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1 APRILE 2013 d e l l a P R O V I N C I A G R A N D A 16 ANNO 2 NUMERO INVIATO A TUTTI GLI IMPRENDITORI AGRICOLI DELLA PROVINCIA GRANDA L’agricoltura non si ferma!

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aprile2013

d e l l a P r o v i n c i a G r a n D a

16aNNO 2

NUMerO

i n v i aTo a T U T T i G L i i M P r E n D i To r i aG r i c o L i D E L L a P r ov i n c i a G r a n Da

L’agricolturanon si ferma!

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L’IMPRENDITORE AGRICOLOdella provincia Granda

Direttore responsabile: Osvaldo Bellino

Direttore editoriale: Valerio Maccagno

Direzione, redazione e amministrazione:Via Pylos, 20 - 12038 Savigliano - CuneoTel. 0172.711279 [email protected]

Editore: Réclame S.r.l.Via Pylos, 20 - 12038 Savigliano - Cuneo

Progetto grafico: Marco Grussu

Pubblicità: RéclameVia Pylos, 20 - 12038 Savigliano - CuneoTel. 0172.711279 e-mail: [email protected]

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Abbonamento anno 2013 Euro 18,00Conto corrente postale n° 1003849591Intestato a Reclame srlCausale: Amico dell’Imprenditore

Associato Unione Stampa periodica Italiana

Copia gratuita

SOMMARIO

L’editoriaLe

5 Rondini, grilli e il papa piemontese

orizzonte terra

6 Il ritorno del baratto versione 5 stelle

L’aria che tira

8 La politica agricola decisa da quattro “cagnass”

Fiere

24 Fruttinfiore sotto il segno della Mela Rossa Cuneo, nuova stella delle Igp

26 La festa della frutta in fiore a Lagnasco

29 Benvenuta primavera! Mondovì sorride alla nuova stagione

zootecnia

32 Qual’è la più bella frisona della provincia di Cuneo?

33 La produzione di latte torna nella quota?

34 La carne non è debole se lo spirito è forte

38 «Allevatori non lasciamoci prendere dallo sconforto, la prospettiva c’è »

50 La riduzione dei suini mette in difficoltà i piccoli allevamenti

58 Le bufale di Morisiasco sul podio a Napoli

a.r.pro.m.a. inForma

40 Il premio della meccanizzazione ai costruttori più innovativi

attuaLità

10 La rivincita dell’umile “panot” 12 Novità sui voucher13 Rottami e rifiuti agricoli

Istruzioni per il trasporto14 Triplicati i prezzi della verdura 20 Mercalli alla fiera di Savigliano48 Agreenculture, l’innovazione

scende in campo a Savigliano52 Patentini e revisione macchinari

agricoli, cresce la protesta

55 Il mercatino dell’usato agricolo gratis in diretta su terraoggi.it

Fisco e tributi

9 L’agenzia delle Entrate dà una mano a chi si affida al fisco telematico

42 Attenzione alla responsabilità solidale per i contratti di appalto

44 Tassazione catastale: trasformare le società agricole in tempo utile

46 Posta elettronica certificata obbligatoria entro il 30 giugno

notizie daLLe aziende

28 Il mistero dei patentini agricoli

36 Tecnoengineering Specialisti in coperture

41 Nelle vigne c’è Tryke, nato senza rivali! 54 Claas, dai trattori alla raccolta56 “Mondo Servizi” apre alla plastica

57 Tour Fendt alla cascina Baida

enoLogia

16 Primavera di bellezza La stagione di Vinum

19 Al ministero piace il dolcetto dell’Istituto enologico di Alba

Voci dai campi

47 «E adesso dateci un ministro che abbia calzato gli stivali fin da piccolo»

ricerca

30 Al Creso, le nuove frontiere della confusione sessuale

ortoFrutticoLtura

22 L’Europa riconosce l’Igp della Mela Rossa Cuneo

radici

60 Il pianto di una donna misteriosa sul-le ali del bombardiere: «Povra gent!»

62 Le ostriche dei poveri che fanno bene all’amore

mercatino

63 Gli affari dell’imprenditore

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L’edItORIALedi OsvaldO BellinO

Se è vero che una rondine non fa primavera, cosa dovremmo dire dei grilli? Saranno loro, questa volta, a portare la prima-vera? Oppure ci annunceranno l’estate della carestia?Certo che tanti grilli per la testa non si erano mai visti. Dai campi (molti dai campi e dalle valli, un tempo verdi al sole delle Alpi) sono arrivati fino in Parlamento, e ora aspet-tano di balzare nelle stanze dei bottoni. Ma sono grilli, mica rondini, così nessuno sa ancora dove aspettarseli.Intanto, con la primavera è arrivato il “papa piemontese”. Si è affacciato per la prima volta dal balcone di San Pietro dicendo che i fratelli cardi-nali erano andati a prenderlo “quasi alla fine del mondo”, ma in realtà ai piemontesi non sarà sfuggito che potesse trattarsi di “uno di loro”, quando un secondo più tardi aveva aggiunto “ma siamo qui”. C’è tutto un mondo dietro quell’espressione tipicamente piemontese, “suma si”, tradotta alla lettera in italiano dal nuovo papa, che come tutti gli argentini discendenti dagli emigranti del Piemonte probabilmente conosce la lingua dei suoi avi meglio di quella di Dante.“Suma si” è una bella espressione, rassicurante. Coniugata al plurale maiestatis, trasmette un senso di tranquillità, famigliarità, perché unisce, abbraccia, fa sentire che non si è soli, che dietro a quell’uno che arriva ci sono tutti. Una sensazione di stabilità, perché vuol dire esserci con tutto se stessi, pronti a fare quel che c’è da fare, senza tirarsi indietro.Wojtyla aveva detto “non abbiate paura”, che più o meno è la stessa cosa. State tranquilli, “suma si”, si può guardare con fiducia al futuro, nonostante tutto.Dopo un papa ne viene un altro e così è anche per le stagioni, come sanno bene gli agricoltori. Non c’è crisi che possa bloccare la fioritura, né spread che tolga il latte alle vacche. L’agricoltura non può fermarsi e gli agricoltori sanno vedere ben oltre le cinque stelle, perché da sempre hanno come orizzonte il firmamento intero.

rondini, grillie il papa piemontese

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ORIzzOnte teRRAdi FlOrianO lucianO

il ritorno del barattoversione cinque stelle

Beppe Grillo è la star del momento: teleguida i “suoi” cinquestelle e lancia anatemi, riempie le piazze delle città e quelle del web, provocando ed accusando, ma – per ora – non rispondendo alle domande. Nella sua veste di predicatore del mondo perfetto da tempo sostiene l’economia dell’autoproduzione, dell’autoconsumo e del baratto.

Nella recensione del libro “La decrescita felice” di Maurizio Pallante, il signor Grillo disserta di economia con riferimenti anche all’agricoltura sostenendo che “comprare di meno vuol dire far diminuire il Pil, ma non per forza significa avere di meno: basta prodursi da sé o scambiare con altri autoproduttori quel che non si compra più”. La teoria della “decrescita felice” può anche risultare affascinante, ma in via teorica appunto, alla prova dei fatti e su volumi economici reali diventa inapplicabile. Coltivarsi quattro pomodori e due teste d’insalata in un orto ai margini della ferrovia o su un balcone può pure risultare fattibile, ma il valore economico non incide certo in maniera significativa sui volumi e valori dei prodotti commercializzati.Se parliamo in concreto di polli, galline, maiali o vacche e vitelli la teoria di Grillo sfonda nella conclamata irrealtà. Vuole davvero farci autoprodurre o peggio barattare il milione e 250 mila tonnellate di carne di pollo realizzate ogni anno in Italia? Ed i 12 miliardi di uova prodotti li facciamo tutti nei sottoscala dei palazzi per poi barattarli con i 2 milioni e mezzo di tonnellate di mele prodotte nel nostro paese? Oppure ci rivolgiamo sul mercato mondiale del baratto (sempre se c’è) e li scambiamo con il milione e mezzo di tonnellate di nocciole prodotte nel mondo? Domande semplici e banali forse ma che attendono risposte adeguate. Nell’attesa, sorgono altre questioni, fra tutte una: ma il signor Grillo, ad esempio, cosa avrebbe da barattare?

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La politica agricola decisa da quattro “cagnass”

L’ARIA che tIRAdi Michele antOniO FinO

Due milioni e mezzo di europei nei mesi scorsi hanno firmato una petizione per mettere al bando l’uso di agrofarmaci neocotinoidi, che per proteggere dai parassiti, uccidono le api.Ricorderete tutti anni fa la morìa di nobili insetti, dovuta all’uso di quei veleni per conciare i semi di mais: l’aerosol di neocotinoidi che le moderne seminatrici pneumatiche spargevano (involontariamente) sui campi, seminati nel periodo in cui decine di specie fioriscono, causava la morte di interi alveari; le api semplicemente non sapevano più tornare a casa dopo aver raccolto il nettare, con il senso di orientamento sconvolto dal pesticida.

Venerdì 15 marzo il comitato messo in piedi dalla Commissione Europea per discutere il problema nell’ambito delle questioni che riguardano la catena alimentare e la salute animale, non ha accolto la richiesta di due milioni e mezzo di europei, per il voto contrario di Germania e Inghilterra.Adesso la palla torna nelle mani della Commissione, mentre, giova dirlo, il Comitato non si è molto curato anche del fatto che Italia e Francia hanno messo al bando questi principi attivi e che l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (pubblica e indipendente) ha definito quello connesso all’uso di Clothianidin, Imidacloprid e Thiamethoxam (che si trovano alla base di prodotti di largo uso) come un rischio “alto e acuto” per le api da miele.Niente: non la scienza, non l’opinione pubblica, non gli interessi degli apicoltori hanno potuto qualcosa contro le multinazionali dell’agrofarmaco. Le lobby trionfano ancora una volta e parlano di successo pieno per una vitale misura di protezione per i raccolti. Come no, siamo certi della loro genuina e disinteressata affezione per i raccolti sani ed abbondanti.Così non può andare avanti. Margari soppiantati da speculatori sui pascoli di montagna; produttori di pesticidi che dettano la linea a proposito di cosa è sano e cosa no; latifondi premiati anche nella nuova PAC a dispetto delle rotazioni agrarie (che nemmeno questa volta sono state introdotte come minima misura di saggezza agronomica) e di un uso della chimica che resta libero: in pochi decidono ciò che riguarda i campi e la vita di tutti gli europei. Ma la salute e i soldi d’Europa sono di tutti gli europei. Il diritto di scegliere non spetta, sempre meno non spetterà, soprattutto in futuro, ai soliti quattro “cagnass”: sarebbe meglio per loro se capissero l’aria che tira e cambiassero il proprio atteggiamento verso coloro che sono, in definitiva, i clienti e i finanziatori dell’agricoltura del Vecchio Continente.

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E’ stato siglato un protocollo di intesa tra la Direzione regionale del Piemonte dell’Agenzia delle Entrate e Confagri-coltura Piemonte, in attuazione dell’ac-cordo quadro stipulato a dicembre a livello nazionale. Obiettivo dell’intesa è la semplificazione degli adempimenti fiscali per gli agricoltori e la riduzione dei relativi costi, attraverso l’uso delle piattaforme telematiche Civis e Pec.In particolare, saranno rese più rapide ed efficaci la trattazione delle comuni-cazioni inviate ai contribuenti nell’am-

bito delle procedure di liquidazione au-tomatica delle dichiarazioni dei redditi e dell’Iva, nonché l’inoltro delle richieste di riesame in autotutela degli esiti dei controlli automatizzati.

QUESTO è IL PATTOPer effetto dell’accordo, Confagricoltu-ra Piemonte si impegna a promuovere l’uso dei servizi telematici all’interno delle proprie strutture territoriali e tra i propri associati, per una velocizzazione dei rapporti con gli uffici dell’Agenzia

delle Entrate e uno snellimento delle va-rie pratiche. L’Agenzia, da parte sua, si impegna a fornire risposte rapide, entro un massimo di dieci giorni lavorativi, a tutte le istanze di riesame in autotutela inviate attraverso Civis e l’utilizzo della Pec. Saranno inoltre previste precise modalità per fornire ai rappresentanti delle strutture territoriali di Confagricol-tura Piemonte appositi appuntamenti prioritari nel caso non sia disponibile l’utilizzo della modalità telematica.

L’ agenzia delle Entrate dà una mano a chi si affida al fisco telematico

FIScO e tRIbutI

Accordo con Confagricoltura Piemonte per semplificaregli adempimenti dei contribuenti agricoli

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Il tutolo sta diventando protagonista di una singolare stagione di successo, grazie alle tecnologìe che ne permettono la raccolta su larga scala, tra vantaggi alimentari ed economici

In questi ultimi mesi si è sentito mol-to parlare dei tutoli di mais (meglio conosciuti in Piemonte come “pa-not”). Questo argomento è diventato di attualità in quanto si stanno svilup-pando tecnologie che permettono la loro raccolta su larga scala.In questo momento economico in cui i costi delle materie prime per alimentare gli animali sono aumenta-ti a dismisura molti allevatori si sono interessati alla raccolta dei tutoli. E’ quindi utile capire le caratteristi-che di questo prodotto per sapere quali altri alimenti può sostituire nella razione e poter quantificare

il margine economico che ne può derivare dalla raccolta.

LE DIETE DEI RUMINANTI Il tutolo è un alimento fibroso che trova il suo migliore utilizzo nelle diete dei ruminanti. I bovini nello specifico presentano un fabbisogno minimo di fibra per permettere il corretto funzionamento del sistema digerente. Per questi animali la fibra è una risorsa in quanto, grazie alla azione della microflora ruminale, sono in grado di ricavarne energia. La parte dei vegetali che normalmen-te viene chiamata fibra è costituita

da tre principali componenti: l’emi-cellulosa, la cellulosa e la lignina. Queste si differenziano tra di loro in base alla digeribilità molto alta e più rapida per le emicellulose, più lenta per la cellulosa, mentre la lignina risulta completamente indigeribile.

FIBRA DIGERIBILE Sulla base di questi elementi pos-siamo dire che un alimento fibroso è tanto migliore quanto più alto è il contenuto di emicellulose e cellulosa e quanto più basso è il contenuto di lignina. Bisogna inoltre far nota-re che la lignina non solo è di per se una sostanza indigeribile ma la

AttuALItàdi Giuseppe CaGnassi

[email protected]

La rivincita dell’umile “panot”da scarto a principe del mais

Tabella 1: Principali componenti della fibra in alcuni alimenti per bovini

Percentuale sulla sostanza secca

Polpe di barbabietola

Buccette di soia

Tutoli e brattee di mais

Fieno Loietto

Fieno di medicaprimo taglio

Emicellulose 21 17 40 27 13

Cellulosa 29 44 38 23 33

Lignina 2 2 4 9 7

“Fibra digerita dai bovini” 50 61 78 50 46

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stessa si localizza nei tessuti vegetali a ridosso della cellulosa, per cui in alimenti molto ricchi di lignina viene anche ridotta la digeribilità della cellulosa. (vedi tabella 1) Nella tabella 1 sono stati messi a confronto alcuni alimenti fibrosi. Il tutolo è quello che contiene la maggior quantità di fibra digeribile apportata in grande misure da emi-cellulose. Il tutolo presenta un basso livello di lignina, circa pari alla metà di quella contenuta nei fieni. Quindi il tutolo si può ritenere un appor-tatore di fibra di alta digeribilità e può essere inserito nelle razioni per sostituire alimenti come le polpe di barbabietola o le buccette di soia.

TUTOLO E BRATTEENell’affrontare l’argomento raccolta tutoli è importante capire se è me-glio raccogliere il solo tutolo, oppure è più conveniente raccogliere anche le brattee che fanno da involucro alla spiga. Anche in questo caso la risposta ci viene dalla analisi delle frazioni fibrose: infatti tutolo e brat-tee sono uguali come contenuto di emicellulose e cellulosa, ma le brat-

tee contengono solo il 2 % di lignina contro il 6% del tutolo (vedi tabella 2). Per questa ragione è consigliabile raccogliere anche le brattee; così facendo si migliora la digeribilità media del prodotto raccolto ed il quantitativo ricavato passa da 8 a 15 quintali per giornata.

RACCOLTA E STOCCAGGIOPer aziende che alimentano gli ani-mali con il carro unifeed, la migliore tecnologia per lo stoccaggio è quella che prevede la conservazione del prodotto senza essicazione mediante la realizzazione di balle fasciate. Si realizzano in questo modo dei

micro insilati nei quali la conserva-zione del tutolo viene garantita da un processo di acidificazione operato da lattobacilli. I costi di raccolta e fasciatura sono attualmente pari a 7,00 euro al quintale di prodotto raccolto.

TOCCASANASi è sovente sentito dire: “… che il tutolo è buono solo per accendere la stufa”. Questa è una affermazione completamente sbagliata. In realtà il tutolo può essere un valido stru-mento per abbassare il costo delle razioni. Inoltre può avere nelle diete specifiche funzioni tra cui quella di migliorare lo sviluppo ruminale nei vitelli durante la fase di svezzamen-to. Può essere inserito nelle razioni delle vacche in lattazione con l’obiet-tivo di aumentare il grasso nel latte. Può evitare i comuni problemi di acidosi che si manifestano nei bovini all’ingrasso; ed inoltre la sua raccol-ta può permetterci di aumentare la marginalità della coltura del mais fino a 150,00 euro per giornata piemontese.

Tabella 2: Principali componenti della fibra in tutoli e bratee

Percentuale sulla sostanza secca

Tutolo di mais

Brattee che coprono la spiga

Tutoli e brattee di mais

Emicellulose 40 40 40

Cellulosa 36 40 38

Lignina 6 2 4

“Fibra digerita dai bovini” 76 80 78

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Il Ministero del lavoro ha chiari-to che, limitatamente al settore agricolo, e fino alla modifica del-le procedure, anche telematiche, di rilascio dei nuovi buoni lavoro – che, come noto, devono esse-re numerati progressivamente e datati – i voucher non devono es-sere necessariamente spesi entro 30 giorni dal loro acquisto, ma anche in un periodo successivo.

L’indicazione è contenuta nel-la circolare ministeriale del 18 febbraio 2013, che torna sull’ar-gomento del lavoro occasionale accessorio modificando parzial-mente le indicazioni operative fornite in precedenza e, in parti-colare, solo per il settore agrico-lo, apportando chiarimenti che semplificano molto la gestione dei voucher utilizzati per i lavori stagionali.

BUONI LAVORO DI UN’ORAInoltre, la dichiarazione del

prestatore relativa al mancato superamento, nell’anno, del limite di 5.000 euro “costituisce elemento necessario e sufficiente ad evitare, in capo al datore di lavoro, eventuali conseguenze di carattere sanzionatorio”, relativa-mente al rispetto di tale requisito economico. I voucher di 10 euro in agricoltura, infine, possono anche non rispettare il criterio

di equivalenza “un voucher = 1 ora di lavoro”, purché le ore di lavoro del prestatore occasionale siano retribuite con un numero di voucher che garantisca il rispetto della retribuzione oraria prevista dalla contrattazione collettiva di riferimento. A sottolineare con soddisfazione i chiarimenti forniti dal dicastero è stata Confagri-coltura Cuneo, che ha parlato di revisione “in senso meno restritti-vo” delle precedenti disposizioni operative sull’utilizzo dei voucher nel settore primario.

Una recente circolare ministeriale chiarisce i termini dell’utilizzo

dei “buoni lavoro”

novità sui voucher: si possonospendere oltre i trenta giorni

AttuALItà

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Le ditte e le aziende, per trasporta-re i propri rifiuti non pericolosi (ad esempio rottami di ferro, metalli in genere, macerie, legno, carta, ecc.) dalla propria sede o cantiere di lavoro ai vari centri di raccol-ta, devono osservare delle regole obbligatorie.Per il trasporto dei rifiuti la ditta, iscrivendosi all’Albo Gestori Rifiu-ti della CCIAA di Torino, ottiene un’autorizzazione al trasporto spe-cifico, anche per minime quantità.Per informazioni contattare la CCIAA di Torino al n. 011/57161 o visitare il sito www.to.camcom.itLe ditte che sono in possesso di

partita IVA non possono conferire i propri rifiuti alle aree ecologiche in quanto le normative prevedono che solo i privati cittadini possano

scaricare un quantitativo giornalie-ro non superiore ai 30 kg.Avendo l’autorizzazione si possono trasportare i rifiuti semplicemente compilando prima della partenza un formulario in ogni sua parte; è consigliabile comunque, per le prime volte, chiedere aiuto per una corretta compilazione ai centri di raccolta destinatari del rifiuto.Nel caso le quantità fossero troppo ingombranti per essere trasportate sui mezzi, è consigliabile richiede-re l’intervento di ditte autorizzate con i loro mezzi muniti di gru e cassoni scarrabili.

Le regole che vanno osservate dalle aziende

rottami e rifiuti agricoliistruzioni per il trasporto

AttuALItà

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“Mentre a gennaio cre-scono i prezzi al consu-mo (+0,2% a gennaio rispetto a dicembre 2012) si contraggono invece quelli dei prodotti agricoli”, lo sottolinea Confagricoltura in re-lazione ai dati definitivi sull’inflazione a gennaio, diffusi dall’Istat.Sulla base dei dati Ismea, Confagricoltura osserva

che le quotazioni agrico-le sono calate dell’1,2% a gennaio su dicembre; gli ortaggi segnano a gennaio un incremento sul mese precedente del 3,2% all’origine.«La dinamica al consumo penalizza i consumatori e conferma il potenziale deflativo della produ-zione primaria – osserva Confagricoltura - i ve-

Triplicati i prezzi della verdurama le quotazioni agricole calano

Gli ultimi dati Istat documentano una tendenza che preoccupa il settore primario. Occorrono nuove strategie d’impresa

AttuALItà

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getali freschi a gennaio, rispetto a dicembre, sono costati ben il 9,2% in più ai consumatori».

GRANDE DISTRIBUZIONE«Aumenti dei listini all’origine delle verdure a gennaio e febbraio sono fisiologici – spiega Confa-gricoltura - perché pesa-no i fattori meteorologici

e gli incrementi dei costi, ad esempio, per il riscal-damento di serre e stalle. Resta la forte discrepanza di quotazioni, con i prezzi al dettaglio triplicati rispetto a quelli all’origi-ne». Confagricoltura pone in evidenza anche il calo delle vendite al dettaglio (-0,8% nel 2012 rispet-to all’anno precedente quelle alimentari) che si stanno concentrando sempre più nei canali della grande distribuzione (+0,6%) ed in particolare del discount (+1,6%). «Tendenze – conclude l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - da tenere presenti nelle strategie d’impresa, an-che quelle volte ai nuovi mercati».

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Torna ad Alba “Vinum”. L’appuntamento si terrà nel lungo weekend dal 27 aprile al 1° maggio 2013 inserito nell’ambito della Primavera di Bellezza, un insieme di eventi promossi dalla Città di Alba. L’appuntamento sarà con le nuove annate delle

denominazioni: oltre 130 i produttori proposti dai sommeliers presso la Grande Enoteca e oltre 400 le etichette in degustazione: Barbaresco Docg, Barolo Docg, Dolcetto di Diano d’Alba Docg, Dogliani Docg, Roero Docg, Roero Arneis Docg, Alba Doc, Barbera d’Alba

Primavera di bellezzaLa stagione di vinumDal 27 aprile al 1° maggio, Alba mette in vetrinal’orgoglio delle Langhe, tra sogni, gusto e realtà

enOLOgIA

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enOLOgIA

Doc, Dolcetto d’Alba Doc, Langhe Doc, Nebbiolo d’Alba Doc, Verduno Pelaverga Doc, vini aromatici, spumanti e passiti.

L’IMMAGINARIO DEL VINOPresso la Grande Enoteca sarà possibile partecipare ad incontri sul tema del vino e del suo immaginario:- Sabato 27 aprile alle 18: presentazione del libro di Carlo Arnulfo “Langhe E Roero - dal suolo al bicchiere”- Domenica 28 aprile alle 18: “Massimo Martinelli – vino e seduzione”- Lunedi’ 29 aprile alle 18: “La pasta di Gragnano, una grande tradizione”

con il presidente del Consorzio Giuseppe Di Martino e un grande chef.- Mercoledi’ 1° maggio: “I 40 anni dell’Albeisa, bottiglia di territorio”

con Alberto Cordero di Montezemolo e Pietro Ratti.

DEGUSTAZIONIOltre alla Grande Enoteca, presso il Palazzo mostre e congressi, si terranno le Wine tastings experience: l’originale formula di degustazione ideata da Strada del Barolo, Grandi Vini di Langa e Consorzio di tutela Barolo e Barbaresco dove enologi e sommelier raccontano il territorio e introducono alla scoperta dei grandi vini di Langhe e Roero.

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enOLOgIA

NARRATORIAltro appuntamento è quello con i Narratori del Vino, che all’interno della Grande Enoteca offrono al turista molteplici attività legate al mondo del vino: tre postazioni che attraverso i sensi, il territorio e la storia, raccontano il mondo del vino e i suoi protagonisti con giochi e sorprese.Come “contorno” alle degustazioni presso la Grande Enoteca, ci saranno tantissimi appuntamenti nelle piazze della città.

MORDI E FUGGIIn piazza Medford Streetfood proporrà specialità in versione “da asporto”, pasti semplici, “mordi e fuggi”, cui si

uniranno cibi di strada della tradizione delle diverse regioni italiane. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con la Condotta Slow Food di

Alba, Langhe e Roero.Inoltre quest’anno, a sostegno di Streetfood, in piazza Savona dal 27 aprile al 1° maggio

ci sarà Streetfish, cibo da strada con prodotti a base di pesce, il tutto accompagnato dalle bollicine dell’Alta Langa Docg.

GRAGNANOLa Città di Alba sarà anche coinvolta in un gemellaggio con la Pasta di Gragnano, città della

Campania dove è presente un’antica e prestigiosa attività di produzione di pasta, famosa per la qualità delle semole, dell’essicazione e dei formati. Il Consorzio “Gragnano Città della Pasta”, che comprende oltre 10 pastifici, è stato fondato nel 2003 con l’obiettivo di difendere e rilanciare la grande tradizione della pasta del sud.Il 30 aprile e il 1° maggio, quindi, in piazza Risorgimento, i visitatori saranno avvolti nei profumi della cucina del sud con il Consorzio Pasta di Gragnano in abbinamento con il Dogliani Docg.

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Venerdì 8 marzo 2013 si è concluso il “2° Concorso Enologico Istituti Agrari d’Italia” indetto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca. L’evento è stato realizzato con la collaborazione dell’AssoEnologi, che si è assunta la responsabilità dell’esecuzione tecnico operativa del Concorso. Il Concorso - riservato solo ai vini a denominazione di origine e a indicazione

geografica tipica e ai vini spumanti prodotti unicamente dagli Istituti di Istruzione tecnica - si è proposto di evidenziare le migliori produzioni sensibilizzando gli Istituti verso sempre maggiori livelli qualitativi, stimolando così una più rispondente didattica.La cerimonia di apertura e di presentazione del “2° Concorso Enologico Istituti Agrari d’Italia” si è svolta giovedì 7 marzo nella sala Cavour del Ministero delle

politiche agricole.Le analisi sensoriali dei vini si sono svolte in commissioni di valutazione composte ognuna da tre qualificati enologi e da due giornalisti specializzati del settore vitivinicolo, hanno valutato 51 campioni presentati da 23 Istituti in rappresentanza di 14 regioni italiane.Venticinque vini sui cinquantuno presentati hanno superato il punteggio di 80 centesimi, secondo il metodo di valutazione “Union Internationale des

Oenologues”, ottenendo la qualificazione di “ottimo” e, pertanto, si sono fregiati del riconoscimento di qualità stabilito dal regolamento del Concorso. Fra i venticinque big anche il Dolcetto d’Alba Doc 2011 dell’Istituto enologico “Umberto I” di Alba, la cui premiazione si svolgerà in occasione del 47° Vinitaly, a Verona domenica 7 aprile prossimo.

Floriano Luciano

al ministero piace il dolcettodell’istituto enologico di alba

Tra le venticinque produzioni selezionate in tutta Italiac’è anche quella della Scuola albese. Premiazione a Vinitaly

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«Che il tempo sia cambiato, basta chiederlo agli agricoltori. Sono loro i primi ad aver sperimentato sul campo gli effetti della mutazione climatica in atto».Parola del metereologo Luca Mercalli, intervenuto venerdì 15 marzo alla Crusà Neira di Savigliano nell’ambito degli eventi collaterali della trentaduesima edizione della Fiera della Meccanizzazione agricola.

UNA TERRA NON BASTA PIùMercalli ha illustrato un quadro molto preoccupante: «Se andremo avanti di questo passo – ha detto il metereologo -, tra appena 30 o 40 anni per sopravvivere avremo bisogno di due “terre” e non potremmo più starci su una sola».Il primo imputato è il petrolio: «Bisogna tirarsene fuori, incentivando al massimo la produzione di

energia pulita». Negli ultimi 150 anni è stata consumata una quantità tale di riserva fossile, come non era avvenuto in tutto il resto della storia dell’umanità. L’effetto serra “aggiuntivo” è ben documentabile dalle foto che ognuno di noi ha potuto scattare sui ghiacciai alpini nelle gite domenicali

degli ultimi 20 anni, come ha mostrato lo stesso Mercalli attingendo dall’album di famiglia. La neve e il ghiaccio si sono vistosamente ritirati, la temperatura è cresciuta e sta “impazzendo”, passando da un record all’altro, come è avvenuto l’anno scorso per il freddo invernale e il caldo estivo.

AttuALItà

di OsvaldO BellinO

Mercalli alla fiera di Savigliano«Decrescere per sopravvivere»

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L’ITALIA COME L’ALGERIA«Lasciando le cose come stanno – osservava Mercalli -, nel 2100 la temperatura del nostro territorio sarà mediamente salita di almeno 6 gradi. Nelle ipotesi più attendibili, l’Italia potrebbe diventare come l’Algeria».Come se ne esce? Agendo immediatamente su clima, energia e materie prime: «Bisogna ridurre gli sprechi energetici, favorire l’agricoltura a chilometri zero, attrezzarsi il più possibile nella produzione di energia pulita in grado di sostituirsi a quella tradizionale. Dobbiamo cambiare i nostri stili di vita, limitare l’uso dell’automobile all’essenziale, rinunciare alle fragole a Natale e preferire piuttosto le arance mediterranee di stagione, isolare termicamente le nostre case, fare a meno degli aerei militari F 35…».

BIOGAS PRO E CONTRO Tutte azioni che si possono già mettere in pratica, ma che spesso si scontrano con

costi e pregiudizi difficili da superare. Così come, in agricoltura, si fa presto a dire che gli impianti a biomasse possono essere alimentati anche dal mais, salvo dover poi fare i conti, come è stato fatto notare dalla platea, con l’aumento del costo dei mangimi e quindi con il rischio di chiusura delle stalle che si vedono in tal modo sottratto il foraggio destinato agli animali.Gli impianti di biogas, inoltre, occupano fisicamente molto spazio in proporzione alle loro potenzialità energetiche, in contraddizione con un’altra necessità più volte evocata: lo stop alla cementificazione dei terreni agricoli.In una parola, quindi, l’accompagnamento alla “decrescita” per salvare il pianeta, da un lato appare imprescindibile, ma dall’altro necessità di una rivoluzione in primo luogo culturale, con l’agricoltura che gioca in questa partita un ruolo assolutamente strategico.

Il metereologo parla del ruolo strategico dell’agricoltura nelle nuove sfide ambientali, tra biogas, cemento e stili di vita

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Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, dal 15 marzo la “Mela Rossa di Cuneo” ha ottenuto l’indicazione geografica protetta (IGP) per l’Italia.«Da almeno tre anni - osserva Michele Qua-glia, presidente di zona della Coldiretti Saluzzo -, aspettavamo che l’Unio-ne Europea riconoscesse quello che per il territorio

piemontese è uno dei maggiori punti di eccel-lenza. La mela rossa Cu-neo è conosciuta in tutti i continenti e le ottime qualità organolettiche l’hanno fatta apprezzare su tutti i mercati. Ci auguriamo che l’iden-tificazione comunitaria serva ad affermare le capacità imprenditoriali dei produttori piemon-tesi, riconoscendo loro il

L’Europa riconosce l’igp della Mela rossa cuneo

ORtOFRuttIcOLtuRA

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dovuto ruolo all’interno della filiera».Aggiunge Domenico Sacchetto, presiden-te Assortofrutta e del Consorzio Mela Rossa Cuneo: «Auguria-moci che questo traguar-do dia visibilità anche alle altre produzio-ni d’elite della Granda e possa garanti-re un maggior reddi-to ai produttori».Un riconoscimento che “conferma la qualità, il lavoro e la storicità che stanno alla base della Mela Rossa Cuneo”,

commenta il presidente della sezione Ortofrutti-cola della Confagricoltura di Cuneo, Alberto Gior-dano, al quale fa eco il

direttore zonale della Confagricoltura

di Saluzzo, Marco Bruna: «Adesso avremo a dispo-sizione un’arma

in più per farci valere

sul merca-to nazionale e

internazionale. La speranza è che questa indicazione si traduca an-che in maggiori benefici per tutti i produttori».

Dopo un faticoso iter durato anni,

il traguardo è stato ufficialmente

raggiunto il 15 marzo. Commenti entusiastici dal settore frutticolo

Presente

in fiera

Fruttinfiore

Lagnasco

ORtOFRuttIcOLtuRA

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Fruttinfiore sotto il segnodella Mela rossa cuneonuova stella delle igp

L’undicesima edizione di Fruttinfiore a Lagnasco (12-13-14 aprile), quest’anno sarà sotto il segno della “Mela Ros-sa Cuneo”, che ha appena ottenuto dall’Unione europea l’agognato marchio Igp. Un riconoscimento che segna per la frutticoltura locale nuove possibilità di sviluppo, secondo percorsi professionali e commerciali che saranno ampiamente dibattuti nei due convegni in programma nel Castello, venerdì 12 aprile alle 18,30 e sabato 13 alle 10.

PREMIO FRUTTINFIORESempre nel Castello, a margine dell’in-contro organizzato in collaborazione tra le Associazioni di produttori e le Associa-zioni di categoria, venerdì pomeriggio, dopo la cerimonia inaugurale, avverrà la consegna del Premio Fruttinfiore, giunto alla sua quarta edizione, che viene assegnato ogni anno ad un personaggio pubblico distintosi per l’impegno nei confronti della filosofia “green”.

VETRINA DEL GUSTOTra gli altri appuntamenti della fiera, in piazza Umberto I, troveranno posto gli stand istituzionali con gli ospiti prove-nienti anche da altre regioni, ma soprat-tutto i Consorzi di tutela dei prodotti agricoli della provincia di Cuneo.Partendo dal mercatino di via Roma e via Tapparelli, fino all’area delle Eccellen-ze di Fruttintavola, Fruttinfiore diventa inoltre la vetrina del gusto. Gli espositori propongono prodotti legati alla frutta

Il conferimento del marchio da parte dell’Unione europea apre nuove prospettive di mercato per la frutticoltura locale. Se ne discute nei convegni di venerdì 12 e sabato 13 aprile a Lagnasco

FIeRe

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FIeRe

ed alle eccellenze enogastronomiche ed artigianali della Granda.

FUOCHI NEL CASTELLOLa sera del sabato, dopo lo spettacolo pirotecnico delle 20,30, sarà possibile effettuare una romantica passeggia-ta all’interno dei giardini del Castello, debitamente illuminati ed aperti per l’occasione. Ancora nel suggestivo scenario del Castello, la frutta si metterà in mostra e si abbinerà all’arte. Accanto alla mostra pomologica allestita a cura del CReSO, con la presentazione di tutte le più importanti varietà di mele coltivate nel saluzzese, troverà spazio la mostra delle migliori fotografie partecipanti al concorso fotografico alla scoperta dei beni culturali ed architettonici della no-stra provincia, promosso dal gruppo FAI Giovani Cuneo che avrà il suo culmine con la cerimonia di premiazione, nella sala Convegni del Castello, il sabato pomeriggio alle 18.

DONNE E ARTEIl Salone di Via Tapparelli ospiterà una mostra di lavori femminili organizzata in

collaborazione con l’Associazione I pas-satempi di Griselda, dove troverà spazio l’esposizione dei prodotti di artigianato realizzati direttamente dalle signore locali. Sempre nel Salone di Via Tapparelli sarà anche allestita una mostra di disegni

realizzati da studenti dell’Accademia del-le Belle Arti di Torino che promuoveran-no anche dei laboratori di pittura nella natura, cui potranno partecipare grandi e bambini, esperti e principianti.

FRUTTA E BENESSEREUn curioso abbinamento tra Fruttinfiore

ed il benessere è rappresentato dalla sesta edizione della Camminata tra i frutteti in fiore, organizzata in collabo-razione con la Scuola del Cammino di Saluzzo: partenza dal piazzale Asprofrut, domenica alle 10.

Per chi intende correre, l’occasione è offerta dalla terza edizione della Corsa podistica non competitiva attraverso le campagne lagnaschesi, organizzata in collaborazione con la Podistica Valva-raita: partenza dal piazzale Asprofrut, venerdì alle 18,30.

Area verde realizzata da Dotta Vivai

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Torna a Lagnasco dal 12 al 14 aprile Fruttinfiore, la manifestazione che per tre giorni vuole festeggiare la migliore produzione fruttico-la locale, per la frutta: quella sana, buona... e in fiore! L’inaugurazione della XI edizione è prevista per ve-nerdì 12 aprile alle 16.30 nel piazzale Asprofrut. Fruttinfio-re accompagnerà i visitatori in una full immersion nel mondo della frutta facendo scoprire e valorizzare il lavoro di un intero territorio. Un territorio ricco di colture, ma

anche di cultura, di gente con ambizione, volontà, ca-parbietà, che grazie alla con-tinua innovazione ha saputo trasformare antiche tradizioni nella moderna frutticoltura. Come da tradizione, anche l’edizione 2013 vanta un calendario ricco di appunta-menti. Protagonisti saranno, come sempre, lo STAO, Salone delle Tecnologie Applicate all’Ortofrutti-coltura, i mercatini ricchi di prelibatezze, i laboratori e tante attività didattiche per i più piccoli. E non solo: arte

e convegni, bancarelle ricche di curiosità, fuochi d’artificio, ospiti e, per tutti gli appas-sionati di fitwalking, la V edizione della “Camminata tra i frutteti in fiore” . Confermato, inoltre, Fruttin-tavola, un percorso gastro-nomico in collaborazione con le Associazioni di categoria, per celebrare la frutta anche a tavola, tra piatti tradizionali e gustose ricette innovative. Tre giornate davvero inten-se, dunque, che porteranno i visitatori a conoscere ed apprezzare il mondo della

frutta, nella splendida corni-ce di un territorio ricoperto di fiori e frutti. All’organizzazione, la cui regia è affidata alla Pro Loco di Lagnasco, partecipano, oltre all’Amministrazione comunale che ha fortemente voluto ed appoggiato la ma-nifestazione, le tre più impor-tanti associazioni di produt-tori frutticoli del Piemonte, quali l’Asprofrut, la Lagnasco Group e l’Ortofruit Italia, nonché l’Associazione che le raccoglie: Assortofrutta.

La festa della frutta in fiore a Lagnasco per guardare con speranza al futuroDal 12 al 14 aprile il Salone delle tecnologie applicate all’ortofrutticoltura, mercatini, camminate e gastronomia

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nOtIzIe dALLe AzIende

Parla il direttore del Centro Formazione e Ricerca Merlo, Paolo PerettiSui patentini per la conduzione dei mez-zi agricoli si sta sentendo di tutto e non a tutti è chiaro come ci si debba comporta-re. A margine dei convegni che la recen-te Fiera della meccanizzazione agricola di Savigliano ha dedicato all’argomento, interviene il direttore del Centro Forma-zione e Ricerca Merlo, Paolo Peretti. «La formazione è obbligatoria per leg-ge da anni – osserva Peretti -, riguardo ai trattori agricoli e forestali, l’accordo Stato/Regioni in vigore dal 12 marzo scorso definisce un protocollo didattico minimo uguale per tutti (argomenti, du-rata, verifiche, test, prove pratiche, va-lutazioni, etc.) nel quale la informazione e la formazione devono essere comple-tate dall’addestramento in un percorso formativo adeguato e specifico. Dal 12 marzo scorso è quindi obbligatorio di-sporre di un attestato di formazione per la conduzione di queste macchine e, sal-ve poche esclusioni esplicitamente previ-ste, non sarà più possibile condurre una trattrice agricola o un trattore forestale senza la prescritta abilitazione».

Chi è obbligato alla formazione?«Qualsiasi lavoratore che presta il pro-prio lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro – continua Peretti - o che svolge attività lavorativa con trattori agricoli o forestali nell’ambito dell’organizzazione del datore di lavoro, con o senza retribu-

zione. Sono equiparati i soci lavoratori di cooperative o di società, anche di fatto, che prestano la loro attività per conto delle società o degli enti stessi».

Per quali trattori agricoli vige l’obbligo di formazione?«Per qualsiasi trattore agricolo o fore-stale con motore, a ruote o cingoli, con velocità per costruzione non inferiore a 6 km/h e che venga utilizzato per lavo-razioni in contesto agricolo o forestale, potendo essere equipaggiato con attrez-zi per tirare, trainare, movimentare e tra-sportare carichi».

L’attestato di formazione ha una scadenza?«Si. Se l’attestato è stato ottenuto se-condo il protocollo formativo indicato nell’Accordo Stato/Regioni in vigore dal 12 marzo 2013, la sua validità è di cin-que anni. Alla scadenza può essere rinnovato per altri cinque anni partecipando ad un cor-so di aggiornamento di almeno quattro ore».

Chiunque può fare formazione?«No, salve poche eccezioni particolari, i corsi di formazione possono essere fatti solo da Soggetti Formatori opportuna-mente accreditati come Ente Formativo presso le strutture regionali».

Il lavoratore agricolo può evitare la formazione?«No. Deve comunque almeno parteci-pare ad un corso di aggiornamento. Per soddisfare in parte le istanze delle asso-ciazioni di categoria – conclude Peretti - è stata infatti prevista la facoltà, per coloro i quali sono in possesso di esperienza do-cumentata di almeno 2 anni al momen-to di entrata in vigore dell’Accordo (12 marzo 2013), di fare solo un corso di aggiornamento entro il 12 marzo 2017, rinnovabile ogni cinque anni. Attenzione però, meglio non farsi troppe illusioni. Alcune compagnie di assicurazione han-no già cominciato a modificare le polizze inserendo tra i danni non coperti da ga-ranzia quelli causati da operatore “non abilitato a norma delle disposizioni in vi-gore”. E questa abilitazione non è solo la patente di guida, ma proprio l’attestato di formazione, adeguata e specifica.Molti lo chiamano patentino, per alcu-ni è soltanto un certificato, per troppi è purtroppo un mero fatto burocratico.Per tutti deve invece essere l’attestazione di un percorso formativo serio e costrut-tivo che permette di accrescere le pro-prie competenze e capacità professionali guardando con fiducia al valore umano e sociale che questo comporta».

il mistero dei patentini agricolie il valore aggiunto della formazione

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FIeRe

Benvenuta primavera!Mondovì sorridealla nuova stagioneSabato 13 e domenica 14 aprile il tradizionale appuntamento agricolo e folcloristicoLa Fiera di primavera di Mondovì è tradizional-mente il segno del risve-glio della natura. L’annuncio che è finito l’inverno e sta prorom-pendo la primavera, nell’eterna girandola delle stagioni che non conosce crisi, perché fortunata-mente appartiene al mon-

do reale e non a quello dello spread.La rassegna monregalese quest’anno festeggia la sua cinquantaquattresi-ma edizione e si svolge sabato 13 e domenica 14 aprile, dalle 9 alle 19, a Mondovì Breo.In primo piano, le attrez-zature agricole, insieme

ai supporti per il giardi-naggio, le piante, i fiori, i prodotti enogastronomici delle valli piemontesi, i sapori del monregalese e le produzioni biologiche, senza dimenticare la cera-mica, l’artigianato, l’og-gettistica e i servizi legati al turismo e agli hobby. Centinaia di bancarelle e

percorsi espositivi di ogni tipo, a dimensione pro-fessionale e famigliare. Su tutto, l’atmosfera partico-larmente suggestiva della manifestazione, che rivela in ogni dettaglio le sue radici antiche, il richiamo a usi e tradizioni pecu-liari di una terra e di un popolo.

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RIceRcA

Ricercatori e tecnici delle regioni italiane dove la confusione sessua-le è ormai ampiamente diffusa in frutticoltura (Sud-Tirolo, Trentino, Emilia-Romagna, Valtellina e Pie-monte) si sono dati appuntamento al Centro ricerca per la frutticoltu-ra (Creso) di Manta per confron-tarsi sugli ultimi aggiornamenti dei metodi, in tempo utile per l’ap-

plicazione alla stagione 2013. Un workshop di esperienze scientifi-che che ha permesso di scambiare sul campo dati e termini di para-gone molto preziosi per affinare le strategie difensive dei frutteti.

EVOLUZIONE IN CAMPO«L’efficacia della sola confusione sessuale – osserva il direttore del

al creso, le nuove frontieredella confusione sessuale

Incontro al vertice interregionale dei ricercatori e dei tecnicisugli aggiornamenti dei metodi per la stagione 2013

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Creso, Silvio Pellegri-no - non è scontata. Le principali criticità si riscontrano in situazioni particolari: frutteti con un’elevata pressione dei carpofagi, impianti di forma irregolare o sotto vento; infine andamenti stagionali sfavorevoli. Il buon esito della confu-sione sessuale è legato all’organizzazione tecni-ca presente sul territorio. Il supporto dei Centri di consulenza è indispen-sabile per monitorare il rilascio dei feromoni dai dispenser, seguire passo a passo l’evoluzione in campo e adottare tempe-stivamente gli interventi correttivi».

UNA STORIA DI SUCCESSOLa confusione sessuale rappresenta una storia di successo per la sosteni-bilità ambientale e la si-curezza alimentare della frutticoltura. Ha con-sentito di sostituire gran parte degli interventi insetticidi con un metodo intelligente che previene

gli accoppiamenti degli insetti dannosi. E’ oggi la strategia su cui si basa la difesa dai principali lepidotteri del melo e del pesco. Nel 2012 nella sola provincia di Cuneo la superficie protetta con il metodo naturale è stata di 2.600 ettari di melo e ben 4.150 ettari di pesco, in quest’ultimo caso il 92 % della super-ficie totale.

VANTAGGI SUL MERCATOConsiderato che la confusione consente di sostituire almeno tre interventi insetticidi convenzionali all’anno, è facile immaginare il beneficio e la ricaduta sull’ambiente. La riduzio-ne dei residui di agro-farmaci sui frutti, fino anche all’azzeramento, ha inoltre favorito la competitività della frut-ticoltura piemontese sui mercati internazionali, anche quelli più esigenti e restrittivi in termini di sicurezza alimentare.

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Torna, dopo tre anni di assenza, la Mostra-concorso provinciale della razza friso-na. Non più a Fossano, ma al Foro boario di Saluzzo, ve-nerdì 26 e sabato 27 aprile.L’evento rinasce per iniziativa di un gruppo di allevatori della sezione frisona dell’As-

sociazione provinciale alleva-tori di Cuneo, con il supporto di numerosi sponsor privati dei settori dei mangimi e della genetica animale.Sarà in esposizione, ma non in gara, anche una selezio-ne dei migliori capi di razza “pezzata rossa” della provin-

cia di Cuneo.Il programma prevede l’ar-rivo e la sistemazione degli animali il venerdì, mentre il sabato, dalle 8,30 alle 13 si svolgerà la fiera, con la sfilata e la valutazione morfologica dei capi, suddivisi per catego-rie, fino alla proclamazione

della campionessa provin-ciale. Giudice della gara sarà Davide Errera di Mantova.Al momento è iscritta una cinquantina di capi. Il riferi-mento tecnico per la parteci-pazione all’evento è l’Apa di Cuneo.

Dopo tre anni di assenza, torna la mostra il 26 e 27 aprile, a Saluzzo. Spazio anche alle “pezzate rosse”

Qual’è la più bella frisonadella provincia di cuneo?

zOOtecnIA

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Sul portale del Sian (Sistema informativo agricolo nazio-nale) sono stati aggiornati i dati delle consegne di latte a primi acquirenti alla data del 31 dicembre 2012. La produzione dei primi 9 mesi della campagna 2012/13 si attesta a 80.054.060 quin-tali di latte rettificato (vale a dire calcolata la % di gras-

so), che rispetto al medesi-mo periodo della campagna precedente rappresenta un aumento del latte rettificato consegnato pari allo 0,67%.«Da questo confronto – commenta il responsabile del settore latte della Cia di Cuneo, Paolo Ambrogio - emerge che si sta ten-denzialmente attenuando

l’aumento registrato nei primi mesi, quando si erano visti addirittura sforamenti di oltre il 4%.Oggi siamo al di sopra della produzione della precedente campagna di 530.000 quin-tali contro oltre 1 milione di quintali che si registrava a fine settembre».Secondo Ambrogio “se

l’andamento degli ultimi mesi dello scorso anno si confermasse anche nei primi tre mesi del 2013, potrebbe non verificarsi il superamen-to della quota nazionale. Tuttavia è necessario da par-te dei produttori moderare l’andamento delle produzio-ni negli ultimi tre mesi della campagna”.

Pubblicati i dati del Sistema informativo agricolo nazionale. Si ridimensiona lo sforamento dei primi mesi del 2012

La produzione di lattetorna nella quota?

zOOtecnIA

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«Il quadrilatero composto da Cuneo, Saluzzo, Savigliano e Fossano rappre-senta il cuore della zootecnia cunee-se e piemontese; è qui che operano allevamenti all’avanguardia sotto tutti i punti di vista. La carne, che da un lato è un piacere quando arriva sulla nostra

tavola, talvolta diventa purtroppo un dispiacere per chi la produce, perché l’elevata qualità delle produzioni non è adeguatamente remunerata dal mercato». Così Oreste Massimino, presidente di Confagricoltura Cuneo ha introdotto il convegno “I piaceri della

carne” che l’associazione provinciale ha organizzato giovedì 14 marzo alla Crusà Neira di Savigliano, con l’editorialista di “terraoggi.it” e “L’imprenditore agri-colo”, Floriano Luciano, nel ruolo di moderatore.

COSA MANGI OGGI? Tanti gli ospiti di eccezione, a partire dalla presidente della Provincia di Cu-neo, Gianna Gancia, che ha richia-mato all’attenzione i recenti manifesti della nuova campagna “anti carne” dei vegani, con la foto di un bambino fatto a pezzi e messo in una confezio-ne da banco al supermercato accanto alla scritta “Cosa mangi oggi?”, e la teoria dell’”impronta idrica”, secondo cui la produzione di carne sarebbe tra le più impattanti per l’ambiente: «Sono argomenti che condizionano l’opinione pubblica e che quindi attendono delle risposte dalla scienza», ha osservato la presidente, mettendo in guardia dalla disinformazione.

La carne non è debolese lo spirito è forte(e l’informazione giusta)

zOOtecnIA

Il nutrizionista Andrea Poli e gli operatori della filiera zootecnica al convegno di Confagricoltura a Saviglianosulla “regina della tavola”

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REGINA DELLA TAVOLAAndrea Poli, direttore scientifico del Nutrition Foundation of Italy, ha fatto chiarezza sulle proprietà nutrizionali della carne, sgombrando il campo da alcuni luoghi comuni che provocano danni all’economia del settore: «C’è molta disinformazione in questo campo - ha esordito Poli -. Per prima cosa oc-corre sottolineare che la speranza di vita si è allungata di 5 anni nel breve volgere di 15 anni, ma alla natura non importa di come e quanto viviamo, siamo noi a doverci occupare del nostro benessere. Ecco dunque l’importanza di aumen-tare l’attività fisica e consumare meno calorie. Ma esiste anche una strategia complementare che consiste nell’ingan-nare i meccanismi della sazietà. E qui entra in gioco il ruolo fondamentale della carne, in quanto la sua assunzione fa scendere la grelina, ossia la sostanza che il nostro stomaco produce quando è vuoto, mantenendo l’effetto per più tempo».E poi una precisazione sugli studi epi-demiologici che connettono il consumo di carne all’insorgenza di determinate

patologie: «Si basano - ha sottolinea-to Poli - su ricerche condotte in Paesi anglosassoni, dove il consumo di carne è decisamente più elevato che in Italia. La carne rappresenta una fonte inesau-ribile di proteine dall’elevato valore bio-logico, ha un alto potere saziante e una quota di ferro e zinco. Deve dunque continuare ad essere una delle regine della nostra tavola».

FILIERA D’ECCELLENZAA seguire sono intevenuti Fabrizio Guidetti, presidente di Unipeg, Aldo Muraro, presidente di Unaitalia, e Giovanna Parmigiani, presidente nazionale della Sezione Suinicola di Confagricoltura che hanno fatto il pun-to sullo stato economico in cui versano gli allevamenti italiani di bovini, polli, galline e suini. Ci si è poi addentrati nella realtà della zootecnia cuneese

grazie ai contributi di Roberto Chialva, presidente di Apa Cuneo, Luigi Alla-sia, amministratore delegato di Carni Dock di Lagnasco, e Giancarlo Simoni, fondatore di Ora Agricola di Cherasco. Claudio Sacchetto, assessore regio-nale all’Agricoltura, ha ricordato invece l’impegno della Regione a favore della zootecnia piemontese, mentre il diretto-re di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio, ha così concluso i lavori: «Come consumatori, di fronte alla filie-ra della carne italiana, dobbiamo essere tranquilli e soddisfatti perché produ-ciamo nella maniera migliore al mondo e abbiamo trasformatori e macellatori di eccellenza. Malgrado tutto questo, però, c’è ancora chi muove nei con-fronti del nostro settore le accuse più in-fondate. Bisogna far capire all’opinione pubblica che quelle non rappresentano la verità».

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Nuova ed importante realizzazione alla cascina Panatera di Venaria Reale (To), grossa azienda produttrice di latte e fo-raggi. La soc. Tecnoengineering di Ponte Priula di Susegana (Tv), in collaborazio-ne con Albino Rocca di Carrù (Cn), ha realizzato due tunnel GDT (a gamba dritta) larghi 13 e lunghi 33 metri, con altezza gamba di 6,50 metri, senza tiranti sulla capriata, con un innovativo sistema di ancoraggio al terreno, senza alcuna opera muraria e senza fondazio-ni in cemento. “Questo è il capannone più richiesto – osserva Fabio Bortoluzzi, contitolare dell’azienda trevigiana -, perchè permette un elevato stoccaggio verticale dei più svariati tipi di merce, è di veloce installazione, può essere uti-

lizzato in agro/zootecnia per più utilizzi (stalle/ricovero animali – copertura trin-cee – copertura cereali e materiali per impianti biogas o riciclo rifiuti). L’azien-da veneta fornisce, grazie al proprio studio di progettazione, la relazione di calcolo in base alla posizione geografica ed al tipo di terreno. Viene certificata e calcolata la resistenza alla neve, al vento

ed al sisma in base alla severa normati-va oggi vigente. Tutta la lavorazione dei materiali, dalla carpenteria alla coper-tura in PVC ignifugo classe 2, compresa anche la posa in opera, viene eseguita direttamente da Tecnoengineering che garantisce così i suoi prodotti per ben 10 anni, fornendo, se necessaria, assi-stenza e manutenzione al cliente.”.La società Tecnoengineering, con

un’esperienza più che trentennale, opera in Italia ed all’estero, progetta, realizza ed installa coperture standard o su misura in acciaio/telo pvc ad alta resistenza per uso industriale e agri-colo. Costruisce strutture solide ma nel contempo economiche, realizzabili in tempi brevi, utilizzando i migliori profilati d’acciaio zincato che vengono lavorati con macchine automatiche da personale altamente specializzato, se-guendo gli standard di controllo qualità ISO 9001. Il rivenditore per Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta è Albino Rocca di Carrù (Cn).

www.tecno-engineering.eu

www.roccaalbino.it

nOtIzIe dALLe AzIende

Tecnoengineering produce ed installa tunnel agricoli ed industriali a gamba dritta, ad arco singolo e doppio, coperture speciali per cippato, bio-gas, reti frangivento, tamponamenti in pvc, serbatoi flessibili per liquami e stalle/coperture per bestiame.Alla cascina Panatera nuovi tunnel per stoccaggio fieno, ricovero attrezzi e macchinari

Tecnoengineering Specialisti in coperture

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I tripidi sono una famiglia di insetti assai dannosa alle colture agrarie. Spesso i danni che provocano sono difficilmente diagnosti-cabili e non sempre gli imprenditori agricoli sono in grado di capirne la gravità dell’attac-co. Essi sono molto piccoli, di colore giallo, più scuri quando adulti, sottili ed allungati, visibili ad occhio nudo solo negli stadi di età più avanzati. Si nutrono dei liquidi presenti nei tessuti vegetali che scalfiscono con gli stiletti boccali succhiandone poi il contenuto che ne fuoriesce. Colpiscono moltissime col-ture agrarie quali le frutticole, fra cui pesche nettarine e fragole, le orticole, primi fra tutti fagioli, peperoni e porri. Numerosi anche i danni alle colture floricole meno comuni quelli sui cereali. Quando le colture sono in fioritura i tripidi si insediano nei fiori nutren-dosi del contenuto dei granuli di polline e degli altri organi del fiore. Anche i frutticini appena formati sono seriamente danneg-giati così come le foglie soprattutto nella

pagina inferiore. Il contenimento dei tripidi con sostanze chimiche, siano esse di sintesi che naturali, appare spesso molto problema-tico. Si assiste ad una crescente inefficacia di un prodotto fitosanitario in relazione alla resistenza rapida che il parassita sviluppa nei confronti della sostanza attiva insetticida, soprattutto se si verifica l’abuso di tale pro-dotto con più trattamenti successivi e con dosi troppo elevate. A complicare il tutto è lo stesso comportamento del parassita, con più generazioni all’anno e con l’abitudine a vivere nascosto fra gli anfratti e i ripiega-menti dei tessuti vegetali.Molte sostanze, poi, oltre che uccidere som-mariamente i tripidi, eliminano invece tutti i loro limitatori naturali. Gli attacchi gravi inducono poi i coltivatori a sperimentare in-setticidi fosforganici (dimetoato, clorpirifos, clorpirifos-metile, phosmet) o fenossiderivati (etofenprox) deleteri per la microfauna utile al contenimento non solo dei tripidi ma di

molti altri parassiti. La ricomparsa sul mer-cato di un vecchio insetticida carbammato a base di metomil non fa che aumentare que-sti fenomeni. Buoni prodotti di cui spesso si è fatto abuso compromettendone l’efficacia sono quelli a base di spinosad, una sostanza chimica naturale di derivazione batterica, la quale ha un ottimo profilo ambientale e tossicologico. Fra le sostanze naturali si annovera poi l’impiego della Beauveria bas-siana, efficace in determinate condizioni e dell’azadiractina, entrambe abbinabili ad un programma di lotta biologica con insetti uti-li. Fra i più noti i predatori Orius laevigatus, molto efficace in prossimità della fioritura e l‘Amblyseius nelle 2 specie cucumeris e swir-skii. Il 2012 ha visto un significativo impiego di queste specie, nelle coltivazioni floricole e orticole anche in pieno campo su fragola, porro e fagiolo.

A cura di Davide Mondino - dottore Agronomo- [email protected]

il contenimento dei tripidi dannosi alle colture agrarie

PSr - MiSUra 111

Sottoazione B

L’impiego degli insetti utili sostituisce gli insetticidi

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«Il lavoro svolto fino a oggi ha prodotto risultati. Ora la Piemontese è cono-sciuta da tutti, siamo compe-titivi sul prezzo, anche se non ancora tutti in Italia mangia-no la nostra carne. Vuol dire che c’è ancora mol-to spazio, per farci conoscere e apprezzare dai consumatori che già ci stimano».Così il presidente dell’Anaborapi, Albino Pistone, alla vigilia della nuova annata zootecni-ca degli allevatori della razza Piemontese.

AIUTIAMOCI DA SOLI Un incontro organizzato

«allevatori, non lasciamoci prendere dallo sconforto, la prospettiva c’è»

zOOtecnIA

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dall’Anaborapi in collabora-zione con la Sezione Pie-montese dell’APA di Cuneo, con un bilancio a luci ed ombre, dal cambio di assetto organizzativo su base regio-nale per risparmiare sui costi mantenendo la qualità dei servizi, agli ulteriori investi-menti per essere sempre più protagonisti sul mercato. Il presidente della Sezione Razza Piemontese Renato Giordano ha ribadito la volontà di guardare avanti con coraggio, senza aspet-tarsi troppo in fatto di aiuti pubblici. «Abbiamo visto – ha sotto-lineato Giordano – che la commercializzazione diretta paga, dobbiamo aiutarci da soli».

GRANDE DISTRIBUZIONEAssente il presidente Apa

Roberto Chialva, a Roma per impegni in sede na-zionale, era il direttore dell’associazione allevatori Bartolomeo Bovetti a far vibrare nella platea dei soci le corde dell’orgoglio di categoria: «Non facciamoci condizionare dalle difficoltà del momento, che esistono a cominciare dai recenti contraccolpi per la carne di cavallo spacciata per manzo.

Il nostro impegno è di continuare a lavorare bene e continuare a investire per tenere il passo di un merca-to che si amplia offrendoci la possibilità di crescere». In questa direzione, il dot-tor Bovetti ha accennato a promettenti trattative per potenziare la presenza nella grande distribuzione organizzata, “sempre più interessata alla carne Pie-montese”.

ETICHETTATURA Sullo sfondo, resta il proble-ma del nuovo regolamen-to Ue sulla certificazione delle carni, con l’abolizione dell’etichettatura facoltati-va, una norma che permet-teva di inserire informazioni volontarie su razza, sesso, alimentazione dell’animale. Ora che lasagne, hambur-ger e tortellini contenenti carne di cavallo, spacciata per manzo, sono finite nei supermercati e nelle mense di mezza Europa, Italia com-presa, la questione delle etichette torna con forza. Il tentativo che vede in prima fila il sistema alleva-toriale italiano è di riaprire il “dossier trasparenza” all’interno della discussione sulla nuova politica agricola comune.

Alla vigilia della nuova annata zootecnica, l’Anaborapi disegna

il quadro del mercato della razza Piemontese

zOOtecnIA

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Alla Fiera di Savigliano, assegnati nove riconoscimentiper le proposte che aprono nuovi orizzonti tecnici

il premio della meccanizzazioneai costruttori più innovativi

ARPROMA InFORMA

Anche quest’anno alla trentaduesima Fiera della meccanizzazione agricola di Savigliano sono pervenute molteplici adesioni al concorso per le novità tecniche, concorso molto ambito per i costruttori di macchine agricole che dà pregio e visibilità alle nuove proposte.Dopo accurate valutazioni del comitato composto da tecnici qualificati di cui fanno parte il Cnr – Imamoter, l’Arproma (Associazione regionale produttori macchine ed attrezzature agricole), l’Unacma (Unione nazionale commercianti macchine agricole), l’Enama (Ente nazionale meccanizzazione agricola) e Unacoma (Unione nazionale costruttori macchine agricole), oltre ai rappresentanti delle associazioni di categoria, sono state identificate ben nove aziende meritevoli del riconoscimento.Venerdi 15 marzo, durante l’inaugurazione della Fiera, sono state quindi premiate dalle varie autorità presenti le seguenti aziende:

Ditta Barale e Olivero srl • Via Torino 60 • 12045 Fossano Novità Tecnica: Pressa compattatrice imballatrice/fasciatrice Motivazione: Macchina utilizzabile in modo polivalente sia in azienda che in pieno campo che consente automaticamente di recuperare, compattare, imballare e fasciare materiali agricoli vari riducendo i volumi di carico e di trasporto e facilitando il loro stoccaggio.

Ditta Bella Enrico & C • Via Umberto I • 10060-Piscina (TO) Novità Tecnica: Sarchiatrice-rincalzatriceMotivazione: Macchina multifunzione, destinata alla agricoltura biologica mediante adozione di tecniche di minima lavorazione, dotata di cerniere con parallelogramma articolato a geometria variabile che può essere facilmente convertita in una rincalzatrice a dischi sfalsati.

Ditta Berra Massimo • Via Pinerolo 60 • 10060 Pinerolo Novità Tecnica: Gruppo diserbo portato a ridotto impatto ambientale Motivazione: Macchina diserbatrice dotata di sistema di controllo satellitare che permette la riduzione dell’impatto ambientale mediante la segnalazione automatica delle zone trattate abbinato ad un dispositivo di apertura/chiusura automatica degli ugelli che vanno a trovarsi in zona di sovrapposizione

Ditta Boffa Guido snc Wgreen Tecnology • Via Cane Guido 102 12055 Diano d’Alba (CN) Menzione Tecnica: Veicolo a trazione elettrica a tre ruote motrici Motivazione: Macchina semovente a trazione elettrica facilmente spostabile ideata per il trasporto di operatori su terreni particolarmente pendenti e, in particolare in vigneti e frutteti,

che ne facilita gli spostamenti con sensibili riduzioni della fatica specialmente di persone anziane o dotate di handicap.

Ditta Colombardo Mauro • Reg. Leiso 30 • 14050 S. Marzano Oliveto (AT) Menzione Tecnica: Trivella idraulica versatile Motivazione: Trivella idraulica versatile, installabile anteriormente e posteriormente alla trattrice che, mediante tre movimenti permette l’estirpo e il reimpianto di piante particolarmente idonea per il reimpianto di barbatelle in filare.

Ditta Merlo spa • Via Nazionale 3 • 12010 S. Defendente di Cervasca (CN) Menzione Tecnica: Sollevatore telescopico Multifarmer 40.9 Motivazione: Macchina dotata di centralina elettronica di controllo che permette significativi miglioramenti tecnologici in grado di ridurre i consumi di carburante mediante l’ottimizzazione dei rendimenti in funzione delle condizioni di utilizzo e della gestione delle potenze erogate.

Ditta Metal Agricola snc • Via Michelini 43 • 12038 Levaldigi (CN) Menzione Tecnica: Pianale e verricello per Spallegna verticale Motivazione: Spaccalegna verticale dotata di tavolo girevole plastico che permette di ridurre la fatica di utilizzo della macchina durante l’adattamento richiesto da pezzature diverse dei tronchetti unitamente ad un nuovo verricello dotato di dispositivo di avvolgimento e svolgimento controllato del cavo.

Ditta Racca srl • Via Roma 87 • 12030 Marene(CN) Novità Tecnica: Unità cippatrice per tutoli di mais Motivazione: A seguito di recenti studi che hanno evidenziato l’utilizzabilità dei tutoli di mais come prodotti per biomassa, per farine zootecniche, per la preparazione di lettiere e per altre destinazioni quali materiale per la lucidatura e levigatura di oggetti metallici, per materie plastiche e altro ancora, e stata realizzata questa Unità Cippatrice applicabile a mietitrebbiatrice che consente, durante le normali fasi di trebbiatura, di sminuzzare e raccogliere contemporaneamente anche i tutoli di mais.

Ditta Ricca Andrea & C • Via Vecchia di Cuneo 57 • 12022 Busca Menzione Tecnica: Spaccalegna orizzontale Hacca Motivazione: Nuova struttura per spaccalegna orizzontali realizzata, con materiali innovativi, in grado di ridurre la fatica degli operatori nelle fasi di spaccatura di tronchi di legno mediante piano di appoggio con innovativa forma telescopica.

associazione regionale produttori Macchine agricole

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La Wgreen Tecnology di Boffa Guido snc di Diano d’Alba, da anni produce attrezzature a trazione elettrica che permet-tono un consistente aumen-to di produzione riducendo i costi e migliorando la qualità lavorativa per molteplici set-tori agricoli in special modo per il settore vitivinicolo. La vicinanza al cliente diretto ha sempre portato alla creazione di macchine da lavoro dotate di considerevoli autonomie, facilità di utilizzo e grande af-fidabilità. Da questi presupposti è nato TRYKE, un veicolo a tre ruote motrici unico nel suo gene-re. Presentato in anteprima alla trentaduesima Fiera della meccanizzazione agricola di Savigliano ha subito riscosso un notevole interesse ed ha vinto il premio come “Men-zione Tecnica” al concorso delle novità tecniche. TRYKE nasce per venire in aiuto di tutte le persone che svolgono lavori nei filari di “potatura, scarzolatura, sfol-timento” e quindi sono sem-pre esposti a dolori alla schie-

na e alle gambe.Nel tempo sono già state pro-vate soluzioni per ovviare a questi problemi, ma con scar-sissimi risultati, specialmente nei vigneti a grandi pendenze. TRYKE, dopo un lungo perio-do di prove si è subito rilevato affidabile, facile da utilizzare, ergonomico e soprattutto co-modo da trasportare, in soli due minuti si può smontare e

riporre nel baule di una qual-siasi auto.I suoi punti di forza sono sicu-ramente la trazione a tre ruo-te motrici con controllo elet-tronico, il servosterzo elettrico e la possibilità di adattarlo in base alle pendenze del terre-no da lavorare. L’ergonomia è stata messa alla base del progetto, infatti l’operatore ha la possibilità di regolarsi la

postazione di lavoro in modo ottimale, così da evitare il mal di schiena comune a tutti i vi-tivinicoltori. Oggi le statistiche dichiarano che oltre il 50% dei lavorato-ri operanti in questo settore agricolo è colpito da problemi muscolo-scheletrici. Il veicolo offre la possibilità di ridurre notevolmente la fatica fisica, in quanto si lavora comoda-mente seduti, al contempo i ritmi di lavoro divengono mol-to più rapidi aumentandone di molto la produttività. Risulta-to concreto: 30% di aumento di produttività, evitando ogni tipo di patologia fisica. Il suo sistema di guida, gestito com-pletamente da una centralina elettronica, avviene tramite piccoli movimenti delle gam-be lasciando sempre le mani libere per poter lavorare così in modo ottimale.TRYKE va ad arricchire la gamma delle motocarriole Wgreen Tecnology a trazio-ne elettrica, valido aiuto per attuare la norma ISO 14001 riguardo la certificazione am-bientale.

E’ il nuovo agevolatore della Wgreen Tecnology

Quello che mancava per lavorare meglio, ora c’è!

nOtIzIe dALLe AzIende

nelle vigne c’è Tryke, nato senza rivali! Tre ruote contro il mal di schiena

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Gli imprenditori agricoli, siano essi costituiti sotto forma di ditta individuale, società semplice, società di persone o società di capitali, devono anche loro adempiere e prestare attenzione a quanto previ-sto dalla norma introdotta dal DL 83/2012 in materia di responsabilità solidale per il versamento dell’Iva e delle ritenute Irpef che

scaturiscono da contratti di appalto e di subappalto.

INTERESSA TUTTIInizialmente era stato sostenuto da più parti che tale disciplina riguardava solamente il settore edile, l’Agenzia delle Entrate con la Circolare n. 2/E/2013 del 1° marzo ha invece ritenuto che la norma è applicabile a tutti i settori produttivi

quindi settore agricolo com-preso. Ma di che cosa si tratta e soprattutto in quali casi l’imprenditore agricolo stipula contratti di appalto? Andiamo con ordine. La norma prevede che qua-lora un soggetto appalta-tore concede in subappalto un’opera od un servizio deve accertarsi, prima di pagare il subappaltatore per il lavoro prestato, che questi abbia correttamente adem-piuto agli obblighi fiscali scaduti a quella data, vale a dire che abbia versato l’Iva sulle fatture relative alle prestazioni effettuate e che abbia versato le ritenute Irpef relative allo stipendio degli eventuali dipendenti di cui si è avvalso. Se in violazione alla norma l’appaltatore paga il subap-paltatore senza accertarsi che i versamenti fiscali sia-no avvenuti è solidalmente

responsabile con il subap-paltatore per il loro versa-mento, questo comporta che se il subappaltatore non versa l’Iva o non versa le ritenute Irpef l’appaltato-re sarà chiamato a versarle, per conto del subappaltato-re, nel limite del valore della prestazione effettuata dal subappaltatore stesso.Analogamente il com-mittente che stipula un contratto di appalto con un’impresa, prima di paga-re, deve anch’egli accertarsi di quanto sopra sia con riferimento alla ditta alla quale ha commissionato i lavori sia con riferimento ai subappaltatori di cui l’im-presa si è eventualmente avvalsa altrimenti, sempre qualora il soggetto appalta-tore (o l’eventuale subap-paltatore) non abbia versato quanto dovuto, scatta la sanzione amministrativa in

L’Agenzia delle entrate il 1 marzo ha chiarito che la normativa riguarda anche le aziende agricole

FIScO e tRIbutIdi alBertO tealdi, cOMMercialista

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attenzione alla responsabilitàsolidale per i contratti di appalto

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FIScO e tRIbutI

capo al committente da un minimo di Euro 5.000,00 ad un massimo di Euro 200.000,00.

CONTO TERZISTI E APPALTI AGRICOLINel mondo agricolo spesso ci si può trovare nella casi-stica in cui l’imprenditore agricolo è committente di un appalto, ad esempio: quando commissiona i lavori agricoli ad un conto terzista di una certa dimen-sione ed organizzazione di mezzi e personale; quando conclude un contratto per la costruzione di un fabbri-cato strumentale; quando conclude un contratto per l’installazione di un im-pianto di fotovoltaico o di biogas o per un qualsiasi altro importante impianto aziendale, ecc... quindi non si tratta di casistiche isolate ma di eventualità piuttosto comuni, anche perché il contratto di appalto non è un contratto che ha l’ob-bligo della forma scritta e pertanto può capitare di commissionare un lavoro senza avere la consape-volezza che, di fatto, si è nell’ambito del contratto di appalto. L’imprenditore per poter accertare la regolarità dei versamenti deve farsi ri-lasciare dall’appaltatore una

dichiarazione sostitutiva di atto notorio (simile a quelle che è riportata a fianco) nella quale viene dichiarato che quanto dovuto all’era-rio è stato regolarmente versato o le valide motiva-zioni per cui non è ancora stato versato (per esempio perchè non sono ancora scaduti i termini per il versa-mento, la fattura è sogget-ta all’Iva per cassa, ecc....). L’imprenditore agricolo è autorizzato a non effettuare il pagamento fintanto che non è in possesso di tale autocertificazione. Ottenuta l’autocertificazione è libe-rato da ogni responsabilità evitando così il rischio di sanzioni o di versamenti in solido.

CHI NE è ESCLUSOLa circolare di cui sopra ha espressamente escluso dalla normativa, tra gli altri, i contratti di prestazione d’opera, i contratti di forni-tura di beni e le prestazioni rese nell’ambito consortile (consorzi o cooperative). Quindi qualora la presta-zione di servizi o l’esecu-zione dell’opera ricada nel contratto d’opera, che si differenzia da quello di appalto in quanto le pre-stazioni sono effettuate da professionisti o da piccoli

imprenditori, non è necessario ottenere l’autocertificazione. Si tratta ad esempio delleprestazioni del veterinario, del nutrizionista, dell’impre-sa edile familiare o della dit-ta contoterzista anch’essa a gestione prevalentemente familiare, ecc... Infine è opportuno ricordare che la responsabilità vale solo per i versamenti scaduti al mo-mento del pagamento, se quindi l’appaltatore emette fattura ed il committente la paga contestualmente, ovviamente ai fini Iva non

è ancora scaduto alcun termine per il versamento quindi il committente non avrà alcuna responsabilità e se vorrà potrà omettere di chiedere l’autocertifica-zione, se però sono stati impiegati dipendenti risulta più complicato verificare i termini di scadenza del versamento delle ritenute quindi è consigliabile richie-derla.

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A seguito della già tratta-ta abolizione, a fare data dal periodo di imposta 2015, della tassazione su base catastale per le so-cietà agricole apportata dal DL Stabilità, società che dovranno quindi es-sere assoggettate a tassa-zione ordinaria sulla base delle risultanze di bilan-cio, si ritiene sia neces-sario valutare per tempo la loro trasformazione in società semplice la quale, così come l’imprenditore agricolo individuale, con-tinua a godere del favo-revole regime fiscale.

ARRIVARE PREPARATIPremesso che le norme tributarie sono in con-tinuo “fermento” e che quindi da adesso a fine 2014 la norma possa an-cora cambiare, si ritiene poco probabile comun-que che venga ristabilita la situazione di favore

attualmente in vigore in quanto la modifica è già stata introdotta a seguito della necessità di cassa del bilancio dello Stato. Sarà quindi necessario arrivare “all’appuntamen-to” preparati. Innanzitut-to la trasformazione com-porta l’assolvimento da parte della società di una serie di adempimenti ci-vilistici quali delibere dei soci ecc...in molti casi, soprattutto per le società di capitali costituite per la produzione di energia elettrica in ambito agrico-lo, gli investimenti sono stati fortemente finanzia-ti dagli istituti bancari i quali tra le altre garanzie hanno richiesto ed otte-nuto il pegno sulle quote sociali e pertanto risulta-no essere loro ad avere i diritti di voto necessari, salvo patto contrario, per adottare le predette delibere.

Tassazione catastale: trasformare le società agricole in tempo utile

Dal 2015 entra in vigore il regime ordinario sulla basedelle risultanze di bilancio, ma è bene muoversi in anticipo

FIScO e tRIbutIdi alBertO tealdi, cOMMercialista

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Questo risulta in molti casi un primo passaggio non così veloce visti an-che tutti gli adempimenti interni che tali istituti sono tenuti a rispettare.

ANTICIPARE I TEMPI Considerato che la norma colpisce comunque ogni società agricola, quindi sia quelle che produco-no energia elettrica, sia quelle che producono vino, piuttosto che cereali o che svolgono l’attività di allevamento di anima-li ecc... l’altro aspetto comune a tutti riguarda l’eventuale contestazione dell’elusività dell’opera-zione da parte dell’Am-ministrazione Finanziaria. La stessa sosterrà infatti, quasi sicuramente, che la finalità dell’operazione

è stata solamente quella di ottenere un risparmio fiscale senza altre valide ragioni economiche. Tale assunzione potrebbe apri-re un contenzioso con il Fisco soprattutto nel caso in cui la trasformazione venga fatta a ridosso dell’entrata in vigore della sfavorevole norma

fiscale, limitando così le motivazioni a favore del contribuente.

EVITARE I CONTENZIOSIIn questo momento effettuare la trasfor-mazione non comporta invece alcuna elusione in quanto si tratterebbe di trasformare una società

in regime di tassazione catastale in altra con pari regime, per di più mediante un’operazio-ne onerosa in quanto la trasformazione comporta, nell’ambito delle società agricole a regime catasta-le, la tassazione sulle plu-svalenze dei beni immo-bili sociali e qui si apre un ulteriore altro importante discorso sulla qualifica o meno di beni immobili, dal punto di vista fiscale, degli impianti di produ-zione di energia elettrica. E’ dunque consigliabile sin da ora valutare con il proprio consulente i termini, le modalità ed i costi dell’operazione di trasformazione.

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Entro il 30 giugno, le imprese indi-viduali agricole (come tutte le altre) dovranno ottemperare a un nuovo obbligo normativo: la comunica-zione del proprio indirizzo di posta elettronica certificata (Pec), come previsto dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221.Il provvedimento per l’iscrizione nel Registro delle Imprese riguarda anche le aziende agricole in regi-me di esonero Iva che si iscrivono al registro imprese della Camera di Commercio di Cuneo, così come le imprese individuali già iscritte nel Registro delle Imprese prima dell’entrata in vigore del suddetto decreto legge, che risultano attive. «La Posta elettronica certificata (Pec) - informa Daniela Destefanis, responsabile di zona della Cia di Alba - è il sistema di posta elettro-nica che fornisce al mittente docu-mentazione elettronica attestante

l’invio e la consegna di documenti informatici. Tale documentazione ha valore legale».

CANALE ESCLUSIVOA partire dal 1 luglio 2013, tutte le informative, dichiarazioni, scambi di informazioni, richiesta documenti etc, tra imprese di qualunque forma e natura e la pubblica amministra-zione dovranno essere effettuati esclusivamente tramite Pec. Vista la sua importanza ai fini legali i possessori dell’indirizzo di posta dovranno periodicamente control-larlo. In mancanza della comunica-zione entro il 30 giugno 2013 della propria Pec da parte di tali impre-se, osserva Destefanis, il Registro Imprese sospenderà a partire dal 1 luglio 2013, ogni domanda di iscrizione da queste presentata, in attesa che la stessa sia integrata con l’indirizzo di posta elettronica

certificata dell’impresa, e comun-que per 45 giorni. Trascorso tale periodo, in mancanza di regolariz-zazione, la domanda si intende non presentata.

IMPARARE INTERNET«Se è pur vero che la domanda di iscrizione del solo indirizzo Pec è esente dall’imposta di bollo e da diritti di segreteria - commenta la responsabile della Cia albese – e può costituire anche un’opportu-nità, non c’è dubbio che per molte imprese agricole l’obbligo presen-ta dei problemi in considerazione del livello estremamente basso di diffusione della connettività ad internet nelle aree rurali. La Cia cuneese ha in programma iniziative di formazione per l’uso delle proce-dure informatiche per cui invitiamo gli interessati a rivolgersi alle sedi zonali dell’organizzazione».

Tutte le imprese agricole sono tenute a comunicare il loro indirizzo telematico, con valore legale

Posta elettronica certificata obbligatoria entro il 30 giugno

FIScO e tRIbutI

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Non penso si sia mai parlato tanto di politica come negli ultimi mesi, e non è un male, ma sono certo che non si è mai parlato così poco di agri-coltura nello stesso tempo.L’agricoltura oggi è rimasta l’unica forza che ancora non delocalizza in nome della globalizzazione, non licenzia o mette in cassa integrazione i suoi occupati, nel tentativo di recuperare produttività, ma al contrario cresce in tutti i settori e si conferma prima in valore nell’esportazione, verso quelle economie che riescono ancora a crescere, in attesa che in Europa il vento della recessione cambi direzione, in primis per mano dei diversi governi cosicché tornino a crescere i consumi interni.FARE PULIZIAAnche dalle nostre campa-gne sono certo che siano venuti parte dei voti che hanno cambiato gli equilibri all’interno del Parlamento, cioè: meno Lega, meno Pdl, meno Pd e meno Udc, ma mi accorgo ogni giorno che molti colleghi hanno votato i grillini, non come scelta di “protesta”, affermazione di “comodo” da parte di chi non intende in realtà cambia-re o che cambi nulla, ma per-ché dopo averli provati tutti o quasi, dopo averli ascoltati tutti o quasi, ma soprattutto dopo aver creduto a tutti o quasi, si è voluto fare come si fa in una stalla dopo il

passaggio di una malattia. Si fa pulizia, si introducono animali nuovi e si cerca di migliorare il management, per riuscire ad andare avanti, cosa che nelle condizioni attuali, non è solo difficile, ma quasi impossibile.MINISTRO CON GLI STIVALI Non so se nelle file dei grillini ci siano agricoltori, a pieno titolo e non per hobby, ma me lo auguro, perché direi che la stragrande maggio-ranza degli agricoltori e dei lavoratori Italiani ne hanno abbastanza di ministri usciti dagli uffici dei ministeri o dei partiti, ma che vedrebbero con favore a capo di quello che ritengo essere uno, se non il più importante dica-stero dei prossimi governi, un agricoltore, che gli stivali li abbia già calzati anche da piccolo, che sappia come crescono le piante e come si possono allevare gli animali, che si faccia aiutare da chi i conti in campagna li deve far tornare da sempre, ogni giorno, dando lavoro a tanta, tanta gente, sapendo che per uscire da questa gravissima crisi bisogna aiutare chi il la-voro lo crea, non mortifican-dolo con tasse e balzelli vari e a vario titolo che rendono solo tutti un po’ più poveri.BUONA VOLONTàBeh, in questo marasma, siamo e sono in tanti ad aspettare di vedere che cosa faranno i grillini, saltando dai

campi al Parlamento, speran-do che se non loro diretta-mente, almeno gli altri per paura di ripetere i risultati dell’ultimo turno elettorale, facciano quello che potrem-mo fare o aver fatto meglio ognuno di noi, senza essere nominati senatori a vita, e cioè usare il buon senso, non aver paura di un’Europa che ogni giorno si sta svelan-do sempre più una spesa, più che una risorsa, perché

altrimenti in campagna si vedrà sempre più gente saltare invece di correre, non tanto per scelta quanto per necessità. E se, col tempo, la pazienza e la buona volontà, di cui gli agricoltori tutti sono maestri, nulla cambierà, al-lora veramente “arrendetevi, siete circondati!”. Continuma a travajè per ades

Antonino [email protected]

«E adesso dateci un ministro che abbia calzato gli stivali fin da piccolo»

VOcI dAI cAMPI

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A dispetto di quanto si potrebbe affer-mare se ci si fermasse solo alle appa-renze, il settore primario è non solo un settore tradizionale e in controtendenza rispetto alla crisi, ma è anche giovane, rosa e fortemente innovativo.

GIOVANI AGRICOLTORI CRESCONO Per convincersene basta citare qualche dato: l’agricoltura è il settore che nel 2012 ha fatto registrare il più eleva-to aumento nel numero di lavoratori

dipendenti con un incremento record del 3,6%, mentre l’andamento gene-rale del mercato del lavoro ha mostrato livelli elevati di disoccupazione. Si stima inoltre che un lavoratore dipendente su quattro assunti in agricoltura abbia meno di 40 anni e sono ben 57 mila imprese condotte da giovani con meno di 35 anni, secondo la Coldiretti. Ancor più dirompente la presenza fem-minile nel settore: quasi un’azienda su tre è condotta da una donna. Significa-

tivo anche il numero delle aziende agri-cole che investono in tecnologie verdi e processi sostenibili: tra il 2009 e il 2011 il 54,9% delle imprese ha dichiarato di aver ridotto l’utilizzo di energia ed acqua e il 22% di aver ridotto sensibil-mente l’uso di fitofarmaci e fertilizzanti (Green Italy 2012 – Symbola Unionca-mere).

ASSET AMBIENTALECosì come accade per tutto il comparto agricolo, il miglioramento della perfor-mance ambientale è diventato un asset strategico anche per la produzione di macchine agricole. Un settore nel quale l’Italia, con circa 2 mila imprese, vanta il primato europeo per numero di aziende e con oltre 31 mila addetti è seconda solo alla Germania per numero di lavoratori. Idem dicasi per il fatturato:

agreenculture, l’innovazionescende in campo a Savigliano

AttuALItà

Fondazione Symbola e Coldiretti hanno presentato il Rapporto sulle tecnologie agricole verdi. Analisi e premi

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7,3 miliardi di euro contro i 7,6 della Germania e un valore aggiunto di 1,4 miliardi di euro. Ma in fatto di investimenti di settore l’Italia non conosce rivali in Europa: 226 milioni di euro a fronte dei 174 della Germania. Investimenti che il Belpaese impiega soprattutto per migliorare i pro-cessi produttivi e i prodotti stessi, tanto che in due anni, dal 2008 al 2010, si è ridotta del 40% l’energia utilizzata per unità di prodotto e si sono ridotti di circa 9 mila tonnellate anche gli output di rifiuti e scarti di lavorazione.

EXPORT CHE VOLANulla da stupirsi, quindi, se l’export vola, raggiungendo picchi di 3,8 miliardi di euro e traina il saldo della bilancia commerciale di settore (elaborazio-ne Symbola su dati Eurostat riferiti al 2010). Per avere un’istantanea del settore basta guardare ai numeri relativi alle trattrici, che rappresentano il dato più significativo della meccanizzazione agricola. Il fatturato dalla vendita di trattori agricoli italiani è passato da 1,9 miliardi di euro del 2010 ai 2,2 del 2011; in aumento anche la produzione, cresciuta nello stesso biennio del 12% (da 61.040 a 67.954 unità).

TRATTORI SUPERSTAR A trainare il mercato è soprattutto l’ex-port: l’esportazione di trattrici nel 2011 ha visto un aumento del volume di affari pari al 10,63% rispetto al 2010, in termini economici un aumento del 14,32%. Ad oggi l’Italia esporta quasi la totalità della sua produzione di trattori agricoli: solo 14.512 trattori su 67.954 sono stati venduti in Italia nel 2011 (dati elaborati da FederUnacoma). Come dire

che la notorietà e la fama del made in Italy passa non solo per l’arte, il design, o la moda, ma anche per i trattori.Vista l’importanza e la vitalità del setto-re, la Fondazione Symbola e Coldiretti, in collaborazione con l’Ente Manifesta-zioni di Savigliano e l’Enama e con il patrocinio del ministero dell’Ambiente, per la trentaduesima Fiera della mec-canizzazione agricola hanno lanciato il Rapporto sulle tecnologie agri-cole verdi – Agreenculture, il primo rapporto espressamente dedicato alle innovazioni tecnologiche green nella meccanizzazione agricola, che istituisce anche una menzione per le aziende che si siano particolarmente distinte su questo fronte.

AGREENCULTUREInsieme a Domenico Sturabotti, diret-tore Fondazione Symbola, e Albano Agabiti, della Coldiretti Nazionale, hanno presentato il Rapporto a Palazzo Taffini di Savigliano, Gloria Monaste-rolo, presidente Ente manifestazioni di Savigliano; Marcello Gatto, presidente

Coldiretti Cuneo e Sandro Liberatori, direttore Enama. In questa prima edizione, hanno rice-vuto la menzione del Rapporto sulle tecnologie agricole verdi – Agreen-culture le aziende: - Ricca Andrea (gestione delle risorse forestali, premiata nella sezione sosteni-bilità processi produttivi); - Caffini Sprayers Equipment (prote-zione delle colture, menzionata nella sezione tecnologie per l’ambiente); - Merlo (produzione di trattrici, men-zionata nella sezione efficienza delle macchine agricole); - Maschio (fresatrici zappatrici erpici rotanti, menzionata per la sostenibilità dei processi produttivi);- AgriArt (agricoltura di precisione, menzionata nella sezione tecnologia per l’ambiente); - Fradent (produzioni industriali, men-zionata per la sostenibilità dei processi produttivi); - CHN (trattori ad alta efficienza, men-zionata appunto per l’efficienza delle macchine agricole).

AttuALItà

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zOOtecnIA

Nell’ambito del convegno “I piaceri della carne” a Savigliano la neo pre-sidente della sezione nazionale suinicoltori di Confagricoltura, l’alleva-trice piacentina Giovanna Parmigiani, ha presentato

una relazione articolata sul comparto italiano ed europeo.

QUADRO INCERTOContinua a rimanere incerto ed instabile il quadro della suinicoltu-

ra europea – secondo la Parmigiani - infatti dai dati riscontrabili la situa-zione odierna mantiene la contrazione già registrata dal 2011 ove il patrimo-nio suinicolo dell’Unione europea a 27 membri, ha manifestato una flessione (-1,5%), scendendo da 151 a 148,6 milioni di capi. Un decremento im-portante, risultato da una concomitanza di fattori: un andamento stagnan-te dei consumi, flessioni significative in molti degli Stati membri, incertezze rispetto all’applicazione delle normative sul benes-sere, aumento dei costi dei mangimi,restrizioni finanziarie alle imprese. A determinare questa contrazione – secondo Confagricoltura - hanno concorso una molteplicità di fattori. Innanzitutto i bassi mar-gini: il 2011/12 è stato il sesto anno consecutivo con margini pesantemen-te negativi per un alleva-mento medio nella UE. Le evidenti ripercussioni stanno determinando un rivolgimento del sistema

allevatoriale che premia un modello di alleva-mento caratterizzato da dimensioni sempre più grandi e moderne, com-promettendo evidente-mente i piccoli alleva-menti. PIU’ BENESSERE, MENO SCROFEIl patrimonio suinicolo nazionale nel 2012 è risultato costituito da 9,279 milioni di capi, in lieve decrescita (-0,1%) rispetto al dicembre 2011. La normativa sul benes-sere ha determinato una ulteriore forte contrazione del numero complessivo delle scrofe che 717 mila del 2010 sono scese a 585 mila unità. Continua inoltre la con-trazione delle scrofe non montate, scese rispetto al 2010 del (-10,5%) indice preoccupante delle disaf-fezione dell’allevatore.Dati confermati da un recente rapporto della UE che ribadisce che per quanto riguarda il settore suinicolo, la contrazione delle consistenze registra-ta nel 2011, con partico-

La riduzione dei suini mette in difficoltà i piccoli allevamentiPoco più di nove milioni di capi in Italia,mentre l’export dei salumi cresce al record storico

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lare riguardo al patrimo-nio delle scrofe (-3,2% nell’UE), sta determinan-do un calo della produzio-ne di carne suina a livello europeo stimato in -0,4% nel 2012 e -3,2% nel

2013. Tale contrazione è una conseguenza dell’entrata in vigore delle norme sul benessere delle scrofe e dei costi più elevati dei mangimi. Dopo il calo

produttivo del 2012 e del 2013, la produzione di carni suine dovrebbe riprendere la sua crescita dalla seconda metà del 2014 e nel 2022 dovreb-be ritornare ai livelli del 2011 (circa 23 milioni di tonnellate). Inoltre

PREOCCUPA IL MERCATO INTERNO Il dato preoccupante è quello relativo al grado di auto approvvigionamento nazionale della carne sui-na, considerate le flessioni di produzione interna e consumi, è sceso intorno al 68,1% dal 69,5% del 2010 con un calo 1,4 punti.Considerando l’insieme dei salumi e delle carni suine fresche la flessione arriva a -2,6% per un

quantitativo pro-capite pari a 31,3 Kg contro i 32,1 Kg del 2010.Anche la redditività dell’allevamento è decisa-mente calata.Di contro si è registrato un “record storico” delle esportazioni di salumi italiani nel 2011. Secondo l’Istat nel 2011 i prodotti della salumeria italiana hanno raggiunto la cifra record di 1 miliar-do e 40 milioni di euro (+6,8%) per un totale di 138.000 ton (+10,5%). Secondo stime del “Cen-tro Studi Confagricoltura” per l’export del compar-to nel 2012 è previsto un aumento del 5-6 per cento in valore rispetto al 2011 superando abbon-dantemente i 500 milioni di euro.

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AttuALItà

Cresce la protesta sul-le incertezze normative riguardanti i patentini e le revisioni delle macchine agricole. A fianco degli agricoltori, bombardati da informazioni di ogni tipo su corsi, attestati e neces-sità di adeguamento delle

attrezzature, sono scese in campo anche l’Associa-zione regionale produttori macchine agricole (Arpro-ma) e l’Unione nazionale dei commercianti di mac-chine agricole (Unacma), che in due distinti e affolla-ti convegni alla Fiera della

meccanizzazione agricola di Savigliano hanno po-sto con forza il problema dell’assenza dei decreti attuativi e dei regolamenti di applicazione delle nuove leggi.

PRODUTTORI E CONTROLLORI Luigi Cometto, presidente del Car (Centro artigiano revisioni), ha sottolineato come, in mancanza di de-creti attuativi, esista tuttora

Patentini e revisione macchinari agricolicresce la protesta contro i legislatori

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un’oggettiva difficoltà ad attrezzare delle strutture in grado di procedere ai con-trolli periodici dei macchi-nari agricoli.«Se Cuneo è la provincia con il primato della produ-

zione di macchine agricole – osservava Luca Crosetto, presidente di Arproma -, avremmo potuto essere validi interlocutori del legi-slatore per la compilazione delle normative. Invece,

nulla ci è stato chiesto ed ora ci ritroviamo con nuove ed impegnative incomben-ze, senza addirittura avere le linee guida che ci per-mettano una loro corretta applicazione».

VENDITORIA farsi portavoce del disa-gio della categoria (ogget-tivamente in difficoltà ad organizzarsi per adempiere agli obblighi legislativi, in assenza di regolamenti applicativi) è stato anche il presidente dell’Asso-ciazione commercianti di macchine agricole (Acma)

di Cuneo, Gabriele Racca, mentre Rodolfo Catarzi illustrava le attività di Unac-ma orientate all’accredita-mento dell’associazione e dei propri associati per il rilascio del patentino e per la revisione delle macchine agricole.L’auspicio di tutti è che la situazione si possa al più presto chiarire, “attraver-so quelle azioni sindacali necessarie a riportare il legislatore verso un ripen-samento delle normative più consono alle esigenze delle imprese”.

AttuALItà

Alla Fiera della meccanizzazione agricola di Savigliano produttori e venditori al fianco degli imprenditori agricoli

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Con un secolo di esperienza, più di 300 modelli in offerta ed un bre-vetto depositato ogni settimana dal 1921 CLAAS è il numero 1 in Europa nel campo delle mietitrebbie ed il numero 1 al mondo in materia di trincia semoventi. Oggi CLAAS offre anche una nuova generazione di trattori: 12 gamme con più di 60 modelli da 72 a 524 cavalli che rappresentano già un ri-ferimento nelle rispettive categorie.CLAAS si è imposta anche come leader di tecnologia e, non a caso, di prestazioni agricole.Grazie alla moderna ed efficiente rete di concessionari ed officine autorizzate, CLAAS è presente ogni giorno ovunque voi siate per offrirvi un sostegno all’altezza delle vostre ambizioni. Chi semina l’innovazione raccoglie il successo.

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AttuALItà

Mercatino dell’usato agricolo, prodotti del-la bottega alimentare per i consumatori… Accanto alle notizie, il primo quotidiano agricolo indipendente on line della provin-cia di Cuneo, terraoggi.it, sta intensifican-do la promozione delle applicazioni gratui-te a servizio degli agricoltori, per comprare e vendere macchinari e prodotti.DOVE INSERIRE GLI ANNUNCI Inserire gli annunci è facile. Sul lato sinistro della prima pagina del sito www.terraog-gi.it compaiono le due aree denominate “Mercatino dell’usato” e “Bottega alimen-tare”, con le immagini a rotazione degli ultimi annunci pubblicati. Nel riquadro del Mercatino (ma la procedura vale allo stesso identico modo anche per la Bottega), si clicca sul pulsante “vai al mercatino” per accedere all’area di caricamento o lettura degli annunci.COME CARICARLISe si vuole caricare un annuncio basterà cliccare sul pulsante verde in alto “clic-

ca qui per caricarlo” e comparirà una mascherina da compilare (“cercasi” o “vendesi”, in alto, a seconda del caso) con i dati dell’annuncio (oggetto che si vuole vendere, la descrizione dell’oggetto, la foto e il prezzo) e i dati personali di chi inseri-sce l’annuncio (nome, cognome, paese e email). Dopo di che si clicca sul quadratino nella stessa mascherina, in basso a sinistra, per l’informativa sulla privacy e sul tasto rosso, in centro, denominato “invia”. L’an-nuncio verrà cosi ricevuto dalla redazione,

che si riserverà di pubblicarlo verificandone prima l’attendibilità.CONTATTA IL PROPRIETARIOIn basso a destra, nel riquadro di ogni annuncio, c’è il tasto “leggi tutto” per ac-cedere alla mascherina con le informazioni complete dell’annuncio. Qui si può cliccare su “contatta il proprietario” (pulsante in basso a destra) per mandare una email al titolare dell’annuncio, specificando la propria email, come richiesto dall’apposita mascherina, selezionando infine “rispon-di” (e il solito quadretto per l’informativa privacy).Da quel momento, terraoggi.it esce di scena, perché chi vuole vendere e chi vuole comprare sarà reciprocamente collegato tramite la propria email per la trattativa.Trattandosi di una piattaforma a base prevalentemente locale (province Cuneo, Torino, Asti) è molto probabile che gli affari vadano in porto, perché i soggetti interes-sati sono vicini.

Inserire gli annunci è facile, ecco come

fare. Si possono mettere foto, prezzi

e descrizione

il mercatino dell’usato agricologratis in diretta su terraoggi.it

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nOtIzIe dALLe AzIende

Le plastiche utilizzate in agricoltura per vari usi costituiscono da sempre un’impellenza nel momento in cui debbano essere smaltite.Che si tratti di sacchi vuoti del concime, teli serre, nylon dei balloni, reti antigrandine o altro, le aziende agricole devono in qualche modo provvedere al loro corretto smaltimento per non inquinare in alcun modo l’ambiente e per non incorrere in sanzioni onerose.Una novità per risolvere questo problema è data

da Mondo Servizi, azienda braidese di servizi ecologici che collabora da tempo con le aziende agricole per lo smaltimento dei rifiuti, e che propone un servizio di raccolta differenziata di queste plastiche ritirandole direttamente presso le cascine.Il risultato di questo servizio è un grande interesse ed un costante aumento delle plastiche recuperate a fronte di un notevole risparmio economico da parte dell’agricoltore.

“Mondo servizi” apre alla plasticaritirandola direttamente in cascinaNovità dell’azienda braidese di servizi ecologici

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nOtIzIe dALLe AzIende

Il “tour Fendt 2013” ha fatto tappa alla Cascina Baida di Carmagnola (To), domenica 10 marzo, con la presentazione del nuovo Fendt 500 Vario.Alta l’affluenza degli imprenditori agricoli, che hanno risposto con grande interesse e attenzione professionale all’invito della prova in campo.Si sono svolte prove di aratura e lavorazione del terreno con i quattro modelli

Fendt 500 Vario, le cui motorizzazioni vanno da 125 cv a 165 cv di potenza massima, abbinate alla parsimoniosa tecnologia SCR che crea una nuova categoria di elevata efficienza e il meglio dei motori Fendt di alta potenza. Da subito si notava la nuova cabina Visio Plus e i primi commenti di chi provava a guidare il trattore sono stati tutti positivi, soprattutto per le straordinarie caratteristiche

di spaziosità e visibilità dell’interno, un vero e proprio capolavoro di estetica e funzionalità.Il parabrezza bombato fino al tetto consente la massima visibilità con il caricatore frontale sollevato, garantendo una posizione di guida perfettamente ergonomica.Durante la giornata dimostrativa, i tecnici della Fendt, con il concessionario Stefano Barale, spiegavano e facevano scoprire le

numerose particolarità del sistema di comando Fendt Vario Tronic e il massimo confort di guida, tutto made in Germany. Per brindare all’evento, Stefano Barale ha offerto un ricco buffet a tutti, siglando una giornata ricca di emozioni per chi ha visto all’opera questi nuovi trattori, mentre aravano con forza e risoluzione i terreni inzuppati di pioggia, in condizioni davvero difficilissime.

Tour Fendt alla cascina BaidaEmozioni in campo dopo la pioggiaPresentato il nuovo Fendt 500 Varioalta affluenza di imprenditori agricoli

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Il vento del nord si addice all’allevamento della bufala. La conferma giunge dal successo ottenuto dall’allevamento Moris di Franco e Ivan Morisiasco di Caraglio alla recente Fiera Agrosud. Nell’ambito della manifestazione che si è tenuta a Napoli ai primi di marzo, l’azienda associata all’Apa di Cuneo ha preso parte alla settima Mostra Nazionale della bufala di razza mediterranea. Era la prima volta assoluta per un allevamento piemontese Moris ha ricevuto l’invito dall’Anasb (Associazione

Nazionale Allevatori Specie Bufaline) per i traguardi raggiunti a livello produttivo e genetico nel corso di un’attività ultradecennale.

IMPECCABILITre i soggetti in latte presentati da Moris sotto il Vesuvio, al concorso che vedeva schierati in passerella 110 capi tutti di alto valore genetico. Le bufale, condotte impeccabilmente nel ring da Ivan Morisiasco, hanno cominciato subito a mettersi in evidenza. Ed è arrivata la prima menzione d’onore. Ma la grande sorpresa è venuta

quando la bufala 116 di catalogo è salita sul gradino più alto del podio della sua categoria, ricevendo il premio come miglior genotipo. Non è finita lì. Il momento più importante, durante la finalissima, ha visto la bufala dell’azienda Moris designata riserva assoluta della mostra. Grande la gioia dei Morisiasco, consci di aver rappresentato al meglio il Piemonte e in particolare la provincia di Cuneo.

ASTA BUFALINA Al termine dei lavori di valutazione si è svolta la quarta asta nazionale della

specie bufalina. In vendita 10 soggetti abbinati ad altrettanti stock di seme di alto valore genetico. La commissione d’asta era composta dal direttore Anasb Angelo Coletta, dall’ispettore nazionale Massimo Neri e dal banditore ufficiale Maurizio Pagge, tecnico dell’Apa di Cuneo e ispettore di razza Pezzata Rossa italiana (Pagge è stato anche il giudice dei conduttori). Un momento qualificante per l’Associazione provinciale allevatori di Cuneo, che opera da sempre per favorire nuove sinergie tra le varie razze a livello nazionale.

Le bufale di Morisiascosul podio a napoliPrimo premio per l’allevamento di Caraglioalla fiera Agrisud. Campioni di genetica

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I ricordi di guerra, vissuti da me ragazzo, rivivono ormai sbiaditi. Sono “flash” di avvenimenti lonta-ni nel tempo, ma non meno crudi, vissuti a Piasco, paese di fondoval-le, luogo di transito delle opposte fazioni in lotta: dapprima italiani e francesi, poi fascisti e partigiani. Rivedo la cavalleria, in sosta per giorni nei pressi di casa, posta sotto il castello, nei pressi del Combale Bondonia: ricordo i nomi

di alcuni soldati, che a volte ci lanciavano in groppa al cavallo più grosso... Rivedo il vicino di casa, soldato Giuseppe Garnero, in par-tenza per la Russia sul cancello del cortile, mentre saluta tutti; risento le sue parole accorate e profetiche d’addio: «Sono tornato dall’Africa, ma stavolta non tornerò più!...».Rivedo l’elmetto a visiera tronca dei tedeschi che ci facevano sem-pre paura: specie quando spiana-vano la mitraglia sul sagrato della parrocchiale. Rivedo Giacomo Mattio, quel baldo giovanotto piaschese di Sant’Antonio, mentre sale festoso sul carro dei partigiani, diretti alla caccia dei fascisti di Villafalletto, dove rimarrà ucciso.

LA CICOGNA DELLA MORTERisento la voce angosciata della vicina di casa: «Stasera Piasco sarà tutta in fiamme!». Questa la mi-naccia di rappresaglia dei tedeschi, che avevano trovato il corpo di un

loro soldato ucciso nei pressi del paese (minaccia poi scongiurata grazie all’intervento del dottor Francesco Serra, che conosceva la loro lingua). Risento e rivedo la “Cicogna” volteggiare sulle case, lanciando bombe incendiarie, ed il grande fumo-fuoco sprigionato improvvisamente dalla casa Bru-giafreddo, colpita dalla bomba, finita sul pagliaio... e gli uomini a spegnerlo con i secchielli. Infine penso ai partigiani, a cui ci ag-gregavamo volentieri, specie sulla collina di Sant’Orso, dove essi avevano appostato un cannonci-no rivolto a Costigliole e che, per scherzo, facevano l’atto di infilarvi le bombe, mentre noi fuggivamo a nasconderci, turandoci gli orecchi. Ma ecco un ricordo particolarissi-mo: la donna del sogno.

LA DONNA DEL SOGNOUn giorno, recandomi con la so-rellina Mariuccia a prendere il latte dagli zii sulle colline di Villanovet-ta, sentii la zia più anziana, “Ma-

il pianto di una donna misteriosa sulle ali del bombardiere: «Povra gent!»

RAdIcIdi aldO POnsO

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gna Nin”, raccontarci lo strano sogno della notte precedente (che riporto nella lingua in cui sapeva esprimersi meglio): «Nuiautri i j’eru ent ca, quand a l’uma sentù ‘n fort artrun ed n’uruplan ch’a venia da darè ed ca. I suma surtì fora per vedi lon ch’a i-era. E i l’uma vist n’aviun ch’a pasava bas bas sj’arbu dla muntagna. Venìa da Verseul e ‘ndasia vers el Piasch. Peui a l’è rivà ensima a nosta ca e l’ha continuà so viage. Alura mi l’hai vist ensima a l’uruplan na fumna, vestìa de scur cuma s’a fèissa el deul, setà darè dla carlenga e girà co endarè, cun la testa ent la man. A se vedìa ch’a piurava. Ma, pena passà ij cup dla ca, chila a l’ha aussà la testa vers nuiautri e a l’ha mach dit: “Povra gent!” Peui a l’ha bità turna la testa en fauda. E l’uruplan a l’ha continuà so voli cum armur vers el Piasch e Varma-la (unda disìu ch’a i-era na Fumna ch’a piurava...)».

La zia terminava qui quel triste racconto enigmatico, cosciente che qualcuno dall’alto pensava a noi e con noi soffriva, ignorando chi fosse quella donna. Ma ora, a mente lucida, e pensando alla zia, assidua aderente alle giova-ni “Figlie di Maria”, crediamo di conoscere chi fosse quella donna “vestìa de scur, cuma s’a feissa el deul” e perchè aveva esclamato: “Povra gent! Povra gent!”

TRADUZIONE“Noialtri eravamo in casa, quando abbiamo sentito un forte rombo di un ereoplano proveniente dal retro di casa. Siamo usciti fuori per ve-dere cosa c’era e abbiamo scorto un aereo che passava basso, quasi raso gli alberi della nostra monta-gna. Proveniva da Verzuolo e prosegui-va verso Piasco. Poi passando sulla nostra casa, ha proseguito il suo cammino. Allora ho potuto scorgere sull’ae-reo una donna seduta dietro la

carlinga e rivolta all’indietro con la testa tra le mani. Si capiva che piangeva. Ma, appena superati i tetti della nostra casa, la donna ha alzato la testa verso di noi e ha esclamato: “Povera gente!” Poi ha rimesso la testa in grembo, mentre l’aereo continuava rombante il suo volo verso Piasco e Valmala (dove dice-vano che vi era stata una donna che piangeva...).

La guerra vista con gli occhi di un ragazzo. Italiani

e francesi, fascisti e partigiani. Avvenimenti che non vanno

dimenticati

RAdIcI

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Breve storia delle lumache in gastronomiatra ricette, curiosità e gustose leggende Chiocciole o lumache, quando in gastronomia nominiamo questi gustosi gasteropodi, il pensiero corre subito ai francesi con la loro famosa ricetta, sbandierata in ogni occasione quale piatto di alta cucina. Anzi, il loro piatto nazionale: “escargots à la burguignon-ne”, databile comunque verso la metà del 1800. Storia ben diversa quella ita-liana: l’impiego gastronomico francese delle lumache era stato preceduto dalla nostra gastronomia. Il Platina (1475) e lo Scappini (1570) menzionano, tra le altre, delle salse all’aglio per accompagnare le lumache e lo Scappi le serve nel loro guscio, condi-te semplicemente con l’olio.

LA FIERA FREDDANel 1569 il duca Emanuele Filiberto di Savoia rese franca la Fiera Fredda di Borgo San Dalmazzo, mercato di luma-che che esisteva già in epoca romana. Diversi scrittori e viaggiatori francesi del ‘500 e del ‘ 600 testimoniano come in Italia (e particolarmente in Lombardia) si faccia grande consumo alimentare di chiocciole, mentre in Francia non siano assolutamente considerate e quindi rifiutate dalla cucina d’oltralpe ancora per almeno due secoli. In Lombardia le lumache erano conside-

rate le “ostriche del povero”. In effetti le chiocciole hanno accompagnato l’evoluzione dell’uomo fino dagli albori della civiltà, come dimostrato dagli ammassi di gusci rinvenuti vicino alle ca-verne preistoriche; in seguito, i Romani non solo ne erano ghiotti, ma le alleva-vano in appositi recinti chiamati “co-cleari” per poi esportarle in tutti i Paesi dell’Impero. Erano degli allevamenti veri e proprii, lontani precursori di quelli attualmente a ciclo biologico completo presenti nel cuneese, in particolare, a Cherasco (sede dell’Associazione na-zionale elicicoltori, fondata da Giovanni Avagnina) e a Borgo San Dalmazzo.

LA BENEDIZIONE DEL PAPAPare che sia vera la storia di quell’antico Papa che avendo voglia di mangiarsi un bel piatto di lumache offertegli in un cestino da un devoto suddito, all’obie-zione del suo cuoco che si trattava di animali terrestri per cui, essendo di quaresima, bisognava mangiare di magro, benedì le chiocciole seduta stante ordinando loro “Estote pisces in aeternum!” (D’ora in poi sarete pesci per l’eternità!) e da allora raccomanda-te dalla Chiesa nei digiuni e penitenze dell’osservanza cristiana.

Dall’avvocato Giovanni Goria, vicepresi-dente dell’Accademia italiana della cuci-na chiocciole alla piemontese, la ricetta più semplice, che può servire da eccel-lente antipasto o addirittura per ape-ritivo. E, per finire, ancora Roma, anzi Trastevere, la notte del 24 giugno con la “Festa de Noantri”, dove la chiocciola la fa da regina, mentre la venditrice di lumache canta: “La lumachella a cento! Guardate che colore, v’infoca tutto quanto, v’aiuta a fa l’ammore!”

RAdIcIdi GiusePPe BrandOne

Le ostriche dei poveriche fanno bene all’amore

LA RICETTA“Le chiocciole

vengono lessate, infarinate, passate in uovo e pangrattato;

fritte in padella e servite, color dell’oro,

croccanti e bollenti, insieme ad un calice

di freschissimo Spumante Brut”.

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Solforatrice per trattorino per vigneto, come nuova. Vendo causa inutilizzo.Tel. 333/3910691

Spandisegatura - trucioli per lettiera o cuccette. Euro 3000. Tel. 380/3628088

Trattore John Deere. Tel. 338/3136961

Diritti di reimpianto viti per ettari 0,3542. Tel. 349/4064572

Generatore a cardano da 20 klw, come nuovo, causa inutilizzo. Zona S.Vittore di Fossano. Tel. 331/3290367

Frigo Trivalente (va a luce, gas e batteria) da 74 litri con 8 lt. di freezer, ideale per baite o camping. Tel. 333/5256122

Infissi e portefinestre doppio vetro varie misure in buono stato, tutti a euro 1000 ma anche separatamente.Tel. 333/2473441

Bici antica con freni a bacchetta da sistemare. Prezzo da concordare. Tel. 333/5256122

Carrozzina per disabili a batteria, come nuova, usata solo 3 mesi. Mod. Offo.Boch B.400 Tel. 328/9592394

Balloni fieno Loietto e balloni stocchi mais ottima qualità. Tel. 333/7133454

Frigo latte litri 265. Tel. 347/6858402

Terreno in Romania, seminativi da 50 a 10.000 ettari da euro 3000/ettaro e foresta da 100 a 5000 ettari da euro 3500/ettaro. Tel. 349/7457436 oppure 338/9640914

Legna da ardere faggio o quercia pronta all’uso e consegna a domicilio.Tel. 329/7213403

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Pajero 2500 gls bianco, anno 1997. Tel. 0173/779061 oppure 338/7628810

Canne in plastica per vigneto mt. 2,10 rinforzate. Prezzo interessante. Tel. 339/3422016 oppure 0173/971136

Motocoltivatore MAB con motore a benzina, largh fresa cm 55. Tel. 0172/488325

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Candele anti brina causa inutilizzo. Tel. 380/3344122

Boiler a gas pari al nuovo e pesa per bestiame con ruote. Tel. 347/1743357

Ottimo affare. Vendo serra con relativo terreno circa 4000 mq fronte strada, grandissimo passaggio in Sommariva Bosco SS. per Bra. Tel. 339/8526983

Autocaricante Supertino collaudato più biga trasporto animali collaudata più contenitore vetroresina 20 q.li più miscelatore q.li 10 più fieno maggengo. Per cessata attività.Tel. 333/2884164

Nissan terrano del 1998 km 200.000, autocarro, euro 1600.Tel. 339/3715589

Noccioleto 2 giornate zona macellai. Tel. 331/2950292

Caldaia a gasolio con boiler, cisterna, barra falciante gs, saldatrice, idropulitrice, spaccalegna 14 T, generatore 380 V - 220 V, rotoballe di fieno e paglia, levigatrice, tavolino e scarpiere. Tel. 349/1619625

Clio Renault Storia 2007 diesel 1500, 5 porte, grigio metallizzato unico proprietario. Euro 3800. Tel. 0171/98655

Trincia caricatrice semovente John Deere mod. 68-50 4RM con testata mais “kemper” mod. 4500. Buono stato. Tel. 339/7811077

Spaccalegna verticale, 14 tonnellate, piano spostabile, corsa pistone regolabile, attacco al trattore, vendo causa inutilizzo per problemi di salute. Usato 4 volte, la macchina si può provare. Euro 850. Vicino Savigliano. Tel. 333/1661053

12-15 giornate di terreno agricolo. Zona cerealicola frutticola. Scarnafigi.Tel. 335/1008885

Atomizzatore con pompa da 1600 modello Comet revisionato. Tel. 338/4400665

Paglia in ballotti piccoli. Consegna a domicilio. Tel. 377/5319263

Gli affaridell’imprenditore

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Rustico fronte strada da ristrutturare con stalla semi nuova a 4 km da Saluzzo vicino campo da golf con o senza terreno. Tel. 339/7303860

Fiat Punto 55, 2 porte, revisionata fino a febbraio 2015, gomme, freni e frizione nuovi. Euro 500. Tel. 333/7494774

Paglia e stocchi di mais (merias) in balloni. Zona Chierese.Tel. 349/4064572

Vendo, per motivi di salute: minisolf turbine per trattore, diraspatrice per uva, motozappa bmv, bascula 500 kg con ruote, lancianeve Viberti per bcs.Tel. 0173/70364

Trattore Fiat 70/66 ore 4000, ottimo stato, causa inutilizzo.Tel. 349/5328076

Spandiconcime revisionato a nuovo da 4 q.li.Tel. 349/4304634

Trattore Fendt 311 e lama da neve. Tel. 335/8054225

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Tapis-roulant professionale come nuovo. Perfetto. Euro 350. Tel. 338/2885124

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Vitelle mangerine da latte valdostane e jersey, più rampe da carico di ferro, più 2 bilance bascule, più 2 decespugliatori, più 1 furgone Cargo Renault diesel, più maialini vietnamiti.Tel. 333/7960133

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Portoncino antico con lunetta e persiane più ruspa posteriore più tino in legno, macchina pigia uve e 2 verricelli elettrici. Tel. 338/9177770

Vendo per cessata attività semovente Marchesi più semovente Rosatello più rimorchio agricolo 4,5 x 2 mt. più atomizzatore 1000 lt.Tel. ore pasti 0175/74487

Tragenia mt. 3 più finestrature mt. 4 x mt. 1,20 plastificati, telaini zincati. Tel. 348/8145628

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Fiat Punto 1200 benz. km. 12.000, perfetta. Euro 7000Tel. 0172/712357 ore ufficio dal lunedì al sabato mattina

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Same Leopard 85 cv trazione normale, ore lavorative 5000 anno 79, ben tenuto.Tel. 347/0506480

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Atomizzatore Cima 45 plus e spandiconcime in vetroresina. Tel. 349/2860054

Termo cucina Thermorossi Bosky 90 2100 calorie a legna con forno. Tel. 347/7126236

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Rototerra Meritano mt. 250 con rullo Parker. Tel. 338/4582029

Trattorino Iseki 1500 TX 2 ruote motrici più aratro 90° e fresatrici Sandri da mt. 2,30 ottimo stato.Tel. 339/2717848

Scooter Piaggio 50 pari al nuovo NRG. Tel. 347/0120790

Rotante con condizionatore Kuhn mt. 2. Euro 1700.Tel. 340/2512107

Spannocchiatore da mais marca Capello Quasar 5 file ribaltabile.Tel. 338/2177472

Caricatore forestale con braccio girevole a 180° e pinza a 400° con benna per scavare, attacco terzo punto per trattore da 40/80 cv. Tel. 328/9116803

Rotofalce condizionatore Marangon 2,35 mt. autocaricante a 2 assi più unifeed mt.9 Tel. 347/9336415oppure 0175/30229

Trincia poco usata causa inutilizzo largh. mt.1,60 con spostamento idraulico. Tel. 333/3482119

Multipla da grano marca Roggero, mt.2,20 di larghezza ultimo modello, mai usata a euro 2500 trattabili. Tel. 333/3484734

Jumbo carica letame in ottimo stato. Tel. 335/6213705

Rotoballe Feraboli Sprinter 165/35 anno 2003 omologata come nuova. Tel. 338/4582029

Hyundai Tucson 2.0 Crdi Vgt Dinamic 4x4, anno 2007, km 96000, interni in pelle full optional! Ottime condizioni. Boutique dell’auto - Beinette.Tel. 0171/402263

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Caldaia a vapore Moschle ad alto rendimento per sterilizzazione terreno e altre funzioni a vapore secco, produzione 500 kg/h.Tel. 349/6356491

Erpice a dischi 25 Fontana pesante con spiana. Tel. 348/9287502

Aratro fuorisolco Moro mod. 14A, caricatore frontale tipo Fasano per MF 275/290 più fieno in balloni rotondi mis. 120x150 qualità Loietto ed erba medica di prato asciutto.Tel. ore serali 335/6754025

Fiat Grande Punto sport rosso passionale, 1.3 diesel, 90 cv, anno 2008, 86000 km. Dotata di cerchi da 17 con coperture estive più cerchi da 15 con coperture invernali.Tel. 338/9736438

Opel Meriva 1.7 Cdti anno 2004, km 87000, colore argento metallizzato. Ottime condizioni. Boutique dell’auto Beinette (Cn). Tel. 0171/402263

Erpice a dischi MA-AG larghezza di lavoro 3.70 chiusura idraulica con spiana. Tel. 348/9287502

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Atomizzatore marca Rosatello per pioppi lt.2000 trainato.Tel. 349/1711630

Trattore Valpadana 545 45 cv ruote isodiametriche 1981 ben tenuto, idroguida, distributore idraulico 3+1 leve ruote posteriori nuove. Vendo per cessata attività. Euro 6500. No permute e non interessati.Tel. 0173/750788

Trattore Pasquali 60 cv, 930 ore lavorative originali in perfette condizioni. Tel. ore serali 335/5647865

Trattore Fiat utb 450 telaio protezione con servosterzo ben tenuto distributore ausiliario a 2 leve cambio con superriduttore gommato nuovo. Vendo per cessata attività. Euro 5000.Tel. 0173/750788

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Rototerra Breviglieri 460 con rullo gabbia. Tel. 0171/772423

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