L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. ·...

39
L‘ANNATA AGRICOLA 2000 NEL VENETO Prime valutazioni Davide Bortolozzo - Stefano Schiavon Istituto Nazionale di Economia Agraria

Transcript of L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. ·...

Page 1: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

L‘ANNATA AGRICOLA 2000

NEL VENETOPrime valutazioni

Davide Bortolozzo - Stefano Schiavon

Istituto Nazionale di Economia A gra ri a

Page 2: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

1

ISTITUTO NAZIONALE DI ECONOMIA AGRARIAOSSERVATORIO DI ECONOMIA AGRARIA PER IL VENETO

Davide Bortolozzo - Stefano Schiavon

L ‘ A N N ATA AGRICOLA 2000 NEL VENETOPRIME VA L U TA Z I O N I

Page 3: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

INDICE

Presentazione .............................................................................. pag. 5

Introduzione .............................................................................. a” 7

Andamento climatico ................................................................ a” 10

Cereali ....................................................................................... a” 13

Colture industriali ..................................................................... a” 17

Colture orticole ............................................................ a” 21

Colture frutticole ...................................................................... a” 24

Vite ........................................................................................... a” 29

Latte ......................................................................................... a” 32

Carni ......................................................................................... a” 33

3

Page 4: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

PRESENTAZIONE

All'inizio del nuovo anno l’Osservatorio di Economia Agraria per il Ve-

neto, seguendo una consuetudine ormai consolidata nel tempo, pubblica in

anteprima i risultati, sia pure non definitivi, dell’annata testé decorsa al

fine di fornire ai produttori agricoli il quadro aggiornato dell’andamento

dell’economia agricola veneta.

Il 2000 ha determinato risultati assai diversificati per ordinamento pro-

duttivo e per zona anche a seguito del difforme andamento climatico. Per-

tanto se nella media regionale la produzione lorda è scesa, ai prezzi cor-

renti, di appena il 2% rispetto all’anno precedente, di fronte a soddisfa-

centi risultati produttivi di barbabietola e di soia si registrano risultati de-

ludenti per i cereali e soprattutto per le coltivazioni frutticole. Nel com-

parto zootecnico di fronte a risultati economici negativi per l’allevamento

bovino da carne, un andamento assai positivo ha registrato la produzione

di carni suine.

Permangono nell’intero settore rurale quelle condizioni di disagio e di

incertezza messe in evidenza nei resoconti delle annate precedenti e di cui

appare assai lontana una soluzione, tenendo anche conto delle prossime

scadenze che l’Unione Europea dovrà affrontare.

Ringrazio i dottori agronomi Davide Bortolozzo e Stefano Schiavon cui

è stata affidata la stesura della presente pubblicazione ed il ricercatore

dott. Andrea Povellato che ha coordinato l'indagine. Si coglie l'occasione

per ringraziare quanti con le loro informazioni hanno contribuito ad am-

pliare e verificare le nostre rilevazioni. In particolare si ringrazia l'Ufficio

Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri-

colo, la Direzione per le Politiche agricole, strutturali e di mercato, il Cen-

tro Meteorologico di Teolo dell’ARPAV nelle persone del dr. Barbi Adria-

no e della d.ssa Checchetto Maria Federica, l'Osservatorio Regionale per

5

Page 5: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

le malattie delle piante e l'Ufficio INEA di Contabilità Agraria per il Ve-

neto nella persona del p.a. Otello Mezzalira.

Per aumentare la diffusione delle informazioni, contenute nel presente

opuscolo e che interessano quanti operano a diretto contatto con il mondo

rurale, il resoconto dell’annata agraria, come già altre pubblicazioni edi-

te da questo Osservatorio, sono disponibili su INTERNET

(http://www.inea.it/oea/oea_veneto/oea_ve.html).

Prof. Ottone FerroDirettore dell'Osservatorio di

Economia Agraria per il Veneto

6

Page 6: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

INTRODUZIONE

L’annata appena trascorsa sarà ricordata dagli agricoltori per l’estrema va-riabilità delle condizioni climatiche e per il susseguirsi di emergenze sanita-rie che hanno colpito il comparto zootecnico. L’ a l t e rnarsi di periodi siccito-si e di abbondanti precipitazioni meteoriche ha influenzato i risultati di mol-te colture, soprattutto erbacee, mentre l’andamento dei prezzi non sempre èriuscito a colmare la diminuzione delle rese. Nel complesso quindi la Pro-duzione Lorda è diminuita di circa il 2% rispetto al 1999 attestandosi a 8.200miliardi di lire. Più pesante è risultata invece la flessione della produzione int e rmini di quantità, diminuita di circa il 4% rispetto al 1999, dopo che neidue anni precedenti erano stati osservati discreti aumenti produttiv i .

Variazioni percentuali delle produzioni agricole del Veneto nel 2000 ri-spetto al 1999

in lire correnti in lire costanti

Coltivazioni erbacee –1 % –2 %Coltivazioni legnose –12 % –9 %Prodotti degli allevamenti + 2 % –4 %

Produzione Lorda –2 % –4 %

Fonte: stime INEA.

In sostanza, dai dati sembra emergere che il cattivo andamento produt-tivo sia stato soltanto parzialmente compensato da un aumento dei prezziagricoli, nell'ordine del +2/+3%. Al riguardo va precisato che il buon an-damento commerciale riguarda soltanto alcuni comparti, seg n a t a m e n t equello avicunicolo e suinicolo, mentre per le coltivazioni erbacee non si ri-levano sostanziali differenze e nel complesso delle coltivazioni legnose siosserva una marcata flessione.

Per il comparto delle colture erbacee continua la diminuzione della pro-duzione lorda iniziata già a partire dal 1997. Il fatturato è sceso a 2.700 mi-liardi di lire con un calo dell’1% rispetto all’annata precedente. A deter-

7

Page 7: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

minare questo andamento negativo sono stati soprattutto i cereali che ma-nifestano una forte contrazione delle produzioni per i frumenti e l’orzo. Peril mais il fatturato è stato di poco inferiore ai 1.000 miliardi di lire e con-dizionato sia dalla riduzione delle produzioni che da quella dei prezzi.

Nonostante le previsioni, sono aumentati gli investimenti a soia, men-tre continuano a diminuire le superfici interessate dalle altre oleaginose. Ilfavorevole andamento di mercato internazionale, con una riduzione delleproduzioni statunitensi ed il calo dei raccolti di girasole e colza, ha contri-buito ad incrementare le quotazioni dei semi di soia sui mercati. Inoltre peril secondo anno consecutivo non è stata superata la superficie massima ga-rantita assegnata all’Italia e pertanto i produttori non subiranno diminu-zioni delle compensazioni al reddito erogate dall’Unione Europea. Dalpunto di vista economico e produttivo l’annata appena conclusa sarà ri-cordata come molto positiva per la bietola. Il Veneto si conferma uno deimigliori comprensori bieticoli nazionali e la produzione lorda ottenuta daibieticoltori difficilmente trova riscontro in altre colture erbacee. Desta tut-tavia notevole preoccupazione tra i produttori l’incerto futuro che attendelo stabilimento di Ceggia.

Il comparto orticolo ha prodotto un fatturato complessivo di 810 mi-liardi di lire, inferiore del 3% rispetto al 1999. In generale molte produ-zioni hanno dovuto scontare l’andamento negativo dei mercati: preoccupasoprattutto lo stato di crisi che ha investito carote e cipolle. Importanti ri-sultati economici sono stati invece ottenuti dai radicchi che, nei mesi pri-maverili, hanno beneficiato di un favorevole andamento del mercato. Ilcomparto florovivaistico è stato invece tra i più penalizzati dall’aumentodel costo del petrolio: l’incremento del prezzo del gasolio ha infatti con-tribuito ad innalzare il costo di produzione, in relazione alla forte inciden-za (25-30%) che hanno le spese energetiche sul costo totale. Per i floricol-tori l’annata è stata inoltre caratterizzata dalla forte competitività del pro-dotto estero nel comparto dei fiori recisi.

Il comparto delle coltivazioni legnose, con un fatturato di 1.390 miliar-di di lire, è quello che ha manifestato la maggiore contrazione della produ-zione lorda (-12%): essa deriva dalle riduzioni produttive riscontrate permolte specie come melo, pesco e vite. È tuttavia fondamentale ricordare cheil 1999 aveva rappresentato un anno di abbondanti raccolti. Sul fronte com-

8

Page 8: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

merciale le ormai strutturali eccedenze produttive di mele hanno spinto alribasso i prezzi di questa frutta, mentre migliori risultati sono stati ottenutidai peschicoltori. Nonostante si sia registrata una diminuzione delle produ-zioni di uva, la vendemmia 2000 sarà ricordata per le buone caratteristicheq u a l i t a t ive del vino. Peraltro sul mercato le elevate produzioni delle annatepassate hanno spinto al ribasso le quotazioni dei vini. Buoni risultati eco-nomici sono stati ottenuti dai DOC e dal novello, la cui crescita in term i n ip r o d u t t ivi e di diffusione tra i consumatori è continuata anche nel 2000.

Il comparto zootecnico continua a subire l’influenza di emergenze sa-nitarie che compaiono ormai con preoccupante periodicità e si ripercuoto-no pesantemente sul reddito degli allevatori. Solo la crescita delle quota-zioni di molti prodotti zootecnici ha evitato pesanti flessioni della produ-zione lorda che si è attestata a 3.380 miliardi di lire. Il 2000 può conside-rarsi fortemente negativo per gli allevamenti avicoli colpiti, soprattutto nel-la prima metà dell’anno, dall’influenza aviare che ha decimato milioni dicapi fra polli, tacchini, ovaiole e faraone. La scoperta di nuovi casi di ‘muc-ca pazza’ in alcuni paesi dell’Unione Europea ha inoltre riproposto in Ita-lia un diffuso allarmismo tra i consumatori che si è riflesso, negli ultimimesi dell’anno, in una sostanziale diminuzione dei consumi di carne bovi-na. Lo spostamento dei consumi verso altre carni, come quelle avicunico-le e suine, è stato solo parziale e nel complesso la produzione lorda delcomparto delle carni bovine è scesa a 900 miliardi di lire con una riduzio-ne di circa il 4% rispetto al 1999. Gli allevatori veneti pagano ancora unavolta la scarsa professionalità di alcuni loro colleghi, proprio nel momen-to in cui stavano riconquistando la fiducia dei consumatori italiani.

Nel bilancio complessivo dell'annata hanno influito in modo determi-nante i costi sostenuti dalle aziende agricole. Le prime valutazioni a livel-lo nazionale non sembrano essere favorevoli agli agricoltori, dato che si re-gistra un incremento generale dei costi del 3% su base annua. In partico-lare per le aziende con prevalente indirizzo vegetale l’aumento si sarebbeattestato al 2%, mentre per le aziende con allevamenti la crescita avrebbesuperato il 5%. La spinta maggiore all’incremento dei costi di produzioneè in larga parte imputabile al progressivo deprezzamento dell’euro rispet-to al dollaro e al conseguente aumento del costo del petrolio. Tale situa-zione ha provocato un incremento generalizzato dei costi energetici, tanto

9

Page 9: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

che rispetto al 1999 i carburanti sono cresciuti di oltre il 20%. Forti aumentisono stati osservati anche per gli animali da allevamento (+18%) e per imangimi (+3%), mentre in diminuzione sono risultati i prezzi delle sementie degli antiparassitari.

In sostanza è presumibile che anche il valore aggiunto regionale subi-sca una contrazione di un paio di punti percentuali rispetto all’anno prece-dente.

Nei prossimi anni gli agricoltori potranno beneficiare dei finanziamen-ti resi disponibili nell’ambito del Piano di sviluppo rurale (Psr) regionale,che recepisce le indicazioni contenute in Agenda 2000, approvato nel cor-so dell’anno dalla Commissione Europea. Il Psr, oltre a rappresentare unostrumento finanziario per il periodo 2000-2006, definisce le strategie disviluppo del settore primario nell’ambito degli altri settori economici eproduttivi regionali. Per il periodo di applicazione del Psr è prevista l’atti-vazione di 1.700 miliardi di lire di investimenti ripartiti in tre assi princi-pali: competitività dell’impresa, sviluppo sostenibile e integrazione dellaruralità nel sistema economico locale. Nel complesso sono state identifi-cate 19 misure e la maggior quota dei finanziamenti andrà al migliora-mento delle condizioni di trasformazione e commercializzazione, agli in-vestimenti nelle aziende agricole, all’insediamento dei giovani in agricol-tura, agli aiuti per le zone svantaggiate e per le misure agroambientali. Pergli agricoltori veneti si apre dunque una nuova fase nella quale sarà indi-spensabile sfruttare al meglio le opportunità offerte dagli strumenti pub-blici, valorizzando le produzioni e rendendo sempre più competitive le im-prese soprattutto in vista dell’ingresso nell’UE dei paesi dell’Europa Cen-tro-Orientale.

ANDAMENTO CLIMATICO

Il 2000 ha fatto registrare un andamento climatico alquanto anomalo,con alternanza di lunghi periodi siccitosi ad abbondanti precipitazioni pio-vose. Rispetto ad altre regioni le produzioni agricole hanno subìto in mi-sura minore i rilessi di tale andamento climatico, mentre in alcune zonegravi disagi sono stati arrecati alla popolazione.

10

Page 10: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

I primi mesi dell’anno sono stati caratterizzati da un lungo periodo disiccità particolarmente marcato in gennaio e febbraio, che ha interessato inmodo omogeneo tutto il territorio regionale. La presenza di masse di ariafredda provenienti dal nord Europa ha comportato temperature rigide so-prattutto nelle aree di pianura e nei fondovalle. Nelle prime due decadi digennaio sono stati infatti registrati valori termici di 1-2 °C inferiori rispet-to alla norma, con punte minime di –7/-8°C in diverse località di pianura.Le basse temperature non hanno tuttavia causato problemi alle colture chesi trovavano in riposo vegetativo, mentre l’assenza di precipitazioni ha con-sentito l'entrata in campo per l’esecuzione delle consuete operazioni col-turali invernali.

Il periodo primaverile è stato caratterizzato da temperature decisamen-te al di sopra della norma, favorite dalla permanenza di condizioni di altapressione fino alla fine del mese di aprile. In questo mese in alcune loca-lità sono state raggiunte punte record di 32°C, con valori termici superio-ri anche di 12°C rispetto alla media del periodo. Questo andamento clima-tico ha favorito un anticipo nelle fasi di fioritura e allegagione di molti frut-tiferi, fortunatamente non compromesso da fenomeni di gelate tardive. Lealte temperature e la notevole insolazione hanno determinato inoltre unprecoce rigoglio vegetativo nella vite. Anche i cereali autunno-vernini han-no potuto beneficiare di questo anticipo vegetativo che si è protratto finoalle operazioni di raccolta, tanto che la mietitrebbiatura si è svolta gene-ralmente in condizioni meteorologiche ideali in tutta la regione e con unanticipo anche di 15-20 giorni. Le precipitazioni piovose, pur di limitataentità, hanno permesso di mantenere una buona riserva idrica nei terreni efavorire da un lato uno sviluppo uniforme delle parti vegetative e dall’al-tro le operazioni di controllo delle erbe infestanti sulle colture erbacee coninterventi sia in pre-emergenza che in post-emergenza.

In luglio si sono verificati dei valori termici anomali generati dall’af-flusso di correnti di aria fredda di origine polare. Le temperature si sonomantenute al di sotto della norma tanto che, nella media del periodo, sonostate le più basse degli ultimi quarant’anni. Nelle aree di pianura le mini-me sono scese infatti sotto i 10°C, mentre in montagna si sono registrativalori termici inferiori a 0°C con precipitazioni nevose nella zona dolomi-tica oltre i 1.900 m. In agosto le temperature sono gradualmente aumenta-

11

Page 11: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

te raggiungendo valori massimi che, in alcune località, sono arr ivati a40°C. L’estrema variabilità del clima estivo è stata accentuata dalla com-parsa di un fenomeno tipicamente autunno-invernale come la nebbia il 21agosto nella zona della pianura centro-orientale. Alla fine del mese di ago-sto le temperature sono poi ritornate su valori tipici del periodo.

Nonostante le precipitazioni estive si siano mantenute su livelli norma-li rispetto alla media stagionale la loro entità non è stata sufficiente percompensare il deficit idrico accumulatosi dall’inizio dell’anno. La caren-za idrica si è manifestata in concomitanza con fasi di sviluppo delle coltu-re molto sensibili agli stress idrici. Le aree maggiormente colpite dalla sic-cità sono state osservate nelle province di Padova e Venezia. Gli eventi me-teorici sono risultati di breve durata e intensi, dando luogo localmente a nu-bifragi e violente grandinate. In particolare la grandine ha colpito dura-mente alcune zone del veronese, del rodigino e del veneziano.

L’anticipo vegetativo accumulato dalle colture nella primavera si è man-tenuto anche durante il periodo estivo e le operazioni di raccolta di molteproduzioni sono iniziate prima rispetto alle passate campagne.

Il periodo autunnale è stato caratterizzato da una prolungata fase di mal-tempo con precipitazioni intense ed abbondanti che hanno determ i n a t oeventi di piena, con locali esondazioni dei corsi d’acqua e diffusi fenome-ni di dissesto idrogeologico nelle zone montane. Nel solo mese di ottobrele piogge cadute hanno superato di 1-2 volte le precipitazioni medie del pe-riodo, risultando più abbondanti nelle prealpi vicentine e nella fascia cen-trale della provincia di Belluno. Solo alla fine del mese l’attenuarsi dei fe-nomeni piovosi ha favorito, almeno parzialmente, l’esaurimento delle pie-ne nei corsi d’acqua e il loro deflusso in Adriatico. Una nuova fase di mal-tempo con abbondanti precipitazioni ha tuttavia investito la regione anchenel successivo mese di novembre. L’eccezionalità di tale andamento cli-matico verrà ricordata a lungo dato che il bimestre ottobre-novembre è sta-to il più piovoso degli ultimi quarant’anni e, con molta probabilità, il piùpiovoso del secolo nelle zone montane. Fortunatamente i danni arrecati alsettore agricolo e alla popolazione sono risultati molto più contenuti ri-spetto alle tragiche conseguenze delle alluvioni che hanno colpito le re-gioni nord-occidentali.

12

Page 12: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

CEREALI

Anche nel 2000 è proseguita la diminuzione delle superfici investite afrumento tenero che si sono attestate su 33.000 ettari con una riduzionedel 15% rispetto al 1999. A condizionare le scelte colturali degli agricol-tori hanno influito sia la minore redditività del frumento rispetto ad altricereali sia le piogge che hanno ostacolato le operazioni di semina durantel’autunno precedente, tanto che diminuzioni simili degli investimenti si so-no osservate anche nelle altre regioni settentrionali. Le perdite di superfi-cie più elevate si sono riscontrate nel padovano dove l’area di coltivazionesi è praticamente dimezzata, mentre nel Polesine la superficie è rimasta co-stante e, nel complesso, assorbe circa un terzo di quella regionale.

Le abbondanti e prolungate precipitazioni piovose hanno provo c a t ol’esecuzione delle semine in due momenti diversi, tanto che all’iniziodell’anno la coltura presentava condizioni differenziate. Negli appezza-menti seminati prima delle piogge la vegetazione appariva lussureggiante,mentre quelli seminati dopo le piogge, tra la fine di novembre e i primi didicembre, presentavano ingiallimenti e crescita stentata. In seguito il pe-riodo siccitoso ha frenato lo sviluppo delle patologie e ha permesso di con-trollare le infestanti. Soltanto a partire da maggio si sono avuti attacchi diruggine gialla e bruna e di oidio. In alcune aree l’elevata virulenza degliattacchi ha reso necessaria un’attenta esecuzione degli interventi di difesa,soprattutto sulle varietà più sensibili, rendendo necessaria l’autorizzazio-ne anche per quelle aziende che adottavano i disciplinari di produzione pre-visti dal reg. 2078/92. Il periodo siccitoso ha determinato un anticipo del-le operazioni di raccolta di circa 15-20 giorni e le produzioni hanno rag-giunto un livello di poco superiore ai 2 milioni di quintali, con una fles-sione di circa il 10% rispetto all’anno precedente. Nel complesso la ridu-zione delle produzioni è stata più attenuata rispetto ad altre regioni, in fun-zione soprattutto di una sostanziale tenuta delle rese, attestatesi a circa 60q/ettaro, con punte di 70 q/ettaro nella provincia di Vicenza. In generale leproduzioni ottenute presentano buone caratteristiche fisiche del seme as-sociate ad un contenuto proteico medio-alto.

Il mercato del frumento tenero è stato caratterizzato nei primi mesidell’anno da una situazione di stasi delle contrattazioni con una modesta

13

Page 13: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

richiesta di prodotto da parte delle imprese molitorie. La nuova campagnadi commercializzazione si è aperta invece con prezzi compresi tra 27 e28.000 lire/q, superiori di circa il 10% rispetto allo stesso periodo dell’an-no precedente. In seguito le quotazioni sono ulteriormente cresciute rag-giungendo valori di poco superiori alle 31.000 lire/q. Questo favorevole an-damento di mercato è stato in parte influenzato sia dalla maggiore richie-sta delle imprese molitorie che da una migliore qualità del prodotto nazio-nale rispetto a quello francese. Nel complesso l’incremento dei prezzi nonha tuttavia evitato una riduzione di oltre il 15% del fatturato del settore do-vuta principalmente ai minori investimenti realizzati. Per la prossima an-nata gli operatori prevedono un’ulteriore riduzione delle superfici in rela-zione alle avverse condizioni climatiche che hanno ostacolato o impeditole semine nei mesi autunnali.

Le superfici investite a frumento durosi sono attestate a 840 ettari conun leggero incremento rispetto al 1999 (+5%). La provincia maggiorm e n t evocata alla coltivazione rimane Rovigo con 470 ettari ma si è osservata unan o t evole espansione di questo cereale nella Marca trevigiana dove la super-ficie è più che raddoppiata. L’estensione dell’aiuto supplementare anche al-le regioni settentrionali ha costituito negli ultimi anni uno stimolo alla dif-fusione di una coltura tipica delle aree meridionali. Tu t t avia per il secondoanno consecutivo è stata superata la superficie massima garantita (smg) as-s egnata alle regioni non tradizionali. Nel complesso, rispetto alla preceden-te annata, le rese sono aumentate e hanno raggiunto in media i 54 q/ettarocon punte massime nel Polesine dove si sono ottenute produzioni unitariedi 56 q/ettaro. Il contestuale aumento delle aree coltivate e delle perfor-mance produttive si è riflesso in un incremento della granella prodotta(+7%) che ha raggiunto un livello di 45.000 quintali. La nuova campagnadi commercializzazione si è aperta con quotazioni di circa 28.000 lire/q, in-feriori del 3-4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e condi-zionate dalle abbondanti produzioni delle regioni meridionali. Solo in se-guito i prezzi, stimolati dalla maggiore richiesta delle imprese semoliere,sono progr e s s ivamente cresciuti sino a superare a fine anno le 30.000 lire/q.Per il futuro la competitività della coltura rispetto agli altri cereali autunno-ve rnini potrà essere assicurata solo dalla valorizzazione della qualità, dallaconcentrazione dell’off e rta e dall’integrazione della filiera.

14

Page 14: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

Nelle scelte di investimento degli agricoltori l’orzo sta diventando unacoltura sempre più marginale: la riduzione della superficie coltivata è di ol-tre il 20% e attualmente questo cereale si estende su non più di 11.000 et-tari. L’orzo sembra ormai legato a quei terreni meno vocati alla coltivazio-ne dei frumenti e alle aziende zootecniche, dove è più forte la necessità diottenete anche un secondo raccolto. Le produzioni sono state in generebuone con rese di circa 60 q/ettaro e sostanzialmente stazionarie rispettoalla precedente campagna. Quest’anno la redditività della coltura sembraessere buona sia per la migliore qualità del prodotto, e per i minori costi diproduzione rispetto agli altri cereali autunno-vernini, sia per la più elevatacapacità di adattamento della coltura a condizioni climatiche avverse co-me la siccità. Inoltre la campagna di commercializzazione si è aperta conquotazioni comprese tra 26 e 27.000 lire/q, superiori del 10-15% rispettoal 1999.

Nel corso del 2000 la superficie coltivata a mais è ulteriormente cre-sciuta, anche se in misura più contenuta rispetto al 1999, raggiungendo i277.000 ettari. Tale aumento di superficie si è dimostrato, comunque, in-feriore alle previsioni, poiché l’atteso calo degli investimenti ad oleagino-se non si è del tutto verificato. A livello nazionale, comunque, l’area di ba-se specifica per il mais, pari a 1,2 milioni di ettari, sarebbe stata superata.Ciò comporterà una riduzione degli aiuti per ettaro, in via precauzionalesolamente a carico dei grandi produttori, di circa il 9%, in attesa che ven-gano resi noti i dati sulla superficie coltivata a livello comunitario. Si ri-corda infatti che solamente se anche quest’ultima verrà superata la pena-lizzazione sarà definitiva.

Dal punto di vista climatico l’annata appena conclusa è stata contrad-distinta da un andamento non sempre favorevole allo sviluppo della coltu-ra. La carenza idrica, verificatasi nel periodo estivo, ha danneggiato so-prattutto gli agricoltori che non hanno potuto ricorrere all’irrigazione. Laproduzione maidicola è apparsa in leggera diminuzione (-1% rispetto allaprecedente annata) e nel complesso ha raggiunto il livello di 27,4 milionidi quintali, tanto che la resa media in granella è nuovamente scesa sotto i100 q/ettaro. È proseguito anche nel 2000 il controllo del fitofago Westerncorn rootworm all’interno del focolaio veneziano individuato nel 1998 conl’applicazione delle norme previste dal decreto di lotta obbligatoria su cir-

15

Page 15: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

ca 1.200 ettari. Il monitoraggio eseguito dal Servizio Fitosanitario regio-nale ha messo in evidenza come gli strumenti di prevenzione e lotta adot-tati siano risultati fondamentali per impedire un’ulteriore espansione delfocolaio iniziale.

Sul fronte commerciale il 2000 è stato contraddistinto da una diminuzio-ne del prezzo di mercato di circa il 5% rispetto al precedente anno. Alla ca-duta dei prezzi avrebbero contribuito la presenza costante di un consistenteq u a n t i t a t ivo di granella sul mercato e l’influenza aviare che, scoppiata nellaprima parte dell’anno, ha ridotto le capacità di assorbimento del prodotto dap a rte degli allevamenti avicoli. Purtroppo l’aumento di quotazioni fatto re-gistrare in luglio, che ha portato il prezzo della granella a ridosso delle30.000 lire/q, non si è mantenuto nei mesi successivi. L’aumento di doman-da da parte dei mangimifici si infatti esaurito in fretta, soprattutto quando èstato riversato sul mercato il prodotto raccolto in settembre. Anche se i prez-zi sono apparsi in diminuzione, il mais rimane una coltura su cui gli agr i-coltori continuano ad investire soprattutto per le alte rese che essa riesce agarantire. Se la resa regionale si mantiene infatti sotto i 100 q/ettaro, non so-no per nulla infrequenti produzioni superiori a 130 q/ettaro.

Dal punto di vista quantitativo e qualitativo le produzioni di risone ot-tenute nel corso del 2000 non hanno confermato i positivi risultati rag-giunti nella precedente campagna. In particolare le performance produtti-ve della coltura sono state limitate dal non favorevole andamento climati-co caratterizzato da periodi con temperature al di sotto della media duran-te i mesi estivi. Fenomeni di aborto fiorale si sono verificati soprattutto nel-le varietà più sensibili e in quelle seminate in anticipo causando, nei casipiù gravi, riduzioni del 10/15% delle produzioni. Sul fronte della com-mercializzazione la situazione rimane ancora pesante con un mercato cheevidenzia da un lato una perdurante stagnazione e dall’altro la concorren-za del prodotto extracomunitario. Nei primi sei mesi dell’anno le quota-zioni si sono ridotte del 2-5% rispetto allo stesso periodo dell’anno prece-dente. Anche la nuova campagna di commercializzazione si è aperta al ri-basso, tuttavia già dal mese di ottobre sono stati segnalati incrementi deiprezzi rispetto al 1999 dovuti in generale alla più ridotta presenza di pro-dotto di buona od ottima qualità sui mercati locali e nazionali. Per il Via-lone nano, una delle più importanti varietà destinate ai mercati interni, le

16

Page 16: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

nuove quotazioni hanno raggiunto un livello di 80.000 lire/q con una va-riazione di circa il +15% rispetto all’anno precedente e successivamentehanno evidenziato progressivi incrementi tanto che alla fine di novembresuperavano le 110.000 lire/q.

COLTURE INDUSTRIALI

Per il secondo anno consecutivo la barbabietola da zucchero ha otte-nuto dei risultati molto buoni sia in termini quantitativi che qualitativi. Se-condo le prime stime il Veneto è infatti la regione italiana in cui le produ-zioni unitarie di saccarosio e il grado di polarizzazione hanno raggiunto ivalori più elevati.

Grazie alle condizioni climatiche favorevoli e alla presenza di terreniperfettamente lavorati, i produttori veneti hanno potuto chiudere con uncerto anticipo le operazioni di semina. In complesso sono stati investiti abarbabietola circa 41.000 ettari, il 7% in meno dell’anno precedente. Que-sta contrazione di superficie appare in linea con la riduzione, da 16 a 15milioni di quintali, del quantitativo globale di zucchero assegnato all’Ita-lia. A quanto pare, questa tendenza continuerà anche nella prossima cam-pagna, quando si prevede un’ulteriore diminuzione della superficie inve-stita su valori vicini al 10%.

S u c c e s s ivamente alla semina, soprattutto in alcune zone del Veneto orien-tale, si sono avuti dei problemi di emergenza per effetto della siccità, in og n icaso limitati a qualche centinaio di ettari. L’andamento climatico è stato,quindi, favo r evole alle condizioni ideali di sviluppo delle piante. In part i c o-lare, le temperature inferiori alla norma di luglio hanno fortemente limitatolo sviluppo della cercospora, riducendo a 2-3 interventi il numero medio ditrattamenti effettuati per il suo contenimento. Solamente ad ottobre le piog-ge cadute abbondantemente hanno determinato un allungamento della cam-pagna di raccolta, posticipandone la chiusura alla fine del mese.

I principali risultati produttivi della campagna 2000 possono riassu-mersi in un ulteriore incremento del quantitativo medio di radici raccolteper ettaro (circa 600 q) tanto che grazie ad una polarizzazione media di15,5 gradi è stato possibile ottenere ben 93 quintali di saccarosio per unità

17

Page 17: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

di superficie. Per quel che riguarda l’aspetto qualitativo, invece, la purez-za del sugo denso ha raggiunto un valore medio compreso tra il 91% e il93%. Dal lato della commercializzazione, il prezzo per l'attuale campagnaè stato fissato allo stesso livello dell'anno precedente e cioè a 9.050 lire/qper una polarizzazione di 16°. Le ottime performance produttive, unite aduna crescente specializzazione, permettono oggi a questa coltura di garan-tire redditi difficilmente raggiungibili dai cereali e dalle oleaginose. Laproduzione vendibile ad ettaro si attesterebbe, infatti, su valori superiori a5 milioni di lire, mentre le spese di coltivazione ammonterebbero a 2-2,5milioni di lire/ettaro.

Anche se non propriamente attinente ai risultati raggiunti nel corso del2000, una notizia divulgata nel mese di novembre potrebbe determinareprofondi cambiamenti nel panorama saccarifero regionale. Si tratta dellacessione dell’intero stabilimento di Ceggia (Venezia) effettuata da partedel gruppo Eridania alla Cooperativa Produttori Bieticoli (CoProB). Essadovrebbe essere accompagnata da un contestuale trasferimento, tra le duesocietà, di una quota di zucchero lavorabile annualmente pari a circa180.000 quintali e cioè al 60% circa del quantitativo globale lavorato ognianno dallo zuccherificio veneziano. Le preoccupazioni dei produttori ri-siedono nella possibile chiusura dello stabilimento che, pur essendo di di-mensioni tutto sommato ridotte, è inserito in un comprensorio di lunga tra-dizione bieticola. Il conseguente spostamento delle consegne verso gli zuc-cherifici di Ostellato (Ferrara), Contarina (Rovigo) e Pontelongo (Padova),essendo difficilmente attuabile dal punto di vista logistico (e conseguente-mente anche da quello economico), determinerebbe infatti un progressivoabbandono della coltivazione della bietola in uno dei migliori comprenso-ri bieticoli italiani.

La t a b a c ch i c o l t u ra veneta ha beneficiato, nel corso del 2000, di unbuon andamento climatico che ha limitato la diffusione delle patologie piùfrequenti (virosi comprese). La produzione ottenuta a livello regionale sisarebbe così mantenuta costante, consentendo il rispetto delle quote asse-gnate. Dal punto di vista qualitativo si segnala il raggiungimento di buonirisultati, che hanno consentito, soprattutto alle varietà più richieste, dispuntare prezzi sul mercato in aumento rispetto a quelli dell’anno prece-dente. Per talune tipologie di prodotto appartenenti al gruppo varietale Bur-

18

Page 18: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

ley, il nuovo accordo interprofessionale siglato ad ottobre ha sancito un au-mento di prezzo, rispetto al 1999, compreso fra il 25 e il 40% per quasi tut-ti i gradi di classifica. In generale la redditività per i produttori si sarebbequindi mantenuta costante, anche se è stato segnalato un aumento dei co-sti di produzione, legato al caro petrolio, nelle aziende che hanno fatto ri-corso all’irrigazione.

Dopo il consistente calo delle superfici a soia osservato nel 1999, nelcorso dell’ultima campagna gli investimenti nel Veneto sono aumentati del7%, superando così i 92.000 ettari. Tra le principali motivazioni che han-no determinato questa situazione vi è la completa riscossione dell’aiuto co-munitario relativo alla campagna 1999. Per la prima volta infatti i premi adettaro per le colture oleaginose non hanno subìto tagli conseguenti a splafo-namenti della superficie massima garantita o in relazione all’andamentodei prezzi dei semi oleosi. Nella campagna 2000, pur con una riduzione del13% dei premi comunitari previsti per i semi oleosi, la soia ha comunquegarantito migliori margini di redditività rispetto ai cereali. Gli investimen-ti a soia sarebbero poi cresciuti anche per l’estensione, ai piccoli produtto-ri, del regime di aiuti a favore delle oleaginose, fino all’anno scorso con-cesso solamente ai produttori in regime generale. Infine, la notizia di unprobabile splafonamento della superficie a mais avrebbe spinto molti agri-coltori, soprattutto nelle aziende in cui è possibile irrigare a costi contenu-ti, a investire a soia come coltura di secondo raccolto.

Sarebbe stata proprio l’irrigazione a condizionare l’esito produttivo del-la campagna appena conclusa, poiché solo chi ha potuto irrigare nel perio-do estivo ha ottenuto buoni risultati. Le elevate temperature di fine giugno-luglio, accompagnate alla carenza d’acqua, hanno favorito eccezionali at-tacchi di ragnetto rosso, con focolai posizionati lungo i bordi degli appez-zamenti che hanno causato vistosi disseccamenti all’apparato fogliare del-la coltura. Nel complesso la produzione di semi di soia ha raggiunto i 3,6milioni di quintali con un incremento del 5% rispetto all’annata preceden-te. In leggera flessione sono invece segnalate le rese che si sono attestatein media a circa 39 q/ettaro.

Le quotazioni della soia sui mercati sono segnalate in aumento rispettoalla precedente campagna e in un solo anno hanno recuperato oltre il 20%per la contemporanea riduzione dell’offerta del prodotto statunitense, il ca-

19

Page 19: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

lo delle produzioni di colza e girasole e la debolezza dell’euro rispetto aldollaro. I prezzi pagati a chi ha stipulato contratti a termine si sono collo-cati a 40-43.000 lire/q, mentre per chi non ha siglato accordi le quotazioniavrebbero superato a fine anno le 49.000 lire/q.

Come già preannunciato lo scorso anno a proposito di Agenda 2000, pereffetto dell’attuale congiuntura di mercato e del fatto che i premi si sonomantenuti, anche per la campagna 2000, su valori di circa 1.300.000 li-re/ettaro, bisognerà attendere fino al 2002 per osservare la possibile cadu-ta di redditività della soia, dovuta alla riduzione dei contributi comunitari.Si ricorda che il probabile conseguente abbandono della sua coltivazione,e di quella degli altri semi oleosi, oltre a determinare problemi di naturaeconomica ed agronomica, provocherebbe un pericoloso effetto sostituti-vo verso altre colture, come il mais, già in precario equilibrio. Per contra-stare la riduzione degli investimenti a oleaginose dovranno essere studiatenuove forme di sostegno per queste colture, ad esempio a favore delle so-le produzioni ‘tracciabili’ e pertanto distinguibili da quelle che provengo-no da paesi extracomunitari (prevalentemente Stati Uniti e Sud America)dove è molto elevata l’incidenza delle coltivazioni transgeniche.

Le superfici a girasole sono apparse anche quest’anno in diminuzionee gli investimenti sono scesi a 2.100 ettari. Il progressivo abbandono diquesta coltura procede, ormai dal 1997, ad un ritmo del 10% annuo ed es-sa trova oggi collocazione quasi esclusivamente nelle grandi aziende cone l evate superfici a set-aside. Anche le produzioni, attestatesi a 69.000quintali, sono apparse in calo, ad un tasso comunque inferiore a quello os-servato per le superfici in relazione alle buone rese ottenute nel 2000. Icontratti proposti dall’industria prevedono un prezzo minimo collocatosi acirca 31.000 lire/q e legato, sostanzialmente, alle quotazioni dell’olio greg-gio. Alla fine dell’anno la riduzione dell’offerta ha tuttavia spinto i prezzidei semi di girasole oltre le 36.000 lire/q. Una situazione analoga a quelladel girasole è stata riscontrata anche per il colza, la cui area di coltivazio-ne si è ridotta ad appena 500 ettari. Il prezzo dei semi di questa oleagino-sa, sempre in riferimento ai contratti proposti dall’industria, si è attestatoa circa 33.000 lire/q.

Per contrastare il fenomeno del calo della superficie a semi oleosi, oltrea quanto già detto a proposito della soia, da più parti viene segnalata l’op-

20

Page 20: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

p o rtunità di riprendere il progetto sul loro uso a fini energetici, a comincia-re dal biodiesel. Aiuti specifici riservati a queste destinazioni potrebbero es-sere concessi attraverso le misure di accompagnamento della PAC, nell’am-bito delle politiche di incentivo delle fonti energetiche rinnova b i l i .

La superficie a fagiolo e pisello da granellaè diminuita ancora nel cor-so del 2000. Queste due leguminose sono ormai coltivate su poco più di350 ettari e producono un fatturato complessivo di poco superiore ai 5 mi-liardi di lire.

COLTURE ORTICOLE

Per la patata l’annata si è conclusa in modo sostanzialmente positivodal punto di vista produttivo mentre viene osservata una diminuzione del-la redditività della coltura. La superficie è aumentata di circa il 6% atte-standosi a 4.200 ettari, localizzati in modo prevalente nelle province di Ve-rona, Padova e Vicenza ed in particolare negli importanti comprensori pro-duttivi di Cologna Veneta e Montagnana. Non sono stati segnalati partico-lari problemi nel controllo della peronospora, mentre la dorifora è com-parsa sola alla metà di giugno in misura più contenuta rispetto agli annipassati. In quest’ultimo caso la tendenza osservata sembra sia legata al mi-gliore controllo garantito dai prodotti sistemici usati nei trattamenti controquesto insetto. Le produzioni hanno raggiunto 1,5 milioni di quintali conuna leggera flessione delle rese (-1%) che in media si sono attestate a 360q/ettaro. Il raccolto presenta inoltre ottime caratteristiche qualitative, su-periori agli standard medi, in relazione soprattutto alla ridotta incidenzadelle principali fitopatie.

Nei primi mesi dell’anno l’andamento di mercato è stato caratterizzatoda un progressivo aumento dei prezzi che tuttavia si sono collocati su li-velli sensibilmente inferiori (-30/-40%) rispetto a quelli dello stesso perio-do dell’anno precedente. La nuova campagna di commercializzazione si èaperta su quotazioni comprese tra 280 e 350 lire/kg con un incremento del10-15% rispetto al 1999. L’andamento è stato influenzato dall’aumentodelle produzioni registrato nei principali comprensori pataticoli europei. Inqueste aree il prezzo di vendita è inferiore anche di 100 lire/kg rispetto al

21

Page 21: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

prodotto nazionale e diventa conveniente per molti importatori italiani ac-quistare il prodotto olandese o tedesco. Gli ottimi standard qualitativi del-le produzioni venete, e italiane in generale, impongono tuttavia una mi-gliore valorizzazione delle stesse che ne esalti le caratteristiche tipiche,coinvolgendo la fase produttiva e quella di confezionamento e vendita inmodo da rendere ancora più competitivo il prodotto veneto e nazionale.

Per le colture orticole l’annata è stata in molti casi positiva dal punto divista produttivo mentre persistono per alcune produzioni gravi problema-tiche commerciali che riducono la redditività degli orticoltori e hanno de-terminato una flessione del fatturato complessivo del settore di circa il 3%.

Per la fragola l’annata è stata caratterizzata dall’ottenimento di un pro-dotto di qualità molto buona. La campagna di raccolta è iniziata nella se-conda decade di aprile con circa 7-10 giorni di ritardo rispetto agli annipassati: le alte temperature registrate in aprile hanno infatti concentrato lamaturazione del prodotto e la raccolta nei fragoleti. Nonostante gli ottimirisultati qualitativi l’annata si è chiusa con una riduzione della produzionedi circa il 10% rispetto al 1999. Il periodo di caldo particolarmente inten-so registrato dopo il 20 maggio ha influenzato negativamente le pezzaturedelle fragole, senza però arrecare problemi nelle fasi di post raccolta. Leprime produzioni sono state quotate a prezzi compresi tra 3.500 e 4.500 li-re/kg, mentre in seguito, durante il mese di maggio, è stata osservata unaflessione dei prezzi in relazione all’aumento dell’offerta sui mercati, per laconcomitante presenza delle produzioni provenienti dagli altri comprenso-ri italiani. Le produzioni veronesi, oltre a essere destinate ai mercati inter-ni, vengono richieste dai mercati svizzero e tedesco e piccole quote arri-vano anche sulle piazze austriache e scandinave. La concentrazione delleoperazioni di raccolta in un periodo limitato rispetto al passato ha reso an-cora più difficile l’annoso problema del reperimento della manodopera.Oramai da qualche anno i lavoratori impiegati in questa operazione sonoquasi esclusivamente di provenienza extracomunitaria ed il loro utilizzo di-venta sempre più importante in concomitanza con i picchi di produzione.

Per il radicchio la zona litoranea di Chioggia e Rosolina è stata colpitada una violenta grandinata che ha compromesso la produzione del radic-chio Rosso di Chioggia precoce. Nell’area di Chioggia sono state infatti in-teressate circa 500 aziende e altrettanti ettari di superficie con un danno

22

Page 22: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

stimato dell’80%. In Polesine l’area colpita è stata di circa 150 ettari condanni compresi tra il 50 e il 60%. Il danno stimato in termini monetari am-monterebbe ad oltre 100 miliardi di lire e ad esso si aggiungerebbe la per-dita delle sementi e la probabile perdita di quote di mercato. In primaverail mercato dei radicchi ha toccato livelli mai raggiunti in precedenza, fa-voriti dalla bassa concorrenza e dall’immagine che hanno saputo crearsinegli anni passati. Il Variegato di Castelfranco e il Rosso di Treviso tardi-vo venivano infatti pagati sui mercati all’ingrosso a prezzi superiori alle15.000 lire/kg. La nuova campagna di commercializzazione si è aperta conquotazioni di circa 10.000 lire/kg per il Trevigiano tardivo, 4-5.000 lire/kgper il Variegato di Castelfranco, 2.000 lire/kg per il Trevigiano precoce,1.300-2.000 lire/kg per il Bianco di Lusia e il Rosso di Chioggia.

Continua la situazione di crisi per il comparto delle cipolle: dopo chenei primi mesi dell’anno si era osservata una sensibile ripresa dei listini lequotazioni hanno in seguito nuovamente manifestato una flessione. Valoriinferiori a quelli dell’anno precedente sono stati registrati sia per le varietàbianche che rosse, mentre una domanda più sostenuta ha caratterizzato ilmercato delle varietà gialle il cui prezzo ha raggiunto tuttavia valori di 130-150 lire/kg, difficilmente in grado di garantire un’adeguata remunerazio-ne del produttore. Rimane pesante anche la situazione di mercato delle ca-rote, prodotte in Veneto soprattutto negli importanti comprensori di Chiog-gia e Rosolina, pressate dalla concorrenza del prodotto proveniente da al-tre regioni. In alcuni casi la raccolta è stata addirittura sospesa in quanto iprezzi del prodotto erano talmente bassi da non coprire i costi.

Anche per la campagna 2000/01 è stato raggiunto un accordo interpro-fessionale per il pomodoro da industria.Tra i punti principali dell’intesavanno evidenziati la fissazione di una data limite per le contrattazioni traorganizzazioni di produttori e industrie di trasformazione, la possibilità dirilascio di garanzie fideiussorie agli agricoltori, la determinazione di nor-me di qualità e la definizione dei tempi di pagamento per il prodotto av-viato alla trasformazione. Va infine ricordato il raggiungimento di un ac-cordo di area per le regioni del Nord Italia e l’adozione di un disciplinaredi produzione integrata. Dal punto di vista produttivo le condizioni clima-tiche hanno anticipato la maturazione delle bacche e favorito l’ottenimen-to di un buon livello qualitativo del prodotto senza influire sulla regolarità

23

Page 23: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

del conferimento all’industria di trasformazione. Continua ad aumentare la superficie ad asparago che interessa ormai

1.300 ettari con un incremento del 6% rispetto al 1999 ed una produzioneche ha raggiunto i 67.000 quintali. Buono anche l’andamento della cam-pagna commerciale con prezzi medi dell’asparago bianco che hanno rag-giunto le 10.000 lire/kg. Le zone vocate alla coltivazione di questo ortag-gio garantiscono produzioni di elevata qualità e la loro vicinanza ai prin-cipali mercati nazionali ed europei le rende altamente competitive rispettoad altre aree.

Per le angurie si sono registrati lievi incrementi produttivi (+2%) chehanno permesso alla produzione di raggiungere quasi 270.000 quintali.Durante la prima parte del mese di agosto si è verificata una diminuzionedei prezzi delle angurie che, sui mercati all’ingrosso, erano scese anche a300 lire/kg. Alla fine del mese la diminuzione dell’offerta, congiuntamen-te al verificarsi di alte temperature e all’incremento dei consumi, ha deter-minato una fine della campagna con prezzi su livelli più sostenuti per i pro-dotti di media pezzatura e con alto grado zuccherino. In crescita viene se-gnalato il raccolto dei meloni (5-10%) che hanno potuto beneficiare di unfavorevole andamento commerciale, con prezzi in aumento del 10-15% ri-spetto alla precedente campagna, soprattutto per le produzioni di marca giàaffermatesi sul mercato e riconoscibili dai consumatori. Da segnalare infi-ne l’avvio delle procedure relative alla richiesta dell’indicazione geografi-ca protetta per il carciofo violetto di S. Erasmo, coltivato nelle isole dellalaguna veneta.

COLTURE FRUTTICOLE

Per le pomacee l’annata è stata caratterizzata da problemi nella com-mercializzazione delle produzioni che spesso non hanno garantito una suf-ficiente redditività ai frutticoltori.

Le superfici interessate dal melo hanno evidenziato una leggera fles-sione (-1%) rispetto al 1999 attestandosi a quasi 8.700 ettari. Le aree mag-g i o rmente vocate alla coltivazione di questa coltura arborea rimangonoconcentrate nella provincia di Verona (71% della superficie totale), men-

24

Page 24: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

tre più ridotta è la diffusione nel padovano e nel Polesine. Le gelate non hanno provocato problemi particolari ai frutteti e com-

plessivamente l’andamento stagionale ha favorito una discreta allegagio-ne, modesti fenomeni di cascola dei frutti e ridotti danni da rugginosità sul-le Golden. La produzione è risultata buona sia dal punto di vista qualitati-vo che quantitativo ad eccezione delle zone colpite dalle grandinate. In par-ticolare nel veronese questa avversità climatica ha interessato vaste areefrutticole arrecando gravi danni ai frutteti e provocando forti riduzioni del-la produzione. Danni da scottatura si sono verificati in seguito alle elevatetemperature di agosto, soprattutto sulle varietà a buccia rossa che già mo-stravano una buona colorazione.

Le principali avversità della coltura sono state controllate in modo ade-guato dagli agricoltori: il particolare andamento climatico e una lotta piùmirata e specifica hanno determinato una diminuzione dei danni provoca-ti dalla carpocapsa e dalla cidia. Nella parte meridionale della regione so-no stati segnalati attacchi di tortricidi ricamatori che hanno richiesto l’at-tuazione di specifici interventi. Il clima primaverile caldo e asciutto ha fa-vorito le infestazioni di ragnetto rosso su molti impianti di melo. In au-mento sono segnalati gli attacchi di Cocciniglia di S. Jose alla fine del ci-clo produttivo che, pur non comportando danni diretti ai frutti, costitui-scono delle pericolose fonti di inoculo per la prossima stagione. Per quan-to riguarda le patologie fungine è stata osservata una diffusione delle infe-zioni dei cancri rameali favoriti dalle piogge cadute tra la fine dell’estate el’autunno, con prevedibili danni per la prossima annata. In aumento sonorisultati anche i marciumi del colletto la cui maggiore diffusione potrebbeessere stata indotta da tecniche colturali che favoriscono lunghi periodi dibagnatura del colletto.

Nel complesso la produzione ha raggiunto i 2,9 milioni di quintali conuna riduzione di circa il 6% rispetto alla precedente campagna. Buone so-no risultate le rese che si sono attestate a circa 330 q/ettaro, con una dimi-nuzione di circa il 6% rispetto all’anno precedente. La qualità delle pro-duzioni è in genere buona con pezzature consistenti per tutte le varietà.

Grosse difficoltà sono state segnalate sul fronte della commercializza-zione: la precedente campagna era stata caratterizzata da una flessione del-le quotazioni di gran parte delle varietà (-1/-10%). L’alto livello dell’offer-

25

Page 25: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

ta e delle giacenze di magazzino ha determinato successive riduzioni deiprezzi e la merce non sempre ha trovato un adeguato collocamento sul mer-cato, in relazione anche all’ormai statico consumo di mele. La nuova cam-pagna di commercializzazione è stata condizionata dalla disastrosa gran-dinata che ha colpito il comprensorio della Val di Non in Trentino con laconseguente riduzione dell’offerta sui mercati nazionali. In precedenza lestime prevedevano abbondanti produzioni e avevano spinto su livelli mol-to bassi i prezzi delle mele nelle aree di pianura. La riduzione dell’offertatrentina ha invece ridotto almeno parzialmente la flessione dei prezzi, maha abbattuto il prezzo del prodotto conferito all’industria di trasformazio-ne. Le prime quotazioni sui mercati all’ingrosso per le Gala e le OzarkGold erano comprese tra 350 e 600 lire/kg a seconda del calibro della frut-ta, mentre per le Golden di pianura 650-750 lire/kg per le pezzature 70-75e 80-85 mm, con incrementi del 2-10% rispetto allo stesso periodo dell’an-no precedente. Le prospettive future per il comparto non sono pertanto ro-see e da più parti vengono invocati strumenti che possano contribuire a ri-durre le eccedenze produttive, divenute ormai strutturali ed in particolarela costituzione di un catasto melicolo europeo, la valorizzazione delle areemaggiormente vocate e il miglioramento delle caratteristiche qualitative.

La superficie regionale interessata dal pero si è attestata su circa 5.100ettari mostrando una sostanziale stabilità rispetto al 1999. Le aree mag-giormente interessate alla coltivazione di questa pomacea sono concentra-te nelle province di Rovigo - dove l’area coltivata è cresciuta dell’8% -, Ve-rona e Venezia. La produzione è stata di 1,1 milioni di quintali con un au-mento di quasi l’8% rispetto all’annata precedente, in relazione soprattut-to al miglioramento delle rese produttive che hanno raggiunto in media i225 q/ettaro, con punte massime nel veneziano dove hanno superato i 260q/ettaro. Nel complesso la produzione presenta delle buone qualità orga-nolettiche e di pezzatura.

Non è stato segnalato uno sviluppo anomalo dei frutti dovuto a partico-lari eventi meteorologici, mentre tra le avversità sono stati osservati depe-rimenti, disformità nello sviluppo e morie di piante dovute alla presenza difitoplasmi, la cui diffusione sembra essere veicolata dalla psilla del pero.Il controllo di questo insetto è stato reso difficoltoso dal clima primaveri-le che ha permesso lo sviluppo di una generazione in più rispetto alla nor-

26

Page 26: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

ma. Le misure adottate per il contenimento del colpo di fuoco battericohanno consentito di rallentare in modo sensibile la diffusione di questa av-versità, grazie soprattutto ad un attento monitoraggio eseguito dal ServizioFitosanitario regionale e all’eliminazione delle piante infette. Solo in alcu-ne aziende localizzate in aree colpite negli anni scorsi la malattia ha attac-cato in modo virulento i germogli erbacei.

La campagna di commercializzazione si è aperta con quotazioni cre-scenti: le William rosse sono state pagate, per i calibri superiori a 60 mm,fra 500 e 600 lire/kg, le Conference 600-700 lire/kg. Nonostante le ab-bondanti produzioni ottenute anche in altre regioni i prezzi si sono in me-dia mantenuti superiori (+4/+10%) a quelli dello stesso periodo dell’annoprecedente. Più difficile la situazione della Decana, le cui caratteristiche larendono meno richiesta dagli operatori della grande distribuzione organiz-zata. Per il futuro un’ulteriore affermazione di questa frutta sui mercatisembra legata ad una sua diffusione presso le categorie di consumatori piùgiovani, attualmente orientate verso altri tipi di frutta.

Dopo la pesante crisi che aveva colpito il comparto delle p e s ch e e dellen e t t a r i n edurante la precedente campagna, si è osservata nel corso del 2000una riduzione della superficie interessata da questi fruttiferi, segnale ev i d e n-te dei nuovi orientamenti verso altre produzioni da parte dei peschicoltori. Nelcomplesso la superficie peschicola regionale si è ridotta di circa il 2% atte-standosi a quasi 6.700 ettari. La provincia di Verona si conferma come l’aream a g g i o rmente vocata alla coltivazione di pesche e nettarine assorbendo unas u p e r ficie di poco inferiore ai 6.000 ettari, pari a circa il 90% del totale.

Tra le principali av versità che hanno colpito le colture vanno ricordati gliattacchi di oidio il cui contenimento non sempre è risultato agevole, soprat-tutto nelle zone dove la malattia è storicamente presente. I danni da moniliasono stati evitati grazie al tempestivo intervento degli agricoltori nelle zonecolpite da grandinate. Nell’ultima campagna è stato segnalato un aumento,rispetto al passato, dei danni provocati dalla cidia del pesco in quanto l’ano-malo andamento climatico, molto caldo in giugno e piovoso in luglio, ha in-fluenzato l’efficacia dei trattamenti contribuendo a innalzare i costi per la di-fesa dei frutteti. È proseguita anche nel 2000 l’attività di controllo e monito-raggio della diffusione del virus Sharka su circa 400 aziende e 900 ettari dis u p e r ficie, con l’individuazione di oltre 31.000 piante infette. Un numero

27

Page 27: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

sempre maggiore di piante è stato interessato da alcuni citoplasmi del pescoa p p a rtenenti al gruppo denominato ‘giallume europeo delle drupacee’ (E u-ropean stone fruit yellow s - ESFY) ed il 75% dei campioni analizzati dal Ser-vizio fitosanitario regionale è risultato infetto. Una violenta grandinata ha in-fine colpito alcuni comuni del veronese all’inizio di settembre preg i u d i c a n-do la capacità produttiva delle piante anche per i prossimi anni.

L’andamento climatico ha favorito un anticipo della maturazione e del-la raccolta di molte varietà di circa 10-15 giorni. La produzione finale haraggiunto 1,2 milioni di quintali, con un calo di oltre il 15% rispetto all’an-nata precedente che, tuttavia, era stata caratterizzata da una delle produ-zioni più elevate degli ultimi dieci anni. Per le pesche le rese si sono atte-state in media a 188 q/ettaro, mentre per le nettarine a 181 q/ettaro, in fles-sione rispetto al 1999. Nel complesso la qualità è risultata buona ad ecce-zione delle pezzature che, soprattutto nelle varietà medio-precoci, sono ri-sultate piuttosto piccole.

L’andamento del mercato è stato sostanzialmente discreto dopo le pe-santi flessioni delle quotazioni dell’annata precedente: in particolare neicomprensori produttivi veronesi il prezzo medio sui mercati all’ingrossoper le pezzature superiori ai calibri A e AA si è collocato ad un livello com-preso tra 1.000 e 2.000 lire/kg (+1% rispetto al 1999), con punte massimenel mese di giugno e valori progressivamente decrescenti nei periodi suc-cessivi quando sul mercato cominciava a confluire anche la produzione de-gli altri comprensori produttivi italiani. I prezzi pagati agli agricoltori so-no stati invece di 600-750 lire/kg per le pesche e di 700-950 lire/kg per lenettarine. Inoltre l’andamento commerciale è stato influenzato sia dallanon sempre buona qualità del prodotto estero proveniente da Spagna, Gre-cia e Francia sia dall’estate calda che ha favorito i consumi di frutta. Piùdifficile è risultato il mercato per le varietà a pasta bianca la cui colloca-zione è risultata spesso problematica.

Buoni risultati produttivi sono stati ottenuti anche dal ciliegio grazie so-prattutto al progressivo rinnovamento delle varietà coltivate attuato negliultimi anni dai frutticoltori. Le nuove varietà riducono infatti l’alternanzaproduttiva, garantiscono maggiori precocità e pezzature del frutto. I prez-zi non sempre sono stati soddisfacenti e nelle zone di pianura quando so-no scesi sotto le 2.000-2.500 lire/kg hanno indotto gli agricoltori a so-

28

Page 28: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

spendere la raccolta, mentre nelle altre aree si sono mantenuti sulle 3.500-4.000 lire/kg. In aumento sono segnalate le quotazioni delle albicocche so-prattutto per la minore produzione ottenuta nelle altre regioni. Per l’albi-cocco gli operatori del settore auspicano tuttavia una riduzione del nume-ro di varietà presenti sul mercato che appaiono eccessive in relazione al li-mitato periodo di tempo durante il quale questa frutta viene commercia-lizzata. Buoni risultati economici per le susine che hanno spuntato inizial-mente prezzi compresi tra 400 e 1.200 lire/kg a seconda della varietà.

Per l’actinidia si prevede una produzione complessiva in leggera fles-sione rispetto all’anno precedente (-2/-4%), mentre viene segnalata l’im-missione su diversi mercati nazionali di frutti con un insufficiente grado dimaturazione che hanno come effetto la perdita di immagine del settore, pe-nalizzandone la fase commerciale.

Per l’olivo il 2000 è stato un anno di scarica e porterà ad una diminu-zione del quantitativo di olio prodotto di circa il 10%. La coltura si esten-de su una superficie di circa 5.100 ettari, 4.800 dei quali sono in produ-zione. L’andamento climatico ha favorito un anticipo della maturazionedelle olive e delle operazioni di raccolta e, in generale, la qualità è buonao ottima. La Regione ha inoltre approvato un programma per il migliora-mento qualitativo dell’olio di oliva che prevede lo stanziamento di 380 mi-lioni di lire per attività destinate alla lotta alla mosca olearia, il migliora-mento delle condizioni di produzione, l’assistenza e la formazione e la ge-stione di laboratori di analisi.

VITE

La vendemmia 2000 è stata contrassegnata da una diminuzione delle quan-tità prodotte alla quale si contrappone un buon livello qualitativo dei vini.

L’annata è stata caratterizzata da un netto anticipo di tutte le fasi vege-tative della vite sino alle operazioni di vendemmia. Il germogliamento pri-maverile è stato precoce e caratterizzato da un rigoglioso sviluppo vegeta-tivo. Le calde temperature primaverili hanno favorito le fasi della fioriturache nelle aree centro–orientali della regione è avvenuta con un anticipo su-periore alla settimana. L’allegagione è stata regolare anche se in alcune zo-

29

Page 29: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

ne le condizioni non sempre sono state ottimali portando alla formazionedi grappoli poco compatti, soprattutto su Cabernet Sauvignon, Merlot eProsecco. Le temperature inferiori alla norma registrate durante il mese diluglio, pur rallentando i processi di accumulo, non hanno ridotto l’antici-po veg e t a t ivo accumulato nei mesi precedenti e la raccolta è iniziatanell’ultima decade di agosto per le varietà di Pinot grigio, con circa unasettimana di anticipo rispetto alla norma.

Dal punto di vista fitosanitario l’annata è stata condizionata dalle ano-male condizioni climatiche. Le modeste precipitazioni piovose cadute nelperiodo primaverile hanno limitato lo sviluppo di infezioni primarie dellaperonospora che ha interessato solo marginalmente i vigneti della regione.Più virulenti sono stati invece gli attacchi dell’oidio che nei vigneti nonadeguatamente protetti hanno provocato consistenti riduzioni della produ-zione. Il particolare andamento climatico ha favorito inoltre la recrude-scenza delle malattie da deperimento come Esca ed Eutipa che hanno de-terminato casi di morte improvvisa delle piante. Nella norma sono risulta-te le infestazioni di tignole e acari, mentre si è osservata un’ulteriore dif-fusione della flavescenza dorata. Questa malattia interessa ormai tutte learee di coltivazione della vite pur con intensità variabile e anche le zoneche nel passato erano considerate indenni hanno presentato la classica sin-tomatologia della malattia. Se da un lato gran parte dei viticoltori seguescrupolosamente le indicazioni fornite dal Servizio Fitosanitario regiona-le, contribuendo attivamente a contrastare la diffusione della flavescenzadorata, dall’altro lato la scarsa professionalità di alcuni operatori, che noneliminano le fonti di inoculo o non eseguono i trattamenti consigliati, è al-la base della permanenza di pericolosi focolai. La diffusione della malat-tia ha reso inoltre necessario un coordinamento delle attività di profilassie difesa che ha coinvolto tutte le regioni settentrionali. Le piogge cadute altermine dell’estate hanno favorito infine gli attacchi di botrite e soprattut-to di marciume acido, in particolare sulle uve a raccolta precoce. Grandi-nate particolarmente dannose sono state segnalate in un ampio territorionella zona del Valpolicella.

Nel complesso le produzioni di uva sono diminuite in tutte le provincievenete dal 5 al 15% rispetto alla campagna precedente e solo nel Polesinesi è registrato un incremento dei quantitativi prodotti. Il prodotto raccolto

30

Page 30: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

si presentava sano e maturo, con grappoli con buccia spessa, polpa con-centrata e gradazioni zuccherine superiori a quelle dell’anno precedente.A tali caratteristiche qualitative si è contrapposta una leggera carenza diforza acida. La produzione di vini e mosti dovrebbe quindi attestarsi su 8,3milioni di ettolitri con una diminuzione del 10% rispetto al 1999 e una re-sa dell’uva in vino nella norma. Nel complesso la qualità dei vini è buonain tutta la regione con numerose punte di ottimo.

Ad inizio anno il mercato ha registrato una domanda prudente genera-ta dall’abbondante produzione ottenuta nella vendemmia del 1999. Questasituazione ha provocato un consistente abbassamento dei prezzi, consen-tendo di offrire al consumatore un prodotto con un ottimo rapporto tra qua-lità e prezzo e di conferire buoni quantitativi sia sui mercati interni che suquelli esteri, in particolare tedeschi. La diminuzione delle quotazioni è pro-seguita anche nei mesi estivi e il livello dei prezzi ha depresso anche il mer-cato dei prodotti Igt. La nuova campagna di commercializzazione si è aper-ta con una flessione di circa il 10% delle quotazioni dei vini bianchi, piùcontenuta per i rossi (-4%). I vini bianchi DOC hanno sostanzialmente con-fermato le quotazioni di inizio campagna 1999, mentre per i rossi si è os-servata una tendenza all’aumento delle quotazioni legata alla migliore qua-lità, alla minore quantità e al maggior interesse del mercato.

Anche nel 2000 il Veneto ha mantenuto la posizione di leader nella pro-duzione di vino novello: sono state infatti prodotte circa 6 milioni di botti-glie con un incremento del 14% rispetto alla precedente annata. Il succes-so ottenuto da questo prodotto è ulteriormente cresciuto grazie anche allasua progressiva diffusione presso fasce di consumatori particolari come igiovani. In aumento vengono segnalati anche i prezzi che, in media, han-no raggiunto le 7-8.000 lire/bottiglia (+8%). Deve essere infine segnalatala nascita dell’Istituto Nazionale del vino novello con lo scopo di valoriz-zare e promuovere l’immagine di questo vino sui mercati interni ed esteri.

Sul fronte degli impianti va segnalata la ripartizione regionale degli et-tari e dei finanziamenti comunitari destinati alla ristrutturazione dei vi-gneti nella campagna 2000/01. Dei 13.000 ettari di diritti di reimpianto chela riforma dell’OCM vino assegnava all’Italia 1.303 sono stati destinati alVeneto, contestualmente ad un finanziamento di circa 18 miliardi di lire.Nel corso del 2000 la Giunta regionale ha infine approvato le disposizio-

31

Page 31: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

ne attuative, di propria competenza, della nuova OCM vino inerenti all’im-pianto ed espianto di vigneti e le disposizioni per la regolarizzazione deivigneti fuori norma.

LATTE

Nel corso del 2000 i principali eventi che hanno caratterizzato il setto-re lattiero-caseario sono individuabili nella stabilità delle quotazioni dimercato dei principali prodotti derivati, nella definizione del meccanismodi adeguamento automatico del prezzo del latte alla stalla e nell’annosa esempre più intricata vicenda delle quote di produzione.

In aprile Unalat e Assolatte hanno siglato l’accordo interp r o f e s s i o n a l eche ha fissato il prezzo del latte crudo alla stalla, va l evole per la campagna2000/01, a 649 lire per litro (IVA esclusa). Il nuovo prezzo è stato applicatoin sole 5 regioni italiane: Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Roma-gna, Liguria ed Abruzzo. In Veneto, come in tutte le altre regioni escluse, so-no state condotte trattative a livello locale, inevitabilmente perfezionateprendendo come punto di riferimento l’accordo nazionale, che hanno port a-to alla fissazione di un prezzo medio di 650-670 lire al litro (sempre IVAesclusa). A livello nazionale è stato inoltre definito un meccanismo di ade-guamento del prezzo (indicizzazione) sulla base dei movimenti del mercatolattiero-caseario, individuando un paniere di prodotti ritenuti indicativi e de-finendo i relativi pesi percentuali e le fonti di rilevazione dei prezzi. Si trat-ta di un meccanismo innova t ivo rispetto al passato quando il prezzo pattuitor i m a n eva fisso per l’intera campagna di commercializzazione o subiva va-riazioni predefinite sia nell’importo che nel periodo di applicazione.

Per quanto riguarda la vicenda delle quote latte, verso la fine di maggiol’AIMA ha reso noti i dati sulle compensazioni di fine campagna dei pe-riodi 1997/98 e 1998/99. Per il Veneto le multe ammonterebbero a circa 78miliardi per la prima campagna di commercializzazione e a circa 88 mi-liardi per quella successiva. Per evitare, o anche solo procrastinare, il pa-gamento del superprelievo sulle quote latte, un numero sempre maggioredi allevatori ha presentato ricorso al TAR del Lazio contro le compensa-zioni delle annate 1997/98 e 1998/99.

32

Page 32: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

Sul fronte opposto nel corso del 2000 sono state rese disponibili a li-vello nazionale 521 mila tonnellate di nuove quote latte da ripartire fra iproduttori, di cui 384 mila provenienti dal nuovo reg. Ce 1256/99 di Agen-da 2000 e 137 mila provenienti dalle revoche agli allevatori che hanno pro-dotto ad un livello inferiore rispetto al quantitativo loro assegnato. In que-sto modo il Veneto ha potuto beneficiare di un aumento di quota pari a43.750 tonnellate, provenienti dall’aumento comunitario, e a 13.353 ton-nellate provenienti dalle quote revocate. In sostanza la produzione venetadi latte potrà aumentare del 5% circa.

Dall’analisi delle statistiche sulle aziende venete con vacche da latteemerge come sia in atto, da almeno 15 anni, un evidente processo di con-centrazione aziendale. La riduzione del numero di stalle, passato dalle ol-tre 50.000 del 1982 alle 12.500 circa del 1997, non essendo stata accom-pagnata da un’analoga diminuzione del numero di vacche allevate (passa-te da 308.000 a 219.000 circa), ha determinato un aumento del numero me-dio di capi per azienda (da 6 a 17 unità). Questo fenomeno, unitamenteall’innegabile miglioramento delle tecniche d’allevamento, avrebbe inol-tre determinato un aumento della produttività media per capo allevato, dalmomento che il quantitativo di latte prodotto annualmente nella regionecontinua a mantenersi su valori vicini a 1,2 milioni di tonnellate.

Per quanto riguarda la congiuntura di mercato dei prodotti derivati, si èconstatata, nel corso dell’anno, una sostanziale stabilità dei prezzi all’in-grosso del burro e dei formaggi Grana e Asiago.

CARNI

Per la carne bovinal’annata agraria 2000 è stata contraddistinta da unacerta stabilità dei prezzi degli animali da macello, almeno fino a quando siè ve r i ficata, verso fine anno, una nuova sindrome legata al fenomeno‘mucca pazza’. La situazione è particolarmente grave se si pensa che sol-tanto l’anno scorso era stato segnalato un aumento dei consumi di carneche lasciava ritenere ormai superata la crisi per la BSE del 1996. Negli ul-timi mesi dell’anno il riproporsi dell’emergenza sanitaria in alcuni paesieuropei è stata accompagnata alla diffusione di allarmistici messaggi ai

33

Page 33: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

consumatori con inevitabile calo delle vendite di carne bovina. Secondo al-cune stime le riduzioni dei consumi di carni bovine avrebbero raggiuntovalori del 40% e particolarmente colpita sarebbe stata la carne di vitello-ne, con riduzioni anche del 70% rispetto al periodo precedente alla crisi.

I casi di encefalopatia spongiforme sono stati registrati, stavolta, soprat-tutto in alcuni allevamenti della vicina Francia. Negli ultimi anni sarebberostate infatti vendute, più o meno illegalmente entro i confini francesi, mi-gliaia di tonnellate di farine animali di origine britannica, ove sono vietate,grazie all’inefficienza degli organismi di controllo. In Italia sono scattatesubito le contromisure leg i s l a t ive da parte del Ministero della Sanità e diquello per le Politiche Agricole, che hanno imposto la distruzione delle par-ti a rischio’ degli animali macellati e l’effettuazione dei test per la ricercadella BSE, prima dell’immissione in commercio, su tutti i capi di originefrancese di età superiore ai 24 mesi. Si ricorda che le proposte avanzate daicommissari europei per fronteggiare l’emergenza sono state limitate al di-vieto temporaneo di somministrare farine animali a tutti i soggetti allevati ea l l ’ o b bligo di effettuare il test sui bovini di oltre 30 mesi.

Nonostante il riproporsi di questa emergenza, il fatturato annuo del com-p a rto carni bovine venete continua a mantenersi su livelli vicini ai 900 mi-liardi di lire. Nel corso dell’anno, anche se con notevole ritardo rispetto allep r evisioni, ha preso avvio l’OCM della carne bovina che prevede un art i c o-lato regime di aiuti a favore dei produttori iscritti all’anagrafe delle aziendezootecniche. I premi sono concessi per i bovini maschi, per le vacche nutri-ci, per l’estensivizzazione e per la macellazione. Per risolvere il problema le-gato al ritardo con cui la modulistica è stata resa disponibile sul territorio na-zionale, la Commissione Europea ha votato, nel mese di luglio, un reg o l a-mento che ha prorogato al 30 settembre il termine per la presentazione del-le domande di aiuto, relative ai capi abbattuti nel primo trimestre del 2000.In assenza di questo prov vedimento i capi macellati all’inizio dell’annoavrebbero perso i contributi, poiché il regolamento di attuazione dell’OCM( R eg. CE 2342/99) impone l’obbligo di presentazione della domanda di aiu-to non oltre 6 mesi dalla data di macellazione dell’animale o, in caso di espor-tazione, dalla data di uscita dal territorio doganale della Comunità.

Merita di essere ricordato, infine, come il fenomeno ‘mucca pazza’ ab-bia avuto l’effetto positivo di accelerare l’iter legislativo italiano sull’eti-

34

Page 34: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

chettatura delle carni bovine, affinché siano resi riconoscibili tutti i pas-saggi della filiera, a partire dall’allevamento fino al piatto del consumato-re. Alla fine di novembre è stato infatti pubblicato il provvedimento chestabilisce le modalità per una corretta applicazione, da parte degli opera-tori e delle organizzazioni, sia dell’etichettatura obbligatoria, secondo il si-stema comunitario, che di quella facoltativa con informazioni ulteriori ri-spetto a quelle di base. Alla fine dell’anno il MiPA ha approvato il disci-plinare di etichettatura presentato da Unicarve che garantisce riconoscibi-lità e ‘tracciabilità’ al prodotto immesso sui mercati. Tra le altre iniziativemerita di essere ricordata l’apertura di un sito internet da parte della Re-gione Veneto nel quale vengono affrontati i vari aspetti relativi alla pro-blematica della ‘mucca pazza’ e forniti utili suggerimenti ai consumatori.

Nella seconda metà dell’anno nel comparto suinicolo i mercati e i prez-zi sono apparsi in ripresa dopo la crisi del 1999, quando le quotazioni ave-vano raggiunto il minimo storico di 1.500 lire/kg, colpendo molto dura-mente il settore. Nel 2000 sono stati osservati incrementi dei consumi edella produzione e i prezzi dei capi pesanti da macello si sono mantenutisu quotazioni superiori a quelle dell’anno precedente, collocandosi oltre le2.500 lire/kg. Quando poi, nel mese di novembre, è scoppiata la crisi del-la BSE nel comparto bovino, i prezzi sono ulteriormente cresciuti fino avalori prossimi alle 3.000 lire/kg, per il maggior orientamento, da parte deiconsumatori, verso le carni alternative al manzo.

Sul fronte dei costi di produzione, quelli per l’allevamento dei suini sa-rebbero aumentati, nel 2000, in misura maggiore rispetto a quelli osserva-ti per le altre produzioni zootecniche. Per effetto del sensibile incrementodei listini, il comparto del bestiame suino da macello rimane comunque frai migliori nel panorama delle produzioni animali in quanto a risultati eco-nomici conseguiti nel corso dell’annata.

Per contenere le marcate fluttuazioni cicliche che caratterizzano il mer-cato della carne suina, e i conseguenti periodi di euforia o crisi che in-fluenzano i redditi dei produttori, il Consiglio dei ministri dell’UE ha avan-zato la proposta di modifica del regolamento CEE 2759/75 relativoall’OCM di questo settore suggerendo l’istituzione di un ‘fondo di regola-zione’ autofinanziato dai produttori. Le conseguenze di una simile riformadovranno tuttavia essere attentamente valutate nei prossimi mesi, a causa

35

Page 35: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

delle numerose perplessità emerse.Il settore avicoloda carne è stato colpito, tra la fine del 1999 ed i primi

mesi del 2000, dalla più grave emergenza epidemiologica degli ultimi de-cenni che ha compromesso la produzione e la redditività di molti alleva-menti. Ad inizio anno, in breve tempo, il virus dell’influenza aviare si è dif-fuso negli allevamenti avicoli del Veneto e di alcune regioni limitrofe, co-stringendo le autorità sanitarie ad adottare drastiche misure di profilassiper evitare l’ulteriore propagazione dell’epidemia. La pericolosità di que-sta malattia, caratterizzata da un alto tasso di mortalità dei capi colpiti, èaggravata dall’elevata virulenza del patogeno che la provoca e dalla faci-lità di trasmissione, che può avvenire attraverso altri uccelli, selvaggina eanche veicoli adibiti al trasporto di animali.

Nel mese di gennaio erano stati accertati ben 84 focolai distribuiti tra leprovince di Verona (59 focolai), Vicenza (18), Padova (4), Venezia (2) eRovigo (1). Il controllo dell’epidemia è stato effettuato adottando misuredi prevenzione - come l’istituzione di zone di sorveglianza attorno agli al-levamenti colpiti, il divieto di movimentazione di animali, la disinfezionedi attrezzature e ambienti – e con l’abbattimento di tutti gli animali pre-senti negli allevamenti. Nel primo semestre dell’anno sono stati così ab-battuti quasi quattro milioni di capi fra tacchini, broiler, ovaiole, faraone equaglie distribuiti in circa 160 aziende.

Per ridurre le perdite subite dagli agricoltori la Commissione europeaaveva deciso di contribuire finanziariamente per coprire gli indennizzi de-stinati agli allevatori. Tuttavia le autorità nazionali hanno ritardato le pro-cedure per la presentazione della documentazione necessaria per poter be-neficiare di tale contributo costringendo la Regione Veneto ad assumersil’onere di liquidare direttamente parte dei danni diretti, dovuti a capi mor-ti e abbattuti. Ad uno stanziamento iniziale di circa 60 miliardi di lire, laGiunta regionale ha fatto seguire un’ulteriore contributo di 43 miliardi.

Alla fine dell’estate la malattia si è riproposta con una forma a bassapatogenigità in una trentina di allevamenti di tacchini del veronese provo-cando l’abbattimento di 500.000 capi. A seguito di questa nuova emergen-za la Commissione europea ha autorizzato il programma di vaccinazionecontro l’influenza aviare proposto dal Veneto che interesserà tacchini, broi-ler, ovaiole e faraone. La carne prodotta o macellata nelle zone interessate

36

Page 36: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

dalle vaccinazioni potrà tuttavia essere immessa solo sui mercati interni. L’emergenza sanitaria ha ulteriormente aggravato lo stato del settore

che già nel corso dell’annata precedente aveva subìto indirettamente i ne-gativi riflessi sui consumi dovuti alla contaminazione da diossina dei man-gimi utilizzati per l’alimentazione degli avicoli in Belgio. Il mercato è sta-to influenzato, soprattutto nel primo semestre, dalle forti riduzioni dell’of-ferta conseguenti all’epidemia di influenza aviare che hanno determinatouna crescita delle quotazioni rispetto allo stesso periodo dell’annata pre-cedente. In generate i prezzi di polli e faraone sono aumentati di oltre il20% mentre per i tacchini gli incrementi hanno raggiunto anche il 60%.Tuttavia all’aumento dei prezzi si è affiancato anche un aumento del costodelle materie prime utilizzate nella preparazione dei mangimi in seguito alprogressivo rafforzamento del dollaro sui mercati valutari.

Per le uova il mercato ha mostrato segnali di ripresa dopo la flessionedelle quotazioni registrata durante la precedente annata. I prezzi si sonomantenuti infatti costantemente superiori rispetto a quelli del 1999 con in-crementi di circa il 30%.

Il mercato del coniglio appare sostanzialmente in ripresa: alle leggereflessioni delle quotazioni riscontrate all’inizio dell’anno si sono contrap-posti incrementi dei prezzi nel periodo estivo generati sia dalla domandadei turisti che da un tendenziale incremento dei consumi interni, favoritodal progressivo miglioramento della qualità del prodotto offerto ai consu-matori. Da settembre sul mercato di Verona le quotazioni del coniglio pe-sante, di oltre 2,5 kg, sono ulteriormente cresciute passando dalle circa3.200 lire/kg alle oltre 4.500 lire/kg di dicembre. Questo andamento è sta-to in parte condizionato dalla pesante flessione dei consumi di carni bovi-ne che, in seguito alla crisi della ‘mucca pazza’, ha caratterizzato gli ulti-mi mesi dell’anno e indirizzato le preferenze dei consumatori verso le car-ni bianche. Molti operatori del settore lamentano tuttavia un eccessivo di-vario tra i prezzi pagati agli agricoltori e quelli pagati dai consumatori. Nelcomplesso negli ultimi anni il fatturato complessivo prodotto dal compar-to si è attestato ad un livello di poco superiore ai 200 miliardi di lire e rap-presenta una delle principali realtà produttive a livello nazionale.

37

Page 37: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

PUBBLICAZIONI A CURA DELL'OSSERVATORIO DAL 1995:

L’annata agricola 1994 nel Veneto. Prime valutazioni, di Luca Cesaro, Cetid, Vene-zia, gennaio 1995.

I principali indicatori economici dell’agricoltura veneta. Elaborazione dei dati con-tabili RICA 1990-93, di Andrea Povellato, Cetid, Venezia, marzo 1995.

L’annata agricola 1995 nel Veneto. Prime valutazioni, di Gerhard Kuehl, Cetid, Ve-nezia, gennaio 1996.

Agricoltura, ambiente e sviluppo rurale. I risultati di un’indagine socioeconomicasull’agricoltura ecocompatibile in alcune aree rurali, atti del convegno svoltosi aVenezia-Mestre il 10/5/1996, Materiali di ricerca, settembre 1996.

Produttività e innovazioni ecocompatibili nell’agricoltura veneta. I fattori socioeco-nomici che influenzano le decisioni aziendali, a cura di Andrea Povellato, Mate-riali di ricerca, dicembre 1996.

L’annata agricola 1996 nel Veneto. Prime valutazioni, di Davide Bortolozzo, Cetid,Venezia, gennaio 1997.

L’annata agricola 1997 nel Veneto. Prime valutazioni, di Davide Bortolozzo, Cetid,Venezia, gennaio 1998.

Sviluppo rurale e politica agro-ambientale nel Veneto, di Luca Cesaro e Andrea Po-vellato, Materiali di ricerca, ottobre 1998.

L’attuazione delle misure agroambientali in Veneto, di Davide Bortolozzo, Materia-li di ricerca, 1998.

L’annata agricola 1998 nel Veneto. Prime valutazioni, di Davide Bortolozzo e Stefa-no Schiavon, Cetid, Venezia, gennaio 1999.

L’annata agricola 1999 nel Veneto. Prime valutazioni, di Davide Bortolozzo e Stefa-no Schiavon, Cetid, Venezia, gennaio 2000.

Rapporto 1999 sulla congiuntura del settore agroalimentare veneto, di Davide Bor-tolozzo, Andrea Povellato e Stefano Schiavon, Zaramella real. Graf. Snc, Padova,giugno 2000 (in collaborazione con Osservatorio Statistico Economico di VenetoAgricoltura).

Rapporto sul sistema agroalimentare del Veneto, a cura di Pietro Berni, Vasco Boat-to e Andrea Povellato, Tipografia Regionale Veneta, Conselve, dicembre 2000 (incollaborazione con Osservatorio Statistico Economico di Veneto Agricoltura).

ISTITUTO NAZIONALE DI ECONOMIA AGRARIAOsservatorio di Economia Agraria per il Veneto

c/o Agripolis, Via Romea - 35020 LEGNARO (PD) Italytel. +39 0498830812 0498830248 fax +39 0498839864

email: [email protected] INEA on Internet: www.inea.itOEA-VENETO on Internet: http://www.inea.it/oea/oea_veneto/oea_ve.html

38

Page 38: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

Finito di stampare

nel mese di Gennaio 2001

presso Stamperia Cetid s.r.l.

Via F. Mutinelli, 9 - Venezia/Mestre

40

Page 39: L‘ANNATA AGRICOLA 2000dspace.crea.gov.it/bitstream/inea/1247/1/SE5-1402.pdf · 2015. 9. 15. · Statistica della Regione Veneto, la Direzione per i Servizi di sviluppo agri - colo,

L‘ANNATA AGRICOLA 2000

NEL VENETOPrime valutazioni

Davide Bortolozzo - Stefano Schiavon

Istituto Nazionale di Economia A gra ri a