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LADURNER RIDISEGNA IL MODELLO DI BUSINESS IMPIANTI NUOVE PROSPETTIVE A SPEZIA EQUIPMENT IN ARRIVO A MONACO L’LC25 BONIFICHE EX ALUMIX DI BOLZANO A REM-TEC 8 ladurner ambiente LIFE Rivista Semestrale di Ladurner ambiente Anno V nr.08 maggio 2018 Reg.Trib.Bz nr. 7/2001

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LADURNER RIDISEGNA IL MODELLO DI BUSINESS

IMPIANTI

NUOVE PROSPETTIVE

A SPEZIA

EQUIPMENT

IN ARRIVOA MONACO

L’LC25

BONIFICHE

EX ALUMIXDI BOLZANOA REM-TEC

8 l a d u r n e r a m b i e n t e L I F ER i v i s t a S e m e s t r a l e d i L a d u r n e r a m b i e n t e A n n o V n r . 0 8 m a g g i o 2 0 1 8 R e g . T r i b . B z n r . 7 / 2 0 0 1

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Coltivare l’entusiasmo

DI BRUNO ABRAMQ uindi – come ci spiega Andrea Silvestri - Ladurner cambia mo-dello di business, lo ridisegna, lo adegua alle esigenze ed ai bi-sogni del mercato. Fa quello che deve fare un’azienda ed un gruppo industriale: essere dinamico, pronto ai cambiamenti, guardare oltre i confini domestici, mettersi in gioco facendo però tesoro della propria storia e valorizzando le proprie espe-

rienze. E lo fa in maniera organica, puntando su un tema forte e sentito come l’economia circolare: un settore in cui Ladurner ci sta di diritto, per meriti conquistati sul campo. Lo fa anche grazie ad un azionariato e ad un partner industriale forte come Infore e Zoomlion Environment che, oltre ad aver aperto la prospettiva dell’engineering di impianti in Cina ed in Asia, ha agevolato, di rimando, la prospettiva per un’espansione in Europa dei compattatori per l’igiene urbana, realizzati per la meccanica in Cina ed as-semblati su telaio e finiti in Italia per le ultime fasi dell’idraulica e della mec-catronica. Questo segna il completamento della filiera che pone Ladurner in quella condizione di protagonista dell’economia circolare, ben rappre-sentato anche dallo schema dell’ultima di copertina.Le nuove divisioni Ladurner sono pronte, quindi, per affrontare i rispettivi mercati. E basta leggere le pagine interne di questo LIFE, ma anche dei pre-cedenti, per capire il fermento che esiste intorno alla vita ed all’attività azien-dale.E’ anche per dare supporto alle ridisegnate attività di business che in Ladur-ner si è pensato di ridisegnare anche l’immagine, che nelle aziende è rappre-sentata innanzitutto dal marchio aziendale.Il nuovo marchio mantiene le gocce del marchio storico, reinterpretando-le, liberandole dalla scatola in cui erano rinchiuse, dandogli una forma più geometrica, più modulare, a sottolineare lo sviluppo sinergico in più aspetti

In copertina:

Veicolo equipaggiato Ladurner

Informativa ai sensi dell’articolo 13 D. Lgs. 196/2003. I dati personali sono utilizzati per l’invio della testata giornalistica “LIFE” redatta dalla Ladurner Ambiente SpA, titolare del trattamento. Essi sono trattati in forma scritta ed elettronica, non saranno soggetti a comunicazione e diffu-sione. In qualunque momento il lettore potrà esercitare i diritti di cui all’articolo 7 del D. Lgs. 196/2003, in particola-re il diritto di accedere ai propri dati personali, chiederne la modifica, l’aggiornamento e/o la cancellazione, nonché di opporsi al loro trattamento per motivi legittimi rivolgendo le richieste al Titolare del trattamento: [email protected] rivista è stampata su carta certificata FSC©

Direttore responsabile: Bruno AbramHanno collaborato: Bruno Abram, Emanuele Capuano, Serena Ceccarelli, Bruno Doni, Davide Furlan, Gianni Gallozzi, Andrea Miorandi, Mario Monti, Simone Paoli, Lorenz San Nicolò, Franco Vizza. stampa: La Bodoniana (Bz) ©2017 – Laduner Ambiente Spa numero 08/maggio 2018 - Reg. Trib. Bz nr. 7/200 - Redazione: via Innsbruck 33, 39100 Bolzano Tel. +39 0471 949 800 e-mail: [email protected] [email protected]

COS’È L’ECONOMIA CIRCOLARE

Cradle to Cradle o, abbreviato, C2C o, in italiano, dalla culla alla culla. E’ l’approccio produttivo, risalente agli anni sessanta, che ha dato il via alla circular economy (eco-nomia circolare), rispolverata negli ultimi anni dalla Commissione europea in modo da costringere gli stati membri ad adottare ed imporre le migliori pratiche per il minimo spreco ed il massimo recupero, quindi la massima circolarità. Nella comu-nicazione 398 del 2014 (“Verso un’economia circolare: programma per un’Europa a zero rifiuti”) la Commissione ha sviluppato il proprio indirizzo strategico.L’economia circolare si contrappone, o comunque è alternativa, all’economia line-are che ha caratterizzato gran parte dello sviluppo degli ultimi decenni e di gran parte del secolo scorso. Oltre alle misure preventive, come l’estensione della vita dei prodotti, la produzione di beni di lunga durata, la riduzione della produzione di rifiuti, l’economia circolare si basa anche e soprattutto sulle misure di recupero dei materiali destinati a divenire rifiuti, con la trasformazione in materia solida, liquida e gassosa. Nell’economia circolare, secondo la MacArthur Foundation, i flussi di ma-teriali sono di due tipi. Quelli biologici, che sono in grado di essere reintegrati nella biosfera e quelli tecnici, che si rivalorizzano senza entrare nella biosfera.

la mission nella mission

dello stesso settore. La font man-tiene il peso originale, anzi, accre-scendolo e diventando più attuale. Anche, qui, come per il modello di business, si tratta di un’evoluzione e non di un cambiamento. Il messaggio che si vuole trasmettere è quello del-la trasformazione da specialisti nel trattamento delle acque, l’attività origina-ria di Ladurner, a realtà internazionale con un’offerta di prodotti e di servizi più completa nel settore ambientale. Utilizzando gli stessi colori in modo di-verso: l’azzurro, ma meno intenso; il nero, ma più morbido e caldo; il bianco come colore di supporto.Perché fare rebranding, cioè perché cambiare logo? La scienza della comuni-cazione ci dà alcune interpretazioni.Perché il brand ha una cattiva reputazione, ma non è il caso di Ladurner!

Dopo fusioni? Nemmeno. L’immagine è fuori moda? Può darsi.O forse perché l’azienda si vuole riposi-zionare sul mercato? Ecco, questo è certo!Partiamo dal rebranding per consolidare e rilanciare l’immagine di Ladurner Am-biente in Italia e nel Mondo.Per comunicare all’interno e all’esterno

le strategie, la mission, gli obiettivi, il modello di business.Ma anche per creare e mantenere quello che serve in un’azienda: autostima ed entusiasmo per tenere alta la propria reputazione. Una mission nella mission.

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Ladurner ridisegnail modello di business

INTERVISTA A ANDREA SILVESTRI

Non si tratta di un vero e proprio cambiamento ma di un’importante rivisitazione, con l’inserimento di una nuova attività per stare al passo con il mercato al fine di soddisfare i bisogni attuali e futuri della collettività nel trattamento dei rifiuti e per essere leader nel settore della green economy e dello sviluppo tecnologico a sostegno delle energie rinnovabili sia elettriche che del biometano – La collaborazione industriale con le multiutility italiane è già in atto – Saranno quattro le business unit del gruppo

L adurner cambia modello di business o, per meglio dire, lo ridise-gna sensibilmente in chiave evoluzioni future del mercato. Ne par-liamo con Andrea Silvestri, amministratore delegato del Gruppo Ladurner Ambiente.

Verso quale modello di business sta andando Ladurner?“Ladurner – esordisce Silvestri – vuole creare un efficiente modello

di azienda multi-active per stare al passo con il mercato al fine di soddisfare i bisogni attuali e futuri del settore in cui opera e della collettività. Vuole insomma essere leader nel settore della green economy e dello sviluppo tecnologico a sostegno delle energie rinnovabili, non solo elettriche ma anche e soprattutto del biometano e delle sue derivazioni (gas naturale e gas liquido), avendo come tema di fondo la soluzione al trattamento dei rifiuti”.

Come?“Passando per esempio dall’attività di EPC per terzi all’attività di EPC/O&M ai fini dello sviluppo di concessioni, allo sviluppo di progetti cosiddetti in PPP (partnership pubblico privato). Da un modello ad alta leva finanziaria ad un modello ad elevata capitalizzazione”.

Le attività di business quali saranno?“Lo sviluppo e la costruzione di impianti in partecipazione e controllo, il loro finanziamento, la gestione operativa come partner industriale. Le partner-ship dovranno essere con partner industriali qualificati e saremo orientati alla collaborazione con multiutility di territorio, cosa che in Italia già stiamo facendo con alcune delle più qualificate. Quindi la nostra visione è verso chi detiene il rifiuto”.

E la gestione operativa?“Gestione operativa di impianti waste to energy – continua Silvestri – in part-nership ma anche di terzi, con approccio di valutazione strategica sia dell’im-pianto che della tecnologia adottata. Lo stesso approccio lo adotteremo per la costruzione degli impianti”.

L’attività in Cina?“Ladurner Hunan, nostra struttura operante in Cina, avrà un ruolo fondamen-tale nel trasferire know-how nelle due direzioni. Quindi nella progettazione e coordinamento dell’engineering degli impianti waste to energy in Cina, nel coordinamento dell’attività di bonifiche sempre in Cina, ma anche nell’attivi-

tà di coordinamento della produzione di equipaggiamenti per la raccolta e l’igiene urbana in Cina, da assemblare in Italia, destinati al mercato europeo”.Veniamo proprio alla Divisione Equipment: com’è strutturata?“Head quarter sarà Bolzano, in modo da intercettare, concentrare e gover-nare tutte le esigenze del mercato, per ora italiano ed europeo, partendo da un bagaglio di conoscenze, quindi di know-how, che la nostra struttura della consulenza ambientale, soprattutto nella raccolta differenziata, porta con sé. Avremo da subito una visione internazionale, per ora, come detto, che guar-da all’Europa. Sarà (ed è già) una sinergia industriale fra Cina ed Italia, con supervisione industriale in Ladurner”.

E la produzione come avviene?“Semifinito dell’equipaggiamento in Cina e assemblaggio su telaio e rifinitu-ra (idraulica e meccatronica) in Italia. Dopo attente valutazioni di opportu-nità, abbiamo scelto di stabilire il centro di produzione per l’Europa in Italia, esattamente a Lavis, in Trentino, dove possiamo contare su un distretto in-dustriale ad alta vocazione meccatronica e dell’autotrazione pesante. Inoltre logisticamente adatta in quanto sull’asta dell’Adige, quindi ricettiva in entra-ta, in quanto vicina ai porti marittimi ed allo stesso tempo adatta allo smi-stamento in uscita, sia verso Sud (mercato italiano) che verso Nord (mercato europeo). Ed inoltre vicina al nostro head quarter. L’attività è proiettata alla qualità e all’innovazione nel campo degli equipaggiamenti per la raccolta e l’igiene urbana e non solo ai bassi costi. In Cina è cominciata la seconda fase, quella della qualità e su tante cose i cinesi sono molto avanti tecnologi-camente. Naturalmente guardiamo all’economia circolare, con il biometano (soprattutto per autotrazione) e ai veicoli a trazione elettrica, mettendo in circolo anche gli impianti”.

E l’organizzazione generale del gruppo?“Siamo intervenuti anche sull’organizzazione con la ridefinizione delle di-verse strutture, sia di staff che di line, compresa la loro implementazione con nuove figure professionali. Avremo quattro business unit: Impianti, Equipment e Bonifiche, per quanto riguarda le tematiche tecnologiche; la quarta è la Divisione Cina, la cui tematica è multidisciplinare con focus ter-ritoriale in Asia. Pensiamo di aver creato – conclude Andrea Silvestri - tutti i presupposti per poter affrontare gli obiettivi dei prossimi anni e previsti dal piano e dal modello di business con un’organizzazione ed una struttura ade-guata”.

LADURNER AMBIENTE LIFE

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La ripartenza di Ladurner a Spezia è passata per l’aggiudicazione da parte di Acam del project financing per la partecipazione nella società ReCos Spa (newco di progetto), il revamping e la gestione degli impianti di Saliceti (CSS) e Boscalino (compostaggio, con op-zione per un digestore) assieme ad Iren.

Il primo atto del project financing è stato completato, con il revamping dell’impianto di produzione di CSS di Saliceti ad opera di Ladurner. Ora comincia la seconda fase della concessione che è stata opzionata dalla stazione appaltante e concedente Acam: la realizzazione dell’impianto di digestione anaerobica per il trattamento della frazione umida con la pro-duzione di biometano e compostaggio aerobico per la produzione di com-post ACQ.Tale prospettiva si è rafforzata anche e soprattutto in seguito a quanto ap-provato dal Comitato d’Ambito della Regione Liguria che ha definito gli as-setti impiantistici necessari a soddisfare i fabbisogni di trattamento in base agli scenari ed agli indirizzi del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti.Per quanto riguarda la frazione indifferenziata le linee guida declinano un fabbisogno impiantistico integrato in modo spinto tra l’impianto ed il siste-ma di Saliceti CSS e la discarica di Scarpino.

Nuove prospettive per Ladurner a SpeziaCompletato il revamping dell’impianto di CSS Saliceti secondo il project, per Spezia comincia la seconda fase, con lo sviluppo dell’opzione del digestore di Boscalino e con nuove prospettive per l’intero sistema dei rifiuti dello spezzino, del levante genovese e della città di Genova ed anche per Ladurner , che potrà ritagliarsi un nuovo ruolo industriale nell’area ligure

LADURNER RILANCIA DA SPEZIA LA COLLABORAZIONE INDUSTRIALE CON IREN

L’OPERAZIONE, IN LINEA CON LA CONSOLIDATA STRATEGIA DEL GRUPPO, RI-LANCIA IN LIGURIA LA POSSIBILE COLLABORAZIONE INDUSTRIALE CON UNA DELLE PIÙ IMPORTANTI MULTIUTILITY ITALIANE E CONFERMA LA CAPACITÀ DEL GRUPPO DI FARE SISTEMA IN COLLABORAZIONE CON I DIVERSI AMBI-TI TERRITORIALI. IL 24 APRILE È STATO FORMALIZZATO ANCHE IL CLOSING.

Ladurner Srl ha siglato un importante accordo a valenza industriale con Iren Am-biente, la controllata ambientale della multiutility del Nord Ovest, controllata dai Comuni di Reggio Emilia, Genova e Torino.L’accordo ruota intorno alla ReCos SpA, la società operativa per il trattamento dei rifiuti urbani dello spezzino e del Levante ligure titolare della concessione degli im-pianti di produzione di Cdr (Combustibile da rifiuti) e Css (Combustibile solido se-condario) di Saliceti, nel comune di Vezzano Ligure e di compostaggio di Boscalino, nel comune di Arcola.

L’operazione, legata all’acquisizione da parte di Iren del controllo del gruppo Acam, la multiutility di Spezia, già perfezionata ed il conseguente controllo di Re.Cos, por-ta con sé l’ampliamento dell’impianto di produzione di Cdr/Css di Saliceti e la ri-conversione a digestore anaerobico per la produzione di biometano dell’impianto di compostaggio di Boscalino, al servizio della Liguria di Levante fino a Genova, con lavori di riconversione, ampliamento e costruzione di nuova impiantistica, ri-lanciando il ruolo di Ladurner come possibile ed eventuale partner industriale.“L’accordo – ha affermato l’amministratore delegato di Ladurner Andrea Silvestri – rilancia la collaborazione industriale con una delle principali multiutility italiane, qual è Iren, che opera nel Nord Ovest italiano, nel segno della consolidata e rilancia-ta strategia del gruppo Ladurner Ambiente, che siamo pronti ad adottare anche in altri territori italiani”. Il 24 aprile è stato formalizzato anche il closing.

Per quanto riguarda invece la frazione FORSU, il Comitato d’Ambito ligure individua la necessità di un ulteriore impianto di trattamento, che copra il fabbisogno non solo del bacino spezzino e del levante genovese, ma anche dell’area metropolitana di Genova.Con queste prospettive il sistema impiantistico spezzino per il trattamento dei rifiuti avrà ulteriori sviluppi, sia nel trattamento del rifiuto indifferenzia-to RUR che della FORSU e la parola d’ordine sarà sinergia ed integrazione del sito di Saliceti con i nuovi fabbisogni impiantistici individuati a livello regionale.

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L’impianto di trattamento meccanico biologico (TMB) di Montana-so Lombardo, in provincia di Lodi, è entrato a règime all’interno dell’organizzazione e produzione del Gruppo Ladurner Ambiente, che controlla al 100% la società di progetto “Renerwaste Lodi”, già “Bellisolina” acquisita dalla multiutility lombarda A2A e che tratta, tra l’altro, i rifiuti indifferenziati del bacino Lodigiano.

Amministratore unico e direttore tecnico dell’impianto è l’ing. Gianni Gal-lozzi, responsabile della Divisione (e business unit) Impianti del gruppo di Bolzano. “Si tratta – esordisce Gallozzi – di un impianto di trattamento meccanico biologico ed eventuale produzione di CSS della potenzialità complessiva autorizzata annua di 75mila tonnellate (circa 240 ton al giorno) di rifiuti. Viene utilizzato in particolare per rifiuti urbani non differenziati e rifiuti ur-bani prodotti dal trattamento meccanico, ma può trattare altri rifiuti, come ad esempio plastiche”.

Con che tecnologia?“Il cuore della tecnologia è un unico biocubo (circa l’80% della navata del capannone principale) dotato di aspirazione sul fondo”.

E come avviene il processo?“Dopo lo scarico dei rifiuti nella vasca, regolato dalla sala comandi, il mate-riale viene avviato alla triturazione e stoccaggio temporaneo con una gru a ponte che alimenta il trituratore primario posto su di un ponte mobile. Ciò consente di servire tutti i punti della vasca, dotata di aspirazione sul fondo, ampiamente esaustiva della capacità giornaliera”.

Quindi si passa alla bioessicazione?“Sì – continua Gallozzi – il rifiuto triturato viene prelevato con una gru utiliz-zata per la successiva movimentazione nell’area di bioessicazione, che ha il pavimento forato, collegato al sistema di aspirazione e quello di depurazio-ne dell’aria, il biofiltro, che è posto sul tetto”.

Tutti i processi sono in depressione?“Durante le lavorazioni il capannone viene mantenuto sempre in depres-sione; il sistema di aerazione è in funzione 24 ore su 24 dal momento che durante il processo è necessario mantenere le condizioni di aerobiosi ne-cessarie alle fermentazioni che si svolgono a carico della sostanza organica putrescibile presente nei rifiuti. I tempi di permanenza dei rifiuti nell’area di fermentazione possono variare da un minimo di 10 giorni ad un massimo

Il TMB di Lodi guarda al futuro con il CSSSi tratta dell’impianto di trattamento dei rifiuti indifferenziati del Lodigiano a Montanaso Lombardo per la biostabilizzazione, strategico per potenzialità e posizione logistica che è entrato a règime e che ha ottime prospettive di sviluppo per il futuro con la produzione di CSS – Il settore ha assunto ruoli importanti L’ING. GIANNI GALLOZZI, RESPONSABILE

DIVISIONE IMPIANTI

non definibile in quanto determinato da diverse variabili: quantità di rifiuti in ingresso, altezza del deposito, qualità merceologica del rifiuto, stagiona-lità, ecc.”.

Dopo la bioessicazione?“Completato il processo di bioessicazione il materiale può essere inviato allo stoccaggio o a due diverse linee: o alla pressatura per l’invio a recupe-ro/smaltimento come bioessiccato/CSS rifiuto, oppure alla linea di raffina-zione fino all’ottenimento di CSS combustibile”.

Qual è la valenza strategica di questo impianto?“L’impianto di Montanaso costituisce, per il Gruppo Ladurner e per il siste-ma di rifiuti, un punto fermo importante sia dal punto di vista della po-tenzialità, per la quale esistono ampi margini di miglioramento, che della logistica, avendo una posizione geografica piuttosto baricentrica rispetto ai possibili utilizzatori del materiale, sia esso rifiuto che combustibile. Per il futuro stiamo valutando ampie ed interessanti opportunità, anche con ulteriori investimenti”.Un impianto, quindi, quello di Montanaso Lombardo, che guarda al futuro e sulla cui implementazione si punta in Ladurner, nell’ambito del nuovo modello di business che prevede la creazione di valore di asset impiantisti-ci di proprietà o in concessione con competenza industriale.

LADURNER AMBIENTE LIFE

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Ladurner nel mondoUn trittico di fiere

INTERVISTA A DAVIDE FURLAN

La presenza di Ladurner sui mercati internazionali delle soluzioni tecniche per il trattamento dei rifiuti non è dell’ultima ora. In quasi trent’anni di attività, infatti, il gruppo delle tre gocce ha realizzato interventi impiantistici in giro per il mondo. La novità degli ulti-mi due anni, invece, dopo l’affermazione nel mercato domestico, è l’internazionalizzazione come strategia. Ne abbiamo parlato con

Davide Furlan, manager sviluppo business.

Quali sono gli obiettivi a medio lungo termine?“Da un punto di vista geografico, per poter stabilire degli obiettivi, Ladurner ha dovuto inizialmente fare una valutazione al proprio interno degli standard qualitativi potenzialmente presentabili nei vari contesti. Ciò ha comportato lo sviluppo della consapevolezza che, storicamente, Ladurner ha sempre of-ferto soluzioni tecnologiche di alto livello. E questa vocazione all’eccellenza ci ha portato a considerare come primari quei mercati che richiedono standard di natura ambientale paragonabili a quelli europei come l’America del Nord, l’America del Sud ed il Medio Oriente”.

E l’Asia?“L’Asia merita un discorso a parte – dice Davide Furlan - sia in termini di stan-dard che in termini di volumi. La Cina sotto questo punto di vista non è solo un obiettivo, quanto più un dovere. Riteniamo che ogni solida impresa mul-tinazionale debba essere consapevole dell’importanza delle proprie radici, quelle radici profonde che non gelano mai, e questo comporta che nell’as-se italo-cinese costruito con questa collaborazione fra Ladurner e Zoomlion Environment, l’Italia e la Cina diventino lo zoccolo duro di mercato sul qual basare le altre attività”.

E gli standard ambientali sono simili?“Sul lato degli standard ambientali, abbiamo in generale in Asia ancora una forte disomogeneità, ma ciò che è assodato è che proprio riguardo alla Cina, tali standard sono di alto livello”.

E qual è la chiave per entrare nei mercati mondiali?“La chiave, anzi le chiavi, sono molteplici, consolidate nelle loro singole com-ponenti, ma vincenti grazie ad un elemento: il duro lavoro. Le chiavi sono dunque la creazione di una rete di cooperazioni industriali e scientifiche a livello globale, in grado di consentire la presenza, anche indiretta, su tutti i mercati. Questo mix di elementi diventa vincente, se ben amalgamato con il lavoro di tanti collaboratori nelle nostre sedi di Bolzano e Changsha”.

Il percorso di sviluppo dei mercati esteri è un passo decisivo ed irreversibile – Ladurner sarà presente nel 2018 nelle esposizioni di Las Vegas, Monaco di Baviera e Rimini – Trattamento dell’umido e dell’indifferenziato i driver impiantistici – La sinergia con i veicoli per la raccolta e igiene urbana ci rende più interessanti e competitivi nel mondo

Entriamo nello specifico delle tecnologie da sviluppare. Su cosa punta Ladurner?“Senza abdicare alla nostra vocazione a 360° nel campo delle tecnologie di waste treatment – afferma Furlan - Ladurner sta sicuramente puntando sul trattamento del rifiuto umido con tecnologie di digestione anerobica e di compostaggio e sul trattamento dell’indifferenziato e del residuo, con impianti di produzione di CSS (combustibile secondario) o eventualmente di sorting”.

Con l’entrata di Ladurner nei mezzi di raccolta cambia qualcosa?“Puntiamo a creare una forte cooperazione e sinergia commerciale con la divisione delle macchine per la raccolta dei rifiuti urbani, poiché la possi-bilità di offrire prodotti e tecnologie che insistono su quel segmento della filiera che sta in testa al trattamento ci consente di essere più interessanti e competitivi su tutti i mercati”.

I prossimi appuntamenti espositivi per il 2018?“Waste Expo USA ad aprile 2018 ed IFAT di Monaco di Baviera a maggio 2018, in cui è prevista una nostra presenza decisamente pesante ed im-portante, con uno stand istituzionale di tutto il gruppo italocinese ed uno stand espositivo esterno per l’Equipment, con l’esposizione dei mezzi.Ma anche Ecomondo di Rimini a novembre 2018, che rimane sempre inte-ressante per noi, anche su scala internazionale”.

PAVILION A6 STAND 305/404OUTDOOR AREA FGL : STAND 812/6

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Ladurner Hunan avamposto in Cina

La decisione strategica di costituire una struttura di ingegneria in Cina gestita da personale Italiano, al fine di velocizzare il trasferi-mento di know-how e facilitare le sinergie tra i vari dipartimenti coinvolti nei progetti ambientali (dapprima impianti verso la Cina, ma adesso anche veicoli ed equipaggiamenti verso l’Italia), sta co-minciando a dare i suoi frutti.

Gestite le scelte tecniche del digestore di Huaian, ora la struttura sta la-vorando ad altri progetti nel campo impiantistico in Cina con engineering dall’Italia. Ma un grande apporto sinergico lo ha dato nei mesi scorsi anche il doppio flusso di know-how tra Cina ed Italia, con lo sviluppo della gamma dei compattatori per la raccolta e l’igiene urbana, che ha aperto a Ladurner ampi spazi di sviluppo e crescita nel settore in Europa.L’ing. Simone Paoli, responsabile di Ladurner Hunan (13 dipendenti, tra staff italiano e cinese) gestisce il “ponte” tra gli uffici tecnici italiani e di tutto il gruppo Zoomlion, sia per gli impianti che per l’equipment. Proprio questa funzione di collegamento è quella che costituisce la caratteristica fonda-mentale dell’operatività quotidiana a Changsha, con gli ingegneri impe-gnati a comprendere e trasferire le richieste dalla Cina all’Italia, e viceversa.Il lavoro è innanzitutto improntato al superamento delle barriere metodo-logiche e culturali, che va dagli aspetti linguistici all’adattamento a norma-tive amministrative e tecniche diverse, che richiedono un continuo sforzo di comprensione in situazioni non sempre chiaramente definite. Lavorare in Cina, infatti, significa anche misurarsi con approcci non ancora sistemici

L’ing. Simone Paoli, a capo del progetto, mette in risalto le attività della struttura Ladurner a Changsha, tra sviluppo di impianti per i rifiuti e bonifiche in Cina e di compattatori per l’igiene urbana in Europa – Sinergia Oriente-Occidente

come quelli europei, e quindi con dati ancora in via di raccolta o definizio-ne, che richiedono una particolare sensibilità nella valutazione”.I principali campi di attività sono quelli classici di Ladurner Ambiente e, in base alle richieste del mercato cinese in questo momento siamo focalizzati sugli impianti di digestione anaerobica dei rifiuti umidi e sugli impianti di trattamento meccanico biologico, una tipologia di impianto che comincia a fare breccia nel muro degli inceneritori, sulla falsariga delle dinamiche avvenute in Europa negli anni passati. Oltre a questo- continua Paoli - non perdiamo di vista le bonifiche, un mercato potenzialmente esplosivo nel-le terre del Dragone, ma che sta muovendo i primi importanti passi. Sen-za dimenticare le enormi sinergie che si stanno sviluppando sul progetto Equipment, i veicoli per l’igiene urbana, con gli ingegneri di Ladurner Hu-nan attivi nello scambio di informazioni necessarie a garantire il rispetto delle tempistiche e degli standard che il gruppo si è dato.

L’ING. SIMONE PAOLI, RESPONSABILE PROGETTO CINA

Oltre al responsabile del progetto Cina di Ladurner, l’ing. Simone Paoli, Ladurner Hunan ha

13 dipendenti, tra staff italiano e cinese.

I responsabili della nuova struttura, dell’ufficio tecnico e del personale dopo una lunga

e laboriosa ricerca hanno selezionato un gruppo di ingegneri (3 Italiani senior e 7 Junior

cinesi) che costituiscono il ponte tra gli uffici tecnici italiani e di tutto il gruppo Zoomlion.

TRE INGEGNERI SENIOR DALL’ITALIA

I TRE INGEGNERI SENIOR ITALIANI, QUI NELLA FOTO DA SX, SONO

YANGYANG GAO, MARCO MANCINI E ALESSANDRO D’INTINO.

LADURNER AMBIENTE LIFE

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Dopo la prima uscita ufficiale in occasione di Ecomondo 2017 e la “pesante” partecipazione a IFAT 2018, Ladurner Ambiente fa il suo ingresso nel mercato del waste collection equipment. An-drea Silvestri, amministratore delegato, ci spiega strategie ed obiettivi.

Insomma, una grande alleanza fra la Cina e l’Europa sugli equipaggia-menti per la raccolta?“Una grande alleanza – esordisce Andrea Silvestri – ma soprattutto un’im-portante sinergia industriale tra la Cina e l’Europa, che coniuga potenziali-tà, capacità e duttilità della prima con conoscenza tecnica e saper fare qua-lità della seconda, in un mix di componenti che, riteniamo, ci consentono di affacciarci con estrema fiducia al mercato europeo”.Si spieghi meglio…“Intendo dire che i partner industriali che partecipano al progetto danno il loro valore aggiunto. Non si tratta più solo di produrre in Cina a costi bassi. Ma di produrre in Cina con qualità gli equipaggiamenti semilavorati, sfrut-tando la grande capacità e duttilità, ma secondo la supervisione europea dei nostri tecnici, con finiture, allestimento su telai europei, omologa e messa su strada in Europa, con la conoscenza delle necessità e dell’organiz-zazione che ciascun utente ha nella raccolta dei rifiuti sul proprio territorio”.Un progetto di qualità quindi e non solo di bassi costi?“La Cina – continua Silvestri - è diventata la seconda economia del pianeta e si appresta ben presto a divenire la prima. Se un tempo l’economia cinese si basava sulla conquista di mercati con merci a basso costo, con il nuovo secolo la strategia è cambiata e si è inaugurata la politica dell’andare all’e-stero, la go out policy, in modo strategicamente organizzato, investendo in strutture produttive, in progetti di ricerca avanzati con imprese europee.”Come si inserisce l’alleanza tra Ladurner e Zoomlion?“L’alleanza fra Ladurner Ambiente e il gruppo Zoomlion sta all’interno di questo quadro di economia internazionale. Al centro degli accordi ci sono le strategie definite nel tredicesimo piano quinquennale di sviluppo cine-se (2016-2020), che prevede, tra le altre cose, nuovi obblighi ambientali, quindi nuovi investimenti nel settore rifiuti. L’esperienza quasi ventenna-le nel settore delle consulenze ambientali della Ladurner incontra la forza produttiva manifatturiera del colosso cinese Zoomlion, per produrre per il mercato europeo delle raccolte nuove soluzioni tecnologiche di qualità europea.Che ruolo ha adesso la nuova Zoomlion Environment?“Zoomlion Environment resta e si consolida come il primo produttore al mondo di equipaggiamenti per la raccolta dei rifiuti, dello spazzamento

stradale e di altre attrezzature per l’igiene ambientale. Dopo lo spin-off, Zo-omlion Environment può contare su oltre un miliardo e settecentomila dol-lari di fatturato ed è in fortissima crescita di volumi d’affari e quindi capace di riversare nella ricerca e nello sviluppo forza e risorse, anche in mercati esteri, come quello europeo.”E la strategia di Ladurner?“La volontà di diversificare l’attività di Ladurner – continua Silvestri - propo-nendo al mercato mezzi innovativi per la raccolta rifiuti, rientra all’interno della strategia di essere attori protagonisti dell’economia circolare, inseren-do i mezzi per la raccolta nel processo circolare dei rifiuti organici: raccogli, recupera, trasforma, raccogli.”Come intendete attuare gli obiettivi di economia circolare?“Il biometano per autotrazione diventa uno dei perni su cui attuare queste visioni strategiche. Biometano prodotto dagli impianti di digestione ana-erobica Ladurner come biocarburante avanzato per i mezzi della raccolta rifiuti.L’Italia sta giocando una partita da protagonista nel mercato mondiale del-la produzione del biometano nel mondo, con una posizione di secondo produttore europeo, quarto al mondo, ma primatista mondiale per l’espor-tazione della tecnologia della filiera del metano.”Puntate solo al biometano?“Ladurner – conclude Andrea Silvestri - si prepara a questa nuova sfida del futuro, cioè come interprete e protagonista dell’economia circolare, non solo col biometano, che riguarderà gli automezzi più pesanti. La ricerca e sviluppo del gruppo si sta concentrando anche sull’allestimento dei mezzi a trazione elettrica, che riguarderà, evidentemente, i mezzi più leggeri”.

Una grande sinergia tra Cina ed EuropaCosì Ladurner entra nell’equipment

INTERVISTA A ANDREA SILVESTRI

ULTIMORA

CON LA POSSIBILITÀ DI FINANZIAMENTI“EQUIPMENT” COMPLETERÀ L’OFFERTAPer agevolare al massimo la possibilità di acquisizione dei veicoli per l’igie-ne urbana equipaggiati “Ladurner”, l’azienda di Bolzano perfezionerà un ac-cordo con un’importante società finanziaria con grande expertise in settori analoghi, cioè dell’autotrazione equipaggiata.In questo modo Ladurner Equipment potrà proporre come opzione, al pro-prio cliente un pacchetto completo, assicurando un servizio a 360 gradi, compresa l’opzione di leasing, alle migliori condizioni finanziarie.

Con l’aiuto di Andrea Silvestri, amministratore delegato di Ladurner Ambiente, cerchiamo di capire quali sono i presupposti, le strategie e gli obiettivi che hanno portato il Gruppo di Bolzano ad entrare nel mercato europeo del waste collection equipment e con quali aspettative – Economia circolare e biometano i driver

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Abbiamo messo a fruttoun’esperienza ventennale

DI ANDREA MIORANDI

Ladurner, dunque, ha deciso di coprire, con un approccio industria-le, quel segmento di mercato delle tecnologie ambientali fino ad oggi trascurato: quello dei compattatori per la raccolta. Eppure il mondo del collecting non è nuovo per Ladurner, forte com’è dell’e-sperienza quasi ventennale maturata in oltre 800 comuni italiani ed europei, per una popolazione servita di oltre 10 milioni di abi-

tanti, nella progettazione di sistemi di raccolta rifiuti e, più in generale, nel-la consulenza e comunicazione ambientale.IL MERCATOIl mercato dei mezzi in Europa è in forte cambiamento perché il modello italiano della gestione del rifiuto organico si sta diffondendo in molti paesi dell’unione in quanto modello virtuoso, capace di intercettare oltre i 100 Kg/anno per abitante di frazione organica, con livelli di qualità elevata.Sempre più il “modello Italia”, fatto di raccolte domiciliari, manufatti e mezzi su misura per le realtà urbane, sta cambiando gli altri modelli europei di ge-stione del rifiuto urbano. E questo per Ladurner rappresenta un’altra sfida nel settore delle tecnologie ambientali in Europa.I DRIVEROltre all’italianizzazione dell’Europa nei modelli di raccolta, in Italia il decre-to biometano del 2013 ha tracciato la linea per i prossimi 20 anni della de-carbonizzazione dei trasporti nel nostro paese. Ora necessita di altri driver legislativi, di imminente attuazione, che permetteranno di poter rispettare gli accordi internazionali.I player pubblici, di tutti i livelli istituzionali, sono sicuramente i driver ter-ritoriali capaci di dare impulso al mercato del biometano prodotto da rifiu-ti da raccolta differenziata. Tra i mezzi pubblici o di servizio pubblico che dovranno essere riconvertiti a biocarburanti rientrano sicuramente i mezzi per la raccolta dei rifiuti urbani.Ladurner quindi si prepara a questa nuova sfida del futuro. Ma non solo puntando al biometano per automezzi. La ricerca e sviluppo del gruppo si sta concentrando anche sulla trazione elettrica dei mezzi, nella quale siamo molto avanti.IL PROGETTO INDUSTRIALEDiciamo subito che il progetto industriale non si basa solo ed unicamen-te sulla disponibilità di manodopera e prodotti dalla Cina a costi bassi. La produzione dei semilavorati in Cina è solo uno degli anelli della cate-na del valore e si basa soprattutto sulle enormi capacità di un produttore come Zoomlion Environment di produrre equipaggiamenti di qualità, forte dell’esperienza e della duttilità industriale, ma con la supervisione dei no-stri tecnici europei e con le finiture, l’allestimento su telai, l’omologa e la messa su strada curate direttamente in Europa.

I progettisti Ladurner e i progettisti Zoomlion hanno lavorato intensa-mente per un anno per poter mettere in produzione mezzi per il mercato europeo, mettendo a frutto lunghe esperienze nel settore delle raccolte differenziate, della meccanica, delle automazioni, per realizzare un’ampia gamma di modelli pronti a soddisfare le nuove esigenze della moderna ge-stione industriale dei rifiuti.L’ORGANIZZAZIONE COMMERCIALEIl mercato europeo, Italia compresa, sarà affrontato con una rete capillare di vendita e assistenza per poter permettere di offrire non solo prodotti, ma servizi efficienti, pronti a rispondere alle esigenze della migliore organizza-zione pubblica dei servizi.I PRODOTTI E LA GAMMALa gamma dei prodotti sarà ampia: dalle vasche con palacarello per la co-stipazione dei rifiuti, ai grandi compattatori con sistemi di compattazione dei rifiuti.Nei prossimi mesi sarà presentata al mercato la gamma dei prodotti in occasione di due appuntamenti fieristici importanti per il settore: Eco-mondo 2017 a Rimini e IFAT 2018 a Monaco di Baviera.I primi prodotti saranno due equipaggiamenti a vasca, con palacarrello, per due volumetrie di utilizzo: da 5 e da 7 metri cubi.Mezzi versatili per il mercato delle raccolte, con sistemi di ribaltamento per il travaso, che identificano questi due modelli come mezzi satellite da collegare nei servizi di raccolta al veicolo madre di grande dimensione compattante.La gamma inoltre spazierà verso mezzi di maggiore capacità di volume e di compattazione a due e tre assi: dai 10 metri cubi, ai 16 e 25 metri cubi.Una gamma ampia e ben attrezzata per collocarsi in modo strutturato nel mercato europeo.Gli equipaggiamenti saranno presentati anche su telai di particolare in-novazione: a biometano ed elettrici.RICERCA ED INNOVAZIONELadurner sta sviluppando i mezzi con produttori internazionali di telai con l’ausilio di aziende italiane in grado di creare un pool di imprese capaci di innovare questo settore di mercato, che ormai da troppi anni conosce una scarsa dinamicità di sviluppo, ma che ancora può dare tanto al migliora-mento dei servizi pubblici. Non solo meccaniche affidabili e motori a propulsione ecologica, ma anche molta attenzione agli operatori, che sono gli utilizzatori dei veicoli, per au-mentare la sicurezza, il comfort e ricercare l’ergonomia più rispettosa per chi sul mezzo ci deve operare.

La conoscenza dell’attività di raccolta dei rifiuti di Ladurner risale all’esperienza maturata dalla divisione di consulenza e comunicazione ambientale, già Idecom, che da 20 anni progetta sistemi di raccolta, con oltre 800 comuni italiani serviti e con esperienze anche in città europee – La gamma dei prodotti sarà ampia: dalle vasche con palacarello per la costipazione dei rifiuti, ai grandi compattatori

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Qualità, prevenzione, sicurezza, ambiente

DI MARIO MONTI

Quali potevano essere le linee guida della strategia di Ladurner in veste di costruttore in un mercato maturo come quello degli equipaggiamenti per l’igiene urbana e la raccolta dei rifiuti allo scopo di dare un vero valore aggiunto?È la domanda con cui in Ladurner è stato pianificato ed affron-tato l’ingresso nel settore specifico, che non poteva che avere

le risposte che di seguito analizziamo insieme.

QUALITA’: VERNICIATURA PER “CATAFORESI”Cominciamo proprio dalla qualità, che in Ladurner (e dalla Ladurner) si dà per scontata. Qui uno degli elementi distintivi è la verniciatura per “catafo-resi”. E’ un trattamento altamente innovativo per la verniciatura dei metalli, che raggiunge i più elevati standard di resistenza alle aggressioni atmo-sferiche e chimiche e per questo particolarmente adatto all’industria con particolari esigenze di protezione delle attrezzature. Quindi il deposito uni-forme di una resina sulla superficie assicura una notevole resistenza alla corrosione ed una maggiore protezione dalla ruggine.

SALUTE E SICUREZZAIn materia di salute e sicurezza si è puntato sulla salvaguardia dell’operati-vità degli addetti di igiene urbana e raccolta dei rifiuti intervenendo sulle fasi di movimentazione degli organi di caricamento dei contenitori e del caricamento manuale dei sacchi.Quindi in materia di sicurezza si è puntato sullo sviluppo di comandi a pulsantiera comprensiva del sistema “uomo presente” in posizioni pro-tette da organi in movimento e ad altezze compatibili con le configu-razioni degli operatori. Si è puntato sui sistemi di presa dei contenitori, prevedendo la “pre-pinzatura” degli stessi. Un altro elemento compati-bile con la sicurezza degli addetti è la previsione, su tutti i mezzi equi-paggiati Ladurner, della guida a destra, per mantenere tutte le opera-zioni di discesa e di carico sul lato del marciapiede.Per quanto riguarda la tutela della salute degli operatori, invece, si è previsto, inserito nel sistema volta-contenitori, un “agevolatore di cari-

co” per il conferimento dei sacchi ad altezze ribassate, in modo da evi-tare il più possibile gli sforzi e quindi i traumi da movimenti bruschi o prolungati nel tempo. Questo aspetto è molto importante in situazioni di raccolta differenziata con porta a porta.

AMBIENTEIn materia di tutela dell’ambiente si è preso in considerazione soprat-tutto le emissioni nell’aria ed i rumori.Per la silenziosità dei meccanismi di carico, oltre a prevedere tutti i ci-lindri di un sistema di “frenata interna” per evitare rumorosi colpi di fine corsa e ad aver progettato tutti i sistemi di movimento con materiale anti usura e anti contatto di materiali ferrosi, è stata prevista una movi-mentazione elettrica dell’attrezzatura.Quest’ultima scelta tecnica, totalmente autoalimentata da un sistema autonomo rispetto al veicolo e comprensivo di autoricarica, permette di lavorare senza l’ausilio del motore endotermico, che può rimanere spento, evitando oltre al rumore anche le emissioni dello stesso. Tali ac-corgimenti, ovviamente, influiscono positivamente non solo sugli ope-ratori, ma anche sui cittadini e sulla loro quiete, in particolare in orari mattutini, serali e notturni.

FUNZIONALITA’ DEI VEICOLIMa un altro vero “plus” di Ladurner è lo sviluppo del monitoraggio re-moto e della diagnostica in tempo reale, che permettono il controllo, in remoto ed in tempo reale, appunto, di tutte le funzioni dei veicoli e delle relative attrezzature, oltre a monitorare continuamente le relative operatività degli stessi. Il sistema di controllo permette di gestire ma-nutenzioni ed interventi tecnici su eventuali allarmi, riducendo i tempi di fermo macchina ed ottimizzando le attività dei mezzi durante le ore di lavoro.Per esempio permette di intervenire sulle varianti di pressione e sulla velocità del volta-bidoni in remoto, oppure sul controllo e la gestione di tutti gli allarmi.

Così Ladurner entra nell’equipment

L’esordio di Ladurner come costruttore in un mercato maturo come quello degli equipaggiamenti per l’igiene urbana e la raccolta rifiuti non poteva che essere all’insegna della salvaguardia di alti standard di qualità della vita in materia di prevenzione della salute e sicurezza degli operatori, della compatibilità ambientale per i cittadini e di monitoraggio e diagnosi in remoto in tempo reale dei mezzi, senza trascurare peraltro qualità costruttiva come la verniciatura per “cataforesi” e design

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IIl completamento della gamma degli equipaggiamenti per la raccolta e l’igiene urbana dei veicoli di “Ladurner Equipment”, divisione emer-gente della Ladurner Ambiente, continua nel solco della qualità, salu-te e sicurezza, ambiente e funzionalità. Infatti, in attesa di disporre dei modelli LC10 monoscocca e LC16, pronti rispettivamente per novem-bre 2018 (Ecomondo) e inizio 2019 (vedasi tabella nella pagina), verrà

presentato a IFAT di Monaco il modello “grande” LC25, che corrisponde alla portata di 25 metri cubi. Con Franco Vizza, responsabile della produzione “finissage” (assemblaggio, rifiniture tecniche e customerizzazione), che nel frattempo sta completando l’approntamento del nuovo centro di produ-zione in Italia a Lavis, nel Trentino, sull’asta dell’Adige, analizziamo gli ele-menti distintivi del nuovo 25 metri cubi.

QUALITA’ DEL FERRO“Se per tutti i compattatori di Ladurner uno degli elementi distintivi del fer-ro è la verniciatura per cataforesi – esordisce Franco Vizza – sull’LC25, il più grande, quindi con potenziali maggiori criticità legate alla taglia, abbiamo fatto di più Già la cataforesi è un trattamento altamente innovativo per la verniciatura dei metalli, che raggiunge i più elevati standard di resistenza alle aggres-sioni atmosferiche e chimiche e per questo particolarmente adatto all’in-dustria con particolari esigenze di protezione delle attrezzature (il deposito uniforme di una resina sulla superficie assicura una notevole resistenza alla corrosione ed una maggiore protezione dalla ruggine).Ma sul LC25 montiamo i cilindri di comando pala e slitta rovesciati con gui-de all’interno per avere la maggiore larghezza possibile della bocca di con-ferimento. Inoltre – continua Vizza – la struttura della cassa è costruita con lamiera piegata e non saldata, quindi priva di punti di saldatura. Ancora, le guide del piatto di espulsione/contropressione sono disposte su binari al centro della cassa sia in basso, sul pavimento, che nella parte superiore per evitare il disallineamento nell’utilizzo”.

IMPIANTO ELETTRICO ED IDRAULICO“L’impianto elettrico – continua Franco Vizza – è in sistema PROFINET con componenti Siemens e questo assicura la massima affidabilità sia in termini di funzionalità che di efficienza e sicurezza”. Mentre per l’impianto idraulico il distributore idraulico è in posizione avanzata nella parte anteriore dell’at-trezzatura per facilitare al massimo gli eventuali interventi sull’equipaggia-mento, interventi che possono essere di qualsiasi tipo”.

Che distinzione il modello LC25!

INTERVISTA A FRANCO VIZZARESPONSABILE PRODUZIONE”FINISSAGE”

LADURNER EQUIPMENT

A IFAT Monaco la presentazione

Modello Capacità Tipo Data Evento

LC5 5 mc Minicompattatore *Novembre 2017 Ecomondo Rimini

LC7 7 mc Minicompattatore *Novembre 2017 Ecomondo Rimini

LC10 10 mc Monoscocca *Novembre 2018 Ecomondo Rimini

LC16 16 mc Compattatore *Marzo 2019 Lancio

LC25 25 mc Compattatore *Maggio 2018 IFAT Monaco

IL TIMIMG DI ENTRATA IN GAMMA DEGLI EQUIPAGGIAMENTI LADURNER

FUNZIONALITA’ “Un elemento di funzionalità sul LC25 – dice Vizza – è rappresentato dalla presa di forza, che è a paletta, per contenere al massimo la rumorosità du-rante l’utilizzo”.

TELAIO PER LC25“Un altro elemento che determina il valore aggiunto del nostro 25 metri cubi – conclude Vizza – è rappresentato dal telaio, con la possibilità di uti-lizzo di un telaio alimentato a gas naturale CNG e cambio automatico ALLI-SON. Per IFAT a Monaco presenteremo il nostro equipaggiamento del LC25 su telaio Scania 3 assi, ma naturalmente la scelta sarà assolutamente prero-gativa dell’utilizzatore finale”.

Dopo il lancio dei “più piccoli” LC5 e LC7 ad Ecomondo 2017, Ladurner Equipment pre-senta, nella più importante manifestazione fieristica europea, il “grande” LC25, un concentrato di elementi distintivi che va dalla lavorazione del “ferro” agli accorgi-menti idraulici, elettrici ed elettronici fino al telaio, disponibile anche con alimenta-zione a gas naturale CNG a scelta dell’utilizzatore finale – Franco Vizza ce li illustra

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TEST DI PROVA LC5

A Lavis in Trentino la produzione in ItaliaSarà a Lavis, in Trentino, sull’asta dell’Adige, il centro di produzione per il fi-nissage dei veicoli per la raccolta e igiene urbana di Ladurner Equipment per l’Italia e l’Europa. Lo stabilimento, in via di allestimento, si trova nella zona industriale di Lavis all’interno di un distretto ad alta vocazione industriale nel campo della produzione e assistenza dell’autotrazione pesante e della meccatronica.

Le doti dell’LC5di scena a Bolzano

È un martedì mattina di sole e tutto va bene a Bolzano!Sia perché la luce ed il clima sono adatti al test di prova dell’LC5, sia perché il test stesso ha dato buoni risultati. Abbiamo infatti te-stato sul campo ed in condizioni reali il minicompattatore della gamma Equipment.E lo abbiamo fatto non in una città qualunque, ma nella “nostra” Bol-

zano che, seppur giocando in casa, è una città (così dicono) dall’alto senso civico e dall’alta qualità della vita e, proprio per questo, un po’ schizzinosa nell’accettare impatti invasivi come un compattatore per la raccolta dei rifiuti nelle austere strade del centro cittadino.Il test di prova dell’attrezzatura LC5, su telaio con motore a scoppio, ha messo alla luce peculiarità (tante) ed eventuali criticità (poche, direi nulle) di questo equipaggiamento di piccole dimensioni adatto ad un centro storico o resi-denziale ma dalla grande capacità di carico anche per un sistema di raccolta porta a porta spinta in situazioni di viabilità limitata e difficoltosa ed in zona e prettamente residenziali, quindi molto delicate e, appunto, schizzinose.Tutte le caratteristiche degli equipaggiamenti Ladurner hanno risposto pie-namente alle esigenze e sollecitazioni delle operazioni di carico e raccolta differenziata spinta, con possibilità di conferimento in “veicoli madre”.Il modello testato nelle strade del centro di Bolzano era, come detto, il mi-nicompattatore LC5 allestito su telaio ISUZU 35 quintali con guida a de-stra e cambio robotizzato con sistema di bloccaggio BLOCK SYSTEM (con freno a mano supplementare per bloccare il veicolo durante le operazioni di esercizio dell’alza e volta bidoni) per l’utilizzo di un solo operatore in piena sicurezza.Le strade di Bolzano hanno promosso il “piccolo” Ladurner!

DI SERENA CECCARELLIMARKETING DI PRODOTTO

LADURNER EQUIPMENT

Testato sul campo il “piccolo” di Ladurner Equipment si è rivelato un minicompattatore poliedrico adatto alle esigenze di piccole dimensioni e grande capacità di carico per la raccolta porta a porta spinta in situazioni di viabilità limitata ed in zone residenziali nelle strade del capoluogo altoatesino che lo ha “promosso”

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L’espansione “NOI Techpark”passa anche per Ladurner

INTERVISTA A EMANUELE CAPUANO

La controllata Rem-Tec si è aggiudicata l’appalto per la bonifica del primo lotto dell’areale ex-Speedline a Bolzano Sud e precisamente quella parte che sarà destinata all’ulteriore espansione del Parco tecnologico “NOI Techpark”, che connette imprese, ricercatori e studenti per generare innovazione.I lavori si svolgeranno su una porzione di circa 4.000 mq. dell’ex

area del grande stabilimento Alumix di Bolzano (produzione alluminio), già Alumetal, dell’ex gruppo statale Efim, presso la Zona Industriale Bolzano Sud.Le caratteristiche dell’intervento ce le spiega Emanuele Capuano, dell’area tecnica di Rem-Tec e della Divisione Bonifiche del Gruppo Ladurner Am-biente.“Per questo progetto – esordisce Capuano - sono state precedentemente demolite le strutture fuori terra dei vecchi capannoni industriali e si do-vranno effettuare ora imponenti opere di bonifica dei terreni contaminati”. “L’edificio demolito – continua Capuano - ospitava i forni e le celle elettro-litiche per la produzione dell’alluminio e successivamente è stato adibito a reparti tornitura, finitura e verniciatura della Speedline, che produceva cerchioni in alluminio per l’autotrazione”.“La conversione delle strutture avvenuta agli inizi degli anni 70’ ha compor-tato la demolizione dei forni elettrolitici Alumix ed il riempimento di volu-mi vuoti presenti al di sotto dell’attuale piano campagna con una miscela di terreno, resti di macerie dei forni elettrolitici, polveri di abbattimento fumi e altre scorie industriali. L’impatto delle produzioni Alumix, ed in par-ticolare la dispersione di polveri di abbattimento fumi nel terreno hanno significativamente condizionato la qualità delle acque sotterranee a causa della presenza e solubilità di fluoruri”.

“Per rimuovere integralmente lo strato di rifiuti ed uno strato di terreno maggiormente contaminato sottostante – spiega ancora Emanuele Capua-no - si prevedono scavi fino a 4 metri di profondità. La maggior parte del materiale contenente scorie industriali ed altri rifiuti sarà collocato in mi-niera in Germania previo trattamento. Parte del sottosuolo naturale, con-taminato per lisciviazione delle polveri di abbattimento, sarà sottoposto in cantiere a trattamento meccanico ed in parte riutilizzato per la profilatura finale dell’area. Parte della contaminazione più profonda non verrà rimossa dal sito perché non funzionale alla futura edificazione e previa fase di valu-tazione dei Rischi Sanitari ed Ambientali eseguita in fase di progettazione”.

Allo stato finale della bonifica si prevede la realizzazione di una copertura superficiale (capping) delle aree non integralmente bonificate per impe-

dire l’infiltrazione delle acque meteoriche, che invece saranno disperse in maniera controllata in un bacino apposito da realizzarsi a sud-est dell’are-ale di bonifica dove si sono accertati requisiti ambientali nei terreni tali da non comportare il trasferimento di contaminanti in falda”.

L’appalto in questione riguarda il solo 1° lotto di n. 2-3 lotti di bonifica che verranno assegnati nei prossimi anni per il completamento degli interventi sull’ex area Speedline. Il contratto di affidamento dei lavori è stato sigla-to con la BLS (Business Location Südtirol), sezione di valorizzazione degli immobili della IDM Alto Adige- Südtirol Spa, che sta per Innovation, Deve-lopment e Marketing e la cui mission è lo sviluppo sostenibile della loca-tion economica altoatesina, società della Provincia Autonoma di Bolzano.

Secondo Emanuele Capuano l’intervento di bonifica dell’area ex-Speedline di Bolzano sarà impo-nente e riguarderà sia ricollocazione in miniera delle scorie che trattamento meccanico in cantiere e riutilizzo per rifilatura e capping – L’appalto con IDM Alto Adige riguarda per ora il primo lotto desti-nato all’espansione del Parco tecnologico generatore di innovazione tra imprese ricerca e studenti

LADURNER AMBIENTE LIFE

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Ladurner a Ecomondo 2017

A Ladurner Ambiente il “China Award 2017”per l’internazionalizzazione da e per il mercato cinese

La Fondazione Italia Cina, istituita in seno alla Camera di commercio Italo Cine-se, ha conferito alla Ladurner Ambiente S.p.A. di Bolzano il premio “China Award 2017” ponendola nel novero delle aziende italiane che meglio hanno colto le op-portunità del mercato cinese nel corso dell’anno.In particolare a Ladurner è stata riconosciuta la capacità di esportare il proprio know-how nel campo delle tecnologie ambientali in Cina e dalla stessa Cina, tra-mite la consociata cinese Zoomlion, di importare tecnologie valide e competitive per il mercato europeo.Il premio è stato consegnato all’amministratore delegato di Ladurner Ambiente Andrea Silvestri nel corso di una manifestazione tenutasi a Milano presso il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, con il patrocinio della Camera di commercio Italo Cinese e con i Ministeri rispettivamente degli Affari Esteri, dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico.Da qualche anno Ladurner ha dato vita ad un processo di internazionalizzazione con la costruzione di impianti per il trattamento dei rifiuti in Europa e successiva-mente, l’accordo commerciale con il Gruppo cinese Zoomlion nel 2016, ha per-messo al gruppo di Bolzano di esportare la propria tecnologia impiantistica anche in Cina, con la realizzazione dell’impianto di digestione anaerobica e produzione di biogas di Huaian ed altri impianti sono in fase di progettazione e realizzazione.L’acquisizione del controllo di Ladurner Ambiente da parte del Gruppo cinese Zo-

omlion nel 2016, con un importante investimento in Italia, poi, ha consentito alla stessa Ladurner di dar corso allo start-up della nuova divisione “Equipment” per la produzione di mezzi compattatori per la raccolta dei rifiuti adatti agli utilizzi euro-pei, con uno stabilimento di produzione presso Zoomlion Environment, spin-off ambientale oggi controllato dalla cinese Infore Enviro del gruppo Infore Holding, a cui appartiene la stessa Ladurner.

QUI SOPRA: allo stand Equipment viene “svelato” l’LC5QUI SOTTO A PARTIRE DA SX: Il ministro dell’ambiente Galletti visita lo stand Equipment di Ladurner - Lo stand istituzionale di Ecomondo 2017 - Il ministro dell’ambiente Galletti visita lo stand istituzionale di Ladurner

Premiata la capacità del gruppo bolzanino di esportare e importare tecnologie in e dalla Cina – Presto un centro di produzione per l’assemblaggio dei compattatori in Trentino-Alto Adige

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Ladurner Ambiente con Infore Enviro e Zoomlion Environment a IFAT 2018 a Monaco di Baviera“Un gruppo globale per la nuova era”

Sarà una presenza importante e significativa quella di Ladurner Ambiente a IFAT 2018 a Monaco di Baviera, in Germania, la massima rassegna espositiva del set-tore ambientale in Europa, con uno stand istituzionale in collaborazione con i partner cinesi di Infore Environment e Zoomlion Environment ed uno stand espositivo per la presentazione della gamma dei compattatori per la raccolta dei rifiuti, che coincide anche con il lancio degli equipaggiamenti per l’igiene urbana della Divisione Equipment del gruppo industriale di Bolzano.Lo stand istituzionale sarà presso il Padiglione A6, stand 305/404, mentre quel-lo espositivo degli equipaggiamenti per l’igiene urbana sarà nell’area esterna FGL, stand 812/6. In entrambi gli stand è prevista una significativa presenza di rappresentanti del top management e del management di staff & line delle ri-spettive aziende.

Ladurner Ambiente alla fiera di Las VegasUna prima volta per il Gruppo Italiano che ha le idee chiare sul proprio futuro in Nord America

Ladurner Ambiente ha partecipato per la prima volta, in qualità di esibitore, alla più importante fiera relativa al mondo dei rifiuti che si tiene in Nord America, giunta ormai alla sua cinquantesima edizione. Un passo importante in una stra-tegia globale che vede i mercati di Stati Uniti d’America e Canada quali ulteriore terreno di sviluppo dell’azienda nel campo del trattamento dei rifiuti organici.

Funzionari pubblici cinesi in visita ad AlbairateNell’ambito del progetto di alta formazione nei settori dello sviluppo sostenibile e della gestione dell’ambiente nel quadro della cooperazione bilaterale Italia-Cina e supportato dal Ministero dell’Ambiente italiano

La Fondazione Italia Cina in consorzio con Politecnico di Milano, Fondazione Politecnico, Centro Euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici e Università di Roma La Sapienza, sta sviluppando un progetto di alta formazione nei settori dello sviluppo sostenibile e della gestione dell’ambiente nel quadro della coo-perazione bilaterale Italia-Cina supportato dal Ministero dell’Ambiente.Il progetto prevede l’organizzazione di moduli formativi relativi a specifiche te-matiche ambientali (cambiamenti climatici, sviluppo sostenibile, prevenzione e gestione dell’inquinamento, gestione e smaltimento dei rifiuti, green economy e gestione efficiente delle risorse, ecc.) rivolti a funzionari pubblici cinesi da svol-gere nel corso del biennio 2018-2019.Per il completamento dell’attività formativa, curata dal Politecnico di Milano e dall’Università di Roma La Sapienza, è prevista l’organizzazione di incontri e visi-te aziendali con realtà italiane di riferimento che, rappresentando esempi di ec-cellenza del nostro paese, possano stimolare la collaborazione imprenditoriale Italia-Cina.I primi due moduli della durata di 2 settimane ciascuno si svolgono tra Milano/Como e Roma e sono incentrati sul tema del monitoraggio e controllo dell’inqui-namento ambientale e dell’efficienza energetica ed energie rinnovabili. In quest’ottica, l’impianto di biodigestione, produzione di energia e compostag-gio di Albairate (Milano), partecipato e gestito dal Gruppo Ladurner Ambiente, è stato individuato quale “esempio di eccellenza” del nostro paese ed una dele-

gazione di una ventina di funzionari pubblici cinesi, con il docente prof. Stefano Cernuschi e Cinzia Savoldi della Fondazione Italia-Cina, sono stati ospitati ed accompagnati in visita da Davide Furlan, export manager di Ladurner e dal capo impianto Daniele Leso.

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