L'Alternativa Democratica ottobre 2009

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Mario Bertoli continua a pag 2 I PRIMI 100 GIORNI DELL’AMMINISTRAZIONE SALA IO LI HO VISTI COSI’… Siamo molti a essere d’accordo! In fondo in fondo la pensa così ormai anche lo stesso Sindaco Sala: la nuova Amministrazione di Palazzolo non ha cominciato bene! Già le elezioni avevano indicato in Sala il Sindaco con un risicato 50,4 % a fronte di uno centro- destra che nelle provinciali aveva avuto oltre il 65% dei consensi. Poi in questi primi tre mesi di Amministrazione il Sindaco non si è fatto mancare nessun incidente e, forse, anche parecchi accidenti. Prima si è presentato al primo Consiglio Comunale mettendo in discussione la eleggibilità di un Consigliere eletto nelle fila proprio del suo partito. Tre consiglieri del PDL hanno abbandonato l’aula con le minoranze e il Sindaco si è ritrovato senza il numero legale per insediarsi. Ma chi doveva verificare la eleggibilità dei candidati consiglieri proposti ai cittadini nella lista elettorale di un candidato Sindaco se non lo stesso candidato Sindaco? E ancora, perché nel Consiglio Comunale, luogo istituzionale dove una maggioranza eletta dovrebbe discutere con le opposizioni la bontà o meno delle soluzioni che intende attuare per risolvere i problemi dell’intera collettività, si deve assistere allo spettacolo in diretta delle beghe interne ad un partito di maggioranza che non ha saputo risolvere le proprie questioni a casa sua, garantendo ai cittadini la governabilità che ha promesso in campagna elettorale? Alla fine le poltrone, prima offerte alle minoranze nel tentativo di eliminare le resistenze dei nuclei di potere all’interno del partito del Sindaco (e come tali prontamente da noi rifiutate), sono servite per abbonire i dissidenti e garantire una traballante stabilità alla giunta Sala. Quindi, da quel momento, abbiamo cominciato ad avere un Sindaco preoccupato soprattutto di mostrarsi decisionista, privo di dubbi e di ogni Mino Baitelli prosegue a pag2 E ricominciamo da qui! Le elezioni sono passate. La maggioranza dei Palazzolesi ha ridato fiducia agli stessi Partiti e, in larga parte, alle stesse persone che, secondo noi, hanno mal amministrato negli ultimi anni portando la nostra città ad un totale isolamento nel contesto provinciale, devastando il territorio con un impressionante numero di costruzione inutili e dissestando le casse comunali con interventi su edifici comunali senza senso e interminabili, abbandonando invece totalmente la ordinaria manutenzione di strade ed edifici. I servizi pubblici, da quelli istituzionali a quelli scolastici e assistenziali, sono stati lasciati andare senza alcun progetto e affidati alla buona volontà e alla professionalità dei soli funzionari. Nel progetto amministrativo della nuova amministrazione appena insediata, al di là dei proclami del Sindaco annunciati e poi spesso subito smentiti, non vediamo alcuna novità. Ma la volontà degli elettori va rispettata e, noi, intendiamo farlo. Probabilmente negli scorsi anni noi non siamo stati abbastanza puntuali nelle nostre critiche; non siamo stati giudicati sufficientemente credibili nelle nostre proposte, o, forse non siamo stati capaci di comunicare le nostre ragioni. Ecco le ragioni di All’interno: Pagina La padania non esiste, o bestie 3 Gli “Extra” della scuola 4 A proposito di influenza 5 Palazzolo Brescia Roma solo andata 6 Proposte 4

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Ottobre 2009 Foglio informativo del circolo PD di Palazzolo sull'Oglio (BS)

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Mario Bertoli continua a pag 2

I PRIMI 100 GIORNI DELL’AMMINISTRAZIONE SALA IO LI HO VISTI COSI’…

Siamo molti a essere d’accordo! In fondo in fondo la pensa così ormai anche lo stesso Sindaco Sala: la nuova Amministrazione di Palazzolo non ha cominciato bene!

Già le elezioni avevano indicato in Sala il Sindaco con un risicato 50,4 % a fronte di uno centro-destra che nelle provinciali aveva avuto oltre il 65% dei consensi. Poi in questi primi tre mesi di Amministrazione il Sindaco non si è fatto mancare nessun incidente e, forse, anche parecchi accidenti.

Prima si è presentato al primo Consiglio Comunale mettendo in discussione la eleggibilità di un Consigliere eletto nelle fila proprio del suo partito. Tre consiglieri del PDL hanno abbandonato l’aula con le minoranze e il Sindaco si è ritrovato senza il numero legale per insediarsi. Ma chi doveva verificare la eleggibilità dei candidati consiglieri proposti ai cittadini nella lista elettorale di un candidato Sindaco se non lo stesso candidato Sindaco? E ancora, perché nel Consiglio Comunale, luogo istituzionale dove una maggioranza eletta dovrebbe discutere con le opposizioni la bontà o meno delle soluzioni che intende attuare per risolvere i problemi dell’intera collettività, si deve assistere allo spettacolo in diretta delle beghe interne ad un partito di maggioranza che non ha saputo risolvere le proprie questioni a casa sua, garantendo ai cittadini la governabilità che ha promesso in campagna elettorale? Alla fine le poltrone, prima offerte alle minoranze nel tentativo di eliminare le resistenze dei nuclei di potere all’interno del partito del Sindaco (e come tali prontamente da noi rifiutate), sono servite per abbonire i dissidenti e garantire una traballante stabilità alla giunta Sala.

Quindi, da quel momento, abbiamo cominciato ad avere un Sindaco preoccupato soprattutto di mostrarsi decisionista, privo di dubbi e di ogni

Mino Baitelli prosegue a pag2

E ricominciamo

da qui!Le elezioni sono passate. La maggioranza dei Palazzolesi ha ridato fiducia agli stessi Partiti e, in larga parte, alle stesse persone che, secondo noi, hanno mal amministrato negli ultimi anni portando la nostra città ad un totale isolamento nel contesto provinciale, devastando il territorio con un impressionante numero di costruzione inutili e dissestando le casse comunali con interventi su edifici comunali senza senso e interminabili, abbandonando invece totalmente la ordinaria manutenzione di strade ed edifici. I servizi pubblici, da quelli istituzionali a quelli scolastici e assistenziali, sono stati lasciati andare senza alcun progetto e affidati alla buona volontà e alla professionalità dei soli funzionari.Nel progetto amministrativo della nuova amministrazione appena insediata, al di là dei proclami del Sindaco annunciati e poi spesso subito smentiti, non vediamo alcuna novità.Ma la volontà degli elettori va rispettata e, noi, intendiamo farlo.Probabilmente negli scorsi anni noi non siamo stati abbastanza puntuali nelle nostre critiche; non siamo stati giudicati sufficientemente credibili nelle nostre proposte, o, forse non siamo stati capaci di comunicare le nostre ragioni.Ecco le ragioni di

All’interno:Pagina

La padania non esiste, o bestie 3Gli “Extra” della scuola 4A proposito di influenza 5Palazzolo Brescia Roma solo andata 6Proposte 4

tentennamento. Così, travestito da “Padre Padrone”, Alessandro Sala ha dovuto incassare in partenza le critiche sui cellulari che intendeva “regalare” a tutti i consiglieri, per una migliore facilità di comunicazione (anche questi prontamente da noi rifiutati).

Poche settimane dopo il Sindaco ha dovuto far revocare alcune delibere di Giunta assunte solo pochi giorni prima. Decisioni che la maggioranza si ostina a definire “marginali” (sic!!) come quella della segretaria personale del Sindaco, assunta senza concorso pubblico, con un impegno di 350.000 € in cinque anni per i cittadini palazzolesi.

Inoltre, in queste fasi iniziali, la maggioranza ha agito con un atteggiamento di totale chiusura verso le minoranze. La nostra azione come gruppo consigliare del PD è stata, così, quella di presentare proposte e mozioni di facile condivisione ed evidente necessità, come quella sugli interventi di recupero della Rocca Magna o quella volta a trovare una sede decorosa per l’Accademia Musicale cittadina diretta dal M.o Orizio. Il Sindaco ha espresso compiacimento per le proposte e nel contempo ha disposto che tutta la maggioranza bocciasse compatta con voto contrario le nostre proposte. Come a dire: “Siamo noi maggioranza, e quindi siamo noi che governiamo. Dalle minoranze non accettiamo né suggerimenti, né proposte condivisibili”.

L’avvio, tutto negativo, dell’Azione amministrativa della Giunta Sala ha culminato inoltre in una serie di decisioni prese nei riguardi della struttura amministrativa comunale che hanno creato non pochi malumori tra il personale.

Nel consiglio comunale di settembre, però, sembra che il Sindaco abbia mutato strategia. Che cosa significano gli accenni di trasparenza e le espressioni di condivisione con le minoranze? Forse cerca di recuperare un’immagine meno dispotica e negativa? Rientra in quest’ottica anche la decisione di incaricare un nuovo Segretario Comunale di sua piena fiducia?

Le avvisaglie di rottura, a causa dei difficili equilibrismi che il Sindaco Sala tiene vivi nella maggioranza sin dall’inizio, sono sempre dietro l’angolo, tanto che l’ultima Conferenza dei Capigruppo consiliari è saltata a causa dell’assenza di Lega e PdL. L’attuale oggetto del contendere pare siano presunti abusi nella lottizzazione della zona ex-Marzoli, ma la questione potrebbe essere più profonda e riguardare gli assetti di potere all’interno del PdL palazzolese.

Non ci resta che stare a vedere, mentre continuiamo il nostro lavoro. Speriamo solo che il teatrino a cui abbiamo assistito già nella passata legislatura non si ripeta anche ora. Palazzolo ed i Palazzolesi, nel frattempo, stanno sempre peggio ed hanno bisogno di ben altro che liti e schiamazzi.

Mino Baitelli

I primi 100 giorni di Sala (Prosegue da pag1)

questo notiziario che cerchiamo di rendere il più puntuale possibile. Informeremo ogni volta i Palazzolesi di quanto accade in Comune. Daremo le nostre valutazioni e spiegheremo le nostre posizioni su ogni scelta dell’Amministrazione.Parleremo di cose da fare ma anche di “Politica”, “alta Politica”, perché siamo convinti che senza “alta Politica” non ci può essere partecipazione e democrazia.Premettiamo in ogni caso che anche in questa legislatura noi ci impegneremo, così come abbiamo promesso e più volte ribadito durante la nostra campagna elettorale, a lavorare per gli interessi di Palazzolo e dei Palazzolesi.Noi saremo senza pregiudizi a favore e a fianco di tutti coloro, partiti, associazioni, cittadini che, nei fatti, in questa direzione si impegneranno.Saremo però altrettanto decisi nel contrastare lo sperpero dei soldi pubblici, nel combattere chi costruisce il consenso con le clientele e tutti coloro che fanno dell’amministrare la cosa pubblica un mestiere spesso senza adeguate competenze e, infine, chi interpreta l’incarico ricevuto come autorizzazione definitiva all’esercizio incondizionato del puro potere.Saremo decisamente contro ogni forma di discriminazione, saremo vicini e a favore dei più deboli, e chiederemo con forza che anche il Comune non sia spettatore ma vera parte attiva in questa grave situazione di crisi che sta investendo anche la nostra città.Il nostro partito, fra le minoranze presenti in Consiglio Comunale, ritiene di rappresentare l’unica vera opposizione a questa maggioranza che sta governando ormai da parecchi anni la nostra città e questo motivato e coerente alla nostra posizione del passato che non ci ha mai visto complici nelle scelte, di cui alcune scellerate, uno per tutti, il palatenda. Ma potremmo anche aggiungere alcune lottizzazioni approvate senza alcuna logica urbanistica, l’ex Italcementi, alcuni interventi su edifici pubblici, ecc.Per questo, guardiamo certamente con interesse ma, confessiamo, anche con un po’ di perplessità alle altre minoranze presenti in Consiglio Comunale, faticando a motivarci le vere finalità della loro attuale posizione dato che fino a pochi mesi fa hanno totalmente condiviso in forma e sostanza ogni scelta di questa maggioranza e, non ci risulta, che sul piano politico ci sia stata dissociazione.Vogliamo comunque stare a vedere se sui fatti concreti la loro

posizione sarà coerente e se quanto affermato in campagna elettorale si concretizzerà anche in conseguenze politiche.In ogni caso, ogni volta che le loro proposte saranno da noi giudicate utili alla città e ai Palazzolesi noi saremo al loro fianco, così come ci impegniamo a operare affinché sulle nostre proposte si apra innanzitutto con loro un confronto per ottenerne il consenso e l’appoggio.Noi restiamo convinti che questo Sindaco a tempo parziale e questi amministratori siano inadeguati a risolvere i pesanti problemi della nostra città e che solo un forte impegno e mobilitazione di tutti coloro che condividono questa valutazione possa cambiare le cose e almeno ridurre i danni.Noi amiamo veramente questa città e per questo siamo convinti che il nostro impegno non solo sia doveroso ma anche indispensabile.

Mario Bertoli

E ricominciamo da qui! (Prosegue da pag1)

Qualcuno si chiederà cosa vuole significare questo titolo, da dove viene e dove vuole arrivare.Sarebbe facile infatti ribadire che la ‘padania’ esiste eccome, è un termine che ritroviamo nelle carte e mappe geografiche, cartacee e virtuali (si pensi alla pianura padana); viene anche impiegato per individuare in certi periodi storici vicende di aggregazioni e occupazioni (nel 1976 la repubblica cispadana, poi transpadana e cisalpina, in un coacervo di città e ducati come Modena, Reggio, Bologna,Ferrara ed altre ancora); è persino diventato un modo di dire riferito a condizioni meteorologiche (nebbia in val padana).E allora come si fa a dire che non esiste?Vediamolo.Non esiste la padania se ad essa si vuole fare corrispondere una precisa identità, la realtà di un unico popolo accomunato da lingua, tradizioni e costumi, come qualcuno sembra rivendicare, cercando di costruire tutto un apparato simbolico (di giornali, di radio, di riti, adesso perfino di film in dialetto o l’elezione delle miss), provando in tutti i modi a dare dignità storica e consistenza culturale a ciò che in realtà non c’è. Gira in internet un bellissimo spot di Fabio Volo che mostra sequenze del famoso film ‘Braveheart’ di Mel Gibson in cui con ironico doppiaggio e sovrapposizioni si prende in giro l’idea che i padani pretendano di essere come il popolo scozzese.Sappiamo tutti che non è così, che dire padania non è ...come dire Scozia o Galles o Catalogna o altre entità analoghe e fa venir da ridere pensare al dio po, alle segreterie telefoniche di alcuni comuni in dialetto padano, alla realizzazione di film su supposti eroi (o eroine, ma allora si dovrebbe dire supposte, con evidente allusione irrisoria) della padania.Un conto è valorizzare (come è giusto e va fatto) storie e patrimoni locali, sedimentati in generazioni e linguaggi (si pensi alla pluralità e varietà dei dialetti e all’impossibilità di fonderli, senza snaturarli e negarli), così come recuperare importanti tradizioni e memorie; un conto è sentirsi orgogliosi e consapevoli (come è auspicabile) della ricchezza delle proprie origini e dei valori del proprio contesto territoriale; altra cosa è il tentativo di far passare un’etichetta che impone una pretesa identità e ricostruisce fantasiosamente ipotesi di appartenenza e di confine (lo stato padano).Confondere le due cose e negare la loro differenza significa mascherare un’operazione che nient’altro è se non una modalità studiata e (ahimè) già vista di affermazione e sfruttamento di potere. Pensiamo all’apparato e all’ armamentario politico ed istituzionale astutamente messo in piedi per sfruttare risorse economiche, umane, mediatiche

(garantite da leggi elettorali inique e strumentali), per consolidare e conquistare fette e rendite di posizione.Dunque, in questo senso davvero la padania non esiste, o bestie. Questa frase riprende una nota battuta dell’astronomo Paneroni, bresciano, ma con trascorsi bergamaschi (in gioventù entrò nel seminario di Bergamo), vissuto tra fine ‘800 e prima metà del ‘900, di professione pasticcere e gelataio ambulante: siccome l’ombra ‘gira’ e quando vendeva i gelati gli toccava rincorrerla perché non si liquefacessero, formulò il suo celebre motto ‘la terra non gira, o bestie!’, che per trent’anni propagandò nelle fiere, nei mercati, nelle piazze, nei teatri, nelle scuole, nei congressi scientifici, subendo umiliazioni morali e fisiche, come la carcerazione. Ovviamente si poteva discutere nel merito della sua frase, divenuta famosa, ma il suo era un impegno e una battaglia contro l’astronomia ufficiale, che esprimeva un potere con modalità subdole e paludate, che spesso coprivano ingiustizie e strumentalizzazioni contro il bene comune. Il suo grido colpiva non per il contenuto, ma per la forza e la tensione morale con cui si oppose contro l’arroganza di chi deteneva ruoli di comando e governo. ‘La padania non esiste, o bestie’, significa allora ribadire che si può ed è bello parlare, scrivere e cantare (come ad esempio fa il valtriumplino Cinelli) il dialetto sentendosi profondamente legati alla propria terra e convintamene italiani ed europei come appartenenza civica ed istituzionale; che valori e tradizioni locali sono un patrimonio di ricchezza la cui valorizzazione richiede ben altri modi che lo scrivere i nomi dei paesi in dialetto o cercando di coniare una neolingua padana che scimmiotta e penalizza le varie peculiarità locali (i dialetti sono belli perché vari e diversi); che occorre lavorare per estirpare modalità strumentali, opportunistiche e spregiudicate di interpretare il potere, la politica e le sue espressioni partitiche; che bisogna denunciare soprusi e contraddizioni come quella (solo per citarne una) che vede da un lato schierati tutti a dire che bisogna abbattere i costi e ridurre il numero di enti e province inutili e dall’altro i pochi furbi (nei soliti posti di governo) a richiedere l’istituzione di nuove province e consorzi, dove ovviamente distribuire posti e prebende (alla faccia di roma ladrona, per tacere dei soldi concessi da alcuni parlamentari sedicenti nordisti al comune di Catania per mero calcolo e tornaconto elettoralistico).La padania non esiste, o bestie.

Beppe Scaratti

La padania non esiste, o bestie!

Tutti i mercoledì dalle ore 20.45 alle ore 22.00 presso il circolo PD

(Lungo Oglio C. Battisti)

saranno presenti i nostri consiglieri comunali per ascoltare segnalazioni, richieste e

suggerimenti dei cittadini

Primarie del 25 ottobreDove si vota:

Circolo PD Lungo Oglio Cesare Battisti Camera del lavoro Via Salnitro 2

Gazebo Piazza Indipendenza S.Pancrazio

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Gli “Extra” della scuolaE’ a tutti evidente che sia in atto una crisi della scuola, della stessa idea di scuola nella quale gli elementi di mancanza di qualità, di inefficienza, di inadeguatezza dei risultati siano contemporaneamente causa ed effetto della sua crisi: la scuola è in crisi perchè non funziona, ma non funziona, almeno in parte, perchè è in crisi.Mi pare che fin’ora le decisioni prese dal governo siano sostanzialmente marginali ed incapaci di affrontare i suoi gravi problemi; troppo complessa la faccenda per essere anche solo riassunta nei suoi aspetti più salienti e controversi, proverò a soffermarmi su uno solo. Proviamo a vedere da vicino la parola crisi. Essa proviene dal greco “krisis” e si traduce con: scelta, decisione.Vista così sembra meno drammatica, in fondo siamo di fronte ad una scelta, dobbiamo prendere una decisione, e niente ci spinge a prendere delle decisioni più velocemente dell’urgenza espressa dalla realtà.La realtà è nei numeri: nelle nostre scuole, intendo quelle di Palazzolo, abbiamo alla data del 23 settembre la bellezza di 100 ragazzi di cittadinanza estera nella scuola media su un totale di 530 e 103 bambini nelle elementari su 430.Questi numeri ci dicono che mentre si ciancia di grembiulini, voto di condotta e maestri unici, questi ragazzi sono già presenti in carne ossa e brufoli, essi ci chiedono di essere formati ed educati per entrare a pieno titolo nella società italiana.Ora secondo me dare una risposta a questi ragazzi ci permetterà di risolvere una serie di problemi che ci affliggono e che si possono riassumere nell’incertezza del futuro economico, sociale e ambientale.Per il nostro futuro economico, investire

nell’educazione serve a capitalizzare anche le conoscenze diverse che i ragazzi stranieri ci portano e che ci serviranno a interpretare meglio un mondo inevitabilmente sempre più complesso.Per il nostro futuro sociale l’integrazione culturale, e con essa linguistica, li renderà capaci di comunicare e perciò di seguire le nostre regole e farci conoscere le loro, sconfiggendo la paura vera e quella strumentale del diverso e dello sconosciuto che oggi accompagna le nostre esistenze. Per il nostro futuro ambientale essi saranno i nostri cittadini educati alla consapevolezza di un nuovo modo di vivere, dove passare dall’economia dissipativa a quella conservativa sarà più facile e senza lamenti nostalgici.Non vi sembrano tre buoni motivi per renderli subito cittadini italiani? Cristina Tubini

Questa rubrica nasce con l’obbiettivo di offrire al dibattito locale alcune delle proposte del PD Palazzolo, anche su temi di quotidiana amministrazione, che vogliono però dare il segno di una forza politica che non si limita alla pur importante funzione di controllo e di opposizione, ma che è pronta ad essere una credibile alternativa di governo. Una delle idee forza che ha informato il nostro programma elettorale è la trasparenza assoluta che deve caratterizzare l’azione dell’esecutivo locale, e questo è anche il principio alla base della nostra prima iniziativa: invitiamo la maggioranza in carica ad attivare, in tempi rapidi, un Albo Pretorio elettronico, cioè a mettere a disposizione sul sito istituzionale del Comune un’area per la consultazione di tutti i principali atti dell’Amministrazione, in modo che i cittadini possano attingere in maniera semplice e diretta alle informazioni e ai provvedimenti che li riguardano, così da farsi un’opinione chiara sulle scelte e le responsabilità di chi li governa, ma anche sulla capacità di contrasto della minoranza.Ad oggi dal web-site comunale si possono scaricare solo pochi marginali documenti e l’aggiornamento delle risorse è saltuario e spesso incompleto, non parliamo poi della fruibilità dell’Albo Pretorio “fisico”: l’affissione

caotica delle delibere, esposte una sopra l’altra, rende impresa ardua anche solo decifrare l’oggetto degli atti.Se persino per i consiglieri comunali l’accesso agli atti è possibile solo attraverso una procedura farraginosa, figuriamoci chissà quali peripezie burocratiche dovrebbe affrontare lo sciagurato Palazzolese che volesse verificare, con una copia del bilancio municipale alla mano, se l’Amministrazione è veramente così indebitata come si dice? Invece come sarebbe più civile se il cittadino potesse accertare direttamente se un consigliere ha votato a favore o contro un determinato provvedimento, consultando con i propri occhi il verbale del consiglio comunale, piuttosto che limitandosi alla lettura di uno stringato e non esaustivo resoconto giornalistico. In questi mesi abbiamo cercato, attraverso il sito del circolo, di colmare questo vuoto informativo rendendo disponibile online tutta la documentazione in nostro possesso, adesso interromperemmo volentieri questa supplenza, lieti di vedere accolto il nostro suggerimento e soddisfatti di aver contribuito ad una Palazzolo un po’ più democratica.

A cura di Diego Chiari

Proposte

Vi ricordate cosa ci dicevano i giornali e le televisioni qualche tempo fa? Ci dicevano che presto ci saremmo ammalati tutti gravemente, che un nuovo virus influenzale sarebbe arrivato dall’ostile Est con le migrazioni degli uccelli e ci avrebbe decimato. Poi durante gli ultimi mesi, mentre i giornali hanno continuato ad annunciare il panico per l’arrivo imminente del disastro sulle ali della nuova pandemia “suina” proveniente dall’amico Ovest, tutti i casi di influenza registrati sono stati estremamente benigni e anche da noi come in tutta la Lombardia e l’Italia il loro numero non ha mai superato i consueti livelli basali, registrati ogni anno durante la stagione più calda.

Oggi possiamo dire che la classica epidemia stagionale di influenza è attesa nei nostri territori, come sempre, quest’inverno con inizio verso la fine delle festività di fine anno e con un picco massimo atteso verso la fine di gennaio o l’inizio di febbraio. Le autorità sanitarie infatti hanno potuto verificare che l’andamento dell’influenza, nei paesi dove si è appena conclusa la stagione fredda, ha fatto registrare epidemie poco estese, sostenute in larga parte dal nuovo virus pandemico messicano, con casi in larghissima misura di natura assolutamente benigna. Il nuovo virus, inoltre, non ha colpito, come al solito, le persone più anziane con età superiori ai 65 anni, ma ha colpito, invece, bambini, giovani ed adulti, senza, però, causare complicazioni gravi se non raramente e sempre nei soggetti più indifesi all’azione del virus a causa di malattie già presenti.

Il vaccino contro il nuovo virus pandemico A/H1N1 di origine messicana è in preparazione e sarà distribuito non dalle farmacie ma esclusivamente dalle ASL a partire dal mese di novembre. Questo vaccino non sarà riservato agli anziani ma alle categorie di persone già da tempo definite come prioritarie dal Ministero della Salute e dalla Sanità Regionale in base

al loro ruolo strategico nel garantire i servizi essenziali ed alla loro fragilità dovuta alla esistenza di particolari malattie. In misura minore sono, però, ancora circolanti anche i virus stagionali classici che, per quest’anno, sono quasi del tutto simili ai ceppi virali dello scorso anno. Il vaccino contro i ceppi stagionali classici del virus influenzale è già disponibile ed è consigliato, da subito, solo alle persone con più di 65 anni che grazie a questo vaccino possono mantenere la loro protezione risvegliando la memoria immunitaria acquisita gli scorsi anni.

Se la sorveglianza dell’andamento delle epidemie di influenza dovesse poi dimostrare nei prossimi mesi una reale diffusione anche dei virus influenzali stagionali classici, oltre a quello pandemico già presente, la vaccinazione contro i ceppi classici verrà estesa anche ai soggetti giovani ed adulti affetti da patologie croniche. Non è, invece, prevista la somministrazione del vaccino contro il nuovo virus pandemico alle persone anziane che come si ricordava non sono bersaglio del nuovo virus.

Per finire non dobbiamo dimenticare che le banali misure di protezione personale si sono dimostrate realmente capaci di ridurre la trasmissione di tutti i virus influenzali compreso quello nuovo messicano. E’ per questo che, per prevenire ogni influenza, “classica” o “nuova” che sia, gli esperti ci invitano a lavarci spesso le mani, a coprirci il naso e la bocca con fazzoletti di carta quando dobbiamo starnutire o tossire, a rimanere a casa nostra quando abbiamo febbre e sintomi respiratori, e se per forza dobbiamo uscire per andare in un ambulatorio o in ospedale ad usare le mascherine di carta, quelle cosiddette ”chirurgiche” che servono ai medici per non “sporcare” le superfici sterili ed a noi possono servire a non contagiare gli altri quando siamo “influenzati”.

A PROPOSITO DI INFLUENZA(ASPETTANDO LA PANDEmIA chE SEmbRA NON vOLER ARRIvARE)

Mino Baitelli

Quando m’è stato chiesto di scrivere “due parole” su cosa mi aspettassi dal congresso nazionale del PD dell’11 ottobre ’09 ammetto di essermi trovato in una difficoltà tale che m’ha indotto a girare la domanda in “Cosa manca al PD?”Per rispondere a questo quesito, che rappresenta il punto focale per essere davvero un’alternativa di governo, sono dovuto tornare indietro ai tempi delle mie prime presenze al circolo di Palazzolo. Quando mi sono presentato, ero alla ricerca di un partito riformista che volesse anticipare i cambiamenti invece di mettere solo una pezza sui problemi attuali, un partito che, come ha detto Franceschini a Botticino, non pensa alle prossime elezioni ma alle prossime generazioni. A Palazzolo ho trovato un circolo che s’è legato a doppio filo con i giovani: da una parte offre ai giovani le esperienze e le competenze dei propri uomini migliori, ma dall’altra trae linfa vitale e voglia di fare dal nostro entusiasmo, e sperimenta anche i nuovi canali comunicativi dei giovani. Grazie a queste premesse e alle eccezionali persone che lo frequentano, il nostro circolo è uno dei più attivi e dinamici della provincia, vanta 106 tesserati, 4 consiglieri a disposizione dei cittadini ogni settimana e gruppi di lavoro permanenti che lavorano su importanti tematiche.Questo attivismo è stato notato anche dalla sezione provinciale di Brescia, che ha deciso di premiarci inserendo tra i dodici delegati bresciani per il congresso di Roma un nostro tesserato.Ma se il circolo di Palazzolo è così frizzante, perché non è stato in grado di vincere le scorse elezioni comunali? Cosa ha frenato la nostra corsa?

Partendo dal presupposto che a Roma siamo l’unica opposizione credibile e propositiva, perché non fondata sull’antiberlusconismo ma eretta su valori civili, siamo investiti di una grande responsabilità di fronte alla Nazione. Questa responsabilità spesso viene delusa da dichiarazioni o situazioni ambigue facilmente evitabili. Un esempio su tutti sono le assenze durante la votazione riguardante lo scudo fiscale. Non voglio fare fanta-politica affermando che avremmo potuto impedire l’entrata in vigore della norma, perché con una maggioranza di oltre 100 seggi sarebbe bastata una telefonata per fare arrivare in

aula tutti i parlamentari di maggioranza necessari per la sua approvazione ma questi fatti ci screditano di fronte ai nostri stessi elettori, deludendoli e vanificando in pochi istanti mesi di duro lavoro fatto dai circoli sul territorio a contatto con la gente.A Roma mi aspetto e PRETENDO che si gettino le basi per risolvere queste questioni che limitano l’enorme potenziale del Partito Democratico a tutti i livelli. Ovviamente la soluzione deve tenere conto di quello che il siamo: una grande parte della società al cui interno sono presenti sensibilità diverse che concorrono tutte ad analizzare e risolvere questioni anche complicati che devono essere studiate in modo trasversale per offrire una sola soluzione. E’ quindi impensabile una soluzione tipo PDL, dove individui inquadrati come soldatini ripetono a memoria la posizione loro partito, ovvero del loro leader. Domenica dovremo quindi rincominciare a parlare di politica, a parlare di lavoro, scuola, diritti civili, energia, sicurezza e tante altre cose, esprimendo le nostre ragioni per ritrovare una ferma posizione sulle tematiche.Le tre mozioni sono concordi sui temi che ci caratterizzano ma spero comunque in un confronto duro e civile che non lasci questioni pendenti.Da parte mia auguro buon lavoro al nuovo segretario, chiunque esso sia, ma pur ricordando che per me Franceschini è il candidato migliore continueremo tutti a impegnare il nostro tempo libero con lo stesso entusiasmo di ora.

Enrico Accascina

Palazzolo-Brescia-Roma solo andataLa marcia in più che manca ai circoli