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L’almanacco di Casa Padre Pio Luglio, agosto e settembre 2017

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L’almanacco di

Casa Padre Pio

Luglio, agosto e settembre 2017

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LA VIGNETTA

Questi tre mesi - luglio e agosto in particolare - sono stati molto caldi; molti degli ospiti di Casa Padre Pio dicono di non ricor-dare un’estate altrettanto calda e per un periodo così lungo. Ecco quindi che la vignetta creata per questo trimestre da Mirella vede come protagonista il sol leone e i vari tentativi delle opera-trici di alleviare la sensazione del caldo. Le sue parole: “ho pen-sato a Gea che prendeva il sole cercando, contemporaneamente, l’ombra perché dopo un po’ era troppo caldo; la scoperta del fresco rientrando nel salone, dove la temperatura era comunque sempre gradevole tanto, appunto, da farci apprezzare il fresco al rientro da fuori; i ventilatori azionati dagli operatori e Rosa con una zavorra di 50 Kg per non farla volare via” (Mirella).

STANDO INSIEME E CONDIVIDENDO

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LUGLIO: CIRO, GIULIA E BIBLIOBUSNel mese di luglio sono venuti dei ragazzi, Giulia e Ciro, con un camper che è una bibliote-ca. Ci hanno fatto vedere dei video, ci hanno raccontato le tradizioni umbre e poi ci han-no fatto salire sul camper: era pieno di libri e siccome a me piace molto leggere ne ho presi alcuni in prestito (Bianca B.)Vedere questa libreria viaggiante è stato bello. Ascoltare i rac-conti, vedere i video e i pezzi di flimati di una volta ci ha ripor-tato indietro nel tempo. La parte più emozionante per me è stata ascoltare Claudio VIlla perché io l’avevo ascoltato dal vivo ad una festa di matrimonio a cui ero invitato tanto tempo fa. Lui è arrivato da Roma alla Rocca di Magione con una motociclet-ta Rossa, la Morini 125, una motocicletta da operaio e non da gran signore (Piero)I libri nella mia vita hanno sempre avuto una grande impor-tanza: la possibilità di conoscere le cose legate alla storia o alla letteratura è per me importante. Quindi, vedere bibliobus così carico di libri che chi vuole può prendere in prestito è stato per me molto bello (Biagio)

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AGOSTO E IL CALDOIl mese di agosto quest’anno è stato lungo e faticoso da attraver-sare, per ospiti e operatori. Nei racconti degli ospiti è la calura che la fa da padrone su qualsiasi altro ricordo dei momenti vissuti insieme nella strut-tura. Tutte le attività sono state ridimensio-nate; anche il consue-to appuntamento del venerdì mattina con il ballo è diventato un momento in cui la musica la si è ascol-tata e “fatta” como-damente seduti. Nelle giornate più calde si rallentavano note-volmente i ritmi: alle consuete attività per la memoria spesso si sono preferite delle lunghe e poco impegnative partite a briscola oppure piccole attività di bricolage. Quando il caldo ha dato un po’ di tregua abbiamo fatto il pic nic a Casa Padre Pio, spostan-do i tavoli fuori e servendo i pasti sotto l’ombra dei due gelsi; tanto è bastato per rendere una giornata più allegra e festosa.

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SETTEMBRE TEMPO DI SCUOLAIl mio primo giorno di scuola lo ricordo ancora: andavo all’isti-tuto delle suore in via dei Priori, la mia maestra si chiamava Tesserini. Io ero seduta vicino ad un’orfanella che aveva com-binato una marachella. Per difenderla mi sono addossata la colpa e sono stata messa in punizione dietro la lavagna. la cosa drammatica è che si sono dimenticati di me e sono rimasta lì fino alle 5 del pomeriggio (Bruna)Il mio maestro era molto buono. Ricordo che veniva da Perugia a Ponte Valleceppi in bicicletta. Io ed alcuni compagni però ci approfittavamo della sua bontà: non lo ascoltavamo e gli faceva-mo degli scherzi. Una volta, durante una lezione, ci confessò di avere paura dei ricci; allora io ed i miei compagni un giorno in cui avevamo fatto salina abbiamo trovato un riccio e lo abbiamo messo in classe (Fulvio)La cartella per andare a scuola me la fece il nonno con il cartone pressato marrone. Dentro ci tenevo la matita, la scatola con sei pastelli e il pennino; l’inchiostro era sul banco. Non era facile dosare l’inciostro: se ne prendevi tanto cadeva sul quaderno e allora bisognava usare la carta assorbente (Mimmo)I pennini erano molto belli, avevano diverse forme: triangolare o una sorta di manina con un dito sporgente (Mirella)Era appena finita la guerra e i primi giorni erano destinati alla conoscenza perché, benché tutti originari dello stesso posto, eravamo stati rifugiati. La scuola si trovava sotto la torre e si chiamava dell’ospedaletto perché ai tempi della guerra era un ri-covero. Molti non avevano l’astuccio così la nostra maestra Ines - minuta e dolcissima - ci suggerì di tenere tutto l’occorrente a scuola in un armadietto comune per poterlo così condividere con chi ne era sprovvisto. In classe eravamo 28 (Lanfranco)

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SETTEMBRE TEMPO DI SCUOLAIo andavo dalle suore a Prepo. Io e la mia amica Floriana anda-vamo a piedi - tre chilometri - accompagnate da sua madre.Suor Domenica era terribile: di corporatura grossa, era molto severa. Ricordo che quando si arrabbiava ci diceva “vi faccio vedere il diavolo a ballare”; per punirci ci faceva mettere le mani sulla cattedra e usava la bacchetta (Adele)Avevo 7 anni e mi accompagnava mio padre sulla canna della bicicletta; mi lasciava solo quando era arrivata la maestra. Ri-cordo che i posti erano stati assegnati in base all’altezza, quelli più bassi davanti. Ero molto contenta di mettere il grembiule che era nero con il fiocco azzurro (Rosanna)Il mio grembiule era bianco. La scuola si trovava vicino al cam-po di mio padre a Colle Calzolaio; qui però c’erano solo la prima e la seconda, le altre classe (dalla erza alla sesta) si trovavano a Tavernelle. La mia maestra si chiamava Cesarini Rosa; spesso mi dava le bacchettate sulle dita perché mi alzavo per copiare dal compagno molto bravo. Uscita da scuola facevo la spesa e torna-vo a casa a Mongiovino a piedi, circa 4 chilometri (Gea)Andavo a scuola scalza d’estate e d’inverno andavo con scar-pe che mi faceva la mamma comprando il cuoio dal calzolaio, eravamo 10 figli! La maestra si chiamava Lotti. Una volta mi mandò fuori dalla classe per aver menato una mia compagna che mi continuava a chiamare abissina per il mio colorito; allora per la fame e per la voglia di rivalsa ho mangiato tutte le meren-de nei cestini dei miei compagni (Rita Mat.)Io no avevo una cartella, tenevo tutto con un elastico (Franco)In inverno mio padre mi portava a scuola sulle spalle perché ero piccolina e la strada da fare era tanta (Vincenza)

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INTERVISTA: L’ARRIVO DI ZIA ROSAMolto spesso il giudizio che abbiamo delle persone anziane è molto influenzato dalla realtà attuale. La vecchiaia, il loro es-sere più alla nostra altezza fisicamente e talvota persino men-talemnte, li fa sprofondare in un tunnel. Aspettano con ansia visite e telefonate che non arrivano. Tutto questo è accaduto a Rosa, splendida vecchina di 84 anni che, dopo una vita di sa-crifici, è approdata a Perugia dopo avere vissuto a Napoli dalla nascita. E la sua vita continuva tra ricoveri in ospedale, gior-nate cupe (per quanto si cercasse di farla stare bene). Sembrava non avesse più stimoli fino al giorno in cui sono apparsi sul suo cammino degli angeli che l’hanno accolta nelle proprie schiere: Casa Padre Pio. Rosa è stata iscritta al centro diurno circa due mesi fa e da allora le sue giornate sono cambiate; hanno un “senso”. Rosa ha ripreso la sua vita in mano, facendo delle cose che mai prima i familiari pensavano potesse fare. Rosa è diven-tata un’altra persona. Questa estate è voluta, addirittura, anda-re al mare, in piscina; comunica con altre persone, anche se non le conosce, con più facilità; insomma, Casa Padre Pio e i suoi collaboratori hanno fatto “il miracolo”. Rosa sorride sempre, si sente amata. All’uscita di “scuola” (come dice lei) racconta con gioia tutte le attività fatte durante la giornata, dice che si mangia molto bene; ha riacutizzato la memoria.Insomma, la nipote è contentissima che zia Rosa è in questa struttura e ringra-zia la responsabile e i collaboratori che svolgono le proprie mansioni con amore e si rivolgono a Rosa con affetto. Anna

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INTERVISTA: ARRIVEDERCI BIAGIOIo sono un migrante errante. Nato in un paese di campagna, per le ristrettezze economiche ho fatto la fame, ero uno di nove figli.Mia madre, Maria Antonietta, me la ricordo stanca nonostan-te l’aiuto di Rosa e Maria (mie sorelle). Dovevo aiutare la mia famiglia, ma anche costruire il mio avvenire, così ho iniziato a viaggiare: Firenze, Milano, poi di nuovo Firenze e, dopo il matri-monio, Sassari e infine Perugia.Ora che devo “ritraslocare” perché andrò a vivere in una residen-za e vivrò il mio futuro lì, meno avventuroso, sono sereno perché ho avuto dei momenti peggiori nella mia vita. L’idea di partire per una nuova espeerienza mi allieta; farò comunque di tutto per stare bene.Saluto questo posto con un po’ di amarezza e commozione, ma sono sereno. Loretta, per esempio, in questi giorni mi fa più scherzi del normale, mi legge dentro come io a lei, mi regala leg-gerezza. Lascio quindi questo posto che è stata la mia grande famiglia e che continuerò a portare nel cuore e a sentirla tale.Bianca è un’amica speciale, mi sono sempre sentito molto cocco-lato da lei...un altro buon capitolo da ricor-dare. Con Rosanna e tutte le altre, anche quelle che rifiutano la mia compagnia, con tutte ho un buon rapporto; parlo delle donne perché senza di loro non esisterebbe niente. La donna è tutto! Madre, sorella, amante; le donne vanno amate, capite, protette, aiutate!Io sono venuto al mondo con poco, ho as-sorbito l’esperienza della vita e ne ho fatto tesoro senza permettere a niente e nessuno di scalfire il mio sorriso. (Biagio)

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L’APPUNTAMENTO CON LA MUSICA Il laboratorio di animazione musicale tenuto presso la Casa di Quartiere “Padre Pio” si svolge con cadenza settimanale il Ve-nerdì mattina dalle 11,15 alle 12,15. È un appuntamento che vede coinvolti gli ospiti della struttura in una sorta di salotto che cerca di venire incontro a diverse esigenze. Il colpo d’occhio è eloquente: gli ospiti sono seduti attorno ad uno spazio libero dove, grazie alla musica proposta, è possibile esprimere le proprie emozioni grazie ai ricordi che scaturiscono oppure alle sensazio-ni che nascono nel qui ed ora attraverso vari stimoli che l’ani-matore, prendendo spunti dall’attualità e dalle ricorrenze sto-riche, riesce a dare. Ritengo sia riduttivo definire l’incontro un momento dedicato al ballo; è piuttosto un momento relazionale dove ognuno è libero di esprimere se stesso; si può trovare ritualità, empatia, desiderio, ironia, diverti-mento e riflessione che si traduco-no in benessere psico-fisico.Nel mese di Agosto 2017 sono stati proposti incontri maggior-mente legati all’ambito musi-coterapico dove, nei limiti del possibile, ognuno ha potuto essere protagonista per brevi istan-ti. Stimolati dall’ascolto di brani (Vivaldi, canzoni mariane, canzoni legate alla scartocciatura) e attraverso l’utilizzo di uno strumentario percussivo e Orff messo a disposizione di ogni singolo utente è stato possibile instaurare un dialogo musicale, spesso guidato e a volte lasciato all’iniziativa personale, dove ognuno si è reso protagonista unico senza alcun timore o pre-giudizio sentendosi parte di un gruppo. (M. Vignaroli)

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CREARE DECORAZIONI A FORMA DI ROSELLINEOCCORRENTE- Cartoncino bianco o colorato- Forbici- Colla a caldo- Matita (facoltativo)

PROCEDIMENTO-Tagliate dei quadrati di cartoncino delle dimensioni 15 x 15 cm.-Disegnarvi dentro una spirale.-Ritagliare la spirale procedendo dall’esterno verso l’interno.-Dare la forma alla rosellina arrotolondo la spirale su se stessa, partendo dall’esterno verso l’interno.-Incollare con la colla a caldo.

Le roselline così ottenute possono essere utilizzate per creare se-gna posto (incollandole ad una foglia), dei centrotavola (incol-landone alcune su un cartoncino a forma di cerchio) o accessori per capelli (bloccandole su un fermaglio per capelli).

LABORATORIO CREATIVO

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LABORATORIO CREATIVO

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TORTA ALLA FRUTTA DI BIANCADOSI PER PAN DI SPAGNA250 gr di farina 00250 gr di zucchero1 bustina di lievito per dolci5 uova

DOSI PER CREMA1 l di latte300 gr di zucchero150 gr di farina 008 tuorlibuccia di un limone

PROCEDIMENTOPer il pan di spagna: in una ciotola capiente montare le uova con lo zucchero a lungo; aggiungere la farina e il lievito setacciati. Versare nello stampo precedentemente imburrato e cosparso di farina e cuocere nel forno preriscaldato a 180° per 20 minuti circa (preparare il giorno prima). Per la crema: montare i tuorli con lo zucchero; aggiungere poco alla volta la farina, il latte leggermente scaldato e una buccia di limone. Porre il tutto su fiamma bassa e continuare a mescolare finchè la crema non è pronta. Lasciare raffredda-re.Tagliare il pan di spagna a metà, bagnarlo con rum e suc-co di ananas, ricoprire con la crema e distribuire la frutta a proprio gusto. Ricoprire con gelatina per torta, tipo tortagel (seguire le indicazioni riportate sulla confezione).n.b.: dosi per due torte alla frutta

RICETTA

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RICETTA

I PANINI DI RITADOSI500 gr di farina 0275 gr di acqua tiepida35 gr di olio evo10 gr di zucchero semolato16 gr di sale4 gr di lievito di birra

PROCEDIMENTOSpezzettare in una ciotola il lievito, 2 grammi di zucchero e un poco di acqua tiepida; mesolare per 5 minuti fino a quan-do si forma la schiumetta. A questo punto aggiungere la farina, lo zucchero, la restante acqua e impastare. Successi-vamente aggiungere l’olio e il sale e continuare ad impastare fino ad avere un impasto liscio. Coprire e lasciare lievitare 4 ore (fino al raddoppio dell’impasto). Riprendere l’impasto e formare delle palline di circa 30 grammi; lavorare ogni pal-lina con le mani ripiegandola dall’alto verso il basso, man-tenendo la forma rotonda. Oppure: stendere limpasto in una sfoglia non troppo sottile e ritagliare dei rettangoli da arroto-lare formando dei cilindri. In entrambi i casi, lasciare lievita-re per un’ora i panini sulla teglia ricoperta con carta da forno. Spruzzare la superfice con acqua tiepida prima di infornare. Portare il forno a 250° avendo cura di abbassare la temperatu-ra a 180° nel momento in cui si inforneranno i panini. Cuocere per 20 minuti e lasciarli raffreddare su una gratella.

In bocca al lupo.

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RIMEDI DI UNA VOLTA

BRUFOLI? ECCO IL RIMEDIO ANTICODa giovani, quando arrivavano i brufoli e si voleva farli sparire prima possibile, prendevamo un poco di farina di grano e la met-tevamo in una tazzina con un po’ di olio. Si mescolava il tutto fino a farla diventare una pasta omogenea. Questa pasta veni-va successivamente messa sopra un panno bianco pulito che, a sua volta, veniva appoggiato sopra i brufoli. Quando la pasta si asciugava, tirava in superficie il pus interno al brufolo.Quando tutto il pus era stato eliminato, si metteva sulla par-te trattata una garza imbevuta di olio. In caso di piccole ferite, l’operazione si ripeteva fino al giorno della completa guarigione.

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FIORI E PIANTE, CHE PASSIONE

FIORI E PIANTE, CHE PASSIONEI campi in estate sono molto belli; il rosso dei papaveri in mezzo all’erba ormai ingiallita regala allegria (Giovanna)A me i papaveri fanno pensare alla canzone di Nilla Pizzi “Papaveri e papere”; mi piaceva molto (Bruna)Io e i miei amici in mezzo ai papaveri ci nascondevamo quando volevamo fare uno scherzo a qualcuno (Biagio)Quando ero ragazzino io invece aprivamo il bocciolo dei papave-ri per vedere se l’amore era corrisposto oppure no: rosso sì, bianco no, rosa forse (Lanfranco)

Il tulipano: significato di un fioreSebbene molti siano convinti che il fiore che simboleggia l’amore sia la rosa questo non è del tutto vero: il vero simbolo dell’amore perfetto, quello onesto, eterno e disinteressato è il tu-lipano. Il nome “tulipano” deriva dal turco “tullband” copricapo, probabilmente per via della caratteristica forma. Secondo un’an-tica leggenda persiana il tulipano nacque dalle gocce di sangue di un giovane ragazzo suicidatosi in seguito ad una terribile delusione amorosa. Il significato del tulipano varia a seconda del colore: rosso: dichiarazione d’amore; giallo: amore disperato.

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FILASTROCCA

SETTEMBRE E I SUOI PROVERBISettembre, si mangia, si beve e non si spende(Giovanna)

Settembre,l’uva è fatta e il fico pende(Rita)

Aria settembrinafresco la serae fresco la mattina(Irma)

Settembre bello,sole e venticello(Adele)

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COMPLEANNI

COMPLEANNI FESTEGGIATI IN LUGLIO, AGOSTO E SETTEMBRE

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RICORRENZA

SAN LORENZO VITA DEL SANTOLe notizie sulla vita di san Lorenzo sono scarse. Si sa che era originario della Spagna. Ancora giovane, fu inviato a Sara-gozza per completare gli studi umanistici e teologici; fu qui che conobbe il futuro papa Sisto II. Entrambi lasciarono la Spagna per trasferirsi a Roma. Quando il 30 agosto 257 Sisto fu eletto vescovo di Roma, affidò a Lorenzo il compito di arcidiacono, cioè di responsabile delle attività caritative nella diocesi di Roma, di cui beneficiavano 1500 persone fra poveri e vedove. Al principio dell’agosto 258 l’imperatore Valeriano aveva emanato un editto, secondo il quale tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi doveva-no essere messi a morte. Fu così che il 10 agosto Lorenzo morì a soli 33 anni. Si dice che San Lorenzo fu bruciato sopra una graticola: un supplizio che ispirerà opere d’arte, testi di pietà e detti popolari per secoli. Ma gli studi considerano leggendaria questa tradizione. L’ìimperatore Valeriano non ordinò torture. Possiamo ritenere che Lorenzo sia stato decapitato come Sisto II, Cipriano e tanti altri. Il corpo viene deposto poi in una tomba sulla via Tiburtina. Su di essa, Costantino costruirà una ba-silica, poi ingrandita e restaurata nel XX secolo, dopo i danni del bombardamento americano su Roma del 19 luglio 1943. La notte di san Lorenzo (10 agosto) è tradizionalmente associata al fenomeno delle stelle cadenti, considerate evocative dei carbo-ni ardenti su cui il santo fu martirizzato. Celebre la poesia di Giovanni Pascoli, che interpreta la pioggia di stelle cadenti come lacrime celesti, intitolata appunto, dal giorno dedicato al santo, X agosto: «San Lorenzo, io lo so perché tanto / di stelle per l’aria tranquilla / arde e cade, perché si gran pianto / nel concavo cielo sfavilla...».

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ALCUNI MOMENTI

ALCUNI MOMENTI DI VITA DENTRO LA CASA...INSIEME AI VOLONTARI

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IN COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO

INAUGURAZIONE DEL CENTRO DIUR-NO PER DISABILIQuest’anno la Festa di San Pio da Pietrelcina (23-24 settem-bre), presso il complesso parrocchiale di Castel del Piano in Peru-gia, è stata caratterizzata da un evento particolarmente signi-ficativo per l’intera comunità locale: l’inaugurazione del Centro diurno per disabili denominato “Casa della Misericordia – La pietra scartata dai costruttori è diventata testata d’angolo”, do-menica 24 settembre, alla presenza del sindaco Andrea Romizi e del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti. Questo Centro diurno per disabili nasce dalla collaborazione tra la Parrocchia di Santa Maria Assunta e la Cooperativa sociale Perusia Onlus, considerando che la disabilità grave è un fe-nomeno che coinvolge la comunità intera e spesso ricade sulla responsabilità familiare. Il Centro si pone l’obiettivo principale di sostenere le famiglie diminuendo fortemente la sensazione di impotenza nel far fronte alle difficoltà che incontra un figlio disabile. Quattro le tipologie di disabilità di cui questo Centro diurno si potrà far carico: sensoriale, motoria, intellettiva e psi-chica. La scelta delle persone da accogliere nel Centro con queste tipologie di disabilità sarà valutata rispetto alle necessità del territorio in base alle segnalazioni dell’Asl e ai protocolli sti-pulati tra la Cooperativa Perusia (ente gestore del progetto) e la Parrocchia di Castel del Piano. Il Centro diurno sarà operativo in orario diurno feriale (dal lunedì al venerdì, ore 9-17) nell’acco-gliere disabili dai 18 ai 65 anni di età, non autosufficienti, che necessitano di assistenza non continuativa per lo svolgimento di attività quotidiane, interventi riabilitativi abilitativi, psico-educativi e socio-relazionali.

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LABORATORI MANUALI

...IL NOSTRO CONTRIBUTO ALL’INAU-GURAZIONE: I CENTRO TAVOLA

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IN AGENDA

ATTIVITA’ IN AGENDA PER IL PERIODO OTTOBRE, NOVEMBRE E DICEMBREQuesto è il trimestre in cui riprendono molte attività interrotte a primavera. In particolare:- ottobre si caratterizzerà per la ripresa dell’attività di musicote-rapia;- novembre vedrà la ripresa del teatro; quest’anno Enrico, Bene-detta e i nostri ospiti si concentreranno sulle favole;- dicembre sarà caratterizzato da uno scambio generazionale e dal mercatino di Natale.

Inoltre, riprenderemo le uscite mensili al cinema e inizieremo delle uscite periodiche di scambio con la Casa Della Misericordia.

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PROGRAMMA SETTIMANALE DELLE ATTIVITA’

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Cooperativa SocialePerusia

Tel: 075 5149214; e-mail: [email protected]; www.casapadrepioperugia.it