LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione...

25
LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO

Transcript of LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione...

Page 1: LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare.

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO

Page 2: LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare.

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO

John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese

L’Organizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare la salute mentale dei bambini senza famiglia (1951).

“ Si ritiene essenziale per la salute mentale che l'infante e il bambino sperimentino un rapporto caldo, intimo,

ininterrotto con la madre (o con un sostituto materno permanente) nel quale entrambi possano trovare

soddisfazione e godimento."

Page 3: LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare.

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO

Due sono le innovazioni principali introdotte dalla teoria di Bowlby:

L’uso dell’osservazione diretta del comportamento di bambini

Il passaggio dalla teoria pulsionale al bisogno di sicurezza:

“nel bambino piccolo la fame dell’amore e della presenza materna non è meno grande della fame di cibo”

Page 4: LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare.

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO

Bowlby sostiene che l’attaccamento ha una sua radice evoluzionistica.

Due sono i concetti teorici presi in prestito dall’etologia:quello di "imprinting" o di "bisogno di calore" elaborato da Harlow (1958)

Page 5: LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare.

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO

L’attaccamento è un sistema motivazionale primario: ciò che unisce il piccolo alla madre non è una conseguenza del soddisfacimento di bisogni alimentari o fisici ma l’espressione del bisogno di vicinanza.

Partendo dall’osservazione che il cucciolo umano alla nascita presenta poche possibilità di sopravvivere da solo deriva che la funzione biologica del comportamento di attaccamento originariamente era la protezione dai predatori.

Page 6: LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare.

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO

Bowlby ritiene che il comportamento di attaccamento e mediato da vari apparati a seconda dell'età.

Inizialmente c'e l'apparato percettivo, in un secondo momento interviene l'apparato efferente ed in particolare le mani, i piedi, la testa la bocca; in terzo luogo l'apparato di segnalazione, il pianto, il sorriso, la lallazione, i gesti con le mani, che hanno un effetto molto incisivo sul comportamento della madre.

Page 7: LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare.

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO

Il sistema di attaccamento si attiva di fronte all’esperienza della separazione.

Il segnale che conferma che si è costruito un rapporto specifico con la madre è l’angoscia di separazione.

Il legame di attaccamento si stabilisce verso i 12 mesi

Page 8: LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare.

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO

BASE SICURA

È il ruolo svolto dalla persona a cui il bambino si rivolge nel momento in cui e angosciato o impaurito per ricevere protezione.

Page 9: LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare.

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO

L’esperienza di base sicura madre/bambino è costruita come:

1. insieme di comportamenti del bambino attivati da una minaccia;

2. una risposta della madre a questi comportamenti; 3. uno stato di calma e rilassamento se si ottiene la

vicinanza ed il conforto con la madre; agitazione, ansia angoscia aumentate se non si ottiene la vicinanza.

Page 10: LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare.

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO

Le risposte della madre che consentono la costruzione di un attaccamento sicuro includono: sensibilità, coerenza, attendibilità, sintonizzazione, capacità di assorbire proteste e aiutare il bambino a “mentalizzare” ossia a mettere insieme nella mente azioni, emozioni, cause ed effetti.

Inoltre la madre deve essere capace di vedere il bambino come un essere autonomo e sensibile con sentimenti e stati d’animo e progetti suoi propri

Page 11: LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare.

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO

L’esperienza relazionale con la madre consente la costruzione dei Modelli Operativi Interni o Internal Working Model (IWM).

Mappe interne che contengono le rappresentazioni di sé dell’altro di sé con l’altro.

Page 12: LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare.

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO

Mary Ansiworth elabora una procedura sperimentale per studiare i tipi di attaccamento nei bambini.

STRANGE SITUATION

ATTACAMENTO SICURO

ATTACAMENTO INSICURO

EVITANTE AMBIVALENTE

Page 13: LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare.

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO

Il tipo di attaccamento influenza non solo le modalità relazionali ma anche diverse abilità mentali. Una tra le più rilevanti è la Funzione riflessiva.

La capacità di parlare in maniera coerente di se stessi delle proprie difficoltà e legata alle esperienze positive di attaccamento vissuto. Questa affermazione ha una notevole portata sulle capacità logiche e mentali degli alunni. Non possiamo valutare dei processi mentali e delle pratiche relazionali senza partire a considerare e valutare la storia dell’individuo e il modo in cui si attivano i processi emotivi nel momento in cui e richiesta una performance.

Page 14: LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare.

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO

Caratteristiche dell’attaccamento in adolescenza:

Durante l’A. sono messi in discussione gli IWM che pertanto possono essere modificati se il soggetto fa incontri relazionali positivi.

Durante la preadolescenza nonostante la presenza di un attaccamento sicuro si verifica un abbassamento della funzione riflessiva che aumenta progressivamente durante l’adolescenza. Questo dato sembra in essere contraddittorio rispetto alle conquiste in ambito cognitivo.

Page 15: LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare.

LA COSTRUZIONE DI NUOVI LEGAMI

amicizia, banda e gruppo

Page 16: LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare.

L’IMPORTANZA DEI COETANEI

La ricerca del rapporto con i coetanei è l’espressione di due bisogni:

il bisogno di autonomia dalle figure genitoriali il bisogno di fare nuove esperienze da

affrontare da solo senza la tutela dell’adulto.

Il gruppo funge da punto di appoggio per la realizzazione di questa autonomia e da rifugio, esso costituisce un luogo l’adolescente può davvero sentirsi alla pari.

Page 17: LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare.

Tipi di gruppi

In base alla natura della loro origine i gruppi si dividono in:

Gruppi non – volontari; Gruppi semi – volontari; Gruppi volontari.

Page 18: LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare.

GRUPPO NON - VOLONTARIO

Un esempio di gruppo non volontario è il gruppo classe che a prima vista può apparire compatto ed omogeneo ma che in realtà è costituito da sottogruppi volontari.

All’interno del gruppo classe si distinguono tre figure principali:

il leader il rifiutato l’isolato

Page 19: LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare.

GRUPPO SEMI - VOLONTARIO

Costituisce un esempio di gruppo semi-volontario gli Scout.

Questi gruppi vengono definiti semi-volontari perché generalmente l’ingresso in queste formazioni avviene su spinta e decisione del genitore e perché sono spesso gestiti da un adulto “capo”.

Proprio per questi motivi spesso verso i 14 anni i ragazzi li abbandonano.

Page 20: LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare.

GRUPPO VOLONTARIO

Sono quei gruppi in cui l’individuo decide volontariamente i coetanei con cui stare.

l’amico/a del cuore la banda o club il gruppo vero e proprio

Page 21: LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare.

GRUPPO VOLONTARIO

L’amico/a del cuoreL’amico/a del cuore.

Generalmente è dello stesso sesso e della stessa età.

L’amico è qualcuno disposto ad ascoltarlo e a comprenderlo senza dare giudizi e qualcuno con cui condivide interessi ed esperienze e con cui si confronta.

Il confronto con una persona complementare consente all’adolescente la possibilità di comprendere meglio se stesso, le proprie difficoltà e i propri punti di forza.

Page 22: LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare.

GRUPPO VOLONTARIO

Gli elementi fondamentali che stanno alla base di un rapporto di amicizia sono tre:

la confidenza reciproca la discrezione l’esclusivismo

Page 23: LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare.

GRUPPO VOLONTARIO

La bandaLa banda.

E’ tipica della preadolescenza, è composta da persone dello stesso sesso (maschi) e di diversa estrazione sociale che vivono nello stesso quartiere.

Poggia sul desiderio di avventura e di fare nuove esperienze in cui sperimentare se stessi e le proprie abilità (imparare ad andare in motorino, ad usare il computer, fare sport, ecc)

Page 24: LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare.

GRUPPO VOLONTARIO

Il clubIl club.

E’ composto da ragazze della stessa età e rispetto alla banda è un gruppo più intimo basato principalmente sulla conversazione (ragazzi, musica, cinema, attori, cambiamenti e cura del corpo, primi innamoramenti, ecc)

Page 25: LA TEORIA DELLATTACCAMENTO. John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese LOrganizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare.

GRUPPO VOLONTARIO

Il gruppo vero e proprioIl gruppo vero e proprio.

E’ tipico dell’adolescenza ed è costituito sia da maschi sia da femmine che condividono le stesse esperienze, interessi, modi di vestire e di parlare.

Ha un punto preciso in cui incontrarsi e generalmente l’attività privilegiata è la conversazione che permette ad ogni individuo la possibilità di ascoltare ed osservare gli altri e di verificare quali abilità sociali possiede.