LA VOCE DEMOCRATICA

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Chissà quanti bambini avran- no pronunciato questa frase nelle scorse settimane. E non si trattava certamente dei soliti capricci alimentari: que- sta volta i bambini avevano proprio ragione. Hanno fatto bene a rifiutarsi di mangiare “cibi” che le proprie madri non avrebbero mai comprato e mai servito a tavola. Mi riferisco al Pangasio, pesce allevato nel fiume Mekong (il più inquinato del mondo), al prosciutto cotto con i nitriti, cioè additivi sintetici respon- sabili di danni ai reni e alla muscolatura; per continuare con i bastoncini surgelati senza specificazione del tipo di pesce, oppure le merendi- ne confezionate senza mar- ca, codice a barre e data di scadenza o, per finire in bel- lezza, la frutta non lavata. Dopo l’allarme lanciato dai genitori e dalle insegnati, i consiglieri di centro-sinistra, al contrario della giunta co- munale che probabilmente ha ritenuto più importante la questione economica metten- do in secondo piano la salute dei bambini, si sono subito mobilitati andando a control- lare di persona la qualità del servizio di refezione e hanno voluto fare chiarezza sulla questione facendo convocare un apposito consiglio comu- nale. Dopo la fase di denun- cia, i consiglieri comunali di centro-sinistra, senza mai trascurare i rapporti con i cittadini indignati e nello stes- so tempo preoccupati per la salute dei propri bambini, sono passati alla fase propo- sitiva. Infatti, hanno presenta- to in Consiglio Comunale due mozioni che sono state poi approvate all’unanimità. La prima prevede l’istituzione di una commissione di control- lo, formata da genitori e inse- gnanti, che ha il compito di controllare quotidianamente gli alimenti somministrati ai bambini che usufruiscono del servizio di mensa scolastica. La seconda proposta preve- de l’istituzione di una com- missione di indagine, formata da alcuni Consiglieri Comu- nali, per verificare l’iter bu- rocratico che ha determina- to la vicenda e di accertare se vi siano delle manchevo- lezze. Infine, il Consiglio Comunale, accertando tutta una serie di infrazioni com- messe dalla ditta che gesti- sce il servizio di mensa sco- lastica, ha impegnato la Giunta a revocare tale servi- zio alla ditta appaltatrice. Adesso, fallito il tentativo della Giunta Costantino di accusare come al solito l’opposizione di strumenta- lizzazione politica, i genitori e le insegnanti ringraziano i Consiglieri di centro-sinistra per il lavoro svolto e per i risultati raggiunti. Alla fine ha avuto la meglio un mo- dello di opposizione che ha saputo coniugare la fase di denuncia politica a quella di proposta. Giovanni Ruberto Mamma, non voglio pranzare alla mensa scolastica! La voce democratica Editoriale Il 27 e il 28 agosto 2010, presso il loggiato Sant ’ Agostino, ha avuto luogo la 1° edizio- ne della “Festa Democratica ” organizzata dai Giovani Democratici con la collaborazio- ne di alcuni esponenti del P.D. Durante la festa si sono alternati momenti di riflessione politica, con dialoghi, confronti e dibattiti sui problemi che affliggono la nostra società e momenti di divertimento, con le vignette di Vauro e con i gruppi musicali che hanno allietato le due serate della festa: “I figli dell ’ Officina ” e i “Siculablask ” . Scuola, università e lavoro al centro dei dibattiti, dove sono intervenuti : Luca Spataro ( s egretario Provinciale del P.D. di Cata- nia ) , Giuseppe Vetriolo (segretario Provin- ciale dei Giovani Democratici di Enna ), Giulio Ciccia ( Giovane Democratico Cata- nia ) , il compaesano Simone Amata ( S egretario dei Giovani Democratici di Troina ) e, in comizio, l ’ On. Mattarella, il consigliere provinciale Musumeci e il consi- gliere comunale Venezia che hanno parlato rispettivam ente del fallimento politico della destra a livello nazionale, provinciale e locale. L ’ 11 dicembre 2010 il nostro gruppo insie- me a rappresentanti del PD,si è recato a Roma, per partecipare alla manifestazione nazionale del Partito Democratico. Nel mese di novembre, noi giovani democra- tici, ci siamo costituiti come partito politico e, attraverso votazioni,sono stati eletti:Simone Amata (Segretario ) ,Presidente ( Cristian Pagana ) Tesoriere (Marco Dispinzeri ). Tante sono le iniziative che ci siamo preposti per l ’ anno in corso, una delle più importanti è sicuramente la scuola di formazione politi- ca, che consiste, in delle lezioni, presiedute da persone competenti in materia, con il fine di promuovere la partecipazione alla vita politica dei giovani e far si che questi si facciano una propria idea politica. Per noi giovani, novizi in politica, sono state delle occasioni di crescita, di riflessione, lavoro di gruppo e molto divertimento tanto da essere considerate un motivo d ’ orgoglio e di spinta per le future attività dei Giovani Democratici. Baudo Angelo e Mare Paolo Giovani Democratici: Simone Amata ( Segretario ) Giovanni Ruberto ( Vice Segretario ) Marco Dispinzeri ( Tesoriere ) Cristian Pagana ( Presidente di Assemblea ) Mariagrazia Cantale e Veronica Compagnone ( Entrambe Vice Presidente di As- semblea ). Per info potete contattarci su questa email : [email protected] oppure sulla pa- gina di facebook “ giovani democratici troina “. Numero 2 marzo 2011

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Leggi on-line il periodico di informazione politica a cura dei Giovani Democratici di Troina.

Transcript of LA VOCE DEMOCRATICA

Chissà quanti bambini avran-

no pronunciato questa frase

nelle scorse settimane. E non

si trattava certamente dei

soliti capricci alimentari: que-

sta volta i bambini avevano

proprio ragione. Hanno fatto

bene a rifiutarsi di mangiare

“cibi” che le proprie madri

non avrebbero mai comprato

e mai servito a tavola. Mi

riferisco al Pangasio, pesce

allevato nel fiume Mekong (il

più inquinato del mondo), al

prosciutto cotto con i nitriti,

cioè additivi sintetici respon-

sabili di danni ai reni e alla

muscolatura; per continuare

con i bastoncini surgelati

senza specificazione del tipo

di pesce, oppure le merendi-

ne confezionate senza mar-

ca, codice a barre e data di

scadenza o, per finire in bel-

lezza, la frutta non lavata.

Dopo l’allarme lanciato dai

genitori e dalle insegnati, i

consiglieri di centro-sinistra,

al contrario della giunta co-

munale che probabilmente

ha ritenuto più importante la

questione economica metten-

do in secondo piano la salute

dei bambini, si sono subito

mobilitati andando a control-

lare di persona la qualità del

servizio di refezione e hanno

voluto fare chiarezza sulla

questione facendo convocare

un apposito consiglio comu-

nale. Dopo la fase di denun-

cia, i consiglieri comunali di

centro-sinistra, senza mai

trascurare i rapporti con i

cittadini indignati e nello stes-

so tempo preoccupati per la

salute dei propri bambini,

sono passati alla fase propo-

sitiva. Infatti, hanno presenta-

to in Consiglio Comunale due

mozioni che sono state poi

approvate all’unanimità. La

prima prevede l’istituzione di

una commissione di control-

lo, formata da genitori e inse-

gnanti, che ha il compito di

controllare quotidianamente

gli alimenti somministrati ai

bambini che usufruiscono del

servizio di mensa scolastica.

La seconda proposta preve-

de l’istituzione di una com-

missione di indagine, formata

da alcuni Consiglieri Comu-

nali, per verificare l’iter bu-

rocratico che ha determina-

to la vicenda e di accertare

se vi siano delle manchevo-

lezze. Infine, il Consiglio

Comunale, accertando tutta

una serie di infrazioni com-

messe dalla ditta che gesti-

sce il servizio di mensa sco-

lastica, ha impegnato la

Giunta a revocare tale servi-

zio alla ditta appaltatrice.

Adesso, fallito il tentativo

della Giunta Costantino di

accusare come al solito

l’opposizione di strumenta-

lizzazione politica, i genitori

e le insegnanti ringraziano i

Consiglieri di centro-sinistra

per il lavoro svolto e per i

risultati raggiunti. Alla fine

ha avuto la meglio un mo-

dello di opposizione che ha

saputo coniugare la fase di

denuncia politica a quella di

proposta.

Giovanni Ruberto

Mamma, non voglio pranzare alla mensa

scolastica!

La voce democratica

Editoriale

Il 27 e il 28 agosto 2010, presso il loggiato

Sant ’ Agostino, ha avuto luogo la 1° edizio-

ne della “Festa Democratica ” organizzata

dai Giovani Democratici con la collaborazio-

ne di alcuni esponenti del P.D.

Durante la festa si sono alternati momenti di

riflessione politica, con dialoghi, confronti e

dibattiti sui problemi che affliggono la nostra

società e momenti di divertimento, con le

vignette di Vauro e con i gruppi musicali che

hanno allietato le due serate della festa: “ I

figli dell ’ Officina ” e i “Siculablask ” .

Scuola, università e lavoro al centro dei

dibattiti, dove sono intervenuti : Luca Spataro

( s egretario Provinciale del P.D. di Cata-

nia ) , Giuseppe Vetriolo (segretario Provin-

ciale dei Giovani Democratici di Enna ),

Giulio Ciccia ( Giovane Democratico Cata-

nia ) , il compaesano Simone Amata

( S egretario dei Giovani Democratici di

Troina ) e, in comizio, l ’ On. Mattarella, il

consigliere provinciale Musumeci e il consi-

gliere comunale Venezia che hanno parlato

rispettivam ente del fallimento politico della

destra a livello nazionale, provinciale e

locale.

L ’ 11 dicembre 2010 il nostro gruppo insie-

me a rappresentanti del PD,si è recato a

Roma, per partecipare alla manifestazione

nazionale del Partito Democratico.

Nel mese di novembre, noi giovani democra-

tici, ci siamo costituiti come partito politico e,

attraverso votazioni,sono stati eletti:Simone

Amata (Segretario ) ,Presidente ( Cristian

Pagana ) Tesoriere (Marco Dispinzeri ) .

Tante sono le iniziative che ci siamo preposti

per l ’ anno in corso, una delle più importanti

è sicuramente la scuola di formazione politi-

ca, che consiste, in delle lezioni, presiedute

da persone competenti in materia, con il fine

di promuovere la partecipazione alla vita

politica dei giovani e far si che questi si

facciano una propria idea politica.

Per noi giovani, novizi in politica, sono state

delle occasioni di crescita, di riflessione,

lavoro di gruppo e molto divertimento tanto

da essere considerate un motivo d ’ orgoglio

e di spinta per le future attività dei Giovani

Democratici.

Baudo Angelo e Mare Paolo

Giovani Democratici:

Simone Amata ( Segretario )

Giovanni Ruberto ( Vice Segretario )

Marco Dispinzeri ( Tesoriere )

Cristian Pagana ( Presidente di Assemblea )

Mariagrazia Cantale e Veronica Compagnone ( Entrambe Vice Presidente di As-

semblea ).

Per info potete contattarci su questa email : [email protected] oppure sulla pa-

gina di facebook “ giovani democratici troina “.

Numero 2 marzo 2011

Giovani Democratici : Buongiorno dottore ! Innanzi tutto, grazie per la

sua gentile disponibilità.

Dr. Musumeci : Buongiorno a voi ragaz-zi! Sono io a ringraziarvi ! Mi fa davvero molto piacere vedere dei ragazzi inte-

ressati alla politica come voi.

Giovani Democratici: Grazie! Noi Giovani Democratici avremmo il piacere di porle alcune domande riguardo importanti tematiche poli-tiche e sociali della nostra provin-

cia .

Dr. Musumeci : Bene ! Sono Prontissi-

mo…

Giovani Democratici : Più di due anni sono ormai passati dalle ele-zioni provinciali. Cosa pensa dell’ operato della giunta Monaco? Quali sono i lati positivi e negativi della

sua amministrazione?

Dr. Musumeci : Beh… direi che i lati positivi sono praticamente inesistenti; ci tengo a precisare che la giunta Monaco non è riuscita a portare a termine un solo punto del programma presentato agli elettori. Gli effetti del suo operato possono essere definiti devastanti; ciò è sicuramente dovuto ad una numerosa presenza di inetti a capo della nostra provincia. La giunta Monaco è stata, ahimé , capace di far sottrarre alla pro-vincia di Enna milioni e milioni di Euro dal governo centrale non solo, non po-nendo la ben che minima resistenza ma, addirittura , accettando supinamente tali manovre! Preme ricordare a tutti il caso della scala mobile di Enna; il Governo Regionale ha cancellato del tutto un fi-nanziamento di 30 milioni di Euro per tale progetto senza che attualmente si sappia quale destinazione abbiano preso questi fondi. Appare evidente come la mancata presa di posizione da parte dell’ amministrazione provinciale costituisca

un fallimento per la stessa.

Giovani Democratici : Dato che l’ am-ministrazione Monaco ha deluso le aspettative dell’ elettorato ( anche quello di centrodestra ), il Partito De-

mocratico quali alternative propone ?

Dr. Musumeci : Rispondere a questa

domanda è un po’ difficile ! Credo sia il caso di fare autocritica. Il P.D. sta attra-versando un periodo di crisi che vede la “spaccatura” del partito in due linee di-vergenti; ahimé questa condizione fa si che gli scenari politici attuali non siano

tra i più rosei.

Giovani Democratici: Da anni se ne parla, molte sono le amministrazio-ni provinciali che hanno posto la loro attenzione a riguardo ma, la questione viabilità rimane un can-cro oppure un peso opprimente non un cancro opprimente per la nostra provincia! Cosa ne pensa a propo-sito? Come si sta muovendo in con-siglio per far fronte a tale mancan-

za?

Dr. Musumeci : Sicuramente la questio-ne viabilità è una delle problematiche provinciali per le quali mi sono mag-giormente battuto. Ci sono state molte occasioni in cui il consiglio si é trovato a dover esprimere preferenza su quali fossero le arterie stradali da destinare ad una prioritaria opera di manutenzione ma, data l’ effettiva mancanza dei fondi necessari, l’ immobilismo sembra avere la meglio! Tempo addietro feci perso-nalmente un’ interpellanza al Presidente Monaco, con la quale chiedevo di prov-vedere alla manutenzione della strada Gagliano Castelferrato – Agira che, co-me tutti noi sappiamo, è quasi impratica-bile ! Alla mia richiesta il Presidente ha pensato bene di rispondere dicendomi che non si può procedere alla sistema-zione della strada perche non ci sono soldi !!! La mia domanda a questo punto è : “ A cosa serve un Presidente che non può provvedere alla viabilità della sua provinciale?” I soli fondi al momento stanziati per far fronte alle opere di ma-nutenzione dell’ intera viabilità provincia-le sono circa 50 mila euro; nello specifico 25 mila Euro andrebbero destinati alla zona nord ed i restanti 25 mila alla zona sud. E’ facile capire che l’ esiguità della somma non permetterà neanche l’ inizio dei lavori! Sono una miseria!!! L’ unica speranza che rimane è che, grazie all’ intervento dell’ On. Elio Galvagno, la Regione Sicilia possa sbloccare un fi-nanziamento pari a 10 milioni di Euro da destinare alla viabilità dell’ ennese. An-cora non c’è nulla di concreto, ma ci au-guriamo che gli sviluppi possano essere

dei migliori

Giovani Democratici: Al giorno d’ oggi è quasi unanime l’ idea dei cit-tadini che l’ A.T.O. Rifiuti sia coin-ciso solo con un aumento esagera-to delle bollette e del disservizio !!! L’ immondizia continua a rimanere di fatto nei cassonetti stracolmi o per strada senza essere rimossa. Come è possibile tutto questo ? Come pensa possa essere risolto il

problema ?

Dr. Musumeci : Il problema A.T.O. Ri-fiuti è alquanto intricato. Nonostante il centro destra,durante la campagna elet-torale, abbia fatto dell’ A.T.O. Rifiuti il suo cavallo di battaglia , promettendo di risolvere il disservizio e di porre fine alle assunzioni “facili”, la situazione è peg-giorata se non precipitata.Ciò si può spiegare come segue: essendo stata fatta , da parte del centro-destra, una campagna divulgativa che vedeva i citta-dini a non pagare la tassa sui rifiuti , i comuni si sono visti pervenire un ridottis-simo introito di fondi da destinare all’ A.T.O. ; quest’ ultimo, dato il mancato raggiungimento dei fondi pattuiti con i comuni per la gestione dallo smaltimento dei rifiuti , non fa altro che erogare un ridotto e scarso servizio. Secondo recen-ti dati, a pagare la tassa sui rifiuti. nella provincia di Enna è solamente il 27% dei

cittadini . Il dato è sconfortante!!!

Giovani Democratici : Questa era l’ ultima domanda Dr. Musumeci. La ringraziamo tanto di aver accettato questa intervista per il nostro gior-nalino. Ci auguriamo in futuro di poter discutere ancora con lei ri-guardo i temi politici e sociali della

nostra cara provincia. Arrivederla

Dr. Musumeci : Senz’ altro ragazzi, mi troverete sempre disponibile. È stato un

piacere ! Arrivederci a presto.

Cristian Pagana e

Marco Dispinzeri

“Arriva l’ eco dal consiglio…”

Intervista al Dr. Ninì Musumeci, consigliere provinciale

del Partito Democratico.

Pagina 2 La voce democratica

“Sono una pazza, una mezza pazza,

un’eccentrica. Ho abitudini dissolute;una

comunista raccontava, nel’45,che a

Rouen da giovane mi aveva vista ballare

nuda su due botti; ho praticato con assi-

duità tutti i vizi,la mia vita è un continuo

carnevale,ecc… con i tacchi bassi,i ca-

pelli tirati somiglio ad una patronessa, ad

un’istitutrice, ad un caposquadra dei

boyscout. Passo la mia esistenza tra i

libri o a tavolino, tutto cervello. Nulla

impedisce di conciliare i due tratti.

L’essenziale è presentarmi come anor-

male. Il fatto è che sono scrittrice: una

donna scrittrice non è una donna di casa

che non scrive ma qualcuno la cui intera

esistenza è condizionata dallo scrivere.

E’ una vita che ne vale un’altra: che ha i

suoi motivi, il suo ordine, i suoi fini, che

si possono giudicare stravaganti solo se

di essa non si capisce niente”.Simone de

Beavoir, scrittrice, filosofa e femminista

francese.

A distanza di pochi giorni dalla manife-

stazione del 12 febbraio che ha visto

scendere in piazza milioni di donne e a

poche ore dall’8 marzo sorge un dubbio:

sappiamo cosa festeggiare?

L'origine della Festa dell'8 Marzo risale

al 1908, quando un gruppo di operaie

dell’ industria tessile Cotton di New York

scioperò come forma di protesta contro

le terribili condizioni in cui si trovavano a

lavorare. Lo sciopero proseguì per diver-

se giornate ma fu proprio l'8 Marzo che

la proprietà dell'azienda bloccò le uscite

della fabbrica, impedendo alle operaie di

uscire dalla stessa.

Un incendio ferì mortalmente 129 ope-

raie, tra cui anche delle italiane, donne

che cercavano semplicemente di far

valere i propri diritti. Centinaia di donne

si sono battute nel corso della storia per

garantirsi una condizione sociale pari a

quella degli uomini, ma la strada è anco-

ra lunga. Tante hanno fatto la storia,

quali: Tina Anselmi, prima Ministra nella

storia italiana; Nilde Jotti, prima donna

presidente della camera; Lina Merlin,

prima donna ad essere eletta al senato e

ricordata per la chiusura dei bordelli con

lo scopo di

eliminare la

piaga della

prostituzione;

Indira Ghandi,

nominata

primo ministro

dell’India;

Margherita

Huck, astrofi-

sica e divulgatrice scientifica; Rita Levi

Montalcini, scienziata e senatrice italia-

na; Madre Teresa di Calcutta, premio

nobel per la pace; Rosa Luxem-

burg ,politica teorica socialista e rivolu-

zionaria tedesca; Virginia Woolf, scrittri-

ce saggista e attivista britannica. O an-

cora le “suffraggette” le quali chiedevano

che il diritto di voto fosse esteso anche

alle donne. Oggi nonostante

l’equivalenza dei titoli e delle competen-

ze, sussiste ancora una forte disparità

nell’attribuzione dei ruoli di responsabili-

tà e delle retribuzioni. La scelta degli iter

professionali e delle carriere é tutt’altro

che egualitaria; anche gli stessi partiti

politici disdegnano la parità non conce-

dendo

alle

candi-

date

donne

delle

cariche

eleggi-

bili. Insomma l’immagine del potere è

sempre in” giacca e cravatta”.

L’attenzione rivolta all’ascesa di

un’Angela Merkel o di una Emma Marce-

gaglia (presidente di Confindustria) o di

una Susanna Camusso ( segretario della

Cgil) rappresenta un’eccezione piuttosto

che una regola. La lotta per

l’uguaglianza ha trovato fondamento nel

pensiero delle donne e nelle azioni che

ne sono derivate, come strumento

d’innovazione della politica e della socie-

tà; la si potrebbe definire una” forza

d’urto” che è servita a rompere gli assetti

di potere consolidati. Oggi ci troviamo di

fronte ad una realtà invasa

dall’immagine della donna subrette, veli-

na, che pur di mostrare il proprio corpo

sarebbe disposta a…vendersi! Siamo

davvero sicure che è questa l’immagine

che vo-

gliamo

manda-

re? Cre-

diamo

davvero

di essere

all’altezza

della

grandi

donne

sopra

elencate?

Evidentemente siamo molto lontane dal

prototipo di donna che Simon Weil, An-

gela Cingolani o Hannah Arendt sogna-

vano! Il posto della donna appare del

tutto contraddittorio e aperto a molteplici

possibilità , perché i progressi raggiunti

nel corso di questi decenni restano in-

completi e fragili. Oggi più che di que-

stione femminile bisognerebbe parlare

del cambiamento della società sulla ba-

se delle risorse, dell’intelligenza e della

forza delle donne.

Veronica Compagnone

E Mariagrazia Cantale

“Siamo donne, oltre le gambe c’è di più”

La voce democratica Pagina 3

Il 17 marzo 1861 l'Italia smetteva di essere una penisola formata da diversi stati e gettava le basi per uno stato unitario. Dopo l'ap-provazione del Se-nato e della Camera

dei Deputati furono messi nero su bian-co le seguenti parole: Il Re Vittorio Ema-nuele II assume per sé e suoi Successo-ri il titolo di Re d'Italia. Ordiniamo che la presente, munita del Sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come

legge dello Stato.

Nonostante fosse stata proclamata l'uni-tà nazionale, quello che mancava all'Ita-lia era un assetto amministrativo, politi-co, ed economico unitario. La disparità economica tra Nord e Sud era ed è tutt'oggi profondissima e la "questione meridionale" era presente già da allora. I governi che si sono succeduti hanno accentuato questa spaccatura nel Pae-se. Infatti forti capitali liquidi passavano verso le casse dello Stato per poi essere

investiti in gran parte al centro-nord. Dunque il meridionalismo nasceva dal fatto che all'unificazione della patria non corrispondeva un'unificazione eco-nomica. Questo problema ancora oggi è presente in Italia e rappresenta la principale causa della poca crescita economica del Paese rispetto al resto d'Europa. In base a ciò sarebbe oppor-tuno parlare di un' Italia che va a tre velocità: una parte che riesce a mante-nere il passo con l'economia europea e mondiale, una parte che ha difficoltà a mantenere un confronto anche con paesi sotto-sviluppati e l'ultima che sarebbe una via di mezzo tra le due citate. Oggi ci ritroviamo a festeggiare il 150° anno dell'Unità d'Italia ma mi viene da chiedere quale Unità ? Nel nostro Paese, purtroppo, è ben eviden-te un'assenza di coscienza nazionale che viene evidenziata ed alimentata da ideali leghisti che si sono radicati in buona parte della mentalità del Nord Italia. Ideali che si traducono molte volte in disprezzo tra milanese e sicilia-no, veneto e calabrese, ecc. Come possiamo festeggiare i 150 anni di uni-tà nazionale se poi sentiamo in televi-sione che l'Italia finisce a Napoli, che il

sud è la vergogna del Paese, che i meri-dionali sono tutti mafiosi, che siamo mantenuti dallo Stato e potrei continuare all'infinito. Ben comprensibile è stata l'affermazione di Massimo D’Azeglio " Abbiamo fatto l'Italia, adesso dobbiamo fare gli italiani", perché rispecchia un problema ancora oggi attuale. Prima di essere siciliani, calabresi, romani, mila-nesi siamo prima di tutto "Italiani", accu-munati da bellezze artistiche invidiabili in tutto il mondo, da una cultura gastrono-mica imparagonabile con altri Paesi, siamo il popolo della pizza, il popolo di inventori, di costruttori ecc.. Un tempo eravamo noi i civilizzatori del mondo di cui Roma ne era la capitale. Negli ultimi anni le cose sono cambiate ( nel verso peggiore ), viviamo in uno Stato dove il diverso viene discriminato, dove persone muoiono con la nostra bandiera altre invece sognano di bruciarla, dove altri si credono meglio di altre e quindi possono fare cose che il normale cittadino non può, dove chi ruba fa carriera. Il 17 mar-zo è stata proclama festa nazionale, mi viene da chiedere cosa dobbiamo fe-steggiare?

Simone Amata

altro, termini com e "riconosce" e

"promuove" legati da sempre all'ambito

dei diritti inalienabili dell'uomo. Un'impor-

tante forma di contrappeso per le assem

blee di Roma è, comunque, già rappre-

sentato dalla presenza di regioni, come

quella siciliana, che, avendo avuto attri-

buito il valore di statuto speciale, godono

di una forte autonomia. Non per ultima,

la compresenza, in Regioni e Province,

di competenze legate a medesimi ambiti

quali istruzione professionale, assistenza

scolastica, enti culturali, caccia e pesca

in acque interne ed, infine, vie di comuni-

cazione non fa che convalidare l'inutilità

delle assemblee provinciali. Entra, quin-

di, qui in gioco il latinismo "Cui pro-

dest?" (a chi giova?) che mette a galla

gli interessi di coloro che vedono una

poltrona ben salariata nella presenza di

province come quella ennese. Ciò è

Quante volte abbiamo sentito e sentire-

mo esclamazioni del tipo: "Ho comprato

casa a Catania", "Vado a studiare a Ca-

tania" o ancora, "Passo la Domenica a

Catania, vieni?". Ciò è sicuramente sino-

nimo di un fenomeno privilegiato che

vede lo sguardo dei troinesi, così come

quello degli abitanti di molti centri dell'en-

nese, volgersi sempre verso l'Etna che,

da culla di una metropoli quale Catania,

domina un pò tutta la Sicilia Orientale.

Con i suoi 295 mila abitanti, che sfiorano

il milione se si prende in considerazione

anche l'agglomerato urbano periferico, la

città dell'elefante potrebbe, infatti, attri-

buirsi faci lmente l 'amministrazione

dell'est dell'isola lasciando i rimanenti

centri in mano a Palermo. Sorge allora

spontaneo il quesito: com'è possibile che

ciò non avvenga? L'articolo 5 della Costi-

tuzione favorisce, infatti, fortemente il

decentramento del potere usando, per

un'indubbia espressione della mentalità

italiana imperante che, tramite l'istituzio-

ne di enti con un'autorità così ristretta,

acuisce il peso dei rapporti interpersonali

in politica. Tale fenomeno non è, comun-

que, da addossare alle colpe ennesi in

quanto si colloca in un quadro più ampio

di decentramento che ha portato, negli

ultimi anni, alla costituzione di nuove

province quali quella monzese e le nu-

merose sorte immotivatamente in Sarde-

gna. La fioritura di quest'ultime non fa

che motivare forme di federalismo, non

ultimo quello fiscale in attuale fase di

discussione, che vanno contro le lungi-

miranti idee di federalismo europeo che

vorrebbero gli Stati Europei forti della

loro unione e lontani da decreti legge

condannabili come quelli berlusconiani.

Lorenzo Ruberto

L'Unità d'Italia?! Solo utopia!!!

Enna: servono ancora 9 province in Sicilia?

Pagina 4 La voce democratica