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Introduzione al laboratorio Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 1 Laboratorio di Segnali e Sistemi Canale DF-ME Claudio Luci last update : 070117

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Introduzione al laboratorio

Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 1

Laboratorio di Segnali e SistemiCanale DF-ME

Claudio Luci

last update : 070117

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• Ubicazione delle stanze• Descrizione dei banchi• Uso del PC• Descrizione degli strumenti• Descrizione della breadboard• Relazione

2Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 3

Ubicazione delle stanze

Porta in fondo:Nuovo laboratorio.Banchi dal 22 al 35

Il vecchio laboratorio si trovada questa parte.Tre stanze con 7 banchi ciascunaBanchi da 1 a 21

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 4

Una stanza del vecchio Lab

Numero del banco

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 5

Una stanza del nuovo Lab

Banco 22

Numero del banco

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 6

Banco (del vecchio Lab)

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 7

Banco (del nuovo Lab)

PC

alimentatoreOscilloscopiodigitale

multimetro

Generatoredi segnali

I cassetti si trovano in un’altra stanza

Ogni gruppo ha il suo accountpersonale.La password vi verra’ dettain laboratorio

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 8

Cassetti dei nuovi banchiPrendete le cose dal vostro cassetto e le portate sul banco … e a fine ora le portate indietro

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 9

Nuova disposizione del bancoDue studenti per banco … distanziati … il monitor al centro

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 10

CassettoAlla prima esercitazione vi viene consegnata la chiave del cassetto che rimane sotto la vostra responsabilita’.La dovete restituire alla fine delle esercitazioni, altrimenti non potete fare l’esame.

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PCWindows 10.

Per loggarvi cliccate sul giorno della vostraesercitazione. La password ve la diremo inlaboratorio

Importante. A fine esercitazione, per sloggarviusate questo bottone.

Vi sono diversi software: Microsoft Office, Kaleidagraph, Origin, SciDavis, R, etc….

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 12

Alimentatore triplo in continua (vecchio L.)

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 13

Alimentatore triplo in continua (nuovo L.)

Alla scheda

L’alimentatore ha 4 canali, ma con un opportuno settaggio deicanali puo’ funzionare come il vecchio alimentatore

Alzato Abbassato

Si possono mettere i canaliCH1/CH2 in serie o in parallelo.Noi li vogliamo in serie.

+V

+VCC

-VCCPer mandare la tensione in uscita, oltread accendere l’alimentatore, occorreanche premere questo tasto.Quindi non dovete spegnere l’alimentatoreper togliere tensione alla basetta, mausate questo tasto.

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 14

Generatore di segnali (vecchio Lab)

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 15

Generatore di segnali (nuovo Lab)

Forma d’ondaPer mandare il segnale in uscita, oltread accendere il generatore, occorreanche premere output

ampiezza

frequenza

DC offset

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 16

Oscilloscopio digitale a 2 canali (vecchio L.)

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 17

Oscilloscopio digitale a 2 canali (nuovo L.)

100 MHz

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 18

Multimetro (vecchio Lab)

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 19

Multimetro (nuovo Lab)

Questo multimetro puo’ misurare anche le capacita’, pero’ potete anche usare il ponteper la misura delle capacita’ che si trova in ogni sala

Tensioni continue Tensioni alternate Resistenze

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 20

Ponte per misura di capacita’

La parte piu’ criticasono queste pinzette

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 21

breadboard

Togliete l’alimentazionequando montate il circuito

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 22

Linee di alimentazione e groundE’ buona pratica usare le linee orizzontali per alimentazione e ground (GND)

NOTA: anche la parte esterna del coassiale BNC e’ a ground (GND)

Notare l’uso dei ponticelli

AttenzioneNon rompete i ponticelli.

Avete:a) rigidià non deformatelib) Flessibili con le estremita’ rigide

à per estrarli non prendeteli perla parte flessibile, ma per lagrimpatura

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 23

Esempio: un partitore

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 24

Esempio: un partitore

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 25

Esempio: un partitore

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 26

Esempio: un partitore

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 27

Esempio: un partitore

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 28

Dove prendere i componentiIn ogni sala ci sono delle cassettiere dove prendere i componenti

Dopo averli usati, rimetteti i componenti nel cassettino giusto. Non metteteli a caso.

resistenze Condensatori Transistor e IC

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 29

Acquisizione dell’oscilloscopio

Sui nuovi oscilloscopi si fa con una pennetta USB che vi daremo (ma che appartiene al banco, non a voi)

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 30

… che poi inserite nella relazione

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 31

La relazione• La relazione in formato pdf va redatta e spedita via e-mail all’esercitatore di

riferimento entro le ore 24 del giorno successivo del laboratorio.• Il nome del file deve indicare giorno, gruppo e esercitazione

ØMa05_E1.pdf (gruppo 5 del martedi, esperienza 1)ØMe29 _E9.pdf (gruppo 29 del mercoledi, esperienza 9)

• Il subject della mail deve essere uguale al nome del file (senza .pdf ovviamente)

• All’inizio della relazione dovete mettere nome e cognome dei componenti del gruppo che hanno redatto la relazione e indicare sempre il numero del gruppo.• Per scrivere la relazione potete usare Word, Latex o quello che vi pare.

Ø La relazione deve essere concisa. Non deve avere parti di teoria, ma solo grafici, tabelle e misure con opportuni commenti che descrivano la procedura utilizzata e i risultati ottenuti

• Per salvare i dati potete usare xcel (o quello che vi pare, come al solito)• Per fare grafici potete usare: KaleidaGraphj, Origin, SciDavis, xcel, gnuplot, R

o quello che vi pare.

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 32

Guida alle esercitazioni• http://www.roma1.infn.it/~luci/LabSS/guida2019.pdf

Se non avete la ~ (tilde) nella vostra tastiera, provate:

• http://www.roma1.infn.it/people/luci/LabSS/guida2019.pdf

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 33

Come scrivere la relazione• Dalla relazione si deve capire:

Ø cosa volete fare/misurare e perché lo volete fare (non ricopiate paragrafi interi dalledispense)

Ø come realizzate/costruite il circuito di misura e che strumenti usateØ come prendete le misure, includendo i vari grafici ottenuti e le varie tabelleØ Risultato finale delle vostre misureØ Conclusioni (contronto con quanto aspettato, miglioramento delle misure, etc..)

• In conclusione, un vostro collega (oppure il vostro esercitatore) dovrebbe essere in grado di ripetere/comprendere quello che avete fatto leggendo la vostra relazione

• Importante: se in una esercitazione dovete fare più cose diverse, ad esempio filtroRC e caratteristica del diodo, nella relazione che scrivete dovete avere due “sottorelazioni” distinte. Cioè, non dovete mescolare le due misure tra loro, ma prima descrivete una misura (cosa volete misurare, come avete fatto, risultati, etc..) e poi descrivete l’altra misura, altrimenti non si capisce nulla.

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 34

RelazioneGeneralmente viene scritta in Latex

Indicare sempre il numero del gruppoIndicare i componenti del gruppo che hannopartecipato a questa esercitazione, specificandochi era in laboratorio e chi seguiva da casa

3 argomenti, quindi3 minirelazionidistinte

L’apparatosperimentale e’diverso per i 3esperimenti,quindi non va messoda solo all’inizio dellarelazione, ma vaspecificato dentroognuna delle minirelazioni

Indicare il numero dell’esperienza

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 35

Relazione

Questo va bene

Forse è meglio in italiano? O si scrive in inglese oppure in italiano

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 36

Tabelle sul partitoreSecondo voi, quale delle due tabelle è più leggibile?

• Che tipo di segnale è stato usato, visto che usiamo anche l’oscilloscopio?• Perché la misura di tensione dell’oscilloscopio e del multimetro sono diversi?• I rapporti di tensione misurati con i due strumenti sono compatibili?• Quale rapporto ci si aspetterebbe dal valore delle resistenze?• L’errore quotato nel rapporto (3 digit) è “ragionevole”?• L’errore del 16% sul multimetro è ”ragionevole”? Errore sul rapporto 1.4%?• L’errore quotato per l’oscilloscopio per i due gruppi è compatibile?

Errore di misura 0.5 – 1% è “ragionevole”

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 37

Digressione sugli errori di misura• Una qualunque misura deve avere associato un errore!• Abbiamo tre tipi di errori:

Ø Errore strumentale (errore massimo): il valore vero si trova sicuramente al suo interno;Ø Errore statistico: vi è una certa probabilità che il valore vero sia contenuto all’interno

dell’intervallo (1σ, 2σ, 3σ, etc…);Ø Errore sistematico: il valore vero differisce da quello misurato di una quantità incognita,

tipicamente sempre nella stessa direzione (ad esempio calibrazione sbagliata dello strumento);• La predominanza di un errore rispetto ad un altro dipende dalla grandezza che si vuole

misurare, dal processo di misura e dalla bontà dello strumento. Ø Esempio: se misurate la lunghezza di un tavolo con un righello avrete a che fare solo con un errore

massimo, ma se si utilizzasse un interferometro forse diventerebbero importanti le variazioni casualidella sua lunghezza dovute alla temperatura.

Ø Esempio: la misura della massa dello Z al LEP era sensibile anche alla variazione della circonferenzadell’acceleratore dovuta all’effetto ”marea”.

• Le misure che faremo in questo laboratorio saranno dominate dagli errori strumentali (erroremassimo), quindi non è necessaria una trattazione statistica degli errori.

• Dovete “associare” un errore di misura ai vari strumenti: una scelta ”ragionevole” (e conservativa) potrebbe essere di qualche per mille (0,5 – 1%).

Ø N.B. sono strumenti digitali, l’errore dipende dalla precisione con la quale sono stati calibrati e da quanto la calibrazione rimanga costante. Non potete semplicemente prendere “l’ultima cifra”.

Leggete la discussione del Prof. Raggi sugli errori di misura

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 38

Grafici: circuito RC

Manca la colonna Vout/Vin

Il grafico è leggibile, bene.Ma come mail non raggiunge 1?

Grafico “schiacciato” perché la frequenza raggiunge 1 MHz.Fare uno “zoom” per misurare la frequenza di taglio

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 39

Un’altra tabella di un altro gruppo

Forse è meglio usareuna tabella ascendentenelle frequenze.È più leggibile

• Non è indicato il segnaled’ingresso

• Perché a 2 kHz losfasamento è di 180 gradi?

• Il plateaux non è a 1• Forse andavano prese due

o tre misure a frequenzepiù alte di 50 kHz

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 40

Ancora una tabella

Via, disturba

BENE

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 41

Fit lineareft teorica

Fit realizzato con RStudio (???)

Nella relazione non è spiegato come si è ricavata la frequenza di taglio dal fit !!!!

Forse intersezione tra la retta (errore sull’intercetta 5%) con il valore 0.71?Ma il valore del plateaux non è 1 ma nella relazione non c’è scritto il valore raggiunto.

Leggendo la relazione non sono in grado di capire cosa è stato fatto

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 42

Fit Lineare di un altro gruppo

16.1 ± 0.4 𝑘𝐻𝑧

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 43

Diagramma di Bode

Non molto leggibile(ma ho visto di peggio)

T(dB)

f (kHz)Troppi valorinon si leggono

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 44

Un altro diagramma di Bode

Carta semi-logaritmica.Molto bene

Le cifre sugli assi NON sileggono. Più grandi Qualche problema

nella presa dati

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 45

Diagramma di Bode della fase

Qualche problemanella presa dati

Le cifre sugli assi NON sileggono. Più grandi

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 46

Diagramma di BodeORRORE

Non unite i punti con delle spezzate

Solo 6 punti in questo grafico?

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Claudio Luci – Laboratorio di Segnali e Sistemi– Capitolo 0 47

Diagramma di Bode

Non capisco cosa c’e’ sull’asse delle ascisse. 161 cosa?

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Fine del capitolo

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End