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l’editoriale continua a pag. 2 > Insieme - Bollettino parrocchiale di Pagnacco | Direttore responsabile Grazia Fuccaro | Aut. trib n.14 del 01-04-2006 | Stampa: Tipografia Bassi | Grafica: Sonia Cuzzolin U na volta di più questo an- nuncio risuonerà nelle nostre chiese ad evocare ancora lo stupore dei pastori che, in quella notte a Betlemme, in modo inaspettato, sono di- ventati testimoni del mistero che ha segnato la storia del mondo. È con stupore che siamo invitati a riascoltare quell’annuncio e ad accoglierlo nella nostra vita. Assieme ad altri sacerdoti oggi ho incontrato un missionario, padre Tosolini originario di Adorgnano, che ha vissuto per 17 anni a Taiwan. Ci ha parlato della sua missione in quella terra. Una missione apparente- mente arida o infruttuosa, visto 2 dicembre 2014 «NON TEMETE: ECCO, VI ANNUNCIO UNA GRANDE GIOIA» LC 2, 10 che le conversioni in quella realtà sono molto poche. Eppure mi ha colpito la gioia con cui raccon- tava la sua esperienza, la gioia con cui ricordava ogni singolo episodio come una grazia di Dio che lo ha reso più ricco. Egli in vari contesti ricordava in realtà l’unico grande avvenimento: l’in- contro delle persone con Gesù e di come quell’incontro aveva cambiato la loro vita. Mi è venuto spontaneo pensare all’esplosione di gioia di Gesù come la racconta l’evangelista Luca: «Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: “Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli”». Lc 10,21 Egli gioisce perché i piccoli, co- loro cioè che spesso sono esclusi dalle nostre logiche del successo, proprio loro sanno riconoscere nella loro vita l’amore di Dio e sanno accoglierlo nella gioia. È lo sguardo di Dio che sa vedere la bellezza nel cuore degli avve- nimenti. È uno sguardo che ci interpella personalmente. Siamo capaci anche noi di vedere la bellezza dei nostri ragazzi, dei nostri giovani, pur in mezzo a tante contraddizioni? Abbiamo quello sguardo che ci fa andare Presepe allestito nella chiesa parrocchiale per il Natale 2014

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in Una volta di più questo an-nuncio risuonerà nellenostre chiese ad evocare

ancora lo stupore dei pastoriche, in quella notte a Betlemme,in modo inaspettato, sono di-ventati testimoni del mistero cheha segnato la storia del mondo.È con stupore che siamo invitatia riascoltare quell’annuncio e adaccoglierlo nella nostra vita.Assieme ad altri sacerdoti oggiho incontrato un missionario,padre Tosolini originario diAdorgnano, che ha vissuto per17 anni a Taiwan. Ci ha parlatodella sua missione in quellaterra. Una missione apparente-mente arida o infruttuosa, visto

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dicembre 2014

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che le conversioni in quella realtàsono molto poche. Eppure mi hacolpito la gioia con cui raccon-tava la sua esperienza, la gioiacon cui ricordava ogni singoloepisodio come una grazia di Dioche lo ha reso più ricco. Egli invari contesti ricordava in realtàl’unico grande avvenimento: l’in-contro delle persone con Gesù edi come quell’incontro avevacambiato la loro vita. Mi è venuto spontaneo pensareall’esplosione di gioia di Gesùcome la racconta l’evangelistaLuca: «Gesù esultò di gioia nelloSpirito Santo e disse: “Ti rendolode, o Padre, Signore del cielo edella terra, perché hai nascosto

queste cose ai sapienti e ai dotti ele hai rivelate ai piccoli”». Lc 10,21Egli gioisce perché i piccoli, co-loro cioè che spesso sono esclusidalle nostre logiche del successo,proprio loro sanno riconoscerenella loro vita l’amore di Dio esanno accoglierlo nella gioia.È lo sguardo di Dio che sa vederela bellezza nel cuore degli avve-nimenti. È uno sguardo che ci interpellapersonalmente.Siamo capaci anche noi di vederela bellezza dei nostri ragazzi, deinostri giovani, pur in mezzo atante contraddizioni? Abbiamoquello sguardo che ci fa andare

Presepe allestito nella chiesa parrocchiale

per il Natale 2014

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più in profondità e ci dona la gra-zia di percepire che Dio operaanche dove noi siamo incapaci discoprirne la presenza? È un orizzonte che ci interpellaanche come comunità.Recentemente ci siamo riuniticome comunità in assemblea. Èstato un momento molto bello incui si è percepita le gioia di in-contrarci, di condividere insiemeun cammino. Lo scopo non eraquello di risolvere tutti i problemiche ogni giorno viviamo, ma di

percepire l’importanza di esserechiesa, comunità di fratelli chia-mati a condividere i doni di cia-scuno per la crescita di tutti. Nella nostra chiesa diocesana, inquesto tempo, stiamo affron-tando una riflessione impegna-tiva e seria sulla riorganizzazionepastorale della nostra chiesa inun tempo in cui sembra che tanteforze, sia sacerdotali che laicali,vengano meno. Probabilmente ilvolto delle nostre comunità saràdiverso fra non molti anni. Ma al

di là di ogni cambiamento nondovrà mai mancare la gioia nelcuore delle nostre comunità.Essa infatti non è opera nostra,ma segno dell’opera di Dio. La conversione più grande a cuisiamo chiamati è proprio fare no-stro lo sguardo di Gesù ed acco-gliere così il suo invito: “Nontemete”.

A tutti buon Nataledon Sergio,

il vostro parroco

L’Amministrazione comu-nale per il terzo annoconsecutivo propone “La

tradizione del Presepe a Pa-gnacco” nata dal desiderio direndere omaggio ad una tradi-zione religiosa e popolare radi-cata nello spirito e nel cuoredella nostra comunità. L’inizia-tiva, che si vive fino all’11 gen-naio 2015, si configura come unitinerario alla scoperta delle Na-tività così come rappresentate evissute nei luoghi caratteristicidel Comune dalle piazze alle bor-gate, dalle chiese alle case pri-vate; scorci suggestivi di unacomunità che si raccoglie attornoad un simbolo, per condividereinsieme un messaggio universaledi fede, di pace e serenità.Son ben 23 i presepi davanti aiquali sostare. Qui diseguito l’elenco.

LA TRADIZIONEDEL PRESEPE A PAGNACCO

>Famiglia GIACOMINI ROBERTOVia del Castello, 9 – Fontanabona - Pagnaccocortile abitazione - visibile dall’esterno>Borgo MODOLETTOVia Colloredo - fermata SAF Modoletto -Pagnacco presepe visibile dall’esterno>Borgo MAROLINSVia Marolins c/o ancona della Sacra Fami-glia – Pagnacco presepe visibile dall’esterno>Borgo RIZZANIVia dei Rizzani - Pagnaccopresepe visibile dall’esterno>CHIESA PARROCCHIALEdi San Giorgio Martire - Pagnacco presepe interno visibile negli orari di aperturadella chiesa>Scuola Paritaria dell’Infanzia“ELENA BETTINI”Scuola Materna “ELENA BETTINI”Via G. Verdi, 4 – Pagnaccopresepe visibile dall’esterno sotto la tettoia all’ingresso della scuola dell’infanzia>Istituto Comprensivo di PAGNACCOScuola Primariac/o monumento ai Caduti via Castelle-rio,10 – Pagnacco>BAMBINI DI CASTELLERIOBorgo Castellerio -Via degli Orti - Pa-gnacco presepe visibile dall’esterno>Famiglia RONCOVia San Silvestro Castellerio - Pagnaccopresepe visibile dall’esterno>Famiglia GORTANVia Plaino, 11 – Zampis - Pagnaccofinestre sulla stradapresepe visibile dall’esterno>Istituto Comprensivo di PAGNACCOScuola Secondaria di I gradoatrio della Scuola Secondaria di 1 grado>“LIBERA IL TUO TEMPO” ConsultaAnziani Piazzale Martiri delle Foibe - Pa-gnacco presepe visibile dall’esterno

>Associazione ARTE PAGNACCOc/o sede via Fruch, 5 presepe visibile dall’esterno>ELIO CHITTAROVia San Domenico, 11 – Lazzacco – Pa-gnacco presepe visibile dall’esterno>Borgo DURIGONPiazza Durigon – Zampis - Pagnaccospazio verde vicino alla chiesa presepe visibiledall’esterno>CHIESA DI SAN ANTONIO E GIA-COMO piazza Durigon - Zampis - Pa-gnacco altare della chiesa - visibile negli oraridi apertura della Chiesa>LORETTA BELLESEVia Alnicco, 3/1 – Zampis – Pagnaccopresepe visibile dall’esterno>Famiglia GIANNI CIANIVia IV novembre 24/1 – Zampis - Pa-gnacco fronte strada via IV Novembre24/1 -presepe visibile dall’esterno>CHIESA PARROCCHIALEdi San Floriano – Plaino - Pagnaccoarea antistante la parrocchiale di San Flo-riano - presepe visibile dall’esterno>Presepio SAN VALENTINOPiazza San Valentino – Plaino - Pagnacco>BAR VANITYVia dei Platani , 51 – Plaino - Pagnaccovisibile negli orari di apertura del Bar>Famiglia LISIMBERTIVia della Fortuna, 26 – Plaino - Pagnaccopresepe visibile dall’esterno>ISTITUTO COMPRENSIVO DI PA-GNACCO - SCUOLA DELL’INFANZIA DIPLAINOVia Colugna, 87 presepe visibile dall’esterno

Tweet di PapaFrancesco:

“Attingiamo dal presepe lagioia e la pace profonda che Gesù viene a portare nel mondo”

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Vorrei innanzitutto riflet-tere con voi sul titolo diquesto contributo, fa-

cendo risuonare in mezzo a noialcuni interrogativi.

Chiamati: Perché chiamati?Il sentirsi parte di una comunità,nel contesto sociale di oggi, nonè un dato scontato, quasi natu-rale. La mobilità accentuata, lemutate condizioni di vita por-tano a vivere il legame con la re-altà in cui viviamo in modonuovo . L’esser parte di una co-munità si colloca sul versantedella scelta, o appunto di unachiamata.

Chiamati: Da che cosa?Dalle urgenze che ci circondanoe ci interpellano. Di fronte allenuove esigenze, alle nuove po-vertà, ai nuovi stili e ritmi di vita, che spesso mettono in difficoltàil modo di vivere la famiglia, la

nostra capacità dieducare… pos-siamo pensare aduna risposta soloindividuale?

Chiamati: In checontesto eccle-siale?In una situa-zione diocesanaparticolarmentedifficile. In dio-cesi si sta af-frontando il tema di unariorganizzazione e della vita pa-storale, che comporta una nuovamentalità e la necessità della co-munione fra diverse comunità.

Chiamati: Da chi?In un contesto di comunità cri-stiana, non posso non pensare alSignore stesso ed alla necessitàdell’annuncio del Vangelo oggi. Inostri vescovi sembrano dirci che

non è possibileevangelizzare oggisenza vivere un’espe-rienza di comunionevera.La missione presup-pone una comunitàunita. A tutto il po-polo di Dio, pastori efedeli, incombe il do-vere dell'evangelizza-zione. Ma solo una Chiesache vive e celebra in sestessa il mistero della

comunione, può essere soggettodi un’efficace evangelizzazione.L’unità dei cristiani, testimoniatanella partecipazione dei benidella salvezza e nella vita comu-nitaria, è segno che rende credi-bile il messaggio evangelico,come appare dalle parole stessedel Signore: “Siano anch’essi innoi una sola cosa,… perché ilmondo creda”.

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La gioia di un incontro per costruire il futuro. I doni di ciascuno per la crescita di tutti

- la PARROCCHIA in assemblea -

Domenica 23 novembre 2014… Una domenica come tante, almeno in apparenza… Eppure per icristiani di Pagnacco è una domenica speciale, una domenica che ci regaliamo per rispondere aduna chiamata.In fondo la novità è questa: ciascuno si è sentito chiamato, in prima persona: chiamato per nomea mettersi in gioco e ad investire nel futuro di una comunità credente. Perché è questo che dobbiamo e vogliamo essere.Ecco allora che la Santa Messa delle ore 10.30 viene ritardata di un’ora e la sala parrocchiale siriempie di persone chiamate a pregare ed a riflettere sull’essere comunità. L’assemblea inizia alleore 9 in un clima di preghiera, viene presentato il bellissimo tema di riflessione e discussione, siascoltano le risonanze, le difficoltà, le prospettive e si chiude la mattinata alle ore 11.30 con la ce-lebrazione eucaristica. Questa assemblea è stata per noi tutti un momento di Grazia, perché soloquando avremo capito che non si può essere cristiani da soli, diventeremo capaci di metterci incammino con i nostri fratelli e potremo costruire il futuro.

CHIAMATI AD ESSERE COMUNITÀl’intervento del Parroco

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Alcuni spunti di riflessioneSono domande solo apparente-mente semplici, che hanno gui-dato la riflessione personale eindirizzato gli interventi dei par-tecipanti all’assemblea e chepossono interrogare ciascuno dinoi.

> Nel nostro vivere la realtàparrocchiale, come ci sentiamodi fatto parte di una comunità?

> Attraverso quali attenzionipossiamo tentare di esprimere ilnostro essere comunità?

> Quali doni possiamo condivi-dere concretamente nella nostracomunità?

> Quali “spazi” sono presentiper vivere l’impegno di cia-scuno? Dimensione educativa(catechismi vari); dimensione li-turgica (canto e accompagna-mento, lettori, liturgia deibambini ecc); dimensione ricrea-tiva (come valorizzare gli spaziche la nostra comunità ha a di-sposizione?); dimensione carita-tiva (caritas parrocchiale).

Ed ecco la relazione finale, che riassume il clima dell’assemblea, l’intensità della preghiera edella riflessione, la gioia di cogliere una comunità che vuole mettersi in cammino.

LA CHIESA È DI TUTTILuca Adinolfi

Domenica 23 novembre2014 la comunità di Pa-gnacco si è ritrovata per

l’Assemblea Parrocchiale, convo-cata da Don Sergio , che, natadall’esigenza di rinnovare il “Con-siglio Pastorale”,si è rivelata anche un’occasioneparticolare per riflettere sulleesperienze personali ed ecclesialie per scoprire la voglia di ridise-gnare un futuro con orizzonti al-largati.Nell’incontro, che ha visto unabuona adesione, è stato subitopercepito come sia riduttivo pen-sare che la partecipazione alle at-tività parrocchiali sia solo unaquestione personale; la scelta didare un aiuto o una “mano” nondeve scaturire dal bisogno di unappagamento personale (vissutocome un “obbligo” sociale e mo-rale) ma dal desiderio di farequalcosa per gli altri - mettendoGesù al centro della nostra vita.Bisogna sentir risuonare la gioiadella condivisione di un percorso,del calore della mano di chi ti staa fianco, del supporto di chi non tigiudica ma ti incoraggia, ti dà fi-ducia “prendendo il meglio di ciòche stai facendo”.

In ballo non c’è solo la possibilitàper tanti di accodarsi o meno allafila della comunione, ma il signi-ficato stesso dell’esperienza diChiesa e della celebrazione Euca-ristica.Dopo la lettura di un brano delVangelo scelto per l’occasione(Giovanni 21, 1-15 – Gesù dopo larisurrezione si manifesta ai disce-poli sul mare di Tiberìade – Primadi affidare la missione a Pietro,Gesù risorto opera per ricostruirein unità una comunità che appareslegata) a mio parere, è sembratotutto più chiaro; la comunione deicuori, la comunione in una par-rocchia, in un gruppo, in una dio-

cesi, nella chiesa… è un dono di-vino.Quante volte la presenza nellachiesa di individualismi digruppo, antipatie e simpatie, op-posizione di mentalità, di cultura,ha fatto perdere di vista l’obbiet-tivo essenziale che è quello di fareunità in noi e di dare un senso allecose.Prendere coscienza di questo si-gnifica vincere ogni scoraggia-mento.Il messaggio che ci consegna que-sta assemblea è che tutti dob-biamo impegnarci ad aprire leporte e a fare il possibile affinché,chi si sente lontano ed escluso si

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senta, invece, inviato a far partedella comunità, sempre!Dobbiamo imparare a cancellarequella linea di demarcazione im-maginaria che segna la diffe-renza tra chi riteniamo dentro lacomunità parrocchiale e chi stafuori.La nostra “sfida” personale do-vrebbe essere quella di renderecredibile l’invito per tutti a parte-cipare alla festa del Signore, aquel banchetto semplice e fru-gale che Lui stesso ci ha prepa-rato, che si arricchisce con lapresenza e con l’amore cheognuno di noi è chiamato a por-tare (quei doni divini).È importante quindi che l’assem-blea non sia una giornata isolata,ma che si collochi all’interno diun percorso parrocchiale, ancheminimo, che coinvolga tutti, daipiù grandi ai più piccoli, indivi-dualmente o anche attraverso i ri-spettivi gruppi.

O Gesù, che hai detto:“Dove due o più sono radunati nel mio nome,lì sono io in mezzo a loro”, sii fra noi,che ci sforziamo di essere uniti nel tuo Amore.Aiutaci a essere sempre un “cuor solo e un’anima sola”,condividendo gioie e dolori,avendo una cura particolareper gli ammalati,gli anziani, i soli, i bisognosi.Donaci il coraggio e l’umiltà di perdonaree di andare incontro a chisi vorrebbe allontanare da noi,di mettere in risalto il moltoche ci uniscee non il poco che ci divide.Dacci la vista per scorgere il tuo voltoin ogni persona che avviciniamo

e in ogni croce che incontriamo.Donaci un cuore fedele e aperto,che vibri ad ogni toccodella tua parola e della tua grazia.Benedici la nostra comunità di Pagnacco,conforta i nostri ammalati,siediti accanto agli anziani,benedici le nostre famiglie,entra nei progetti dei giovani e nel futuro dei ragazzi.Fa’ che la nostra comunità sia davvero una grande famiglia,dove ognuno si sforza di comprendere,perdonare, aiutare, condividere:dove l’unica legge che ci legae ci fa essere tuoi veri discepolisia il tuo comandamento di amore.

Amen

VERSO IL RINNOVO DEL CONSIGLIOPASTORALE PARROCCHIALE

don Sergio, il parroco

Il Consiglio Pastorale Parroc-chiale è stato nominato l’ul-tima volta nel 2005: La

normale durata è di 5 anni. Al mio arrivo ho pensato di ri-confermare il Consiglio in mododa dare continuità al camminodella comunità, in relazioneanche alla mia presenza “par-time” in parrocchia. Già lo scorso anno si è comin-ciato a pensare al rinnovo delConsiglio ed ora che la mia per-manenza è diventata più stabilepenso sia giunto il momentoanche di compiere questo passo,anche se in diocesi l’invito sa-

rebbe quello di attendere visti icambiamenti legati al camminodi riorganizzazione pastoraledella nostra diocesi, per poterpartire in tutte le comunità ilprossimo anno con tutti i Consi-gli rinnovati.Questo stimolo che viene dallanostra diocesi è però importanteperché in qualche modo delineaanche una fisionomia del Consi-glio che, se da una parte rimaneinvariata, dall’altra deve aprirsialla nuova realtà pastorale checaratterizza la nostra diocesi. Inaltre parole se la prima preoccu-pazione del Consiglio da sempre

è legata alla realtà della nostracomunità, oggi il Consiglio èchiamato anche ad essere stru-mento di collaborazione conaltre comunità, con la forania econ la diocesi stessa. La realtà diocesana sta mutandorapidamente ed è sempre più ne-cessario crescere come comunitànella consapevolezza che cia-scuno è chiamato in forza delproprio battesimo ad essereparte viva di questa chiesa.

Il Sinodo Diocesano Udinese V(1988) così introduce la realtà delConsiglio Pastorale Parrocchiale:

SII FRA NOI, SIGNORE

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Compito del consiglio pasto-rale parrocchiale è quello dipromuovere l'attività pastoraledella parrocchia, di trattarne iproblemi, di progettarne e veri-ficarne le iniziative, in comu-nione con il vescovo e sulla basedelle indicazioni che proven-gono dai consigli presbiterale epastorale diocesani. Inoltre è chiamato a verificare ecoordinare l'azione pastorale deigruppi parrocchiali e a promuo-vere la partecipazione di tutti ibattezzati alla vita della comu-nità parrocchiale. Ciascun consigliere è chiamato afarsi interprete delle esigenzedelle persone e delle situazioniparticolari della comunità e apromuovere la collaborazionepastorale delle istituzioni, asso-ciazioni e gruppi di cui è rappre-sentante.Mi piacerebbe tradurre in un lin-guaggio meno formale queste in-dicazioni per ricordarci che cosadeve rappresentare il Consiglioin una parrocchia. Questo deli-nea ovviamente anche la fisio-nomia del “consigliere”.

1. Amore per la Chiesa e per lacomunità. Da qui scaturisce il desiderio dimettersi a servizio in modo au-tentico. Far parte del Consiglionon è avere un posto di prestigiodentro la comunità, ma avere acuore il bene della comunità efarla crescere nello spirito delVangelo, in un ascolto profondodella volontà di Dio sulla nostravita. La preghiera personale ecomunitaria, la partecipazionealla vita sacramentale non sonoun optional per i membri delConsiglio.

2. Desiderio di partecipazione at-tiva alla vita della comunità.La Chiesa siamo noi, la parroc-chia non è un problema del par-roco. Chiederci assieme come farcrescere la partecipazione ditutti, in particolare dei più gio-

vani, alla vita della comunità èimportante, come anche sentirenostri i problemi della comunitàe della chiesa tutta.

3. Desiderio di comunione e con-divisione Il Consiglio diventa anche luogodi conoscenza e sintesi tra levarie iniziative presenti in par-rocchia. In questo senso diventaspazio di comunione reale. Nonsono lì semplicemente a rappre-sentare il mio gruppo, ma a con-dividere il cammino di tutti.

4. Spazio di programmazione edelaborazione del cammino comu-nitario. Individuare anche obbiettivi co-muni che facciano crescere l’in-tera comunità e cercare insiemela vie per poterle concretizzare,facendosi carico della situazionisempre nuove che vengono acrearsi.

5. Spazio di riflessione in rap-porto alle proposte diocesane. Sempre più ci sarà chiesto dicondividere le situazioni e leproblematiche foraniali e dioce-sane. La prospettiva delle “Unitàpastorali”, cioè di comunità chesi uniscono sostenere in partico-lare le comunità più piccole inuno spirito di condivisione

evangelica, si farà sempre piùconcreta e richiederà in tutti unaconversione, una capacità diuscire dal particolarismo percrescere nella comunione.

UN CAMMINO DA FAREAbbiamo davanti a noi un cam-mino da fare che via via devecoinvolgere operatori pastorali,gruppi attivi in parrocchia, di-versi ambiti pastorali e tutta lacomunità. La prima tentazione è stataquella di fissare un calendariocon stabilite le diverse tappe, mapensandoci e confrontandomicon diversi di voi, mi sembra piùgiusto iniziare con l’incontrare idiversi gruppi e persone, comin-ciando dai membri del Consigliouscente, per condividere e farcrescere la consapevolezza co-mune e così raccogliere poi inun secondo momento le diversedisponibilità. Questo forse allungherà di unpo’ le tempistiche, ma mi pareche ne valga la pena. Questocammino va accompagnatodalla preghiera di ciascuno dinoi, affinché il nuovo Consigliopossa essere veramente stru-mento dell’azione dello Spiritoin mezzo a noi.

Nella foto: il Consiglio pastorale parrocchiale uscente.

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Un anno per riscoprire laCarità. Lo sta vivendoanche la parrocchia di

Pagnacco con tutta la Chiesaudinese rispondendo all’in-vito dell’arcivescovo, lanciatocon la sua nuova lettera pasto-rale “Rimanete nel mioamore”.

«Con l’anno della Carità –scrive mons. Andrea BrunoMazzocato – portiamo a com-pimento un percorso triennalededicato alle tre virtù teologali:la fede, la speranza e la carità.Parlo di “compimento” perchénella carità comprendiamo me-glio anche la fede e la speranzadel cristiano. La fede autentica,infatti, sfocia nella carità. Perun battezzato, credere non si-gnifica dimostrare l’esistenza diDio o la divinità di Cristo graziead ragionamento un po’astratto. Significa, piuttosto vi-vere il primo comandamento:“Amerai dunque il Signore Diotuo con tutto il tuo cuore, contutta la tua mente e con tutta latua forza”… Amerai il tuo pros-simo come te stesso».Mons. Mazzocato, semprenella Lettera, invita tutti a pre-gare lo Spirito Santo perchél’anno della Carità 2014-15 siaun’occasione provvidenzialeper camminare sulla “via su-blime” di questa virtù teolo-

gale. «La Chiesa di Udine è uncorpo di cui tutti facciamoparte: è il Corpo di Cristo pre-sente in terra friulana. Ma peressere viva ha bisogno diavere un cuore veramente in-fiammato dall’amore di Gesù.Senza un cuore sano e pul-sante il nostro corpo invec-chia e muore e così succedeper la Chiesa. Se non siamo‘spinti dall’amore di Cristo’ noipastori – vescovo e sacerdoti– diventiamo sterili anche seci diamo da fare. Solo con lacarità nel cuore le catechistee i catechisti trasmetterannoai bambini e ai giovani la pas-sione per Gesù e per il Vangeloe resteranno fedeli alla loromissione nonostante le tantedifficoltà. I figli, già appenanati, respirano l’amore cheemana dalla mamma e dalpapà e quanto è importanteche abbia il profumo del-l’amore di Gesù! I nostri gio-vani quando sono conquistatidall’amore di Gesù hanno ilcoraggio di dare la vita e congioia. Siamo una diocesi vi-vace e piena di iniziative…Ogni anno facciamo pro-grammi a livello diocesano,foraniale, zonale   e parroc-chiale. Sono tutte cose belle,ma porteranno frutti   dura-turi  solo se sono animate dal-l’amore di Gesù».

specialE anno della carità

“RIMANETE NEL MIO AMORE”La Lettera pastorale dell’Arcivescovo per l’anno 2014-2015 invita

le comunità a camminare sulla “via sublime” della virtù teologale della Carità

Lettera pastorale per l’anno 2014-2015

a cura di Grazia Fuccaro

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«Quanti bambini sono vittime indifese di gravis-simi soprusi che giungono fino alla soppressionefisica! Un silenzio assordante avvolge la tremendaazione dell’aborto, praticato con svariate metodi-che e confuso spesso con la contraccezione o laprevenzione. Poco si parla anche dell’inqualifica-bile abuso della pedofilia e della pedopornografia,delle lacrime dei bambini nei tribunali delle sepa-razioni familiari dove proprio loro sono i più indi-fesi, delle forme aberranti di diseducazione dei loroaffetti e della loro sessualità, delle piccole vittime

di assurdi conflitti o difughe in massa senza metasicura.…ogni piccolo nasce por-tando nel cuore una pro-messa: troverai chi ti amae si prende cura di te. Non può essere che definitodiabolico il tradimento di questa promessa davantiagli occhi increduli e disperati di bambini che nonpossono darsi una ragione dei tremendi soprusi fi-sici e affettivi che subiscono».

I CRIMINI CONTRO I BAMBINI

«Sta calando un menzognero silenzio anche sullafamiglia. Un velo di omertà rende quasi imbaraz-zante parlare della famiglia, ormai definita “tradi-zionale”; formata da marito e moglie, che siimpegnano ad amarsi per sempre, e generano figliche possono contare sulla fedeltà dei genitori.Tra di noi ci sono molte famiglie che hanno santi-ficato il loro amore col sacramento del matrimonio.Esse meritano stima e spazio nella Chiesa e nellasocietà e sostegno legislativo ed economico. Sonoesse le piccole “chiese domestiche”, sorgenti divita, di amore e di trasmissione della fede chedanno vitalità alle comunità cristiane e a tutta laChiesa diocesana. Sono, anche, le cellule sanedella società friulana per la quale non vedo un fu-turo se non grazie alle sue famiglie come lo è statonella tradizione dei fogolârs.Molte di loro generano figli e anche numerosi, an-dando controcorrente in un Friuli in cui purtroppo

la denatalità è un’auten-tica emergenza che scivolatroppo sotto un silenziomenzognero.Abbiamo luminosi esempidi coppie che affrontano gravi difficoltà fisiche epsicologiche pur di portare a termine la gravidanzae accogliere il figlio che si sta formando nel grembodella mamma.Altre si rendono disponibili all’affido e all’adozionecon piena apertura del cuore.Sono, naturalmente, cosciente che in questi de-cenni i costumi familiari si sono molto modificati.Conosco anch’io molte persone che vivono formediverse di relazioni affettive e sessuali. Questo cam-biamento di mentalità sta ponendo questioninuove alla Chiesa e alla società civile. Ognuna, nelconcreto, va ascoltata e aiutata a far luce, con sin-cerità, sulla propria esperienza».

L’OMERTÀ NEI CONFRONTIDELLA FAMIGLIA

Una lettera…aperta, che fa riflettere anchechi vive alla periferia della Chiesa o lontanoda essa. Facciamo riferimento alla parte in

cui l’Arcivescovo invita tutti a riconoscere i segnidell’opera del Maligno che sta cercando di di-struggere l’amore e l’alleanza nella nostra so-

cietà e a superare il rischio che ciascuno di noicorre: quello di abituarci al male e di cedere allatentazione della menzogna. Mons. Mazzoccato silimita a quattro esempi per far capire cosa intendequando parla di “abitudine al male”.Eccoli.

I SEGNI DELL’AMORE DISTRUTTONELLA NOSTRA SOCIETÀ

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«Forse la menzogna più pesante della nostra epocaconsiste nel sostenere che l’uomo trovi un sensopieno alla sua esistenza senza una dimensione ver-ticale, senza un rapporto di fede con Dio.Oppure si parla di religione ma la si riduce ad ar-gomento da salotto, come purtroppo avvienespesso nei dibattiti televisivi. La fede in Dio nonpuò essere un hobby da tempo libero; essa chiedeall’uomo di impegnare tutto il cuore e tutta lamente. Ci sono di esempio i grandi credenti, nonsolo cristiani ma di tutte le religioni.Il mio pensiero torna ancora ai bambini e al dovereeducativo che abbiamo nei loro confronti. Essihanno una percezione affascinata del Mistero diDio, della vita di Gesù, del volto di Maria. Privarlidell’educazione alla fede in Dio significa introdurliad una vita solo orizzontale che mortifica l’anelitodi amore, di gioia, di bellezza che custodiscono nel

cuore.Le mie parole possonosuonare scomode per noiadulti, specialmente pergenitori ed educatori indifficoltà con la fede. I pic-coli, però, stanno davanti a noi con le grandi do-mande: come posso vivere in pienezza la vita chemi avete dato? Come posso trovare un amore e unasperanza che mai mi abbandonerà?Lasciarli liberi perché scelgano quando sarannopiù grandi è, di fatto, abbandonarli soli nel diffi-cile cammino della vita. Consegniamoli piuttosto achi può guidarli a scoprire il volto di Gesù dal qualeessi sanno lasciarsi conquistare. Ma le nostre co-munità cristiane quanto sono pronte ad accoglierlie trasmettere loro l’amore per Gesù?».

L’ESCLUSIONE DI DIO DALLA VITADELL’UOMO E DELLA SOCIETÀ

«Mentre si prolunga il travaglio della crisi econo-mica sta, forse, calando una certa omertà sulle vit-time più deboli di questa congiuntura. Chi stameglio rischia di abituarsi alle immagini terribilidei barconi che varcano il Mediterraneo stracari-chi di persone umane e, a volte, di morte.Rischiamo di abituarci anche a coloro che, nellenostre comunità, sono in grave precarietà econo-mica che può diventare esistenziale. Un po’ allavolta li facciamo diventare quasi invisibili per nonturbare la tranquillità quotidiana.Nonostante giriamo ormai il mondo con facilità,non è scomparso neppure un atteggiamento di dif-fidenza e di presa di distanza verso chi è straniero,diverso per colore della pelle, lingua e terra di ori-gine.Due forti frasi di Papa Francesco devono tenercidesti perché denunciano due gravi peccati controi poveri: la globalizzazione dell’indifferenza e la

cultura dello scarto.‘Si è sviluppata una globa-lizzazione dell’indiffe-renza. Quasi senzaaccorgercene, diventiamo incapaci di provarecompassione dinanzi al grido di dolore degli altri,non piangiamo più davanti al dramma degli altriné ci interessa curarci di loro, come se tutto fosseuna responsabilità a noi estranea che non ci com-pete».«Abbiamo dato inizio alla cultura dello “scarto”che, addirittura, viene promossa. Non si tratta piùsemplicemente del fenomeno dello sfruttamento edell’oppressione, ma di qualcosa di nuovo: conl’esclusione resta colpita, nella sua stessa radice,l’appartenenza alla società in cui si vive, dal mo-mento che in essa non si sta nei bassifondi, nellaperiferia, o senza potere, bensì si sta fuori. Gliesclusi non sono “sfruttati” ma rifiuti, “avanzi”». 

LA CULTURA DELL’INDIFFERENZAE DELLO SCARTO

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UNA CHIESA CHE MOSTRAI FRUTTI DELLA CARITÀLa comunità di Pagnacco risponde!

Il nostro arcivescovo ci invita ad andare alla sorgentedella Carità autentica, che è Cristo Signore, la vera vite

di cui noi siamo i tralci. Vivere la carità non è tanto unosforzo umano che ci porta ad essere più generosi, ma èentrare in sintonia con l’Amore di Dio che ci è donato, sor-gente d’acqua viva che cambia il cuore. Come abbiamoletto sopra, ai numeri 46, 49, 50 della sua lettera, egli ci in-dica la strada maestra: mettere al centro la sua Parola edi sacramenti, in particolare la Riconciliazione e l’Eucari-stia.Anche noi come comunità vogliamo raccogliere l’invitodell’arcivescovo a seguire questa strada. Per questo con la prima settimana di Avvento, inizio del-

l’anno liturgico, vogliamo come comunità rimettere alcentro della nostra vita spirituale queste dimensioni.In concretoOGNI VENERDÌ In Cappella Lectio Divinaore 20.30 Preghiera personale davanti all’eucaristiaore 20.45 Lettura e commento del vangelo domenicale

a seguire Meditazione personale e scambioore 21.30 Preghiera conclusivaOGNI SABATO In Chiesa dalle 18.00 alle 18.45.Possibilità di accostarsi al sacramento della riconcilia-zione, per preparaci a vivere con più intensità OGNI DO-MENICA, l’incontro eucaristico. Il Signore ci guidi affinchécresca sempre di più in mezzo a noi l’autentica Carità.

L’anno della Carità sia occasione per riscoprire quell’armonia tra fede e opere che Gesùindica con la parabola della vite e dei tralci. Il punto di partenza è sempre il nostro rap-porto con Gesù perché l’amore viene da Dio e noi lo riceviamo incontrando Gesù nellaChiesa, nella sua Parola e nei sacramenti.

Nella Chiesa, Gesù continua la sua opera di liberazione dal peccato specialmente at-traverso il sacramento della Penitenza, che possiamo chiamare anche sacramento della“guarigione” dell’anima.

Nell’eucaristia egli dona realmente il suo Corpo e il suo Sangue e il suo Spirito di Amore.Per questo, sino alla fine dei tempi, l’eucaristia è la Sorgente della carità e della comu-nione per ogni battezzato e per ogni comunità cristiana.

DALLA LETTERA PASTORALE:

In fondo Gesù chiede ai discepoli di portare un solo frutto: “Vi do un comandamento nuovo:che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri”.E’ unico il comandamento ma nella storia della Chiesa ha avuto infinite espressioni, comeun prisma luminoso che diffonde raggi di luce di svariati colori. La Carità è una virtù intel-ligente e piena della fantasia dello Spirito Santo che soffia dove vuole.

ANDIAMO ALLA SORGENTE DELLA CARITÀ AUTENTICACHE È CRISTO SIGNORE

don Sergio

VECCHIE E NUOVE POVERTÀ... DI CASA NOSTRA. QUALE CARITÀ?

Claudio Fogale

“DALLA LETTERA PASTORALE:

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Ci dicono le statistiche che Pagnacco si posiziona alsecondo posto in regione per il reddito medio pro-

capite dei suoi abitanti. Un paese ricco.Ha senso dunque parlare della povertà fra noi? Si, se non ci accontentiamo di parlare della povertà eco-nomica, ma delle povertà in senso più ampio (generale).Non che fra noi manchino le situazioni di disagio econo-mico: ve ne sono, vissute con sofferenza, dignità e pu-dore. Ma la povertà e la sofferenza possono bussareall'improvviso anche alla porta delle famiglie più bene-stanti. L'esempio più immediato é la malattia. Quandomanca la salute, averi e denari hanno ben poco valore. Il disgregarsi di una famiglia; oltre che sofferenza psico-logica e morale porta spesso anche alla povertà mate-riale.Vedere un figlio che si perde nel mondo delle facili illu-sioni (alcol, droga, compagnie…) e non essere in grado diascoltare, farsi ascoltare, comunicare ... Una sofferenzaimmensa. Oppure perderlo del tutto ( è di questi giorni

la notizia di quella giovane uscita di casa la sera per get-tarsi nell'Arno, vicino a Firenze) .Invecchiare. Dopo una vita dedicata alla famiglia, al la-voro, a realizzare, decidere, comandare, ecc. rendersiconto di non farcela più a tenere il passo con i ritmi e leesigenze di questa nostra società. Di non essere più ingrado di badare a se stessi, di avere bisogno degli altri, diessere perfino un peso per chi ci sta vicino.Tante situazioni di disagio e possibile sofferenza desti-nate in prospettiva a moltiplicarsi nel futuro di una so-cietà dove i legami e le certezze sono sempre più labili.In questo contesto quale può essere la risposta, la mis-sione di ogni cristiano credente?A mio avviso, prima di tutto la “vicinanza”, essere pros-simi, vicini, solidali con chi soffre. Ma dobbiamo esserciquando c'é bisogno di noi, non nei ritagli di tempo oquando ne abbiamo voglia. La carità ci chiede di spen-dere per gli altri il più prezioso fra i talenti che il Signoreci ha dato, il nostro tempo, altrimenti sarà solo elemosina.

«IL MIO “PER SEMPRE” AL SIGNORE E ALLA CHIESA»testimonianza di don Agostino Pitto, recentemente ordinato diacono in vista del presbiterato

Nella Chiesa le vocazioni sono il modo più completo per mettere in pratica il comando diGesù: “amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato”. L’amore indissolubile di coppia, il sa-cerdozio e la consacrazione verginale sono una risposta di amore all’amore di Gesù che è“per sempre” e con tutta la mente, il cuore, il corpo.

…Nell’anno della Carità intensifichiamo la preghiera per i nostri giovani perché abbiamoun cuore grande che sa donare tutta la vita nella vocazione per la quale il Signore li hapensati e chiamati. “DALLA LETTERA PASTORALE:

Gesù «chiamò a sé quelli che voleva ed essi andaronoda lui. Ne costituì Dodici… perché stessero con lui e

per mandarli a predicare» (Mc 3,13-14). La vocazione,specialmente quella alla vita sacerdotale, nasce daun’iniziativa di amore del Signore Gesù, che “sceglie” al-cuni discepoli. E il sentirmi conosciuto, amato e quindiscelto da Dio mi immerge innanzi tutto in una grandegioia: mano a mano che scopro la vocazione, ossia l’in-vito del Signore ad «andare con lui», riconosco nei variframmenti della mia vita un filo rosso che li unisce, checrea unità dentro di me, che dà senso e consistenza atutta la mia storia. Dio non butta niente della mia vita:tutto illumina e attrae a sé, in vista della missione per laquale da sempre mi ha amato. Gli anni del seminariosono proprio quello «stare con lui» che – attraverso pre-ghiera, studio e vita comunitaria – rende più profondo ilmio rapporto con Gesù, e mi allena ad amarlo concreta-mente, nelle cose quotidiane.

Ricevendo l’ordinazione diaconale ho recentementepromesso il mio “per sempre” al Signore e alla suaChiesa. Se Cristo «mi ha amato e ha consegnato se stessoper me» (Gal 2,20), rispondo donando a lui e ai fratellitutta la mia esistenza. Se Cristo è venuto «non per farsiservire, ma per servire e dare la propria vita» (Mc 10,45),con la sua grazia mi conformo a lui che è vero “servo”,ossia vero “diacono”. In particolare, forte dello Spirito cheDio Padre mi ha donato nell’ordinazione, annuncio ilVangelo sia con la predicazione sia con l’esempio di vita,e servo all’altare per distribuire ai fedeli il Corpo e San-gue del Signore. Insieme all’arcivescovo e ai nostri preti,infine, collaboro all’unità del Corpo ecclesiale, servendoil popolo di Dio nella carità e nella fedeltà alla preghiera. Il Signore Gesù, che chiama ogni uomo e ogni donna aseguirlo sulla via dell’autentica carità, ci dia la grazia diconvertirci, e di crescere nell’amore totale col quale luiha amato noi.

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Perché mettersi a servizio degli altri? Sin da quandoero ragazza mi sono impegnata per fare ca-

techesi, da adolescente andavo a giocare inparrocchia con i bambini. Capitava che cifossero solo due, li ricordo ancora, eranoquelli che giravano sempre per il quar-tiere, i più vivaci. Ricordo ancora le ri-sate, la tenerezza di un incontro.Adesso che sono catechista dei ragazzidelle medie, oramai da alcuni anni,provo le stesse emozioni, unite alla fa-tica di trovare sempre i modi e le paroleper parlare dell’amore di Dio. Diciamo sem-pre tra noi che è molto di più quello che si riceve

di quello che si dà.Insegnare a vedere i segni del Signore, aiutare

a leggere la realtà, dare speranza ai ragazzi,questo è quello che cerchiamo di fare. E’

Lui che li va a prendere, prima o poi, neitempi che non sono i nostri: Il nostrocompito è dare testimonianza, ac-compagnarli nel cammino.Il cristiano deve essere testimone intutta la sua vita, e se è catechista deve

essere ancora più evidente la sua testi-monianza. I nostri figli ci guardano, im-

parano da noi la speranza che la vita sia unbene.

Era un freddo giorno di gennaio di diciassette anni fa,quando Don Giovanni Pigani, avuta la notizia del no-

stro matrimonio, ci pose una domanda: “Vi sposateanche per avere figli?”. Allora non immaginavamoquanto quel “sì”, pronunciato con l’ingenuo entusiasmodi una coppia desiderosa di condividere il proprio fu-turo, potesse nascondere non solo un profondo dolore,ma anche una felicità senza confini.Giovanni Bimal è arrivato dopo dieci anni.Dieci anni di “coppia single”, come scherzosamente cidefinivamo; dieci anni di speranze disattese; dieci anni

per arrivare alla consapevolezza che alla nostra esi-stenza mancava… qualcuno. Un progetto, un disegno,un sogno che lentamente ha preso vita nelle nostrementi, per poi impossessarsi dei nostri cuori.Nella scatola dei ricordi non troveremo la prima eco-grafia di Giovanni Bimal, ma non meno emozionante èstato avere dinanzi ai nostri occhi la sua prima foto: unbambino dall’espressione corrucciata ma caparbia… ilnostro bambino!L’attesa di un figlio ti mette in una condizione di magica“sospensione degli eventi”, in cui il tempo assume il

Genitori e figli hanno bisogno di comunità accoglienti che inseriscono i più giovani den-tro una rete di rapporti sinceri che hanno nella fede in Gesù il loro centro di coesione. Nel-l’anno della Carità rinnoviamo l’impegno per l’educazione cristiana dei bambini, deiragazzi e dei giovani, mettendolo al centro dei programmi pastorali…

CARITÀ È... LA GIOIA DI ESSERE CATECHISTAtestimonianza di Marilena Migliorati

OGNI BAMBINO NASCE PORTANDO NEL CUORE UNA PROMESSA: TROVERAI CHI TI AMA

testimonianza di Cinzia e Alfonso

“DALLA LETTERA PASTORALE:

E’ appropriato definire l’educazione come un debito d’amore. Ogni bambino nasce por-tando nel suo piccolo cuore una promessa: troverai chi ti ama. Egli aspetta con piena fi-ducia un cuore paterno e materno che gli riveli che la vita è bella se è vissuta nell’amoree gli insegna come si fa ad amare.“DALLA LETTERA PASTORALE:

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ruolo fondamentale di preparare all’accoglienza. È ilmomento in cui l’immaginazione si concretizza, quindi“un figlio” diventa “nostro figlio”. Ecco allora che ad unagioia immensa si mischiano domande, incertezze,dubbi sulla capacità di essere all’altezza della situa-zione. Tuttavia sono sempre stata dell’idea che una“sana insicurezza” sia sempre preferibile ad una “ottusasicurezza”. I ricordi di quei mesi: i giorni cancellati dal calendario; lascelta dei vestitini; la camera da sistemare… Gestid’amore che facevano scorrere più velocemente le set-timane.Eppure nulla poteva prepararmi alla prima volta che hostretto il suo esile corpicino fra le mie braccia. Credo chenel contatto fisico dell’abbraccio tra un genitore ed ilproprio figlio, si nasconda l’essenza della vita. È in quelmomento che passato, presente e futuro si intreccianoin un turbinio di emozioni, che ti fanno intuire il motivodella tua stessa nascita. È come un velo che si apre sulmistero del mondo, in cui tutto acquisisce un senso tale,che ti porta alla naturale comprensione che il viaggiodoveva finire lì, tra le braccia di tuo figlio. Sì, finire, per-ché, con altrettanta naturalezza, realizzi che da quellebraccia parte un nuovo viaggio; un percorso in cui si hala forte sensazione, che ogni scelta compiuta equivalgaal ritrovamento di un sassolino, lungo la strada che Dioha scelto per te. “Adottare, da ad-optare, desiderare, scegliere”. Credoche in questa definizione letterale si nasconda la nostrastoria. Noi abbiamo desiderato, fortemente, strenua-mente desiderato, spinti da una voce interiore che ci in-coraggiava, nonostante tutto, a perseverare; una voceinteriore che parla all’anima e, contemporaneamente,infonde felicità e pace. I nostri figli invece ci hannoscelto, si sono lasciati adottare, ci hanno voluto comeloro genitori.Ciò che più mi commuove, ripensando ai primi giornicon Giovanni Bimal, è la totale fiducia con cui ha lasciatonelle nostre mani il suo tenero cuore. In quel momentosiamo diventati genitori, perché abbiamo sperimentatonei fatti cosa significhi diventare responsabili di qual-cuno, anteporre la sua felicità alla propria, rinunciare adun pezzo di quotidianità consolidata di coppia, in favoredel benessere di colui che ti è stato affidato. Ci siamoanche dati il “permesso” di essere genitori, nella consa-pevolezza che ogni “no” ben motivato, fosse in realtà unatto d’amore verso nostro figlio. Sono poi arrivati i ti-mori, la paura di sbagliare, che tuttavia non ci ha bloc-cato nelle nostre scelte; siamo comunque andati avanticercando di imparare dagli errori, sapendo che, comerecita una poesia di Leonard Cohen “[…] Dimentica latua offerta perfetta/In ogni cosa c’è un’incrinatura/È cosìche entra la luce…”.Un’immagine che ancor oggi rivivo con profonda emo-zione è legata al giorno del battesimo di Giovanni

Bimal. Scorgendo l’intensità dello sguardo di mio figliosull’altare accanto a Don Ivan, ho capito che quello eraun momento di riconciliazione con il passato: un pas-sato che varie circostanze della vita mi avevano portatoa rinnegare ma che, mai come allora, mi esplodeva nuo-vamente nel cuore e nella mente; un passato che miinondava con la sua infinita dolcezza e mi riempiva diserenità. Vivere la preparazione al battesimo insieme anostro figlio, ci ha dato l’opportunità di intuire l’infinitabontà di Dio che, contrariamente a quanto potesse pen-sare la nostra piccola mente terrena, non aveva maismesso di credere in noi, di puntare sulla felicità dellanostra famiglia. Ma cosa rende una famiglia veramente felice? Credo siail pensiero che, qualunque cosa accada, troverai a casail tuo piccolo angolo di Paradiso: un sorriso, un abbrac-cio, due mani fiduciose protese verso te. Credo inoltreche la felicità consista nel rendersi conto che siamo il ri-sultato dell’equilibrio fra diverse dimensioni: da quellacognitiva a quella emotiva, da quella sociale a quellaspirituale… Svilupparne una a discapito di un’altra,porta inevitabilmente ad un disequilibrio, una disar-monia. Dopo quattro anni è arrivata Mia Khushi, Mia Felicità.Mai nome fu più azzeccato.Mia Khushi è piombata come un tornado di allegrianella nostra vita a tre, sconvolgendo tutte le nostre cer-tezze. Ci ha del tutto spiazzati come quando, davanti aparenti sbigottiti ed un Don Sergio divertito, ha cercatodi tuffarsi nel fonte battesimale, il giorno del suo batte-simo. La sua venuta è stata un miracolo vero, perchéormai avevamo poche speranze di portare a termineuna nuova adozione. Sento ancora il dolce peso dellasua testolina abbandonata nel sonno, sulla mia spalla.Possiamo ben dire che il suo arrivo ha rotto gli argini, ciha costretti a trovare nuovi spazi e nuovi equilibri, ma ciha senza dubbio arricchiti. Sembra strano che un fiumein piena come nostra figlia, ci abbia trasmesso la neces-sità del rispetto dei tempi e dei ritmi di ciascuno, inmodo da non farsi soggiogare dalla tirannia del tutto esubito. Se da Giovanni Bimal quindi abbiamo imparatol’importanza della dolcezza e da Mia Khushi abbiamoappreso il valore della pazienza, da entrambi abbiamocompreso quanto sia fondamentale quella comunica-zione reale, autentica, che si concretizza nell’ascolto em-patico dei nostri figli; nella decifrazione dei loro silenzi,più che nell’interpretazione arbitraria delle loro parole.Abbiamo cercato pertanto di rendere la nostra fami-glia “culla della vita, scuola di fede e di giusti valori”,per usare le parole di Giovanni Paolo II; culla intesacome ambiente protettivo in cui far crescere i nostrifigli; scuola in quanto luogo di formazione in cuipoter imparare ciò che realmente conta. Insegna-mento appreso da noi come modello di comporta-mento, dalle decisioni e dagli atteggiamenti che

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Non vogliamo cedere alla tentazione di far scendere un velo di silenzio sulla situazione di“emergenza educativa” in cui ci dibattiamo. C’è un diffuso e sofferto senso di impotenzatra i genitori che non possiamo lasciarli soli; come non possiamo lasciare soli lungo i sen-tieri della vita i piccoli che crescono.

UN’ALLEANZA CON LA SCUOLAPER EDUCARE ALLA ATTENZIONE ALL’ALTRO

Carla Guerra

“DALLA LETTERA PASTORALE:

La crisi economica e occupazionale in atto, ancora in-certa nel suo sbocco, mostra i suoi effetti concreti

nella difficoltà di molte famiglie a gestire la loro vitaquotidiana e a guardare al futuro con serenità. Pur-troppo viviamo in una cultura che tende molto all’in-dividualismo, a farci chiudere in noi stessi e, diconseguenza, ci porta al disinteresse, alla di-sattenzione verso l’altro. Se chiediamo aun bambino cosa intenda per carità,egli ci racconterà probabilmente diquell’uomo davanti al supermer-cato o nei pressi del santuario dellaMadonna delle Grazie. Risposteovvie, trattandosi di un piccolo.Ma la carità non è assistenzialismo.La carità è educazione. Bisognamettersi al livello dell’altro, nonsopra, ma di fianco. Chi vive e opera con bambini e ragazziha ben chiaro che la chiave migliore pertrasmettere valori quali la cura e l’amore verso ilprossimo è un’educazione alla responsabilità, nelsenso di “rispondere agli altri”: l’altro vale quanto me,l’altro è persona come me.L’approccio più efficace è senza dubbio quello che av-

vantaggia, prima dei contenuti, la relazione educativa:il ruolo ricoperto dagli adulti (genitori, insegnanti.)non basta più, sono necessari l’ascolto, la vicinanza,cose che, in un’epoca di passioni tristi, spiazzano i gio-vani e dimostrano loro l’importanza e la bellezza dellacura e dell’attenzione. Si tratta di insegnare, attra-

verso l’esempio, un modo più efficace di ve-dere il prossimo, intuendo le proprie ed

altrui emozioni e diventando così sog-getti empatici, che sanno mettersi

nei panni altrui. Con queste pre-messe è possibile formare un sog-getto responsabile, che praticanuovi stili di vita, alternativi aidogmi del consumismo e che in-

treccia nuovi legami. La riduzionedel superfluo può essere l’occasione

di riscoprire altre dimensioni dell’esi-stere, più solidali e meno individualisti-

che, più improntate alla giustizia,autentica premessa alla carità.

Certamente l’impegno su questo fronte deve esseredell’intera comunità. In questi anni l’Istituto Comprensivo di Pagnacco haattivato vari percorsi di educazione alle emozioni, alla

assumiamo nella quotidianità. È bello anche pensare che in questo nostro progetto nonsiamo soli, ma siamo sostenuti dalla comunità di cui fac-ciamo parte. Sono state le sagge parole di mio figlio chemi hanno portato a riflettere quando, alla Festa delle fa-miglie di sei anni fa, mi disse: “Mamma, ma qui mi salu-tano tutti, allora mi vogliono bene!”. È stato senza dubbioun punto di forza avere il sostegno di tante persone in-torno a noi, con alcune delle quali è nata una bella e pro-fonda amicizia. È confortante avere compagni di viaggioaccoglienti e sensibili con cui condividere scelte educa-tive, che spesso si basano sulla consapevolezza che tuttoè in divenire e che, pertanto, le certezze di oggi sarannoi dubbi di domani.

Quando abbiamo pronunciato quel “sì” davanti a DonGiovanni, non immaginavamo minimamente cheavremmo trovato le nostre due piccole fonti di felicità sultetto del mondo; se c’è quindi un insegnamento che vor-remmo trasmettere a Giovanni Bimal e Mia Khushi, èquello di avere sempre una finestra aperta su ciò cheverrà, senza mai rimpiangere ciò che non si è avuto. Forse è perché abbiamo la certezza che non potremomai riempire il piccolo vuoto del passato dei nostri figli,che cerchiamo di colmare di significato il loro futuro.Come sosteneva Antoine De Saint-Exupery, “L’amore nonè guardarsi negli occhi, ma guardare insieme nella stessadirezione”. Quella direzione non è mai dietro, ma è sem-pre davanti a noi.

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RIEMPIAMO UN CESTO DI... CARITÀ

Concretamente… molto concretamente….Rendiamo concreto l’Amore di Dio con un gesto sem-plice ma molto importante:la prima domenica di ogni mese troveremo infondo alla chiesa un cesto che potremo riempirecon prodotti alimentari non deperibili.Se quando andiamo a fare la spesa acquistiamo unapiccola cosa per un nostro fratello, se ci ricordiamo diportarla con noi quando veniamo in chiesa per laSanta Messa, se il nostro diventa DONO e non elemo-sina, allora quel cesto si riempirà dell’attenzione diuna comunità per i fratelli più fragili.

Gli alimenti saranno consegnati, a cura della Parroc-chia, a famiglie della nostra comunità che stanno vi-vendo un periodo di difficoltà economica o al Centrodi Ascolto Caritas di Tricesimo, punto di riferimentoper la nostra zona.

Il gruppo Caritas Parrocchiale

PS: ricordiamo ancora che presso la casa canonicaè attivo un punto di raccolta di indumenti usati,che possono essere consegnati ogni domenica trale ore 9 e le ore 10.

MT 15 42.45Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non miavete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete ve-stito, malato e in carcere e non mi avete visitato. Anch'essi allora risponderanno:Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo omalato o in carcere e non ti abbiamo assistito? Ma egli risponderà: In verità vidico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più pic-coli, non l'avete fatto a me.

cooperazione e alla condivisione. Quest’anno la nostraScuola Primaria è impegnata nella realizzazione di unpercorso denominato ”Progetto Dina Scalise”, redattodalla dott.ssa Anna Scalise della Clinica Neurologica-Neuroriabilitazione presso l’Azienda Ospedaliero Uni-versitaria di Udine. Tale progetto è imperniato sullarelazione bambino e anziano reso più fragile dall’ince-dere degli anni e prevede all’interno delle classi mo-menti di scambio/condivisione fra le due diverserealtà.Le attività, apparentemente non mirate (attività di let-tura, scrittura, logica, visione di contenuti multime-diali, attività ludiche), saranno orientate allastimolazione dei diversi processi cognitivi (memoria,attenzione, funzioni esecutive, funzioni visuospaziali).Bambini e anziani si approcceranno in maniera varia-bile, mediante condivisione di attività ludiche, di let-ture, racconti del passato, esperienze di vita, vecchigiochi, educazione all’alimentazione e alle tradizionidel Friuli Venezia Giulia, lingua friulana, oppure in unapproccio completamente orientato verso\pro gli an-ziani mediante informatizzazione, visione e commentodi contenuti multimediali, approccio a lingue e culturediverse, etc.Il presupposto scientifico su cui si basa il progetto è

l’ipotesi che il contatto continuativo e attivo con i bam-bini possa rappresentare per gli anziani una sorta diriabilitazione cognitiva semplice, piacevole. Tecnica-mente dovrebbe rappresentare un metodo di stimola-zione cognitiva praticato dai ragazzi frequentanti lascuola che ha aderito al progetto, con la guida e la su-pervisione del corpo insegnanti. Viceversa, la presenzadegli anziani nella vita scolastica dei bambini potràrappresentare per loro un metodo educativo per im-parare a vivere insieme agli anziani, apprezzandonegli insegnamenti, l’esperienza, la complicità. La parte-cipazione al progetto dovrebbe indurre l’acquisizionedella consapevolezza che gli anziani sono una partefondamentale della vita di ciascuno e non figura mar-ginale della famiglia e della società e che viverci in-sieme e prendersene cura non è solo un obbligomorale e istituzionale, ma è un modo per arricchirsiculturalmente, umanamente e socialmente.E’ un’occasione per far comprendere in modo tangibileche la nostra vita acquista valore e senso nella misurain cui scopriamo che diventa utile anche per gli altri,che diventa un beneficio, un sostegno per le personeche si trovano in difficoltà e che, comunque, la nostravita – quando riusciamo ad aprirla agli altri – diventapiù espressiva e più luminosa.

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CRONACA PARROCCHIALELa cronaca dello scorso Bollettino Parrocchiale si interrompeva alla Quarta Domenica diQuaresima, quando già si iniziava a sentire il profumo della Pasqua ormai vicina. Da lì ri-prendiamo il nostro cammino, questo rileggere i piccoli e grandi avvenimenti che ci hannocoinvolto, consapevoli che tutto quanto facciamo INSIEME, con spirito di fede e fraternità,contribuisce a far crescere quello spirito comunitario indispensabile per essere una vera co-munità di credenti.

Sabato 5 aprile 2014Chiesa ParrocchialeCELEBRAZIONE COMUNITA-RIA DEL SACRAMENTO DELLARICONCILIAZIONE PER I BAM-BINI DI III ELEMENTAREE’ un doppio appuntamento per ibambini di terza elementare: il sa-bato sera si accostano per laprima volta al Sacramento dellaRiconciliazione. In chiesa sonopresenti le loro famiglie, ci sonomomenti di silenzio, di riflessionee di emozione, si indossa l’abitobianco.La domenica c’è poi l’incontro contutta la comunità parrocchiale riu-nita nella celebrazione eucari-stica. Quel cuore nuovo ricevutodai bambini diventi il segno di uncuore nuovo per ogni credente.

Domenica 6 aprile 2014 POMERIGGIO INSIEME PER IBAMBINI DELLA IV ELEMEN-TARE ED I LORO GENITORIUn momento importante nel cam-mino dei bambini che si prepa-rano a ricevere la PrimaComunione. Insieme con i loro fa-miliari, con le catechiste e con ilparroco trascorrono il pomeriggioinsieme in una casa famiglia. Ilracconto di suor Ivana fa lorocomprendere che ci sono realtà disofferenza e di difficoltà dove è co-munque possibile porre un segnodi amore cristiano.

Domenica 13 aprile 2014DOMENICA DELLE PALMEIniziano i riti della SettimanaSanta, vissuti con intensità damolti fedeli della Parrocchia: ci si

incontra alle 10.30 presso la piaz-zetta dell’Oratorio per la comme-morazione dell’ingresso di Gesù aGerusalemme, la benedizione del-l’ulivo e la processione verso lachiesa parrocchiale.In piazza, davanti alla chiesa,viene allestito il consueto Merca-tino della Solidarietà, frutto dellacollaborazione tra il Gruppo Cari-tas, bambini e catechisti, Artepa-gnacco. Quanto raccoltocontribuisce a sostenere il pro-getto di una scuola gestita dalleFiglie della Divina Provvidenza adOxkutzcab nello Yucatan, in Mes-sico.Il pomeriggio, al Seminario di Ca-stellerio, momento di riflessione econdivisione per tutte le famigliedella comunità.

Da giovedì 17 a sabato 19 aprile 2014TRIDUO PASQUALESappiamo tutti che è il momentopiù importante dell’Anno Litur-gico: la Pasqua cristiana si celebrapartecipando ai tre momenti fon-damentali:

Giovedì SantoSanta Messa “in Coena Domini”.. con la lavanda dei piedi chequest’anno vede coinvolti, nellaveste dei dodici apostoli, alcunidei bambini che si preparano allaPrima ComunioneVenerdì Santo – Preghiera delleLodi Mattutine – Azione litur-gica “In Passione Domini” e ViaCrucis lungo le vie da Plaino aPagnacco… sono celebrazioni intense, unagiornata che richiede e pretendesilenzio e preghiera. Percorrere lestrade del nostro paese, mentre lasera si trasforma in notte, aiuta lariflessione e ci conduce ai piedidella croce. Un grazie di cuore aquanti hanno organizzato il per-corso, allestito le stazioni dellaVia Crucis, offerto la loro voce peri canti e per la lettura dei testi,camminato insieme.

a cura di Loretta Dolso

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Sabato Santo – Veglia Pasquale“in resurrectione Domini”… finalmente la gioia di celebrareinsieme la Pasqua.

Martedì 22 aprile 2014GITA PER TUTTI I CHIERICHETTIA PIERABECHDopo le fatiche della SettimanaSanta e la gioia di una Pasqua ce-lebrata con solennità, arriva per inostri chierichetti una bellissimagita: tutti in auto e in pulmino evia verso Pierabech. Tanta confu-sione, tante risate e tanta tantagioia di stare insieme.

Mercoledì 23 aprile 2014SAN GIORGIO – PATRONODELLA NOSTRA PARROCCHIACi si incontra alle ore 20 in chiesaparrocchiale per la Santa Messa inonore di San Giorgio. Segue unmomento conviviale nella piaz-zetta dell’oratorio, condividendotutte le cose buone preparate dallepersone con le mani d’oro e ilcuore grande che animano la no-stra comunità parrocchiale.

Venerdì 25 aprile 2014ROGAZIONS A LAZZACCONella chiesetta di San Domenica aLazzacco si celebra la Santa Messae la processione con l’antico ritodelle Rogazioni. Sono preghiere eriti che richiamano tempi lontani,ma ripropongono la necessità diaccogliere la vita, ad iniziare daifrutti dell’agricoltura, come ungrande dono del Padre. La cele-brazione si conclude con l’offertaa tutti i partecipanti del pane be-nedetto.

Domenica 27 aprile 2014FESTA A CASTELLERIOL’ottava di Pasqua e un appunta-mento ormai consolidato. Alle ore11 ci si riunisce presso la chiesettadi San Silvestro a Castellerio peruna celebrazione eucaristica se-guita dalla processione con la sta-tua del Santo e da un momento difesta.

Giovedì 1° maggio 2014FESTA A FONTANABONAAnche a Fontanabona si celebra laSanta Messa, questa volta nellachiesetta dei Santi Filippo e Gia-como, in alto, sul colle del ca-stello. E sulle rive di quel colle sisnoda la processione per il ritodelle Rogazioni. A tutti i presentivengono distribuiti il pane ed ilvino benedetti.

Sabato 3 maggio 2014PARTECIPAZIONE ALLA RACCOLTA DIOCESANA DI INDUMENTI USATI.Ogni anno la parrocchia di Pa-gnacco aderisce a questa inizia-tiva diocesana, quest’anno conuna modalità leggermente di-versa. Viene chiesto, infatti, diconsegnare direttamente i sacchidi indumenti al punto di raccolta.Si è rivelata una bella scelta per-

ché cambia lo spirito della rac-colta: non si pone sul ciglio dellastrada un sacco con “cose da but-tare” ma si consegna personal-mente un sacco di “indumenti inbuono stato da donare”.

Lunedì 5 maggio 2014CHIESETTA DI SAN FLORIANONella suggestiva cornice dellachiesetta si celebra la memoria li-turgica del santo, patrono dellaprotezione civile.

APERTURA DEL MESE DI MAG-GIOIn chiesa parrocchiale, alle ore 20,si aprono le celebrazioni del“Mese di Maggio” con la recita delS. Rosario. Iniziano gli appunta-menti serali per tutta la comunità,con la presenza di un bel gruppodi bambini che partecipano atti-vamente alla recita del Rosario. Ilgiovedì la celebrazione si spostanella chiesa del Sacro Cuore in Se-minario, il venerdì ci si incontra inpreghiera nei borghi.

Domenica 11 maggio 2014CELEBRAZIONE COMUNITA-RIA DEL SACRAMENTO DELL’UNZIONE DEGLI INFERMIUna celebrazione preparata concura: le persone interessate hannopreso contatto con il Parroco e sisono presentate in chiesa per rice-vere il sacramento con consape-volezza e profonda fede. Ilparroco, nei giorni successivi, si èrecato nelle famiglie di chi nonaveva potuto essere presente inchiesa per un colloquio e per l’am-ministrazione dell’Unzione.

Raccolta indumenti usatiRogazioni a Fontanabona

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18 Messa per la Protezione Civile

Prime Comunoni

Domenica 18 maggio 2014PRIMA SANTA COMUNIONECelebrazione importante e moltosentita, dai 24 bambini che riceve-ranno per la prima volta la Comu-nione, dalle loro famiglie edall’intera comunità. E’ una cele-brazione che, oltre la tenerezza ela commozione, ci invita a riflet-tere su quanto investiamo nel-l’educazione cristiana dei nostribambini ed a ringraziare sentita-mente le catechiste che ne accom-pagnano il cammino.

Sabato 31 maggio 2014CHIUSURA DEL MESE DI MAG-GIO E CONCLUSIONE DEL-L’ANNO CATECHISTICOLa Santa Messa festiva della vigi-lia vede la partecipazione di tutti ibambini, ragazzi e giovani chehanno frequentato i vari gruppi dicatechesi. Le celebrazioni delmese di maggio si concludono conl’infiorata, un semplice omaggiofloreale offerto a Maria cui ven-gono affidate tutte le famigliedella comunità. Si chiude, come diconsueto, con un momento difesta nella piazzetta dell’oratorio econ la condivisione di quanto dibuono avremo saputo preparareed offrire.

Domenica 1 giugno 2014PROPOSTE PER L’ESTATESono stati consegnati ai ragazzi egiovani, sono disponibili sul ban-chetto in fondo alla chiesa, duevolantini con le proposte perun’estate nel segno della pre-ghiera, della riflessione e dellostare insieme rivolti ai ragazzi

delle medie ed ai giovani delle su-periori. Purtroppo le adesioni sa-ranno scarse (nonostante lavarietà e la ricchezza della propo-sta) e quindi il cammino estivosarà ridimensionato.

Da venerdì 6 a domenica 8 giu-gno 2014PELLEGRINAGGIO PARROC-CHIALE IN UMBRIASolo una nota, nella cronaca…perché si rimanda all’articolo de-dicato.

Domenica 8 giugno 2014MODOLETTOUn appuntamento fisso all’iniziodel mese di giugno: la frazione diModoletto trova il modo di riunirsiper un momento di preghiera e difesta. Riporto quanto scritto dauno degli organizzatori:“Si ripete come da tradizione lafesta della piccola borgata di Mo-doletto, ospiti della famiglia Gia-comini presso lo stabilimentoTrasformer, alla presenza di quasitutta la totalità degli abitanti, econ una nutrita schiera di parentie amici abbiamo assistito allamessa officiata da don Francesco,e a seguire il pranzo collettivo, epoi musica e danze con il gruppo“Lis Primulis” importante mo-mento soprattutto per gli anzianiper vivere qualche ora insieme insana allegria.”SAN PIETRO IN CARNIAAlcune persone della comunitàpartecipano al pellegrinaggio, or-ganizzato dalla Forania di Trice-simo (di cui Pagnacco fa parte)alla Pieve di San Pietro in Carnia.

E’ la celebrazione conclusiva di unanno pastorale dedicato alla virtùteologale della Speranza.

Domenica 15 giugno 2014BATTESIMI COMUNITARIIl battesimo di quattro bambinidurante la Santa Messa Parroc-chiale, ricorda ancora una volta atutti noi l’impegno a sostenere ilpercorso di crescita nella vita difede dei piccoli e delle loro fami-glie.

Domenica 22 giugno 2014FESTA DEL CORPO E SANGUEDEL SIGNORELa Santa Messa solenne delle ore10.30 si conclude con la Benedi-zione Eucaristica a tutti i fedeliraccolti in preghiera.

Domenica 6 luglio 2014FESTA A ZAMPISPrima domenica di luglio: nella fra-zione di Zampis Santa Messa e pro-cessione per i tradizionali festeg-giamenti in onore di S. Antonio.

Domenica 20 luglio 2014FESTA A MAROLINSGli abitanti della frazione si riuni-scono davanti all’ancona dellaSacra Famiglia per celebrare in-sieme la Santa Messa. Segue poiun bellissimo momento di convi-vialità.

Domenica 27 luglio SANTA MESSA SOLENNEDELLA PACEIn concomitanza con la Festa Folk,durante la Santa Messa parroc-chiale si accolgono i gruppi folclo-

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ristici partecipanti. Si richiamanoi partecipanti ad una riflessionesulla bellezza di creare unione traculture e provenienze etniche egeografiche molto diversificate.

Domenica 3 agostoFESTA DELLA DEDICAZIONEDELLA CHIESA PARROC-CHIALE A SAN GIORGIOE’ l’occasione per fare memoria diun percorso di fede di quanti cihanno preceduto, hanno edificatoquesta chiesa e hanno deciso didedicarla a San Giorgio, testimo-nianza di una fede concreta edella capacità di investire sul fu-turo di una comunità credente.

Venerdì 15 agostoASSUNZIONE DI MARIA

E’ la festa di mezz’estate. Come glianni precedenti la Santa Messaparrocchiale viene celebrata alleore 20 davanti alla grotta dellaBeata Vergine Maria nel giardinodella Scuola dell’Infanzia Parroc-chiale.

Da giovedì 21 a sabato 23 agosto I giovani e i ragazzi della nostracomunità riescono finalmente a

fare qualcosa insieme, un “MINICAMPO IN VAL SESIS” che cercadi trasmettere la gioia di stare in-sieme, di fare qualcosa insieme, difaticare e divertirsi insieme.In un contesto sociale, in una quo-tidianità dove troppo spesso ci sitrova da soli e le relazioni sonotroppo spesso virtuali, è impor-tante vivere esperienze in gruppo,insieme.L’individualità non viene annul-lata dal far parte di un gruppo, maviene potenziata dal confrontocon altri e rafforzata dal mettersiin gioco, con allegria e impeagno.

Domenica 24 agostoLAZZACCO

Quarta domenica di Agosto – Alleore 18, nella chiesetta di San Do-menico a Lazzacco, si celebra unaSanta Messa in occasione dellafesta del borgo.

Domenica 31 agosto BATTESIMO COMUNITARIO EFESTA DI SAN MAURIZIODue segni così diversi che trovanotuttavia una giusta collocazionenella Santa Messa delle ore 10.30.Due bambini ricevono il Batte-simo: un abbraccio ai piccoli e alle

loro famiglie, con l’augurio che sitrovino sempre accolti nel cuoredella comunità parrocchiale comesuccede oggi.Al termine della celebrazione eu-caristica, processione con la sta-tua di San Maurizio, patrono delgruppo alpini di Pagnacco, versola cappella posta sul colle accantoal cimitero.

Domenica 28 settembreAPERTURA DELL’ANNO PA-STORALE IN FORANIAAlcune (poche) persone della co-munità parrocchiale di Pagnaccopartecipano all’incontro di aper-tura dell’anno pastorale propostodalla Forania di Tricesimo. Ci si in-contra all’Istituto “Santa Maria deicolli” di Fraelacco e, attraverso lapreghiera e alcune testimonianzeconcrete, si riflette sul tema pasto-rale dell’anno 2014-2015 dedicatoalla virtù teologale della carità.

Domenica 5 ottobre ORDINAZIONE DIACONALE DIAGOSTINO PITTO

Una celebrazione molto impor-tante per la nostra comunità par-rocchiale. Da due anni Agostino

Festa a MarolinsBattesimi comunitari

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svolge il proprio servizio a Pa-gnacco, punto di riferimento so-prattutto per i nostri bambini,ragazzi e giovani, anima e cuoredei nostri chierichetti.Sono tante le persone che si re-cano in cattedrale ad Udine perpartecipare alla celebrazione diordinazione, convinte, gioiose emolto emozionate (soprattuttoquando Agostino, diventato “donAgostino”, ha rivolto un ringrazia-mento a quanti hanno accompa-gnato il suo camminovocazionale).

Mercoledì 8 ottobre INCONTRO CON LE COPPIECHE FESTEGGIANO I LUSTRI DIMATRIMONIO

L’ormai tradizionale e prossima“Festa delle famiglie” porta le cop-pie che festeggiano i lustri di ma-trimonio a riflettere sul camminodi una famiglia, piccola chiesa do-mestica, e sulla testimonianza difedeltà e di coerenza che questefamiglie sono per tutta la comu-nità.

Domenica 12 ottobre FESTA DELLE FAMIGLIE

Come diciamo sempre, è “unagiornata che ci regaliamo per stareinsieme”. Durante la Santa Messa

le coppie che ricordano i lustri dimatrimonio trovano spazio per ri-confermare il loro vicendevole im-pegno. Dopo la Messa ci si ritrovatutti sotto il tendone per pranzare,chiacchierare, ascoltare musica edivertirsi tutti insieme. E’ un ap-puntamento importante e imper-dibile, proprio per la caratteristicadi libertà e di serenità che sa tra-smettere questa iniziativa.

Lunedì 13 ottobre RIPRENDE IL CATECHISMO,RIAPRE L’ORATORIO ETC ETCCon grande gioia dei bambini, ra-gazzi e giovani… con immensagioia dei catechisti e degli anima-tori, riprende l’attività di catechesie non solo. A tutti è stato distri-buito un invito con gli orari degliincontri e i dettagli organizzativi.Si ricomincia con entusiasmo egioia, e questa è veramente im-portante e significativo. Come èimportante ringraziare catechisti eanimatori che mettono a disposi-zione tempo, impegno e fantasiaper accompagnare la crescita deinostri figli.

Domenica 19 ottobre LOCALITÀ GRIISAl pomeriggio ci si incontra per ilcanto del Vespero, per la pre-ghiera di supplica alla B. V. delleGrazie e per un momento di festadel Borgo. Sono iniziative prepa-rate con cura che riuniscono lepersone in luoghi significativi edimportanti per la vita cristiana.

Domenica 26 ottobre 2014MANDATO A CATECHISTI, ANI-MATORI E CAPI SCOUTNel corso della S. Messa parroc-chiale si conferisce il mandato acatechisti, animatori e capi scout.E’ l’occasione per tutta la comu-nità di prendere coscienza del-l’impegno profuso da tantepersone per accompagnare le fa-miglie nell’educazione dei proprifigli, con proposte diverse ma le-gate ai valori fondanti della fedecristiana.

Domenica 26 ottobre 2014PICCOLO COTTOLENGOUna proposta del nostro coro par-rocchiale che offre a tutte le per-sone sensibili l’occasione per unpomeriggio diverso: partenzadalla piazzetta dell’Oratorio versoil Piccolo Cottolengo di SantaMaria la Longa per un pomeriggiodi fraternità ed allegria con gliospiti della struttura.

Sabato 1 novembre 2014SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTIeDomenica 2 novembre 2014COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTISono appuntamenti ripetitivi, se-gnati sulle agende di ogni anno,eppure richiedono una nota nellacronaca parrocchiale perché è im-portante ricordare il fine ultimodel nostro essere credenti, ricor-dare quanti ci hanno precedutonel segno della fede, essere con-sapevoli della dimensione comu-nitaria della speranza nella vitaeterna ed anche nel conforto chepuò dare vivere un lutto nell’ab-braccio di una comunità di cre-denti.Tutto questo raccolto in celebra-zioni liturgiche proposte e vissutecon intensità, in tanti momenti disilenzio e memoria, nella condivi-sione di gesti e segni che nonhanno nulla di routinario.

Domenica 9 novembre 2014… RIAPRE LA “CAPPELLA DEIBAMBINI”Grazie all’impegno di alcunemamme, i nostri bambini più pic-coli possono vivere meglio laSanta Messa con una liturgia dellaparola proposta con linguaggi esegni adatti alla loro età e alla lorosensibilità.

11 novembre 2014ESTATE DI SAN MARTINO?Un tempo forse era il periodo delleultime giornate di sole, della tem-peratura mite che consentiva dichiudere in allegria l’annata agra-

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ria e.. per qualcuno, di traslocarecaricando le poche cose su uncarro per cambiare casa, lavoro,luogo di vita della famiglia…Quest’anno il giorno San Martinoè stato segnato da tanta, tantis-sima pioggia che ha fatto eson-dare il Cormor e, purtroppo, hainondato la chiesetta della Ma-donna delle Grazie di Griis.Quanta tristezza nell’immagine diquesta piccola chiesa circondatadall’acqua, anche se il ricordo dialtre alluvioni di tanto tempo faspinge a mettersi all’opera per ri-pulire il sito dal fango e donarenuovamente alla chiesetta il suoaspetto sereno ed accogliente.

Domenica 16 novembre 2014FESTA DELLA MADONNADELLA DIVINA PROVVIDENZAE’ la festa delle “nostre suore”, lafesta della nostra Scuola dell’In-fanzia, importante impegno edu-cativo per tutta la nostra comunitàparrocchiale. Numerosa la parte-cipazione dei bambini e delle lorofamiglie alla Santa Messa parroc-chiale seguita dalla processioneverso la grotta della Vergine nelgiardino della scuola parroc-chiale.Riporto il saluto che le suore cihanno inviato da Roma:“La Madre della Divina Provvi-denza, in questa solennità, sia pertutti provvidenza e protezione: inmodo particolare per i bambini, igenitori, le insegnanti e tutta la co-munità parrocchiale. Ricordiamo

tutti e ognuno in particolare nellenostre preghiere; salutiamo affet-tuosamente con un forte abbrac-cio.”

Al pomeriggio, in oratorio “LADOMENICA AL CINEMA”Una proposta per bimbi di ognietà con la proiezione di un cartoneanimato ed una merenda condi-visa, organizzato e curato dai Ge-niAttori.Domenica 23 novembre 2014ASSEMBLEA PARROCCHIALEUn appuntamento importantis-simo. Cambia il ritmo delle cele-brazioni domenicali per farespazio a un’assemblea dal titolosignificativo e fondante: “Chia-mati ad essere comunità”. In que-sto bollettino parrocchialetroveremo alcune riflessioni che ciaiuteranno a comprendere l’im-portanza e la gioia di riunirci perparlare del presente e, soprattutto,del futuro della nostra comunitàcredente.

Martedì 25 novembre 2014VEGLIA PROPOSTA DALLAFRATERNITÀ DI ROMENALa chiesa parrocchiale si riempieed accoglie molte persone riuniteper pregare e riflettere. Come neglianni precedenti, la veglia propo-sta “Dio è un bacio” coinvolge edemoziona i presenti.

Sabato 29 novembre 2014 CONCERTO DEL CORO “ICANTORI DEL FRIULI”

Si sta chiudendo un anno litur-gico. Siamo entrati nella Primadomenica di Avvento, in punta dipiedi. Per ricordarci che sta ini-ziando un tempo importante perogni credente, alle ore 20.30, inChiesa Parrocchiale, il coro “ICantori del Friuli” ci propone unaserie di canti che richiamano allanostra memoria quanto la tradi-zione friulana offriva nel camminoverso Natale.La serata si intitola “L’Avventonella tradizione friulana e….” e di-verse persone della nostra comu-nità occupano i banchi dellachiesa per un intenso e parteci-pato ascolto.

Domenica 30 novembre 2014CORTEO AL MONUMENTO DIS. BARBARAAl termine della S. Messa delle ore10.30, nell’impossibilità di recarsiin corteo verso il monumento diSanta Barbara causa pioggia, si ri-cordano i caduti della PrimaGuerra Mondiale: il lungo elencodi nomi ricorda a tutti i presentiche è importante pregare ed ado-perarsi quotidianamente perchénon si ripeta l’orrore della guerrae il mondo intero possa vivere inpace.

… ED INIZIA L’AVVENTOSi chiude quindi, all’inizio di que-sto tempo liturgico di attesa delNatale, la nostra cronaca parroc-chiale.. e da qui riprenderemo nelprossimo Bollettino.

I cantori del FriuliFesta della Provvidenza

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- pellegrinaggio -

SULLE ORME DI SAN FRANCESCOIl pellegrinaggio parrocchiale in Umbria: una esperienza spirituale profonda

Eliano Angeli

Un’occasione per… scoprire una terrapiena di spiritualità, visitare al-cune città ricche di storia e

un’esperienza di comunità.Questi erano gli “slogan” molto accatti-vanti che la nostra Parrocchia promet-teva per il pellegrinaggio in Umbria.Devo dire che questo pellegrinaggio èstato tutto questo ed anche molto di più.Anche se ad Assisi molti di noi vi eranogià stati, ogni volta c’è un motivo in piùper ritornarci, anche perché ogni espe-rienza vissuta con la comunità è unaiuto a crescere e condividere momenti irri-petibili.Una fra le tappe più importanti del nostropellegrinaggio, è stata la visita al Santuariodi “La Verna”, luogo mistico, meta di mi-gliaia di pellegrini che visitano questo SacroMonte, immersi in una natura incontami-nata, dolce e selvaggia. È in questo luogo, inun momento di raccoglimento, che Don Ser-gio ha donato a ciascuno di noi il Tau l’ultimalettera dell’alfabeto ebraico e simbolo, sin dal-l’Antico Testamento, che indica la salvezza el’amore di Dio per gli uomini.Tale segno, proprio per la somiglianza che ilTau ha con la croce, fu molto caro a S. Francescotanto che esso occupò un posto rilevante nellasua vita e nei suoi gesti.Abbiamo visitato anche l’Eremo delle Carceridove S. Francesco si ritirava in preghiera e medi-tazione. Situato sulle pendici del monte Subasio,l’Eremo sorge nei pressi di alcune grotte naturali,frequentate da eremiti già in era paleocristiana.E’ immerso in un bosco di lecci e sono molti i mi-racoli che si associano a questo luogo.Molto coinvolgente è stata anche la visita allaCappella medioevale La Porziuncola, ora inglo-bata nella Basilica rinascimentale di S. Mariadegli Angeli. In questa piccola chesetta, France-sco di Bernardone, entratovi per fare una brevesosta,ascolta un benedettino che legge dal Van-gelo di Matteo il capitolo X e per S. Francesco si

apre un mondo, comprendendo quello che vuolefare.“Non vi procurate oro ed argento o denaro per levostre tasche, non una borsa da viaggio, né due tu-niche, né calzature e neppure un bastone, poichél’operaio ha diritto al suo sostentamento” (Matteo10,10)Questo diceva il Vangelo e S. Francesco lo avrebbeapplicato alla lettera.Aver scelto Assisi come meta è stato decisamenteimportante perché la figura di San Francesco,uomo semplice, umile, caritatevole, acquista an-cora più rilievo dopo che il nostro nuovo Ponte-fice ha deciso di chiamarsi come lui e diripercorrerne gli stili di vita, di fraternità ed egua-glianza.

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- estate scout -

LA ROUTE NAZIONALE: A SAN ROSSORE C’ERAVAMO ANCHE NOI A STENDERE LA ‘CARTA DEL CORAGGIO’!

ÈRoute nazionale. 30.000 persone, 30.000Rover e Scolte (tra i 17 e 21 anni) si sono in-contrati dal 7 al 10 agosto 2014 nella Tenuta

di San Rossore, in Toscana; e noi, Clan di Pa-gnacco e Buja, c’eravamo. Un evento singolare, ri-petuto dopo ben 28 anni.Una parte del Parco era stata suddivisa in 5 sotto-campi, in ognuno dei quali erano dislocate circa6.000 persone con le loro tende; ed è stato qui cheabbiamo vissuto le nostre giornate tra canzoni, ri-flessioni, giochi, preghiere e risate. In pochi mo-menti abbiamo avuto l’occasione di incontrarcitutti e 30.000 assieme; ma è stato, e lo è ancora,molto emozionante essere consapevoli che noigiovani ci siamo sentiti uniti, seppur non cono-scendoci, dalla vita scout e da un’unica parola checi ha accompagnato nel nostro camminofino a quei giorni: Coraggio.Ci sentiamo un po’ privilegiati, perchénoi abbiamo avuto la possibilità di viverequesta esperienza; di condividere legiornate, le sensazioni, i pensieri, le no-stre Strade di Coraggio con scout prove-

nienti da tutte le regioni d’Italia e anche dal-l’estero. Abbiamo avuto la possibilità di confron-tarci e impegnarci attivamente tramite laboratori ediscussioni aperte, le quali hanno visto ospiti im-portanti quali, ad esempio, Matteo Renzi e LauraBoldrini; di conoscere le realtà, tradizioni, usanzee particolarità di ogni persona che abbiamo in-contrato lungo la nostra strada. Alla fine della Route abbiamo raggiunto il nostroobiettivo: creare una, anzi la “Carta del Corag-gio”, alla cui realizzazione hanno contribuito tuttii gruppi e ogni singola persona presente. Ma lacosa più importante è che siamo tornati a casa ar-ricchiti; arricchiti dalle esperienze, da ciò che ciha lasciato chi ha camminato con noi costante-mente o chi ha attraversato il nostro cammino tem-

poraneamente, dalleemozioni che questaRoute nazionale ciha fatto vivere.

Alessia Cossettini

La Carta Del Coraggio ''Diritti al futuro'' è undocumento che racchiude gli impegni e le ri-chieste fatte da migliaia di Rover (ragazzi) e Scolte (ra-gazze) che hanno partecipato alla Route nazionaletenutasi a San Rossore quest'estate.Per nominare i rappresentanti di 30.000 scout, è natal'esperienza del Consiglio Nazionale dei Rover e delleScolte, costituito da scout eletti democraticamente dallecomunità di tutta Italia, i quali hanno portato le azionidi coraggio dei propri territori e la condivisione dellastrada con altri Clan.Il Capitolo Nazionale ''Strade di coraggio'' è nato dalla vo-lontà di far vedere all’esterno del mondo scout una vi-sione comunitaria: cerchiamo di sviluppare un pensierocritico e un agire per lasciare questo mondo migliore dicome lo abbiamo trovato. Il contenuto della Carta rappresenta quindi la sensibilità,il pensiero, le aspirazioni e le volontà di noi ragazzi scoutche abbiamo vissuto con grande gioia, serietà e fedeltàun campo nazionale.

Questa Carta,non vuole es-sere un elenco, ma piuttosto incarnarel'esperienza vissuta mettendo in luce i valori della vitache ognuno riconosce ed elabora, dichiarando il proprioimpegno per l'Associazione, per il Paese e per la Chiesa acui apparteniamo. E' la narrazione della strada verso SanRossore e l'espressione del nostro esserci e della nostravolontà di metterci in gioco e di avere coraggio nel farlo;Rover e Scolte hanno condiviso i propri vissuti provandoad immaginarsi insieme ''diritti al futuro''.Il Coraggio è responsabilità, è scegliere ciò che è giusto,è cogliere la sfida ad essere curiosi ed attenti, è rialzarsi eripartire con speranza e fiducia; coraggio è lottare per lagiustizia, è essere chiesa, è sogno, è vivere e non lasciarcivivere!

Chiara Giacomini

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- Centenario della Prima Guerra Mondiale -

PAGNACCO E I SUOI CADUTI

Il 28 luglio 1914 Austria,Ungheria e Germaniadichiararono guerra

alla Serbia. Il 24 maggio1915 l’Italia entrò inguerra contro l’Austria.Questo conflitto lasciòanche a Pagnacco indele-bili segni di lutto, chestraziarono il cuore ditante madri. Le lapidi edi cippi, erosi dalle intem-perie e dal tempo, testi-moniano tuttora laperdita di tante giovanivite, cadute in battaglianel corso degli eventi bel-lici. Nell’anagrafe par-rocchiale, i tanti nomidei giovani deceduti inguerra avallano la pre-veggenza del papa protempore Benedetto XV,che aveva definito «que-sta guerra una inutile strage». Dai quaderni sto-rici di Mons. Mattia Dorigo e dalle cronache deltempo, si possono stralciare alcune condizionidi vita di questo periodo di guerra:

Luglio 1914 [...] scoppiate le ostilità fra Austria eSerbia, gli emigranti rimpatriano in massa e si tro-vano tutti disoccupati e turbolenti. Il Municipio faogni sforzo per provvedere loro pane e lavoro [...]un ordine prefetizio dispone la chiusura degli eser-cizi pubblici ad ora anticipata.

1915 [...] in paese c’è un continuo passaggio ditruppe dirette verso nord [...] nelle squadre del la-voro, per accelerare la costruzione della linea fer-roviaria, si accettano squadre di ragazze e donne. IlParroco influisce presso l’Ing. Direttore per la tuteladel buon costume [...] crescono i prezzi dei generialimentari di prima necessità.

24 maggio 1915 [...] scop-pia la guerra fra l’Austria el’Italia [...] si nota un im-provviso risveglio di fede[...] si accorre in chiesa, sifanno celebrare santemesse per i cari partiti perla guerra. Le funzioni euca-ristiche per i soldati e per lavittoria si tengono ogni mer-coledì, sabato e domenica.[...] Viene emanato l’ordinedi sospensione di ogni pro-cessione e la sagra del Ro-sario è celebrata senza ilsolito ballo pubblico. [...]

Le ragazze conservano un contegno, quasi tutte dionestà e di virtù, a contatto con i soldati.

Vengono trasmessi dal fronte i nomi dei primi ca-duti in battaglia, residenti a Pagnacco:

† Peressotti Antonio di F. 03.06.1915 Floreani Luigidi Giuseppe 06.07.1915 Cuberli Luigi fu Emilio01.09.1915 Venuti Pietro di Angelo 22.07.1915 Scia-lino V. di Giuseppe 08.09.1915 Stella Guido di Giulio25.08.1915 Cuberli Alessandro di Giovanni 23.11.1915Cassutti Luigi di Ferdinando 02.12.1915 Tosolini Er-nesto di Luigi 22.12.1915 Tosolini Angelo di Luigi22.12.1915Il 23 maggio 1915 erano stati richiamati alle armi inati dal 1875.

1916 [...] il Parroco attende a tutte le pratiche per lapensione alle vedove e agli orfani dei morti in guerra,lavorando di giorno negli uffici del municipio, di sera

Dionilla Bernardis

Nella foto: questa lapide, postaa dx dell’ingresso al cimitero diPagnacco, ricorda i giovani ca-duti della prima guerra mon-diale. Purtroppo le intemperieed il tempo trascorso hannocancellato quasi tutti i nomi.

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in canonica, man mano che nuovi soldati cadono alfronte [...] Carnevale nec nominatur!C’è vita di devo-zione, di santificazione della festa, di quiete not-turna, solo alcuni fanciulli disertano la Scuola e laDottrina per tenere dietro ai soldati.

Dicembre 1916 [...] finora i morti in guerra di Pa-gnacco e Plaino notificati sommano a 24 e gli orfanidi guerra a 15.Il Parroco, facendo sue le parole delpontefice Benedetto XV, raccomandava preghiereper la pace [...] sospettarono che esso Parroco lapensasse come i disfattisti e venne minacciato di in-ternamento [...]

† Cavallo Giuseppe di Luigi 01.01.1916 PeressottiAlessandro di Giuseppe 29.03.1916 Del Fabbro Au-gusto fu Giacomo 29.06.1916Trevisani Luigi di Francesco 22.09.1916 Scialino Luigi di Giacomo 04.10.1916 Tosolini Giu-seppe di Luigi 14.07.1916 Rosso Vittorio di Giu-seppe 20.10.1916 Conedo Fiorello di Giovanni28.10.1916 Scotti Antonio di Giovanni 21.09.1916Franzolini Luigi di Giovanni 06.01.1916 AmbrosiniGiovanni di Angelo - .05.1916 Virgilio Angelo fuGiuseppe 02.11.1916 Canciani Orazio fu Giuliano02.11.1916 Dreossi Celso di Ubaldo 01.07.1916

Ottobre 1917 [...] nella notte del 24 si videro splen-dori fiammei verso le montagne[...] due giorni dopoarrivarono in paese molti camions di militari [...] sa-bato 27 e domenica 28, l’invasione nemica si estesesu tutto il territorio [...] la domenica, sotto una piog-gia torrenziale c’era tutto un trambusto di folla e disoldati che transitavano per Pagnacco, diretti versoi ponti del Tagliamento [...]

† Cuberli Umberto di Giovanni 10.01.1917 MerlinoArturo di Luigi 18.05.1917 Ellero Umberto - . - .1917Venuti Achille di Paolo 27.05.1917 Pecile Ciro di Pie-tro 28.05.1917 Zampa Luigi di Arsenio 03.06.1917Franzolini Umberto fu Nicolò 01.11.1917 Pecile Giu-seppe fu Pietro 13.08.1917 Zampa Albino fu Luigi27.12.1917 Chiararia Pietro di Romano 05.09.1917Peressotti Alfonso fu Angelo 27.11.1917

1918 [...] I mesi della permanenza del nemico fu-rono pieni di spaventi, di preoccupazioni, di stenti,di dolori [...] a Pagnacco si notò un solo caso di vio-lenza da parte di un soldato conro una donna di Va-nelis [...]maggio 1918 [...] furono calate etrasportate via le campane di Pagnacco, di Zampis,di Plaino e la piccola campana di Lazzacco.4 novembre 1918 LIBERATI SUMUS! Il Parroco si oc-cupò a provvedere vestiario, alimenti, coperte per i200 profughi del Piave, accasati a Pagnacco nellecase disabitate [...] l’ultimo dì dell’anno fu cantato

un solennissimo “Te Deum” di ringraziamento al Si-gnore, finalmente![...] durante la guerra morironoper la patria al fronte, in ospedale, in prigionia 65soldati, nati a Pagnacco [...] alcune salme però di-sperse chissà dove [...]

† Sbuelz Luigi di Basilio 06.12.1918 Peressotti An-gelo di Paolo 04.03.1918 Bertossi Vittorio di Anto-nio 26.04.1918 Sbuelz Antonio di Basilio 15.10.1918Scotti Eugenio Silvio di Giovanni 25.09.1918 ElleroMario di Luigi 01.07.1918 Bernardis Elio di Fio-rendo 21.09.1918 Franzolini Giovanni di Pietro17.11.1918 Colle Giuseppe di Erminio 16.06.1918 Codutti Leo-nardo di Pietro 19.11.1918 Assaloni Vittorio fu Luigi21.07.1918 Venuti Renato di Angelo 16.06.1918 Mi-chelutti Ermenegildo di Luigi 20.06.1918 Zampaguido di Beniamino 13.11.1918 Scotti Giacomo Um-berto di Pietro 18.03.1918 Chittaro Luigi di Valen-tino 12.02.1918 Pividori Giuseppe - Ribat 30.03.1918Zampa Giuseppe di Beniamino 13.11.1918 ChittaroGiuseppe di Valentino 12.02.1918

1919 [...] nel primo dopoguerra furono accantonatea Pagnacco masse di truppe di Alpini, Bersaglieri,Genio, Artiglieri [...] il Parroco non mancò di alzarepubblicamente la voce, in difesa della moralità e dimettere all’erta i genitori delle ragazze [...]Le truppesloggiarono da Pagnacco il 20 luglio 1920.

† Tosolini Pietro di Giuseppe 30.03.1919 AssaloniGiacomo di Luigi - .04.1919 Canciani Marsilio diGiovanni 24.01.1919 Bertossi Francesco di Antonio- Pividori Massimo 04.11.1919 Trevisani Guglielmo- . - .1919 Coretti Guido fu Raimondo 24.04.1921 Ve-nuti Giuseppe di Francesco 19.04.1921 UanettiGuido 04.04.1922

[...] i reduci locali concorsero con una offerta, al-l’acquisto della statua di San Giorgio Martire, Pa-trono della Parrocchia, esposta con processionesolenne la prima domenica diagosto, senza ballo pubblico.

Dio dei nostri Padri,Grande e misericor-dioso, Signore della pacee della vita, Padre di tutti,Concedi al nostro tempo giornidi pace. MAI PIÙ LA GUERRA! Amen.

San Giovanni Paolo II

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catechesi e attivitàCATECHESI E ATTIVITÀ

FANCIULLI (Sede: casa della Gioventù)> Prima Elementare SAB: gruppo unico: 14.30-15.30> Seconda Elementare SAB: gruppo unico: 14.30-15.30> Terza Elementare LUN: primo gruppo: 15.30-16.45> Quarta Elementare LUN: primo gruppo: 15.30-16.45

secondo gruppo: 16.30-17.45Responsabile: Maran Giuliana 340.8361859

RAGAZZI (Sede: Oratorio e Casa della Gioventù)> Dalla quinta elementare alla terza media:

VEN: 17.00- 18.30Referente: Migliorati Marilena 347.9539794

GIOVANI (Sede: Casa della Gioventù)> Prima superiore: LUN: 18.00-19.00> Seconda superiore: LUN: 18.30-19.30> Terza e Quarta superiore: LUN: 18.45- 19.45Referente: Basaldella Pamela 348.8448263Giacomini Manuele 339.6208371

ORATORIO (Sede Oratorio)> Ogni sabato dalle 14.30 alle 16.30

SCOUT (Sede Casa della Gioventù)> Lupetti (8-11/12 anni): SAB. 15.30-18.00> Esploratori (12-15/16 anni): SAB 15.30-18.00> Noviziato (16/17 anni) MAR. 20.30-22.00> Clan (17- 20 anni): Variabile 20.30-22.00Capigruppo: Toffoli Agnese 347.3154192Mizza David 348.3556984

SCUOLA MATERNA PARROCCHIALE“ELENA BETTINI”E ASILO NIDO “CASA DEGLI ORSETTI”Via Verdi, 4; e-mail: maternaSegreteria: 0432.660166Servizio di Asilo nido, Sezione Primavera, Scuola dell’Infanzia.

GRUPPO DI REDAZIONE: Angeli Eliano, Bernardis Dionilla, don Sergio De Cecco, Dolso Loretta, Fogale Claudio,Fuccaro Grazia (coordinatrice), Gallo Annamaria, Guerra Carla,Zampa Flavia, foto di Adriano Mizza e Sergio Gerussi

CIAO BAMBINI!!!SAPETE CHE COS’E’ LA LITURGIA DEI BAMBINI?È un modo speciale di vivere la messa pensatoproprio per voi!! All’inizio della celebrazione, dopo aver salutatoGesu’, don Sergio invita i bambini piu’ piccoli aprendere il libro del Vangelo e a seguire alcunemamme nella cappellina che si trova a lato dellachiesa. È un posto molto accogliente, con unabellissima croce dipinta e un grande tappeto sucui potrete sedervi comodamente. Dopo aver recitato una piccola preghiera per pre-parare il cuore ad incontrare Gesù, le mamme vileggeranno il Vangelo della domenica e cerche-ranno di spiegarvelo, aiutandosi con delle im-magini o dei disegni…

…E POI… POTRETE ANCHE VOI COLORARE E DI-SEGNARE!!… e nei periodi più intensi e particolari come l’Av-vento che stiamo vivendo insieme, anche i bam-

bini possono fare unpercorso a “loro mi-sura”. Quest’anno stiamo cono-scendo la famiglia Mas,composta da mamma Elisa,papà Luigi e i due figli Mary e Cris, che duranteuna serata tranquilla e ordinaria, ricevono unostrano messaggio sul cellulare: “È piccolo ma grande, fragile ma forte, povero maricco… sta per arrivare!”

Ogni domenica i bambini potranno scoprire unnuovo simbolo e un nuovo messaggio che inter-cetta la vita della famiglia Mas, in attesa di cono-scere qualcuno di veramente speciale cheinsieme a loro ci accompagnerà in una casa al-trettanto speciale: Betlemme, la casa del pane!… e in quella casa, durante la Messa del Giornodel Santo Natale, ci sarà una sorpresa per tutti ibambini! Vi aspettiamo!!

LA LITURGIA DEI BAMBINI

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Anagrafe 2014

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BATTESIMI29 dicembre 2013•Scoziero Emma di Massimo e Trevisani Arianna

23 febbraio •Botto Letizia di Marco e Trombetta Marta•Ganzit Federico di Alessandro e Orrù Elisa•Mussap Samuele di Alessandro e Cossettini Erica

15 marzo •Jungbluth Ermacora Kikkan di Klaus e ErmacoraErika

19 aprile•Missarino Lorenzo di Francesco e Toffoli Francesca•Pontarini Melissa di Paolo e Ardito Cinzia

26 aprile•Ellero Monica di Mattia e Bramuzzi Patrizia

4 maggio•Peres Zaira di Mario e Crobu Stefania•Piani Michele di Massimiliano e Biasioli Anna•Vetrugno Leonardo di Luigi e Fasoli Lolita•Zampieri Francesco di Leonardo e Bassi Stefania•Zampieri Giacomo di Leonardo e Bassi Stefania•Zangirolami Asia di Ivan e Divella Azzurra•Zito Desirè di Valerio e Liguoro Greta

15 giugno•Colle Martina di Giuseppe e Peronio Aruna•Fontanini Irene di Sandro e Puppo Sabina•Specogna Fabio di Ruben e Ferrario Giulia•Zampa Giulio di Andrea e Buzzoni Virginia

31 agosto•Buranello Alan di Richard Jan e Mbolasitraka Bri-gitte Elisabeth•Zuzzi Luca Enrico di Mattia e Freschi Chiara

21 settembre•Magagni Francesco di Massimiliano e De Luca Laura•Magagni Tommaso di Massimiliano e De Luca Laura

5 ottobre•Comuzzo Jole di Fabio e Roncelli Alessandra•Sedola Esmeralda di Luca e Sguanci Jessica

MATRIMONIIn parrocchia21 giugno•Gennari Lorenzo e Ventura Alice

7 settembre•Figliuolo Alessandro e Vidotti Eleonora20 settembre•Dichio Vito e Coccolo Alessandra•Sanzini Sebastian e Del Fabbro Sara

In altre parrocchie•Colle Simone e Carletti RitaS. Margherita del Gruagno – 26 luglio•Meneguzzi Daniele e Polesello GiovannaS. Giacomo, Udine – 30 agosto•Perissutti Davide e Giacomello IreneButtrio – 7 dicembre

DEFUNTI•Tioni Nives, 10 dicembre 2013•Colle Antonietta, 5 gennaio•Tosolini Caterina, 19 gennaio•Grattoni Lea, 23 gennaio•Ambrosetti Diana, 26 gennaio•Peressotti Luigia, 19 febbraio•Venuto Pierluigi, 20 febbraio•Floreani Alfredo, 23 febbraio•Driutti Marina, 24 febbraio•Cepparo Olga, 25 febbraio•Missarino Marisa, 9 marzo•Trevisani Luciano, 19 marzo•Chizzola Giovanni, 30 marzo•Ambrosini Gemma, 14 aprile•Ermacora Edda, 11 maggio•Botto Eliseo, 15 maggio•Colle Ermes, 4 giugno•Taddio Tosca, 8 giugno•Cardone Giuseppina, 19 giugno•Boninsegna Tullia, 10 luglio•Neri Lucia, 15 luglio•Paolini Riccardo, 23 luglio•Bernardis Argentina, 13 agosto•Tosolini Lucia, 27 agosto•Tomat Rina, 30 agosto•Miorino Teresa, 23 settembre•Eletto Norma, 10 ottobre•Mark Hannelore, 12 ottobre•Peressotti Alessandra, 16 ottobre•Comuzzi Dino, 17 novembre•Clocchiatti Carlo, 23 novembre•Sant Adelmo, 28 novembre•Fogale Angelo, 8 dicembre•Elegante Sergio, 9 dicembre•Ambrosini Gino, deceduto 60 anni fa in Germaniadurante la guerra. traslato e sepolto a Pagnacco il 18ottobre

ANAGRAFE 2014

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DoMEnICA 21 DICEMBrEorE 18.00 ChIESA PArroCChIALE

Cantata di Natale di bambini, ragazzi,giovani, adulti... di Pagnacco e non

per un vero e proprio presepe di voci!

Nataleinsieme

NataleCELEBRAZIONI LITURGICHENEL TEMPO DI NATALE

dal 16 dicembre

Lunedì22 dicembre

Mercoledì24 dicembre

Giovedì25 dicembre

Domenica28 dicembre

Venerdì26 dicembre

Mercoledì31 dicembre

Giovedì1 gennaio

Martedì6 gennaio

Lunedì5 gennaio

Ore 20.00> Novena del S. Natale e canto

del «Missus est»

Ore 20.00> Celebrazione comunitaria

della Confessione

Ore 16.00-18.00> Confessioni individualiOre 23.30> Liturgia dell’attesa (Madins)Ore 24.00> Santa Messa della Natività

(nella notte)

Ore 8.00> Santa Messa (nell’aurora)Ore 10.30> Messa Solenne cantata

(nel giorno)Ore 18.00> Vespro solenne

Ore 10.30> Santa Messa

Ore 10.30> Battesimi comunitari

Ore 10.00> Santa Messa chiesa

di S. Silvestro a CastellerioOre 19.00> Santa Messa e Canto

del «Te Deum»

Ore 10.30> S. Messa e invocazione

dello Spirito Santo sul nuovo annoOre 19.00> Santa Messa solenne

dell’Ottava di Natale

Ore 19.00> Benedizione dell’acqua, del sale

e della frutta secondoil rito aquileiese e S. Messa

Ore 8.00> Santa MessaOre 10.30> Santa Messa solenne cantataOre 17.30> Benedizione dei bambini

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