Le favole della giungla - IDEXE'

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La giungla è un posto bellissimo. Chi ha avuto la fortuna di visitarla ne è rimasto entusiasta. La giungla è abitata da moltissimi animali, alcuni pericolosi e altri no. Ma, in fondo, non sono cattivi, devono pensare alla loro sopravvivenza. Tutti hanno qualcosa da raccontare e sono storie molto curiose. Vivono tutti in tane, o dentro i tronchi degli alberi, o sugli alberi, come le scimmie. È proprio ad una scimmietta, Greta, che ci affideremo per sentire le favole della giungla. Greta è una simpatica scimmietta, che un giorno, un brutto giorno, mentre saltellava contenta tra un albero e l’altro, cadde in una rete messa lì da dei cacciatori. Più si dimenava più rimaneva impigliata. “O che stupida sono stata - pensava Greta - eppure me l’avevano detto di fare attenzione”. Stette lì, a “penzoloni”, imprigionata nella rete, due giorni e due notti. Il terzo giorno sentì che qualcuno diceva “Vediamo un po’ cosa abbiamo preso? - erano i cacciatori - Però, niente male, una bella scimmietta, questa allo zoo ce la pagheranno bene!” “Allo zoo?? Oh no! - pensò Greta - Non ci voglio andare allo zoo”. Mentre la mettevano in una cassa di legno, guardando la sua amata giungla pensò:

“Cara giungla, casa mia, stai tranquilla, costi quel che costi, ti prometto che ritornerò!”

Mentre i cacciatori chiudevano il coperchio della cassa, Greta diede un’occhiata al Bao-Bab. Attenzione, un’occhiata, non l’ultima occhiata, perché lei era sicura che ci sarebbe ritornata! Fece un lungo viaggio in nave e giunse nello zoo che avrebbe dovuto essere la sua nuova casa. “Col cavolo! - disse Greta - che io rimarrò in questa piccola gabbia per tanto tempo!”. La vita nello zoo era bruttissima. Tutti gli animali erano tristi. Non c’era quell’aria di gioia che c’è nella giungla. “Io qui dentro non ci posso restare - sbuffava ogni giorno Greta - noi animali siamo allegri e festaioli, ma come possiamo esserlo rinchiusi qui dentro?” Passarono due mesi e Greta decise che era ormai giunto il momento di andarsene. Già, ma come? Aveva notato che i guardiani dello zoo, per fare pulizia alle sbarre delle gabbie, si servivano di un secchiello pieno d’olio. Appena ne ebbe l’occasione se ne impossessò furtivamente. Nei giorni a seguire non mangiò più, aveva una fame! Così facendo riuscì però a dimagrire e una notte, quando tutto era tranquillo, si cosparse d’olio e con grande abilità riuscì a “scivolare” tra le sbarre.Era libera!

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La giungla è un posto bellissimo. Chi ha avuto la fortuna di visitarla ne è rimasto entusiasta. La giungla è abitata da moltissimi animali, alcuni pericolosi e altri no. Ma, in fondo, non sono cattivi, devono pensare alla loro sopravvivenza. Tutti hanno qualcosa da raccontare e sono storie molto curiose. Vivono tutti in tane, o dentro i tronchi degli alberi, o sugli alberi, come le scimmie. È proprio ad una scimmietta, Greta, che ci affideremo per sentire le favole della giungla. Greta è una simpatica scimmietta, che un giorno, un brutto giorno, mentre saltellava contenta tra un albero e l’altro, cadde in una rete messa lì da dei cacciatori. Più si dimenava più rimaneva impigliata. “O che stupida sono stata - pensava Greta - eppure me l’avevano detto di fare attenzione”. Stette lì, a “penzoloni”, imprigionata nella rete, due giorni e due notti. Il terzo giorno sentì che qualcuno diceva “Vediamo un po’ cosa abbiamo preso? - erano i cacciatori - Però, niente male, una bella scimmietta, questa allo zoo ce la pagheranno bene!” “Allo zoo?? Oh no! - pensò Greta - Non ci voglio andare allo zoo”. Mentre la mettevano in una cassa di legno, guardando la sua amata giungla pensò:

“Cara giungla, casa mia, stai tranquilla, costi quel che costi, ti prometto che ritornerò!”

Mentre i cacciatori chiudevano il coperchio della cassa, Greta diede un’occhiata al Bao-Bab. Attenzione, un’occhiata, non l’ultima occhiata, perché lei era sicura che ci sarebbe ritornata! Fece un lungo viaggio in nave e giunse nello zoo che avrebbe dovuto essere la sua nuova casa. “Col cavolo! - disse Greta - che io rimarrò in questa piccola gabbia per tanto tempo!”. La vita nello zoo era bruttissima. Tutti gli animali erano tristi. Non c’era quell’aria di gioia che c’è nella giungla. “Io qui dentro non ci posso restare - sbuffava ogni giorno Greta - noi animali siamo allegri e festaioli, ma come possiamo esserlo rinchiusi qui dentro?” Passarono due mesi e Greta decise che era ormai giunto il momento di andarsene. Già, ma come? Aveva notato che i guardiani dello zoo, per fare pulizia alle sbarre delle gabbie, si servivano di un secchiello pieno d’olio. Appena ne ebbe l’occasione se ne impossessò furtivamente. Nei giorni a seguire non mangiò più, aveva una fame! Così facendo riuscì però a dimagrire e una notte, quando tutto era tranquillo, si cosparse d’olio e con grande abilità riuscì a “scivolare” tra le sbarre.Era libera!

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Come trovarla? Ricordava solo che era vicina al vecchio albero Bao-Bab, ma nella giungla ce ne sono veramante tanti. L’unica soluzione era chiedere indicazioni. Ma a chi? Greta si ritrovò vicina ad una grossa pozza d’acqua paludosa. Guardò bene e vide sul bordo un grosso coccodrillo dall’aria assonnata. “Ciao, io sono Greta, tempo fa dei cacciatori mi hanno rapita e portata in uno zoo. Sono riuscita a scappare e ora sto cercando la mia casetta. Era vicina al vecchio Bao-Bab, tu per caso mi sai dire dove si trova?” - “Ah ah ah – fece Rudy - mia cara Greta, la giungla è piena di Bao-Bab - e poi aggiunse - lo sai che io per divertirmi, ogni tanto mi metto a pancia all’aria? Giusto l’altro giorno mi sono distratto un attimo e, blob-blob-blob, sono finito sott’acqua, ah ah. Con un colpo di coda mi sono raddrizzato subito” “Ah ah ah - rise Greta - mi mancavanole storielle divertenti” “Ah ah - rise Rudy - sono contento di darti un po’ di buon umore però non posso esserti d’aiuto per ritrovare la tua casa. La giungla è immensa e poi io me ne sto sempre qui tranquillo nella mia pozza. Non hai delle indicazioni più precise?” “Mah - rispose Greta - da un ramo sul quale stavo sempre appesa, vedevo sorgere il sole”. “Ah ah ah - rise di nuovo Rudy - ma mia cara, qui nella giungla da ogni ramo si vede sorgere il sole!”. Intanto Rudy piano piano iniziò ad uscire dalla pozza. “E dove vai?” gli domandò Greta. “Esco un po’ dall’acqua - e si sdraiò vicino a Greta - ah che bella la giungla, è davvero piena di colore e di allegria” “È proprio vero - disse Greta - È così bello essere di nuovo a casa!” “Prova a chiedere a Leopoldo, il pitone - disse Rudy - lo trovi che striscia qui attorno”. “Grazie - fece Greta - prima o poi troverò la mia casetta, è da tanto tempo che non ci sono e avrà bisogno di una bella pulita, magari ci incontreremo di nuovo” “Ma certo Greta - fece Rudy - chi trova un amico trova un tesoro!” “Hai ragione - concluse Greta - e, saltellando, si mise alla ricerca di Leopoldo.

Una volta fuggita dallo zoo, Greta si recò al porto. Trovò una grossa nave che andava in Africa, dove si trovava la sua casa. S’imbarcò nascondendosi nella stiva. Per fortuna trovò anche una grossa cassa piena di cibo così, durante il viaggio, non patì certo la fame e recuperò velocemente tutte le energie perse. Quando la nave arrivò nel porto di destinazione e gettò l’ancora, Greta scese: ora doveva ritornare a casa. La sua “tana” si trovava nel parco nazionale del Bwindi, al confine del Congo. Si aggregò di nascosto ad un gruppo di turisti che andavano proprio lì per un safari fotografico. Così facendo Greta riuscì a tornare nella sua amata giungla. I profumi e gli odori le fecero subito capire che era arrivata a casa. Già, a casa... ma Greta era stata prigioniera allo zoo e non si ricordava più dove fosse di preciso casa sua.

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Come trovarla? Ricordava solo che era vicina al vecchio albero Bao-Bab, ma nella giungla ce ne sono veramante tanti. L’unica soluzione era chiedere indicazioni. Ma a chi? Greta si ritrovò vicina ad una grossa pozza d’acqua paludosa. Guardò bene e vide sul bordo un grosso coccodrillo dall’aria assonnata. “Ciao, io sono Greta, tempo fa dei cacciatori mi hanno rapita e portata in uno zoo. Sono riuscita a scappare e ora sto cercando la mia casetta. Era vicina al vecchio Bao-Bab, tu per caso mi sai dire dove si trova?” - “Ah ah ah – fece Rudy - mia cara Greta, la giungla è piena di Bao-Bab - e poi aggiunse - lo sai che io per divertirmi, ogni tanto mi metto a pancia all’aria? Giusto l’altro giorno mi sono distratto un attimo e, blob-blob-blob, sono finito sott’acqua, ah ah. Con un colpo di coda mi sono raddrizzato subito” “Ah ah ah - rise Greta - mi mancavanole storielle divertenti” “Ah ah - rise Rudy - sono contento di darti un po’ di buon umore però non posso esserti d’aiuto per ritrovare la tua casa. La giungla è immensa e poi io me ne sto sempre qui tranquillo nella mia pozza. Non hai delle indicazioni più precise?” “Mah - rispose Greta - da un ramo sul quale stavo sempre appesa, vedevo sorgere il sole”. “Ah ah ah - rise di nuovo Rudy - ma mia cara, qui nella giungla da ogni ramo si vede sorgere il sole!”. Intanto Rudy piano piano iniziò ad uscire dalla pozza. “E dove vai?” gli domandò Greta. “Esco un po’ dall’acqua - e si sdraiò vicino a Greta - ah che bella la giungla, è davvero piena di colore e di allegria” “È proprio vero - disse Greta - È così bello essere di nuovo a casa!” “Prova a chiedere a Leopoldo, il pitone - disse Rudy - lo trovi che striscia qui attorno”. “Grazie - fece Greta - prima o poi troverò la mia casetta, è da tanto tempo che non ci sono e avrà bisogno di una bella pulita, magari ci incontreremo di nuovo” “Ma certo Greta - fece Rudy - chi trova un amico trova un tesoro!” “Hai ragione - concluse Greta - e, saltellando, si mise alla ricerca di Leopoldo.

Una volta fuggita dallo zoo, Greta si recò al porto. Trovò una grossa nave che andava in Africa, dove si trovava la sua casa. S’imbarcò nascondendosi nella stiva. Per fortuna trovò anche una grossa cassa piena di cibo così, durante il viaggio, non patì certo la fame e recuperò velocemente tutte le energie perse. Quando la nave arrivò nel porto di destinazione e gettò l’ancora, Greta scese: ora doveva ritornare a casa. La sua “tana” si trovava nel parco nazionale del Bwindi, al confine del Congo. Si aggregò di nascosto ad un gruppo di turisti che andavano proprio lì per un safari fotografico. Così facendo Greta riuscì a tornare nella sua amata giungla. I profumi e gli odori le fecero subito capire che era arrivata a casa. Già, a casa... ma Greta era stata prigioniera allo zoo e non si ricordava più dove fosse di preciso casa sua.

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Sotto un grande albero, se ne stava lì, immobile e maestoso, un enorme pitone. “Deve essere Leopoldo” pensò Greta. Si avvicinò prudente e gli chiese “Sei Leopoldo, il pitone, vero?” “Oh sì sì, e tu chi sei? Stavo cercando di riposarmi un pochino...”“Scusa - disse Greta - mi ha mandata da te Rudy, il coccodrillo”.“E che cosa vuoi da me?” le chiese in tono garbato Leopoldo. “Sto cercando la mia casetta - disse Greta - e poi, visto che è da un po’ di tempo che non ci sono, vorrei sapere se è accaduto qualcosa di importante nella giungla”. “Sto aspettando un amico e...”. Mentre Leopoldo diceva questo, Greta vide sbucare da dietro un cespuglio un topolino. “Scappa finché sei in tempo, se non vuoi diventare un boccone per il pitone!” “Ah ah - rise sonoramente Leopoldo - è lui l’amico che aspettavo! Tippy, il topolino”. Tippy salì sulla schiena di Leopoldo e si mise a scorrazzare su e giù. “Oh bella - disse Greta - non avevo mai visto un pitone e un topo amici”. Leopoldo rispose “È strano, lo so, ma noi siamo veramente due grandi amici” “Oh sì sì, squit squit - fece Tippy - due amiconi! Ne abbiamo combinate insieme, vero Leopoldo?” “Eh sì, davvero tante!” disse Leopoldo ridendo. “Ma come sarebbe che stai cercando la tua casa, ti sei forse persa?” “No, no - disse Greta - è una storia lunga, fatto sta che non so più dov’è la mia casetta” “Squit squit - intervenne Tippy - anche io da piccino ho perso la mia casetta, brrr che paura! Per fortuna poi l’ho ritrovata.”

“Anch’io - aggiunse Leopoldo - una volta mi sono perso. È molto facile perdersi qui nella giungla” “Ok, ma adesso sono io che non trovo più la mia casetta - disse Greta - e non mi sono persa, non ricordo solo più dov’è...” “Sei un po’ sbadata” - disse Leopoldo. “Un vago ricordo però ce l’ho - ribatté Greta - era vicina al vecchio Bao-Bab”. “Guarda - disse Leopoldo - la giungla è piena di Bao-Bab. Noi due non possiamo proprio aiutarti purtroppo. Prova con Arturo, il gorilla, abita qui vicino. Vive sugli alberi e magari ti può aiutare di più” “Grazie mille - rispose Greta - sono sicura che ritroverò la mia casa e per Natale mi piacerebbe fare una bella festa. Naturalmente siete tutti invitati!” “Ci puoi contare” disse Leopoldo. “Ora però prima la devo ritrovare, proverò a chiedere al gorilla Arturo, chissà se lui potrà aiutarmi. Grazie, a presto!”. E Greta andò alla ricerca di Arturo.

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Sotto un grande albero, se ne stava lì, immobile e maestoso, un enorme pitone. “Deve essere Leopoldo” pensò Greta. Si avvicinò prudente e gli chiese “Sei Leopoldo, il pitone, vero?” “Oh sì sì, e tu chi sei? Stavo cercando di riposarmi un pochino...”“Scusa - disse Greta - mi ha mandata da te Rudy, il coccodrillo”.“E che cosa vuoi da me?” le chiese in tono garbato Leopoldo. “Sto cercando la mia casetta - disse Greta - e poi, visto che è da un po’ di tempo che non ci sono, vorrei sapere se è accaduto qualcosa di importante nella giungla”. “Sto aspettando un amico e...”. Mentre Leopoldo diceva questo, Greta vide sbucare da dietro un cespuglio un topolino. “Scappa finché sei in tempo, se non vuoi diventare un boccone per il pitone!” “Ah ah - rise sonoramente Leopoldo - è lui l’amico che aspettavo! Tippy, il topolino”. Tippy salì sulla schiena di Leopoldo e si mise a scorrazzare su e giù. “Oh bella - disse Greta - non avevo mai visto un pitone e un topo amici”. Leopoldo rispose “È strano, lo so, ma noi siamo veramente due grandi amici” “Oh sì sì, squit squit - fece Tippy - due amiconi! Ne abbiamo combinate insieme, vero Leopoldo?” “Eh sì, davvero tante!” disse Leopoldo ridendo. “Ma come sarebbe che stai cercando la tua casa, ti sei forse persa?” “No, no - disse Greta - è una storia lunga, fatto sta che non so più dov’è la mia casetta” “Squit squit - intervenne Tippy - anche io da piccino ho perso la mia casetta, brrr che paura! Per fortuna poi l’ho ritrovata.”

“Anch’io - aggiunse Leopoldo - una volta mi sono perso. È molto facile perdersi qui nella giungla” “Ok, ma adesso sono io che non trovo più la mia casetta - disse Greta - e non mi sono persa, non ricordo solo più dov’è...” “Sei un po’ sbadata” - disse Leopoldo. “Un vago ricordo però ce l’ho - ribatté Greta - era vicina al vecchio Bao-Bab”. “Guarda - disse Leopoldo - la giungla è piena di Bao-Bab. Noi due non possiamo proprio aiutarti purtroppo. Prova con Arturo, il gorilla, abita qui vicino. Vive sugli alberi e magari ti può aiutare di più” “Grazie mille - rispose Greta - sono sicura che ritroverò la mia casa e per Natale mi piacerebbe fare una bella festa. Naturalmente siete tutti invitati!” “Ci puoi contare” disse Leopoldo. “Ora però prima la devo ritrovare, proverò a chiedere al gorilla Arturo, chissà se lui potrà aiutarmi. Grazie, a presto!”. E Greta andò alla ricerca di Arturo.

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Il sole stava pian piano tramontando. Com’era bella la giungla all’imbrunire! Greta si era addentrata più all’interno, alla ricerca di Arturo, il gorilla. Ad un certo punto vide agitarsi le fronde di un grande albero, allora si fece coraggio e chiamò “Arturooo”. Dai rami degli alberi fece capolino una testa. “Chi mi cerca?” era un vocione, che però non metteva paura, anzi... “Sono io - disse Greta - sono una scimmietta che sta cercando la sua casa”. “A beh - disse Arturo - ne ho già sentite tante, ma che una scimmia avesse perso la sua casa, lo giuro, mai!”“Ti spiegherò con calma.” disse Greta.

“Sai dove posso trascorrere la notte?” “Questo non è un problema - disse, sempre Arturo con il vocione - se ti accontenti puoi dormire qui con me, sotto l’albero, non è un gran che ma è meglio di niente, no?” “Sicuro - disse tutta contenta Greta - sei davvero molto gentile” “Se hai paura, hai solo da fare un fischio” “Ah ah - rise Greta - ma io non so fischiare e poi che paura dovrei avere, qui nella giungla siamo tutti amici!” “Eh sì - fece Arturo - hai proprio ragione. Pensa che solo l’altro giorno ho giocato a nascondino con Oscar, il ghepardo. Che risate che ci siamo fatti! Non lo trovavo più. Quel ghepardo è troppo furbo e veloce e conosce tutta la giungla. Anche adesso, volessi trovarlo, non ci riuscirei. Dovresti chiedere a lui di aiutarti a cercare la tua casa, ma ora chissà dov’è”. Greta allora chiese curiosa “E tu non ti sei nascosto?” “Sì - disse sconsolato Arturo - ma non ho fatto in tempo a nascondermi che mi aveva già trovato” “Deve essere davvero bravissimo! - esclamò Greta - Mi servirebbe proprio un tipo come lui!” Arturo rispose “Già! Ma vai a sapere dov’è, è un furbacchione!” “Prima o poi lo troverò - disse Greta - e troverò anche la mia casetta”. Adesso era diventato proprio buio e Arturo si era allontanato un attimo. Ritornò presto con un casco di banane. “Se ti fa piacere qualche banana è tutto quello che posso offrirti” “Sei troppo gentile - disse Greta - in effetti ho un certo languorino. Grazie!” “Senti - disse Arturo - mi dispiace molto di non poterti aiutare. Prova a chiedere a Teo, il pappagallo tutto pepe. Tutte le mattine si fa un giretto da queste parti, io al mattino presto vado a lavarmi nella pozza d’acqua. Se tu aspetti qui, dovresti vedere Teo e potresti chiedere a lui. Ora sono stanco e vado a nanna”. “Buonanotte Arturo. - gli disse Greta - Se ritroverò la mia casa, a Natale farò una festicciola e tu sei invitato!” “Grazie. Contaci, ci sarò sicuramente! Al dolce ci penso io, ok?” Arturo si sdraiò vicino a Greta e insieme si addormentarono sotto le stelle.

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Il sole stava pian piano tramontando. Com’era bella la giungla all’imbrunire! Greta si era addentrata più all’interno, alla ricerca di Arturo, il gorilla. Ad un certo punto vide agitarsi le fronde di un grande albero, allora si fece coraggio e chiamò “Arturooo”. Dai rami degli alberi fece capolino una testa. “Chi mi cerca?” era un vocione, che però non metteva paura, anzi... “Sono io - disse Greta - sono una scimmietta che sta cercando la sua casa”. “A beh - disse Arturo - ne ho già sentite tante, ma che una scimmia avesse perso la sua casa, lo giuro, mai!”“Ti spiegherò con calma.” disse Greta.

“Sai dove posso trascorrere la notte?” “Questo non è un problema - disse, sempre Arturo con il vocione - se ti accontenti puoi dormire qui con me, sotto l’albero, non è un gran che ma è meglio di niente, no?” “Sicuro - disse tutta contenta Greta - sei davvero molto gentile” “Se hai paura, hai solo da fare un fischio” “Ah ah - rise Greta - ma io non so fischiare e poi che paura dovrei avere, qui nella giungla siamo tutti amici!” “Eh sì - fece Arturo - hai proprio ragione. Pensa che solo l’altro giorno ho giocato a nascondino con Oscar, il ghepardo. Che risate che ci siamo fatti! Non lo trovavo più. Quel ghepardo è troppo furbo e veloce e conosce tutta la giungla. Anche adesso, volessi trovarlo, non ci riuscirei. Dovresti chiedere a lui di aiutarti a cercare la tua casa, ma ora chissà dov’è”. Greta allora chiese curiosa “E tu non ti sei nascosto?” “Sì - disse sconsolato Arturo - ma non ho fatto in tempo a nascondermi che mi aveva già trovato” “Deve essere davvero bravissimo! - esclamò Greta - Mi servirebbe proprio un tipo come lui!” Arturo rispose “Già! Ma vai a sapere dov’è, è un furbacchione!” “Prima o poi lo troverò - disse Greta - e troverò anche la mia casetta”. Adesso era diventato proprio buio e Arturo si era allontanato un attimo. Ritornò presto con un casco di banane. “Se ti fa piacere qualche banana è tutto quello che posso offrirti” “Sei troppo gentile - disse Greta - in effetti ho un certo languorino. Grazie!” “Senti - disse Arturo - mi dispiace molto di non poterti aiutare. Prova a chiedere a Teo, il pappagallo tutto pepe. Tutte le mattine si fa un giretto da queste parti, io al mattino presto vado a lavarmi nella pozza d’acqua. Se tu aspetti qui, dovresti vedere Teo e potresti chiedere a lui. Ora sono stanco e vado a nanna”. “Buonanotte Arturo. - gli disse Greta - Se ritroverò la mia casa, a Natale farò una festicciola e tu sei invitato!” “Grazie. Contaci, ci sarò sicuramente! Al dolce ci penso io, ok?” Arturo si sdraiò vicino a Greta e insieme si addormentarono sotto le stelle.

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“Hai ragione - rispose Greta - il nostro spirito sarà sempre libero! Ma tu

non hai nessun pettegolezzo da raccontarmi?” “Ahh scimmietta curiosa, lo sai che mamma

tartaruga aspetta di nuovo dei piccoli?” “Noo - disse Greta - ma quanti sono già?”

“Boh, ha perso il conto”. “Senti - chiese Greta a Teo - visto che tu sei così bene informato, sai dove posso trovare Oscar,

il ghepardo?” “Mmmm…no, però prova a chiedere a Poti, l’ippopotamo. Lui e Oscar sono grandi amici, lo puoi trovare

nel laghetto qua dietro” “Grazie - disse Greta - ah, se trovo la mia casa, a Natale mi piacerebbe fare una festa. Tu pensi di

venire?” “Ma certamente - disse tutto contento Teo - sono curioso di vedere la tua tana , ops, casa e tanto felice di ritrovarci

tutti insieme! Contaci e posso portare anche mia moglie?” “Ma certamente - disse Greta - più saremo e più ci divertiremo! Adesso vado alla ricerca di Poti”. “Ciao scimmietta - disse Teo mentre svolazzava via contento - buona fortuna!”

Il mattino seguente Greta era davvero riposata. Che bello dormire nella sua giungla! Non si era nemmeno accorta che Arturo si era svegliato di buon ora per andare a lavarsi nella pozza di Rudy il coccodrillo. Una vocina svegliò all’improvviso Greta “Scimmietta bella, scimmietta bella”. Ma chi era? Si domandò Greta alzandosi velocemente. Sul ramo sopra di lei c’era un bellissimo pappagallo. “Tu devi essere Teo, non è vero?” “Sì - rispose il pappagallo - e tu chi sei? Non dirmi che sei Arturo che ha fatto la dieta!?” “No, no, stai tranquillo, Arturo è andato alla pozza di Rudy a darsi una rinfrescata - disse Greta sbadigliando - Io stanotte ho dormito qui con lui perché sto cercando la mia casa” . “Ah no, no - fece Teo saltellando da un ramo all’altro - non mi chiedere dov’è la tua casa perché non lo so”. “Accidenti - pensò Greta - aveva ragione Arturo a dire che era un pappagallo tutto pepe” e chiese a Teo “Va beh, raccontami qualche novità, io manco dalla giungla da un po’ di tempo”. “Così mi piaci - disse Teo tutto contento continuando a saltellare tra un ramo e l’altro e sbattendo le ali - “Ma tu dimmi, perché eri andata via dalla giungla?” “E va bene - fece Greta - d’altronde sei un pappagallo curioso. Dunque, tempo fa, mi sono fatta catturare...” “Dimmi dimmi, non sto più nelle ali” rispose tutto agitato Teo. “Allora, - continuò Greta - mi sono fatta catturare e sono finita in una gabbia allo zoo” “Che brutta storia! - disse Teo - Quindi sei riuscita a scappare. Brava, l’ho sempre detto che noi animali siamo più astuti degli umani! Possono rinchiuderci ma noi saremo sempre più liberi di loro”

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“Hai ragione - rispose Greta - il nostro spirito sarà sempre libero! Ma tu

non hai nessun pettegolezzo da raccontarmi?” “Ahh scimmietta curiosa, lo sai che mamma

tartaruga aspetta di nuovo dei piccoli?” “Noo - disse Greta - ma quanti sono già?”

“Boh, ha perso il conto”. “Senti - chiese Greta a Teo - visto che tu sei così bene informato, sai dove posso trovare Oscar,

il ghepardo?” “Mmmm…no, però prova a chiedere a Poti, l’ippopotamo. Lui e Oscar sono grandi amici, lo puoi trovare

nel laghetto qua dietro” “Grazie - disse Greta - ah, se trovo la mia casa, a Natale mi piacerebbe fare una festa. Tu pensi di

venire?” “Ma certamente - disse tutto contento Teo - sono curioso di vedere la tua tana , ops, casa e tanto felice di ritrovarci

tutti insieme! Contaci e posso portare anche mia moglie?” “Ma certamente - disse Greta - più saremo e più ci divertiremo! Adesso vado alla ricerca di Poti”. “Ciao scimmietta - disse Teo mentre svolazzava via contento - buona fortuna!”

Il mattino seguente Greta era davvero riposata. Che bello dormire nella sua giungla! Non si era nemmeno accorta che Arturo si era svegliato di buon ora per andare a lavarsi nella pozza di Rudy il coccodrillo. Una vocina svegliò all’improvviso Greta “Scimmietta bella, scimmietta bella”. Ma chi era? Si domandò Greta alzandosi velocemente. Sul ramo sopra di lei c’era un bellissimo pappagallo. “Tu devi essere Teo, non è vero?” “Sì - rispose il pappagallo - e tu chi sei? Non dirmi che sei Arturo che ha fatto la dieta!?” “No, no, stai tranquillo, Arturo è andato alla pozza di Rudy a darsi una rinfrescata - disse Greta sbadigliando - Io stanotte ho dormito qui con lui perché sto cercando la mia casa” . “Ah no, no - fece Teo saltellando da un ramo all’altro - non mi chiedere dov’è la tua casa perché non lo so”. “Accidenti - pensò Greta - aveva ragione Arturo a dire che era un pappagallo tutto pepe” e chiese a Teo “Va beh, raccontami qualche novità, io manco dalla giungla da un po’ di tempo”. “Così mi piaci - disse Teo tutto contento continuando a saltellare tra un ramo e l’altro e sbattendo le ali - “Ma tu dimmi, perché eri andata via dalla giungla?” “E va bene - fece Greta - d’altronde sei un pappagallo curioso. Dunque, tempo fa, mi sono fatta catturare...” “Dimmi dimmi, non sto più nelle ali” rispose tutto agitato Teo. “Allora, - continuò Greta - mi sono fatta catturare e sono finita in una gabbia allo zoo” “Che brutta storia! - disse Teo - Quindi sei riuscita a scappare. Brava, l’ho sempre detto che noi animali siamo più astuti degli umani! Possono rinchiuderci ma noi saremo sempre più liberi di loro”

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“È una storia lunga - tagliò corto Greta - sta il fatto che ora la devo ritrovare”. “E allora vuoi chiedere aiuto a Oscar? - rispose Poti – ottima scelta! Oscar conosce bene la giungla. Guarda, o’ bella, proprio perché mi stai simpatica, ti dirò dove puoi trovarlo. Ma non dirlo a nessuno” “Grazie molte - si affrettò a rispondere Greta - e stai tranquillo che non lo dirò a nessuno” “Prima però - disse Poti - dovrai sentire una mia storia” “Ma certo, sono proprio curiosa” “Ok - disse Poti - tu mi trovi un po’ in sovrappeso?” “Un pochino” rispose Greta. “Sei troppo gentile, io mi sento un po’ troppo grasso e così vorrei mettermi a dieta” “Ottima scelta! - disse ridendo fra se’ e se’ Greta - con qualche chiletto in meno sarai il più bell’ippopotamo della giungla!” “Eh lo so, lo so - disse sconsolato Poti - il problema è che non ci riesco, ho sempre una fame pazzesca” “Su, dai - fece Greta - un piccolo sforzo e sarai in perfetta forma!” “Grazie! - rispose Poti - così forse riuscirò anche a conquistare Lucy, la bellissima ippopotamina che mi fa girare la testa”. “Ecco un motivo in più per dimagrire” disse Greta. “È l’unico motivo!” “Allora datti da fare” esclamò Greta.“Hai ragione! - disse Poti convinto - Da oggi mi metterò a dieta!” “Bravo! - rispose Greta - ora per piacere puoi dirmi dove posso trovare Oscar?” “Ma certamente, lo troverai vicino a quei cespugli, sono la sua tana. Mi raccomando però, acqua in bocca!” “Tranquillo! - ribatté Greta - a proposito, se trovo la mia casa, a Natale verresti? Faccio una festicciola” “Ma certo - rispose tutto entusiasta Poti - ci verrò di sicuro. Vai a cercare Oscar ora, lui ti aiuterà sicuramente!” “Grazie mille per i tuoi suggerimenti, ci andrò subito!” E partì alla ricerca di Oscar.

Greta era partita alla ricerca di Poti, l’ippopotamo. Teo aveva detto che l’avrebbe trovato non molto lontano. Infatti, percorse un breve tragitto e si trovò vicino a un bellissimo laghetto. Nel mezzo del laghetto, molto basso a dire la verità, si trovava Poti. Greta si avvicinò al bordo e chiamò a squarciagola: “Poti, Poti”. L’ippopotamo, sentendo pronunciare ad altissima voce il suo nome, si girò. Poti domandò a Greta “O bella, e che ci fai tu qui?”. Greta pensò “Che simpatico bestione e che bel modo che ha di parlare - e disse - Mi ha mandato qui Teo, il pappagallo. Mi ha detto che tu sei molto amico di Oscar, il ghepardo”. “È vero - rispose Poti - ma tu perché lo cerchi? Ha mica combinato qualche birichinata?” “No no - si affrettò a rispondere Greta - lo cerco perché forse può aiutarmi a trovare la mia casa” “Ma dai e non mi sta’ a di’ che l’hai persa. Come?”

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“È una storia lunga - tagliò corto Greta - sta il fatto che ora la devo ritrovare”. “E allora vuoi chiedere aiuto a Oscar? - rispose Poti – ottima scelta! Oscar conosce bene la giungla. Guarda, o’ bella, proprio perché mi stai simpatica, ti dirò dove puoi trovarlo. Ma non dirlo a nessuno” “Grazie molte - si affrettò a rispondere Greta - e stai tranquillo che non lo dirò a nessuno” “Prima però - disse Poti - dovrai sentire una mia storia” “Ma certo, sono proprio curiosa” “Ok - disse Poti - tu mi trovi un po’ in sovrappeso?” “Un pochino” rispose Greta. “Sei troppo gentile, io mi sento un po’ troppo grasso e così vorrei mettermi a dieta” “Ottima scelta! - disse ridendo fra se’ e se’ Greta - con qualche chiletto in meno sarai il più bell’ippopotamo della giungla!” “Eh lo so, lo so - disse sconsolato Poti - il problema è che non ci riesco, ho sempre una fame pazzesca” “Su, dai - fece Greta - un piccolo sforzo e sarai in perfetta forma!” “Grazie! - rispose Poti - così forse riuscirò anche a conquistare Lucy, la bellissima ippopotamina che mi fa girare la testa”. “Ecco un motivo in più per dimagrire” disse Greta. “È l’unico motivo!” “Allora datti da fare” esclamò Greta.“Hai ragione! - disse Poti convinto - Da oggi mi metterò a dieta!” “Bravo! - rispose Greta - ora per piacere puoi dirmi dove posso trovare Oscar?” “Ma certamente, lo troverai vicino a quei cespugli, sono la sua tana. Mi raccomando però, acqua in bocca!” “Tranquillo! - ribatté Greta - a proposito, se trovo la mia casa, a Natale verresti? Faccio una festicciola” “Ma certo - rispose tutto entusiasta Poti - ci verrò di sicuro. Vai a cercare Oscar ora, lui ti aiuterà sicuramente!” “Grazie mille per i tuoi suggerimenti, ci andrò subito!” E partì alla ricerca di Oscar.

Greta era partita alla ricerca di Poti, l’ippopotamo. Teo aveva detto che l’avrebbe trovato non molto lontano. Infatti, percorse un breve tragitto e si trovò vicino a un bellissimo laghetto. Nel mezzo del laghetto, molto basso a dire la verità, si trovava Poti. Greta si avvicinò al bordo e chiamò a squarciagola: “Poti, Poti”. L’ippopotamo, sentendo pronunciare ad altissima voce il suo nome, si girò. Poti domandò a Greta “O bella, e che ci fai tu qui?”. Greta pensò “Che simpatico bestione e che bel modo che ha di parlare - e disse - Mi ha mandato qui Teo, il pappagallo. Mi ha detto che tu sei molto amico di Oscar, il ghepardo”. “È vero - rispose Poti - ma tu perché lo cerchi? Ha mica combinato qualche birichinata?” “No no - si affrettò a rispondere Greta - lo cerco perché forse può aiutarmi a trovare la mia casa” “Ma dai e non mi sta’ a di’ che l’hai persa. Come?”

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“È un po’ lontano da qui, a piedi è una sfacchinata - le disse Oscar - gli unici che ti possono portare là velocemente sono i due gemelli tucani. Sono molto allegri e divertenti, vedrai che con loro ti troverai benissimo! Ricordarti, però, di ridere a tutte le loro battute”. “Se sono simpatici - disse Greta - ci sarà di sicuro da divertirsi!” “Ah sì sì, stanne pur certa - disse Oscar - sono davvero spiritosi e burloni, stai tranquilla che non ti annoierai durante il viaggio. Una volta hanno coperto la tana del tasso. Poverino! Ha girato per due giorni alla ricerca, finché, impietositi, gli hanno detto che la tana era sempre lì, al solito posto, ricoperta di foglie. E quando hanno fatto credere a tutti i pesci che il giorno dopo l’acqua non ci sarebbe più stata? Poveri pesciolini! Meno male che era solo una burla, ah ah” “Devono essere dei veri mattacchioni - disse Greta - e dove li posso trovare?” “Non ti preoccupare, ti porterò io, non è molto lontano da qui. Così gli spiegherò bene dov’è la tua casa. Tu ricordati solo di ridere. Salta in groppa!”. Greta non se lo fece dire due volte e saltò sulla schiena di Oscar. Così partirono alla ricerca dei Tucani, “Che bello! - pensò Greta - fra poco rivedrò finalmente la mia adorata casetta!!”

Greta andò dove le aveva detto Poti, l’ippopotamo. Giunta in prossimità dei cespugli vide una figura muoversi velocissima. Doveva essere Oscar il ghepardo, l’animale terrestre più veloce del mondo che può raggiungere anche i 120 Km/h! Greta disse, un po’ timidamente: “Salve, io sono Greta, tu devi essere Oscar vero?” “Oh si si - rispose Oscar - ma come hai fatto a trovarmi?” “Me l’ha detto Poti l’ippopotamo - rispose Greta - ma stai tranquillo, non dirò a nessuno dove abiti”. “E sarà meglio! - sbottò Oscar - ma tu perché mi cercavi, cosa vuoi da me?” “Mi hanno detto - disse Greta prendendo un po’ di coraggio - che tu conosci la giungla come le tue tasche” “Ah ah, ma io non ho tasche, sono mica un canguro - disse Oscar ridendo di gusto - in cosa posso aiutarti?” “Vedi - disse Greta, ormai aveva perso la timidezza - non trovo più la mia casa” “Ohibò - sbottò Oscar – questo si che è un problema!” Greta gli raccontò velocemente quello che le era successo e Oscar le disse: “Guarda, mi dispiace per quello che ti è successo. Dammi qualche informazione in più e vedrò di aiutarti”. Greta allora gli spiegò che la casa era vicina al vecchio Bao-Bab e che dai suoi rami vedeva sorgere il sole. Oscar pensò su un attimo e poi esclamò “Lì vicino c’é per caso un piccolissimo laghetto?” “Si si - fece Greta contenta - e in quel laghetto c’è Pluff, il pesciolino. Quanto mi manca! Non farmi stare sulle spine, dimmi dove si trova il mio caro Bao-Bab.”

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“È un po’ lontano da qui, a piedi è una sfacchinata - le disse Oscar - gli unici che ti possono portare là velocemente sono i due gemelli tucani. Sono molto allegri e divertenti, vedrai che con loro ti troverai benissimo! Ricordarti, però, di ridere a tutte le loro battute”. “Se sono simpatici - disse Greta - ci sarà di sicuro da divertirsi!” “Ah sì sì, stanne pur certa - disse Oscar - sono davvero spiritosi e burloni, stai tranquilla che non ti annoierai durante il viaggio. Una volta hanno coperto la tana del tasso. Poverino! Ha girato per due giorni alla ricerca, finché, impietositi, gli hanno detto che la tana era sempre lì, al solito posto, ricoperta di foglie. E quando hanno fatto credere a tutti i pesci che il giorno dopo l’acqua non ci sarebbe più stata? Poveri pesciolini! Meno male che era solo una burla, ah ah” “Devono essere dei veri mattacchioni - disse Greta - e dove li posso trovare?” “Non ti preoccupare, ti porterò io, non è molto lontano da qui. Così gli spiegherò bene dov’è la tua casa. Tu ricordati solo di ridere. Salta in groppa!”. Greta non se lo fece dire due volte e saltò sulla schiena di Oscar. Così partirono alla ricerca dei Tucani, “Che bello! - pensò Greta - fra poco rivedrò finalmente la mia adorata casetta!!”

Greta andò dove le aveva detto Poti, l’ippopotamo. Giunta in prossimità dei cespugli vide una figura muoversi velocissima. Doveva essere Oscar il ghepardo, l’animale terrestre più veloce del mondo che può raggiungere anche i 120 Km/h! Greta disse, un po’ timidamente: “Salve, io sono Greta, tu devi essere Oscar vero?” “Oh si si - rispose Oscar - ma come hai fatto a trovarmi?” “Me l’ha detto Poti l’ippopotamo - rispose Greta - ma stai tranquillo, non dirò a nessuno dove abiti”. “E sarà meglio! - sbottò Oscar - ma tu perché mi cercavi, cosa vuoi da me?” “Mi hanno detto - disse Greta prendendo un po’ di coraggio - che tu conosci la giungla come le tue tasche” “Ah ah, ma io non ho tasche, sono mica un canguro - disse Oscar ridendo di gusto - in cosa posso aiutarti?” “Vedi - disse Greta, ormai aveva perso la timidezza - non trovo più la mia casa” “Ohibò - sbottò Oscar – questo si che è un problema!” Greta gli raccontò velocemente quello che le era successo e Oscar le disse: “Guarda, mi dispiace per quello che ti è successo. Dammi qualche informazione in più e vedrò di aiutarti”. Greta allora gli spiegò che la casa era vicina al vecchio Bao-Bab e che dai suoi rami vedeva sorgere il sole. Oscar pensò su un attimo e poi esclamò “Lì vicino c’é per caso un piccolissimo laghetto?” “Si si - fece Greta contenta - e in quel laghetto c’è Pluff, il pesciolino. Quanto mi manca! Non farmi stare sulle spine, dimmi dove si trova il mio caro Bao-Bab.”

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“Ci saremo tutti volentieri - aggiunse Oscar - e ora ciao ciao”. “Bene - disse Tic - prendi un po’ quella liana per terra Toc, così Greta si aggrapperà lì e la porteremo a casa sua” “Certo Tic - disse Toc - prendo quella liana per terra, così potremo riportare a casa Greta, lei si aggrapperà lì”. “Dai Greta - dissero insieme -aggrappati!”. Greta non se lo fece dire due volte e con un salto si aggrappò e partirono. “Accidenti quanto pesi!”disse Tic. “Pesi un accidente!” disse Toc. Greta, ricordandosi quello che gli aveva detto Oscar, scoppiò in una fragorosa risata. “Che scimmietta simpatica sei” disse Tic. “Sei simpatica” gli fece eco Toc. Greta, continuando a ridere a crepapelle, chiese “Ah ah ah, la sapete vero la strada?” “Ma certo che si” Tic ”Ma si che certo” Toc. “Sono proprio divertenti - pensò Greta - hanno un modo di parlare davvero curioso”. “Ehi Toc, dovremmo essere quasi arrivati” e Toc “Si Tic, dovremmo quasi essere arrivati”. A Greta si illuminarono gli occhi! Riconosceva gli alberi, il posto, il laghetto, i profumi e... dall’acqua fece capolino un pesciolino. Era Pluff, il suo amico: “Gretaaaaa! Sei tornata!! Mi sei mancata tanto!!!” E sì, Greta era arrivata finalmente a casa! “Il vecchio Bao-Bab, ecco!”Tic, “Ecco il vecchio Bao-Bab” Toc. Greta non stava più nella pelle, finalmente la sua amata casa! Saltò giù dalla liana e cominciò a saltellare felice attorno al Bao-Bab. Era al settimo cielo. “Bene - disse Tic - sei a casa. Ora noi torniamo” “Bene - disse Toc - ora noi torniamo, sei a casa”. Greta, che non la smetteva di saltellare contenta, disse “Non so proprio come ringraziarvi, non immaginate che felicità! Ci vediamo a Natale allora?” “Di sicuro noi ci saremo, eh Toc?” “Ci saremo di sicuro Tic!” E mentre se ne andavano in volo, insieme dissero “È stato un piacere conoscerti Greta” e si allontanarono in cielo per ritornare sul ramo vicino al loro laghetto.

Il viaggio sulla groppa di Oscar durò poco. Accidenti, conosceva davvero la giungla a memoria e com’era veloce! Arrivarono vicino a un altro laghetto e, appollaiati su

un ramo, c’erano i due tucani. “Salve Toc, salve Tic - disse Oscar - dovete aiutare questa scimmietta a tornare a casa sua, vicino al vecchio Bao-Bab.

La sapete la strada?” “Ma certo che si” disse Tic. “Ma si, certo” confermò Toc. “Bene - disse Oscar - allora lascio Greta in buone mani. Io adesso devo scappare” “Un attimo - disse Greta - già che ci siete tutti, colgo l’occasione per invitarvi alla festa di Natale a casa mia. Vi aspetto!”. “Una bellissima idea” disse Tic “Un’idea bellissima” disse Toc”

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“Ci saremo tutti volentieri - aggiunse Oscar - e ora ciao ciao”. “Bene - disse Tic - prendi un po’ quella liana per terra Toc, così Greta si aggrapperà lì e la porteremo a casa sua” “Certo Tic - disse Toc - prendo quella liana per terra, così potremo riportare a casa Greta, lei si aggrapperà lì”. “Dai Greta - dissero insieme -aggrappati!”. Greta non se lo fece dire due volte e con un salto si aggrappò e partirono. “Accidenti quanto pesi!”disse Tic. “Pesi un accidente!” disse Toc. Greta, ricordandosi quello che gli aveva detto Oscar, scoppiò in una fragorosa risata. “Che scimmietta simpatica sei” disse Tic. “Sei simpatica” gli fece eco Toc. Greta, continuando a ridere a crepapelle, chiese “Ah ah ah, la sapete vero la strada?” “Ma certo che si” Tic ”Ma si che certo” Toc. “Sono proprio divertenti - pensò Greta - hanno un modo di parlare davvero curioso”. “Ehi Toc, dovremmo essere quasi arrivati” e Toc “Si Tic, dovremmo quasi essere arrivati”. A Greta si illuminarono gli occhi! Riconosceva gli alberi, il posto, il laghetto, i profumi e... dall’acqua fece capolino un pesciolino. Era Pluff, il suo amico: “Gretaaaaa! Sei tornata!! Mi sei mancata tanto!!!” E sì, Greta era arrivata finalmente a casa! “Il vecchio Bao-Bab, ecco!”Tic, “Ecco il vecchio Bao-Bab” Toc. Greta non stava più nella pelle, finalmente la sua amata casa! Saltò giù dalla liana e cominciò a saltellare felice attorno al Bao-Bab. Era al settimo cielo. “Bene - disse Tic - sei a casa. Ora noi torniamo” “Bene - disse Toc - ora noi torniamo, sei a casa”. Greta, che non la smetteva di saltellare contenta, disse “Non so proprio come ringraziarvi, non immaginate che felicità! Ci vediamo a Natale allora?” “Di sicuro noi ci saremo, eh Toc?” “Ci saremo di sicuro Tic!” E mentre se ne andavano in volo, insieme dissero “È stato un piacere conoscerti Greta” e si allontanarono in cielo per ritornare sul ramo vicino al loro laghetto.

Il viaggio sulla groppa di Oscar durò poco. Accidenti, conosceva davvero la giungla a memoria e com’era veloce! Arrivarono vicino a un altro laghetto e, appollaiati su

un ramo, c’erano i due tucani. “Salve Toc, salve Tic - disse Oscar - dovete aiutare questa scimmietta a tornare a casa sua, vicino al vecchio Bao-Bab.

La sapete la strada?” “Ma certo che si” disse Tic. “Ma si, certo” confermò Toc. “Bene - disse Oscar - allora lascio Greta in buone mani. Io adesso devo scappare” “Un attimo - disse Greta - già che ci siete tutti, colgo l’occasione per invitarvi alla festa di Natale a casa mia. Vi aspetto!”. “Una bellissima idea” disse Tic “Un’idea bellissima” disse Toc”

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Greta aveva addobbato il Bao-Bab. Tic e Toc avevano distribuito nei giorni precedenti gli inviti. Ormai era tutto pronto. Il primo ad arrivare fu Poti l’ippopotamo, insieme all’ippopotamina Lucy, seguiti da Oscar il ghepardo e da Teo, il pappagallo, con sua moglie Dora. Mentre si stavano salutando, pian piano arrivarono Rudy e Leopoldo, con il suo amico Tippy. Tutti gli animali erano vicini, l’uno all’altro. “Buon Natale!” disse una vociona. Era Arturo il gorilla che, come promesso, aveva portato il dolce, una torta di banane dall’aspetto davvero invitante. Mancavano solo Tic e Toc. Arrivarono per ultimi “Buon Natale a tutti!” disse Tic, ”A tutti Buon Natale” gli fece subito eco Toc. Erano tutti intorno al vecchio Bao-Bab, Teo, svolazzando andò a posarsi sulla spalla di Greta “Allora Greta, è bello essere di nuovo a casa in mezzo a tanti amici, vero?” “Puoi dirlo forte! - rispose tutta contenta - e vi voglio ringraziare tutti. Non immaginate che tristezza c’era allo zoo! Musi lunghi, poche parole. Non c’è l’atmosfera e l’allegria che c’è qui con voi!” “Non riusciamo a immaginare - disse Leopoldo il pitone - come gli animali possano stare in spazi così piccoli” “Noi siamo nati per essere liberi!” disse Poti. “Stiamo così bene nella nostra giungla - aggiunse Rudy - che non riesco a capire il perché ci vogliano portare via”. “Comunque è andata bene - disse Arturo - l’importante è che Greta sia di nuovo con noi!!” “Evviva!” Tutti erano contenti. Mentre Arturo offriva la torta, salì a galla anche Pluff, l’amico di Greta, per un assaggio. Il cielo era tutto “zeppo” di stelle e una cometa sfrecciò veloce, illuminando tutta la giungla. “Che atmosfera incantata” pensò ad alta voce Greta. Tutti gli animali si strinsero intorno al vecchio Bao-Bab. Erano tutti emozionati e tanto felici di essere insieme. Si alzò a quel punto un grande coro, dedicato ai bimbi di tutti i paesi del mondo: BUON NATALE!!

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