Lastradaversoilfuturosostenibiledelleplasche · 2019. 4. 10. ·...
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La strada verso il futuro sostenibile delle plas2che Plas&che: scenario, ruolo di ISPRA
e del sistema SNPA
Alessandro Bra7 Dire:ore Generale ISPRA,
VicePresidente Agenzia Europea per l’Ambiente Milano, 5 aprile 2019
Auditorium del Sole 24 Ore
PLASTICA MATERIALE OGGI CENTRALE PER LA
NOSTRA ECONOMIA
LARGAMENTE IMPIEGATO IN DIVERSI SETTORI DELLA VITA
QUOTIDIANA
OCCORRE RIDURRE DRASTICAMENTE GLI IMPATTI NEGATIVI SULL’AMBIENTE
CRITICITÀ RICONOSCIUTE A LIVELLO GLOBALE ü Bassi livelli di riu2lizzo e di riciclaggio di plas&che a fine vita, sopra:u:o in confronto ad altri flussi di materiali (carta, vetro o metalli)
ü Percentuali di smal2mento in discarica e incenerimento ancora elevate
ü Scarsa domanda sul mercato di plas2che riciclate
ü Rilascio nell’ambiente di grandi quan&tà di microplas2che che pongono rischi potenziali per l’ambiente e per la salute umana (es. marine li)er)
Al di fuori dell‘Europa, il consumo di plas&ca pro capite sta aumentando rapidamente, sopra:u:o in Asia
SFIDE E OPPORTUNITÀ A LIVELLO GLOBALE
Le catene del valore della plas&ca hanno assunto dimensioni intercon&nentali, così come lo scambio dei rifiu& di plas&ca
Nell‘UE circa la metà dei rifiu& di plas&ca raccol& è inviata all'estero, dove permangono incertezze circa il loro tra:amento
Ogni anno in Europa sono prodo] circa 25,8 milioni di tonnellate
di plas2ca
Solo il 30% dei rifiu& in plas&ca viene raccolto e avviato al riciclo
In Italia nel 2016 sono state prodo:e circa 5 milioni di tonnellate di rifiu2 in plas2ca di cui il 41% è cos&tuito da
imballaggi. Solo il 24% dei rifiu& plas&ci è avviato al riciclaggio
ISPRA s&ma che nei rifiu& urbani indifferenzia& sia presente ancora circa il 16,5% di plas&ca
Plas&ca nei rifiu& del comparto automobilis&co 110 kt
Rifiu& di plas&ca da Raccolta differenziata 1,1 Mt
Sfridi di plas&ca dalla lavorazione industriale 360 kt
Rifiu& di plas&ca nei rifiu& urbani indifferenzia& 2,2 Mt
Rifiu
2 in plas2ca, ann
o 2016
Rifiu& di plas&ca del comparto delle costruzioni e demolizioni 36kt
Rifiu& di plas&ca del comparto agricolo 140 kt
Imballaggi da utenze industriali 860 kt
La problema2ca rela2va alla presenza di rifiu2 solidi in ambiente marino è emersa sopraZuZo nell’ul2mo decennio.
Le a7vità di ricerca stanno meZendo sempre più in evidenza che dalla presenza e accumulo dei rifiu2 in mare possono emergere conseguenze nega2ve sia per gli ecosistemi marini sia per la salute umana.
Il problema dei rifiu2 marini e della plas2ca in Italia
Dal programma di monitoraggio effeZuato dall’Italia per l’aZuazione della Dire7va Strategia Marina (Dire7va 2008/56/CE), oggi è possibile avere una prima base di riferimento sulla quan2tà dei rifiu2 marini nei vari compar2 inves2ga2
Il problema dei rifiu2 marini e della plas2ca in Italia
Elemento Valore medio Baseline IMAP (UNEP/MAP, 2016)
Rifiu2 marini spiaggia2 (numero ogge7/100 m)
1003 450-‐1400
Rifiu2 marini floZan2 (numero ogge7/ Km2)
2,3 3-‐5
Rifiu2 sul fondo Numero ogge7/ Km2
66,1 130-‐230
Microrifiu2 (numero ogge7/ m2)
0,17 0,2-‐0,5
R i fiu2 i n ge r i 2 d a Care%a care%a (FO%) e (g)
68% 1,0±0,2g
40-‐60 % 1-‐3 g
Mediterraneo Occidentale
I risulta2 in sintesi
Elemento Valore medio
Baseline IMAP (UNEP/MAP, 2016)
R i fi u 2 m a r i n i spiaggia2 (numero ogge7/100 m)
519 450-‐1400
Rifiu2 marini floZan2 (numero ogge7/ Km2)
1,9 3-‐5
Rifiu2 sul fondo Numero ogge7/ Km2
87-‐99 130-‐230
Microrifiu2 (numero ogge7/ m2)
0,09 0,2-‐0,5
Rifiu2 ingeri2 da Care%a care%a (FO%) e (g)
27,2% 0,69
40-‐60 % 1-‐3 g
Ionio e Mediterraneo centrale
I risulta2 in sintesi
Elemento Valore medio Baseline IMAP (UNEP/MAP, 2016)
Rifiu2 marini spiaggia2 (numero ogge7/100 m)
648 450-‐1400
Rifiu2 marini floZan2 (numero ogge7/ Km2)
4,7 3-‐5
Rifiu2 sul fondo Numero ogge7/ Km2
130-‐230
Micror ifiu2 (numero ogge7/ m2)
0,20
0,2-‐0,5
Rifiu2 ingeri2 da Care%a care%a (FO%) e (g)
40-‐60 % 1-‐3 g
Mare Adria2co
I risulta2 in sintesi
I da& del programma nazionale di monitoraggio italiano della Strategia marina riportano in tu] i suoi compar& numeri che rientrano nelle sta&s&che riscontrate anche da altri paesi del Mediterraneo. Tale risultato dimostra come la problema&ca dei rifiu& marini sia un problema transfrontaliero, il mare non ha confini e i rifiu& marini si spostano con le corren& anche a notevoli distanze. Per tale ragione la cooperazione regionale è fondamentale nell’affrontare il problema.
Il mare non ha confini
Il problema della plas2ca
Anche i da2 italiani dimostrano che il 70-‐80% dei rifiu2 marini presen2 nei diversi compar2 è cos2tuito da plas2ca.
Il problema delle microplas2che
MICROPLASTICHE
Le microplas2che sono par2celle di dimensioni inferiori a 5 mm. A causa delle piccole dimensioni entrano nella catena trofica compromeZendo l’equilibrio degli ecosistemi marini. E’ stato s2mato che ogni anno vengono rilascia2 nell’ambiente marino tra 75.000 e 300.000 tonnellate di microplas2ca.
Il problema della microplas2che
La densità di micro-‐par2celle trovate nei nostri mari è pari a 180.000 micro-‐par2celle per km2.
Pescatori e ricercatori, l’esperienza condivisa ISPRA sul marine litter a Chioggia
2. Progetto ML-REPAIR (in corso)
8 pescherecci a strascico coinvolti
11.000 kg raccolti in 7 mesi
1. Progetto DeFishGear (2014-2016)
6 pescherecci a strascico coinvolti
30.000 kg raccolti in 13 mesi
q 9 kg di rifiuti ogni 100 kg di pesce catturato
FISHING FOR LITTER: RACCOGLIERE E FACILITARE IL CONFERIMENTO A TERRA DI RIFIUTI ACCIDENTALMENTE PESCATI DURANTE LA PESCA
LE RISPOSTE STRATEGICHE DELLA UE PIANO D’AZIONE DELL’UNIONE EUROPEA PER L’ECONOMIA
CIRCOLARE (COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE COM(2015) 614 FINAL DEL 2 DIC 2015) STIMOLARE IL MERCATO DELLE MATERIE PRIME SECONDARIE
ATTRAVERSO NORMATIVA SPECIFICA
PACCHETTO RIFIUTI MODIFICA LA DIRETTIVA 2008/98/CE E ALTRE DIRETTIVE DI SETTORE, CON NUOVI TARGET DI RICICLAGGIO ANCHE PER I RIFIUTI DI PLASTICA, COMPRESI GLI IMBALLAGGI
STRATEGIA EUROPEA PER LA PLASTICA INDIVIDUA LE MISURE DA INTRAPRENDERE A DIVERSI LIVELLI (UE, STATI MEMBRI E AUTORITÀ REGIONALI, INDUSTRIA) AL FINE DI TRASFORMARE LE SFIDE GLOBALI NEL SETTORE DELLA PLASTICA IN OPPORTUNITÀ
GLI OBIETTIVI DELLA PLASTIC STRATEGY
ENTRO IL 2030
ü Riu&lizzabilità o possibilità di riciclaggio in modo efficace so:o il profilo dei cos& di tu] gli imballaggi in plas&ca immessi sul mercato dell’UE ü Riciclaggio di oltre la metà dei rifiu& in plas&ca genera& in Europa ü Quadruplicazione della capacità di selezione dei rifiu& e di riciclaggio rispe:o al 2015.
Innalza& gli a:uali obie]vi di riciclaggio dei rifiu& di imballaggio 65% entro il 2025 70% entro il 2030
(target dis&n& per i singoli materiali)
GLI OBIETTIVI DEL PACCHETTO RIFIUTI
Entro il 31 dicembre 2025 50 % per la plas2ca 25 % per il legno 70 % per i metalli ferrosi 50 % per l’alluminio; 70 % per il vetro 75 % per la carta e il cartone.
Entro il 31 dicembre 2030 55 % per la plas2ca 30 % per il legno 80 % per i metalli ferrosi 60 % per l’alluminio 75 % per il vetro 85 % per la carta e il cartone.
ü Posate monouso, co:on fioc, cannucce e mescolatori vieta2 entro il 2021 ü Obie]vo di raccolta del 90% per le bo]glie di plas&ca entro il 2029 ü Obbligo per le bo]glie di plas&ca di contenere almeno il 25% di materiale riciclato entro il 2025 e il 30% entro il 2030 ü Applicazione più rigorosa del principio "chi inquina paga" (industria del tabacco e della produzione di a:rezzi da pesca)
NUOVE MISURE DELLA DIRETTIVA SULLA PLASTICA MONOUSO
BIO PLASTICHE: ALTERNATIVA? ü Famiglia di bio-‐plas&che degradabili e compostabili, o:enute da una serie di tecnologie nel campo degli amidi, delle cellulose, degli oli vegetali e delle loro combinazione. Uuno dei simboli della bioeconomia e della chimica verde.
ü A:enzione al messaggio corre:o: occorre garan&re il rispe:o di tempi e modalità dei processi di decomposizione
ü Problema&ca della iden&ficazione di una metodologia per il monitoraggio della completa decomposizione delle plas&che nel suolo e in par&colare nel compost
ü Ruolo delle bioplas&che e monouso.
ISPRA è l'Istituto Italiano per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che agisce sotto la guida di vigilanza e politica del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare;
ISPRA è il coordinatore del Sistema nazionale per la protezione ambientale, che è composto da 21 agenzie di protezione ambientale territoriale (ARPA / APPA).
RUOLO DI ISPRA E SNPA
L’ISPRA E IL SNPA FORNISCONO: ü UN QUADRO CONOSCITIVO COMPLETO E COSTANTEMENTE AGGIORNATO ATTRAVERSO BASI DATI CONSOLIDATE
ü SULLA BASE DELLE RISPETTIVE COMPETENZE, SUPPORTO TECNICO-‐SCIENTIFICO AL GOVERNO, IN PARTICOLARE AL MATTM, AI FINI DELL’ATTUAZIONE DELLE LINEE D’AZIONE SOTTO ELENCATE.
ü ATTIVITA’ DI RICERCA E SPERIMENTAZIONE
ü Limitare l’impiego degli ar&coli in plas&ca monouso a:raverso accordi di programma con i produ:ori, gli altri sogge] della filiera e le amministrazioni locali, sulla base di un aggiornato quadro conosci&vo del fenomeno.
LINEE DI AZIONE NAZIONALI (1/3)
ü Aggiornare il Programma Nazionale di prevenzione ado:ato nel 2013, introducendo obie]vi e indicatori per monitoraggio della raccolta e avvio a riciclaggio dei rifiu& plas&ci monopolimerici.
ü Favorire l’impiego di plas&ca riu&lizzabile e riciclata negli appal& pubblici (GPP). L’Italia si è dotata da tempo di strumen& norma&vi efficaci in tale ambito, da ul&mo rafforza& dal “Codice degli appal&” (d.lgs. n. 50/2016), che ha reso obbligatoria l’applicazione dei CAM (Criteri Ambientali Minimi), sviluppa& dal MATTM, da parte di tu:e le stazioni appaltan&. Si ri&ene, al riguardo, fondamentale vigilare affinché le stazioni appaltan& o:emperino a tale obbligo.
LINEE DI AZIONE NAZIONALI(2/3) ü Definire e implementare adegua& strumen& di &po economico e fiscale vol& a favorire una ges&one dei beni in plas&ca e dei rela&vi rifiu& maggiormente in linea con la gerarchia UE dei rifiu&. Nell’ambito dei lavori del Tavolo permanente per il riciclo di qualità, di cui ISPRA fa parte, si sta per esempio valutando la fa]bilità di una riduzione dell’IVA applicabile a beni e prodo] in plas&ca contenen& una percentuale minima prestabilita di plas&ca riciclata.
ü Ado:are misure volte ad incrementare e rendere più efficiente la raccolta differenziata dei rifiu& di plas&ca.
ü Stabilire regimi di responsabilità estesa del produ:ore (per esempio per incen&vare la raccolta delle a:rezzature da pesca ge:ate in mare e incen&vare il riciclaggio della plas&ca u&lizzata in agricoltura). ü Favorire la diffusione di sistemi di cauzione-‐rimborso, in par&colare per gli imballaggi primari di cibi e bevande.
LINEE DI AZIONE NAZIONALI(3/3)
ü Sensibilizzare l'opinione pubblica sull'abbandono dei rifiu& sul suolo pubblico a:raverso campagne di informazione e dare piena a:uazione al regime sanzionatorio previsto dalla norma&va vigente rafforzando i controlli.
ü Sviluppare il monitoraggio nazionale dei rifiu& marini e di quelli di quelli piaggia& sulla base di metodi armonizza& a livello UE anche a:raverso la conduzione di campagne dedicate.
ü Migliorare il coordinamento tra le autorità responsabili (indicare) della ges&one dei rifiu&, dell'acqua e dell'ambiente marino per contrastare il marine li:ering.
ü Definire criteri end-‐of-‐waste per i rifiu& di plas&che, anche sulla base del rapporto tecnico-‐scien&fico del JRC-‐IPTS di Siviglia “End-‐of-‐waste criteria for waste plas&c for conversion – Technical proposals”
Su richiesta del Ministero dell'Ambiente italiano, ISPRA sta sviluppando congiuntamente ad una rappresentanza del mondo imprenditoriale nazionale una ROADMAP per definire per l'Italia le soluzioni tecnologiche, industriali e legislative per raggiungere gli obiettivi della Strategia Plastica promossa dalla Commissione Europea.
Una tabella di marcia per la gestione dei rifiuti di plastica
Analisi della situazione attuale Scenario al 2030
Definizione di parti interessate e programmi
Obie7vi: Definizione del percorso industriale e legisla&vo in materia di riciclaggio e recupero dei rifiu& di plas&ca per raggiungere gli obie]vi fissa& dalla Commissione europea: nel 2030 ≥ 50%
Segmenti, Utilizzi,
Prospettive Selezione, Riciclo e Trasformazione
Applicazione, Riutilizzo, Conversione
Mercato
Tecnologie
Normativa
Una tabella di marcia per la gestione dei rifiuti di plastica
Evoluzione dei segmenti di consumo Definizione portafoglio tecnologico impiantistico necessario Definizione norme e leggi per poter regolare la proiezione
Schema generale della Roadmap
IMBALLAGGIO
SELEZIONE
POL I MER I
MANUFATT I
B & C
AUTOMOTIVE
E & E
AGRICOLTURA
ALTRO
RIFIUTI
RACCOLTA DISCARICA
RICICLO MECCANICO
RECUPERO ENERGETICO
RICICLO CHIMICO
Infrastrutture
Legislazione
Sviluppo Tecnico
Standard
?
Fase 1 Fase 2 Fase 3
PRODUZIONE SEGMENTI
DI MERCATO RIFIUTI PRODOTTI
SELEZIONE CERNITA RACCOLTA
DIFFERENZIATA TECNOLOGIE
GRAZIE PER L’ATTENZIONE