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l’ Amateur Professionnel Una Diva Opera a una svolta decisiva nel design e nella ricerca della migliore interpretazione del messaggio sonoro: la linea Callas oggi descrive al meglio il look e il suono che il costruttore ha inseguito con passione. all’Opera

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Page 1: l’AmateurProfessionnel Una Diva all’ · PDF filein carta trattata e il particolare controllo dei fenomeni di breakup consentono una restitu-zione della gamma medioalta estremamente

l’AmateurProfessionnel

UnaDiva

Opera a una svolta decisiva nel design e nella ricerca della migliore

interpretazione del messaggio sonoro:la linea Callas oggi descrive al meglio

il look e il suono che il costruttore ha inseguito con passione.

all’Opera

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Diffusori Opera Callas DivaPrezzo: € 3.960,00Dimensioni: 20 x 105 x 39 cm (l x a x p)Peso: 37 KgDistributore: U.K. DistributionVia Roma, 22 - 31022 Preganziol (TV)Tel. 0422.63.35.47 - Fax 0422.63.35.50www.operaloudspeakers.com

di Fabio Masia e Roberto Veneto

L a storia inizia alle soglie degli anni ’90, al-lorché la UK Distribution iniziò a importa-re e distribuire in Italia alcuni marchi ingle-

si tra cui Wharfedale. Da tale collaborazionenacque l’idea di progettare un diffusore con gli al-toparlanti del noto marchio inglese. Tale realiz-zazione prese il nome Pavarotti e da allora ognimodello si è richiamato direttamente a noti per-sonaggi del mondo della lirica. In seguito sono ar-rivati altri due modelli di progettazione e co-struzione interamente italiani che impiegavanoancora componenti Wharfedale: Caruso e Su-perpavarotti. A questo punto Opera diventa unmarchio a se stante. Una volta intrapresa la stra-da dell’autonomia produttiva, il successo com-merciale non si è fatto attendere, vista sia la bon-tà dei progetti realizzati, che accomunano l’uso dicomponenti selezionati ad una pregiatissima fat-tura dei mobili che assomigliano in verità più asculture lignee che ad oggetti per l’ascolto dimusica. Il primo diffusore realizzato con il logoOpera è stato il Callas, poi rivisto in un’edizionespeciale siglata Callas Gold, con componenti se-lezionati, un progetto a due vie da supporto, contubo di accordo reflex posteriore, che subito si im-pose all’attenzione degli appassionati per l’otti-ma performance sonora e la piacevole e sostan-ziosa costruzione. Evidentemente anche la scel-ta del nome della più grande cantante lirica di tut-ti i tempi ha portato fortuna all’azienda. Succes-sivamente altri azzeccati prodotti hanno visto laluce, tra i quali vale la pena ricordare le Operet-ta, le Divina, le Opera, in varie versioni, le Platea. Nel corso del tempo è evidente la voglia del co-struttore di raggiungere un risultato sonoro com-pleto con il minimo ingombro tanto che sono sta-te impiegate soluzioni di caricamento degli al-toparlanti innovative per l’epoca, con accordicomplessi a doppia camera e con l’impiego dimobili sempre più snelli ed eleganti che hanno si-glato il successo del costruttore italiano anche neimercati esteri.

LA NUOVA LINEACon la nuova linea Callas la Opera appare auna svolta decisiva nella sua produzione, inquanto il livello qualitativo e il design rag-giunto sembrano aver trovato la giusta siner-gia. L’impegno e alcune intuizioni del costrut-tore sembrano sintetizzare l’idea rincorsa inpiù di venti anni di passione e sperimentazio-ne. Dimensioni fisiche contenute e un designa basso impatto ambientale, ovviamente senzapesanti compromessi sulla resa e sull’impattosonoro, appaiono obiettivi pienamente rag-giunti, merito anche degli altoparlanti utiliz-zati, prodotti dalla Scan Speak, che rappresen-tano oggi un esempio di alta tecnologia mec-

canica nella realizzazione dei trasduttori. Ilmobile si sviluppa in profondità e in altezzariducendo la larghezza al minimo indispensa-bile per l’adeguata istallazione degli altopar-lanti sul frontale. Le pareti laterali sono statecurvate per ottenere una forma ancora piùsfuggente e per ridurre i fenomeni di risonan-ze tipiche dei diffusori a torre che si sviluppa-no in altezza. Il mobile è rinforzato con nu-merosi interventi all’esterno e all’interno: so-no presenti rinforzi anulari che collegano lepareti verticali e conferiscono una solidità alpannello frontale che, solitamente, in seguitoai fori degli altoparlanti tende a perdere. Inol-tre, è presente nella parte posteriore un ele-mento in MDF molto spesso, circa 6 cm, in-collato lungo tutta l’altezza, che costituisce ladorsale del mobile sulla quale si basa la soli-dità della struttura. In questo elemento è pre-sente anche un vano dove è collocato il cros-sover, al riparo da sollecitazioni indotte daglialtoparlanti rispetto al usuale montaggio al-l’interno del volume di carico. Anche la basedi appoggio costituisce un ulteriore elementodi rinforzo alla struttura costituito da unospesso piano in MDF sagomato e incollato alresto del mobile.Il pannello anteriore è rivestito con un mate-riale sintetico simile alla pelle che concorre alcontrollo delle vibrazioni e ha anche la fun-zione di guarnizione di isolamento degli alto-parlanti. I bordi sono stondati e seguono le li-nee affusolate della struttura. Il pannello su-periore è invece realizzato in massello da 25millimetri di spessore nella stessa essenzadell’impiallacciatura utilizzata per i pannellilaterali, in questo caso un bellissimo roveresbiancato al naturale. Da notare che i costrut-tore ha scelto di rivestire le pareti laterali conla venatura del legno disposta in orizzontale,quasi in controtendenza rispetto alla consue-tudine, conferendo alla struttura una linea an-cora più slanciata e sfuggente.

SEMPLICI MA AD ALTO CONTENUTOI Diva Callas sono un sistema a torre caricatoin reflex a 2,5 vie con condotto d’accordo po-steriore. Il progetto è sostanzialmente un bassreflex smorzato con la frequenza d’accordosituata molto in basso. L’interno del mobile èparecchio riempito con assorbente acustico inmodo da modellare la risposta in bassa fre-quenza e di privilegiare l’articolazione dellagamma mediobassa. Questo è stato possibilegrazie all’utilizzo dei due woofer da 15 cmdella Scan Speak che permettono un ottimoallineamento in basso e sopportano grandiescursioni dinamiche. Il modellamento dellarisposta in basso è stato ulteriormente possibi-le tramite la configurazione del filtro differen-te per i due midwoofer: solo quello superioresi estende in alto fino all’incrocio con il twee-ter, quello inferiore è tagliato più in basso conuna pendenza molto blanda in modo che al di-minuire della frequenza cresca proporzional-mente l’incremento dell’emissione dovuto alparallelo dei due altoparlanti. La soluzionedel due vie e mezzo è spesso impiegata, ma,in questo caso, lo schema del filtro è moltosemplice ed efficace: i due altoparlanti sonoposti in parallelo dopo un sezione a circa 6db/oct e solo in serie ad uno di essi è postauna ulteriore bobina di alto valore: si ottieneun taglio abbastanza dolce nella zona utile econ una pendenza più accentuata fuori dellagamma con notevoli vantaggi sulla gradualesovrapposizione delle due emissioni. Questo èstato possibile anche in seguito alla ottime ca-ratteristiche dei mid woofer che si prestanofacilmente a tagli con pendenza blanda e nonpresentano fenomeni di break up evidenti finoa frequenze superiori molto oltre la frequenzadi taglio. Il comportamento di questa serie dialtoparlanti è per certi versi fuori dalla normain quanto sono in grado di reagire agli stimolimoto repentinamente con una definizione e uncontrollo decisamente singolari. La membrana

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Diffusori Opera Callas Diva

Tipo: da pavimento Caricamento: bass reflex Poten-za (W): 120 N° vie: 2,5 Impedenza (ohm): 4 Fre-quenze Crossover (Hz): 2000 Sensibilità (dB): 89Altoparlanti: 2 Wf 15 cm, tw 2,7 cm.

CARATTERISTICHE DICHIARATE

Rachmaninoff, Concerto per piano e orchestra n. 3, Ho-

rowitz (RCA); Bach, Composizioni per organo, Koopman

(Archiv); Enrico Pieranunzi, Improvised Forms for Trio

(Challenge); Danilo Rea, Lost in Europe (Via Veneto); Tuck

& Patti, Tears of Joy (Windham Hill Jazz); The Manhattan

Transfer,Vocalese (Atlantic); CD Test di Suono.

I DISCHI UTILIZZATI

Sorgente digitale dCS Verdi/Delius/Purcell Pream-

plificatore Suono Riferimento Amplificatori di po-

tenza North Star Monoblock.

L’IMPIANTO DI RIFERIMENTO

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LA SCHEDA TECNICADiffusori Opera Callas Diva

Qui accanto in alto: le pareti laterali del mobile sono cur-ve e tendono a stringersi verso la parte posteriore.Le su-perfici non parallele e la geometria interna del volumedi carico contribuisce in modo rilevante al controllodelle onde stazionarie e delle risonanze interne. Lastruttura è realizzata con pannelli stratificati di MDF ri-vestiti in legno e il superiore è in spesso massello del-la stessa essenza dell’impiallacciatura.Il pannello fron-tale è rivestito con uno spesso strato di materiale si-milpelle.Sulla destra: il tweeter Scan Speak ha la mem-brana in seta trattata ed è dotato della tipica camera didecompressione posteriore che facilita l’utilizzo a bas-se frequenze d’incrocio.

Qui a destra: il condotto d’accordo è situato sul pannel-lo posteriore molto in basso.L’emissione è alquanto con-trollata e situata a bassa frequenza in modo da facilita-re il posizionamento in ambiente,, in ogni caso si consi-glia la ricerca della posizione migliore anche in funzionedell’emissione del tweeter posteriore. Nella foto è evi-dente la robustezza della base e dell’elemento posterioreche fanno parte integrante della struttura del diffusore.

Più a destra: il tweeter posteriore ha il magnete alneodiomio la cupola in tela trattata e la griglia di pro-tezione integrata. Anche se relegato al ruolo margina-le di energy filler nell’emissione posteriore è un com-ponente di ottima qualità prodotto dalla SEAS per uti-lizzi car e audiovideo di qualità per le caratteristiche ab-binate alle dimensioni molto contenute.

Qui sotto a sinistra: nella foto sono evidenti i massicciinterventi di rinforzo della struttura realizzati con ele-menti anulari che collegano le pareti verticali e conso-lidano il pannello frontale alleggerito dai fori degli al-toparlanti. Da notare gli incollaggi delle giunture, rea-

lizzate con ottima precisione, nei quali non si è lesina-to nel collante.

Qui sotto al centro: i woofer (Scan Speak) sono tra i piùattuali altoparlanti presenti sul mercato: il cestello inlega leggera ha un disegno originale e innovativo, l’e-quipaggio mobile da il meglio sia come woofer che co-me medio e la membrana non presenta fenomeni di

break up estendendo la risposta molto in alto.La formadello spider di questa serie di altoparlanti è decisa-mente originale, frutto della ricerca nella quale il co-struttore danese investe molto.Le caratteristiche di ri-chiamo, combinate anche a quelle della sospensione ingomma,consentono al piccolo midwoofer elevate escur-sioni e una grande linearità nel movimento quandosottoposto a forti sollecitazioni.

Qui sotto a destra: il filtro è realizzato su una basetta invetronite collocata a ridosso della pannello di supportodei morsetti realizzato in Plexiglass nero da 5 mm di spes-sore. Fra i due elementi è inserita una discreta quanti-tà di materiale smorzante tipo grey tac che contribuisceal controllo delle vibrazioni già decisamente ridottedal posizionamento del crossover in un vano separato da-gli altoparlanti. Nella foto si può apprezzare lo spesso-re dell’elemento in MDF posto lungo l’altezza del mobile.

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l’AmateurProfessionnel

Fig. 1 • Risposta in frequenza e dispersione orizzontale Fig. 2 • Modulo e fase dell’impedenza Fig. 3 • Funzione di trasferimento del filtro

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in carta trattata e il particolare controllo deifenomeni di breakup consentono una restitu-zione della gamma medioalta estremamentenaturale e priva di innaturali caratterizzazioninel timbro. Inoltre la risposta in basso è moltocontrollata ed estesa tramite un accordo moltobasso che incrementa l’emissione in conse-guenza del basso posizionamento del condottoposto sulla parete posteriore. Anche il tweeteranteriore è prodotto dalla Scan Speak e sonostate spese molto parole su questo celeberri-mo altoparlante che si è distinto per la suaelevata musicalità, per la grande tenuta in po-tenza e la possibilità di essere utilizzato a fre-quenze di incrocio molto basse. Il componen-te infine non richiede particolari compensa-zioni e soluzioni di filtraggio, quindi è spessosufficiente usare un 12 db/oct per ottenere ilmassimo, come nella configurazione adottatanelle Diva Callas. Ne consegue che il modulodell’impedenza è molto facile da gestire an-che se il diffusore viene classificato da 4Ohm, in realtà il modulo scendo poco al disotto dei 5. La risposta in frequenza risultamolto lineare e priva di particolari caratteriz-zazioni, fuori asse, sul piano orizzontale nonpresenta alcuna anomalia all’incrocio ma sinota solo la naturale attenuazione in gammaaltissima caratteristica. Ottimo il decadimentonel tempo veloce e molto controllato. È pre-sente nella parte posteriore del diffusore untweeter aggiuntivo che ha la funzione dienergy filler in alta frequenza e di incremen-tare la risposta del tweeter principale nellaparte alta dello spettro, unico neo del bellissi-mo tweeter scan Speak che tende a una lieveattenuazione soprattutto fuori asse. Un’ulte-riore possibilità è stata fornita all’utente tra-mite una coppia di morsetti in ingresso dedi-cata esclusivamente al collegamento del twee-ter posteriore: nell’ottimizzazione ambientaleè possibile anche la disconnessione del twee-ter in situazioni molto riflettenti in gamma al-ta e, i più scaltri, potrebbero anche regolarel’emissione inserendo in serie all’ingressi unaresistenza di adeguato valore.

UTILIZZOIl profilo acustico delle Diva E si distingue per unvalido senso di chiarezza del segnale musicaleassociato ad una positiva matericità dell’evento ri-prodotto, con un carattere agile, trasparente e det-tagliato, inserito in una scatola scenica dalla pro-spettiva ampia e correttamente dilatata nelle tre di-mensioni. Il messaggio restituito appare spontaneoe credibile, con un solido carattere timbrico, unagamma medio-alta tattile e definita e un rangebasso molto controllato e asciutto, che a un ascol-to distratto sembra non scendere particolarmentein profondità, ma che invece è in grado di sor-prendere quanto a restituzione delle ottave fonda-mentali, specialmente quando gli altoparlanti ven-gono ben foraggiati. Una volta sistemate a dove-re e ben interfacciate le Diva regalano un’emissioneomogenea, con un basso concreto e articolato. Lapedaliera dell’organo a canne si mostra ben mo-dulata ed è resa con discreta approssimazione alreale, pur non raggiungendo le prestazioni diestensione e possanza ottenibili con sistemi dimaggiori dimensioni e anche dal costo ben supe-riore. La composizione dell’immagine virtuale èricca di dettagli e ampia nelle tre dimensioni, ingrado cioè di riempire lo spazio attorno ai diffusori.L’esame della gamma media propone un disegnotimbrico validamente contrastato, bilanciato e per-meato da un cromatismo ricco di sfumature. L’a-pertura del fronte sonoro e la spinta dinamica ri-creano un’immanenza dello strumento con un ele-vato livello di credibilità, complice anche una

gamma acuta presente e limpida, che si amalgamacon il resto dello spettro. Sono presenti anche i ti-pici ritardi nel decadimento delle note e i dettagliche contribuiscono a determinare la collocazioneambientale della registrazione. La perizia nellaricostruzione del soundstage viene confermatadall’ascolto della grande massa orchestrale, che ri-sulta disposta come da programma, con una leggeraprevalenza della dilatazione verso l’alto. La mes-sa a fuoco precisa e la capacità di discriminazio-ne rendono distinguibili senza difficoltà i varistrumenti ed i piani sonori su cui sono collocati. Ot-time cose fanno poi sentire le Opera per quanto at-tiene la risposta ai transienti, sempre repentina e de-cisa, che rende spettacolari i contrasti tra i pianis-simo e i fortissimo della partitura. Analizzando iprincipali strumenti si evidenziano dei violini to-nalmente suadenti, i fiati che mantengono integroil proprio carattere brioso e di cui viene propostocon dovizia il tipico effetto del gioco dei chiaroscuriche tanto partecipa all’illusione di realismo del-l’esecuzione. Le viole che fungono da accompa-gnamento danno vita ad un tappeto omogeneo, au-stero e marcato, avvolto in un volume d’aria chepreserva il particolare timbro di questi strumenti.La pulizia dei pieni orchestrali invita ad alzare il vo-lume dell’amplificatore e bisogna arrivare a livelliimproponibili prima che si presentino accenni dicedimento da parte dei trasduttori. Alle prese poicon il “classico” trio di jazz acustico, le sonoritàemesse dal pianoforte sono intense ed estrema-mente nitide. Lo strumento fuoriesce vigoroso, mala cosa più importante è che si sentono tutti gli 88tasti, con una rara sensazione di completezza del-l’evento riprodotto. Il contrabbasso si dipana conchiara maestria nei meandri dei ritmi sincopati, di-stinguendosi per la potenza sviluppata nel range disua spettanza. La batteria riporta percussioni ro-tonde e materiche che si stagliano con autorità da-vanti ai diffusori, ottimamente rifinite dal tintinnioe dagli “squash” dei piatti.

CONCLUSIONIDoti sonore notevoli, estetica rinnovata, decisa-mente d’effetto ma soprattutto estremamente efficacee funzionale a cui vanno aggiunte capacità sonore no-tevoli: dinamica, nitidezza del messaggio, analiticità,equilibrio timbrico, articolazione della gamma bas-sa, naturalezza della porzione di frequenze medie,estensione del range acuto. Se si aggiunge il notevolerispetto delle proporzioni prospettiche della scenapraticamente tutti i parametri dell’ascolto sono ri-spettati al miglior livello possibile. Ecco riassunte lepeculiarità di una coppia di diffusori che ci ha dav-vero sorpreso e affascinato per ciò che offre. Nati persuonare e generare un elevato coinvolgimento emo-zionale anche nell’audiofilo più smaliziato, grazie alinee gentili ed eleganti non stonano nemmeno in am-bienti dalla formalità ricercata. Per potersi esprimereal meglio chiedono, come sempre accade in questicasi, una notevole attenzione al posizionamento e unadiscreta cura nella scelta del partner: watt di eleva-ta qualità e trasparenza, sorgenti e connessioni al disopra di ogni sospetto sono richiesti. Il costo, tenu-to conto delle prestazioni, della solida e pregevolecostruzione, nonché della qualità degli altoparlantiimpiegati, appare non solo congruo ma assoluta-mente concorrenziale. In sintesi davvero un ottimopassaporto per l’Olimpo!

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Diffusori Opera Callas Diva

I morsetti d’ingresso sono realizzati direttamente dalcostruttore. Risultano molto efficienti meccanicamenteed accettano qualsiasi connessione. È possibile la con-nessione in bi-wiring.La presenza della terza coppia di in-gressi in alto da all’utente la possibilità di collegare, scol-legare o anche regolare il livello del tweeter posteriore.

Matching e posizionamentoAnche se risulta un sistema facilmente pilotabile, occorre curare con attenzione l’interfacciamento delle Callas Di-

va con gli amplificatori, che dovranno rispondere a criteri qualitativi di massima valenza, con watt di classe, nonimporta se a valvole o a stato solido, purché rispecchino criteri di trasparenza e ricchezza nella proposizione di tuttele informazioni che la sorgente analogica o digitale estrae dal software. Velocità di risposta ed escursione dinamicarappresentano altre prerogative che conducono ad uno sviluppo melodico assai attendibile per precisione e spesso-re tonale. Di basilare importanza per azzeccare il giusto equilibrio timbrico e prospettico è il posizionamento dei dif-fusori nell’ambiente, tenendo presente che l’accordo reflex posteriore richiede un certo spazio libero per poter cor-rettamente svolgere il proprio compito e che ad una distanza inferiore ai 50/60 centimetri dalla parete di fondo le Di-va perdono molto in termini di trasparenza dell’immagine e profondità della scena. Con le casse a 80 cm dalla paretedi fondo e circa un metro da quelle laterali si è ottenuto il miglior compromesso tra struttura della prospettiva acusti-ca ed omogeneità della risposta nelle varie gamme di frequenza, risultato peraltro non facile da ottenere e conqui-stato dopo diversi tentativi e spostamenti anche micrometrici. Ultimo tocco, una leggera angolazione delle casse inmodo da formare un triangolo con il punto d’ascolto. I diffusori in esame hanno inoltre evidenziato una sensibilità aicavi impiegati superiore alla norma; ciò impone, come si conviene quando si tratta di cavalli di razza, un’accortezzaparticolare nell’associare ai diffusori i cavi di potenza più equilibrati, in grado di far sfoderare un basso presente esufficientemente profondo, con una encomiabile capacità di districarsi nei passaggi musicali più ardui, rendendo lepartiture sempre leggibili e la resa dei vari strumenti priva di sensazioni innaturali. (R. V.)