Lasciarsi coinvolgere NESIMA. problemi delle periferie · a 7 Era tutto previsto. Il flus-so di...
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Era tutto previsto. Il flus-
so di migranti che nel-
l’ultimo fine settimana si è riversato
sulle nostre coste, con migliaia di
persone sbarcate in diversi porti del-
l’Isola era ampiamente prevedibile.
Non erano previsti invece i continui
e ravvicinati naufragi nel Mediterra-
neo dove, in soli tre giorni, hanno
perso la vita 700 persone, compresi
40 bambini. Un numero impressio-
nante che è stato fornito dall’agenzia
dei rifugiati dell’Onu, l’Unhcr. Fino-
ra gli arrivi nel nostro Paese hanno
toccato quota 47.740, il 4% in più
rispetto allo stesso periodo del 2015.
Il picco si è avuto nel precedente
week-end, con lo sbarco di 7.200
migranti mentre a maggio sono
giunte via mare in totale 19.819 per-
sone. Numeri record che stanno
intaccando il già precario sistema
d’accoglienza. Ad oggi nelle varie
strutture dislocate su
tutto il territorio
nazionale sono ospi-
tate 119.294 persone
(16mila in più rispet-
to allo scorso anno).
In maggioranza
(86mila) presenti in
strutture temporanee.
Lombardia (16.482),
Sicilia (13.869) e
Veneto (10.427) sono le regioni con
le più alte presenze di migranti. Eri-
trei e nigeriani (11%) le nazionalità
più rappresentate (Fonte Ansa). Ma
ciò che preoccupa sono i numeri che
riguardano gli arrivi dei minori stra-
nieri non accompagnati. Una media
di 1000 minorenni al mese sono arri-
vati quest’anno in Italia secondo
l’Unicef che ha anche annunciato
come la cifra è destinata ad aumen-
tare notevolmente nei prossimi mesi,
esprimendo inoltre forte “preoccu-
pazione per il numero di migranti e
rifugiati morti nel corso della scorsa
settimana nel Mediterraneo centrale,
molti dei quali ritenuti minorenni
non accompagnati”.
“Le storie che ho personalmente
sentito da bambini che hanno fatto
questo viaggio sono terribili. Nessun
bambino dovrebbe affrontarle. Le
loro vite sono nelle mani di traffi-
canti a cui interessano solo i soldi
che possono estorcere loro”. Parole
di Marie-Pierre Poirier, coordinatore
speciale Unicef per la crisi europea
dei rifugiati e dei migranti. L’atten-
zione a questo problema è di prima-
ria importanza per il Viminale, lo
testimonia l’accordo siglato con l’U-
nicef a sostegno di alcune attività:
dal monitoraggio degli standard di
accoglienza dei minorenni migranti
e rifugiati - soprattutto quelli non
accompagnati -, alla verifica delle
condizioni di vita dei minorenni
migranti nei Centri di accoglienza
presenti in Sicilia, Cala-
bria e Campania. Eppure
dal governo si fa a gara a
dire che la situazione non è
drammatica e che non si
può parlare di emergenza.
Laconico il presidente
Renzi: “Salviamo quante
più vite umane possibili,
sapendo che non c’è nes-
suna invasione: i numeri
sono sempre gli stessi, più o meno”,
aggiungendo poi che “quello che un
pò stride, e talvolta mi sembra
meschino, è l’atteggiamento di chi
grida e urla. Di chi usa sui media, e
non solo, parole come: sistema al
collasso, emergenza, invasione. I
numeri nella percezione mediatica
sembrano molto più grandi. Ma sono
in media con il passato e non supe-
riori ad altri Paesi”. Dello stesso
avviso anche il Ministro dell’Inter-
no, Angelino Alfano: “I numeri sono
analoghi a quelli dello scorso anno”.
Ha riferito al Corriere - “ma la fatica
dell’accoglienza sta nel fatto che
sono arrivati così tanti in pochissimi
giorni. Ce la faremo, anche perché
sono certo che, finita la campagna
elettorale, troveremo nei sindaci una
disponibilità ancora maggiore”.
L’Europa? Da Bruxelles si guarda
con attenzione all’impennata di
sbarchi dopo la chiusura della rotta
balcanica: “Se c’è qualcuno che ha
già presentato un approccio com-
plessivo molto prima che la crisi del-
A PAGINA 3
LA 69ª ASSEMBLEAGENERALEDELLA CEI
Catania - anno XXXII - n. 21 - 5 giugno 2016 - Euro 0,60 - www.prospettiveonline.it
settimanale regionale di attualità
(conv. in L. 27/02/ 2004 no 46) art. 1, c. 1, DCB - Fil. di CT - Taxe perçue - Tassa riscossa - ISSN: 1720-0881“Poste Italiane s.p.a.” - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003
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P.O. GARIBALDI-
NESIMA.
INTEGRAZIONE
OSPEDALE
-TERRITORIO
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(segue a pagina 2)
Oltre 200 sacerdoti e dia-coni, guidati da unadecina di Vescovi dellerispettive diocesi, e tra
questi anche il card. PaoloRomeo, hanno partecipatolo scorso martedì 24 maggioalla Giornata sacerdotalemariana che si è svolta alSantuario della Madonnadella Milicia diretta dal ret-tore don Salvo Priola. Dopola preghiera inziale i parte-cipanti hanno attraversatola Porta santa del santuarioper celebrare il Giubileodella misericordia indettodal Santo Padre Francesco.“La presenza dei Vescovi,dei presbiteri e dei diaconi,oggi ci rimanda a quello cheè la Chiesa - ha detto l’Arci-vescovo di Palermo, Mons.Corrado Lorefice - chemanifesta la ricchezza dellenostre Comunità per unmomento di grande comunione. Inquesto luogo mariano, chiediamo alSignore di rendere le nostre Chiesesegno della Misericordia di Dio inmezzo agli uomini”.
È seguito l’intervento di Mons. Car-melo Cuttitta, Segretario dellaC.E.Si. e Presidente della Commis-sione Presbiterale Siciliana, il quale
ha ricordato come questo tradizio-nale appuntamento della giornatamariana “ci fa rivivere ancora unavolta il segno della materna atten-zione della Santa Vergine quale
Madre di misericordia. Inoltre, cipermette di ringraziare il Signoredei benefici che elargisce a ciascunodi noi. La Chiesa, come ci ricorda il
Santo Padre Francesco, non ha biso-gno di funzionari specializzati, madi ministri alla scuola del Vangeloche annunciano fedelmente il Signo-re risorto”.
La relazione sul tema “MariaMadre di misericordia” è stata svi-luppata da Mons. Marco Frisina,Maestro e Direttore della Pontificia
Cappella MusicaleLateranense, il quale hadefinito “Maria madredi misericordia, perchéci indica come portarela luce ai fratelli nell’a-more”.È seguita la celebrazio-ne Eucaristica, presie-duta dal Presidente del-la Conferenza Episcopa-le Siciliana, Mons. Sal-vatore Gristina il quale,al termine, ha rivolto unpensiero di solidarietànei confronti del presi-dente del Parco deiNebrodi Giuseppe Anto-ci, che la settimana scor-sa ha subito l’ennesimaintimidazione mafiosa.Al termine dell’intensa
mattinata di riflessione e di preghie-ra, i convenuti dalle diverse diocesisiciliane alla Giornata sacerdotalemariana regionale, sono stati ospiti
(segue a pag. 2)
F.C.
Lasciarsi coinvolgere neiproblemi delle periferie
Celebrata al Santuario della Madonna della Milicia la Giornata sacerdotale mariana
AL TEATRO
MASSIMO
DI CATANIA “LA
SONNAMBULA”
a pagina 12
RELIQUIA
DI GIUSEPPE
MOSCATI
A CATANIA
a pagina 8
Speranze annegateMigranti, Unhcr: in pochi giorni 700 morti nel Mediterraneo
SCUOLA di
FORMAZIONE
per OPERATORI
di PASTORALE
FAMILIARE
Foto AFP/SIR
Prospettive - 5 giugno 20162
PRIMO PIANOIl giubileo nel cuore: Tempo di verifica _________3
Concorso “ Bar Lady”:Alberghiero “Karol Wojtyla”__4
Opportunità lavorative______4
INFORMADIOCESINotizie in breve___________6
Convegno CatechisticoDiocesano _______________6
Cancelleria: Nomine _______6
DIOCESIIstituto “A. e V. PecorinoPaternò”. Fine anno scolastico__7
Nicolosi. Memoriadel pellegrinaggio delBeato Card. Dusmet _______9
Siviglia esposizione“Barocco in processione” __11
Indietro nel tempointervistando Angelina daCastiglione di Sicilia ______12
sommario al n. 21
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Questo numero è stato chiuso
alle ore 13.00 di mercoledì 1 giugno 2016
presso l’Hotel Torre Normanna,
dove hanno consumato un’agape
fraterna. (a cura di Pino Grasso)
Di seguito l’omelia del Presidente
della Conferenza Episcopale Salva-
tore Gristina, Arcivescovo di Cata-
nia:
Carissimi fratelli Vescovi, Presbiteri
e Diaconi,
Fratelli e Sorelle nel Signore,
Ci ritroviamo con gioia in questoSantuario tanto conosciuto e tantofrequentato. Per la maggior parte dinoi, penso, si tratti di un ritorno:altre volte, infatti, siamo stati qui.Permettetemi di esprimervi anchel’emozione, particolarmente forteper me, del ricordo di tanti pellegri-naggi a piedi, compiuti da Sciarasino a qui; così come anche di tuttele volte che qui ho avuto la gioia dicelebrare la santa Messa. È, dunque,con particolare commozione cheviviamo questo momento.1. Questa nostra giornata sacerdotalemariana si svolge dopo i lavori del-l’Assemblea della Conferenza Epi-scopale Italiana. Penso che tuttiabbiamo preso conoscenza del dis-corso del Santo Padre: splendido,impegnativo e quanto mai originalenella impostazione. Permettetemi diricordare quello che disse a noivescovi: «Questa sera non vogliooffrirvi una riflessione sistematicasulla figura del sacerdote. Proviamo,piuttosto, a capovolgere la prospetti-va e a metterci in ascolto, in contem-plazione.Avviciniamoci, quasi in punta di pie-di, a qualcuno dei tanti parroci, chesi spendono nelle nostre comunità;lasciamo che il volto di uno di loropassi davanti agli occhi del nostrocuore e chiediamoci con semplicità:che cosa ne rende saporita la vita?Per chi e per che cosa impegna il suoservizio? Qual è la ragione ultimadel suo donarsi?».
Carissimi fratelli sacerdoti, desiderodirvi, anche a nome dei fratellivescovi, che noi vescovi di Siciliavogliamo sempre più metterci inquesto atteggiamento nei vostririguardi.Alla fine il Papa ci augurava che nonci manchino pazienza e disponibilitàdi tempo, di mani e di cuore per rea-lizzare questo programma. Anche anome dei fratelli vescovi, vi chiedodi pregare per noi, di sostenerci, diaiutarci in questo senso.2. La giornata è l’ideale conclusionedel cammino che abbiamo percorsonelle cinque metropolie. Mons. Cut-titta ha ricordato il Convegno deipresbiteri realizzato recentemente.Ricordiamo anche questo camminoche abbiamo fatto nelle nostremetropolie e che ci ha invitato adapprofondire cinque aspetti dell’es-sere misericordiosi, con noi stessi,con gli altri, con il creato, con laChiesa e con la storia.Stiamo vivendo la nostra giornatacon questi riferimenti e con la medi-tazione che abbiamo ascoltato daMons. Frisina. Lo ringraziamo per-ché ci ha ben preparati a vivere ilcentro del nostro incontro: la parteci-pazione all’Eucaristia. Anche ilmomento dell’agape fraterna chedopo condivideremo, ci aiuterà cer-tamente a rinsaldare questi vincoli dicomunione.3. Ogni Celebrazione Eucaristica,come sappiamo, è collegata con ilMagnificat di Maria (Lc 1,46-56):Maria è modello di lode, di ringra-ziamento, cioè di atteggiamentoeucaristico. Il suo canto sgorga dalsaluto di Elisabetta, che la riconoscecome Madre del Signore. E Mariacelebra il Signore in atteggiamentodi serva totalmente disponibile: ellaè andata da Elisabetta per mettersi alsuo servizio. L’Anno giubilare incorso ci spinge ad evidenziare ilMagnificat, a motivo della miseri-cordia, di cui Dio sempre si ricorda,e che perciò si manifesta di genera-
zione in generazione.In particolare noi, sacerdoti, faccia-mo nostro il riferimento all’amoremisericordioso di Dio che guardaalla pochezza di noi, suoi servitori.Siamo qui per rifocillarci, per ricari-carci, per affinare lo stile del nostroservizio. Rileggiamo il discorso diPapa Francesco: è particolarmentesignificativo, proprio per farci cre-scere sempre più come servitorimisericordiosi.Servitori misericordiosi, con alcunecaratteristiche che mi limito adaccennare, partendo dalla pagina diIsaia (43, 16-20) che abbiamo ascol-tato nella prima lettura.4. Il popolo è in esilio, stanco, delu-so. Il Signore interviene lì. Come sipresenta Dio? Come vuole esserericonosciuto? «Faccio una cosa nuova». Alla fine,nel libro dell’Apocalisse, leggiamoche Colui che sta sul trono hariecheggiato queste parole: «Ecco, iofaccio nuove tutte le cose» (Ap21,5). Dio che offrì una strada nelmare, aprirà, per coloro che ascolta-no l’annuncio profetico, anche neldeserto una strada.Fratelli carissimi, dobbiamo farconoscere così Dio: un Padre che,nel suo amore misericordioso, ci sor-prende sempre con queste novità,che ci ricreano continuamente e dicui, noi per primi, dobbiamo sapercimeravigliare.Dobbiamo crescere in questo stile disorpresa: sorprenderci, come Mariae come ci invita Papa Francesco, aconclusione della Misericordiæ vul-
tus, «lasciamoci sorprendere daDio» (n.25), dal suo amore miseri-cordioso.Educhiamo i nostri fratelli, le nostresorelle, le nostre comunità e faccia-mole crescere in questo stile di sor-presa. Tante volte non ci sorprendia-mo: ecco perché forse non riusciamoa trasmettere questo senso di meravi-glia, di sorpresa. Dobbiamo, perciò,coltivare in noi e negli altri questoelemento caratteristico della vita cri-stiana.
Dobbiamo, inoltre, collaborare colSignore nell’aprire nuove strade:nuove strade, nel mare e nel deserto;cioè nelle condizioni che il mare edil deserto, nel linguaggio biblico,significano. Condizioni, che oggiPapa Francesco chiama, in manieraparticolare, periferie.Lì dobbiamo aprirle queste strade! IlSignore ci chiama ad aprire queste
strade; ci chiama a farlo con stilesinodale. «Popolo e pastori insie-me», secondo quella bella indicazio-ne che Papa Francesco ci ha dato aFirenze e che deve restare un impe-gno qualificante la vita della Chiesaoggi, la vita delle nostre comunitàecclesiali, la vita delle nostre Chiesedi Sicilia.Dobbiamo, con il nostro popolo,aprire nuove strade, con lo stile del-l’Evangelii gaudium;nuove strade, nella testimonianza;nuove strade, nell’essere sempre - leChiese di Sicilia - una presenza per
servire. Non dimentichiamoci diquesta espressione che ha qualificatoper decenni tanti eventi, convegni edanche incontri sacerdotali dellenostre Chiese di Sicilia. Una presen-
za per servire: vuole sottolineare lostile che ci deve sempre caratterizza-re. Nuove strade, nell’essere presen-za per servire in tutti gli ambiti del-l’attività pastorale: soprattutto lafamiglia, che ci sta tanto a cuore.Proponiamo, al riguardo, la letturaapprofondita della Amoris lætitia.Nuove strade, nell’andare incontro enell’accogliere i nostri giovani, lenuove generazioni per educarle allavita buona del Vangelo.Nuove strade, nel dialogo con le isti-tuzioni civili: non vogliamo isolarci.Vogliamo vivere questa “presenzaper servire” anche sviluppando rela-zioni chiare, limpide, serene ed -auguriamoci - efficaci, con le istitu-zioni: a tutti i livelli, proprio percoinvolgerci nei problemi che cistanno particolarmente a cuore, illavoro, la salute, tutto quello che alivello locale viviamo nelle nostrecomunità.6. Carissimi fratelli: oggi il Signoreci da questa consegna; noi la acco-gliamo con rinnovato impegno evogliamo chiedere al Signore di gui-darci Lui. Noi, sacerdoti, ci impe-gniamo per primi a tendere unamano al Signore, per lasciarci pren-dere da Lui. L’altra, con amore e confiducia, la daremo ai fratelli e allesorelle che il Signore ci affida.E siccome siamo coscienti dellenostre deboli forze, ci affidiamo aLei, la Madre nostra Santissima. LaMadonna della Milicia interceda pernoi, ci ottenga tutto questo e realizzitutti i nostri buoni desideri di servi-zio nelle nostre Sante Chiese.Così sia per tutti noi.
@ Salvatore Gristina
(continua da pag. 1)
LASCIARSI COINVOLGERE...
l’immigrazione raggiungesse il suoapice, questa è la Commissione”. Loha detto il portavoce MargaritisSchinas ricordando che “la situazio-ne nell’Egeo è normalizzata” e ilgoverno europeo “sta guardando conmolta attenzione la rotta del Medi-terraneo” per la quale il 7 giugno
Timmermans e Mogherini presente-ranno il piano basato sul ‘migrationcompact’. Concludendo, poi, che“salvare vite e prevenire tragedie èsempre stata una delle priorità dellavoro della Commissione” perciòsono stati “triplicati i fondi per l’o-perazione Triton”.
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(continua da pag. 1)
SPERANZE ANNEGATE...
Ventinove. Tante sono lerighe che l’Istituto Supe-
riore “Benedetto Radice” di Bronte èriuscito a guadagnarsi nell’Albo d’Orodell’A.M.O.P.A. (Association desMembres de l’Ordre des Palmes Aca-démiques).Una pagina, già di storia, che premiaanni di alacre impegno e passione deldipartimento di lingua francese dell’I-stituto etneo, che ha per referente AnnaCaruso.Per la prima volta, infatti, la sezione ita-liana dell’insigne associazione deifrancesisti ha concesso il prestigiosoriconoscimento agli studenti brontesi,distintisi per l’eccellenza dei risultatiraggiunti e le competenze acquisite.L’istituzione, che ha vita bicentenaria,fu fondata da Napoleone Bonaparte pertributare l’onorificenza ai professoridell’Università la “Sorbonne”, nel1808. Da allora le Palme Accademichesono concesse dalla Repubblica Fran-
cese a uomini di cultura e studiosi, masoprattutto a docenti - di ogni naziona-lità - che “della lingua francese e dellacultura, dell’arte e civiltà che essa vei-cola, si sono fatti promotori nei cinquecontinenti”.“Bravi, bravi, bravi” è la chiusa del
messaggio gratulatorio cheil dirigente scolastico MariaPia Calanna ha indirizzato aisuoi alunni; una formulache - da sola - condensa l’e-mozione per questo nuovosuccesso.Nella cerimonia del 10maggio scorso presso ilLiceo “Galileo Galilei” diCatania, alla presenza delleautorità dell’Ordine e deirappresentanti del C.S.A.
etneo, gli alunni dei corsi “Ammini-strazione Finanza e Marketing” hannoritirato, nominalmente e con soddisfa-zione, la pergamena, prima di conclu-dere la trasferta nel capoluogo con lavisita alla chiesa di San Francesco Bor-gia e alle preesistenze archeologiche.
Non stranieri, in sintesi, alla lingua diHugo, Gide e Baudelaire; lo scorso 12marzo, infatti, gli alunni di Anna Caru-so avevano anche avuto l’opportunità diassistere alla rappresentazione teatralein lingua francese di “6rano 3.0”, pres-so il Teatro Odeon di Catania, rivisita-zione postmoderna della nota comme-dia di Edmond Rostand. Ma ancora, piùdi recente, una mostra e un convegnosulla vita e le opere di William ButlerYeats - in occasione del 150° anniver-sario della nascita del poeta premioNobel per la letteratura nel 1923 e in vir-tù del legame culturale tra Bronte e l’Ir-landa - hanno coinvolto alcune classi delsecondo biennio accompagnate daAngela Di Paola e Santina Sottosanti.
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Il “Benedetto Radice” di Bronte
nell’Albo d’Oro dell’AMOPA
Prospettive - 5 giugno 2016 3
“Temer si dee di sole quelle cose /ch’anno potenza di fare altrui male;/ dell’altre no, ché non son pauro-se”. (Dante, Inf. 2, 87-90).Queste parole che Dante mette inbocca a Beatrice indicano uno deimodi con cui possiamo valutare ilcomportamento umano: vi sonoinfatti azioni che provengono dallanaturale nostra fragilità ma che nonrecano alcun danno al prossimo; e vene sono altre che vanno diritte a faredel male agli altri.Si parla dunque della necessaria
distinzione tra fragilitàumana incolpevole e catti-veria, tra debolezza dovutaal proprio temperamento evolontà di sopraffazionesugli altri, tra comporta-menti legati a stanchezza ecomportamenti segnati dalucidità nel volere l’altruimale.
“Molto le è perdonato perché moltoha amato”: c’è un moto di compas-sione nel capire uno sbaglio fatto peramore, anche se resta uno sbaglio;mentre al contrario è causa di pro-fondo rigetto l’agire impietoso dichi, lucido e consapevole, causa undanno al suo prossimo, specie sequesti è debole e incapace a difen-dersi.C’è da aggiungere che non sempreuna persona, pur consapevole delleproprie azioni, si rende conto di avercommesso una colpa, però quando lo
riconosce, chiede subito scusa; lad-dove la persona prepotente invece losa sempre e non si sogna di chiederescusa, anzi, passa subito al contrat-tacco addossando agli altri provoca-zione e colpa, come a dire che se ilprossimo fosse più remissivo e con-discendente non ci sarebbe posto perla prepotenza. E così i conti tornanosempre a favore di chi “ha potenza difare altrui male”.Il Giubileo della misericordia invitadunque ad una verifica: abbi timoredi fare ciò che danneggia al tuo pros-simo. Gesù manifestava tutto il suocompatimento verso coloro che ave-vano sbagliato, ma senza la maliziadi fare ricadere sugli altri la colpa; siè mostrato invece molto severo versocoloro che coscientemente avevanocommesso il male coinvolgendo altrinel vortice della loro malizia: “rice-veranno un castigo maggiore.”In questo contesto, trova la sua giu-
stificazione il tono severissimo colquale Papa Francesco, come abbia-mo già ricordato in altro scritto, par-la della corruzione, che è l’abitudinedi fare il male senza vergogna, consfacciataggine, camuffandone labrutta realtà sotto comportamentiche appaiono di buona educazione.Il corrotto – egli dice – spesso ha unportamento ineccepibile di buonemaniere e quando cerca complicità,non usa la forza ma convince conquella astuzia ricca di sfumature cor-tesi. È conosciuta da tutti la frase diPapa Francesco: peccatori sì, corrot-ti no!Egli scrive ancora che ogni tentazio-ne che porta al male contagia glialtri, cresce e si autogiustifica; lacorruzione purtroppo non solo cre-sce ma si consolida, non solo conta-gia ma fa proselitismo e recluta com-plici, non solo si autogiustifica matende a fare giurisprudenza, cioè ad
elaborare un sistema nel quale tutto èben correlato e tutto appare “norma-le”.Esemplare in negativo, lo schemadella corruzione offerto dai respon-sabili dell’inchiesta giudiziaria“Roma capitale”: in alto – spiegano imalavitosi – ci sta il mondo delleleggi e dei legislatori; in basso lemasse popolari, i partiti, le associa-zioni…; tra l’uno e l’altro mondo cista una “terra di mezzo”, zona grigiadi penombra, nella quale vivono esanno vivere i grandi esperti del“saperci fare”, i grandi faccendieriche sanno muoversi con destrezzacome si muovono nel mondo anima-le i migliori predatori. Costoro nondanno molto all’occhio, fanno rami-ficare le complicità, sono sicuri del-l’omertà e non hanno remora alcunaad arricchirsi pescando anche nelgrande mare della beneficenza e del-la solidarietà.Quest’ultima è la furbata più squalli-da e vergognosa: rubare al poveroquel poco che gli serve per sopravvi-vere.
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Tempo di verifica
Le risposte date ai gior-nalisti dal Presidente
della CEI, Card. Angelo Bagnasco ele dichiarazioni della stampa sulleunioni civili si prestano a moltepliciinterpretazioni. L’affermare che leunioni civili è un problema cheriguarda i laici, come pure chel’eventuale referendum per abrogarle“Sono iniziative in mano ai laici,saranno portate avanti dai laici”,risuona come se la Chiesa volesseestraniarsi dalla questione.Risuona poco chiara l’affermazione“Non ho dato giudizi di valore o dimerito. Ho solo raccolto le voci chesento personalmente dalle personecon le quali sono a contatto quoti-
dianamente e quelle che ho raccoltodai confratelli Vescovi”, mentrel’Avvenire titola: “Vescovi a fiancodelle famiglie. Abbiamo raccolto laloro voce”.La recente approvazione della leggesulle Unioni civili, sancisce, di fatto,un’equiparazione al matrimonio ealla famiglia, anche se si afferma chesono cose diverse: in realtà, le dif-ferenze sono solo dei piccoli espedi-enti nominalistici, o degli artificigiuridici facilmente aggirabili, inattesa del colpo finale – così già si
dice pubblicamente – compresaanche la pratica dell’utero in affitto,che sfrutta il corpo femminile prof-ittando di condizioni di povertà.La 69ª Assemblea generale della CEIcon 277 presenze di Vescovi italiani,articolata in diverse giornate ricched’incontri e di proposte, si è svolta inun “clima fraterno, propositivo,costruttivo” ha detto il cardinale. Ivescovi si sono trovati d’accordo sudiversi punti, come quello di unamaggiore vicinanza e accompagna-mento a famiglie e sacerdoti, secon-do le indicazioni offerte dal Papa, eanche quello di garantire un mag-giore ascolto alle persone, “lascian-dosi ferire dalla realtà quotidiana”,segnata da diverse problematiche,quali: la disoccupazione, la dimin-uzione della natalità, la ludopatia checresce in modo “preoccupante”.“Sono questi problemi molto seri”ha detto il presidente della CEI,“come sempre, noi vescovi e pastoricerchiamo di dare voce alla nostragente”.Sempre sul tema delle unioni civiliche, una volta approvata la legge“passa in cavalleria” e rimane unvulnus sociale, morale e politico peri danni che potranno derivare per il“bene comune”, rimane aperta laquestione dell’obiezione di coscien-za che potranno esercitare i Sindacinon accogliendo di ratificare leunioni civili, ma la libertà dei singoliè sovrana e quindi basta ricorrere aisindaci consenzienti per aggirarel’ostacolo.“Il diritto all’obiezione di coscienzadeve essere riconosciuto all’internodi ogni struttura giuridica, perché èun diritto umano”, ha dichiaratoPapa Francesco nell’intervista alquotidiano francese “La Croix”:Anche per un funzionario pubblico,che è una persona umana, lo Stato
deve anche prendere in consider-azione le critiche”.Altri argomenti di carattere ammin-istrativo, come pure la questionedell’8 per mille, pratica attiva da 25anni, sono stati affrontati dalla Con-ferenza Episcopale Italiana. La som-ma relativa all’8×1000 dell’Irpefassegnata alla Chiesa per il 2016risulta pari a poco più di un miliardodi euro e quindi più incrementatarispetto a prima.Della somma ricevuta, circa il 40% èstato speso per esigenze di culto(“abbiamo oltre 700 cantieri aper-ti”) e si è tentato di far crescere lavoce: “interventi caritativi”. Cinquemilioni sono stati destinati alle “dio-cesi di frontiera” ed è aumentato da32 a 49 milioni anche il contributoper le catechesi e l’educazione.“È importante, ha ribadito il Card.Bagnasco, precisare con chiarezza laprovenienza dei fondi di diocesi eparrocchie che sono dell’8×1000. Ègiusto che la gente sia informata sulsignificato e sul valore della “don-azione alla Chiesa dei propri soldi”ed è indispensabile dare visibilità etrasparenza alla gestione amminis-trativa della Chiesa e manifestare lagratitudine ai fedeli per la generosacollaborazione nella “costruzione”
della casa del Signore.I soldi servono per il mantenimentodella Chiesa, del culto e della carità,ma chi pensa a sostenere i valori del-la famiglia quando lo Stato laico esostenitore dei diritti consacra comeveri certi diritti che appaiono segnodi distruzione e di rovina sociale? Ecosì la famiglia si sfalda sempre piùsgretolandosi dinnanzi ai nostriocchi.Nel comunicato del Quirinale del 20maggio si legge: Il presidente dellaRepubblica ha firmato la leggeCirinnà-Boschi (o Renzi-Alfano-Verdini) sulla “regolamentazionedelle unioni civili tra persone dellostesso sesso e disciplina delle con-vivenze”. Ora il Governo ha 30giorni per emanare il decreto diattuazione della legge, con le indi-cazioni del caso per gli ufficiali distato civile. A questo punto l’ultimasperanza è che la Consulta ritengaincostituzionale parti della legge,prima dell’avvio di un eventuale“Referendum”, parola magica cheaccompagnerà il dibattito sociale epolitico fino al mese di ottobre.
Giuseppe Adernò
La famiglia dai lineamenti sfumatiIl Card. Bagnasco parla della 69ª Assemblea generale della CEI
di p. Giuseppe BrunoIl Giubileo nel cuore
Foto Siciliani-Gennari/SIR
Nell’accogliente cornice
di via Lizio Bruno del-
l’Istituto Alberghiero “Karol Wojty-
la” di Catania, dirigente scolastico
Daniela Di Piazza, si è svolta con
successo la manifestazione per il 3°
concorso “Bar Lady” categoria pre-
dinner, in sinergia con il 50° concor-
so regionale A.I.B.E.S. (Associazio-
ne Italiana Barman e Sostenitori)
Sezione Sicilia, rivolto ad Aspiranti
Barman per le categorie Fancy, tappa
conclusiva del circuito cocktail
A.I.B.E.S. 2016. L’evento è stato
coordinato e capitanato dal vicepre-
sidente nazionale A.I.B.E.S. SalvoArcidiacono “il nostro 50°, eviden-
zia, che ha visto crescere tante gene-
razioni di barman, un settore sempre
in crescita in un mercato sempre fio-
rente dove la richiesta non subisce
crisi” e dal fiduciario regionale Giu-seppe Porco “il concorso bar lady è
stato emozionante, come sottolinea,
così i giovani si inseriscono in que-
sto mondo della miscelazione, li
vede innamorati di questa professio-
ne che si spera di poter essere il lavo-
ro del futuro, studiando in una scuo-
la alberghiera di alto livello, dove
l’impegno della crescita è all’avan-
guardia e con i docenti sempre
aggiornati e attenti all’innovazione”.
E il consigliere nazionale GallinaSalvatore nel ringraziare l’Istituto
per l’organizzazione di questo even-
to, afferma con entusiasmo “è una
competizione a livello professionale
che dà la possibilità ai barman di
esprimere la loro creatività”. Giorna-
ta organizzata dal Capo barman prof.
Carmelo Licciardello che si soffer-
ma sull’importanza della continuità
e sulla preparazione e l’offerta della
professionalità, con la collaborazio-
ne dei docenti di sala Mauro Di Bel-la, Tonino Nicotra, Massimo Pul-virenti e hanno partecipato le classi
III e IV Sala sezione A. Presenti per
A.I.B.E.S. il presidente nazionale
Giacinto Andrea Pieri e per la
Sezione Promotion Pietro Attolico.
Un concorso rivolto a tutti i barman
professionisti iscritti all’Associazio-
ne che sono arrivati copiosi da tutta
la Sicilia proponendo personali
cocktail. Un evento ricco di emozio-
ni che ha contribuito a dare l’input
agli aspiranti barman alunni dell’I-
stituto Alberghiero a proiettarli in
una lunga e gratificante carriera nel
settore sala bar. Gli allievi hanno
partecipato con interesse dando pro-
va di abilità ed esperienza e tutti i
presenti sono stati catturati dalla loro
tecnica e spettacolare esibizione
soprattutto durante la mattinata. Una
giuria tecnica, addetta alla degusta-
zione, composta da membri della
F.I.S.A.R. (Federazione Italiana
Sommelier Albergatori Ristoratori),
dell’hinterland catanese ha valutato
seguendo le modalità richieste dal-
l’AIBES con una collaborazione che
dura nel tempo: aroma e gusto, l’a-
spetto esteriore di contenuto, non
decorativo per la realizzazione di un
cocktail equilibrato dove sono com-
pendiate queste qualità. La cerimo-
nia finale svolta durante la serata, ha
visto premiati gli allievi con coppe e
attestati: al primo posto GiannittoDaniela con “Red Passion”, al
secondo Alessia Sferrino con “Pas-
sione”, al terzo Agata Buda con
“Agabù”.
Per la gara aspiranti barman sono
state consegnate le coppe ai vincito-
ri dai dirigenti AIBES, esprimendo
nei loro interventi ringraziamento ed
elogio all’Istituto per la finalità della
manifestazione indirizzata alle cate-
gorie: Fancy aspiranti barman, al I
posto Castro Antonio, II GangemiAntonio, III Andronaco Giuseppe;
After Dinner I Rapisarda Santo, II
Santoro Antonino, III MarakenkoAntonio; Long Drink I Scirè Anto-nio Adriano, II Conti Andrea, III
Fusco Vincenzo; Pre Dinner LaSala Giuseppe, II Castro Daniela,
III Belfiore Sebastiano. Un bellissi-
mo tavolo da buffet ha allietato la
platea, composta anche da rappre-
sentanti delle associazioni di catego-
ria del settore Turistico-Ristorativo,
e a seguire l’esercitazione enogastro-
nomica, con un lunch composto da
vini e piatti tipici del territorio, pre-
parati e serviti dagli allievi di cucina
e sala guidati egregiamente dai proff.
Orazio Torrisi, Alfio Galati,Michele Craparo e gli assistenti
tecnici insieme agli alunni della III
B, settore enogastronomico. Il diri-
gente scolastico Daniela Di Piazza,
soddisfatta per il risultato e successo
ottenuto dalla scuola, ringrazia l’AI-
BES per essere riuscita nel lavoro di
cooperazione; con evidente emozio-
ne partecipa alla premiazione conse-
gnando le coppe e gli attestati sotto-
lineando “un’iniziativa che continue-
rà sempre e con orgoglio, afferma,
“protagoniste saranno sempre le
ragazze. Un evento che vuole comu-
nicare un’opportunità di crescita per
le giovani studentesse e promuovere
un’uscita di alta professionalità nello
specifico del settore femminile, e
anche uno stimolo per essere più
presenti e più bravi per l’anno pros-
simo e nel mondo del lavoro”.
Lella Battiato
Prospettive - 5 giugno 20164
PRIMOPIANO
Professionalità ed eccellenzesi aprono al mondo del lavoro
Terzo concorso “ Bar Lady”: Alberghiero “Karol Wojtyla” insieme al 50° concorso regionale A.I.B.E.S.
CATANIA
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CONCORSISERVIZIO CIVILE NAZIONALE Pubblicato il bando 2016 del servizio
civile nazionale per la selezione di
35.203 volontari per impegni in Italia e
all’estero. Candidature da presentare
entro il 30 giugno 2016 direttamente
all’ente che realizza il progetto prescel-
to. Per maggiori informazioni consulta-
re il bando sul sito: http://www.servi-
ziocivile.gov.it/menusx/bandi/scegli-
progetto-italia/?estero=false&idGaz-
zetta=36&IdBando=13840
MINISTERO DEI BENI E DELLEATTIVITÀ CULTURALI E DELTURISMO Bando di Concorso pubblico, per N.500
assunzioni a tempo indeterminato al
MIBAC - Ministero dei beni e delle atti-
vità culturali e del turismo. Scad. 08luglio 2016. Fonte: DIR N. 34 del 09-
05-2016.
CATANIA
CASA DI CURA - LA GRETTER ELA LUCINA - Bando di Concorso
pubblico, per titoli e colloquio, per la
ricerca di N. 3 aiuto dirigente neonato-
logia full time a tempo indeterminato.
Scad. 30 giugno 2016. Fonte: DIR.
N.29 del 21-04-2016.
CONSIGLIO NAZIONALE DEL-LE RICERCHE ISTITUTO PERLA MICROELETTRONICA EMICROSISTEMI - Bando di Concor-
so pubblico, per titoli e colloquio, per
l’assunzione con contratto di lavoro a
tempo determinato, di una unità di per-
sonale con profilo professionale di ricer-
catore livello III, presso la Sede di Cata-
nia-Università. Scad. 20 giugno 2016.Fonte: G.U.R.I. N.40 del 20-05-2016.
®
A cura del Centro Orizzonte Lavoro
095 320054 / [email protected]à e concorsiOPPORTUNITÀ
Prospettive - 5 giugno 2016 5
PRIMOPIANO
5555
Viene sbandierata da
tempo come fondamen-
tale e non più prorogabile, ai fini di
un’ottimale risposta ai bisogni di
salute dei cittadini, l’integrazione
ospedale-territorio. Possiamo ben
dire però che, fatta eccezione per
sparute collaborazioni fra le aziende
ospedaliere o universitarie e la medi-
cina del territorio (o dell’ASP, per
intenderci) siamo spesso ancora …
alle parole. Tra queste l’istituzione
all’interno dell’ARNAS Garibaldi
del C.A.O. (Centro Accoglienza
Oncologica), già operante da diversi
mesi presso il presidio ospedaliero di
Nesima con l’obiettivo di orientare il
paziente oncologico all’interno del-
l’azienda ospedaliera e con la fun-
zione di coordinamento tra gli spe-
cialisti del settore (Gruppi Oncologi-
ci Multidisciplinari) e il territorio.
All’interno del C.A.O., l’Unità ope-
rativa complessa di Onco-Ematolo-
gia diretta dal dott. Ugo Consoli ha
allestito un’agenda di appuntamenti
riservata per i pazienti con sospetto
di malattie onco-ematologiche, a cui
accedere per prenotazioni telefonan-
do ai numeri 095.7597000 - 7001 -
7002 - 7003 (per le problematiche
ematologiche, invece, non onco-
ematologiche va fatto riferimento al
Centro unico di prenotazione
(C.U.P.), numero verde 800-811129
dell’ARNAS Garibaldi oppure 800-
553131).
Le malattie onco-ematologiche più
coinvolte, in fase di sospetto o già
diagnosticate, sono le linfoadenome-
galie/splenomegalia (per il sospetto
di linfomi, le componenti monoclo-
nali al quadro siero proteico (nel
sospetto di mieloma multiplo), l’au-
mento dei globuli bianchi (leucocito-
si), di piastrine (piastrinosi, se mag-
giori di 450.000 mmc per almeno 3
mesi), di globuli rossi o al contrario
le citopenie multiple (piastrinopenia,
anemia, leucopenia).
Di questo si è parlato in un interes-
sante corso di aggiornamento per
medici, sabato 28 maggio presso
l’aula di Endocrinologia del P.O.
Garibaldi-Nesima, dal titolo più che
significativo “L’ematologia incon-
tra la medicina del territorio”, che
la dice fin troppo chiaramente sulla
indispensabile e necessaria collabo-
razione/integrazione tra i servizi
ospedalieri e la medicina di base nel
territorio. Parecchi i medici di fami-
glia presenti all’incontro, preceduto
dagli interventi del direttore del-
l’ASP provinciale di Catania dott.
Giuseppe Giammanco e dal segreta-
rio provinciale dei medici di medici-
na generale (FIMMG) dott. Domeni-
co Grimaldi: tutti a ribadire la neces-
saria collaborazione, ma segnalando
anche le risorse economiche disponi-
bili o finalizzabili a tale integrazione.
Moderati dal prof. Francesco Di Rai-
mondo, direttore della storica Ema-
tologia dell’ospedale Ferrarotto
prossima a trasferirsi nei nuovi loca-
li del Policlinico universitario, i
medici dell’Ematologia del Garibal-
di-Nesima (dottori Anna Maria
Todaro, Michele Floridia, Stefana
Impera, Marilena Salerno e Paolo
Spina), la responsabile Qualità
dott.ssa Desiree Caudullo e il Data
Manager del Clinical Trial Center di
Catania dott. Fabrizio Castagna han-
no proposto alcuni percorsi assisten-
ziali integrati tra il medico di fami-
glia e il centro specialistico ematolo-
gico, al fine di snellire le lunghe liste
di attesa presso gli ambulatori del-
l’Ematologia, che contemplano
un’anticipazione di procedure/esami
da effettuare a cura del medico di
famiglia prima della richiesta di visi-
ta specialistica. Un’integrazione
ospedale-territorio per assicurare l’a-
derenza terapeutica in situazioni che
divengono croniche ed interessano
specialmente la popolazione di
anziani sempre più avanti negli anni.
Tra i percorsi proposti, seppure in
fase di bozza e quindi perfettibili,
quelli sulla gestione diagnostica del-
la piastrinopenia (è tale quando i
valori sono sotto i 100.000 mmc),
delle anemie microcitiche (da caren-
za di ferro, che vanno sempre tratta-
te, anche quando è contemporanea-
mente presente una condizione di
portatore sano di talassemia), delle
linfoadenomegalie, delle mielodi-
splasie, delle gammapatie monoclo-
nali di incerto significato (cosiddette
MGUS), delle paraproteinemie e del
paziente con sospetto di trombofilia
genetica. Ma di quest’ultima, ha
assicurato il dott. Consoli, se ne
dovrà parlare più ampiamente in un
incontro dedicato perché a tale con-
dizione genetica è stata data troppa
ed errata enfasi, tanto che la stessa
Regione Siciliana ha dovuto limitar-
ne, con apposito decreto (D.A.
1516_15 - PDTA disordini ereditari
trombofilici), la prescrivibilità degli
esami di laboratorio.
Vincenzo Caruso
È necessaria l’integrazioneOSPEDALE-TERRITORIO
Domenica 29 maggio è
stata celebrata la XIX
giornata nazionale donazione e tra-
pianto di Organi e Tessuti.
Nonostante la buona posizione rag-
giunta negli ultimi tre anni la neces-
sità di trapianti di organi e tessuti in
Italia è immensa: 9070 pazienti in
lista di attesa al 31/12/2015, circa
2.500 trapianti effettuati. La lun-
ghezza delle liste di attesa e le dispa-
rità tra nord e sud del Paese quanto a
numero di donazioni ci dicono che
ancora molto rimane da fare per
rispondere adeguatamente ai bisogni
dei trapianti. L’A.I.D.O. da oltre
trent’anni con la sua attività di infor-
mazione cerca di creare e mantenere
una sensibilità sociale adeguata di
modo che la popolazione sappia che
la sua collaborazione è essenziale
per realizzare questo tipo di terapia.
L’AIDO, su tutto il territorio nazio-
nale, continua ad affermare che:
“C’è sempre più bisogno di infor-
mazione affinché si diffonda il con-
senso alla donazione di organi post
mortem in quanto ciò rappresente-
rebbe una sorta di assicurazione
sulla salute. La popolazione in
generale non sa che siamo più che
donatori, dei potenziali riceventi di
organi. Inoltre è necessario diffon-
dere la consapevolezza che il tra-
pianto di organi costituisce una par-
te necessaria all’assistenza medica,
non diversamente da altre modalità
di trattamento”.
Il Ministero della Salute, insieme
alle Associazioni di settore e al Cen-
tro Nazionale Trapianti, tra le inizia-
tive per arginare questo problema,
promuove - sotto l’Alto Patronato
della Presidenza della
Repubblica - la XIX edi-
zione della “Giornata
Nazionale Donazione e
Trapianto di Organi e Tes-
suti”.
La Giornata ha anche il
sostegno e la collabo-
razione delle Regioni e
Province Autonome, gli
Enti Locali e delle Istituzioni sani-
tarie. Gli scopi e gli obiettivi del-
l’iniziativa: informare e sensibiliz-
zare la popolazione sulle tematiche
della donazione e trapianto di
organi; promuovere una costante
presa di responsabilità delle Isti-
tuzioni per rispondere ai bisogni dei
cittadini in attesa di trapianto;
sviluppare una corretta infor-
mazione in tema di prelievo e
trapianto di organi da parte dei mezzi
di comunicazione; infondere una
migliore e più diffusa consapevolez-
za del ruolo di ogni cittadino e del
diritto di manifestare la propria
volontà; incrementare le regis-
trazioni di dichiarazioni di volontà
positive; ridurre le opposizioni al
prelievo e aumentare il numero di
trapianti.
A Catania i volontari dell’AIDO
sono stati presenti domenica 29
maggio a Piazza Castello di AciCas-
tello (CT). Le iniziative della “Gior-
nata Nazionale” hanno proseguito
lunedì 30 maggio ore 16.30 con la
premiazione del concorso “CUL-
TURAIDO” presso l’auditorium
“Nicholas Green” dell’Istituto “Pari-
ni” di Catania, con la partecipazione
della dott.ssa Giansiracusa, coordi-
natrice del Centro trapianti, dei diri-
genti scolastici Melina Trovato del-
l’Istituto “Parini” e Gisella Barba-
gallo” dell’Istituto “Purrello” di San
Gregorio; dei componenti della com-
missione: Michele Tuttobene, Santo
Reina, Mirella Mancuso e Giuseppe
Adernò.
Al concorso promosso dall’Aido
provinciale hanno partecipato oltre
150 studenti dei diversi ordini di
scuola e nel corso della manifes-
tazione saranno assegnati dei premi
in buoni libro di 700, 500 e 300 euro.
Le classi vincitrici ricever-
anno inoltre un armadietto
libri per la biblioteca di
classe con la scritta “Dono
dell’Aido, per essere anche
tu un dono per gli altri”.
L’avere in classe un armadi-
etto finalizzato alla raccolta
dei libri favorisce non solo
la lettura, ma diventa un
costante monito alla cultura del dono
che si manifesta nella quotidiana
attenzione verso gli altri ed in una
concreta solidarietà.
Nel corso di questa edizione del con-
corso si sono particolarmente distin-
ti gli studenti delle scuole”De Ami-
cis” di Tremestieri Etneo; “Purrello”
di San Gregorio; “Parini” di Catania
e del Liceo classico “Gulli e Pen-
nisi” di Acireale. I lavori letterari e
artistici presentati sono stati esposti
per una sempre maggiore diffusione
della cultura della donazione che
nasce dalla consapevolezza e si
sostanzia di motivazioni sociali nella
ricerca del bene comune.
Diventare un dono per gli altri
XIX Giornata Nazionale della Donazione e Trapianti di Organi
Arciconfraternita Santa MariaOdigitria dei Siciliani in Roma
La sera del 17 maggio,
martedì dopo Penteco-
ste, nella chiesa della venerabile
Arciconfraternita Santa Maria Odi-
gitria dei Siciliani in Roma il cardi-
nale titolare Paolo Romeo, Arcive-
scovo emerito di Palermo, ha presie-
duto il solenne pontificale nella
solennità liturgica della venerata
patrona e titolare Santa Maria Odigi-
tria e il rito di ammissione di nuovi
confratelli e consorelle, in felice
coincidenza con l’anno santo straor-
dinario della Misericordia. Hanno
concelebrato l’Eucaristìa il card.
Salvatore De Giorgi, Arcivescovo
emerito di Palermo e titolare della
basilica romana Santa Maria in Ara
Coeli; mons. Michele Pennisi, Arci-
vescovo di Monreale e primicerio
emerito di S. Maria Odigitria; mons.
Antonino Migliore, Vescovo-prelato
di Coxim in Brasile e originario del
clero della diocesi di Caltanissetta;
mons. Antonio Interguglielmi dele-
gato del Cardinal Vicario di Roma
per la Consulta delle Aggregazioni
laicali e le confraternite romane
nonché cappellano RAI e rettore
della chiesa Sant’Urbano alla Caffa-
rella; mons. Giu-
seppe Mario
Blanda primice-
rio-rettore in cari-
ca e altri venti
sacerdoti siciliani
dimoranti a
Roma. Alla solen-
ne liturgia, animata dal coro della
parrocchia Santi Marcellino e Pietro
al Laterano, hanno partecipato i
priori dott. Andrea Judica e la prof.
Carmelina Chiara Canta, il priore e
il vicepriore emeriti dott. Vincenzo
Giaccotto e comm. Massimo Minni-
cino, le Sorelle Francescane del
Vangelo e tanti confratelli giovani ed
anziani, compreso l’ing. Vincenzo
Musumarra in rappresentanza delle
confraternite operanti in Sicilia.
Antonino Blandini
P.O. Garibaldi-Nesima. Iteressante corso di aggiornamento
Prospettive - 5 giugno 201666666
Lunedì 6•• Ore 10.00 Arcivescovado: incon-
tra i Sacerdoti del XIV Vicariato.•• Ore 17.30 Catania, parrocchia S.
Leone: Visita pastorale
Martedì 7•• Ore 9.30 Seminario: presiede il
Consiglio presbiterale.•• Ore 18.00 Catania, parrocchia S.
Leone: Visita pastorale.
Mercoledì 8•• Ore 9.30 Arcivescovado: udienze.
Giovedì 9•• Ore 10.30 Catania, parrocchia S.
Leone: Visita pastorale.•• Ore 19.30 Catania, Cappella S.
Maria delle Grazie: presiede unmomento di preghiera.
Venerdì 10•• Ore 9.00 Arcivescovado: udienze.
•• Ore 10.00 Seminario: presiedel’incontro con i Vicari foranei.
•• Ore 19.00 Seminario: celebra laS. Messa con la partecipazionedel Serra Club.
Sabato 11•• Ore 9.30 Arcivescovado: udienze.•• Ore 17.30 Catania, parrocchia S.
Leone: Visita pastorale.
Domenica 12•• Ore 10.30 Catania, parrocchia
Sacra Famiglia: celebra la S.Messa per l’apertura della Visitapastorale.
•• Ore 17.00 Duomo di Monreale:prende parte alla Beatificazionedella Venerabile Suor Maria diGesù Santocanale, Fondatricedelle Suore Cappuccine dell’Im-macolata di Lourdes.
®
Dall’Agenda dell’Arcivescovo
Notizie in breve dal 6 al 12 giugnoConvegno Catechistico Diocesano
Carissimi, l’annuale appuntamento delConvegno Catechistico Diocesano, chedallo scorso anno vede la collaborazionedell’Ufficio Catechistico e dell’Ufficioper la Pastorale della Famiglia, saràcelebrato il 24 e il 25 giugno c.a., pressoil Santuario della Madonna della Sciaradi Mompileri, secondo il programmariportato di seguito.Insieme all’Arcivescovo e ai VicariForanei abbiamo pensato di anticipare ilConvegno a questa data, per dare la pos-sibilità alle nostre comunità di program-mare il nuovo anno catechistico a parti-re dalle indicazioni proposte durante idue giorni di studio.In continuità con l’argomento trattato loscorso anno, vorremmo riflettere suquesto tema: GENITORI e FIGLI e
PARROCCHIA: una relazione tra
famiglia e comunità durante il tempo
dell’iniziazione cristiana (cfr. IG 59-
60).
Dopo il convegno dello scorso anno,desideriamo tentare di dare una rispostaconcreta alle domanda che continua-mente ci poniamo, perché le nostrecomunità possano divenire oasi di acco-glienza e di misericordia per tutti i geni-tori, qualunque situazioni essi vivano:cosa possiamo proporre ai genitori?Come si prepara un incontro per i geni-tori? Quali contenuti, metodi e strategie?Cosa dobbiamo fare in concreto? Nonesiste una risposta esatta e neppure unaricetta che vada bene dovunque; tuttaviavorremmo tentare di offrire strumenticoncreti per progettare gli itinerari per econ i genitori. Un cambio di prospettivache crediamo essere fondamentale e sucui vorremmo ulteriormente lavorare, èquella di passare dalla catechesi offerta aigenitori ad itinerari con i genitori e i figli;da una parrocchia che propone dall’alto,ad una comunità costituita, per quelloche è possibile, dai genitori, dai figli, e daicatechisti-accompagnatori che insiemescelgono il percorso da intraprendere.
Il relatore del Convegno sarà donGiorgio Bezze, direttore UCD diPadova e collaboratore dell’UCN.Sarà possibile effettuare l’iscrizionetelematica al Convegno cliccando sulsito www.diocesi.Catania.it, nellafinestra dell’Ufficio Catechistico. Visarà chiesto di dare il vostro apporto,rispondendo ad alcune domande sul-le esperienze di catechesi per e con gliadulti nelle vostre comunità.Coloro che desiderano contribuirealle spese del convegno, potrannofarlo al momento del ritiro della car-petta.Nell’attesa di incontrarci al Conve-gno, vi salutiamo tutti cordialmentenel Signore. sac. Gaetano Sciuto e l’equipe del-l’UCDsac. Salvo Bucolo, Rosetta e GiorgioAmantia e l’equipe UPF.
PROGRAMMAVenerdì 24 Giugno 20169.30: Incontro di formazione perpresbiteri e diaconi: I genitori nelcammino dell’IC dei ragazzi: quale stile e metodo.Don Giorgio Bezze (direttore UCDPadova) Maria Teresa Stimamiglio (responsabi-le settore catechesi adulti Padova)15.30: Accoglienza ed iscrizioni 16.30: Celebrazione del Vespro Presie-duta da S.E. Mons. Salvatore Gristina,
Arcivescovo di Catania17.00: Introduzione al Convegno Don Gaetano Sciuto (UCD di Catania) Don Salvatore Bucolo (UPF di Catania) 17.30: Relazione: Il coinvolgimentodei genitori nel cammino di Iniziazio-ne Cristiana dei figliDon Giorgio Bezze (direttore UCDPadova) Maria Teresa Stimamiglio (responsabi-le settore catechesi adulti Padova) 19.00: Confronto con i relatori
19.30: Conclusione
Sabato 25 Giugno 201616.00: Accoglienza 16.30: Celebrazione del Vespro 17.00: Relazione: Conosciamo un’e-sperienza concreta di coinvolgimentodei genitoriDon Giorgio Bezze (direttore UCDPadova) Maria Teresa Stimamiglio (responsabi-le settore catechesi adulti Padova)18.30: Confronto con i relatori19.00: Conclusioni19.30: Celebrazione giubilare e manda-to ai catechisti.
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Anche quest’anno il patronato 50&Più ENASCO svolge il ser-vizio di assistenza e consulenza per la compilazione dei model-li 730/16.I sacerdoti e quanti altri intendono avvalersi di tale serviziodovranno rivolgersi o contattare il Sig. Ciraldo Steve, (ex dipen-dente del patronato FACI) presso la sede del patronato 50&PiùEnasco , via Dottor Consoli 76, tel. 095/315424 fax095/2500684 nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore9,00 alle ore 12,30 e nei giorni di lunedì, mercoledì e giovedìdalle ore 15,30 alle ore 17,00, oppure recarsi in Curia, nellagiornata di MARTEDI, dalle ore 10,00 alle ore 12,00 a par-tire dal giorno 19 APRILE fino al 05 LUGLIO, scadenza07/07/2016.
Tale servizio per quanti lo richiedano sarà comprensivo delcalcolo e della compilazione del modello f24 della nuova IMUe della TASI sugli immobili.Sempre a richiesta, congiuntamente al mod. 730, sarà rilascia-ta l’attestazione ISEE.
IMPORTANTE NOVITÀGià da qualche anno, l’INPS, per sé e per la gestione EX INP-DAP, non manda più ai cittadini il CU, certificazione unica (exCUD) relativo alla propria pensione. Gli interessati dovrannoscaricarlo dal sito dell’INPS, se provvisti di PIN, oppurerichiederlo direttamente al Centro di Assistenza Fiscale, trami-te il supporto dell’IDSC, che provvederà a rilasciarlo imme-diatamente.Per tale richiesta dovrà essere sempre presentata la fotocopiadella carta d’identità e del codice fiscale o tessera sanitaria e ilmandato firmato al patronato.
DOCUMENTAZIONE DA PRODURRE
COPIA MODELLO 730/15MODELLO/I CU (ex CUD) 2016VISURE CATASTALI (PER TERRENI E FABBRICATI)RICEVUTE DEI CONTRIBUTI PAGATI NEL 2015 PER COLF ODOMESTICISCONTRINI CONTENENTI IL NOME DEL FARMACO ECODICE FISCALE DI CHI LO HA ACQUISTATO E DOCU-MENTI COMPROVANTI ALTRE SPESE MEDICHE (FATTUREE RELATIVA PRESCRIZIONE MEDICA)DOCUMENTAZIONE INERENTE INTERESSI PASSIVI PERMUTUO RELATIVO ALL’ACQUISTO DELLA PRIMA CASA,FOTOCOPIA CONTRATTO DI MUTUO ED ATTO DI ACQUI-STO DELLA PRIMA CASA ANCHE SE GIÀ INSERITE NELLEDICHIARAZIONI PRECEDENTI (OBBLIGATORIO)DOCUMENTAZIONE RELATIVA AD ONERI E SPESE EFFET-TUATE NEL 2015 RELATIVE ALL’ISTRUZIONE ETC.FOTOCOPIA DELLA PROPRIA CARTA D’IDENTITÀ OQUALSIASI ALTRO ANALOGO DOCUMENTO DI RICONO-SCIMENTO IN CORSO DI VALIDITÀFOTOCOPIA DELLA TESSERA SANITARIADOCUMENTAZIONE INERENTE I LAVORI DI RISTRUTTU-RAZIONE EDILIZIA RIGUARDANTE GLI ANNI PRECEDEN-TI ANCHE SE GIÀ DETRATTE NELLE DICHIARAZIONIPRECEDENTI (OBBLIGATORIO)
ATTENZIONEANCHE QUEST’ANNO NON È PIÙ DETRAIBILE IL SSNPAGATO IN OCCASIONE DEL RINNOVO DEL PREMIOPER L’ASSICURAZIONE AUTO
È importante comunicare qualsiasi variazione intervenuta nell’anno2015, dal cambio di indirizzo, al luogo di residenza, dall’acquisto allavendita di immobili, alla sostituzione e modifica del proprio codicefiscale, al fine di evitare in futuro spiacevoli inconvenienti derivantidall’accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate.Si ricorda altresì, che il sig. Ciraldo Steve, per mezzo del patronato50&Più Enasco, continua l’opera, iniziata tanti anni fa col patrona-to Faci , di aiuto nei confronti di tutti i cittadini, lavoratori e non, i qua-li gli si rivolgono per l’espletamento di pratiche, che spesso per la lun-gaggine della burocrazia o per la complessità della normativa, ponein difficoltà.Inoltre il patronato 50&Più Enasco, assiste gratuitamente i sacerdo-ti, pensionati, lavoratori, invalidi, nelle pratiche relative alla pensio-ne ed assicura la corretta informazione su tutta la materia previden-ziale e sanitaria.Tra i tanti servizi del patronato, ricordiamo:PENSIONI DI VECCHIAIA ED INVALIDITÀ DEL FONDOCLEROPENSIONI DI VECCHIAIA ED ANZIANITÀPENSIONI D’INVALIDITÀ ED INABILITÀPENSIONI DI REVERSIBILITÀASSEGNI SOCIALIRICOSTITUZIONI PENSIONI CONTRIBUTIVE E REDDI-TUALIRICHIESTA, VERIFICA E RETTIFICA DELLE POSIZIONIASSICURATIVECOMPILAZIONE MODELLI RED – INPSCOMPILAZIONE E RILASCIO MODELLO ISEEPRESTAZIONI AI MINORATI CIVILI, CIECHI E SORDOMUTI,QUALI PENSIONI, IND. DI ACCOMPAGNAMENTO ETC.CONTENZIOSO AMMINISTRATIVO E LEGALE.
Sig. Ciraldo StevePatronato 50&Più Enasco
AVVISO AI SACERDOTI
DICHIARAZIONE DEI REDDITI 730 /2015
- in data 03 maggio 2016, il Rev.doSac. CARMELO SALVATOREASERO Vicario GiudizialeAggiunto del Tribunale Ecclesiasti-co Diocesano;- in data 04 maggio 2016, il Rev.doFr. ROBERTO CAPRINO CAM-PANA O.P. Vicario Parrocchiale
della parrocchia S. Maria dellaMercede in Catania;- in data 17 maggio 2016, il Rev.doSac. DOMENICO GRASSOAmministratore Parrocchiale dellaparrocchia Cuore Immacolato dellaB.M.V. in Adrano.
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Cancelleria - S.E. Mons. Arcivescovo ha nominato:
Si porta a conoscenza che dall’8 marzo p.v. i Mod. PO1 relativi all’anno2016 si possono ritirare presso l’Ufficio Economato della Curia Arcive-scovile. Si ricorda che i detti Modelli devono essere consegnatiall’I.D.S.C. insieme ai cedolini di eventuali stipendi (scuola, ospedali,altro).
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Economato
Ai Sacerdoti in servizio in Diocesi
Prospettive - 5 giugno 2016 7
Quando abbiamo inizia-to a frequentare la
scuola di formazione per operatori dipastorale familiare, lo scorso settem-bre, sembrava quasi non dovessefinire mai, che nove mesi - unagestazione - fossero un po’ lunghi, oaddirittura “pesanti”, e invece siamoarrivati all’ultimo incontro. Questavolta l’argomento è, come dire,tosto, senza per questo voler sminui-re tutti gli altri precedenti che ci han-no aiutato ad entrare sempre più nelmistero che è il nostro sacramentodel matrimonio, studiato e guardatosotto le più varie sfaccettature, maoggi la luce che passa attraverso que-sto prisma ci vuole illuminare sullarelazione che intercorre tra il sacra-mento del Matrimonio, appunto, equello dell’Ordine; insomma, dulcis
in fundo! Don Pietro Scardilli,docente all’Istituto Teologico SanPaolo, esordisce presentandoci unacoppia di sposi, Aquila e Priscillache negli Atti degli Apostoli e nellelettere di San Paolo vengono ricorda-ti come collaboratori dell’Apostolo,sia nel lavoro che svolgevano, eranoinfatti costruttori di tende, sia nellaevangelizzazione. E qui ci vengonosubito in mente i rapporti che inter-corrono tra noi e i nostri sacerdoti, inostri parroci che non sempre, pur-troppo, sono vissuti nello spirito dicollaborazione. A noi coppie più checollaborazione creativa e specificadel nostro essere sposi viene chiestauna sorta di manodopera. Terminicome collaborazione, compresenza,corresponsabilità, complementarietà
li abbiamo sentiti sempre riferiti eattuabili solo tra i due sposi e inmodo mirabile; ne abbiamo goduto eusufruito anche noi, certamente, ed èstato di grande aiuto nell’iniziare ilcammino di crescita spirituale dellanostra coppia, ma della loro impli-canza nella relazione tra sposi esacerdoti ne abbiamo visto solo alcu-ni esempi che possono essere consi-derati delle eccezioni nel viverecomune delle parrocchie. Eppure idocumenti della Chiesa parlano, e intempi non recentissimi (Evangeliz-zazione e Sacramento del Matrimo-nio è del 1975) di questi due Sacra-menti, Ordine e Matrimonio, istituitiper la salvezza degli altri, vale a direche come per i sacerdoti, ma nellemodalità proprie degli sposi, la gra-zia del sacramento che abbiamo rice-vuto non è solo per la nostra salvez-za ma “salva” noi nella misura in cuicontribuiamo alla salvezza deglialtri; più semplicemente questo dononon va trattenuto gelosamente ma varidonato. E come? Ai sacerdoti, nel-la loro formazione e preparazionelunga sette anni, viene spiegato e fat-to approfondire a tutti i livelli ilsacramento che andranno a riceveree cosa sono chiamati a fare e ad esse-re; bastano, sono sufficienti quei dueo tre mesi di corso prematrimoniale,a cui si è obbligati a partecipare, perpreparare due battezzati a vivere il
sacramento? I fidanzati vengono pre-parati a fare o a essere? Oppure fini-sce tutto il giorno del matrimonio?Per quello che riguarda noi, dobbia-mo onestamente confessare che cisiamo “risvegliati” dopo circa 13anni di matrimonio, quando l’incon-tro con un sacerdote illuminato checredeva profondamente nella colla-borazione fattiva con gli sposi ci haspinto e sospinto a iniziare un cam-mino di approfondimento e di cresci-ta spirituale e ha risvegliato in noi ildesiderio di saperne sempre di più diquesto grande mistero che è il sacra-mento che ci unisce. Siamo ancora
fermamente convinti che sia stato undono del nostro Sposo, e questoancora lo stiamo scoprendo giornoper giorno, nella nostra vita quotidia-na. Già, perché è proprio nell’ordi-narietà di ogni giorno che siamo spo-si e siamo testimoni e siamo evange-lizzatori, senza dover fare tanti pro-clami, ma nel modo in cui ci ponia-mo vicendevolmente, nel modo incui affrontiamo le fatiche quotidiane,anche i litigi o i contrasti, sul lavoro,nelle relazioni amicali, così come losono i nostri sacerdoti, che non sonotali solo quando celebrano messa,ma in ogni momento della loro vita.
Così non ci vediamoniente di strano in que-sta sana collaborazione,ci arricchiamo e ci illu-miniamo a vicenda, ciaiutiamo reciprocamen-te a comprendere ilsacramento che abbia-mo ricevuto, né gli spo-si vogliono fare i preti,né i preti gli sposi, ciintegriamo e condivi-diamo i doni ricevuticon il battesimo, senzaalcuna prevaricazione orivalità, siamo immagi-ne divina e testimoniseppur nella nostrapeculiarità. Utopia?Dicevamo prima dulcis
in fundo… quasi al termine dellarelazione abbiamo notato che venivaaggiunta una sedia accanto al relato-re, come si attendesse l’arrivo diqualcuno, pensavamo che anchequesta volta ci avrebbe raggiunto ilVescovo; infatti è arrivato il Vescovo,di Noto però. Lo abbiamo visto rifiu-tare il posto d’onore e sedersi tra lecoppie, uno sguardo e ci siamo sgo-mitati, è Mons. Antonio Staglianò,quello che canta! Ma la sorpresa nonsi è certo esaurita qui. Durante la S.Messa che di solito conclude la mat-tinata e che questa volta ha presiedu-to il Vescovo, abbiamo avuto mododi toccare con mano la vicinanzadello Sposo, il Suo essere con noi, ilSuo abbracciarci nella nostra singolarealtà, di sposi, di figli, di consacra-ti. È difficile rendere con le parolequanto vissuto durante l’omelia, lanostra attenzione era tutta concentra-ta sulle sue parole, ma anche sullasua gestualità. Era la solennità dellaSS. Trinità e quale spunto miglioreper parlare della coppia creata aimmagine e somiglianza di Dio? Matutto questo con incursioni nel mon-do della musica di cui è un espertoconoscitore - sulla sua conoscenzadella Parola di Dio non ci sono dub-bi – accattivandosi in tal modo anchel’attenzione e l’interesse dei ragazzidi Animatema, che in questi mesihanno prestato un servizio preziosis-simo, e che sono stati sorpresi dalricevere “il cinque” da Mons. Sta-glianò a mo’ di benedizione, e che altermine del pranzo, che il Vescovoha condiviso con tutti noi, hannopotuto cantare con lui. Da una can-zone pop è riuscito a trarre una bel-lissima catechesi sull’amore! Nonpossiamo, quindi, non essere grati alnostro Sposo per l’esperienza vissu-ta in questi mesi, per l’abbondanzadei doni ricevuti, per le novità che loSpirito ha apportato nella nostra vita,per le condivisioni con tante altrecoppie. Si avvierà un secondo annodi approfondimento, ripartiremo perun nuovo cammino fidandoci e affi-dandoci totalmente allo Sposo.
Carmelina e Pippo Di Mauro
7
Il Centro di RiabilitazioneODA – “A. e V. Pecorino
Paternò” di San Giovanni La Punta el’Istituto Comprensivo “P. GabrieleM. Allegra” di Valverde hannofesteggiato la fine dell’anno scolasti-co con una manifestazione di canti erecitazione svoltasi lo scorso 26maggio nell’ampio cortile dell’istitu-to Pecorino, per l’occasione allestitocon stand e bancarelle, e con giochi,musica e dolci, come in una “festa dipaese”.La festa di quest’anno ha avuto
come tema “la Gratitudine”, proprioa voler sottolineare, a conclusione diun anno di attività, il reciproco “Gra-zie” per l’esperienza vissuta nellacollaborazione e nel servizio, pertutto quello che è stato dato e perquello che è stato ricevuto in terminidi servizio, accoglienza, assistenza,educazione, per l’amicizia e l’amoredonato e ricevuto. E questo, in uncontesto quale quello del Centro diRiabilitazione “Pecorino Paternò”,particolarmente impegnativo, per ilservizio reso quotidianamente a
bambini, giovani ed adulti por-tatori di disagio e disabilità.Un servizio altamente qualifi-cato e professionale che siesplicita in una serie di inter-venti e prestazioni di naturasanitario-riabilitativa ed educa-tiva, con assistenza infermieri-stica, accoglienza diurna e resi-denziale, e che offre grazie allacollaborazione dell’IC“P.Gabriele M.Allegra” per-corsi didattici per l’assolvi-mento degli obblighi scolasticiattraverso l’istituzione di n. 4classi particolarmente attrezza-te di scuola primaria.Il pomeriggio di festa si è aper-to con la celebrazione della S.
Messa presieduta da Don Marco Fio-re che nel corso dell’omelia ha sotto-lineato il significato e l’importanzadella “gratitudine” nella vita di ognipersona, sia nei momenti belli che inquelli in cui la vita è segnata da par-ticolari difficoltà.La festa è quindi proseguita con l’e-sibizione delle majorettes del Rione“Giovani Maestri” di Motta S.Ana-stasia e le canzoncine, le poesie e igirotondi dei bambini ospiti del Cen-tro di Riabilitazione e degli alunnidella classe seconda del plesso di
Valverde, elaborati e preparati nelcorso di un progetto di integrazionesvoltosi durante l’anno scolastico. Iltutto sostenuto dal calore, dagliapplausi e dall’incitamento dellefamiglie, dei parenti e dalla graditis-sima partecipazione dei rappresen-tanti ed ospiti della Comunità Allog-gio “San Giuseppe - Casa del Fan-ciullo” delle Suore della DivinaProvvidenza e dall’Associazione“Ragazzi al Centro”, con le quale l’I-stituto Pecorino intrattiene proficuirapporti di collaborazione.A portare i saluti e a rivolgereespressioni di compiacimento perl’iniziativa, frutto anche della siner-gia e collaborazione tra istituzionipubbliche e private, e dell’impegnoumano e professionale degli operato-ri ai vari livelli di responsabilità, ilVice Presidente dell’ODA Dott.Alberto Marsella, il Direttore delCentro di Riabilitazione Dott. Salva-tore Caruso, il Direttore MedicoResponsabile Dott.ssa GabriellaBonaccorsi, il Sindaco di San Gio-vanni La Punta Dott. Nino Bellia, laDirigente Scolastica dell’I.C. “P.Gabriele M. Allegra” di ValverdeDott.ssa Laura D’Agata.
S.C.
Gratitudine per il servizio datoAgli Istituti “A. e V. Pecorino Paternò” e “P. Gabriele M. Allegra” soffia aria di vacanze
Ordine e Matrimonio edificanoScuola di formazione per operatori di pastorale familiare
insieme l’UNICA CHIESA
La peregrinatio catanese
della reliquia (parte
metatarso del piede destro) di San
Giuseppe Moscati dal tema “Un
uomo, un medico, un santo” ha
riscosso in tre intensi giorni, da mer-
coledì 4 a venerdì 6 maggio, grande
entusiasmo e profonda commozione
nei vari ambienti, soprattutto sanita-
ri, dove è stata devotamente portata
in visita per la pubblica venerazione.
La lodevole iniziativa è stata pro-
mossa dalla sezione di Catania “Car-
dinale Salvatore Pappalardo” della
Luogotenenza per l’Italia Sicilia del-
l’Ordine Equestre del Santo Sepol-
cro di Gerusalemme con la collabo-
razione dell’Associazione Medici
Cattolici Italia sezione di Catania,
fortemente voluta dal preside gr. uff.
comm dott. Sergio Sportelli e piena-
mente condivisa e sostenuta da S.E.
il luogotenente cav. gr. cr prof. Gio-
vanni Russo. La lunga e laboriosa
preparazione nonché la segreteria
organizzativa dello storico evento,
celebrato per la prima volta a Cata-
nia, è stata affidata al cavaliere del-
l’OESSG dott. Enrico La Delfa d’in-
tesa con il padre gesuita Alessandro
Piazzesi, che svolge il suo ministero
sacerdotale anche come responsabile
del culto verso il ‘medico santo’ nel-
la monumentale e celebre chiesa
barocca della “Trinità Maggiore al
Gesù Nuovo” di Napoli e per alcuni
anni viceparroco nella parrocchia
catanese “Santissimo Crocifisso dei
Miracoli”.
La tridua visita ai nosocomi cittadini
ha superato di gran lunga il pro-
gramma ufficiale della peregrinatio
perché tanti altri reparti, dietro pres-
sante insistenza, hanno avuto l’onore
di poter ospitare anche per poco la
reliquia del grande santo napoletano
docente-scienziato di medicina:
momenti di intensa commozione,
per esempio fin dal 1° giorno,
all’ARNAS “Garibaldi” presidio
ospedaliero “Garibaldi Nesima”
hospice, direttore UOC dott. Angelo
Alaimo; oncologia medica, direttore
UOC dott. Roberto Bordonaro, con
l’assistenza religiosa del cappellano
can. Giuseppe Maieli. Un altro dei
momenti di grande partecipazione
comunitaria si è svolto nei reparti
dell’Azienda Ospedaliera Universi-
taria “Policlinico Vittorio Emanuele
II” presidio “Gaspare Rodolico”, in
oncologia medica direttore UOC
dott. Hector Josè Soto Parra, con
l’assistenza spirituale del cappellano
mons. prof. Salvatore Scribano.
Nel pomeriggio di mercoledì 4 mag-
gio, la reliquia del “principe virtuoso
e pio dei clinici napoletani” è stata
venerata dalla comunità parrocchiale
del santuario Maria Santissima
Annunziata al Carmine, con uno
speciale incontro di preghiera con
studenti e ragazzi del percorso di ini-
ziazione cristiana che ha registrato
l’intervento di padre Piazzesi e del
parroco priore, il frate carmelitano
Francesco Collodoro, entusiasta di
accogliere nella basilica del Carmelo
dell’Ordine dell’Antica Osservanza
la reliquia di un grande santo del
Novecento. A sera tanti fedeli hanno
partecipato nella chiesa San Biagio
in Sant’Agata alla Fornace alla con-
celebrazione della santa messa voti-
va in onore di San Giuseppe Mosca-
ti nel mercoledì della VI settimana di
Pasqua, presieduta dal padre gesuita
con mons. prof. Leone Calambrogio,
cerimoniere ecclesiastico della
sezione dell’OESSG. La liturgia è
stata animata dalla corale San Biagio
con all’organo il confratello prof.
Fabio Raciti.
Dopo il bacio della reliquia, i pre-
senti nell’attiguo salone hanno avuto
la gioia di ascoltare la dotta confe-
renza di padre Piazzesi il quale,
anche col sussidio di alcuni brani del
film televisivo biografico sul santo
“L’amore che guarisce” fiction del
regista Giacomo Campiotti con atto-
re protagonista il bravissimo Giusep-
pe Fiorello, ha presentato con dovi-
zia di significativi ed edificanti parti-
colari di diversi aspetti molto toccan-
ti e poco noti della vita del prof.
Moscati, eroico precursore della
Biochimica che intese la nobile pro-
fessione medica come “missione e
sacerdozio”. Il dott. Sportelli, nel
presentare padre Piazzesi, ha eviden-
ziato come san Giuseppe Moscati ha
sempre posto la sua profonda cultura
e scienza al servizio del prossimo e
che la venerazione verso di lui è
molto viva non solo a Napoli -ove le
sue venerate spoglie riposano al
Gesù Nuovo chiesa tutte le mattine
frequentata per la partecipazione alla
s. messa dal prof. Moscati che abita-
va lì vicino, in via Cisterna dell’O-
lio- ma in tutta Italia e nel mondo.
“Egli è un ‘santo col camice bianco’
a cui si rivolgono con devozione e
affetto, sicuri in una sua intercessio-
ne, sia i malati che tutto il personale
sanitario per essere aiutato a svolge-
re con carità la propria missione”.
Moscati, docente all’Ospedale degli
Incurabili, della cui III sala fu prima-
rio, medico personale del celebre
professore Antonio Cardarelli, il
luminare della medicina partenopea
del Novecento, povero “medico dei
poveri” ma ricco di meriti rese l’ani-
ma a Dio il martedì santo, 12 aprile
1927.
Anche la peregrinatio di giovedì 5
maggio -giorno in cui a Catania si
celebrano le memorie liturgiche di
San Berillo protoepiscopo della dio-
cesi e della Sacra Sindone la cui
festa fu istituita da papa Giulio II (il
cardinale Giuliano della Rovere che
fu vescovo di Catania dal 13 giugno
1473 al 23 maggio 1474)- ha riscos-
so molto consenso nella comunità
cattolica cittadina. La reliquia ha
visitato la Casa Circondariale di
piazza Lanza con la guida del diret-
tore dott. Elisabetta Zito e un
momento di preghiera e riflessioni
sulla vita del santo medico scienzia-
to napoletano curato da padre Piaz-
zesi con la partecipazione del cap-
pellano padre Pino Noto dell’Ordine
dei Frati Minori. Uno dei graditi fuo-
riprogramma ha riguardato la com-
movente tappa all’Ospedale “Can-
nizzaro”: la reliquia è stata accolta
all’ingresso del Monoblocco dal
cappellano sanitario can. Mario Tor-
racca, direttore degli uffici regionale
e diocesano per la Pastorale della
Salute e medico cardiologo, e dal
direttore amministrativo dott. Rosa-
ria D’Ippolito, oltre che da volontari
e dipendenti dell’Azienda. Dopo una
pausa di preghiera e di riflessione la
reliquia è stata portata in alcuni
reparti, dove gli ammalati hanno
potuto venerarla da vicino. Anche
l’Humanitas, centro catanese di
oncologia, dove presta servizio qua-
le medico nucleare il dott. Sportelli,
ha avuto il privilegio di una breve
visita della reliquia del santo aposto-
lo della medicina che riuscì mirabil-
mente con la cristallina testimonian-
za della sua vita a unire la scienza
profonda ad una fede operosa.
Al tramonto del giorno in cui nella
Chiesa universale si celebra la solen-
nità dell’Ascensione del Signore,
nella basilica Collegiata “Santa
Maria dell’Elemosina” l’Arcivesco-
vo Mons. Gristina, anche nella quali-
tà di priore della sezione catanese
OESSG e di Presidente della CESi,
ha presieduto la concelebrazione
della s. messa votiva in onore del
santo scienziato con padre Piazzesi e
il segretario arcivescovile padre
Massimiliano Parisi e l’assistenza
liturgica dell’amministratore parroc-
chiale nonché parroco della Catte-
drale mons. Barbaro Scionti, con l’a-
nimazione di scelti canti liturgici
eseguiti dalla corale “Mater Divinae
Misericordiae” diretta dal m° Danie-
la Calcamo con all’organo il m°
Daniele Cannavò. All’omelìa l’Arci-
vescovo ha esalato la figura dell’in-
signe medico che curava il corpo e lo
spirito dei suoi pazienti, scelti e pre-
feriti tra i più poveri di Napoli dai
quali non accettava alcun compenso
e che aiutava senza farsene accorge-
re, esercitando in modo eroico le
opere di misericordia corporale e
spirituale.
L’ultimo giorno della peregrinatio è
stato caratterizzato al mattino dalla
visita della reliquia all’Azienda Uni-
versitaria Policlinico-Vittorio Ema-
nuele II reparto di Ematologia Ospe-
dale Ferrotto, accolta dal direttore
sanitario UOC prof. Francesco Di
Raimondo e dal cappellano sac. Atti-
lio Franco, frate cappuccino. Un
altro momento molto intenso nel
Policlinico Morgagni di Barriera,
con l’accoglienza offerta dal diretto-
re prof. Salvatore Castorina, con un
momento di preghiera e di riflessio-
ne sula missione svolta come buon
samaritano da san Giuseppe Mosca-
ti. Il prof. Castorina, presidente eme-
rito dell’AMCI, ha ricordato con
gioia come quasi 40 anni fa, l’11
dicembre 1976, si tenne a Catania un
simposio sul codice di deontologia
medica promosso dall’Ordine dei
Medici in collaborazione con l’AM-
CI di Sicilia, relatori il consigliere
dell’Ordine e delegato regionale
AMCI, il pediatra prof. Antonino
Leocata, il direttore dell’istituto di
Fisiologia umana dell’Università di
Napoli prof. Pietro De Franciscis e
l’ordinario di Psicofisiologia dell’U-
niversità di Roma prof. Angelo
Majorana. In quell’occasione fu pre-
sentato il volume dell’assistente spi-
rituale dell’AMCI, il teologo mons.
Santi Pesce, “Medicina e Teologia
per la difesa della vita” e il prof. De
Franciscis tenne una memorabile
relazione su “La figura e l’opera di
Giuseppe Moscati, testimonianze di
vita vissuta”. Moscati era stato beati-
ficato dal beato Paolo VI l’anno pri-
ma, nel 49° anniversario del suo dies
natalis (16 novembre) e sarebbe sta-
to canonizzato da San Giovanni Pao-
lo II il 25 ottobre 1987. Ad entrambi
i solenni riti di beatificazione e cano-
nizzazione avrebbe partecipato il
prof. Leocata che ebbe l’onore di
leggere una preghiera dei fedeli.
Antonino Leocata e la moglie Jolan-
da Portale sono stati la prima coppia
responsabile della Pastorale della
famiglia della nostra Arcidiocesi.
Di sera nella chiesa Sant’Agata alla
Badia un gran numero di fedeli ha
potuto venerare la reliquia, posta sul-
l’altare laterale di San Giuseppe, ed
ascoltare gli indirizzi di saluto di
diverse personalità del mondo sani-
tario catanese, presentate dall’emo-
zionatissimo e felicissimo dottor La
Delfa, al quale è andato il plauso di
tutti presenti per aver reso possibile
la presenza a Catania della reliquia
di un santo che riuscì a coniugare
con intelligenza e carità scienza, pie-
tà e attività benefica. Sono interve-
nuti per esaltare la figura del prof.
Moscati, fervido apostolo dell’etica
cristiana, amico dei poveri e servito-
re con gioia dei malati curandoli nel
corpo e nello spirito e che vedeva
negli infermi i fratelli da guidare e
condurre a Dio, il luogotenente e il
preside OESSG prof. Giovanni Rus-
so e dottor Sergio Sportelli, il diret-
tore della Morgagni prof. Salvatore
Castorina in assenza del presidente
AMCI Catania prof. Massimo Libra,
il presidente dell’Ordine dei Medici
prof. Massimo Buscema, il presiden-
te dell’Associazione Italiana Donne
Medico Catania dott. Claudia Prico-
co, il direttore sanitario dell’Huma-
nitas dott. Annunziata Sciacca, il
vicepresidente dell’IPASVI Catania
dott. Gabriele Messina, il medico
psichiatra prof. Vincenzo Rapisarda.
Molta commossa attenzione è stata
rivolta dai presenti ai due illustri
relatori che hanno concluso alla
grande la straordinaria tre giorni di
peregrinatio: il prof. don Antonino
Sapuppo, assistente ecclesiastico
AMCI Catania e delegato per la
Pastorale universitaria e padre Piaz-
zesi che, anche alla luce delle magi-
strali omelie di Paolo VI e Giovanni
Paolo II, hanno presentato da diverse
sfaccettature la figura del popolare e
venerato santo laico napoletano,
modello di sequela di Cristo per tut-
ti gli operatori sanitari e rigoroso
formatore di nuovi medici, che ha
lasciato in eredità la sua concezione
di medico come missione evangelica
e sublime nell’eroico esercizio della
professione esercitata con profonda
tensione cristiana verso il mondo
della sofferenza.
La serata è stata conclusa a maggior
gloria di Dio e a richiesta di tutti par-
tecipanti dalla corale recita della pre-
ghiera al santo invocato come “guida
sicura di laboriosità, onestà, e cari-
tà”.
Antonino Blandini
Prospettive - 5 giugno 20168
DIOCESI
8
“Non la scienza ma LA CARITÀtrasforma il mondo”
Catania. Peregrinatio della reliquia di Giuseppe Moscati, primo medico moderno proclamato santo
Rinnovata la memoria
del pellegrinaggio del
Beato Card. Dusmet, durante l’eru-
zione dell’Etna del 1886, il 24 Mag-
gio, giorno in cui condusse in pro-
cessione il Sacro Velo di S. Agata, a
Nicolosi.
L’annuale pellegrinaggio delle Asso-
ciazioni Agatine, che ha ricordato il 130
° anniversario dell’evento, è stato gui-
dato da Mons. Barbaro Scionti, Parroco
della Cattedrale e Rettore della Colle-
giata di Catania.
Hanno partecipato il Circolo S. Agata,
fondato dal Beato Dusmet, le Associa-
zioni Agatine, l’Associazione Amici
del Rosario e numerosi devoti prove-
nienti da Catania e locali di Nicolosi,
con il Parroco Antonino Nicoloso. Pre-
senti i rappresentanti del Comitato diri-
genti diocesani GIAC, Altare Madonna
della Neve Etna.
La concelebrazione della Messa di rin-
graziamento nella Cappellina votiva,
sulla strada per l’Etna. La cappellina
che il Cardinale Dusmet ha fatto
costruire, come promesso, raccoglien-
do i fondi presso la Chiesa di Catania.
Il Card. Dusmet volle la costruzione
della cappellina come disse parlando
dalla panchina del Casino dei Civili,
prossima al Municipio di Nicolosi, “Io
sono con Nicolosi ... io mi affretterò di
illustrare alzandovi acconcia cappelli-
na”.
La cronaca dell’epoca racconta che
l’Arcivescovo, Dusmet, sin dal 20
maggio 1886, onde evitare pericoli a
causa di ulteriori crolli, come nel 1883,
nella Chiesa Madre di Nicolosi, fece
approntare all’aperto una cappella di
legno col SS Sacramento.
Il 24 maggio, poiché la lava procedeva
nel devastante scorrimento verso l’abi-
tato, portò da Catania la reliquia col
Velo di S. Agata.
In processione giunse a poca distanza
dal fronte lavico. Qui giunto, in pre-
ghiera rivolse la Sua invocazione: “O
gloriosa Vergine e Martire S. Agata
...invocate dal cielo pietà verso noi
minacciati da tanto flagello; stendete il
vostro braccio, impedite che la lava pro-
lunghi il suo corso e fate che cessi l’e-
ruzione che minaccia questo lembo
della vostra diocesi ... “
Le autorità prefettizie tuttavia il 30
maggio ordinarono lo
sgombero di Nicolosi
perché la lava aveva
ormai lambito le pri-
me case. Nei giorni
seguenti la colata
lavica progressiva-
mente si fermò e le
autorità consentirono
il rientro degli abitan-
ti il 13 giugno.
Tutte queste immagini sono
state rivissute nel pellegrinag-
gio di quest’anno con lo scena-
rio dell’Etna, per coincidenza,
in spettacolare eruzione som-
mitale.
Nella sopraggiunta oscurità
serale il Canto “Inneggiamo alla
martire invitta ...” è risuonato
ancora una volta ai piedi del-
l’Etna e concluso con la fidu-
ciosa invocazione dei devoti ...
“cittadini evviva Sant’Agata”.
Lodevole iniziativa dei devoti di
Catania, per non affievolire il
ricordo dell’evento prodigioso e
della protezione di Sant’Agata,
auspice nell’occasione il Beato
Dusme.
Salvatore Di Mauro
Prospettive - 5 giugno 2016 9
DIOCESI
9
Sotto un velodi protezione
Nicolosi. Memoria del pellegrinaggio del Beato Card. Dusmet, durante l’eruzione dell’Etna del 1886
“Aiutami a vivere” è
il titolo del Con-
corso artistico-letterario-multime-
diale promosso dal Centro Aiuto
alla vita “San Domenico Savio”
dell’oratorio salesiano di Barriera
per la scuola primaria (classi quarte
e quinte) e secondaria di 1° grado.
Il concorso, in coerenza con le indi-
cazioni del MIUR sull’educazione
alla cittadinanza attiva, si è posto
l’obiettivo di sviluppare negli alun-
ni un’etica della responsabilità, sen-
sibilizzandoli alla promozione della
vita nascente e alla solidarietà nei
confronti di bambini, mamme e
famiglie in difficoltà, e a renderli
consapevoli che ogni bambino ha
diritto a nascere e vivere, ed è un
“dono” di Dio per la sua famiglia e
l’intera società civile ed ecclesiale.
Gli alunni erano chiamati a realiz-
zare elaborati secondo 3 sezioni:
letteraria, arte ed immagini, multi-
mediale.
La risposta delle scuole è stata
ampia; hanno aderito da Catania,
Italo Calvino, Maria Ausiliatrice,
Parini, Pizzigoni, San Francesco di
Sales, San Giorgio, San Giovanni
Bosco e dal resto della provincia:
Leonardo da Vinci (Misterbianco),
Marconi (Paternò), Mazzini (Adra-
no), Tomasi di Lampe-
dusa (Gravina); 11 gli
istituti scolastici di cui
8 statali e 3 paritari, 7
operanti a Catania e 4 in
provincia, 8 le scuole
primarie e 4 le seconda-
rie di 1° grado (La Cal-
vino partecipa con
ambedue), con il coin-
volgimento di ben 34
classi e oltre 600 alunni,
oltre ai docenti referenti
per ogni classe e/o isti-
tuto. Gli elaborati sono stati valuta-
ti da professori e giovani competen-
ti nei vari ambiti; in campo lettera-
rio Lucia De Blasi, Cristina Di Sal-
vo, Rosella Acunto, Giuseppina
Musco, Vanessa Buetto e Claudia
Merlino; nell’ambito artistico Gra-
zia Celi, Andrea Strano e Katia
Bua; nel multimediale Antonella
Lupo, Salvo Borgesi e Davide Rapi-
sarda.
La manifestazione conclusiva per la
premiazione degli istituti scolastici
partecipanti e dei vin-
citori (i primi 3 classi-
ficati per ogni catego-
ria) ha avuto luogo la
sera di sabato 7 maggio
durante i festeggia-
menti in onore di San
Domenico Savio, santo
degli adolescenti, delle
culle e delle mamme in
attesa.
A.B.
ORATORIO SALESIANO BARRIERACAV “AIUTAMI A VIVERE”
Domenica 22 maggio si
è svolto il pellegrinag-
gio giubilare a Noto promosso dal-
l’Ufficio Pastorale Migrantes della
diocesi, diretto dal diacono Giusep-
pe Cannizzo, con la partecipazione
di 100 rappresentati della comunità
srilankese etnea. Da Catania sono
partiti tre bus, di cui uno composto
solo da fedeli italiani, tra gli altri
presenti anche fedeli polacchi e
colombiani.
Il gruppo di pellegrini dopo la visita
alla Basilica del SS. Salvatore con
annessa Cantoria e torre Belvedere
con vista panoramica sul Val di Noto
ha proseguito con l’itinerario musea-
le della Chiesa di Montevergine e
della Chiesa di San Domenico con
annessa mostra sull’arte sacra. Itine-
rario barocco che si è concluso, pri-
ma del pranzo, nella Cattedrale di
San Nicolò con la celebrazione della
Santa Messa.
Nel pomeriggio è seguita la visita al
Santuario di San Corrado Fuori le
mura, luogo suggestivo ed isolato,
un’oasi di pace per i pellegrini. Il
santuario che dista 5 km da Noto è
costruito nella cosiddetta “Valle dei
miracoli” cosi chiamata perché fino
al 1351 fu il luogo di eremitaggio di
S. Corrado Confalonieri, Patrono
della Città di Noto. Si arriva al pic-
colo santuario, dalla facciata in stile
barocco, dopo aver percorso un viale
pieno di vegetazione. L’interno, ric-
camente decorato, custodisce una
statua in marmo di S. Corrado dello
scultore G. Pirrone (questa è posta
nella vera “Grotta di S. Corrado”,
dove lui pregava e faceva penitenza),
una tela della Madonna col Bambino
di Sebastiano Conca (1759), un Cro-
cifisso ligneo (sec. XVIII) e il corpo
di S. Leonzio Martire. All’interno
dell’Eremo vi è pure un museo che
raccoglie ex-voto dei fedeli. In sera-
ta, infine, il gruppo è rientrato a
Catania al termine di un’intensa
giornata di spiritualità all’insegna
della convivialità e della gioia cri-
stiana.
Un sentiero di santità
Migrantes, pellegrinaggio giubilare a Noto
XVI Settimana Biblica 11-14 luglio 2016
Foto Paolo CampisiFoto Paolo Campisi
La pedagogia della misericordia
nel Nuovo testamento
Nell’anno giubilare indetto da
Papa Francesco, cosa significa in
concreto per i cristiani essere oggi
testimoni autentici della miseri-
cordia di Dio? Si può riconoscere
una reale continuità tra quanto è
narrato dei primi seguaci di Cristo
e la vita delle nostre comunità? La
domanda in certo modo propone
la dibattuta questione della conti-
nuità storica e teologica tra i
discepoli di Gesù, prima e dopo la
sua risurrezione. La ricerca recen-
te, oltre le polemiche degli ultimi
decenni che contrapponevano il
regno di Dio e la chiesa, si va atte-
stando su riflessioni più ponderate
che colgono i legami e le relazio-
ni che collegano Gesù ai Vangeli e
il suo insegnamento alla vita della
Chiesa primitiva. Ripercorrere i
tratti, le peculiarità e le tappe che
i Vangeli, gli Atti, l’insegnamento
di Paolo e le testimonianze delle
lettere apostoliche ci tramandano
sul discepolato, ci permette di
conoscere la pedagogia della
misericordia voluta da Gesù e
consegnataci dalle diverse tradi-
zioni. Lo studio delle Scritture, al
servizio della Parola, continua a
offrire inesplorati tesori di sapien-
za per le sfide ecclesiali del nostro
tempo.
Il Centro Biblico Diocesano Ver-
bum Domini, offre una Settimana
biblica per approfondire questi
temi, secondo un collaudato cam-
mino di studio e di preghiera.
Sono coordinati da don Giuseppe
Bellia, direttore del Centro bibli-
co, da don Paolo Fichera, pedago-
go e docente allo Studio Teologi-
co San Tommaso di Messina e da
don Giuseppe De Virgilio biblista.
Come sempre l’iniziativa è diretta
a presbiteri, diaconi, religiosi,
catechisti, insegnanti di religione
e a quanti hanno il desiderio di
crescere nella conoscenza della
Parola.
Gli incontri iniziano lunedì 11
luglio (ore 15,30) e si concludono
giovedì 14 luglio (ore 12,30).
Si svolgeranno presso la Casa
Generalizia delle Suore Domeni-
cane del Sacro Cuore di Gesù, in
Via S. Nullo 46, sulla circonvalla-
zione di Catania (direzione
Ovest). Sono disponibili 50 came-
re. Il costo della pensione è di 40
. in doppia e di 45 . per la sin-
gola. Il costo dei singoli pasti è di
13 . L’iscrizione rimane invaria-
ta ( . 20). La richiesta dovrà per-
venire in tempo utile al diacono
Giuseppe Gangemi, all’indirizzo
di postaelettronica: iosegange-
[email protected] (oppure telefo-
nando al 340.2618916). Gli Aspi-
ranti Insegnanti di Religione
(che riceveranno l’attestato),
devono scrivere al diacono Carlo
Pappalardo, all’indirizzo: car-
specificando: cognome, nome,
data e luogo di nascita e nr. di
telefono (oppure telefonare allo
095 435863, dalle 20,00 alle
22,00).
®
Seguire Gesù
nella comunità
dei discepoli
Dolore
Una donna, una bara, un corteo.Sono gli ingredienti di base del rac-conto di Nain che mette in scena lanormalità della tragedia in cui sirecita il dolore più grande del mon-do. Quel buco nero che inghiotte lavita di una madre, di un padre priva-ti di ciò che è più importante dellaloro stessa vita. Quel freddo improv-viso e spaventoso che ti stringe lagola e sai che d’ora in poi niente saràpiù come prima.Quella donna era vedova, aveva soloquel figlio, che per lei era tutto. Duevite precipitate dentro una sola bara.Quante storie così anche oggi, quan-te famiglie dove la morte è di casa.Perché questo accanirsi, questa dis-misura del male su spalle fragili? IlVangelo non dà risposte, mostra soloGesù che piange insieme alla donna,e sono due madri che piangono, sonodue vedove. Gesù non sfiora il dolo-re, penetra dentro il suo abisso insie-me a lei. Ritorniamo alla Parola di
Dio.
Esperienza
S. Giovanni ci comunica il fonda-mento della nostra vita: il Verbo, chedal principio è presso Dio, si è fattocarne ed ha posto la sua dimora inmezzo a noi. Si tratta di un testomirabile, che offre una sintesi di tut-ta la fede cristiana. Dall’esperienzapersonale di incontro e di sequela diCristo, Giovanni, che la tradizioneidentifica nel «discepolo che Gesùamava» , «trasse un’intima certezza:Gesù è la Sapienza di Dio incarnata,è la sua Parola eterna fattasi uomomortale». Colui che «vide e credet-te» aiuta anche noi a poggiare il
capo sul petto di Cristo , dal qualesono scaturiti sangue ed acqua, sim-boli dei Sacramenti della Chiesa.Seguendo l’esempio dell’apostoloGiovanni e degli altri autori ispirati,la Chiesa si lascia guidare dallo Spi-rito Santo per poter amare sempre dipiù la Parola di Dio. «In principio era il Ver-
bo, e il Verbo era pressoDio e il Verbo era Dio…e il Verbo si fece carne». La novità della rivela-zione biblica consistenel fatto che Dio si faconoscere nel dialogoche desidera avere connoi. La Costituzione dogma-tica Dei Verbum avevaesposto questa realtàriconoscendo che «Dioinvisibile nel suo grandeamore parla agli uominicome ad amici e siintrattiene con essi, perinvitarli e ammetterlialla comunione con Sé».Ma non avremmo anco-ra compreso a sufficien-za il messaggio del Pro-logo di san Giovanni seci fermassimo alla con-statazione che Dio sicomunica amorevol-mente a noi. In realtà ilVerbo di Dio, medianteil quale «tutto è statofatto» e che si «fececarne» , è il medesimo
che sta «in principio». Se qui avver-tiamo un’allusione all’inizio dellibro della Genesi, in realtà siamoposti di fronte ad un principio dicarattere assoluto e che ci narra lavita intima di Dio. La Parola è real-mente da sempre, e da sempre eglistesso è Dio. Dunque, non c’è mai
stato in Dio un tempo in cui non cifosse la Parola.
Comunione
Nel cuore della vita divina c’è lacomunione, c’è il dono assoluto.«Dio è amore» , dirà altrove lo stes-so Apostolo, indicando «l’immagine
cristiana di Dio eanche la conseguenteimmagine dell’uomoe del suo cammino».Dio si fa conoscere danoi come mistero diamore infinito in cui ilPadre dall’eternitàesprime la sua Parolanello Spirito Santo.Perciò il Verbo, chedal principio è pressoDio ed è Dio, ci rivelaDio stesso nel dialogodi amore tra le Perso-ne divine e ci invita apartecipare ad esso.Pertanto, fatti adimmagine e somi-glianza di Dio amore,possiamo comprende-re noi stessi solo nel-l’accoglienza del Ver-bo e nella docilitàall’opera dello SpiritoSanto. È alla luce del-la Rivelazione operatadal Verbo divino chesi chiarisce definitiva-mente l’enigma dellacondizione umana. È necessario rilevare
quanto è stato affermato dai Padrisinodali in relazione alle diversemodalità con cui noi utilizziamo l’e-spressione «Parola di Dio». Si è giu-stamente parlato di una sinfonia del-la Parola, di una Parola unica che siesprime in diversi modi: «un canto apiù voci». I Padri sinodali hanno par-lato a questo proposito di un uso ana-logico del linguaggio umano in rife-rimento alla Parola di Dio. In effetti,questa espressione, se da una parteriguarda la comunicazione che Diofa di se stesso, dall’altra assumesignificati diversi che vanno attenta-mente considerati e relazionati fraloro, sia dal punto di vista dellariflessione teologica che dell’usopastorale. La Parola indica origina-riamente la Parola eterna, ossia ilFiglio unigenito, generato dal Padreprima di tutti i secoli e a Lui consu-stanziale: il Verbo era presso Dio, ilVerbo era Dio. Ma questo stesso Ver-bo, afferma san Giovanni, si «fececarne» ; pertanto Gesù Cristo, natoda Maria Vergine, è realmente il Ver-bo di Dio fattosi consustanziale anoi. Dunque l’espressione «Parola diDio» viene qui ad indicare la perso-na di Gesù Cristo, eterno Figlio delPadre, fatto uomo. Inoltre, se al cen-tro della Rivelazione divina c’è l’e-vento di Cristo, occorre anche rico-noscere che la stessa creazione èanche essenzialmente parte di questasinfonia a più voci in cui l’unico Ver-bo si esprime. Dio ha comunicato lasua Parola nella storia della salvezza,ha fatto udire la sua voce; con lapotenza del suo Spirito «ha parlatoper mezzo dei profeti» .
P. Angelico Savarino
Prospettive - 5 giugno 201610
Riflessioni sul Vangelo
Un augurio finale che Paolo fa agli
ebrei è che il Dio della pace, il quale ha
ricondotto dai morti il Pastore grande
delle pecore, in virtù del sangue di una
alleanza eterna il Signore nostro Gesù
Cristo, renda gli ebrei perfetti in ogni
bene, perché possano compiere la sua
volontà, operando in loro ciò che a lui è
gradito per mezzo di Gesù Cristo, al
quale sia gloria nei secoli dei secoli,
Amen.
Esorta ancora i fratelli ad accogliere
questa parola di esortazione, per questo
motivo ha scritto loro brevemente. Dà
la notizia che il “nostro fratello Timoteo
è stato rilasciato”. La gioia di Paolo è
che se Timoteo “arriva abbastanza pre-
sto” li potrà rivedere insieme a lui.
Chiede che salutino tutti i loro capi e
tutti i santi, loro invece ricevano i saluti
da “quelli dell’Italia”. Augura che la
grazia sia con tutti loro.
L.C.
San Paolo in briciole
DIO HA VISITATO IL SUO POPOLO
Saluti finali Ebr 13,20-25
Ogni gesto d’amore avvicina a Dio
Paolo dichiara apertamente e con forza
l’origine del suo Vangelo: “Non segue un
modello umano”. Non è quindi da confon-
dere con ciarlatanerie e spacciatori di
favole. Infatti non lo ha “ricevuto” né lo
ha “imparato da uomini” ma l’ha appreso
direttamente “per rivelazione di Gesù Cri-
sto”. La prova provata è proprio la sua
vita precedente nel Giudaismo: “persegui-
tavo ferocemente la Chiesa di Dio e la
devastavo, superando nel giudaismo la
maggior parte dei miei coetanei e conna-
zionali, accanito com’ero nel sostenere le
tradizioni dei padri”. Avuta la rivelazione
da Dio si mette subito all’opera annun-
ciando il suo Figlio in mezzo alle genti,
senza chiedere consiglio a nessuno. Con
questa dichiarazione rivendica Paolo sia
la verità del suo messaggio sia la sua auto-
nomia nel compiere la volontà di Dio in
favore delle genti. Non perché non vuole
dipendere dalle autorità ma per sottoli-
neare l’ubbidienza a Dio nel compiere la
sua volontà che è quella di salvare le gen-
ti, che tutti conoscano il suo Figlio, venuto
nel mondo per insegnare come si ama e
come si deve servire, in una sola parola
come si deve essere nel mondo. Il popolo è
sensibile a questa presenza: la compassio-
ne di Gesù e il suo essere a disposizione
della gente dà al popolo i segni della pre-
senza straordinaria di Dio: “Un grande
profeta è sorto tra noi” e “Dio ha visitato
il suo popolo”. L’autonomia di agire, la
compassione nei confronti degli altri, l’a-
gire secondo la volontà di Dio è equivalen-
te all’azione profetica di Elia che si trova
a discutere con la vedova di Sarepta. Alla
quale prima chiede di dargli da mangiare
e poi, trovandosi di fronte alla morte di
suo figlio, lotta con Dio rimproverandogli
di farlo venir meno alla sua azione profe-
tica: “Signore, mio Dio, vuoi fare del male
anche a questa vedova che mi ospita, tan-
to da far morire il figlio”. Il Signore con la
risurrezione del figlio convalida l’azione di
Elia: “Ora so veramente che tu sei uomo
di Dio e che la parola del Signore nella tua
bocca è verità”. Questa è l’azione del cre-
dente.
Leone Calambrogio
X DOM T.O. / C - 1Re 17,17-24; Sal 29/30,2.4-6.11-12; Gal 1,11-19; Lc 7,11-17
DIOCESI
Il miracolo è stare accanto a chi soffre, lasciandosi ferire da ogni gemito e urgenza
Il nostro concittadinomons. Giovanni Lanzafa-
me, tanto legato alla nostra comune ter-ra natìa, è stato nominato commissariodella straordinaria esposizione storico-artistica del “Barocco in processione” aSiviglia, la città andalusa celebre per lasua Settimana Santa e definita la capi-tale mondiale della processione baroc-ca. Da Pasqua a Corpus Christi, damaggio a dicembre, vare delle imma-gini della Vergine attraversano il centrostorico con i loro passi catechistici edevozionali.Da martedì 17 a martedì 31 maggio,saranno esposte 20 gigantografie,stampe e modelli in miniatura dei fer-coli processionali più belli di Sicilia eCalabria, tra i quali i calabresi “MammaNostra” di Bivongi e Santi Cosma eDamiano di Riace, la Madonna delSoccorso di Napoli, il San Sebastiano diMistretta (ME), l’Annunziata e il Bat-tesimo del Signore a Napoli, , la Vergi-ne di Trapani, così pure le prezioseminiature della Virgen de los Reyes,
dell’Acqua santa Villaverde del Rio e laVirgen del Rocio. Una speciale attenzione è stata data allenostre candelore agatine, una dellequali, il cereo dei betturiari-bettolieri-vinai, è esposta con una bella miniatu-ra di un metro al centro della sala dellachiesa della Santa Caridad dove padre
Gianni è parroco. Varieminiature di fercoli e sta-tue processionali, circa20, sono molto ammiratefin dai primi giorni diesposizione. “A Catania e provincia”commenta mons. Lanza-fame “i fercoli hanno unaloro particolarità perchésono stati costruiti inargento cesellato, comeper esempio quelli di San-t’Agata, Santa Lucia,Santa Venera, SantaAgrippina; sono unichenel loro genere le cande-lore catanesi, enormi lam-
padari con sculture in legno di angeli,santi e simboli cristiani.La mostra espone una scenograficaarchitettura barocca fatta di chiese,case e palazzi monumentali, fontane,piazze, cortili, giardini che troviamo aRoma (con “i miracoli di catechesicreati dall’arte del Bernini, del Borro-
mini, del Fontana, ecc.), Napoli, Cata-nia, Palermo: sono luoghi privilegiatiper le processioni solenni che hanno alcentro sempre l’immagine del Signore,della Vergine e dei Santi. “Attraversoincisioni antiche” spiega padre Gianni“possiamo scoprire le spettacolariarchitetture erranti, le celebri macchineprocessionali della Roma papale. Cosìil Crocifisso di San Marcello, dellaMisericordia dei Servi di Maria, dellaVergine del Carmelo, di Santa Maria inVia, del Rosario a Santa Maria admartyres (Pantheon), ecc.. Dal Vaticanoè venuta fuori la Macchina di Sant’An-na con l’adolescente Maria. A Romatutte le processioni erano seguite sem-pre da grandi ordini religiosi, confra-ternite, clero, cardinali. A Napoli son-tuose sono le sculture processionalicon base barocca in oro fino dell’Ad-dolorata di Verzella di Secondigliano odella Madonna Immacolata del GesùVecchio venerata da Papa Francesco odella Vergine del Soccorso nel cuore deiquartieri spagnoli. Nel 18° secolo si
estende per volontà di Sant’AlfonsoMaria de’ Liguori la tradizione prese-pistica napoletana ancora viva nelquartiere degli artigiani di San GregorioArmeno...In Sicilia le produzioni arti-stiche fioriscono con stile originalecon la costruzione dei fercoli in argen-to o oro puro, in legno o marmo fintodorato...a San mauro Castelverde,Palermo, Caltavuturo, MontemaggioreBelsito, Corleone, Bivona, Gangi,ecc.”.La mostra sivigliana nell’anno santogiubilare della Divina Misericordiavuol dare un messaggio attraverso labellezza e la santità per “raggiungerel’esercizio del lavoro della Misericordiacome lo è stato il venerabile maestroMiguel de Manara fondatore nel seco-lo d’oro dell’Hospital de la Santa Cari-dad”, la quale assieme all’AccademiaMariana Siciliana e alla Caja Rural hadato la massima disponibilità per lostraordinario evento.
Blanc
Prospettive - 5 giugno 2016 11
L’Italia barocca vista oltralpeSiviglia esposizione “Barocco in processione”
Al Castello di Leucatia, uneloquente dialogo, quello
tra i convegnisti favorevoli al fascinodella futuristica infrastruttura e la vul-canica giornalista Stefania Bonifacio,conduttrice della manifestazione Ponte
sullo Stretto, viene introdotto dalresponsabile dott.Vincenzo Stancanel-li.Posto nel calendario 2015/2016 dellaBiblioteca ‘Livatino’, martedì 3 mag-gio, organizzatore dell’evento l’Asses-sorato al Decentramento che in colla-borazione con l’Associazione cultura-le ‘L’Elefantino’ ha sentito il parere deisostenitori e dei detrattori del progetto.Nell’introduzione fatta dalla giornalistaBonifacio (responsabile del polo didat-tica di storia della Sicilia) la proiezionedel video ha scaldato l’uditorio: il pon-
te virtuale preliminare elaborato dallasocietà Salini-Impregilo mostra il col-legamento stabile tra Cannitello inCalabria e Ganzirri in Sicilia, median-te la realizzazione di un ponte sospesocon due corsie stradali più una di emer-genza per ogni senso di marcia e duebinari di traffico ferroviario.A mo’ di talk show c’è stata la proble-matica aperta dal primo relatore, ilperito tecnico ‘ANAS’ di Messina,Angelo Papalia. Egli visibile anche suface book - ponte Infrastrutture Svilup-po Sud -, ha stimolato l’interesse neinumerosi partecipanti. Questa la suaragione per la quale credere al pianoeconomico approvato dalla società‘Stretto di Messina’ Spa, il 29 luglio2011: il progetto comporta nuoviapprofondimenti e verifiche anche
dopo la decisone dell’U-nione Europea, ottobre2011, che ha escluso ilponte sullo Stretto tra leopere pubbliche destinatea ricevere finanziamenticomunitari. È apparsointanto utile far notare cheil 1º marzo del 2013 il
contratto di appalto è
decaduto (Legge
221/12). Il tecnico, pro-penso a incoraggiare ilprogetto, avverte i presenti che quandonel 1981 la società ‘Stretto di Messina’ha progettato l’opera, ha iniziato adacquisire tutti gli studi precedenti residisponibili e in particolare il progetto acampata unica di m.3.300 redatto dalGruppo Ponte Messina. Papalia ricorda
che il colossale lavoro di analisi stati-stiche, di dettaglio e progettazionigenerali, approdò nel 2002 all’attualeprogetto preliminare che fu messoquindi in appalto.È modestamente detto da Papalia, altalk show: <<Il costo complessivo del-l’opera, che ammonterebbe a 8,5miliardi di euro, è reperibile sul merca-to senza il co-finanziamento europeo:una spesa che verrà unicamente soste-nuta dallo Stato e da enti privati>>.Il rischio d’infiltrazione della crimina-lità è l’intervento dell’avvocato Alber-to Pistone, il quale ha esaminato l’a-spetto legato alla realizzazione dell’o-pera pubblica Ponte sullo Stretto di
Messina e i rischi di corruzione, con-cussione e/o infiltrazioni mafiose col-legati agli appalti e subappalti, allaluce del pensiero di don Sturzo. Il rela-tore ha messo in evidenza che lo stru-mento individuato dal sacerdote calati-no durante la propria esperienza ammi-nistrativa per contrastare il fenomenocorruttivo consisteva nel rendere l’atti-vità dell’Ente pubblico accessibile aicittadini, il Municipio trasparente
come il cristallo. Si adoperò in tale sen-so con anticipo di oltre mezzo secolorispetto alle norme repubblicane. Eglistilò anche un decalogo di buon com-portamento del “buon amministratore”ricco di preziosi e ancora attuali sugge-
rimenti.In epilogo, trattando dell’op-portunità di una riconsidera-zione del progetto, quale signi-ficato attribuire alla messa inopera del progetto? Una rispo-sta è data dal moralista AngeloConsolo, associato CIS diRoma. Egli prende in esame lalettera di Luigi Sturzo: Il ponte
calabro-siculo (6 luglio 1954)e ritiene che questa sia l’e-spressione della perfetta matu-
rità del senatore siciliano. Questa ladichiarazione di Consolo: <<Sonorimasto profondamente e positivamen-te colpito dalla lettera che quest’annopubblico in appendice al volume: Pon-
te sullo Stretto? Essa è una risposta alladomanda “Ponte” posta dal “ForumInternazionale”, il 6 luglio 1954. Stur-zo ha scritto che il progetto era valido serispondeva a criteri di economicità deicosti e di promozione dello sviluppodella Sicilia>>.Il nuovo originale tassello che vienefuori dalla ricerca di Consolo porta amettere in risalto aspetti e tematichepoco noti del sociologo calatino, checontinua ad arricchire il suo profilo diuomo di azione e di pensiero.Secondo il moralista questa attentavalutazione è data dal recuperare lamemoria di un episodio del periodo piùpromettente per l’attuazione del ponte,coincidente con il 1968, nel momentoin cui sei progetti furono approvati dal-la Regione Siciliana. Tra questi il pre-giato progetto del catanese GiuseppeFichera, del quale lui si dichiara ildepositario dei quaderni. Consolo èconvinto che se Sturzo (26 novembre1871 – 8 agosto 1959) avesse potutoconoscere il progetto di Fichera avreb-be dato il plauso.
A.C.
Un convegno al Castello di Leucatia sul progetto Ponte sullo Stretto
“La mafia, un affarenel malaffare... La
convenienza della legalità”. è stato iltitolo del convegno promosso dalComune di Sant’Alfio con il coin-volgimento degli studenti e delledelegazioni dei ragazzi sindaci,coordinati dal Preside GiuseppeAdernò. Gli studenti hanno avutouna lezione speciale introdotta dalSindaco Giuseppe Nicotra e sonointervenuti l’On. Nello Musumeci,presidente della Commissione Anti-mafia all’ARS, il comandate deiCarabinieri di Giarre, Cap. GiacomoMoschella, il Consigliere comunaledi Riposto, Ezio Raciti, il presidentedell’ASAEC di Catania, GiovanniBonanno,L’iniziativa promossa dal presidentedel Consiglio comunale RenatoFinocchiaro in collaborazione conl’assessore Laura Leonardi, è stata
coordinata dalla giornalista MariaBella.La proiezioni di spezzoni di docu-mentari sulle stragi di Palermo eCapaci hanno reso diretto il contattocon gli eventi ed il messaggio ricor-rente è che la mafia si può vincere.Va combattuta a partire dalle scuoleelementari, con incontri periodici ecome stato realizzato alcuni anni
anche attraverso il videogioco dellalegalità “Legalopoli”, che consenteai ragazzi di apprendere, giovando,che la legalità è sempre vincente.Oggi il volto e il vestito della mafiaè cambiato, anche gli affari hannocampi diversi di azione. Occorre chei ragazzi aprano gli occhi e si senta-no protagonisti del cambiamento.L’unico rimedio per contrastare la
criminalità organizzatadi ogni tipo è la cultura;le testimonianze di oggi,infatti, ci hanno confer-mato che bisogna essereper lo Stato e non controdi esso. Avere il corag-gio della denuncia e unareale fiducia nell’opera-to delle Forze dell’Ordi-ne.
®
Sant’Alfio. La legalità vince sempre
Valutare economicità e sviluppo della Sicilia
Prospettive - 5 giugno 201612
RUBRICHE
Magnifica edizione de La
Sonnambuladi Vincenzo
Bellini in scena al Teatro Massimo di
Catania a lui dedicato, impreziosita dalla
riproduzione delle scene progettate e
allestite da Alessandro Sanquirico per la
prima assoluta (Milano, teatro “Carcano”,
6 marzo del1831). L’illustre musicologo
Francesco Degrada segnalò sapiente-
mente, a suo tempo, l’aspetto arcadico
pastorale dell’intreccio da cui scaturisce la
vicenda morale e sentimentale di Amina
ed Elvino, che induce a considerazioni
varie.
Bellini stese e licenziò Sonnambula, con
euforica felicità, in soli due mesi mentre
soggiornava sullago di Como, ospite del-
la villa dei Conti Lucini Passalacqua, vici-
no all’abitazione di Giuditta Turina, gio-
vane signora con cui intratteneva una rela-
zione sentimentale. A dirla tutta, gli era
stata commissionata un’opera ispirata ad
Hernani di Victor Hugo, ma la censura
austro-lombardo-veneta indusse ad
abbandonare il progetto e puntare su una
storia innocente. Il libretto, tratto da La
Somnambule ou L’arrivée d’un nouveau
seigneure ilballet-pantomimediEugène
Scribe e Pierre Aumer (1827) daLa Som-
nambule, comédie-vaudeville dello stes-
so Scribe eGermain Delavigne (1819) fu
affidato a Felice Romani; Bellini utilizzò
parte della musica già composta perHer-
nani; con il concorso dello stesso Bellini,
Romani apportò numerosi ironici cam-
biamenti, sui quali ben ci informa Degra-
da. Sonnambula entrò subito di prepo-
tenza nel più accreditato repertorio lirico,
ed oggi ad essa ci accostiamo con tale
consapevolezza, ma in virtù di cosa otten-
ne questo immediato successo?
L’argomento: il sonnambulismo. Distur-
bo conosciuto da sempre, cui vennero dati
significati e spiegazioni mistico-misteri-
ci, venne studiato da metà Ottocento, ben
dopo il 1831 quindi; nella letteratura
gotica europea e in quelle antiche è tratta-
to con originalità e sensazionalismo: pre-
so a spunto di un’opéra-comique incuriosì
e stuzzicò anche per la combine tra remi-
niscenze e novità
arcadico-pastorali.
A conferma e soste-
gno della nostra tesi,
citiamo il racconto
La donna e il pae-
saggio, scritto da
Stefan Zweig nel
1922, influenzato
dalle teorie psi-
canalitiche di Freud,
che ha per spunto il
sonnambulismo.
Il libretto. Condiziona-
to o convinto dai modelli di riferimento,
Romani inclina a scelte linguistiche lette-
rarie originali: proprio la somma dei limi-
ti letterari riconosciuti e chiosati da molti
è il punto di forza per il quale Sonnambu-
la fu sin dal primo momento considerata
un unicumdi assoluto fascino e originali-
tà.
La musica. Bellini, con grande sicurezza
compositiva, non lesinò duetti e cabalet-
te assecondando le pretese del compe-
tente pubblico dell’epoca; il coro,
poi, alla greca(ovvero come nelle
tragedie greche) per esprimere stati d’a-
nimo, auspici, commenti, solidarietà ai
protagonisti. La straordinaria vena melo-
dica creativa del nostro gli fece inventare
gorgheggi prolungati, di ardua estensione
che stupì e mandò in visibilio.
Insomma, un capolavoro. Il “Bellini” per
questa produzione ha puntato, politica che
approviamo, sui giovani: regista Ales-
sandro Londei, specialista di Sonnam-
bula da lui allestita, con favore e consen-
so di pubblico e critica,
per il concorso vocale
“Toti dal Monte” di
Treviso nel 2014, poi al
“Comunale” di Ferrara
e all’“Alghieri” di
Ravenna nel 2015;
direttore d’orchestra
Sebastiano Rolli; nei
ruoli: Irina Dubrosv-
skaya (Amina), Jesus
Leon (Elvino), Giulia
Semenzato (Lisa),
Sonia Fortunato
(Teresa), Dario Russo
(Rodolfo), Alessan-
dro Vargetto (Alessio), Riccardo
Palazzo (un notaro). Il cast ha ben meri-
tato i calorosi applausi a scena aperta e a
termine di rappresentazione: le due riva-
li, Amina e Lisa, in serrata contesa dram-
maturgico-vocale, vincente e svettante la
prima alfine per il previsto lieto fine
comique e le note assegnatele da Bellini;
Teresa ben inserita protettiva e puntuale a
“mettere le cose a posto”; Rodolfo auto-
revole in scena come vuole il ruolo.
Carlo Majorana Gravina
Era una leggiadra bellezza,
perla rara di Sicilia: le sue
qualità fisiche competevano dignitosa-
mente con quelle morali. Dotata di mitez-
za e pazienza, di temperanza e di ogni vir-
tù, sarebbe stata la nostra amica del cuo-
re ideale. A lei avremmo potuto confida-
re ogni sorta di segreto e ogni turbamen-
to dell’animo. La sua forza interiore era
paragonabile a quella di un’asceta, la sua
bellezza esteriore avrebbe sconvolto
anche il più casto cavaliere. Di lei si inna-
morò perdutamente il Delfino di Francia
nel lontano secolo XIV. Il suo nome era
Angelina.
Quella mattina avevo concluso un labo-
ratorio di storia della Sicilia a Brolo (ME)
al Palazzo Germanà, dimora del secolo
XVIII, con gli alunni dell’Istituto Com-
prensivo di Tortorici (ME). Il tema scelto
dalla scolaresca era stato “Miti e leggen-
de di Sicilia” con le relative animazioni da
parte degli studenti che con particolare
intensità si erano appassionati agli argo-
menti trattati e ne avevano interpretato i
personaggi: il ratto di Proserpina, Alfeo e
Aretusa, Aci e Galatea, Donnavilla lega-
ta alla grotta del promontorio di Tindari,
Ruggero II e il miracolo legato alla fon-
dazione della Cattedrale di Cefalù. Erano
trascorse due ore e il nostro incontro
didattico volgeva al termine, lasciando
nell’animo dei ragazzi un acceso deside-
rio di ritornare in quella magnetica dimo-
ra che come una sorta di macchina del
tempo ci permetteva di fare viaggi virtua-
li nel passato, quando una delicata voce
femminile richiamò la nostra attenzione:
<<Aspettate, vi prego non andate via!>>
Chi ha parlato?- ci chiediamo sorpresi.
<<Non abbiate timore -continua ancora
quella voce misteriosa- sono Angelina,
figlia del conte di Castiglione di Sicilia,
meglio conosciuto come Ruggero di
Lauria e mi piacerebbe se rimaneste
ancora qualche minuto, perché desidero
raccontarvi la mia storia>>.
Urrah!!- esclamano felici i ragazzi, pen-
sando che si trattasse di un espediente
messo in atto dalla sottoscritta come sor-
presa finale del laboratorio didattico.
Appare così un’incantevole ragazza
vestita alla foggia medievale: una reticel-
la di seta teneva raccolti i suoi lunghi
capelli splendenti come il sole, un vestito
di broccato verde con ampie maniche le
scendeva morbidamente a mo’ di tunica,
arricciata sotto il seno e con bordature
dorate e disegni geometrici lungo i fianchi
e nella scollatura. Sembrava un’appari-
zione celeste, un angelo sceso tra noi mor-
tali, quando ancora quella misteriosa
creatura parlò: <<Vissi nel lontano seco-
lo XIV, quando la Sicilia venne vessata
dalla logorante guerra dei novant’anni
meglio conosciuta come ‘Vespro’>>.
Le professoresse erano incredule e stava-
no per svenire di fronte a quella insolita
materializzazione, gli studenti invece era-
no euforici.
<<Nel mio castello sito a Castiglione di
Sicilia accorsero vari cavalieri dalla lon-
tana Francia e tutti decantarono la mia
grazia e il mio fascino, ma io sono stata
sempre convinta che nella loro descrizio-
ne c’era molta esagerazione. Non mi sono
mai sentita particolarmente bella, non ho
mai usato orpelli e gioielli che potessero
alimentare la vanità, non ho mai cosparso
le mie membra di profumi che potessero
accendere lo stimolo olfattivo, anzi qual-
che volta ho provato disagio quando mi
venivano esternati poetiche adulazioni per
la mia persona. La fama della mia avve-
nenza venne all’orecchio del re di Francia
il quale immediatamente si innamorò di
me senza neanche conoscermi personal-
mente. E così l’augusto sovrano venne
clandestinamente a Castiglione e s’in-
fiammò d’amore tanto che mi chiese di
convolare e nozze. Poi scoppia la guerra
del Vespro e la Sicilia entra in rotta di col-
lisione con gli Angioini in una guerra che
sarebbe durata quasi un secolo>>.
Lei principessa non vide più il suo regale
pretendente?- chiede un alunna più che
incuriosita.
<<Il re fu costretto a tornare in patria ma
mi promise che entro sei mesi sarebbe tor-
nato avrebbe trasmesso come segnale del-
la sua presenza tre fuochi accesi sul Mon-
te Rotondo, colle che sovrasta il fiume
Alcantara. Era il 10 Agosto e a Castiglio-
ne si celebrava la festa di San Lorenzo;
quella sera le ragazze guardavano la vol-
ta celeste per scorgere qualche stella
cadente ed esprimere un desiderio.
Anch’io proiettavo lo sguardo in cielo,
sognando l’arrivo del mio principe azzur-
ro. Quella sera a cena i nostri convitati era-
no tutti allegri e dai loro discorsi appresi
un’informazione che mi allietò l’animo:
parlarono di un mendicante un po’ matto
che era giunto in queste contrade di Sici-
lia per prendere a ogni costo una cerva che
egli aveva ferito sei mesi prima e che non
era riuscito a portare via. I nostri ospiti si
sbellicarono dalle risate per le smorfie e le
parole strane di quel mentecatto, ma io
sola capii il significato di quella storia e il
mio cuore esultò di gioia. Era giunto a
Castiglione l’amato del mio cuore e si era
camuffato da mendico per non farsi rico-
noscere. Da quel momento invitai la mia
ancella a guardare sulla cima del monte
per scorgere il segnale luminoso: “Franca
vigghia si addumanu li tri fochi” e la mia
fedelissima stava con gli occhi puntati al
colle, quando scorse il segnale convenu-
to. Giunse furtivamente il mio principe,
salii in groppa al suo destriero e via per la
costa di Giardini Naxos, dove ci attende-
va una nave che ci portò in terra di Francia.
Prima di salpare lasciai un biglietto a mio
padre: “Si voi truvari to’ figghia Angelina
vattinni in Francia e la trovi riggina”.
E il buon re per ricompensare il prezioso
servigio di vigilanza della mia domestica,
fondò di fronte Castiglione il paese di
Francavilla…>>.
Che storia meravigliosa- esclamano gli
alunni… potrebbe raccontarcene un’al-
tra? <<Se n’autra storia vuliti sintiri u
prossimu numeru di Prospettive v’ata
accattari>>.
Stefania Bonifacio
Niente può ostacolare un vero amoreIndietro nel tempo intervistando Angelina da Castiglione di Sicilia
intervista
Vxentuno alunni della
terza classe dell’Istituto
d’Istruzione Secondaria Superiore ad
indirizzo nautico “Don Michele Are-
na” di Sciacca hanno effettuato, nella
scorsa settimana, una visita alla Base
Aeromobili della Guardia Costiera
etnea. I giovani ed interessati studenti,
accompagnati dal Prof. Santino Abate,
hanno preso contezza della particola-
re realtà operativa di un Reparto Volo
della Guardia Costiera, assistendo ad
alcune presentazioni sull’organizza-
zione, sulle attività ed i compiti istitu-
zionali del Corpo delle Capitanerie di
Porto. Dopo numerose domande,
soprattutto sulle caratteristiche e dota-
zioni dei mezzi aerei in servizio, gli
studenti hanno potuto osservare, da
vicino, l’aereo ATR42MP e l’elicotte-
ro AW139CP. Nella foto, l’intera clas-
se insieme al Comandante della Base
Aeromobili, Capitano di Vascello
Alfio Distefano ed al Comandante del
2° Nucleo Aereo, Capitano di Fregata
Roberto D’Arrigo ed ai Sottotenenti di
Vascello piloti Giorgio Calosso e Giu-
lio Perna.
®
Catania: l’Istituto “Don Michele Arena” di Sciaccain visita al Nucleo Aereo Guardia Costiera
Un mix di significati e spiegazioniAl Teatro Massimo di Catania “La Sonnambula”
mistico-misterici
Foto Giacomo Orlando