l’applicazione della Legge 68/99 IGGURE PROFESSIONALI PER … · 2017-04-12 · Certezza...
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IGGURE PROFESSIONALI PER UNA IONE
DELLA FILIERA DELLA
itti e opportunità: l’applicazione della Legge
68/99À - IL DISABILITY MANAGER NUOVE FIGURE PROFESSIONALI PER UNA CONCRETA
GESTIONE DELLA FILIERA DELLA DISABILITÀ
IL DISABILITY MANAGER
Avv. Paolo Bandiera – Direttore Affari Generali AISM
Disabilità e lavoro fra diritti e opportunità:
l’applicazione della Legge 68/99
Il diritto al lavoro delle persone con
disabilità cenni normativi
Il contesto internazionale
Convenzione ONU sui diritti delle
persone con disabilità Ratificata in Italia con legge 3 marzo 2009 n. 18
DEFINIZIONE DI DISABILITA’
Art. 27 Si riconosce il diritto al lavoro delle persone con disabilità, su
base di uguaglianza con gli altri, ossia il diritto di potersi
mantenere attraverso un lavoro liberamente scelto o
accettato in un mercato del lavoro e in un ambiente lavorativo
aperto, che favorisca l’inclusione e l’accessibilità alle persone
con disabilità". […]
Art. 25 “Al fine di promuovere l’uguaglianza ed eliminare
le discriminazione, gli Stati Parti adottano tutti i
provvedimenti appropriati, per garantire che siano
forniti accomodamenti ragionevoli”, ossia
modifiche e adattamenti necessari e appropriati che
non comportino onere sproporzionato o eccessivo
- Direttiva CE 78/2000 (parità di trattamento in
materia di occupazione e condizioni di lavoro –
recepita con D.lgs 216/03 e decreto Giovannini del
2013)
Per garantire il rispetto del principio della
parità di trattamento dei disabili, sono previste
soluzioni ragionevoli.
- Codice di buone prassi per l’occupazione
( Decisione dell’Ufficio di Presidenza del
Parlamento Europeo, 2005 )
Il lavoro flessibile è richiamato nel Codice quale
“ragionevole adeguamento”, in rapporto con le
funzioni essenziali di un impiego
Il contesto europeo
Il diritto al lavoro delle persone con
disabilità cenni normativi
- Strategia di Lisbona
(2000-2010) Previsione e sviluppo di azioni prioritarie
indirizzate a particolari gruppi bersaglio
(tra i quali le persone con disabilità) e di
nuovi e migliori posti di lavoro e una
maggiore coesione sociale
Strategia europea per la disabilità
2010-2020
Un rinnovato impegno per l’Europa
senza barriere
Le politiche sulla disabilità per questo
decennio, rientrano nel più ampio
programma della strategia Europa 2020
sulla crescita occupazionale ed
economica intelligente, sostenibile ed
inclusiva
…MAINSTREAMING….
Il contesto nazionale
barriere e complessità
disinformazione
normativa inapplicata
Carenza di formazione specializzata
Accesso al telelavoro
Rigidità di orari
Riqualificazione??
mansione NoN idonea
Periodo comporto NO aUsiLi
sicurez
za
pregiudizio
essere DONNA
GioVaNI
Carriera Cura della famiglia
STRESS
accessibilitÀ
ambiente
fisico adattato
trasporti
Tecnologie
di informazione e
comunicazione
ausili
accomodamenti
ragionevoli
Il contesto nazionale
facilitatori e fattori di successo
CCNL
Integrazione delle
politiche
Reti e fliiere
cultura
Osservatorio Convezione ONU – Programma di Azione Biennale promuove
i diritti e l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità mediante diverse
linee di intervento: Linee guida per il funzionamento dei servizi di collocamento
mirato : revisione della filiera della L. 68. Certezza incentivi per
imprese e revisione sistema esoneri, sospensioni, esclusioni
Politiche attive del lavoro che includano le persone con disabilità
Osservatorio aziendale sulla disabilita’ e disability manager
Linee guida sul tema della flessibilità e mantenimento al lavoro per
sostenere un sistema di incentivi per la contrattazione collettiva di
primo e secondo livello
Diritto al part-time per i lavoratori con handicap con connotazione di
gravità al pari di quelli con patologia oncologica e forme di flessibilità
oraria per la conciliazione dei tempi di vita-cura-lavoro
Costituzione (artt. 1,2,4,…); L.300/70; L. 68/99; D. lgs 81/2008; jobs
act..
Il contesto nazionale
cenni normativi
Sostegno allo smartwork su base volontaria
La legge 68/99: la persona giusta al posto giusto (I)
- Il collocamento mirato: una visione ancora attuale « …serie di strumenti tecnici e di supporto che permettono di valutare adeguatamente le persone con disabilità
nelle loro capacità lavorative e di inserirle nel posto adatto, attraverso analisi di posti di lavoro, forme di
sostegno, azioni positive e soluzioni dei problemi connessi con gli ambienti, gli strumenti e le relazioni
interpersonali sui luoghi quotidiani di lavoro e di relazione
I Beneficiari • Età ricompresa tra i 15 anni e età pensionabile
• Grado di invalidità civile superiore al 45% (60% in costanza di rapporto); non vedenti o sordomuti; persone con invalit del lavoro superiore al 33%...
• Stato di disoccupazione
• Possesso della diagnosi funzionale (concetto di disabilità ai fini lavorativi)
relazione emessa all'esito della visita presso la Commissione ASL che indica l’insieme delle capacità della persona disabile utili per l'inserimento lavorativo …
La legge 68/99: il funzionamento (II)
Istituti e meccanismi (cenni)
• Datori di lavoro obbligati (sopra 15 dipendenti): quota di riserva
• Iscrizioni negli elenchi unici
• Avviamenti al lavoro: tipologie (chiamata nominativa, convenzioni, chiamata numerica)
• Convenzioni ex art. 11 e ex art. 12 (art. 14 d. lgs 276/03)
• Sospensioni (mobilità, crisi …) /Esoneri (parziali e temporanei)
• Compensazioni (automatica da parte di aziende con più sedi)
• Flussi informativi e monitoraggio (prospetto informativo)
• Sanzioni
• Fondo per il diritto al lavoro dei disabili (attualmente 20 milioni di euro)
La legge 68/99: i dati (III)
• Il 44% delle persone con limitazioni funzionali, invalidità permanenti, patologie
gravi è occupato, contro il 55,1% dell’intera popolazione.
• Solo il 19,7% nel caso di limitazioni funzionali gravi (stima; nodo definitorio)
Fonte Istat 2015
biennio
2012-
2013
La situazione fotografata dalla VII relazione al Parlamento sullo stato di attuazione
della legge 68/99 (anni 2012/13) :
• Riduzione dei nuovi avviamenti: 18.000 avviati nel 2013 a fronte di oltre 676
mila disabili iscritti alle liste del collocamento obbligatorio (27% dei nuovi
iscritti annuali)
• Aumento delle scoperture tra pubblico e privato superano quota 41.304 posti
(22%)
• Donne meno occupate degli uomini
• Diminuzione dei tirocini formativi e ancor più di quelli finalizzati all’assunzione
• Diminuzione degli avviamenti presso aziende non soggette ad obbligo (11%
inserimenti complessivi)
• Diminuzione delle assunzioni a tempo indeterminato
• Aumento delle convenzioni
Fonte VII relazione al parlamento sullo stato di attuazione della L. 68/99 (ISFOL)
La legge 68/99: il futuro (IV)
- Lo stato di attuazione della legge 68 mostra un alto livello di saturazione e richiede una
manutenzione straordinaria
- Necessità di costruire alternative: un nuovo approccio di sistema
Il JOBS ACT e la «nuova» Legge 68 (D. Lgs. 151/2015: razionalizzazione e
semplificazione in materia di collocamento mirato))
La chiamata nominativa. Assunzione mediante richiesta nominativa di avviamento agli uffici competenti o mediante stipula di apposite convenzioni I nuovi incentivi all’assunzione: • Riduzione capacità lavorativa superiore al 79%: incentivo pari al 70% della
retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali per 36 mesi • Riduzione capacità lavorativa tra il 67% e il 79%: incentivo pari al 35% della
retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali per 36 mesi • Riduzione della capacità lavorativa superiore al 45% per lavoratore con
disabilità psichica o intellettiva: incentivo pari al 70% della RML per 60 mesi mediante conguaglio nelle denunce contributive mensili
La Banca dati del collocamento mirato : interoperabilità flussi amministrativi e statistici
L’ estensione obblighi di assunzione a tutte le imprese con 15-35 dipendenti non più solo in relazione alle nuove assunzioni
Semplificazione per invalidi INPS e non vedenti
L’introduzione del finanziamento forfettario parziale di tutti gli accomodamenti ragionevoli previsti dalla Convenzione ONU inclusa l’istituzione di un responsabile dell’inserimento lavorativo delle PcD nei luoghi di lavoro, a valere sul Fondo regionale per l’occupazione secondo linee guida nazionali che dovranno disciplinare limiti e modalità
.. In attesa decreti attuativi…
La legge 68/99: il futuro (V)
Non solo Legge 68
Malattia, prolungamento periodo di comporto, aspettativa non retribuita, riconoscimento grave patologia
Ruolo dei CCNL
I percorsi avviati da AISM
Costituzione tavolo di lavoro a livello nazionale con le principali sigle
sindacali
Partecipazione “Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone
con disabilità” e dello specifico Gruppo di Lavoro «Occupazione e disabilità»
Promozione di percorsi volti a creare una “nuova” cultura aziendale e
nuovi modelli di gestione della disabilità in azienda («Senti come mi
sento»; Progetto Horizon; Sperimentazioni impatto sociale/SROI; Progetti
regionali in materia di disability management …)
Advocacy: es. Jobs Act e presentazione emendamenti
(accolti) in materia di conciliazione esigenze di vita, cura e
di lavoro nel DDL lavoro autonomo / Lavoro agile
Collaborazioni con i Centri per l’Impiego (es. collaborazione
con CPI Genova) e Italia Lavoro
Ricerca sociale (Censis, INPS, studio costi, barometro SM…
Orientamenti e linee guida con società scientifiche e INPS per accertamento e
valutazione disabilità ; corsi per i medici del lavoro e commissioni medico legali
Il modello AISM
Informazione, abilitazione, lavoro di rete, sperimentazioni,…
Un approccio pratico:
Es. su novità normative dal jobs act
Il disability manager: inquadramento
A livello globale, l'approccio al Disability Management nasce alla fine degli
anni '80 all'interno di diverse discipline e si diffonde in alcuni Paesi quali il
Canada, gli USA e nel Nord Europa
In Italia la figura del disability manager si trova definita per la prima volta
nel "Libro bianco su accessibilità e mobilità urbana« (Comune di Parma e
Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali 2009).
Nasce, quindi, come figura da inserirsi principalmente nella pubblica
amministrazione, in particolare nei comuni al di sopra dei 50 mila abitanti, ma
viene ben presto inserito come figura chiave anche nel mondo aziendale
E uni facilitatore nelle relazioni interne dell’azienda e per l’individuazione
e l’accesso a supporti tecnici o organizzativi utili alla migliore inclusione
lavorativa di persone con disabilità (stabilizzate e evolutive) sia in fase di
accesso che di mantenimento
CCNL: luoghi bilaterali di disability management: figure e processi
Il disability manager: il profilo
Si occupa in genere di temi più vasti dei soli lavoratori con disabilità: diversity, benessere
aziendale, welfare aziendale, relazione con la clientela con bisogni speciali, lavoratori in età
anziana, accomodamento ragionevole in senso lato, etc. …
Riforma Madia della PA: prevede la figura del responsabile dei processi di inserimento dei
lavoratori con disabilità con il compito di “garantire un’efficace integrazione nell’ambiente di
lavoro delle persone con disabilità, le amministrazioni pubbliche con più di 200 dipendenti».
Funzioni: rapporti con i servizi del collocamento mirato; predisposizione, sentito il medico competente ed
il comitato tecnico, degli accorgimenti organizzativi e soluzioni tecnologiche anche ai fini dei necessari
accomodamenti ragionevoli; verifica attuazione del processo di inserimento, recependo e segnalando ai
servizi competenti eventuali situazioni di disagio e di difficoltà di integrazione”.
Jobs act, D. lgs. 151: incentivi per accomodamenti ragionevoli, anche con riferimento alla figura
del disability manager
Workshop tematico V Conferenza nazionale disabilità (settembre 2016): sperimentazioni oltre
gli obblighi di legge (es. Unicredit, Busitalia Sita Nord, Engineering spa, Unipol, Enel, Gruppo Hera,
Comune Bologna, Servizi Italia, Eli Lilly Italia, Coop Humanitas….)
Il disability manager, in particolare…
• E’ il primo referente di supporto del lavoratore con disabilità sia in fase di accesso
all’impiego che per lo svolgimento delle sue mansioni
• elabora, con il coinvolgimento del lavoratore, soluzioni operative a situazioni di disagio
che condizionino negativamente la piena inclusione lavorativa nello specifico contesto
aziendale
• promuove interventi di sensibilizzazione e cultura aziendale sugli specifici temi
• relativamente all’adeguamento delle postazioni di lavoro e degli strumenti di lavoro,
pianifica e sovraintende a interventi di formazione del lavoratore ad eventuali
dispositivi adattati e l’accesso, ove possibile, da parte dell’azienda ai rimborsi attivabili
presso INAIL o presso il Fondo regionale per l’occupazione dei disabili
• promuove e sostiene percorsi di abilitazione e empowerment del lavoratore con
disabilità
• si relaziona con strutture, servizi, figure interne (addetti sicurezza, IT, etc.) ed esterne
(centri per l’impiego, medico competente, associazioni di rappresentanza, etc.)
• monitora costantemente le singole situazioni, i cambiamenti del contesto lavorativo e delle
caratteristiche individuali al fine della prevenzione e della rimozione di eventuali
problematiche, della costruzione di opportunità di valorizzazione professionale e
della definizione di soluzioni organizzative e adattamenti ragionevoli da adottare
• Partecipa come figura chiave a eventuali osservatori aziendale sull’inclusione
lavorativa
Nuove figure, nuovi paradigmi, nuovi modelli, nuove reti
Nuove forme di partnership
pubblico-privato: oltre il
risparmio economico e la cessione
di attività
Evoluzione della logica di
programmazione degli enti
pubblici: coprogettazione degli
interventi (regia, garanzia,
vigilanza, sussidiarietà…)
Politiche che investono
nello sviluppo del
capitale umano
Crescita intelligente,
equa, sostenibile
Valorizzazione diversità
INNOVAZIONE SOCIALE INVESTIMENTO SOCIALE WELFARE DI 2°GENERAZIONE
Un nuovo welfare aziendale in un
nuovo welfare comunitario:
flessibilità oraria, congedi parentali,
lavoro agile, assicurazioni e casse
sanitarie, programmi di
prevenzione, buoni acquisto, premi
di produttività, corsi di formazione,
etc.
Disabilità e lavoro: da obbligo a valore
“La disabilità ed una visione stereotipata da parte delle aziende,
offuscano il rendimento lavorativo della persona”
“La mancanza di percorsi ad hoc di selezione,
inserimento e scelta delle mansioni, testimonia
la tendenza ad una visione normalizzante della
disabilità in azienda. Negando la differenza,
dunque, non si riesce a cogliere il suo valore di
risorsa”
“Non sempre la capacità e la disponibilità dei colleghi e dei
datori di lavoro è tale da permettere l’accoglienza,
l’integrazione e la piena partecipazione della persona con
disabilità alla vita lavorativa”
“Progetto
Horizon” 2000 -
AISM
Spesa italiana per disabilità
…Risulta tra le più basse in Europa: 26 miliardi all’anno, l’1,7% del PIL,
contro una media europea del 2,1%.
Questa spesa si compone per la quasi totalità (94,2%) di trasferimenti in
denaro (pensioni, assegni, rendite, indennità ecc.), mentre solo il 5,8% è
destinato a beni e servizi in natura (servizi socio-assistenziali e socio-
educativi, strutture residenziali ecc)…
In conclusione
“il lavoro è un approssimazione della felicità”
Primo levi
Paolo Bandiera
Direttore Affari Generali AISM onlus