La traversata del Grande Est

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LA TRAVERSATA DEL GRANDE EST Mi ritengo un ragazzo fortunato perchè vivo in un luogo magnifico circondato da maestose montagne che ogni giorno offrono uno spettacolo affascinante, unico. Sono un'attrazione a cui difficilmente resisto, infatti appena posso prendo il mio zaino, incalzo i miei scarponi e parto per una nuova eccezionale escursione. Per una gita ben riuscita bisogna aspettare la giornata giusta, quando il cielo risplende di un azzurro intenso, senza l'ombra di una nuvola, senza un filo di vento, con il sole che irradia nell'infinito. Ecco che si può scegliere la meta e partire. Questa volta ho deciso di tornare in Alpe Devero e affrontare la traversata del Grande Est; ogni volta che ripercorro quei sentieri mi sembra di vivere in un mondo incantato dove la natura offre tutta la sua bellezza. L'escursione richiede molte ore di cammino almeno 6 e mezzo e bisogna partire presto per poter godere a pieno la giornata. L'arrivo all'Alpe Devero, punto di partenza dell'escursione, è per le 7 del mattino. E' una sensazione meravigliosa cominciare una giornata così. Appena sceso dalla macchina difronte a me si apre un paesaggio

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"Passeggiata nel verde" di un redattore della III media di Verbania per Giornalisti Nell'Erba 6

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LA TRAVERSATA DEL GRANDE EST

Mi ritengo un ragazzo fortunato perchè vivo in un luogo magnifico circondato da maestose montagne che ogni giorno offrono uno spettacolo affascinante, unico. Sono un'attrazione a cui difficilmente resisto, infatti appena posso prendo il mio zaino, incalzo i miei scarponi e parto per una nuova eccezionale escursione. Per una gita ben riuscita bisogna aspettare la giornata giusta, quando il cielo risplende di un azzurro intenso, senza l'ombra di una nuvola, senza un filo di vento, con il sole che irradia nell'infinito. Ecco che si può scegliere la meta e partire. Questa volta ho deciso di tornare in Alpe Devero e affrontare la traversata del Grande Est; ogni volta che ripercorro quei sentieri mi sembra di vivere in un mondo incantato dove la natura offre tutta la sua bellezza. L'escursione richiede molte ore di cammino almeno 6 e mezzo e bisogna partire presto per poter godere a pieno la giornata. L'arrivo all'Alpe Devero, punto di partenza dell'escursione, è per le 7 del mattino. E' una sensazione meravigliosa cominciare una giornata così. Appena sceso dalla macchina difronte a me si apre un paesaggio

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fantastico, con il Cervandone nella sua maestosità, con l'aria così fresca, frizzante, pura, con l'acqua del torrente Devero effervescente, vivace e rumorosa, con il verde dalla piana così intenso, così profumato e con il suono dei campanacci che sta a dire che il pascolo è già pronto per cominciare una nuova giornata. Così inizia la mia gita con gli occhi pieni di gioia, di ammirazione, pronti a cogliere ogni piccolo particolare di tanta bellezza. Il sentiero non è impegnativo, sale gradualmente, protetto dall'ombra dei larici, affiancato da bellissime baite. Prima di giungere all'Alpe Crampiolo al bivio svolto verso destra e superando alcune vallette attraverso i prati e oltrepasso il Rio Sangiatto che scende rigoglioso verso valle. Il sentiero man mano si fa sempre più pendente e la fatica comincia a farsi sentire. Dopo un'ora e mezza di cammino giungo all'Alpe Fontane dove dalla sorgente zampilla un'acqua limpida, oltrepasso delle baite, risalgo una verde valletta e mi trovo davanti dei vasti pianori dove si adagia il Lago Superiore Sangiatto, uno specchio, dimora di numerosissime rane che simpaticamente saltellano da una parte all'altra. Prosegue il sentiero circondato da folti cespugli di rododendri, e scendo una ripida valletta che mi porta all'Alpe Sangiatto, dove ci sono baite, stalle

e un altro laghetto. Difronte a me s'innalza l'Arbola che mi indica la direzione. Il sentiero non è segnalato ma è ben battuto è impossibile perdersi; vado avanti, scendo verso un vasto pascolo pianeggiante che un

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tempo è stato un lago, ormai prosciugato. Dopodichè la mulattiera aggira un dosso, attraversa il torrente, gira intorno a un altro dosso roccioso, sale ancora un poco per poi proseguire su un versante molto ripido e attraversare un ruscello sotto una cascatella. Qui bisogna stare attenti perchè è facile scivolare sui sassi bagnati. Poi il sentiero si allarga, risalgo dei gradoni in sasso con pendenza regolare, sostenuti da muretti a secco che resistono nel tempo. Continuo a salire diagonalmente a fianco di un intaglio dove scorre impetuoso il Rio della Satta. Alla fine dell'intaglio

attraverso il torrente e risalgo dei ripidi dossi erbosi fino a giungere all'Alpe Satta, un esteso altopiano verde ricco di minuscoli laghetti e ricoperto da bellissimi fiori. Alle mie spalle si elevano il Corno del Cistella e il Diei, che dominano tutta la vallata.

Proseguo il mio cammino accompagnato dal fischiettio della marmotta sentinella che avvisa le compagne della mia presenza, ed ecco il fuggi fuggì

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verso il rifugio, mi fermo in silenzio davanti a una tana e non molto tempo dopo ecco che sbuca solo con la testa una marmotta curiosa, non si accorge di me e io tranquillamente riesco a fotografarla.

Attraverso l'altopiano completamente rivestito di candidi fiori sferici: l'Erioforo di Scheuchzer.

Qui ammiro il paesaggio che mi circonda , rimango a bocca aperta, non ci sono parole per descrivere tanta bellezza, con un dito puoi toccare il cielo, ascoltare il silenzio, vedere un'aquila in volo. Continuo a contemplare, i miei occhi non si stancano mai.

Accompagnato dalle marmotte che corrono da una buca all'altra o

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rimangono immobili a guardare, arrivo all'Alpe Forno Inferiore, mi riposo di tanta fatica, mi rifocillo e inizio la discesa che mi porta al Lago di Devero, lago artificiale sfruttato dall'Enel per la produzione di energia idroelettrica,

all'Alpe Crampiolo piccola comunità molto caratteristica con le sue baite molto curate e integrate perfettamente nel paesaggio.

Arrivati a questo punto la mia gita è quasi finita. Felice e soddisfatto del lungo cammino ritorno a casa con un bagaglio di immagini immortalate nella mia mente e nella mia macchina fotografica, per poter ripercorre ogni istante di questo entusiasmante viaggio tra le mie montagne.