Lasciarsi coinvolgere NESIMA. problemi delle periferie · a 7 Era tutto previsto. Il flus-so di...

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a pagina 7 E ra tutto previsto. Il flus- so di migranti che nel- l’ultimo fine settimana si è riversato sulle nostre coste, con migliaia di persone sbarcate in diversi porti del- l’Isola era ampiamente prevedibile. Non erano previsti invece i continui e ravvicinati naufragi nel Mediterra- neo dove, in soli tre giorni, hanno perso la vita 700 persone, compresi 40 bambini. Un numero impressio- nante che è stato fornito dall’agenzia dei rifugiati dell’Onu, l’Unhcr. Fino- ra gli arrivi nel nostro Paese hanno toccato quota 47.740, il 4% in più rispetto allo stesso periodo del 2015. Il picco si è avuto nel precedente week-end, con lo sbarco di 7.200 migranti mentre a maggio sono giunte via mare in totale 19.819 per- sone. Numeri record che stanno intaccando il già precario sistema d’accoglienza. Ad oggi nelle varie strutture dislocate su tutto il territorio nazionale sono ospi- tate 119.294 persone (16mila in più rispet- to allo scorso anno). In maggioranza (86mila) presenti in strutture temporanee. Lombardia (16.482), Sicilia (13.869) e Veneto (10.427) sono le regioni con le più alte presenze di migranti. Eri- trei e nigeriani (11%) le nazionalità più rappresentate (Fonte Ansa). Ma ciò che preoccupa sono i numeri che riguardano gli arrivi dei minori stra- nieri non accompagnati. Una media di 1000 minorenni al mese sono arri- vati quest’anno in Italia secondo l’Unicef che ha anche annunciato come la cifra è destinata ad aumen- tare notevolmente nei prossimi mesi, esprimendo inoltre forte “preoccu- pazione per il numero di migranti e rifugiati morti nel corso della scorsa settimana nel Mediterraneo centrale, molti dei quali ritenuti minorenni non accompagnati”. “Le storie che ho personalmente sentito da bambini che hanno fatto questo viaggio sono terribili. Nessun bambino dovrebbe affrontarle. Le loro vite sono nelle mani di traffi- canti a cui interessano solo i soldi che possono estorcere loro”. Parole di Marie-Pierre Poirier, coordinatore speciale Unicef per la crisi europea dei rifugiati e dei migranti. L’atten- zione a questo problema è di prima- ria importanza per il Viminale, lo testimonia l’accordo siglato con l’U- nicef a sostegno di alcune attività: dal monitoraggio degli standard di accoglienza dei minorenni migranti e rifugiati - soprattutto quelli non accompagnati -, alla verifica delle condizioni di vita dei minorenni migranti nei Centri di accoglienza presenti in Sicilia, Cala- bria e Campania. Eppure dal governo si fa a gara a dire che la situazione non è drammatica e che non si può parlare di emergenza. Laconico il presidente Renzi: “Salviamo quante più vite umane possibili, sapendo che non c’è nes- suna invasione: i numeri sono sempre gli stessi, più o meno”, aggiungendo poi che “quello che un pò stride, e talvolta mi sembra meschino, è l’atteggiamento di chi grida e urla. Di chi usa sui media, e non solo, parole come: sistema al collasso, emergenza, invasione. I numeri nella percezione mediatica sembrano molto più grandi. Ma sono in media con il passato e non supe- riori ad altri Paesi”. Dello stesso avviso anche il Ministro dell’Inter- no, Angelino Alfano: “I numeri sono analoghi a quelli dello scorso anno”. Ha riferito al Corriere - “ma la fatica dell’accoglienza sta nel fatto che sono arrivati così tanti in pochissimi giorni. Ce la faremo, anche perché sono certo che, finita la campagna elettorale, troveremo nei sindaci una disponibilità ancora maggiore”. L’Europa? Da Bruxelles si guarda con attenzione all’impennata di sbarchi dopo la chiusura della rotta balcanica: “Se c’è qualcuno che ha già presentato un approccio com- plessivo molto prima che la crisi del- A PAGINA 3 LA 69ª ASSEMBLEA GENERALE DELLA CEI Catania - anno XXXII - n. 21 - 5 giugno 2016 - Euro 0,60 - www.prospettiveonline.it settimanale regionale di attualità (conv. in L. 27/02/ 2004 n o 46) art. 1, c. 1, DCB - Fil. di CT - Taxe perçue - Tassa riscossa - ISSN: 1720-0881 “Poste Italiane s.p.a.” - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 “In caso di mancato recapito rinviare al CMP/CPO di Catania, per la restituzione al mittente previo addebito. Il mittente si impegna a pagare la tariffa vigente” P.O. GARIBALDI- NESIMA. INTEGRAZIONE OSPEDALE -TERRITORIO a pagina 5 (segue a pagina 2) O ltre 200 sacerdoti e dia- coni, guidati da una decina di Vescovi delle rispettive diocesi, e tra questi anche il card. Paolo Romeo, hanno partecipato lo scorso martedì 24 maggio alla Giornata sacerdotale mariana che si è svolta al Santuario della Madonna della Milicia diretta dal ret- tore don Salvo Priola. Dopo la preghiera inziale i parte- cipanti hanno attraversato la Porta santa del santuario per celebrare il Giubileo della misericordia indetto dal Santo Padre Francesco. “La presenza dei Vescovi, dei presbiteri e dei diaconi, oggi ci rimanda a quello che è la Chiesa - ha detto l’Arci- vescovo di Palermo, Mons. Corrado Lorefice - che manifesta la ricchezza delle nostre Comunità per un momento di grande comunione. In questo luogo mariano, chiediamo al Signore di rendere le nostre Chiese segno della Misericordia di Dio in mezzo agli uomini”. È seguito l’intervento di Mons. Car- melo Cuttitta, Segretario della C.E.Si. e Presidente della Commis- sione Presbiterale Siciliana, il quale ha ricordato come questo tradizio- nale appuntamento della giornata mariana “ci fa rivivere ancora una volta il segno della materna atten- zione della Santa Vergine quale Madre di misericordia. Inoltre, ci permette di ringraziare il Signore dei benefici che elargisce a ciascuno di noi. La Chiesa, come ci ricorda il Santo Padre Francesco, non ha biso- gno di funzionari specializzati, ma di ministri alla scuola del Vangelo che annunciano fedelmente il Signo- re risorto”. La relazione sul tema “Maria Madre di misericordia” è stata svi- luppata da Mons. Marco Frisina, Maestro e Direttore della Pontificia Cappella Musicale Lateranense, il quale ha definito “Maria madre di misericordia, perché ci indica come portare la luce ai fratelli nell’a- more”. È seguita la celebrazio- ne Eucaristica, presie- duta dal Presidente del- la Conferenza Episcopa- le Siciliana, Mons. Sal- vatore Gristina il quale, al termine, ha rivolto un pensiero di solidarietà nei confronti del presi- dente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Anto- ci, che la settimana scor- sa ha subito l’ennesima intimidazione mafiosa. Al termine dell’intensa mattinata di riflessione e di preghie- ra, i convenuti dalle diverse diocesi siciliane alla Giornata sacerdotale mariana regionale, sono stati ospiti (segue a pag. 2) F.C. Lasciarsi coinvolgere nei problemi delle periferie Celebrata al Santuario della Madonna della Milicia la Giornata sacerdotale mariana AL TEATRO MASSIMO DI CATANIA “LA SONNAMBULA” a pagina 12 RELIQUIA DI GIUSEPPE MOSCATI A CATANIA a pagina 8 Speranze annegate Migranti, Unhcr: in pochi giorni 700 morti nel Mediterraneo SCUOLA di FORMAZIONE per OPERATORI di PASTORALE FAMILIARE Foto AFP/SIR

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a pagina 7

Era tutto previsto. Il flus-

so di migranti che nel-

l’ultimo fine settimana si è riversato

sulle nostre coste, con migliaia di

persone sbarcate in diversi porti del-

l’Isola era ampiamente prevedibile.

Non erano previsti invece i continui

e ravvicinati naufragi nel Mediterra-

neo dove, in soli tre giorni, hanno

perso la vita 700 persone, compresi

40 bambini. Un numero impressio-

nante che è stato fornito dall’agenzia

dei rifugiati dell’Onu, l’Unhcr. Fino-

ra gli arrivi nel nostro Paese hanno

toccato quota 47.740, il 4% in più

rispetto allo stesso periodo del 2015.

Il picco si è avuto nel precedente

week-end, con lo sbarco di 7.200

migranti mentre a maggio sono

giunte via mare in totale 19.819 per-

sone. Numeri record che stanno

intaccando il già precario sistema

d’accoglienza. Ad oggi nelle varie

strutture dislocate su

tutto il territorio

nazionale sono ospi-

tate 119.294 persone

(16mila in più rispet-

to allo scorso anno).

In maggioranza

(86mila) presenti in

strutture temporanee.

Lombardia (16.482),

Sicilia (13.869) e

Veneto (10.427) sono le regioni con

le più alte presenze di migranti. Eri-

trei e nigeriani (11%) le nazionalità

più rappresentate (Fonte Ansa). Ma

ciò che preoccupa sono i numeri che

riguardano gli arrivi dei minori stra-

nieri non accompagnati. Una media

di 1000 minorenni al mese sono arri-

vati quest’anno in Italia secondo

l’Unicef che ha anche annunciato

come la cifra è destinata ad aumen-

tare notevolmente nei prossimi mesi,

esprimendo inoltre forte “preoccu-

pazione per il numero di migranti e

rifugiati morti nel corso della scorsa

settimana nel Mediterraneo centrale,

molti dei quali ritenuti minorenni

non accompagnati”.

“Le storie che ho personalmente

sentito da bambini che hanno fatto

questo viaggio sono terribili. Nessun

bambino dovrebbe affrontarle. Le

loro vite sono nelle mani di traffi-

canti a cui interessano solo i soldi

che possono estorcere loro”. Parole

di Marie-Pierre Poirier, coordinatore

speciale Unicef per la crisi europea

dei rifugiati e dei migranti. L’atten-

zione a questo problema è di prima-

ria importanza per il Viminale, lo

testimonia l’accordo siglato con l’U-

nicef a sostegno di alcune attività:

dal monitoraggio degli standard di

accoglienza dei minorenni migranti

e rifugiati - soprattutto quelli non

accompagnati -, alla verifica delle

condizioni di vita dei minorenni

migranti nei Centri di accoglienza

presenti in Sicilia, Cala-

bria e Campania. Eppure

dal governo si fa a gara a

dire che la situazione non è

drammatica e che non si

può parlare di emergenza.

Laconico il presidente

Renzi: “Salviamo quante

più vite umane possibili,

sapendo che non c’è nes-

suna invasione: i numeri

sono sempre gli stessi, più o meno”,

aggiungendo poi che “quello che un

pò stride, e talvolta mi sembra

meschino, è l’atteggiamento di chi

grida e urla. Di chi usa sui media, e

non solo, parole come: sistema al

collasso, emergenza, invasione. I

numeri nella percezione mediatica

sembrano molto più grandi. Ma sono

in media con il passato e non supe-

riori ad altri Paesi”. Dello stesso

avviso anche il Ministro dell’Inter-

no, Angelino Alfano: “I numeri sono

analoghi a quelli dello scorso anno”.

Ha riferito al Corriere - “ma la fatica

dell’accoglienza sta nel fatto che

sono arrivati così tanti in pochissimi

giorni. Ce la faremo, anche perché

sono certo che, finita la campagna

elettorale, troveremo nei sindaci una

disponibilità ancora maggiore”.

L’Europa? Da Bruxelles si guarda

con attenzione all’impennata di

sbarchi dopo la chiusura della rotta

balcanica: “Se c’è qualcuno che ha

già presentato un approccio com-

plessivo molto prima che la crisi del-

A PAGINA 3

LA 69ª ASSEMBLEAGENERALEDELLA CEI

Catania - anno XXXII - n. 21 - 5 giugno 2016 - Euro 0,60 - www.prospettiveonline.it

settimanale regionale di attualità

(conv. in L. 27/02/ 2004 no 46) art. 1, c. 1, DCB - Fil. di CT - Taxe perçue - Tassa riscossa - ISSN: 1720-0881“Poste Italiane s.p.a.” - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003

“In caso di mancato recapito rinviare al CMP/CPO di Catania, per la restituzione al mittente previo addebito. Il mittente si impegna a pagare la tariffa vigente”

P.O. GARIBALDI-

NESIMA.

INTEGRAZIONE

OSPEDALE

-TERRITORIO

a pagina 5

(segue a pagina 2)

Oltre 200 sacerdoti e dia-coni, guidati da unadecina di Vescovi dellerispettive diocesi, e tra

questi anche il card. PaoloRomeo, hanno partecipatolo scorso martedì 24 maggioalla Giornata sacerdotalemariana che si è svolta alSantuario della Madonnadella Milicia diretta dal ret-tore don Salvo Priola. Dopola preghiera inziale i parte-cipanti hanno attraversatola Porta santa del santuarioper celebrare il Giubileodella misericordia indettodal Santo Padre Francesco.“La presenza dei Vescovi,dei presbiteri e dei diaconi,oggi ci rimanda a quello cheè la Chiesa - ha detto l’Arci-vescovo di Palermo, Mons.Corrado Lorefice - chemanifesta la ricchezza dellenostre Comunità per unmomento di grande comunione. Inquesto luogo mariano, chiediamo alSignore di rendere le nostre Chiesesegno della Misericordia di Dio inmezzo agli uomini”.

È seguito l’intervento di Mons. Car-melo Cuttitta, Segretario dellaC.E.Si. e Presidente della Commis-sione Presbiterale Siciliana, il quale

ha ricordato come questo tradizio-nale appuntamento della giornatamariana “ci fa rivivere ancora unavolta il segno della materna atten-zione della Santa Vergine quale

Madre di misericordia. Inoltre, cipermette di ringraziare il Signoredei benefici che elargisce a ciascunodi noi. La Chiesa, come ci ricorda il

Santo Padre Francesco, non ha biso-gno di funzionari specializzati, madi ministri alla scuola del Vangeloche annunciano fedelmente il Signo-re risorto”.

La relazione sul tema “MariaMadre di misericordia” è stata svi-luppata da Mons. Marco Frisina,Maestro e Direttore della Pontificia

Cappella MusicaleLateranense, il quale hadefinito “Maria madredi misericordia, perchéci indica come portarela luce ai fratelli nell’a-more”.È seguita la celebrazio-ne Eucaristica, presie-duta dal Presidente del-la Conferenza Episcopa-le Siciliana, Mons. Sal-vatore Gristina il quale,al termine, ha rivolto unpensiero di solidarietànei confronti del presi-dente del Parco deiNebrodi Giuseppe Anto-ci, che la settimana scor-sa ha subito l’ennesimaintimidazione mafiosa.Al termine dell’intensa

mattinata di riflessione e di preghie-ra, i convenuti dalle diverse diocesisiciliane alla Giornata sacerdotalemariana regionale, sono stati ospiti

(segue a pag. 2)

F.C.

Lasciarsi coinvolgere neiproblemi delle periferie

Celebrata al Santuario della Madonna della Milicia la Giornata sacerdotale mariana

AL TEATRO

MASSIMO

DI CATANIA “LA

SONNAMBULA”

a pagina 12

RELIQUIA

DI GIUSEPPE

MOSCATI

A CATANIA

a pagina 8

Speranze annegateMigranti, Unhcr: in pochi giorni 700 morti nel Mediterraneo

SCUOLA di

FORMAZIONE

per OPERATORI

di PASTORALE

FAMILIARE

Foto AFP/SIR

Prospettive - 5 giugno 20162

PRIMO PIANOIl giubileo nel cuore: Tempo di verifica _________3

Concorso “ Bar Lady”:Alberghiero “Karol Wojtyla”__4

Opportunità lavorative______4

INFORMADIOCESINotizie in breve___________6

Convegno CatechisticoDiocesano _______________6

Cancelleria: Nomine _______6

DIOCESIIstituto “A. e V. PecorinoPaternò”. Fine anno scolastico__7

Nicolosi. Memoriadel pellegrinaggio delBeato Card. Dusmet _______9

Siviglia esposizione“Barocco in processione” __11

Indietro nel tempointervistando Angelina daCastiglione di Sicilia ______12

sommario al n. 21

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e redazione:

via Etnea, 8 95121 Catania

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Settimanale associato alla F.I.S.C.(Federazione Italiana Settimanali Cattolici)

Questo numero è stato chiuso

alle ore 13.00 di mercoledì 1 giugno 2016

presso l’Hotel Torre Normanna,

dove hanno consumato un’agape

fraterna. (a cura di Pino Grasso)

Di seguito l’omelia del Presidente

della Conferenza Episcopale Salva-

tore Gristina, Arcivescovo di Cata-

nia:

Carissimi fratelli Vescovi, Presbiteri

e Diaconi,

Fratelli e Sorelle nel Signore,

Ci ritroviamo con gioia in questoSantuario tanto conosciuto e tantofrequentato. Per la maggior parte dinoi, penso, si tratti di un ritorno:altre volte, infatti, siamo stati qui.Permettetemi di esprimervi anchel’emozione, particolarmente forteper me, del ricordo di tanti pellegri-naggi a piedi, compiuti da Sciarasino a qui; così come anche di tuttele volte che qui ho avuto la gioia dicelebrare la santa Messa. È, dunque,con particolare commozione cheviviamo questo momento.1. Questa nostra giornata sacerdotalemariana si svolge dopo i lavori del-l’Assemblea della Conferenza Epi-scopale Italiana. Penso che tuttiabbiamo preso conoscenza del dis-corso del Santo Padre: splendido,impegnativo e quanto mai originalenella impostazione. Permettetemi diricordare quello che disse a noivescovi: «Questa sera non vogliooffrirvi una riflessione sistematicasulla figura del sacerdote. Proviamo,piuttosto, a capovolgere la prospetti-va e a metterci in ascolto, in contem-plazione.Avviciniamoci, quasi in punta di pie-di, a qualcuno dei tanti parroci, chesi spendono nelle nostre comunità;lasciamo che il volto di uno di loropassi davanti agli occhi del nostrocuore e chiediamoci con semplicità:che cosa ne rende saporita la vita?Per chi e per che cosa impegna il suoservizio? Qual è la ragione ultimadel suo donarsi?».

Carissimi fratelli sacerdoti, desiderodirvi, anche a nome dei fratellivescovi, che noi vescovi di Siciliavogliamo sempre più metterci inquesto atteggiamento nei vostririguardi.Alla fine il Papa ci augurava che nonci manchino pazienza e disponibilitàdi tempo, di mani e di cuore per rea-lizzare questo programma. Anche anome dei fratelli vescovi, vi chiedodi pregare per noi, di sostenerci, diaiutarci in questo senso.2. La giornata è l’ideale conclusionedel cammino che abbiamo percorsonelle cinque metropolie. Mons. Cut-titta ha ricordato il Convegno deipresbiteri realizzato recentemente.Ricordiamo anche questo camminoche abbiamo fatto nelle nostremetropolie e che ci ha invitato adapprofondire cinque aspetti dell’es-sere misericordiosi, con noi stessi,con gli altri, con il creato, con laChiesa e con la storia.Stiamo vivendo la nostra giornatacon questi riferimenti e con la medi-tazione che abbiamo ascoltato daMons. Frisina. Lo ringraziamo per-ché ci ha ben preparati a vivere ilcentro del nostro incontro: la parteci-pazione all’Eucaristia. Anche ilmomento dell’agape fraterna chedopo condivideremo, ci aiuterà cer-tamente a rinsaldare questi vincoli dicomunione.3. Ogni Celebrazione Eucaristica,come sappiamo, è collegata con ilMagnificat di Maria (Lc 1,46-56):Maria è modello di lode, di ringra-ziamento, cioè di atteggiamentoeucaristico. Il suo canto sgorga dalsaluto di Elisabetta, che la riconoscecome Madre del Signore. E Mariacelebra il Signore in atteggiamentodi serva totalmente disponibile: ellaè andata da Elisabetta per mettersi alsuo servizio. L’Anno giubilare incorso ci spinge ad evidenziare ilMagnificat, a motivo della miseri-cordia, di cui Dio sempre si ricorda,e che perciò si manifesta di genera-

zione in generazione.In particolare noi, sacerdoti, faccia-mo nostro il riferimento all’amoremisericordioso di Dio che guardaalla pochezza di noi, suoi servitori.Siamo qui per rifocillarci, per ricari-carci, per affinare lo stile del nostroservizio. Rileggiamo il discorso diPapa Francesco: è particolarmentesignificativo, proprio per farci cre-scere sempre più come servitorimisericordiosi.Servitori misericordiosi, con alcunecaratteristiche che mi limito adaccennare, partendo dalla pagina diIsaia (43, 16-20) che abbiamo ascol-tato nella prima lettura.4. Il popolo è in esilio, stanco, delu-so. Il Signore interviene lì. Come sipresenta Dio? Come vuole esserericonosciuto? «Faccio una cosa nuova». Alla fine,nel libro dell’Apocalisse, leggiamoche Colui che sta sul trono hariecheggiato queste parole: «Ecco, iofaccio nuove tutte le cose» (Ap21,5). Dio che offrì una strada nelmare, aprirà, per coloro che ascolta-no l’annuncio profetico, anche neldeserto una strada.Fratelli carissimi, dobbiamo farconoscere così Dio: un Padre che,nel suo amore misericordioso, ci sor-prende sempre con queste novità,che ci ricreano continuamente e dicui, noi per primi, dobbiamo sapercimeravigliare.Dobbiamo crescere in questo stile disorpresa: sorprenderci, come Mariae come ci invita Papa Francesco, aconclusione della Misericordiæ vul-

tus, «lasciamoci sorprendere daDio» (n.25), dal suo amore miseri-cordioso.Educhiamo i nostri fratelli, le nostresorelle, le nostre comunità e faccia-mole crescere in questo stile di sor-presa. Tante volte non ci sorprendia-mo: ecco perché forse non riusciamoa trasmettere questo senso di meravi-glia, di sorpresa. Dobbiamo, perciò,coltivare in noi e negli altri questoelemento caratteristico della vita cri-stiana.

Dobbiamo, inoltre, collaborare colSignore nell’aprire nuove strade:nuove strade, nel mare e nel deserto;cioè nelle condizioni che il mare edil deserto, nel linguaggio biblico,significano. Condizioni, che oggiPapa Francesco chiama, in manieraparticolare, periferie.Lì dobbiamo aprirle queste strade! IlSignore ci chiama ad aprire queste

strade; ci chiama a farlo con stilesinodale. «Popolo e pastori insie-me», secondo quella bella indicazio-ne che Papa Francesco ci ha dato aFirenze e che deve restare un impe-gno qualificante la vita della Chiesaoggi, la vita delle nostre comunitàecclesiali, la vita delle nostre Chiesedi Sicilia.Dobbiamo, con il nostro popolo,aprire nuove strade, con lo stile del-l’Evangelii gaudium;nuove strade, nella testimonianza;nuove strade, nell’essere sempre - leChiese di Sicilia - una presenza per

servire. Non dimentichiamoci diquesta espressione che ha qualificatoper decenni tanti eventi, convegni edanche incontri sacerdotali dellenostre Chiese di Sicilia. Una presen-

za per servire: vuole sottolineare lostile che ci deve sempre caratterizza-re. Nuove strade, nell’essere presen-za per servire in tutti gli ambiti del-l’attività pastorale: soprattutto lafamiglia, che ci sta tanto a cuore.Proponiamo, al riguardo, la letturaapprofondita della Amoris lætitia.Nuove strade, nell’andare incontro enell’accogliere i nostri giovani, lenuove generazioni per educarle allavita buona del Vangelo.Nuove strade, nel dialogo con le isti-tuzioni civili: non vogliamo isolarci.Vogliamo vivere questa “presenzaper servire” anche sviluppando rela-zioni chiare, limpide, serene ed -auguriamoci - efficaci, con le istitu-zioni: a tutti i livelli, proprio percoinvolgerci nei problemi che cistanno particolarmente a cuore, illavoro, la salute, tutto quello che alivello locale viviamo nelle nostrecomunità.6. Carissimi fratelli: oggi il Signoreci da questa consegna; noi la acco-gliamo con rinnovato impegno evogliamo chiedere al Signore di gui-darci Lui. Noi, sacerdoti, ci impe-gniamo per primi a tendere unamano al Signore, per lasciarci pren-dere da Lui. L’altra, con amore e confiducia, la daremo ai fratelli e allesorelle che il Signore ci affida.E siccome siamo coscienti dellenostre deboli forze, ci affidiamo aLei, la Madre nostra Santissima. LaMadonna della Milicia interceda pernoi, ci ottenga tutto questo e realizzitutti i nostri buoni desideri di servi-zio nelle nostre Sante Chiese.Così sia per tutti noi.

@ Salvatore Gristina

(continua da pag. 1)

LASCIARSI COINVOLGERE...

l’immigrazione raggiungesse il suoapice, questa è la Commissione”. Loha detto il portavoce MargaritisSchinas ricordando che “la situazio-ne nell’Egeo è normalizzata” e ilgoverno europeo “sta guardando conmolta attenzione la rotta del Medi-terraneo” per la quale il 7 giugno

Timmermans e Mogherini presente-ranno il piano basato sul ‘migrationcompact’. Concludendo, poi, che“salvare vite e prevenire tragedie èsempre stata una delle priorità dellavoro della Commissione” perciòsono stati “triplicati i fondi per l’o-perazione Triton”.

®

(continua da pag. 1)

SPERANZE ANNEGATE...

Ventinove. Tante sono lerighe che l’Istituto Supe-

riore “Benedetto Radice” di Bronte èriuscito a guadagnarsi nell’Albo d’Orodell’A.M.O.P.A. (Association desMembres de l’Ordre des Palmes Aca-démiques).Una pagina, già di storia, che premiaanni di alacre impegno e passione deldipartimento di lingua francese dell’I-stituto etneo, che ha per referente AnnaCaruso.Per la prima volta, infatti, la sezione ita-liana dell’insigne associazione deifrancesisti ha concesso il prestigiosoriconoscimento agli studenti brontesi,distintisi per l’eccellenza dei risultatiraggiunti e le competenze acquisite.L’istituzione, che ha vita bicentenaria,fu fondata da Napoleone Bonaparte pertributare l’onorificenza ai professoridell’Università la “Sorbonne”, nel1808. Da allora le Palme Accademichesono concesse dalla Repubblica Fran-

cese a uomini di cultura e studiosi, masoprattutto a docenti - di ogni naziona-lità - che “della lingua francese e dellacultura, dell’arte e civiltà che essa vei-cola, si sono fatti promotori nei cinquecontinenti”.“Bravi, bravi, bravi” è la chiusa del

messaggio gratulatorio cheil dirigente scolastico MariaPia Calanna ha indirizzato aisuoi alunni; una formulache - da sola - condensa l’e-mozione per questo nuovosuccesso.Nella cerimonia del 10maggio scorso presso ilLiceo “Galileo Galilei” diCatania, alla presenza delleautorità dell’Ordine e deirappresentanti del C.S.A.

etneo, gli alunni dei corsi “Ammini-strazione Finanza e Marketing” hannoritirato, nominalmente e con soddisfa-zione, la pergamena, prima di conclu-dere la trasferta nel capoluogo con lavisita alla chiesa di San Francesco Bor-gia e alle preesistenze archeologiche.

Non stranieri, in sintesi, alla lingua diHugo, Gide e Baudelaire; lo scorso 12marzo, infatti, gli alunni di Anna Caru-so avevano anche avuto l’opportunità diassistere alla rappresentazione teatralein lingua francese di “6rano 3.0”, pres-so il Teatro Odeon di Catania, rivisita-zione postmoderna della nota comme-dia di Edmond Rostand. Ma ancora, piùdi recente, una mostra e un convegnosulla vita e le opere di William ButlerYeats - in occasione del 150° anniver-sario della nascita del poeta premioNobel per la letteratura nel 1923 e in vir-tù del legame culturale tra Bronte e l’Ir-landa - hanno coinvolto alcune classi delsecondo biennio accompagnate daAngela Di Paola e Santina Sottosanti.

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Il “Benedetto Radice” di Bronte

nell’Albo d’Oro dell’AMOPA

Prospettive - 5 giugno 2016 3

“Temer si dee di sole quelle cose /ch’anno potenza di fare altrui male;/ dell’altre no, ché non son pauro-se”. (Dante, Inf. 2, 87-90).Queste parole che Dante mette inbocca a Beatrice indicano uno deimodi con cui possiamo valutare ilcomportamento umano: vi sonoinfatti azioni che provengono dallanaturale nostra fragilità ma che nonrecano alcun danno al prossimo; e vene sono altre che vanno diritte a faredel male agli altri.Si parla dunque della necessaria

distinzione tra fragilitàumana incolpevole e catti-veria, tra debolezza dovutaal proprio temperamento evolontà di sopraffazionesugli altri, tra comporta-menti legati a stanchezza ecomportamenti segnati dalucidità nel volere l’altruimale.

“Molto le è perdonato perché moltoha amato”: c’è un moto di compas-sione nel capire uno sbaglio fatto peramore, anche se resta uno sbaglio;mentre al contrario è causa di pro-fondo rigetto l’agire impietoso dichi, lucido e consapevole, causa undanno al suo prossimo, specie sequesti è debole e incapace a difen-dersi.C’è da aggiungere che non sempreuna persona, pur consapevole delleproprie azioni, si rende conto di avercommesso una colpa, però quando lo

riconosce, chiede subito scusa; lad-dove la persona prepotente invece losa sempre e non si sogna di chiederescusa, anzi, passa subito al contrat-tacco addossando agli altri provoca-zione e colpa, come a dire che se ilprossimo fosse più remissivo e con-discendente non ci sarebbe posto perla prepotenza. E così i conti tornanosempre a favore di chi “ha potenza difare altrui male”.Il Giubileo della misericordia invitadunque ad una verifica: abbi timoredi fare ciò che danneggia al tuo pros-simo. Gesù manifestava tutto il suocompatimento verso coloro che ave-vano sbagliato, ma senza la maliziadi fare ricadere sugli altri la colpa; siè mostrato invece molto severo versocoloro che coscientemente avevanocommesso il male coinvolgendo altrinel vortice della loro malizia: “rice-veranno un castigo maggiore.”In questo contesto, trova la sua giu-

stificazione il tono severissimo colquale Papa Francesco, come abbia-mo già ricordato in altro scritto, par-la della corruzione, che è l’abitudinedi fare il male senza vergogna, consfacciataggine, camuffandone labrutta realtà sotto comportamentiche appaiono di buona educazione.Il corrotto – egli dice – spesso ha unportamento ineccepibile di buonemaniere e quando cerca complicità,non usa la forza ma convince conquella astuzia ricca di sfumature cor-tesi. È conosciuta da tutti la frase diPapa Francesco: peccatori sì, corrot-ti no!Egli scrive ancora che ogni tentazio-ne che porta al male contagia glialtri, cresce e si autogiustifica; lacorruzione purtroppo non solo cre-sce ma si consolida, non solo conta-gia ma fa proselitismo e recluta com-plici, non solo si autogiustifica matende a fare giurisprudenza, cioè ad

elaborare un sistema nel quale tutto èben correlato e tutto appare “norma-le”.Esemplare in negativo, lo schemadella corruzione offerto dai respon-sabili dell’inchiesta giudiziaria“Roma capitale”: in alto – spiegano imalavitosi – ci sta il mondo delleleggi e dei legislatori; in basso lemasse popolari, i partiti, le associa-zioni…; tra l’uno e l’altro mondo cista una “terra di mezzo”, zona grigiadi penombra, nella quale vivono esanno vivere i grandi esperti del“saperci fare”, i grandi faccendieriche sanno muoversi con destrezzacome si muovono nel mondo anima-le i migliori predatori. Costoro nondanno molto all’occhio, fanno rami-ficare le complicità, sono sicuri del-l’omertà e non hanno remora alcunaad arricchirsi pescando anche nelgrande mare della beneficenza e del-la solidarietà.Quest’ultima è la furbata più squalli-da e vergognosa: rubare al poveroquel poco che gli serve per sopravvi-vere.

®

Tempo di verifica

Le risposte date ai gior-nalisti dal Presidente

della CEI, Card. Angelo Bagnasco ele dichiarazioni della stampa sulleunioni civili si prestano a moltepliciinterpretazioni. L’affermare che leunioni civili è un problema cheriguarda i laici, come pure chel’eventuale referendum per abrogarle“Sono iniziative in mano ai laici,saranno portate avanti dai laici”,risuona come se la Chiesa volesseestraniarsi dalla questione.Risuona poco chiara l’affermazione“Non ho dato giudizi di valore o dimerito. Ho solo raccolto le voci chesento personalmente dalle personecon le quali sono a contatto quoti-

dianamente e quelle che ho raccoltodai confratelli Vescovi”, mentrel’Avvenire titola: “Vescovi a fiancodelle famiglie. Abbiamo raccolto laloro voce”.La recente approvazione della leggesulle Unioni civili, sancisce, di fatto,un’equiparazione al matrimonio ealla famiglia, anche se si afferma chesono cose diverse: in realtà, le dif-ferenze sono solo dei piccoli espedi-enti nominalistici, o degli artificigiuridici facilmente aggirabili, inattesa del colpo finale – così già si

dice pubblicamente – compresaanche la pratica dell’utero in affitto,che sfrutta il corpo femminile prof-ittando di condizioni di povertà.La 69ª Assemblea generale della CEIcon 277 presenze di Vescovi italiani,articolata in diverse giornate ricched’incontri e di proposte, si è svolta inun “clima fraterno, propositivo,costruttivo” ha detto il cardinale. Ivescovi si sono trovati d’accordo sudiversi punti, come quello di unamaggiore vicinanza e accompagna-mento a famiglie e sacerdoti, secon-do le indicazioni offerte dal Papa, eanche quello di garantire un mag-giore ascolto alle persone, “lascian-dosi ferire dalla realtà quotidiana”,segnata da diverse problematiche,quali: la disoccupazione, la dimin-uzione della natalità, la ludopatia checresce in modo “preoccupante”.“Sono questi problemi molto seri”ha detto il presidente della CEI,“come sempre, noi vescovi e pastoricerchiamo di dare voce alla nostragente”.Sempre sul tema delle unioni civiliche, una volta approvata la legge“passa in cavalleria” e rimane unvulnus sociale, morale e politico peri danni che potranno derivare per il“bene comune”, rimane aperta laquestione dell’obiezione di coscien-za che potranno esercitare i Sindacinon accogliendo di ratificare leunioni civili, ma la libertà dei singoliè sovrana e quindi basta ricorrere aisindaci consenzienti per aggirarel’ostacolo.“Il diritto all’obiezione di coscienzadeve essere riconosciuto all’internodi ogni struttura giuridica, perché èun diritto umano”, ha dichiaratoPapa Francesco nell’intervista alquotidiano francese “La Croix”:Anche per un funzionario pubblico,che è una persona umana, lo Stato

deve anche prendere in consider-azione le critiche”.Altri argomenti di carattere ammin-istrativo, come pure la questionedell’8 per mille, pratica attiva da 25anni, sono stati affrontati dalla Con-ferenza Episcopale Italiana. La som-ma relativa all’8×1000 dell’Irpefassegnata alla Chiesa per il 2016risulta pari a poco più di un miliardodi euro e quindi più incrementatarispetto a prima.Della somma ricevuta, circa il 40% èstato speso per esigenze di culto(“abbiamo oltre 700 cantieri aper-ti”) e si è tentato di far crescere lavoce: “interventi caritativi”. Cinquemilioni sono stati destinati alle “dio-cesi di frontiera” ed è aumentato da32 a 49 milioni anche il contributoper le catechesi e l’educazione.“È importante, ha ribadito il Card.Bagnasco, precisare con chiarezza laprovenienza dei fondi di diocesi eparrocchie che sono dell’8×1000. Ègiusto che la gente sia informata sulsignificato e sul valore della “don-azione alla Chiesa dei propri soldi”ed è indispensabile dare visibilità etrasparenza alla gestione amminis-trativa della Chiesa e manifestare lagratitudine ai fedeli per la generosacollaborazione nella “costruzione”

della casa del Signore.I soldi servono per il mantenimentodella Chiesa, del culto e della carità,ma chi pensa a sostenere i valori del-la famiglia quando lo Stato laico esostenitore dei diritti consacra comeveri certi diritti che appaiono segnodi distruzione e di rovina sociale? Ecosì la famiglia si sfalda sempre piùsgretolandosi dinnanzi ai nostriocchi.Nel comunicato del Quirinale del 20maggio si legge: Il presidente dellaRepubblica ha firmato la leggeCirinnà-Boschi (o Renzi-Alfano-Verdini) sulla “regolamentazionedelle unioni civili tra persone dellostesso sesso e disciplina delle con-vivenze”. Ora il Governo ha 30giorni per emanare il decreto diattuazione della legge, con le indi-cazioni del caso per gli ufficiali distato civile. A questo punto l’ultimasperanza è che la Consulta ritengaincostituzionale parti della legge,prima dell’avvio di un eventuale“Referendum”, parola magica cheaccompagnerà il dibattito sociale epolitico fino al mese di ottobre.

Giuseppe Adernò

La famiglia dai lineamenti sfumatiIl Card. Bagnasco parla della 69ª Assemblea generale della CEI

di p. Giuseppe BrunoIl Giubileo nel cuore

Foto Siciliani-Gennari/SIR

Nell’accogliente cornice

di via Lizio Bruno del-

l’Istituto Alberghiero “Karol Wojty-

la” di Catania, dirigente scolastico

Daniela Di Piazza, si è svolta con

successo la manifestazione per il 3°

concorso “Bar Lady” categoria pre-

dinner, in sinergia con il 50° concor-

so regionale A.I.B.E.S. (Associazio-

ne Italiana Barman e Sostenitori)

Sezione Sicilia, rivolto ad Aspiranti

Barman per le categorie Fancy, tappa

conclusiva del circuito cocktail

A.I.B.E.S. 2016. L’evento è stato

coordinato e capitanato dal vicepre-

sidente nazionale A.I.B.E.S. SalvoArcidiacono “il nostro 50°, eviden-

zia, che ha visto crescere tante gene-

razioni di barman, un settore sempre

in crescita in un mercato sempre fio-

rente dove la richiesta non subisce

crisi” e dal fiduciario regionale Giu-seppe Porco “il concorso bar lady è

stato emozionante, come sottolinea,

così i giovani si inseriscono in que-

sto mondo della miscelazione, li

vede innamorati di questa professio-

ne che si spera di poter essere il lavo-

ro del futuro, studiando in una scuo-

la alberghiera di alto livello, dove

l’impegno della crescita è all’avan-

guardia e con i docenti sempre

aggiornati e attenti all’innovazione”.

E il consigliere nazionale GallinaSalvatore nel ringraziare l’Istituto

per l’organizzazione di questo even-

to, afferma con entusiasmo “è una

competizione a livello professionale

che dà la possibilità ai barman di

esprimere la loro creatività”. Giorna-

ta organizzata dal Capo barman prof.

Carmelo Licciardello che si soffer-

ma sull’importanza della continuità

e sulla preparazione e l’offerta della

professionalità, con la collaborazio-

ne dei docenti di sala Mauro Di Bel-la, Tonino Nicotra, Massimo Pul-virenti e hanno partecipato le classi

III e IV Sala sezione A. Presenti per

A.I.B.E.S. il presidente nazionale

Giacinto Andrea Pieri e per la

Sezione Promotion Pietro Attolico.

Un concorso rivolto a tutti i barman

professionisti iscritti all’Associazio-

ne che sono arrivati copiosi da tutta

la Sicilia proponendo personali

cocktail. Un evento ricco di emozio-

ni che ha contribuito a dare l’input

agli aspiranti barman alunni dell’I-

stituto Alberghiero a proiettarli in

una lunga e gratificante carriera nel

settore sala bar. Gli allievi hanno

partecipato con interesse dando pro-

va di abilità ed esperienza e tutti i

presenti sono stati catturati dalla loro

tecnica e spettacolare esibizione

soprattutto durante la mattinata. Una

giuria tecnica, addetta alla degusta-

zione, composta da membri della

F.I.S.A.R. (Federazione Italiana

Sommelier Albergatori Ristoratori),

dell’hinterland catanese ha valutato

seguendo le modalità richieste dal-

l’AIBES con una collaborazione che

dura nel tempo: aroma e gusto, l’a-

spetto esteriore di contenuto, non

decorativo per la realizzazione di un

cocktail equilibrato dove sono com-

pendiate queste qualità. La cerimo-

nia finale svolta durante la serata, ha

visto premiati gli allievi con coppe e

attestati: al primo posto GiannittoDaniela con “Red Passion”, al

secondo Alessia Sferrino con “Pas-

sione”, al terzo Agata Buda con

“Agabù”.

Per la gara aspiranti barman sono

state consegnate le coppe ai vincito-

ri dai dirigenti AIBES, esprimendo

nei loro interventi ringraziamento ed

elogio all’Istituto per la finalità della

manifestazione indirizzata alle cate-

gorie: Fancy aspiranti barman, al I

posto Castro Antonio, II GangemiAntonio, III Andronaco Giuseppe;

After Dinner I Rapisarda Santo, II

Santoro Antonino, III MarakenkoAntonio; Long Drink I Scirè Anto-nio Adriano, II Conti Andrea, III

Fusco Vincenzo; Pre Dinner LaSala Giuseppe, II Castro Daniela,

III Belfiore Sebastiano. Un bellissi-

mo tavolo da buffet ha allietato la

platea, composta anche da rappre-

sentanti delle associazioni di catego-

ria del settore Turistico-Ristorativo,

e a seguire l’esercitazione enogastro-

nomica, con un lunch composto da

vini e piatti tipici del territorio, pre-

parati e serviti dagli allievi di cucina

e sala guidati egregiamente dai proff.

Orazio Torrisi, Alfio Galati,Michele Craparo e gli assistenti

tecnici insieme agli alunni della III

B, settore enogastronomico. Il diri-

gente scolastico Daniela Di Piazza,

soddisfatta per il risultato e successo

ottenuto dalla scuola, ringrazia l’AI-

BES per essere riuscita nel lavoro di

cooperazione; con evidente emozio-

ne partecipa alla premiazione conse-

gnando le coppe e gli attestati sotto-

lineando “un’iniziativa che continue-

rà sempre e con orgoglio, afferma,

“protagoniste saranno sempre le

ragazze. Un evento che vuole comu-

nicare un’opportunità di crescita per

le giovani studentesse e promuovere

un’uscita di alta professionalità nello

specifico del settore femminile, e

anche uno stimolo per essere più

presenti e più bravi per l’anno pros-

simo e nel mondo del lavoro”.

Lella Battiato

Prospettive - 5 giugno 20164

PRIMOPIANO

Professionalità ed eccellenzesi aprono al mondo del lavoro

Terzo concorso “ Bar Lady”: Alberghiero “Karol Wojtyla” insieme al 50° concorso regionale A.I.B.E.S.

CATANIA

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CONCORSISERVIZIO CIVILE NAZIONALE Pubblicato il bando 2016 del servizio

civile nazionale per la selezione di

35.203 volontari per impegni in Italia e

all’estero. Candidature da presentare

entro il 30 giugno 2016 direttamente

all’ente che realizza il progetto prescel-

to. Per maggiori informazioni consulta-

re il bando sul sito: http://www.servi-

ziocivile.gov.it/menusx/bandi/scegli-

progetto-italia/?estero=false&idGaz-

zetta=36&IdBando=13840

MINISTERO DEI BENI E DELLEATTIVITÀ CULTURALI E DELTURISMO Bando di Concorso pubblico, per N.500

assunzioni a tempo indeterminato al

MIBAC - Ministero dei beni e delle atti-

vità culturali e del turismo. Scad. 08luglio 2016. Fonte: DIR N. 34 del 09-

05-2016.

CATANIA

CASA DI CURA - LA GRETTER ELA LUCINA - Bando di Concorso

pubblico, per titoli e colloquio, per la

ricerca di N. 3 aiuto dirigente neonato-

logia full time a tempo indeterminato.

Scad. 30 giugno 2016. Fonte: DIR.

N.29 del 21-04-2016.

CONSIGLIO NAZIONALE DEL-LE RICERCHE ISTITUTO PERLA MICROELETTRONICA EMICROSISTEMI - Bando di Concor-

so pubblico, per titoli e colloquio, per

l’assunzione con contratto di lavoro a

tempo determinato, di una unità di per-

sonale con profilo professionale di ricer-

catore livello III, presso la Sede di Cata-

nia-Università. Scad. 20 giugno 2016.Fonte: G.U.R.I. N.40 del 20-05-2016.

®

A cura del Centro Orizzonte Lavoro

095 320054 / [email protected]à e concorsiOPPORTUNITÀ

Prospettive - 5 giugno 2016 5

PRIMOPIANO

5555

Viene sbandierata da

tempo come fondamen-

tale e non più prorogabile, ai fini di

un’ottimale risposta ai bisogni di

salute dei cittadini, l’integrazione

ospedale-territorio. Possiamo ben

dire però che, fatta eccezione per

sparute collaborazioni fra le aziende

ospedaliere o universitarie e la medi-

cina del territorio (o dell’ASP, per

intenderci) siamo spesso ancora …

alle parole. Tra queste l’istituzione

all’interno dell’ARNAS Garibaldi

del C.A.O. (Centro Accoglienza

Oncologica), già operante da diversi

mesi presso il presidio ospedaliero di

Nesima con l’obiettivo di orientare il

paziente oncologico all’interno del-

l’azienda ospedaliera e con la fun-

zione di coordinamento tra gli spe-

cialisti del settore (Gruppi Oncologi-

ci Multidisciplinari) e il territorio.

All’interno del C.A.O., l’Unità ope-

rativa complessa di Onco-Ematolo-

gia diretta dal dott. Ugo Consoli ha

allestito un’agenda di appuntamenti

riservata per i pazienti con sospetto

di malattie onco-ematologiche, a cui

accedere per prenotazioni telefonan-

do ai numeri 095.7597000 - 7001 -

7002 - 7003 (per le problematiche

ematologiche, invece, non onco-

ematologiche va fatto riferimento al

Centro unico di prenotazione

(C.U.P.), numero verde 800-811129

dell’ARNAS Garibaldi oppure 800-

553131).

Le malattie onco-ematologiche più

coinvolte, in fase di sospetto o già

diagnosticate, sono le linfoadenome-

galie/splenomegalia (per il sospetto

di linfomi, le componenti monoclo-

nali al quadro siero proteico (nel

sospetto di mieloma multiplo), l’au-

mento dei globuli bianchi (leucocito-

si), di piastrine (piastrinosi, se mag-

giori di 450.000 mmc per almeno 3

mesi), di globuli rossi o al contrario

le citopenie multiple (piastrinopenia,

anemia, leucopenia).

Di questo si è parlato in un interes-

sante corso di aggiornamento per

medici, sabato 28 maggio presso

l’aula di Endocrinologia del P.O.

Garibaldi-Nesima, dal titolo più che

significativo “L’ematologia incon-

tra la medicina del territorio”, che

la dice fin troppo chiaramente sulla

indispensabile e necessaria collabo-

razione/integrazione tra i servizi

ospedalieri e la medicina di base nel

territorio. Parecchi i medici di fami-

glia presenti all’incontro, preceduto

dagli interventi del direttore del-

l’ASP provinciale di Catania dott.

Giuseppe Giammanco e dal segreta-

rio provinciale dei medici di medici-

na generale (FIMMG) dott. Domeni-

co Grimaldi: tutti a ribadire la neces-

saria collaborazione, ma segnalando

anche le risorse economiche disponi-

bili o finalizzabili a tale integrazione.

Moderati dal prof. Francesco Di Rai-

mondo, direttore della storica Ema-

tologia dell’ospedale Ferrarotto

prossima a trasferirsi nei nuovi loca-

li del Policlinico universitario, i

medici dell’Ematologia del Garibal-

di-Nesima (dottori Anna Maria

Todaro, Michele Floridia, Stefana

Impera, Marilena Salerno e Paolo

Spina), la responsabile Qualità

dott.ssa Desiree Caudullo e il Data

Manager del Clinical Trial Center di

Catania dott. Fabrizio Castagna han-

no proposto alcuni percorsi assisten-

ziali integrati tra il medico di fami-

glia e il centro specialistico ematolo-

gico, al fine di snellire le lunghe liste

di attesa presso gli ambulatori del-

l’Ematologia, che contemplano

un’anticipazione di procedure/esami

da effettuare a cura del medico di

famiglia prima della richiesta di visi-

ta specialistica. Un’integrazione

ospedale-territorio per assicurare l’a-

derenza terapeutica in situazioni che

divengono croniche ed interessano

specialmente la popolazione di

anziani sempre più avanti negli anni.

Tra i percorsi proposti, seppure in

fase di bozza e quindi perfettibili,

quelli sulla gestione diagnostica del-

la piastrinopenia (è tale quando i

valori sono sotto i 100.000 mmc),

delle anemie microcitiche (da caren-

za di ferro, che vanno sempre tratta-

te, anche quando è contemporanea-

mente presente una condizione di

portatore sano di talassemia), delle

linfoadenomegalie, delle mielodi-

splasie, delle gammapatie monoclo-

nali di incerto significato (cosiddette

MGUS), delle paraproteinemie e del

paziente con sospetto di trombofilia

genetica. Ma di quest’ultima, ha

assicurato il dott. Consoli, se ne

dovrà parlare più ampiamente in un

incontro dedicato perché a tale con-

dizione genetica è stata data troppa

ed errata enfasi, tanto che la stessa

Regione Siciliana ha dovuto limitar-

ne, con apposito decreto (D.A.

1516_15 - PDTA disordini ereditari

trombofilici), la prescrivibilità degli

esami di laboratorio.

Vincenzo Caruso

È necessaria l’integrazioneOSPEDALE-TERRITORIO

Domenica 29 maggio è

stata celebrata la XIX

giornata nazionale donazione e tra-

pianto di Organi e Tessuti.

Nonostante la buona posizione rag-

giunta negli ultimi tre anni la neces-

sità di trapianti di organi e tessuti in

Italia è immensa: 9070 pazienti in

lista di attesa al 31/12/2015, circa

2.500 trapianti effettuati. La lun-

ghezza delle liste di attesa e le dispa-

rità tra nord e sud del Paese quanto a

numero di donazioni ci dicono che

ancora molto rimane da fare per

rispondere adeguatamente ai bisogni

dei trapianti. L’A.I.D.O. da oltre

trent’anni con la sua attività di infor-

mazione cerca di creare e mantenere

una sensibilità sociale adeguata di

modo che la popolazione sappia che

la sua collaborazione è essenziale

per realizzare questo tipo di terapia.

L’AIDO, su tutto il territorio nazio-

nale, continua ad affermare che:

“C’è sempre più bisogno di infor-

mazione affinché si diffonda il con-

senso alla donazione di organi post

mortem in quanto ciò rappresente-

rebbe una sorta di assicurazione

sulla salute. La popolazione in

generale non sa che siamo più che

donatori, dei potenziali riceventi di

organi. Inoltre è necessario diffon-

dere la consapevolezza che il tra-

pianto di organi costituisce una par-

te necessaria all’assistenza medica,

non diversamente da altre modalità

di trattamento”.

Il Ministero della Salute, insieme

alle Associazioni di settore e al Cen-

tro Nazionale Trapianti, tra le inizia-

tive per arginare questo problema,

promuove - sotto l’Alto Patronato

della Presidenza della

Repubblica - la XIX edi-

zione della “Giornata

Nazionale Donazione e

Trapianto di Organi e Tes-

suti”.

La Giornata ha anche il

sostegno e la collabo-

razione delle Regioni e

Province Autonome, gli

Enti Locali e delle Istituzioni sani-

tarie. Gli scopi e gli obiettivi del-

l’iniziativa: informare e sensibiliz-

zare la popolazione sulle tematiche

della donazione e trapianto di

organi; promuovere una costante

presa di responsabilità delle Isti-

tuzioni per rispondere ai bisogni dei

cittadini in attesa di trapianto;

sviluppare una corretta infor-

mazione in tema di prelievo e

trapianto di organi da parte dei mezzi

di comunicazione; infondere una

migliore e più diffusa consapevolez-

za del ruolo di ogni cittadino e del

diritto di manifestare la propria

volontà; incrementare le regis-

trazioni di dichiarazioni di volontà

positive; ridurre le opposizioni al

prelievo e aumentare il numero di

trapianti.

A Catania i volontari dell’AIDO

sono stati presenti domenica 29

maggio a Piazza Castello di AciCas-

tello (CT). Le iniziative della “Gior-

nata Nazionale” hanno proseguito

lunedì 30 maggio ore 16.30 con la

premiazione del concorso “CUL-

TURAIDO” presso l’auditorium

“Nicholas Green” dell’Istituto “Pari-

ni” di Catania, con la partecipazione

della dott.ssa Giansiracusa, coordi-

natrice del Centro trapianti, dei diri-

genti scolastici Melina Trovato del-

l’Istituto “Parini” e Gisella Barba-

gallo” dell’Istituto “Purrello” di San

Gregorio; dei componenti della com-

missione: Michele Tuttobene, Santo

Reina, Mirella Mancuso e Giuseppe

Adernò.

Al concorso promosso dall’Aido

provinciale hanno partecipato oltre

150 studenti dei diversi ordini di

scuola e nel corso della manifes-

tazione saranno assegnati dei premi

in buoni libro di 700, 500 e 300 euro.

Le classi vincitrici ricever-

anno inoltre un armadietto

libri per la biblioteca di

classe con la scritta “Dono

dell’Aido, per essere anche

tu un dono per gli altri”.

L’avere in classe un armadi-

etto finalizzato alla raccolta

dei libri favorisce non solo

la lettura, ma diventa un

costante monito alla cultura del dono

che si manifesta nella quotidiana

attenzione verso gli altri ed in una

concreta solidarietà.

Nel corso di questa edizione del con-

corso si sono particolarmente distin-

ti gli studenti delle scuole”De Ami-

cis” di Tremestieri Etneo; “Purrello”

di San Gregorio; “Parini” di Catania

e del Liceo classico “Gulli e Pen-

nisi” di Acireale. I lavori letterari e

artistici presentati sono stati esposti

per una sempre maggiore diffusione

della cultura della donazione che

nasce dalla consapevolezza e si

sostanzia di motivazioni sociali nella

ricerca del bene comune.

Diventare un dono per gli altri

XIX Giornata Nazionale della Donazione e Trapianti di Organi

Arciconfraternita Santa MariaOdigitria dei Siciliani in Roma

La sera del 17 maggio,

martedì dopo Penteco-

ste, nella chiesa della venerabile

Arciconfraternita Santa Maria Odi-

gitria dei Siciliani in Roma il cardi-

nale titolare Paolo Romeo, Arcive-

scovo emerito di Palermo, ha presie-

duto il solenne pontificale nella

solennità liturgica della venerata

patrona e titolare Santa Maria Odigi-

tria e il rito di ammissione di nuovi

confratelli e consorelle, in felice

coincidenza con l’anno santo straor-

dinario della Misericordia. Hanno

concelebrato l’Eucaristìa il card.

Salvatore De Giorgi, Arcivescovo

emerito di Palermo e titolare della

basilica romana Santa Maria in Ara

Coeli; mons. Michele Pennisi, Arci-

vescovo di Monreale e primicerio

emerito di S. Maria Odigitria; mons.

Antonino Migliore, Vescovo-prelato

di Coxim in Brasile e originario del

clero della diocesi di Caltanissetta;

mons. Antonio Interguglielmi dele-

gato del Cardinal Vicario di Roma

per la Consulta delle Aggregazioni

laicali e le confraternite romane

nonché cappellano RAI e rettore

della chiesa Sant’Urbano alla Caffa-

rella; mons. Giu-

seppe Mario

Blanda primice-

rio-rettore in cari-

ca e altri venti

sacerdoti siciliani

dimoranti a

Roma. Alla solen-

ne liturgia, animata dal coro della

parrocchia Santi Marcellino e Pietro

al Laterano, hanno partecipato i

priori dott. Andrea Judica e la prof.

Carmelina Chiara Canta, il priore e

il vicepriore emeriti dott. Vincenzo

Giaccotto e comm. Massimo Minni-

cino, le Sorelle Francescane del

Vangelo e tanti confratelli giovani ed

anziani, compreso l’ing. Vincenzo

Musumarra in rappresentanza delle

confraternite operanti in Sicilia.

Antonino Blandini

P.O. Garibaldi-Nesima. Iteressante corso di aggiornamento

Prospettive - 5 giugno 201666666

Lunedì 6•• Ore 10.00 Arcivescovado: incon-

tra i Sacerdoti del XIV Vicariato.•• Ore 17.30 Catania, parrocchia S.

Leone: Visita pastorale

Martedì 7•• Ore 9.30 Seminario: presiede il

Consiglio presbiterale.•• Ore 18.00 Catania, parrocchia S.

Leone: Visita pastorale.

Mercoledì 8•• Ore 9.30 Arcivescovado: udienze.

Giovedì 9•• Ore 10.30 Catania, parrocchia S.

Leone: Visita pastorale.•• Ore 19.30 Catania, Cappella S.

Maria delle Grazie: presiede unmomento di preghiera.

Venerdì 10•• Ore 9.00 Arcivescovado: udienze.

•• Ore 10.00 Seminario: presiedel’incontro con i Vicari foranei.

•• Ore 19.00 Seminario: celebra laS. Messa con la partecipazionedel Serra Club.

Sabato 11•• Ore 9.30 Arcivescovado: udienze.•• Ore 17.30 Catania, parrocchia S.

Leone: Visita pastorale.

Domenica 12•• Ore 10.30 Catania, parrocchia

Sacra Famiglia: celebra la S.Messa per l’apertura della Visitapastorale.

•• Ore 17.00 Duomo di Monreale:prende parte alla Beatificazionedella Venerabile Suor Maria diGesù Santocanale, Fondatricedelle Suore Cappuccine dell’Im-macolata di Lourdes.

®

Dall’Agenda dell’Arcivescovo

Notizie in breve dal 6 al 12 giugnoConvegno Catechistico Diocesano

Carissimi, l’annuale appuntamento delConvegno Catechistico Diocesano, chedallo scorso anno vede la collaborazionedell’Ufficio Catechistico e dell’Ufficioper la Pastorale della Famiglia, saràcelebrato il 24 e il 25 giugno c.a., pressoil Santuario della Madonna della Sciaradi Mompileri, secondo il programmariportato di seguito.Insieme all’Arcivescovo e ai VicariForanei abbiamo pensato di anticipare ilConvegno a questa data, per dare la pos-sibilità alle nostre comunità di program-mare il nuovo anno catechistico a parti-re dalle indicazioni proposte durante idue giorni di studio.In continuità con l’argomento trattato loscorso anno, vorremmo riflettere suquesto tema: GENITORI e FIGLI e

PARROCCHIA: una relazione tra

famiglia e comunità durante il tempo

dell’iniziazione cristiana (cfr. IG 59-

60).

Dopo il convegno dello scorso anno,desideriamo tentare di dare una rispostaconcreta alle domanda che continua-mente ci poniamo, perché le nostrecomunità possano divenire oasi di acco-glienza e di misericordia per tutti i geni-tori, qualunque situazioni essi vivano:cosa possiamo proporre ai genitori?Come si prepara un incontro per i geni-tori? Quali contenuti, metodi e strategie?Cosa dobbiamo fare in concreto? Nonesiste una risposta esatta e neppure unaricetta che vada bene dovunque; tuttaviavorremmo tentare di offrire strumenticoncreti per progettare gli itinerari per econ i genitori. Un cambio di prospettivache crediamo essere fondamentale e sucui vorremmo ulteriormente lavorare, èquella di passare dalla catechesi offerta aigenitori ad itinerari con i genitori e i figli;da una parrocchia che propone dall’alto,ad una comunità costituita, per quelloche è possibile, dai genitori, dai figli, e daicatechisti-accompagnatori che insiemescelgono il percorso da intraprendere.

Il relatore del Convegno sarà donGiorgio Bezze, direttore UCD diPadova e collaboratore dell’UCN.Sarà possibile effettuare l’iscrizionetelematica al Convegno cliccando sulsito www.diocesi.Catania.it, nellafinestra dell’Ufficio Catechistico. Visarà chiesto di dare il vostro apporto,rispondendo ad alcune domande sul-le esperienze di catechesi per e con gliadulti nelle vostre comunità.Coloro che desiderano contribuirealle spese del convegno, potrannofarlo al momento del ritiro della car-petta.Nell’attesa di incontrarci al Conve-gno, vi salutiamo tutti cordialmentenel Signore. sac. Gaetano Sciuto e l’equipe del-l’UCDsac. Salvo Bucolo, Rosetta e GiorgioAmantia e l’equipe UPF.

PROGRAMMAVenerdì 24 Giugno 20169.30: Incontro di formazione perpresbiteri e diaconi: I genitori nelcammino dell’IC dei ragazzi: quale stile e metodo.Don Giorgio Bezze (direttore UCDPadova) Maria Teresa Stimamiglio (responsabi-le settore catechesi adulti Padova)15.30: Accoglienza ed iscrizioni 16.30: Celebrazione del Vespro Presie-duta da S.E. Mons. Salvatore Gristina,

Arcivescovo di Catania17.00: Introduzione al Convegno Don Gaetano Sciuto (UCD di Catania) Don Salvatore Bucolo (UPF di Catania) 17.30: Relazione: Il coinvolgimentodei genitori nel cammino di Iniziazio-ne Cristiana dei figliDon Giorgio Bezze (direttore UCDPadova) Maria Teresa Stimamiglio (responsabi-le settore catechesi adulti Padova) 19.00: Confronto con i relatori

19.30: Conclusione

Sabato 25 Giugno 201616.00: Accoglienza 16.30: Celebrazione del Vespro 17.00: Relazione: Conosciamo un’e-sperienza concreta di coinvolgimentodei genitoriDon Giorgio Bezze (direttore UCDPadova) Maria Teresa Stimamiglio (responsabi-le settore catechesi adulti Padova)18.30: Confronto con i relatori19.00: Conclusioni19.30: Celebrazione giubilare e manda-to ai catechisti.

®

Anche quest’anno il patronato 50&Più ENASCO svolge il ser-vizio di assistenza e consulenza per la compilazione dei model-li 730/16.I sacerdoti e quanti altri intendono avvalersi di tale serviziodovranno rivolgersi o contattare il Sig. Ciraldo Steve, (ex dipen-dente del patronato FACI) presso la sede del patronato 50&PiùEnasco , via Dottor Consoli 76, tel. 095/315424 fax095/2500684 nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore9,00 alle ore 12,30 e nei giorni di lunedì, mercoledì e giovedìdalle ore 15,30 alle ore 17,00, oppure recarsi in Curia, nellagiornata di MARTEDI, dalle ore 10,00 alle ore 12,00 a par-tire dal giorno 19 APRILE fino al 05 LUGLIO, scadenza07/07/2016.

Tale servizio per quanti lo richiedano sarà comprensivo delcalcolo e della compilazione del modello f24 della nuova IMUe della TASI sugli immobili.Sempre a richiesta, congiuntamente al mod. 730, sarà rilascia-ta l’attestazione ISEE.

IMPORTANTE NOVITÀGià da qualche anno, l’INPS, per sé e per la gestione EX INP-DAP, non manda più ai cittadini il CU, certificazione unica (exCUD) relativo alla propria pensione. Gli interessati dovrannoscaricarlo dal sito dell’INPS, se provvisti di PIN, oppurerichiederlo direttamente al Centro di Assistenza Fiscale, trami-te il supporto dell’IDSC, che provvederà a rilasciarlo imme-diatamente.Per tale richiesta dovrà essere sempre presentata la fotocopiadella carta d’identità e del codice fiscale o tessera sanitaria e ilmandato firmato al patronato.

DOCUMENTAZIONE DA PRODURRE

COPIA MODELLO 730/15MODELLO/I CU (ex CUD) 2016VISURE CATASTALI (PER TERRENI E FABBRICATI)RICEVUTE DEI CONTRIBUTI PAGATI NEL 2015 PER COLF ODOMESTICISCONTRINI CONTENENTI IL NOME DEL FARMACO ECODICE FISCALE DI CHI LO HA ACQUISTATO E DOCU-MENTI COMPROVANTI ALTRE SPESE MEDICHE (FATTUREE RELATIVA PRESCRIZIONE MEDICA)DOCUMENTAZIONE INERENTE INTERESSI PASSIVI PERMUTUO RELATIVO ALL’ACQUISTO DELLA PRIMA CASA,FOTOCOPIA CONTRATTO DI MUTUO ED ATTO DI ACQUI-STO DELLA PRIMA CASA ANCHE SE GIÀ INSERITE NELLEDICHIARAZIONI PRECEDENTI (OBBLIGATORIO)DOCUMENTAZIONE RELATIVA AD ONERI E SPESE EFFET-TUATE NEL 2015 RELATIVE ALL’ISTRUZIONE ETC.FOTOCOPIA DELLA PROPRIA CARTA D’IDENTITÀ OQUALSIASI ALTRO ANALOGO DOCUMENTO DI RICONO-SCIMENTO IN CORSO DI VALIDITÀFOTOCOPIA DELLA TESSERA SANITARIADOCUMENTAZIONE INERENTE I LAVORI DI RISTRUTTU-RAZIONE EDILIZIA RIGUARDANTE GLI ANNI PRECEDEN-TI ANCHE SE GIÀ DETRATTE NELLE DICHIARAZIONIPRECEDENTI (OBBLIGATORIO)

ATTENZIONEANCHE QUEST’ANNO NON È PIÙ DETRAIBILE IL SSNPAGATO IN OCCASIONE DEL RINNOVO DEL PREMIOPER L’ASSICURAZIONE AUTO

È importante comunicare qualsiasi variazione intervenuta nell’anno2015, dal cambio di indirizzo, al luogo di residenza, dall’acquisto allavendita di immobili, alla sostituzione e modifica del proprio codicefiscale, al fine di evitare in futuro spiacevoli inconvenienti derivantidall’accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate.Si ricorda altresì, che il sig. Ciraldo Steve, per mezzo del patronato50&Più Enasco, continua l’opera, iniziata tanti anni fa col patrona-to Faci , di aiuto nei confronti di tutti i cittadini, lavoratori e non, i qua-li gli si rivolgono per l’espletamento di pratiche, che spesso per la lun-gaggine della burocrazia o per la complessità della normativa, ponein difficoltà.Inoltre il patronato 50&Più Enasco, assiste gratuitamente i sacerdo-ti, pensionati, lavoratori, invalidi, nelle pratiche relative alla pensio-ne ed assicura la corretta informazione su tutta la materia previden-ziale e sanitaria.Tra i tanti servizi del patronato, ricordiamo:PENSIONI DI VECCHIAIA ED INVALIDITÀ DEL FONDOCLEROPENSIONI DI VECCHIAIA ED ANZIANITÀPENSIONI D’INVALIDITÀ ED INABILITÀPENSIONI DI REVERSIBILITÀASSEGNI SOCIALIRICOSTITUZIONI PENSIONI CONTRIBUTIVE E REDDI-TUALIRICHIESTA, VERIFICA E RETTIFICA DELLE POSIZIONIASSICURATIVECOMPILAZIONE MODELLI RED – INPSCOMPILAZIONE E RILASCIO MODELLO ISEEPRESTAZIONI AI MINORATI CIVILI, CIECHI E SORDOMUTI,QUALI PENSIONI, IND. DI ACCOMPAGNAMENTO ETC.CONTENZIOSO AMMINISTRATIVO E LEGALE.

Sig. Ciraldo StevePatronato 50&Più Enasco

AVVISO AI SACERDOTI

DICHIARAZIONE DEI REDDITI 730 /2015

- in data 03 maggio 2016, il Rev.doSac. CARMELO SALVATOREASERO Vicario GiudizialeAggiunto del Tribunale Ecclesiasti-co Diocesano;- in data 04 maggio 2016, il Rev.doFr. ROBERTO CAPRINO CAM-PANA O.P. Vicario Parrocchiale

della parrocchia S. Maria dellaMercede in Catania;- in data 17 maggio 2016, il Rev.doSac. DOMENICO GRASSOAmministratore Parrocchiale dellaparrocchia Cuore Immacolato dellaB.M.V. in Adrano.

®

Cancelleria - S.E. Mons. Arcivescovo ha nominato:

Si porta a conoscenza che dall’8 marzo p.v. i Mod. PO1 relativi all’anno2016 si possono ritirare presso l’Ufficio Economato della Curia Arcive-scovile. Si ricorda che i detti Modelli devono essere consegnatiall’I.D.S.C. insieme ai cedolini di eventuali stipendi (scuola, ospedali,altro).

®

Economato

Ai Sacerdoti in servizio in Diocesi

Prospettive - 5 giugno 2016 7

Quando abbiamo inizia-to a frequentare la

scuola di formazione per operatori dipastorale familiare, lo scorso settem-bre, sembrava quasi non dovessefinire mai, che nove mesi - unagestazione - fossero un po’ lunghi, oaddirittura “pesanti”, e invece siamoarrivati all’ultimo incontro. Questavolta l’argomento è, come dire,tosto, senza per questo voler sminui-re tutti gli altri precedenti che ci han-no aiutato ad entrare sempre più nelmistero che è il nostro sacramentodel matrimonio, studiato e guardatosotto le più varie sfaccettature, maoggi la luce che passa attraverso que-sto prisma ci vuole illuminare sullarelazione che intercorre tra il sacra-mento del Matrimonio, appunto, equello dell’Ordine; insomma, dulcis

in fundo! Don Pietro Scardilli,docente all’Istituto Teologico SanPaolo, esordisce presentandoci unacoppia di sposi, Aquila e Priscillache negli Atti degli Apostoli e nellelettere di San Paolo vengono ricorda-ti come collaboratori dell’Apostolo,sia nel lavoro che svolgevano, eranoinfatti costruttori di tende, sia nellaevangelizzazione. E qui ci vengonosubito in mente i rapporti che inter-corrono tra noi e i nostri sacerdoti, inostri parroci che non sempre, pur-troppo, sono vissuti nello spirito dicollaborazione. A noi coppie più checollaborazione creativa e specificadel nostro essere sposi viene chiestauna sorta di manodopera. Terminicome collaborazione, compresenza,corresponsabilità, complementarietà

li abbiamo sentiti sempre riferiti eattuabili solo tra i due sposi e inmodo mirabile; ne abbiamo goduto eusufruito anche noi, certamente, ed èstato di grande aiuto nell’iniziare ilcammino di crescita spirituale dellanostra coppia, ma della loro impli-canza nella relazione tra sposi esacerdoti ne abbiamo visto solo alcu-ni esempi che possono essere consi-derati delle eccezioni nel viverecomune delle parrocchie. Eppure idocumenti della Chiesa parlano, e intempi non recentissimi (Evangeliz-zazione e Sacramento del Matrimo-nio è del 1975) di questi due Sacra-menti, Ordine e Matrimonio, istituitiper la salvezza degli altri, vale a direche come per i sacerdoti, ma nellemodalità proprie degli sposi, la gra-zia del sacramento che abbiamo rice-vuto non è solo per la nostra salvez-za ma “salva” noi nella misura in cuicontribuiamo alla salvezza deglialtri; più semplicemente questo dononon va trattenuto gelosamente ma varidonato. E come? Ai sacerdoti, nel-la loro formazione e preparazionelunga sette anni, viene spiegato e fat-to approfondire a tutti i livelli ilsacramento che andranno a riceveree cosa sono chiamati a fare e ad esse-re; bastano, sono sufficienti quei dueo tre mesi di corso prematrimoniale,a cui si è obbligati a partecipare, perpreparare due battezzati a vivere il

sacramento? I fidanzati vengono pre-parati a fare o a essere? Oppure fini-sce tutto il giorno del matrimonio?Per quello che riguarda noi, dobbia-mo onestamente confessare che cisiamo “risvegliati” dopo circa 13anni di matrimonio, quando l’incon-tro con un sacerdote illuminato checredeva profondamente nella colla-borazione fattiva con gli sposi ci haspinto e sospinto a iniziare un cam-mino di approfondimento e di cresci-ta spirituale e ha risvegliato in noi ildesiderio di saperne sempre di più diquesto grande mistero che è il sacra-mento che ci unisce. Siamo ancora

fermamente convinti che sia stato undono del nostro Sposo, e questoancora lo stiamo scoprendo giornoper giorno, nella nostra vita quotidia-na. Già, perché è proprio nell’ordi-narietà di ogni giorno che siamo spo-si e siamo testimoni e siamo evange-lizzatori, senza dover fare tanti pro-clami, ma nel modo in cui ci ponia-mo vicendevolmente, nel modo incui affrontiamo le fatiche quotidiane,anche i litigi o i contrasti, sul lavoro,nelle relazioni amicali, così come losono i nostri sacerdoti, che non sonotali solo quando celebrano messa,ma in ogni momento della loro vita.

Così non ci vediamoniente di strano in que-sta sana collaborazione,ci arricchiamo e ci illu-miniamo a vicenda, ciaiutiamo reciprocamen-te a comprendere ilsacramento che abbia-mo ricevuto, né gli spo-si vogliono fare i preti,né i preti gli sposi, ciintegriamo e condivi-diamo i doni ricevuticon il battesimo, senzaalcuna prevaricazione orivalità, siamo immagi-ne divina e testimoniseppur nella nostrapeculiarità. Utopia?Dicevamo prima dulcis

in fundo… quasi al termine dellarelazione abbiamo notato che venivaaggiunta una sedia accanto al relato-re, come si attendesse l’arrivo diqualcuno, pensavamo che anchequesta volta ci avrebbe raggiunto ilVescovo; infatti è arrivato il Vescovo,di Noto però. Lo abbiamo visto rifiu-tare il posto d’onore e sedersi tra lecoppie, uno sguardo e ci siamo sgo-mitati, è Mons. Antonio Staglianò,quello che canta! Ma la sorpresa nonsi è certo esaurita qui. Durante la S.Messa che di solito conclude la mat-tinata e che questa volta ha presiedu-to il Vescovo, abbiamo avuto mododi toccare con mano la vicinanzadello Sposo, il Suo essere con noi, ilSuo abbracciarci nella nostra singolarealtà, di sposi, di figli, di consacra-ti. È difficile rendere con le parolequanto vissuto durante l’omelia, lanostra attenzione era tutta concentra-ta sulle sue parole, ma anche sullasua gestualità. Era la solennità dellaSS. Trinità e quale spunto miglioreper parlare della coppia creata aimmagine e somiglianza di Dio? Matutto questo con incursioni nel mon-do della musica di cui è un espertoconoscitore - sulla sua conoscenzadella Parola di Dio non ci sono dub-bi – accattivandosi in tal modo anchel’attenzione e l’interesse dei ragazzidi Animatema, che in questi mesihanno prestato un servizio preziosis-simo, e che sono stati sorpresi dalricevere “il cinque” da Mons. Sta-glianò a mo’ di benedizione, e che altermine del pranzo, che il Vescovoha condiviso con tutti noi, hannopotuto cantare con lui. Da una can-zone pop è riuscito a trarre una bel-lissima catechesi sull’amore! Nonpossiamo, quindi, non essere grati alnostro Sposo per l’esperienza vissu-ta in questi mesi, per l’abbondanzadei doni ricevuti, per le novità che loSpirito ha apportato nella nostra vita,per le condivisioni con tante altrecoppie. Si avvierà un secondo annodi approfondimento, ripartiremo perun nuovo cammino fidandoci e affi-dandoci totalmente allo Sposo.

Carmelina e Pippo Di Mauro

7

Il Centro di RiabilitazioneODA – “A. e V. Pecorino

Paternò” di San Giovanni La Punta el’Istituto Comprensivo “P. GabrieleM. Allegra” di Valverde hannofesteggiato la fine dell’anno scolasti-co con una manifestazione di canti erecitazione svoltasi lo scorso 26maggio nell’ampio cortile dell’istitu-to Pecorino, per l’occasione allestitocon stand e bancarelle, e con giochi,musica e dolci, come in una “festa dipaese”.La festa di quest’anno ha avuto

come tema “la Gratitudine”, proprioa voler sottolineare, a conclusione diun anno di attività, il reciproco “Gra-zie” per l’esperienza vissuta nellacollaborazione e nel servizio, pertutto quello che è stato dato e perquello che è stato ricevuto in terminidi servizio, accoglienza, assistenza,educazione, per l’amicizia e l’amoredonato e ricevuto. E questo, in uncontesto quale quello del Centro diRiabilitazione “Pecorino Paternò”,particolarmente impegnativo, per ilservizio reso quotidianamente a

bambini, giovani ed adulti por-tatori di disagio e disabilità.Un servizio altamente qualifi-cato e professionale che siesplicita in una serie di inter-venti e prestazioni di naturasanitario-riabilitativa ed educa-tiva, con assistenza infermieri-stica, accoglienza diurna e resi-denziale, e che offre grazie allacollaborazione dell’IC“P.Gabriele M.Allegra” per-corsi didattici per l’assolvi-mento degli obblighi scolasticiattraverso l’istituzione di n. 4classi particolarmente attrezza-te di scuola primaria.Il pomeriggio di festa si è aper-to con la celebrazione della S.

Messa presieduta da Don Marco Fio-re che nel corso dell’omelia ha sotto-lineato il significato e l’importanzadella “gratitudine” nella vita di ognipersona, sia nei momenti belli che inquelli in cui la vita è segnata da par-ticolari difficoltà.La festa è quindi proseguita con l’e-sibizione delle majorettes del Rione“Giovani Maestri” di Motta S.Ana-stasia e le canzoncine, le poesie e igirotondi dei bambini ospiti del Cen-tro di Riabilitazione e degli alunnidella classe seconda del plesso di

Valverde, elaborati e preparati nelcorso di un progetto di integrazionesvoltosi durante l’anno scolastico. Iltutto sostenuto dal calore, dagliapplausi e dall’incitamento dellefamiglie, dei parenti e dalla graditis-sima partecipazione dei rappresen-tanti ed ospiti della Comunità Allog-gio “San Giuseppe - Casa del Fan-ciullo” delle Suore della DivinaProvvidenza e dall’Associazione“Ragazzi al Centro”, con le quale l’I-stituto Pecorino intrattiene proficuirapporti di collaborazione.A portare i saluti e a rivolgereespressioni di compiacimento perl’iniziativa, frutto anche della siner-gia e collaborazione tra istituzionipubbliche e private, e dell’impegnoumano e professionale degli operato-ri ai vari livelli di responsabilità, ilVice Presidente dell’ODA Dott.Alberto Marsella, il Direttore delCentro di Riabilitazione Dott. Salva-tore Caruso, il Direttore MedicoResponsabile Dott.ssa GabriellaBonaccorsi, il Sindaco di San Gio-vanni La Punta Dott. Nino Bellia, laDirigente Scolastica dell’I.C. “P.Gabriele M. Allegra” di ValverdeDott.ssa Laura D’Agata.

S.C.

Gratitudine per il servizio datoAgli Istituti “A. e V. Pecorino Paternò” e “P. Gabriele M. Allegra” soffia aria di vacanze

Ordine e Matrimonio edificanoScuola di formazione per operatori di pastorale familiare

insieme l’UNICA CHIESA

La peregrinatio catanese

della reliquia (parte

metatarso del piede destro) di San

Giuseppe Moscati dal tema “Un

uomo, un medico, un santo” ha

riscosso in tre intensi giorni, da mer-

coledì 4 a venerdì 6 maggio, grande

entusiasmo e profonda commozione

nei vari ambienti, soprattutto sanita-

ri, dove è stata devotamente portata

in visita per la pubblica venerazione.

La lodevole iniziativa è stata pro-

mossa dalla sezione di Catania “Car-

dinale Salvatore Pappalardo” della

Luogotenenza per l’Italia Sicilia del-

l’Ordine Equestre del Santo Sepol-

cro di Gerusalemme con la collabo-

razione dell’Associazione Medici

Cattolici Italia sezione di Catania,

fortemente voluta dal preside gr. uff.

comm dott. Sergio Sportelli e piena-

mente condivisa e sostenuta da S.E.

il luogotenente cav. gr. cr prof. Gio-

vanni Russo. La lunga e laboriosa

preparazione nonché la segreteria

organizzativa dello storico evento,

celebrato per la prima volta a Cata-

nia, è stata affidata al cavaliere del-

l’OESSG dott. Enrico La Delfa d’in-

tesa con il padre gesuita Alessandro

Piazzesi, che svolge il suo ministero

sacerdotale anche come responsabile

del culto verso il ‘medico santo’ nel-

la monumentale e celebre chiesa

barocca della “Trinità Maggiore al

Gesù Nuovo” di Napoli e per alcuni

anni viceparroco nella parrocchia

catanese “Santissimo Crocifisso dei

Miracoli”.

La tridua visita ai nosocomi cittadini

ha superato di gran lunga il pro-

gramma ufficiale della peregrinatio

perché tanti altri reparti, dietro pres-

sante insistenza, hanno avuto l’onore

di poter ospitare anche per poco la

reliquia del grande santo napoletano

docente-scienziato di medicina:

momenti di intensa commozione,

per esempio fin dal 1° giorno,

all’ARNAS “Garibaldi” presidio

ospedaliero “Garibaldi Nesima”

hospice, direttore UOC dott. Angelo

Alaimo; oncologia medica, direttore

UOC dott. Roberto Bordonaro, con

l’assistenza religiosa del cappellano

can. Giuseppe Maieli. Un altro dei

momenti di grande partecipazione

comunitaria si è svolto nei reparti

dell’Azienda Ospedaliera Universi-

taria “Policlinico Vittorio Emanuele

II” presidio “Gaspare Rodolico”, in

oncologia medica direttore UOC

dott. Hector Josè Soto Parra, con

l’assistenza spirituale del cappellano

mons. prof. Salvatore Scribano.

Nel pomeriggio di mercoledì 4 mag-

gio, la reliquia del “principe virtuoso

e pio dei clinici napoletani” è stata

venerata dalla comunità parrocchiale

del santuario Maria Santissima

Annunziata al Carmine, con uno

speciale incontro di preghiera con

studenti e ragazzi del percorso di ini-

ziazione cristiana che ha registrato

l’intervento di padre Piazzesi e del

parroco priore, il frate carmelitano

Francesco Collodoro, entusiasta di

accogliere nella basilica del Carmelo

dell’Ordine dell’Antica Osservanza

la reliquia di un grande santo del

Novecento. A sera tanti fedeli hanno

partecipato nella chiesa San Biagio

in Sant’Agata alla Fornace alla con-

celebrazione della santa messa voti-

va in onore di San Giuseppe Mosca-

ti nel mercoledì della VI settimana di

Pasqua, presieduta dal padre gesuita

con mons. prof. Leone Calambrogio,

cerimoniere ecclesiastico della

sezione dell’OESSG. La liturgia è

stata animata dalla corale San Biagio

con all’organo il confratello prof.

Fabio Raciti.

Dopo il bacio della reliquia, i pre-

senti nell’attiguo salone hanno avuto

la gioia di ascoltare la dotta confe-

renza di padre Piazzesi il quale,

anche col sussidio di alcuni brani del

film televisivo biografico sul santo

“L’amore che guarisce” fiction del

regista Giacomo Campiotti con atto-

re protagonista il bravissimo Giusep-

pe Fiorello, ha presentato con dovi-

zia di significativi ed edificanti parti-

colari di diversi aspetti molto toccan-

ti e poco noti della vita del prof.

Moscati, eroico precursore della

Biochimica che intese la nobile pro-

fessione medica come “missione e

sacerdozio”. Il dott. Sportelli, nel

presentare padre Piazzesi, ha eviden-

ziato come san Giuseppe Moscati ha

sempre posto la sua profonda cultura

e scienza al servizio del prossimo e

che la venerazione verso di lui è

molto viva non solo a Napoli -ove le

sue venerate spoglie riposano al

Gesù Nuovo chiesa tutte le mattine

frequentata per la partecipazione alla

s. messa dal prof. Moscati che abita-

va lì vicino, in via Cisterna dell’O-

lio- ma in tutta Italia e nel mondo.

“Egli è un ‘santo col camice bianco’

a cui si rivolgono con devozione e

affetto, sicuri in una sua intercessio-

ne, sia i malati che tutto il personale

sanitario per essere aiutato a svolge-

re con carità la propria missione”.

Moscati, docente all’Ospedale degli

Incurabili, della cui III sala fu prima-

rio, medico personale del celebre

professore Antonio Cardarelli, il

luminare della medicina partenopea

del Novecento, povero “medico dei

poveri” ma ricco di meriti rese l’ani-

ma a Dio il martedì santo, 12 aprile

1927.

Anche la peregrinatio di giovedì 5

maggio -giorno in cui a Catania si

celebrano le memorie liturgiche di

San Berillo protoepiscopo della dio-

cesi e della Sacra Sindone la cui

festa fu istituita da papa Giulio II (il

cardinale Giuliano della Rovere che

fu vescovo di Catania dal 13 giugno

1473 al 23 maggio 1474)- ha riscos-

so molto consenso nella comunità

cattolica cittadina. La reliquia ha

visitato la Casa Circondariale di

piazza Lanza con la guida del diret-

tore dott. Elisabetta Zito e un

momento di preghiera e riflessioni

sulla vita del santo medico scienzia-

to napoletano curato da padre Piaz-

zesi con la partecipazione del cap-

pellano padre Pino Noto dell’Ordine

dei Frati Minori. Uno dei graditi fuo-

riprogramma ha riguardato la com-

movente tappa all’Ospedale “Can-

nizzaro”: la reliquia è stata accolta

all’ingresso del Monoblocco dal

cappellano sanitario can. Mario Tor-

racca, direttore degli uffici regionale

e diocesano per la Pastorale della

Salute e medico cardiologo, e dal

direttore amministrativo dott. Rosa-

ria D’Ippolito, oltre che da volontari

e dipendenti dell’Azienda. Dopo una

pausa di preghiera e di riflessione la

reliquia è stata portata in alcuni

reparti, dove gli ammalati hanno

potuto venerarla da vicino. Anche

l’Humanitas, centro catanese di

oncologia, dove presta servizio qua-

le medico nucleare il dott. Sportelli,

ha avuto il privilegio di una breve

visita della reliquia del santo aposto-

lo della medicina che riuscì mirabil-

mente con la cristallina testimonian-

za della sua vita a unire la scienza

profonda ad una fede operosa.

Al tramonto del giorno in cui nella

Chiesa universale si celebra la solen-

nità dell’Ascensione del Signore,

nella basilica Collegiata “Santa

Maria dell’Elemosina” l’Arcivesco-

vo Mons. Gristina, anche nella quali-

tà di priore della sezione catanese

OESSG e di Presidente della CESi,

ha presieduto la concelebrazione

della s. messa votiva in onore del

santo scienziato con padre Piazzesi e

il segretario arcivescovile padre

Massimiliano Parisi e l’assistenza

liturgica dell’amministratore parroc-

chiale nonché parroco della Catte-

drale mons. Barbaro Scionti, con l’a-

nimazione di scelti canti liturgici

eseguiti dalla corale “Mater Divinae

Misericordiae” diretta dal m° Danie-

la Calcamo con all’organo il m°

Daniele Cannavò. All’omelìa l’Arci-

vescovo ha esalato la figura dell’in-

signe medico che curava il corpo e lo

spirito dei suoi pazienti, scelti e pre-

feriti tra i più poveri di Napoli dai

quali non accettava alcun compenso

e che aiutava senza farsene accorge-

re, esercitando in modo eroico le

opere di misericordia corporale e

spirituale.

L’ultimo giorno della peregrinatio è

stato caratterizzato al mattino dalla

visita della reliquia all’Azienda Uni-

versitaria Policlinico-Vittorio Ema-

nuele II reparto di Ematologia Ospe-

dale Ferrotto, accolta dal direttore

sanitario UOC prof. Francesco Di

Raimondo e dal cappellano sac. Atti-

lio Franco, frate cappuccino. Un

altro momento molto intenso nel

Policlinico Morgagni di Barriera,

con l’accoglienza offerta dal diretto-

re prof. Salvatore Castorina, con un

momento di preghiera e di riflessio-

ne sula missione svolta come buon

samaritano da san Giuseppe Mosca-

ti. Il prof. Castorina, presidente eme-

rito dell’AMCI, ha ricordato con

gioia come quasi 40 anni fa, l’11

dicembre 1976, si tenne a Catania un

simposio sul codice di deontologia

medica promosso dall’Ordine dei

Medici in collaborazione con l’AM-

CI di Sicilia, relatori il consigliere

dell’Ordine e delegato regionale

AMCI, il pediatra prof. Antonino

Leocata, il direttore dell’istituto di

Fisiologia umana dell’Università di

Napoli prof. Pietro De Franciscis e

l’ordinario di Psicofisiologia dell’U-

niversità di Roma prof. Angelo

Majorana. In quell’occasione fu pre-

sentato il volume dell’assistente spi-

rituale dell’AMCI, il teologo mons.

Santi Pesce, “Medicina e Teologia

per la difesa della vita” e il prof. De

Franciscis tenne una memorabile

relazione su “La figura e l’opera di

Giuseppe Moscati, testimonianze di

vita vissuta”. Moscati era stato beati-

ficato dal beato Paolo VI l’anno pri-

ma, nel 49° anniversario del suo dies

natalis (16 novembre) e sarebbe sta-

to canonizzato da San Giovanni Pao-

lo II il 25 ottobre 1987. Ad entrambi

i solenni riti di beatificazione e cano-

nizzazione avrebbe partecipato il

prof. Leocata che ebbe l’onore di

leggere una preghiera dei fedeli.

Antonino Leocata e la moglie Jolan-

da Portale sono stati la prima coppia

responsabile della Pastorale della

famiglia della nostra Arcidiocesi.

Di sera nella chiesa Sant’Agata alla

Badia un gran numero di fedeli ha

potuto venerare la reliquia, posta sul-

l’altare laterale di San Giuseppe, ed

ascoltare gli indirizzi di saluto di

diverse personalità del mondo sani-

tario catanese, presentate dall’emo-

zionatissimo e felicissimo dottor La

Delfa, al quale è andato il plauso di

tutti presenti per aver reso possibile

la presenza a Catania della reliquia

di un santo che riuscì a coniugare

con intelligenza e carità scienza, pie-

tà e attività benefica. Sono interve-

nuti per esaltare la figura del prof.

Moscati, fervido apostolo dell’etica

cristiana, amico dei poveri e servito-

re con gioia dei malati curandoli nel

corpo e nello spirito e che vedeva

negli infermi i fratelli da guidare e

condurre a Dio, il luogotenente e il

preside OESSG prof. Giovanni Rus-

so e dottor Sergio Sportelli, il diret-

tore della Morgagni prof. Salvatore

Castorina in assenza del presidente

AMCI Catania prof. Massimo Libra,

il presidente dell’Ordine dei Medici

prof. Massimo Buscema, il presiden-

te dell’Associazione Italiana Donne

Medico Catania dott. Claudia Prico-

co, il direttore sanitario dell’Huma-

nitas dott. Annunziata Sciacca, il

vicepresidente dell’IPASVI Catania

dott. Gabriele Messina, il medico

psichiatra prof. Vincenzo Rapisarda.

Molta commossa attenzione è stata

rivolta dai presenti ai due illustri

relatori che hanno concluso alla

grande la straordinaria tre giorni di

peregrinatio: il prof. don Antonino

Sapuppo, assistente ecclesiastico

AMCI Catania e delegato per la

Pastorale universitaria e padre Piaz-

zesi che, anche alla luce delle magi-

strali omelie di Paolo VI e Giovanni

Paolo II, hanno presentato da diverse

sfaccettature la figura del popolare e

venerato santo laico napoletano,

modello di sequela di Cristo per tut-

ti gli operatori sanitari e rigoroso

formatore di nuovi medici, che ha

lasciato in eredità la sua concezione

di medico come missione evangelica

e sublime nell’eroico esercizio della

professione esercitata con profonda

tensione cristiana verso il mondo

della sofferenza.

La serata è stata conclusa a maggior

gloria di Dio e a richiesta di tutti par-

tecipanti dalla corale recita della pre-

ghiera al santo invocato come “guida

sicura di laboriosità, onestà, e cari-

tà”.

Antonino Blandini

Prospettive - 5 giugno 20168

DIOCESI

8

“Non la scienza ma LA CARITÀtrasforma il mondo”

Catania. Peregrinatio della reliquia di Giuseppe Moscati, primo medico moderno proclamato santo

Rinnovata la memoria

del pellegrinaggio del

Beato Card. Dusmet, durante l’eru-

zione dell’Etna del 1886, il 24 Mag-

gio, giorno in cui condusse in pro-

cessione il Sacro Velo di S. Agata, a

Nicolosi.

L’annuale pellegrinaggio delle Asso-

ciazioni Agatine, che ha ricordato il 130

° anniversario dell’evento, è stato gui-

dato da Mons. Barbaro Scionti, Parroco

della Cattedrale e Rettore della Colle-

giata di Catania.

Hanno partecipato il Circolo S. Agata,

fondato dal Beato Dusmet, le Associa-

zioni Agatine, l’Associazione Amici

del Rosario e numerosi devoti prove-

nienti da Catania e locali di Nicolosi,

con il Parroco Antonino Nicoloso. Pre-

senti i rappresentanti del Comitato diri-

genti diocesani GIAC, Altare Madonna

della Neve Etna.

La concelebrazione della Messa di rin-

graziamento nella Cappellina votiva,

sulla strada per l’Etna. La cappellina

che il Cardinale Dusmet ha fatto

costruire, come promesso, raccoglien-

do i fondi presso la Chiesa di Catania.

Il Card. Dusmet volle la costruzione

della cappellina come disse parlando

dalla panchina del Casino dei Civili,

prossima al Municipio di Nicolosi, “Io

sono con Nicolosi ... io mi affretterò di

illustrare alzandovi acconcia cappelli-

na”.

La cronaca dell’epoca racconta che

l’Arcivescovo, Dusmet, sin dal 20

maggio 1886, onde evitare pericoli a

causa di ulteriori crolli, come nel 1883,

nella Chiesa Madre di Nicolosi, fece

approntare all’aperto una cappella di

legno col SS Sacramento.

Il 24 maggio, poiché la lava procedeva

nel devastante scorrimento verso l’abi-

tato, portò da Catania la reliquia col

Velo di S. Agata.

In processione giunse a poca distanza

dal fronte lavico. Qui giunto, in pre-

ghiera rivolse la Sua invocazione: “O

gloriosa Vergine e Martire S. Agata

...invocate dal cielo pietà verso noi

minacciati da tanto flagello; stendete il

vostro braccio, impedite che la lava pro-

lunghi il suo corso e fate che cessi l’e-

ruzione che minaccia questo lembo

della vostra diocesi ... “

Le autorità prefettizie tuttavia il 30

maggio ordinarono lo

sgombero di Nicolosi

perché la lava aveva

ormai lambito le pri-

me case. Nei giorni

seguenti la colata

lavica progressiva-

mente si fermò e le

autorità consentirono

il rientro degli abitan-

ti il 13 giugno.

Tutte queste immagini sono

state rivissute nel pellegrinag-

gio di quest’anno con lo scena-

rio dell’Etna, per coincidenza,

in spettacolare eruzione som-

mitale.

Nella sopraggiunta oscurità

serale il Canto “Inneggiamo alla

martire invitta ...” è risuonato

ancora una volta ai piedi del-

l’Etna e concluso con la fidu-

ciosa invocazione dei devoti ...

“cittadini evviva Sant’Agata”.

Lodevole iniziativa dei devoti di

Catania, per non affievolire il

ricordo dell’evento prodigioso e

della protezione di Sant’Agata,

auspice nell’occasione il Beato

Dusme.

Salvatore Di Mauro

Prospettive - 5 giugno 2016 9

DIOCESI

9

Sotto un velodi protezione

Nicolosi. Memoria del pellegrinaggio del Beato Card. Dusmet, durante l’eruzione dell’Etna del 1886

“Aiutami a vivere” è

il titolo del Con-

corso artistico-letterario-multime-

diale promosso dal Centro Aiuto

alla vita “San Domenico Savio”

dell’oratorio salesiano di Barriera

per la scuola primaria (classi quarte

e quinte) e secondaria di 1° grado.

Il concorso, in coerenza con le indi-

cazioni del MIUR sull’educazione

alla cittadinanza attiva, si è posto

l’obiettivo di sviluppare negli alun-

ni un’etica della responsabilità, sen-

sibilizzandoli alla promozione della

vita nascente e alla solidarietà nei

confronti di bambini, mamme e

famiglie in difficoltà, e a renderli

consapevoli che ogni bambino ha

diritto a nascere e vivere, ed è un

“dono” di Dio per la sua famiglia e

l’intera società civile ed ecclesiale.

Gli alunni erano chiamati a realiz-

zare elaborati secondo 3 sezioni:

letteraria, arte ed immagini, multi-

mediale.

La risposta delle scuole è stata

ampia; hanno aderito da Catania,

Italo Calvino, Maria Ausiliatrice,

Parini, Pizzigoni, San Francesco di

Sales, San Giorgio, San Giovanni

Bosco e dal resto della provincia:

Leonardo da Vinci (Misterbianco),

Marconi (Paternò), Mazzini (Adra-

no), Tomasi di Lampe-

dusa (Gravina); 11 gli

istituti scolastici di cui

8 statali e 3 paritari, 7

operanti a Catania e 4 in

provincia, 8 le scuole

primarie e 4 le seconda-

rie di 1° grado (La Cal-

vino partecipa con

ambedue), con il coin-

volgimento di ben 34

classi e oltre 600 alunni,

oltre ai docenti referenti

per ogni classe e/o isti-

tuto. Gli elaborati sono stati valuta-

ti da professori e giovani competen-

ti nei vari ambiti; in campo lettera-

rio Lucia De Blasi, Cristina Di Sal-

vo, Rosella Acunto, Giuseppina

Musco, Vanessa Buetto e Claudia

Merlino; nell’ambito artistico Gra-

zia Celi, Andrea Strano e Katia

Bua; nel multimediale Antonella

Lupo, Salvo Borgesi e Davide Rapi-

sarda.

La manifestazione conclusiva per la

premiazione degli istituti scolastici

partecipanti e dei vin-

citori (i primi 3 classi-

ficati per ogni catego-

ria) ha avuto luogo la

sera di sabato 7 maggio

durante i festeggia-

menti in onore di San

Domenico Savio, santo

degli adolescenti, delle

culle e delle mamme in

attesa.

A.B.

ORATORIO SALESIANO BARRIERACAV “AIUTAMI A VIVERE”

Domenica 22 maggio si

è svolto il pellegrinag-

gio giubilare a Noto promosso dal-

l’Ufficio Pastorale Migrantes della

diocesi, diretto dal diacono Giusep-

pe Cannizzo, con la partecipazione

di 100 rappresentati della comunità

srilankese etnea. Da Catania sono

partiti tre bus, di cui uno composto

solo da fedeli italiani, tra gli altri

presenti anche fedeli polacchi e

colombiani.

Il gruppo di pellegrini dopo la visita

alla Basilica del SS. Salvatore con

annessa Cantoria e torre Belvedere

con vista panoramica sul Val di Noto

ha proseguito con l’itinerario musea-

le della Chiesa di Montevergine e

della Chiesa di San Domenico con

annessa mostra sull’arte sacra. Itine-

rario barocco che si è concluso, pri-

ma del pranzo, nella Cattedrale di

San Nicolò con la celebrazione della

Santa Messa.

Nel pomeriggio è seguita la visita al

Santuario di San Corrado Fuori le

mura, luogo suggestivo ed isolato,

un’oasi di pace per i pellegrini. Il

santuario che dista 5 km da Noto è

costruito nella cosiddetta “Valle dei

miracoli” cosi chiamata perché fino

al 1351 fu il luogo di eremitaggio di

S. Corrado Confalonieri, Patrono

della Città di Noto. Si arriva al pic-

colo santuario, dalla facciata in stile

barocco, dopo aver percorso un viale

pieno di vegetazione. L’interno, ric-

camente decorato, custodisce una

statua in marmo di S. Corrado dello

scultore G. Pirrone (questa è posta

nella vera “Grotta di S. Corrado”,

dove lui pregava e faceva penitenza),

una tela della Madonna col Bambino

di Sebastiano Conca (1759), un Cro-

cifisso ligneo (sec. XVIII) e il corpo

di S. Leonzio Martire. All’interno

dell’Eremo vi è pure un museo che

raccoglie ex-voto dei fedeli. In sera-

ta, infine, il gruppo è rientrato a

Catania al termine di un’intensa

giornata di spiritualità all’insegna

della convivialità e della gioia cri-

stiana.

Un sentiero di santità

Migrantes, pellegrinaggio giubilare a Noto

XVI Settimana Biblica 11-14 luglio 2016

Foto Paolo CampisiFoto Paolo Campisi

La pedagogia della misericordia

nel Nuovo testamento

Nell’anno giubilare indetto da

Papa Francesco, cosa significa in

concreto per i cristiani essere oggi

testimoni autentici della miseri-

cordia di Dio? Si può riconoscere

una reale continuità tra quanto è

narrato dei primi seguaci di Cristo

e la vita delle nostre comunità? La

domanda in certo modo propone

la dibattuta questione della conti-

nuità storica e teologica tra i

discepoli di Gesù, prima e dopo la

sua risurrezione. La ricerca recen-

te, oltre le polemiche degli ultimi

decenni che contrapponevano il

regno di Dio e la chiesa, si va atte-

stando su riflessioni più ponderate

che colgono i legami e le relazio-

ni che collegano Gesù ai Vangeli e

il suo insegnamento alla vita della

Chiesa primitiva. Ripercorrere i

tratti, le peculiarità e le tappe che

i Vangeli, gli Atti, l’insegnamento

di Paolo e le testimonianze delle

lettere apostoliche ci tramandano

sul discepolato, ci permette di

conoscere la pedagogia della

misericordia voluta da Gesù e

consegnataci dalle diverse tradi-

zioni. Lo studio delle Scritture, al

servizio della Parola, continua a

offrire inesplorati tesori di sapien-

za per le sfide ecclesiali del nostro

tempo.

Il Centro Biblico Diocesano Ver-

bum Domini, offre una Settimana

biblica per approfondire questi

temi, secondo un collaudato cam-

mino di studio e di preghiera.

Sono coordinati da don Giuseppe

Bellia, direttore del Centro bibli-

co, da don Paolo Fichera, pedago-

go e docente allo Studio Teologi-

co San Tommaso di Messina e da

don Giuseppe De Virgilio biblista.

Come sempre l’iniziativa è diretta

a presbiteri, diaconi, religiosi,

catechisti, insegnanti di religione

e a quanti hanno il desiderio di

crescere nella conoscenza della

Parola.

Gli incontri iniziano lunedì 11

luglio (ore 15,30) e si concludono

giovedì 14 luglio (ore 12,30).

Si svolgeranno presso la Casa

Generalizia delle Suore Domeni-

cane del Sacro Cuore di Gesù, in

Via S. Nullo 46, sulla circonvalla-

zione di Catania (direzione

Ovest). Sono disponibili 50 came-

re. Il costo della pensione è di 40

. in doppia e di 45 . per la sin-

gola. Il costo dei singoli pasti è di

13 . L’iscrizione rimane invaria-

ta ( . 20). La richiesta dovrà per-

venire in tempo utile al diacono

Giuseppe Gangemi, all’indirizzo

di postaelettronica: iosegange-

[email protected] (oppure telefo-

nando al 340.2618916). Gli Aspi-

ranti Insegnanti di Religione

(che riceveranno l’attestato),

devono scrivere al diacono Carlo

Pappalardo, all’indirizzo: car-

[email protected]

specificando: cognome, nome,

data e luogo di nascita e nr. di

telefono (oppure telefonare allo

095 435863, dalle 20,00 alle

22,00).

®

Seguire Gesù

nella comunità

dei discepoli

Dolore

Una donna, una bara, un corteo.Sono gli ingredienti di base del rac-conto di Nain che mette in scena lanormalità della tragedia in cui sirecita il dolore più grande del mon-do. Quel buco nero che inghiotte lavita di una madre, di un padre priva-ti di ciò che è più importante dellaloro stessa vita. Quel freddo improv-viso e spaventoso che ti stringe lagola e sai che d’ora in poi niente saràpiù come prima.Quella donna era vedova, aveva soloquel figlio, che per lei era tutto. Duevite precipitate dentro una sola bara.Quante storie così anche oggi, quan-te famiglie dove la morte è di casa.Perché questo accanirsi, questa dis-misura del male su spalle fragili? IlVangelo non dà risposte, mostra soloGesù che piange insieme alla donna,e sono due madri che piangono, sonodue vedove. Gesù non sfiora il dolo-re, penetra dentro il suo abisso insie-me a lei. Ritorniamo alla Parola di

Dio.

Esperienza

S. Giovanni ci comunica il fonda-mento della nostra vita: il Verbo, chedal principio è presso Dio, si è fattocarne ed ha posto la sua dimora inmezzo a noi. Si tratta di un testomirabile, che offre una sintesi di tut-ta la fede cristiana. Dall’esperienzapersonale di incontro e di sequela diCristo, Giovanni, che la tradizioneidentifica nel «discepolo che Gesùamava» , «trasse un’intima certezza:Gesù è la Sapienza di Dio incarnata,è la sua Parola eterna fattasi uomomortale». Colui che «vide e credet-te» aiuta anche noi a poggiare il

capo sul petto di Cristo , dal qualesono scaturiti sangue ed acqua, sim-boli dei Sacramenti della Chiesa.Seguendo l’esempio dell’apostoloGiovanni e degli altri autori ispirati,la Chiesa si lascia guidare dallo Spi-rito Santo per poter amare sempre dipiù la Parola di Dio. «In principio era il Ver-

bo, e il Verbo era pressoDio e il Verbo era Dio…e il Verbo si fece carne». La novità della rivela-zione biblica consistenel fatto che Dio si faconoscere nel dialogoche desidera avere connoi. La Costituzione dogma-tica Dei Verbum avevaesposto questa realtàriconoscendo che «Dioinvisibile nel suo grandeamore parla agli uominicome ad amici e siintrattiene con essi, perinvitarli e ammetterlialla comunione con Sé».Ma non avremmo anco-ra compreso a sufficien-za il messaggio del Pro-logo di san Giovanni seci fermassimo alla con-statazione che Dio sicomunica amorevol-mente a noi. In realtà ilVerbo di Dio, medianteil quale «tutto è statofatto» e che si «fececarne» , è il medesimo

che sta «in principio». Se qui avver-tiamo un’allusione all’inizio dellibro della Genesi, in realtà siamoposti di fronte ad un principio dicarattere assoluto e che ci narra lavita intima di Dio. La Parola è real-mente da sempre, e da sempre eglistesso è Dio. Dunque, non c’è mai

stato in Dio un tempo in cui non cifosse la Parola.

Comunione

Nel cuore della vita divina c’è lacomunione, c’è il dono assoluto.«Dio è amore» , dirà altrove lo stes-so Apostolo, indicando «l’immagine

cristiana di Dio eanche la conseguenteimmagine dell’uomoe del suo cammino».Dio si fa conoscere danoi come mistero diamore infinito in cui ilPadre dall’eternitàesprime la sua Parolanello Spirito Santo.Perciò il Verbo, chedal principio è pressoDio ed è Dio, ci rivelaDio stesso nel dialogodi amore tra le Perso-ne divine e ci invita apartecipare ad esso.Pertanto, fatti adimmagine e somi-glianza di Dio amore,possiamo comprende-re noi stessi solo nel-l’accoglienza del Ver-bo e nella docilitàall’opera dello SpiritoSanto. È alla luce del-la Rivelazione operatadal Verbo divino chesi chiarisce definitiva-mente l’enigma dellacondizione umana. È necessario rilevare

quanto è stato affermato dai Padrisinodali in relazione alle diversemodalità con cui noi utilizziamo l’e-spressione «Parola di Dio». Si è giu-stamente parlato di una sinfonia del-la Parola, di una Parola unica che siesprime in diversi modi: «un canto apiù voci». I Padri sinodali hanno par-lato a questo proposito di un uso ana-logico del linguaggio umano in rife-rimento alla Parola di Dio. In effetti,questa espressione, se da una parteriguarda la comunicazione che Diofa di se stesso, dall’altra assumesignificati diversi che vanno attenta-mente considerati e relazionati fraloro, sia dal punto di vista dellariflessione teologica che dell’usopastorale. La Parola indica origina-riamente la Parola eterna, ossia ilFiglio unigenito, generato dal Padreprima di tutti i secoli e a Lui consu-stanziale: il Verbo era presso Dio, ilVerbo era Dio. Ma questo stesso Ver-bo, afferma san Giovanni, si «fececarne» ; pertanto Gesù Cristo, natoda Maria Vergine, è realmente il Ver-bo di Dio fattosi consustanziale anoi. Dunque l’espressione «Parola diDio» viene qui ad indicare la perso-na di Gesù Cristo, eterno Figlio delPadre, fatto uomo. Inoltre, se al cen-tro della Rivelazione divina c’è l’e-vento di Cristo, occorre anche rico-noscere che la stessa creazione èanche essenzialmente parte di questasinfonia a più voci in cui l’unico Ver-bo si esprime. Dio ha comunicato lasua Parola nella storia della salvezza,ha fatto udire la sua voce; con lapotenza del suo Spirito «ha parlatoper mezzo dei profeti» .

P. Angelico Savarino

Prospettive - 5 giugno 201610

Riflessioni sul Vangelo

Un augurio finale che Paolo fa agli

ebrei è che il Dio della pace, il quale ha

ricondotto dai morti il Pastore grande

delle pecore, in virtù del sangue di una

alleanza eterna il Signore nostro Gesù

Cristo, renda gli ebrei perfetti in ogni

bene, perché possano compiere la sua

volontà, operando in loro ciò che a lui è

gradito per mezzo di Gesù Cristo, al

quale sia gloria nei secoli dei secoli,

Amen.

Esorta ancora i fratelli ad accogliere

questa parola di esortazione, per questo

motivo ha scritto loro brevemente. Dà

la notizia che il “nostro fratello Timoteo

è stato rilasciato”. La gioia di Paolo è

che se Timoteo “arriva abbastanza pre-

sto” li potrà rivedere insieme a lui.

Chiede che salutino tutti i loro capi e

tutti i santi, loro invece ricevano i saluti

da “quelli dell’Italia”. Augura che la

grazia sia con tutti loro.

L.C.

San Paolo in briciole

DIO HA VISITATO IL SUO POPOLO

Saluti finali Ebr 13,20-25

Ogni gesto d’amore avvicina a Dio

Paolo dichiara apertamente e con forza

l’origine del suo Vangelo: “Non segue un

modello umano”. Non è quindi da confon-

dere con ciarlatanerie e spacciatori di

favole. Infatti non lo ha “ricevuto” né lo

ha “imparato da uomini” ma l’ha appreso

direttamente “per rivelazione di Gesù Cri-

sto”. La prova provata è proprio la sua

vita precedente nel Giudaismo: “persegui-

tavo ferocemente la Chiesa di Dio e la

devastavo, superando nel giudaismo la

maggior parte dei miei coetanei e conna-

zionali, accanito com’ero nel sostenere le

tradizioni dei padri”. Avuta la rivelazione

da Dio si mette subito all’opera annun-

ciando il suo Figlio in mezzo alle genti,

senza chiedere consiglio a nessuno. Con

questa dichiarazione rivendica Paolo sia

la verità del suo messaggio sia la sua auto-

nomia nel compiere la volontà di Dio in

favore delle genti. Non perché non vuole

dipendere dalle autorità ma per sottoli-

neare l’ubbidienza a Dio nel compiere la

sua volontà che è quella di salvare le gen-

ti, che tutti conoscano il suo Figlio, venuto

nel mondo per insegnare come si ama e

come si deve servire, in una sola parola

come si deve essere nel mondo. Il popolo è

sensibile a questa presenza: la compassio-

ne di Gesù e il suo essere a disposizione

della gente dà al popolo i segni della pre-

senza straordinaria di Dio: “Un grande

profeta è sorto tra noi” e “Dio ha visitato

il suo popolo”. L’autonomia di agire, la

compassione nei confronti degli altri, l’a-

gire secondo la volontà di Dio è equivalen-

te all’azione profetica di Elia che si trova

a discutere con la vedova di Sarepta. Alla

quale prima chiede di dargli da mangiare

e poi, trovandosi di fronte alla morte di

suo figlio, lotta con Dio rimproverandogli

di farlo venir meno alla sua azione profe-

tica: “Signore, mio Dio, vuoi fare del male

anche a questa vedova che mi ospita, tan-

to da far morire il figlio”. Il Signore con la

risurrezione del figlio convalida l’azione di

Elia: “Ora so veramente che tu sei uomo

di Dio e che la parola del Signore nella tua

bocca è verità”. Questa è l’azione del cre-

dente.

Leone Calambrogio

X DOM T.O. / C - 1Re 17,17-24; Sal 29/30,2.4-6.11-12; Gal 1,11-19; Lc 7,11-17

DIOCESI

Il miracolo è stare accanto a chi soffre, lasciandosi ferire da ogni gemito e urgenza

Il nostro concittadinomons. Giovanni Lanzafa-

me, tanto legato alla nostra comune ter-ra natìa, è stato nominato commissariodella straordinaria esposizione storico-artistica del “Barocco in processione” aSiviglia, la città andalusa celebre per lasua Settimana Santa e definita la capi-tale mondiale della processione baroc-ca. Da Pasqua a Corpus Christi, damaggio a dicembre, vare delle imma-gini della Vergine attraversano il centrostorico con i loro passi catechistici edevozionali.Da martedì 17 a martedì 31 maggio,saranno esposte 20 gigantografie,stampe e modelli in miniatura dei fer-coli processionali più belli di Sicilia eCalabria, tra i quali i calabresi “MammaNostra” di Bivongi e Santi Cosma eDamiano di Riace, la Madonna delSoccorso di Napoli, il San Sebastiano diMistretta (ME), l’Annunziata e il Bat-tesimo del Signore a Napoli, , la Vergi-ne di Trapani, così pure le prezioseminiature della Virgen de los Reyes,

dell’Acqua santa Villaverde del Rio e laVirgen del Rocio. Una speciale attenzione è stata data allenostre candelore agatine, una dellequali, il cereo dei betturiari-bettolieri-vinai, è esposta con una bella miniatu-ra di un metro al centro della sala dellachiesa della Santa Caridad dove padre

Gianni è parroco. Varieminiature di fercoli e sta-tue processionali, circa20, sono molto ammiratefin dai primi giorni diesposizione. “A Catania e provincia”commenta mons. Lanza-fame “i fercoli hanno unaloro particolarità perchésono stati costruiti inargento cesellato, comeper esempio quelli di San-t’Agata, Santa Lucia,Santa Venera, SantaAgrippina; sono unichenel loro genere le cande-lore catanesi, enormi lam-

padari con sculture in legno di angeli,santi e simboli cristiani.La mostra espone una scenograficaarchitettura barocca fatta di chiese,case e palazzi monumentali, fontane,piazze, cortili, giardini che troviamo aRoma (con “i miracoli di catechesicreati dall’arte del Bernini, del Borro-

mini, del Fontana, ecc.), Napoli, Cata-nia, Palermo: sono luoghi privilegiatiper le processioni solenni che hanno alcentro sempre l’immagine del Signore,della Vergine e dei Santi. “Attraversoincisioni antiche” spiega padre Gianni“possiamo scoprire le spettacolariarchitetture erranti, le celebri macchineprocessionali della Roma papale. Cosìil Crocifisso di San Marcello, dellaMisericordia dei Servi di Maria, dellaVergine del Carmelo, di Santa Maria inVia, del Rosario a Santa Maria admartyres (Pantheon), ecc.. Dal Vaticanoè venuta fuori la Macchina di Sant’An-na con l’adolescente Maria. A Romatutte le processioni erano seguite sem-pre da grandi ordini religiosi, confra-ternite, clero, cardinali. A Napoli son-tuose sono le sculture processionalicon base barocca in oro fino dell’Ad-dolorata di Verzella di Secondigliano odella Madonna Immacolata del GesùVecchio venerata da Papa Francesco odella Vergine del Soccorso nel cuore deiquartieri spagnoli. Nel 18° secolo si

estende per volontà di Sant’AlfonsoMaria de’ Liguori la tradizione prese-pistica napoletana ancora viva nelquartiere degli artigiani di San GregorioArmeno...In Sicilia le produzioni arti-stiche fioriscono con stile originalecon la costruzione dei fercoli in argen-to o oro puro, in legno o marmo fintodorato...a San mauro Castelverde,Palermo, Caltavuturo, MontemaggioreBelsito, Corleone, Bivona, Gangi,ecc.”.La mostra sivigliana nell’anno santogiubilare della Divina Misericordiavuol dare un messaggio attraverso labellezza e la santità per “raggiungerel’esercizio del lavoro della Misericordiacome lo è stato il venerabile maestroMiguel de Manara fondatore nel seco-lo d’oro dell’Hospital de la Santa Cari-dad”, la quale assieme all’AccademiaMariana Siciliana e alla Caja Rural hadato la massima disponibilità per lostraordinario evento.

Blanc

Prospettive - 5 giugno 2016 11

L’Italia barocca vista oltralpeSiviglia esposizione “Barocco in processione”

Al Castello di Leucatia, uneloquente dialogo, quello

tra i convegnisti favorevoli al fascinodella futuristica infrastruttura e la vul-canica giornalista Stefania Bonifacio,conduttrice della manifestazione Ponte

sullo Stretto, viene introdotto dalresponsabile dott.Vincenzo Stancanel-li.Posto nel calendario 2015/2016 dellaBiblioteca ‘Livatino’, martedì 3 mag-gio, organizzatore dell’evento l’Asses-sorato al Decentramento che in colla-borazione con l’Associazione cultura-le ‘L’Elefantino’ ha sentito il parere deisostenitori e dei detrattori del progetto.Nell’introduzione fatta dalla giornalistaBonifacio (responsabile del polo didat-tica di storia della Sicilia) la proiezionedel video ha scaldato l’uditorio: il pon-

te virtuale preliminare elaborato dallasocietà Salini-Impregilo mostra il col-legamento stabile tra Cannitello inCalabria e Ganzirri in Sicilia, median-te la realizzazione di un ponte sospesocon due corsie stradali più una di emer-genza per ogni senso di marcia e duebinari di traffico ferroviario.A mo’ di talk show c’è stata la proble-matica aperta dal primo relatore, ilperito tecnico ‘ANAS’ di Messina,Angelo Papalia. Egli visibile anche suface book - ponte Infrastrutture Svilup-po Sud -, ha stimolato l’interesse neinumerosi partecipanti. Questa la suaragione per la quale credere al pianoeconomico approvato dalla società‘Stretto di Messina’ Spa, il 29 luglio2011: il progetto comporta nuoviapprofondimenti e verifiche anche

dopo la decisone dell’U-nione Europea, ottobre2011, che ha escluso ilponte sullo Stretto tra leopere pubbliche destinatea ricevere finanziamenticomunitari. È apparsointanto utile far notare cheil 1º marzo del 2013 il

contratto di appalto è

decaduto (Legge

221/12). Il tecnico, pro-penso a incoraggiare ilprogetto, avverte i presenti che quandonel 1981 la società ‘Stretto di Messina’ha progettato l’opera, ha iniziato adacquisire tutti gli studi precedenti residisponibili e in particolare il progetto acampata unica di m.3.300 redatto dalGruppo Ponte Messina. Papalia ricorda

che il colossale lavoro di analisi stati-stiche, di dettaglio e progettazionigenerali, approdò nel 2002 all’attualeprogetto preliminare che fu messoquindi in appalto.È modestamente detto da Papalia, altalk show: <<Il costo complessivo del-l’opera, che ammonterebbe a 8,5miliardi di euro, è reperibile sul merca-to senza il co-finanziamento europeo:una spesa che verrà unicamente soste-nuta dallo Stato e da enti privati>>.Il rischio d’infiltrazione della crimina-lità è l’intervento dell’avvocato Alber-to Pistone, il quale ha esaminato l’a-spetto legato alla realizzazione dell’o-pera pubblica Ponte sullo Stretto di

Messina e i rischi di corruzione, con-cussione e/o infiltrazioni mafiose col-legati agli appalti e subappalti, allaluce del pensiero di don Sturzo. Il rela-tore ha messo in evidenza che lo stru-mento individuato dal sacerdote calati-no durante la propria esperienza ammi-nistrativa per contrastare il fenomenocorruttivo consisteva nel rendere l’atti-vità dell’Ente pubblico accessibile aicittadini, il Municipio trasparente

come il cristallo. Si adoperò in tale sen-so con anticipo di oltre mezzo secolorispetto alle norme repubblicane. Eglistilò anche un decalogo di buon com-portamento del “buon amministratore”ricco di preziosi e ancora attuali sugge-

rimenti.In epilogo, trattando dell’op-portunità di una riconsidera-zione del progetto, quale signi-ficato attribuire alla messa inopera del progetto? Una rispo-sta è data dal moralista AngeloConsolo, associato CIS diRoma. Egli prende in esame lalettera di Luigi Sturzo: Il ponte

calabro-siculo (6 luglio 1954)e ritiene che questa sia l’e-spressione della perfetta matu-

rità del senatore siciliano. Questa ladichiarazione di Consolo: <<Sonorimasto profondamente e positivamen-te colpito dalla lettera che quest’annopubblico in appendice al volume: Pon-

te sullo Stretto? Essa è una risposta alladomanda “Ponte” posta dal “ForumInternazionale”, il 6 luglio 1954. Stur-zo ha scritto che il progetto era valido serispondeva a criteri di economicità deicosti e di promozione dello sviluppodella Sicilia>>.Il nuovo originale tassello che vienefuori dalla ricerca di Consolo porta amettere in risalto aspetti e tematichepoco noti del sociologo calatino, checontinua ad arricchire il suo profilo diuomo di azione e di pensiero.Secondo il moralista questa attentavalutazione è data dal recuperare lamemoria di un episodio del periodo piùpromettente per l’attuazione del ponte,coincidente con il 1968, nel momentoin cui sei progetti furono approvati dal-la Regione Siciliana. Tra questi il pre-giato progetto del catanese GiuseppeFichera, del quale lui si dichiara ildepositario dei quaderni. Consolo èconvinto che se Sturzo (26 novembre1871 – 8 agosto 1959) avesse potutoconoscere il progetto di Fichera avreb-be dato il plauso.

A.C.

Un convegno al Castello di Leucatia sul progetto Ponte sullo Stretto

“La mafia, un affarenel malaffare... La

convenienza della legalità”. è stato iltitolo del convegno promosso dalComune di Sant’Alfio con il coin-volgimento degli studenti e delledelegazioni dei ragazzi sindaci,coordinati dal Preside GiuseppeAdernò. Gli studenti hanno avutouna lezione speciale introdotta dalSindaco Giuseppe Nicotra e sonointervenuti l’On. Nello Musumeci,presidente della Commissione Anti-mafia all’ARS, il comandate deiCarabinieri di Giarre, Cap. GiacomoMoschella, il Consigliere comunaledi Riposto, Ezio Raciti, il presidentedell’ASAEC di Catania, GiovanniBonanno,L’iniziativa promossa dal presidentedel Consiglio comunale RenatoFinocchiaro in collaborazione conl’assessore Laura Leonardi, è stata

coordinata dalla giornalista MariaBella.La proiezioni di spezzoni di docu-mentari sulle stragi di Palermo eCapaci hanno reso diretto il contattocon gli eventi ed il messaggio ricor-rente è che la mafia si può vincere.Va combattuta a partire dalle scuoleelementari, con incontri periodici ecome stato realizzato alcuni anni

anche attraverso il videogioco dellalegalità “Legalopoli”, che consenteai ragazzi di apprendere, giovando,che la legalità è sempre vincente.Oggi il volto e il vestito della mafiaè cambiato, anche gli affari hannocampi diversi di azione. Occorre chei ragazzi aprano gli occhi e si senta-no protagonisti del cambiamento.L’unico rimedio per contrastare la

criminalità organizzatadi ogni tipo è la cultura;le testimonianze di oggi,infatti, ci hanno confer-mato che bisogna essereper lo Stato e non controdi esso. Avere il corag-gio della denuncia e unareale fiducia nell’opera-to delle Forze dell’Ordi-ne.

®

Sant’Alfio. La legalità vince sempre

Valutare economicità e sviluppo della Sicilia

Prospettive - 5 giugno 201612

RUBRICHE

Magnifica edizione de La

Sonnambuladi Vincenzo

Bellini in scena al Teatro Massimo di

Catania a lui dedicato, impreziosita dalla

riproduzione delle scene progettate e

allestite da Alessandro Sanquirico per la

prima assoluta (Milano, teatro “Carcano”,

6 marzo del1831). L’illustre musicologo

Francesco Degrada segnalò sapiente-

mente, a suo tempo, l’aspetto arcadico

pastorale dell’intreccio da cui scaturisce la

vicenda morale e sentimentale di Amina

ed Elvino, che induce a considerazioni

varie.

Bellini stese e licenziò Sonnambula, con

euforica felicità, in soli due mesi mentre

soggiornava sullago di Como, ospite del-

la villa dei Conti Lucini Passalacqua, vici-

no all’abitazione di Giuditta Turina, gio-

vane signora con cui intratteneva una rela-

zione sentimentale. A dirla tutta, gli era

stata commissionata un’opera ispirata ad

Hernani di Victor Hugo, ma la censura

austro-lombardo-veneta indusse ad

abbandonare il progetto e puntare su una

storia innocente. Il libretto, tratto da La

Somnambule ou L’arrivée d’un nouveau

seigneure ilballet-pantomimediEugène

Scribe e Pierre Aumer (1827) daLa Som-

nambule, comédie-vaudeville dello stes-

so Scribe eGermain Delavigne (1819) fu

affidato a Felice Romani; Bellini utilizzò

parte della musica già composta perHer-

nani; con il concorso dello stesso Bellini,

Romani apportò numerosi ironici cam-

biamenti, sui quali ben ci informa Degra-

da. Sonnambula entrò subito di prepo-

tenza nel più accreditato repertorio lirico,

ed oggi ad essa ci accostiamo con tale

consapevolezza, ma in virtù di cosa otten-

ne questo immediato successo?

L’argomento: il sonnambulismo. Distur-

bo conosciuto da sempre, cui vennero dati

significati e spiegazioni mistico-misteri-

ci, venne studiato da metà Ottocento, ben

dopo il 1831 quindi; nella letteratura

gotica europea e in quelle antiche è tratta-

to con originalità e sensazionalismo: pre-

so a spunto di un’opéra-comique incuriosì

e stuzzicò anche per la combine tra remi-

niscenze e novità

arcadico-pastorali.

A conferma e soste-

gno della nostra tesi,

citiamo il racconto

La donna e il pae-

saggio, scritto da

Stefan Zweig nel

1922, influenzato

dalle teorie psi-

canalitiche di Freud,

che ha per spunto il

sonnambulismo.

Il libretto. Condiziona-

to o convinto dai modelli di riferimento,

Romani inclina a scelte linguistiche lette-

rarie originali: proprio la somma dei limi-

ti letterari riconosciuti e chiosati da molti

è il punto di forza per il quale Sonnambu-

la fu sin dal primo momento considerata

un unicumdi assoluto fascino e originali-

tà.

La musica. Bellini, con grande sicurezza

compositiva, non lesinò duetti e cabalet-

te assecondando le pretese del compe-

tente pubblico dell’epoca; il coro,

poi, alla greca(ovvero come nelle

tragedie greche) per esprimere stati d’a-

nimo, auspici, commenti, solidarietà ai

protagonisti. La straordinaria vena melo-

dica creativa del nostro gli fece inventare

gorgheggi prolungati, di ardua estensione

che stupì e mandò in visibilio.

Insomma, un capolavoro. Il “Bellini” per

questa produzione ha puntato, politica che

approviamo, sui giovani: regista Ales-

sandro Londei, specialista di Sonnam-

bula da lui allestita, con favore e consen-

so di pubblico e critica,

per il concorso vocale

“Toti dal Monte” di

Treviso nel 2014, poi al

“Comunale” di Ferrara

e all’“Alghieri” di

Ravenna nel 2015;

direttore d’orchestra

Sebastiano Rolli; nei

ruoli: Irina Dubrosv-

skaya (Amina), Jesus

Leon (Elvino), Giulia

Semenzato (Lisa),

Sonia Fortunato

(Teresa), Dario Russo

(Rodolfo), Alessan-

dro Vargetto (Alessio), Riccardo

Palazzo (un notaro). Il cast ha ben meri-

tato i calorosi applausi a scena aperta e a

termine di rappresentazione: le due riva-

li, Amina e Lisa, in serrata contesa dram-

maturgico-vocale, vincente e svettante la

prima alfine per il previsto lieto fine

comique e le note assegnatele da Bellini;

Teresa ben inserita protettiva e puntuale a

“mettere le cose a posto”; Rodolfo auto-

revole in scena come vuole il ruolo.

Carlo Majorana Gravina

Era una leggiadra bellezza,

perla rara di Sicilia: le sue

qualità fisiche competevano dignitosa-

mente con quelle morali. Dotata di mitez-

za e pazienza, di temperanza e di ogni vir-

tù, sarebbe stata la nostra amica del cuo-

re ideale. A lei avremmo potuto confida-

re ogni sorta di segreto e ogni turbamen-

to dell’animo. La sua forza interiore era

paragonabile a quella di un’asceta, la sua

bellezza esteriore avrebbe sconvolto

anche il più casto cavaliere. Di lei si inna-

morò perdutamente il Delfino di Francia

nel lontano secolo XIV. Il suo nome era

Angelina.

Quella mattina avevo concluso un labo-

ratorio di storia della Sicilia a Brolo (ME)

al Palazzo Germanà, dimora del secolo

XVIII, con gli alunni dell’Istituto Com-

prensivo di Tortorici (ME). Il tema scelto

dalla scolaresca era stato “Miti e leggen-

de di Sicilia” con le relative animazioni da

parte degli studenti che con particolare

intensità si erano appassionati agli argo-

menti trattati e ne avevano interpretato i

personaggi: il ratto di Proserpina, Alfeo e

Aretusa, Aci e Galatea, Donnavilla lega-

ta alla grotta del promontorio di Tindari,

Ruggero II e il miracolo legato alla fon-

dazione della Cattedrale di Cefalù. Erano

trascorse due ore e il nostro incontro

didattico volgeva al termine, lasciando

nell’animo dei ragazzi un acceso deside-

rio di ritornare in quella magnetica dimo-

ra che come una sorta di macchina del

tempo ci permetteva di fare viaggi virtua-

li nel passato, quando una delicata voce

femminile richiamò la nostra attenzione:

<<Aspettate, vi prego non andate via!>>

Chi ha parlato?- ci chiediamo sorpresi.

<<Non abbiate timore -continua ancora

quella voce misteriosa- sono Angelina,

figlia del conte di Castiglione di Sicilia,

meglio conosciuto come Ruggero di

Lauria e mi piacerebbe se rimaneste

ancora qualche minuto, perché desidero

raccontarvi la mia storia>>.

Urrah!!- esclamano felici i ragazzi, pen-

sando che si trattasse di un espediente

messo in atto dalla sottoscritta come sor-

presa finale del laboratorio didattico.

Appare così un’incantevole ragazza

vestita alla foggia medievale: una reticel-

la di seta teneva raccolti i suoi lunghi

capelli splendenti come il sole, un vestito

di broccato verde con ampie maniche le

scendeva morbidamente a mo’ di tunica,

arricciata sotto il seno e con bordature

dorate e disegni geometrici lungo i fianchi

e nella scollatura. Sembrava un’appari-

zione celeste, un angelo sceso tra noi mor-

tali, quando ancora quella misteriosa

creatura parlò: <<Vissi nel lontano seco-

lo XIV, quando la Sicilia venne vessata

dalla logorante guerra dei novant’anni

meglio conosciuta come ‘Vespro’>>.

Le professoresse erano incredule e stava-

no per svenire di fronte a quella insolita

materializzazione, gli studenti invece era-

no euforici.

<<Nel mio castello sito a Castiglione di

Sicilia accorsero vari cavalieri dalla lon-

tana Francia e tutti decantarono la mia

grazia e il mio fascino, ma io sono stata

sempre convinta che nella loro descrizio-

ne c’era molta esagerazione. Non mi sono

mai sentita particolarmente bella, non ho

mai usato orpelli e gioielli che potessero

alimentare la vanità, non ho mai cosparso

le mie membra di profumi che potessero

accendere lo stimolo olfattivo, anzi qual-

che volta ho provato disagio quando mi

venivano esternati poetiche adulazioni per

la mia persona. La fama della mia avve-

nenza venne all’orecchio del re di Francia

il quale immediatamente si innamorò di

me senza neanche conoscermi personal-

mente. E così l’augusto sovrano venne

clandestinamente a Castiglione e s’in-

fiammò d’amore tanto che mi chiese di

convolare e nozze. Poi scoppia la guerra

del Vespro e la Sicilia entra in rotta di col-

lisione con gli Angioini in una guerra che

sarebbe durata quasi un secolo>>.

Lei principessa non vide più il suo regale

pretendente?- chiede un alunna più che

incuriosita.

<<Il re fu costretto a tornare in patria ma

mi promise che entro sei mesi sarebbe tor-

nato avrebbe trasmesso come segnale del-

la sua presenza tre fuochi accesi sul Mon-

te Rotondo, colle che sovrasta il fiume

Alcantara. Era il 10 Agosto e a Castiglio-

ne si celebrava la festa di San Lorenzo;

quella sera le ragazze guardavano la vol-

ta celeste per scorgere qualche stella

cadente ed esprimere un desiderio.

Anch’io proiettavo lo sguardo in cielo,

sognando l’arrivo del mio principe azzur-

ro. Quella sera a cena i nostri convitati era-

no tutti allegri e dai loro discorsi appresi

un’informazione che mi allietò l’animo:

parlarono di un mendicante un po’ matto

che era giunto in queste contrade di Sici-

lia per prendere a ogni costo una cerva che

egli aveva ferito sei mesi prima e che non

era riuscito a portare via. I nostri ospiti si

sbellicarono dalle risate per le smorfie e le

parole strane di quel mentecatto, ma io

sola capii il significato di quella storia e il

mio cuore esultò di gioia. Era giunto a

Castiglione l’amato del mio cuore e si era

camuffato da mendico per non farsi rico-

noscere. Da quel momento invitai la mia

ancella a guardare sulla cima del monte

per scorgere il segnale luminoso: “Franca

vigghia si addumanu li tri fochi” e la mia

fedelissima stava con gli occhi puntati al

colle, quando scorse il segnale convenu-

to. Giunse furtivamente il mio principe,

salii in groppa al suo destriero e via per la

costa di Giardini Naxos, dove ci attende-

va una nave che ci portò in terra di Francia.

Prima di salpare lasciai un biglietto a mio

padre: “Si voi truvari to’ figghia Angelina

vattinni in Francia e la trovi riggina”.

E il buon re per ricompensare il prezioso

servigio di vigilanza della mia domestica,

fondò di fronte Castiglione il paese di

Francavilla…>>.

Che storia meravigliosa- esclamano gli

alunni… potrebbe raccontarcene un’al-

tra? <<Se n’autra storia vuliti sintiri u

prossimu numeru di Prospettive v’ata

accattari>>.

Stefania Bonifacio

Niente può ostacolare un vero amoreIndietro nel tempo intervistando Angelina da Castiglione di Sicilia

intervista

Vxentuno alunni della

terza classe dell’Istituto

d’Istruzione Secondaria Superiore ad

indirizzo nautico “Don Michele Are-

na” di Sciacca hanno effettuato, nella

scorsa settimana, una visita alla Base

Aeromobili della Guardia Costiera

etnea. I giovani ed interessati studenti,

accompagnati dal Prof. Santino Abate,

hanno preso contezza della particola-

re realtà operativa di un Reparto Volo

della Guardia Costiera, assistendo ad

alcune presentazioni sull’organizza-

zione, sulle attività ed i compiti istitu-

zionali del Corpo delle Capitanerie di

Porto. Dopo numerose domande,

soprattutto sulle caratteristiche e dota-

zioni dei mezzi aerei in servizio, gli

studenti hanno potuto osservare, da

vicino, l’aereo ATR42MP e l’elicotte-

ro AW139CP. Nella foto, l’intera clas-

se insieme al Comandante della Base

Aeromobili, Capitano di Vascello

Alfio Distefano ed al Comandante del

2° Nucleo Aereo, Capitano di Fregata

Roberto D’Arrigo ed ai Sottotenenti di

Vascello piloti Giorgio Calosso e Giu-

lio Perna.

®

Catania: l’Istituto “Don Michele Arena” di Sciaccain visita al Nucleo Aereo Guardia Costiera

Un mix di significati e spiegazioniAl Teatro Massimo di Catania “La Sonnambula”

mistico-misterici

Foto Giacomo Orlando