L’altra linea della vita - Roberta Cuttica · tipici dei blogger, ma brevi spot che parlano di...

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1 a cura di Roberta Cuttica Nulla è per caso... neppure un libro L’altra linea della vita

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a cura di Roberta CutticaNulla è per caso... neppure un libro

L’altra lineadella vita

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UN GIOCO?

Qualcuno può aver pensato che scrivere un romanzo per me sia stato questo.

Sono un’imprenditrice, una donna di business che fa quadrare bilanci e gestisce persone. Non una scrittrice. Io stessa faccio fatica a vedermi in queste vesti.

Chi mi conosce sa che amo smisuratamente la mia famiglia, il mio lavoro, la formazione, la mia azienda e le persone che la compongono. Mi sono sempre esposta raramente ed è molto più usuale vedermi nei backstage degli eventi di HRD Training Group a coordinare i coaches, lo staff e i team di supporto che non su un palco ad argomentare discorsi. L’apertura dei nostri seminari è da sempre uno dei pochi momenti in cui presentando il coach più noto d’Italia, Roberto Re, mi concedo le luci della ribalta e mi godo da lassù gli sguardi delle persone che si sono affidate a noi scegliendo di partecipare ai nostri programmi formativi.Solo da qualche anno mi espongo un pizzico di più pubblicando sulla mia pagina Facebook alcuni “pensieri” che sono caratterizzati dal fatto di essere delle brevi riflessioni, “frasi ad effetto” come mi piace definirle a chi mi chiede perché ho un blog così particolare.Da allora sono uscita un po’ più allo scoperto e in molti hanno iniziato a scoprire chi sono, in cosa credo e quali sono i principi che guidano la mia vita. Insomma, raccontarmi è stato come dare il permesso a chi mi legge di entrare nel mio mondo e questo è molto bello perché ci si può fare un’idea di una persona, ma conoscerla davvero è un’altra cosa.

UN SEMPLICE PASSATEMPO?

UN CAPRICCIO?

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Sul mio sito www.robertacuttica.com non si trovano lunghi articoli tipici dei blogger, ma brevi spot che parlano di libertà, emozioni, coraggio, amore, sogni… talvolta sono frammenti di esperienze digitate sulla tastiera, scorci di vita racchiusi in un pugno di parole.A proposito di sogni, ve lo devo dire… L’altra linea della vita è un sogno che ho alimentato e di cui mi sono presa cura fin dal momento in cui è apparso nella mia mente esattamente come ho fatto con l’altro mio grande sogno, quello di creare con Roberto Re una società di crescita personale che lasciasse un segno nella storia della formazione e che contribuisse a rendere il mondo un pochino migliore.

Quest’anno la nostra azienda ha festeggiato i suoi primi 25 anni di vita e non è un caso che il mio libro sia stato pubblicato nell’anno di questa ricorrenza.

L’altra linea della vita è un romanzo un po’ speciale. È un romanzo di formazione, di ispirazione, di iniziazione, ma in realtà è per gran parte una storia vera e questa è la sua forza perché ogni lettore può ritrovarsi in quelle righe.Uno dei protagonisti, Leon, vive un’avventura, che dura giusto il tempo di una notte, ma talmente intensa da smuovere qualcosa dentro di lui, così che da quel momento la sua vita non sarà mai più la stessa. L’altra protagonista, Shadia, invece, attraverso l’avvincente racconto degli aneddoti della sua vita che più ne hanno caratterizzato il percorso regala parole magiche e momenti di grande emozione.

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Ho voluto che i miei lettori vivessero la stessa sensazione che ha la maggior parte delle persone che partecipa ai nostri corsi. Ho progettato questo libro con la stessa dedizione con cui HRD Training Group organizza ogni evento, con lo stesso impegno e con la stessa passione che sono solita mettere in tutto ciò in cui credo. In esso c’è molto di me, c’è chi io sono, ci sono i miei valori e i principi guida che da sempre mi hanno accompagnata e che voglio svelarti in questo ebook.

Ve lo devo dire, Shadia Sparkle è il mio alter ego e la storia raccontata è la mia.

Nelle prossime pagine riproporrò anche alcuni passi de L’altra linea della vita e alcuni “pensieri” del blog che sono la più chiara espressione o la sintesi del mio approccio alla vita.

Sognare è faticoso, non è per tutti..sognare richiede coraggio.. come la Verità e l’Amore.

Roberta Cuttica

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“Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni” ha scritto Shakespeare.

Tutti noi sogniamo. Lo facciamo di notte, ma anche di giorno. Tu cosa sognavi da bambino?

Io sognavo di essere come i protagonisti di alcuni fumetti e dei cartoni animati che guardavo in TV, sognavo di essere o di diventare un eroina pronta a battersi per i suoi ideali. Fin da piccola non mi sono mai accontentata di vedermi nei panni della principessa che aspettava il principe azzurro o cose simili, volevo che la mia vita avesse una missione importante, volevo fare la differenza e soprattutto mi piaceva l’idea di essere ricordata nel tempo.

Crescendo è stato normale poi sentirmi dire frasi del tipo “resta con i piedi per terra”, “non si vive di sogni, la realtà è diversa”. Per me, per tutti.

Probabilmente anche tu avrai incontrato sulla tua strada quelli che nel mio libro ho definito “i separatori”, ovvero quelle “persone che risucchiano la tua energia con la loro sola presenza. Persone capaci di privarti di ogni entusiasmo e di demolire i tuoi sogni con una sola parola pronunciata nel momento giusto.”

Con il passare degli anni ho maturato la convinzione che quelle persone non sono altro che incarnazioni dei nostri stessi dubbi ed esistono al solo scopo di disilluderci, reprimerci, ignorarci, spaventarci, crearci insicurezze che senza questi input esterni non sarebbero mai affiorate nelle nostre menti.

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I più si arrendono di fronte allo scoraggiamento e alla disapprovazione, chiudono i propri sogni in un cassetto o, peggio ancora, in un angolo così remoto di loro stessi da non essere più in grado di ritrovarli e riportarli a quello stato superiore di consapevolezza necessario per realizzarli.

Sognare richiede coraggio. Il coraggio di restare aggrappati al nostro sogno e di alimentarlo giorno dopo giorno fino alla sua realizzazione. Per questo è faticoso. Per questo non è per tutti. Ci vuole carattere per addormentarsi ogni notte con quel sogno nella mente e alzarsi ogni mattina sentendolo scalpitare nel cuore.

“È come se la vita volesse testare la tua volontà, la tua congruenza e la tua determinazione e così ti mette di fronte a situazioni o persone contradditori che ci confrontano intorno alla qualità, all’opportunità e alla realizzabilità di ciò che vuoi raggiungere. Ciò che accade fuori muove qualcosa dentro. È una dinamica interiore di ogni individuo, nessuno ne è immune. Ci sono forze in noi che puntano in una direzione e altre che vanno altrove in un continuo gioco di partenze e ritorni di ambizione e resistenza, amore e paura. Vogliamo una cosa e contemporaneamente abbiamo paura di realizzarla o ci riteniamo indegni o inetti, vogliamo cambiare ma abbiamo paura delle conseguenze. Miriamo a realizzare i nostri sogni ma non ci riteniamo all’altezza e temiamo di sbagliare. Quando la tensione tra le due spinte diverse come il desiderio e la paura aumenta nascono i conflitti interiori che sono in gradi di paralizzarti o comunque di ostacolarti fino a quando non riesci a risolverli in un modo o nell’altro...

La vita ci testa, ci mette alla prova creandoci dei conflitti che sta a noi gestire. Ci sono persone che non riescono mai e allora restano bloccate in uno schema che si ripete ad oltranza per tutta la sua esistenza. Non ne saltano fuori sopprimendo completamente i propri sogni per non combattere quella battaglia che li pone davanti a se stessi. Il processo è travagliato e non tutti sono disposti a viverlo…”

Tratto da L’altra linea della vita

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Ci vuole coraggio!

La vita ti sfida in tanti modi, a volte regalandoti una sola piccola intuizione sulla quale puoi costruire qualcosa di grande ed è proprio in quel momento che ti offre l’opportunità di coglierla o di lasciarla andare via.. in quel momento avviene la tua scelta. Accettare o rifiutare sta a te..

Quando decisi con Roberto Re di muovermi verso la realizzazione di un sogno ambizioso, per qualcuno addirittura folle, quello di creare in Italia non solo un’impresa di formazione, ma un vero e proprio mercato, mi sono buttata in una sfida importante che ha poi dato la direzione a gran parte della mia vita. Iniziammo circa 30 anni fa parlando di tecniche di memoria, di lettura veloce e poi successivamente di motivazione, di leadership, di comunicazione e di atteggiamento mentale e la gente non ci capiva. L’unica formazione che esisteva all’epoca in Italia era quella relativa alle competenze tecniche, quali l’informatica e le lingue straniere, ad esempio.

Ciò che non si conosce va compreso per poi poterne percepire il valore e agli inizi ciò che facevamo appariva agli occhi dei più come “un’americanata” che nel nostro paese non avrebbe mai funzionato.Sul nostro cammino abbiamo incontrato più volte detrattori, persone che ci tacciavano di essere dei manipolatori di menti deboli o degli invasati, persone che mettevano in dubbio non solo l’efficacia delle tecniche e delle teorie che abbiamo sempre insegnato, ma anche la nostra stessa onestà.

Abbiamo dovuto “tener testa” a tutti questi “separatori” che volevano farci desistere. Noi vedevamo cose che loro non vedevano, noi

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Non si può fermare una passione.. Non si può fermare chi vuole continuare a credere.. a lottare.. a sperare.. Non si può fermare chi decide di accettare il rischio… l’incertezza… il pericolo. Potete chiamarlo matto… folle… o sognatore... ma non potete fermarlo..

credevamo in quello che facevamo e la nostra vision arrivava lontano, per questo eravamo inarrestabili!!

A soli 20 anni, insieme a Roberto e ai nostri soci dei primi anni, ci siamo avventurati con grande umiltà in un’impresa che chiunque pensava fosse più grande di noi. Non sapevamo cosa significasse veramente creare un’azienda, eravamo studenti universitari poco appassionati degli indirizzi di studio scelti, ma con grandi ideali nel cuore.

Come diciamo spesso durante i nostri corsi “quando il perché è abbastanza forte, il come non è mai un problema” e penso di poter dire con orgoglio che siamo la prova tangibile di questo concetto che ci ha portato a imparare un mestiere sul campo buttandoci nelle sfide, talvolta gareggiando con noi stessi per migliorare i nostri risultati e spesso anche sbagliando. La vita ti ripaga sempre per gli errori commessi per eccesso di amore.

Roberta Cuttica – MY WAY (blog)

#NOCOINCIDENCE

“Tutto è per caso o nulla è per caso..Sei tu a decidere con che occhi guardare agli eventi e che significato dare loro.

Roberta Cuttica

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Probabilmente è capitato anche a te almeno una volta di ricevere “per caso” la telefonata di una persona a cui stavi pensando, di

trovare “per caso” un’informazione importante di cui avevi bisogno proprio in quel momento, di leggere “per caso” una frase che sembrava scritta per te.

Da quando ho iniziato a pubblicare i miei pensieri su Facebook nella pagina pubblica Roberta Cuttica – MY WAY molte persone mi hanno detto di essersi ritrovate in quelle frasi, di averle lette, “guarda caso”, nel momento giusto, come se io sapessi che quelle parole, in quel momento, si sarebbero rivelate preziose. Naturalmente non è così. Lungi da me l’intenzione di attribuirmi doti paranormali o taumaturgiche. In quei pensieri ci sono semplicemente io, le mie esperienze, le mie riflessioni e le mie emozioni. Il fatto che qualcuno ci si ritrovi è la prova che non siamo soli nell’Universo e che non siamo poi così diversi gli uni dagli altri come invece pensiamo. Il fatto poi che qualcuno abbia la sensazione che quel messaggio arrivi a lui o a lei nel momento giusto può essere un caso come no, dipende da cosa ti piace credere.

Lo psicologo Carl Gustav Jung ha chiamato “sincronicità” la “simultaneità di due avvenimenti vincolati dal senso, ma in maniera casuale”, come quelli descritti sopra, ovvero l’incrocio “quasi magico tra avvenimenti interni ed esterni.”

Certe coincidenze sono inspiegabili e spesso ci lasciano a bocca aperta come quando assistiamo ad uno spettacolo di magia. Scienziati, fisici, psicologi, filosofi hanno spiegato queste coincidenze come effetti della legge dell’attrazione. In sostanza la legge dell’attrazione dice che attraiamo ciò che pensiamo. Quindi, tornando all’esempio di prima, secondo la legge dell’attrazione, chi si è ritrovato in una delle mie frasi l’avrebbe in qualche modo

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attratta e non sarebbe proprio una cosa così banale visto che viene tirata in ballo perfino la fisica quantistica per spiegare questo meccanismo. Nei libri che parlano di questi temi ho trovato alcuni spunti interessanti che però ho rielaborato approdando ad una visione molto più concreta. Il pensiero è importante, ma l’azione lo è di più.

Per quanto nella mia vita sia personale che professionale abbia avuto più di una conferma del fatto che la pura casualità non esiste, credo sia importante essere obiettivi e mai, mai, mai togliere il focus dalla concretezza delle azioni che sono l’unica vera via al risultato. Insomma, è ovvio che non basta pensare intensamente ad una determinata cosa perché si avveri. Prima ti ho parlato del mio sogno e di come l’abbia coltivato con cura per realizzarlo. Ebbene, coltivare un sogno significa focalizzare la propria attenzione su di esso e compiere una serie di azioni che portino alla sua realizzazione. Tornando alle parole che “per caso” leggiamo e che ci risuonano preziose, anche lì c’è stata una scelta seguita da un’azione.Ad esempio acquistare un libro o seguire la pagina di una persona su Facebook.

Tutto questo implica una decisione alla quale è seguita un’azione. A questo punto bisogna aggiungerci l’abilità (non saprei come altro definirla) di “prestare attenzione” a ciò che ci muove emozioni particolari, un’abilità che considero semplicemente un meraviglioso strumento in più del quale possiamo disporre a piacimento.L’utilizzo richiede solo due requisiti indispensabili: crederci ed essere pronti.

Credere che ciò che ci fa “vibrare” dentro e impatta con prepotenza la nostra anima non sia casuale ed essere pronti a riconoscerne il

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..con il tempo comprendi che ciò che dà un senso alla vita si muove dentro, non fuori.. che ciò che accade all’esterno di noi non è altro che uno strumento per portarci alla scoperta di noi stessi.. comprendi che solo ciò che impatta con prepotenza la nostra anima ci permette di crescere..

Roberta Cuttica – MY WAY (blog)

significato e a coglierne la sfumatura, il messaggio. Talvolta ciò di cui abbiamo bisogno “ci giunge” nelle maniere più inaspettate e quelle “illuminazioni” che spesso inconsciamente cerchiamo possono essere nascoste tra le pagine di un libro o nella battuta di un perfetto sconosciuto ascoltata di sfuggita al bar sotto casa. Non tutto è riconducibile a domande precise, ci sono sensazioni che non riusciamo a spiegare, ma che a volte ritroviamo perfettamente espresse nelle parole di qualcun altro.

“Per ora ti chiedo di credere che alcuni libri possono echeggiare il tuo modo di vedere le cose e quindi di parlarti come più ti corrisponde ogni volta che li apri. Aprendoli, vi troverai sempre qualcosa di buono e di utile in quel preciso istante. È una magia che si compie tra la tua mente ed il testo. Una magia che sta avvenendo proprio adesso. Tutto ciò di cui hai bisogno è già dentro di te.

Ti proteggerà e ti guiderà se saprai fare tesoro dei suoi suggerimenti. Fai attenzione, quando avrai bisogno di aiuto, la voce del tuo Essere si manifesterà in maniere tali che per essere comprese a fondo richiederanno tutta la tua intuizione e il tuo coraggio di seguire te stesso nonostante lo scetticismo. In ogni caso, qualunque cosa succeda, non avere paura, il mondo può essere contro di te, ma l’Universo è dalla tua parte.”

Tratto da L’altra linea della vita

“Ricchezza di vita.. la “storia” di vita di ciascuno di noi porta con sé preziose lezioni.

Roberta Cuttica

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In occasione dei 25 anni di HRD Training Group abbiamo realizzato una pubblicazione che ripercorre le tappe fondamentali della

nostra meravigliosa avventura imprenditoriale. E così con questa “scusa” all’inizio del 2017 mi sono ritrovata a ripercorrere non un solo anno, ma gran parte della mia vita, spaziando dai momenti più significativi documentati dalle tante immagini, ai minuscoli frangenti di un sorriso o di una lacrima documentati solo dal sussulto del mio cuore.

Nel farlo ho realizzato nuovamente quante cose avrei da raccontare, quante esperienze ho vissuto, quante lezioni ho imparato grazie ad esse, quante persone hanno fatto un pezzo di strada con me e quanto siano state preziose maestre di “come fare” o “come non fare”, quanti avvenimenti mi hanno messo alla prova più o meno duramente.

Questa è quella che mi piace chiamare “ricchezza di vita”!Ognuno ne ha una propria e la maggior parte di noi non la considera, quando invece può essere un bagaglio importante da comprendere e sfruttare. Spesso cerchiamo riferimenti al di fuori di noi, cerchiamo ispirazioni dalle storie di altri e ci dimentichiamo che tutti noi abbiamo una storia.

La nostra storia è la nostra vita. In essa sono racchiuse tutte le esperienze che abbiamo vissuto e che ci hanno insegnato lezioni importanti nel bene e nel male, ci sono gli errori commessi, ci sono gli atteggiamenti con cui abbiamo scelto di porci di fronte alle varie situazioni.

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Se riuscissimo a guardare a tutto ciò che ci è accaduto, a ciò che abbiamo fatto, alle persone che abbiamo incontrato nel nostro cammino, rimanendo per un attimo al di fuori dei fatti, osservandoli semplicemente dall’esterno come uno spettatore attento, potremmo renderci conto di chi siamo veramente e di cosa ci ha portato fino a qui. Un buon osservatore nota i dettagli e si sofferma sui particolari.. può essere che ce ne sia sfuggito qualcuno.. può essere che ci siamo dimenticati di quanta forza e quanto carattere abbiamo dovuto mettere in pista in certi frangenti.. può essere che ci sia sfuggita la vera lezione che stava dietro a quel fallimento o a quella delusione.. può essere che abbiamo dato per scontato l’Amore e il valore di qualcuno che è stato al nostro fianco in un periodo importante.. e la lista dei “può essere” potrebbe continuare..Riflettere su questi aspetti con la mente libera può rivelarsi molto prezioso e soprattutto può mostrarci in totale chiarezza la nostra vera “ricchezza di vita”. Ciò richiede la capacità di voltarsi indietro con il giusto distacco ed è l’unica ragione per la quale può avere un senso guardare il passato.

Ci sono persone che vivono come se avessero sulle spalle uno zaino pieno di macigni emotivi: rabbia, tristezza, delusione, rancore, rimorsi, rimpianti.. residui di avvenimenti accaduti che non riescono a “lasciar andare”. Procedono lentamente, a testa bassa, su una strada dalla forma circolare che li porta ad usare gli stessi schemi mentali, a fare le stesse scelte, a commettere gli stessi errori e, di conseguenza, a vivere le stesse emozioni e a ottenere gli stessi risultati.

Più passa il tempo, più lo zaino si appesantisce e viene meno la forza di orientare lo sguardo da un’altra parte per scoprire che quella percorsa fino a quel momento non è l’unica strada possibile

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e che ce ne sono altre che portano altrove. Tra queste ci sono anche quelle che conducono alla felicità.

Quale sarà la direzione giusta da prendere? Nessuno può rispondere meglio a questa domanda di te stesso.

..i soli occhi che non possono mentirti sono i tuoi.. la sola voce a cui non puoi sfuggire é quella che urla dentro di te.. ci sono risposte che non puoi trovare in nessun libro.. sono solo nella tua anima..”

Roberta Cuttica – MY WAY (blog)

Ricordando alcuni eventi del passato e rivedendoti in quei contesti puoi sorprenderti di ciò che hai fatto, di come hai reagito, di quel che hai detto.. ti domandi se rifaresti ancora quella cosa o non la rifaresti mai più, se ti comporteresti allo stesso modo o ti comporteresti diversamente.

Ad un tratto ti scopri cresciuto. Maturato. Consapevole che grazie anche a quella situazione, a quel dolore, a quella soddisfazione, a quella persona, sei diventato chi sei oggi e realizzi che la tua storia personale riveduta e corretta da te stesso, col filtro degli anni, ha un sapore molto diverso.

“Quante esperienze, quante persone hanno fatto un pezzo di strada con me, preziose insegnanti di “come fare” o “come non fare”.

Quanti avvenimenti mi hanno messo alla prova più o meno duramente, Nessuno può portarmi via la mia storia.

Mi scorre davanti agli occhi tutto ciò che mi è accaduto, ciò che ho fatto e chi ho incontrato lungo il cammino. Osservo dall’esterno come uno spettatore e mi rendo conto di cosa mi ha portato dove sono oggi. Un buon osservatore nota i dettagli, si sofferma sui particolari. Mi osservo e mi scopro cresciuta, maturata, consapevole di chi sono grazie anche a quella situazione, a quel dolore, a quella soddisfazione, a quella persona. Oggi, la mia esistenza, riveduta e corretta da me stessa, col filtro degli anni, ha un sapore diverso… e un senso.”

Tratto da L’altra linea della vita

“Solo voltandosi indietro si possono unire i puntini.Questo è l’unico motivo valido per guardare al passato.

Roberta Cuttica

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Dimmi che rapporto hai con il passato e ti dirò come stai vivendo il presente. Dimmi quali sono le emozioni, i pensieri più

ricorrenti e i risultati che stai ottenendo e ti dirò quante chances hai che il futuro possa essere diverso dal passato.

C’è chi rievoca con nostalgia i bei tempi che furono e magari vive all’ombra di vecchie glorie, chi si lecca ancora le ferite lasciate da eventi accaduti tanti anni fa rimanendo chiuso in una gabbia che gli impedisce di muoversi liberamente e soprattutto di crescere.Il passato è andato. Possiamo solo portare a casa le lezioni che ci ha insegnato e possiamo provare a dargli un senso. Se siamo convinti che ciò che ci è accaduto ha un suo perché, può essere curioso osservare i fatti accaduti da questo punto di vista.

Alcuni eventi della nostra vita un senso l’hanno avuto sicuramente. Un senso supremo, qualcosa che solo il tempo ci permetterà di comprendere. Ti porto il mio esempio.

..“lasciare andare” non significa dimenticare, ma liberarsi dalla paura di soffrire ancora per lo stesso motivo.. non significa rimuovere dalla memoria, ma riuscire a ricordare con serenità..

Roberta Cuttica – MY WAY (blog)

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Da ragazzina adoravo i cartoni animati giapponesi. Mi dicevano che erano tutte stupidaggini e che educavano alla violenza. Non mi è mai importato molto del pensiero altrui se non trovavo riscontro nella mia realtà e continuai a guardarli per anni.Avevo problemi alla schiena in quel periodo ed ero fisicamente “bloccata” in un busto. Uscivo poco rispetto ai miei coetanei e trovai rifugio in quel mondo irreale.

I miei “eroi” erano guidati da principi che condividevo. Ognuno si batteva per ciò che credeva giusto, s’impegnava per un risultato o per un obiettivo, non aveva importanza se si trattava di vincere il campionato studentesco di pallavolo o di salvare la terra dagli alieni. L’importante era avere qualcosa in cui credere, qualcosa per cui valesse la pena vivere. E anche morire.Li vedevo così. Mi identificavo in quei “ragazzi” immaginari che avevano uno scopo, una missione da compiere. Sognavo con loro. Imparavo da loro.

Scrivevo su un foglio tutte le frasi che mi ispiravano pronunciate dai vari personaggi negli innumerevoli episodi delle loro avventure e in breve tempo riempii decine di quaderni di appunti. Erano le mie “lezioni” preferite.A scuola mi giocavo quelle segrete “citazioni” nei temi e spesso mi valevano qualche punto o nota di merito.

Quei quaderni sono gelosamente custoditi nel mio cassetto dei ricordi. Tutti ne abbiamo uno. In quel cassetto conserviamo vecchie foto, diari, biglietti dei compleanni, lettere di chi per noi conta o ha contato, piccoli oggetti che portano con sé una storia, un significato.Se stanno lì, in quel posto che abbiamo accuratamente scelto, c’è senz’altro un perché. Devono aver rappresentato qualcosa di significativo, qualcosa che merita di essere ricordato.

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Certe “cose” si ritrovano solo in occasione dei traslochi. Per questo il cosiddetto “dimenticatoio” esiste. Se ogni tanto però le vai a cercare e investi qualche ora del tuo tempo per addentrarti in quei “frammenti di vita”, potrai rimanere sorpreso dalle preziose scoperte che potrai fare.

Osserva le vecchie foto: che emozioni ti suscitano?Rileggi le pagine dei tuoi vecchi diari: che sogni nascondevano?E’ risaputo che siamo la somma totale dei nostri pensieri e a volte “fare un giretto” nel passato può essere l’occasione per trovare risposte a domande impegnative. Domande che alcuni evitano addirittura di porsi.Sto facendo ciò che davvero voglio fare?Dove sto andando?

In quel tuffo nei ricordi possiamo trovare nuove ispirazioni o semplicemente prendere qualche nuova consapevolezza.Quando feci questo “esperimento” su me stessa, lo riscontrai chiaramente.La schiena “bloccata” e la mia esperienza con i cartoons che ho raccontato, ad esempio, hanno trovato un senso.

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Entrata nel mondo della formazione, a soli 19 anni, ne fui subito conquistata. Fu amore immediato, coinvolgimento, passione.

Toccai con mano che anche nella realtà c’erano persone guidate da valori simili a quelli dei miei “eroi”. C’era chi credeva fortemente in una mission e si impegnava per un risultato personale o professionale, chi non si accontentava del “tanto quanto basta”, chi non si arrendeva davanti alle difficoltà e perseverava, chi aveva uno scopo e non viveva alla giornata senza sapere il motivo per cui si alzava la mattina. C’erano ragazzi della mia stessa età che volevano “cambiare” il mondo, renderlo migliore e questo ai miei occhi era meraviglioso.

Mi ritrovai catapultata in una realtà che mi affascinava. Mi piaceva stare in quell’ambiente e frequentare quelle persone.Mi sono ritrovata così ad unire i puntini e a distanza di anni ho compreso.

Quei messaggi ricevuti dai cartoni giapponesi, quelle paginate di appunti sui valori, sui sogni, sul crederci, sul non mollare, sulla fiducia, quegli stimoli verso un certo modo di pensare (che forse solo io riuscivo a cogliere) hanno di certo inciso molto sulle scelte che ho fatto nella mia vita. Hanno inciso sul “come” le ho fatte e sul “come” le ho portate avanti.

All’epoca mi sentivo inadeguata per la mia schiena e cercavo in quella via un po’ insolita ciò che forse tutti gli adolescenti cercavano in strade più comuni.

Oggi sono certa che, se la mia situazione fosse stata diversa, quegli stessi cartoons non avrebbero potuto regalarmi le stesse sensazioni, né ispirarmi i medesimi sogni. Chissà, magari non li avrei neppure guardati, magari sarei stata a fare “le vasche” per

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la via principale della mia città con gli amici, magari le mie fantasie sarebbero state rivolte al ragazzo più carino della scuola e non mi sarei scoperta a sognare di diventare un “eroe”, di sposarne uno e di impattare sul mondo rendendolo un posto migliore. Mi piace pensare che quei cartoons abbiano svolto e portato a termine il loro compito.

Come ci dice Steve Jobs, nel suo famoso discorso pronunciato all’università di Stanford nel 2005, non occorre avere fatto grandi imprese. Occorre avere sempre fede che qualsiasi cosa farai, un giorno i puntini si potranno unire.

Ecco, questo è un bel modo di guardare al passato. Un modo produttivo ed utile perché se riesci a farlo, ossia se riesci a trovare il sottile filo rosso che lega tutte le cose che hai fatto per pura passione e senza alcuna costrizione, puoi scorgere che quei puntini formano un disegno. Anche cose apparentemente banali acquistano un significato diverso e contribuiscono a tracciare la direzione, quella che ti permette di esprimere al meglio la tua natura.

“…non è possibile unire i puntini guardando avanti, lo si può fare solo voltandosi indietro…”

Steve Jobs

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“Il “così fan tutti” è difficilmente criticabile..Rimani sempre in ascolto dell’unica voce che conta. LATUA.

Roberta Cuttica

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Alla linea più battuta del “così fan tutti” ho sempre preferito la linea suggerita dalla mia voce interiore.

Ci vuole molta disciplina e coraggio per tenere alto il volume della voce interiore.

Consapevoli o no, siamo tendenzialmente sensibili al parere e al giudizio altrui. Non per tutti pesa allo stesso modo, ma il mondo che ci circonda ci influenza, chi più chi meno non siamo immuni al pensiero delle persone a noi più vicine, siano essi i nostri famigliari o il nostro “gruppo dei pari”.

Ti è mai capitato di partire “in quarta” con grande entusiasmo verso un qualcosa che la tua mente vedeva chiaramente?Ti sei mai sentito trascinato da una grande carica ed energia, certo che quel che volevi fare era fantastico e fattibilissimo?Ti è altrettanto mai successo di sentire spegnere a poco a poco dentro di te la fiamma per quell’idea perché le persone che ti circondavano non la condividevano o semplicemente non la credevano realizzabile?

Il “così fan tutti” è difficilmente criticabile, ma quando prendiamo decisioni non proprio in linea con il comune pensiero, siamo molto più esposti. Quando facciamo scelte che non rispecchiano il più diffuso pensare, che spezzano le regole comunemente e supinamente accettate come tali, entriamo in conflitto con chi ci è vicino, urtiamo e stupiamo chi ci sta intorno e ci vuole bene.Di solito il mondo è ostile e diffidente verso chi non sta nei binari e trovare un proprio equilibrio all’interno di queste dinamiche potenzialmente sabotatrici può essere molto importante.

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“Il mondo a volte va al contrario. Dipende da come decidi di guardarlo. E da ciò in cui sceglii di credere.

Realismo è il nome che la maggioranza dà alla propria versione della realtà, la linea della vita seguita dai più. Ma esiste un’altra linea in cui camminano i pionieri, che corre attraverso le parole, gli eventi, le parole, le emozioni. Essa collega tutto e porta con sé risposte alle quali non potremmo accedere altrimenti. È una linea visibile a te soltanto, a patto che decidi di imparare a coglierla. Indica un’altra direzione, la tua e conduce a mete inimmaginabili.”

Tratto da L’altra linea della vita

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È sempre saggio ascoltare il parere altrui, valutarlo con attenzione e poi però seguire il proprio cuore. Per quella che è stata fino

ad oggi la mia esperienza, questa via non mi ha mai delusa seppur non sia stata sempre facile.E’ stato così quando ho scelto di lavorare nel settore della formazione ancora pseudo sconosciuto in Italia 30 anni fa, è stato così quando all’età di 12 anni sono diventata vegetariana, è stato così quando ho avuto un figlio prendendo solo 3 kg di peso, è stato così quando abbiamo scelto di non vaccinarlo, e potrei aggiungerne altri…

Se decidi di andare “controcorrente”, sei facilmente considerato uno che non ascolta, uno “contro”, ma non è così in assoluto. Si può non essere d’accordo. Si possono vedere le cose in maniera diversa, il che non vuol dire far torto a qualcuno, ma semplicemente ascoltare se stessi. Quando facciamo qualcosa, o ancor più quando valutiamo, tendiamo a farlo in un certo modo perché ci hanno insegnato che “si fa così”. Non realizziamo (o almeno non subito) che a volte basta spostare il proprio punto di vista per permettersi di vedere prospettive completamente nuove, soluzioni diverse, strade alternative e straniere per il resto del mondo, ma che ci appartengono intimamente. Mi piace partire dal principio che la

..considerato che “sentirsi criticare” è ormai la normalità per chiunque combini qualcosa nella vita, direi che concedersi qualche follia ci sta.. e anche farsi credere un po’ pazzi.. tanto non smetteranno..

Roberta Cuttica – MY WAY (blog)

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cultura in cui viviamo ci dia delle direttive, ma non necessariamente queste sono sempre esatte o valide in ogni occasione. I nostri “pari” o le nostre famiglie hanno delle linee di pensiero che non sempre rispettano le nostre o quantomeno non nella totalità ed essere “un bravo ragazzo/a” secondo lo stereotipo della società attuale è soggettivo.

Per cui cosa accade se ciò che vogliamo fare non è condiviso dalle persone che più contano per noi? Come in tutte le cose, dobbiamo scegliere! Scegliere di farci fermare dalle insicurezze, dai timori e dai dubbi degli altri o seguire l’istinto che ci ha portato in quella direzione. Se percorri la via meno battuta, puoi ritrovarti solo. Va messo in preventivo. Le persone da cui ti aspettavi aiuto e sostegno, si dileguano. Sono intorno a te, ma non sono con te. Il gioco si fa inevitabilmente più duro…

Per reggere la disapprovazione ci vuole carattere, un bel po’ di determinazione e una buona dose di coraggio.E’ un prezzo che non sempre siamo disposti a pagare e solo noi possiamo sapere se ne vale la pena.Il valore può essere il successo o anche semplicemente il sentirsi coerenti con se stessi.L’altro prezzo, diverso ma altrettanto alto, è il rammarico per non averlo fatto che si scopre solitamente quando è troppo tardi e il “momentum” è andato.

Non c’è delusione più grande che deludere se stessi.

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Se però trovi in te la forza di andare avanti, la soddisfazione è impagabile. La “follia”, se sana, non avventata bensì ponderata, è in assoluto buona e smuove energie evolutive.

“Una delle più grandi soddisfazioni nella vita è fare quello che gli altri dicono che non puoi fare!” mi disse qualcuno tanto tempo fa…E’ curiosa la vita perché quando lo hai fatto, sei riuscito, hai vinto, ecco manifestarsi il comportamento “bizzarro” delle persone che dopo averti criticato, dopo aver speso parole per farti desistere, a volte addirittura dopo averti “giocato contro”, guardano al tuo successo come se fosse merito loro.

A quel punto tornano nuovamente tuoi alleati, si sentono fieri di te, ti portano in trionfo e con una pacca sulla spalla esclamano “Bravo…lo sapevo che ce l’avresti fatta!!”. E tu, che da una parte li manderesti tutti gloriosamente a quel paese, gioisci in silenzio, orgoglioso, sapendo di aver conquistato tanti “punti” in stima e rispetto.

..e poi d’un tratto assapori la bellezza di sentirti in pace con te stesso… realizzi di essere nel posto giusto.. al momento giusto.. con le persone giuste.. senti di poter essere fiero e orgoglioso di chi sei.. comprendi che l’esserti dato fiducia ti sta premiando portandoti proprio nella direzione dei tuoi sogni.. e che quella possibilità che hai tanto a lungo cercato meritava di essere trovata..

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Fedeli a se stessi.Sempre.

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Cosa amo di più del mio lavoro?

Incrociare lo sguardo delle persone dopo un corso e cogliere quella stanchezza mista a soddisfazione che si prova dopo un lungo viaggio.

Mi piace vedere HRD Training Group come una sorta di tour operator che organizza i viaggi più belli che si possano fare, i viaggi alla scoperta di sé, della propria autenticità.

Sono viaggi impegnativi, viaggi non alla portata di tutti, ma solo di coloro che sono pronti a guardarsi veramente dentro e a mettere in discussione le convinzioni che li fanno sentire al sicuro e che, allo tempo stesso, impediscono loro di crescere.

..ci sono momenti in cui non si può essere prudenti.. momenti in cui la vita ti chiede di rischiare e di spingerti fino al segnale di pericolo.. momenti in cui la voce interiore urla troppo forte per fingere di non sentirla.. momenti in cui l’unica cosa che senti di dover fare è seguire quel “richiamo” e andare a riprenderti te stesso..

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Nel cammino della vita incontrare persone che fanno il tifo per noi è un grande privilegio. Le persone che ci tendono la mano sono di gran lunga più incentivanti di quelle che cercano in ogni modo di convincerci che è meglio restare dove siamo. Paradossalmente le persone che ci stanno più vicino, (genitori, partner, amici) spesso appartengono al secondo gruppo. Certo, lo fanno per “proteggerci”, perché ci amano. Ma in realtà amano l’immagine di noi che si sono fatti nella loro testa e vogliono preservarci così, fedeli alla loro idea, al copione che hanno scritto per noi.

Spesso chi non è soddisfatto della propria vita ha la sensazione di essere protagonista di una storia che ha una trama scritta da qualcun altro, per non parlare di chi si sente solo una comparsa. Ecco quando le persone decidono di compiere quel meraviglioso viaggio alla scoperta di sé, magari contro tutto e tutti, noi di HRD offriamo il nostro aiuto, le nostre competenze e la nostra esperienza. Non offriamo risposte preconfezionate, ma gli strumenti utili per trovare da soli le risposte di cui hanno bisogno.

Le risposte sono diverse, ognuno ha le sue e una volta trovate regalano consapevolezza di sé, del proprio valore e permettono spesso di trovare in se stessi il coraggio necessario a percorrere strade meno battute, di portare avanti scelte impopolari, di tener testa anche a quelli che nel mio libro “L’altra linea della vita” ho definito i separatori, persone che possono privarti di ogni entusiasmo e demolire i tuoi sogni anche con una sola parola.

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Rimani sempre fedele a te stesso. Indossa ogni giorno la tua autenticità. Goditi il viaggio!

Non perdere mai di vista i tuoi “perché” e i tuoi “dove”.. ci sarà chi camminerà al tuo fianco, chi crederà in te e chi ti aiuterà a trovare i “come”.. o forse ci sarà chi ti criticherà, chi ti giudicherà e chi sprecherà energie per farti desistere.. poco importa.. tieni duro! Fai le cose che senti tue!

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