Lago-rassegna stampa

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Il futuro del mobile TREND Paola Bottelli L’ ultima uscita pubblica l’ha fatta pochi giorni fa, nel Lobby Restaurant del King George Terrace di Canberra, dal lato opposto del giardino di rose che fronteggia il vecchio Parlamento. Lì Nick Spencer, 32 anni, nato a Ginevra e figlio di un diplomatico cittadino, è andato per uno speech durante l’Act water leaders dinner, cena celebrativa dell’Associazione no profit australiana che riunisce diecimila professionisti legati all’acqua, alla sua gestione, al suo consumo, al riciclo e ai cambiamenti climatici. Nick, biondo stempiato, sorriso da surfista, jeans strappati, non è però un esperto di acqua: è il capo dei winemaker di Eden Road Wines di Canberra, fresca vincitrice del 1˚Good wine awards assegnato dal Sydney Morning Herald. Nominata, dopo due anni appena dalla start-up, miglior nuova azienda vinicola in un territorio che cercava da tempo di focalizzarsi sul vino di qualità (l’intera Australia è il quarto esportatore mondiale di vino con poco meno di 4 miliardi di euro). Ma c’è di più: la cantina non ha un proprio vigneto, ma produce «artigianalmente», precisa Spencer, appoggiandosi a specialisti nelle vicine aree di Tumbarumba, Gundagai e Hilltops, cioè nel cosiddetto distretto di Canberra, specializzato in Chardonnay, Riesling e Shiraz. Una soluzione che ha creato un tale scalpore mediatico da trasformare Spencer in un’icona nazionale per alcuni e in un usurpatore per i più critici. «Mi sento privilegiato e anche un po’ scioccato – ha detto Spencer – ad essere stato prescelto tra così celebri cantine e produttori di vino: abbiamo avviato l’attività solo da due anni e stiamo ancora cercando la nostra strada. Non siamo gli unici a non possedere la terra, ma proponiamo qualità a 360 gradi». Il percorso del giovanotto parte ovviamente dalla Francia, dove apprende l’arte del vino con Jean Charles Boisette al Domaine de la Vougeraie, la cui famiglia lavora nel campo vinicolo dal XII secolo. Poi fa esperienza da tre big australiani come Rosemount, Coldstream Hills e Madew Wines, per tornare a Bordeaux da dove è anche consulente di produttori dell’Est europeo. Infine, il ritorno in Australia, l’attività di winemaking per 15 cantine e la creazione di Eden Road Wines sfociata nel primo "vintage" 2008 che ha un prezzo al pubblico di 22 euro. Tra i clienti, il Forty One Restaurant di Sydney, che dalle due sale private offre una vista mozzafiato sull’Opera House e la baia, e una lunga lista di caffè, bar, hotel e lounge di tendenza situati anche in città i cui nomi dicono poco a un europeo. La classifica di cantine e vini premiati, come ogni classifica, ha creato discussione: proprio ciò a cui si puntava visto che in concomitanza era fissato il lancio della Good Wine Guide. © RIPRODUZIONE RISERVATA OGGI ONLINE CARRERA Gli occhiali icona diventano blu Perla prima volta nella storia diCarrera, marchiodel gruppoSafilo, il blu diventa protagonistaassoluto: le lenti degliocchiali da sole della nuovacollezione re-interpretano ilblu in versionespecchiata flash. Nella foto, ilmodello Carrera 1/B, con montatura in metallo. www.carreraworld.com/it TIMBERLAND Al via campagna anticontraffazione «Attenzione ai falsi!» è il claim della prima campagna anticontraffazione Timberland, partita venerdì scorso. L’immagine è quella dello scarponcino da lavoro Yellow Boot, nato nel 1973 e sbarcato in Italia nel 1979, uno dei best seller del marchio americano di calzature e abbigliamento. Scopo della campagna è sottolineare l’importanza dell’acquisto nel punto vendita autorizzato Timberland, che garantisce al cliente la certezza dell’originalità e qualità del prodotto. www.timberland.it PIACENZA CASHMERE A Milano il primo flagshipstore Piacenza cashmere, storica azienda biellese fondata nel 1733 e specializzata nei tessuti e nelle confezioni di alta gamma, ha scelto Milano per l’apertura del primo monomarca, inaugurato nei giorni scorsi al 25 di via Manzoni. www.piacenza1733.it POLIMODA Un corso di moda in regalo a Natale Polimoda offre la possibilità di fare un originale regalo di Natale: uno dei Gold Summer Course che si terranno nel periodo estivo nella scuola di moda di Firenze, usufruendo tra l’altro di una speciale offerta. www.polimoda.com BLOG http://paolabottelli.blog. ilsole24ore.com DESIGN Gli oggetti futuristici alla Biennale di Saint’Etienne Con materiali, dispositivi, progetti urbanistici ed elettrodomestici, le mostre della settima Biennale di Saint’Etienne riflettono su come sarà la nostra vita fra qualche anno. Unico limite alla fantasia dei designer (fra i quali Konstantin Grcic): la tutela dell’ambiente. www.biennale2010.citedude- sign.com Per Signoria il rilancio con una nuova collezione Canberra eletta capitale del buon bere Stili & Tendenze Silvia Pieraccini È una di quelle piccole azien- de di eccellenza del made in Italy che ha rischiato di essere spazza- ta via dalla crisi mondiale, all’ori- gine del crack finanziario che nell’aprile 2009 costrinse i pro- prietari a portare i libri in tribuna- le. Ma, forte di una storia di quali- tà e ricerca, oggi il marchio fioren- tino di biancheria da letto Signo- ria è pronto a ripartire con una nuova collezione e un piano di svi- luppo che punta soprattutto sui mercati internazionali. In febbraio è ripresa l’attività nello stabilimento di San Cascia- no Val di Pesa (Firenze), rilevato assieme al brand dall’imprendito- re pratese Alfonso Weber, pro- duttore di tessuti con la Wonder srl, che ha così centrato l’obietti- vo di diversificare l’attività. We- ber ha riassunto 13 dei 40 dipen- denti dell'ex Signoria nella newco Wonder Home, e ha ripre- so il percorso da dove si era inter- rotto, con l’aiuto operativo dell’ex proprietario Francesco Cappelletti, da sempre "motore" dell’azienda fiorentina. Per pri- ma cosa Weber ha puntato a con- solidare la rete commerciale ita- liana e estera e ha investito sulla collezione. Adesso sta mettendo a punto un piano di sviluppo im- portante nei departmente store Usa (grazie anche al potenzia- mento della controllata america- na, ora guidata da un socio della Wonder), che si affianca ai pro- getti per l’apertura di corner e shop-in-shop in Europa, e al lavo- ro "esplorativo" sui mercati asiati- ci. «In questa fase il mercato ha bi- sogno di concretezza – spiega l’imprenditore pratese di origine svizzera – per questo gli investi- menti si stanno concentrando sul- la collezione, a cui è destinato l’8-10% del fatturato, e nei prossi- mi mesi punteranno a consolida- re il marchio. Signoria ha grandi potenzialità e vogliamo che torni a brillare come un tempo». Il tempo, non troppo lontano, è la metà degli anni Duemila, quan- do il brand fiorentino arrivò ad aprire un monomarca in Madi- son avenue, a New York, ed era apprezzato da vip internazionali come Madonna e George Cloo- ney, oltre che da lussuosi alber- ghi di mezzo mondo. «Signoria ha il primato di aver portato il co- lore e il design nel mondo del lus- so - spiega Francesco Cappellini - ispirandosi al mondo dell’abbi- gliamento. Del resto il progetto nacque negli anni Ottanta, dall’evoluzione dell’azienda di ri- cami dei miei genitori, proprio per realizzare un prodotto dallo stile contemporaneo, che susci- tasse emozione e che fosse carat- terizzata dall’alta qualità». Il made in Italy in questo caso è a prova di fuoco, perché ancora oggi tutta la biancheria viene pro- dotta all’interno dello stabilimen- to di San Casciano, in mezzo ai vi- gneti del Chianti. «Non ho alcuna intenzione di portare la produzio- ne all’estero – sottolinea Weber – e l’idea è di allargare la gamma dei prodotti e di ricominciare a fare biancheria da tavola. Nel lungo periodo Signoria dovrà diventare uno stile di vita, abbracciando an- che la stanza da bagno». © RIPRODUZIONE RISERVATA HOME DECOR di Francesca Barbiero D aniele e la sua vocazio- ne si incontrano acci- dentalmente, una sera di qualche anno fa, in una camera di un brutto albergo dove Roma nemmeno ci assomi- glia a Roma, in uno di quei quar- tieri raggrumati intorno al cuore della città. Mentre è li che si do- manda quale architetto possa aver concepito una tale anonima e seriale bruttezza, questo gigan- te di un metro e 86 per 85 chili, ex giocatore di volley, ha l’intuizio- ne della sua vita. Eccola: l’azien- da artigianale di mobili messa su dal padre, il lavoro di una vita, co- sì com’era non avrebbe resistito. A un mercato asfittico, a una crisi strisciante, ad appartamenti drammaticamente privi di identi- tà, con mobili in legno di betulla e lampade in carta di riso. Rincasa a Padova, nello stabilimento La- go, e - investito dalla mission del rinnovamento - che fa? Rivede il business, ridefinisce gli asset, ri- formula la distribuzione? Ovvia- mente no. Perché quella che vi stiamo raccontando è una storia di capitalismo familiare all’italia- na e il nostro gigante, come gli eroi omerici, ha una sfilza di fra- telli e sorelle, nove per la precisio- ne e - particolare non trascurabi- le - dei dieci figli Lago non è mica il primogenito ma l’ultimo. Il passaggio è stato lento, con- vincere i fratelli impegnativo, a tratti doloroso. Ma alla fine l’in- tuizione di Daniele ha vinto e dal 2004 Lago ha ripensato il suo pa- radigma di business puntando sull’ambiente, sul mobile come oggetto «unico», sulla persona- lizzazione del design e sul benes- sere. Tutto questo non per ali- mentare un’utopia di felicità (o almeno non solo) ma in nome del fatturato. Perché Lago in sei anni è cresciuta del 500% pas- sando dai 5 milioni di euro del 2004 ai 29 milioni del 2009 e i 31 del 2010. A 38 anni, con una forma- zione creativa e disordinata costruita tutta fuori dalle isti- tuzioni e dai diplomi, per Da- niele Lago la qualifica di am- ministratoredelegato è one- stamente troppo riduttiva. Daniele è un istrionico e vul- canico motivatore che filo- sofeggia alternando citazio- ni da Zygmunt Baumann , ap- pelli per il recupero del cen- tro storico di Alicante e vivi- de cronache delle pedalate in bici- cletta lungo il Brenta e all’En- glisher Garten di Monaco. «Il no- stro asset non è fare mobili ma produrre cultura - teorizza Lago –. Non oggetti ma pensieri. Il be- nessere è il vero tema del nuovo capitalismo. Ecco perché abbia- mo ristrutturato la nostra fabbri- ca collegandola ai principi della bioarchitettura. Ora è un posto bellissimo anche da visitare che genera entusiasmo con un impat- to sociale positivo su tutto quello che è intorno a noi. Il design deve dare senso al nostro modo di vive- re e di essere. Chi si accosta a noi non deve solo possedere un og- getto ma una filosofia di vita, un appproccio e uno stile dell’esi- stenza. Noi dobbiamo costruire sogni di benessere, di rispetto dell’ambiente, di sostenibilità So- gni per chi ha gli anticorpi per so- gnare». Va anche detto che chi entra nel mondo Lago non lo fa mica in un negozio qualsiasi ma in un ve- ro Appartamento. L’Apparta- mento è un progetto che si può sintetizzare così: sei giovane, fai un lavoro dinamico e, in un pun- to qualsiasi del pianeta, hai trova- to una casa centrale e caratteristi- ca. Purtroppo, però, hai pochi sol- di per arredarla. Qui entra in gio- co Lago che fornisce i mobili. Il giovane creativo con apparta- mento in zona emergente del glo- bo terracqueo diventerà amba- sciatore del brand e aprirà l’Ap- partamento a iniziative e visita- tori. Al momento gli Apparta- menti sono sei di cui uno a Mi- lano, in via Brera (chi scrive ci è stato mentre una colf extra- comunitaria passava lo strac- cio e un inquilino metteva su la macchina per il caffè) ma la rete è in espansione. Per quanto riguarda gli store monomarca sono 27. Prossime aperture: Praga, Beirut e Brescia. Lago produce più di 17mila pezzi all’anno tutti nel padovano e ha 160 dipendenti. «L’idea dell’Appartamento è nata quando abbiamo deciso di partecipare al Fuori Salone del mobile di Milano nel 2009 - rievo- ca Lago -. Avevamo poco tempo, l’unica cosa da fare era prendere uno spazio e arredarlo. In quell’Appartamento ci siamo an- dati a vivere in 13 per tutta la dura- ta del Salone. Abbiamo avuto più di 10mila visitatori. Lì abbiamo capito che l’idea avrebbe fun- zionato. Diciamolo chiara- mente, un cambiamento era necessario perché la distribuzione nel mondo del desi- gn è preistoria». © RIPRODUZIONE RISERVATA Winemaker. Nick Spencer ha fatto le sue prime esperienze in Francia TOP CLASS WWW.LUXURY24.IT Da San Casciano agli Usa. Prima della crisi il marchio fiorentino era arrivato ad aprire un negozio monomarca in Madison Avenue a New York Personalizzare il design. Con il sistema di contenitori 36e8 ciascuno può disegnare la stuttura che soddisfa di più accostando i moduli secondo il proprio gusto, le necessità e lo spazio Innovatore. L’amministratore dell’azienda, Daniele Lago Filosofia del benessere e il design ritrova il business Non solo negozi: Lago punta su appartamenti con giovani ospiti Un network in crescita. Il padrone di casa apre l’Appartamento organizzando eventi ed incontri per coinvolgere un numero sempre crescente di persone sul progetto e diffondere il marchio

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Il futuro del mobile

TREND

Paola Bottelli

L’ultimauscitapubblica l’ha fattapochigiorni fa,nelLobbyRestaurantdel

KingGeorgeTerrace diCanberra,dal lato opposto delgiardinodi rose chefronteggiailvecchioParlamento.LìNickSpencer,32 anni,nato aGinevrae figlio diundiplomaticocittadino, èandatoperunospeech durante l’Actwater leadersdinner,cenacelebrativadell’Associazionenoprofitaustralianacheriuniscediecimilaprofessionisti legati all’acqua,allasua gestione,al suoconsumo,al riciclo eaicambiamenticlimatici.

Nick,biondostempiato,sorrisodasurfista, jeansstrappati,nonèperòunespertodiacqua:è il capodeiwinemakerdiEden RoadWinesdiCanberra, frescavincitricedel 1˚GoodwineawardsassegnatodalSydneyMorningHerald.Nominata,dopodue anniappenadallastart-up,migliornuova aziendavinicola inun territoriochecercavadatempo difocalizzarsisulvinodiqualità(l’interaAustraliaè ilquartoesportatoremondiale divinoconpocomenodi4miliardidieuro).

Mac’èdipiù: lacantina nonhaun propriovigneto,maproduce«artigianalmente»,precisaSpencer,appoggiandosiaspecialistinellevicinearee diTumbarumba,GundagaieHilltops, cioènelcosiddettodistrettodiCanberra,specializzato inChardonnay,RieslingeShiraz.Unasoluzionecheha creatoun talescalporemediatico datrasformareSpencer inun’iconanazionaleperalcunieinunusurpatoreper ipiùcritici.

«Misento privilegiato eancheun po’ scioccato–hadettoSpencer –adessere statoprescelto tracosìcelebricantineeproduttoridivino:abbiamoavviato l’attività solodadueanni estiamoancoracercandolanostrastrada. Nonsiamogliunicianonpossederela terra, ma proponiamoqualitàa360gradi».

Ilpercorso delgiovanottoparteovviamentedallaFrancia,dove apprendel’artedelvinoconJean Charles

BoisettealDomainede laVougeraie, lacui famiglialavoranelcampo vinicolodalXIIsecolo. Poi faesperienzadatrebig australianicomeRosemount,ColdstreamHillseMadewWines,per tornare aBordeauxdadove èancheconsulentediproduttoridell’Esteuropeo. Infine, ilritornoin Australia, l’attivitàdiwinemakingper 15cantinee lacreazionediEden RoadWinessfociatanel primo "vintage"2008chehaun prezzoalpubblicodi 22 euro.

Tra iclienti, ilFortyOneRestaurantdiSydney,chedalleduesale privateoffre unavistamozzafiatosull’OperaHouseelabaia, euna lunga listadicaffè,bar,hotele loungedi tendenzasituatianche incittà icuinomidiconopocoaun europeo.

La classifica di cantine e vinipremiati, come ogni classifica,ha creato discussione: propriociò a cui si puntava visto che inconcomitanza era fissato illancio della Good Wine Guide.

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OGGI ONLINE

CARRERA

Gli occhiali iconadiventano bluPerlaprimavoltanellastoriadiCarrera,marchiodelgruppoSafilo,ilbludiventaprotagonistaassoluto:lelentidegliocchialidasoledellanuovacollezionere-interpretanoilbluinversionespecchiataflash.

Nellafoto,ilmodelloCarrera1/B,conmontaturainmetallo.www.carreraworld.com/it

TIMBERLAND

Al via campagnaanticontraffazione«Attenzioneai falsi!»è ilclaimdellaprima campagnaanticontraffazioneTimberland,partitavenerdìscorso.L’immagine èquelladelloscarponcinoda lavoroYellowBoot,nato nel 1973esbarcato inItalianel 1979,unodei bestseller delmarchioamericanodicalzatureeabbigliamento.Scopodellacampagna èsottolineare l’importanzadell’acquistonel puntovenditaautorizzatoTimberland,chegarantiscealcliente lacertezzadell’originalitàequalitàdelprodotto.www.timberland.it

PIACENZA CASHMERE

A Milano il primoflagshipstorePiacenzacashmere, storicaaziendabiellese fondatanel1733especializzata neitessutienelleconfezionidialtagamma,ha sceltoMilanoper l’aperturadelprimomonomarca,inauguratonei giorni scorsial25 divia Manzoni.

www.piacenza1733.it

POLIMODA

Un corso di modain regalo a NatalePolimodaoffre la possibilitàdi fare unoriginale regalodiNatale:uno deiGoldSummerCourse chesiterrannonel periodoestivonellascuoladimoda diFirenze,usufruendotral’altrodiuna specialeofferta.www.polimoda.com

BLOGhttp://paolabottelli.blog.

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DESIGN

Gli oggettifuturisticialla Biennaledi Saint’EtienneConmateriali, dispositivi,progetti urbanistici edelettrodomestici, le mostredella settima Biennale diSaint’Etienne riflettono sucome sarà la nostra vita fraqualche anno. Unico limite allafantasia dei designer (fra iqualiKonstantin Grcic): latutela dell’ambiente.

www.biennale2010.citedude-sign.com

Per Signoriail rilanciocon una nuovacollezione

Canberraeletta capitaledel buon bere

Stili&Tendenze

Silvia PieracciniÈunadiquellepiccoleazien-

de di eccellenza del made in Italyche ha rischiato di essere spazza-ta via dalla crisi mondiale, all’ori-gine del crack finanziario chenell’aprile 2009 costrinse i pro-prietariaportareilibriintribuna-le.Ma, forte diuna storiadi quali-tàericerca,oggiilmarchiofioren-tino di biancheria da letto Signo-ria è pronto a ripartire con unanuovacollezioneeunpianodisvi-luppo che punta soprattutto suimercati internazionali.

In febbraio è ripresa l’attivitànello stabilimento di San Cascia-no Val di Pesa (Firenze), rilevatoassiemealbranddall’imprendito-re pratese Alfonso Weber, pro-duttore di tessuti con la Wondersrl, che ha così centrato l’obietti-vo di diversificare l’attività. We-ber ha riassunto 13 dei 40 dipen-denti dell'ex Signoria nellanewcoWonderHome,eharipre-soilpercorsodadovesiera inter-rotto, con l’aiuto operativodell’ex proprietario FrancescoCappelletti, da sempre "motore"dell’azienda fiorentina. Per pri-ma cosa Weber ha puntato a con-solidare la rete commerciale ita-liana e estera e ha investito sullacollezione. Adesso sta mettendoa punto un piano di sviluppo im-portante nei departmente storeUsa (grazie anche al potenzia-mento della controllata america-

na, ora guidata da un socio dellaWonder), che si affianca ai pro-getti per l’apertura di corner eshop-in-shopinEuropa,eal lavo-ro"esplorativo"suimercatiasiati-ci.«Inquestafaseilmercatohabi-sogno di concretezza – spiegal’imprenditore pratese di originesvizzera – per questo gli investi-mentisistannoconcentrandosul-la collezione, a cui è destinatol’8-10% del fatturato, e nei prossi-mi mesi punteranno a consolida-re il marchio. Signoria ha grandipotenzialità e vogliamo che torniabrillare comeuntempo».

Il tempo,nontroppo lontano,èlametàdeglianniDuemila,quan-do il brand fiorentino arrivò adaprire un monomarca in Madi-son avenue, a New York, ed eraapprezzato da vip internazionalicome Madonna e George Cloo-ney, oltre che da lussuosi alber-ghi di mezzo mondo. «Signoriaha il primato diaver portato il co-loree il design nelmondo del lus-so-spiega FrancescoCappellini -ispirandosi al mondo dell’abbi-gliamento. Del resto il progettonacque negli anni Ottanta,dall’evoluzionedell’aziendadiri-cami dei miei genitori, proprioper realizzare un prodotto dallostile contemporaneo, che susci-tasse emozione e che fosse carat-terizzatadall’altaqualità».

IlmadeinItaly inquestocasoèa prova di fuoco, perché ancoraoggituttalabiancheriavienepro-dottaall’internodellostabilimen-todiSanCasciano, inmezzoaivi-gnetidelChianti.«Nonhoalcunaintenzionediportarelaproduzio-ne all’estero – sottolinea Weber –el’ideaèdiallargarelagammadeiprodotti e di ricominciare a farebiancheria da tavola. Nel lungoperiodoSignoriadovràdiventareunostiledivita,abbracciandoan-che lastanzadabagno».

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HOMEDECOR

di Francesca Barbiero

Daniele e la sua vocazio-ne si incontrano acci-dentalmente, una seradi qualche anno fa, in

una camera di un brutto albergodove Roma nemmeno ci assomi-glia a Roma, in uno di quei quar-tieri raggrumati intorno al cuoredella città. Mentre è li che si do-manda quale architetto possaaver concepito una tale anonimae seriale bruttezza, questo gigan-te di un metro e 86 per 85 chili, exgiocatore di volley, ha l’intuizio-ne della sua vita. Eccola: l’azien-da artigianale di mobili messa sudalpadre,il lavorodiunavita,co-sì com’era non avrebbe resistito.Aunmercatoasfittico,aunacrisistrisciante, ad appartamentidrammaticamenteprividiidenti-tà,conmobili in legnodibetullaelampade in carta di riso. Rincasaa Padova, nello stabilimento La-go, e - investito dalla mission delrinnovamento - che fa? Rivede ilbusiness, ridefinisce gli asset, ri-formula la distribuzione? Ovvia-mente no. Perché quella che vistiamo raccontando è una storiadicapitalismofamiliare all’italia-na e il nostro gigante, come glieroi omerici, ha una sfilza di fra-telliesorelle,noveperlaprecisio-ne e - particolare non trascurabi-le - dei dieci figli Lago non è micailprimogenitomal’ultimo.

Il passaggio è stato lento, con-vincere i fratelli impegnativo, a

tratti doloroso. Ma alla fine l’in-tuizionediDaniele ha vinto edal2004 Lago ha ripensato il suo pa-radigma di business puntandosull’ambiente, sul mobile comeoggetto «unico», sulla persona-lizzazionedeldesignesulbenes-sere. Tutto questo non per ali-mentare un’utopia di felicità (oalmeno non solo) ma in nomedel fatturato. Perché Lago in seianni è cresciuta del 500% pas-sando dai 5 milioni di euro del2004 ai 29 milioni del 2009 e i31 del 2010.

A 38 anni, con una forma-zione creativa e disordinatacostruitatuttafuoridalleisti-tuzioniedaidiplomi,perDa-nieleLagolaqualificadiam-ministratoredelegatoèone-stamente troppo riduttiva.Danieleèunistrionicoevul-canico motivatore che filo-sofeggia alternando citazio-nidaZygmuntBaumann,ap-pelli per il recupero del cen-tro storico di Alicante e vivi-decronachedellepedalateinbici-cletta lungo il Brenta e all’En-glisherGartendiMonaco.«Ilno-stro asset non è fare mobili maprodurre cultura - teorizza Lago–. Non oggetti ma pensieri. Il be-nessere è il vero tema del nuovocapitalismo. Ecco perché abbia-mo ristrutturato la nostra fabbri-ca collegandola ai principi dellabioarchitettura. Ora è un postobellissimo anche da visitare chegeneraentusiasmoconunimpat-tosocialepositivo su tuttoquellocheè intornoanoi. Ildesign devedaresensoalnostromododivive-re e di essere. Chi si accosta a noinon deve solo possedere un og-getto ma una filosofia di vita, unappproccio e uno stile dell’esi-stenza. Noi dobbiamo costruiresogni di benessere, di rispettodell’ambiente,disostenibilitàSo-

gniperchihaglianticorpiperso-gnare».

Va anche detto che chi entranel mondo Lago non lo fa mica inunnegozio qualsiasi ma in un ve-ro Appartamento. L’Apparta-mento è un progetto che si puòsintetizzare così: sei giovane, faiun lavoro dinamico e, in un pun-toqualsiasidelpianeta,haitrova-tounacasacentraleecaratteristi-ca.Purtroppo,però,haipochisol-di per arredarla. Qui entra in gio-co Lago che fornisce i mobili. Ilgiovane creativo con apparta-mentoinzonaemergentedelglo-bo terracqueo diventerà amba-sciatore del brand e aprirà l’Ap-partamento a iniziative e visita-tori. Al momento gli Apparta-menti sono sei dicui unoa Mi-lano,inviaBrera(chiscrivecièstatomentreunacolfextra-comunitariapassavalostrac-cio e un inquilino mettevasu la macchina per il caffè)ma la rete è in espansione.

Per quanto riguarda gli storemonomarca sono 27. Prossimeaperture: Praga, Beirut e Brescia.Lago produce più di 17mila pezziall’anno tutti nel padovano e ha160dipendenti.

«L’idea dell’Appartamento ènata quando abbiamo deciso dipartecipare al Fuori Salone delmobilediMilanonel2009-rievo-ca Lago -. Avevamo poco tempo,l’unica cosa da fare era prendereuno spazio e arredarlo. Inquell’Appartamentoci siamo an-datiaviverein13pertuttaladura-ta del Salone. Abbiamo avuto piùdi 10mila visitatori. Lì abbiamo

capitochel’ideaavrebbefun-zionato.Diciamolochiara-mente, un cambiamentoera necessario perché la

distribuzionenelmondodeldesi-gnè preistoria».

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Winemaker. Nick Spencer ha fattole sue prime esperienze in Francia

TOPCLASS

WWW.LUXURY24.IT

Da San Casciano agli Usa. Prima della crisi il marchio fiorentino eraarrivato ad aprire un negozio monomarca in Madison Avenue a New York

Personalizzareil design.Con il sistemadi contenitori36e8 ciascunopuò disegnarela stutturache soddisfadi piùaccostandoi modulisecondoil proprio gusto,le necessitàe lo spazio

Innovatore.L’amministratoredell’azienda,Daniele Lago

FilosofiadelbenessereeildesignritrovailbusinessNon solo negozi:Lago puntasu appartamenticon giovani ospiti

Un networkin crescita.Il padrone

di casa aprel’Appartamento

organizzandoeventi

ed incontriper coinvolgere

un numerosempre

crescentedi persone

sul progettoe diffondere

il marchio