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L’individuazione dei clienti finali e dei produttori. Le configurazioni private ammissibili dalla normativa vigente e i clienti «nascosti». Trento, 19 gennaio 2018 Andrea Galliani Direzione mercati energia all'ingrosso e sostenibilità ambientale Unità Energia Sostenibile, Efficienza e Fonti Rinnovabili Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente

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L’individuazione dei clienti finali e dei produttori.

Le configurazioni private ammissibili dalla

normativa vigente e i clienti «nascosti».

Trento, 19 gennaio 2018

Andrea Galliani

Direzione mercati energia all'ingrosso e sostenibilità ambientale

Unità Energia Sostenibile, Efficienza e Fonti Rinnovabili

Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente

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Grafico elaborato a partire da dati Terna 2

Produttore di energia elettrica o produttore: persona fisica o giuridica che

produce energia elettrica indipendentemente dalla proprietà dell’impianto. Egli è

l’intestatario dell’officina elettrica di produzione, ove prevista dalla normativa vigente,

nonché l’intestatario delle autorizzazioni alla realizzazione e all’esercizio dell’impianto

di produzione.

Cliente finale: persona fisica o giuridica che non esercita l’attività di distribuzione e

che preleva l’energia elettrica, per la quota di proprio uso finale, da una rete pubblica

anche attraverso reti o linee private. Un cliente finale viene identificato tramite le

unità di consumo.

Non si fai mai riferimento ai titolari intesi come proprietari degli asset.

È importante la definizione e l’identificazione di clienti finali e produttori. Questi

soggetti infatti sono quelli che possono accedere direttamente o indirettamente al

sistema elettrico, utilizzando le opportunità consentite. Ad essi si rivolgono le

disposizioni regolatorie a garanzia della qualità del servizio nonché le forme di tutela.

Definizioni preliminari

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Unità di Consumo (UC) = insieme di impianti per il consumo di energia elettrica

connessi a una rete pubblica, anche per il tramite di reti o linee elettriche private, tali

che il prelievo complessivo di energia elettrica relativo al predetto insieme sia

utilizzato per un singolo impiego o finalità produttiva.

In generale: Unità di Consumo (UC) = Unità Immobiliare.

(come da sempre disposto nel Testo Integrato Connessioni – TIC)

Qualora vi sia un’unica unità immobiliare in cui persone distinte svolgano attività

distinte, essa costituisce un’unica unità di consumo e il sistema elettrico identifica un

solo cliente finale; rimane naturalmente ferma la necessità di verificare se

l’accatastamento effettuato sia conforme con la vigente normativa catastale. L’unico

cliente finale fornisce servizi, non energia elettrica, ai soggetti che operano all’interno

della stessa unità immobiliare: non si può quindi configurare una attività interna di

vendita di energia elettrica e non vi deve essere una fatturazione avente a oggetto i

consumi elettrici.

Unità di Consumo (1/4)

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In alcuni casi più unità immobiliari possono comunque essere accorpate in un’unica

unità di consumo. Queste specificazioni sono state disposte con le del.

578/2013/R/eel e 539/2015/R/eel (come modificate dalla del. 894/2017/R/eel).

CASO A:

unità immobiliari nella piena disponibilità della medesima persona fisica o giuridica

legate tra loro da vincolo di pertinenza (unità immobiliare principale e sue pertinenze

quali solai, cantine, taverne, garage) e che insistono sulla medesima particella catastale

o su particelle contigue.

La disponibilità va intesa non solo nel senso di possesso di un titolo contrattuale che

attesti il diritto di utilizzo da parte di una determinata persona, ma anche nel senso

che la stessa persona coincida con il cliente finale (cioè deve essere il soggetto che

utilizza l’energia elettrica fornita a quell’insieme di unità immobiliari per i propri

consumi finali e deve essere l’intestatario del POD).

Unità di Consumo (2/4)

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CASO B:

unità immobiliari pertinenziali (es.: solai, garage, cantine), anche nella disponibilità di

diverse persone fisiche o giuridiche, facenti parte di un unico condominio. Il predetto

insieme di unità immobiliari pertinenziali può a sua volta essere inglobato nell’unità

di consumo relativa alle utenze condominiali.

In questi casi, il riparto delle spese relative ai consumi elettrici delle singole unità

immobiliari pertinenziali è fatto sulla base di quanto disposto dall’articolo 1123 del

Codice Civile e non si configura in alcun modo un’attività di vendita di energia

elettrica, con conseguente fatturazione, da parte del condominio verso i singoli

condòmini.

Unità di Consumo (3/4)

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CASO C:

unità immobiliari nella piena disponibilità della medesima persona giuridica,

eventualmente da quest’ultima messe a disposizione di soggetti terzi, localizzate su

particelle catastali contigue, all’interno di un unico sito e utilizzate per attività

produttive di beni e/o servizi destinate prevalentemente alla realizzazione, in quello

stesso sito, di un unico prodotto finale e/o servizio.

In tali casi, la persona giuridica che svolge l’attività principale si configura come il

cliente finale elettrico e fornisce servizi, non energia elettrica, ai soggetti che

svolgono le attività secondarie (sono tipicamente i cosiddetti «prestatori d’opera»):

non si può quindi configurare una attività interna di vendita di energia elettrica e non

vi deve essere una fatturazione avente a oggetto i consumi elettrici.

Unità di Consumo (4/4)

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La normativa catastale definisce l’unità immobiliare come ogni fabbricato, o

porzione di fabbricato o insieme di fabbricati, ovvero un’area che appartenga allo

stesso proprietario e che, nello stato in cui si trova e secondo l’uso locale, presenta

potenzialità di autonomia funzionale e reddituale e quindi rappresenta un cespite

indipendente. L’unità immobiliare è quindi identificata attraverso tre diversi

parametri:

è un’entità fisica: un intero fabbricato (convitto, scuola, ecc.), ovvero una

porzione di fabbricato (appartamento, negozio, ecc.), ovvero un insieme di

fabbricati (opificio, caserma, ospedale costituito da diversi padiglioni, ecc);

è un’entità giuridica: appartenenza ad uno stesso proprietario inteso come ditta

catastale;

è un’entità economica: cespite indipendente, inteso come minimo perimetro

immobiliare avente capacità di produrre un reddito indipendente e quindi avente

autonomia funzionale e reddituale.

Approfondimento: Unità Immobiliare Urbana (definizione)

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In presenza di un impianto di produzione di energia elettrica i consumi di energia

elettrica imputabili a:

servizi ausiliari di generazione;

servizi equiparati ai servizi ausiliari di generazione,

non costituiscono una Unità di Consumo propriamente detta e pertanto non viene

identificato un cliente finale elettrico benché vi siano prelievi e consumi di energia

elettrica. Tali prelievi e consumi sono pertanto imputabili al produttore.

Approfondimento: Consumi non configurabili come UC

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Le Reti Elettriche

Reti Elettriche: sistemi elettrici a configurazione complessa che, per effetto dei

rapporti intercorrenti fra i diversi utenti del sistema, non possono essere ricondotti

ad uno schema semplificato in cui ci sia un unico punto di connessione, un unico

produttore di energia elettrica responsabile della gestione degli impianti di

produzione connessi al predetto sistema e un unico cliente finale.

Tali sistemi sono pertanto riconducibili ad uno schema in cui coesistono una

pluralità di clienti finali e/o produttori di energia elettrica.

In tutti questi sistemi il trasporto di energia elettrica per la consegna ai clienti finali

si configura come attività di trasmissione e/o di distribuzione. Tali attività non sono

libere (le reti sono infatti in monopolio naturale) e possono essere esercitate solo da

alcuni soggetti opportunamente identificati.

Le Reti Elettriche si possono dividere in Reti Pubbliche e Sistemi di Distribuzione

Chiusi.

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Le Reti Pubbliche

Reti Pubbliche: reti elettriche gestite da soggetti titolari di una concessione di

trasmissione o di distribuzione di energia elettrica. Tali gestori, essendo esercenti di

un pubblico servizio, hanno l’obbligo di connettere alla propria rete tutti i soggetti

che ne fanno richiesta, senza compromettere la continuità del servizio e purché

siano rispettate le regole tecniche previste.

L’insieme delle Reti Pubbliche è suddivisibile nei seguenti due sottoinsiemi: le Reti

utilizzate da Terna per l’erogazione del servizio di trasmissione e le Reti di

Distribuzione.

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I Sistemi di Distribuzione Chiusi (SDC)

Sistemi di Distribuzione Chiusi (SDC): reti elettriche che distribuiscono energia

elettrica all’interno di un sito industriale, commerciale o di servizi condivisi

geograficamente limitato e, al netto di particolari eccezioni espressamente previste,

non riforniscono clienti civili. Tali reti, nella titolarità di soggetti diversi da Terna e

dalle imprese distributrici, sono sistemi elettrici caratterizzati dal fatto che per

specifiche ragioni tecniche o di sicurezza, le operazioni o il processo di produzione

degli utenti del sistema in questione sono integrati oppure dal fatto che il sistema

distribuisce energia elettrica principalmente al proprietario o al gestore del sistema o

alle loro imprese correlate – del. 539/2015/R/eel (TISDC).

Questa definizione è di origine europea (art. 28 della direttiva 2009/72/CE).

L’insieme dei SDC è individuato dall’Autorità ed è suddivisibile in Reti Interne di

Utenza (RIU) e Altri SDC (ASDC): le RIU sono reti industriali esistenti al 2009 e

connesse alle reti pubbliche di alta e altissima tensione; gli ASDC sono le altre reti

esistenti al 2009 che rispettano la definizione di SDC.

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Reti utilizzate da

Terna per

l'erogazione del

servizio di

trasmissione

Reti di

Distribuzione

Reti Interne

d'Utenza

(RIU)

(definite dalla

legge n. 99/09)

Altri SDC

(ASDC)

(tutte le reti diverse

dalle RIU che

soddisfano i

requisiti degli SDC)

Reti Pubbliche

Reti elettriche

Sistemi di

Distribuzione

Chiusi

(SDC)

Riepilogo in merito alle tipologie di reti elettriche

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Identificazione di clienti finali e produttori su reti

In generale, ogni cliente finale (identificato tramite la sua unità di consumo) e ogni

produttore (identificato tramite la sua officina elettrica ove presente) viene

direttamente connesso alla rete elettrica (sia essa pubblica o SDC) tramite un

proprio punto di connessione identificato con un codice POD.

Ciò consente a ogni utente di scegliere autonomamente il proprio venditore o la

propria controparte contrattuale.

In alcune situazioni, clienti finali e produttori (anche diversi) possono condividere

lo stesso punto di connessione a una rete elettrica. Queste situazioni devono però

essere consentite dalle leggi vigenti, cioè devono rispettare una delle numerose

definizioni oggi esistenti afferenti all’insieme dei Sistemi Semplici di Produzione e

Consumo (SSPC). I SSPC non sono classificati tra le reti elettriche e, al loro interno,

il trasporto di energia elettrica non si configura come attività di trasmissione e/o di

distribuzione.

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Tipologie di SSPC consentiti

A decorrere dall’1 gennaio

2017 non è più necessario

presentare al GSE richiesta

di qualifica di SEU o

SEESEU. Trova

applicazione solo il

normale iter di

connessione.

È quindi cura del gestore di

rete indicare su GAUDÌ la

tipologia di SSPC all’atto

dell’attivazione della

connessione.

del. 578/2013/R/eel

(TISSPC)

Cooperative

storiche dotate di

rete propria

Consorzi storici

dotati di rete

propria

Altri Sistemi di

Autoproduzione

(ASAP)

SSP-A

SSP-B

Sistemi Efficienti

d'Utenza

(SEU)

SEESEU-A

SEESEU-B

SEESEU-C

SEESEU-D

Altri Sistemi

Esistenti

(ASE)

Sistemi semplici di

produzione e

consumo

(SSPC)

Sistemi di Auto-

Produzione

(SAP)

Sistemi Esistenti

Equiparati ai

Sistemi Efficienti

d'Utenza

(SEESEU)

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Alcune osservazioni su SSPC (1/2)

Escludendo cooperative storiche e consorzi storici (che sono realtà storiche, non

più realizzabili, nelle quali tanti clienti finali e produttori «soci» vengono trattati

come se fossero un unico autoproduttore), gli altri SSPC (o ASSPC) presentano le

seguenti caratteristiche:

i SEU sono realizzabili ex novo e sono, tra l’altro, caratterizzati dalla presenza di

un unico cliente finale (cioè unica unità di consumo) e un unico produttore;

gli ASAP sono realizzabili ex novo e, tra l’altro, possono presentare al loro

interno più clienti finali (cioè più unità di consumo) e produttori purché tutti

facenti capo allo stesso gruppo societario e purché la loro produzione su base

annuale sia consumata in sito almeno per il 70%;

i SEESEU e gli ASE non sono più realizzabili ex novo. Essi, tra l’altro e con

l’unica eccezione dei SEESEU-B, possono presentare al loro interno più clienti

finali (cioè più unità di consumo) e produttori purché sia rispettata la loro

definizione.

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Alcune osservazioni su SSPC (2/2)

per tutti gli ASSPC, il titolare per punto di connessione con la rete (pubblica o

SDC) deve essere il cliente finale. Nei casi in cui gli ASSPC possono presentare

al loro interno più clienti finali, il titolare per punto di connessione con la rete

(pubblica o SDC) deve essere uno di essi (tipicamente la capogruppo);

nei casi in cui all’interno di un ASSPC operano soggetti diversi (ivi inclusi i casi

in cui vi è un solo cliente finale e un solo produttore diversi tra loro) è possibile

scegliere una tra le diverse modalità di accesso al sistema elettrico. Tali diverse

modalità sono descritte a questo link:

https://www.autorita.energia.it/allegati/elettricita/profili_SSPC.pdf

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L’azione di razionalizzazione in corso (1/5)

È attualmente in corso un’azione di razionalizzazione sistemica finalizzata a fare in

modo che tutti i clienti finali e tutti i produttori siano correttamente identificati e,

qualora non direttamente connessi a una rete elettrica riconosciuta (cioè rete

pubblica o SDC), rientrino in una configurazione ammessa.

I clienti finali “nascosti” sono clienti finali a cui è attribuita un’unità di consumo ma

che sono privi di un proprio punto di connessione su rete pubblica o su SDC in

quanto condividono un POD con altri clienti finali e che non rientrano nelle

configurazioni per le quali ciò è consentito (cioè SEESEU-A, SEESEU-C,

SEESEU-D, ASE e ASAP).

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L’azione di razionalizzazione in corso (2/5)

Con la deliberazione 276/2017/R/eel, l’Autorità ha previsto che:

ai fini della corretta individuazione dei clienti finali del sistema elettrico si faccia

riferimento alla definizione di “unità di consumo” di cui al TISSPC e al TISDC;

i clienti finali “nascosti” siano tenuti ad auto-dichiararsi entro il 30 giugno 2018,

richiedendo la connessione al gestore di rete territorialmente competente

oppure (se ne ricorrono i presupposti) richiedendo all’Autorità l’identificazione

di un ASDC ai sensi del TISDC;

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L’azione di razionalizzazione in corso (3/5)

ai clienti finali “nascosti” che si auto-dichiarano entro il 30 giugno 2018 siano

applicati conguagli solo nei casi in cui, pur non avendo richiesto nessuna

qualifica, le configurazioni private in cui essi si trovano non avrebbero potuto

essere classificate in nessuna delle configurazioni consentite dalla normativa

vigente (SSPC o SDC). Qualora siano necessari conguagli, tali clienti finali sono

tenuti a versare a CSEA, secondo modalità definite dalla medesima anche

prevedendo la possibilità di effettuare pagamenti rateali, la differenza tra le

componenti tariffarie a copertura degli oneri generali di sistema che avrebbero

dovuto versare se fossero stati correttamente identificati come clienti della rete

pubblica e le componenti tariffarie eventualmente versate, senza maggiorazioni

o penali, per il periodo compreso tra l’1 gennaio 2014 (o la data della loro

entrata in operatività se successiva) e la data della loro regolarizzazione;

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L’azione di razionalizzazione in corso (4/5)

i clienti finali “nascosti” che vengono individuati oltre il 30 giugno 2018 anche a

seguito di segnalazione di altri soggetti, quali gestore di rete, Agenzia delle

Dogane, etc., siano tenuti a versare a CSEA, secondo modalità definite dalla

medesima anche prevedendo la possibilità di effettuare pagamenti rateali, la

differenza, maggiorata del 30%, tra le componenti tariffarie a copertura degli

oneri generali di sistema che avrebbero dovuto versare se fossero stati

correttamente identificati come clienti della rete pubblica e le componenti

tariffarie a copertura degli oneri generali di sistema eventualmente versate, per il

periodo compreso tra l’1 gennaio 2014 (o la data della loro entrata in operatività

se successiva) e la data della loro regolarizzazione. Al riguardo, i gestori di rete,

qualora dovessero individuare, anche in via presunta, alcuni clienti finali

“nascosti”, sono tenuti a darne comunicazione a CSEA e all’Autorità per le

azioni di competenza. L’Autorità, ove necessario, può avviare istruttorie e

procedimenti sanzionatori in aggiunta alle maggiorazioni di cui sopra.

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L’azione di razionalizzazione in corso (5/5)

Ai fini dell’attività di razionalizzazione è importante il ruolo del GSE.

Il GSE, oltre a completare l’attività di valutazione delle richieste di SEU e

SEESEU già pervenute al medesimo, ha implementato una procedura finalizzata

a identificare gli ASSPC già in esercizio alla data del 30 aprile 2017 per i quali

non è stata presentata nessuna richiesta di qualifica, riportando l’esito sul sistema

GAUDÌ. Tale attività viene effettuata a partire dai dati e dalle informazioni a

qualunque titolo già in possesso del GSE, dai dati resi disponibili dai gestori di

rete su richiesta del medesimo GSE quali, a titolo d’esempio, quelli afferenti ai

punti di connessione utilizzati sia per le immissioni sia per i prelievi di energia

elettrica non afferenti a produttori puri di energia elettrica, ovvero a partire dai

dati disponibili presso CSEA o presso il Sistema Informativo Integrato (SII),

nonché dai dati contenuti nelle dichiarazioni fornite all’Agenzia delle Dogane.

L’Autorità si avvale del GSE per effettuare verifiche con sopralluogo. Un primo

regolamento per le verifiche è stato recentemente approvato.

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Grazie per l’attenzione

Direzione mercati energia all’ingrosso e sostenibilità ambientale

Unità Energia Sostenibile, Efficienza e Fonti Rinnovabili

Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente

Piazza Cavour, 5 20121 Milano

[email protected]

Tel: 02 – 655 65 351

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Porti, Aeroporti, Stazioni Ferroviarie

In presenza di strutture complesse come porti, aeroporti, stazioni ferroviarie, la

normativa catastale prevede che si debbano distinguere gli immobili o loro porzioni

strumentali allo svolgimento del servizio pubblico erogato (che quindi possono essere visti

come unica unità immobiliare e unica unità di consumo elettrico: unità immobiliare

“stazione”) dagli immobili o loro porzioni in cui vengono svolte attività che invece

non appaiono strettamente funzionali all’erogazione del predetto servizio. Questi

ultimi andrebbero censiti come altre distinte unità immobiliari, in quanto non

strettamente correlabili al servizio di trasporto e ciò indipendentemente dal fatto che

siano fisicamente localizzate all’interno del “recinto stazione”; conseguentemente le

predette unità immobiliari, distinte dalla unità immobiliare “stazione” devono essere

identificate ognuna come una distinta unità di consumo elettrico.

Approfondimento: Unità Immobiliare Urbana (esempi)

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Porti, Aeroporti, Stazioni Ferroviarie

Unità immobiliare “stazione”: vi rientrano i fabbricati o locali utilizzati dai viaggiatori e

dal personale adibito al servizio di trasporto, come le biglietterie, le sale d’attesa e di

imbarco, le sale di controllo del traffico, i servizi igienici ad uso dei viaggiatori o del

personale, le aree occupate dai binari (ovvero da piste aeroportuali o moli marittimi)

e dalle banchine destinate al servizio pubblico, ivi comprese quelle adibite alla

movimentazione delle merci, i parcheggi siti all’interno del perimetro della stazione

fruibili dal personale dipendente, le aree di rispetto o adibite alla sosta dei veicoli di

trasporto asserviti alla stazione, i locali utilizzati per il pronto soccorso, quelli adibiti

a deposito bagagli, nonché i locali, di limitata consistenza, destinati ai servizi d’ordine

e sicurezza, allorché collocati nei fabbricati ospitanti la stazione. Costituiscono altresì

cespite unico con la “stazione”, strettamente funzionali alla gestione della

infrastruttura del trasporto, le torri di controllo, i magazzini e le aree per il deposito

temporaneo delle merci, le aree o officine destinate alla manutenzione ordinaria dei

mezzi di trasporto ed ogni altro spazio o locale indispensabile all’esercizio del

pubblico trasporto.

Approfondimento: Unità Immobiliare Urbana (esempi)

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Porti, Aeroporti, Stazioni Ferroviarie

Altre Unità immobiliari (distinte dall’Unità immobiliare “stazione”): le abitazioni e

foresterie, i locali ospitanti bar o ristoranti, le rivendite di giornali e di tabacchi, i

locali adibiti a vendita o esposizione di qualsiasi altra merce, i centri commerciali, i

duty free, gli alberghi, gli ostelli, i dormitori, e gli uffici pubblici o privati, i locali del

dopolavoro. Vengono altresì considerate unità immobiliari autonome, le caserme per

gli organi addetti alla vigilanza e alla sicurezza se ospitati in specifici fabbricati, gli

hangar ed i capannoni per la costruzione e/o manutenzione straordinaria periodica

dei veicoli ed il loro ricovero, i magazzini, le aree di deposito per stoccaggio

container o merci in genere, le autorimesse e le aree di parcheggio appositamente

realizzate ed altre destinazioni autonome rispetto ai servizi di pubblico trasporto.

Tali unità immobiliari costituiscono unità immobiliari autonome, censibili nelle

categorie ordinarie o speciali.

Approfondimento: Unità Immobiliare Urbana (esempi)

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Fiere Campionarie

Unità immobiliare “Fiera”: biglietterie, sale di attesa, locali adibiti ad uffici a diretto servizio

di gestione del complesso; servizi igienici; parcheggi auto siti all’interno del perimetro

della fiera, ad uso del personale dipendente ed espositori; magazzini merci, piazzali

deposito merci e piani caricatori; impianti di trasformazione e produzione dell’energia

elettrica per assicurare la continuità dei servizi; impianti di stoccaggio e distribuzione

carburanti ad uso interno del complesso fieristico; padiglioni ed aree destinate

all’esposizione con relative pertinenze; locali destinati al personale adibito alla vigilanza e

alla sicurezza; pronto soccorso; ogni altro spazio o locale strettamente strumentale

all’esercizio delle funzioni coerenti con la destinazione d’uso.

Altre Unità immobiliari (distinte dall’Unità immobiliare “Fiera”): abitazioni e foresterie; bar,

caffè e ristoranti; rivendite di giornali e tabacchi; negozi di vendita od esposizione di

qualsiasi merce; centri commerciali; alberghi e ostelli; uffici pubblici o privati; caserme per

gli Organi di vigilanza e sicurezza; musei, pinacoteche, sale convegni e scuole; magazzini,

aree di deposito per stoccaggio container o merci in genere; autosilos e aree di parcheggio;

altre destinazioni autonome rispetto al servizio espositivo.

Approfondimento: Unità Immobiliare Urbana (esempi)

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Centri commerciali, Ortomercati

Quanto precisato per le

infrastrutture dei trasporti pubblici e

le fiere è estensibile, in analogia, a

tutte le altre categorie caratterizzate

da similari articolazioni come i centri

commerciali, gli ortomercati, ecc.

Nello specifico nel caso dei centri commerciali, degli ortomercati, ecc., cioè nel caso di

una media o grande struttura di vendita nella quale più esercizi commerciali sono stati

inseriti in una struttura a destinazione specifica e usufruiscono di infrastrutture comuni

e di spazi di servizio gestiti, occorre procedere ad una distinzione fra l’unità immobiliare

afferente ai servizi condivisi del centro commerciale o dell’ortomercato, dalle altre unità

immobiliari identificate nelle singole unità commerciali autonome e capaci di produrre,

con caratteri di ordinarietà, un reddito proprio.

Approfondimento: Unità Immobiliare Urbana (esempi)

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Servizi ausiliari di generazione: sono i servizi ausiliari della centrale direttamente

connessi con la produzione di energia elettrica e comprendono gli impianti di

movimentazione del combustibile, l’impianto dell’acqua di raffreddamento, i servizi di

centrale, il riscaldamento, l’illuminazione, le officine e gli uffici direttamente connessi con

l’esercizio della centrale, nonché tutti quegli elementi degli impianti di produzione da

fonti rinnovabili che, ai sensi della deliberazione 47/2013/R/efr, sono ricompresi fra i

servizi ausiliari. Rientrano tra i servizi ausiliari anche i consumi delle utenze installate per

il rispetto degli obblighi derivanti da decreti di autorizzazione all’esercizio (es. rilevazione

emissioni in atmosfera, monitoraggio qualità aria, tutela ambientale, etc.), anche se

collocate al di fuori del perimetro dell’impianto di produzione. Infine, nel caso di impianti

che utilizzano rifiuti per la produzione di energia elettrica rientrano tra i consumi degli

ausiliari di centrale, e pertanto non costituiscono una unità di consumo, tutti i consumi

finalizzati alla movimentazione, combustione, trattamento e trasformazione del rifiuto ai

fini della produzione di energia elettrica e dei relativi effluenti nel perimetro dell’impianto.

Approfondimento: servizi ausiliari di generazione

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Servizi equiparati ai servizi ausiliari di generazione: ai fini dell’individuazione

dei clienti finali, sono equiparati ai consumi dei servizi ausiliari di generazione anche i

consumi di energia elettrica degli impianti di pompaggio e, nel caso di centrali di

produzione di energia elettrica e termica abbinati a reti di teleriscaldamento o

teleraffrescamento, anche i consumi di energia elettrica relativi alla produzione e

immissione in rete del calore comunque prodotto nell’impianto relativi ad utenze

collocate entro il perimetro della centrale di cogenerazione (quali, ad esempio, i

consumi elettrici per pompe di calore, frigoriferi ad assorbimento, caldaie ausiliarie).

Tali consumi infatti sono strettamente correlati all’attività di produzione di energia

elettrica e termica e, pertanto, non costituiscono una unità di consumo.

Approfondimento: servizi equiparati agli ausiliari

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