La terapia dialitica in Ospedale ed a Domicilio: realtà a ... · La terapia dialitica in Ospedale...
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La terapia dialitica in
Ospedale ed a Domicilio:
realtà a confronto
DOTT. ILARIO MAURO
BERTO
Attualità nefrologiche e dialitiche '80
Wichtig Editore srl. 1981
La dialisi in Italia
G. Piccoli, F. Quarello, A. Pacitti, M. Berto, F. Giacchino, G. Verzetti0, A. Ramello0, V. Grivet0, R. Cardelli0, E. Caramello0, P.E. Nebiolo", A. VercelloneCattedra di Nefrologia Medica dell'Università di Torino.Divisioni di Nefrologia e Dialisi - Ospedale Maggiore di San Giovanni Battista e della Città di Torino"Centri Dialisi del Piemonte
SVILUPPO DEI TRATTAMENTI EMODIALITICI NEGLI ANNI “70
ANDAMENTO DELL’ETA’ DEI PAZIENTI EMODIALIZZATI DAGLI ANNI 70 AD OGGI
Cause del declino dell’emodialisi domiciliare
• il cambiamento demografico della popolazione, sempre più anziana e affetta da comorbilità
• Carenza di care-giver
• L'ampia diffusione, di nuovi Centri dialisi, che non rendono necessaria la domiciliarizzazione del paziente per mancanza di posti
• trapianto renale: riduzione notevolmente i pazienti da candidare alla dialisi domiciliare
• Impegno da parte del personale delle strutture per lunghi corsi d’addestramento
• apparecchiature complicate
• importanti opere d’adeguamento domiciliare
• Stress del partner
Fattori della ripresa della dialisi domiciliare
• Miglioramento della tecnologia
• Assenza di opere di adeguamento elettrico e idraulico
• Desiderio di autogestione soprattutto nei giovani che lavorano
Ma anche
Difficoltà e sofferenza per il trasporto soprattutto per gli anziani
Trattamento domiciliare inteso come palliazione
In RSA assenza di periodo di addestramento del paziente
Paziente anziani autosufficienti, soli, che necessitano di mantenere e sviluppare i rapporti sociali per evitare l’isolamento
Possibilità di dialisi presso i centri per anziani con personale ausiliario addestrato dal centro nefrologico di riferimento
Paziente parzialmente autosufficiente/ non autosufficiente con familiari o Caregiver
Elevata possibilità di effettuare la dialisi domiciliare, sia peritoneale che emodialisi. Nella realizzazione di una dialisi domiciliare potrebbero essere utili strumenti di teledialisi assistita che favoriscono corrette pratiche dialitiche e minimizzano i rischi di manovre non corrette
Paziente parzialmente autosufficiente senza Caregiver
Valutazione del grado di fragilità ed eventuale valutazione di dialisi peritoneale assistita a domicilio
Paziente già ricoverato presso «struttura residenziale dedicata»
Possibilità di effettuare la dialisi domiciliare con personale della struttura o del Centro di riabilitazione, formato dal centro nefrologico di riferimento;
Paziente non autosufficiente o clinicamente impegnativo
Emodialisi ospedaliera con metodica dialitica individualizzata tra tecniche diffusive e convettive
Piano Nazionale delle Cronicità - Pag. 100
DIALISI DOMICILIARECASISTICA ATTUALE DELL’OSPEDALE GIOVANNI BOSCO
Dialisi Peritoneale- pazienti in trattamento: 49- età media all'ingresso in dialisi: 65 ± 10.76 aa- mediana età all'ingresso in dialisi: 67.9 aa- trapiantati: 6 in 5 anni
Emodialisi Domiciliare- pazienti in trattamento: 19- età media all'ingresso in dialisi: 57 ± 7.65 aa- mediana età all'ingresso in dialisi: 54 aa- trapiantati: 4 in 5 anni
CASISTICA ATTUALE A BIELLA
• PAZIENTI IN DIALISI PERITONEALE: 20 CON ETA’ MEDIA 73.65 ±8.3
• A DOMICILIO: 12 IN APD E 3 IN CAPD
• IN RSA: 5 PAZIENTI 4 IN APD 1 IN CAPD
DIALISI DOMICILIARE
REALTA’ BIELLESESU 22 STRUTTURE RESIDENZIALI PER ANZIANI PRESENTI NELLA PROVINCIA DI BIELLA19 HANNO DATO LA LORO DISPONIBILITA’ AD AVVIARE UN PERCORSO PER L’AVVIO DI DIALISI AUTOMATIZZATA
SONO STATI EFFETTUATI CORSI DI FORMAZIONE SIA PER GLI OPERATORI SANITARI SIA PER I DIRETTORI SANITARI DELLE STRUTTURE E PER I MMG RIGUARDANTI LEPROBLEMATICHE LEGATE ALL ‘INSUFFICENZA RENALE CRONICA PER UNA MAGGIORE SENSIBILIZZAZIONE
IL PERSONALE SANITARIO ADDETTO ALLA DIALISI PERITONEALE SVOLGE UN COSTANTE AGGIORMENTO AL PERSONALE DELLE RSA ADERENTI AL PROGETTO.
Numero pazienti totali trattati in RSA 50
Eta’ media 77.65±7.85
N comorbilità associate 2.5±1.5
Pazienti in grado di gestire la DP 0
Mesi di trattamento 512
Durata media del trattamento 10,25 ± 11.5 MESI
Casistica 1997-2017
6
10
12
14
8
0
2
4
6
8
10
12
14
16
1997-2000 2001-2005 2006-2010 2011-2015 2016-2917
PAZIENTI TRATTATI IN RSA DAL 1997 AD 0GGI
2016-2017
1
4
25
18
2
0
5
10
15
20
25
30
50-60 61-70 71-80 81-90 >90
DISTRIBUZIONE PER ETA’
20
1211
1
7
0
5
10
15
20
25
predialisi CAPD+APD dom HD ospedaliera trapianto Gia ospiti in RSA
PROVENIENZA
40
6
31
00
5
10
15
20
25
30
35
40
45
deceduti attualmente in DP in RA trasferiti fuori regione rientro a domicilio Trasferito in HD
USCITE
17 17
5
3
9
13
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
cardio MCV diab AOC neopl altro
COMORBILITA’
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
1997-2000 2001-2005 2006-2010 2011-2015 2016-2917
N 4
N 9
NN 12
N 11
MEDIA DELLE GIORNATE DI RICOVERO PER ANNO
Conclusioni
La soluzione utile dal nostro punto di vista sia medico che socio-amministrativo, è la creazione di “RSA specializzate”, all’interno delle quali la presenza di uno staff medico-infermieristico, dedicato anche alla gestione del paziente dializzato, rappresenta un valida alternativa per aiuto alla gestione del paziente e della sua famiglia e quindi per incrementare l’incidenza e la prevalenza dei pazienti indirizzati alla dialisi domiciliare soprattutto rivolta al grande anziano.
ERBA
Nessuna paurache mi calpestino.Calpestata, l'erbadiventa un sentiero
BLAGA DIMITROVAGrazie per la vostra attenzione