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Formati e generi televisivi. Percorsi storici e interpretativi
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Formati e generi televisivi. Percorsi
storici e interpretativi
Prof. Mihaela Gavrila
Sotto i nostri occhi non si svolge più nessun continuum, che il rapporto causa-effetto sembra essere sostituito dalla
esemplare solitudine dei fatti e, conseguentemente, di quanti ne ricevono la notizia. Per questo, forse,
occorrerebbe collocare i problemi della comunicazione […] in quella dimensione […] del sentimento collettivo….
Sergio Zavoli, 2010
Introduzione al seminario “Tv, costituzione e democrazia, politica e pluralismo”
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Ipotesi di scansione storica dell’Industria Culturale Italiana in 4 scenari
1. Dal 1946/1950 alla fine degli anni ’70
Un Mega-scenario di Protoindustria culturale (con un periodo di transizione
’75-’79)
2. Dal 1980 al 1995 – Il MediaEvo
Uno scenario più breve e recente caratterizzato dell’exploit dell’industria
culturale diffusa (ancora con distorsioni politiche, economico-industriali,
tecnologiche etc.)
3. Il presente dal 1996 al 2005. Il Tardo MediaEvo
Continua la contraddizione politica-comunicazione, inizia la diversificazione culturale; avvento delle tecnologie e tendenziale superamento del generalismo.
4. Dal 2005 in poi. Dentro il TecnoEvo
Continua la fase di ridefinizione del rapporto con i media tradizionali; più decisa transizione al digitale.
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A Società italiana: le dimensioni sociali e culturali
Anni ’50 – ‘80 Anni ’80 – ‘2000 Dal 2000 in poi
Sacche di arretratezza e di
povertà compresenti con
quote di benessere
Benessere diffuso Una rinascita dello spirito
Scarsa alfabetizzazione di
base. Sacche di
analfabetismo
Massificazione dell’istruzione Ampia diffusione dell’alta
formazione
Differenziazione verticale
della fruizione culturale
Generalizzazione tendenziale e
orizzontale della fruizione
culturale
Personalizzazione della
fruizione culturale e mediale
Peso vincolante della
stratificazione sociale
Prevalenza delle aspettative e
del consumo
Creazione di community
intorno agli interessi e alle
passioni condivise
Centralità dell’etica del
lavoro e del risparmio
Centralità del consumo e trend al
narcisismo di massa
Trend
all’individualizzazione
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B Società italiana: le dimensioni della comunicazione
Anni ’50 – ‘80 Anni ’80 – ‘2000 Dal 2000 in poi
Autorevolezza delle fonti
comunicative
Sdrammatizzazione e
quotidianizzazione delle fonti
dei media
Media della personalizzazione
e della delocalizzazione
Corrispondenza
biunivoca tra media e
linguaggi
Diffusione della multimedialità e
dei media come vettori di servizi
plurimi
Ritorno ai contenuti
comunicativi
(il digitale come risorsa)
Media compartimenti
stagno (separatezza e
competizione)
Multi-media e industria culturale
(interdipendenza e integrazione
nell’offerta e nel consumo)
Compresenza di Industrie
culturali, reti e open source
Tv broadcast Tv video Narrowcast, webcast e cross
medialità
Dieta comunicativa
“prescrittiva” e povertà di
alternative
Dieta comunicativa “alla carta” Tra consumer e contenuti user
generated
Pubblico di massa Pubblici e target Pubblici, target e nicchie
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Il primo tempo della Tv… e dei
consumi
1954: il prodotto lordo del paese è di poco superiore a
quello del ’38
1954: il reddito annuale pro capite e di circa 250.000 lire
1954: più di due milioni di disoccupati
1954: il costo di un apparecchio televisivo oscilla tra le
160.000 lire e 1.300.000 lire
1954: le spese di impianto superano le 250.000 lire
1954: il canone mensile è di 12.500 lire
Anni ’50 – ’60Una società fondamentalmente rurale
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Nascita della televisione
“La Rai, Radio Televisione italiana,
inizia oggi il suo regolare servizio
di trasmissioni televisive.
Le maggiori trasmissioni
dell’odierno programma sono:
ore 11.00
Telecronaca dell’inaugurazione
degli studi di Milano e dei
trasmettitori di Torino e di Roma.
ore 15.45
Pomeriggio sportivo
ore 17.30
Le miserie del Signor Travet
Un film diretto da Mario Soldati”
(Fulvia Colombo, 3/1/1954)
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La nascita della televisione in Italia(3 gennaio 1954)
Programmazione
Ore 11.00: Cerimonia di inaugurazione
Ore 14.30: Arrivi e partenze (con Armando Pizzo e Mike Buongiorno, regia di
Antonello Falqui)
Ore 14.45: Cortometraggio
Ore 15.00: Orchestra delle quindici (musica leggera, presenta Febo Conti, regia
Eros Macchi)
0re 15.45: Pomeriggio sportivo (ripresa in diretta di un avvenimento)
Ore 17.45: Le miserie del signor Travet (film di Marco Soldati)
Ore 19.00: Le Avventure dell’arte: Giambattista Tiepolo, a cura di Antonio
Morassi
Ore 20.45: Telegiornale
Ore 21.15: Teleclub (curiosità culturali e varie presentate da <<note personalità>>)
Ore 21.45: L’Osteria della Posta di Carlo Goldoni (in diretta)
Ore 22.45: Settenote (Virgilio Rientro presenta musica leggera)
Ore 23.15: La Domenica Sportiva: risultati, cronache filmate e commenti sui
principali avvenimenti della giornata
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“ Io pensavo con spavento, mentre gli altri parlavano, delle responsabilità
di che avesse dovuto dirigere una simile spaventosa macchina. Tra breve,
senza dubbio, l’apparecchio sarà letteralmente dovunque, ove ora sono
radio-riceventi, in parrocchia, nello stabilimento di bagni, nelle trattorie,
nelle case più modeste. La capacità di istruire e commuovere con
l’immagine unita alla parola e al suono è enorme. La possibilità di fare del
bene o del male altrettanto vaste. L’Italia sarà, in un certo senso, ridotta ad
un paese solo, una immensa piazza, il foro, dove saremo tutti e ci
guarderemo tutti in faccia. Praticamente la vita culturale sarà nelle mani di
pochi uomini …”
Luigi Barzini, Occhio di vetro. La <<prima>> della televisione, <<La
Stampa>>, 5 gennaio 1954
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Possesso Abbonati alla TV Tutte le famiglie
Radio 98 68
Telefono 80 15
Bicicletta 43 59
Frigorifero 64 9
Motocicletta 10 9
Motor-scooter 13 12
Televisione 100 1
Lavatrice 25 2
Autovettura 63 11
Fonte: Servizio Opinioni Rai
Il tenore di vita degli abbonati alla TV (1955)
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Quiz 86 Telegiornali 70 Film 77
Tg 76 Varietà/quiz 67 TG 74
Prosa 75 Film/telefilm 64 Sceneggiati 72
Riviste 65 Commedia/atto 64 Telefilm 68
Varietà 64 Musica leggera 63 Rivista 67
Sport 58 Commedie 63 Musica 67
Lirica 56 Sceneggiati 60 Commedie 62
Calcio 51 Operette 56 Inchieste 49
Film 51 Sport 52 Sport 43
Telefilm 46 Calcio 49 Culturali 43
Inchieste 48 Calcio 42
Lirica 38 Lirica 33
Storia 33 Concerti 18
Concerti 20
Fonte: Servizio Opinioni
Indici di interesse per i vari generi di trasmissioni televisive
rilevati mediante indagini fra teleabbonati (1956-1961-1964)
Aprile 1956 Aprile 1964Settembre 1961
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Consumo 1964 1966 1968 1970 1972 1974 1978
Sistematico 39 48 51 79 68 82 89
Saltuario 17 16 14 10 14 9 8
Occasionale 7 16 14 10 14 4 2
Nessuno 37 31 30 9 14 7 1
Frequenza nel consumo settimanale del mezzo televisivo in diversi anni (%)
Fonte: Indagini Speciali Servizio Opinioni
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Dalla paleotelevisione alla neotelevisione
“C’era una volta la paleotelevisione, fatta
a Roma o a Milano, per tutti gli spettatori…
…con la moltiplicazione dei canali, con la
privatizzazione, con l’avvento di nuove
diavolerie elettroniche, viviamo nell’epoca
della neotelevisione”Umberto Eco,
Tv, la Trasparenza Perduta, 1983 (articolo)
3 sono le linee principali di evoluzione:
- strutturale, riguarda gli elementi politici ed economici d’accesso al
mercato e le trasformazioni tecniche del medium
- di contenuto, relativa alle caratteristiche di genere dei programmi
- modalità di consumo, specie nell’ottica del passaggio dal pubblico
all’audience
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Le aree espressive della televisione/1979
area espressiva dell’informazione (programmi culturali e giornalistici)
area espressiva della fiction (film, telefilm, romanzi sceneggiati, originali televisivi, prosa ecc.)
area espressiva dell’intrattenimento e musica (canzoni, riviste, varietà, quiz, musica sinfonica e operistica)
area espressiva dello sport (rubriche sportive, riprese di avvenimenti sportivi)[1]
[1] VPT 1978
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Le aree espressive della televisione. Altre tassonomie/’81 (U. Eco)
1. Programmi di informazione (la televisione fornisce enunciati circa eventi che si verificano indipendentemente da essa, in forma orale, attraverso riprese dirette o differite, ricostruzioni filmate o in studio)
Le attese del pubblico:
La verità
La verità secondo criteri di rilevanza e proporzione
Separando informazione e commento
2. Programmi di fantasia o di finzione (spettacoli, drammi, commedie, opere liriche, film, telefilm)
Le attese dello spettatore
- Attua per consenso la sospensione dell’incredulità
- Ammette che i programmi di finzione veicolino una verità in forma “parabolica”
La neutralizzazione della dicotomia
Chi parla guardando in camera
Chi parla senza guardare in camera
Paleotelevisione e neotelevisione: le
differenze
Struttura del Monopolio Concorrenza
mercato pubblico
Palinsesto Suddivisione Flusso
netta dei
generi e dei
programmi
Rapporto Relazione Patto
emittente didattico fiduciario
destinatario pedagogica
Ruolo dell’emittente Istruire Luogo di e “vita
divertire quotidiana”
Funzione sociale Finestra Canone del
sul mondo quotidiano
Paleotelevisione Neotelevisione
TELEVISIONE
DECLINAZIONI DI GENERE
I generi televisivi
TRE DOMANDE:che cosa è un genere?
a che cosa serve?a chi serve?
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I generi televisivi
IL GENERE RIGUARDA:
(1) i PRODOTTI e quindi i (2) CONTENUTI;più in generale la (3) STORIA dellaTELEVISIONE
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I generi televisivi
Il GENERE (il suo sviluppo) è funzionalealla produzione culturale.
E’ ‘qualcosa’ di centrale Nell’ INDUSTRIACULTURALE in quanto si devono poterideare e realizzare prodotti in grado diessere replicati su larga scala a prezziaccessibili per i potenziali consumatori
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I generi televisivi
Meccanismo distandardizzazione dellaproduzione che cerca diintercettare e insieme ‘costruire’i gusti del pubblico attraverso un’offerta di prodotti simili performe e per contenuti
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I generi televisivi
Nell’industria televisiva il riferimento al genere serve:
- nella fase di ideazione e produzione del prodotto
- nella fase di distribuzione
- nella fase di fruizione
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I generi televisivi
Definizione del genere: due possibiliapprocci definitori
- A PRIORI (approccio deduttivo –dall’universale al particolare)
- A POSTERIORI (approccio induttivo – dalparticolare all’universale)
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I generi televisivi
CLASSIFICAZIONE DEI GENERI:
1. genere come PROPRIETA’ PRODUTTIVO FORMALE DEL PRODOTTO
2. genere come PROPRIETA’ DEL CONTENUTO
3. genere come FUNZIONE SOCIALE
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I generi televisivi
PROPRIETA’ PRODUTTIVO FORMALE DEL PRODOTTO
a)tipo di linguaggio
b)modi di produzione
c)tecniche e tecnologie utilizzate
d)durata
e)frequenza della messa in onda
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I generi televisivi
PROPRIETA’ DEL CONTENUTO
a) aspetti narrativi
b) ambientazione storico/geografica
c) tonalità (tipizzazione di temi e personaggi)
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I generi televisivi
GENERE COME FUNZIONE SOCIALE
Fa riferimento alla triade di John Reith[BBC], e quindi alla televisione delleorigini
educare, informare, intrattenere
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I generi televisivi
«I generi non sono legati solo ai testima all’insieme dello spazio culturalein cui i prodotti vengono ideati,distribuiti e consumati».
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I generi televisivi
PRODOTTI TELEVISIVI
-Programmi a utilità ripetuta (prodotti di stock)
-Programmi ad utilità istantanea (prodotti di flusso)
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I generi televisivi
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I generi televisivi
RISTRUTTURAZIONE DEI GENERI
Nel passaggio dall’età della scarsità (monopolio)all’età dell’abbondanza (multitv) l’importanzadei generi aumenta.
I generi tradizionali ammorbidisconogradualmente i loro reciproci confini.
Parallelamente all’aumento dei generi, aumentaanche la loro contaminazione: gender blending
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I generi televisivi
Passaggio da un palinsesto settimanale (ogni genere ha il suo giorno) ad un PALINSESTO giornaliero (ciò che va in onda in televisione, non solo la fiction, si ripete in forma seriale
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I generi televisivi
Il palinsesto
«prospetto o quadro d’insieme delle trasmissioni programmate dauna rete per un dato periodo (giorno, settimana, mese, trimestre),con titoli dei programmi, caratteristiche tecniche, durata, orari dimessa in onda. Lo schema della programmazione può esserecontinuamente rielaborato (da qui la parola palinsesto cheletteralmente significa “ raschiato di nuovo ” ) in rapporto agliobiettivi della rete» [Grasso, 2007].
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I generi televisivi
Definizioni di genere televisivo
«(…) categoria stilistica mediante la quale siindividuano e si classificano, in base a critericontenutistici e formali, le varie tipologie diprogrammi televisivi» [Grasso, 2007].
«(…) tipologie diverse di programmi, ciascunadelle quali aveva contenuti, regole narrative,modelli produttivi propri, riconoscibili dallospettatore (es: il varietà, l’informazione, il film, lacommedia, la tv dei ragazzi … » [Menduni, 2008].
Pagina 35Prof.ssa Mihaela Gavrila
GENERE
“CONCETTO CHE DISEGNA UN INSIEME DI ELEMENTI LINGUISTICI E NARRATIVI CHEPERMETTONO LA RICONOSCIBILITÀ DI UN PRODOTTO LETTERARIO, CINEMATOGRAFICO,RADIOTELEVISIVO” (M. Gavrila, in De Domenico F., Gavrila M., Preta A.(a cura di), Quella deficiente della TV, FrancoAngeli, Milano, 2003)
INIZIALMENTE, LA PROGRAMMAZIONE TELEVISIVA ERA CARATTERIZZATA DA DA UNA FORTE CONNOTAZIONE DIGENERE
a partire daglianni ‘80
UNA PIU’ACCENTUATA CONTAMINAZIONE DEI LINGUAGGI E, DI CONSEGUENZA,ANCHE DEI GENERI
NASCONO COSÌ UNA SERIE DI GENERI IBRIDI: INFOTAINMENT, EDUTAINMENT, GAMESHOW, DOCUDRAMA, REALITY SHOW, ETC.
Pagina 36Prof.ssa Mihaela Gavrila
Generi
Varietà
Informazione e
Infotainment
Contenitore e
Talk showReality show
Fiction
Pagina 37Prof.ssa Mihaela Gavrila
TELEVISIONE
DECLINAZIONI DI GENERE
Informazione
informazione
tg
rotocalchi
inchieste
dibattiti
approfondimenti
Documentario
Reportage
Talk show
A lungo il valore di una rete
veniva giudicato in rapporto
alla completezza e
all’obiettività delle sue
trasmissioni di informazione
I generi dell’informazione televisiva
Pagina 39Prof.ssa Mihaela Gavrila
LA POLITICA IN TV
1955 – Prima telecronaca in diretta dal parlamento
1960 – Tribuna elettorale
DOPO IL SUCCESSO SI DECIDE DI DARGLI UN
CARATTERE CONTINUATIVO
1961 – Tribuna politica
Sperimenta nuove forme di comunicazione come le
interviste e i dibattiti, gli incontri con la stampa, la
trasmissione di comizi
Pagina 40Prof.ssa Mihaela Gavrila
-Il giudice (ispirato alla storia di David Rubinovitcz): fece
scalpore e fu indicato come modello perfetto di reportage
per la TV. Stranamente non viene ricordato in nessuna
antologia televisiva.
http://www.raiscuola.rai.it/speciali/default.aspx?ID=6#
- Nel 1960, il Neodirettore della RAI, Ettore Bernabei, per
dare subito un segno di diversità, decise di far
convergere sul telegiornale le migliori firme della carta
stampata. Fu, così, proposto a Biagi di realizzare un
servizio speciale per il Tg
«Non avevo alcuna esperienza televisiva»
Pagina 41Prof.ssa Mihaela Gavrila
«Per un mese ho fatto quello che volevo io, via i tagli dei nastri, via i
sottosegretari… ma rapidamente ho capito che avevo sbagliato tutto»
-Le critiche alla direzione Biagi: le pressioni dall’esterno, le dimostrazioni, i
volantini, le accuse e gli attacchi sui giornali
- Subito dopo la realizzazione de Il giudice, arrivò la
proposta di Bernabei per la direzione del telegiornale.
«Assumi chi vuoi da fuori, hai carta bianca per tutto»
Così Biagi ricorda il colloquio con Bernabei
Pagina 42Prof.ssa Mihaela Gavrila
- La breve direzione di Biagi porta al telegiornale molte
‘colonne’ del giornalismo televisivo anche degli anni
successivi: da Zavoli a Bisiach, da Morrione a Fede.
«La RAI non ha un problema di uomini: le risorse
umane della RAI sono straordinarie, sono i suoi copioni
ad essere sbagliati, perché sono dettati dall’esterno »
Pagina 43Prof.ssa Mihaela Gavrila
La retorica della crisi come categoria dell’immaginario
colto
Esiste probabilmente una correlazione fra la profondità con cui il senso comune modellato dalla tradizione
si frantuma durante gli anni Sessanta e la persistenza dell’influenza che la rottura del Sessantotto proietta
sulla società italiana: atteggiamenti collettivi, immagini della vita sociale, modi di concepire la politica
originati dall’euforia creativa di quella fase hanno attecchito in larga parte della popolazione formando
un’onda ideale che si estende sui tempi lunghi. Rifiuto delle gerarchie e dei sistemi d’autorità,
valorizzazione delle iniziative che nascono fuori dai circuiti ufficiali (dal basso, come si diceva) […]
Cfr. Debenedetti, F., Pilati,A., 2009, p. 172.
Gli Anni Settanta: prime scosse alla tv, tra rivoluzione sociale e interessi economici
Pagina 44Prof.ssa Mihaela Gavrila
«Quella in cui ci trovavamo a lavorare era una
televisione di regime, un monolocale DC di rigida
osservanza bernabeiana»
-I servizi puntavano su Berlino: attraverso il tg il
Sessantotto apparve un fatto che non riguardava l’Italia
- Tuttavia quell’anno si era aperto un altro piccolo
spiraglio di pluralismo: Il tg delle 13.30 e TV7
*A Dentice, Intervista a A. Barbato, nel supplemento dell’Espresso ,
n. 3 , 1988
«Solo dopo le immagini sconvolgenti trasmesse sul Maggio francese anche la RAI
iniziò a seguire l’evoluzione della contestazione studentesca italiana»
Pagina 45Prof.ssa Mihaela Gavrila
Mihaela Gavrila –
-TV7: unica trasmissione che dedicò uno speciale
ai movimenti del ’68.
- In onda dal 1963, diventa un appuntamento fisso
della prima serata del lunedì.
-Per la redazione di TV7 è passata buona parte del
giornalismo televisivo italiano.
-È un giornalismo di avanguardia.
-Tg delle 13.30: era un telegiornale meno scritto e
dunque più sciolto di quello della sera; prevedeva
collegamenti con commenti a braccio. In redazione:
Piero Angela e Per Giorgio Branzi; Redattore capo:
Biagio Agnes, Direttore Fabiano Fabiani.
Mihaela Gavrila –
-Nel 1962 Sergio Zavoli inventa
un nuovo modello: crea la figura
dell’opinionista sportivo e,
attraverso il racconto di una gara,
riesca a narrare anche la società
e il costume di un’Italia che si sta
trasformando.
-Talvolta va anche oltre,
riuscendo a cogliere momenti di
vera poesia.
INFORMAZIONE
TG
rotocalchi
inchiestedibattiti
approfondimenti
Per lungo tempo il valore di
una rete veniva giudicato in
rapporto alla completezza e
all’obiettività delle sue
trasmissioni di informazione
Pagina 48Prof.ssa Mihaela Gavrila
Fonte: Osservatorio di Pavia, 8 ottobre 2014
Pagina 49Prof.ssa Mihaela Gavrila
Fonte: Osservatorio di Pavia, 8 ottobre 2014
Pagina 50Prof.ssa Mihaela Gavrila
Fonte: Osservatorio di Pavia, 8 ottobre 2014
a cura di
Pagina 51Prof.ssa Mihaela Gavrila
Fonte: Osservatorio di Pavia, 8 ottobre 2014
Pagina 52Prof.ssa Mihaela Gavrila
Fonte: Osservatorio di Pavia, 8 ottobre 2014
Pagina 53Prof.ssa Mihaela Gavrila
Fonte: Osservatorio di Pavia, 8 ottobre 2014
TREND
Pagina 54Prof.ssa Mihaela Gavrila
Fonte: Osservatorio di Pavia, 8 ottobre 2014
Pagina 55Prof.ssa Mihaela Gavrila
Fonte: Osservatorio di Pavia, 8 ottobre 2014
Pagina 56Prof.ssa Mihaela Gavrila
Fonte: Osservatorio di Pavia, 8 ottobre 2014
Pagina 57Prof.ssa Mihaela Gavrila
TELEVISIONE
DECLINAZIONI DI GENERE
Talk Show
LA TV DELLE PAROLE
E’ corretto definirlo un macro genere, in quanto ingloba al suo internoanche tipologie di programmi molto diversi tra loro.
A partire dalla seconda metà degli anni Settanta confluiscono nel talkshow, l’informazione politica, economica, sportiva, culturale, la messain scena delle emozioni private della gente comune o di persone note,la problematizzazione di temi controversi
ANCHORMANCONFRONTO
DIALETTICO
FUNZIONALITÀ
DELL’OSPITERITUALITÀ
QUOTIDIANIT
ÀDUTTILITÀ
DIVERSITÀ
NELLA SINTASSI
AUDIOVISIVA
Pagina 59Prof.ssa Mihaela Gavrila
I l talk show
La vita quotidiana, la realtà del mondo comune, inizia a diventareprotagonista assieme ai grandi personaggi: il talk show faincontrare questi due mondi
alternanza di ospiti di varia estrazione
si parla del più e del meno: si fa conversazione
ruolo centrale del conduttore
Pagina 60Prof.ssa Mihaela Gavrila
Mihaela Gavrila –
-Letteralmente, spettacolo di parola, il talk show è un genere di
importazione che si afferma in Italia nel 1976 con Bontà loro di Maurizio
Costanzo.
-Non è semplicemente un genere seriale, ma è un cerimoniale: essenziali,
infatti, sono la struttura e la forma di mediazione sacralizzata.
-Ruota intorno alla dimensione della quotidianità e della prossimità
-La conversazione sembra ricalcare una tassonomia sintattica precisa e
ormai codificata
-Il pubblico fisicamente presente in studio:
-Surrogato simbolico delle audience
-Talvolta ne è protagonista
Pagina 61Prof.ssa Mihaela Gavrila
-Il conduttore:
-È guida e capo sia per la folla in studio che per i telespettatori (Vs
conduttore del tg, simulacro sia dell’emittente stessa che del
telespettatore)
-Impone sia i ritmi che i tempi: è la figura chiave del talk show (simile ai
giornalisti star es. Fede e Mentana a cui si associano i tg di riferimento):
il talk show si costruisce in maniera centripeta intorno alla figura
carismatica dell’anchorman
-II Linguaggio:
-Il linguaggio è di solito colloquiale: l’anchorman ‘incarna la voce della
gente’
-Il linguaggio del conduttore di talk show mira a creare un ambiente
familiare ed a ricalcare l’immagine fittizia dell’uomo medio
Pagina 62Prof.ssa Mihaela Gavrila
LA TV DELLE PAROLE
BONTÀ LORO - 1976
Maurizio Costanzo introduce il talk showall’Italia. All’inizio di ogni puntata il presentatore chiude simbolicamente una finestra,a significare di lasciare fuori il mondo.
PROGRAMMA CERIMONIALE
Pagina 63Prof.ssa Mihaela Gavrila
-Nato da un’idea di Angelo Guglielmi, Bontà loro è il primo talk show italiano; in
onda dal 1976 al 1978 e riproposto ai pubblici italiani su RAI 1 dal 2010 al 2011
-La prima puntata andò in onda dallo Studio 11 della Rai, a Roma, alle 22,40 di
lunedì 18 ottobre 1976
-Scenografia essenziale: una finestra, un orologio a cucù, tre poltrone color
aragosta e lo sgabello in metallo del conduttore. I primi tre ospiti furono il
regista Anton Giulio Maiano un idraulico e Annie Papa, che poche settimane
prima aveva fatto scandalo al concorso di Miss Italia mostrandosi a seno nudo.
-La trasmissione andava in onda in diretta, in seconda serata, con qualche
rarissima eccezione.
Pagina 64Prof.ssa Mihaela Gavrila
-Dopo due stagioni, il programma chiuse i battenti nella primavera del 1978 per
trasformarsi in altri due talk show simili: nel 1978/79 Costanzo
condusse Acquario e nel 1979/80 Grand’Italia. Successivamente Costanzo
passò a Retequattro per il Maurizio Costanzo Show.
-Puntata con Eugenio Scalfari, Romolo Valli, sig. Di Stasi capostazione delle
Ferrovie Italiane da Germignana):
- http://www.youtube.com/watch?v=LKBLRt6DQyU
Pagina 65Prof.ssa Mihaela Gavrila
Con il ritorno in Rai di Maurizio Costanzo, nel 2010 torna Bontà loro.
-Il nuovo nome, Bontà sua – Incontro fra i contemporanei, va in onda intorno
alle ore 14:10 per una durata di venti minuti (Vs i 50/60 min della stagione degli
anni ‘70): la formula prevede in ogni puntata un'intervista ad un singolo
personaggio (Vs salotto anni ‘70).
- Il 13 settembre 2010 la trasmissione ritorna con il nome Bontà loro,
sostituendo Bontà sua e con durata di 50 minuti. Il programma viene curato
oltre che da Costanzo anche da Luisella Testa e Pierluigi Diaco
- Sarà chiusa il 14 febbraio 2011 a causa dei bassi ascolti riscontrati.
Dopo la breve esperienza a Rai 1, Costanzo passa a Rai 2 dove farà nascere il
nuovo Maurizio Costanzo Talk
-Maurizio Costanzo intervista Mara Carfagna, Ministro delle Pari Opportunità
-http://www.youtube.com/watch?v=eltpST4pAoE&feature=related
Pagina 66Prof.ssa Mihaela Gavrila
RT Rotocalco Televisivo è stato il primo rotocalco
televisivo (come dice il titolo stesso) italiano.
Trasmesso dal 1962 e condotto da Enzo Biagi, andava in onda ogni sabato alle
22.30 sul Secondo Programma (oggi Rai 2).
Nel 2007 venne trasmesso in seconda serata su Rai 3.
La prima puntata è andata in onda il 22 aprile 2007 e l'ultima della prima
edizione l'11 giugno 2007 per un totale di 7 puntate. Fu l'ultimo programma
condotto in televisione da Biagi, rientrato in RAI dopo 5 anni dal
cosiddetto Editto bulgaro. Curiosità: le puntate dell'edizione 2007 furono
registrate nella casa milanese di Biagi.
Puntata di Rotocalco Tv di Enzo Biagi del 1962 sulla cittadina di Corleone (1/2):
http://www.youtube.com/watch?v=iET9a3eYyuY
Puntata di Rotocalco Tv di Enzo Biagi del 1962 sulla cittadina di Corleone (2/2):
http://www.youtube.com/watch?v=Z3qzyw5sdAA&feature=results_video&playnext
=1&list=PLB2280F8167859803
Pagina 67Prof.ssa Mihaela Gavrila
LA POLITICA IN TV
1968 – Faccia a Faccia
1963 – Tv7
Si caratterizza per la tendenza alla personalizzazione
degli avvenimenti
1980 – Mixer
La spettacolarizzazione era data dai “botta
e risposta”
Per la prima volta il pubblico
partecipa attivamente
http://it.youtube.com/watch?v=CDU87lXShX4
Pagina 68Prof.ssa Mihaela Gavrila
TELEVISIONE
DECLINAZIONI DI GENERE
Ibridi… Infatinment
-Analisi di una notizia che ha già formato oggetto di cronaca, quindi
acquisita dal telespettatore, allo scopo di garantirgli un ’ adeguata
informazione su un fatto di interesse pubblico.
-Programmi, anche con eventuali dibattiti, a carattere culturale su temi
di storia, geografia, scienza, ambiente, letteratura, arte, etc.
-Programmi di approfondimento su tematiche di attualità.
-Programmi condotti in studio con lo scopo di offrire un servizio socio-
informativo.
-Supplementi informativi alle edizioni dei TG a cura delle testate
giornalistiche (approfondimento giornalistico).
-Trasmissioni di approfondimento sportivo a programmazione periodica.
-Programmi di approfondimento politico
Pagina 70Prof.ssa Mihaela Gavrila
- Il conduttore:
-L’obiettivo primario del conduttore è dissipare ogni dubbio facendo
emergere la attraverso inchieste, testimonianze, provvedimenti giudiziari,
documenti, fonti ufficiali, etc.
-Ricorrerà all’ausilio di soggetti dotati di una particolare competenza sul
tema da trattare.
-Ha un ruolo attivo nel programma e ne è il protagonista (come nel talk
show).
- Il liguaggio
- Il momento espressivo è caratterizzato da un sapiente gioco dei tre
elementi fondamentali voci, suoni e rumori, che costituiscono la regiadel
programma, che conferisce al programma un suo proprio ritmo ed uno stile
ben definito.
Pagina 71Prof.ssa Mihaela Gavrila
INFOTAINMENT
I n I t a l i a u n o d e i
maestri del genere è
Giuliano Ferrara, che
nei suoi programmi
h a p u n t a t o a d
esasperare lo scontro
d i a l e t t i c o t r a g l i
i n t e r l o c u t o r iC
ON
DU
TT
OR
E-
GIO
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AL
ISTA
LINEA ROVENTE, 1987
Pagina 72Prof.ssa Mihaela Gavrila
- Il programma, ideato da Lio Beghin, era strutturato come una sorta
di processo, con una prima parte dedicata alla presentazione (e alla discolpa)
dell'"imputato", presente in studio.
-Seguiva una seconda parte con una fiction ispirata agli eventi trattati nella
puntata; infine, il terzo segmento della trasmissione – che andava in onda
intorno alle 23.30 - era dedicato al verdetto, di condanna o di assoluzione,
emesso sulla base dei voti che gli spettatori potevano esprimere con una
telefonata.
-Ospite della prima puntata fu lo psicanalista Armando Verdiglione.
- Andò in onda per sette puntate, con discreto successo di pubblico, che
apprezzava il tono molto diretto della trasmissione e la spettacolarizzazione dei
dibattiti, elemento che costituirà poi la cifra stilistica di Ferrara in televisione, per
gli anni seguenti
Pagina 73Prof.ssa Mihaela Gavrila
LA POLITICA-SPETTACOLO
La politica confluisce anche all’interno di altre tipologiedi programmi, primo fra tutti il talk show.Gli esponenti dei partiti sono costantemente presenti sul piccolo schermo
Pagina 74Prof.ssa Mihaela Gavrila
Mixer era una trasmissione televisiva andata in onda su Rai 2 a partire dal 21 aprile 1980 il
lunedì in prima serata, nel 1996 passa da Rai 2 a Rai 3 per via della nomina di Giovanni
Minoli come direttore della terza rete. Gli autori erano Aldo Bruno, Giovanni Minoli, Giorgio
Montefoschi. Era un rotocalco di attualità politica, culturale e di spettacolo.
È ricordato soprattutto per i faccia a faccia di Minoli con personaggi celebri e per importanti
scoop giornalistici, oltre che per aver fortemente innovato lo stile dei programmi televisivi di
informazione in Italia.
La formula originaria della trasmissione prevedeva "cento minuti di TV" suddivisi in sei
segmenti:
la prima parte prevedeva un confronto, spesso acceso, tra due personaggi di grande rilievo
la seconda parte riguardava un servizio sul cinema curato da Leo Benvenuti;
la terza parte era dedicata allo spettacolo ed alla cultura, curata da Isabella Rossellini;
il quarto segmento aveva per oggetto la musica e lo sport ed era curato dal
giornalista Gianni Minà;
la quinta parte era il cosiddetto "faccia a faccia" condotto da Giovanni Minoli;
la conclusione del programma era affidata ad un cabarettista.
Pagina 75Prof.ssa Mihaela Gavrila
Puntata di Mixer del 1985 – Faccia a faccia con Indro Montanelli:
http://www.youtube.com/watch?v=frklXRwLS9U
Puntata di Mixer dedicata a Giorgio Perlasca (divenne famoso quando fu reso noto che
aveva salvato la vita di oltre cinquemila ebrei ungheresi durante la seconda guerra mondiale,
strappandoli alla deportazione nazista, fingendosi un diplomatico spagnolo):
http://www.youtube.com/watch?v=PS5TyhaG_gk
Puntata di Mixer del 1994 dedicata a Silvio Berlusconi (1/2):
http://www.youtube.com/watch?v=f_KpC8-mkL8
Puntata di Mixer del 1994 dedicata a Silvio Berlusconi (2/2):
http://www.youtube.com/watch?v=NL1U4FvuSfc
Corrado Guzzanti alias Giovanni Minoli
Pagina 76Prof.ssa Mihaela Gavrila
TALK IBRIDI/INFOTAINMENT
Che tempo che fa –
a partire dal 2003Parla con me - 2004
Cominciato come un programma sullameteorologia, trasforma via via la sua naturaavvicinandosi sempre più al talk show. Leinterviste a personaggi importanti di questitempi si alternano a contributi di diversi comici
Serena Dandini propone un mix equilibrato di divertimento e serietà, alternando colloqui-interviste a momenti di puro intrattenimento
Pagina 77Prof.ssa Mihaela Gavrila
L’infotainment I contenitori mattutini
Uno mattina è un programma televisivo di Rai 1, incollaborazione con la testata giornalistica del TG1.La prima puntata è andata in onda il 22 dicembre 1986 ed èstato il primo contenitore mattutino della televisioneitaliana. All'epoca non esistevano ancora programmitelevisivi del mattino, tant'è vero che si temeva di toglierespettatori alla radio o di non ottenere ascolti sufficienti, maalla fine la trasmissione si è affermata ugualmente.
Due ore di diretta quotidiana con news,approfondimenti, collegamenti esterni, servizi,ospiti in studio e testimonianze esclusive.Inoltre, in rubriche create ad hoc vengonotrattati, con i massimi esperti dei vari settori,argomenti come: educazione, bellezza, salute,tecnologia e lavoro.
Pagina 78Prof.ssa Mihaela Gavrila
I contenitori
CONTENITORE
Una cornice capace di comprendere in se molte forme di spettacolo, di vario genere.
alternanza tra le varie tipologie di attrazioni proposte
creare aspettative nel pubblico
le attrazioni devono essere indipendenti
mantenere una struttura duttile in grado di assorbire gli imprevisti
il conduttore (non è più un semplice presentatore)
Pagina 79Prof.ssa Mihaela Gavrila
L’infotainment
I contenitori pomeridiani
Il cuore di Pomeriggio cinque è 'Il caso', l'approfondimentodegli avvenimenti di cronaca, costume, spettacolo e gossip.E le donne, con i loro problemi, le loro testimonianzecontinuano a essere le protagoniste assolute delprogramma.
Pagina 80Prof.ssa Mihaela Gavrila
L’infotainment
L’eccezione: Omnibus
Omnibus è un programma di informazione mattutino. Nasce nel 2001 come "programma palinsesto" della rinnovata LA7. All'epoca il programma copriva infatti l'intero palinsesto della rete e andava in onda per circa 8 ore, dal mattino fino al tardo pomeriggio.E' un appuntamento tutto giornalistico che si incastra fra due altri programmi informativi diLA7: Omnibus segue infatti le Morning News, il rullo di notizie in onda dalle 6.00 alle 7.00.Nel corso degli anni ad Omnibus si sono alternati diversi conduttori (da Luisella Costamagna ad Antonello Piroso, da Luca Telese a Gaia Tortora solo per citare qualche nome) ed il programma ha avuto piccoli aggiustamenti di orario, ma la formula è rimasta invariata nel tempo.
Pagina 81Prof.ssa Mihaela Gavrila
L’infotainment Critica della tv - TV Talk
Tv Talk è un programma televisivo sulla tv italiana e internazionale in onda su Rai 3 dal 2001. È una sortadi spin-off del programma Il Grande Talk. È realizzato da Rai Educational. Il format su cui si basa Tv Talk -programma diretto da Massimo Bernardini, che ne è anche uno degli autori - è semplice: un gruppo dianalisti, composto da studenti e giovani laureati in scienze della comunicazione dibatte sulla settimanatelevisiva appena conclusa. Ad essi si affiancano esperti, ospiti del panorama televisivo e mediatico italiano,oltre a qualificati inviati: Barbara Serra (da Londra) e Andrea Salvadore (da New York) e icorrispondenti Rai dalle sedi di Madrid, Berlino e Parigi.
Pagina 82Prof.ssa Mihaela Gavrila
TALK IBRIDI/INFOTAINMENT
Un programma in crescita plasmato da Serena Dandini sulle solide basi di Parlacon Me, in un mix di tradizione ed innovazione. Nonostante i picchi negativi dishare delle prime puntate, The Show Must Go Off non esita a mettere in camponuove idee. Il gruppo della Dandini lancia L’Orchestraccia, una band ancora piùscatenata dei predecessori (Elio e le storie tese).
Pagina 83Prof.ssa Mihaela Gavrila
TELEVISIONE
DECLINAZIONI DI GENERE
Il varietà
DISTOGLIERE
IL PENSIERO
DALLA CRISI
Mastodontiche e
sfarzose scenograf
ie
Battute e sketch esilaranti
oggi le luci del varietà vecchio stile si
sono spente. Spesso troviamo forme
ibride, “ contaminate ” da altri generi
come il reality show o il talk
Restano comunque alcune delle
caratteristiche di base. È presente
un’orchestra in scena, vengono ancora
riproposte imitazioni, gag, canzoni e
balletti, continua la presenza dell’ospite
importante
Pagina 85Prof.ssa Mihaela Gavrila
Si sintetizzano in uno tra i generi più
famosi della tv italiana
Il Presenta
toreLo sketch
Il balletto
I cantanti
L’ospite d’onore
La satiraLa
comicità
Il pubblico in studio
La sigla
Pagina 86Prof.ssa Mihaela Gavrila
PAILETTES, LUSTRINI E SKETCH
1954(in onda fino al ’59)
Un, due, tredi Scarnicci, Tarabusi
“ ciò che affascina il pubblico provocandone
l’ilarità e l’applauso sono la parodia impertinente,
la satira dei programmi e delle personalità del
piccolo schermo, le battute spesso a doppio
senso, le allusioni non troppo velate a uomini
politici, l’umorismo trascinante e polemico, che
ha in sé la forza della spontaneità” (Aldo Grasso)
Pagina 87Prof.ssa Mihaela Gavrila
(NON) SONO SOLO CANZONETTE
1961(in onda fino al ’66)
Studio UnoDi Falqui, Sacerdote
“ Studio Uno ha tirato giù lo spettacolo dal
palcoscenico per portarlo nello studio televisivo,
coinvolgendo la parte tecnica e facendo vedere
tutto: luci, piazzamenti e passerelle. Due cose
erano e restano essenziali per questo tipo di
spettacolo: il pubblico e l'orchestra. Il primo dà
sangue a tutto lo spettacolo, sottolineando le
battute con gli applausi, mentre l'orchestra, che è
pure "sangue musicale", è quanto di meglio ci
possa essere come fondale” (Antonello Falqui)
http://www.youtube.com/watch?v=QSDJvsrvNpQ&feature=PlayList&p=8C
E88B2774894F98&playnext=1&playnext_from=PL&index=13
Pagina 88Prof.ssa Mihaela Gavrila
IL VARIETÀ È MORTO?
1983(in onda fino al ’89)
Drive InDi Antonio Ricci
“ L ’ eccesso è il segno dominante di questa
comicità che importa dall ’ America lo humor
demenziale riproponendolo in versione nostrana”.
(Aldo Grasso)
http://www.youtube.com/watch?v=JvhaEZtS_-8&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=oA53dWu4kXc
Pagina 89Prof.ssa Mihaela Gavrila
IL VARIETÀ È MORTO?
1987 – 1988(65 puntate)
Indietro tuttaRenzo Arbore e Nino Frassica
http://www.youtube.com/watch?v=tqCYgi3jVSw
http://www.youtube.com/watch?v=3fOhs5wb
O-8
Apparentemente un gioco a premi dove si
sfidano concorrenti del nord e del sud Italia
di carattere comico, con forti intenti satirici
verso la televisione stessa e i suoi contenuti.
Elementi caratterizzanti:
Ragazze Coccodè, che ballano vestite da galline
e, assieme alle littorine, antesignane delle più
attuali veline, letterine, letteronze, etc., o lo
sponsor immaginario della trasmissione, il
“Cacao Meravigliao”.
Gag che hanno alimentato autentici tormentoni:
"Volante uno Volante due"
"chiamo io ... chiama lei" (il prof. Pisapia che
chiosava con Arbore); "che sta pensando quiz".
Si ricordano anche gli sketch di Michele Foresta,
alias Mago Forest.
“Cacao Meravigliao” (nelle versioni
"Delicassao", "Spregiudicao" e "Depressao“)
http://it.youtube.com/watch?v=rU7U0XdaQ0k
Pagina 90Prof.ssa Mihaela Gavrila
...FORSE NO!
2001
Stasera pago ioDi Solari, Fasulo, Cassini, Baldini e
Rubino
“In tutte le edizioni del programma ha riportato ai
fasti antichi un genere classico della televisione
italiana: il varietà. Il grande merito di Fiorello è
quello di aver immesso energia nuova in un
canone antico”. (Aldo Grasso)
Pagina 91Prof.ssa Mihaela Gavrila
TELEVISIONE
DECLINAZIONI DI GENERE
Game show
La vallettaIl concorrente
particolare
Il conduttoreInserti di
intrattenimento/ospiti
La maggior parte dei quiz italiani
più famosi deriva dal modello
Americano
CI SI DIVERTE NEL VEDERE CHI SI
DIVERTE.....
Pagina 93Prof.ssa Mihaela Gavrila
Intento educativo
Partecipazione autentica ed emotiva del pubblico
Programma di punta della prima serata
“ALLE 21 DEL GIOVEDÌ SERA
L’ITALIA SI FERMA”*
*SLOGAN CONIATO DALLA CRITICA
PER “LASCIA O RADDOPPIA?”
FRUIZIONE COLLETTIVA
Pagina 94Prof.ssa Mihaela Gavrila
Il Musichiere
Dal 1957 al 1960
Gioco musicale a quiz condotto
dall’attore romano Mario Riva
Ispiratoo al format della NBC
statunitense “Name that tune”
http://it.youtube.com/watch?v=j_6JbTquGCk
Pagina 95Prof.ssa Mihaela Gavrila
ANNI ’80
IL NUOVO PRESENTATORE È
SOLTANTO IL TRAMITE TRA GLI
SPETTATORI – CONCORRENTI
E IL GIOCO
L’arrivo delle tv commerciali modifica sostanzialmente il genere
Si perde la spettacolarizzazione
I telespettatori sono ormai abituati alla tv in
casa
Trasmessi a tutte le ore
Pagina 96Prof.ssa Mihaela Gavrila
ALLA FINE DEGLI
ANNI ‘90 “CHI VUOL
ESSERE
MILIONARIO”CONTRIBUISCE ALLA
RINASCITA DEL QUIZ
IN TUTTO IL MONDO
IN ITALIA È PRESENTE A PARTIRE DAL 2000 CONDOTTO DA GERRY SCOTTI
RITORNO ALLE CARATTERISTICHE STORICHE:
- DRAMMATIZZAZIONE DELL’EVENTO E GROSSE SOMME DI DENARO
- SEMPLICITÀ DEL MECCANISMO DI GIOCO
- RUOLO ATTIVO DEL PUBBLICO
-LIVELLO DI CULTURA RICHIESTO ADEGUATO ALL’ANDAMENTO DELLE DOMANDE
Pagina 97Prof.ssa Mihaela Gavrila
TELEVISIONE
DECLINAZIONI DI GENERE
Real Tv e Tv verità
I Reality show
Irrompere dell’ intimità in televisione che è la risultante di dueprocessi convergenti: la privatizzazione della sfera pubblica e lapubblicizzazione della sfera privata.
La scelta della televisione di dare spazio all’intimità esprime dauna parte la crisi del discorso esperto, dall’altra la valorizzazionedell’esperienza profana.
Il reality non è tanto un genere quanto uno stile
Nascita di altri generi: emotainment; star making television; nuoviquiz show.
Pagina 99Prof.ssa Mihaela Gavrila
-Pillola sul documentario inchiesta che racconta per la prima volta la verità di
Rai 3 e la storia di Lio Beghin, l'autore televisivo scomparso nel silenzio nel
2010 che ha fatto grande Rai 3 con i programmi Chi l'ha visto, Linea rovente,
Telefono giallo:
- http://www.youtube.com/watch?v=hWdChY7NCCY
TV VERITA' - LA RIVOLUZIONE DI LIO BEGHIN, pillola sul
documentario- inchiesta di Marco Marra:
http://www.youtube.com/watch?v=sG4ieHgF3vI&feature=related
Pagina 100Prof.ssa Mihaela Gavrila
REAL TV
Capacità di portare all’attenzione generale storie “vere”di persone precedentemente invisibili
ESSERE UNA RAPPRESENTAZIONE TRASPARENTE DELLA
REALTÀ DEL MONDO
FILTRO ASETTICO DELLA TELEVISIONE
QUOTIDIANITÀ
Pagina 101Prof.ssa Mihaela Gavrila
Il realismo nel piccolo schermo si declina in:
REAL TVREALITY
SHOW
http://it.youtube.com/watch?v=eWnEyc4Wy7s
Pagina 102Prof.ssa Mihaela Gavrila
REALITY
SHOW
Essere al contempo “realtà” e puro divertimento
La televisione interviene nella realtà e la modifica
-programma basato su situazioni reali che coinvolgono
persone comuni
-ruolo attivo del mezzo televisivo
-ruolo complice della gente comune
-i contenuti appartengono alla sfera quotidiana e affettiva
-la realtà non è mostrata ma “provocata”
Pagina 103Prof.ssa Mihaela Gavrila
TIPI DI REALITY SHOW
• UTILITY TV: FORUM, MI MANDA RAITRE
• LIGHT SHOW (O EMOTAINMENT): CARRAMBA CHE SORPRESA,
•IL BRUTTO ANATROCCOLO
• PEOPLE SHOW: LA CORRIDA
• CELEBRITY SHOW: L’ISOLA DEI FAMOSI, MUSIC FARM
Pagina 104Prof.ssa Mihaela Gavrila
Talent show
La componente reality si
accompagna al meccanismo del
gioco che prevede una competizione fra i protagonisti
che nel caso di Amici e X Factor sono persone comuni
e in Ballando con le stelle e Notti sul ghiaccio vip.
Pagina 105Prof.ssa Mihaela Gavrila
Reality game
Alle componenti presenti nelle altre tipologie di reality già citate assume forte centralità la dimensione del gioco, le regole e i meccanismi della competizione.
Pagina 106Prof.ssa Mihaela Gavrila
TELEVISIONE
DECLINAZIONI DI GENERE
Sport
Quiz 86 Telegiornali 70 Film 77
Tg 76 Varietà/quiz 67 TG 74
Prosa 75 Film/telefilm 64 Sceneggiati 72
Riviste 65 Commedia/atto 64 Telefilm 68
Varietà 64 Musica leggera 63 Rivista 67
Sport 58 Commedie 63 Musica 67
Lirica 56 Sceneggiati 60 Commedie 62
Calcio 51 Operette 56 Inchieste 49
Film 51 Sport 52 Sport 43
Telefilm 46 Calcio 49 Culturali 43
Inchieste 48 Calcio 42
Lirica 38 Lirica 33
Storia 33 Concerti 18
Concerti 20
Fonte: Servizio Opinioni
Indici di interesse per i vari generi di trasmissioni televisive
rilevati mediante indagini fra teleabbonati (1956-1961-1964)
Aprile 1956 Aprile 1964Settembre 1961
Pagina 108Prof.ssa Mihaela Gavrila
LET’S TALK ABOUT... SPORT
NATURALMENTE, È IL CALCIO LA DISCIPLINA
SPORTIVA CON IL MAGGIOR NUMERO DI
“PRESENZE” IN TV!
I PROGRAMMI A BASE DI SPORT
SI DECLINANO IN FORME DIVERSE
- LE TELEGRONACHE
- GLI APPROFONDIMENTI
- GLI INSERTI DEI TELEGIORNALI
- I TALK SHOW
- I REALITY SHOW
Pagina 109Prof.ssa Mihaela Gavrila
LA TV
IN SCATOLA
Dai generi ai FORMAT…
«Un format è infatti una struttura originale esplicativa dell’idea(concept) e del meccanismo produttivo e narrativo di unprogramma televisivo. Nella bibbia del format sono articolatidettagliatamente tutti i passaggi per la realizzazione delprogramma, i suoi dati artistici e tecnici, la possibile collocazione inpalinsesto, le regole, gli snodi narrativi, le indicazioni grafiche escenografiche e altri materiali (scaletta, copione, sigla, idee per ilmerchandising, dati d’ascolto) provenienti dagli altri paesi in cui ilprogramma è andato in onda, che possono contribuire allaproduzione e all’adattamento del programma» [Menduni, 2008,121]
Pagina 111Prof.ssa Mihaela Gavrila
Format
Il format rappresenta la struttura portante di un programma televisivo che già a livello implicito e analitico ne contiene regole e sintassi.
In una prospettiva storica, il superamento della rigida suddivisione per generi è avvenuto nel momento della nascita dei contenitori televisivi, fondati sulla schematizzazione e sulla coerenza tra le singole tematiche affrontate.
Il prodotto televisivo inizia a definirsi in base alla costruzione narrativa, alla tipologia di programmazione, agli elementi tematici, ai livelli della rappresentazione (la messa in scena televisiva), tutti elementi caratterizzanti del format.
Una struttura di questo tipo implica già una configurazione di scelte e strategie, da rispettare integralmente.
La serialità, ormai elemento fondante della cultura televisiva, e la prevedibilità dei momenti e delle regole sono le condizioni fondamentali da considerare nella costruzione di un format.
Pagina 112Prof.ssa Mihaela Gavrila
Il format nell’accezione televisiva
Implica la possibilità di realizzazione e riproduzione di prodotti televisivi, con le medesime caratteristiche, nelle televisioni di qualsiasi nazione.
L’ideazione di un format esige un insieme di competenze in settori diversi: sceneggiatura, scenografia, grafica, scrittura, psicologia, geometria etc.
Si risponde così ad una serie di canoni (scenografia, conduttori, vallette, ospiti, atmosfera dello studio televisivo, location), tutti orientati al coinvolgimento del telespettatore, stimolando le sue emozioni con la rappresentazione della realtà nella forma più competitiva.
Pagina 113Prof.ssa Mihaela Gavrila
Dall’idea al format
Fonte:www.tvformats.com/formatsexplained.htm
Pagina 114Prof.ssa Mihaela Gavrila
IL PAPER FORMAT
PRIMA PARTE: INFORMAZIONI GENERALI
- Titolo del programma
- Genere/i di appartenenza
- Durata in minuti
- Collocazione in palinsesto
- Frequenza di trasmissione/Canale
- Target di riferimento
Pagina 115Prof.ssa Mihaela Gavrila
IL PAPER FORMAT
SECONDA PARTE: DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA
- Breve riassunto dell’idea (2/3 frasi)
- Descrizione dettagliata della struttura del programma: protagonisti, conduzione, snodi, regole,
- illustrazioni, indicazioni scenografiche e grafiche
- Altri materiali: scaletta, copione numero zero, eventuale merchandising, adattamento cross-mediale
Pagina 116Prof.ssa Mihaela Gavrila
Idea
Ricostruzione degli scenari preesistenti
Nome programma
Budget
Linea editoriale (che considera l’impostazione del soggetto proponente)
Obiettivi
Referenti (target)
Strutture
Organigramma (figure manageriali, comunicatori interni, figure creative, tecnici, figure relative alla comunicazione esterna)
Alleanze strategiche e operative
Investitori finanziari da coinvolgere
Programmazione (strategie di palinsesto)
Linguaggi e logiche di produzione
Pubblicità e comunicazione del programma
Pagina 117Prof.ssa Mihaela Gavrila
Che cos’è?È un utile strumento di pianificazione strategica di un progetto o di un programma.
è l’acronimo di quattro parole inglesi:
SWOT ANALYSIS
Pagina 118Prof.ssa Mihaela Gavrila
Punti di forza
MinacceOpportunità
Punti di debolezza
Sono fattori esogeni in quanto
derivano dal contesto esterno;
difficilmente modificabili.
Sono fattori endogeni, interni al contesto di analisi;
possono subire modifiche in corso
d’opera.
SWOT ANALYSIS
Pagina 119Prof.ssa Mihaela Gavrila
Quando si usa?
ex ante può essere utile per migliorarel’integrazione del programma nel suo contesto;
in corso d’opera consente a più riprese laverifica delle linee strategiche adottate; fungecioè da strumento di controllo e di convalidadelle fasi di realizzazione del progetto;
ex post serve a contestualizzare i risultatifinali dei piani e programmi.
SWOT ANALYSIS
Pagina 120Prof.ssa Mihaela Gavrila