Laboratorio educativo - didattico Fabled Fables” pdf/FAVOLE E ANALISI TRANSAZIONALE.pdf · 13...
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“DAL SOGNO ALLA REALTA’”
Giornate di studio IAT
* Tenuta Le Coste *
5-7-giugno 2009
FAVOLE E ANALISI TRANSAZIONALE Laboratorio educativo - didattico
“Fabled Fables”
Prof.ssa Anna Maria De Donato
SIEB Italia: www.sieb96.org
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LA SCUOLA DELL’ OBBLIGO Destinatari: Insegnanti @ Counsellor. it
“La scuola svolge un fondamentale ruolo educativo e di orientamento, fornendo all’alunno le occasioni per capire se stesso. Favorisce lo sviluppo delle
capacità necessarie per imparare a leggere le proprie emozioni e a gestirle, per rappresentarsi
obiettivi non immediati e perseguirli ”
Indicazioni Nazionali
31 luglio 2007
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IL PROGETTO
Peculiarità
Si svolge in una scuola
Adotta e sviluppa aspetti della lingua inglese
E’ un lavoro di gruppo
Si svolge in una dimensione di laboratorio
Si realizza nell’ambito della programmazione educativo – didattica della classe
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Professionisti a giorni alterni? NO.
Qualificare la professione con:
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L’ESPERIENZA PROFESSIONALE
In COSA consiste
E’ un progetto di prevenzione
E’ rivolto ad alunni di 6 anni
E’ intitolato: “Fabled Fables”.
Favole narrate e drammatizzate in lingua straniera.
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FINALITA’
Mira a promuovere una prima alfabetizzazione
sulle emozioni – base (Based Feelings)
Mira a favorire conoscenze e consapevolezze
sulla natura bi-naria della comunicazione (CEV – CV )
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LE FAVOLE Esopo Fedro La Fontaine
Le Favole piacciono e funzionano con i
bambini perché:
Sono
Brevi e in stile sobrio
Semplicità di linguaggio
Naturalezza espressiva
Protagonisti animali parlanti
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LE FAVOLE Esopo Fedro La Fontaine
Evidenziano
Pregi e difetti individuabili anche nel comportamento umano
Valorizzano
Correttezza
Lealtà
Autenticità
Nelle dinamiche personali e interpersonali
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LE FAVOLE Esopo Fedro La Fontaine
Scopo
Stimolare il sorriso
Trasmettere messaggi di carattere etico e morale
EFFICIENZA ED EFFICACIA EDUCATIVA
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LA LINGUA STRANIERA Inglese
Pone istintivamente l’attenzione su
Canale uditivo
Canale visivo
Canale cenestesico
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STRUTTURA PROGETTO
Finalità
Obiettivi generali e specifici
Contenuti e Attività
Metodologia
Destinatari
Risorse
Tempi
Spazi
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IL PIANO DI LAVORO IN A.T.
SET E SETTING
Setting
Gruppo di 16 alunni di sei anni
Cadenza settimanale
Incontri di un’ora e trenta minuti
Durata: un anno scolastico
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Regole Setting
Puntualità nell’arrivare a scuola e in aula
Ascoltare in silenzio chi sta parlando
Non giocare impropriamente con gli oggetti scolastici
Rispettare lo spazio personale e altrui
Non alzarsi durante la lezione
Uscire dall’aula solo nel tempo – pausa
Prestare attenzione al contatto fisico
Alzare la mano prima di parlare
Aspettare in silenzio il proprio turno in ogni attività
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Set
Il luogo di svolgimento degli incontri è l’aula
scolastica.
L’aula è attrezzata con:
Sedie disposte in cerchio
Lavagna, gessi, banchi, cattedra, lettore cd, fogli,
matite, colori
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IL CONTRATTO
A tre mani
Controllo sociale
Soft
Meta di intervento focale
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LE FAVOLE Esopo
Le favole scelte sono:
“The Hare and the Tortoise”
“The Lion and the Mouse”
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L’ALLEANZA
“Maestra, ma pure io lo devo fare?”
“Ma io non lo so fare!”
“Maestra, io queste favole le conosco, ce le ha anche la mamma a casa, ma sono in italiano!”
“Lo possiamo fare se lavoriamo insieme!”
“Siete d’accordo?”
“Ok!”
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“La Tartaruga e la Lepre” (Esopo)
ANALISI DELTESTO
Insieme abbiamo individuato:
I protagonisti principali (la tartaruga e la lepre)
I personaggi secondari (i fiori e uccellini = amici
in “ascolto attivo”)
Il luogo (la campagna, siamo nella natura)
Le azioni dei protagonisti (in sequenze)
Le probabili emozioni dei protagonisti
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“La Tartaruga e la Lepre” ANALISI SCENE
1 SCENA
“Una lepre e una tartaruga litigavano perché ciascuna sosteneva di essere più veloce dell’altra. Decisero così di sfidarsi.
Stabilirono il percorso, ne segnarono l’inizio e il traguardo e si prepararono alla partenza”
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ANALISI SCENE
2 SCENA
“Al via la lepre fece quattro balzi perdendo di vista la tartaruga che era ancora al primo passo.
-Ho anche tempo di riposarmi, con una avversaria così lenta! -
Osservò la lepre che se la rideva di gusto nel vedere la tartaruga tanto distante. Così, si sdraiò sull’erba e si addormentò profondamente.”
Guarda come è lenta!
Sono lenta, ma devo farcela!
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ANALISI SCENE
3 SCENA
“La tartaruga intanto, consapevole della sua lentezza, camminava tranquilla, un passo dietro l’altro.
La lepre continuava a dormire. Dopo un bel po’ la tartaruga giunse in vista del traguardo.”
Posso farcela!
Uh…rrr! Uh…rrr!
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ANALISI SCENE 4 SCENA
“La lepre si svegliò e riprese la corsa balzando a salti rapidi verso la linea di arrivo. Era sicura di vincere la gara!
Ma la tartaruga raccolse tutte le sue energie.
La lepre era in arrivo … ma la tartaruga tagliava
ormai vittoriosa il traguardo.”
Evviva! Ho vinto!
Oh, no! Ho perso!
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Profilo protagonisti
LA LEPRE LA TARTARUGA
Presuntuosa Umile
Dispettosa Paziente
Scansafatiche Si impegna (volenterosa)
Maleducata Buona
Cattiva Tranquilla
Antipatica Simpatica
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Morale della Favola
L’impegno è premiato (la tenacia).
Non basta avere ottime capacità, bisogna anche usarle bene e con impegno.
E’ bene rispettare e, se è possibile, aiutare chi è in difficoltà.
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BAMBINO/A
Protagonista nella favola
&
Autore del suo libro
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Fable “The Hare and the Tortoise”
STRATEGIA DELLA ROTAZIONE
Tutti sono stati:
Hare (lepre)
Tortoise (tartaruga)
Flowers (fiori osservatori)
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I DUE LIVELLI DI COMUNICAZIONE
E’ il linguaggio del corpo (CEV) che ci
fa capire meglio il messaggio.
Ci fa capire se è vero quello diciamo (CV), o se invece è una bugia.
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LA CRESCITA
ADESSO
Colgono con prontezza l’incongruenza tra il canale extraverbale (CEV) e il
canale verbale (CV) della comunicazione.
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LA SPONTANEITA’
“Maestra, ma la mamma non capisce l’inglese!”
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LA CONSAPEVOLEZZA
Il GRUPPO sorride e risponde …
“Con il linguaggio del corpo!”
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