La voce anno ii n. 6

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La Voce dell’A.N.VV.F. ANNO III • NUMERO 6 NOVEMBRE 2014 I l giorno 3 Maggio 2014 in una bellis- sima giornata pri- maverile presso le Scuole Centrali Antincendi si è svolto il 1 ° Ra- duno dei Vigili del Fuoco Area Ro- mana, hanno par- tecipato circa 100 soci e non, tra cui familiari e colle- ghi del Corpo Na- zionale Vigili del Fuoco. Come da programma alle ore 11.00 si è visi- tato il complesso www.anvvf.com • [email protected] Associazione Nazionale Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale - Sezione Dipartimentale - presso l’Ufficio del Referente per i rapporti con l’Associazione: Via Sorianello, 1 - 00178 Roma INFORMAZIONE • COPIE GRATUITE PER I SOCI 3 MAGGIO 2014: PRIMO RADUNO VIGILI DEL FUOCO AREA ROMANA A cura del Presidente, Vincenzo D’Angelo SEZIONE DEL DIPARTIMENTO delle Scuole Cen- trali Antincendi con un omaggio al Sacrario dei Ca- duti. Alle ore 11.45, si è svolta la Santa Messa of- ficiata da Monsi- gnore don Orlando Milana Alle ore 13.00 ha avuto inizio il pranzo sociale. Oltre alla bellissima giornata che ci ha accom- pagnato, questa è stata l’occasione di un incontro con- viviale per rivivere Nelle foto di questa pagina alcuni momenti della giornata del 1° Raduno dei Vigili del Fuoco dell’Area Romana avvenuto il 3 maggio presso le Scuole Centrali Antincendi.

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Giornalino della sezione DIPARTIMENTALE "La Voce" anno II n. 6

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La Voce dell’A.N.VV.F.ANNO III • NUMERO 6 NOVEMBRE 2014

I l giorno 3Maggio 2014in una bellis-

sima giornata pri-maverile presso leScuole CentraliAntincendi si èsvolto il 1 ° Ra-duno dei Vigili delFuoco Area Ro-mana, hanno par-tecipato circa 100soci e non, tra cuifamiliari e colle-ghi del Corpo Na-zionale Vigili delFuoco.

Come daprogramma alleore 11.00 si è visi-tato il complesso

www.anvvf.com • [email protected]

Associazione Nazionale Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale - Sezione Dipartimentale - presso l’Ufficio del Referente per i rapporti con l’Associazione: Via Sorianello, 1 - 00178 Roma

INFORMAZIONE • COPIE GRATUITE PER I SOCI

3 MAGGIO 2014: PRIMO RADUNOVIGILI DEL FUOCO AREA ROMANA

A cura del Presidente, Vincenzo D’Angelo

SEZIONE DEL DIPARTIMENTO

delle Scuole Cen-trali Antincendicon un omaggio alSacrario dei Ca-duti.

Alle ore11.45, si è svoltala Santa Messa of-ficiata da Monsi-gnore don OrlandoMilana

Alle ore 13.00ha avuto inizio ilpranzo sociale.

Oltre allabellissima giornatache ci ha accom-pagnato, questa èstata l’occasionedi un incontro con-viviale per rivivere

Nelle foto di questa pagina alcuni momenti della giornata del 1°Raduno dei Vigili del Fuoco dell’Area Romana avvenuto il 3maggio presso le Scuole Centrali Antincendi.

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i legami di solidarietà e amicizia che ci hanno caratterizzatodurante il servizio svolto nel Corpo Nazionale Vigili delFuoco, ed in particolar modo nell’ambito delle Scuole Cen-trali Antincendi.

Si vuole ringraziare il Direttore Centrale per la For-mazione Dott. Ing. Gregorio Agresta che con la sua presenzaha dato lustro a questo Raduno, nonché l’Ing. AlessandroPaola, che a seguito della nostra richiesta ha dato la dispo-nibilità di poter fruire dei locali necessari alla buona riuscitadel raduno.

IL PRESIDENTECav. Uff. Vincenzo D’Angelo

P er dovere di informazione, si riporta integralmente il testodella nota n 28527 del 1 Agosto 2014 inviata dal Comandante

delle Scuole Ing. Alessandro Paola allo scrivente.

IL PRESIDENTECav. Uff. Vincenzo D’Angelo

Apprezzamentodel Comandante

delle S.C.A.

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I l Vicepresidente della Sezione di Ravenna, Cav. ClaudioPiazza, in occasione dell’udienza del Santo Padre

avvenuta in data 08 Ottobre u.s., ha voluto ringraziare loscrivente unitamente ai suoi più diretti collaboratori, perl’aiuto e l’accoglienza loro prestata. Mentre si ringrazia divero cuore il Cav. Piazza per le cortesi espressioni; ed ilComandante delle Scuole per aver favorito la buona riuscitadell’evento. Si vuole evidenziare che ciò si è svolto soloalla luce di quanto riportato in un scritto di S. Agostino chenella vita dobbiamo tener presente, e che lo scrivente hasempre osservato.

IL PRESIDENTECav. Uff. Vincenzo D’Angelo

I ringraziamentidel Cav. Claudio Piazza

LA NASCITA DEL GRUPPO SPORTIVO FIAMME ROSSEIl Prof. Enrico Massocco

ed il gruppo sportivo Giancarlo Brunettidi Marco Palumbo

U ltimamente, si è parlato molto del gruppo Sportivodelle Scuole Centrali Antincendi; tutto questogran parlare, è legato principalmente a due eventi

molto importanti; il primo datato 21 Ottobre 2013 chevede la nascita, dopo ben settant’anni, del “Gruppo SportivoFiamme Rosse” dando così anche ai Vigili del Fuoco illoro gruppo sportivo Nazionale e il secondo evento invecedatato 14 Febbraio 2014 ci porta alla presentazione dellibro sul Prof. Massocco, scritto dal Prof. Cignitti delCentro Ginnico, opera completa e minuziosa che ricostruiscela vita personale e professionale di un grande uomo chetanto ha dato al Corpo dei Vigili del Fuoco.

Proprio in seguito alla lettura di questo libro hosentito il dovere di ricordare un A.V.V.A caduto nel-l’adempimento del servizio al quale la nostra Ammini-strazione intitolò a suo tempo il Gruppo Sportivo delleScuole Centrali Antincendi.

Stò parlando di Giancarlo Brunetti Allievo VigileVolontario Ausiliario che il 21 maggio del 1960 mentre si esercitava alla scala a ganci, in seguito ad un malore

da Sant’Agostino

- De civitate Dei -

“Nella casa del giustoanche coloro che esercitano

un comandonon fanno in realtà altro

che prestare servizio a colorocui sembrano comandare;essi difatti non comandanoper cupidigia di dominio,

ma per dovere di fare del beneagli uomini,

non per orgoglio di primeggiare,ma per amore di provvedere”.

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A l termine della Prima Guerra Mondiale moltedelle speranze con cui l’Italia aveva siglato ilPatto di Londra del 1915 non si erano concre-

tizzate.Al tavolo della pace il governo italiano, pur figu-

rando a pieno titolo tra i vincitori, non era riuscito adottenere che le altre potenze mantenessero le promessefatte a suo tempo a Sidney Sonnino. Molte delleambizioni italiane rimasero così insoddisfatte.

Tra queste, una delle più eclatanti fu la mancata

annessione della città di Fiume al Regno d’Italia a cuimolto si teneva poiché quel fazzoletto di terra istrianaera tra le terre irredente per cui s’era combattuto.

Il malcontento generale per la “vittoria mutilata”animava tanto le masse quanto le migliaia di reduci alpunto che, nel 1919, una colonna di Granatieri diSardegna ed Arditi dei Reparti d’Assalto del RegioEsercito lasciò Ronchi diretta verso Fiume allo scopodi occuparla.

Alla guida dei “ribelli” vi era un Ufficiale, forseun po’ pittoresco ed alle volte anche eccentrico: sitrattava del famosissimo Poeta Gabriele D’Annunzio,

il quale si trovava al comandodi quella che passò poi allastoria come “L’impresa diFiume”. Il governo italianodisapprovò fortemente l’im-presa, osteggiandola in ognimodo possibile, malgradoessa trovasse ampi consensi

I Pompieri di D’Annunziodi Alessandro Mella

Celebre foto di gruppo presaa Fiume nel Novembre 1919.Si notano nel mezzo diversiPompieri della città con illoro elmetto. Sulla sinistra siscorge Padre Reginaldo Giu-liani, cappellano militare ca-duto molti anni dopodurante la Campagna inEtiopia e Medaglia d’Oro alValore Militare. (Collezione Privata)

cadde da un’altezza di sette metri fratturandosi così labase del cranio; su detto Allievo poche ore dopo l’incidentedecedeva all’ospedale Militare del Celio.

Finiva così la giovane vita di Giancarlo Brunetti,Allievo buono e generoso d’animo, come lo definìl’allora Comandante delle Scuole Centrali AntincendiDott.Ing. Osvaldo Piermarini, sportivo e intelligente cheda subito dimostrò una grandissima passione per il

Corpo dei Vigili del Fuoco, al quale la sua breve ma si-gnificativa esistenza lascia un esempio luminoso ed in-delebile di dedizione e senso del dovere.

A pag. 3, viene riportata copia dell’ordine delgiorno datato 23 maggio 1960 che annuncia la prematurascomparsa dell’ Allievo Giancarlo Brunetti.

Marco Palumbo

PREMESSA STORICA GENERALE

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in molti settori dell’opinione pubblica nazionale lasciandoperò diviso il mondo politico.

Fu nel Dicembre del 1920 che la questionefiumana trovò temporanea soluzione nella firma delTrattato di Rapallo con cui l’Italia si impegnava a rico-noscere Fiume stato indipendente ed a cui D’Annunziorisposte con la proclamazione della Reggenza Italianadel Carnaro. Tuttavia, a partire dal 24 di quel mese,l’Esercito regolare iniziò un deciso assedio al fine di al-lontanare i legionari fiumani ed il loro comandantedalla città. Gli stessi non poterono resistere che perpochi giorni. Quegli eventi furono ricordati dal poeta,in relazione ai diversi morti che si registrarono negliscontri, come il “Natale di Sangue”.

L’INCENDIO

Il libro d’oro dei Pompieri di Fiume raccontavache ormai da giorni la battaglia tra la truppe regie ed ilegionari infuriava con violenti scontri quando, la

mattina del 26 Dicembre 1920, verso le ore sei delmattino, si incendiò un deposito di munizioni che sitrovava nei pressi di Valscurigna.

Una granata d’artiglieria era finita proprio inquel punto e con la sua esplosione aveva innescato unviolento incendio con un alta colonna di fumo e linguedi fuoco che s’alzavano verso il cielo.

Le munizioni esplodevano continuamente pro-iettando i loro micidiali proiettili in ogni direzione,mentre il rogo minacciava altri quattro magazzini chesi trovavano nei pressi del sinistro.

E non erano magazzini da poco conto, poiché tredi essi contenevano granate e munizionamento di grossocalibro tra cui una corposa fornitura di bombe caricatecon gas asfissianti, forse la celebre Iprite.

Se l’incendio li avesse raggiunti si sarebbe potutaverificare un esplosione che avrebbe spazzato via tuttoil circondario, una terribile sciagura per la già tantosfortunata città.

Fu in quei frangenti che un autocarro carico diPompieri del Corpo di Fiume s’avviò attraverso i furiosicombattimenti, incurante delle raffiche di mitragliatriceed oltrepassando tutti gli sbarramenti, fino ad avvicinarsiagli avamposti delle truppe regie ed esponendosi agravi rischi pur di raggiungere il terribile incendio ched’istante in istante si faceva sempre più violento.

Nonostante fossero stati presi di mira dal tiro deicombattenti, essi non si arrestarono e, lottando controle fiamme con coraggio e sangue freddo per tutto ilgiorno, riuscirono, alla fine, ad avere la meglio sul rogosalvando i fiumani da un'altra sciagura. Lavorando coni loro getti senza sosta, mentre attorno a loro la grandestoria marciava inesorabile al passo delle salve di mo-schetto, quegli otto ragazzi scrissero i loro nomi nellecronache di quei giorni. Tra l’altro, tra gli Ufficiali cheaffiancavano D’Annunzio nell’impresa, vi era il giova-nissimo Capitano Giorgio Conighi che diventò in seguitoun alto Ufficiale del Corpo Nazionale dei Vigili delFuoco.

Ancora una volta i pompieri dimostrarono d’esseresempre presenti nei grandi momenti che rimangonoimpressi nella memoria collettiva dei popoli.

L’autore desidera ringraziare:

Slavko Suzik, Nicola Gabriele, Enrico Branchesie Marcello Giovanni Novello

La Domenica del Corriere dedica una copertina all’in-gresso dei legionari a Fiume il 12 Novembre 1919. (Collezione Privata)

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La legge creata per dissuadere i piromani trasformaogni area bruciata in uno spazio intoccabile. Per 15anni dal rogo non si può cambiare la destinazione

dei suoli, una condizione che deve essere espressamente in-dicata anche nelle compravendite, pena la nullità dell’atto.E anche se si è già in possesso di licenza edilizia, per 10anni resta in ogni caso il divieto di costruire. Nessuna pos-sibilità neppure di trasformareil terreno in pascoli o riservadi caccia. Vietati anche in-terventi di rimboschimentofinanziati con fondi pubblici.Un deterrente potente, ma av-volte non è così. ( legge qua-dro n 353 del 2000 – art.423bis art. 11)

Ormai è storia vecchiache si ripete da sempre,” noun'anno si, e un’anno no”,ma sempre; c’è una quantitàcrescente di persone che ognigiorno prendono coscienza della gravità che affligge ilnostro pianeta blu, pochi ignorano, per esempio,che unapiaga della nostra epoca moderna sono gli incendi boschivie che il costante aumento della temperatura del nostro

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L’ITALIA BRUCIA !di Raffaele Barbato

pianeta, (effetto serra) alimenta sempre più a fatti devastantie di distruzione della Terra, basta pensare al disboscamentodella foresta amazzonica, gli accordi di Kioto che sembrauna telenovela, ma nel frattempo ci stiamo distruggendo,perché noi, esseri umani siamo solo capaci di fare la guerracontro i nostri simili e non la guerra contro gli sfruttatori,speculatori con interessi personali e perché no anche quelliglobali, questo e quello che deve fare l’uomo del nuovomillennio la guerra a questi signori che hanno il loro

tornaconto con leggi severe èun accordo mondiale sul ri-spetto della natura.

Incendi boschivi, smot-tamenti, frane, valanghe, al-luvioni, e per non dimenticareil maremoto e il terremoto,quante persone devono ancoramorire, abbiamo una bibbiadi disastri nel nostro territorio,nulla si può contro questaforza della natura che si ribellacontro di noi, ma qualcosa sipuò fare, essere più rispettosi

verso questa Signora in cui viviamo e usare alla grandequeste fonti alternative come il gpl e il metano che ci donala natura sappiamo tutti che questi prodotti inquinano pocoallora perché usare ancora la benzina, l’idrogeno che non

COSA DICE LA LEGGE

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inquina per nulla, e ancora a che punto sta l’etanolo il com-bustibile per eccellenza, un combustibile ottenuto dalla fer-mentazione di alcuni prodotti che la natura ancora unavolta ci regala come: il mais, frumento, orzo, bietola ecanna da zucchero, l’elettricità con i pannelli solari (foto-voltaici) obbligare a chi costruisce di integrare questiimpianti con una politica di incentivazione notevole daparte dello Stato anche per le vecchie abitazioni, invececome tutti sanno gli interessi sono tanti e dove ci sonoquesti tutto diventa impossibile per rispettare il nostro am-biente.

Basti pensare quanti milioni e milioni di euro sispendono, quando l’Italia va a fuoco,movimento di personale,mezzi e soprattutto velivoli antincendio quest'ultimi ingran parte hanno le spese più esose per combattere gliincendi boschivi, in verità in tutti questi anni nulla ècambiato se non i costi di gestione, qualche anno fa si eraparlato a Bruxelles di una flotta europea antincendio perabbattere i costi d’acquisti e di gestione degli aerei dov’ èfinito il progetto; probabilmente questa domanda non avràmai una rispo-sta.

A l t r onodo da scio-gliere è la lottacontro i piroma-ni,la legge c’è,ma gli esperti laconsiderano inu-tile quindi biso-gna migliorarla,l’art. 423 bisprevede il reatodi incendio bo-schivo, da 4 ai10 anni per dolo,da uno a cinqueper colpa, gliesperti ci diconoanche che infase di processo in dibattimento è abbastanza semplice de-rubricarlo nel reato minore, utilizzando poi i cavilli di legge,ai patteggiamenti fino ad arrivare in cassazione il tutto vienefuori una pena a dir poco vergognosa, anche questo cidovrebbe far riflettere. Cosa si può fare o cosa possiamofare, queste sono le domande che ci dovremmo porre, innanzitutto da subito possiamo fare una nuova legge contro ipiromani, quella che c’è non va i nostri politici devono

avere un’attenzione in più sui temi mondiali per il rispettodell’ambiente, anche se avvolte tutto questo si complica perle problematiche generali d’interessi nazionali, ma qualcosadi concreto a livello nazionale si può, basta volerlo, altriesperti affermano che hanno costatato che la collettivitàspende oltre i 500 milioni di euro l’anno, spesso non lo si fain modo oculato, si spende tanto per l’aria e niente perterra,stiamo parlando di operatori antincendio, sono d’accordosulle conclusioni di alcuni esperti che se fossero dotati dimezzi terrestri e aggiungo uomini i vigili del fuoco e laforestale l’intervento sarebbe più efficace e redditizio e icosti inferiore a tutto vantaggio della conservazione del pa-trimonio boschivo.

Per la tutela dell’ambiente la parola d’ordine e la pre-venzione, con controlli sul territorio, sorveglianza e vigilanzacon sistemi tecnologici più sofisticati del nostro tempo bastipensare ai satelliti e ai sistemi wireless.

Forse, non tutti sono a conoscenza di quanti profes-sionisti ci sono sul territorio nazionale per spegnere gliincendi ed alcuni di questi uomini hanno dato anche la vita

per combatterel’incendio, bi-sogna sensibi-lizzare l’opinio-ne pubblica chesappia che inItalia operanocirca 30.000 Vi-gili del Fuocodivisi in quattroturni ovvero7.500 unità misembrano unpo’ pochi quan-do gli standardeuropei preve-dono circa 45mila unità, si-curamente inquesto settore la

Forestale non è da meno, anche questo dovrebbe far rifletteree fare capire a chi non vuole capire che l’emergenza quandoscatta dovrebbe essere intorno ai 10 minuti per raggiungereil luogo del disastro quindi se vengono in ritardo non è colpaloro.

Fare la professione del Vigile del Fuoco non è soloun lavoro italiano, ma neanche europeo, è mondiale perchéquesti professionisti svolgono la stessa professione in tutto

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il mondo a tutela delle persone e a difesa dell’ambiente ealle cose a volte rischiando anche la propria vita.

Lo Stato, le Regioni e i Comuni devono fare la loroparte, oggi, ogni apparato pubblico ha le sue colpe e ancorauna volta quest’anno l’Italia deve fronteggiare l’emergenzaincendi, la storia si ripete con sperpero di risorse, scarsaprevenzione e vigilanza, piromani impuniti e leggi distratte,in questo periodo tutti i quotidiani e i mass media hannodato notizie di quando stava accadendo sul territorio nazionale,con migliaia di ettari di verde bruciati, sicuramente se nonsi interverrà con energia per la salvaguardia dell’ambientecon il coinvolgimento delle massime autorità dello Stato,Regionali e Comunali, aspettiamoci che l’anno prossimo senon si attueranno leggi nuove e responsabilizzare le Regionie i Comuni, avremo un’altro bollettino di guerra. StatoRegione e Comune dicevamo devono lavorare in sinergiacon un impegno notevole per evitare gli incendi. Si dovrebbepremiare quei Comuni che si adoperano sulla prevenzione evigilanza per evitare gli incendi sul proprio territorio, questopotrebbe essere una soluzione per risolvere in parte tuttiquegli incendi di natura sconosciuta e inoltre i Comunidevono applicare alla lettera quella legge quadro n° 353 del2000 che affida a loro un compito fondamentale ovveroquello di redigere il catasto delle aree percorso dal fuoco,perché questo è importante perché come già detto quell’areabruciata per 15 anni non può avere una destinazione diversa,

SEZIONE DEL DIPARTIMENTO

La Voce dell’A.N.VV.F. - SEZIONE DEL DIPARTIMENTOUfficio del Presidente tel. 06 716362252 / Ufficio Segreteria tel. 06 716362337

Hanno collaborato:Vincenzo D’Angelo, Raffaele Barbato, Natale Stella, Alessandro Mella, Marco Palumbo

Grafica e stampa: Servizio Documentazione e Relazioni Pubbliche

se questo non fosse allora lo Stato e la Regione devono in-tervenire su quel Comune che non ha applicato la legge epertanto è messo in giudizio per non avere ottemperato lalegge in corso. L’ambiente in cui viviamo va salvaguardatoper il nostro futuro per i figli e per i nostri nipoti, ogn’unodi noi deve fare la propria parte dai comuni cittadini, alloStato, alle Regioni ai Comuni, solo lavorando insieme pos-siamo sperare di avere un futuro più roseo per l’ambiente.

Raffaele Barbato

Comunicazione al personalein servizio permanente

In materia informativa e documentale, giova ricordareche tra le innovazioni introdotte dall’atto statutario approvatodal Congresso dell’Aprile 2011, l’Associazione Nazionale deiVigili del Fuoco del Corpo Nazionale annovera tra i propri socieffettivi anche il Personale in Servizio del Corpo Nazionale.

E’ stata questa un’importante novità, intervenuta pre-vio assenso dell’Amministrazione, che contribuisce in mododecisivo a cementare i legami di amicizia, solidarietà e colla-borazione tra i colleghi in servizio attivo e quelli in quie-scenza .

Si tratta quindi di una libera facoltà di cui anche il per-sonale in attività del Corpo può avvalersi, rivolgendosi allesegreterie delle rispettive sedi territoriali dell’Associazione.

Per i colleghi degli Uffici Centrali, la possibilità diiscriversi al sodalizio potrà soddisfarsi rivolgendosi alla se-greteria della sezione Dipartimentale che trovasi nell’ambitodelle Scuole Centrali Antincendi – previo appuntamento tele-fonico con il segretario della sezione al numero 366 5725500.

Il Vice Presidente, Natale Stella