LABORATORIO DI PUBLIC HISTORY 2016 -...

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Sara Fenu, matr. 2/59/48699 LABORATORIO DI PUBLIC HISTORY 2016 Alla scoperta delle ricchezze archeologiche di Senorbì Introduzione La Sardegna è un’isola collocata a ovest del Mediterraneo. Essa fu protagonista, sin dagli albori della civiltà, di conquiste e invasioni da parte di popolazioni di navigatori in cerca di materie prime e di nuovi sbocchi commerciali. Il suo territorio ricco di risorse, vantava una posizione favorevole e strategica per chi navigava da una sponda all’altra del Mediterraneo in quanto luogo imprescindibile nella rete degli antichi percorsi commerciali. Questi navigatori lasciarono varie tracce del loro vissuto su tutto il territorio sardo. I reperti e siti ritrovati sono oggi riconosciuti a livello mondiale sotto un profilo storico, antropologico e archeologico. Una caratteristica riconosciuta dagli studiosi della storia millenaria sarda è la lotta condotta dagli isolani nei confronti dei sempre nuovi invasori dell’isola. Il tessuto di sardità e tradizioni, infatti, sarebbero stati in gran parte conservati dalle popolazioni barbaricine nonostante le invasioni delle grandi potenze conquistatrici. Questa caratteristica dei sardi è definita: costante resistenziale sarda. Parte storica Tra il VI e il III millennio a.C. la Sardegna visse un periodo storico chiamato “Età Prenuragica” che viene collocato all’interno della Preistoria e che vedrà un grande sviluppo culturale tra il Neolitico e l’Eneolitico (le sue due fasi finali). In questo periodo i prenuragici abitavano villaggi e grotte, vivendo di caccia, pesca, tessitura e coltivazione di cereali. Essi costruivano strumenti in selce e ossidiana, materiali di cui l’isola abbonda e, nell’epoca del Mesolitico, cominciarono ad avere contatti commerciali con i popoli delle regioni costiere del Mediterraneo come dimostrano i ritrovamenti fatti in Liguria, mentre durante il Neolitico, si spinsero fino all’Italia settentrionale e alla Francia. Essi svilupparono il fenomeno del megalitismo, un’architettura preistorica caratterizzata da monumenti eretti con blocchi di pietra di grandi dimensioni, che rimarrà e si evolverà poi successivamente con la civiltà nuragica. Producevano anche delle statuine spesso raffiguranti la Dea Madre, in cui veniva accentuato seno e bacino, simbolo di fertilità e con funzione religiosa. Essi lavorarono per la prima volta rame e argento e lavoravano la ceramica con diversi stili e decorazioni. Mores, dolmen di Sa Coveccada, uno dei dolmen più grandiosi del Mediterraneo

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SaraFenu,matr.2/59/48699

LABORATORIODIPUBLICHISTORY2016 AllascopertadellericchezzearcheologichediSenorbì

Introduzione

LaSardegnaèun’isolacollocataaovestdelMediterraneo.Essafuprotagonista,sindaglialboridellaciviltà,diconquistee invasionidapartedipopolazionidinavigatori incercadimaterieprimeedinuovisbocchicommerciali.Ilsuoterritorioriccodirisorse,vantavaunaposizionefavorevoleestrategicaperchinavigavadaunaspondaall’altradelMediterraneo inquanto luogo imprescindibilenella retedegliantichipercorsicommerciali.Questinavigatorilasciaronovarietraccedellorovissutosututtoilterritoriosardo.Irepertiesitiritrovatisonooggiriconosciutialivellomondialesottounprofilostorico,antropologicoearcheologico.Unacaratteristicariconosciutadaglistudiosidellastoriamillenariasardaèlalottacondottadagliisolanineiconfrontideisemprenuoviinvasoridell’isola.Iltessutodisarditàetradizioni,infatti,sarebberostatiingranparteconservatidallepopolazionibarbaricinenonostante le invasionidellegrandipotenzeconquistatrici.Questacaratteristicadeisardièdefinita:costanteresistenzialesarda.

Partestorica

Tra il VI e il IIImillennio a.C. la Sardegna visseunperiodo storico chiamato “EtàPrenuragica” che vienecollocatoall’internodellaPreistoriaechevedràungrandesviluppoculturaletrailNeoliticoel’Eneolitico(lesue due fasi finali). In questo periodo i prenuragici abitavano villaggi e grotte, vivendo di caccia, pesca,tessitura e coltivazione di cereali. Essi costruivano strumenti in selce e ossidiana, materiali di cui l’isola

abbonda e, nell’epoca del Mesolitico, cominciarono ad averecontatti commerciali con i popoli delle regioni costiere delMediterraneo come dimostrano i ritrovamenti fatti in Liguria,mentre durante il Neolitico, si spinsero fino all’Italiasettentrionale e alla Francia. Essi svilupparono il fenomeno delmegalitismo, un’architettura preistorica caratterizzata damonumentieretticonblocchidipietradigrandidimensioni,cherimarràesievolveràpoisuccessivamentecon laciviltànuragica.Producevano anche delle statuine spesso raffiguranti la DeaMadre,incuivenivaaccentuatosenoebacino,simbolodifertilitàeconfunzionereligiosa.Essilavoraronoperlaprimavoltarameeargentoelavoravanolaceramicacondiversistiliedecorazioni.Mores,dolmendiSaCoveccada,unodeidolmen

piùgrandiosidelMediterraneo

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La civiltà nuragica ebbe origine a partire dal 1800-1600 a.C. e regnòindisturbata finoalVI secoloa.C. I suoiabitanti, cosiddetti “Nuragici”eranoun popolo di guerrieri, pastori e contadini, suddivisi in piccoli nuclei tribali(clan). Gli studi basati sui reperti archeologici trovati, affermano che essifosserodegli abilinavigatori.Perquestomotivo si spostavano facilmente intutto il bacino del Mediterraneo, mantenendo contatti con varipopoli:micenei,cretesi,ciprioti,etruschi eiberici. Furono trovate ceramichenuragiche risalenti all’età del bronzo a Creta, Cipro, Sicilia ecc., mentrenell’etàdel ferrogiunsero in localitàquali lecoste ibericheetirreniche.Essiproducevano prevalentemente vasi comuni, anforette, olle utilizzate daimarinai nuragici come ceramica di bordo. Le brocchette askoidi, rinvenutenelletombeetrusche,contenevanovinisardicommerciaticonglietruschinel

IX-VIII secoloa.C.Allostessomodoprodotticome l’avorio, rameepelledibueraggiungevano l’isoladalMediterraneo orientale. La civiltà nuragica prendetalenomedallecostruzionichetalepopoloerasolitoereggere: inuraghi.Questi eranodelle torri tronco-coniche in pietra che deriverebbero dall’evoluzionedelle capanne neolitiche che nel tempo subironosostanziali mutamenti.I nuraghi potevano essere divario tipo: quelli più semplici (detti monotorre)risalgono al periodo tra il 1800 e il 1700 a.C. e

avevano perlopiù una funzione militare diavvistamento.Perquestomotivoeranoposizionatiinluoghielevatiecollinechepermettevanodicontrollareilterritoriocircostante.Inseguitovennerocostruitedelle capanneper cercarprotezioneattornoainuraghi. Inuraghi complessi, invece, vennero introdotti apartiredal1500a.C.edivennerodeiveriepropricastellicheproteggevanoancheivillaggicostruitiaccantoaloro.Sipensasianostaticostruiticirca5000nuraghisemplicie3000tranuraghicomplessievillaggi.

Molto diffusa in tale periodo storico era inoltre la produzione di bronzetti col sistema della cera persa.Venivarealizzatoilmodellovolutoconlacerachevenivapoiricopertoconl’argilla.Questavenivapoicottaelacerasiliquefavaavendoperògiàlasciatolasuaimpronta.Attraversounforosiversavailbronzofusocheriempivalostampodell’argilla.Rompendopoilamassad’argillasipotevarecuperareilbronzetto.

Tralegrandioseproduzioniditaleperiodo,oltreaibronzettisardi,cisonoi notigiganti diMontePrama, statue in arenaria altepiùdi duemetri eraffigurantiarcieri,pugilatorieguerrieri.

Altra caratteristicadeinuragici era la costituzionedi tombedei giganti astele centinata. Esse sono delle tombe utilizzate per la sepoltura dicentinaiadimorti.Questiassunseroilruoloditemplipoichéiparentideidefuntisitrattenevanonellospazioanterioreallatombaincuipregavano.Enondiradoessilasciavanodeidoniaglideiincambiodiqualchegrazia,spessobronzetti.Unacuriositàsulletombedeigigantièdatadalfattocheinizialmente si pensava fossero abitazioni di esseri giganteschi a causadellalorolunghezza.Perquestomotivovenneadessiattribuitotalenome.Tipici del periodo nuragico furono anche i templi a pozzo, costituiti inonore della dea acqua, anche allora scarsa e perciò importante per inuragici. Tali pozzi vennero poi trasformati in templi sotterranei con lacostruzione di scalinate. Anche in prossimità dei pozzi sacri venivano spesso lasciati bronzetti invenerazionedelladeaacquaallaqualeeranochiestegrazie.

Brocchettaaskoidegemina

NuraghediBarumini

GigantidiMontePrama

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ApartiredalXsecoloa.C. laciviltànuragicavivevaunperiododimassimosplendore. Inquelmomento iFenici,popolazioneprovenientedallaterradiCanaan(attualeLibano),arrivarononell’isolaequirimaserofino alVIII secolo a.C. Essi si presentaronoai nuragici comedeimercanti e si integrarono facilmenteneivillagginuragici costieri tantoda farnedeiveriepropri scali incuipotesserodareassistenzaalleproprieimbarcazioni come Nora, Tharros, Bosa, Karalis e tanti altri, favorendo i loro commerci. Il loro arrivo,considerato tutt’altro che un’invasione, introdusse nel territorio sardo nuove tecnologie e stili di vita. IFeniciintrodusseroinSardegnaunanuovaformadiaggregazioneurbanafinoadallorasconosciuta:lacittà.Comegiàdettoiclannuragiciabitavanoincantoni,vastiterritoricontrollatitramitetorrinuragichesituateinpuntistrategici.CosìcomeiNuragicidiviserol'Isolaincantoni,cosìisardo-feniciorganizzaronoivillaggicostieriincittàbenorganizzate.Questecittàdivenneroautonomerispettoallecittà-madrichesitrovavanoin Libano, trasformandosi loro stesse in città stato, con propria autonomia e identità. Esse divennerosemprepiùpopoloseespecializzate.

Le città-stato sarde divenute famose per la loro prosperità, divennero obiettivo espansionistico deicartaginesi (o punici) a partire dal VI secolo a.C. Essi erano infatti interessati non solo al controllo delterritoriocircostanteicentriurbanicostierimaancheallefertilipianureinterneall’isola. Inoltrevolevanosfruttarelericcheminieredimetalliancorasottoildominiodeinuragici.Iniziaronocosìunaseriediguerrecheviderocomeprotagonisti ipunici lottarecontro inuragici,cherispondevanoconreazioniarmateperdifendere l’isola. Così da Karalis (Cagliari) arrivarono fino a San Sperate e da Sulki (Sulcis, a sud-ovest)arrivaronofinoalMonteSirai,daTharrosarrivaronoalSinisspingendosioltre.Nel540a.C.untentativodiconquistaguidatodaMalco,mandatoinSardegnapersventarelaminacciadiannientamentodapartedeisardi, subì una disastrosa sconfitta e fu costretto a reimbarcarsi. In questo periodo un nuovo problemasorsenel territoriodell’isola: lamalaria, probabilmente introdottadalle truppediMalco.Dopoaltri vanitentativi di conquistare l’isola solo nel 510 a.C. la spedizione punica andò a buon fine. La parte centro-meridionaledell’Isolacaddecompletamenteinmanoaicartaginesichecrearononuovecittàedampliaronolepreesistenti,facendodiTharroslacapitaledellanuovaprovinciapunica.Ipunicicontrollaronol’isolaperben271anni.ApartiredalVsecoloa.C.sinoalIIsecoloa.C.sihailperiodocosiddettoNuragicofinaleincui si ebbe la fine della civiltà nuragica. I cartaginesi attuarono un blocco commerciale su tutti i porticolpendo il libero commercio dei cantoni nuragici. I sardi furono completamente annientati dai punici:

privatidelleterrefertiliedelleminiere.

Aquestopuntoperòunnuovopopolosembròvolerespandereilsuoterritorio:iromani.Essiattaccaronoipunicichecercavanodinon farsi sfuggire il dominio dell’isola ma, tra la prima e laseconda guerra punico-romana, i cartaginesi 238 a.C vennerosconfitti. Nel 215 a.C. il condottieroAmsicora, alleato coi popoli

nuragici dell’interno, guidò una nuova resistenza anti-romana. Egli venne però sconfitto in una battagliasvoltasi nella pianura del Campidano vicino a Cagliari. I sardinon vedevano i romani di buon occhio e portarono avanti una serie di rivolte nei loro confronti. Infattimoltolentamentefupossibileraggiungereun’integrazionetraidue.Cifuunasortadiromanizzazionedelterritorio,conlacostruzionediacquedotti,anfiteatri,monumentieKaralisdivennelacapitaledellanuovaprovinciaromana.

Senorbì

Senorbì,paesedellaTrexentasituatonelMedioCampidano(40kmdaCagliari),èriconosciutoperessereuna vera e propria culla della civiltà. Qui sono stati rinvenuti vari reperti e siti archeologici tra nuraghi,necropolipuniche,ritrovamentidistatuette,bronzettietantoaltro.Ciòdimostracomequestazonafossefiorente e accogliesse varie civiltà sin dall’antichità. Si procederà ora presentando le principali

RovineromanediTharros

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testimonianze archeologiche rinvenute nel sito di Senorbì e circondario, partendodalperiodoprenuragicofinoalperiodoromano.

Nel1935uncontadinocheavevauncampoinlocalitàTurriga,traSenorbìeSelegas,trovòunoggettoinsolitotradeimassichesitrovavanoadunaprofonditàdicircaunmetro. A quel tempo egli credette si trattasse di un piolo di pietra e non diedeimportanza all’oggetto posizionandolo su un muretto del cortile di casa sua. Ungiorno, ilmedico condotto di Senorbì dott.Massimo Coraddu lo notò, rendendosisubito conto del fatto che si trattasse di un reperto avente grande valore storico.Propose così di farlo analizzare. La scoperta fu grandiosa tantocheoggièconsiderataunodeipiùimportantiidolettipreistoricidiMater Mediterranea, rappresentante una divinità femminile

prenuragica,oggi custoditaalMuseoArcheologicodiCagliari. Fapartediungruppodistatuettemarmoreedette“IdolidelleIsole”trovateinvarielocalitàdelMediterraneoesi

pensa risalga a fine III- inizio II millennio a.C. Il luogo diprovenienza sono le isole Cicladi dove fiorì una grande civiltàconalcentroCreta.Altroimportanterepertocustoditoalmuseo

diCagliarièilMilesCornutus,bronzettonuragicoraffiguranteunguerrieroconunelmoprovvistodialtecorna.Essovenneritrovatonel1841inlocalitàBintergibasasud-estdiSenorbìerappresentaquasisicuramenteunodeiprimiabitantidellazona.Lastatuetta

eraprobabilmenteun’offertaalladivinità incambiodiunagrazia.Essa fu lasciata inunluogodicultoandatoquasicertamentedistruttoacausadelletanteguerrecombattutedai nuragici contro i nemici provenienti dal mare.

NellaTrexentasonorimasteanchemoltetestimonianzedellaciviltànuragicasimbolodelfattochelazonavenneabitatasindai tempi più remoti. Nel territorio di Senorbì troviamo trenuraghi: a Sisini, sul Monte Uda e sul colle di Simieri. Ilnuraghe di Sisini sorge a sud del paese e si può notare chedopoilcrollodellacupolarestanoaltimuriperimetraliformatida poderosimassi coperti di lichene rossiccio. Esso resta invistadeglialtrinuraghidellazonaesicuramentefacevapartedei sistemi di avvistamento e di difesa presenti anche suimonti circostanti di Siurgus e San Basilio. Di planimetria

anomala,ècostruitosecondoloschemadeitempliapozzo,conatriorettangolareantistanteallacameracircolare del pozzo. Purtroppo lo stato di abbandono del sito e il suomancato studio non permette di

svelaremoltideidubbichepermangonoriguardolafunzionediquestosito.

IlnuraghediMonteUda,delqualerestanosolopochimassidelbasamentodellatorre,sorgesulcucuzzolopiùaltodelsistemamontuosocheseparailterritoriodiSenorbìdaquellodiBarrali.EssorappresentavaunimportantepuntodivedettachedominavatuttalaTrexentaeunbuontrattodelCampidano.

IlnuraghediSimieriinseguitoaldistaccodelcomunediSuellidaSenorbìnel1947èormaidivenutopartedel primoma è comunque sentito proprio dai senorbiesi in virtù di una nota leggenda che lo riguarda.Questa leggenda, riesumatadaCaterina Lussunel 1929, diceva chedoveoggi sorge Senorbì esistesse inpassato una foresta selvaggia. Un giorno arrivò nel paese un popolo di origine orientale, bello, civile elaborioso. In un solo giorno esso abbatté gli alberi della foresta e diede alla luce un paese che chiamò“Sirbonì”,dasirbonichesignificacinghiale.Questopopolosistabilìsulterritoriodifferenziandoivaricetisociali in base alla zona: le persone di basso ceto sociale si stabilirono in parte nella zona dell’attuale

MaterMediterraneatrovataaSenorbì

MilesCornutus

NuraghediSisini

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Senorbì, inpartenellapartesulcollediSantaMariedda(dettaSegolai)e lanobiltàpressoSimieri.Eraunpopolocompostodabellissimecortigiane,chetrascorrevanolelorogiornateatesserelatelaconiltelaiod'oro custodito nella reggia di Simieri e a cantare. Il re di questopopolos'innamoròdiunabellissimaragazzadiSegolai.L'amorenoncorrispostoperquestaragazzascatenòlapazziadelrechedistrussela reggia di Simieri.Sembra cheancoraoggi sotto il nuraghe sia sepolto il telaiod'orocon il quale le ragazze tessevano.Allostatoattualedelnuragherimangonoisolimuriperimetrali.

LecollinediSenorbìinoltre,comequelledituttalaTrexenta,sonocaratterizzate da numerose necropoli i cui ritrovamenti risalgonosoprattuttoalperiodocartaginese.CelebreèlanecropolipunicadiMonteLuna.SitrattadiunsitorisalentealVIsecoloa.C.collocatoaipendicidelMonteLuna,collinettaaunchilometroemezzoasud-estdiSenorbìincuisonostaterinvenutetraccedioltrecentoventitombe punico-romane caratterizzate dalla forma a pozzo concamera ipogeica laterale. Gli scavi hanno portato alla luce anche

altretipologieditombe,comequellea fossa semplice, entro cassonedelimitato da lastre, in loculi e ad enchytrismòs (entro anfore). I defuntivenivano posizionati dentro bare o appoggiati su barelle di legno, spessoornatidiborchiemetallicheestucchi,eavvoltiinsudari.Affiancoaidefuntierano spesso posti gioielli o oggetti personali. Durante gli scavi infattiriaffiorarono numerosi gioielli, monili tra cui collane bracciali ed anelli, inoro, argento ed altri materiali, insieme ad oggetti che testimonianol’influenzagrecaedegizianellaciviltà(pendentiedanelliinoro,lavorazionidell’ossoecc.Nellapartealtadellacollina,inlocalitàSantuTeru,sorgevaunvero e proprio centro abitato, un’acropoli circondata da classiche cintemurarie adifesadegli abitanti. Sonoancoraoggi presenti resti di struttureedilizie, pavimenti in coccio pesto, frammenti di intonaci colorati, reperticeramici che possono farci pensare a resti di importanti edifici pubblici.Versosud-ovestsitrovavalacittàbassa,forsepiùanticadellacittadellama

construtturepiùmodeste.Sipuòsolo intuire, inmancanzadi testiscrittiealtretestimonianze, lavitadiquesta città ritrovata, che fa pensare ad una cittadella militare, dove si alternavano periodicamente leguarnigionideisoldatiprovenientianchedaterrelontane.Siritienechequestoluogosiastatoscenariodigrandi guerre, scambi commerciali, luogo di importanti generali cartaginesie funzionari dello stato, maanche luogodi semplice vitaquotidianadegli abitanti favorevoleancheper lapresenza inpassatodi vie

fluviali e terreni fertili. Gli scavi, portati avanti tra il 1977 ed il 1982 daAntonioMariaCostaraccontanodiunaciviltàricca,benestanteeincostante

progresso.

Nel territorio della Trexenta si rivelano anche massicce presenze romane, come testimoniano gli scaviarcheologici effettuati nella zona che hanno riportato alla luce la presenza romana in tutto il territorio.MonteLunarappresentacertamenteilcentropiùimportanteinepocaromanachecessòdiesistereintornoalIVsecolo,probabilmenteacausadellafortecrisidell’imperocentraleinquelperiodochenonriuscivapiùadifendereicentriminoridainvasionieguerre.SiipotizzainfattichegliabitantisuperstitisisianotrasferitialtrovedandooriginealcentrodiSenorbì.

RepertieossaumanetrovatenelsitodiMonteLuna

SitodiMonteLuna;TombedellanecropolidiMonteLuna

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Granpartedeimateriali dei corredi trovati nel sitodiMonte Luna sono visibili almuseoarcheologicodiSenorbì “Sa DomuNosta”, nel centro storico del paese. Ilmuseo è stato costruito negli anni ‘80 in unaanticacasapadronale,caratterizzatadaunselciatoesternonelqualeèstatorinvenutounpozzo.Ilmuseoèsuddivisoindiversesalesuddiviseinbasealtipodirepertoesposto.Nellaprimaaulaèpossibileosservarerepertirisalentiadunarcotemporalechevadalneoliticoanticosinoall’etàimperialeromana.Lasecondaela terza sala espongono invece oggetti ritrovati nella necropoli di Monte Luna: anfore commerciali edomesticheutilizzatepersvariatiscopiedestinazioni,lucerne,brocche,ciotole,unguentari,piatti,monete,amuletiemonili.All’internodelmuseo“SaDomuNosta”sonopresentianchedeglispaziadibitiamostretemporanee,materialididiversatipologiaeprovenientidavariscavi,unlaboratoriodirestauro,unospaziodemoetnoantropologicoriguardantelaculturaelatradizionesarda,unabibliotecaspecializzataeunasaladidattica per promuovere e incentivare il turismo culturale e accrescere l’interesse per la storia el’archeologia.

Propostaprogetto

IlprogettochemipiacerebbevenisserealizzatoaSenorbìsarebbequellodivalorizzazioneeriscopertadelpatrimonio storico archeologico e culturale del paese, troppo spesso sottovalutato. Come appenaanalizzato infatti, questa località era un fulcro importante per le popolazioni passate, ricco di storie,leggende,incuisisonosuccedutivaripopoli.Se,daunaparte,unaspettocaratteristicodell’isolaèsemprestatoquellodiavermantenutointattelecaratteristichedelproprioterritorio,dall’altra,questoaspettononè considerato positivo per quanto riguarda le località contenenti preziosi siti archeologici, spesso nonvalorizzate completamente.Un graveproblemaè chemolto spessonon vengonoapprofonditi i lavori discavioscopertadisitichecertamenteesistono,spessononcisonoabbastanzafondi,spessononvisonopersonedavvero interessatenelportareavanti certiprogetti.Certoèche laSardegnaessendouna terrariccadistoriaanticadovrebbericeverel’attenzionechemeritainognisitocheconserva,inquantounicoalmondo.Dettoquesto,sarebbesecondomeimportanteavviareun’attivitàdivalorizzazioneanchedeisitidiSenorbì che abbracciano una storia che parte da diversi millenni fa. Ritengo inoltre che ai cittadini diSenorbìinprimisdovrebbero,sindaiprimiannidiscuola,essereinsegnateleoriginielastoriadelpropriopaese. È triste da ammetterema non esistono attività abbastanza potenti da permettere una profondaconoscenzadelterritorioedeibenistoricidelpostochecoinvolga,attraggaeappassioniipiùgiovani,ilpiùdelle volte ignari della ricchezza che li circonda. Solamente effettuando delle ricerchemirate è possibilevenire a conoscenzadi incredibili leggendee storie chehanno riguardato i nostri antenati e i luoghi che

magari abbiamo sempre osservato con superficialità ma che nonabbiamomaidavverocompresoesentitonostri.

Ilprimopuntofondamentaleèsecondomevalorizzareglispaziincuisono presenti i nuraghe, la necropoli e in cui sono stati fatti deiritrovamenti importanti.Dovrebberoforseproseguire lericerche, larestaurazionedei luoghi,esserecuratimeglio, inmododasuscitarecuriosità e interesse nelle persone che li visitano senza esseretrascurati. Dovrebbero essere forse maggiormente pubblicizzati edesaltati.

Mi piacerebbe ci fosse un sito internet moderno e interattivo chepermettal’approfondimentodellastoriaedeisitipresentiaSenorbì.

Perquestomotivomièsembratacarinal’ideadiorganizzaredellegiornateincuiquestisitipossanoesserevisitatiedapprezzatidatutti,studenti,turistiepersoneconlavogliadiscoprirealcunideibeniarcheologicidelpaese.LagiornatapartirebbeconunavisitaalMuseodiSenorbìSaDomuNostaincuideglistudiosioesperti aprirebbero l’evento con un introduzione sottolineando lo scopo, l’importanza dell’evento, il

EntratadelMuseo"SaDomuNosta"diSenorbì

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programma stabilito e l’importanza della ricerca di valorizzazione del patrimonio archeologico spessotrascurato.Dopodichésipasserebbeallavisitadellevariesaleallestitesecondoilperiodostoricoanalizzato.Per quanto riguarda la sala Prenuragica sarebbe interessante che il museo potesse ospitare la MaterMediterranea e i bronzetti e oggetti più importanti trovati a Senorbì ma che oggi si trovano al museoarcheologicodiCagliari.Dovrebberoessereespostigioielli,utensilieoggettirisalentialperiodoconsideratocon annessa spiegazione in italiano ed in inglese. Dovrebbero essere allestiti pannelli nelle due lingue ericreatounambientechepermettaunamaggiore immersionecolperiodostoricodell’epoca. Intantounaguida potrebbe spiegare vari aspetti della storia e della vita del periodo, come sono stati effettuati iritrovamentietuttociòcheèinerentealperiodoprenuragicochepossasuscitarel’attenzionedelpubblico.Sarebbeinteressanteanchevalorizzareiltuttocongiochidilucicheevidenzinogliaspettipiùparticolaridiciòcheèesposto.Perpermettereunmaggioreapprendimentoci sipotrebbeancheserviredi videocheritraggano lastoriae iprincipali fattidiquelperiodoe lostiledivitadeiprenuragici.Tuttociòdovrebbeovviamente essere realizzato in ciascuna sala per catturare attenzione e soddisfare le conoscenze deivisitatori. Si procederebbe nello stessomodo per la costruzione delle sale sul periodo nuragico, fenicio-punicoeromano,cheverrebberointaleordinevisitatedagliospiti.

Terminatotuttociò,sipotrebbeprendereunpullmancheportiivisitatorialnuraghediSimierieaquellodiSisini,allestitiinmanieraaccurataconunaguidachepossadaredelleinformazioniutili.Sarebberoinoltrenecessari pannelli che mostrino come apparivano i nuraghe in passato e gli aspetti più caratteristici,dedicando poi un momento alla perlustrazione dell’ambiente in cui il nuraghe è immerso. Sarà infattifondamentale sottolineare il fatto che i nuraghi sorgevano inposizioni strategiche in cui, si dice, fosseroconcentratedelleenergiemagneticheecampidienergiaparticolari.

Sidovràpoiriprendereilpullmaneprocederefinalmenteallavoltadell’acropolienecropolidiMonteLuna.Primadella visitaperòverrà servitounpranzonell’edificio costruitoanni faaffiancoallanecropoli cheèoggipocoutilizzato.Quilepersonepotrebberoconcedersiunapausapranzoerifocillarsiprimadellavisitaguidata.Dopodichésiinizieràlavisitadell’acropoli,delvillaggioedellanecropoliincuilaguidaesporràlastoria e tutte le informazioni inerenti ai punti visti. Dovrebbero inoltre essere allestiti dei pannelli chemostrino come probabilmente appariva in passato il territorio. Si avrà l’opportunità di vedere le varietombe,idipinti,scheletri,anforeequant’altroèstatolìritrovato.