La verità al servizio dei malati

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La verità al servizio dei malati In quest’era di menzogne e falsità, vi è ancora spazio per una professione esercitata in nome della verità? Si potrebbero considerare diverse professioni, alcune squisitamente tecniche, altre esercitate nell’interesse specifico di altre persone; tra queste ultime spicca l’arte medica, la quale da sempre si occupa del benessere psico-fisico dell’uomo, cercando di operare secondo norme morali. L’etica medica dell’antichità rappresenta la colonna portante dell’etica odierna. Per comprendere in modo adeguato i principi dell’etica antica è utile riportare il “Giuramento Ippocratico1 nel testo originale: “ Ὄκλπκη Ἀπόιιωλα ἰεηξὸλ, θαὶ Ἀζθιεπηὸλ, θαὶ Ὑγείαλ, θαὶ Παλάθεηαλ, θαὶ ζενὺο πάληαο ηε θαὶ πάζαο, ἵζηνξαο πνηεύκελνο, ἐπηηειέα πνηήζεηλ θαηὰ δύλακηλ θαὶ θξίζηλ ἐκὴλ ὅξθνλ ηόλδε θαὶ μπγγξαθὴλ ηήλδε. Ἡγήζαζζαη κὲλ ηὸλ δηδάμαληά κε ηὴλ ηέρλελ ηαύηελ ἴζα γελέηῃζηλ ἐκνῖζη, θαὶ βίνπ θνηλώζαζζαη, θαὶ ρξελ ρξείδνληη κεηάδνζηλ πνηήζαζζαη, θαὶ γέλνο ηὸ ἐμ ωηένπ ἀδειθνῖο ἴζνλ ἐπηθξηλέεηλ ἄῤῥεζη, θαὶ δηδάμεηλ ηὴλ ηέρλελ ηαύηελ, ἢλ ρξείδωζη καλζάλεηλ, ἄλεπ κηζζνῦ θαὶ μπγγξαθῆο, παξαγγειίεο ηε θαὶ ἀθξνήζηνο θαὶ ηῆο ινηπῆο ἁπάζεο καζήζηνο κεηάδνζηλ πνηήζαζζαη πἱνῖζί ηε ἐκνῖζη, θαὶ ηνῖζη ηνῦ ἐκὲ δηδάμαληνο, θαὶ καζεηαῖζη ζπγγεγξακκέλνηζί ηε θαὶ ὡξθηζκέλνηο λόκῳ ἰεηξηθῶ, ἄιιῳ δὲ νδελί. Δηαηηήκαζί ηε ρξήζνκαη ἐπ' ὠθειείῃ θακλόληωλ θαηὰ δύλακηλ θαὶ θξίζηλ ἐκὴλ, ἐπὶ δειήζεη δὲ θαὶ ἀδηθίῃ εἴξμεηλ. Ο δώζω δὲ νδὲ θάξκαθνλ νδελὶ αἰηεζεὶο ζαλάζηκνλ, νδὲ θεγήζνκαη μπκβνπιίελ ηνηήλδε. Ὁκνίωο δὲ νδὲ γπλαηθὶ πεζζὸλ θζόξηνλ δώζω. Ἁγλο δὲ θαὶ ὁζίωο δηαηεξήζω βίνλ ηὸλ ἐκὸλ θαὶ ηέρλελ ηὴλ ἐκήλ. Ο ηεκέω δὲ νδὲ κὴλ ιηζηληαο, ἐθρωξήζω δὲ ἐξγάηῃζηλ ἀλδξάζη πξήμηνο ηῆζδε. Ἐο νἰθίαο δὲ ὁθόζαο ἂλ ἐζίω, ἐζειεύζνκαη ἐπ' ὠθειείῃ θακλόληωλ, ἐθηὸο ἐὼλ πάζεο ἀδηθίεο ἑθνπζίεο θαὶ θζνξίεο, ηῆο ηε ἄιιεο θαὶ ἀθξνδηζίωλ ἔξγωλ ἐπί ηε γπλαηθείωλ ζωκάηωλ θαὶ ἀλδξῴωλ, ἐιεπζέξωλ ηε θαὶ δνύιωλ. Ἃ δ' ἂλ ἐλ ζεξαπείῃ ἢ ἴδω, ἢ ἀθνύζω, ἢ θαὶ ἄλεπ ζεξαπείεο θαηὰ βίνλ ἀλζξώπωλ, ἃ κὴ ρξή πνηε ἐθιαιέεζζαη ἔμω, ζηγήζνκαη, ἄῤῥεηα ἡγεύκελνο εἶλαη ηὰ ηνηαῦηα. 1 Primo giuramento medico attribuito ad Ippocrate di Cos, vissuto tra il V e il IV secolo a.C.

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Chiavelli Ilaria Liceo Classico "Vittorio Emanuele II " II C

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La verità al servizio dei malati

In quest’era di menzogne e falsità, vi è ancora spazio per una professione esercitata in nome

della verità?

Si potrebbero considerare diverse professioni, alcune squisitamente tecniche, altre esercitate

nell’interesse specifico di altre persone; tra queste ultime spicca l’arte medica, la quale da sempre si

occupa del benessere psico-fisico dell’uomo, cercando di operare secondo norme morali.

L’etica medica dell’antichità rappresenta la colonna portante dell’etica odierna. Per

comprendere in modo adeguato i principi dell’etica antica è utile riportare il “Giuramento

Ippocratico”1 nel testo originale:

“ Ὄκλπκη Ἀπόιιωλα ἰεηξὸλ, θαὶ Ἀζθιεπηὸλ, θαὶ Ὑγείαλ, θαὶ Παλάθεηαλ, θαὶ ζενὺο πάληαο ηε θαὶ

πάζαο, ἵζηνξαο πνηεύκελνο, ἐπηηειέα πνηήζεηλ θαηὰ δύλακηλ θαὶ θξίζηλ ἐκὴλ ὅξθνλ ηόλδε θαὶ

μπγγξαθὴλ ηήλδε.

Ἡγήζαζζαη κὲλ ηὸλ δηδάμαληά κε ηὴλ ηέρλελ ηαύηελ ἴζα γελέηῃζηλ ἐκνῖζη, θαὶ βίνπ θνηλώζαζζαη,

θαὶ ρξελ ρξείδνληη κεηάδνζηλ πνηήζαζζαη, θαὶ γέλνο ηὸ ἐμ ωηένπ ἀδειθνῖο ἴζνλ ἐπηθξηλέεηλ

ἄῤῥεζη, θαὶ δηδάμεηλ ηὴλ ηέρλελ ηαύηελ, ἢλ ρξείδωζη καλζάλεηλ, ἄλεπ κηζζνῦ θαὶ μπγγξαθῆο,

παξαγγειίεο ηε θαὶ ἀθξνήζηνο θαὶ ηῆο ινηπῆο ἁπάζεο καζήζηνο κεηάδνζηλ πνηήζαζζαη πἱνῖζί ηε

ἐκνῖζη, θαὶ ηνῖζη ηνῦ ἐκὲ δηδάμαληνο, θαὶ καζεηαῖζη ζπγγεγξακκέλνηζί ηε θαὶ ὡξθηζκέλνηο λόκῳ

ἰεηξηθῶ, ἄιιῳ δὲ νδελί.

Δηαηηήκαζί ηε ρξήζνκαη ἐπ' ὠθειείῃ θακλόληωλ θαηὰ δύλακηλ θαὶ θξίζηλ ἐκὴλ, ἐπὶ δειήζεη δὲ θαὶ

ἀδηθίῃ εἴξμεηλ.

Ο δώζω δὲ νδὲ θάξκαθνλ νδελὶ αἰηεζεὶο ζαλάζηκνλ, νδὲ θεγήζνκαη μπκβνπιίελ ηνηήλδε.

Ὁκνίωο δὲ νδὲ γπλαηθὶ πεζζὸλ θζόξηνλ δώζω. Ἁγλο δὲ θαὶ ὁζίωο δηαηεξήζω βίνλ ηὸλ ἐκὸλ θαὶ

ηέρλελ ηὴλ ἐκήλ.

Ο ηεκέω δὲ νδὲ κὴλ ιηζηληαο, ἐθρωξήζω δὲ ἐξγάηῃζηλ ἀλδξάζη πξήμηνο ηῆζδε.

Ἐο νἰθίαο δὲ ὁθόζαο ἂλ ἐζίω, ἐζειεύζνκαη ἐπ' ὠθειείῃ θακλόληωλ, ἐθηὸο ἐὼλ πάζεο ἀδηθίεο

ἑθνπζίεο θαὶ θζνξίεο, ηῆο ηε ἄιιεο θαὶ ἀθξνδηζίωλ ἔξγωλ ἐπί ηε γπλαηθείωλ ζωκάηωλ θαὶ

ἀλδξῴωλ, ἐιεπζέξωλ ηε θαὶ δνύιωλ.

Ἃ δ' ἂλ ἐλ ζεξαπείῃ ἢ ἴδω, ἢ ἀθνύζω, ἢ θαὶ ἄλεπ ζεξαπείεο θαηὰ βίνλ ἀλζξώπωλ, ἃ κὴ ρξή πνηε

ἐθιαιέεζζαη ἔμω, ζηγήζνκαη, ἄῤῥεηα ἡγεύκελνο εἶλαη ηὰ ηνηαῦηα.

1 Primo giuramento medico attribuito ad Ippocrate di Cos, vissuto tra il V e il IV secolo a.C.

Ὅξθνλ κὲλ νὖλ κνη ηόλδε ἐπηηειέα πνηένληη, θαὶ κὴ μπγρένληη, εἴε ἐπαύξαζζαη θαὶ βίνπ θαὶ ηέρλεο

δνμαδνκέλῳ παξὰ πᾶζηλ ἀλζξώπνηο ἐο ηὸλ αἰεὶ ρξόλνλ. παξαβαίλνληη δὲ θαὶ ἐπηνξθνῦληη, ηἀλαληία

ηνπηέωλ.”

Eccone la traduzione:

“Giuro per Apollo medico e per Asclepio e Igea e Panacea e per tutti gli dei e tutte le dee,

chiamandoli a testimoni, che eseguirò, secondo le forze ed il mio giudizio, questo giuramento e

questo impegno scritto: di stimare il mio maestro di questa arte (ηέρλε) come mio padre e di vivere

insieme a lui e di soccorrerlo se ha bisogno e che considererò i suoi figli come fratelli e insegnerò

quest’arte, se essi desiderano apprenderla; di rendere partecipi dei precetti e degli insegnamenti

orali e di ogni altra dottrina i miei figli e i figli del mio maestro e gli allievi legati da un contratto e

vincolati dal giuramento del medico, ma nessun altro.

Regolerò il tenore di vita per bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio; mi asterrò dal

recare danno e offesa.

Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale

consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo.

Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte.

Non opererò coloro che soffrono del male della pietra2, ma mi rivolgerò a coloro che sono esperti in

questa attività.

In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni danno e offesa

volontario, e fra l’altro da ogni azione corruttrice sul corpo delle donne e degli uomini, liberi e

schiavi.

Ciò che io possa vedere e sentire durante il mio esercizio, o anche fuori dell’esercizio, sulla vita

degli uomini, tacerò ciò che non è necessario sia divulgato, ritenendo come un segreto cose simili.

E a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia concesso di godere della vita

e dell’arte, onorato dagli uomini tutti per sempre; mi accada il contrario se io lo violo e se

spergiuro.”

Dal giuramento antico si evince l’impegno finalizzato al raggiungimento del benessere

psico-fisico dell’uomo; ne deduciamo l’esistenza di categorie specializzate di medici. Si noti come

Ippocrate descriva chiaramente le competenze dei vari medici; infatti egli, essendo medico operante

in campo generico (attuale medico di base), lascia a chi di dovere le operazioni chirurgiche (Ο

ηεκέω δὲ νδὲ κὴλ ιηζηληαο, ἐθρωξήζω δὲ ἐξγάηῃζηλ ἀλδξάζη πξήμηνο ηῆζδε). Si toccano problematiche

2 Si tratta dei malati di calcoli; anche oggi le calcolosi sono dette “litiasi”

ancora oggi attuali come quelle dell’aborto (νδὲ γπλαηθὶ πεζζὸλ θζόξηνλ δώζω) e dell’eutanasia3 (

Ο

δώζω δὲ νδὲ θάξκαθνλ νδελὶ αἰηεζεὶο ζαλάζηκνλ). Ippocrate, infatti, nel suo giuramento dichiara che

non sarebbe mai stato disposto ad effettuare pratiche di questo tipo, poiché egli sarebbe venuto

meno al giuramento fatto, ovvero l’impegno a non interrompere alcuna vita che, secondo la sua

concezione, doveva essere interrotta solo ed esclusivamente dal decorso naturale. Infine si impone il

principio secondo il quale un buon medico, in quanto tale, deve rispettare il cosiddetto segreto

professionale (Ἃ δ' ἂλ ἐλ ζεξαπείῃ ἢ ἴδω, ἢ ἀθνύζω, ἢ θαὶ ἄλεπ ζεξαπείεο θαηὰ βίνλ ἀλζξώπωλ, ἃ

κὴ ρξή πνηε ἐθιαιέεζζαη ἔμω, ζηγήζνκαη, ἄῤῥεηα ἡγεύκελνο εἶλαη ηὰ ηνηαῦηα), cosa che al giorno

d’oggi non sempre avviene.

Una volta analizzato il giuramento e comprese le idee ippocratiche, è inevitabile ritenere che

esso sia giusto in quanto incarna i principi fondamentali che dovrebbe perseguire un buon medico,

principi che attualmente vengono poco rispettati perché non condivisi o ritenuti poco importanti da

medici senza scrupoli.

Focalizzando l’attenzione sulla necessità di un’azione rispondente a verità e trasparenza da

parte dei medici, è importante concentrarsi su una specializzazione medica specifica, ovvero la

professione dell’oncologo4, portato giornalmente a ricercare in quale maniera sia possibile

comunicare una pesante verità senza demoralizzare e rendere inerme il malato.

Oggi si ha a che fare con pazienti che hanno timore soltanto al pensiero di poter essere un

giorno malati o anche con uomini e donne che, una volta consapevoli del loro male, come prima

ancora di salvataggio decidono di fingere che il male non ci sia e che sia un qualcosa di estraneo

alla loro persona; qui è importante che entri in gioco la figura del medico che si ritrova a non essere

più solo uno strumento finalizzato al benessere psico-fisico altrui, bensì una “persona umana” che

dedica il proprio tempo e la propria attività anche a confortare, come se il malato fosse una propria

creatura.

Spesse volte infatti il paziente, impaurito davanti al male, assume un atteggiamento di

chiusura tale da divenire egli stesso di impedimento all’obiettivo del medico, il quale trova

maggiore difficoltà nell’agire. Fortunatamente vi sono casi in cui il malato, una volta appresa la

terribile notizia, grazie anche ad un forte supporto medico e familiare, assume un atteggiamento di

3 Le pratiche di aborto ed eutanasia sono oggi molto discusse e spaccano in due l’opinione pubblica. Esse infatti riguardano l’interruzione di gravidanza entro il la 12° settimana di gestazione e l’induzione della morte a soggetti morti cerebralmente o in coma da molti anni attraverso l’interruzione dell’uso di macchinari che sopperiscono all’alimentazione. 4 Medico specializzato nello studio e nella cura di tumori.

autodifesa che lo porta al desiderio di voler sconfiggere in ogni modo possibile il cancro, che in

questo modo diviene una montagna da scalare, la cui vetta è tuttavia raggiungibile.

È bene anche dire che spesse volte, nonostante la caparbietà del paziente e il sostegno del

medico, è il male a vincere.

È compito del medico sostenere la persona malata e la sua famiglia, e al giorno d’oggi la

preparazione del medico a livello psicologico è rafforzata anche durante gli studi universitari,

attraverso insegnamenti specifici; un buon medico, oltre a padroneggiare ed applicare conoscenze

specifiche, deve possedere saldi valori professionali ed etici e non essere privo di abilità

comunicative: il medico deve saper comunicare in modo chiaro e privo di ambiguità le proprie

conclusioni, le conoscenze e la ratio ad esse sottese a interlocutori specialisti e non specialisti,

nonché - con le modalità richieste dalle circostanze - ai propri pazienti.

Nel trattare il malato di cancro il medico ha il dovere di aiutare il paziente preparandolo al

dolore fisico che potrebbe derivare dalla chemioterapia5 o dalla radioterapia

6 o da operazioni

chirurgiche finalizzate alla riduzione o all’asportazione completa del male.

Il dolore è comune, a volte, non solo al paziente ma anche al medico che spesso perde il

malato. Si ha in questo caso l’eventualità che il medico cada in una fase di rassegnazione,

impotenza, sconforto e lo assalga l’idea che non abbia fatto il possibile per poter salvare il proprio

paziente.

È possibile, dunque, asserire che vi è ancora un arte esercitata in nome della verità, ed è

l’arte medica. I medici rimangono “persone umane” e come tali possono sbagliare e commettere

errori, ma almeno dovrebbero riuscire a mantenere sempre l’unico requisito essenziale: avere

un’etica che parla di sincerità e rispettarla dedicando ad essa una vita di studi, sacrifici e passione.

Ilaria Chiavelli II C

Liceo Classico “Vittorio Emanuele II”

5 Chemioterapia, cura medica mediante radiazioni o iniezioni atta a sconfiggere il tumore. Può provocare perdita di capelli e di peso, oltre che a far salire febbre e provocare dolori molto spesso non trascurabili. 6 Radioterapia, terapia a base di onde d’urto per ridurre il tumore. Anche essa può provocare forti dolori al malato.