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L’ARCHITETTURA PRIVATA AD AQUILEIA IN ETÀ ROMANA ANTENOR QUADERNI 24 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA DIPARTIMENTO DI ARCHEOLOGIA ATTI DEL CONVEGNO DI STUDIO (PADOVA, 21-22 FEBBRAIO 2011) a cura di Jacopo Bonetto e Monica Salvadori con la collaborazione di Alessandra Didonè e Caterina Previato

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L’ARCHITETTURA PRIVATA AD AQUILEIA IN ETÀ ROMANA

ANTENOR QUADERNI 24

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVADIPARTIMENTO DI ARCHEOLOGIA

ATTI DEL CONVEGNO DI STUDIO(PADOVA, 21-22 FEBBRAIO 2011)

a cura di Jacopo Bonetto e Monica Salvadori

con la collaborazione di Alessandra Didonè e Caterina Previato

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ANTENOR QUADERNI

DIREZIONEIrene Favaretto, Francesca Ghedini

COMITATO SCIENTIFICOMaria Stella Busana, Jacopo Bonetto, Paolo Carafa, Marie Brigitte Carre, Heimo Dolenz, Christof Flügel, Andrea RaffaeleGhiotto, Stefania Mattioli Pesavento, Mauro Menichetti, Athanasios Rizakis, Monica Salvadori, Daniela Scagliarini, AlainSchnapp, Gemma Sena Chiesa, Desiderio Vaquerizo Gil, Paola Zanovello, Norbert Zimmermann

COORDINAMENTO SCIENTIFICOIsabella Colpo

SEGRETERIA REDAZIONALEMatteo Annibaletto, Maddalena Bassani

La presente opera raccoglie gli Atti delle giornate di studio conclusive del Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale (bando 2007) “L’edilizia domestica ad Aquileia e nel suo territorio” coordinato dall’Università degli Studi di Padova (prof.J. Bonetto) in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e l’Università degli Studi del Molise.

Volume revisionato dal comitato scientifico composto da:Heimo Dolenz (Landesmuseum für Kärnten), Christof Flügel (Landestelle für nichstaatlichen Museen in Bayern), Angela Pontrandolfo (Università degli Studi di Salerno), Daniela Scagliarini (Università degli Studi di Bologna)

Volume realizzato con il contributo di:

Banca di credito cooperativo di Fiumicello ed Aiello del Friuli

Università degli Studi di PadovaDipartimento di ArcheologiaPiazza Capitaniato, 7 – 35139 [email protected]

ISBN 978-88-9738-519-6

© Padova 2012, Padova University PressUniversità degli Studi di Padovavia 8 febbraio 1848, 2 - 35122 Padovatel. 049 8273748, fax 049 8273095e-mail: [email protected] www.padovauniversitypress.it

Le foto di reperti di proprietà dello Stato sono pubblicate su concessione del Ministero per i Beni e le Attività culturali,Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia (Aut. del 24/02/2012, prot. n° 563/19).

Tutti i diritti sono riservati. È vietata in tutto o in parte la riproduzione dei testi e delle illustrazioni.

Volume stampato presso la tipografia Italgraf - Noventa Padovana

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Università degli Studi di Roma “La Sapienza”

Università degli Studi di Padova

Università degli Studi del Molise

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ALVIANO SCAREL, Premessa............................................................................................................... pag. IX

LUIGI FOZZATI, Premessa .................................................................................................................. » XI

FRANCESCA GHEDINI, Presentazione ................................................................................................ » XIII

JACOPO BONETTO, MONICA SALVADORI, Introduzione ..................................................................... » XV

TEMI GENERALI

JACOPO BONETTO, L’edilizia privata antica di Aquileia. Profilo storiografico ................................. » 1

CLAUDIO ZACCARIA, Chi erano i proprietari delle ricche domus aquileiesi? Piste epigrafiche ........ » 49

LE CASE E L’ARCHITETTURA

PATRIZIO PENSABENE, ENRICO GALLOCCHIO, Contributo per la storia del quartiere residenzialesud-ovest: i fondi ex CAL e Beneficio Rizzi ...................................................................................... » 67

MICHELE BUENO, VALENTINA MANTOVANI, MARTA NOVELLO, Lo scavo della casadelle Bestie ferite ............................................................................................................................... » 77

VANESSA CENTOLA, GUIDO FURLAN, ANDREA RAFFAELE GHIOTTO, EMANUELE MADRIGALI, CATERINA PREVIATO, La casa centrale dei fondi ex Cossar ad Aquileia: nuovi scavi e prospettive di ricerca .................................................................................................... » 105

FEDERICA FONTANA, La domus dei “Putti danzanti” lungo la via Gemina: aspetti planimetrici e funzionali ........................................................................................................ » 131

ANTONIA SPANÒ, FILIBERTO CHIABRANDO, FULVIO RINAUDO, Contributi della geomatica ai temi delle ricerche archeologiche. Il caso dell’insula di via Gemina ad Aquileia ......................... » 141

LUCIANA MANDRUZZATO, FRANCA MASELLI SCOTTI, Il quartiere abitativo precedente il complesso teodoriano di Aquileia................................................................................................... » 157

CATERINA PREVIATO, Tecniche costruttive utilizzate nelle case di Aquileia: le sottofondazioni pluristratificate ..................................................................................................... » 165

LE CASE E L’APPARATO DECORATIVO

MONICA SALVADORI, Edilizia privata e apparati decorativi ad Aquileia: lo stato della ricerca ......... » 181

MICHELE BUENO, MARTA NOVELLO, FEDERICA RINALDI, Per un corpus dei mosaici di Aquileia:status quo e prospettive future .......................................................................................................... » 195

Sommario

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MARTA NOVELLO, L’autorappresentazione delle élites aquileiesi nelle domus tardoantiche ........... pag. 221

FLAVIANA ORIOLO, Modi dell’abitare ad Aquileia: i rivestimenti parietali ...................................... » 243

FABRIZIO SLAVAZZI, Gli arredi di lusso di Aquileia: nuove ricerche ................................................. » 263

FEDERICA GIACOBELLO, Arredi in bronzo del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia............. » 273

FULVIA CILIBERTO, Il lusso dell’acqua: sculture con funzione di fontana ad Aquileia...................... » 281

FEDERICA FONTANA, EMANUELA MURGIA, La domus dei “Putti danzanti” lungo la via Gemina: alcuni elementi dell’apparato decorativo ........................................................................................... » 297

MAURIZIO GOMEZ SERITO, EDUARDO RULLI, I materiali lapidei naturali della domusdei “Putti danzanti”: marmi bianchi e colorati .................................................................................. » 309

LE CASE E I MATERIALI

ANNALISA GIOVANNINI, Ninnoli, oggetti di devozione domestica, ricordi famigliari: immagini di terracotta da Aquileia tra scavi e dati d’archivio .......................................................... » 317

GRAZIA FACCHINETTI, Ritualità connesse alla costruzione di domus. Le offerte monetali di fondazione ad Aquileia .................................................................................. » 337

FILOMENA GALLO, ALESSANDRA MARCANTE, GIANMARIO MOLIN, ALBERTA SILVESTRI, PATRICK DEGRYSE, MONICA GANIO, I vetri della casa delle Bestie ferite ad Aquileia: uno studio archeologico e archeometrico ........................................................................................... » 353

DIANA DOBREVA, Studio e analisi di alcuni contesti della domus centrale presso i fondi ex Cossar . » 369

LE CASE FUORI DELLA CITTÀ

PAOLA MAGGI, FLAVIANA ORIOLO, Luoghi e segni dell’abitare nel suburbio di Aquileia............... » 407

MAURIZIO BUORA, L’interpretazione delle foto aeree di Aquileia e una sconosciuta villa extraurbana nel suburbio occidentale........................................................................................ » 429

LUDOVICO REBAUDO, La villa delle Marignane ad Aquileia. La documentazione fotografica di scavo (1914-1970) - con appendici di Alberto Savioli ed Elena Braidotti..................................... » 443

FABIO PRENC, Dinamiche insediative e tipologie edilizie nella Bassa Friulana ................................ » 475

MARIA STELLA BUSANA, CLAUDIA FORIN, Le ville romane nel territorio di Aquileia: alcune considerazioni in merito all’articolazione e all’uso degli spazi .............................................. » 487

VALENTINA DEGRASSI, RITA AURIEMMA, L’edilizia residenziale lungo l’arco costiero nord-orientale, tra il Lacus Timavi e Grignano ................................................................................ » 511

PAOLA VENTURA, Edilizia privata presso il Lacus Timavi: la villa di via delle Mandrie a Monfalcone (GO) - con appendice di Gabriella Petrucci ............................................................... » 533

LE CASE TRA TARDOANTICO E MEDIOEVO

GIUSEPPE CUSCITO, Edilizia privata ed edifici cristiani di culto: un problema aperto ..................... » 555

YURI MARANO, Dopo Attila. Urbanesimo e storia ad Aquileia tra V e VI secolo d.C. ................... » 571

LUCA VILLA, Modelli di evoluzione dell’edilizia abitativa in Aquileia tra l’antichità e il medioevo ..... » 591

MARINA RUBINICH, Dalle “Grandi Terme” alla “Braida Murada”: storie di una trasformazione ..... » 619

SOMMARIOVI

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LE CASE E LA VALORIZZAZIONE

ANTONELLA CORALINI, Antichi vicini di casa. Presenze reali e virtuali nel mondo digitale............ » 639

GIOVANNA MONTEVECCHI, PAOLO BOLZANI, La domus dei tappeti di pietra. Un sito archeologico nel cuore di Ravenna ....................................................................................... » 665

EMANUELE MADRIGALI, Esperienze di restauro e valorizzazione di Aquileia: l’esempio dei fondi ex Cossar ............................................................................................................ » 685

VILMA FASOLI, Tra frammento e contesto: la valorizzazione come progetto condiviso..................... » 699

FABIANA PIERI, GIULIA MIAN, VALENTINA DEGRASSI, La villa romana di Ronchi dei Legionari. Un’esperienza di valorizzazione ................................................................................. » 707

MAURIZIA DE MIN, PIERLUIGI GRANDINETTI, EUGENIO VASSALLO, Un’idea progettuale per la conservazione, protezione e valorizzazione dei resti della domus della Pesca nel fondo Cossar ...... » 723

SOMMARIO VII

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DINAMICHE INSEDIATIVE E TIPOLOGIE EDILIZIENELLA BASSA FRIULANA

Fabio Prenc**Archeologo, Libero professionista, [email protected]

RIASSUNTO

Le caratteristiche edilizie delle unità abitative della Bassa Friulana, in particolare delle cosiddette ville rustiche,si modificano in maniera costante man mano che queste si distanziano dalla linea di costa marina e dagli assi flu-viali navigabili: in quelle più vicine al mare prevale l’uso della pietra, nelle altre il cotto.L’altro aspetto rilevante della presenza umana nel periodo compreso tra l’età repubblicana e il Tardoantico ri-guarda la distribuzione e la localizzazione degli insediamenti, che rimangono immutate e apparentemente svin-colate dalle pianificazioni agrarie al cui interno si inseriscono, ma piuttosto legate alla conformazione fisica dalterritorio legata alla presenza dei fiumi di risorgiva e in corrispondenza dei dossi naturali del terreno.

ABSTRACT

During the Roman Age, in the Low Friulian plain between Aquileia and the Tagliamento river, two enclosuresoverlapped: the most ancient has an approximate 38° orientation east of the northern network (the so-calledBassa pianura-Low Friulian plain); the more recent has an approximate 22° orientation west of the northern net-work (the so-called classica of Aquileia).In this territory, the presence of rustic villas remained unaltered from the post-Social War period until the end ofthe Roman Age, and the latifundia system was not developed. The building techniques of villa walls varied fromthe coast towards the hinterland: stone was replaced by brick. The types of roofs also varied: tegulae and imbrices(overlapping roof tiles) were used in the most lavish homes; stone or wood shingles were used in others.In addition to villas, there were more humble structures of smaller dimensions built with walls upon tegulae thatwere held together with clay, elevations in raw clay (pisé -“rammed” earth- or adobe), and lighter, shingle orstramineous roofing.

L’architettura privata ad Aquileia in età romana, Atti del Convegno di Studio (Padova, 21-22 febbraio 2011),a cura di Jacopo Bonetto e Monica Salvadori, Padova 2012, pp. 475-486.

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1. PREMESSA

I dati che si presentano in questo breve intervento riprendono alcune osservazioni sulle tecnicheedilizie annotate in fase di ricognizione durante le ricerche sul terreno intraprese nella Bassa Friulana(fig. 1) oltre vent’anni fa dallo scrivente e da Paola Maggi, indagini all’epoca mirate a definire l’assettodel territorio in età romana1.

Finora sono state prese in esame e pubblicate numerose classi di materiali, si è tentato di definirel’assetto abitativo e la distribuzione spaziale degli insediamenti2 e recentemente è stata proposta ancheuna scansione cronologica e una distinzione delle caratteristiche delle aree abitative sulla base delledimensioni degli spargimenti in superficie, anche in rapporto a quelle della zona del Medio Friuli,posta immediatamente a settentrione3.

Lo studio sulle modalità e sui tempi dell’occupazione di un territorio in età romana non puòprescindere, tuttavia, dal preventivo riconoscimento della o delle divisioni agrarie presenti nellostesso ambito e della viabilità principale e secondaria che in questo si innerva. Ritengo perciò utile,prima di affrontare il tema delle tipologie edilizie riconosciute, ripresentare brevemente quantonoto sulla viabilità e sulle centuriazioni della Bassa Friulana, anche alla luce di recenti significativescoperte.

2. LE CENTURIAZIONI E LA VIABILITÀ

Per cogliere appieno la struttura territoriale della Bassa Friulana si deve partire dall’osservazioneche essa era organizzata attorno alla via Annia e agli assi fluviali che dalle foci verso nord costituivanoimportanti vie di penetrazione dal mare verso le risorgive e più oltre verso la via Postumia e il MedioFriuli4: la distribuzione degli insediamenti abitativi tiene rigorosamente conto delle caratteristiche idro-geomorfologiche dei terreni, legate alla presenza dei fiumi di risorgiva e dei dossi naturali del terreno,piuttosto che delle pianificazioni territoriali.

L’Annia fu realizzata nel II secolo a.C.5 e nel tratto compreso tra i fiumi Tagliamento e Corno sisnoda attraverso i territori più asciutti della zona – in corrispondenza dei probabili limiti di navigabilitàdei fiumi verso il retroterra per imbarcazioni di grandi dimensioni – e cioè tra la mutatio ad Paciliam,

1 MAGGI 1988-89 e PRENC 1988-89: alla prima si rimanda per il catalogo analitico dei materiali rinvenuti, successi-vamente ampliato e sistemato in MAGGI 1998 (comune di Teor) e MAGGI 2001 (comune di Rivignano).

2 Per una bibliografia ampia, ancorché datata, si rimanda a PRENC 2002b.3 PRENC 2007.4 Per un inquadramento dell’organizzazione topografica della Bassa Friulana in età romana si rimanda a PRENC

2002b: i risultati cui allora si era pervenuti sono ora stati ripresi e pienamente riproposti entro un quadro sintetico daGIOVANNINI 2010. Per completezza si rimanda inoltre a BUENO 2009; FONTANA 2009, in part. pp. 135-139, e BUENO

2010.5 Da ultimo si rimanda a ROSADA 2010.

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DINAMICHE INSEDIATIVE E TIPOLOGIE EDILIZIE NELLA BASSA FRIULANA 477

Fig. 1. La Bassa Friulana in età romana con indicazione delle località citate nel testo: A. Valle Hierschel; B. BonificaMezzana; C. Paradiso.

gli abitati di Palazzolo, sul luogo della confluenza tra il Varamus e l’Anaxum pliniani6, e di Muzzana –insediamenti accentrati documentati già nell’VIII-IX secolo d.C. – e la mutatio ad undecimum, da dovel’Annia piegava verso sud-est in direzione di Aquileia.

L’attuale Strada Statale 14 nel tratto compreso tra Palazzolo dello Stella e San Giorgio di Nogarorisulta perfettamente orientata nel senso dei decumani della centuriazione “classica” di Aquileia7, lacui estensione a questa parte della pianura friulana sembra potersi collocare al massimo alla metà delI secolo a.C. Poiché, però, ai margini della stessa strada, si conservano lacerti stradali più antichi, checon essa si intersecano8, appare evidente che la strada fu regolarizzata in concomitanza con l’amplia-mento della centuriazione “classica” di Aquileia.

6 PRENC 1995.7 Con il termine di centuriazione “classica” di Aquileia si indica la centuriazione estesa nella pianura friulana dal

mare fino alle pendici collinari, con orientamento dei cardini a 22° ad ovest rispetto al nord-rete. Questa fu la primaad essere individuata e riconosciuta come pertinente ad Aquileia, la cui pianta urbana, per altro, presenta lo stessoorientamento.

8 Vedi schede di sito in Stella e Corno 1992 e Tagliamento e Aussa 1995.

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FABIO PRENC478

Il quadro sulle centuriazioni della Bassa Friulana, come definito una decina di anni fa con l’indivi-duazione di un reticolo orientato a circa 38° ad est del nord-rete, denominato centuriazione della“Bassa pianura” più antico di quello della centuriazione “classica” di Aquileia, orientato a 22° ad ovestdel nord-rete9, dopo una prima serie di conferme di rilievo10 ne trova di nuove e importanti nella letturainterpretativa di recenti foto aeree dalle quali risulta evidente l’esistenza di linee agrarie e di struttureedilizie iso-orientate alla centuriazione della “Bassa pianura” in un’area immediatamente a ridossodegli argini della laguna in località denominata Valle Hierschel (fig. 2)11. Le caratteristiche pedologichedel sito indicano che in età romana la villa qui presente si sviluppava in corrispondenza di dossi in ri-lievo alternati ad aree depresse. I materiali fin qui individuati in superficie sono stati messi in luce incorrispondenza dei dossi in rilievo e inquadrano cronologicamente l’edificio tra la fine del I secoloa.C. e il tardo antico12.

Non lontano da qui, in località Bonifica Muzzana, sono state invece isolate linee agrarie pertinentialla centuriazione “classica” di Aquileia in corrispondenza di una delle ville di più ampie dimensionidell’intera Bassa Friulana le cui prime fasi edilizie si collocano a partire dalla metà del I secolo a.C.(fig. 3)13.

Sempre pertinenti alla centuriazione “classica” di Aquileia sono le evidenze poste in luce in localitàParadiso (comune di Pocenia e comune di Castions di Strada)14, anch’esse individuate in corrispon-denza di una villa databile a partire dalla metà del I secolo a.C. (fig. 4)15.

9 PRENC 2002a con aggiornamento in PRENC 2007: le definizioni di centuriazione “classica” e della “Bassa pianura”sono definizioni di comodo introdotte per distinguere in maniera più immediata questi impianti agrari dal diversoorientamento ma facenti capo entrambi al centro amministrativo di Aquileia. Nelle sue linee generali questo quadro èstato anche di recente confermato: cfr. MAGGI, ORIOLO 2009, pp. 156-158.

10 Si veda a tal proposito anche le osservazioni sulla villa di Ronchi: MASELLI SCOTTI 2008.11 Sito archeologico PRE 007: Tagliamento e Aussa 1995; FONTANA 2006.12 In questo sito archeologico, frammisti al materiale di età romana, sono stati individuati frammenti ceramici in-

quadrabili all’età del bronzo, come avviene anche in altre aree archeologiche di simile conformazione morfologica:vedi ad esempio il sito CAR 007: Stella e Corno 1992; Tagliamento e Aussa 1995.

13 MdT 013: Stella e Corno 1992; Tagliamento e Aussa 1995; FONTANA 2006.14 FONTANA 2006.15 FONTANA 2006. Mi pare utile riferire quanto raccontatomi dallo scopritore del sito, il sig. Carlo Viola di Rivignano,

che al rientro dal Canada e dalla sua esperienza di “migrante” indagò capillarmente i territori a ridosso della linea dellerisorgive alla ricerca delle tracce delle proprie “origini”. Ebbene, osservò che i vari edifici che costituivano il complessopresentavano murature in tegulae legate con argilla e che ogni stanza era edificata esclusivamente con tegulae bollateda uno stesso produttore e non erano attestate commistioni di tegulae, come se ogni edificio fosse stato costruito uti-lizzando lotti di tegulae diversi.

Fig. 2. Resti di edifici e di tracce di elementi di pianifi-cazione agraria in località denominata Valle Hierschel(comune di Precenicco). 1: 4x1,5 actus; 2: 1,5x1,5 actus;3: traccia del perimetro dell’area edificata; 4: traccia incontinuità con l’attuale argine lagunare; 5: tracce dellestrutture interne alla villa; 6: probabili tracce di centu-riazione (da FONTANA 2006, fig. 8.21: nel testo e in que-sta ricostruzione grafica l’autore indica in 36° ladeclinazione dell’impianto agrario, ma vista la limita-tezza del campione si può ragionevolmente ricondurretale misura ai 38° in precedenza proposta e supportatada rilevamenti cartografici su scala più ampia).

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DINAMICHE INSEDIATIVE E TIPOLOGIE EDILIZIE NELLA BASSA FRIULANA 479

3. LE DINAMICHE INSEDIATIVE

Come già segnalato recentemente16, nella Bassa Friulana non è dato riconoscere particolari modi-fiche dell’assetto proprietario lungo l’intero arco cronologico compreso tra la metà del I secolo a.C. el’età tardo romana, con il persistere di un sistema basato su proprietà di piccole e medie dimensionifacenti capo a ville rustiche, dotate di pavimenti a mosaico, intonaci decorati ed eventualmente sistemidi riscaldamento a parete e a pavimento, il cui spargimento di materiali in superficie presenta dimen-sioni comprese tra 1.500 e 20.000 mq (fig. 5).

Appare evidente, poi, che lo sviluppo di questo sistema prende avvio nella fase successiva alla guerrasociale e alla conseguente concessione della cittadinanza romana (fig. 6), di pari passo con l’amplia-mento della centuriazione “classica” di Aquileia a danno di quella precedente.

Sulla base dei confronti effettuati con l’area del Medio Friuli, posta immediatamente a nord dellaBassa Friulana, risulta chiaro che le dimensioni delle ville della Bassa, a parità di superficie fondiariaoccupata, avessero dimensioni mediamente doppie rispetto a quelle esistenti più a nord, il che fa pen-sare, ovviamente, alla presenza di un numero di abitanti maggiore ed a disponibilità di risorse econo-miche più rilevanti.

16 PRENC 2007 e riproposto in PRENC 2008.

Fig. 3. Tracce di elementi di pianificazione agraria per-tinenti alla centuriazione “classica” di Aquileia in loca-lità Bonifica Muzzana (comune di Muzzana delTurgnano); i pallini indicano i siti archeologici di età ro-mana e il diametro è proporzionale alle dimensioni deglispargimenti in superficie (da FONTANA 2006, fig. 8.20).

Fig. 4. Tracce di elementi di pianificazione agraria per-tinenti alla centuriazione “classica” di Aquileia in loca-lità Paradiso (comune di Pocenia e comune di Castionsdi Strada) (da FONTANA 2006, fig. 8.19).

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Fig. 5. Tabella relativa agli spargimenti in superficie di materiale archeologico relativi alle ville rustiche ed alle struttureabitative.

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DINAMICHE INSEDIATIVE E TIPOLOGIE EDILIZIE NELLA BASSA FRIULANA 481

Sempre a questa fase di sviluppo si collega la presenza di un’altra categoria di edifici – le “struttureabitative” – caratterizzati da dimensioni minori (fig. 5) e dall’assenza degli elementi di lusso tipici delleville. Non è possibile stabilire se tali strutture siano da considerare di servizio alle ville, nel qual casogli occupanti sarebbero da identificare con schiavi o lavoranti salariati, o se costituissero la parte resi-denziale di unità fondiarie autonome di dimensioni minori, nel qual caso si potrebbe pensare alla pre-senza di piccoli proprietari liberi. Se si optasse per la seconda ipotesi, vista la pressoché totalescomparsa di questa categoria abitativa successivamente alla fine del I secolo d.C. (fig. 6), si dovrebbepensare anche ad un passaggio di mano della proprietà ed all’aumento della superficie fondiaria per-tinente alle ville rustiche.

Fig. 6. Tabella relativa allo sviluppo cronologico delle ville rustiche e delle strutture abitative.

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FABIO PRENC482

4. LE TIPOLOGIE EDILIZIE17

4.1 Fondazioni, alzati e coperture

Sulla base dei materiali edilizi presenti tra gli spargimenti in superficie delle ville sembra di potercogliere alcune caratteristiche18:

- nella fascia di pianura a sud della via Annia, prossima al mare e intersecata da assi fluviali navigabili,sono presenti in abbondanza conci calcarei, di provenienza carsica o istriana, squadrati e comunquesbozzati e anche di notevoli dimensioni.

- nella fascia di pianura posta a nord della via Annia, la pietra diventa molto rara e c’è assoluta pre-valenza di laterizio.

- va segnalata la generale scarsa presenza di imbrices.In base ai raffronti effettuabili con dati da scavo19, appare evidente che i conci calcarei, legati con

malta, erano utilizzati per la costruzione delle fondamenta e dello zoccolo di base delle murature por-tanti: queste erano larghe fino a 60/70 centimetri e dunque capaci di sostenere oltre al tetto anche unprimo piano in elevato.

In assenza di pietre tali elementi costruttivi erano realizzati in laterizio attraverso l’uso di tegolerotte le cui alette esterne venivano sfruttate per conservare il filo alla muratura; all’interno venivanocollocati frammenti di tegole e il tutto era legato con argilla. Le fondamenta di tegole poggiavano sopraun letto costituito da uno o più livelli di ciottoli pressati ed allettati con sabbia con funzione isolante,tecnica documentata anche ad Aquileia.

Un altro aspetto documentato in sede di scavo che riguarda la struttura delle fondamenta e dellozoccolo di base è dato dalla presenza di contrafforti esterni di rinforzo20 (fig. 7) in corrispondenza deiquali dovevano probabilmente essere collocate le capriate dei tetti (figg. 9-11).

17 Per un’analitica descrizione delle tecniche edilizie documentate ad Aquileia e nella Bassa Friulana: cfr. PORTU-LANO, URBAN 2001. Per i successivi aggiornamenti si rimanda ai Notiziari archeologici pubblicati sulla rivista AquileiaNostra ed ai Notiziari della Soprintendenza Archeologica del Friuli Venezia Giulia.

18 Sull’assetto planimetrico-architettonico delle ville rustiche della Venetia e dell’aquileiese cfr.: BUSANA 2002 e BU-SANA 2009.

19 Cfr. nota 17.20 PORTULANO, URBAN 2001, pp. 53-53; PRENC 2002b, pp. 288-296.

Fig. 8. Planimetria dello scavo di Pirin.Fig. 7. Contrafforte in laterizio messo in luce nello scavodi Pirin (da PRENC 2002, fig. 77).

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Poiché la quantità di conci calcarei, ma anche di tegole, presenti negli spargimenti in superficie nonè elevata sembra da escludere che gli alzati venissero realizzati con tali materiali. I dati di scavo con-fermano tale osservazione e lasciano invece supporre l’adozione di tecniche diverse come il “pisé” (co-late di argilla cruda entro casseforme di legno sostenute e rinforzate all’interno da graticci di legno21)o l’“adobe” (mattoni crudi impastati con paglia ed essiccati al sole22), poi esternamente protette e rin-forzate da uno strato di intonaco.

Se a questo dato si associa le generale scarsa presenza di imbrices, limitata a pochi casi in corrispon-denza di edifici di particolare pregio e di notevoli dimensioni, bisogna pensare a tecniche di coperturadiverse rispetto a quelle a tegulae e imbrices (fig. 9; nelle dimore più ricche decorate anche con ante-fisse), tradizionalmente associate al mondo romano, e pensare piuttosto a coperture più leggere a scan-dule (fig. 10), lignee o in lastrine di pietra, o ancora più leggere a carattere stramineo (fig. 11).

21 L’esistenza di pannelli divisori in graticci di legno è documentata a Grado all’interno della torre muraria angolaredi sud-est messa in luce sotto l’albergo Fonzari (LAVARONE, MAROCCO, PRENC 2000, c. 594). Nel caso dell’insediamentodi Pirin appare lecito supporre che l’intera parete sud-occidentale della stanza E2 dotata di colonnette con pavimentoin assito ligneo fosse realizzata in graticcio ligneo e senza fondamenta (fig. 8).

22 Ancora negli anni Ottanta del Novecento, esisteva una casa privata a Driolassa (comune di Teor) realizzata inmattoni crudi (notizia gentilmente fornita all’epoca da alcuni appassionati del posto).

Fig. 9. Copertura con tegulae e imbrices (da ORTALLI

1994).

Fig. 10. Copertura con scandule (da ORTALLI 1994).

Fig. 11. Copertura straminea (da ORTALLI 1994).

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Per quanto riguarda invece le “strutture abitative”, i materiali reperiti in superficie indicano unatecnica edilizia povera e molto semplice costituita da fondazioni e parti basse delle murature realizzateesclusivamente da tegulae, con la parte rimanente dell’alzato in argilla cruda (“pisé” o “adobe”), e co-perture leggere, quando non esclusivamente in legno.

4.2 Pavimenti e rivestimenti murali

Gli spargimenti in superficie in presenza di ville, come già anticipato, hanno restituito numerositipi di tessere musive cubiche e rettangolari, di svariati colori oltre al bianco e al nero, e ricavate damarmo, calcare, vetro e laterizio. Sono stati inoltre documentati pavimenti in crustaemarmoree, a lastretriangolari in pietra e cotto, ad esagonette in laterizio (di cui alcune con incluse al centro una piccolatessera musiva) ed in opus spicatum. Talvolta, per bloccare la risalita dell’umidità dal terreno, i pavimentierano rialzati a mezzo di colonnette o pilastrini in laterizio. In alcuni casi in queste intercapedini venivafatta passare l’aria calda per il riscaldamento, che talvolta veniva convogliata anche al piano superiore,dove arrivava tramite tubuli in laterizio inglobati nelle murature verticali.

Nei settori produttivi delle ville ed in quelli destinati a residenza dei lavoranti i pavimenti potevanoessere realizzati in opus spicatum o semplicemente in terra battuta23.

Anche i pavimenti delle “strutture abitative” erano realizzati in terra battuta: in pochi casi gli unici ele-menti di pregio riportati alla luce sono le mattonelle in forma di parallelepipedo a sezione quadrata utilizzateper la realizzazione dell’opus spicatum oppure, tagliate a cubetti, per pavimenti ancora più semplici.

Per quanto riguarda i rivestimenti murali, nelle ville questi erano realizzati con intonaco, bianco odipinto, talvolta arricchito anche da sottili lastrine marmoree, mentre nelle parti meno ricche eranorealizzati con semplice argilla lisciata, la stessa tecnica utilizzata anche nelle “strutture abitative”.

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23 Ricordiamo ancora il caso di Pirin (fig. 8), dove nell’ambiente F2 pavimentato in terra battuta si conserva unmodesto focolare dello stesso materiale (G2).

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