L’alimentazione naturale a - Fondazione LUVI Onlus · Forze coinvolte nell’alimentazione....

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L’alimentazione naturale a domicilio Dietista Anna Rita SABBATINI Coordinatore Unità Tecnica Dietisti

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L’alimentazione naturale a

domicilio

Dietista Anna Rita SABBATINI

Coordinatore Unità Tecnica Dietisti

Sana Alimentazione – definizioni

Alimentazione

assunzione per via orale degli alimenti e insieme

dei processi digestivi che si effettuano nella

bocca, nello stomaco, nell’intestino allo scopo di

trasformare gli alimento in principi nutritivi o

nutrienti

Nutrizione

insieme dei processi di assorbimento intestinale

dei principi nutritivi, la loro assimilazione e

utilizzazione da parte delle cellule organiche

attraverso le varie fasi metaboliche

Acqua 65%

Proteine 16%

Lipidi 13%

Sali minerali 5%Glucidi 1%

Vitamine tracce

Composizione corporea

• Proteine o

protidi

• Grassi o lipidi

• Carboidrati o

glucidi

• Vitamine

• Sali minerali

• Acqua

• Proteine o protidi

• Grassi o lipidi

• Carboidrati o glucidi

• Vitamine

• Sali minerali

• Acqua

Composizione degli alimenti

Funzioni dell’acqua1. Digestione

2. Assorbimento

3. Circolazione

4. Escrezione

5. Trasporto di nutrienti

6. Costituzione di organi e tessuti

7. Mantenimento della T° corporea termoregolazione

8. Lubrificazione dei tessuti (occhi, polmoni)

9. Lubrificazione delle giunture ossee

10. Protezione del feto durante la gravidanza

METABOLISMO

Insieme delle trasformazioni di materia e di

energia che si compiono nell’organismo

vivente

ALIMENTI = energia chimica

-Energia meccanica lavoro muscolare

-Energia termica mantenimento costante della T° corp

-Energia elettrica trasmissione degli impulsi nervosi,

eventi elettrici cardiaci

METABOLISMO

- ANABOLISMO: i nutrienti o principi nutritivi (la materia)

vengono accumulati (sintesi) per essere utilizzati al

momento del bisogno

- CATABOLISMO: trasformazioni (degradazione) dei

nutrienti o principi nutritivi che portano alla produzione di

energia

ENERGIA

Il bilancio energetico dell’organismo deve essere in

equilibrio

ENERGIA INTRODOTTA = ENERGIA CONSUMATA

Introduco tanto e

consumo poco

Introduco poco e

consumo tanto

FONTI ENERGETICHE PER

L’ORGANISMO

• Proteine o protidi

• Grassi o lipidi

• Carboidrati o glucidi

• Vitamine

• Sali minerali

• Acqua

4 kcal/g

9 kcal/g

4 kcal/g

PROTEINE

• Funzione plastica strutturale

• Sintesi di enzimi, ormoni ed immunoglobuline

• 20 aminoacidi di cui 8 essenziali

PROTEINE

MIOSINA

GRASSI• Funzione energetica di riserva• Trasportano le vitamine liposolubili (Vit. A,D,E,K)• Mantengono integre le membrane cellulari• Precursori di sostanze ormono-simili

GRASSI

SOLIDI LIQUIDI

CARBOIDRATI

• Funzione energetica

• Formazione di strutture quali il cervello

• Controllo demolizione delle proteine

CARBOIDRATI

DIGESTIONE

DEGRADAZIONE

CON

PRODUZIONE DI

ENERGIA

TESSUTI

UTILIZZATORI

DIGESTIONEPRINCIPI

NUTRITIVI

PROTEINE

LIPIDI

(trigliceridi)

GLUCIDI

(polisaccaridi,

disaccaridi)

PRINCIPI

NUTRITIVI

SEMPLICI

AMINOACIDI

AC. GRASSI E

GLICEROLO

MONOSACC.

(Glucosio)

Costituzione riserve

energetiche

Sintesi di

proteine

digestione assorbimento

Saliva, succhi

gastrici, enzimi

pancreatici, bile

Organi utilizzatori

Cellule, organi e

tessuti dipendenti dal

GLUCOSIO

• Eritrociti

• Leucociti

• Cervello

• Retina

• Mucosa

intestinale

• Muscolo

scheletrico in

esercizio intenso

Organi e tessuti che

utilizzano

ACIDI GRASSI

• Fegato

•Cuore

•Muscolo scheletrico

Organi e tessuti che

possono utilizzare

AMINOACIDI

•Fegato

•Cervello

•Muscolo scheletrico

DOMANDE

• Ma quante porzioni per avere il giusto

apporto di nutrienti?

• E quali alimenti?

SANA ALIMENTAZIONE E CORRETTI

STILI DI VITALinee Guida per una Sana Alimentazione Italiana INRAN 2003

LINEE GUIDA PER UNA SANA

ALIMENTAZIONE ITALIANA – INRAN

2003

Versione completa

Versione Ridotta

Perché

(principi fondamentali

scientifici di ogni LG)

Come comportarsi

8) VARIA SPESSO LE TUE SCELTE A

TAVOLA

I GRUPPI DI ALIMENTI

1. CEREALI, LORO DERIVATI E TUBERI

2. FRUTTA E ORTAGGI (anche LEGUMI FRESCHI)

3. LATTE E DERIVATI (Latte, yogurt, latticini, formaggi)

4. CARNE, PESCE e UOVA (anche LEGUMI SECCHI)

5. GRASSI DA CONDIMENTO

I GRUPPI ALIMENTARI

1° gruppo: cereali, derivati e patate

NUTRIENTI: carboidrati complessi (amido), proteine di media qualità,

vitamine gruppo B e PP, fibra. Se uniti ai legumi danno una miscela proteica

con valore biologico paragonabile a quello delle proteine animali

VI APPARTENGONO:

i cereali (frumento, riso, mais, orzo, avena e segale)

i loro derivati: farine, semolino, fiocchi di cereali come i corn-flakes, pane,

pasta, biscotti, brioches, crackers, grissini, focacce, pizze

le patate

Valore

Biologico

NUTRIENTI: acqua, zuccheri semplici, vitamine (A, C…), minerali, fibra..

Rilevante presenza di componenti minori (antiossidanti e altri) che

svolgono azione protettiva. Importante che siano sempre presenti sulla

tavola

VI APPARTENGONO:

frutta e ortaggi colorati in giallo-arancione o in verde scuro (carota,

albicocca, caco, melone, zucca gialla, peperoni gialli e verdi, spinaci,

lattuga)

ortaggi a gemma (broccoli, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, broccoletti di

rapa, cavolo cappuccio e da taglio, peperoni, radicchio verde)

frutta acidula (arance, limoni, mandarini, pompelmi, fragole, kiwi,

lamponi, more, ananas)

I GRUPPI ALIMENTARI

2° gruppo: frutta e verdura

I GRUPPI ALIMENTARI

3° gruppo: latte, yogurt e formaggi

NUTRIENTI: Fonti di calcio, in forma altamente biodisponibile, proteine di

ottima qualità biologica e alcune vitamine (B2 e A). Preferire latte

parzialmente scremato, latticini, formaggi meno grassi

VI APPARTENGONO:

il latte (di mucca, di capra, di pecora) e i suoi derivati, ovvero yogurt,

latticini e formaggi, sia freschi che stagionati, dalla mozzarella al

parmigiano, dalla crescenza al pecorino

I GRUPPI ALIMENTARI

4° gruppo: carne, pesce, uova, legumi

NUTRIENTI: Proteine di elevata qualità e oligoelementi (zinco, rame e ferro

altamente biodisponibile) e vitamine del complesso B (in particolare B12).

Sono da preferire carni magre e pesce. Va moderato il consumo di prodotti

a maggiore tenore di grassi.

VI APPARTENGONO:

tutti i tipi di carne fresca o conservata: carni e frattaglie di manzo, vitello,

cavallo, coniglio, pecora, agnello, maiale, pollame e selvaggina, prosciutti,

salumi e insaccati vari

tutti i prodotti della pesca freschi, surgelati o conservati: pesce,

molluschi, crostacei, cefalopodi ovvero seppie, polpi, calamari

le uova il consumo accettabile per soggetti sani è di uno 2-4 volte/sett

i legumi: lenticchie, piselli, fagioli, soia, ceci e fave

I GRUPPI ALIMENTARI

5° gruppo: grassi e zuccheri aggiunti

NUTRIENTI:grassi, zuccheri semplici (fruttosio, glucosio, saccarosio),

vitamine liposolubili, acidi grassi essenziali. Il loro consumo deve essere

contenuto. Hanno un ruolo importante nell’esaltare il sapore dei cibi. Sono

da preferire quelli di origine vegetale

VI APPARTENGONO:

il comune zucchero da tavola (saccarosio), il miele, le marmellate e le

confetture, le caramelle e le gomme da masticare, il torrone, le

bevande zuccherate, gli sciroppi, i ghiaccioli

ogni tipo di grasso animale o vegetale che utilizziamo nella preparazione

degli alimenti quali: lardo, strutto, pancetta, guanciale, burro, panna,

margarina, maionese, olio di oliva, di semi, di mais, di girasole, di arachidi,

di soia

8) VARIA SPESSO LE TUE SCELTE A

TAVOLA

LE PORZIONI

8) VARIA SPESSO LE TUE SCELTE A

TAVOLA

LE PORZIONI

8) VARIA SPESSO LE TUE SCELTE A

TAVOLALE FREQUENZE

SARA

Sondaggio

Anonimo

Rapido

d’Aula

Quale porzione di pasta è di 80 g?

Quale porzione di pasta è di 80 g?

Quale porzione di pasta è di 40 g?

Quale porzione di pasta è di 40 g?

Quale porzione di carne è da 120 g?

Quale porzione di carne è da 120 g?

Quale porzione di pesce è da 150 g?

Quale porzione di pesce è da 150 g?

Quale porzione di prosciutto crudo è da 40

g?

Quale porzione di prosciutto crudo è da 40

g?

Quale porzione di ricotta è da 100 g?

Quale porzione di ricotta è da 100 g?

Quale porzione di insalata è da 50 g?

Quale porzione di insalata è da 50 g?

Quale porzione di pomodori è da 150 g?

Quale porzione di pomodori è da 150 g?

Quale porzione di spinaci è da 150 g?

Quale porzione di spinaci è da 150 g?

Quale porzione di anguria è da 120 g?

Quale porzione di anguria è da 120 g?

Quale porzione di ciliegie è da 150 g?

Quale porzione di ciliegie è da 150 g?

Quale porzione di pane è da 50 g?

Quale porzione di pane è da 50 g?

PIRAMIDE NUTRIZIONALE

Il valore nutritivo degli alimenti

PIRAMIDE

ALIMENTARE

La dieta equilibrata

1° regola

la dieta deve soddisfare il fabbisogno di energia

2° regola

la dieta deve soddisfare fabbisogni plastici, regolatori e protettivi

3° regola

una buona alimentazione è formata da una piramide di alimenti diversi

4° regola

gli alimenti devono essere distribuiti nell’arco della giornata

PROBLEMATICHE

NUTRIZIONALI AL DOMICILIO

DISFAGIA

STIPSI

DIARREA

PERDITA DI PESO

NAUSEA

PROBLEMATICHE

NUTRIZIONALI AL DOMICILIO

DISFAGIA

STIPSI

DIARREA

PERDITA DI PESO

NAUSEA

IATROGENE

Effetti collaterali di

terapie farmacologiche

(CT, neurolettici)

Post-chirurgica

muscolare o neurogena

Radiazione

Corrosiva (lesione da

pillole, intenzionale)

INFETTIVE

Difterite

Botulismo

Lyme disease

Sifilide

Mucosità (Herpes,

Cytomegalovirus,

Candida, ecc)

METABOLICHE

Amiloidosi

Sindrome di Cushing

Tirotossicosi

Morbo di Wilson

Cause di DISFAGIA

STRUTTURALI

Barra cricofaringea

Diverticolo di Zenker

Cicatrici cervicali

Tumori orofaringei

Osteofiti e anomalie

scheletriche

Malformazioni congenite

(palatoschisi, diverticoli,

tasche, ecc)

Classificazione eziologia

dell’American

Gastroenterological

Association

MIOPATICHE

Malattie del connettivo

Dermatomiosite

Miastenia grave

Distrofia miotonica e/o oculofaringea

Poliomiosite

Sarcoidosi

Sindromi paraneoplastiche

NEUROLOGICHE

Tumori del tronco

Trauma cranico

Stroke - Paralisi cerebrale

Sindrome di Guillain-Barrè

Morbi di Huntington

Sclerosi multipla

Polio

Sindrome post-polio

Discinesia tardiva

Encefalopatie metaboliche

Sclerosi laterale amiotrofica (SLA)

Morbo di Parkinson

DemenzaLa tabella dell’AGA manca di

tutto il gruppo di disfagie

psichiatriche e psicogene

1° scelta se non controindicata Totale o parziale in associazione con NA E’ fisiologica: permette l’integrità funzionale di tutte le attività intestinali (ormonali, immunitarie, di barriera) Innesco della fase cefalica dell’alimentazione, (per il soggetto e per la stimolazione delle secrezioni gastro-enteriche) Impatto su autostima e considerazione del proprio stato di malattia Fonte di ansia (paura di soffocare, paura di far rilevare la propria anomalia mangiando in pubblico) convivenza con le difficoltà deglutitorie

La dieta per via orale

IN SITUAZIONE DI SICUREZZA

prevenendo il passaggio di alimenti solidi e/o

liquidi nelle vie aeree

1) Compressione deformazione del cibo mediante

pressione tra lingua e palato

2) Adesione contatto tra il cibo e il palato

3) Tensione trazione meccanica sul cibo prodotta dalla

muscolatura della bocca e del faringe sul bolo che

progredisce

4) Taglio sezione del cibo ad opera degli incisivi

5) Frammentazione sminuzzamento del cibo da parte

dei molari (solo per solidi)

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Forze coinvolte nell’alimentazione

Semiliquidie semisolidi

(emulsioni o sospensioni)

Caratteristiche fisiche degli alimenti

Liquidi e soluzioni liquide

Solidi

Liquidi e soluzioni liquide:

Sciroppo (acqua e zucchero), si concentra con il calore, attenzione per l’ab ingestis perché molto vischioso

Caratteristiche fisiche degli alimenti

Liquidi

naturalmente densi:

latte, nettare di frutta (succo di ananas o di mela), centrifugati di frutta e/o verdura

Liquidi: acqua, caffè, the, tisane, camomilla, vino, birra

Semiliquidi e semisolidi:

Sospensioniacqua + proteine e carboidratipassata di frutta

EmulsionilipidiBrodo con formaggino, omog., uova, semolinoSalse più viscoso/scivoloso un boccone seccoPer viscosità aggiungere albumeSalsa rubra (KETCHUP)Salsa aurora (BESCIAMELLA + POMODORO)Salsa maionese (tuorlo e olio)

NO salsa tartara o tonnata per la poca omogeneità

Caratteristiche fisiche degli alimenti

Semiliquidi e semisolidi:

Latte (miscela complessa): soluzione di zuccheri, sali, enzimi e vitamine e sospensione di proteine ed emulsione di lipidi

-Liquide: succo di frutta-Semiliquide: frullato di frutta-Semisolide: passato di frutta

Caratteristiche fisiche degli alimenti

Semiliquidi e semisolidi

Semiliquidi a: salsa di pomodoro, passato di verdura liquido, frappè di frutta, semolino liquido, yogurt da bere, bevande a base di latte

Semiliquidi b: yogurt cremosi senza pezzi di frutta, dessert cremosi, creme di cereali, creme dolci, creme di verdura/legumi, purea di frutta e verdura, purea di patate, omogeneizzati di frutta, sorbetti di frutta

Semisolidi C: budini, omogeneizzati di carni e derivati, omogeneizzati di pesce o di formaggi, formaggi freschi (ricotta, robiola), mousse salate o dolci, polenta, flan, semolino solido, panna cotta

Caratteristiche fisiche degli alimenti

Caratteristiche fisiche degli

alimenti (classificazione

anglosassone)

CONSISTENZA: liquida-semiliquida-semisolida-solida

COESIONE: compattezza del bolo

OMOGENEITA’: uguale consistenza e dimensioni (NO 2 fasi, NO frullato;

SI omogeneizzato o centrifugato)

SCIVOLOSITA’: usare lubrificanti (olio, burro sciolto)

SAPORE: aromi e spezie solo con iposensibilità

TEMPERATURA: caldo/freddi

APPETIBILITA’: presentazione del piatto

COLORE DEGLI ALIMENTI: diverso da quello dei secreti (tracheo)

VOLUME DEL BOLO: deficit di forza, bolo più piccolo, deficit di

propulsione, bolo più grande

Disfagia – caratteristiche dieta

Adeguate alla capacità di deglutizione

Modifica densità alimenti (prodotti naturali)

ADDENSANTI

-Acido alginico e alginati estratti da alghe (usati per budini, maionese,

gelati e prodotti a base di latte)

-Fibre idrosolubili: psyllium, agar-agar, pectine, carbossimetilcellulosa,

guar, glucomannano, carragenina

-Gelatine: polvere, fogli o dadi

-Amido: di mais, tapioca

-Fecola di patata

Facile formazione di grumisetacciare la crema

Modifica densità alimenti (prodotti del

commercio)

Derivato dalle gomme o dall’amido

Dall’amido continuano ad aumentare il grado di viscosità nel tempo

assorbendo acqua per idratarsi, vanno utilizzati entro un’ora e hanno un

retrogusto dolce

Dalle gomme o xantani sono da preferire per addensare acqua e liq.

Caratteristiche di base del liquido da addensare:

-Presenza di pectina (mela e succo arancia)

-Ioni (concentrazioni più elevate nel succo di arancia e nel latte)

-Proteine (latte)

-Acidi (concentrazioni più elevate nel succo d’arancia)

Valutazione delle caratteristiche reologiche degli alimenti o dei

prodotti a consistenza modificata dopo l’uso degli addensanti

Uniformità di terminologia per caratteristiche reologiche (liquida,

nettare, miele, al cucchiaio; liquida, semiliquida, solida; liquida,

poltacea, purea, densa, morbida)

Addensano in modo comparabile e costante nel tempo?

Modifica densità alimenti (prodotti naturali)

DILUENTI

Acqua

Latte vaccino o di soia, panna

Brodo vegetale o di carne

Succhi di frutta

Centrifugati di frutta o verdura

Modifica densità alimenti (mezzi fisici)

Acqua e soluzioni somministrate sotto forma di ghiaccio

(granita, frappè)

Sospensioni ed emulsioni a base di grassi possono essere

assunte come gelati e semifreddi

La stracottura produce una maggiore idratazione della

pasta rendendola più viscosa (più scivolosa)

Modifica del sapore e colore degli alimenti

Alimentazione monotonamodifica sapore

Aromi naturali: vegetali o parte di vegetali commestibili.

Condimenti (grassi, olii, zucchero, ecc.);

Essenze aromatizzanti (timo, prezzemolo, basilico, aceto,

origano, ecc);

Spezie (pepe, cannella, noce moscata, peperoncino,

zafferano ecc).

Aromatizzanti artificiali: dolci e salati da miscelare a cibi

neutri (purea di patate, semolino, gelatine, gelati e

semifreddi)

mangiare seduto con avambracci appoggiati, piegare la

testa in avanti e abbassare il mento verso il torace durante

la deglutizione

non deve parlare

l’alimentazione deve procedere lentamente

piccole quantità di cibo per volta; deglutire due o tre volte

ogni boccone

ad intervalli eseguire colpi di tosse; la ripresa

dell’alimentazione può avvenire soltanto dopo completa

detersione

in caso di tosse riflessa il paziente deve ricondurre l’atto

sotto il controllo volontario coordinando la respirazione e la

spinta diaframmatica

Comportamenti facilitanti l’alimentazione

Comportamenti facilitanti l’alimentazione

la somministrazione di acqua, quando consentita, deve

avvenire anche con l’ausilio del cucchiaino previa

detersione dei residui faringei

mantenere un’accurata igiene del cavo orale, evitando

ristagni di cibo, muco e saliva (effettuare risciacqui

giornalieri con acqua e bicarbonato o con collutorio).

In presenza di tracheostomia:

durante la deglutizione la cannula deve essere occlusa

la cannula deve essere tenuta costantemente sotto

controllo da chi assiste il paziente durante l’alimentazione.

Schemi dietetici in presenza di disfagia

Favorire il riflesso della deglutizione con scelta

rigorosa degli alimenti e bevande

Specifica per il tipo di disfagia

Personalizzata al quadro clinico, modificabile al variare

dello stato clinico del paziente

Consentire un’alimentazione indipendente

Bilanciata ed adeguata ai fabbisogni calorici e dei nutrienti

Indicazioni (più compromesso nella deglutizione dei liquidi)

incapacità preparazione del bolo, difetto del transito orale;

ridotta masticazione e movimento della lingua, mucosite,

xerostomia, glossectomia;

difetto del riflesso deglutitorio, incompleta chiusura della via nasale,

ridotta coordinazione deglutitoria,

Caratteristiche generali:

alimenti di consistenza semisolida

farmaci sciolti negli alimenti (in forma liquida nella purea di frutta)

liquidi, soluzioni liquide e semiliquidi addensati

Evitare:

cibi scarsamente compatti, che si frammentano (pane, riso, carne

tritata)

cibi con consistenza diversa (minestrone)

cibi che si sciolgono rapidamente in bocca (gelati, frappè, ghiaccio,

miele, marmellata, cioccolato)

Schemi dietetici in presenza di disfagia TIPO I

Indicazioni (meno compromesso, problemi a livello faringeo)

Parziale incapacità nella preparazione del bolo, difetto del transito

faringeo (disfunzione faringea, rallentamento del transito faringeo);

Caratteristiche generali:

alimenti di consistenza morbida

frutta matura e sbucciata

liquidi tollerati sufficientemente ma con attenzione nelle fasi iniziali

la somministrazione di farmaci può avvenire sotto forma di gocce

negli alimenti o in sciroppi addensati o previa loro frammentazione

Evitare:

evitare alimenti poco compatti, secchi, croccanti

Schemi dietetici in presenza di disfagia TIPO II

Indicazioni (disfagia ai solidi, nessun problema con liquidi)

Normale capacità di formazione del bolo, difetto nel transito

faringeo o esofageo per ostruzione, diminuita capacità di

masticazione

Caratteristiche generali:

Cibi triturati ma con necessità di diluizione

Preparati liquidi o semiliquidi

Liquidi

Evitare:

Noci o alimenti crudi, secchi, croccanti o poco compatti

Schemi dietetici in presenza di disfagia TIPO III

Alimenti raccomandati

Carni o pesci frullati o omogeneizzati

Creme al cucchiaio, sorbetti, budini,

gelati, bavarese, panna cotta

Creme di frumento o riso, polenta

Flan, soufflè

Formaggi morbidi (formaggino, robiola,

mascarpone)

Omogeneizzati di carne

Puree o frullati densi di frutta senza

buccia e semi, succhi di frutta densi,

banane schiacciate

Puree, zuppe passate e addensate

Puree di verdura senza residui, succhi di

verdura densi

Semolino

Uova poco cotte

Yogurt senza frutta, latte intero addensato

Schemi dietetici in presenza di disfagia

TIPO I TIPO II TIPO III

Alimenti raccomandati

Come dieta tipo I e in più

Pane morbido, cereali sciolti nel latte

caldo, cialde, riso, pasta molto cotta e di

formato piccolo, sandwich morbidi

Crespelle, lasagne

Omogeneizzati di frutta

Piccoli pezzi di carne o carne tritata o

pesce cucinati al vapore o al sugo di

pomodoro senza grassi

Frutta fresca spremuta o frullata, cotta o in

scatola senza buccia (mele, albicocche,

banane, pere) succhi di frutta vari

Gelatine

Puree semisolide di verdure

Puree di frutta

Puree di riso o cereali

Acqua e altre bevande con attenzione

all’inizio

Uova alla coque, strapazzate o in camicia

Verdura cotta evitando parti fibrose, in

particolare gambi e coste

Zuppe a pezzi piccoli o passati di verdura

Integratori nutrizionali addensati

Alimenti raccomandati

Pane morbido o leggermente tostato,

crackers, cialde, pancarrè e cereali nel

latte caldo

Zabaione e uova sbattute

Tutti i tipi di latte e suoi derivati

Frullati

Yogurt, latte

Semolino

Creme di verdura

Puree di verdura e frutta

Legumi sbucciati a purè

Tutti i condimenti tollerati dal paziente

Carne frullata

flan, soufflè

Dolci morbidi, budini, creme

Tutte le bevande

Valutazione compliance alla dieta

Parametri antropometrici

Parametri ematochimici

TEMPISTICA

A 1 settimana dalla 1° visita

Ogni 15-30 giorni

COPERTURA FABBISOGNI

Assunzione > 50-60 % : integrazione calorica per os

Assunzione < 50 % : nutrizione artificiale

MONITORAGGIO

Supplementi nutrizionali - Compliance

1- Ravasco P. European Journal of Oncology Nursing, 2005

2- Rolls, B.J. Physiology & Behavior, 2002

3- Bell, E.A. Physiology & Behaviour, 2003

- Diversi gusti1

- Diversi saporti1

- Dosaggio definito2

- Piccoli volumi3

- Da sorseggiare nella giornata3

- Sapore modificabile con aggiunta di cibi o

bevande

-A densità controllata

0.9-2 kcal/ml

4-9g protein/100ml

< 125-220 ml/pack

+/- Fibers

Other nutrients

Flavours

Tutti gli integratori ipercalorico-

proteici sono addensabili

Quelli modulari sono liquidi o in

polvere (fibre, maltodestrine,

proteine)

In commercio pasti pronti all’uso, di consistenza

cremosa, completi, controllati nutrizionalmente, specifici

per pazienti disfagici. Gusto sapido e dolce.

Possibilità di addensarli o renderli più liquidi

Integrazione per os

Bevande gelificate

Bevande addensate

Polveri addensanti

Idratazione per os

CRITICITA’

Necessità di unificare a livello nazionale la

dispensazione dei prodotti per pazienti disfagici

Assunzione per os < 50% del fabbisogno

Aumento del rischio di aspirazione del bolo

NE o NP

Nutrizione artificiale

PROBLEMATICHE

NUTRIZIONALI AL DOMICILIO

DISFAGIA

STIPSI

DIARREA

PERDITA DI PESO

NAUSEA

•Aumentare il consumo di fibra alimentare (cereali

integrali, frutta e verdura cotta e cruda)

•Aumentare il consumo di liquidi: acqua non gasata a

temperatura ambiente, anche a digiuno o loquidi ad

alta osmolarità ( sciroppo si fichi, prugne secche, mele

cotte consumando anche l’acqua di cottura)

•Quando è possibile consumare una lieve ma costante

attività fisica

Stipsi

PROBLEMATICHE

NUTRIZIONALI AL DOMICILIO

DISFAGIA

STIPSI

DIARREA

PERDITA DI PESO

NAUSEA

•Consumare pasti piccoli e frequenti

•Evitare preparazioni molto elaborate e molto condite

•Evitare in presenza del sintomo cibi ricchi di fibra alimentare

(frutta, verdura, legumi, cibi integrali), preferire quelli ricchi in

pectine (carote, lattuga, banana, mela)

•Abolire le bevande gasate e gli alimenti contenenti lattosio (latte

e derivati, cibi in scatola,insaccati, alimenti o bevande a

preparazione istantanea spesso addizionati di farine o siero di

latte)

• reintegrare le perdite di liquidi (tè leggero, centrifugati di frutta e

verdura, brodi debolmente salati, acqua minerale non gasata)

Diarrea

PROBLEMATICHE

NUTRIZIONALI AL DOMICILIO

DISFAGIA

STIPSI

DIARREA

PERDITA DI PESO

NAUSEA

•No restrizioni

•Aumentare l’apporto calorico (arricchire le pietanze

con grana, crème salate o dolci, olio, formaggio,

zucchero, miele ecc.)

•Frequenti spuntini

•Aiuto dei familiari nella preparazione dei pasti

•www.ieo.it opuscoli di nutrizione

Come aumentare l’apporto calorico alla dieta

Perdita di peso/inappetenza

PROBLEMATICHE

NUTRIZIONALI AL DOMICILIO

DISFAGIA

STIPSI

DIARREA

PERDITA DI PESO

NAUSEA

•Preferire piatti freddi o temperatura ambiente

•Frazionare I pasti e fare piccoli spuntini con cibi asciutti (fette

biscottate, pane tostato, crackers)

•Eliminare alimenti conditi e ricchi di spezie (insaccati, formaggi

stagionati) e quelli troppo dolci o troppo salati

•Eliminare frittura, frutta secca o poco matura, verdure ricche in fibra,

legumi

•Abolire caffè, the forte, alcool; preferire bevande gasate bevendo a

piccoli sorsi

•Effettuare tecniche di rilassamento pre/post-prandiale (passeggio,

poltrona appena reclinata, finestra aperta)

Nausea

Principale effetto collaterale dall’inizio della CT (70-80%) (cisplatino,

ciclofosfamide)

Insorge nelle prime 2 ore di trattamento

La fase acuta può durare anche 24 ore

Con alte dosi di CT nausea e vomito possono durare 3-5gg (fino a 3

settimane)

Alterazione della QoL del paziente (considerato il principale effetto

stressante!!). Ansia, depressione.

Frequente la forma anticipatoria (1-57%)

Conseguenze : disidratazione, anoressia, perdita di peso, malnutrizione

Sospensione del trattamento

Nausea da CT / RT

Mantenimento di un buono stato nutrizionale

Evitare qualsiasi stimolo che causi nausea o vomito

Assumere alimenti “leggeri” prima della CT

Non rimanere con lo stomaco vuoto, ma non insistere a

mangiare se il pz è nauseato

Rilassarsi, farsi aiutare nella preparazione del pasto o a fare la

spesa, ecc.

necessario il controllo di nausea e vomito, in particolare nelle

prime 24 ore per ridurre i possibili episodi di nausea anticipatoria

e preservare la QoL

Nausea da CT / RT - consigli

Ausili e bisogni in campo

nutrizionale

ALIMENTAZIONE

• Attività vitale per la persona

• Soddisfacimento del bisogno nutrizionale

dell’organismo

• Soddisfacimento del piacere della tavola

per la persona

MANGIARE DA SOLO

l’indipendenza nell’alimentazione ha un

importante significato simbolico, positivo, di

dignità e auto considerazione

CAUSE DI DISABILITA’

Condizioni che possono impedire o ridurre le

capacità di alimentarsi in maniera

autonoma o naturale

• Situazioni legate allo stile di vita

• Abbandono per solitudine

• Deficit motori (emiplegia, morbo di

Parkinson, demenza senile, patologie

neurologiche)

EFFETTI SULLA FORZA

/DESTREZZAIncapacità di compiere movimenti dell’arto

superiore:

• Afferrare gli oggetti

• Portare il cibo alla bocca

• Tagliare infilzare, con la forchetta ecc

ATTO DI ALIMENTARSIprevede complessive sequenze di movimenti

• Portare il cibo alla bocca

• Masticazione

• Deglutizione

• Non mescolare i liquidi con i solidi

LA MASTICAZIONE

Compromessa da:

• Malattie celebrali

• Parkinson

• Sclerosi multiple

• Poca estensibilità della faringe esofago

Con conseguente disfagia (difficoltà a deglutire)

LE CONSEGUENZE

di un’alimentazione problematica

• Aspirazione di materiale alimentare nei

bronchi (ab-ingestis)

• Polmoniti

• Soffocamento

• Disidratazione

• Cachessia per malnutrizione

Valutazione,capacità,diagnosi

• Identificare il problema

• Identificare le limitazioni

funzionali

• Capacità motorie

• Chi assisto

• E’ in grado di alimentarsi

da solo

• Presenza di deficit

• Alterazione del gusto

• Olfatto

• Vista

• Protesi dentale

• Movimentazione

• Deglutizione

• Postura

• Equilibrio della dieta

• Liquidi

• Disturbi gastrici

• Depressione

• Gradevolezza del cibo

• Tempo sufficiente per

l’assunzione del cibo

Strategie di intervento

• Consumazione dei pasti con assistenza

familiare

• Dieta personalizzata

• Presenza di personale durante il pasto

• Addestramento presso centri specializzati

di riabilitazione

• Gestione a domicilio

Disfunzioni alimentari gravi

• Applicazione di presidi particolari per l’alimentazione

• Alimentazione enterale (NE)

• Alimentazione parenterale (NPT)

• Centri specializzati

• Seguiti a domicilio

• Asl e servizi nutrizionali domiciliari

• Prestazione e servizi di assistenza domiciliare integrata ADI

• Medico di medicina generale (medico di famiglia)

Salvaguardare le capacità

motorie residue

• Mantenere le abitudini

• I propri gusti

• Non sostituirsi a loro

• Preservare la PROPRIA AUTONOMIA e

CAPACITA’

Piccoli accorgimenti per

facilitare i movimenti

• Arredamento non ingombrante e

pericoloso

• Assenza di tappeti in casa

• Armadietti ad altezza facilmente

raggiungibile

• Bastone o stampella con gommino

antiscivolo

• Scarpe comode e ben allacciate

AUSILI PER LA

PREPARAZIONE E

ASSUNZIONE DEL PASTO