L’abbraccio a Baldini “Il suo seme · 2015. 12. 10. · Laura Pausini (nella foto di...

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S pettacolo & C ultura GIOVEDÌ 31 MARZO 2004 Santarcangelo decreta il lutto cittadino; gonfalone Ravenna alle esequie L’abbraccio a Baldini Il ricordo di Fucci, Meldini e del sindaco Vannoni Oggi la camera ardente, domani funerali La cantante ravennate prosegue i suoi concerti con due date ai margini del territorio romagnolo Laura Pausini targata Bologna e Pesaro GERARDO FILIBERTO DASI Scompare con Raffaello Baldini l’estro di una poesia dialettale che è metafora della civiltà e del costume locale, sentimento di un modo di sentire e interpretare la vita quotidiana, altrimenti detto “vissuto”. A questo vittorioso paladino della saggezza popolare, nemica dei minimalismi ma schiva degli eccessi, chiniamo le nostre penne e asciughiamo con la carta assorbente lacrime sincere di amarezza. Amarezza per un amico che se n’è andato, per un delicato personaggio intriso di celestiale timidezza, persona per bene ed eroe silenzioso di una letteratura ancora pura, solenne, non piegata ai bisogni e ai sogni editoriali. Il suo vernacolo era scudo contro i provincialismi, elevazione a ritmo musicale della lingua popolare e, canzone, per chi sapeva ascoltarlo. Di fronte ai linguaggi sboccati e bocciati dei reality show, del giornalismo scomposto e sconcio, ma anche dei ro- manzi colossal a puntate gestiti dalle multinazionali della lettura “tanto al chilo”, portiamo ad esempio Baldini, che con Mario Luzi ha interpretato la poetica e la letteratura come scelta culturale e quasi religiosa. Da Santarcangelo a Milano, dove ha lungamente vissuto ed operato, Baldini ha marcato il territorio letterario dei testi poetici dove “si ride ma con dolore”, come amava definirli. E questa risata mesta e, al contempo, angosciosa è il tratto fondante di uno stile amaro, che ritrova nella parola antica, nel detto popolare, nell’immediatezza dello sberleffo e dell’iperbole, la radice della lingua e del sentimento di cittadinanza. Di lui abbiamo amato molte liriche, racconti brevi e poemetti. A memoria, ci piace ricordare la soavità di raccolte come “La nàiva”, “Furistir”, “Ad nota”, lette e rilette più volte per non dimenticare pennellate e metafore, guizzi di fantasia, perso- naggi, ambientazioni grottesche. Abbiamo amato e continue- remo ad amare a lungo “Intercity”, forse il suo capolavoro, dove la forza dell’immaginazione e l’espressione si elevano all’ec- cellenza attraverso personaggi fuori misura, e pur tuttavia rappresentazione di quella follia umile e nascosta, repressa e omicida che ciascuno di noi, chi più, chi meno, cova nell’animo. Alla patente di poeta surreale, preferiamo quella di artista della natura umana. I suoi personaggi emergono da uno spirito di osservazione fuori del comune: l’uomo, la donna, sono fragili creature attanagliate da domande eterne. Sulla vita, la morte, l’inferno e il paradiso, il mistero, il bene e il male, ha costruito storie dal profondo significato mistico. Della religiosità di Bal- dini, il senso mistico appunto e non teologico, si è molto discusso e molto si discuterà ora che la replica dell’interessato ci è impedita. Di certo, egli ha cercato l’assoluto nelle cose, nelle espressioni e nei sentimenti della gente, i veri protagonisti di tutta la sua narrativa. Le traiettorie dei racconti incrociano personaggi improbabili, è vero, ma i sentimenti, quelli, sono sempre veri, realisti e autentici. Sono i sentimenti dell’uomo contemporaneo alla ricerca di certezze, di appigli e di consigli. Da qui la mestizia che prende alla notizia della sua perdita, la sensazione che sia scomparso un cronista anomalo del nostro tempo, fedele ai sentimenti eterni, alla natura umana e più vera e sincera. Santarcangelo e la Romagna perdono certamente un testimone eccelso e unico. Il suo silenzio sarà assordante, perché pur restando a presidiare il territorio voci autorevoli come Tonino Guerra, mancherà la freschezza dei suoi versi, l’immediatezza di un endecasillabo costruito senza pensarci su due volte. La Romagna, e l’Italia tutta, lo hanno celebrato in vita come si conveniva. Speriamo che il testimone di una lirica così fon- damentale venga preso da qualche giovane penna: c’è sempre la speranza che il campo sia stato arato bene, e che germogli il seme di Baldini. Ne siamo certi, perché la vera poesia, quella che nasce dal gioco degli specchi tra anima e realtà, non muore mai. Il fondatore del Pio Manzù L’amico Dasi: “Il suo seme germoglierà” In memoria del grande poeta RAVENNA - Dopo l’esordio ravennate di gennaio ecco nuovamente in “zona” Ro- magna il Resta in ascolto World Tour di Laura Pausini (nella foto di Fioren- tini), con i concerti di questa sera al Palamalaguti di Bologna e di domani sera al BPA Palas di Pesaro, per i quali è facile prevedere, come a Ravenna, altri due tutto esaurito. A quasi quattro anni dall’ultima tournée, che registrò un successo enorme in tutto il mondo, sta tornando dunque ad esibirsi dal vivo una delle artiste italiane più amate e conosciute di tutti i tempi, vera e propria star che a soli trent’anni può vantare una carriera a dir poco impres- sionante, con venti milioni di copie ven- dute dei suoi sei album in ogni parte del pianeta, 160 dischi di platino conseguiti e apprezzamenti e collaborazioni con i più grandi artisti della musica nazionale e internazionale. Come Vasco Rossi, Biagio Antonacci e Madonna, ad esempio, autori rispettivamente dei brani Benedetta Pas- sione, Vivimi e Mi abbandono a te nel nuovo lavoro della cantante di Solarolo, Resta in ascolto, uscito per la Atlantic il 22 ottobre scorso e già quadruplo disco di platino. Prodotto da Clear Channel e supportato per la prima volta da Barilla come partner principale, il World Tour 2005 presenterà sul palco una Pausini avvolta dall’usuale sobria eleganza di Giorgio Armani, con un grande schermo alle sue spalle unica concessione alla grandeur dello show al- l'americana - di cui la regina del pop italiano non è grande amante - e darà modo di riapprezzare una volta di più la suggestione live dei suoi vecchi successi, quali Gente, La solitudine, Strani amori o Tra te e il mare, o dei brani del nuovo album, tra cui Resta in ascolto, tutti in- terpretati insieme a una rodatissima band di otto elementi guidata dal fedele chi- tarrista Gabriele Fersini e dal tastierista Bruno Zucchetti. E, preceduti dagli entusiasmi delle due date a Le Zenith di Parigi di qualche giorno fa, i concerti di Bologna e Pesaro sono tra le ultime possibilità di assistere al Resta in Ascolto Tour, che l’8 aprile si concluderà a Bolzano. Alessandro Fogli SANTARCANGELO - Raffaello Baldini oggi torna nella sua Santarcangelo. Torna per es- sere stretto l’ultima volta dall’abbraccio degli amici di sempre, dalla gente di quella terra che oltre a dargli i na- tali è stata sua musa ispi- ratrice. Dal pomeriggio, nella sala del Consiglio comunale del municipio clementino verrà allestita la camera ardente per rendere omaggio al gran- de artista, scomparso lunedì scorso, prima della celebra- zione dei funerali prevista per domani alle 16 nella chie- sa della Collegiata, da dove il corteo funebre partirà per il cimitero centrale. L’ammini- strazione comunale di San- tarcangelo ha decretato il lutto cittadino per la gior- nata di venerdì 1 aprile. Alle esequie parteciperà anche il gonfalone di Ravenna, di cui Baldini (qui in una foto di qualche anno fa) era cit- tadino onorario. “È stato e sarà sempre uno dei miei più grandi amici - ricorda commosso Giovan- ni Fucci, altro poeta clemen- tino -. Abbiamo iniziato a frequentarci quando erava- mo molto giovani, subito do- po la guerra. Ci si vedeva poco perché Lello aveva scel- to di andare a vivere a Mi- lano ma ci sentivamo spesso al telefono e cercavamo così di mantenere il nostro lega- me. Ultimamente veniva me- no di frequente in Romagna, l’ultima volta che ci siamo visti è stato per la celebra- zione dei suoi 80 anni. Qual- che anno fa invece passava spesso le sue vacanze estive a Santarcangelo e ricordo con piacere le lunghe passeggia- te che amavamo fare nelle campagne dei dintorni”. Ma il loro legame, così come con Flavio Baldini e Tonino Guerra, era reso ancora più forte dalla comune passione per la scrittura. “Abbiamo scambiato esperienze l’uno con l’altro - aggiunge Fucci -. Il nostro era un sodalizio for- temente indirizzato alla cul- tura di ogni genere”. “Ci siamo conosciuti diverso tempo fa - ricorda invece lo scrittore riminese Piero Meldini -. Ogni tanto ci sen- tivamo per telefono per par- lare delle bizzarie della sag- gistica e della letteratura. Io sono uno dei più grandi so- stenitori della poesia di Bal- dini. Ho iniziato a leggere le sue raccolte prima ancora che si affermasse come poe- ta. Lello aveva fatto del dia- letto una lingua sua; non è concepibile pensare alle sue poesie scritte in una lingua diversa dal dialetto. Una co- sa che ricordo con piacere è il modo in cui si trasformava quando leggeva le sue poe- sie: nonostante il suo carat- tere riservato diventava un grande attore. E nonostante le sue opere non parlassero mai direttamente di sé stesso era facile capire molto di lui leggendole”. Per il presidente della Com- missione Cultura della Re- gione, Andrea Gnassi, “Bal- dini lascia un grande patri- monio di verità. Ha saputo parlare della sua terra in mo- do universale. I valori straordinari della Romagna che lui ci ha raccontato, sono per noi un’ancora a cui fare riferimento”. Infine il sindaco Mauro Vannoni : “La città di San- tarcangelo si può considera- re davvero fortunata per aver dato i natali a Raffaello Baldini e a tutti gli altri grandi artisti che facevano parte del Circolo del Giudi- zio, da Tonino Guerra a Gianni Fucci, da Flavio Ni- colini a Nino Perdetti a Fe- derico Moroni. E nello scor- so mese di novembre l’intera città aveva festeggiato gli 80 anni di Raffaello Baldini proprio perché consapevole di quella straordinaria con- centrazione di intellettuali e di artisti che a partire dal secondo dopoguerra ne ha fatto un luogo particolare. La poesia di Baldini ci ha regalato emozioni e ci ha raccontato storie di ieri e di oggi in quel dialetto che ap- partiene a una comunità, ma che in realtà appartiene a tutti. Baldini ci lascia un pa- trimonio artistico straordi- nario e la discrezione come insegnamento, come stile di vita. La città di Santarcan- gelo è vicina alla famiglia Baldini, ai figli Silvia e Mi- chele. Per rendere omaggio a questo grande poeta, in oc- casione dei funerali che si terranno venerdì, è procla- mato il lutto cittadino”. Lucia Paci

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Spettacolo & CulturaGIOVEDÌ

31 MARZO2004

Santarcangelo decreta il lutto cittadino; gonfalone Ravenna alle esequie

L’abbraccio a BaldiniIl ricordo di Fucci, Meldini e del sindaco Vannoni

Oggi la camera ardente, domani funerali

La cantante ravennate prosegue i suoi concerti con due date ai margini del territorio romagnolo

Laura Pausini targata Bologna e Pesaro

GERARDO FILIBERTO DASI

Scompare con Raffaello Baldini l’estro di una poesia dialettaleche è metafora della civiltà e del costume locale, sentimento di unmodo di sentire e interpretare la vita quotidiana, altrimenti detto“vissuto”. A questo vittorioso paladino della saggezza popolare,nemica dei minimalismi ma schiva degli eccessi, chiniamo lenostre penne e asciughiamo con la carta assorbente lacrimesincere di amarezza. Amarezza per un amico che se n’è andato,per un delicato personaggio intriso di celestiale timidezza,persona per bene ed eroe silenzioso di una letteratura ancorapura, solenne, non piegata ai bisogni e ai sogni editoriali.Il suo vernacolo era scudo contro i provincialismi, elevazione aritmo musicale della lingua popolare e, canzone, per chi sapevaascoltarlo. Di fronte ai linguaggi sboccati e bocciati dei realityshow, del giornalismo scomposto e sconcio, ma anche dei ro-manzi colossal a puntate gestiti dalle multinazionali dellalettura “tanto al chilo”, portiamo ad esempio Baldini, che conMario Luzi ha interpretato la poetica e la letteratura come sceltaculturale e quasi religiosa.Da Santarcangelo a Milano, dove ha lungamente vissuto edoperato, Baldini ha marcato il territorio letterario dei testipoetici dove “si ride ma con dolore”, come amava definirli. Equesta risata mesta e, al contempo, angosciosa è il tratto fondantedi uno stile amaro, che ritrova nella parola antica, nel dettopopolare, nell’immediatezza dello sberleffo e dell’iperbole, laradice della lingua e del sentimento di cittadinanza.Di lui abbiamo amato molte liriche, racconti brevi e poemetti. Amemoria, ci piace ricordare la soavità di raccolte come “Lanàiva”, “Furistir”, “Ad nota”, lette e rilette più volte per nondimenticare pennellate e metafore, guizzi di fantasia, perso-naggi, ambientazioni grottesche. Abbiamo amato e continue-remo ad amare a lungo “Intercity”, forse il suo capolavoro, dovela forza dell’immaginazione e l’espressione si elevano all’ec-cellenza attraverso personaggi fuori misura, e pur tuttaviarappresentazione di quella follia umile e nascosta, repressa eomicida che ciascuno di noi, chi più, chi meno, cova nell’animo.Alla patente di poeta surreale, preferiamo quella di artista dellanatura umana. I suoi personaggi emergono da uno spirito diosservazione fuori del comune: l’uomo, la donna, sono fragilicreature attanagliate da domande eterne. Sulla vita, la morte,l’inferno e il paradiso, il mistero, il bene e il male, ha costruitostorie dal profondo significato mistico. Della religiosità di Bal-dini, il senso mistico appunto e non teologico, si è molto discussoe molto si discuterà ora che la replica dell’interessato ci èimpedita. Di certo, egli ha cercato l’assoluto nelle cose, nelleespressioni e nei sentimenti della gente, i veri protagonisti ditutta la sua narrativa. Le traiettorie dei racconti incrocianopersonaggi improbabili, è vero, ma i sentimenti, quelli, sonosempre veri, realisti e autentici. Sono i sentimenti dell’uomocontemporaneo alla ricerca di certezze, di appigli e di consigli.Da qui la mestizia che prende alla notizia della sua perdita, lasensazione che sia scomparso un cronista anomalo del nostrotempo, fedele ai sentimenti eterni, alla natura umana e più verae sincera.Santarcangelo e la Romagna perdono certamente un testimoneeccelso e unico. Il suo silenzio sarà assordante, perché purrestando a presidiare il territorio voci autorevoli come ToninoGuerra, mancherà la freschezza dei suoi versi, l’immediatezza diun endecasillabo costruito senza pensarci su due volte.La Romagna, e l’Italia tutta, lo hanno celebrato in vita come siconveniva. Speriamo che il testimone di una lirica così fon-damentale venga preso da qualche giovane penna: c’è sempre lasperanza che il campo sia stato arato bene, e che germogli il semedi Baldini.Ne siamo certi, perché la vera poesia, quella che nasce dal giocodegli specchi tra anima e realtà, non muore mai.

Il fondatore del Pio Manzù

L’amico Dasi:“Il suo semegermoglierà”

In memoria del grande poeta

RAVENNA - Dopo l’esordio ravennate digennaio ecco nuovamente in “zona” Ro-magna il Resta in ascolto World Tour diLaura Pausini (nella foto di Fioren-tini), con i concerti di questa sera alPalamalaguti di Bologna e di domani seraal BPA Palas di Pesaro, per i quali è facileprevedere, come a Ravenna, altri due tuttoe s a u r i t o.A quasi quattro anni dall’ultima tournée,che registrò un successo enorme in tutto ilmondo, sta tornando dunque ad esibirsidal vivo una delle artiste italiane piùamate e conosciute di tutti i tempi, vera epropria star che a soli trent’anni puòvantare una carriera a dir poco impres-sionante, con venti milioni di copie ven-dute dei suoi sei album in ogni parte del

pianeta, 160 dischi di platino conseguiti eapprezzamenti e collaborazioni con i piùgrandi artisti della musica nazionale einternazionale. Come Vasco Rossi, BiagioAntonacci e Madonna, ad esempio, autoririspettivamente dei brani Benedetta Pas-sione, Vivimi e Mi abbandono a te nelnuovo lavoro della cantante di Solarolo,Resta in ascolto, uscito per la Atlantic il 22ottobre scorso e già quadruplo disco dip l at i n o.Prodotto da Clear Channel e supportatoper la prima volta da Barilla come partnerprincipale, il World Tour 2005 presenteràsul palco una Pausini avvolta dall’usualesobria eleganza di Giorgio Armani, conun grande schermo alle sue spalle unicaconcessione alla grandeur dello show al-

l'americana - di cui la regina del popitaliano non è grande amante - e daràmodo di riapprezzare una volta di più lasuggestione live dei suoi vecchi successi,quali Gente, La solitudine, Strani amori oTra te e il mare, o dei brani del nuovoalbum, tra cui Resta in ascolto, tutti in-terpretati insieme a una rodatissima banddi otto elementi guidata dal fedele chi-tarrista Gabriele Fersini e dal tastieristaBruno Zucchetti.E, preceduti dagli entusiasmi delle duedate a Le Zenith di Parigi di qualchegiorno fa, i concerti di Bologna e Pesarosono tra le ultime possibilità di assistereal Resta in Ascolto Tour, che l’8 aprile siconcluderà a Bolzano.

Alessandro Fogli

SANTARCANGELO - Raf faelloBaldini oggi torna nella suaSantarcangelo. Torna per es-sere stretto l’ultima voltadall’abbraccio degli amici disempre, dalla gente di quellaterra che oltre a dargli i na-tali è stata sua musa ispi-r at r i c e.Dal pomeriggio, nella saladel Consiglio comunale delmunicipio clementino verràallestita la camera ardenteper rendere omaggio al gran-de artista, scomparso lunedìscorso, prima della celebra-zione dei funerali previstaper domani alle 16 nella chie-sa della Collegiata, da dove ilcorteo funebre partirà per ilcimitero centrale. L’ammini-strazione comunale di San-tarcangelo ha decretato illutto cittadino per la gior-nata di venerdì 1 aprile. Alleesequie parteciperà anche ilgonfalone di Ravenna, di cuiBaldini (qui in una foto diqualche anno fa) era cit-tadino onorario.“È stato e sarà sempre unodei miei più grandi amici -ricorda commosso Giovan -ni Fucci, altro poeta clemen-tino -. Abbiamo iniziato afrequentarci quando erava-mo molto giovani, subito do-po la guerra. Ci si vedevapoco perché Lello aveva scel-

to di andare a vivere a Mi-lano ma ci sentivamo spessoal telefono e cercavamo cosìdi mantenere il nostro lega-me. Ultimamente veniva me-no di frequente in Romagna,l’ultima volta che ci siamovisti è stato per la celebra-zione dei suoi 80 anni. Qual-che anno fa invece passavaspesso le sue vacanze estive aSantarcangelo e ricordo conpiacere le lunghe passeggia-te che amavamo fare nellecampagne dei dintorni”.Ma il loro legame, così comecon Flavio Baldini e ToninoGuerra, era reso ancora più

forte dalla comune passioneper la scrittura. “Abbiamoscambiato esperienze l’unocon l’altro - aggiunge Fucci -.Il nostro era un sodalizio for-temente indirizzato alla cul-tura di ogni genere”.“Ci siamo conosciuti diversotempo fa - ricorda invece loscrittore riminese PieroMeldini -. Ogni tanto ci sen-tivamo per telefono per par-lare delle bizzarie della sag-gistica e della letteratura. Iosono uno dei più grandi so-stenitori della poesia di Bal-dini. Ho iniziato a leggere lesue raccolte prima ancora

che si affermasse come poe-ta. Lello aveva fatto del dia-letto una lingua sua; non èconcepibile pensare alle suepoesie scritte in una linguadiversa dal dialetto. Una co-sa che ricordo con piacere èil modo in cui si trasformavaquando leggeva le sue poe-sie: nonostante il suo carat-tere riservato diventava ungrande attore. E nonostantele sue opere non parlasseromai direttamente di sé stessoera facile capire molto di luile ggendole”.Per il presidente della Com-missione Cultura della Re-gione, Andrea Gnassi, “Bal-dini lascia un grande patri-monio di verità. Ha saputoparlare della sua terra in mo-do universale. I valoristraordinari della Romagnache lui ci ha raccontato, sonoper noi un’ancora a cui fareriferimento”.Infine il sindaco MauroVa n n o n i : “La città di San-tarcangelo si può considera-re davvero fortunata peraver dato i natali a RaffaelloBaldini e a tutti gli altrigrandi artisti che facevanoparte del Circolo del Giudi-zio, da Tonino Guerra aGianni Fucci, da Flavio Ni-colini a Nino Perdetti a Fe-derico Moroni. E nello scor-so mese di novembre l’interacittà aveva festeggiato gli 80anni di Raffaello Baldiniproprio perché consapevoledi quella straordinaria con-centrazione di intellettuali edi artisti che a partire dalsecondo dopoguerra ne hafatto un luogo particolare.La poesia di Baldini ci haregalato emozioni e ci haraccontato storie di ieri e dioggi in quel dialetto che ap-partiene a una comunità, mache in realtà appartiene atutti. Baldini ci lascia un pa-trimonio artistico straordi-nario e la discrezione comeinsegnamento, come stile divita. La città di Santarcan-gelo è vicina alla famigliaBaldini, ai figli Silvia e Mi-chele. Per rendere omaggio aquesto grande poeta, in oc-casione dei funerali che siterranno venerdì, è procla-mato il lutto cittadino”.

Lucia Paci