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Meccanica EMM Labs CDSD Prezzo: 9.900,00 Dimensioni: 43,5 x 14 x 40 cm (l x a x p) Peso: nd Convertitore EMM Labs DCC2 Prezzo: 14.900,00 Dimensioni: 43,5 x 9,2 x 40 cm (lxaxp) Peso: 11 Kg Distributore: DNAudio Strada delle Fontane 9 - 10082 Cuorgnè (TO) Tel.0124.65.75.33 - Fax 0124.65.75.33 www.dnaudio.it di Carlo D’Ottavi e Fernando Marco Manunta (tecnica) D ietro la sigla dei laboratori EMM si na- sconde un’azienda tra le più autorevoli nel settore digitale, intendendo dire che ci sono ben poche alternative in merito, al punto che Sony e Philips, quando si trattò di tradurre in realtà quello che era solo teoria cioè il SACD, chiamò Ed Meitner, il fondato- re della EMM, per lo sviluppo definitivo. Na- ta nel 1998 la ditta si è buttata a capofitto nel settore audio professionale e la collaborazione con i due colossi è stata talmente stretta, con un immaginabile notevole scambio di know how, che dopo la presentazione del nuovo for- mato digitale, la EMM si è concentrata nello sviluppo del DSD. Di fatto oggi i convertitori digitali in DSD della casa sono il riferimento nel campo dell’alta definizione audio. Tutto ciò è stato possibile grazie a un team di tecni- ci, fisici, ingegneri e ascoltatori che ha lavo- rato insieme con un notevole interscambio di esperienze e opinioni e non a scompartimenti stagni, come capita specie nelle aziende trop- po grandi. A questo punto il riversamento di tanta esperienza dal campo professionale a quello domestico appare naturale anche perché Meitner non è nuovo a questo “vizietto”, infat- ti nei tardi anni ottanta co-fondò la Museatex, realizzando diverse elettroniche, sorgenti digi- tali e amplificazioni di tipico stampo hi-end, dal rapporto qualità/prezzo peraltro alquanto interessante rispetto ai nomi consolidati del settore specie americani. Attualmente la linea domestica comprende solamente quattro appa- recchi, tutti comunque particolari e, per certi versi, estremi e unici. La meccanica CDSD è la prima meccanica separata di lettura SACD che ci capita di provare dai tempi del mitico trittico della dCS, costituito dal Verdi, Delius e Purcell, altro nome impegnato prima di tutto in campo professionale che ha successivamen- te riversato in campo hi-fi le sue esperienze con notevolissimi risultati. Il convertitore digi- tale/analogico che deve prelevare e controllare il flusso dei segnali estratti da SACD di conse- guenza non può che essere particolare an- ch’esso, siglato DCC2, di fatto si tratta di un vero e proprio preamplificatore digitale con ingressi di tutti i tipi. Il DAC6E è un converti- tore a sei canali e a chiudere lo Switchman-3 è un’unità di controllo e preamplificatore an- ch’esso tutt’altro che banale. Già dall’imballo si intuisce quale sia la filosofia che sta dietro a questi prodotti: niente ricerca di soluzioni troppo raffinate esteticamente ma solamente quello che è necessario, fatto però in modo tremendamente serio ed efficace. La meccani- ca e il convertitore/pre ci sono giunti in imbal- li semplici quanto solidi e sicuri, quasi delle scatole cinesi una dentro l’altra. In una scatola a parte troviamo gli accessori e già qui notia- Accolta con entusiasmo dalla stampa americana, questa accoppiata lettore/convertitore ha un prezzo quasi impossibile ma trasla dal mondo professionale a quello domestico, una macchina veramente allo stato dell’arte. Che sia la volta buona che l’inimitabile suono analogico viene eguagliato se non superato da quello digitale? La quadratura del cerchio? 60 luglio/agosto 2006 • SUONO L’AMATEUR PROFESSIONNEL

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Meccanica EMM Labs CDSDPrezzo: € 9.900,00Dimensioni: 43,5 x 14 x 40 cm (l x a x p)Peso: ndConvertitore EMM Labs DCC2Prezzo: € 14.900,00Dimensioni: 43,5 x 9,2 x 40 cm (lxaxp)Peso: 11 KgDistributore: DNAudioStrada delle Fontane 9 - 10082 Cuorgnè (TO)Tel. 0124.65.75.33 - Fax 0124.65.75.33www.dnaudio.it

di Carlo D’Ottavi e Fernando Marco Manunta (tecnica)

D ietro la sigla dei laboratori EMM si na-sconde un’azienda tra le più autorevolinel settore digitale, intendendo dire che

ci sono ben poche alternative in merito, alpunto che Sony e Philips, quando si trattò ditradurre in realtà quello che era solo teoriacioè il SACD, chiamò Ed Meitner, il fondato-re della EMM, per lo sviluppo definitivo. Na-ta nel 1998 la ditta si è buttata a capofitto nelsettore audio professionale e la collaborazionecon i due colossi è stata talmente stretta, conun immaginabile notevole scambio di knowhow, che dopo la presentazione del nuovo for-mato digitale, la EMM si è concentrata nello

sviluppo del DSD. Di fatto oggi i convertitoridigitali in DSD della casa sono il riferimentonel campo dell’alta definizione audio. Tuttociò è stato possibile grazie a un team di tecni-ci, fisici, ingegneri e ascoltatori che ha lavo-rato insieme con un notevole interscambio diesperienze e opinioni e non a scompartimentistagni, come capita specie nelle aziende trop-po grandi. A questo punto il riversamento ditanta esperienza dal campo professionale aquello domestico appare naturale anche perchéMeitner non è nuovo a questo “vizietto”, infat-ti nei tardi anni ottanta co-fondò la Museatex,realizzando diverse elettroniche, sorgenti digi-tali e amplificazioni di tipico stampo hi-end,dal rapporto qualità/prezzo peraltro alquantointeressante rispetto ai nomi consolidati delsettore specie americani. Attualmente la lineadomestica comprende solamente quattro appa-recchi, tutti comunque particolari e, per certiversi, estremi e unici. La meccanica CDSD èla prima meccanica separata di lettura SACDche ci capita di provare dai tempi del mitico

trittico della dCS, costituito dal Verdi, Delius ePurcell, altro nome impegnato prima di tuttoin campo professionale che ha successivamen-te riversato in campo hi-fi le sue esperienzecon notevolissimi risultati. Il convertitore digi-tale/analogico che deve prelevare e controllareil flusso dei segnali estratti da SACD di conse-guenza non può che essere particolare an-ch’esso, siglato DCC2, di fatto si tratta di unvero e proprio preamplificatore digitale coningressi di tutti i tipi. Il DAC6E è un converti-tore a sei canali e a chiudere lo Switchman-3 èun’unità di controllo e preamplificatore an-ch’esso tutt’altro che banale. Già dall’imballosi intuisce quale sia la filosofia che sta dietro aquesti prodotti: niente ricerca di soluzionitroppo raffinate esteticamente ma solamentequello che è necessario, fatto però in modotremendamente serio ed efficace. La meccani-ca e il convertitore/pre ci sono giunti in imbal-li semplici quanto solidi e sicuri, quasi dellescatole cinesi una dentro l’altra. In una scatolaa parte troviamo gli accessori e già qui notia-

Accolta con entusiasmo dalla stampa americana, questa accoppiata lettore/convertitoreha un prezzo quasi impossibile ma trasla dal mondo professionale a quello domestico,una macchina veramente allo stato dell’arte. Che sia la volta buona che l’inimitabilesuono analogico viene eguagliato se non superato da quello digitale?

La quadratura del cerchio?

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mo che non si tratta di robetta qualsiasi: per lameccanica CDSD troviamo un foglio chespiega i collegamenti ottici che servono colDCC2, un CD con il manuale di istruzioni,tre cavi ottici, un notevolissimo cavo di ali-mentazione della Kimber Kable PK Model 14disponibile anche nella versione Gold, un te-lecomando pesante, interamente in alluminio(potremmo dire ben proporzionato agli appa-recchi da controllare) e un SACD con musi-che per organo, ottoni e timpani tanto per di-mostrare le capacità di queste macchine. Do-tazione simile per il convertitore ma, come senon bastasse, l’importatore Maurizio Galatidella DNAudio, ci ha fornito con esso un ca-vo di alimentazione ART Limited Edition Po-wer Cord la cui sola fattura incute un certo ti-more reverenziale! Estratto dal suo involucroil CDSD conferma la sua provenienza dalmondo professionale con un frontale massic-cio, per altro ben rifinito in alluminio e un in-volucro dello stesso metallo con una serie difori sul pannello superiore per il raffredda-mento. Da notare che i pannelli laterali siestendono oltre quello posteriore per proteg-gere i connettori dei vari cavi che ad essovanno connessi, uno dei piccoli esempi di co-me queste macchine sono studiate per l’uso enon per piacere esclusivamente all’occhio. Ilfrontale imponente, specie se consideriamoche si tratta solamente di una meccanica perquanto sofisticata, è dominato dal display edal cassetto del vassoio porta CD, incastonatiin un riquadro in rilievo al suo centro. Il dis-play ha informazioni numeriche a led azzurrisu fondo blu scuro molto grandi, leggibilidunque a grande distanza, oltre a tutta una se-rie d’informazioni secondarie che mostrano la

funzione scelta o il formato del disco inserito:CD PCM due canali, SACD due o multicana-le. Sulla destra, in una finestra rettangolarescavata dal pieno ci sono otto tasti semitra-sparenti retroilluminati che comandano le so-lite funzioni di gestione del disco con uno inparticolare meno “solito” chiamato Mode chepermette di selezionare nel caso di dischi ibri-di l’ascolto dello strato SACD o quello CD.Agli antipodi su questo pannello troviamo illogo EMM Labs e Meitnerdesign, tanto per ri-badire chi è la mente di questo prodotto. De-cisamente ricco il pannello posteriore, consi-derata la tipologia della macchina in esame.L’uscita bilanciata è dedicata al CD e al for-mato MP3, una ottica per il formato a sei ca-nali, due ingressi per il controllo clock ester-no di tipo BNC e ottico con relativi selettori,un controllo a distanza tramite RS-232, oltrenaturalmente al solito via telecomando a in-frarossi, una porta USB per aggiornamenti delsoftware di gestione e l’immancabile vaschet-ta IEC per il cavo di alimentazione. In praticail CDSD consente due modi di collegamento

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Meccanica e convertitore EMM Labs CDSD e DCC2

AAVV, Music for Organ, Brass and Timpani (SonomaSACD); AAVV, Telarc Sampler (Telarc SACD); G.P.Palestrina, Missarum Liber Primus (fonè SACD);A.Vivaldi, Le Quattro Stagioni (fonè SACD), SUONOand YG Acoustic, Listening Test (SUONO CD); Friend’nYellow, Taxi (Ruf Rec CD); Pink Floyd, The Dark Side ofthe Moon (EMI SACD).

I DISCHI UTILIZZATI

Lettore di riferimento dCS Verdi/Purcell/Delius;Preamplificatore Suono Riferimento; Finale PassLabs X250.5; Diffusori Proac Studio 110 e B&W 802D;Cavi di segnale bilanciati e sbilanciati Audioquest;Cavi di potenza Straigh Wire Maestro.

L’IMPIANTO DI RIFERIMENTO

EMM Labs CDSDTipo di Meccanica: da PC Caricamento: frontaleUscite: 1 bilanciata e sbilanciata Note: clock selezio-nabile tra interno e esternoEMM Labs DCC2Sistema di Conversione: DSD Frequenza diCampionamento (KHz): 44,1 e 48 Ingressi Analogici: 2bilanciati, 1 sbilanciato Ingressi Digitali: 2 UsciteAnalogiche: 1 bilanciata, 1 sbilanciata Note: clock inter-no che può controllare quello della meccanica CDSD.

CARATTERISTICHE DICHIARATE

In alto, nel convertitore: su due linee orizzontali sono dis-tribuite le seguenti connessioni: in quella superiore tro-viamo gli ingressi digitali,2 AES/EBU,uno elettrico RCA,unoottico TosLink,quello proprietario ottico ST e BNC sdoppiatosinistro e destro per i segnali in DSD, due in-out per utiliz-zare il clock interno, un connettore RS-232 per il collega-mento seriale a un PC;inferiormente ci sono gli ingressi ana-logici selezionabili tramite un interruttore tra XLR e RCA ele uscite ugualmente bilanciate e sbilanciate linea oppu-re preamplificate. Infine la presa IEC con relativo inter-ruttore di accensione per l’alimentazione. Nella meccani-ca invece è presente un’uscita bilanciata da utilizzare conMP3 o CD e una ottica per la trasmissione dei dati in DSD,unapresa per la trasmissione del clock dalla meccanica al con-vertitore e una ulteriore coppia di connessioni per utilizzareal contrario il clock esterno con tanto di selettore per sce-gliere tra ottico ed elettrico BNC. I connettori USB e RS232 permettono il primo l’aggiornamento del software,ilsecondo il controllo del sistema in remoto.

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al convertitore esterno denominati clock ma-ster/slave. Nel primo caso è la meccanica agenerare e fornire il clock al convertitoreesterno, naturalmente se quest’ultimo prevedeuna tale possibilità. In realtà secondo la EMM questa non è la mi-gliore configurazione mentre il collegamentochiamato slave è considerato quello ideale. Inquesto caso il CDSD riceve il clock di riferi-mento dal convertitore ed è necessaria una se-

conda connessione tra meccanica e converti-tore sempre di natura ottica. Complessiva-mente ci sono tre cavi ottici, forniti dal co-struttore, con connettori TosLink, uno per iltrasferimento dei dati, in modo che sia da CDche da SACD il segnale audio è in formatoDSD, due per il clock da CDSD al convertito-re e infine da quest’ultimo alla meccanica.Nel caso di collegamento in bilanciato, quindiascoltando esclusivamente in CD, la funzione

slave è ottenuta con un solo cavo aggiuntivo,coassiale terminato BNC, da collegare trameccanica e convertitore.Il DCC2, il convertitore in prova, segue natu-ralmente gli stessi canoni filosofico/esteticidella meccanica, risultando peraltro più piace-vole in virtù della minore altezza. In questocaso al centro si trovano due finestre con ottopulsanti ciascuna, dello stesso tipo visto nelCDSD e a destra una manopola del volume

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Emm Labs CDSD

Aprendo lo chassis del CDSD, si scopre la notevole curariservata agli aspetti sia meccanici che di isolamento dadisturbi elettromagnetici: lo chassis è interamente in al-luminio e si può notare la scelta di asportare la vernicia-tura e i trattamenti superficiali dell’alluminio sul bordoper ottenere il massimo accoppiamento elettrico e mec-canico. L’alimentazione di tipo switching è inserita in unvano completamente isolato dal resto della macchina(vedi a destra e 1) utilizzando un sistema di trasportodell’energia a prova di interferenze. È presente inoltreun eccellente filtro di rete a ridosso della vaschetta IECatto a ridurre le interferenze entranti e uscenti dell’ap-parecchio. L’unità di lettura (2) e la scheda di controllosono realizzati dalla casa di Eindhoven: non sorprendeconsiderando che Meitner è strettamente legato allaPhilips . Ma la parentela con i prodotti consumer Philipssi ferma qui. Ma anche in questo caso si nota (3) unasingolare soluzione di montaggio e controllo delle vi-brazioni: le schede e la meccanica sono fissate a traliccidi ottone di grande sezione e profilo rinforzato che at-traversano tutta la macchina; inoltre lo smorzamento èeffettuato con materiale plastico spugnoso di colore ce-leste. Il segnale audio digitale viene prelevato dai con-nettori a pettine della scheda di controllo (che ospita,come di norma, un “chippone” LSI Logic Ziva-5 (a destra)per la gestione della meccanica e l’estrazione e la for-mattazione dei dati audio, più un decoder DSD PhilipsSAA7329HL, responsabile per l’identificazione dei water-mark e la formattazione del flusso DSD) e portato aduna scheda custom realizzata da EMM Labs, in cui av-vengono alcune cose interessanti. Questa scheda ospitaben due logiche programmabili Xilinx della famigliaSpartan, utilizzata spesso in ambito militare per compitigravosi quali la guida di missili o la processazione di se-gnali radar, più una di taglio più piccolo, che svolgononumerose funzioni. In particolare, queste logiche pro-grammabili si occupano dell’impacchettamento delleinformazioni DSD nel formato digitale di trasmissioneproprietario EMM Labs OptiLink, in cui una fibra otticatrasporta il segnale di sei canali audio DSD a frequenzadoppia di quella standard degli SACD e un’altra fibra tra-sporta il clock. Inoltre, la scheda effettua anche la con-versione del segnale PCM dei CD in DSD prima dell’invio

al trasmettitore OptiLink. Una particolarità interessantedi questo apparecchio, che ci riporta indietro ai tempidel Deltran della Deltec, è la disponibilità di un ingressoper il word clock prodotto dal convertitore, che permet-te di eliminare totalmente il jitter legato alla trasmissio-ne dei dati tra meccanica e convertitore. Le connessioniottiche sono realizzate tramite l’ottimo connettore STper fibre monomodali, molto più performanti di quelleclassiche multimodali utilizzate per le connessioni Tos-link e che, probabilmente, sono la causa della minorequalità di trasmissione percepita da molti audiofili in

rapporto alla connessione elettrica. È presente anche laclassica uscita digitale S/PDIF per il solo audio PCM, rea-lizzata però in standard AES/EBU professionale. Da nota-re che la scelta di utilizzare logiche programmabili è l’i-nevitabile risultato del fatto che la tecnologia sviluppatada Ed Meitner per la conversione di formato PCM-DSD ela formattazione dei dati da trasmettere via OptiLink,nonché la struttura del PLL per la gestione del wordclock, è totalmente originale e non esistono quindi cir-cuiti integrati commerciali che permettano di imple-mentarla. Complimenti a Meitner!

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con relativo piccolo display che indica il li-vello raggiunto. Gli otto pulsanti superiori so-no suddivisi in due gruppi di cui il primo de-dicato al controllo di clock, il secondo allemodalità di funzionamento dell’uscita analo-gica. I primi quattro sono in realtà dei led:lock, che indica l’aggancio del segnale in in-gresso; Ext Clock, per l’eventuale uso di unclock esterno, esempio dal CDSD come ma-ster; mentre gli ultimi due indicano la fre-quenza di base di campionamento 44,1 o 48kHz che dipende dalla sorgente in uso. La filainferiore di pulsanti seleziona gli ingressi:uno analogico che va scelto tra bilanciato enon; DSD, ovverosia il segnale inviato in taleformato dalla meccanica CDSD (tale trasmis-sione può avvenire in modo ST cioè ottica oelettrica con connettori BNC); gli ultimi quat-tro provvedono a selezionare la sorgente iningresso a seconda del modo di trasmissionebilanciato, coassiale, ottico o ST. Il pulsanted’accensione a sinistra sotto il logo della casachiude l’esame delle funzioni accessibili dalpannello di questa elettronica. Dietro la pletora di connettori, protetti dallealette o prolungamenti dei pannelli laterali,tutti di elevata qualità ma, soprattutto, vera-mente tanti! Difficie trovare un maggior nu-mero di connessioni per un convertitore, siapure con l’opzione del preamplificatore inter-no, come in questo caso!

UTILIZZOSeguendo fedelmente le istruzioni abbiamo uti-lizzato i cavi ottici a disposizione per trasmet-tere i dati e il segnale in-out di clock fornitodal DCC2. I cavi di alimentazione, KimberKable per la meccanica e ART per il converti-tore, mentre per il segnale d’uscita abbiamoalternato i collegamenti in bilanciato e sbilan-ciato. Cotto a puntino, l’impianto ha comin-ciato a diffondere il suono nella nostra salad’ascolto e non potevamo non approfittare diuno dei numerosi accessori forniti con il letto-re, dunque ad aprire le danze ci ha pensato ilSACD della Sonoma Records etichetta che aMeitner e il suo team deve la nascita e lo svi-luppo con l’obbiettivo preciso di mostrare lepotenzialità del formato ad alta densità e inparticolare sfruttando la tecnologia DSD. Sitratta di un disco con musiche per organo,timpani e ottoni e fin dal primo ascolto im-pressiona la grande matericità, con percussio-ni solide e ben articolate, alte raffinate quantodelicate e un organo maestoso con una scenagrandiosa e dotata di grande respiro. Lo svi-luppo dell’immagine è ben tridimensionalecon una notevole dovizia di dettagli ben dise-gnati, scolpiti come in una specie di bassori-lievo ricchissimo di particolari. Le note piùgravi, quelle suonate con la pedaliera dell’or-gano, sono nettamente ben distinte anchequando si succedono rapidamente. Nel com-plesso il suono appare luminoso ma del tuttoprivo di aggressività. Passando alla grande or-chestra, con un sampler Telarc anch’esso regi-strato in DSD, oltre a ritrovare tutte le stessequalità già apprezzate prima, risulta evidenteche la dinamica non fa proprio difetto al duo

in prova, anche quella più esplosiva è restitui-ta con grande facilità e naturalezza. La timbri-ca si avvantaggia di un colore neutro che nonscalda o raffredda il clima sonoro con indebi-te interpretazioni. L’orchestra che suonaHaendel con strumenti antichi risulta partico-larmente effervescente, spumeggiante eppurecorretta, mai sopra le righe e anche nei mo-menti più complessi non si ha mai la sensa-zione di confusione o congestione sonora.L’ostico violino solista nelle Quattro Stagionivivaldiane finalmente viene addomesticato,forse per la prima volta per quanto i ricordipossano valere. Un violino dunque stabile,senza improbabili slittamenti verso un canaleinvece di un altro, le note più alte vengono ri-

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Meccanica e convertitore EMM Labs CDSD e DCC2

I due apparecchi utilizzano la connessione Optilink infibra ottica con il particolare conduttore e connessionidi tipo ST. Il cavo rispetto al normale Toslink impiegasoluzioni di tipo professionale molto più stabili e perfor-manti. La fibra ottica contenuta all’interno della guainaisolante è inserita in un terminale (A) in ceramica incol-lata con la superficie lucidata a specchio (B). Il terminalein ceramica oltre a garantire una stabilità meccanicaeccellente (si infila perfettamente nel foro di accettazio-ne!) consente un allineamento assoluto con il ricevitore.

Ma che fibra!

A B

A, B e C • Il costruttore ha sentito la necessità di isolarecompletamente l’alimentazione o meglio il vano di ali-mentazione dal resto dell’apparecchio soprattutto nel-la sorgente.Per questa ragione ha utilizzato delle giunzioni con fil-tro verso massa che di fatto isolano da qualsiasi distur-bo (interferenze, radiofrequenze, altro) la sezione del-l’alimentazione dal resto della macchina, lì dove nasceil segnale in tutte le sue nature.

D e E • Lo chassis degli apparecchi è in alluminio e sinota l’attenzione posta nel collegare elettricamente ivari coperchi. Addirittura nella copertura della mecca-nica è interposto un nastro in rame. In entrambi si no-ta un trattamento delle vibrazioni, anche se di naturadifferente tra loro.

A B

D E

C

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prodotte senza tentennamenti o acidità eppurenon esili o diafane. È un suono raffinato ep-pure deciso, quando serve, ripetendo ancoraquella sensazione di presenza, quasi tattile deiprotagonisti con i loro strumenti. Ancoral’estrema pulizia e precisione in basso per-mette di ascoltare il violoncello e il contrab-basso liberi da rimbombi e code così facili in-vece con altri lettori appena meno accurati diquesto. Il coro impegnato nelle musiche diPalestrina è affascinante grazie alla facilità

con cui si apprezzano le diverse voci, quasiuna a una, e allo stesso tempo l’intero gruppocome un unico grande strumento. I contenutiriverberi, l’ambienza suggeriscono l’idea diuna registrazione in un sito non enorme, rac-colto in un’atmosfera complessiva quasi ovat-tata. Coastal Ship interpretata da Kari Brem-nes mostra dei colpi di timpani potenti ma va-riati continuamente nella loro intensità mentreil tappeto sonoro creato dalle tastiere avvolgein modo molto suggestivo e con una sensazio-

ne di profondità molto sviluppata. La vocedella cantante, fermissima al centro della sce-na, ricca di particolari emerge da questo sfon-do scuro come una luce che rischiara e riscal-da l’atmosfera così rarefatta. Proseguendo ne-gli ascolti dei generi più disparati si compren-de come questa coppia riesca a riproporre unpo’ tutti gli strumenti con un notevole sensodel realismo e questo riguarda sia la correttez-za timbrica, estrema e senza alcuna preferen-za o colore, che la ricostruzione dimensionale,

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Emm Labs DCC2

Il convertitore (ma è riduttivo chiamarlo così) DCC2 è unconcentrato di leccornie tecnologico-audiofile.L’apparecchio è suddiviso in due settori: a sinistra abbiamol’alimentazione switching, a destra la sezione di segnale.Prima di sviluppare gli interessanti spunti che quest’ultimaoffre, è utile soffermarsi sull’alimentazione. Grande cura èstata posta nei confronti delle emissioni condotte (cioè deidisturbi EMI iniettati dall’alimentatore sulla linea di rete):l’alimentatore esibisce infatti un Power Factor Corrector(PFC), cioè un circuito attivo di raddrizzamento della ten-sione di rete che fa sì che i tipici impulsi prodotti dallacommutazione dei diodi vengano trasformati in una on-dulazione sinusoidale, priva quindi di componenti armoni-che ad alta frequenza. In questo modo, un alimentatoreswitching diventa, ai fini dei disturbi “inviati”agli altri appa-recchi alimentati a 230V, meno fastidioso di un alimentato-re classico (che, attraverso il trasformatore, accoppia spessodisturbi impulsivi alla rete elettrica). Ad ogni buon conto, ilprogettista ha utilizzato anche un robusto filtro di rete indue sezioni: una incorporata nella vaschetta di rete, l’altra acomponenti discreti (1), sul circuito stampato. Come sa chiprogetta alimentatori switching, il filtro di ingresso è uncomponente critico in quanto, se mal progettato, può ri-suonare con il convertitore DC/DC o con il PFC producen-do più danni di quanti ne cura. Passando alla sezione di se-gnale, possiamo notare che è divisa in due schede sovrap-poste, una per la gestione del segnale digitale e l’altra per

10 Hz 100 1.000 10.000 90.000

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Graf.1 Graf.2 Graf.3

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stabilissima e proporzionata. Da notare co-munque che le impressioni estremamente po-sitive le abbiamo ottenute indifferentementesia ascoltando SACD che i normali CD cheevidentemente si avvantaggiano della conver-sione del segnale da PCM a DSD. A questopunto siamo passati a sfruttare le uscitepreamplificate sempre in bilanciato. Il con-fronto è stato fatto col nostro fido SUONORiferimento, un paragone molto scomodo vi-sto che non abbiamo trovato ancora niente di

meglio… Ebbene l’EMM dimostra che oltre aleggere e convertire sa anche preamplificaremolto bene! Il confronto si è dimostrato moltopiù equilibrato del previsto dimostrando cheanche quest’ultima sezione è stata particola-rarmente curata da Meitner e soci e non risul-ta un gadget messo lì tanto per fare scena oper far posticipare l’acquisto di un pre esternoin attesa di aver rimpinguato il portafoglio do-po un esborso non insignificante come quellorichiesto per entrare in possesso di questa ac-coppiata! In generale il suono appare digrande finezza e ricchezza, in linea conquanto fa il “semplice” convertitore, in-somma si comporta da vero grandepreamplificatore e solo dal confrontodiretto si può rilevare una minorecapacità nella ricostruzione am-bientale, in particolare in dire-zione della profondità più svi-luppata col Riferimento. L’e-stensione in frequenza èestesissima ma il basso ap-pare un filo meno poten-te, sempre rispetto allospecialista di casa nostra;eppure questa caratteristicapuò rivelarsi persino un piccolovantaggio con diffusori generosi in quella zo-na come i B&W 802D che nella nostra salad’ascolto sono forse al limite. Tutti i parame-tri confermano le ottime prestazioni del siste-ma EMM al completo e, ripetiamo, solo ilconfronto immediato con un’apparecchio spe-cializzato come un preamplificatore esterno dialtissimo livello può far preferire quest’ultimasoluzione. Il comportamento al banco di mi-sura è caratterizzato da valori allo stato del-l’arte ed evidenzia una cura notevole indistin-tamente nel trattamento dei formati CD eSACD. Da notare che anche i valori del livel-lo di uscita tra i vari formati sono praticamen-te sovrapponibili.

CONCLUSIONIUn’accoppiata digitale che si colloca facilmen-te e da subito nella più ristretta élite dei miglio-ri, destinata inesorabilmente a pochi fortunativiste le cifre in gioco, che punta tutto sullaqualità della riproduzione sonora e sulle coseimportanti anche per quanto riguarda la realiz-zazione meccanica, badando all’essenziale elasciando certe trovate e stramberie ai più fan-tasiosi cantinari sparsi per questo buffo mondoaudiofilo. La provenienza dal mondo profes-sionale traspare invece nel badare al sodo, de-

dicando energie, materiali, com-ponentistica di gran pregio eattenzioni costruttive là dove

queste diventano decisive. Mu-sicalmente si tratta di un duo tra i

più precisi, decisi e dolci contem-poraneamente, strumenti di riprodu-

zione che mi sia capitato di ascoltare,soprattutto in campo digitale; vengono

in mente alcuni nomi che in un passatorecente sono transitati nella nostra reda-

zione e sinceramente non ritrovo una cosìalta percentuale di dati positivi come in que-

sto caso. Alcune macchine eguagliano in que-sto o talaltro parametro gli EMM ma nessunain tutti! O meglio, l’eccezione può essere anco-ra trovata nella micidiale pietra di paragone co-stituita dal trio dCS, da tempo nostro riferi-mento, mai messo però tanto in crisi come inquesto caso e, a questo punto, gli EMM spun-tano persino un prezzo vantaggioso al confron-to! L’eccezionale equilibrio del sistema, chenon rinuncia però ad un calore e una corpositàcomunque da primato, ne fanno, praticamente,anche uno dei pochissimi front-end digitali chereggono la sfida con i migliori sistemi analogi-ci. Stella al valore allora per la coppia CDSD eDCC2 e se questo non vi bastasse, tenete pre-sente che la sezione pre inclusa nel convertito-re è degnissima compagna di viaggio e non unpalliativo in attesa di un vero preamplificatoreesterno. Solamente se sarete disposti ad affron-tare con impegno, anche economico, la ricercadi un preamplificatore tra quei quattro/cinquesoliti noti, oppure semplicemente ne possedetegià uno, potrete fare a meno di questo plus nonindifferente di cui è dotato l’EMM.

SUONO • luglio/agosto 2006 65

Meccanica e convertitore EMM Labs CDSD e DCC2

Qui accanto: decisamente insoliti i pulsanti di comandosul pannello frontale: offrono un’iniziale resistenza allapressione ma restituiscono una sensazione di precisionee robustezza fuori dal comune. Ciò che fuoriesce dal pan-nello anteriore è solo la punta dell’iceberg: il pulsante èrealizzato con un corpo in plexiglass di alto spessore il-luminato all’interno.

Sotto, a sinistra: la notevole cura con cui è stato realizza-to il progetto si può apprezzare anche da alcuni e appa-rentemente insignificanti particolari: il circuito stampa-to è di eccellente qualità e si può notare che tutti i fori so-no metallizzati a rame non stagnato per favorire un con-tatto di massa a bassissima resistenza.

In basso: sotto tono rispetto al resto della realizzazioneil telecomando anche se realizzato in unico blocco d’al-luminio. I pulsanti sono piccoli e poco distanziati tra loroanche se molto precisi.

le operazioni di conversione D/A e per l’instradamentodei segnali analogici. La prima scheda (2) è un capolavo-ro di data processing. Innanzitutto, riceve i segnali digita-li (in PCM o in DSD) dalle interfacce di ingresso. Se il se-gnale dell’ingresso selezionato è in DSD sovracampiona-to, viene decimato ed inviato alla scheda di conversione;se si tratta di un segnale DSD standard (il DCC2 è provvi-sto anche di interfaccia SDIF3 professionale della Sony, ingrado di trasportare segnali audio in formato DSD) vieneinstradato direttamente alla scheda sottostante; se il se-gnale è PCM viene filtrato tramite il filtro digitale NPCSM5847 e quindi convertito in DSD con il chip SonyCXD2926AQ prima di inviarlo all’altra scheda. Il tutto ègestito da un’altra FPGA Xilinx Spartan. Un’altra FPGA ditaglio più piccolo si occupa della gestione dei clock, rea-lizzata tramite quattro oscillatori Bomar ad elevatissimaprecisione. Passando alla scheda inferiore (vedi foto ge-nerale), possiamo osservare la suddivisione funzionaletra la zona di conversione D/A vera e propria e la zonache ospita il preamplificatore linea con il controllo di vo-lume e la commutazione degli ingressi. Ovviamente, iDAC sono dispositivi che operano in DSD, formato cheMeitner considera il migliore dal punto di vista delle pre-stazioni audio. I DAC utilizzati (3) sono degli ottimi Burr-Brown DSD1700 monofonici, uno per canale, in una cir-cuitazione molto raffinata che sfrutta i performanti ope-razionali Linear LT1223 per la conversione corrente-ten-sione. Il DCC2 è un vero e proprio preamplificatore, conuna sezione analogica di linea molto sofisticata, realizza-ta con una struttura bilanciata a componenti discreti edotata di un controllo di volume integrato prodotto dal-la Dallas, il DS1267. Si tratta di un doppio potenziometroa rete di resistenze con 256 posizioni. Essendo un poten-ziometro lineare, permette un’attenuazione massima di46dB, giudicata insufficiente dal progettista. Per questomotivo, Meitner ha integrato il potenziometro con unarete di pre-attenuazione realizzata con partitori selezio-nati tramite commutatori a stato solido Vishay. In questomodo, attenuazioni maggiori di 46 dB e funzioni di mu-ting possono essere ottenute senza difficoltà. L’unico li-mite mostrato da questa sezione è la scarsa headroomdinamica ammissibile: il DS1267 è alimentato a +/-5V equindi può gestire segnali con tensione rms massima di3,5V. Difficile dire il perché della scelta del DS1267: nel ca-talogo Analog Devices (che pure fornisce alcuni altri inte-grati presenti in questo apparecchio) sono presenti alcu-ni potenziometri digitali alimentati a +/-15V con pari stepdi attenuazione. Non conoscendo l’approccio di Meitneralle problematiche relative a questo circuito, non possia-mo esprimere un giudizio circa la scelta in oggetto, masolo perplessità. Da notare che il DS1267 può essere con-figurato in modo da diventare un potenziometro singoloa 512 posizioni, in grado di garantire attenuazioni fino a52dB.Questa opzione non è però stata utilizzata, in quan-to ogni potenziometro gestisce un segnale bilanciato.

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