L'Alternativa Democratica ottobre 2011

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PALAZZOLO COME NOTTINGHAM, IL SINDACO COME UNO SCERIFFO Con l’ordinanza n. 97 del 08.08.2011 Sala impone ai pub- blici esercizi del centro storico di chiudere all’una di notte e anticipa a mezzanotte il divieto di sommi- nistrare cibi e bevande all’esterno del locale. Un’ordinanza che ha dell’assurdo per una cittadina che punta al rilancio turistico e com- merciale, un’ordinanza che dan- neggia non solo gli esercenti ma anche i giovani palazzolesi, spinti dalle nuove regole a lasciare la città per spostarsi nei locali dei comuni vicini. Inoltre il Sindaco ha ben pensato di non consultare i commercianti della piazza prima di prendere questo provvedimen- to: nessun confronto, nessun dia- logo, proprio come un vero sceriffo che spadroneggia nella sua città. Le proteste non sono mancate, i commercianti si sono fatti sentire e anche i giovani avventori hanno messo in atto proteste pacifiche. Ma il primo cittadino non vuole sentire ragioni, e le motivazioni sono ancora più incomprensibili dell’ordinanza: secondo il Sinda- co i giovani palazzolesi “devono andare a dormire presto”, proprio come gli ha insegnato suo padre. Non solo un sindaco, non solo uno sceriffo ma anche un padre- padrone, che tratta i cittadini con il pugno di ferro. Ricordo a Sala che Palazzolo non è il suo feudo e che i palazzolesi non sono suoi sudditi, al contrario è lui al loro servizio. Questa ordinanza porte- rà allo svuotamento di un centro storico, che con tante difficoltà si sta cercando di rivitalizzare, e cosa ancora più grave obbligherà molti giovani a spostarsi in auto per trovare gli spazi di aggrega- zione che alla città obiettivamen- te mancano. Costringere i giovani ad uscire da Palazzolo non è una buona idea, il Sindaco al contrario dovrebbe fa- vorire le attività giovanili all’inter- no del suo Comune, anche quelle serali e di divertimento, che sono comunque occasione di incontro e di socializzazione. In un periodo in cui i giovani ten- dono ad isolarsi e a non vivere la comunità, un buon amministrato- re dovrebbe essere orgoglioso di un centro storico vivo e parteci- pato, purtroppo il Sindaco preferi- sce allontare i giovani, trattandoli come uno problema e non come una risorsa. Il PD di Palazzolo ha presentato in Consiglio Comunale una mozione per revocare l’ordinanza ed aprire un dialogo tra l’amministrazione e tutte le parti coinvolte: residenti della piazza, giovani e commer- cianti. Ma ancora una volta il clima si è rivelato ostile al confronto: prima il Presidente del Consiglio Comu- nale Massimo Chiodini ha fatto ac- compagnare fuori dall’aula alcuni ragazzi, “colpevoli” di aver ap- plaudito alle parole dei consiglieri di opposizione. Gli espulsi sono stati seguiti, in segno di protesta, dalla maggior parte del pubbli- co e dai consiglieri del PD. Poi il Sindaco e la maggioranza Lega e PDL (con due defezioni), hanno votato contro la mozione soste- nendo l’indispensabilità dell’ordi- nanza; sorprendetemente anche i consiglieri di Palazzolo Cambia, tra cui la delegata alle politiche giovanili Selina Grasso, hanno deciso di astenersi non votando per la revoca del provvedimento. A questo punto è impossibile non concordare con una frase pronun- ciata dal PD in Consiglio Comuna- le: “Un’amministrazione che parla tanto di giovani, ma che non parla affatto con i giovani!” Matteo Gatto

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Foglio informativo del Circolo PD di Palazzolo sull'Oglio

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PALAZZOLO COME NOTTINGHAM,IL SINDACO COME UNO SCERIFFO

Con l’ordinanza n. 97 del 08.08.2011 Sala impone ai pub-blici esercizi del centro storico di chiudere all’una di notte e anticipa a mezzanotte il divieto di sommi-nistrare cibi e bevande all’esterno del locale. Un’ordinanza che ha dell’assurdo per una cittadina che punta al rilancio turistico e com-merciale, un’ordinanza che dan-neggia non solo gli esercenti ma anche i giovani palazzolesi, spinti dalle nuove regole a lasciare la città per spostarsi nei locali dei comuni vicini. Inoltre il Sindaco ha ben pensato di non consultare i commercianti della piazza prima di prendere questo provvedimen-to: nessun confronto, nessun dia-logo, proprio come un vero sceriffo che spadroneggia nella sua città. Le proteste non sono mancate, i commercianti si sono fatti sentire e anche i giovani avventori hanno messo in atto proteste pacifiche. Ma il primo cittadino non vuole sentire ragioni, e le motivazioni sono ancora più incomprensibili

dell’ordinanza: secondo il Sinda-co i giovani palazzolesi “devono andare a dormire presto”, proprio come gli ha insegnato suo padre. Non solo un sindaco, non solo uno sceriffo ma anche un padre-padrone, che tratta i cittadini con il pugno di ferro. Ricordo a Sala che Palazzolo non è il suo feudo e che i palazzolesi non sono suoi sudditi, al contrario è lui al loro servizio. Questa ordinanza porte-rà allo svuotamento di un centro storico, che con tante difficoltà si sta cercando di rivitalizzare, e cosa ancora più grave obbligherà molti giovani a spostarsi in auto per trovare gli spazi di aggrega-zione che alla città obiettivamen-te mancano. Costringere i giovani ad uscire da Palazzolo non è una buona idea, il Sindaco al contrario dovrebbe fa-vorire le attività giovanili all’inter-no del suo Comune, anche quelle serali e di divertimento, che sono comunque occasione di incontro e di socializzazione.

In un periodo in cui i giovani ten-dono ad isolarsi e a non vivere la comunità, un buon amministrato-re dovrebbe essere orgoglioso di un centro storico vivo e parteci-pato, purtroppo il Sindaco preferi-sce allontare i giovani, trattandoli come uno problema e non come una risorsa.Il PD di Palazzolo ha presentato in Consiglio Comunale una mozione per revocare l’ordinanza ed aprire un dialogo tra l’amministrazione e tutte le parti coinvolte: residenti della piazza, giovani e commer-cianti. Ma ancora una volta il clima si è rivelato ostile al confronto: prima il Presidente del Consiglio Comu-nale Massimo Chiodini ha fatto ac-compagnare fuori dall’aula alcuni ragazzi, “colpevoli” di aver ap-plaudito alle parole dei consiglieri di opposizione. Gli espulsi sono stati seguiti, in segno di protesta, dalla maggior parte del pubbli-co e dai consiglieri del PD. Poi il Sindaco e la maggioranza Lega e PDL (con due defezioni), hanno votato contro la mozione soste-nendo l’indispensabilità dell’ordi-nanza; sorprendetemente anche i consiglieri di Palazzolo Cambia, tra cui la delegata alle politiche giovanili Selina Grasso, hanno deciso di astenersi non votando per la revoca del provvedimento. A questo punto è impossibile non concordare con una frase pronun-ciata dal PD in Consiglio Comuna-le: “Un’amministrazione che parla tanto di giovani, ma che non parla affatto con i giovani!”

Matteo Gatto

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L’ACQUA PUBBLICA NELLO STATUTO è UNA VITTORIA PER TUTTI I PALAZZOLESI

Vi ricordate del 13 e 14 giugno e dei referendum su acqua, nu-cleare e legittimo impedimento? La sorpresa mista all’incredulità e subito dopo una gioia fragoro-sa?Dopo di che avete visto Capez-zone in televisione e vi siete subito ricordati di essere “in un paese di merda”, dotta citazione presa dal sig. B.Essere riusciti a dire la propria, nonostante i boicottaggi del Go-verno, le omissioni della tele-visione e l’inarrivabile quorum, avvisa che il tam tam della rete e soprattutto la sensibilità del tema acqua sono riusciti perfet-tamente a stanare e coinvolgere gli elettori refrattari.Le consuetudini amministrative ci hanno infatti indotto a una insana rassegnazione di fron-te a quelle che vengono sem-pre spacciate per priorità nostre mentre lo sono solo per la cosid-detta casta che intende rimane-re tale.Non appena i bisogni veri sono stati evocati la maggioranza ha risposto.Sicuramente lo spirito emotivo del dopo Fukushima ha fatto da propellente, e questa non è una novità. Le emozioni accompagnano ogni nostra esperienza, politica com-presa, e bene lo sa Berlusconi che da sempre le manipola, le sollecita e le lusinga e se ne ser-ve nella sua arte di comunicare. Non solo al telefono...Passioni tenaci e trasformatrici che possono anche far cambia-re il corso degli eventi; e se il legittimo impedimento suscita una passione “ad personam”, il nucleare e soprattutto l’acqua provocano passioni collettive che non possono essere sopite da improbabili promesse, ma

meritano cura e attenzione par-ticolari.Nel nostro piccolo, alla fine del 2009, il PD palazzolese propose nel Consiglio Comunale l’inseri-mento nello Statuto di un artico-lo in cui si riconoscesse l’accesso all’acqua come diritto universa-le, si confermasse il principio della proprietà e gestione pub-blica della stessa e si definisse il servizio idrico come servizio pubblico locale privo di rilevanza economica e quindi senza fini di lucro; in quella stessa sessione si sollecitarono Sindaco e Giun-ta ad attivarsi per contrastare la possibile privatizzazione dell’ac-qua dovuta all’imminente entra-ta in vigore del Decreto Ronchi.Questa discussione venne rin-viata alla Commissione Territorio che dopo tre incontri, la bloccò pretestuosamente demandan-dola alla Conferenza Capigrup-

po.Il resto è noto: la mobilitazione a livello locale e nazionale ha pro-vocato la raccolta di firme che ci ha condotto al referendum e all’abrogazione della legge Ron-chi conoltre il 63% degli aventi diritto.Nel Consiglio Comunale del 28 luglio 2011, il PD ripropone di inserire il sopraddetto principio nello Statuto Comunale e l’As-semblea finalmente accoglie la mozione a beneficio del diritto umano di dissetarsi senza arric-chire una multinazionale.Come vedete non si tratta di “saltare sul carro dei vincitori” come soavemente insinua il ca-pogruppo leghista Patrizia Piva, perché sul carro dei vincitori ci siamo tutti.Anche l’inconsapevole Capo-gruppo Piva.

Cristina Tubini

Per l’acqua non esiste un carro dei vincitori

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“DELIBERA di individuare quale soluzione otti-male … la ricollocazione dell’ATEg11 in un’area nei dintorni della cava ATEg39” questo è quanto si legge nella delibera n°90 approvata, dall’am-ministrazione leghista di Telgate.L’azienda Milesi ha ottenuto dalla Regione l’au-torizzazione ad aprire nel comune al nostro con-fine una cava denominata ATEg11 e la giunta bergamasca non si dichiara contraria neanche in questo caso, anzi propone di unificare le due cave (ATEg39 e ATEg11) aprendo un solo gigan-tesco cratere.Nel foglio informativo che l’amministrazione telgatese ha diffuso nei mesi scorsi si cerca di scaricare la responsabilità della cava-discarica

sulla giunta precedente, mentre l’approvazione dell’opera a livello regionale viene imputata al Comune di Palazzolo, colpevole di non essersi opposto all’iniziativa con la necessaria convin-zione. Ma se a Telgate, Palazzolo ed in Regione gover-nano maggioranze dello stesso colore, che sen-so ha rimpallarsi la responsabilità di un’opera che, a parole, sembra non volere nessuno. Se invece leggiamo gli atti l’intenzione di ingrandi-re la cava-discarica alle porte di Palazzolo svela inequivocabilmente la volontà di portare a com-pimento il progetto.

Enrico Accascina

Viaggio al centro della terra con le 1000 Leghe

Bonifica subito. E basta prese in giro.Il sindaco ha convocato il consiglio comunale di Castelli Calepio lo scorso lunedì 26 settembre alle ore 14,00. Tra i punti all’ordine del giorno la va-riante al PRG sull’ampliamento del megacentro-commerciale sulle ex Fonderie del Quintano.Abbiamo sempre contrastato questa operazione ritenendola devastante per l’impatto che produr-rà, per decenni, sulla vita delle nostre comunità, sulle relazioni sociali, sulle forme del lavoro. Oggi prendiamo atto che non c’è limite al peggio. Il sin-daco e gli assessori che nelle assemblee dell’anno scorso parlavano di miglioramenti al progetto, di mitigazioni ambientali, di minor impatto viabili-stico, di bonifica immediata raccontavano balle: i documenti ufficiali, oggi, li smentiscono brutal-mente• Aumentano le superfici del comparto (da 68.420 a 78.494 mq ) e le superfici coperte (da 25.845 a 33.000 mq)• Aumenta la SLP a destinazione commerciale (da 27.431 a 37.000 mq)• Diminuiscono le aree a verde (da 11.680 mq di verde pubblico attrezzato a soli 7.728 mq di verde pubblico più 2.047 di verde privato)• Aumenta la superficie dei parcheggi (da 59.895 mq. a 73.104 mq di parcheggi pubblici più 13.150 di parcheggi privati - posti auto da 1.915 ad oltre 2.500).• Scompaiono le sale cinematografiche sostitui-te (sembra) da sale giochi (d’azzardo) da saune, sale massaggi, fitness ecc. (con il tipico bel corol-lario....)• Nei documenti predisposti per escludere la VAS oggi si nega l’inquinamento del suolo e si attesta “la salubrità dei luoghi” (nientemeno....salubrità?.... vuoi vedere che non

faranno alcuna bonifica?)Come si può parlare di migliorie ambientali quan-do, in presenza di maggiori superfici coperte, si riducono le aree a verde? Chi può ritenere credi-bile un minor impatto viabilistico se si progetta il 30% in più di parcheggi? E cosa dire del sinda-co che su una questione così importante convoca il consiglio comunale alle 2 del pomeriggio di un giorno feriale? Noi la consideriamo una provoca-zione; non era mai successo prima. Ci può essere un solo motivo: ha voluto discutere la variante senza la presenza di troppi cittadini. Non ci sono altre ragioni. I consiglieri di maggioranza condi-vidono questa furbizia? Chiediamo trasparenza e informazione corretta: chi è il vero operatore? Che ruolo ha Policentro S.p.A. che sul proprio sito internet si dichiara inequivocabilmente attore di questo intervento (come di altri simili a Partini-co, Afragola ed altri ancora) e i cui amministratori vantano forti agganci economici e politici (Compa-gnia delle Opere e CL). Non destano preoccupa-zione le notizie, gli articoli di giornale che solleva-no interrogativi “inquietanti” sulle fonti finanziarie e gli interessi del gruppo Policentro? Il comitato contro il megacentrocommerciale chiede al consi-glio comunale di imporre, finalmente, la bonifica immediata dei luoghi, preventiva a qualsiasi pos-sibile futuro intervento (come peraltro prevede la legge).Il comitato contro il megacentrocommerciale di QuintanoInfo: Claudio - 333.8737525Iscriviti, manda commenti al gruppo facebook: “No al megacentrocommerciale di Quintano”

Tratto da NO al megacentrocommerciale di Quintano

Ancora NO al mega centro commerciale

MEGACENTROCOMMERCIALE IL COMUNE DI CASTELLI CALEPIO APPROVA L’AMPLIAMENTO

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BISOGNAVA ASPETTARE IL RADUNO DEGLI ALPINI PER REALIZZARE QUALCHE INTERVENTO SULL CITTà

SO.GE.IM.: unmodello perdente

SO.GE.IM. nell’esercizio 2010 ha fatto segnare una perdita di 368.059 euro. Il buco, se non fosse stato ridotto at-traverso un anticipo di imposte, sareb-be stato ancor più clamoroso: 644.131 euro. In un mondo normale, di fronte ad un risultato così negativo, ci si aspettereb-be che i consiglieri d’amministrazione rassegnassero le dimissioni e il Comune liquidasse l’impresa di cui, dalla fine del 2010, è socio unico.Invece no, la Giunta si ostina a prolunga-re l’agonia della società ed il conseguen-te spreco di risorse pubbliche, che in un momento di così forte crisi andrebbero certamente meglio impiegate: pensate a quante cose si sarebbero potute fare anche solo con il soldi persi nell’ultimo anno.In Consiglio Comunale poi si arriva al paradosso quando l’assessore Lanci-ni, con sprezzo del ridicolo, definisce SO.GE.IM. un “modello vincente”. An-che se la concorrenza è spietata (in italia operano 7.000 società pubbliche locali che ci costano 2,5 miliardi all’an-no in compensi e benefit) viene da dire che la partecipata palazzolese potrebbe primeggiare solo in una graduatoria di enti inutili. Eh sì perché se da un lato l’Amministrazione Sala, Lega in testa, è certa che SOGEIM debba continuare ad operare, non ha le idee altrettanto chia-re su cosa fargli fare: in un anno si è passati dall’ipotizzare per la S.p.a. dalla gestione degli immobili di ediliza con-venzionata all’asfaltatura delle strade, il tutto sempre senza presentare uno straccio di piano industriale. È indubbio che se il mantenimento di SO.GE.IM. appare incomprensibile è anche perchè l’Amministrazione, su questo tema assai delicato e complesso, non è stata tra-sparente spiegando ai cittadini la strate-gia che giustifica le decisioni prese fino ad oggi.

Diego Chiari

L’ Assessore Bruno Lancini durante il consiglio co-munale del 28 luglio:“…l’intenzione è quella di lavorare affinché il modello “SO.GE.IM.”, che è stato nel nostro Paese il modello vincente sia perché rispondente al tessuto culturale sia perché capace di mettere il cliente al centro del proprio universo, possa proseguire...” Nell’esercizio 2010 il bilancio di SO.GE.IM. ha regi-strato una perdita di 368.059 euro.

IPSE DIXIT

La priorità è il diritto di precedenza che un’iniziativa deve avere rispetto ad un altra perché ritenuta più importante ed urgente. Il nostro Sindaco ritiene inve-ce una priorità ogni richiesta della Lega Nord. È or-mai noto che la scuola musicale “Riccardo Mosca” e la banda cittadina hanno bisogno di una nuova colloca-zione perchè i sotterranei in cui hanno sede, a causa dell’umidità e dei frequenti allagamenti, non garanti-scono più ai giovani musicisti i livelli minimi di sicurez-za e salubrità. Senza contare poi gli strumenti rovinati e le lezioni o le prove saltate per l’inagibilità dei locali. Sala ha sottolineato in consiglio comunale che “il pro-blema dura da vent’anni”, cercando maldestramente di scaricare la responsabilità sulle precedenti giunte. Il primo cittadino dimentica che la scuola musicale non esisteva 20 anni fa e che i giovani che vogliono studia-re uno strumento oggi sono diventati fortunatamente molto numerosi. Ma forse ha ragione, il problema della sede dell’Accademmia esiste da tempo senza un rime-dio. Diversamente la necessità di una nuova Caserma della Polizia Locale non si è mai sentita, tantomeno oggi, come testimoniano anche i dati sulla sicurez-za dell Città esibiti in un recente manifesto. Eppure la Lega Nord ritiene la caserma prioritaria e su quest’ope-ra il Sindaco sta impegnando ingenti risorse (oltre 1 milione di euro). Che utilità può avere a Palazzolo una caserma? O meglio perchè per i vigili urbani, che han-no già strutture e strumenti adeguati, si possono spen-dere tanti euro mentre per i 200 studenti del centro di formazione musicale non c’è neanche un centesimo? Ormai è chiaro: i giovani e la cultura non sono tra le priorità di questa Amministrazione.

Elisa Baitelli

Priorità

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SUL BAR CONTROCORRENTE EMERGONO RESPONSABILITà ANCHE DELL’AMMINISTRAZIONE

Ormai in tanti hanno constatato che dal pri-mo di settembre per entrare in municipio è ne-cessario depositare un documento di identità. Una decisione presa dalla Giunta per prevenire i “rischi derivanti dall’ingresso di soggetti non autorizzati o di malintenzionati, per la tutela della sicurezza delle persone, dell’edificio, del-le attrezzature e dei dati, in particolare quelli sensibili, oltre che per garantire una migliore organizzazione del lavoro”. Una decisione di cui francamente si fatica a coglierne l’utilità e che ha provocato qualche (prevedibile) disguido. Non sembra infatti che in municipio si siano finora verificati casi di “malintenzionati” o episodi che abbiano messo a rischio la “sicurezza delle persone”. Non solo, in un periodo in cui spesso si discute di quanto le amministrazioni o gli uffici pubblici siano lontani dal cittadino, sembra, tra l’altro, che una simile scelta contribuisca ad aumen-tare questa distanza e più che renderne sicu-

ro l’accesso sembra scoraggiarlo. Non è poi troppo lontano il rischio che tutto ciò si possa tradurre in un disservizio e in una discutibile perdita di tempo per i cittadini. Insomma una situazione che, per certi versi, ricorda l’episo-dio in cui Asterix e Obelix devono recarsi pres-so un palazzo dell’amministrazione pubblica (“la casa che rende folli”) per farsi rilasciare un lasciapassare A38, un importantissimo docu-mento che non serve a nulla. Fra un’interminabile serie di rimandi e formu-lari, i due, quasi sull’orlo di una crisi di nervi, si salvano grazie a un’intuizione di Asterix, il quale chiede a uno sportello il nuovo (inesi-stente) lasciapassare A39: la richiesta ha un effetto spiazzante su impiegati e funzionari che vengono, a questo punto, resi “folli” dalla loro stessa burocrazia. Ma questo è solo un raccon-to di fantasia, la realtà invece è sempre ben altra cosa.Gianmarco Cossandi

Un municipio ad accesso controllato

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BIBLIOTECA CIVICA: IL PD è CONTRO IL TAGLIO DEGLI SPAZI E DEI GIORNALI

Lo scorso 28 settembre si è tenuto un nuovo Consiglio Comunale. In esso che cosa ha fatto il gruppo del PD? Dopo le numerose polemiche e i pareri contrastanti suscitati dalla chiusura an-ticipata dei bar disposta dal Sindaco con un’or-dinanza, il PD ha deciso di presentare in Consi-glio una mozione che ne chiedesse la revoca e avviasse una nuova discussione tra le parti così da arrivare a una soluzione condivisa, non sol-tanto imposta. Ne è seguito un dibattito a tratti inascoltabile, in cui il Sindaco si è distinto per il paternalismo e per un’idea di politiche giova-nili vecchia di almeno quarant’anni. Non solo, nel corso del dibattito, presidente del consiglio e amministratori hanno pure dato una sapiente lezione di democrazia chiedendo che venissero allontanati dalla sala alcuni “facinorosi” che si macchiavano del grave reato di applaudire alcu-

ni interventi dell’opposizione. Dove siamo finiti... Il PD ha poi presentato due interrogazioni: nella prima ha chiesto in sostanza all’Amministrazione di investire nuove risorse nella nostra biblioteca, viste le ultime decisioni prese (chiusura di una sala studio e disdetta degli abbonamenti ai gior-nali dell’emeroteca), mentre nella seconda (in-sieme all’UDC) ha invitato l’Amministrazione a eliminare l’inutile procedura, con identificazione e registrazione, introdotta per regolare l’accesso al municipio. Quanto al resto, il PD ha più volte stigmatizzato come questa Amministrazione non abbia una progettualità chiara, ma proceda per tentativi, tant’è che spesso a distanza di qualche mese si assiste a ripensamenti su decisioni già prese, dietrofront improvvisi, cambi di program-mi e convenzioni.Gianmarco Cossandi

Nulla di nuovo sul fronte comunaleBollettino del 28 settembre

GRAZIE A TUTTI COLORO CHE CI HANNO AIUTATO NELLA REALIZZAZIONE DELLA FESTA E AI TANTISSIMI CHE SONO VENUTI A TROVARCI