpimurd-a-m+u+r>damur

am-a-mini>amminimon-e-mini>monminileg-e-mini>legimini (dovrebbe restare legemini perch accentata, ma preferisce allinearsi alle i delle altre persone[analogia])aud-i-mini>audminicap-i-mini>capminid-a-mini>dmini

am-a-nt+u+r>amnturmon-e-nt+u+r>monnturleg-o-nt+u+r>lguntur (o breve non accentata si chiude in caso di variazione del numero di sillabe!)aud-i-o-nt+u+r>auduntur (doppia v.t.!)

cap-i-o-nt+u+r>capuntur (doppia v.t.!)d-a-nt+u+r>dntur

NB: la maggior parte delle desinenze la stessa dell'attivo con aggiunta una r che ha generato una coda vocalica!Es.: ATTIVOPASSIVO

AM-A-TAM-A-T+R>AM-A-T+UR

PER CASA: p. 36,leggere osservazioni su compl. agente e causa efficiente, completare es. 17, fare es. 14

12-11correzione:perfuga poena timetLa frase di per s sarebbe accettabile formalmente, ma il problema il significato: La punizione fuggitiva teme. NON HA SENSO, almeno alla lettera, quindi non regge. evidente che una delle parole della frase nel caso sbagliato. Molto meglioperfuga poenam timetTRASFORMAZIONE (sostituzione con la costruzione passiva):poena a perfuga timetur

Funziona come per l'italiano:AZIONE ATTIVA> AZIONE PASSIVA

SOGGETTO> CIRC./COMPL. D'AGENTE / CAUSA EFFICIENTE

OGGETTO> SOGGETTO

Disposizione standard dei sintagmi:soggetto... compl. d'agente / causa efficiente... verboNB: ci per non impedisce disposizioni non-standard come la VS.

Differenze tra compl. d'agente e causa efficiente:l'agente solitamente pretende d'essere segnalato da una preposizione: a (ab davanti a parola iniziante per vocale)NB: statisticamente molti studenti ginnasiali scambiano a per ad e viceversa. UNO SBAGLIO GRAVISSIMO! A parte la diversit fonetica tra le 2 preposizioni, ab regge l'ablativo;

ad regge l'accusativo.

a/ab significa da. Ma anchee/ex e de hanno apparentemente lo stesso significato.In realt,

e (ex davanti a vocale; gr. - ) specializzato nell'indicare l'origine e la materia

Es.: Cupido (nom. IIIa decl.) ex Venere (abl. IIIa decl.) gignitur = Cupido generato da Venereda Venere sembra compl. d'agente, ma in realt il testo latino vuole evidenziare che Venere l'origine di Cupido!

de invece preferito per indicare l'allontanamento e soprattutto l'argomento

Es.: multum de te diciturqualcuno potrebbe cascare nella trappola di tradurre con: Molto detto da te. SBAGLIATO: (lett.) detto molto (su) di te > si parla molto di teNB: questa frase ci d l'occasione di notare che il latino spesso usa il passivo per fare espressioni IMPERSONALI!

La causa efficiente invece ama l'ablativo semplice!

Per casa:leggere ablativi strumentali a p. 40; p. 41, n. 23-24

19-11correzionefr. 1:hostiis non va scambiato per una delle voci di hostis (sost. di IIIa decl.: nemico)Anzitutto, non abbiamo ancora fatto la IIIa!Inoltre, il suo tema e le sue desinenze non sono di IIIa!ASSICURARSI SEMPRE CHE LA P.R. E LE DESINENZE CORRISPONDANO IN OGNI SINGOLO GRAFEMA AL LEMMA-PARADIGMA!

PARENTESI LESSICALElessico del sacrificio nella cultura romana.Macto, -as, -avi, -atum, -are: sacrificare (un animale)hostia,-ae: vittima, offerta (generica)

sacer, sacra, sacrum: sacro o meglio consacratopuella Vestae sacra est: La ragazza consacrata as Vesta (cio, una Vestale)Essere consacrati a qualcosa significa per i Romani essere religiosamente offerti a quel qualcosa e non essere pi padroni di s.Ci ha una curiosa conseguenza giuridica: Nelle leggi arcaiche romane troviamo la seguente espressione:(se Tizio ha commesso il grave reato X,) sacer esto (imperativo futuro di sum)In parole povere, il colpevole viene messo nelle mani degli dei. Quindi non ha pi diritti civili, pu essere espropriato di tutte le sue propriet e chiunque per strada pu liberamente ucciderlo in quanto sarebbe non un delitto, ma un sacrificio!

Ma sacer c'interessa anche per un fatto grammaticale:il nominativo regolare sarebbe infatti dovuto essere sacrus. COS' SUCCESSO?Esiste un fenomeno fonetico molto frequente:quando una parola masch. o femm. di IIa decl. ha la p.r. terminante in -r-,il nom. sing. sar pura p.r.e la -r- se preceduta da consonante genera una coda vocalica!

p.r. sacr- > nom. masch. sing. sacer (appunto!, con coda vocalica)

Quindi bisogna stare attenti ai nom. sing. in -er (per es. liber, puer) o -ir (per es. uir)perch potrebbero essere queste parole di IIa!

Effetti sull'uso del vocabolario:supponiamo che troviamo la frase Puella a magistro laudatur.Vedendo la terminazione di magistro, potremmo essere tentati di cercare nel vocabolario la parola magistrus. Il vocabolario ci darebbe TORTO MARCIO.Nel non trovarlo, potremmo essere colti dall'ansia; non permettiamolo. Invece, bisogna guardare attentamente la parola applicandole la posturadi analisi:ebbene,scomponendo vien fuori che la p.r. magistr- escomponendo ulteriormente vien fuori che l'ultimo fonema della p.r. una -r-!!!Quindi, in base a quanto detto prima, il lemma che dobbiamo cercare nel vocabolario sar MAGISTER!

PARTICOLARIT DEI SOSTANTIVI DI Ia:1) genitivo singolare arcaico in -sl'es. classico pater familias. Da questa rara des. si capisce che moooolto anticamente il gen. sing. di Ia aveva la stessa des. DEL GRECO! Comunque rarissimo e si trova in latino classico solo in espressioni fatte, analoghe all'esempio.

2) genitivo singolare (un po' meno) arcaico in -iNon altro che la -i che ancora non s'era aperta in -e.Nella poesia latina sopravvive ancora fino al 100 a.C. circaEs.: rex Albi Longi (da Ennio)NB: la -i non fa dittongo e resta sillaba a s!

3) dat.-abl. pl. femm. con la des. -busQuesta des. stata presa in prestito dalla IIIa decl.,per distinguere i femminili dai maschili dei nomi di genere misto:per es., come facciamo a dire coi figli e con le figlie?Il problema grosso. Filius e filia hanno infatti la stessa identica des. di abl. plur.: -iscum filiis et cum filiis??? SBAGLIATO. Il sintagma pesante e troppo confuso.Allora i Latini hanno risolto cos:cum filiis filiabusque!!

4) singularia e pluralia tantum:parole cheo hanno solo il singolare

o hanno solo il plurale

o cambiano fortemente di significato a seconda che siano usate al singolare o al plurale.

Molte di queste sono molto comuni e vanno subito memorizzate!NB: molti nomi di luogo son pluralia tantum, come Athenae e PisaeTutti i pluralia tantum sono entit che implicano una collettivit o un'interazione fra 2 o pi elementi

NB2:fortuna triplamente problematico, percholtre a cambiare significato dal sing. al pl.

anche una uox media, ovvero un nome che ha una connotazione neutra o meglio ambigua e variabile a seconda del contesto.

Inoltre pure un falso amico che c'entra poco con l'italiano fortuna

Al sing. semanticamente identico al gr.

opera un caso di mutazione del significato per metonimia.METONIMIA: figura retorica per cui un significante si sposta da un significato A ad un significato B adiacente ad ASIGNIFICANTEopera

SIGNIFICATOattivittanta gente in attivit

SING.PLUR.

Per casa:p. 43, ess. 25-26

21-11

(studiare bene lista di parole speciali a p. 42 libro esercizi)Divitia mea magna est SBAGLIATO.Il testo giusto diuitiae meae magnae sunt,e si traduce:La ricchezza mia grande.NB: anche se il significante plurale (tantum), il significato e dunque il film mentale singolare (pu essere plurale solo in alcuni contesti).

p. 44 esercizi: bene prendere confidenza con quei verbi che pi di altri fanno costruzioni coi predicativi.tepulchramiudico

puto

existimo

censeo

habeo (costruz. speciale)

duco (costruz. speciale)

OGGETTOPREDICATIVO DELL'OGG. AZIONE

(passivo:)tupulchraiudicaris

putaris

existimaris

censeris

haberis (costruz. speciale)

duceris (costruz. speciale)

SOGGETTOPREDICATIVO DEL SOGG. AZIONE

NB: come altre parole latine puto ha origini pragmatiche molto concrete. Alla lettera significa potare; metaforicamenet indica il potare dal ragionamento le ipotesi sbagliate.Existimo utilizzato soprattutto per i giudizi di valore e prezzo.Censeo associato al censor, ovvero la pi autorevole carica politica della Roma repubblicana. Un censor sorvegliava il rispetto delle tradizioni morali romane (mos maiorum = costume dei pi grandi (=antenati)) ed aveva il potere di dichiarare chiunque sacer.Habeo ha il significato speciale di considerare solo se fa costruzione col predicativo.Duco: idem. Normalmente significa guido, conduco; ma in costruzione col predicativo vuol dire ritengo.Tutti questi verbi appartengono al gruppo semantico dei verba iudicandi. Tutti prevedono la costruzione coi predicativi.

p. 45:Attenzione!Etiam e quoque secondo altre scuole grammaticali NON sono congiunzioni copulative, MA SONO AVVERBI AGGIUNTIVI. Dunque, non sono utili come connettori!

Per casa: p. 47, v. 33

26-11formica et musca contenduntuna formica ed una mosca discutONOQuesto un classico esempio di constructio ad sententiam = CONCORDANZA A SENSODa un punto di vista puramente formale e meccanico, dato che i soggetti sono tutti singolari ci si aspetterebbe un verbo concordato al singolare.INVECE NO: infatti il verbo si concorda NON col significante singolare, ma col film mentale che proietta una pluralit (2 soggetti!).Quindi la Concordanza a Senso una concordanza che d precedenza alla logica e al significato rispetto alla pura forma.Nel nostro caso, logica vuole che2 sogg. singolari = 1 plurale!!!questo per c'impone della prudenza. Infatti ci comporta che non sempre se un verbo plurale dobbiamo cercare un soggetto plurale. Potremmo, come in questo caso, dover cercare pi soggetti singolari.Fortunatamente, ci vale pure per l'italiano.

L'esatto opposto della concordanza a senso l'ATTRAZIONE. A volte l'attrazione persino influenzata da pregiudizi culturali.Es.: Francesca atque Carmen magnae amicae sunt(qui c' una normale C. a S.)Carmen atque Edoardus magni amici suntla parte nominale stata attratta dal genere del soggetto maschile!La C. a S. nel numero resta, ma stavolta subentrata un'attrazione nel genere. Ci ha basi culturali: ci che maschio considerato dai latini (e in generale dagli indeuropei) connotativamente pi forte di ci che femmina.

Ara: Altare (sacrificale), non tempio. vero che a volte si pu tradurre con tempio per sineddoche (figura retorica che un tipo di metonimia: una parte passa a significare il tutto. Non a caso i latini la chiamano pars pro toto), ma un libero uso poetico.Casa non una casa intera, ma una casetta-casupola-baracca-capanna-piccolo casale.Domus la vera casa, in senso generico.Uilla la casa di lusso-casa di campagna-grande casale-grande fattoria.Insula (in senso urbanistico, quando non riferito alle isole) il condominio o un intero isolato di condomini.

Cum: NB: ne esistono 2, OMONIMI! Uno PREPOSIZIONE, l'altro CONGIUNZIONE. Quest'ultimo riconoscibile perch non regge entit all'ablativo (ovviamente).Cupio: desidero, non voglio! NB: volere riferito ANCHE a ci che non si desidera ma va fatto!

PARTICOLARIT DELLA IIa DECLINAZIONE:I nomi di vegetali sono perlopi femminili.Es.: pirus, pero. Noi lo traduciamo con IL/UN pero ma per i latini era UNA/LA pero.Magna pirus apud uillam est.C' UN GRANDE PERO presso la casa di campagnaMAI, MAI FARE L'ERRORE DI PENSARE: 2a DECLINAZIONE, ERGO MASCHILE oppure 1a DECLINAZIONE, ERGO FEMMINILE! Questo ragionamento applicabile SOLO AGLI AGGETTIVI!Si tratta di un errore logico di GENERALIZZAZIONE ARBITRARIA. Anche se statisticamente nella 2a decl. i nomi maschili sono molti pi dei femminili, ci NON implica che lo siano TUTTI!

IMPERFETTO INDICATIVO:semanticamente, pressoch identico a quello italiano.Il suo suffisso caratteristico -(b)a- e si attacca al TEMA.

IIIIIIIVVVIsum

am--ba-m > amabam mon--ba-m leg--ba-m (la v.t. si allunga!)aud-i+-ba-m(DOPPIA v.t.!)cap-i+-ba-m(DOPPIA v.t.!)d-a-ba-mes-a-m (usa la forma abbreviata della caratteristica!) > eram (s dolce rotacizza)

am-a-ba-smon-e-ba-sleg-e-ba-s aud-i+e-ba-scap-i+e-ba-sd-a-ba-sera-s

am-a-ba-tmon-e-ba-tleg-e-ba-taud-i+e-ba-tcap-i+e-ba-td-a-ba-tera-t

am-a-ba-musmon-e-ba-musleg-e-ba-mus aud-i+e-ba-muscap-i+e-ba-musd-a-ba-musera-mus

am-a-b-tis mon-e-ba-tisleg-e-ba-tisaud-i+e-ba-tiscap-i+e-ba-tisda-ba-tisera-tis

am-a-ba-ntmon-e-ba-ntleg--ba-ntaud-i+e-ba-ntcap-i+e-ba-nt da-ba-ntera-nt

Per casa: p. 48, ess. 34-35

28-11correzionipro: = gr. . Il caso che precisa l'ablativo: specifica che locativo, ed identifica una precisa posizione:ego prote

ent. ADAVANTI Aent. B

Pu essere anch'esso, attenzione, davanti a in senso sia letterale che metaforico!:qualcuno/qualcosa che ti sta davanti sulla fila anteriore e, di conseguenza, pu anchefarti da scudo

farti da sostituto

Di conseguenza, a seconda del contesto, pro pu essere tradotto anche con in difesa di o con al posto di, vice-(se usato come prefisso)Es.: Enricus pro Martha interrogaturEnrico interrogato AL POSTO DI Marta;Caesar proconsul elegiturCesare eletto vice-console (ovvero un delegato del console di Roma in una provincia)Ego pro bono meae familiae pugno cotidieIo in prima persona combatto per il/IN DIFESA DEL bene della mia famiglia ogni giorno

condunt: un esempio di derivato di do. NB: tutti i derivati di do passano alla 3a coniugazione perch l'a breve si chiude in e!

per casa:p. 60 es. 13, p. 61 v. 15

3-12correzione:scientia peritiaque praecipua erat:esempio di ATTRAZIONE NEL NUMERO (cio il verbo, che in caso di concordanza a senso sarebbe dovuto essere plurale, si concorda con uno solo dei soggetti singolari anche se riferito lo stesso a tutti e due. La forma prevale sul significato!)Questa versione serve anche ad imparare qualcosa della letteratura latina. Infatti ci parla del pi importante autore latino del genere della fabula (o fabella < *fabulula, ulteriore diminutivo), informandoci nell'ordine della biografia,

della tecnica di composizione.

Si noti che il termine persona (che in origine significava la maschera dell'attore teatrale) in critica letteraria latina significava personaggio, e dunque un termine-chiave della sequenziatura.Significabat = rappresentavafictis = part. pass. pass. del verbo fingo = comporre, costruire, inventare. Quindi il significato pu essere inventati, finti, immaginari, fantastici ma anche artificiali, curati stilisticamente.Exemplis: non molto soddisfacente tradurlo come esempi. Nel latino medievale l'exemplum era un vero e proprio genere letterario: un insegnamento morale-religioso trasmesso attraverso esempi di vite concrete di santi o altri personaggi illustri. Meglio tradurre con storie esemplari

Particolarit della 2a decl.:

TIPO VALERIUS

Nomi ed aggettivi la cui p.r. termina in -i- subiscono le seguenti mutazioni fonetiche:la -i- della p.r. pu contrarsi con la terminazione -iEs.: Valerius, gen. Valeri / Valerii

Inoltre la -i- della p.r. si contrae con la terminazione -e del voc. sing. m/fEs.:Tu quoque, Brute, fili mi!NB anche il voc. irregolare mi da meus

desinenze di genitivo pl. arcaiche

una particolarit che accomuna alcune parole di 2a e di 1a decl.Nella 1a nomi composti terminanti in -cola e -gena e, nella 2a, nomi composti terminanti in -uir hanno il gen. pl. in -um anzich in -arum/-orumEs.: agricola > agricolarum / agricolum;triumvir > triumuirorum / triumvirum

Sono le forme pi antiche di gen. pl. delle declinazioni tematiche, ma sono stati soppiantati per via della confusione che creavano con gli acc. sing.

deus

alterna anzitutto diversi gradi apofonici de(jv)-/ di(v):es. dei, dii o addirittura di (contratto come da tipo Valerius)Esiste anche la variante aggettivale divus, usata spesso per personaggi storici divinizzati es. divus IuliusIl voc. sempre = nom.Inoltre pu spesso avere il gen. pl. arcaico!

Neutri irregolari

pelagus, vulgus (in origine maschile, ma poi diventato neutro per significato. Ci dipende dal fatto che il genere neutro usato anche in connotazione dispregiativa: es. mancipium = schiavo, scortum = prostituta, eufemisticamente), virus (= veleno. Ha questa forma perch altrimenti si sarebbe creata troppa confusione con uir e uis). Hanno una desinenza m/f che poi estendono anche ad acc. E voc. sing. secondo la solita regola

Altro:auxilium:copia:impedimentum = auxilia:copiae:impedimenta . I plurali di ambedue si specializzano in senso militare.

p. 63, ess. 16-17

10-12correzione C in CNotare le concordanze a sensola trinit dei principali connettori causali:quoniam ( il pi causale di tutti)quod (pu avere anche altre funzioni: v. avanti)quia (si usa anche e soprattutto per le interrogative, mentre quod preferito tendenzialmente per le risposte)quia : ingl. why?quod : ingl. because

CONGIUNZIONI DISGIUNTIVE:V. p. 64 esercizi.Il latino pi preciso dell'italiano e persino del greco su queste.Infatti distingue nettamente le disgiuntive semplici dalle disgiuntive esclusive:cos,vel (gr. ) : operatore logico-matematico ORaut : operatore logico-matematico XOR

es.: edis uel bibis = mangi o bevi (nel senso che un'azione non esclude l'altra)(aut) edis aut non edis (stavolta le 2 azioni s'escludono a vicenda!)

sive-seu un po' diversa, in quanto pu avere sfumatura asseverativa:Laelius, sive De Amicitia = 'Lelio', ovvero 'Sull'Amicizia' [titolo di un'opera di Cicerone]

AVVERBI ESPLICATIVI E CONCLUSIVIPer altre scuole grammaticali sarebbero congiunzioni; peccato che non facciano granch da connettori!

Nam-enim : infatti (gr. ). Serve solo ad avvertire che un'azione spiegazione di un'altra azione. Quindi ne definisce una caratteristica:bonus est: saepe enim laudatur

i CONCLUSIVI, invece, servono solo ad avvertire che un'azione conclusione-esito logico di un'altra azione.

Cogito ergo sum = penso; QUINDI esisto!

ergo, itaque, denique, quare sono i conclusivi pi comuni

per casa: p. 64, v. 19

17-12Iuppiter quoque et Iuno Saturni liberi erant.

Questa frase, se consideriamo che i testi latini antichi non avevano neppure la punteggiatura, pu essere tradotta in 2 modi:Anche Giove e Giunone, figli (liberi) di Saturno, esistevano

Anche Giove e Giunone erano figli (liberi) di Saturno

FORMALMENTE, ambedue le traduzioni sono di per s giuste. Ma con che criterio allora dovremo scegliere la giusta traduzione?Vige anzitutto il criterio del FILM MENTALE PIU' PLAUSIBILE.Ma sono anche importanti alcuni criteri pi formali. Anzitutto, pi probabile statisticamente che liberi vada considerato come DETERMINANTE di erant (del resto lo precede immediatamente!), e a questo proposito bene ricordarsi che se in fase di riconoscimento delle azioni vediamo che alcune di esse fanno predicato nominale o reggono un predicativo, preferibile tradurne subito l'intero sintagma.In questo caso,Saturni

liberi

erant

evidente che tutto questo sintagma nidificato fa p.n.: tanto vale tradurlo subito in blocco per evitare di scambiare la parte nominale per apposizione, soggetto o altra roba!I criteri che quindi stiamo applicando alla traduzione sono UNO SEMANTICO (contesto, film mentale),

L'ALTRO FORMALE-STATISTICO (certe costruzioni sono statisticamente pi frequenti di altre, e dunque pi probabili!)

Il secondo criterio ha un nome nel mondo scientifico: Rasoio di Ockham. Frustra fit per plura quod potest fieri per pauciora, ovvero, in parole povere, la spiegazione pi semplice la pi probabile!Nell'ottica del Rasoio di Ockham, la traduzione 2 la pi probabile non solo perch produce un film mentale pi plausibile, ma soprattutto perch rispecchia la pi semplice e comune sintassi latina!

NB:deum

imperium

regebat

Reggeva il dominio sugli dei.Si noti il sintagma nidificato, il gen. pl. irregolare di deus e soprattutto il fatto che si tratta di genitivo oggettivo.

Magna cum peritia = cum magna peritiasi tratta della c.d. Anastrofe di cum. Quando noi abbiamo cum + pronome,oppure cum + attributo+sostantivo,cum pu permutare la sua posizione con la posizione della parola seguente. Pu addirittura fare enclisi!Es.:mecum, tecum, nobiscum, uobiscum

Per casa: p. 67, ess. 20-21

Latino - Vacanze: p. 69, ess. 23, v. 25; pp. 70-1, vv. 26-27-28-29-30

DENOMINAZIONI ED APPOSIZIONIIn italiano, siamo soliti dire la citt di..., l'isola di..., ecc.:in pratica abbiamo un sintagmaENTITA'+COMPLEMENTO DI DENOMINAZIONE.

Ma in latino, di solito, si preferisce un altro sintagma (anche se il sintagma sopra si trova):LATINO

insulaSicilia

APPOSIZIONEENTITA'

ITALIANO

L'isoladella Sicilia

ENTITA'COMPL. DI DENOMINAZIONE

Il FUTURO SEMPLICE INDICATIVO

I*II*III**IV** /*V**VI*SUM***

am-a-b+o-o > amabo*mon-e- b+o-o >monbo*leg-a-m >legam**aud-i+a-m >audiam**oppure rar.audiebo*cap-i-a-m >capiam**d-a- b+o-o >dabo*es-o-o > ero***

am-a-b+e-s>ambis(NB l'apofonia della vocale del suffisso del futuro!)mon-e-b+e-s>monbisleg-e-s>lgesaud-i+e-s>audiescap-i-+e-s>cpies d-a-b+e-s >dabises-e-s > eris

am-a-b+e-t>ambitmon-e-b+e-t>monbitleg-e-t>lget (la e resta invariata perch lunga!!)aud-i+e-t>audietcap-i-+e-t>cpietd-a-b+e-t>dabites-e-t > erit

am-a-b+e-m+u+s>ambimusmon-e-b+e-m+u+s>monbimusleg-e-m+u+s>legmusaud-i+e-m+u+s>audimuscap-i+e-m+u+s>capimusd-a-b+e-m+u+s>dabimuses-e-mos > erimus

am-a-b+e-tis>ambitismon-e-b+e-tis>monbitisleg-e-tis>legtis aud-i+e-tis>auditiscap-i+e-tis>capitisd-a-b+e-tis>dbitises-e-tes > eritis

am-a-b+o nt>ambuntmon-e-b+o nt>monbuntleg-e-nt>lgentaud-i-e-nt>audient

cap-i-e-nt>capientd-a-b+o nt>dbuntes-o-nt > erunt

7-1 correzione compiti;9-1* Le coniugazioni I, II, VI e talvolta anche la IV formano il futuro col suffisso esteso b+o/e (quindi apofonico)** le coniugazioni III, V e la IV pi spesso formano il futuro con una vocale tematica apofonica a/e lunga (grado a solo nella I sing.) che in realt deriva dal congiuntivo (ne riparleremo). NB: nella IV e V la nuova vocale tematica s'affianca alla vocale preesistente

pericoli: facile, se non s'ha lessico, scambiare un futuro di III con un presente di II!Es.: scribet NON presente di un inesistente scribeo per cui si sbatte inutilmente la testa sul vocabolario!INVECE, futuro di scribo!!!Altro errore comune: tradurre nella fretta questi futuri come presenti:scribet = scriver, NON SCRIVE!

*** sum usa una forma ridotta di [b+]o/e, proprio come fa con l'imperfetto

IMPERATIVO FUTURO:Di per s intraducibile alla lettera in modo da distinguerlo dall'imperativo presente.Per concettualmente diverso: il parlante d un ordine che non s'aspetta di vedere eseguito immediatamente!Es.: ama = Ama! (ora!)amato = Ama (pi tardi, dopo un po'!)Talvolta pu essere necessario fare dei giri di traduzione per far sentire la differenza di sfumatura tra imperativo presente e futuro:Es.:labora et orato = (prima) lavora e (poi) prega!

per casa: p. 77, es. 4; p. 78, es. 5

14-1correzione note lessicaliToponomastica di baseCentri urbani:i termini usati comunemente sonociuitas: deriva da ciuis, cittadino; era in origine il sostantivo derivato astratto cittadinanza, ma poi per metonimia passato a designare un centro abitato generico. Pu essere un singolo villaggetto come pu essere un intero stato, o addirittura civilt. Da questo deriva l'italiano citt.oppidum: si pensi all'uso della parola nel De Bello Gallico di Cesare. I centri abitati dei Galli erano per l'appunto oppida. Si tratta di centri caratterizzati da recinzioni e strutture in materiali deperibili (perlopi legno) di edificabilit rapida e non adatti per essere abitati a lungo. In pratica gli oppida erano centri temporanei, tipici di popolazioni seminomadi o di gruppi umani che ancora non si sono stabilizzati nell'area.urbs: centro urbano stabile. Costruito di solito (almeno nelle aree istituzionali e benestanti) in materiali robusti e non deperibili. I Romani preferiscono riferire il termine alla sola Roma, in quanto urbs per antonomasia.

Maneo, -es, rimanere: attenzione a non confonderlo con mano, -as emanare

16-1correzioneCorintho soluent: salperanno da Corinto. Qui il verbo soluo, sciogliere, ha un significato speciale perch siamo in un contesto geografico. Ma la cosa che pi c'interessa che quando un verbo ha un significato che di per s implica allontanamento o separazione pu reggere l'ablativo semplice ablativale, allo stesso modo in cui i verbi di moto possono reggere accusativi semplici d'estensione-moto a luogo. Le 2 costruzioni possono essere rette da un unico verbo di spostamento SIMULTANEAMENTE:Es.: Cumis Caietam pergetis Vi dirigerete da Cuma a Gaeta

USI SPECIALI DEGLI AGGETTIVI AL NEUTROSono gli stessi del greco.Un aggettivo neutro non dipendente-concordato con nessuna entit pu essereSOSTANTIVATO

AVVERBIALE.

Sostantivati:es.: bonum, malum = cosa buona-bene, cosa cattiva-male A volte li si pu tradurre con sostantivi italiani specifici, a volte ci si deve aiutare con perifrasi come 'cosa'+agg.Avverbiali:di solito sono sempre al singolare, acc. o meno comunemente all'abl.:es.:haec solum dico, dico solo queste cose (NB anche il neutro pronominale del dimostrativo haec)haec uero dico, dico davvero queste cose (NB: uero spesso usato anche come congiunzione avversativa: tuttavia)

AGGETTIVI PRONOMINALI.Totus (specifico per indicare totalit quantitativa: tutto quanto) solus unusullus uter* (specializzato in usi interrogativi) uterque* (rimpiazza uter in usi indefiniti) (contrari:) nullus neuter*alius alter*

* il morfema -ter-(lo usa solo alter)/-tr- indica un'opposizione fra 2 elementi.

Questi aggettivi son detti pronominali perch i gen. e dat. sing. di tutti i loro generi collegano direttamente alla parte radicale due desinenze speciali che appartengono ai pronomi:gen. s. -usdat. s. -iEs.:alius > gen. s. alus (< ali-+-us)alius inoltre l'unico di questi ad usare anche la desinenza pronominale del neu. n./ac. sing.: ali-o-d > aliud

NB: alter pu richiedere traduzioni un po' particolari: per es. l'uso correlativo alter... alter si traduce con l'uno... l'altro, il primo... il secondo, ecc.Anche da solo, a seconda dei contesti, pu dover essere tradotto come l'uno, il primo (dei 2).Pu essere persino usato come numerale ordinale: il secondo

per casa: p. 90, es. 26; p. 93, ess. 30, 31

21-1

2 nulli poetae verba tam stulta tribues = Non attribuirai parole tanto stupide a nessun poeta.Si noti che c' una negazione di troppo nella traduzione italiana. L'italiano infatti ama le ridondanze enfatiche di negazione: doppie negazioni che rafforzano la negazione.In traduzione da latino ad italiano si pu usare la ridondanza.L'importante per ricordarsi che invece in latino l'uso della negazione molto pi preciso e simili ridondanze sono impossibili: in latino succede come in matematica: - * - = +!in latino la doppia negazione (detta anche litote) si annulla in un'affermazione!Es.:nulli poetae verba tam pulchra non tribues = attribuirai parole tanto belle a tutti i poeti!56 utri filio bona tua relinques? = a quale figlio (fra i 2) lascerai i tuoi beni? Nota bene il neutro sostantivato! Da non confondere con un femminile che non solo non avrebbe senso, ma non si concorderebbe con nulla! Inoltre si pu migliorare la traduzione di utri filio, rendendola un po' pi libera:a quale dei 2 figli l