L’affondo della web-tv · ti e pubblicare uno o più canali televisivi personali. I canali...

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LIBRI A cura di LUDOVICA RICCIARDI pag.diciassette pag.sedici Il Paginone Il Paginone 12. 16-30giugno2008 12. 16-30giugno2008 A ttraggono l’interesse degli analisti e milioni di utenti: sono i grandi portali di video su Internet. Moltissimi pun- tano sul contenuto user-generated, come YouTube, leader incontrastato della scena, altri su contenuti professionali specializ- zati, quelli che stentano a trovare la via della grande produzione al cinema o in tv, ma che molte volte sono più originali e innovativi, come fa Babelgum, la Internet tv co-fondata e presieduta dal nostro Silvio Scaglia. In entrambi i casi, spesso gli stru- menti di interattività e di social networking diventano una componente fondamentale anche nella fruizione dei video. In Italia la proposta più recente in questa direzione - mix di contenuti professionali e user-generated con forte coinvolgimento della community - è quella di Telecom Italia, che ha lanciato Yalp!, presentata dall’azienda stessa come la prima “Com- munity TV” su Internet. Offre ai navigatori la possibilità di crearsi e pubblicare non solo i propri contenuti ma anche il proprio canale tv e di condividerlo con altri utenti. Nell’area Video di Yalp!(www.yalp.it), in- fatti, oltre a un 20% di materiale proposto a pagamento (film delle major, per esempio), si trovano cartoni animati, documentari, concerti, videoclip e serie tv visionabili da tutti free: 40.000 contenuti “on demand” cui, presto, si aggiungerà materiale user- generated. “Tutti questi contenuti gratuiti possono essere usati per creare e mettere in rete il proprio palinsesto personalizzato, con i contenuti preferiti e anche ‘brandiz- zati’, ovvero caratterizzati dal proprio logo o da proprie icone”, spiega Alessandra Proto, Responsabile Iptv e contenuti broadband di Telecom Italia Media. Basta registrarsi prima nella sezione Com- munity, così da interagire con gli altri uten- ti e pubblicare uno o più canali televisivi personali. I canali televisivi personali più votati dalla Community verranno pubblica- ti nella sezione “TV” di Yalp! a fianco delle maggiori emittenti, con un proprio numero. “Il canale personalizzato può anche essere inserito nel proprio blog o sito, per chi ce l’ha”, continua la Proto. “In pratica, Yalp! è una tv con le caratteristiche del social networking, ma con una peculiarità che la contraddistingue: la qualità dell’immagine a pieno schermo”. L’area Tv propone la programmazione di 19 emittenti nazionali e internazionali, dalla Rai al Gruppo Class, dalla Bbc a Al Jazeera (in lingua inglese ed araba) e a France 24 (in lingua francese ed inglese), passando per i canali del Man- chester United, del Chelsea, del Liverpool e del Barcellona, fino ad arrivare ai canali tematici esclusivi come Bonsai (dedicato ai giovanissimi) e Motor Channel. Nella sezione Audio di Yalp!, dedicata alla mu- sica, le radio si ascoltano gratuitamente, mentre per il download dei brani musicali - oltre un milione di brani disponibili - TI prevede un abbonamento mensile flat per scaricare tutta la musica che si vuole, tra- mite l’applicazione YalpPlayer che sarà lanciata a breve, e ascoltarla sul proprio lettore portatile. YalpPlayer permetterà inoltre di masterizzare per la prima volta Prima c’era solo YouTube con la forza dei contenuti generati dagli utenti Ora sul Web oriscono i mega-portali che mixano sia vecchie che nuove modalità Creando inediti mercati e strappando utenti alla tv tradizionale in Italia alcuni tra i film e concerti presenti nella library creando un dvd suddiviso in capitoli e composto da un menu. Fermo re- stando, dunque, il divieto sui video protetti da copyright (segnalati con l’icona “Pay” sul sito), tutti gli altri contenuti (la maggior parte) potranno essere presi dagli utenti per creare il loro palinsesto personale. “La vera novità di Yalp! è l’introduzio- ne della visione in streaming in diretta di alcuni canali tipicamente broadcast come Rai1, Rai2, Rai News 24, Al Jazeera, i canali Class e Bonsai”, secondo Luca Berardi di Idc. “In questo modo Yalp! si configura come un mix di contenuti user- generated e canali tradizionali visibili da web, a differenza dal suo principale competitor italiano”. Ciò non toglie che per Yalp! si apra una vera sfida - e non solo perché sul mercato dei siti di online video “il punto di riferimento assoluto è YouTube”, nota Berardi. Come sottolinea Emilio Pucci di E-media Institute, “Non sarà facile per i nuovi servizi basati sullo Ugs ottenere una massa critica di visitatori-editori tale da renderli attraenti e sempre più visitati. Questo vale sia per le offerte Ugc che per quelle Producer-Generated-Content, cioè per quei contenuti generati da redazioni o entità produttive professionali”. Babelgum ha però già segnato un gol. Il suo Babel- gum Online Film Festival, primo del ge- nere, è stato un successo: oltre 1.000 video presentati da 86 Paesi (e l’Italia è il terzo Paese che ha inviato più materiale, dopo Usa e Gran Bretagna). La premiazione si è svolta in occasione del 61mo Festival del cinema di Cannes; i vincitori, tra cui due italiani, hanno rice- vuto dalle mani di Spike Lee, presidente della giuria, un assegno di 20mila euro. “Le community giocano un ruolo impor- tante nell’offerta della Web Tv in generale e di Babelgum in particolare”, sottolinea l’Ad di Babelgum Valerio Zingarelli. “In termini generali rappresentano uno degli elementi di maggiore differenziazione rispetto alla Tv generalista, ma in parti- colare la strategia editoriale di Babelgum poggia su contenuti che soddisfano inte- ressi giudicati di nicchia dai mass media (quindi trascurati o non coperti affatto), ma che di nicchia non sono se considerati su scala planetaria e se si pensa che sono rivolti a un pubblico internazionale ormai omogeneo in quanto a gusti, abitudini di vita e consumi”. PATRIZIALICATA Scenario. Interattività e community gli ingredienti base delle nuove televisioni Yalp! di TI si presenta come la prima community tv italiana. Utilizza contenuti professionali ma in futuro anche user-generated Generaliste, il lungo addio L’affondo della web-tv Pubblicità, volano le previsioni Web Ad, per Idc revenue destinate al raddoppio in 5 anni È anche al balzo in avanti previsto della pubblicità su In- ternet che guarda il mercato della “community tv”. Secondo una ricerca stilata da Idc negli Usa le revenue dalla Web advertising sono destinate a raddoppiare nel giro di cinque anni: dai 25,5 miliardi di dollari del 2007 ai 51,1 miliardi del 2012. A sua volta Internet è destinato a scalare la classifica dei media più popolari per veicolare pubblicità. Si prevede che in cinque anni passerà dalla posizione numero 5 alla numero 2: la Rete è destinata insomma ad avere più peso dei giornali, della cable tv, della tv broadcaster e seconda soltanto al direct marketing. In questo periodo di crescita esplosiva la molla sarà la pubblicità video: ci si aspetta che le revenue di questo settore crescano di otto volte, con una crescita annuale del 40,4%. Gli inserzionisti trasferiranno gli investimenti sulle pubblicità in forma di video online princi- palmente dalla televisione broadcast e, pia pure in minore quantità, dalla cable tv. Per Idc il boom della net-ad è pro- porzionale alla consapevolezza dei consumer che col Web i video si possono vedere quando e dove vogliono. CLASSIC TV MA ONLINE Yalp! introduce la visione in streaming in diretta di canali tipicamente broadcast Nonostante le molte “imitazioni” YouTube detiene negli Usa i due terzi del mercato del video sharing insieme a Google video. Babelgum introduce un modello di revenue per gli utenti che generano contenuti ricono- scendo loro un guadagno minimo. «I l mercato dello user generated content è agli inizi e non ha ancora sviluppato tutte le sue poten- zialità in termini di concept editoriali e formule di successo» osserva Emi- lio Pucci direttore di E-media Insti- tute. Riusciranno, di conseguenza, ad avere successo quegli operatori, siano pure nuovi entranti, che troveranno soluzioni per valorizzare la produzio- ne amatoriale connettendola ad altre potenzialità dell’offerta Internet. Infatti “non è solo la pubblicazione e l’auto-produzione di contenuto la leva principale, ma anche il modo in cui questa autoproduzione viene messa in gioco in un contesto editoriale e neo- editoriale sempre più ricco. A quali esperienze di vita e di consumo me- diale si connette uno specifico Ucg? Che cosa posso fare con il contenuto che pubblico o che vedo pubblicato? I territori e le potenzialità sono ancora inesplorate. E, dunque, risulta ampio anche lo spazio per i nuovi player e i nuovi editori”. D’altra parte il feno- meno Ucg dovrà fronteggiare il forte processo di concentrazione editoriale che si determina in ambito Web. “Con- trariamente a quanto, forse un po’ in- genuamente, si poteva ritenere - dice Pucci - Internet è un luogo di fortissime concentrazioni sia in ambito editoriale sia in ambito neo-editoriale”. Sul piano dell’advertising i ricavi per servizi ba- sati sullo Ucg si annunciano consisten- ti. Ma, appunto, solo per pochi servizi, “pochissimi a livello internazionale e altrettanto pochi a livello nazionale. Qui la specialità linguistica - fa notare Pucci - risulta cruciale e non si deve ritenere che la creazione di un mercato de-territorializzato elimini la specificità locali, culturali e linguistici”. Dunque, per i player che comincia- no a livello mono-nazionale, “converrà rafforzare questa specificità. Una stra- da possibile è la specializzazione per genere o per special interest. Una sorta di alternativa fra generalisti e tematici. Come in Tv”. P.L. «Ma l’Ugc da solo non basta, serve valorizzarlo» EMILIO PUCCI Direttore di E-media Institute, società di analisi, sedi a Milano e Londra Il modello di Yalp! si basa fondamentalmente sulla pubblicità, e in minima parte sull’abbonamento (i contenuti a pagamento so- no il 20% e solo per il download di musica occorre pagare, o per ogni singolo brano, o con un abbonamento flat). Il modello di Babelgum si basa su un canale di distribuzione in cui tutti coloro che partecipano hanno un guadagno. I proprietari dei contenuti possono mostrare i loro prodotti a un pubblico globale, senza costi; Babelgum riconosce loro un guadagno minimo finché il servizio non sarà cresciuto a tal punto da consentire accordi di revenue-sharing finanziati dalla pubblicità; gli spettatori posso- no accedere a contenuti sia mainstream che di nicchia senza pagare; gli inserzionisti fanno conoscere i loro prodotti a tutto il mondo tramite video online interattivi che hanno un impatto su larga scala. Le prospettive di crescita del mercato della pubbli- cità del Web video sono molto promettenti. Molla dello sviluppo: la diffusione del broadband in tutte le case: secondo Pricewate- rhouseCoopers, nel mondo la banda larga è disponibile in 361 milioni di case e le connessioni aumentano del 20% annuo. Business model tutti nuovi Il Dvb-h ora volta pagina La parola chiave è «free» La teleisione di 3 Italia cambia business model in cerca di traino per la base di utenti N uovo vernissage per la tv mobile di 3. A due anni dal lancio dei servizi di broadcasting in modalità Dvb-h sul piccolo schermo dei cellulari la compagnia telefonica rivoluziona modello di business e contenuti. Lo spicchio di offerta di programmi a pagamento si riduce mentre au- mentano i canali in chiaro, da quelli Rai e Mediaset fino a La 3, il cana- le fatto in casa che strizza l’occhio alla rete Internet e alle community online. “La metà dei contenuti che confluiranno all’interno de La 3 sa- ranno di origine televisiva, ma lo stesso spazio sarà dato a tipologie di programmi che hanno avuto nel web la loro culla e il loro princi- pale teatro di sperimentazione” spiega Vincenzo Novari, ammi- nistratore delegato di 3 Italia. Ai telespettatori del piccolissimo schermo, dice, verrà proposto “un ampio ventaglio di formati inediti studiati appositamente per essere fruiti in mobilità”. Si comincia da 3Space, un programma che darà visibilità ai talenti musicali in er- ba che hanno calcato negli ultimi mesi il palcoscenico di MySpace. Sono previste due puntate alla set- timana e la trasmissione sul web del concerto, prodotto dalla mobile tv, del gruppo che avrà ottenuto più riscontro di pubblico. Sempre dedicato alle commu- nity musicali è 3Diesis, un pro- gramma di 60 minuti al giorno che accompagnerà gli utenti in viaggio per esplorare le tendenze musicali di oggi, interventi di gruppi che suoneranno in unplugged, e tutta l’interattività garantita dal videofo- nino per scaricare suonerie, video- suonerie e sfondi. Ma anche al new cinema sarà dedicato ampio spazio. Novari spiega che “con 3 Cut ab- biamo voluto mettere a contatto la grande tradizione cinematografica italiana e gli studenti del Dams di Bologna, che si occuperanno di ri- durre in cortometraggi da 30 minuti più di 1.500 film della library di 3 da pescati tra i titoli più del nostro cinema d’autore. L’idea è quella di creare un laboratorio sperimen- tale dove agli spezzoni dei film vengono integrati nuovi materiali girati”. Altro fiore all’occhiello è il format “all’italiana” di Current Tv, la televisione nata negli Stati uniti nel 2005 su ispirazione dal premio Nobel per la Pace Al Gore, che ha un palinsesto costruito sui filmati video autoprodotti dai cittadini: in contributi di circa 8 minuti, tipici di una snack tv, i partecipanti possono dar voce alle loro opinioni ed essere ascoltati da un vastissimo pubblico. A questi format se ne affiancano altri come 3Stage, un reality che segue tutte le fasi di una produzio- ne teatrale, dal giorno dei provini alla sera della prima, ma anche “Mangio a Scrocco”, program- ma nel corso del quale un critico culinario recensirà ogni giorno un ristorante diverso con una formula inedita: se il pranzo è stato di suo gradimento non pagherà, intervi- sterà lo chef e presenterà sul Web la ricetta da raccomandare. Se invece il giudizio è negativo, pagherà il conto come un regolare cliente e poi consiglierà ai tele- spettatori di depennare il ristorante dalla loro agenda. Un’offerta più evoluta e vasta rispetto a quella che ha accompagnato due anni fra il lancio dei servizi di tv mobile. Come pensa 3 Italia di realizzare guadagni? “In parte con la pub- blicità - dice Novari -. Abbiamo già una lunga lista di inserzionisti che è pronta a investire perché 3 è un operatore telefonico e dei suoi utenti conosce praticamente tutto: dati anagrafici, servizi più richie- sti e tendenze di consumo. La base necessaria per lanciare campagne. Inoltre, sulla tv mobile si potranno sperimentare nuove frontiere del- l’advertising grazie all’interattività consentita dalla tecnologia dvb-h. Ma non va trascurato un secondo elemento di grande importanza. La televisione offerta gratuitamente potrà essere un ottimo traino per aumentare la nostra base clienti di servizi telefonici”. E.G. Novari: «Conosciamo ogni dettaglio dei nostri clienti: un vantaggio per attrarre investimenti in pubblicità personalizzata» Strategie. Community online e programmi generalisti anche nelle mobile tv I rene Tinagli racconta il ruolo e le com- petenze che il sistema economico mon- diale affida alle nuove generazioni di talenti. Ci guida attraverso le logiche e il funziona- mento dei processi di formazione e valo- rizzazione del talento in Italia. Mentre il sistema politico ed economico appare sempre piú fermo, una larga parte della società italiana sente crescere il bisogno di esprimere il proprio talento. Il compito di un paese moderno e avanzato è quello di sostenere i propri cit- tadini non solo nel momento del bisogno, ma anche nella realizzazione delle proprie ambizioni e delle proprie potenzialità. Talento da svendere DI IRENE TINAGLI 213 PAGINE, 14,50 EURO EINAUDI L a storia della pay-tv italiana, attraverso una narrazione documentata e avvin- cente, ricca di retroscena, citazioni, aneddoti, gossip e dettagli inediti su una battaglia tra il vecchio e il nuovo, dalla fine degli anni ’80, ai successi di Sky, all’esordio del digitale terrestre. La narrazione è arricchita da cinque interventi scritti dai maggiori esperti di storia della tele- visione ed è inter- pretata dagli stessi protagonisti della politica e dell’economia italiana e interna- zionale degli ultimi trent’anni: Berlusconi, Della Valle, Galliani, Moratti, Mammì, Mac- canico, Vita, Zaccaria, Gasparri, Gentiloni, Murdoch e i francesi di Canal+. La grande avventura della Pay-Tv DI TULLIO CAMIGLIERI 240 PAGINE, 14 EURO GRUPPO EDITORIALE MURSIA I nternet e il web invadono sempre più la nostra società e le nostre abitudini. L’offerta di connettività cresce e si differenzia: dopo pc e palmari, anche cellulari e tele- visori offrono accesso alla rete. Questo libro offre un aiuto per quelli che sono disorientati tra ipertesti, siti e link, o davanti alla necessità di inviare e ricevere posta, o nell’imbarazzo di riu- scire a trovare l’informazione giusta, o non conoscendo gli strumenti e i passi da fare per connettersi fisicamente. L’obbiettivo è rendere la Rete alla portata di tutti attraverso alcune nozioni cardine. Internet per tutti DI BRIVIO FABIO E MARZULLI MICHELE 217 PAGINE, 7,90 EURO APOGEO

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LIBRIA cura di LUDOVICA RICCIARDI

pag.diciassettepag.sedici Il PaginoneIl Paginone N°12. 16-30giugno2008N°12. 16-30giugno2008

Attraggono l’interesse degli analisti e milioni di utenti: sono i grandi portali di video su Internet. Moltissimi pun-

tano sul contenuto user-generated, come YouTube, leader incontrastato della scena, altri su contenuti professionali specializ-zati, quelli che stentano a trovare la via della grande produzione al cinema o in tv, ma che molte volte sono più originali e innovativi, come fa Babelgum, la Internet tv co-fondata e presieduta dal nostro Silvio Scaglia. In entrambi i casi, spesso gli stru-menti di interattività e di social networking diventano una componente fondamentale anche nella fruizione dei video.

In Italia la proposta più recente in questa direzione - mix di contenuti professionali e user-generated con forte coinvolgimento della community - è quella di Telecom Italia, che ha lanciato Yalp!, presentata dall’azienda stessa come la prima “Com-munity TV” su Internet. Offre ai navigatori la possibilità di crearsi e pubblicare non solo i propri contenuti ma anche il proprio canale tv e di condividerlo con altri utenti. Nell’area Video di Yalp!(www.yalp.it), in-fatti, oltre a un 20% di materiale proposto a pagamento (film delle major, per esempio), si trovano cartoni animati, documentari, concerti, videoclip e serie tv visionabili da tutti free: 40.000 contenuti “on demand” cui, presto, si aggiungerà materiale user-generated. “Tutti questi contenuti gratuiti possono essere usati per creare e mettere in rete il proprio palinsesto personalizzato, con i contenuti preferiti e anche ‘brandiz-zati’, ovvero caratterizzati dal proprio logo o da proprie icone”, spiega Alessandra Proto, Responsabile Iptv e contenuti broadband di Telecom Italia Media. Basta registrarsi prima nella sezione Com-munity, così da interagire con gli altri uten-ti e pubblicare uno o più canali televisivi personali. I canali televisivi personali più votati dalla Community verranno pubblica-ti nella sezione “TV” di Yalp! a fianco delle maggiori emittenti, con un proprio numero.

“Il canale personalizzato può anche essere inserito nel proprio blog o sito, per chi ce l’ha”, continua la Proto. “In pratica, Yalp! è una tv con le caratteristiche del social networking, ma con una peculiarità che la contraddistingue: la qualità dell’immagine a pieno schermo”. L’area Tv propone la programmazione di 19 emittenti nazionali e internazionali, dalla Rai al Gruppo Class, dalla Bbc a Al Jazeera (in lingua inglese ed araba) e a France 24 (in lingua francese ed inglese), passando per i canali del Man-chester United, del Chelsea, del Liverpool e del Barcellona, fino ad arrivare ai canali tematici esclusivi come Bonsai (dedicato ai giovanissimi) e Motor Channel. Nella sezione Audio di Yalp!, dedicata alla mu-sica, le radio si ascoltano gratuitamente, mentre per il download dei brani musicali - oltre un milione di brani disponibili - TI prevede un abbonamento mensile flat per scaricare tutta la musica che si vuole, tra-mite l’applicazione YalpPlayer che sarà lanciata a breve, e ascoltarla sul proprio lettore portatile. YalpPlayer permetterà inoltre di masterizzare per la prima volta

Prima c’era solo YouTube

con la forza dei contenuti

generati dagli utenti

Ora sul Weboriscono

i mega-portaliche mixanosia vecchieche nuove modalitàCreando

inediti mercatie strappando utenti alla tv tradizionale

in Italia alcuni tra i film e concerti presenti nella library creando un dvd suddiviso in capitoli e composto da un menu. Fermo re-stando, dunque, il divieto sui video protetti da copyright (segnalati con l’icona “Pay” sul sito), tutti gli altri contenuti (la maggior parte) potranno essere presi dagli utenti per creare il loro palinsesto personale.

“La vera novità di Yalp! è l’introduzio-ne della visione in streaming in diretta di

alcuni canali tipicamente broadcast come Rai1, Rai2, Rai News 24, Al Jazeera, i canali Class e Bonsai”, secondo Luca Berardi di Idc. “In questo modo Yalp! si configura come un mix di contenuti user-generated e canali tradizionali visibili da web, a differenza dal suo principale competitor italiano”.

Ciò non toglie che per Yalp! si apra una vera sfida - e non solo perché sul

mercato dei siti di online video “il punto di riferimento assoluto è YouTube”, nota Berardi. Come sottolinea Emilio Pucci di E-media Institute, “Non sarà facile per i nuovi servizi basati sullo Ugs ottenere una massa critica di visitatori-editori tale da renderli attraenti e sempre più visitati. Questo vale sia per le offerte Ugc che per quelle Producer-Generated-Content, cioè per quei contenuti generati da redazioni o entità produttive professionali”. Babelgum ha però già segnato un gol. Il suo Babel-gum Online Film Festival, primo del ge-nere, è stato un successo: oltre 1.000 video presentati da 86 Paesi (e l’Italia è il terzo Paese che ha inviato più materiale, dopo Usa e Gran Bretagna).

La premiazione si è svolta in occasione del 61mo Festival del cinema di Cannes; i vincitori, tra cui due italiani, hanno rice-vuto dalle mani di Spike Lee, presidente della giuria, un assegno di 20mila euro. “Le community giocano un ruolo impor-tante nell’offerta della Web Tv in generale e di Babelgum in particolare”, sottolinea l’Ad di Babelgum Valerio Zingarelli. “In termini generali rappresentano uno degli elementi di maggiore differenziazione rispetto alla Tv generalista, ma in parti-colare la strategia editoriale di Babelgum poggia su contenuti che soddisfano inte-ressi giudicati di nicchia dai mass media (quindi trascurati o non coperti affatto), ma che di nicchia non sono se considerati su scala planetaria e se si pensa che sono rivolti a un pubblico internazionale ormai omogeneo in quanto a gusti, abitudini di vita e consumi”.

PATRIZIALICATA

Scenario. Interattività e community gli ingredienti base delle nuove televisioni

Yalp! di TI si presenta come la prima community tvitaliana. Utilizza contenuti professionali ma in futuroanche user-generated

Generaliste, il lungo addio L’affondo della web-tv

Pubblicità, volano le previsioniWeb Ad, per Idc revenue destinate al raddoppio in 5 anni È anche al balzo in avanti previsto della pubblicità su In-ternet che guarda il mercato della “community tv”. Secondo una ricerca stilata da Idc negli Usa le revenue dalla Web advertising sono destinate a raddoppiare nel giro di cinque anni: dai 25,5 miliardi di dollari del 2007 ai 51,1 miliardi del 2012. A sua volta Internet è destinato a scalare la classifica dei media più popolari per veicolare pubblicità. Si prevede che in cinque anni passerà dalla posizione numero 5 alla numero 2: la Rete è destinata insomma ad avere più peso dei giornali, della cable tv, della tv broadcaster e seconda soltanto al direct marketing. In questo periodo di crescita esplosiva la molla sarà la pubblicità video: ci si aspetta che le revenue di questo settore crescano di otto volte, con una crescita annuale del 40,4%. Gli inserzionisti trasferiranno gli investimenti sulle pubblicità in forma di video online princi-palmente dalla televisione broadcast e, pia pure in minore quantità, dalla cable tv. Per Idc il boom della net-ad è pro-porzionale alla consapevolezza dei consumer che col Web i video si possono vedere quando e dove vogliono.

CLASSIC TV MA ONLINEYalp! introduce la visione in streaming in diretta di canali tipicamente broadcast

Nonostante le molte “imitazioni” YouTube detiene negli Usa i due terzi del mercato del video sharing insieme a Google video.

Babelgum introduce un modello di revenue per gli utenti che generano contenuti ricono-scendo loro un guadagno minimo.

«Il mercato dello user generated content è agli inizi e non ha

ancora sviluppato tutte le sue poten-zialità in termini di concept editoriali e formule di successo» osserva Emi-lio Pucci direttore di E-media Insti-tute. Riusciranno, di conseguenza, ad avere successo quegli operatori, siano pure nuovi entranti, che troveranno soluzioni per valorizzare la produzio-ne amatoriale connettendola ad altre potenzialità dell’offerta Internet. Infatti “non è solo la pubblicazione e

l’auto-produzione di contenuto la leva principale, ma anche il modo in cui questa autoproduzione viene messa in gioco in un contesto editoriale e neo-editoriale sempre più ricco. A quali esperienze di vita e di consumo me-diale si connette uno specifico Ucg? Che cosa posso fare con il contenuto che pubblico o che vedo pubblicato? I territori e le potenzialità sono ancora inesplorate. E, dunque, risulta ampio anche lo spazio per i nuovi player e i nuovi editori”. D’altra parte il feno-

meno Ucg dovrà fronteggiare il forte processo di concentrazione editoriale che si determina in ambito Web. “Con-trariamente a quanto, forse un po’ in-genuamente, si poteva ritenere - dice Pucci - Internet è un luogo di fortissime concentrazioni sia in ambito editoriale sia in ambito neo-editoriale”. Sul piano dell’advertising i ricavi per servizi ba-sati sullo Ucg si annunciano consisten-ti. Ma, appunto, solo per pochi servizi, “pochissimi a livello internazionale e altrettanto pochi a livello nazionale.

Qui la specialità linguistica - fa notare Pucci - risulta cruciale e non si deve ritenere che la creazione di un mercato de-territorializzato elimini la specificità locali, culturali e linguistici”.

Dunque, per i player che comincia-no a livello mono-nazionale, “converrà rafforzare questa specificità. Una stra-da possibile è la specializzazione per genere o per special interest. Una sorta di alternativa fra generalisti e tematici. Come in Tv”.

P.L.

«Ma l’Ugc da solo non basta, serve valorizzarlo»

EMILIO PUCCI Direttore di E-media Institute, società di analisi, sedi a Milano e Londra

Il modello di Yalp! si basa fondamentalmente sulla pubblicità, e in minima parte sull’abbonamento (i contenuti a pagamento so-no il 20% e solo per il download di musica occorre pagare, o per ogni singolo brano, o con un abbonamento flat). Il modello di Babelgum si basa su un canale di distribuzione in cui tutti coloro che partecipano hanno un guadagno. I proprietari dei contenuti possono mostrare i loro prodotti a un pubblico globale, senza costi; Babelgum riconosce loro un guadagno minimo finché il servizio non sarà cresciuto a tal punto da consentire accordi di revenue-sharing finanziati dalla pubblicità; gli spettatori posso-no accedere a contenuti sia mainstream che di nicchia senza pagare; gli inserzionisti fanno conoscere i loro prodotti a tutto il mondo tramite video online interattivi che hanno un impatto su larga scala. Le prospettive di crescita del mercato della pubbli-cità del Web video sono molto promettenti. Molla dello sviluppo: la diffusione del broadband in tutte le case: secondo Pricewate-rhouseCoopers, nel mondo la banda larga è disponibile in 361 milioni di case e le connessioni aumentano del 20% annuo.

Business model tutti nuovi

Il Dvb-h ora volta paginaLa parola chiave è «free»

La teleisione di 3 Italia cambia business model in cerca di traino per la base di utenti

Nuovo vernissage per la tv mobile di 3. A due anni dal lancio dei servizi di

broadcasting in modalità Dvb-h sul piccolo schermo dei cellulari la compagnia telefonica rivoluziona modello di business e contenuti. Lo spicchio di offerta di programmi a pagamento si riduce mentre au-mentano i canali in chiaro, da quelli Rai e Mediaset fino a La 3, il cana-le fatto in casa che strizza l’occhio alla rete Internet e alle community online. “La metà dei contenuti che confluiranno all’interno de La 3 sa-ranno di origine televisiva, ma lo stesso spazio sarà dato a tipologie di programmi che hanno avuto nel web la loro culla e il loro princi-pale teatro di sperimentazione” spiega Vincenzo Novari, ammi-nistratore delegato di 3 Italia. Ai telespettatori del piccolissimo schermo, dice, verrà proposto “un ampio ventaglio di formati inediti studiati appositamente per essere fruiti in mobilità”. Si comincia da 3Space, un programma che darà visibilità ai talenti musicali in er-ba che hanno calcato negli ultimi mesi il palcoscenico di MySpace. Sono previste due puntate alla set-timana e la trasmissione sul web del concerto, prodotto dalla mobile tv, del gruppo che avrà ottenuto più riscontro di pubblico.

Sempre dedicato alle commu-nity musicali è 3Diesis, un pro-gramma di 60 minuti al giorno che accompagnerà gli utenti in viaggio per esplorare le tendenze musicali di oggi, interventi di gruppi che

suoneranno in unplugged, e tutta l’interattività garantita dal videofo-nino per scaricare suonerie, video-suonerie e sfondi. Ma anche al new cinema sarà dedicato ampio spazio. Novari spiega che “con 3 Cut ab-biamo voluto mettere a contatto la grande tradizione cinematografica italiana e gli studenti del Dams di Bologna, che si occuperanno di ri-durre in cortometraggi da 30 minuti più di 1.500 film della library di 3 da pescati tra i titoli più del nostro cinema d’autore. L’idea è quella

di creare un laboratorio sperimen-tale dove agli spezzoni dei film vengono integrati nuovi materiali girati”. Altro fiore all’occhiello è il format “all’italiana” di Current Tv, la televisione nata negli Stati uniti nel 2005 su ispirazione dal premio Nobel per la Pace Al Gore, che ha un palinsesto costruito sui filmati video autoprodotti dai cittadini: in contributi di circa 8 minuti, tipici di una snack tv, i partecipanti possono dar voce alle loro opinioni ed essere ascoltati da un vastissimo pubblico.

A questi format se ne affiancano altri come 3Stage, un reality che segue tutte le fasi di una produzio-ne teatrale, dal giorno dei provini alla sera della prima, ma anche “Mangio a Scrocco”, program-ma nel corso del quale un critico culinario recensirà ogni giorno un ristorante diverso con una formula inedita: se il pranzo è stato di suo gradimento non pagherà, intervi-sterà lo chef e presenterà sul Web la ricetta da raccomandare.

Se invece il giudizio è negativo, pagherà il conto come un regolare cliente e poi consiglierà ai tele-spettatori di depennare il ristorante dalla loro agenda. Un’offerta più evoluta e vasta rispetto a quella che ha accompagnato due anni fra il lancio dei servizi di tv mobile. Come pensa 3 Italia di realizzare guadagni? “In parte con la pub-blicità - dice Novari -. Abbiamo già una lunga lista di inserzionisti che è pronta a investire perché 3 è un operatore telefonico e dei suoi utenti conosce praticamente tutto: dati anagrafici, servizi più richie-sti e tendenze di consumo. La base necessaria per lanciare campagne. Inoltre, sulla tv mobile si potranno sperimentare nuove frontiere del-l’advertising grazie all’interattività consentita dalla tecnologia dvb-h. Ma non va trascurato un secondo elemento di grande importanza. La televisione offerta gratuitamente potrà essere un ottimo traino per aumentare la nostra base clienti di servizi telefonici”.

E.G.

Novari: «Conosciamo ogni dettagliodei nostri clienti: un vantaggio per attrarreinvestimenti in pubblicità personalizzata»

Strategie. Community online e programmi generalisti anche nelle mobile tv

Irene Tinagli racconta il ruolo e le com-petenze che il sistema economico mon-

diale affida alle nuove generazioni di talenti. Ci guida attraverso le logiche e il funziona-mento dei processi di formazione e valo-rizzazione del talento in Italia. Mentre il sistema politico ed economico appare sempre piú fermo, una larga parte della società italiana sente

crescere il bisogno di esprimere il proprio talento. Il compito di un paese moderno e avanzato è quello di sostenere i propri cit-tadini non solo nel momento del bisogno, ma anche nella realizzazione delle proprie ambizioni e delle proprie potenzialità.

Talento da svendereDI IRENE TINAGLI213 PAGINE, 14,50 EUROEINAUDI

La storia della pay-tv italiana, attraverso una narrazione documentata e avvin-

cente, ricca di retroscena, citazioni, aneddoti, gossip e dettagli inediti su una battaglia tra il vecchio e il nuovo, dalla fine degli anni

’80, ai successi di Sky, all’esordio del digitale terrestre. La narrazione è arricchita da cinque interventi scritti dai maggiori esperti di storia della tele-visione ed è inter-pretata dagli stessi protagonisti della

politica e dell’economia italiana e interna-zionale degli ultimi trent’anni: Berlusconi, Della Valle, Galliani, Moratti, Mammì, Mac-canico, Vita, Zaccaria, Gasparri, Gentiloni, Murdoch e i francesi di Canal+.

La grande avventura della Pay-TvDI TULLIO CAMIGLIERI240 PAGINE, 14 EUROGRUPPO EDITORIALE MURSIA

Internet e il web invadono sempre più la nostra società e le nostre abitudini.

L’offerta di connettività cresce e si differenzia: dopo pc e palmari, anche cellulari e tele-visori offrono accesso alla rete. Questo libro offre un aiuto per quelli che sono disorientati tra ipertesti, siti e link, o davanti alla necessità di inviare e ricevere posta, o nell’imbarazzo di riu-

scire a trovare l’informazione giusta, o non conoscendo gli strumenti e i passi da fare per connettersi fisicamente. L’obbiettivo è rendere la Rete alla portata di tutti attraverso alcune nozioni cardine.

Internet per tuttiDI BRIVIO FABIO E MARZULLI MICHELE217 PAGINE, 7,90 EUROAPOGEO