La storia e l’immaginario Rossano Baronciani Gran Varieta ... · Alice Di Stefano Alessandro...

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Accademia di Belle Arti di Urbino Presidente Giorgio Londei Direttore Umberto Palestini Direttore del Dipartimento di progettazione e arti applicate Emanuele Bertoni Consiglio di amministrazione Presidente Giorgio Londei Direttore Umberto Palestini Consiglieri Andrea Balducci Sebastiano Guerrera Uffici Direttore amministrativo Mariagrazia D’Amico Direttore di ragioneria Enrico Castellucci Segreteria del personale Antonio Pruscini Segreteria di direzione Maria Antonia Galeone Segreteria didattica Roberta Mori Carla Passacantando Ufficio protocollo Antonio Curcetti Consiglio accademico Umberto Palestini Francesco Calcagnini Luigi Carboni Giuseppe Mascia Mattia Pedrazzoli Giovanna Salis Giovanni Sartore Teresa Sorgente Docenti che hanno aderito al progetto Adele Cappelli Pedagogia e didattica dell’arte Francesco Lozzi Tecniche di modellazione digitale Claudio Magrin Scenografia Paola Mariani Costume per lo spettacolo Franco Marri Illuminotecnica Giuseppe Mascia Modellistica Rinaldo Rinaldi Laboratorio di pittura Rosaria Tartaglia Scenotecnica Michele Taurozzi Disegno tecnico e progettuale Roberto Vecchiarelli Storia dello spettacolo Impreparati (titolo provvisorio) progetto scene, costumi, luci e video scuola di Scenografia 2016-18 elaborazione costumi Alexa D’Arrezzo Marcella Fiordegiglio Federica Foglia Simone Gelsomino Giulia Risaliti buffetteria e accessori Federica Foglia Chiara Lavana attrezzeria Ottavia Catenacci Elena Cerreti Giulia Fringuelli Beatrice Leo Marco Mauri Nicole Riccioni Laura Sigismondi Cao Xueying maschere e sculture di scena Caterina Giardini Beatrice Leo Nicola Scaringella Alice Di Stefano Alessandro Scudella Francesca Vagnozzi in collaborazione con Adriana Renzi con Fabrizio Bartolucci Ottavia Catenacci Giuseppe Esposto Sandro Fabiani Francesca Gabucci Monica Miniucchi Alberto Pancrazi Claudio Tombini Sofia Vernaleone voci registrate Lucia Ferrati Matteo Giardini Lyu Yanrong Sam WenYue Zhang disegno luci Emiliano Pascucci assistenti scenografi Jurgen Koci Lorenzo Trucco si ringrazia per il prestito di elementi scenografici e costumi Associazione Arena Sfe- risterio Fondazione Rete Lirica delle Marche Rossini Opera Festival registrazioni a cura di Mario Mariani Studiochez/ laboratorio costruzioni Massimiliano Battista Davide Frati Marco Mauri Simone Moroni Lorenzo Rossi progetto audio e video Noemi Betti Sara Gissi Alba Nannini Sara Roda Erika Rosi Mariarosa Saponaro in collaborazione con Filippo Pirrello suggeritori occulti Maria Paola Benedetti Carla Di Carlo Valerio Corzani Giorgio Donini Francesca Gabucci Sante Maurizi Mirco De Nicolo’ Noa Pane Andrea Solomita Luca Vannoni documentazione fotografica Caterina Giardini Alba Nannini Noemi La Pera ISIA Urbino ringraziamenti Aurelia D’Alessandro Giulia Astolfi Rubens Bertini Mattia Bonomi Nicoletta Cantasale Cheng Chen Biblioteca Federiciana Fano Centrogomme Fermignano Elia Chiarucci Fabiola Fidanza Federpneus Drive Urbino ISIA Urbino Jessica Fuina Giulia Maione Mattia Michetti Nardo Eleonora parrocchia san Cesario Fano parrocchia san Francesco Urbino Teresa Rugiada Pastore Pro Loco Carpegna Giuliana Rinoldo Nyke Sama Monica Scaloni Giulia Schiavone Federica Serra Giada Tonioni Yuwen Zhou per l’utilizzo di “New Morning Star” (video 2010) Massimo Vitangeli Accademia di Belle Arti di Urbino scuola di Scenografia TeatrOltre 2018 Appunti per uno spettacolo a quaranta anni dalla scomparsa di Aldo Moro liberamente ispirato da “L’affaire Moro” di Leonardo Sciascia di Rossano Baronciani Francesco Calcagnini Davide Riboli musiche originali “Sedutica spiritica” musica: Mario Mariani testo: Sante Maurizi “Passami Aldo” musica: Vittorio Ondedei coordinamento di produzione Aldo Bernardini Enrico Castellucci Marcella Fiordegiglio Maria Antonia Galeone Le BR... Sono state le BR... No, le BR no. Non avevano i mezzi, l’addestramento... gli americani piuttosto... i servizi segreti... Sono stati i russi, gli israeliani... Andreotti, Kissinger, Cossiga... E’ stata la Mafia... - Vaticano... Pover’uomo... E’ Stato, ad libitum. Di anni ne son passati quaranta e le parole di cui si compone lo gnommero di quel brutto affare che fu l’assassinio di Aldo Moro e degli uomini della sua scorta non smettono di torcersi tra il luogo comune e il non luogo a procedere. Popolano un infinito numero di pagine redatte da radio, stampa, televisione, ciclostili parrocchiali e proletari, vignettisti satirici, medium spiritisti, commissioni parlamentari, rapporti riservati, nette smentite e doverose rettifiche: il copione colossale di una delle piu’ formidabili (nell’etimo: assai temibile, spaventosa) rappresentazioni di Stato mai allestite in Italia. Quarant’anni e di sicuro abbiamo solo i morti. Tutto il resto e’ un immenso flusso di immagini, parole e suoni che inscena lo spettacolo sociale della con- temporaneita’: la realta’ sorge dallo spettacolo e solo lo spettacolo e’ il reale. Viso emaciato, camicia aperta, corpo raggomitolato non sono piu’ immagini di un dirigente democristiano favorevole al compromesso storico e al patto segreto tra Italia e Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, rapito e ucciso da compagni che sbagliano. Glorificate nello Spettacolo di Stato diventano icone del sacrificio. Agnello di Stato o capro espiatorio, i peccati del mondo restano dove sono. Nel mondo falsamente rovesciato, il vero non e’ altro che un momento del falso. La catarsi che dovrebbe compiere il tragico finisce con l’inzaccherarsi nella farsa di chi vuol procedere per Gradoli. Una commedia degli equivoci all’antica italiana, una gran sarabanda d’esecutori, trame e mandanti. Una ridda di voci separate dai corpi d’una pantomima. pantomima (pop. pantomina) s. f. [dal fr. pantomime (s. f.), diversificatosi nel genere da pantomime (s. m.) pan- tomimo, che dal lat. pantomimus]. -1. Rappresentazione scenica muta (...) 2. In senso fig., (...) esibizione falsa, teatrale, con la quale si vuole convincere, impietosire o commuovere, simulando una situazione non vera o sentimenti non provati: smettila con questa p., la tua e’ tutta una finzione! Vocabolario Treccani La Storia e’ Spettacolo della Storia. Lo Stato e’ Spettacolo di Stato. Lo Spettacolo intrattiene, informa, in- terpreta, rappresenta, governa e culla. Per chi fatica a prender sonno rimane un luogo dove non s’intrattiene, non s’informa, non s’interpreta, non si rappresenta e non si governa: il Teatro (che per fortuna, allo Stato interessa pochissimo). A quarant’anni dalla morte di Aldo Moro e degli uomini della sua scorta, la scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Urbino elabora la propria inquietudine sul gran varieta’ che si sovrappone all’inconoscibile realta’ di questa tragedia. Gran Varieta’ del Nulla Davide Riboli Non illudiamoci, se provassimo a chiedere tra la gente chi fu Aldo Moro, quale fu la sua vicenda e il suo ruolo nella storia d’Italia, fino al rapimento e alla sua uccisione il 9 maggio 1978 da parte delle Brigate Rosse, avremmo un esito sconfortante. Pochissime persone riuscirebbero a dire qualche parola in merito, mentre la maggior parte degli intervistati cadrebbe letteralmente dalle nuvole e purtroppo i piu’ ignari sarebbero proprio i piu’ giovani. Eppure quegli anni e quell’avvenimento in particolare segnarono un punto di non ri- torno nella storia del nostro Paese: venne chiusa la strada del cosiddetto compromesso storico e allontanata definitivamente l’idea che si potesse realizzare una democrazia compiuta attraverso l’alternanza al potere. Dopo Moro l’Italia fu condannata all’immobilismo politico dei vari pentapartiti, e scelse di abbracciare allegramente un finto benessere fatto di spese scellerate, debito pubblico e corruzione dilagante. La nave Italia dei discorsi di Craxi di certo procedette spedita, ma verso una deriva finanziaria, economica ed etica, a gonfie vele verso il dissesto a ritmo dei vari Fantastico, Sbirulini e balli del qua qua. Raccontare quei 55 giorni del sequestro, della prigionia e dell’uccisione di Aldo Moro e’ stato sentito per la nostra scuola di Scenografia, prima di ogni altra cosa, quasi come un dovere, perche’ il lavoro in aula-teatro non consiste solamente nel realizzare un’opera teatrale in tutta la sua affascinante complessita’. Una scuola deve sempre riflettere, studiare e discutere intorno al senso e all’attualita’ dei contenuti storici, filoso- fici e letterari declinati nelle forme artistiche, perche’ non c’e’ cosa piu’ concreta per la memoria e per la nostra identita’ individuale e collettiva che il ripensare e rielaborare, ripercorrendo sentieri battuti da altri prima di noi e tracciando fili rossi scena dopo scena; in un mondo che cerca continuamente l’utile, la nostra scuola rivendica con orgoglio il diritto-dovere di abitare e di muoversi dentro l’immaginario. Se e’ vero che la memoria non risiede piu’ nelle sculture e nelle architetture celebrative, i busti di uomini illustri non ci esortano piu’ a egregie cose, i cimiteri monumentali si sono ormai trasformati in condomini con annessi ascensori, allora diventa necessario ripensare i luoghi, le forme e gli strumenti della memoria. Ricordare e’ questione complessa eppure essenziale, poiche’ e’ nella memoria che ridefiniamo la nostra iden- tita’ e ricollochiamo la misura degli ideali e dei valori che disegnano il nostro futuro e legano lo stare insieme di un’intera societa’. La storia e l’immaginario Rossano Baronciani

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Accademia di Belle Arti di Urbino

Presidente Giorgio Londei

DirettoreUmberto Palestini

Direttore del Dipartimento di progettazione e arti applicateEmanuele Bertoni

Consiglio di amministrazione

Presidente Giorgio Londei

DirettoreUmberto Palestini

ConsiglieriAndrea BalducciSebastiano Guerrera

Uffici

Direttore amministrativo Mariagrazia D’Amico

Direttore di ragioneria Enrico Castellucci

Segreteria del personale Antonio Pruscini

Segreteria di direzione Maria Antonia Galeone

Segreteria didattica Roberta Mori Carla Passacantando

Ufficio protocollo Antonio Curcetti

Consiglio accademico

Umberto Palestini Francesco CalcagniniLuigi CarboniGiuseppe MasciaMattia Pedrazzoli Giovanna SalisGiovanni SartoreTeresa Sorgente

Docenti che hanno aderito al progetto

Adele Cappelli Pedagogia e didattica dell’arte

Francesco LozziTecniche di modellazione digitale

Claudio MagrinScenografia

Paola MarianiCostume per lo spettacolo

Franco MarriIlluminotecnica

Giuseppe MasciaModellistica

Rinaldo RinaldiLaboratorio di pittura

Rosaria TartagliaScenotecnica

Michele Taurozzi Disegno tecnico e progettuale

Roberto Vecchiarelli Storia dello spettacolo

Impreparati(titolo provvisorio)

progetto scene, costumi, luci e videoscuola di Scenografia2016-18

elaborazione costumiAlexa D’ArrezzoMarcella Fiordegiglio Federica FogliaSimone GelsominoGiulia Risaliti

buffetteria e accessoriFederica FogliaChiara Lavana

attrezzeriaOttavia CatenacciElena Cerreti Giulia FringuelliBeatrice LeoMarco MauriNicole RiccioniLaura SigismondiCao Xueying

maschere e sculture di scenaCaterina Giardini Beatrice Leo Nicola ScaringellaAlice Di StefanoAlessandro ScudellaFrancesca Vagnozziin collaborazione conAdriana Renzi

con Fabrizio BartolucciOttavia CatenacciGiuseppe Esposto Sandro FabianiFrancesca Gabucci Monica MiniucchiAlberto Pancrazi Claudio Tombini Sofia Vernaleone

voci registrateLucia Ferrati Matteo GiardiniLyu YanrongSam WenYue Zhang

disegno luci Emiliano Pascucci

assistenti scenografi Jurgen KociLorenzo Trucco

si ringrazia per il prestito di elementi scenografici e costumiAssociazione Arena Sfe-risterio Fondazione Rete Lirica delle MarcheRossini Opera Festival

registrazioni a cura diMario MarianiStudiochez/

laboratorio costruzioniMassimiliano Battista Davide Frati Marco Mauri Simone MoroniLorenzo Rossi

progetto audio e videoNoemi BettiSara GissiAlba Nannini Sara Roda Erika RosiMariarosa Saponaroin collaborazione conFilippo Pirrello

suggeritori occultiMaria Paola Benedetti Carla Di CarloValerio CorzaniGiorgio DoniniFrancesca GabucciSante MauriziMirco De Nicolo’Noa PaneAndrea SolomitaLuca Vannoni

documentazione fotograficaCaterina GiardiniAlba NanniniNoemi La Pera ISIA Urbino

ringraziamentiAurelia D’AlessandroGiulia AstolfiRubens BertiniMattia Bonomi Nicoletta CantasaleCheng ChenBiblioteca Federiciana Fano Centrogomme FermignanoElia ChiarucciFabiola FidanzaFederpneus Drive UrbinoISIA UrbinoJessica FuinaGiulia Maione Mattia MichettiNardo Eleonoraparrocchia san Cesario Fanoparrocchia san Francesco UrbinoTeresa Rugiada PastorePro Loco CarpegnaGiuliana RinoldoNyke SamaMonica ScaloniGiulia SchiavoneFederica SerraGiada Tonioni Yuwen Zhou

per l’utilizzo di “New Morning Star” (video 2010)Massimo Vitangeli

Accademia di Belle Arti di Urbino scuola di Scenografia TeatrOltre 2018

Appunti per uno spettacolo a quaranta anni dalla scomparsa di Aldo Moro liberamente ispirato da “L’affaire Moro” di Leonardo Sciascia

diRossano BaroncianiFrancesco Calcagnini Davide Riboli

musiche originali “Sedutica spiritica” musica: Mario Mariani testo: Sante Maurizi

“Passami Aldo”musica: Vittorio Ondedei

coordinamento di produzioneAldo Bernardini Enrico CastellucciMarcella FiordegiglioMaria Antonia Galeone

Le BR…... Sono state le BR...… No, le BR no. Non avevano i mezzi, l’addestramento... gli americani piuttosto... i servizi segreti...… Sono stati i russi, gli israeliani... Andreotti, Kissinger, Cossiga... E’ stata la Mafia...… - Vaticano…... Pover’uomo…... E’ Stato, ad libitum. Di anni ne son passati quaranta e le parole di cui si compone lo gnommero di quel brutto affare che fu l’assassinio di Aldo Moro e degli uomini della sua scorta non smettono di torcersi tra il luogo comune e il non luogo a procedere. Popolano un infinito numero di pagine redatte da radio, stampa, televisione, ciclostili parrocchiali e proletari, vignettisti satirici, medium spiritisti, commissioni parlamentari, rapporti riservati, nette smentite e doverose rettifiche: il copione colossale di una delle piu’ formidabili (nell’etimo: assai temibile, spaventosa) rappresentazioni di Stato mai allestite in Italia. Quarant’anni e di sicuro abbiamo solo i morti. Tutto il resto e’ un immenso flusso di immagini, parole e suoni che inscena lo spettacolo sociale della con-temporaneita’: la realta’ sorge dallo spettacolo e solo lo spettacolo e’ il reale. Viso emaciato, camicia aperta, corpo raggomitolato non sono piu’ immagini di un dirigente democristiano favorevole al compromesso storico e al patto segreto tra Italia e Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, rapito e ucciso da compagni che sbagliano. Glorificate nello Spettacolo di Stato diventano icone del sacrificio. Agnello di Stato o capro espiatorio, i peccati del mondo restano dove sono. Nel mondo falsamente rovesciato, il vero non e’ altro che un momento del falso. La catarsi che dovrebbe compiere il tragico finisce con l’inzaccherarsi nella farsa di chi vuol procedere per Gradoli. Una commedia degli equivoci all’antica italiana, una gran sarabanda d’esecutori, trame e mandanti. Una ridda di voci separate dai corpi d’una pantomima.

pantomima (pop. pantomina) s. f. [dal fr. pantomime (s. f.), diversificatosi nel genere da pantomime (s. m.) pan-tomimo…, che … dal lat. pantomimus]. -1. Rappresentazione scenica muta (…...) 2. In senso fig., (...) esibizione falsa, teatrale, con la quale si vuole convincere, impietosire o commuovere, simulando una situazione non vera o sentimenti non provati: smettila con questa p., la tua e’ tutta una finzione!Vocabolario Treccani

La Storia e’ Spettacolo della Storia. Lo Stato e’ Spettacolo di Stato. Lo Spettacolo intrattiene, informa, in-terpreta, rappresenta, governa e culla. Per chi fatica a prender sonno rimane un luogo dove non s’intrattiene, non s’informa, non s’interpreta, non si rappresenta e non si governa: il Teatro (che per fortuna, allo Stato interessa pochissimo). A quarant’anni dalla morte di Aldo Moro e degli uomini della sua scorta, la scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Urbino elabora la propria inquietudine sul gran varieta’ che si sovrappone all’inconoscibile realta’ di questa tragedia.

Gran Varieta’… del Nulla Davide RiboliNon illudiamoci, se provassimo a chiedere tra la gente chi fu Aldo Moro, quale fu la sua vicenda e il suo ruolo nella storia d’Italia, fino al rapimento e alla sua uccisione il 9 maggio 1978 da parte delle Brigate Rosse, avremmo un esito sconfortante. Pochissime persone riuscirebbero a dire qualche parola in merito, mentre la maggior parte degli intervistati cadrebbe letteralmente dalle nuvole e purtroppo i piu’ ignari sarebbero proprio i pi…u’ giovani. Eppure quegli anni e quell’avvenimento in particolare segnarono un punto di non ri-torno nella storia del nostro Paese: venne chiusa la strada del cosiddetto compromesso storico e allontanata definitivamente l’idea che si potesse realizzare una democrazia compiuta attraverso l’alternanza al potere. Dopo Moro l’Italia fu condannata all’immobilismo politico dei vari pentapartiti, e scelse di abbracciare allegramente un finto benessere fatto di spese scellerate, debito pubblico e corruzione dilagante. La nave Italia dei discorsi di Craxi di certo procedette spedita, ma verso una deriva finanziaria, economica ed etica, a gonfie vele verso il dissesto a ritmo dei vari Fantastico, Sbirulini e balli del qua qua.

Raccontare quei 55 giorni del sequestro, della prigionia e dell’uccisione di Aldo Moro e’ stato sentito per la nostra scuola di Scenografia, prima di ogni altra cosa, quasi come un dovere, perche’… il lavoro in aula-teatro non consiste solamente nel realizzare un’opera teatrale in tutta la sua affascinante complessita’. Una scuola deve sempre riflettere, studiare e discutere intorno al senso e all’attualit…a’ dei contenuti storici, filoso-fici e letterari declinati nelle forme artistiche, perch…e’ non c’e’ cosa pi…u’ concreta per la memoria e per la nostra identit…a’ individuale e collettiva che il ripensare e rielaborare, ripercorrendo sentieri battuti da altri prima di noi e tracciando fili rossi scena dopo scena; in un mondo che cerca continuamente l’utile, la nostra scuola rivendica con orgoglio il diritto-dovere di abitare e di muoversi dentro l’immaginario.

Se e’ vero che la memoria non risiede pi…u’ nelle sculture e nelle architetture celebrative, i busti di uomini illustri non ci esortano piu’ a egregie cose, i cimiteri monumentali si sono ormai trasformati in condomini con annessi ascensori, allora diventa necessario ripensare i luoghi, le forme e gli strumenti della memoria. Ricordare …e’ questione complessa eppure essenziale, poiche’ e’ nella memoria che ridefiniamo la nostra iden-tita’ e ricollochiamo la misura degli ideali e dei valori che disegnano il nostro futuro e legano lo stare insieme di un’intera societa’.

La storia e l’immaginario Rossano Baronciani

16 marzo, ore 9:15 In via Mario Fani i brigatisti rossi ra-piscono il presidente della Dc Aldo Moro. Poche ore dopo Moro avrebbe dovuto par-tecipare, a Monteci-torio, al dibattito sulla fiducia al quarto governo An-dreotti. Nell’agguato vengono uccisi i carabinieri Domenico Ricci e Ore-ste Leonardi e i tre poliziotti dell’auto di scorta Raffaele Jozzino, Giulio Rive-ra e Francesco Zizzi.

16 marzo, ore 10 Le Brigate Rosse telefonano all’Ansa e comunicano di aver rapito il presidente della Dc.

16 marzo, ore 10 Il presidente della Camera Pietro Ingrao

sospende la seduta e annuncia il rapimen-to di Aldo Moro.

16 marzo, ore 11Cgil, Cisl e Uil pro-clamano lo sciopero generale.

18 marzo Dopo i funerali degli uomini della scorta di Moro, alle 12 le Brigate Rosse tele-fonano al quotidiano romano “Il Messagge-ro” e indicano una cabina telefonica in cui viene trovato il “Comunicato n. 1” con la fotografia del presidente della Dc. Le Brigate Rosse comunicano che Moro e’ in una “prigione del popolo” in quanto responsabile “dei programmi controri-voluzionari della borghesia imperiali-sta”.

19 marzoDalla finestra del suo studio Paolo VI lancia il primo ap-pello ai rapitori di Moro.

20 marzo A Torino, durante il processo a Renato Curcio, le Brigate Rosse rivendicano la responsabilita’ poli-tica del rapimento.

21 marzoIl governo approva il decreto antiterro-rismo: trent’anni di carcere per i terro-risti, ergastolo in caso di morte dell’o-staggio; la polizia puo’ fermare, inter-rogare e ascoltare le telefonate sospette.

23 marzo Il Pci comunica la sua posizione uffi-ciale: lo Stato non

deve trattare con le Brigate Rosse.

25 marzo A Torino, Roma, Mila-no e Genova le Briga-te Rosse fanno trova-re il “Comunicato n. 2”, in cui annunciano di aver cominciato il “processo popolare” contro Moro.

29 marzo “Sono sotto un domi-nio pieno e incon-trollato dei terro-risti”. Le BR fanno trovare il “Comunica-to n. 3”: una lettera al ministro degli Interni Francesco Cossiga in cui Moro accenna alla possibi-lita’ di uno scambio.

30 marzoLa direzione della Democrazia cristiana decide di respinge-re ogni trattativa.

Comincia la “linea dura”. Alcuni gior-ni dopo la stessa decisione verra’ con-fermata dai cinque partiti della maggio-ranza.

2 aprilePaolo VI, durante l’Angelus, rivolge il secondo appello alle Brigate Rosse.

4 aprile Il “Comunicato n. 4” delle Brigate Rosse e’ una copia della lettera di Moro al segretario della Dc Benigno Zaccagnini: “Moralmente sei tu ad essere al mio posto, dove materialmente sono io”.

7 aprile Il quotidiano mila- nese “Il Giorno” pubblica una lettera di Eleonora Moro: la

moglie del presidente della Dc si dissocia dalla “linea dura” e dice di voler adotta-re una linea di com-portamento autonoma.

10 aprile “Comunicato n. 5”: una lettera autografa di Aldo Moro, in cui il presidente Dc sostie-ne l’ipotesi delle trattative e attacca il suo compagno di partito Taviani.

15 aprile Il “Comunicato n. 6” annuncia la fine del “processo popolare” ad Aldo Moro e decre-ta la sua condanna a morte.

17 aprileAmnesty Internatio-nal si offre come mediatore, e il segre-tario dell’Onu Kurt Waldheim lancia il

suo primo appello.

18 aprile In via Gradoli 94, a Roma, viene scoperto un covo delle Brigate Rosse. Un comunica-to, il n. 7, che poi si rivelera’ falso, annuncia che Moro …e’ stato ucciso: il suo corpo si troverebbe nel lago della Du-chessa.

20 aprileAlla redazione di “Repubblica” arriva il vero “Comunicato n. 7”: Moro … fotogra-fato con una copia del quotidiano del 19 aprile. E’ il comunicato del- l’ultimatum: “Scambio di prigionieri o lo uccidiamo”. Lo stesso giorno Moro scrive a Zaccagnini, e lo rimprovera per la sua intransigenza.

21 aprileLa direzione della Dc ribadisce la “linea dura”, ma la famiglia di Moro chiede di ac-cettare le condizioni della BR. La direzio-ne del Psi rompe ogni indugio e si dichiara favorevole alle trat-tative.

22 aprile Paolo VI lancia il suo terzo messaggio: “Io scrivo a voi, uo- mini delle Brigate Rosse... ”. Anche il segretario dell’Onu Waldheim rivolge il secondo appello alle BR.

24 aprile Il “Comunicato n. 8” detta le condizioni per la liberazione di Aldo Moro: la libera-zione di tredici bri-gatisti detenuti, tra cui Renato Curcio.

29 aprile Moro scrive alla Democrazia cristiana: “Lo scambio e’ la sola via d’uscita”.

30 aprile Moro scrive a Giovan-ni Leone, ad Amintore Fanfani, a Pietro Ingrao e a Bettino Craxi. Alle 16:30 un brigatista telefona a casa della famiglia Moro: per salvare la vita al presidente della Dc serve un immediato intervento di Zaccagnini.

5 maggioAndreotti ribadisce il “no” alle tratta-tive. Poche ore dopo, nel “Comunicato n. 9”, la Brigate Rosse scrivo-no: “Concludiamo la battaglia cominciata il 16 marzo eseguen-do la sentenza a cui

Impreparati (titolo provvisorio)

Rete Lirica delle Marche

2016“Il flauto magico” Wolfgang Amadeus Mozart

Rossini Opera Festival

2006“Adelaide di Borgogna”2010“Demetrio e Polibio”2012“Il signor Bruschino”2014“Il barbiere di Siviglia”

Universita’ degli studi di Urbino “Carlo Bo”

2006“La Calandria” del Bibiena progetto di Luca Ronconi

Teatro della Fortuna di Fano 2005“Cavalleria rusticana” Pietro Mascagni2006“Gianni Schicchi” Giacomo Puccini“Il parlatore eterno”Amilcare Ponchielli/Mario Mariani

Accademia di Belle Arti di UrbinoUn’Accademia dal passato recente che ha attra-versato le piu’ diverse esperienze artistiche, dall’Arte Povera e dalla Pop Art degli esordi,al Concettuale e il Postmoderno, fino alla attualita…’ delle nuove tecnologie, degli attra-versamenti linguistici e delle contaminazioni formali, riflettendo,nei propri ambiti ope-rativi, la contempora-neita’. La presenza, tra i docenti, di artisti ma anche di teorici delle arti visive provenienti da varie citta’… italia-ne, ha contribuito a te-nere sempre alti i toni del dibattito non solo per porre in discussione modalita’ e tecniche, processi e procedimen-ti, ma per riaffermare principalmente l’ori-ginalita’ dell’“idea”, del “progetto” che trova riscontro soprattutto nella sperimentazione della messa in opera.

Scuola di Scenografia

La scuola di Scenogra-fia dell’Accademia di Belle Arti di Urbi-no, tesa ad educare lo studente all’analisi dello spazio scenico, ha favorito la realiz-zazione di allestimenti di mostre e spettacoli teatrali. In questo percorso, ol-tre alle esercitazioni (svolte nell’Aulateatro dell’Accademia) si e’ cercata la collabora-zione con istituzioni operanti nel campo dello spettacolo.

Quei lunghi 55 giorni della tragedia Moro La Repubblica, 1994Aldo Moro e’ stato condannato”.

7 maggioViene pubblicata la lettera di Aldo Moro alla moglie: “Cara Norina, ti bacio per l’ultima volta”.

8 maggio L’ultima lettera di Moro alla famiglia.

9 maggio Alle 13:30, in via Caetani, quasi a met…a’ strada tra i palazzi del Pci e della Dc, in una Renault R4 rossa viene trova-to il cadavere di Aldo Moro. L’autop-sia stabilira’ che il presidente della Dc e’ stato ucciso tra le 6 e le 7 del mattino.

TeatrOltre

2007 “Stabat” ispirato allo “Stabat Mater” Giovanni Battista Pergolesi

2008 “Histoire du soldat” Igor Stravinskij

2009 “Certo lui non sa” liberamente ispirato a Italo Calvino

2011 “Senza fin.E” Erica Montorsi

2015“Bausler Institut” liberamente ispirato a “I beati anni del castigo” di Fleur Jaeggy