Lamezianonsolo

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Da oggi, on line Lamezia e non solo, rivista dedicata alla splendida cittadina di Lamezia Terme (e non solo)

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“L’estate sta finendo”… una vecchia canzone dei Righerira salu-tava l’estate così, per noi, invece la fine dell’estate è stata salu-tata dalla pioggia battente e dal maltempo e dai soliti allaga-menti che hanno interessato diverse zone della città. Non si può certo dire che il mese di settembre appena comin-ciato sia nato sotto i migliori auspici per l’AmministrazioneComunale.Diverse problematiche hanno mantenuto al “caldo” i nostriamministratori… oltre appunto all’impraticabilità delle vie invarie parti della città, ci si è messo anche il problema dei “buonilibro”, il caso infocontact e, per concludere la chiusura di alcu-ni reparti del nosocomio lametino. Siamo solo all’inizio eppure si prevede un settembre “arroventa-to” per i nostri governanti.Quali saranno le risposte del Sindaco Speranza edell’Amministrazione a tutte queste problematiche che stanno“infiammando” Lamezia?

In attesa di risposte certe vi auguriamo un settembre un po’meno piovoso dell’estate appena trascorsa.

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Lamezia come Siracusa? Perché no? Volere è pote-re e ne abbiamo le prove Il Parco del Mitoio, mera-viglioso anfiteatro, finalmente recuperato dopo le

barbarie che lo avevo ridotto in un accumulo dimacerie, c’è, peccato sia poco sfruttano ma …importante è che ci sia, che la gente se ne stiaaccorgendo, anche grazie a chi ci crede ed organiz-za spettacoli in quel gioiello che è patrimonio di noicalabresi e che meriterebbe molta più considerazio-ne. Ed in questo caso dobbiamo ringraziare la com-

pagnia G.A.L.A. che già lo scorso anno cominciò,in sordina, ad utilizzare il parco, e quest’anno hafatto il bis, ottenendo un successo incredibile, e

regalando ai presenti una serata bella e ricca diemozioni per gli spettacoli ma, anche la possibilitàdi conoscere luoghi incantati della nostra bella

Calabria Lasciamo che sia proprio RobertoPanzarella, direttore e creatore della Compagniache organizza meravigliosi eventi che hanno il pre-

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gio di coinvolgere le nostre realtà locali, a parlarci,brevemente, degli spettacoli, il resto lo lasciamodire alle immagini, riservandoci di parlare con ildirettore Panzarella, in modo più approfondito, inuna prossima intervista. "Storie d'amore e di passio-ne", ispirato alla storia del gobbo di Notre- Dame,è il lavoro col quale la compagnia G.A.L.A. esordìnel 2008. Arricchito da nuovi elementi scenograficied impreziosito da stupende coreografie rese ancorpiù spettacolari dalla presenza di numerosi acroba-ti, questa nuova edizione, presentata all'anfiteatrodel Parco Mitoio di Lamezia Terme il 18 agostoscorso, ha visto tutti gli attori di G.A.L.A. cimentarsicompletamente dal vivo, realizzando un salto diqualità che proietta l'intera compagnia verso tra-guardi prestigiosi. In collaborazione con le corde diEuterpe, ass.cult. di Catanzaro che fa capo al mae-stro Michele Merola, G.A.L.A. ha poi presntato duegiorni dopo, il 20 agosto, "DRACULA, l'amore oltre

la morte", opera rock scritta dalla Premiata ForneriaMarconi. Due occasioni in cui il numerosissimopubblico ha apprezzato il lavoro non solo dei nostrigiovani artisti che si sono esibiti, ma anche di colo-ro i quali, dopo aver preparato il lavoro, hannoassistito allo spettacolo da dietro le quinte, per l'im-ponente mole di lavoro che li ha impegnati anchenel backstage. Oltre 50 persone che ormai da annicurano le realizzazioni nei minimi particolari,lasciando ai giovani la gloria dell'applauso. I lavoridi G.A.L.A. continuano con l'organizzazione dellospettacolo "I tre tenori", previsto al teatroGrandinetti nel mese di ottobre: uno spettacolo dilivello internazionale che metterà alla prova gliassociati, non più soltanto nella veste di protagoni-sti, ma anche nella nuova veste di organizzatori dieventi per regalare alla città ed ai cittadini, momen-ti di indimenticabili emozioni.

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SALMONE MARINATO

Ricetta a base di salmone, veloce e semplice da prepara-re.Forse non sai che:Il salmone è ricco di omega 3, perfetto per le diete, anchese viene considerato erroneamente un “pesce grasso” inrealtà è un pesce che aiuta ad abbassare i livelli del cole-sterolo “cattivo” aumentando i livelli di quello “buono”

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

500 gr salmone2 bicchieri di aceto di vino bianco1 bicchiere vino biancoolio extravergine di olivapepe o peperoncinoagliomentasale

PROCEDIMENTO

• Mettere in un contenitore di vetro i filetti di salmone giàpuliti,se dovessero risultare troppo alti, mettere il filettofra due fogli di pellicola e batterlo con un batticarne perportarlo allo spessore desiderato

• aggiungere 2 bicchieri aceto e 1 bicchiere di vino bian-co,

• lasciare marinare in frigorifero per altmeno 2 ore oppure1 ora in freezer

• trascorso il tempo di marinatura, fare sgocciolare il sal-mone e adagiarlo su qualche foglio di carta assorbente,ed è già pronto per essere condito e consumato.

A questo punto avete due opzioni:Continuare la marinatura nell’olio per consumarlo il giornosuccessivo o dopo qualche ora per cui:A

• mettere il salmone sgocciolato in un altro contenitore divetro ed aggiungere olio fino a coprirlo completamen-te,

• aggiungere ancora aglio, peperoncino e menta elasciarlo ancora marinare per qualche ora,

Bdopo averlo sgocciolato, condire con un filo d’olio,

menta, aglio e peperoncino oppure pepe nero macina-to al momento.

Buon appetito

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I Convegni di Cultura “Maria Cristina di Savoia”, ultima figlia del reVittorio Emanuele I e di Maria Teresa di Asburgo,nascono nel lontano1937 come ramo collaterale dell’Azione Cattolica e si distinguono perl’impegno nel realizzare un percorso di formazione culturale, religiosa esociale, in cui il messaggio cristiano è il fulcro delle attività orientate versola valorizzazione della persona,secondo la parola del Vangelo.

Maria Cristina di Savoia, nata in esilio a Cagliari il 14 novembre1812 e morta a Napoli a soli 23 anni, visse serenamente il clima di corte,religioso ed alquanto austero, sotto la guida autorevole e preziosa del suoprecettore, poi confessore e consigliere, Padre G. Battista Terzi, la cui pre-senza è stata importante per averle trasmesso un’ampia cultura e soprattut-to il senso cristiano della vita.La vita dei Savoia non fu certo facile, specie dopo che Vittorio Emanuele

I nel 1821 dovette abdicare in favore del fratello Carlo Felice. Rimastaorfana di entrambi i genitori ,Maria Cristina fu obbligata dallo zio a trasfe-rirsi a Torino e le fu imposto per convenienze politiche il matrimonio conFerdinando II, re di Napoli. Le nozze ,per espressa volontà della futuraregina furono celebrate non nella cattedrale ,ma nell’intimità e nella sem-plicità del Santuario di Maria SS. dell’Acquasanta di Voltri. Confidandonella volontà del Signore ,visse così l’esperienza di figlia obbediente,incli-ne al misticismo ma non bigotta,di donna avvenente,intelligente e colta,poi moglie esemplare, madre e regina delle Due Sicilie al fianco diFerdinando II di Borbone; scelta coniugale sofferta perché dettata dallaragion di stato , ma sostenuta dalla grande fede in Dio, che la destinava adun progetto di vita secondo la Sua imperscrutabile volontà e a cui MariaCristina si piegò con fortezza e docilità, accettando in umiltà e con amoreil suo nuovo stato. La sua breve esistenza fu ricca di eventi storici impor-tanti ed ancora più intensa per virtù e fede feconda di opere buone. Ellafece della regalità una missione di bene per il suo popolo, tanto che anco-ra in vita a Napoli la chiamavano “reginella santa” per le sue doti moralie spirituali, per l’innato senso della giustizia, della rettitudine, del BeneComune ,per l’esercizio della carità e dell’armonia in famiglia. La suaattenzione era per i più poveri ,per gli ultimi , tanto che già all’atto dellenozze aveva devoluto,in accordo con il re suo sposo,parte del denaro riser-vato alle celebrazioni, alla costituzione della “dote” per 240 fanciulle biso-gnose e per riscattare tutti i pegni depositati al Monte di Pietà . Fece appor-

re sulle scale della Reggia di Napoli un’apposita cassetta destinata adaccogliere le petizioni; lei stessa l’apriva ogni sera con l’unica chiave,chesolo lei possedeva e che custodiva nella sua “borsina”. Con l’aiuto diPadre Terzi elargiva fiumi di elemosine per le quali attingeva al suo patri-monio privato. La pìetas di Maria Cristina era nota a tutti; fortissima erala sua devozione alla Vergine Maria; costante la recita del rosario anche acorte e assieme al re , quando c’erano importanti decisioni da prendere.Nel tempo la sua vita si consolidò come fulgida testimonianza di cristia-nesimo vissuto concretamente e alla sua morte, avvenuta il 31 gennaio1836 , poco dopo la nascita dell’erede tanto atteso, il popolo napoletano lefu subito devoto e iniziò a pregarla e a venerarla, visitando la sua tombanella Cappella dei Reali borbonici in Santa Chiara a Napoli. Dopo la sua morte fu avviata la causa di beatificazione seguita attentamen-te dai frati minori e successivamente dal figlio Francesco II;poi già nel1937 Papa Pio XI ne autorizzò il culto come Venerabile Serva di Dio.Levicende storiche dei decenni seguenti rallentarono la procedura, ma lacausa continuò ad essere seguita dal postulatore padre G. Battista Califanofino alla Beatificazione,decretata da Papa Francesco per il riconoscimen-to della guarigione avvenuta per sua intercessione su una donna genovese,ammalata di cancro.Durante la sua brevissima esistenza, in nome della carità chiamò a raccol-ta le sue doti migliori e, cosa eccezionale per i suoi tempi, grazie alle sueintuizioni e al suo spirito imprenditoriale (una vera donna manager direm-mo oggi), fece rifiorire la produzione artigianale della seta ed incentivò lalavorazione del corallo. Si prodigò infatti, per ridare vita alla Real Colonianel borgo di San Leucio, vicino alla reggia di Caserta, dove, ristrutturandogli edifici e riattivando i macchinari per la produzione di tendaggi, tappez-zerie e paramenti sacri, spesso da lei stessa cuciti o ricamati,controllava dipersona la qualità dei prodotti affinché il marchio di San Leucio fossegaranzia per i compratori. Grande iI suo merito perchè finalizzava l’ope-ra caritatevole all’emancipazione dei più poveri, dando lavoro a tantefamiglie e riscattandole così dal degrado economico e morale. Poneva par-ticolare attenzione alla donna nella famiglia e nella società anche nellostesso opificio. E tra le dame a corte diede un nuovo indirizzo alle conver-sazioni di salotto, introducendo temi religiosi e di cultura generale, antesi-gnana di ciò che saranno più tardi i movimenti cattolici femminili e iConvegni di Cultura. Consigliera preziosa del suo sposo,La ritroviamo anche a difendere il dirit-to alla vita intercedendo contro la pena di morte a favore di 13 ladri comu-

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ni e di 2 sottufficiali della Regia Guardia affiliati alla carboneria. Le siattribuisce una frase storica:”Punite ,se per il bene dello Stato è necessa-rio, ma con il sangue no; con la morte voi perdete un’anima immortale,con la vita può avvenire il pentimento”.

Il Convegno di Lamezia nell’ottobre scorso ,è stato chiamato dallaPresidenza Nazionale ad organizzare l’Incontro Interregionale deiConvegni d’Italia, tenutosi per la prima volta in Calabria, a Lamezia,inoccasione dei festeggiamenti per il Bicentenario della nascita della Reginadelle Due Sicilie ed in preparazione alla sua Beatificazione , avvenuta perdecreto di Papa Francesco nella Basilica di Santa Chiara a Napoli il 25gennaio di questo anno. Naturalmente le “cristine” di Lamezia erano pre-senti al sacro ed emozionante Rito per testimoniare l’evento irripetibiletanto atteso e per ribadire il concetto che “la santità è di tutti” e ad essaogni battezzato deve tendere .Del resto anche la tavola rotonda, svoltasi nell’ambito dell’IncontroInterregionale sul tema “Fede,Famiglia,Santità:l’esempio di una DonnaRegina”ha focalizzato l’attenzione deirelatori, la Presidente Nazionale StefaniaRolla Pensa e il giornalista scrittoreLuciano Regolo sulla straordinaria figu-ra di Maria Cristina di Savoia e sulle suevirtù eroiche, che l’hanno portata allasantità.

Il Convegno di Cultura Maria Cristina diSavoia di Lamezia Terme ,in questo anno2014 ha compiuto il suo 50° anniversa-rio dalla fondazione,avvenuta nel marzodel 1964 nell’allora comune di Nicastro:un lungo cammino associativo di corre-sponsabilità e di esperienza laicale abeneficio della Chiesa e della città. Lacostituzione del sodalizio nella comunità diocesana lametina si deve al fer-vore cristiano e alla lungimiranza della nostra socia fondatrice, SignoraNietta Curcio La Scala, Presidente pro tempore della Azione CattolicaDiocesana ,e all’entusiasmo di un numeroso gruppo di donne di fede,pronte a testimoniare il messaggio cristiano della Ispiratrice dei Convegni,con il supporto spirituale degli assistenti ecclesiastici di volta in volta desi-gnati dai Vescovi ,che ci hanno sostenuto nell’arco del cinquantennio, con-tribuendo a mantenere saldi i principi ispiratori dell’Associazione.Il traguardo raggiunto , riconoscendo sempre che proviene dalla Sapienzadi Dio e dalla Provvidenza, è certamente dovuto all’atteggiamento spiri-tuale di servizio alla Chiesa e alla guida encomiabile delle Presidenti chemi hanno preceduta ,le Signore Lidia Cimino e Maria Josè Sdanganelli:donne di provata virtù cristiana che, nello svolgimento del loro mandato,hanno saputo coniugare assieme alle “Cristine “ sopraggiunte nel tempo,fede, cultura ed operosità a fianco della Diocesi e della città.”Siamo nelle mani di Dio ….Lui sa meglio di noi quale sia il maggiorebene” soleva ripetere Maria Cristina di Savoia e l’essere arrivati a questotraguardo di 50 anni d’attività, è un dono che merita riconoscenza a chiha confermato prima di noi l’impegno apostolico e il cammino di fede

verso Dio. Ma tenendo presente che la realtà in cui viviamo non è uno scenario ras-sicurante e che il nostro territorio ha innegabili segni di impoverimentodelle relazioni umane e dei valori essenziali della persona,siamo stimolatead accogliere con maggiore consapevolezza l’invito del nostro VescovoMons.Luigi Cantafora a riscoprire l’originaria vocazione del Battesimoche ci impegna a vivere diffondendo la giustizia e la carità di Cristo , comeci ha insegnato a fare la Reginella Santa, “donna forte” come la donna can-tata nel Libro dei Proverbi ,che con la virtù della fortezza ha saputoaffrontare tutte le situazioni della vita.Le socie “Cristine” di oggi hanno voluto segnare questo traguardo dei 50anni dalla fondazione, con una Santa Messa di ringraziamento, celebratadal nostro Assistente Spirituale ,Mons. Eugenio Zaffina, in Cattedrale.Dopo aver visitato il Museo Diocesano Lametino sotto la competenteguida dell’architetto Grazia Pascuzzi ,hanno gioiosamente festeggiatol’evento nei locali de “Il Borghetto” trascorrendo in serena armonia e in

amicizia una giornata e consegnando atutte l’opuscolo commemorativo e le per-gamene, realizzate dalla socia consiglieraRosa Silipo Monea, alle “Cristine” chedall’inizio hanno vissuto i principi e lospirito dell’Associazione con sollecitadisponibilità e profonda fede religiosa.Il raggiungimento di questo anniversarioè per noi tutte un momento di grandecommozione ,ma anche di soddisfazionenel vedere realizzata la mole di impegnocristiano e di generoso lavoro, svolto sulterritorio dalle meravigliose donne chehanno costituito il sodalizio cinquantaanni fa e che continuano, fiduciose neivalori cristiani della carità ,ad operare nelsociale contribuendo alla vita culturale espirituale della città della Piana.

E’ bello per me poter dire che senza la spontanea collaborazione di tuttele socie non saremmo riuscite a gustare la condivisione di questo meravi-glioso appuntamento che ha visto in un unicum la speciale coincidenza dipiù eventi straordinari: il 50° anniversario,la realizzazione dell’IncontroInterregionale dei Convegni d’Italia,proprio qui a Lamezia ,la conclusio-ne dell’Anno della Fede con la rinnovata svolta della Cristianità e cosaveramente eccezionale non solo per noi cristine, ma per tutto il popolo cri-stiano, l’evento della Beatificazione di Maria Cristina di Savoia,l’Ispiratrice dei nostri Convegni.Questa importante tappa è,dunque,la giusta spinta a non spegnere l’entu-siasmo ereditato dalle nostre socie fondatrici e a proseguire il cammino perfare dei Convegni il luogo spirituale in cui ascoltarsi reciprocamente,incontrarsi nella Fede comune, trovare la via privilegiata per rinvigorire ilprofondo sentimento dell’appartenenza assieme ad un rinnovato spiritocristiano,operoso nella carità e gioioso nel comunicare agli altri il proprioCredo, sull’esempio della nostra Beata Maria Cristina e come ci esorta afare Papa Francesco.

Filomena CervadoroPresidente del Convegno di Lamezia

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Il mondo dei miti cinematograficiè vasto come il tempo, pur limita-to, che lo contiene.Gli anni ’50 e ’60 hanno dato alcinema il potere dominante, scol-pendo nelle nostre menti,grandi classici della pellico-la, simili alla letteratura. Alla letteratura, spesso,hanno attinto, ma i volti diquel tempo scandiranno persempre il senso, non solo diun’epoca, ma di uno stile, diuna passione, forse inimitabi-li...Nel 2011 esce, per Rizzoli, illibro COLAZIONE CONAUDREY, uno strepitosoomaggio al film COLAZIO-NE DA TIFFANY.Non una biografia di AudreyHepburn, attraverso il film,come ci si aspetterebbe, maesattamente il contrario: lamitica Audrey attraverso ilsuo film più noto.Sam Wasson è l’autore delvolume, un critico cinemato-grafico, che non lascia spazioalla fantasia, ma traccia unaperfetta scenografia fanta-smagorica del mondo delcinema, attraverso un film chesegnò un’epoca.Colazione da Tiffany è, apparente-mente, forse una pur banale storiad’amore, senza troppe pretese:eppure, al suo interno, ci sono tuttigli elementi per un capolavoro.

Dalla colonna sonora, al voltopulito di Audrey, alle icone del-l’abbigliamento, nate dal genio diGivenchy, agli intrecci fra l’autoredel romanzo, Truman Capote (lo

scrittore che voleva una madre),al regista, Blake Edwards (il regi-sta chje voleva girare una comme-dia sofisticata e matura), allaimpareggiabile, indimenticabileprotagonista Holly Golightly(Audrey Hepburn, l’attrice che

voleva una famiglia), come silegge nelle pagine 9 e 10 dellibro...Il libro di Sam Wasson ripercorretutte le tappe della genesi del film.

Dalla prima idea, nata intornoal 1951, alla consacrazionefinale, circa 10 anni dopo.Ripercorre ogni tappa e nontralascia nulla, riportandoci,non solo alla magica atmosfe-ra di quegli anni, favolosi peril cinema, ma anche alGolden Age di un entusiasmoche oggi sembra andato per-duto.Le foto, al centro del volume,rigorosamente in bianco enero, ci regalano un ulterioresenso dell’infinita voglia dicreare, di quell’epoca e, altempo stesso, la magica iden-tificazione fra Audrey e l’ar-te. Fino a creare la nuovaicona di stile, mai tramonta-ta...Un libro che, letto oggi,potrebbe darci un sollievo,una speranza, per ricomincia-re a pensare che il mito nonnasce solo da un divismo esa-gerato, ma da un impegno

profondo e dalla cura dei partico-lari. come l’episodio sui figurinidi Givenchy, fra le pagine 136 e138...Buona lettura.

Maria Palazzo

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Si è svolto al PalaMarconi il 28 e il 29 giugno alle ore 21.00,la ‘Performance’

dell’Accademia Tutto Danza avente come tema “IlViaggio”. Protagonisti gli allievi che hanno affrontato que-sto Saggio di fine anno insieme alla loro Maestra PompeaGugliotta. Ognuno ha dato prova di preparazione, precisio-ne e competenza, nel portare in scena le diverse rappresen-tazioni di classico e/o moderno.Ciascun balletto, intendeva illustrare il percorso interiore chenoi spesso intraprendiamo per migliorare noi stessi. Questosecondo i nostri diversi stati d’animo, la nostra coscienza egrazie alla nostrafantasia.Nel corso dellaserata si è potutoassistere infatti, adiversi numeri, qualiil Viaggio degli ani-mali e delle piante, alballetto degli spec-chi, a quello dei pira-ti, ognuno dei quali èstato accolto conapplausi. Di grandevivacità anche il bal-letto delle giovanissi-me ‘scolarette’ chetrasmettevano felici-tà e tanta allegriaper la “finalmenteavvenuta” chiusura delle scuole: Era infatti posta in scenauna scuola variopinta con la scritta: “Closed for Summer”:“Chiusa per Vacanze Estive”. Anche quello degli studenti èun viaggio che li accompagnerà per tutta la vita. Tutti noi, infondo, sosteniamo un viaggio interiore, una presa dicoscienza a volte difficile , per affrontare la vita in manieradiversa e più matura.Queste danze hanno inteso narrare tramite i numeri deidiversi corsi di Pre -Danza, Corsi Superiori, Diplomandi e Diplomati, alcuni aspetti dellanostra interiorità, offrendoci degli insegnamenti per supera-re i nostri limiti, le nostre paure e gli ostacoli che la vita ci

pone. Ciascun balletto intendeva farci riflettere sul nostropercorso interiore, che ci permette di vedere la realtà inmodo diverso, insegnandoci a superare i nostri limiti, graziead un po’ di solidarietà, di condivisone e di fantasia, supe-rando in tal modo l’indifferenza che il più delle volte cirende impassibili, freddi e più vulnerabili. E’ importante compiere tale ‘Viaggio’ all’interno dellanostra coscienza per imparare a coglierne le diverse mani-festazioni, per conoscerci meglio, interagendo nel miglioredei modi con gli altri. Tale ‘percorso’, rappresentato dallestorie messe in scena dai ballerini, non sono soltanto fanta-

sia, ma possonoaiutarci a riscoprireil nostro valore,ricordandoci sem-pre che c’è qualco-sa d’importanteall’interno di ognu-no di noi, se riu-sciamo a scrutarenel nostro cuoresenza avere il timo-re di guardarci den-tro. L’incertezza e ildolore potrebberosvanire se mettes-simo da parte lenostre paure. Sescrutassimo in noistessi potremmo

affrontare coraggiosamente la realtà . Soltanto se sapremoessere forti, alla fine troveremo e conosceremo la verità. La rappresentazione, ha suscitato grande successo tra-smettendo forti emozioni, molta allegria e tanta magiacome sempre la Danza è in grado di fare. Scenografia, luci e costumi durante lo spettacolo, han favo-rito l’ambientazione, rievocandone la magia. Le musichehanno accompagnato le coreografie e il pubblico ha accoltocon ripetuti applausi i diversi ballerini.

Annamaria Davoli

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In questo articolo parlere-mo di ricostruzioneunghie con l’esperta oni-cotecnica AnitaBaczkiewicz docente dellascuola APPE

1)Quando ti sei avvicina-ta al mondo delleunghie?R: Vivo in Italia dal 1998ed è da qui che è partitatutta la mia formazione.Già nel mio paese(Polonia) sin da piccolagiocavo a colorare leunghie. Nel 2005 mi sono iscrittaal corso per estetista dellascuola APPE. Sono statitre anni meravigliosi ericordo sempre con affettole mie colleghe, moltedelle quali sono oggi tito-lari di centri estetici indiverse città dellaCalabria. Bellissima clas-se!!Comunque già dal primo anno adoravotutto ciò che riguardava le mani ed inparticolare le unghie. Dopo aver termi-nato il corso per estetista, ho iniziato afrequentare i miei primi corsi di rico-struzione unghie a Roma, e da li è par-tito tutto.

2)Che cosa hai fatto per specializzar-ti e farti conoscere?R: Ho seguito tanti corsi di formazione,mi sono specializzata come onicotecni-ca. Non saprei dire con precisionequanti corsi ho fatto…sono talmentetanti che ho perso il conto! Ho conse-

guito dei titoli importanti che mi hannopermesso di insegnare. Dal 2011 all’interno del mio centro benessere, sito aLamezia Terme in corso G. Nicotera,ho una aera dedicata alla formazione erivendita dei prodotti per la ricostruzio-ne unghie.Dal 2012 collaboro con la scuola APPEe il direttore Franco Calidonna, inse-gnando alle ragazze diverse tecniche diricostruzione unghie e nail art. Oggifaccio parte di un meraviglioso team diinsegnanti per un noto marchio a livel-lo mondiale “Charisma NailInnovation”.

3)Secondo te come si puòriconoscere l’onicotecnicaperfetta?R: Non esiste una regola pre-cisa. Le migliori, come in ognicampo, sono coloro che non sisentono mai arrivate e che,con umiltà, dedicano parte delloro tempo a migliorarsi.

4)Sei in contatto con molteragazze anche attraverso isocial network dove rispondia tantissime domande. Qualisono le più frequenti ? E glierrori più comuni?R: Molte domande rivelano laconfusione circa la giustapolimerizzazione dei prodottie il modo per prevenire dannialle unghie naturali.Tematiche sottovalutate chesono invece le principaliresponsabili di tanti problemi! E’ altresì difficile far capirel’importanza di lavorare insicurezza non solo per leclienti ma anche per le profes-

sioniste. Per farlo si parte da concettisemplici legati all’igiene per arrivaread una padronanza della materia chepermette di capire quando intervenire equando invece fermarsi!

5) Forma e decorazione: hai dellepreferenze? Cosa consigli alle tueclienti?R: Scelgo la forma più adatta alla clien-te, infatti, l’obiettivo principale, è quel-lo di nascondere i difetti dell’unghianaturale e di valorizzare la mano. Lostiletto e la mandorla, ad esempio,slanciano molto. La french è sempre

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quella più amata dalle donne. Per ladecorazione non ho preferenza: sobriao vistosa, dai colori tenui o appariscen-ti. In base all’umore del momento!

6) Quando si parla delle mani non sipossono trascurare le unghie, ancheperché la salute di questa parte delcorpo è in stretta relazione con ilbenessere dell’intero organismo.Quali sono le problematiche più dif-fuse ad esse collegate?R: Le unghie sono molto importanti perl’estetica delle mani e questo non valesoltanto per le donne. Da qualche anno,infatti, anche gli uomini hanno iniziatoa prendersi cura delle unghie e unnumero sempre maggiore di essi sisottopone a manicure e utilizzaprodotti mirati per migliorarnel’aspetto e conservarne il benesserenel tempo. Il mercato dei prodottiper le unghie è diventato un trainoper il settore della bellezza e mettea disposizione dei consumatoricosmetici di ogni genere, dai tratta-menti funzionalizzati agli smalticolorati e prodotti per la ricostru-zione..

7) Un accenno a un vizio diffuso,quello di mangiarsi le unghie.Oltre alle conseguenze estetichedi questa brutta abitudine, cisono anche delle conseguenzesulla salute di questa parte del

corpo?R: L’onicofagia è un disturbocompulsivo piuttosto diffusoche induce il soggetto a man-giarsi le unghie e, spesso,anche le cuticole circostanti,causando lesioni che possonodar luogo a manifestazionidolorose. Tra le principalicause che predispongono aquesto comportamento incon-scio troviamo soprattutto fatto-ri di natura psicologica, qualistress, ansia, noia o disagio. Laricostruzione unghie è nataproprio per aiutare a nasconde-re e camuffare questo inesteti-smo. Solo successivamente èdiventato un trattamen-to per tutte le donne eal giorno d’oggi nessu-

na può farne a meno.

8) Salute, ma anche bellezza.Quali sono i trend delmomento in tema di: forme,lunghezza, colori, smalti?R: La nail art sta vivendo unmomento di particolare splen-dore e offre ai consumatori eprofessionisti un ventaglio disoluzioni tecnologiche in gradodi soddisfare tutti i gusti. Dopo le tintecalde dell’estate, tornano in voga letonalità più sobrie e tradizionali, adattealla stagione fredda, come il rosso

scuro tendente al bordeaux, ma anchele tinte neutre del rosa, a effetto “secon-da pelle”. La lunghezza dell’unghia èsicuramente molto soggettiva e dipen-de dalle abitudini e dallo stile di vitadelle clienti.

9) Cosa consiglieresti a chi volesseavvicinarsi a questo mondo?R: L’istruzione è alla base di tutto. Nonimprovvisarsi, ma affidarsi a corsi pro-fessionali per la formazione e ad inse-gnanti preparati e qualificati. E’ semprepiù frequente trovare ragazze che siimprovvisano Nail Artist senza averfrequentato specifici corsi di formazio-ne. Imparare su internet utilizzando

YouTube e i vari tutorial devono essereun completamento, non la base da cuipartire!

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La Luce, anzi La lucina, sul parterre ricchissimo di ospiti interessanti,sembra che siano loro, le scarpe, a dare il trasgredire che parte dai piedi.Si sta parlando anche di piedi, stasera.Gli ospiti: La variazione sul bianco di Gangemi, dal bianco panna deipantaloni al bianco latte della camicia, dal bianco yogurt dei suoi capel-li al bianco tomino delle sue scarpe. Un bianco virginiano.Gli accostamenti di Sansonetti. Barba grigia e pantaloni grigi, capelliscuri e scarpe scure, camicia bianca, Garantista.Poi gli altri, vestiti sul celeste e blu come da prassi tranne il religioso innero.La conversazione. Mi dice Paola chele parole servono a coprire ilvuoto,le mancanze, me lo dice inuna conversazione privata, in unaoccasione familiare, davanti uncaffè. Noi tutti di quello che si dicenon seguiamo molto, capiamo e noncapiamo quello che già sappiamo.Ed io so già quello che diranno. Siparla di mafia e antimafia su unpalco.Io pensavo che parlassero di lucine,di Duras, di almanacchi del giornoprima. Niente di tutto questo. Hannoparlato invece di inchini.Santo Gioffrè mi è sembrato l’unicoche quella realtà mafiosa dovesse ocercasse di arginarla nel reale e non in studi. Infatti era dolorosamentepreoccupato.Non ho preso appunti quindi ricordo a memoria - la svolta epocale - per

Nicola Fiorita e per me, anche io ne sono certa, quella di Albanese, gior-nalista del quotidiano, che ha riportato il video e la testimonianza delmaresciallo di Oppido. Questa storia degli inchini segna un punto di nonritorno.Ricordo Ia domanda di Aldo Varano sul perchè la ‘ndrangheta non siastata debellata, Blowin’ in the windE poi la relazione.Non so chi, forse Giap Parini, da sociologo, dice che la mafia si nutre direlazioni.

Siamo Tropea, la città scelta daGiuseppe Berto. Il male oscuro eraun romanzo psicologico, tormentatoe vero.Il male oscuro sociologico sembrache sia un vezzo.Non un vizio.Giap lo dice, certo da studioso, ma lodice anche con una ironia che vaaldilà della denuncia, tentando unavisione laterale e gestuale. Di segni.Con tutto il giallo senape che ricordail chicco di senape evangelico.Riuscirà quel seme a diventare albe-ro?

E su questa domanda epocale io chiudo il mio delirio dal premio Tropea2014, mangiando con Gianluca e Daniela caramelle al miele.

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Con la sua incontenibile energia e una fusione di testi e musicacapace di far pulsare il cuore del suo pubblico fino a un contagio-so delirio collettivo, il rapper salernitano Rocco Hunt ha fattoesplodere di gioia le migliaia di giovani accorsi da ogni angolodella Calabria all’Area Concerti del Centro Due Mari di Maida, l’im-ponente struttura situata tra Lamezia Terme e Catanzaro, per laprima tappa estiva di “Fatti di Musica Radio Juke Box 2014”, laventottesima edizione della rassegna del Miglior Live d’Autoreideata e diretta da Ruggero Pegna che si svolge, come ogni anno,in Calabria. Atteso dal primo pomeriggio, come si deve a un’au-tentica star, Rocco Hunt è salito sul grande palcoscenico dellarassegna alle 22.30, dopo una sequenza di dj set locali, infiam-mando subito la distesa di fan, tutti a braccia alzate. Uno dietro l’altro, sono arrivati tutti i brani del suo album “A Verità”,pubblicato dopo la vittoria al Festival di Sanremo, cantati da uncoro che ha unito palcoscenico e platea: da “Ce magnamm”,diventato già uno slogan che impazza sui social network, a “Tuttoresta”, fino a “Na vota ancora”, “Come una cometa” e il travolgen-te successo sanremese “Nu juorno buono”, un inno alla positivi-tà, con cui si è congedato in un tripudio di ovazioni. Un album for-tunato, subito in cima alle classifiche, che visto la collaborazionedi stelle come Federico Zampaglione, Eros Ramazzotti ed EnzoAvitabile, oltre a quelle dei rapper Clementino, Noyz Narcos edEnsi. Prima della fine del concerto, Hunt ha ricevuto sul palco il

“Riccio d’Argento” del celebre orafo crotonese GerardoSacco, il prestigioso premio di “Fatti di Musica” ai MiglioriLive d’Autore come “rivelazione dell’anno”. Dopo la vittoriaal Festival di Sanremo tra le nuove proposte, il PremioLuzzati, il Premio Assomusica, Mtv e Music Award, un altroriconoscimento importante che accresce una già riccabacheca di successi. Al termine, mentre tutto il pubblico siriversava nel backstage a caccia di autografi e foto, permotivi di sicurezza come ha spiegato l’organizzazione, si èresa inevitabile una fuga da star tra due ali di folla. Il rito siè concluso, forse, nel modo immaginato dai tanti giovanis-simi che, al ritmo della sua musica, ne hanno condiviso einseguito un sogno, fino a dileguarsi nella prima caldanotte musicale calabrese. Soddisfatto a fine serata il promoter Ruggero Pegna:“Questo genere è molto amato dai giovani e l’entusiasmodi questa sera ne è una prova. Fatti di Musica ha semprepresentato e premiato live in linea con la storia e le tradi-zioni della migliore musica d’autore italiana ma, al contem-po, ha anche tenuto in considerazione ogni tendenzacapace di scuotere e arrivare in particolare ai giovanissimi.

I testi di Rocco Hunt sono importanti, impegnati, stimolanti e que-sto premio è un augurio ad un rinnovato impegno di tutta la nuovamusica italiana affinché accompagni la formazione delle nuovegenerazioni, come è stato con i grandi nomi della nostra scuolaautorale. Ringrazio – ha concluso il promoter - i tantissimi giovaniaccorsi, la Direzione del Due Mari e il gruppo di ragazzi che, nono-stante gli esami in corso, ha collaborato fattivamente all’organiz-zazione.”

FATTI DI MUSICA 2014: ARRIVA ROCCO HUNT AL “DUE MARI” DI MAIDA

ED ESPLODE LA FESTA. E’ PREMIATO COL “RICCIO D’ARGENTO”

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La Letteratura è ovunque, leggo sulocandina delle Parole erranti, sfidapoetica che si tiene a Cropani stase-ra. La Toscana incontra la Calabriaed insieme stanno nel regno, nelregno della Litweb, per cooptazione.Regina e presidente alla piazza deiMasnadieri, ioSono le 22,30 un anno dopo.Chiacchiero con Paola Mazza, segre-taria della Masnada, rivista letterariache organizza insieme ad AndreaGiannasi della Casa editrice Tra lerighe libri e di Prospektiva, anchíessarivista cartacea e webbica, chiacchie-ro con Paola accanto al banchetto deilibri della Ubik che Nunzio Belcaroama e diffonde con passione, chiac-

chiero con Paola di quantosia bello tutto questo.

Io non sono una donna delsud al festivaletteratura diCalabria a Cropani. Poeti aDuello. XI anno. Da questoanno si cambia. Si puÚcambiare ogni anno. Lapresidente Ë la vincitrice delsingolar tenzone dell’annoprecedente.Prima presidente femmini-le, dice, dando l’incarico.Lui decide ahahLa sfida fra poeti è prece-duta dalla famosa Brancabranca Leon Leon e dallalettura Il cavaliere Triste diGianluca Pitari con spallaAndrea Giannasi avvolti insimil medioevali lenzuolabianche e con scudo espadaLa giuria tutta al femminileverrà scelta con sorteggioda mano di bimba e fra giu-ria popolare c’è appuntouna bimba e un assessore,alla cultura.Undici i poeti iscritti.

Ad eliminazione verranno scelti i trefinalisti.Restano tre e due vincono ex aequoSi ritorno a leggere e a votare e vinceAnna Pascuzzi con poesia appuntointitolata Sul finale. Al secondo posto,solo per forma, Carmine Torchiasplendido cantautore originario diCropani che sta portando con suc-cesso il suo ultimo cd Bene, il titolo,in tournèe in varie città italiane.Fra la due fasi della votazione, da pre-sidente di giuria, ho letto una miapoesia scherzosamente ironica suipregiudizi e sugli stereotipi del sud- Ionon sono una donna del sud

Severissima fui presidente integerri-ma. Invano tentarono di corromper-mi, di comprare miei voti con prodot-ti SlowFood Garfagnana, io fedele alloe a 3 non mi feci irretire. Condussimio incarico fino a vittoria finale deiduellanti ex aequo e poi premiai vinci-trice. Così si fa nelle Parole Errantidel Regno della Litweb Tra le righelibri.

Da regina presidente diedi 10 emezzo non regolamentare a CarmineTorchia, nel regno della Litweb e delle

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parole erranti. Consegnai targa adAnna, felicissime. Giuria tutta femmi-nile. Vittoria femminile con tuttol’amore per. Evviva.

Dopo il successo del concerto tenutopresso il Peperoncino Jazz Festival“Summer 2014, e Torre Melissa (kr)nella manifestazione “Vino e Cultura”

Live Concert Jazz, organizzato dagliAssesorati alla Cultura e al Turismo, ilprogetto “Hommage à MichelPetrucciani viaggia ancora per la

Il MantelloStava per andare a letto.Un silenzio notturno avvolgeva la casa. Con la manoafferrò leggermente il lembo della coperta affinchè ilcorpo stanco potesse giacere in quel letto solitario cheodorava di bucato e che attendeva solo lei.Ad un tratto, prima di entrare, sentì alle spalle un caloreinsolito, qualcosa di caldo e di soffice le coprì il corpochiuso nella camicia di mussola.Vera non si rendeva conto che cosa potesse essere. Lospecchio, di fronte, le rimandava l’immagine di sempre,una donna ancora giovane, minuta, dai lineamenti dolci edelicati, stanca e spettinata.Eppure quel calore le dava un’energia che cinque minutiprima non aveva; la cosa la spaventò. Se avesse dovutodescrivere che indumento fosse quello che sembrava cin-gerle le spalle, avrebbe potuto definirlo un mantello disoffice velluto, qualcosa di scuro, forse il nero, con ungran fiocco di raso che le stringeva la gola, quasi a farlemancare il respiro. Però era piacevole e le dava dei brivi-di che certo non erano di freddo ma assomigliavanomolto a certi preliminari di un tempo forse non lontano,ma non più praticati, anzi, dimenticati. Con una scossa dispalle, finì di aprire il letto ed entrò tirando su le coperte

quasi a coprirne la testa. Non voleva ricordare niente,adesso era solo uno strumento adatto solo al lavoro, fuorie dentro casa.Dentro il letto, le cose peggiorarono o migliorarono, aseconda dei punti di vista. Il calore del mantello adessol’avvolgeva tutta, dalla testa ai piedi, niente escluso.Pensò di prendere una pillola per dormire, tanto, l’indo-mani avrebbe potuto rimanere lì anche fino a mezzogior-no; niente lavoro. Non riuscì ad alzarsi, una forza scono-sciuta la faceva rimanere immobile. A quel punto, si arre-se. Restò immobile nel letto, e lascìò andare il suo corpolibero verso quel calore conosciuto, accantonato, maidimenticato. Sognò, desiderò e amò. Il sole del mattinonon vide il suo risveglio, scaldò un corpo ormai freddo.Dissero tante cose. Che il suo volto era sereno, che se neera andata nel sonno, che era nel suo letto con la cami-cia di mussola e trina e che l’unica cosa strana…, chissàperchè, in una notte calda di metà maggio, dentro il letto,il suo corpo fosse avvolto, da un mantello di velluto nero,legato da un nastro di raso al collo, come un’antica damapronta per un incontro galante col suo uomo.

S.

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Calabria per lungo e per largo, e il 13settembre p.v. lo troveremo a allamanifestazione Altomonte Festival,nello scenario del borgo antico diAltomonte, che offre per la sua parti-colare architettura un’acustica natu-rale ed un contatto col pubblico diret-to e raccolto, si svolge il Di..vino jazz.Evento che raccoglie il meglio dellamusica jazz e rende omaggio a que-sta grande tradizione e ai suoi stili:quali il blues, il soul, il funk e ai lin-guaggi musicali che impregnanoormai la nostra società e molto spes-so rappresentano una colonna sono-ra alla nostra vita.La rassegna “di…vino jazz” si svolgenel mese di settembre e nel palco-scenico naturale di Altomonte, neigiorni 12,13,14 e 20 ogni serata sialternano vari gruppi musicali e allarassegna è associato un assaggiogastronomico nel quale fa da padro-ne la degustazione di vini provenientidalle terre di Calabria.Il 13 di settembre si esibirà ilConcertista Lametino EGIDIO VEN-TURA con il suo Trio, che renderannoomaggio ad un Grande Pianista Jazz,Michel Petrucciani.Il progetto “Hommage à MichelPetrucciani” tra giugno e settembreha riscosso ovunque lusinghieri giu-dizi di pubblico e di critica, prova ne èil fatto che nel mese di ottobre il pro-getto varcherà le soglie dellaCalabria per incontrare la Sicilia, laPuglia e la Campania.Egidio Ventura ha rilasciato unabreve riflessione sul grande PianistaFrancese: “ …fra gli italiani, lo ricordobene gli spettatori del Festival diSant’Anna Arresi del 1998: un bimbominuscolo che arrancava con le gruc-ce come suo padre, il quale per molto

tempo non potè camminare e spessofu portato in braccio anche sul palco-scenico. Ritornando al progetto suPetrucciani, firmato da EgidioVentura e sostenuto da una robustaritmica Silvio Ariotta al basso edEmanuele Fuduli alla batteria, ilrepertorio che suoneranno riprendealcuni dei brani più popolari del vastorepertorio di Petrucciani che nelcorso degli anni ha registrato un tota-le di ben 32 album, guadagnandosi ilrispetto della Comunità jazz america-na e mondiale per la sua straordina-ria tecnica, l'eleganza di esecuzionee la sua energia carismatica. Sonosplendidamente reinterpretati, mafedeli all'originaria carica di vitalità,brani come "Looking up" e "BlackMagic” seguito da Miles Davis Lick’s,altre due composizioni che che che sialternano ai tecnicismi vorticosi delpianoforte in uno stile fusion; branievocativi di grande lirismo come“Cantabile” e “Brazilian Like”. Aseguire, si torna ai fraseggi limpidi esquillanti di un jazz sincero e disar-mato, privo di orpelli intellettualisticima con un notevole vigore espressi-vo. "September second”, una compo-sizione italiana scritta da BrunoMartino “Estate” bellissima ballad,chiuderà i 2 concerti stabiliti rispetti-vamente 27 agosto e 13 settembreSono 11 le composizioni che il Trio diEgidio Ventura ha scelto di presenta-re al pubblico, un concerto che scor-re piacevolmente tra assoli e dimo-strazioni di ottimo interplay senzaperdere mai il ritmo fino alla chiusura.“Uno sguardo moderato su un artistadell'eccesso” Michel Petrucciani, vir-tuoso del jazz, pianista dal tocco irre-petibile, che ha trasformato il destino

ingrato che lo ha fatto nascere conuna malattia genetica invalidante inun'occasione di applicazione appas-sionata alla tastiera e di espressionetotale di sé. Al punto che il documen-tario - non il primo né probabilmentel'ultimo dei lavori di questo tipo sulpiccolo grande del piano - è in fondoscarsamente informativo ma arrivaalla sostanza quando chiede agliintervistati di parlare della loro rela-zione con il protagonista.EgidioVentura ha collaborato con i più gran-di jazzisti Nazionali ed Internazionali,da F. Bosso a M. Giammarco, da SalGenovese, da Marcello Rosa all’Orchestra Ritmico-Sinfonica della Raidi Roma dirette da Gianni Ferrio eBruno Canfora.Tantissimi altri musicisti hanno suo-nato e collaborato con EgidioVentura, D. e F. Piana, Pippo Matino,Daniele Scannapieco, GegèTelesforo.Anche con musicisti Americani quali:G. Jackson, Chicago Beau, TonyJulio, Dom Famularo.I suoi studi dove si è Diplomato con10 e lode presso il Conservatorio“F.Cilea” di Reggio Calabria, si sonoallargati studiando con grandi musici-sti internazionali quali: K.Barron,J.Hicks, F. Don Moye, R.Mitchell, UriCaine, J.Bergonzi, B.Mintzer, D.Rea,G.Mazzarino, G.Cables, A.Di Giorgio,Dom Famularo, A.Sakukandè,G.Rosciglione.Il progetto esecutivo ed artistico“Hommage à Michel Petrucciani èprodotto e realizzato da LameziaJazz.

Associazione Musicale BequadroLamezia Terme