La Voce del Leone - Polotecnico Valdelsa · 2012-05-21 · La Voce del Leone I.I.S....

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La Voce del Leone I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi” Anno III n°7 Aprile 2009 LA STORIA DI SAN LUCCHESE Lucchese, chiamato anche Lucchesio, nacque tra il 1180 e il 1182 a Gaggiano, nei pressi di Siena, e in giovane età intraprese la carriera delle armi, successivamente fu il capo di una fazione guelfa fino a quando, in seguito ad una sconfitta, fu costretto a scappare trovando poi rifugio a Poggibonsi (che in quel periodo era conosciuta con il nome di Poggibonizio), dove abbandonò la carriera militare per avviare un’attività commerciale. A Poggibonsi conobbe e sposò la nobile Bona de Segni, chiamata Buonadonna, figlia di Bencivenni de Segni. In breve tempo Lucchese divenne uno dei più ricchi e potenti mercanti della Toscana grazie anche al fatto che la moglie apparteneva ad un importante famiglia aristocratica. Nel 1213 conobbe Francesco d’Assisi, che a quei tempi era conosciuto solo per essere il figlio del mercante di lana Pietro di Bernardone. Nel 1221, quando ormai Francesco era diventato famoso, Lucchese e la moglie lo ospitarono nella loro corte. I due sposi furono così coinvolti dai valori della sua fede che abbracciarono il suo stile di vita; infatti ben presto furono proprio Luchese e Buonadonna a chiedere a S.Francesco di divulgare una norma di vita cristiana e francescana universale con cui tutti i suoi seguaci potessero vivere. S.Francesco accettò di buon grado questa responsabilità e come primo passo fece indossare a Lucchese e alla moglie Buonadonna un saio simile a quello dei frati, cioè un saio cinto alla vita da una corda annodata; come secondo passo il santo di Assisi mandò loro la Regola del cosiddetto Terz’ordine francescano, che verrà poi definita Midolla del Santo evangelo”.La tradizione vuole che Lucchese e la moglie fossero i primi terziari francescani, questo può trovare conferma in una pala d’altare di Filippino Lippi, che dalla Chiesa francescana di San Salvatore di Firenze finì alla National Gallery di Washington, dove compaiono attorno a Francesco d’Assisi i santi terziari Luigi IX di Francia, Elisabetta d’Ungheria, Lucchese e la moglie Buonadonna. Il convento di San Lucchese, costruito fuori della città di Poggibonsi, presenta il tipico impianto dell'architettura degli ordini mendicanti, con facciata a capanna e un'unica vasta navata illuminata da grandi finestroni gotici. La navata si conclude con tre cappelle con delle volte a crociera. Il campanile, invece, è di costruzione moderna, mentre il chiostro si trova alla destra della chiesa. All’interno del convento ci sono importanti opere come per esempio il ciclo di affreschi di Cennino Cennini, risalenti al 1388, affreschi di Bartolo di Fredi e di Giovanni della Robbia, dipinti verso il 1517. Nel refettorio del convento ci sono diversi affreschi di Gerino da Pistoia databili 1513 e nel chiostro si trovano delle lunette dipinte da Ferruccio Nicodemo nel 1622.A Poggibonsi il culto di Lucchese e di Buonadonna ebbe inizio subito dopo la loro morte e che la basilica che egli stessi si impegnarono a costruire, che in un primo momento fu consacrata a Francesco d’Assisi, venne poi subito consacrata a Lucchese. Seconda la tradizione popolare Lucchese e la moglie Buonadonna morirono lo stesso giorno, il 28 Aprile 1251, anno in cui la tomba di S.Lucchese viene ricordata in un documento storico. Ed è proprio il 28 Aprile di ogni anno che a Poggibonsi si preparano grandi festeggiamenti con fuochi d’artificio in onore di S.Lucchese, patrono della città. Paola Prazza Sommario: p.2 Romituzzo; pp.3-4 Museo mezzadria;p.5 gruppo musicale; pp.6-7-8 terremoto;p.9 Eclipse; pp.10-11 nuova rubrica; pp.12-13 enigmistica; p.14 “ Scritte da noi”.

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La Voce del Leone I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Anno III n°7 Aprile 2009

LA STORIA DI SAN LUCCHESELucchese, chiamato anche Lucchesio, nacque tra il 1180 e il 1182 a Gaggiano, nei pressi di Siena, e in giovane età intraprese la carriera delle armi, successivamente fu il capo di una fazione guelfa fino a quando, in seguito ad una sconfitta, fu costretto a scappare trovando poi rifugio a Poggibonsi (che in quel periodo era conosciuta con il nome di Poggibonizio), dove abbandonò la carriera militare per avviare un’attività commerciale. A Poggibonsi conobbe e sposò la nobile Bona de Segni, chiamata Buonadonna, figlia di Bencivenni de Segni. In breve tempo Lucchese divenne uno dei più ricchi e potenti mercanti della Toscana grazie anche al fatto che la moglie apparteneva ad un importante famiglia aristocratica. Nel 1213 conobbe Francesco d’Assisi, che a quei tempi era conosciuto solo per essere il figlio del mercante di lana Pietro di Bernardone. Nel 1221, quando ormai Francesco era diventato famoso, Lucchese e la moglie lo ospitarono nella loro corte. I due sposi furono così coinvolti dai valori della sua fede che abbracciarono il suo stile di vita; infatti ben presto furono proprio Luchese e Buonadonna a chiedere a S.Francesco di divulgare una norma di vita cristiana e francescana universale con cui tutti i suoi seguaci potessero vivere. S.Francesco accettò di buon grado questa responsabilità e come primo passo fece indossare a Lucchese e alla moglie Buonadonna un saio simile a quello dei frati, cioè un saio cinto alla vita da una corda annodata; come secondo passo il santo di Assisi mandò loro la Regola del cosiddetto Terz’ordine francescano, che verrà poi definita “Midolla del Santo evangelo”.La tradizione vuole che Lucchese e la moglie fossero i primi terziari francescani, questo può trovare conferma in una pala d’altare di Filippino Lippi, che dalla Chiesa francescana di San Salvatore di Firenze finì alla National Gallery di Washington, dove compaiono attorno a Francesco d’Assisi i santi terziari Luigi IX di Francia, Elisabetta d’Ungheria, Lucchese e la moglie Buonadonna. Il convento di San Lucchese, costruito fuori della città di Poggibonsi, presenta il tipico impianto dell'architettura degli ordini mendicanti, con facciata a capanna e un'unica vasta navata illuminata da grandi finestroni gotici. La navata si conclude con tre cappelle con delle volte a crociera. Il campanile, invece, è di costruzione moderna, mentre il chiostro si trova alla destra della chiesa. All’interno del convento ci sono importanti opere come per esempio il ciclo di affreschi di Cennino Cennini, risalenti al 1388, affreschi di Bartolo di Fredi e di Giovanni della Robbia, dipinti verso il 1517. Nel refettorio del convento ci sono diversi affreschi di Gerino da Pistoia databili 1513 e nel chiostro si trovano delle lunette dipinte da Ferruccio Nicodemo nel 1622.A Poggibonsi il culto di Lucchese e di Buonadonna ebbe inizio subito dopo la loro morte e che la basilica che egli stessi si impegnarono a costruire, che in un primo momento fu consacrata a Francesco d’Assisi, venne poi subito consacrata a Lucchese. Seconda la tradizione popolare Lucchese e la moglie Buonadonna morirono lo stesso giorno, il 28 Aprile 1251, anno in cui la tomba di S.Lucchese viene ricordata in un documento storico. Ed è proprio il 28 Aprile di ogni anno che a Poggibonsi si preparano grandi festeggiamenti con fuochi d’artificio in onore di S.Lucchese, patrono della città.

Paola Prazza

Sommario: p.2 Romituzzo; pp.3-4 Museo mezzadria;p.5 gruppo musicale; pp.6-7-8 terremoto;p.9 Eclipse; pp.10-11 nuova rubrica; pp.12-13 enigmistica; p.14 “ Scritte da noi”.

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IL SANTUARIO DI ROMITUZZO

Il Santuario di Romituzzo prende il nome dal luogo dove alcune donne si erano ritirate in eremitaggio nel 1300. Di alcune di queste se ne conosce il nome: Dina, Benedetta, Iacopa di Calcinaia ed Uliva di Staggia. Vicino all’abitazione di queste donne eremite fu costruito un tabernacolo tra il 1300 e il 1400 dove venne disegnata la Madonna con il Bambino. Alla fine del 1400 fu costruita una cappella che serviva per la protezione di questo dipinto.Nel 1460 Antonio Adimari, signore del castello di Strozzavolpe, fece costruire un oratorio dedicato alla Madonna della Neve, circondato da un loggiato.Nel XVI secolo il Santuario ebbe il suo massimo splendore, ma già nel XVII attraversava un periodo di profonda crisi. La chiesa comunque continuò ad essere aperta ed officiata dai frati Agostiniani grazie al fatto che il Concilio di Trento aveva rinnovato il fervore religioso.Nel 1726 il Priore generale, commissario apostolico dell’Ordine Carmelitano, vi fondò la Congregazione della Madonna del Carmine. Nel 1788 a causa di alcune denunce di irregolarità e abusi, il Santuario fu aggregato alla Prepositura di S.Maria Assunta di Poggibonsi. Nel 1881 fu rifondata la Compagnia della Madonna del Carmine e nel 1890 fu sistemata nell’altare laterale una statua della Madonna. Nel 1885 ci furono dei restauri e degli interventi destinati purtroppo a manomettere pesantemente la statua. Il periodo di profonda crisi durò fino al 1933 quando il cappellano Don Mezzedimi aprì la chiesa e vi officiò tutte le domeniche e le feste religiose. Nel 1944, quando gli Alleati angloamericani passarono da Poggibonsi, la chiesa di Romituzzo subì gravi danni a causa dei durissimi bombardamenti. Nel 1948 grazie all’impegno di Don Mezzedimi e di tutti i cittadini i gravissimi danni furono riparati. Nel 1992 iniziò il restauro completo del Santuario che è finito solo nel 2000.L’interno della chiesa è dominato dalla presenza di circa 5000 ex voto, statue in carta pressata o di tavolette dipinte(le quali si dicono fossero costruite a Colle Val d’Elsa) che servivano come donazione alla Madonna.Una leggenda locale tramanda che l’immagine della Vergine di Romituzzo, posta nel Santuario, fosse stata scoperta nel 1300, la prima domenica di Maggio, sotto un cumulo di neve, caduta fuori stagione, da un contadino che sentiva dei lamenti provenienti da sottoterra.La pietra venne tratta fuori e sul ciglio della strada. Nel pomeriggio alcuni contadini trovarono la pietra di nuovo al centro della strada ed infatti, ogni volta che la statua veniva spostata, questa poco dopo ritornava da sola al suo posto. Così in quel luogo,proprio al cento della strada, venne eretto un tabernacolo. Poggibonsi dedica a Romituzzo una festa che si tiene la prima domenica di Maggio, una settimana dopo la celebrazione di San lucchese. Un detto popolare vuole che tra le due feste vi sia una giornata di pioggia per evitare che si mescolino le polveri.

Paola Prazza

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Visita al museo della Mezzadria

Il giorno 27 marzo la classe 3° A Igea dell’ Istituto Roncalli si è recata in visita al Museo Etnografico della Mezzadria Senese a Buonconvento. I ragazzi erano accompagnati dal professore di Geografia Alessandro Grassini e dalla professoressa di Matematica Bruna Lo Praino.

Il museo, situato in un’antica fattoria, di cui conserva inalterate le principali strutture architettoniche, nel centro del paese, contiene reperti storici che sono stati raccolti nel corso degli anni, frutto della donazione di privati. Inaugurato nel settembre del 2002, esso si propone di raccogliere le diverse testimonianze sulla mezzadria, un rapporto di conduzione della terra in cui il proprietario metteva il capitale fondiario (la casa colonica, i campi) e il colono, invece, il lavoro suo e della sua famiglia, con la divisione finale del prodotto in parti uguali. La lunghezza della sua durata nel tempo, dal Duecento circa fino alla seconda metà del Novecento, ed il coinvolgimento della maggior parte della popolazione agricola toscana hanno reso la mezzadria un fenomeno sociale assai rilevante. Il museo si divide in due sezioni, allestite rispettivamente al piano terra e al primo piano. A piano terra si trovano gli attrezzi agricoli. Crivelli, stai, botti,trebbiatrici ed altri strumenti che venivano usati un tempo per la cura dei campi, adesso fanno bella mostra di sé insieme a contenitori di vetro dove sono conservati i prodotti chimici utilizzati nei decenni scorsi in agricoltura e che oggi sono classificati pericolosi per la salute.

Macchina trebbiatrice

Ingresso del museo

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Al piano superiore si trova la ricostruzione delle stanze del fattore, colui che si occupava della gestione della fattoria per conto del padrone e faceva da intermediario tra il signore e i contadini-mezzadri. Due elementi dominano questo piano, il "pieno" della casa colonica e il vuoto dei lavori agricoli che si sviluppano all'interno e dentro un cilindro ruotante. La casa è stata pensata e realizzata con lo specifico intento di sottolineare

l'aspetto di artificio dell'operazione museale; il museo è una finzione e questo presupposto viene espresso in modo chiaro nelle pareti e nel pavimento costruiti con lamine di ferro arrugginite e nel soffitto mancante. Autentici sono invece la ricostruzione/ distribuzione degli spazi e gli arredi domestici. La mezzadria era un contratto di origine medievale che veniva stipulato tra il signore ed una o più famiglie di contadini, secondo il quale venivano divisi a metà il raccolto e i prodotti del podere, ossia il terreno e i casali adibiti a fattoria agricola. Nella casa del contadino, il nucleo familiare di tipo patriarcale, era molto numeroso e la moglie del capo famiglia (la massaia) dava le direttive sui compiti che dovevano essere svolti in casa. Il museo merita di essere visto per le curiosità che offre sulla vita del nostro passato, quindi vi consigliamo di visitarlo: buon divertimento.

Claudia Cenni e Alessandro M. Ciacci

Il Concorso del Leone

Attenzione la frase nascosta è così composta:

(4,10,2,5,5,6,1,3)

Utilizzate gli indizi raccolti nei numeri precedenti ed in quest'ultimo e componetela, poi inviateci la soluzione utilizzando i box del giornalino nelle portinerie dell'Istituto.

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La vittoriosa band della nostra Scuola

La redazione del giornalino intervista la professoressa Milazzo sull'attività del gruppo musicale.Bravi!!Premio della giuria di qualità al concorso nazionale per studenti “ Acustici scolastici “, organizzato dall'associazione culturale Montagna di Arvallo e svoltosi a Viterbo il 21 marzo 2009, assegnato alla band del laboratorio musicale della nostra scuola.“ I ragazzi hanno fatto un'ottima performance “ dicono i Proff. Referenti del progetto Filomena Milazzo e Salvatore Petrucci. “Inoltre la giuria ha molto apprezzato il brano anche perchè composto dai ragazzi stessi .” “ I' m here “,così si intitola la canzone vincitrice (parole di Gessica Cucchiara, IV A Erica e di Cristina Corneti, IV A LST; musica di Gessica Cucchiara). “Il brano è scritto in inglese, ma al suo interno ci sono anche due strofe in lingua italiana e parla d'amore. E' un amore lontano, perduto, che lascia tanto freddo nel cuore; quasi una preghiera accorata rivolta all'amato e resa ancora più struggente dall'arrangiamento rock. Il coinvolgimento è assicurato! “La redazione chiede: “ Progetti per il futuro? “La Prof. Milazzo risponde: “ Si! Con la somma vinta la band registrerà il pezzo,ma è prevista, in aggiunta a questo, la partecipazione a concerti ed eventi locali. “ “ Ci sono altre attività in programma? “ “ Si “ risponde la Prof. “ Vanno ultimati gli arrangiamenti di altri testi scritti dagli studenti del laboratorio musicale. ““ Quanti sono? ““ Sono venti ““I loro nomi?”“Voce: Gessica Cucchiara IV A/E; Coro: Cristina Corneti IV A/LST, Veronica Soreca IA/E, Gessica Bianco I A/E, Deborah Martinucci IC/I; tastiera: Anna Dallai IC/I; chitarre elettriche: Deborah Giannini VA/E, Nilo Errera IV B/LBC; basso: Francesco Romei IVA/Mecc.; batteria:Matteo D'Alessandro IV A/LST.”“ Allora buon lavoro ai nostri musicisti .“

La Redazione

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Abruzzo 6 Aprile 2009Ricordate il mito di Cassandra che, avendo

ricevuto il dono della predizione, era

destinata a non essere creduta? Beh… la

storia si ripete, a giudicare dalle interviste

rilasciate da un certo Giuliano Giuliani, un

tecnico che lavora presso i Laboratori del

Gran Sasso e che da anni sostiene di aver

elaborato un metodo in grado di prevedere

l'arrivo degli eventi sismici, basato

sull'analisi del gas Radon, sprigionato

dalla crosta terrestre. Giuliani aveva previsto un terremoto catastrofico in Abruzzo, ma tutto ciò

che ha ottenuto è stata una denuncia per procurato allarme. Una Cassandra dei nostri tempi, che

aveva cercato, invano, di avvertire gli abruzzesi, le istituzioni, l'opinione pubblica, di quello che

aveva previsto. Anche un certo Galilei aveva scoperto che la Terra non era al centro dell'Universo,

ma allora gli sarebbe andata peggio di Giuliani se non avesse abiurato. "Eppur si muove" fu il grido

di rabbia di Galilei, e questo in fondo ha detto Giuliani anche se per il tecnico del Gran Sasso tale

espressione ha un significato molto diverso.

I terremoti sono uno dei modi per conoscere l'interno del nostro pianeta e non sono un fenomeno

casuale. Essi si verificano continuamente nel tempo, ma non ovunque, quasi esclusivamente entro

certe aree della superficie terrestre chiamate sismiche. Un terremoto è una vibrazione più o meno

forte della Terra, prodotta da energia che viene liberata al suo interno. Dal punto in cui si libera

energia, detto ipocentro del terremoto,essa si propaga attraverso onde fino ad arrivare a centinaia di

chilometri di distanza. Le prime intuizioni che i terremoti corrispondano al propagarsi di onde

risalgono al 1700 e naturalmente esse si muovono a diversa velocità a seconda del tipo di terreno

che attraversano: più lente nella sabbia e più veloci nel granito; tuttavia il potere distruttivo di un

terremoto non dipende solo dalla potenza, ma anche dalla profondità in cui si sprigiona energia.

In questi giorni ci hanno raccontato della furia del sisma e non ci hanno spiegato che l'Abruzzo,

come una parte del nostro Paese, soprattutto nel centro-sud, è seduto su un letto di cemento

impastato con sabbia di mare. Imbracato da un'anima di ferro che il sale di quella sabbia si è

mangiato con il tempo, rendendolo sottile e fragile come uno stuzzicadenti. Sappiamo che i

terremoti sono molto frequenti in Italia, ma qui, a differenza del Giappone, non abbiamo imparato a

convivere con i terremoti e soprattutto non abbiamo imparato ad usare criteri antisismici efficaci.

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Al Catasto dell'Aquila sono ancora molte le perplessità e bisognerà indagare sui permessi e le

autorizzazioni che hanno consentito a molti costruttori di realizzare palazzine e al Comune di

autorizzare cambi d'uso degli stessi. Non possiamo dimenticare che il nostro è uno strano Paese,

dove la norme tecniche per le costruzioni sono state emanate solo nel 2005, in seguito al tragico

sisma del 2002 in Molise, ma non sono mai entrate in vigore. Per gli esperti dei terremoti, geologi e

sismologi, tutto ciò che è accaduto a L'Aquila (o in Irpinia, in Friuli, in Umbria) non è inatteso,

poiché conoscono bene la situazione geo-

morfologica del territorio italiano, studiando da

decenni l'impatto che la "placca africana" produce

su quella "eurasiatica". Osservando le

drammatiche scene aquilane, i morti, i paesi

implosi, viene naturale pensare ad una forza

distruttiva locale e vicina. In realtà il pericolo

viene da lontano. Il geologo Rino Lo Cicero, dice

che: "La formazione geologica del nostro Paese si

inquadra in un complesso meccanismo dinamico

in cui giocano un ruolo predominante forze

tettoniche di natura profonda al di sotto della crosta terrestre". Per lo studioso di fenomeni tellurici,

esistono, "placche mobili (i continenti) che galleggiano su un un involucro fluido-pastoso

(l'astenosfera) e che galleggiano e si muovono, in varie direzioni". Il problema può presentarsi con

le vecchie costruzioni tirate su con sassi e sabbia impastata che sono destinate a

sgretolarsi con le scosse di un sisma di media intensità. "Il nostro Appennino si

può ricondurre ad un intricato sistema di faglie a reticolo che formano, nel loro

insieme, una struttura tettonica a pilastri, l'uno un movimento nei confronti del

vicino". Nel caso specifico de L'Aquila "una grossa faglia attiva posta nelle

immediate vicinanze della città si è messa in movimento (la sua posizione è ad est del capoluogo

abruzzese) in maniera rovinosa. La causa va ricondotta alle potenti tensioni accumulate

nell'Appennino centrale a causa delle potenti spinte della placca africana nei confronti di quella

eurasiatica".A questo proposito, i geologi sono convinti che "tra cinquanta milioni di anni, la placca

africana sarà scivolata al di sotto della ex-Jugoslavia comprimendo lungo la linea di subduzione

tutta la penisola italiana, che varrà assimilata dalle parti più profonde della crosta terrestre".

L'Ospedale de L'Aquila è stato danneggiato forse in maniera irreparabile eppure era stato inaugurato

soltanto nove anni fa. La magistratura ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di "disastro

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(continua da pag.7)

colposo" , ma è inutile continuare a dannarsi per disastri che in parte avremo potuto prevedere. Le

leggi in vigore,ma mai applicate prevedono che un edificio antisismico debba essere realizzato in

calcestruzzo armato normale o precompresso, ossia cemento con barre di acciaio annegate al loro

interno ed opportunamente sagomate ed interconnesse tra loro. Inoltre per fare in modo che un

edificio non imploda sotto i colpi di un sisma è necessario che il rapporto fra trave e pilastro sia

perfettamente equilibrato. Anche l'altezza dell'edificio gioca il suo ruolo, non deve superare i due

piani. Ma la domanda è: “A L'Aquila ed in Italia tutto ciò viene fatto?” Perché vedete, io non sono

un ingegnere, ma mi è stato insegnato che quando si "gioca" con la vita delle persone non ci si può

solo augurare che non tocchi a noi…..

Niccolò Cacialli I A/IGEA

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Ecl ipseTerzo libro della saga

Bella , dopo essere tornata con Edward a Forks deve scegliere tra lui e Jacob ,il licantropo, ma ciò viene reso sempre più difficile dall’ incombente minaccia di Victoria, che vuole vendicare la morte di James, ucciso dai Cullen. Nel frattempo, a Seattle, una serie di misteriosi omicidi sta diffondendo la paura di un nuovo serial killer. Tutto questo non riesce a distogliere i giovani protagonisti dall'imminente diploma. Quel giorno infatti, soprattutto per Bella, rappresenterà l'ultima tappa della sua vita mortale, poiché ha deciso di diventare una vampira. Intanto, Edward cerca di impedire in tutti i modi che Bella frequenti Jacob, ma in seguito diventerà più permissivo, riconoscendo che con Jacob Bella è ugualmente al sicuro. Intanto Victoria continua a cercare di penetrare il muro di protezione innalzato in difesa di Bella dai Cullen e dai Quileute , il branco di licantropi. Mentre è in casa dei Cullen, riuniti per trovare una strategia, Bella apprende la storia di Jasper che ritiene falsa la teoria del serial killer pensando che ad imperversare a Seattle sia una banda di vampiri neonati, guidati da Victoria. I Cullen stipulano un accordo con i lupi mannari Quileute in modo che Bella e gli altri umani siano protetti. Il

giorno precedente la battaglia, Edward e Bella si rifugiano lontano dal luogo dello scontro. Bella, temendo per la sorte di Edward, lo convince a non partecipare alla lotta. Anche Jacob rimane con loro durante la notte, e tra quest'ultimo ed Edward scoppia una lite violenta. Nonostante le preghiere di Bella, il licantropo non rimane nascosto con lei, approfitta però per rubarle un bacio, ricattandola con la minaccia di farsi uccidere se lei non avesse dimostrato di tenere a lui. In quel momento Bella si rende conto di amare anche Jacob,il licantropo, ma questo sentimento finisce solo per acuire il dolore della scelta ed infatti quando questi viene ferito, a difenderla rimangono solo Edward e Seth.

Victoria e Riley, il suo nuovo compagno, giungono al nascondiglio e mentre Seth elimina Riley, Edward si occupa di Victoria. La lotta infuria anche a valle, combattuta dai Cullen e dai licantropi contro l'esercito dei baby- vampiri che vengono uccisi tutti, tranne una, Bree, la quale si era arresa a Carlisle. Quest’ultimo tenta di convertirla alla propria dieta, ma nel campo di battaglia intervengono gli emissari dei Volturi che eliminano la vampira "per non creare precedenti". Bella viene a sapere che Jacob è intervenuto in difesa di Leah Clearwater ed è stato per questo ferito da uno dei vampiri al soldo di Victoria, ma la ferita non è grave ed egli si rimette molto velocemente. Al termine del romanzo Jacob dopo aver ricevuto l'invito alle nozze tra Isabella e Edward, abbandona le spoglie umane e scappa lontano senza meta.

Sara Belgacem

Nel prossimo numero NON PERDETE la recensione su

“Breaking Down” , ultimo libro della saga di

Twilight

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Da questo mese parte una nuova rubrica dedicata al mondo dello spettacolo. L'iniziativa proseguirà anche nei prossimi numeri del giornalino, sperando di fare cosa gradita ai nostri lettori. Abbiamo rivolto una particolare attenzione alle date di nascita dei VIP più popolari, cercando di mettere in rilievo i momenti più significativi delle loro carriere di artisti.

Simona Ventura è nata il 1° Aprile 1965 a Bologna.È diventata famosa partecipando alle “Iene” e conducendo “Quelli che…”, ora la stiamo vedendo al cinema come protagonista femminile in “La fidanzata di papà”.

Marlon Brando è nato il 2 Aprile 1924 ad Omaha (USA) ed è scomparso il 2 Luglio del 2004. È diventato un attore famoso in tutto il Mondo grazie a film come :“Il Padrino”, “Fronte del porto” e “Il selvaggio”.

Eddie Murphy è nato il 3 Aprile 1961 a New York City. Tra i suoi film più importanti ci sono: “Una poltrona per due”, “Il principe cerca moglie”, “Il professore matto” e la saga del Dottor Dolittle.

Fiorella Mannoia è nata il 4 Aprile 1954. Tra le sue canzoni più importanti c’e “Donne” e recentemente “Il re di chi ama troppo”, nata dalla collaborazione con Tiziano Ferro.

Heath Ledger è nato il 4 Aprile 1979 a Pert (Australia) ed è morto il 22 Gennaio 2008. Tra i suoi film più importanti ci sono “Il destino di un cavaliere”, “Ned Kelly”, “Brockback mountain” e “Barman return”, l’ultimo film che ha girato e che gli ha fatto vincere un Oscar.

Gregory Peck è nato il 5 Aprile 1916 a La Jolla (USA) ed è scomparso il 12 giugno 2003. E' stato protagonista di moltissimi film importanti, tra i quali: “Duello al sole”, “Moby Dick” e “Il buio oltre la siepe”.

Russel Crowe è nato il 7 Aprile 1964 a Wellington (Nuova Zelanda). Il film che l’ ha reso famoso in tutto il mondo è stato “Il Gladiatore”; ma è stato il protagonista di grandi film come: “A beautiful mind”, “Master and commander”, “American Gangster” e “Un’ottima annata”.

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Francis Ford Coppola è nato il 7 Aprile 1939 a Detroit (USA). E' diventato un regista importante girando film come: “Il Padrino”, “I ragazzi della 56 ma strada”, “American Graffiti”, “Il mistero di Sleepy Hollow”, “Balla con i lupi” e “Il grande Gatsby”.

Kledi Kadiu è nato il 7 Aprile 1974 a Tirana (Albania). Il ruolo di primo ballerino nel talent show italiano “Amici” l’ ha reso famoso presso il pubblico italiano. Recentemente ha scritto un libro autobiografico dove racconta come è giunto in Italia dal suo Paese.

Jesse McCartney è nato l’8 Aprile 1987. Egli ha iniziato la sua carriera giovanissimo, recitando nella fiction cult “Summerland” fino all’ottava ed ultima serie,dopo la quale è iniziata la sua carriera di cantante che gli ha fatto raggiungere prestissimo le vette delle classifiche mondiali con i singoli: “Because of you”, “Beautiful soul” e “Just so you know”.

Kristen Stewart è nata il 9 Aprile 1990 a Colorado Springs (USA). È diventata famosa grazie al ruolo di protagonista in “Twilight” e, recentemente, in “Disastro a Hollywood”; ma ha recitato ,in ruoli minori, in “The messenger”, “Panic room” e “Il bacio che aspettavo”.

Luca Argentero è nato il 12 Aprile 1978 ed è diventato famoso dopo la sua partecipazione al reality “Grande Fratello” che lo ha consacrato come un sex simbol.In seguito ha intrapreso la carriera di attore partecipando, come protagonista, nella serie televisiva “Carabinieri” e nei film “Lezioni di cioccolato” e “Diverso da chi?”.

Victoria Adams è nata il 15 Aprile 1975. Diventa famosa come cantante del gruppo pop delle Spice Girl , partecipando a delle sfilate di moda e ottenendo una piccola parte nel telefilm “Ugly Betty” , ma è il matrimonio con il famoso calciatore David Bechkam che la rende protagonista del gossip.

Kelly Clarkson è nata il 24 Aprile 1982 a Burleson (USA). Vincendo giovanissima il talent show americano “American Idol” è diventata una popstar di livello internazionale incidendo i singoli “Because of you” e “Behind these hazel eyes”.

Nel prossimo numero troverete tutti i personaggi nati nel mese di Maggio…A presto!!!

Prazza Paola & Sara Belgacem

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Cruciverba a schema liberoAttenzione: Le parole contenute nelle caselle: 25 oriz., 38 oriz., 55 oriz., 75 oriz. contengono indizi per il Concorso del Leone. Buona Caccia!!!! ( PIDI)

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86 87 88 89 90

Orizzontali:1) Luccicano; 5) E' il padre dei vizi; 10) Mortificare; 16) Privo di gusto; 20) Prenotati; 23) Il dove dei Latini; 24) Pronome; 25) L'autore di “Colazione da Tiffany”; 26) Istituto Ricostruzione Industriale;27) E' a Granada; 28) Congiunzione; 29) L'odierno Provveditorato agli Studi; 30) Chi compete lodevolmente; 31) Rieti; 32) Pisa; 34) Vale a dire;37) Un evangelista; 38) Animalesco; 42) Giaciglio di corda; 43) Teramo; 44) Ordine cosmico cinese; 45) Cavaliere (abbr.);46) Ordinanza Ministeriale; 47) Iniziali di Giolitti; 49) Un disco; 50) Comitato Termotecnico Italiano; 51) Suffisso accrescitivo; 52) La sua fu una “celebre” vittoria; 55) Misura un proiettile; 58) E' popolato da animali; 59) Figlio di Noè; 61) Li fa chi protesta; 62) Altari; 63) Industrie Elettroniche; 65) C'è quello di calcio; 68) Gran Turismo; 69) Cucciolo di tigre; 71) Impedire; 72) Il nome di Morricone; 74) Ornamenti vistosi;75) I baffi del gatto; 77) Alabastro calcareo; 78) Colpevoli; 80) Cosmetico per ciglia; 83) Taranto; 84) C'è il commissario; 86) Nei villaggi turistici; 87) Congiunzione avversativa; 88) Escursionisti Esteri; 89) Poetici raggi; 90) Aggettivo possessivo.

Verticali:2) Ruscello;3) preposizione; 4) Sostanza stupefacente; 5) Cittadina laziale; 6) Il nome della Incrocci;7) Provincia sarda; 8) con i costumi; 9) Terni; 10) Garante; 11) Uno dei Moschettieri; 12) Servizi segreti USA ; 13) Una Saxa televisiva; 14) Aprile spagnolo; 15) Estuario rientrante; 17) Un gioco famoso; 18) Doppio principio; 19) Un tipo di farina; 21) Pieno d'ira; 22) E' famoso per le sue fortificazioni; 24)Disposizione di pali di sostegno; 29) Un gatto inglese; 30) Nei composti scientifici;33) Di entità diversa; 35) Suffisso di nomi astratti; 36) Abbreviazione di ettogrammo; 39) Torino,40) Impossibilitati ad agire; 41) Le “cose” foscoliane; 45) Conserve di frutta; 48) Celebre pittore;50) Famose senesi; 53) Alterazione paradossale della realtà; 54) Sostegni per libri; 56) Misura agraria; 57) Mammifero barbuto;59) Estesi; 61) Cagliari; 64) Rovigo; 65) Serpente velenoso;66)Istituto Regionale Sperimentazione Aggiornamenti Educativi;67) Congiunzione; 70) Ravenna; 73) Nuova Comunicazione; 75) Vercelli; 76) Già latino; 77) Un pennuto; 79) Enna; 80) Ora; 81) Arezzo; 82) Qualora; 84) Alcune raccomandate; 85) Como.

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Maxi SudokuATTENZIONE : Le caselle evidenziate in grigio servono per risolvere l'espressione algebrica in calce al sudoku, il risultato ottenuto costituisce

l'ultimo tassello della frase misteriosa del Concorso del Leone.

( Dr. Enigma)

5 4 7 11 12 310 3 4 7

7 3 91 6 8 7 10

3 7 4 5 1 8 9 69 8 4 3 12 1 11 5

8 9 3 7 62 12 5 8 7 3

12 113 108 5 11 9

1 2 3 77 8 3 12 10

AAAAAAA.Per ottenere l'ultimo tassello della frase nascosta è necessario risolvere questa espressione algebrica !!!!

{[( a² ∙ c²) + (2b + c ) ∙ b] ∙ a² + [(2b + c ) ∙ a² + (2b ∙ c) ∙ b]}=

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L'ANGOLO DELLA POESIAovvero

SCRITTE DA NOI

FUTURO

Sola la figura va Seco un ferro porta Paura di trafiggersi non ha, MODA La giusta via ormai torta. Va la nera sorte, Indietro, Nel vento temporale, Odii e amori, Dei crani apre le porte, Pene e allori Moda, fine celebrale. Una sola cosa la allieta, Nell' oblio in cui si reca,Una piccola infima moneta.

AMEDEO BORGIANNI

La Voce del Leone

Redazione

Cini E.,Di Leonardo V. Filippo D. ,Borgianni A.,Romei F.,

Nesi M., Naldini S.,Prazza P.,Ciacci A. M.,D'Alesio A.,Penna A.,Cenni C.

Belgacem S., Pineschi L, Visini V., Migliorini E

Cacialli N.