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Il secondo numero del giornalino scolastico ha visto la collaborazio-ne, per la redazione dei testi, di molti studenti di diverse classi del-la Sacconi-Manzoni. Naturalmen-te molti dei testi pubblicati sono frutto del lavoro dei ragazzi che compongono la redazione de “Il Piccolo Reporter”, ovvero quegli studenti che, durante l’ultimo anno scolastico, hanno frequentato, ogni venerdì pomeriggio, le lezioni del corso di giornalismo. Di seguito li elenchiamo:Sarah Amadio, Francesca Ascola-ni, Alessia Campanelli, Mattia Ca-priotti, Francesca Castelli, Domitil-la D’Ignazi, Andrei Dabija Razvan, Paolo Fioravanti, Alessandra Giu-liani, Samantha Grasso, Ludovica Latini, Emma Martinelli, Riccardo Nikpali, Wiktor Odron, Mattia Pen-nesi, Irene Picardi, Alessia Piccino, Giorgia Piergallini, Simona Pisci-telli, Mario Scarrozzi, Federico Sciocchetti, Martina Spazzafumo, Matteo Traini, Andrea Tommolini

Fine anno all’insegna dell’arte per gli studenti della Sacconi-Man-zoni: il 7 giugno, alle ore 9, verrà inaugurata, all’Auditorium comu-nale, la mostra di linguaggi non verbali (elaborati grafici, pittorici e prodotti audiovisivi). La mostra sarà visitabile fino al 17 giugno. Gli studenti, accompagnati dai do-centi, presenzieranno al momento di apertura. Per la scuola, il corpo docente e gli alunni, si tratta di un’occasione formativa, interes-sante anche per i genitori; insieme si ritrova il gusto per l’impegno e il piacere della ricerca: è una mo-dalità di espressione comunicativa e di apprendimento diversa perché basata su nuovi linguaggi di rap-presentazione. Il programma prevede anche l’esi-bizione del violoncellista Trema-roli dell’Istituto Vivaldi, la visione dei filmati delle classi prime e ter-ze, un piccolo saggio di tecniche teatrali e infine, attorno alle 12, la presentazione di una nuova opera dello scultore Paolo Annibali.

La fine dell’anno scolastico coinci-derà anche con due rappresenta-zioni teatrali e un saggio delle attività laboratoriali svolte dagli alunni nel corso dell’anno sco-lastico 2007/08, che si svolge-ranno il 9 giugno presso il Teatro Concordia: una nel pomeriggio, dalle 16 alle 17,40 (riservata alle prime e terze classi) mentre un’al-tra andrà in scena alle 21 (per le classi seconde). In tale occasione gli alunni daranno un saggio del-le attività di laboratorio svolte nel corso dell’anno.Il programma prevede, alle ore 16, l’esibizione di una Canzone, la visione di uno spot sui “Diritti Umani” (che ha ottenuto il primo premio dall’associazione “Mare-metraggio”), la rappresentazione della lettura animata “Teatrikame-dia”, la premiazione degli alunni più meritevoli delle classi 1° e 3°, l’esibizione del coro, la proiezione del filmato “27 gennaio-Il giorno della memoria” e del cortometrag-gio “Prossima fermata... Sacconi si

scende, fantasmi”.Nella serata, alle 21, come detto, si esibiranno le classi seconde: se una parte della programmazione rispecchia quella pomeridiana, gli alunni delle seconde classi si im-pegneranno però nella rappresen-

tazine teatrale “Il sogno del princi-pe Damjan”.Ragazzi e famiglie sono invitati a partecipare a questo momento conclusivo sui linguaggi non ver-bali.

L’anno finisce a regola d’arteDal 7 al 17 giugno, all’Auditorium comunale, esposizione dei lavori degli studenti. Il 9 giugno, al Concordia, due distinte rappresentazioni teatrali

Sono loro i “Piccoli Reporter”

Alunni della scuola impegnati nel corso di restauro

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Nell’ambito del corso di giornalismo, è sembrato doveroso intervistare l’assessore alla Pubblica Istruzione Margherita Sorge, alla quale abbiamo posto delle domande sulla situazione delle scuole della città di San Benedetto.Quali sono le competenze dell’assessorato all’Istruzione per le scuole di San Benedetto?«Ne abbiamo diverse, e tutte importanti: il diritto allo studio (erogazione di buoni libro e borse di studio per le fasce sociali più deboli), l’organizzazione del servizio del trasporto scolastico e delle mense scolastiche, l’organizzazione di iniziative culturali per le scuole (iniziative nella biblioteca comunale, teatro per ragazzi, pianeta musica)».In che modo il Comune interviene per abbassare il prezzo dei buoni della mensa?«L’amministrazione comunale impegna una quota parte della somma finanziaria complessivo (circa il 50% del costo totale di un pasto)».Riguardo ai prodotti utilizzati nella mensa, l’amministrazione comunale come vigila sulla loro qualità?«Vengono svolti dei controlli quotidiani da parte degli

operatori che lavorano presso le mense scolastiche e attraverso le commissioni mensa, formate da docenti, genitori e personale comunale».Nelle nostre classi sono pochi gli studenti che usano lo scuolabus. Ad esempio,in una classe di 28 alunni è soltanto uno,in un’altra di 29 solo tre. Come è possibile rendere più efficiente questo servizio?«Il trasporto scolastico potrebbe essere migliorato attraverso un servizio più capillare e più razionale su tutto il territorio cittadino. C’è da dire che in questa scuola, trovandosi in centro, e quindi raccogliendo alunni da zone densamente popolate, la percentuale di chi si reca in classe a piedi o in bicicletta è sicuramente più alta rispetto a scuole un po’ più periferiche».Che differenza nota tra i ragazzi della nostra età e quelli del periodo in cui lei frequentava la scuola media? Ad esempio, era diverso il modo di studiare e di trascorrere il tempo libero? Anche il rapporto con gli adulti era differente?«Oggi esiste un diverso rapporto tra la scuola, gli studenti e la famiglia: vedo che c’è una relazione più assidua tra la

scuola e gli alunni: questi ultimi hanno, attraverso vari corsi e approfondimenti, la possibilità di vivere la scuola a tutto campo».Secondo lei è migliore la situazione in cui si trovano i giovani di oggi, oppure quella dei ragazzi di qualche anno fa? Si è perso qualcosa?«Sul piano formativo e pedagogico si è guadagnato molto: forse si è persa un po’ di spensieratezza».Ha dei figli? Quali sono i suoi consigli per il loro studio?«Ho un figlio che frequenta la prima media e cerco di appassionarlo allo studio e di

«Il mio consiglio: unire studio e gioco»Margherita Sorge, assessore all’Istruzione del Comune di San Benedetto, risponde alle domande della nostra redazione: mensa, trasporto pubblico e differenze tra le generazioni gli aspetti affrontati

Margherita Sorge intervistata dalle studentesse della redazione de “Il Piccolo Reporter”

Servizi e video dei “Piccoli Reporter” accessibili attraverso il giornale Rivieraoggi.itLa scuola Sacconi-Manzoni è anche on line: grazie al corso di giornalismo e al lavoro dei “Piccoli Reporter”, diversi video - oltre che articoli - sono stati pubblicati, durante l’anno, nelle pagine del giornale Rivieraoggi.it, il principale di San Benedetto e dell’intera provincia.Chi lo vorrà, infatti, potrà accedere, tramite Rivieraoggi.

it, ad un archivio di notizie riguardanti la scuola, oltre che ad alcune interviste video (oltre che quella a Margherita Sorge, anche al vivaista Giuseppe Marconi e ai rappresentanti della Roland Europe).Per cercare i servizi in archivio, la maniera più semplice è andare nel motore di ricerca presente nella home page di Rivieraoggi.

it e ricercare la parola “Sacconi-Manzoni”.On line ci sono anche, in Pdf, i numeri de “Il Piccolo Reporter” e alcuni articoli che, non avendo potuto trovare spazio in questo numero, sono stati ugualmente pubblicati su Rivieraoggi.it. I documenti possono essere scaricati e conservati.

La scuola è anche in internet

Un “frame” tratto dalla video-intervista alla Sorge. Su Rivieraoggi.it sono pre-senti tutti i servizi video

dargli l’idea che il sapere e la conoscenza sono fondamentali per una buona qualità di vita, anche per la successiva età adulta; soprattutto cerco di trasmettere rispetto e riconoscimento nei confronti dei docenti che svolgono un lavoro non sempre facile».Che cosa consiglia ai ragazzi della nostra età sia come studenti che come persone?«Quello che posso dire, è di dedicare tempo ed energia alla formazione e alla conoscenza, senza dimenticare però la straordinaria bellezza del gioco».

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La scuola “Sacconi-Manzoni” è aperta agli incontri con i rappresentanti della società e dell’economia locale; tra questi, proficua è la collaborazione con l’associazione dei vivaisti di Grottammare, e in particolare con Giuseppe Santori, con il quale la scuola ha dato vita al progetto “Un giardino a scuola”, che prevede la creazione di due piccoli orti, con la seguente piantumazione, nei cortili dei plessi Sacconi e Manzoni. Anche con il signor Santori, la redazione del “Piccolo reporter” si è incontrata e ha realizzato, oltre che l’intervista di seguito riportata, anche dei servizi video che sono accessibili attraverso il giornale Rivieraoggi.it.

Da quanto tempo svolge questa attività?«Avevo trent’anni, ed era il 1978: lavoravo in banca ma sentivo che ero attratto da questa attività, che così ho iniziato ad intraprendere»Com’è cambiata il vostro mestiere nel tempo?«Il sistema di coltivazione, ma anche quello di distribuzione commerciale, è cambiato notevolmente: all’inizio era un lavoro di livello artigianale, condotto da piccole aziende. Oggi invece, i mezzi di lavoro

sono cambiati e gli strumenti di lavoro si sono meccanizzati; i concimi e i fertilizzanti sono migliorati negli ultimi tempi soprattutto nella qualità: occorre quindi essere sempre aggiornati, e non sottovalutare nulla».I vostri prodotti a chi sono venduti? Localmente o anche all’estero?«Le piante che vengono più coltivate e vendute sono le palme, gli oleandri, il leccio e il lauro nobilis. I prodotti non vengono esportati solo in Italia (il 60%) ma anche in Spagna, Francia, Germania e Croazia (40%). La figura del vivaista, quindi, si è trasformata: io viaggio molto, occorrerebbe anche saper parlare correntemente qualche lingua straniera, preferibilmente l’inglese».A Grottammare esiste un’associazione vivaisti? Se sì, ne fate parte?«C’è effettivamente un’associazione, ma non è molto attiva, anzi, a volte si sono creati anche dei problemi. Forse occorrerebbe anche essere più compatti, ma probabilmente, se non è così, significa che non se ne sente molto il bisogno. Devo precisare che oggi, a Grottammare le aree disponibili alle coltivazioni dei vivaisti sono sempre più ridotte, e sono

limitate alla zona a sud della foce del Tesino e lungo tutto il primo tratto della Valtesino. Anche la mia attività non si estende solo nella zona di Grottammare, ma anche in altre cittadine come Martinsicuro, Acquaviva, e Massignano. A Grottammare, però, resta il centro decisionale delle aziende e, in qualche modo, la cultura del vivaista, che si tramanda fra le generazioni» I suoi figli continueranno l’attività di famiglia?«Ho tre figli che stanno studiando per continuare la mia attività: Lorenzo, laureato in Scienze

«Il vivaismo richiede passione e impegno»Giuseppe Santori, grottammarese, spiega come svolge la sua professione: «Una volta era condotta in maniera quasi artigianale, adesso le nostre aziende sono vere e proprie industrie commerciali»

Un “frame” dell’intervista video a Giuseppe Santori da parte di una “Piccola Reporter”

Le moderne scoperte tecnologiche nel campo della biologia rilanciano la discussione sul senso dell’esistenza

La nostra vita futura potrà essere molto più semplice attraverso i continui progressi e le ricerche della scienza. Tutto questo può essere affermato sulla base di alcune ricerche che si stanno effettuando in questi ultimi anni. Sembra che alcuni scienziati italiani stiano per brevettare la pillola antifebbre e antidolore: insomma, una “super-aspirina”.Se la medicina sarà in grado di

modificare la vita dell’uomo, è possibile ipotizzare un analogo cambiamento negli stili di vita, grazie alla tecnologia. Forse avremo città senza più smog, grazie alle automobili alimentate ad energia solare. Da quando Galileo Galilei ha messo a punto il “metodo scientifico”, si sono susseguite numerosissime scoperte in campo medico e scientifico

e molte di esse hanno rappresentato un bene per tutta l’umanità: basta pensare ai vaccini contro numerose malattie, allo sfruttamento dell’energia o alle macchine.Tuttavia in diversi casi si sono avute conseguenze negative per l’uomo: ad esempio l’inquinamento, o la bomba atomica. Alcune recenti scoperte nell’ambito

della biologia (clonazione, fecondazione artificiale), pongono tanti interrogativi morali. Allora quale futuro si avrà attraverso la scienza?Difficile dirlo, ma gli scienziati non dovrebbero mai dimenticare che l’obiettivo di ogni ricerca deve essere il bene dell’uomo, rispettandone la natura.

La scienza e il mistero della vita: una riflessione

Alimentari; Marco, in Enologia e l’ultimo, Stefano, che è ancora studente. I loro studi sono utili proprio per migliorare ancor di più la nostra impresa». Con la nostra scuola è nato un progetto chiamato “Un giardino a scuola” in che cosa consiste?«Il progetto adottato dalla Sacconi-Manzoni consiste nel costruire due giardini nel cortile delle due scuole, nei quali verranno piantumate delle essenze tipiche della nostra zona».

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Ecco a voi la RolandLuigi Bruti e Massimiliano Fattori, dirigenti della sede europea dell’impresa degli strumenti musicali, hanno incontrato gli alunni della nostra redazione

Anche il mondo della musica entra nelle scuole: e per una volta, non parliamo di musicisti, ma di chi, gli strumenti musicali, li realizza davvero, o comunque lavora in una industria che ha questo fine preciso. Parliamo della Roland, l’azienda giapponese, con sede europea ad Acquaviva Picena, con la quale gli studenti sono entrati in contatto grazie a Luigi Bruti, responsabile marketing di Roland Europe, e Massimiliano Fattori, che segue invece le linee di produzione dei pianoforti e delle tastiere.Venerdì 4 aprile i due referenti della Roland, hanno incontrato gli alunni del corso di giornalismo: è nata così l’intervista che pubblichiamo di seguito così come delle interviste del giornale on line Rivieraoggi.it, che hanno superato le 400 visualizzazioni.

Quando è nata la Roland?«La Roland nasce nel 1972 in Giappone, precisamente nella città di Osaka, ed è stata fondata da Ikutaro Kakehashi; la Roland Europe è sorta invece nel 1988, e come sede europea è stata scelta proprio lo stabilimento di Acquaviva Picena». Gli stabilimenti di produzione si trovano solo nelle Marche o anche nel resto d’Italia? «La sede acquavivana è l’unica in Europa che produce strumenti musicali. In Italia c’è la Roland

Italy che però non è un’azienda di produzione degli strumenti musicali, ma si occupa soltanto della loro distr ibuzione nel mercato».Quanto è grande la fabbrica di Acquaviva e quanti sono gli addetti?«Lo stabilimento è diviso in quattro settori collegati tra loro. La fabbrica ha una superficie di 16 mila metri quadrati e 200 addetti».Quali strumenti produce lo stabilimento? O quali pezzi?«La Roland realizza solo strumenti interi, che sono tutti digitali ed elettronici. Abbiamo quattro linee di prodotto: la prima è quella dei pianoforti sia verticali che a coda che hanno esteriormente un mobile in legno, ma che all’interno sono costituiti da tecnologia digitale. La seconda linea di prodotti è quella delle tastiere portatili; produciamo poi anche organi digitali, mentre la quarta linea di prodotti è quella delle fisarmoniche digitali: questa linea di produzione è esclusiva, a livello mondiale, della Roland, perché nessun’altra impresa

li produce: non abbiamo, così, concorrenza».Qual è la differenza tra gli strumenti digitali e quelli classici, e qual è il costo dei prodotti Roland?«Naturalmente gli strumenti classici hanno delle proprietà uniche, ma il livello della musica digitale è tale da rendere oramai quasi indistinguibile il suono. Con gli strumenti digitali, poi, è possibile aggiungere effetti e tonalità a seconda delle esigenze, cosa che non può essere fatta con gli strumenti classici. Inoltre gli strumenti digitali non hanno bisogno di manutenzione, ma costano molto meno rispetto agli originali: ad esempio, per quanto riguarda le tastiere, queste partono da un costo di 500 euro, mentre gli organi liturgici più costosi arrivano ad 8 mila euro».

Sacconi Manzoni scuola Hai problemi chiedi la parola

Ripassa con gli schemiStudia e avrai premi

Puoi imparare italiano e inglese Passando tra tecnica e francese

Divertimento a ricreazione Dalla scuola talento lessicale

sloggone Scrivo in bella in rima

Mentre la terza rompe alla prima Sottolineiamo sul libro e il

quaderno Studiamo Dante e l’Inferno

Studiamo un poeta che è eterno Facciamo un salto dalle frazione

Poi scendiamo giù dalle moltiplicazioni

Ultima tappa su dalle sottrazioni Siamo nella scuola media

Hey resta seduto sulla sedia Il telefono di classe squilla

Dalla segreteria qualcuno trilla Noi vorremmo avere un futuro

in villa L’ora preferita è in palestra E alla mensa mangiamo la

minestra La nostra scuola è varia

Tira una nuova aria Studiando storia passiamo per i

Maya Bella geografia

Impariamo l’Ungheria Budapest divisa dal Danubio

Su questo testo ho qualche dubbio Sappiamo tutto della Rivoluzione

Francese E anche perché l’industria è

inglese Sul libro il Settecento

Alcune parole vanno via col vento

Un saluto ai miei compagni Passiamo molto tempo nei bagni

Efficiente la segreteria La mia non so se sia

Filosofia So solo che è un rap ed è roba

mia Il testo incalza con il tempo

La nostra scuola rappresento

Una scuolaa ritmo di rap

La sede della Roland Europe ad Acquaviva Picena

Premi per giornalisti e piccoli registiPrimi al Festival Nazionale di Cortometraggio, secondi in provincia nel mestiere della cronaca

Tanti premi per la scuola media Sacconi-Manzoni. I ragazzi del corso di cinema hanno ottenuto il Primo Premio al Festival Internazionale di Cortometraggio dell’associazione triestina Maremetraggio, giunto alla 9° edizione.Gli studenti hanno realizzato un video sul tema dei “Diritti

Umani”, e hanno ricevuto in premio una videocamera digitale. Il 5 luglio, a Trieste, avverrà la premiazione.Buoni risultati anche per i giornalisti in erba della scuola: i loro elaborati sono stati giudicati positivamente dalla giuria del Resto del Carlino, che ha organizzato il secondo

Campionato Provinciale di Giornalismo. Le penne della Sacconi-Manzoni si sono fatte rispettare con tre articoli: uno riguardante una mostra di Osvaldo Licini, uno su Emergency, un terzo sulla città di Ascoli. Come premio, la scuola ha ottenuto una enciclopedia universale Rizzoli-Larousse.

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Il problema dei rifiuti in Italia è sempre più attuale e la recente crisi in Campania ha ulteriormente sen-sibilizzato l’opinione pubblica su questo problema. Negli ultimi anni l’incremento dei consumi ha inevi-tabilmente provocato una crescita dei rifiuti; contemporaneamente l’aumento dell’urbanizzazione ha causato la diminuzione delle aree disabitate, con conseguenti prote-ste delle popolazioni che si sono venute a trovare in zone destinate a discarica, e, a volte, l’impossibi-lità di realizzare le stesse proprio a causa di queste proteste.Per risolvere il problema dei rifiuti una delle soluzioni principali, se non l’unica, è quella di differen-ziarli e riciclare i materiali di scar-to. In base all’attuale legislazione, alla fine del 2008 la percentuale di raccolta differenziata dovrà essere del 45%, mentre nel 2012 tale quo-ta dovrà salire al 65%. Per arrivare a tali obiettivi è neces-sario che i cittadini siano informati (gli oggetti consumati possono es-sere riadoperati oppure trasformati in energia) su come poter svolgere in maniera corretta il riciclaggio dei rifiuti e sull’importanza di un comportamento ecologicamente sostenibile che preservi l’ambien-te.Non va sottovalutata la necessità che i cittadini sappiano effettiva-mente se i loro sforzi nel differen-ziare i rifiuti siano poi accompa-gnati da un analogo impegno delle società pubbliche preposte alla rac-colta e al riutilizzo dei prodotti.Il materiale che è riciclato in quan-tità maggiore, in Italia, è la pla-stica, in quanto è biodegradabile: tuttavia non tutti i tipi di plastica sono facilmente riciclabili, e difatti

alcune associazioni ambientaliste classificano ed utilizzano come prima risorsa riciclabile le tipolo-gie di plastica meno inquinanti e quindi più facilmente biodegrada-bili Un tema importante e molto di-scusso è quello della produzione di energia dai termovalorizzatori: essi bruciano i rifiuti e li trasformano in energia elettrica, tuttavia c’è il rischio che le emissioni tossiche della combustione si disperdano nell’aria, causando problemi al-l’ambiente e alla salute umana.

LE BUONE ABITUDINI Ci sono molti modi per ridurre la produzio-ne di rifiuti e, quindi, risparmiare anche del denaro:Le borse della spesa vanno utiliz-zate più volte, specialmente se di plastica.Ridurre i prodotti “usa e getta”: meno stoviglie, meno posate, meno tovagliolini e bicchieri di plastica o carta.Spazio alle ricariche: meglio cam-biare le testine degli spazzolini o le lamette dei rasoi, anziché tutto l’articolo.Comprare detergenti concentrati per ridurre quantità e volumi dei contenitori.Restituire le bottiglie di vetro, così che siano riutilizzate.Gli alimenti freschi di stagione fanno risparmiare energia per pro-duzione e conservazione.Marmellate, miele o creme in va-setti di vetro permettono il riutiliz-zo di questi contenitori.Salumi e formaggi affettati al mo-mento impediscono l’uso delle confezioni di sottovuoto.

Ridurre i rifiuti, un nostro doverePer farlo occorre innanzitutto aumentare la raccolta differenziata: ecco un piccolo vademecum utile

Ridurre la produzione di rifiuti e aumentarne il recupero è compito di tutti

La scuola e la multiculturalitàOgni anno il numero di alunni stra-nieri nelle diverse scuole europee aumenta sempre di più. Essi si con-centrano soprattutto in Italia, dove si registra un’alta percentuale di ragazzi provenienti da altre nazio-ni e le statistiche dicono che il nu-mero sarà destinato ad aumentare ancora. Il problema più diffuso è quello dell’integrazione: gli studenti stra-nieri fanno fatica a convivere con nuove regole, nuovi amici, nuovi insegnanti, abitudini e soprattutto una nuova lingua. La difficoltà lin-guistica, infatti, li porta ad inizia-re il percorso scolastico in modo svantaggiato.Ma come risponde la scuola italia-na a questi problemi?Finalmente il Ministero ha pub-blicato le “Prime linee guida per

l’accoglienza e l’integrazione de-gli alunni stranieri”. Documento importante perché propone un mo-dello nazionale di accoglienza de-gli alunni stranieri nelle scuole, ma è compito dei singoli istituti deci-dere i percorsi didattici nell’ambito dell’autonomia scolastica. Così alcune scuole mettono a di-sposizione dei mediatori lingui-stici o culturali, con il compito di accogliere, facilitare il dialogo con i nuovi studenti e le loro fa-miglie e in altre si predispongono biblioteche multiculturali con testi bilingue facilitati e dizionari nelle diverse lingue. Però non basta; per raggiungere l’integrazione, biso-gnerebbe rivedere i programmi e considerare lo studente straniero come una fetta della popolazione scolastica.

LA TUA CITTA’ PULITA LA TUA CITTA’ DA VIVERE

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«Due giorni da favola»In Lombardia alla scoperta di Mantova e Cremona

Le classi seconde, nei giorni 29 e 30 aprile, hanno visita-to le città d’arte di Mantova e Cremo-na, in Lombardia.L’itinerario prevede-va la visita guidata presso numerosi musei e chiese che si erano già studiate in classe. Gli alunni hanno quindi potuto toccare con mano e meglio comprende-re le straordinarie testimonianze architettoniche e pittoriche delle due città.La prima tappa è stata Mantova, città segnata da epoche e uomini illustri cui ha dato i natali. Museo Diocesano e Palazzo Tè hanno sbalordito i giovani viaggiatori con le loro magnificenze.La giornata è passata lenta, poi finalmente è arrivata la sera e si è andati in albergo, pronti per una nottata indimenticabile con tutti gli amici, tutta da ridere e andare a dormire tardi, come

alla fine tutti fanno, dopo ripetuti richiami delle professoresse di “guardia”.Cremona è stata l’altra meta di viaggio. Si è rivelata affascinante e spettacolare grazie al suo Duo-mo, al grandissimo Battistero e all’infinitamente alto Torrazzo, la torre campanaria più alta d’Italia e seconda al mondo.Il viaggio di ritorno è vissuto da ognuno con stanchezza e mille sensazioni nuove da catalogare nel tempo.

Che bella CasamariLe prime medie hanno visitato anche Veroli e Arpino

Tutte le classi prime della Scuo-la Media Sacconi-Manzoni sono andate in gita a Casamari, in pro-vincia di Frosinone. L’escursione si è svolta in una sola giornata, dalle 5,30 alle 22,30. Il viaggio prevedeva una visita all’Abbazia e al Museo, quindi ci si è recati a Veroli per vedere il centro storico e il Museo delle

Erbe. Ma non è finito! Dopo un pranzo al sacco siamo ripartiti per l’Iso-la di Liri, un posto molto bello, dove è possibile ammirare la Cascata Grande, uno dei pochi grandi salti naturali italiani. Dopo aver visitato la città ci sia-mo diretti ad Arpino, che è un comune di poco più di settemi-

la abitanti dove nacquero Marco Tullio Cicero-ne, Caio Mario, Marco Vespasia-no Agrippa ed il pittore rinasci-mentale Giusep-pe Cesari. Ad Arpino abbiamo visitato il Museo della Lana e del-la Liuteria. Poi ci siamo rimessi in viaggio per il ritorno a San Benedetto con la cena in autogrill.

Tra storia e industriaFabriano è una città mol-to interessante: un mix di storia e industrializzazione ed è per questo che è sta-ta scelta come meta dalle classi I° A Manzoni e I° B Sacconi. Appena arrivati, gli alunni hanno visitato la Piazza del Comune dove si trovano il Palazzo Comunale, il Palazzo del Podestà e la Fontana Sturinalto. Poco lontano dalla città c’è il Parco dei Dinosauri che ha suscitato grande interesse negli studenti perché c’erano riproduzioni di dinosauri a dimensioni reali e fossili. Questi ultimi sono esposti in un piccolo Museo, dove vi è un reperto del-l’antenato del coccodrillo: è lungo ben otto metri.Di particolare interesse, inoltre, è stato il Museo delle Cartiere Milani, dove gli studenti hanno

potuto seguire l’antico processo di fabbricazione della carta con i setacci, hanno appreso come i “furbi” Mastri Chartai facevano le filigrane per evitare che la carta di Fabriano venisse contraffatta ed hanno seguito una piccola lezione sulla produzione delle banconote degli euro. E’ stato anche possibi-le creare delle filigrane, cosa mol-to interessante per gli studenti.Questa gita è stata proprio bella ed entusiasmante.

Le classi I° A Sacconi e I° B Manzoni in visita a Fabriano

Viaggiando verso SudLe terze medie si sono recate in Basilicata e Calabria

In gita in Basilicata e Calabria: i ragazzi delle terze medie sono partiti il 21 aprile all’1 e 45 del mattino. La prima tappa è stata Matera, una città molto antica caratteristica per i “Sassi”, che sono case scavate nella roccia. Abbiamo avuto modo di visitar-ne una e di avere una maggior conoscenza sullo stile di vita di chi viveva in quelle case.Dall’alto della città, si osserva-va un panorama simile ai luoghi dell’Arabia Saudita o di Israele e sembrava di rivivere il film “The Passion” di Mel Gibson, ambien-tato proprio a Matera. Nel pomeriggio, a Rossano Cala-bro, gli studenti hanno visitato il Museo della Liquirizia. Il secon-do giorno ci aspettava la visita all’area portuale di Gioia Tauro, mentre nel pomeriggio l’appunta-mento era con la città di Tropea, caratteristica per la struttura ur-

banistica Seicentesca. A Tropea abbiamo potuto ammirare, dalla Piazza Galluppi a picco sul mare, lo stupendo panorama. Ultime due tappe del giorno era-no il Museo degli Antichi Mestie-ri, che contiene circa 85 statue animate accanto agli attrezzi da lavoro e il Museo della Scienza e della Tecnica.Il terzo giorno, dopo Scilla, gli alunni hanno ammirato il Museo Archeologico Nazionale. Il quar-to ed ultimo giorno la sveglia è suonata prima del solito anche perché ci si doveva dirigere ver-so l’ultima meta: Pizzo Calabro. È una piccola cittadina in cui sor-ge il castello di Murat, risalente al 1492. In questa torre è stato condannato Gioacchino Murat, cognato di Napoleone e all’inter-no della fortezza vi è una mostra di manichini con vestiti d’epoca.

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così consentire discussioni e analisi anche alla presenza dei genitori. L’incontro con questi ultimi è servito per ampliare le proposte contenute nel patto formativo, mentre la preside Germani ha proposto ai ragazzi la visione degli spezzoni di tre film: “Zero in condotta”, “Gli anni in tasca” e “L’attimo fuggente”, che hanno per temi l’amicizia, e i rapporti tra studenti, professori e genitori.Si è discusso anche della possibilitàdi trasformare i provvedimenti disciplinari nei confronti degli alunni in attività di tipo “socialmente utile”, da variare a seconda della gravità del fatto.Il “patto formativo” è una iniziativa che viene portata avanti ogni anno e che coinvolge

tutte le classi in modo che, in caso di richieste e problemi su cui discutere, si possa avere

L’ingresso della scuola media Sacconi

Il 19 marzo gli alunni hanno partecipato all’iniziativa dell’Associazione Centro di Solidarietà

Si chiama “Dona il cibo” ed è una iniziativa di solidiarietà che ha interessato entrambi i plessi scolastici della scuola media Sacconi-Manzoni, grazie al coinvolgimento del dirigente scolastico Manuela Germani, i volontari delle associazioni coinvolte, gli insegnanti, i rappresentanti di classe e naturalmente gli alunni.Le classi sono state invitate a raccogliere cibo, naturalmente non deperibile (spaghetti, latte, pomodorini, biscotti, cibo in scatola a lunga scadenza...), per mercoledì 19 marzo, da donare, poi, alle persone più bisognose.Pietro Subrini, presidente dell’Associazione Centro di Solidarietà, promotrice dell’iniziativa a livello locale, ha evidenziato il valore educativo di

questa proposta, ricordando le parole del Papa: «Un fenomeno importante del nostro tempo è il sorgere e il diffondersi di diverse forme di volontariato: tale impegno diffuso costituisce per i giovani una scuola di vita che educa alla solidarietà e alla disponibilità a donare agli altri. Occorre ribellarsi alle culture della morte, che si esprimono, ad esempio, attraverso la droga, che si contrappone così all’amore che proprio nella disponibilità per l’altro si rivela cultura della vita». Per gli alunni, partecipare a questo progetto è stato un gesto semplice ed educativo che ha insegnato a molti di loro di aiutare il prossimo.

“Dona il cibo” a scuola è tempo di solidarietà

il parere di tutti (genitori e alunni).

Tra Emergency e adozioni a distanzaTante le iniziative degli studenti e della scuola, supportati da esperti e da associazioni sociali

La generosità non manca, ai nostri giovani: durante l’anno scolastico i ragazzi della scuola Sacconi-Manzoni hanno incontrato numerose associazioni sociali. Molto significativo è stato l’incontro con Emergency, che cura e assiste le vittime civili dei conflitti, promuovendo la diffusione di una cultura di pace e di solidarietà. Essa è specializzata soprattutto nel recupero di soggetti lesi (moltissimi i bambini) per esplosioni di mine antiuomo. Anche le altre associazioni intervenute hanno testimoniato la loro lotta per la restituzione dei diritti negati, primo tra tutti la libertà.La scuola, quest’anno, si è fatta promotrice di varie iniziative nell’ambito del volontariato, tra cui l’adozione a distanza,

prima di due bambini (uno del Togo, l’altra delle Filippine), poi di un’intera scuola, giornate di sensibilizzazione con esperti finalizzate alla costruzione di un orto sociale in Africa, la Colletta Alimentare, la realizzazione di uno spot sui Diritti umani. Ricordiamo per l’occasione due frasi, una del poeta georgiano Sciuta Rustaveli: «Tutto ciò che dai ti sarà ridato, e tutto ciò che non dai resterà agli altri», e l’altra di Edmondo de Amicis: «I poveri amano l’elemosina dei ragazzi perché non li umilia, e perché i ragazzi, che hanno bisogno di tutti, somigliano a loro. L’elemosina di un uomo è un atto di carità, mentre quella di un fanciullo è un atto di carità e una carezza».

“Patto formativo” utile e partecipatoSi è concluso il 18 aprile, con un incontro con la psicologa Catiuscia Settembri, l’insieme di appuntamenti tra alunni, professori e genitori, aventi per obiettivo l’armonica crescita all’interno della scuola

Si tratta di un percorso che permette agli studenti di ambientarsi all’interno della scuola, per superare quegli abituali problemi che, specialmente per i ragazzi della prima media, possono incontrarsi al momento di approcciarsi ad un nuovo ambiente.Il 18 aprile, tutti i rappresentanti delle classi della Sacconi-Manzoni si sono incontrati per una sorta di discussione finale sul progetto, avviato all’inizio dell’anno scolastico. Gli alunni, affiancati alla psicologa Catiuscia Settembri, si sono riuniti per analizzare l’insieme di regole, diritti e doveri, richieste, per perfezionare ed arricchire la proposta “come stare bene a scuola”. Questo progetto, già studiato dagli scolari, è stato discusso e condiviso

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ASCOLI PICENO - Una interes-sante visita ha impegnato le classi seconde della Scuola Media Sac-coni-Manzoni che, nella mattinata del 26 febbraio, hanno vissuto una “giornata da Consiglieri” nella sede della Provincia di Ascoli Pi-ceno. La visita rientrava nel pro-getto “Io e la Provincia”, cui hanno partecipato le classi seconde; tale progetto promuove negli alunni la consapevolezza di appartene-re ad una comunità democratica organizzata quale è, appunto, la Provincia. Gli studenti sono stati ricevuti nel-la sala del Consiglio Provinciale di Ascoli Piceno, dove hanno dato vita ad una vera e propria seduta. Alcuni alunni si sono presentati come candidati mentre gli altri hanno dovuto eleggere tra questi il presidente, che poi si è seduto sul-lo scranno più alto. Il presidente neo-eletto, l’alunno Gaetano Bruni della seconda B Manzoni, ha dato il via alla discussione all’ordine del

giorno: lo smaltimento dei rifiuti. Dopo la lettura delle varie mozioni ed un acceso dibattito da parte dei “Consiglieri” sul modo migliore di affrontare l’emergenza rifiuti, si è giunti all’approvazione di un emendamento che raccogliesse le varie proposte in un unico disegno di legge.Gli studenti hanno potuto, quindi, constatare l’importanza del ruolo della Provincia nelle questioni che riguardano la loro realtà territoria-le.Interessante è stato l’intervento della Vice Presidente del Con-siglio, Cinzia Peroni, che ha spiegato il significato dei simboli presenti sul Gonfalone della Pro-vincia e degli affreschi di Adolfo De Carolis, situati sulle pareti del-l’imponente sala provinciale, raffi-guranti, alla destra ed alla sinistra, Giustizia e Sapienza, mentre alle pareti opposte, le città di Fermo e di Ascoli Piceno.Successivamente gli alunni hanno

accolto con entusiasmo l’arrivo del “vero” Presidente della Provincia, Massimo Rossi, che ha sottoli-neato l’importanza delle fonti rin-novabili di energia, in quanto non inquinanti e di più facile utilizzo.Al fine di immortalare questa

giornata, gli studenti, insieme ai professori, al Presidente e alla dot-toressa Cinzia Peroni, hanno scat-tato la foto di rito con la speranza di poter ricordare a lungo questa piacevolissima esperienza.

Per un giorno protagonisti in politicaGli alunni della Scuola Media Sacconi-Manzoni in visita alla sede della Provincia di Ascoli Piceno: hanno simulato un forum e una vera discussione consiliare, affrontando temi quali rifiuti ed energia

Palazzo San Filippo, ad Ascoli, sede della Provincia

Cari viaggiatori, visitateciGli studenti immaginano di invitare i turisti nella “Riviera delle Palme”

Cari viaggiatori,vi consigliamo vivamente di visitare la città di San Benedetto del Tron-to, anche chiamata, per la sua ve-getazione rigogliosa, “Riviera delle Palme” nome attribuito anche allo stadio comunale, nel quale gioca la Samb, storica squadra calcistica. I 120 esercizi turistici, tra alberghi, residence appartamenti e campeg-gi, rendono la città una delle mete più gettonate della costa adriatica, con migliaia di visitatori all’anno. Numerose sono anche le attività che vivacizzano la vita sulla spiaggia, come il Porto Turistico, il Club Nau-tico, il Circolo Tennis, il complesso di hockey e di pattinaggio, la pista di atletica, le piscine, il Palazzo dello Sport e il Bocciodromo. La sua vici-nanza alle colline e ai borghi medie-vali permette interessanti escursioni agli appassionati di arte e di storia nel raggio di pochi chilometri. Per quanto riguarda i meriti culi-

nari, San Benedetto è la patria del “brodetto alla sambenedettese”, in cui vari tipi di pesce vengono cuci-nati con peperoni, aceto e pomo-dori verdi; particolari sono anche i vini Doc, come il Rosso Piceno. Il riconoscimento della vocazione tu-ristica della città si può far risalire agli ultimi decenni dell’800, quando nacquero le prime strutture alber-ghiere e il primo stabilimento bal-neare. Molti gli interventi che si sono succeduti negli ultimi anni, come la ristrutturazione della storica Palaz-zina Azzurra, simbolo della cittadi-na, e la creazione di un percorso di sculture moderne nel centro.Lo stesso spirito ha animato la crea-zione di una pista ciclabile lungo i 4 km di lungomare, di due rotonde, il rifacimento completo di Viale Se-condo Moretti e, proprio negli ultimi mesi, quello del Lungomare ormai un’attrazione per i turisti di tutt’Ita-lia.

«L’effimera gloria o il successo finan-ziario, non sono ancora il mio scopo più vicino. L’arte resta per me un fa-ticoso problema, ma soprattutto un grave e serio impegno morale di fron-te a me stesso. Il mio isolamento è un fatto ed un moto volontario. Quello che importa è di trovarli prima e di realizzarli dei buoni valori. Non ho altra ambizione per il momento». Pa-role che pesano, quelle del marchi-giano Osvaldo Licini, pittore nato a Monte Vidon Corrado al quale, in questa primavera, nella città natale e ad Ascoli è stata dedicata una gran-de mostra intitolata Errante, Erotico, Eretico, a 50 anni dalla scomparsa.Per Licini fare arte resta un faticoso problema, ma tanto più rigorosamen-te posto e sofferto, tanto più profon-do e infinite le soddisfazioni. E nell’imminenza della 2° guerra mondiale scrisse: «Per ciò che ri-guarda il mio lavoro sarà bene aspet-tare, bisogna avere pazienza. La mia

ora non è suonata. Una irrevocabile decisione è stata presa: di non espor-re, di non mostrare, di non vendere per tutta la durata della guerra. Fra poco sarò pronto per la mia ultima av-ventura; la vera, la decisiva. Che un vento di follia totale mi sollevi! Darò tutto o morte»”. Gli spazi di sogno, le figure magiche e fantastiche, demoni, angeli ribelli, ma anche le colline delle sue amate terre, il suo astrattismo poetico e sur-reale, libero da dogmi, ne fanno il pit-tore della visione. «Io ora me ne vado,

volando, nei cieli della fan-tasia».

Al grande artista piceno, a cinquant’anni dalla scomparsa, è stata dedicata una importante mostra

Licini, poesia in pittura

Autoritratto di Osvaldo Licini

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La classe I° C del plesso Manzo-ni ha aderito al Progetto “Nuoto a scuola”: la pratica non agonisti-ca del nuoto, oltre a far vincere il timore dell’acqua, sviluppa la funzionalità simmetrica di tutti i gruppi muscolari, migliora la gal-leggiabilità, la coordinazione ed in generale l’autostima. Le lezioni si sono svolte presso la piscina del complesso “Sport News” di San Benedetto Nord e i ragazzi sono stati seguiti da due istruttori abilitati messi a disposizione dal “Centro Sportivo Natatorio” di Grottammare Piscine. Il periodo interessato all’attività è stato quel-lo dal mese di marzo fino al mese di aprile compreso, nel giorno del lunedì dalle 8,20 alle 9,20. Le inse-gnanti accompagnatrici sono state le professoresse Projetti (respon-sabile del progetto) e Porrà.A testimonianza del grande inte-resse per questa attività, un’alunna

ha affermato: «La prima volta che ho messo piede in piscina mi è venuto un vuoto allo sto-maco, perché pensavo di non essere all’altez-za dell’impe-gno, ma tutte le mie paure sono scompar-se appena sono entrata in ac-qua e mi sono subito ambien-tata vedendo i miei compagni sgambettare e sudare». «Credo che questa attività - ha continuato la studentessa - oltre ad avermi insegnato a nuotare me-glio, e fatto superare le difficoltà senza vergognarmi degli errori.

Mi sono resa conto anche che sia-mo tutti uguali, ma con tempi di apprendimento diversi. Sono stata molto felice di questa opportunità offerta dalla scuola».

Un tuffo anche a scuolaDalla collaborazione tra la Sacconi-Manzoni e il complesso “Sport News” e “Centro Sportivo Natatorio” è nata una interessante esperienza in pisci

Gli studenti si sono recati nella piscina “Sport News”

Quest’autunno, a settembre, è uscita la terza versione della play station che debuttò con la PS1 molto tempo fa e spopolò nel mondo. Da allora la consolle della Sony è diventata sempre più tecnologica, avanzata, realistica e divertente fino a raggiungere la perfezione con la Play Station 3 (PS3), che consente di videogiocare, guardare film, ascoltare musica, vedere immagini, connettersi ad internet, fare partite in multyplayer persino con amici dall’altra parte del mondo, chattare. I giochi sono realistici e i personaggi spesso incutono timore. La consolle, però, non è molto economica: costa ben 600 euro. C’è però da dire che per molti la PS3 è una forma di divertimento allo stato puro, con la quale è possibile trascorrere interi pomeriggi con gli amici, inallegri.

Play Station 3 pomeriggi in allegria

Il “caso” Tibet scuote le Olimpia-di di Pechino che si terranno nel prossimo agosto: le contestazioni dei tibetani verso il governo cinese e le conseguenti repressioni hanno acceso molte discussioni in tutto il mondo.Ormai è certo che neanche il pri-mo ministro britannico Gordon Brown parteciperà alla cerimonia di apertura dei giochi olimpici; e forse neanche il segretario del-l’Onu Ban Ki Moon parteciperà alla cerimonia. Persino la parteci-pazione del Presidente degli Stati Uniti George Bush era incerta, ma poi la Casa Bianca ha affermato che sarà presente a Pechino. Nelle ultime settimane la fiaccola olimpica, che ogni quattro anni viene trasportata, con una staffet-ta, dalla Grecia alla località sede delle Olimpiadi moderne, è stata al centro di numerose polemiche e contestazioni da parte di molte persone; costretta a passare nei vicoli meno abitati, protetta da de-

cine di guardie e agenti speciali, la fiaccola è passata prima per Londra (6 aprile) dove ci sono stati molti arresti fra coloro per ché tentava-no di spegnere la fiaccola. In Francia la fiac-cola è stata spenta ben cinque volte, dopo è passata per San Francisco e da lì fino in Tibet. Il Dalai Lama afferma che lui è favorevole allo svolgimento dei Giochi Olimpici, inoltre, dice, che se le autorità ci-nesi lo invitassero lui accetterebbe di intervenire.

Olimpiadi, fra Cina e TibetAd agosto i Giochi si svolgeranno a Pechino, ma intanto in tutto il mondo ci sono contestazioni per la repressione contro la minoranza tibetana

Monaci tibetani chiedono libertà

Giovani,sognatorie tanto simpaticiIo sono un tipo pacifico, che vuo-le, se è possibile, avere la pace nel mondo, senza la guerra fra paesi nemici, così da poter vivere una vita tranquilla per tutti. Vorrei fare una vita tranquil-la: una casa mia, dei figli miei; vorrei che i miei figli crescesse-ro bene e che andassero bene a scuola in modo da poter avere tutto sotto controllo e di non in-contrare pericoli nella mia vita e nella vita della mia futura fa-miglia. A me piace ogni tipo di musi-ca tranne la musica rap perché la considero una musica da “ragazzacci”che non vedono il lato bello della vita perché ci sono tante cose belle che qualche persona, purtroppo, non si gode. Io ho dei compagni che non mi tradiscono e sono anche un po’ miei amici e sono fantastici (ve lo garantisco io)!

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