l’allenatore - Sport e Postura · 2017. 12. 23. · Primo Piano FigC taVeCChiobiS enuoVe...
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Primo Piano FigCtaVeCChio biS
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Primo Piano aiaCuliVieri:anCora quattro anni
1/21/2SPeCiale Viareggio CuP
la Prima Volta del SaSSuoloSul trono di Viareggio
Primo Piano
C’è Sarri Sulla PanChina d’oro
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IInnttrroodduuzziioonnee
durante le partite di calcio, tra professionistie dilettanti, assistiamo sempre più fre-quentemente a infortuni muscolari senza
contrasto con avversario. il calciatore si blocca (do-po un arresto improvviso o un cambio di direzio-ne) e quasi sempre si porta una mano ai flessori echiede di essere sostituito, creando, inevitabilmenteproblemi al tecnico che avrà a disposizione menocambi (quando non li ha già esauriti…) e il pro-blema di un nuovo assetto tattico. eppure, da unaprima valutazione, questi calciatori presentano mu-scoli molto trofici e sono dotati di una buona coor-dinazione (almeno quelli che giocano nelle serie
maggiori). Allora, quali sono le cause reali di que-sti infortuni muscolari? come già illustrato nel miopenultimo libro, Le metodologie posturali nella pre-parazione fisica del calciatore, bisogna considerarealcuni aspetti chinesiologici e fisiologici del giocodel calcio.
LLaa mmuussccoollaattuurraa ddeell ccaallcciiaattoorreeÈ necessario distinguere la muscolatura dina-
mica dalla tonica. la prima è una muscolatura ra-pida e affaticabile al servizio dei gesti della vitaquotidiana, ma anche dei gesti tecnici del calcia-tore. il suo trattamento è classico: sviluppo dellaforza, quindi esercizi di trofismo. la muscolatura
La potenza è nullasenza controllo
L’allungamento globale nella prevenzione degli infortuni muscolaridi Carlo Guidi Fabbri
Sono sempre più frequentigli infortuni muscolari senza contrasto.
tonica, invece, è una musco-latura lenta; la sua funzioneprincipale è quella di garanti-re la statica. il problema dellamuscolatura tonica che di-venta troppo rigida per ecces-so di attività induce due con-siderazioni funzionali. la ri-gidità dei muscoli tonici com-prime in maniera anomala learticolazioni specifiche del ge-sto tecnico. la migliore ese-cuzione motoria necessita, in-vece, di una ottima mobilitàarticolare. il muscolo, inrealtà, si comporta come unelastico, pertanto non è capa-ce di accorciarsi molto se pri-ma non è stato teso abbastan-za. Principalmente per questomotivo, il calciatore che deveeffettuare una rimessa latera-le lunga porta le sue braccia almassimo dietro il dorso primadi lanciare. Anche nei gestitecnici con l’arto inferiore checalcia, per effettuare un lancioo rimessa dal fondo, si osser-va la medesima attività. Quin-di la forza applicata sulla pal-la dipende in buona parte dal-l’estendibilità muscolare.
IIll ggrraannddee eerrrroorreeil grande errore della pre-
parazione fisica e delle fisiote-rapia è stato identificare la pa-tologia di un muscolo con lasua debolezza. i muscoli posteriori (compresa lacatena statica posteriore) sono prevalentemente to-nici e prevedere esercizi di rafforzamento musco-lare significa aumentare l’accorciamento muscola-re, le retrazioni muscolari e quindi predisporre agliinfortuni muscolari. le retrazioni sono responsa-bili dei dolori permanenti perché l’insieme delleaponevrosi, di legamenti e tendini di tutti gli stra-ti muscolari vanno a formare un immenso ricetto-re sensitivo. le retrazioni iperattivano migliaia ditensorecettori quasi in modo permanente.
la corsa del calciatore non è certo quella del cen-tometrista, ma è una corsa caratterizzata da arrestiimprovvisi e cambi di direzione repentini. in que-sta situazione (ripetuta per innumerevoli volte) lagamba non viene mai ben distesa sulla coscia. diconseguenza il calciatore sviluppa muscoli poste-riori corti e resistenti. l’allenamento tecnico-tatti-co prevede anche esercitazioni in cui questa situa-zione viene esasperata (partitelle a campi ridotti,esercitazioni per il pressing, circuiti ed esercitazionia navetta eccetera).
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La muscolatura anteriore e posteriore della gamba.
Spina iliacaanterosuperiore
Tensoredella fascialata
Rettofemorale
Vastolaterale
Rotula o Patella
Legamentopatellare
Peroneolungo
Tibialeanteriore
Estensorelungo delle ditae tendini
Muscoli superficiali della gamba destra,vista anteriore
Ileopsas
Pettineo
Adduttorelungo
Gracile
Sartorio
Vastomediale
Gastrocnemio
Soleo
Legamento crociato
Grandegluteo
Grandeadduttore
Semitendinoso
Semimembranoso
Soleo
Tendined’Achille
Muscoli superficiali della gamba destra,vista posteriore
Bicipitedel femore,capo lungo
Trattoiliotibiale
Bicipite del femore,capo corto
Plantare
CCoorrrreerree ccoonn ““iill ffrreennoo aa mmaannoo ttiirraattoo””i muscoli posteriori accorciati rappresentano
un grande limite per la qualità della corsa del cal-ciatore. le differenze tecniche con atleti che cor-rono i campionati italiani assoluti dei 100 e 200metri sono evidenti. considerato che un centro-campista professionista percorre in 90 minuti cir-ca 10.000 metri, ha senso farlo correre col freno amano tirato? Quale meccanico aumenterebbe lapotenza del motore di un’auto senza occuparsi deifreni e degli ammortizzatori? È possibile pensare so-lo ad aumentare i “serbatoi” bioenergetici senzavalutazioni funzionali e posturali?
il muscolo, come detto, si comporta sostanzial-mente come un elastico e pertanto non si può con-trarre molto se prima non è stato teso abbastanza.Per questo motivo nell’azione di calciare la palla,dopo rincorsa, l’ultimo passo è quello generalmen-te più lungo, per imprimere maggior potenza allastessa. Garantire ottimi livelli di mobilità articolarenon solo previene gli infortuni muscolari, ma ga-rantisce una perfetta esecuzione del gesto tecnico. imuscoli antagonisti (ovvero i muscoli posteriori) nelmomento del tiro, cambio di direzione o arresto im-provviso, devono rispondere a una ben precisa esi-genza coordinativa e neuromotoria. in pratica i mu-scoli “antagonisti” svolgono un ruolo di controllo eprecisione dell’atto motorio richiesto. muscoli es-senzialmente tonici rispondono in modo non ade-guato quando vengono rafforzati (ovvero potenzia-ti, magari con le macchine per la muscolazione) se-guendo uno schema che non corrisponde alle lorocaratteristiche fisiologiche e chinesiologiche.
ÈÈ ttuuttttoo uunn eeqquuiilliibbrriiooi muscoli posteriori sono fondamentali nell’e-
quilibrio del corpo e se sono accorciati determina-no due situazioni nel recuperare un margine di lun-ghezza:
1. a livello delle inserzioni basse per mezzo di unasemiflessione del ginocchio (postura tipica delcalciatore)
2. a livello dell’inserzione superiore, abbassando latuberosità ischiatica e spostando posteriormentel’ala iliaca.
nella seconda condizione l’accorciamento de-gli ischio-crurali comporta l’abbassamento deci-
so della tuberosità ischiatica. in questa situazioneotteniamo lo spostamento a livello posteriore del-le ali iliache, ciò che comporta, per le articolazio-ni coxo-femorali, lo stiramento degli adduttori. Èfacile da capire che gli adduttori, già in posizionedi stiramento, sopportano a fatica un ulteriore al-lungamento che spesso produce contratture e ten-diniti. il preparatore, per ovviare a questa situa-zione, non deve agire sugli adduttori, ma sui mu-scoli posteriori che sono la sede del problema.
inoltre, osservando un atleta che calcia in por-ta, bisogna considerare il lavoro dei muscoli retti,obliqui e della catena crociata. se esistono rigiditàin questi muscoli e a livello dell’anca, il pube tol-lera poco questa situazione, soprattutto se ripetu-ta per diverse volte. la pubalgia del calciatore tro-va spiegazione nella rigidità dei muscoli e nelle li-mitazioni della mobilità articolare. Parliamo diriequilibrio e riprogrammazione posturale quan-do esistono evidenti compensi statici (individua-
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Il muscolo si comportasostanzialmente comeun elastico e pertantonon si può contrarre moltose prima non è stato tesoabbastanza
Mia Hamm, stella del calcio USA, al tiro. La forza applicata sul-la palla dipende in buona parte dall’estendibilità muscolare.
bili con esame posturale) e dinamici (visibili du-rante le azioni di gioco) spesso trascurati anche insquadre di professionisti.
IInn ddiirreezziioonnee ccoonnccoorrddeecoinvolgere il tecnico in questa attività è di
fondamentale importanza. Alcuni allenatori pen-sano alla partita come momento allenante e qual-siasi attività proposta con la palla efficace a tutti ilivelli. in realtà il gioco del calcio e molte attivitàpropedeutiche svolte col pallone predispongonoalla rigidità dei muscoli posteriori. Pertanto, senon vengono previste esercitazioni posturali com-pensative, nel medio e lungo periodo possono es-serci limitazioni della performance e predisposi-zione agli infortuni muscolari. la sintonia tra pre-paratore e allenatore nella programmazione tec-nico-tattica e fisica rappresenta una svolta e un in-vestimento per tutta la stagione agonistica. illavoro a secco in palestra (leggi riprogrammazio-ne posturale globale) o all’aperto (leggi apprendi-mento della tecnica della corsa ed esercizi di prea-tletismo adeguati e specifici) dovrebbe essere pro-grammato insieme con tutto lo staff. Purtroppo ilcalciatore diventa estremamente collaborativo in
caso di infortunio, molto meno nel lavoro pre-ventivo. le esigenze tattiche, tecniche e coordi-native non possono prescindere da requisiti mo-tori fondamentali quali mobilità articolare edestendibilità muscolare. il lavoro specifico per cia-scun calciatore non può prescindere da una me-todologia posturale globale che riesce a eviden-ziare limiti e potenzialità diverse nell’ambito del-la squadra.
LLaa pprreevveennzziioonnee ccoonn aalllluunnggaammeennttoo gglloobbaalleele catene muscolari possono rappresentare la
naturale evoluzione dello stretching (modello ana-litico) operando nella globalità per restituire aimuscoli la loro naturale estendibilità muscolare.
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Anche in fase di preparazione è possibileovviare alla rigidità dei muscoli posteriori
ricorrendo alla ginnastica posturale.
Osservando un atletache calcia in porta, bisognaconsiderare il lavorodei muscoli retti, obliquie della catena crociata
ciascun calciatore, dopo screening posturale, evi-denzia una particolare rigidità in una particolarezona del corpo o in una determinata catena mu-scolare. Partendo da livelli di partenza diversi èpossibile identificare un piano di lavoro perso-nalizzato, diverso per ciascun atleta, tenendo con-to di alcuni aspetti:
• Appoggio del piede• Analizzatore visivo• rigidità delle catene muscolari (valutabili con test)• respirazione e diaframma• traumi recuperati solo parzialmente• mobilità articolare.
l’allungamento globale è, a differenza di quel-lo che si crede, un’attività estremamente com-plessa e decisamente impegnativa dal punto vistafisico. le posture vengono mantenute dai 2 mi-nuti per passare (in poco tempo) anche a 30 mi-nuti. la francese mezières e i suoi allievi hannomesso a punto delle tecniche utilizzate da qua-rant’anni a questa parte in contesti fisioterapici perrisalire dal sintomo alla causa della lesione. il gros-so merito della scuola francese consiste nel fattoche attraverso le posture globali si esercita con-temporaneamente un’azione sul muscolo, sul do-lore – perché riduce la rigidità muscolare – e sulbloccaggio articolare che è determinato dal mu-
scolo con contrattura. la preparazione fisica sem-pre più orientata alla prevenzione e al migliora-mento della performance deve saper riconoscerei limiti e le potenzialità dell’atleta agendo in sen-so globale ma, nello stesso tempo, specifico e per-sonalizzato in base alle esigenze del singolo cal-ciatore.
Carlo Guidi Fabbrilaureato in Scienze motorie, è docente di Scienze motoriee sportive di ruolo, preparatore atletico FIT e allenatore
giovani calciatori. www.sportepostura.it
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Una seduta di ginnastica posturale secondo il metodo Mezières.
Lo screening posturale evidenzia le rigidità delle catene mu-scolari.
BiBlioGrAFiA
• capanna r. Un sasso nello stagno. ed. cal-zetti-mariucci. Perugia 2003. • Guidi Fab-bri c., Sport e postura, italian Journal ofsport sciences 1997a; 4(1): 25-28. • Gui-di Fabbri c., Le metodologie posturali nellapreparazione fisica del calciatore. ed. cal-zetti-mariucci. Perugia 2005. • Guidi Fab-
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