La struttura della Sentenza - Pagina di ingresso - ECLT ... · del giudice Dott.ssa Alessandra ......
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La struttura della sentenza e il
processo decisionale del giudice
Dott.ssa Alessandra Malerba
Seminari del corso «Law, Science and New Technologies»
a.a. 2012/2013 La stampa e l’utilizzo di lucidi e materiali messi a disposizione sono consentiti esclusivamente per
le finalità del corso. Ogni altro utilizzo deve essere preventivamente autorizzato.
I seminari 29 aprile 2013:
«La struttura della sentenza e il processo decisionale del giudice»
• Obiettivo: saper riconoscere le parti essenziali della sentenza civile
6 maggio 2013:
«De-costruzione di una sentenza»
• Lavoro a gruppi su una sentenza a scelta tra fine vita, diagnosi pre-impianto, capacità di intendere e di volere
La sentenza Art. 132 c.p.c.: La sentenza è pronunciata in nome del
popolo italiano e reca l’intestazione «Repubblica Italiana». cfr. art. 101 c. 1 Cost.
La sentenza
Essa deve contenere:
1) GIUDICE
2) PARTI + DIFENSORI
3) CONCLUSIONI delle parti
4) Svolgimento del processo + MOTIVI IN FATTO e IN
DIRITTO della decisione
5) DISPOSITIVO + data deliberazione + sottoscrizione del
giudice
• art. 112 c.p.c.: Corrispondenza tra il chiesto e il
pronunciato
Il giudice deve pronunciarsi su tutta la domanda e
non oltre i limiti di essa e non può pronunciare
d’ufficio su eccezioni, che possono essere proposte
soltanto dalle parti.
• Art.2909 c.c.: Cosa giudicata
L’accertamento contenuto nella sentenza passata
in giudicato fa stato a ogni effetto tra le parti, i loro
eredi o aventi causa.
• MOTIVAZIONE = «documentazione rappresentativa
dell’iter logico-intellettivo (e giustificativo) seguito
dal giudice nell’adozione di una determinata ratio
decidendi».
• DISPOSITIVO (P.Q.M.)= «"conclusione precettiva e
volitiva", nella quale si realizza la portata imperativa
del provvedimento».
(Comoglio, L.P. – Ferri, C. – Taruffo, M. Lezioni sul processo civile. Il
processo ordinario di cognizione. Bologna: Il Mulino).
Confronto tra sistemi giuridici
Civil Law Common Law
Art. 101 c. 2 Cost.:
I giudici sono soggetti
soltanto alla legge.
• Dottrina del precedente giudiziale (stare decisis et quieta non movere)
• “The policy of courts to abide by or adhere to principles established by decisions in earlier cases” (West's Encyclopedia of American Law, edition 2)
Attenzione!
• Il principio di sottoposizione del giudice soltanto alla
legge e il principio dello stare decisis sono due risposte diverse ad una stessa esigenza:
CERTEZZA del DIRITTO
…differenze insuperabili? • Il giudice di civil law sempre più segue
l’orientamento giurisprudenziale delle corti superiori
• Ruolo della Corte di Cassazione(art. 65,
R.d.12/1941): «assicura l’osservanza e l’uniforme interpretazione della legge» funzione
nomofilattica
La legge vive attraverso le interpretazioni
giurisprudenziali!!!
Cfr. giurisprudenza sulla risarcibilità del danno
biologico
La dottrina del precedente • “Under stare decisis, once a court has
answered a question, the same
question in other cases must elicit the
same response from the same court or
lower courts in that jurisdiction”. (West's
Encyclopedia of American Law, edition 2)
• Distinzione fondamentale:
ratio decidendi – obiter dictum
Ratio decidendi "A precendent is a judicial decision which contains in
itself a principle. The underlying principle which thus
forms its authoritative element is often termed the
ratio decidendi. The concrete decision is binding
between the parties to it, but it is the abstract ratio
decidendi which alone has the force of law as regards the world at large". (Salmond, J. Jurisprudence)
Rilevante ai fini della dottrina del precente
Binding authority
Necessary
Obiter dictum • “remarks of a judge which are not necessary to
reaching a decision, but are made as comments,
illustrations or thoughts. Generally, obiter dicta is
simply dicta”(http://legal-
dictionary.thefreedictionary.com/obiter+dicta)
Irrilevante per la dottrina del precedente
Persuasive authority
Unnecessary
La tecnica del distinguishing
Distinguishing = mancata applicazione, totale o parziale, del precedente la regola stabilita in
un’altra decisione (che di norma è vincolante)è
ritenuta dal giudice non applicabile al caso che è
chiamato a decidere:
1. Restrictive distinguishing = riduzione della portata
della ratio decidendi contenuta in un precedente
2. Non-restrictive distinguishing = si accetta la ratio
decidendi del precente invocato, ma non la si
ritiene applicabile a causa della diversità dei fatti.
La tecnica del distinguishing garantisce la flessibilità della dottrina del precedente: essa infatti mira ad
evitare la violazione del principio dello stare decisis,
consentendo al sistema di evolversi insieme alla
società.
Il ruolo del giudice Applicazione o creazione della norma?
L’atto normativo è articolato in enunciati, chiamati disposizioni per il loro carattere imperativo. Spesso le disposizioni non hanno un significato chiaro e univoco e pertanto occorre l’attività dell’interprete.
Il risultato dell’attività interpretativa svolta sulle disposizioni è la NORMA generale e astratta che sarà applicata al caso concreto.
Ma «in natura» non esistono né le ‘norme’ né i ‘fatti’. Le norme sono il frutto dell’interpretazione delle disposizioni
[…]; e anche il fatto è frutto di interpretazione, va «costruito» qualificando i singoli eventi […] secondo le
categorie normative. (Bin, R. – Pitruzzella, G., 2011. Diritto Costituzionale. Torino: Giappichelli, p. 309).
Il sillogismo giudiziale
Es. Omicidio (art. 575 c.p.) chiunque (generalità)
cagiona la morte di un uomo (in qualsiasi circostanza
– astrattezza) è punito con la reclusione non inferiore
a 21 anni.
Norma Premessa maggiore
se X e Y allora Z
Caso concreto Premessa minore
Tizio ha tenuto i comportamenti X e Y
Applicazione della norma al fatto Conclusione
A Tizio si applicherà la Norma e quindi avrà la conseguenza Z.
Il pensiero di Hans Kelsen A) La norma generale deve essere individualizzata: il giudice accerterà sì la pre-esistenza della norma generale e astratta, ma l’esistenza delle condizioni concrete è stabilita per la prima volta nella sentenza.
Passaggi che il giudice segue:
1) Accertare esistenza della norma generale (applicazione)
2) Individualizzazione: come qualificare l’episodio alla luce della norma? Quali sono i fatti? (creazione)
«La decisione giurisdizionale continua il processo di creazione del diritto dalla sfera del generale e dell’astratto
in quella dell’individuale e concreto.»
B) Quando manca la norma generale, il giudice è
autorizzato a decidere la controversia
discrezionalmente: crea la norma di diritto sostanziale
per il caso concreto.
C) La decisione giurisdizionale può anche creare
norme generali con forza vincolante non solo per il
caso controverso ma anche per altri casi simili che
altri giudici possono trovarsi a decidere.
N.B. ciò vale solo per gli ordinamenti di common
law!!!
…riassumendo Kelsen • Il giudice crea sempre delle regole: in A) e B) si tratta
della regola del caso concreto, in C) della regola generale.
• La giurisprudenza crea sempre la regola del caso concreto, e se l’ordinamento lo prevede (es. USA), può creare anche norme generali, vincolanti per tutti.
Da ciò si desume che l’affermazione secondo cui il diritto si identifica solo con le regole generali contenute nella legge formale e nelle consuetudini, non corrisponde alla realtà: anche il giudice di civil law crea la norma del caso concreto, dovendo operare l’individualizzazione della norma generale!!!
«È impossibile non riconoscere anche nel nostro
sistema una funzione creativa della giurisprudenza, quanto meno – ma non solo – in tutti i campi nei quali
il legislatore opera attraverso clausole generali (o
norme elastiche), per ciò stesso suggerendo che sia
l’interprete a specificare di volta in volta il contenuto
del precetto legale che deve essere attinto dal
patrimonio dei valori sociali condivisi». (R. Rordorf)
Come leggere la sentenza • Non fermarsi alla massima (= una o più brevi frasi
che riassumono sinteticamente il principio di diritto
affermato nella sentenza stessa, seguito talvolta da
una breve descrizione della fattispecie concreta su
cui il giudice si è pronunciato).
• Nella lettura seguire questo iter:
1. Dispositivo
2. In fatto
3. In diritto
• N.B. Le sentenze delle SS.UU. aiutano ad individuare i diversi orientamenti giurisprudenziali.
Rielaborazione della sentenza
Ovvero: come costruire la File Card
1. Individuare gli elementi essenziali:
Abstract
Tipo di decisione (civile, penale, amministrativa)
Numero della decisione
Identificazione delle parti
Caso di specie (si ricava dalla parte «in fatto»)
Ratio decidendi
Norme di riferimento – nazionali e internazionali (citate o non citate dal giudice)
Precedenti giudiziari
Parole chiave
2. Strumenti utili per lavorare su sentenze straniere
(English speaking countries)
Dizionario giuridico Inglese-Italiano De Franchis
Dizionari/thesauri online: The Free Dictionary,
Lectlaw, Findlaw Legal Dictionary, IATE, Eurovoc,
Jurivoc
Sentenze Oggetto Provvedimenti giudiziali
Eutanasia attiva 1. Caso Pretty c. Regno Unito: Corte EDU, sez. IV, sent. 29 aprile 2002, ric. n. 2346/02 (EN)
2. Caso Haas c. Svizzera: Corte EDU, sez. I, sent. 20.1.2011, ric. n. 31322/07, Pres. Rozakis (EN)
Diagnosi genetica pre-impianto 3. Caso Costa-Pavan c. Italia: Corte EDU, sez. II, sent. 28 agosto 2012 - ric. n. 54270/10 (IT)
• Neuroscienze
• Caso Raso: Corte d’Assise d’Appello di Trieste, 1 ottobre 2009, n. 5
4. Sentenza Sentenza
Capacità di intendere e di volere e disturbi della personalità dell'imputato/Genetica
4. Caso Raso: Cass. SS.UU., penali, sentenza 08.03.2005 n° 9163
5. Caso Bayout: Corte d’Assise d’Appello di Trieste, 1 ottobre 2009, n. 5
Bibliografia… • Alessandri, N. (2013). «Il ricorso in Cassazione».
• Goodhart, A. L. (1930). «Determining the ratio decidendi
of a case». Yale Law Journal, XL, 2, p. 161 ss.
• Rordorf, R. (2006). «L’arte del distinguishing e i poteri di
overruling del giudice di merito e di legittimità».
http://astra.csm.it/incontri/relaz/13058.pdf
…e per chi vuole approfondire!
Si ringrazia la dott.ssa Sara Azzini
che ha seguito questi seminari
fino all’anno scorso.