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LA TECNOLOGIA FA L’UOMO VERSO UNA NUOVA ANTROPOLOGIA? Giuseppe O. Longo Università di Trieste

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LA TECNOLOGIA FA L’UOMO

VERSO UNA NUOVA ANTROPOLOGIA?

Giuseppe O. Longo – Università di Trieste

• Darwin rimise in moto la storia

• Si oppose al fissismo imperante

• Si oppose al determinismo laplaciano introducendo

nell’evoluzione il caso

• La sua concezione riguardava la biologia e il rapporto tra

le specie viventi e l’ambiente

• Il rapporto tra uomo e tecnologia è inscindibile

• L’uomo fabbrica gli strumenti

• Ma gli strumenti retroagiscono sull’uomo

trasformandolo profondamente

• Questa trasformazione oggi è molto visibile

• La tecnologia non è un fenomeno superficiale

• Le macchine dell’energia, della materia e

dell’informazione (macchine della mente)

• L’uomo è in continua trasformazione, oggi più che

mai

• Trasformazione cognitiva soprattutto

• L’evoluzione culturale è mediata dalla lingua

• I suoi meccanismi sono di tipo lamarckiano (apprendimento, imitazione, moda…)

• E’ molto più rapida ma anche più fragile di quella biologica

• E’ caratterizzata dalla nascita di un’intelligenza collettiva che trascende quella dei singoli individui e che è sostenuta dalla comunicazione

• Danno luogo a un’evoluzione bioculturale

• L’evoluzione culturale è guidata in parte dalla finalità

cosciente, mentre quella biologica sembra priva di

finalità esplicita

• Ma l’intreccio proietta la finalità cosciente anche

sull’evoluzione biologica

• Oggi l’uomo tende non a riprodursi, bensì a prodursi

secondo specifiche desiderabili

La tecnologia informazionale s’innesta in modo agevole e

quasi anestetico sul nostro apparato neurosensoriale:

essa prolunga l’evoluzione bioculturale in un'evoluzione

biotecnologica, modificando le categorie della percezione

e della cognizione e influendo anche sugli affetti

La comunicazione umana è fatta di informazioni, ma

anche di intenzioni e di progetti, di scopi e di aspirazioni

che riguardano il mondo dei soggetti, cioè un contesto

quanto mai ampio e articolato.

Il pieno sviluppo delle caratteristiche umane, non solo

cognitive, avviene grazie all’interazione sociale

Il nostro sistema cerebrale si integra con la rete globale,

che ne potenzia alcune capacità e ne modifica la struttura

e le funzioni, aprendo la strada alla formazione di

un'intelligenza connettiva che segna il passaggio dalla

società gutenberghiana alla società digitale

Arthur Rimbaud (1871)

Gli Stoici (III sec. aC – III sec. dC)

• Lingua

• Intelligenza

• Vita

• Realtà

• Etica

• Gli altri umani

• Gli animali

• I virus, i batteri, in genere i microorganismi

• Le piante

• I cibi

• Le droghe e i farmaci

• E, OGGI, LE MACCHINE

• LA TECNOLOGIA RENDE EVIDENTE LA NATURA

EVOLUTIVA DELL’UOMO

• NON E’ SOLO EVOLUZIONE BIOLOGICA, MA

BIOTECNOLOGICA

• IL FINALISMO COSCIENTE INTRINSECO ALLA

TECNOLOGIA SI TRASFERISCE NELLA BIOLOGIA

CON LE TECNICHE DI MANIPOLAZIONE GENETICA,

CLONAZIONE, IBRIDAZIONE UOMO-MACCHINA

ECC.

Si potrebbe parlare del post-umano o del trans-umano

Le possibili forme antropologiche nuove sono:

• La generazione digitale (nativi digitali)

• Il robot

• Il ciborg

• La Creatura Planetaria

La vera vocazione del computer non è solo

o tanto l'esecuzione di calcoli laboriosissimi

o il trattamento di enormi masse di dati, quanto

il collegamento interattivo tra gli individui

Il bambino che venga indirizzato precocemente

al computer diventa tutt’uno con esso e subisce

una trasformazione cerebrale che conferma

la natura fondamentale della

simbiosi uomo-tecnologia

LA GENERAZIONE DIGITALE III

I “nati digitali” manifestano un'abilità

opportunistica senza pari nel piegare i

dispositivi ai propri scopi, incuranti dei risvolti

teorici delle elaborazioni e degli aspetti funzionali

delle apparecchiature

Rispetto alla tendenziale seriosità della

scuola, i media digitali sono vivaci e coloriti e

pongono l’individuo al centro del processo

comunicativo e creativo

La scuola subisce una concorrenza

fortissima

Di fronte alle rarefatte relazioni virtuali, la

pienezza, anche organolettica, dei contatti diretti

comincia ad essere percepita come troppo

coinvolgente, quasi minacciosa

La rapidità e la vastità dei contatti si accompagnano a una

volatilità effimera, a una prevalenza del contenuto sulla

forma, a un'ansiosa superficialità alimentata anche

dall’urgenza percepita di dare risposte immediate, in un

crescendo di inviti e di sollecitazioni pressanti.

La facilità della comunicazione si correla a un suo

deterioramento

L'uomo dello schermo perde la capacità di

esprimere e di interpretare il linguaggio del

corpo, riducendo la comunicazione a un puro

scambio di dati, senza l'involucro di

metamessaggi che rende così calda e

complessa la comunicazione umana

IL ROBOT (IL LAVORATORE)

• E’ UNO SPECCHIO DI NOI STESSI

• E’ UN’ALTERNATIVA COGNITIVA E ATTIVA

• E’ DOTATO DI UN PRINCIPIO DI AUTONOMIA

• POTREBBE DIVENTARE UN SOGGETTO ETICO

• POTREBBE OSPITARE EMOZIONI E FORS’ANCHE

UNA COSCIENZA

Valerie, una andreide

Il grafico dell’avvallamento del «perturbante» di Masahiro Mori

Il robot CB2 costruito all’università di Osaka

Un robot «emotivo»

Phillip K. Dick: un robot umanoide della Hanson

Il cane Aibo

Il robot Krio e il cane Aibo

• Un’alternativa plausibile è costituta dal ciborg (o cyborg): un essere ibrido, un simbionte di uomo e macchina nel senso più stretto del termine

• Il ciborg e il robot offrono due percorsi diversi per avvicinarsi all’uomo artificiale

• Il robot è una creatura tutta artificiale, in cui si tenta di giungere all’imitazione dell’umano aggiungendo funzioni e strutture e accrescendo la complessità

• Nel ciborg si parte da una base umana e la si integra e potenzia con protesi e organi artificiali

Kevin Warwick (Università di Reading, GB) con il chip inserito nel braccio (1998)

Robocop (1987, Paul Verhoeven)

La mano “bionica” o “biomeccatronica”

Una mano bionica, comandata dal cervello, è stata impiantata nel

novembre 2008 a un italo-brasiliano di 26 anni, che aveva perso

l'arto fino a metà avambraccio. L'intervento è stato eseguito nel

Campus biomedico di Roma in collaborazione con la Scuola

Sant'Anna di Pisa, nell'ambito del progetto 'LifeHand' ed è stato

presentato a Roma il 2 dicembre 2009. Hanno operato tre

chirurghi, due anestesisti, tre neurologi e quattro bioingegneri.

Il paziente è stato dimesso dopo due giorni dall'intervento.

La mano ha 5 dita ed è comandata dal cervello tramite quattro

elettrodi realizzati dall'azienda tedesca Ibmt e impiantati nei nervi

mediano (all'altezza del polso) e ulnare (avambraccio).

Ha la grandezza di una mano normale e può muoversi e ricevere

stimoli sensoriali. Il progetto ha richiesto vari anni di studio ed è

stato finanziato con fondi europei per circa due milioni in cinque

anni. L'esperimento è stato fatto su un volontario, ma i ricercatori

sperano di poterlo ripetere anche con altri pazienti.

La Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (Paolo Dario e

Maria Chiara Carrozza) ha progettato e costruito vari

prototipi di mano biomeccatronica, realizzando gli

algoritmi di classificazione dei segnali neurali,

definendo i segnali di stimolazione, di progettando

le interfacce neurali: tutte le componenti che

permettono l’azione volontaria della mano e la

percezione della stessa.

• Impegno notevole: oltre 30 muscoli

• CyberHand dispone di cinque dita antropomorfe

dotate di sensori propriocettivi ed esterocettivi.

Ogni dito è mosso da un singolo motore per la

flessione e l’estensione delle tre falangi

• Un motore ulteriore è usato per l’opposizione del

pollice, per un totale di sei motori

• Kevin Warwick (1998 e 2002): chip sottocutaneo a

radiofrequenza

• RFID per la trasmissione di dati biomedici e per

l’autenticazione

• Microprocessori cerebrali impiantanti nella corteccia

motoria di pazienti disabili per la trasmissione dal

pensiero ad arti artificiali o naturali per metterli in

movimento

• Occhio bionico

• Orecchio bionico

• Traduttore linguistico con visualizzazione dei segni

• Pelle artificiale (da colture biologiche)

• Arti bionici (abbiamo visto la mano)

• Cuore bionico (in plastica e titanio, o di cellule coltivate a

partire dalle staminali)

NANOTECNOLOGIE (futuribili)

• nanorobot per la somministrazione di farmaci nei vasi

• Respirocita (immagazzina ossigeno)

• Fibre ottiche al posto del midollo osseo

• Dialogo tra un chip e il tessuto cerebrale di un topo

• In prospettiva terapeutica: reintegrazione di funzioni

cerebrali perdute o compromesse per esempio da ictus

• Controllo dei sintomi in malattie neurodegenerative come

Parkinson e Alzheimer

• La consapevolezza di essere (in) un corpo può essere

manipolata e distorta al pari delle facoltà cognitive e

spaziali: chi sono e dove mi trovo?

• Problema: chi è responsabile delle azioni involontarie?

L’uomo o la macchina?

• Il confine tra l’uomo e la macchina sfuma e si pone il

problema dell’identità: il senso del sé può esserne

stravolto

La Creatura Planetaria

Raymond Kurzweil (New York 1948)Il profeta della singolarità

• Non avrebbe compagni o concorrenti

• Smetterebbe di evolversi?

• Quali bisogni, carenze, nostalgie?

• Permarrebbe nell’estasi letale di Narciso?

• Si specchierebbe in sé con infinito compiacimento?

• In uno stato atarattico in cui oggetto e soggetto di

conoscenza coinciderebbero?

• Autoreferenzialità contemplativa della CP

• La sua conoscenza aumenterebbe indefinitamente? A

che scopo?

• Saprebbe sviluppare sentimenti, emozioni?

• Avrebbe un’etica, un’estetica?

• Avrebbe un germe di coscienza?

• Quale sarebbe il senso della sua presenza nel mondo?

• La discontinuità di Kurzweil come la Creatura Planetaria

hanno a che fare con il potenziamento delle capacità

cognitive e l’avvento dell’intelligenza connettiva

• Non si parla di etica, di solidarietà, di emozioni, come se

un aumento delle conoscenze fosse in sé un fatto

sempre positivo, a prescindere dal suo contesto umano

Bisogno insopprimibile dell’uomo di

narrare, narrarsi e farsi narrare:

una necessità atavica che si presenta oggi

in forme nuove, sincretiche, composite,

sorprendenti

Gli umani sono entità semantiche, cioè tentano sempre di trovare un

senso in ciò che fanno, percepiscono, sentono, toccano,

sperimentano. Essi sono nodi complessi dove i lunghi fili di

etica, estetica, espressione, esperienza, emozioni,

ricordi, progetti, razionalità e così via, s'intrecciano per costituire la

trama che chiamiamo il nostro mondo. E questa trama è fatta di storie:

ciascuno di noi, senza posa, narra o si fa narrare storie, intreccia

dialoghi, monologhi, narrazioni e recita frammenti teatrali.

In breve, noi costruiamo un mondo narrativo sovrapponendolo al

mondo reale

• Come sarà la narrazione dell’uomo nuovo?

• Soprattutto: ci sarà ancora la narrazione?

• Quali miti, leggende e storie inventeranno il robot, il

ciborg, la Creatura Planetaria per giustificare sé stessi e

trovare il senso della loro presenza nel mondo?

• Come sempre, ci sono più domande che risposte