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Anno X. TORINO, 15 gennaio 1911. Nl LA STA PA ili Ippica - Atletica - Scherma 81nnastiea - Cassia - Tiri - Podismo eiooahi Sportivi - Varietà ^TsSCPZ . ite > Ratomobilismo - Ciclismo alpinisti. Rreomtatiea fiaoto - Canottaggio - Yasnttof ^C A ° SPORTIVA . Esce ogni Domenica in 20 pagine illustrate. (Canto carraie colla Posta). —^ DIRETTORE : GUSTAVO VERONA * DIREZIONE E HJPIIfilSTRflZIOHE | I | 4 S H R Z I O fìl ° | TORINO - Via Davide Berto/otti, 3 - TORINO | •»•» trattative rivolgerei pr.ee. D a N o m e r à \ ^ o ^ . ? - 15 \ | ^ tsusposo n -3« ^ | l-fltntninietraxlon. dal domai. ^MlMIUHHH»lll*IIIIMIlMIIIIIIIHIIIIIIim»WllllilllllllllllllllllHIWIIIHIUIIIIIimiltllinllllllWllUIIIIIIIIIIIICTIIlMm "' ••"•mim.ll l l.imilll.»j 1 ll gS RBSOTiRJWEflTI A n n o !.. S - E s t e r o D n N o m e r o Lio scomparso fra il cielo ed il mare. Li'aViatore inglese CECIL* G1RACE, partito da fcoavres il 24 dicembre per la traversata della Manica e del quale non si ebbe più notizia.

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Anno X. TORINO, 15 gennaio 1911. Nl

LA STA PA ili

I p p i c a - A t l e t i c a - S c h e r m a 81nnastiea - Cassia - Tir i - Podismo

eiooahi Sportivi - Var i e tà

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R B S O T i R J W E f l T I A n n o ! . . S - E s t e r o

D n N o m e r o

Lio scomparso fra il cielo ed il mare.

Li'aViatore i n g l e s e CECIL* G1RACE, partito d a fcoavres il 2 4 d i c e m b r e p e r la t r a v e r s a t a del la Manica e del quale n o n si ebbe più notizia.

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Il Banco Depositi e Prestiti Com-merciali esplica le funzioni suddette a mezzo delle seguenti particolari opeiazioni :

lo Apre ed accorda ii credito neces-sario, cioè merci d'ogni genere, campioni ecc. a tutti coloro che vogliono dedicarsi intera-mente, o a tempo libero, ad un proficuo, onebto e dignitoso commercio.

2° Le merci suddette vengono affidate s e n z a a l c u n a s p e s a p r e v e n t i v a o c a u z i o n e , poiché il pagamento relativo

si può fare solo dopo effettuata la vendita, se questa avviene, con diritto invece di resti-tuire tutto ciò ohe non si è venduto, e chiedere in sostituzione altra mercanzia che è più adatta e facile allo smercio. In tal modo l'Istituto viene a combattere e sopprimere quel-l'abituale o deplorevole mezzo di sfruttamento, usato da molte Case di commercio, estere e nazionali, le quali ricercano impiegati, rappresentanti, viaggiatori, eco. al.solo scopo di trovare in questi i primi compratori, ai quali vendono a titolo di campione le merci che vogliono esitare.

3» Per essere ammessi al fido del Banco Depositi e Prestiti Commerciali, non è necessario di disporre di nessun capitale o cauzione, ma bisogna fare domanda scritta e firmata di proprio pugno, corredata dalle maggiori referenze ed informazioni possibili, che attestino la assoluta onestà e moralità del richiedente. Anche i minorenni possono usu-fruire dell'Istituto, purché la domanda anzidetta sia garantita e controfirmata dal padre o da chi ne fa le veci.

4° Chi trovasi nelle condizioni di cui sopra e viene perciò ammesso al Credito Com-merciale, dovxà corrispondere la semplice quota di un soldo al giorno, cioè L . 1,50 m e n s i l i p o s t i c i p a t e , per tutto il tempo in cui a sua volontà vonà valersi dei servigi e vantaggi dell'Istituto. Tale piccola quota, pagata sotto forma di abbonamento al credito, viene a costituire un parziale e tenue rimborso di partecipazione alle spese generali di amministrazione e corrispondenza che il Banco Depositi e Prestiti Commerciali deve sostenere con i proprii associati per raggiungere l'esplicazione delle proprie funzioni.

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intel let tuali e per censo si relegano nei campi d i aviazione come gli antichi eremiti, abbandonando agi e divei t imeuti , consacrandosi tu t t i al divino sogno del volo. Sanno che un giorno o l 'altro nel giuoco L e d e r a n n o la vita; ma d i svezzano questo pensiero. E un giorno, quando le ali spuntano, eccoli pel cielo troppo stret to alla loro bramosia a disegnare col volo i cerchi invisibili e grandi. Poi lo sforzo è t roppo grande e fatalmente ripie-gati su sè stessi trovano sulla terra la morte in-grata e crudele.

Ta e è il caso del marchese Pola. Tali sono i casi di tant i altri . 0 pure sono altr i nomini, tem-prat i a più duri cimenti sportivi che abbandonano piste e congegni per slanciarsi nello spazio. Ma un giorno nna disattenzione, un facile abbandono, un'ebbrezza troppo gustata, ed anch'essi piecipi-tano nel buio.

Ora, io non sono ttn critico tecnico nè voglio esserlo. Non sono di quelli che ad ogni effetto vogliono forzatamente cercare od appioppare una cansa.

Constatare il f a t to : questo è còmpito del cro-nista sportivo. Che m'importa se fu il t i rante, o il motore, o l'ala, o il movimento ? Importa sa-pere il significato che acquista questa morte e vederne il contraccolpo sulle anime degli altri . Quali siano questo sign fi -alo e questo contrac-colpo l'eloquenza s ta t stira chiaramente lo dimo-stra. Si ottiene qui il conti arto ef fe t to : poiché invece di diminuire i volontari deil 'aviazii ne diventano numerosi qu.Ji noi forse non avremmo sperato e voluto.

Ho det to volu o . ' P . r c h è io ho gran paura che, malgrado tutto, quest i , brevetti di piloti mi di-ventino di facile accesso come ogni in ovetto di guidatore. La burociazia co' suoi ridicoli a .parati ott iene sov. nte lo scopo diverso da quello che, giocoiid un nte s; p-'o.àme. Dici : tanti giri, lauti minuti , tanta alt zz ,. Poi con l 'andar del tempo si accorciano gni . si : blueviano minuti, si d ,an-nuisce l 'altezza. Come tut te le cose d-1 resto. Come il quarto rl'o-a accademico d ' i professori universitari e come le vacanze degli s tudenti , per «itare l 'esempio opposto.

Con ciò io voglio da queste colonne g i t ta te una piccola voce dì aliarti e sif questa frequenza di piloti' brevet ta t i . Io non dubi io che le cose si facciano bene: me ne guardi il lungo amore che io poito all'aviazione. Ma vorrei che hi n si cono-scesse come i piloti del. 'al ia per ora non sono ancora vet tur ini a tassam tro, e non c e ancora un', sposizione aerea per approvarli tu t t i e tu t t i cou una certa frequenza clic fa pensare a le leve in massa napoleoniche prima del passaggio della Beresina. Bisogna pensare anche che più se ne approvano ora e più ne moriranno. Non è certa-mente dai corridori aerei di circuito o dai dib t-tant i gentlemen che l'aviazione prenderà l 'ultima parola. Chi resta a terra è quegli che v ince i àg l i elementi : e per questo vedi come Farmati e B óiiot, gli eterni competitori , non si arrischino più sui loro apparecchi t ranne per provarne uno di zecca, come ul t imamente Farman pel viaggio di dodici ore.

Pe r for tuna c'è il prezzo elevato delle lezioni che dissuade molti dal giuoco pericoloso! Se no, sarebbe il caso, nei giorni festivi, di assistere ad una vera pioggia d i uomini e di apparecchi. Ciò, malgrado le assicurazioni sulla vita, non sarebbe del tu t to gradevole.

In tanto , l 'umorismo si sfoga. L ' immancabi le suocera ha abbandonato lo scompart imento del « treno di piacele » ove l 'accompagnava premu-rosamente i l genero per allogarsi su un areoplano e tenta di faie con certi zza la bella mor te . Le signore alla moda hanno foggiato i loro cappelli sul tipo biplano e monoplano. Le pagine a colori dei giornali recano nella centrale sempre o quaBi nna satira di aviazione.

Manca soltanto più l 'applicazione del Codice. Ed allora si potrebbe sentire l 'Eccellentissimo Tr ibunale pronunciare questa sen tenza :

« Visto... considerato.. . ecc.... condanna il sopra-nominato a due ore e mezza di areoplano ».

GIOVANNI CROCE.

Confortato da un ultimo calice di champagne l 'anno di grazia millenovecentodieci si è spento serenamente senza rimpianti . Sono arr ivat i a sin-gola destinazione calendari ed auguri con tanto di colombe, dorate e di fiori sgargianti : tutt i , dal-l 'umile al grande, hanno avuto il classico « desco fumante ».

A me, fra gli auguri, sono giunte, per isbaglio forse, due s t a t i s t ebe : la prima listata a nero, la seconda listata a verde. E quella cantava con la sua colonna di cifre e di nomi l 'epicedio ai morti piloti; e questa scioglieva un inno ai piloti vivi che avevano da poco con una serie di giri sulla pelouse acquis ta tol i dirit to di fregiarsi del titolo di pilota aviatore.

Confesso che quelle due pagine mi parvero una maledetta stonatura in mezzo al candore di t an t i biglietti di visita, sui quali le due lettere stac-cate p. a. celavano il senso ironico del « per an-noiate ». E tinsi di dimenticarle. Finsi, perchè il contrasto mi sorgeva in mente ad ogni svoltar di

N O N A V E V A ILVERO FANALE

"AQUILA*. CHE PORTA IMPRESSA ^ T ^ . QUESTA MARCA IE&A}. { m ì M MENTE DEPOSITATA v M ì X * E LA PAROLA AQUILAS« FABBRICA FB BANTlNtnWUKA

Wdburg Wright cinematografa gli esperimenti dei suoi allievi.

pensiero. Le dimenticai tanto che ieri, f ra una boccata di fumo e l 'altra, sciorinai fuori questi quattro pensier i :

C'è qualche cosa del fatalismo nipponico in questo succedersi di morti e di vivi. Qualcosa come quell' ananke greca che spingeva gli eroi contro mura impossibili e che per dieci anni ali-mentava una guerra per i begli occhi di una donna. Ricordiamo i giapponesi sotto le trincee di Port-Arthur o sui ponti delle corazzate: deci-mata dalla mitraglia, la prima falange di uomini si ripiegava su sè stessa e serviva di sgabello a quelli che dietro le venivano. Ne cadevano altr i cento, altri mille.

Non importa. Banzai! Avanti! e morivano e, cadendo, servivano di appoggio, di scado, di ri-paro agli al tr i .

Quanti ne morirono? Quante sono le ossa che aspettano un sasso che le distingua dalie infinite

che in terra ed in mar semina Morte ? Nessuno potrebbe saperlo. Orbene, nel succedersi dei tempi, e nel cambiar

di avvenimenti , simile fatalismo si ri percuote anche in questa vita sportiva, e più precisamente nel campo del velivolismo. Confrontate così alla grossa le due statistiche che ho dinanzi diventano elo-quenti. Quella delle vit t ime aviatorie è per nu-mero inferiore della metà di quella dei nuovi piloti. Che cosa significa questo? che l 'umanità è coraggiosamente incurante della morte perchè è votata alla conquista di un nuovo dominio: il dominio aereo. Tut ta una falange di uomini morta non serve ad altro che rincuorare i sopravissuti a tentar nuovi voli. Giovinetti ricchi per facoltà

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t e corse di motociclette Quello cbe sono,

Quello che dovrebbero essere.

Se alle eorse si richiede la dimostrazione della su-, periorità del corridore, niente ci sarà da eambiare ai

programmi a t tu i l i ; se invece, alle corse, si richiede la dimostrazione della superiorità di una marca (e le corse su strade sono fatte a questo scopo), allora dovremo cambiare i regolamenti in vigore.

Finora le corse non riuscirono ad influenzare suffi-cientemente le persone competenti nelle loro compre, et pour cause l

intatti , tut t i sanno che raramente le Case si pre-sentano alle corse coi loro modelli commerciali: esse

Prima categoria: biciclette a motore e moto leg-gere. (f.lindrata massima 280 cm', peso massimo 40-45 cibili.

Seconda categoria: motociclette sino a 500 cm3, senza limite di peso.

Osservate infatti che nella prima categoria possono entrare i modelli commerciali della Moto-Béve, della Motnsacoche, della Biicher, della Siamt, cioè tutte le biciclette a motore e moto leggere.

Questa classificazione era in vigore ai circuito del Tiasimeno e dette piena soddisfazione, poiché tutte le marche suindicate vi presero parte.

Osservate ancora che le categorie del quarto e del terzo di litro non hanno più ragione di esist-re, visto che alla corsa del Cenisio e a quella della Consuma i tempi del quarto di litro furono migliori di quelli del terzo.

Per completare questa nuova orientazione da darsi alle prove converrà che i pneus usati in corsa non

bero un elemento di primo ordine per guidare il com-pratore, e favorirebbero il miglioramento dei tipi commerciali e non il perfezionamento dei modelli da corsa fabbricati solo su piccolissima scala.

L'istituzione delle corse avendo per scopo di inco-raggiare il motociclismo, di facilitare la vendita e di far conoscere le differenti marche, nessuna Casa potrà mostrarsi contraria ad un regolamento che di-mostri la superiorità reale e non illusoria di una macchina su un'altra. Essere ostili, sarebbe ricono-scere la inferiorità del proprio modello commerciale su quello della concorrenza.

Il giorno in cui il pubblico potrà credere ad un regolamento e per conseguenza alle corse ed ai loro risultati, esso s'interesserà molto di più alle prove.

Che importa a Tizio o a Caio che una moto abbia 200, 250, 280 o 400, 450, 500 cm3 di cilindrata ? Il con-sumo è sensibilmente io stesso, il peso non differisce gran che, ma sarà invece curioso di sapere quale è

Ricordo del primo volo in areoplano compiuto su Montecarlo dall'aviatore Rougier. — In alto, a destra : Rougier è complimentato da S. A. il Principe di Monaco.

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possano essere inferiori a un pollice e 3[4 e che lo sviluppo della bicicletta non sia superiore a quattro metri e ottantacinque, ciò per ridurre il pedalaggio al puro necessario (partenze, svolti difficili).

All'iscrizione, ogni Casa dovrà indicare la cilin-drata esatta dei suoi modelli commerciali e quella delle macchine da t ssa impegnate nella corsa : le Case che possiedono delle macohiue di tipo commerciale, che entrano nelle diverse categorie, non potranno basarsi per ia dichiarazione della cilindrata di tipo commerciale che sul modello commerciale apparte-nente alle rispettive categorie. Forti multe saranno applicate ai fraudatori. Infine il peso dei corridori sarà indicato sui risultati.

Uu premio spi-ciale sarà assegnato alla prima mac-china di cui la cilindrata non sia superiore a quella del tipo commeiciale, e si riserverà una menzione speciale a tutte le moto adempienti le condizioni precitate e giunto nel tempo massimo.

In questo modo senza Completamente eliminare le macchine da corsa, cosa che potrebbe nuocere all'or-ganizzazione e alla riuscita delle prove, le corse rea-lizzeranno un gran progresso visto che esse diverreb-

la migliore bicicletta a motore o motocicletta. Met-tere in concorrenza dei modelli commerciali è dunque prevenire i desiderii della clientela, è mostrarle coi fatt i la superiorità di tal marca su ta l 'a l t ra : le corse quindi non proveranno più soltanto l 'abilità del cor-ridore X e l'eccellenza del motore costruito apposta per lui e per la circostanza.

Adottando il mio modo di vedere, si renderà un gran servizio al motociclismo, si faciliterà il miglio-ramento dei tipi, si arriverà molto più facilmente a conquistare la grande clientela, e, garantisco, che in breve tempo si triplicherà il numero dei motociclisti italiani.

Ma per giungere a questo risultato, bisogna cercare di provare la praticità delle motociclette, perciò con-viene favorire nelle prove i modelli catalogati ed eli-minare a poco a poco i tipi speciali, forzati e truc-cati, resistenti soltanto ad un tragitto determinato e che, a prova finita, debbono essere completamente trasformati.

G. F. Monlchal.

preparano quasi sempre macchine rinforzate, corri-spondenti esattamente ai desiderata di una formala, di una cilindrata, di un percorso, determinati da tale o tal altro regolamento.

Succede pure che certe fabbriche truccano troppo coscienziosamente i loro motori e che questi vengono disqualificati da una giuria un poco severa.

Ho pure osservato che le corse in salita per bici-clette a m< t i re degenerano spesso in un pedalaggio sfrenato, ed il motoie finisce coll'essere rimorchiato dal motociclista. Basterebbe cinematografare una corsa in salita per riconoscere la verità di questa os-servazione.

Ora: il motociclismo ha troppo progredito perchè non sia possibile di rimediare agli abusi, e bisogne-rebbe che i r golamenti di quest'anno fossero mod Acati in moiio che ì risultati di una eorsa for-niscano una base degna di fede per l'acquisto di una macchina. .„

Prima di tutto, sarà necessario classificare le mo-tociclette in categorie corrispondenti alla realtà, e

1 non attenersi ad una classificazione puramente con-ni venzionale :

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S A E J A A - Z M A K M J t f l - M i l a n o - Via Andrea Solari, 58 F A R I e per Automobili

ZF̂ JbT-̂ X̂ X ed articoli di lampisteria per Ferrovie Primi Premi a tutte le Esposizioni. Diploma d'Onore alla los t ra Anto mobilisi. Milano 1906. Grand Pr i i Bruxelles 1910. Grand P r i i Buenos Ajre i , 1910.

L'aviazione in Italia L'areoprojiulsore Padovani.

A Verona, in nn solitario rione della classica contrada di San Zeno, lavorano due modesti ma intell igenti meccanici fonditori, i fratell i Pado-vani, i quali sono gl ' inventori di un nuovo tipo brevet ta to di apparecchio per volare, denominato « Acreopropulsore », basato su principio c carat-teristiche che lo differiscono dalla serie degli at-tuali areoplani. 4

N.L'areopropulsore Padovani è costituito da uno stantuffo metallico circolare a superficie concava, formato da due anelli tenut i e assicurati a due mozzi per mezzo di due strati sovrapposti di fili d'acciaio tesi a vite. Su ciascun filo d'acciaio dello s t rato superiore c'è, invisibile, una valvola a cer-niera, d'alluminio, avente forma triangolare,uguale allo spazio corrispondente a due raggi, cosi che tu t t e le valvole quando sono chiuse coprono total-mente la superficie concava dello stantuffo.

In particolare le valvole sono munite di rela-tive guarnizioni che permettono una chiusura perfet ta . La fascia metallica F impedisce ali ar ia di s digiunarsi lateralmente. La manovella A, in comunicazione col motore, e un complesso di leve generano allo stantuffo un movimento alternativo verticale, t an to che le valvole in esso contenute si apiono quando lo stantuffo si alza e natural-mente si chiudono quando si abbassa. Infatt i , ne r isul ta una compressione d'aria sotto lo stan-tuf fo ; compressione dovuta al moto rapido di questo dopo la chiusura delle valvole ; pertanto f r a quest 'aria compressa lo stantuffo trova punto d 'appoggio; ma continuando, la manovella, la sua azione fa innalzare la parte inferiore dell 'appa-recchio ed ecco perchè lo stantuffo, r icevendo nuovamente un movimento ascensionale, s'innalza regolarmente. J^Lo stantuffo scorre ent ro quattro piloni che sono unit i f ra loro e alla canna centrale O, nella par te superiore, media e inferiore per mezzo di tubi d'acciaio, così dett i di legamento.

L'apparecchio ha dunque la proprietà, inoltre, della navigazione in senso orizzontale con i due

militare aviatoria di Centocelle, quando già la costituzione del corpo dei volontari aviatori la-sciava credere in nna rinnovellata vita di quella Scuola, che fu tanto provata dalla sventura , il Ministro della Guerra compieva di questi giorni un nuovo atto di severa disciplina militare invi-tando tu t t i gli aviatori borghesi, ospiti di Cento-celle, a lasciare defini t ivamente gli hangars con-cessi per lo passato.

L'ing. Darbesio ha già portato via il suo biplano Asteria; l'ing. Sani non vi ha più portato il suo Blériot-, di apparecchi borghesi non erano rimasti nell 'areodromo in questi giorni che l 'areoplano di Raimondo Marra, il quale, come è noto, si è di-viso da Vincenzo Altieri.

Raimondo Marra aveva avuto, dal Ministro della Guerra, una speciale autorizzazione di poter tenere, per nn certo periodo di tempo, il suo areo-plano in uno degli hangars mili tari . Ul t imamente però fu anche a ini int imato di sgombrare per il 25 dello scorso dicembre. Dopo varie pratiche, il Marra ot tenne di poter trasferire il suo appa-recchio, sempre provvisoriamente, in un altro hangar, che avrebbe fat to costruire presso quello antichissimo del Club degli Aviatori. Ottenne così una proroga fino al 4 gennaio. Domenica sera il Marra tornò a Centocelle : ma la costruzione del-l 'hangar non era ancora ult imata, e perciò egli pregò il colonnello Montezemolo di volergli con-cedere una nuova proroga. Il colonnello Monte-zemolo però non volle acconsentire : e dopo un vivace dibatt i to, il Marra se ne tornò in città senza aver nulla concluso. P iù tardi , gli ufficiali aviatori facevano trasportare l 'areoplano del Marra in un altro hangar borghese, un po' sconquassato e nell ' interno del quale circolava l 'acqua, rima-stavi per le pioggie dei giorni passati. Marra ha quindi di nuovo vivacemente protestato, ma senza nulla ot tenere. Informat i del caso, si sono recati a Centocelle molti giornalisti, i quali hanno avuto così occasione di assistere ad uno di questi spia-cevoli incidenti provocati dall 'espulsione degli aviatori borghesi.

Se queste draconiane misure che colpiscono coloro che con mezzi esclusivi propri si dedicano all 'aviazione siano opportune, noi non staremo a discutere, perchè il pubblico i suoi apprezzamenti li avrà già fat t i da sè.

Per tan to l 'ostracismo che si intende dare al campo di Centocelle pare voglia essere completo.

In ta t t i il Ministero della guerra avrebbe scelto in Lombardia un terreno a circa dieci chilometri

primo e l 'altro perpendicolare alla direzione d'a-vanzamento deh'a parecchio, questo descrive evi-dentemente una curva a destra o sinistra, secondo che il piano resistente è r ispett ivamente a destra o sinistra.

Ladiscesadell 'apparecchio si ottiene diminuendo la velocità dello stantuffo, Se si arresta il moto del motore, le valvole, chiudendosi ermeticamente, fanno scendere l 'apparecchio co-me nn paracadute, la cui velocità costante è approssimativamente calcolata da 8 a 10 metri al minuto secondo, qualunque sia l'altezza.

Per questo si ha ragione di r i tenere efficace il congegno di salvataggio applicato alla navi-cella per a t tenuare il colpo a terra.

La discesa a volo plani si può effettuare mediante lo sposta-mento del centro di gravità. Gli inventori, per eliminare possibili difficoltà durante i viaggi aerei, hanno pensato inoltre all'appli-cazione di due motori, uno dei quali in funzione, l 'altro di ri-serva, resa possibile per la grande potenzialità di sollevamento del-l 'apparecchio stesso. Il quale ha il pregio della solidità, nonché quello della leggerezza, dovuti alla forma speciale circolare a raggi tesi dallo stantuffo.

Ai det tagl i fanno, infine, cor-redo le seguenti carat terist iche:

1. Innalzamento e discesa in posizione verticale con equilibrio stabile nell 'aria.

2. L'apparecchio può avan-zare, retrocedere e girare su sè stesso e in qualsiasi direzione.

3. Grande stabil i tà, essendo il centro di gravità nell 'estrema par te inferiore.

4. Grande potenzialità di sollevamento.

Note di aviazione ital iana Centocelle e gli aviatori borghesi — Il nuovo

areodromo militare — La scuola di Pordenone ed i nnori piloti. Dopo i noti provvedimenti presi dal nostro Mi-

nistero della Guerra sull 'andamento della Scuola

Il motore « Chiribiri > per aviazione, di 40-45 BP. — Pesa in ordine di marcia le5 kg. e garantisce IO ore di marcia consecutive.

V areopropulsore del signor Padovani, di Verona.

piani P Q, a t taccati allo stantuffo A, in modo che quamio questo salga si mettono in posizione verticale e quando lo stantuffo si abbassa si met-tono inclinati paral lelamente di un certo angolo secondo la velocità che si vuol ot tenere. Questa inclinazione determina la resistenza nei piani stessi in obliquo e di conseguenza l 'apparecchio avanza come il volo d'uccello.

I due piani in posizione verticale (B e 8), posti l 'uno a destra e l 'altro a sinistra della navicella, servono alla completa dirigibilità. Se ambedue i piani sono in direzione del moto, adora l 'appa-recchio vola dr i t to ; ma se invece è parallelo il -

~~W5. Il volume di questo aeropropulsore è della metà circa di quello dei comuni areoplani.

GU esperimenti fatt i con un modello, davant i ad una Commissione di tecnici qui convenuti, die-dero dei r isultat i ott imi. JiQuesto areopropulsore Padovani "ha anche la proprietà di poter essere applicato in sostituzione delle eliche propulsatrici ed offre un mezzo ideale di innalzamento e propulsione negli areoplani e dirigibili.

Verona, gennaio 1911. Giuseppe Galletti.

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CICLISTI! LE INCOMPARABILI

BICICLETTE PEUGEOT 1 SONO RICONOSCIUTE

PRIME DEL MONDO

Il nuovo apparecchio di Forman.

di P a r m a ; poi, su Blériot, sono usciti gli allievi Mosca, Wililmer di Trieste , Let t i s d i Pola, Pozzi di Mouza, Damer di Roma, che conseguiranno prossimamente il b revet to di pilota.

Nella mat t ina ta il campo è s ta to visi tato dal-l 'onorevo e Romolo Murri , che si è v ivamente interessato degli apparecchi e del funz ionamento delia Scuola.

Ed a proposito di nuovi pi lot i-aviator i i taliani r icorde-remo che, dopo la pubblica-zione del nost ro specchiet to , conseguirono ancora br i l lan-temente il b reve t to da pilota i signori Garassini , Garbanio Giuseppe ed il nostro con-ci t tadino P ie t ro Cavaglià. P e r modo che gli aviator i che hanno o t t enu to il b reve t to di pilota-aviatore i tal iano sono, a tut t 'oggi , t ren ta .

Una specie di nuovo areo-dromo ci r isul ta sia s tato stabili to nei d in torn i di Pe-rugia, e precisamente a Casti-glione Fiorent ino. Anzi su questo campo di apprendi -saggio nei giorni scorsi il mila-nese A. Verona, ment re stava provandosi con un magnifico demoiselle, cadde da una certa altezza, r imanendo incolume miracolosamente, ment re l 'ap-parecchio si sfasciava.

P r ima di chiudere queste brevi note sull 'aviazione in I tal ia r icorderemo che a Mi-lano un Comitato, alla cui testa è il signor Pi lade Fra t -t ini , si è im egnato per con-t ra t tò col signor Louis Mo-riaud delia Società di incorag-giamento di aviazione di Parigi , il quale ha organizzato già dei meeting in impor tan t i ci t ià come Buenos Aires, Marsiglia, Lucerna , allo scopo di promuovere una tournée di aviazione in vai ie città d 'I tal ia con r iunioni e corse da città a ci t tà .

Sappiamo che delle gare si t e r ranno a Palermo, Napoli, Fi renze e Livorno, e che il

signor Fra t t in i sta t r a t t ando con Ent i e Comi-tati sorti in parecchie a l t re ci t tà .

Infine regis t r iamo il recentissimo deliberato della Società d 'aviazione di Torino che nella sua assemblea generale decise di organizzare per que-st 'anno un g rande Congresso internazionale di aviazione, da svolgersi in pa r t e a Torino ed in par te a Roma.

da Basto Arsizio in posizioni propizie al l 'at terraggio. Que-sto terreno, che è di proprie-tà del Ministero e che conta già edifici mili tari , si t rova a Somma Lombarda . Le con-dizioni atmosferiche vi sareb-bero favorevoli, e in qnanto a estensione e configurazione il t e r reno si presta magnifica-men te alia trasformazione in campo aviatorio. Si spera f ra un mese che il terreno possa essere pronto e in tal caso la scuola di Centocelle vi sa-rebbe al più presto t rasfer i ta .

Un al tra voce invece rife-risce che giorni sono un Comi-t a to pro-aviazione de l l ' a l to Veneto avrebbe r icevuto a Pordenone il barone Leonino da Zara che col tenente Le-not t i si era recato a Rove-r e d o , per una minuta visita alle prater ie t ra Roveredo ed Aviano, onde studiare il luo-go in cui dovrà sorgere la scuola mil i tare di aviazione. I convenuti si r iunirono al Municipio di Pordenone, ove si sarebbe concluso un ac-cordo che dovrà [o i essere approvato dalle Autori tà su-per ior i , tra il Comitato por-denonese pro-aviazione e I r <>-nino da Zara, incaricato dal colonnello Moris delle t r a t -ta t ive . In seguito a questo accordo la scuoia mili tare di aviazione avrebbe sede in quella magnifica brughiera .

Ad ogni modo avremo fra non molto una comunicazione ufficiale di cosa decise il Ministro della guerra e a quale areodromo verrà da ta la preferenza per la nuova scuola mil i tare di avia-zione.

* * *

In t an to a Pordenone, i '8 corrente mese, con una giornata splendida si sono r iprese le lezioni di pilotaggio a quella scuola di aviazione. I l maest ro Umber to Cagno ha fa t to un lungo velo, su apparecchio Farman, coll 'allievo-pilota Grilli,

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La squadra italiana di foot-ballA

gomme

p i R E l a l a I

per TORINO

Ditta PASCHEITA Via Santa Teresa angolo Via Genova.

il gruppo dei tre migliori ungheresi) avrebbero forse reso di più se fossero rimasti al loro posto abituale. Karoly centro alf e Biro centro forward. Di essi e di Lakatos non si può tut tavia che dir bene, specialmente per abilità individuale sulla palla e per saviezza di giuoco, cioè per sapersi « postar giusto », come si dice, e per saper fare passaggi precisissimi. Degli altri i migliori furono due bachs e dei forwards l 'estrema destra.

Oitimo, specie il back sinistro Reversz (un Cali visto col telescopio), che giuncò ammirevolmente. Non buonissimo ci parve Valf-barh destro, e non troppo preciso, nel centrare, il forward all 'estrema sinistra, per quanto buon dribblatore e velocis- # simo. Sipos (il portiere) non ebbe occasione di far parate molto difficili : noteremo però che la sua presa, per quanto classica di posizione, non è di fortissima s tabi l i tà : due volte infat t i la palla gli sfuggì dalle mani, e se un nostro forward fosse state, in uno di quei due istanti un po' più de-ciso (è vero Ramnini) avrebbe probabilmente se-gnato quel benedetto goal del pareggio !

Compir salvamente la squadra ungherese ha di-mostrato, in confronto alla nostra, maggior cono-scenza del giuoco e abilità individuale nel drib-bling e nel passaggio, maggior forza di calcio e più pronta decisione, minor slancio e m'nor acro-batismo (ma è utile l 'acrobatismo?), infine e più di tut to, maggior allenamento di squadra, e bas ta questo ultimo vantaggio per portare di conse-guenza tu t t i gli altri summenzionati . _

Dunque, per conclusione ? La nostra squadra * nazionale migliorata con due o tre sostituzioni Cali, Fossati, Ferraris, Zuffi. Milano I l e a l t i i s o n o pront i . . . e allenata, molto allenata razionalmente e continuamente m a l t e n u t a in entrainement pot ià con successo competere con le migliori del conti-nente e forse in un non lontano incontro dimo-strare agli Svizzeri, recenti tr ionfatori degli Un-gheresi, come siano mutevoli le sorti del giuoco.

(Umberto Mainano).

A Genova.

Andrea Dorla e F. B. G. Gasale fa ano match nullo

A. Foli - Milano).

Giuoco dei Calcio

Da sinistra a destra: Karoly, capitano ungherese. -Godley referee. - Milano 1, capitano italiano.

(Fot. A. Foli - Milano).

Veramente magnifica apparve invece la seconda linea. Ara, un poco incerto al principio, si r i trovò poco a poco facendoci poi assistere ad un giuoco veramente classico e direi quasi perfetto, sia per quanto r iguarda la difesa, sia per quanto (ed è ben più difficile) r iguarda l 'aiuto a cinque avanti.

Leone lavorò moltissimo, ma non sempre si ri-cordò che per essere utile il passaggio ai forwards deve essere preciso... Milano fa superiore a sé stesso; per tu t to il match, instancabilmente, egli ha dato tu t to sè stesso; non un at t imo di rilas-satezza, continuamente vigile, pronto, forte, ener-gico per ciò che riguarda il còmpito difensivo di nn centro alf-baclr, è stato davvero inappuntabile: non così forse per il còmpito offensivo: vale a dire per il passaggio preciso, per il dribbling sicuro, per lo shoot in goal anche; insomma per quella unione coi forwards che deve far sì che la prima linea sia formata quasi sempre di almeno sei giuocatori...

E gli avversar i? Bene complessivamente: forse però gli spostamenti ed i cambiamenti operati per portare tre giuocatori freschi a Zurigo han pro-dot to qualche guaio.

Karoly e Biro (che con Lakatos hanno formato

Al campo sportivo di Marassi si svolse un match amichevole dì foot ball tra il F. B. 0. Casale e la nostra Andrea Boria.

L'impressione fa t ta dalla giovane squadra di Casate, che per la ori ma volta si presentava agii sportsmen genovesi," è s tata ott ima.

Essa infat t i possiede un assieme meraviglioso, e quantunque sia composta da giovanetti, pure ha esplicato un giuoco così bri l lante, che certa-mente jfa invidia a squadre di indiscusso valine.

Peccato peiò che e-si siano troppo Indecisi «otto il goal, e se impareranno a t irare più sovente in porta potranno cer tamente aspirare a vittorie su squa ì re ' fo ' t i s s ime .

L'Andrea Doria però non ha giuncato con quella

II prima match della squadra nazionale italiana. Ungheria vince Italia, l-o.

Dunque vittoria ungherese ! E ' vi t toria meri tata , poiché certamente nel

complesso del match r isultò evidente la superio-r i tà dei magiari nella conoscenza delle finezze tecniche dei giuoco : una vit toria che facilmente avrebbe potuto cambiarsi in match nullo ove i nostri forwards avessero assalito con maggior convinzione delle proprie forze.

Parécchie volte, nel secondo tempo, i cinque avant i italiani si sou t rovat i di fronte i soli due bachs avversari e jiure non li hanno passa t i : ba-stava quell 'att imo di indecisione per perdere la facile occasione : bastava quei passaggio non pre-ciso (questione di millimetri forse !) perchè Re-verz e Foldes. velócissimi, forti , sicuri, rompes-sero la combinazione e liberassero il campo. Cevenini, Berardo e Rampini hanno tut tavia giuocato bene e se le due ali avessero più so vente e con maggiore attenzione « centrato », pro-babi lmente il soipirato goal non sarebbe rimasto soltanto un pio desiderio. Corna fu lento e mai sicuro nel passaggio con Rampini (mi si dice che tenne il let to per t re giorni prima del match) e Debernardi , forse un poco in declino di forma, fu timido, quasi direi, pauroso. Al suo nosto, credo, avrebbe reso di più Zuffi o Milano IL

Della nostra difesa non ci si può lagnare. De Simoni fece alcune oarate meravigliose : la « presa » di un shoot fortissimo di Lakatos nell 'angolo, a terra, fu s p l e n d d a ; così pure la girata in corner di una palla difficilissima all'angolo superiore del palo, fu fat ta con grande precisione e velocità.

Ma una cosa bisogna predicare a questo pur abilissimo goalkeeper : calma, calma, calma ! Gli applausi della galleria inebbriano, è vero, ma possono portare conseguenze disastrose: certi inutil i plongeons a terra, certe uscite dal goal fuori tempo sono pericolosissime.

I due bachs han giuocato abbastanza bene. Bi-naschi fu veloce, focoso, instancabile e Devecchi calmo, sicuro e astuto, se si vog ia eccettuare il pr imo quarto d'ora di giuoco in cui l 'emozione lo paralizzò.

Forse Cali avrebbe tenuto il difficile posto più, come dire ?... completamente. Ma ad ogni modo, il fa t to solo che non fu possibile a uomini come Lakatos e Karoly segnare dei goals su passes, dimostra quanto si sia prodigata l 'estrema difesa in campo. Che l 'unico goal segnato torna un poco a de t r imento di De Simoni, al quale vorremmo ri-cordare che gli shoots a 20 metr i non devono essere pericolosi per un buonissimo portiere, nemmeno se sparat i da un Lakatos, e tanto più poi, quando la palla non è t i rata precisamente in un angolo !

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vivacità solita, ed i suoi attacchi furono condotti troppo individualmente, e poche volte misero real-mente in serio pericolo la rete di Gallina, mentre i Casalesi, con un affiatamento pei fetto, numero-sissime volte, si portarono sotto la re te genovese, obbligandone la difesa ad impegnarsi onde sven-tare i pericolosissimi attacchi.

Nel primo tempo Casale, dopo splendidi pas-sapg , rie sce, do ;o 6 minuti , a marcare per merito di M'iggiani il primo goal.

Prima però che giunga il segnale del ripo o, Un calcio di punizione è accordato alla Doria ; ti-rato da Cali ed assecondato molto bene da Santa-maria, porta al pareggio.

Alla ripresa è la Doria che attacca energica-mente. Uri nuovo calcio di punizione è accordato alla Doma: t irato da EiJer segna il 2° punto.

Mi Casale insiste, e prima che il fischio della fine g unga, Vaiese con nn potente shot riesce a paleggiare.

E «-osi finisce l ' interessante part i ta , applaudi-tiss 'ma dal numeroso piibbl co.

Eeferee fu il signor Pippo della Doria. Gè squadre erano così coni o s t e : F. B. 0. Casale: Gall ina; Cavasonza II-Scri-

vauo; B gg o-B ii besini-Galliua I I ; Caire I Mag-gian'-Beiretta-Caire II-Varrse,

Andrea Doria ; Lanata ; Leporati Cali ; An-

Oli ungheresi stringono la mano agli italiani, avanti la partita. (Fot. A. Foli - Milano).

Le squadre erano così composti s Firenze F. 0. : Olivo; Tnuizi- iVijai Fortini-

R. Sai vini-Natali; Gozzini-Chiaramont.-Selvi-Van-nini-Doni.

Itala: Fiochi; Del Fante I-Sestini I I ; Del Fante li-Sesti ni T Ca to ' f i ; Borgianui-Borselii-Zam-(baldi-Basontini Capanni.

Domenica scorsa la 2» squadra del l ' / fola , dando esempio di audacia battagliera, invitava nel suo campo la 2" squadra del Juventus F. 0. che scen-deva in lizza con qualche elemento della 1» e sosteneva contro di essa un nuovo incontro.^

Quantunque si notasse un sensibile migliora-mento, la squadra dell ' Itala dovette soccombere ai ben combinati attacchi degli avanti della leg-gera squadra avversaria, ma la sconfi ' ta avrebbe dovuto essere più lieve, poiché due punt i furono segnati in seguito a calci di punizione.

La vittoria della Juventus fu 3 a 0. Le due squadre : Juventus F. 0.: Ceccherelli; Madioni-Olinini;

Serra vai le- Scheiola-Baccarini ; Pieraccini-Taddei-Bordi Cornei-Bazzardi.

Itala: Fiochi; Sestini I I - Del Fante I ; Del Fante Il-Sestini I-Capanni ; Bini-Zambaldi-Luizzi-Basontini-Borgianni.

Molto bene della «qa -d rad i L ' v o r n j il Ciampi I I I il De-Toma e il Ferrucci.

Tempo primaverile ; pubblico non molto nu-meroso. Arbitrò lodevolmente Spagnoli della 8. P. E. 8.

A Firenze.

Il giorno dell 'Epifania, sotto una pioggerella fine ed insistente, nel campo sportivo de l l ' I ta la , alle Cascine, si svolse un incontro am chevole t ra la 3 a Rqnadra del Fire'tze F. C., r inforzata con qualche elemento di 2a, e la 2» squadra del l ' I ta lo . Arbi t rava il sig. Valvona del Firenze F. 0. <5> e, quantunque non troppo at tento, fu perfe t tamente imparziale.

Nel primo tempo Chiaramonti, del Firenze F. C., riesce a marcare t re punti, ma poi la difesa del-VItala riesce a rompere ogni attacco e la sua porta non è più passata. I suoi avanti attaccano assai di sovente, ma non riescono a sormontare la vigile terza linea avversaria. Ua calcio di rigore, accordato n\\'Itala, non ha nessun effetto.

Nella ripresa il giuoco si fa assai fiacco ed ap-pare evidente la mancanza di al lenamento delle due squadre. Gli avanti del Firenze non sono più capaci di combinare un attacco efficace e la part i ta termina con la loro vi t tor ia : 3 a 0.

Il gigante Sipos, portiere ungherese, (Fot. A. Foli

saldo-Hisler-Klusmann;Griffini-Fresia-Santamaria-De Marchi Giordano. (Bacci).

.A Venezia. 0. S. M. e F. G. V.nazla fanno matìh pari (i-i).

Si incontrarono al campo S. Elena le prime squadre deli U. 8. M. e dell 'F. B. C. Venezia. I Veni ziani marcarono il pi imo punto con un calcio di rigore, pent i pareggiato n. Ilo stesso pi imo tempo dai milanesi. Ottimo debut to fo ni il nuovo por rbre veneziano Migliorini. A «plauditissimo il D S ino ai. In complesso il F. B. C. Venezia si diuiostiò molto forte «d affiatato.

A Livorno.

A Livorno, domenica scorsa, la Virlus Juven-tusque h i inauguralo la propria stagione oì gioco non un match cra i» sua squadra e quella del Firenze Fooi-Ball Club.

Nei .rimo n ni o la squadra livornese ha se-gnato tre goal8 cont o 0 del Firenze; nel Secondo t e m p o iiiv> ut- è il Firenze che ha dom nato net-tamente riuscendo a paleggiare la part i ta . . Della sq ladra fiorentina, che si presentava handicappala per la mancanza del biavo-.portiere Ga.nd.gli , ha g ocato molto bene la prima linea; assolutamente insufficiente invece la seconda linea. (Fot. A. Foli - Milano), Un corner a favore degli ungheresi.

% VELOCIPEDI " GERMANIA „ DI FAMA MONDIALE Massima Eleganza, Leggerezza e Solidità

: S E I D E L & N A U M A N N - DRESDA Emilia : Raffaele Refendi - Viadana (Mantova). Deposito generale in Italia : E m i l i o S e c o n d o - Verona. — Vendita estfasiva io Piomonte, Lomliaròia, Piactiiza, Parma, Rnggio

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CICLISTI ! SSs^e I I I ft \ T I I I Domandate Catalogo Modelli 1910 alla: H H H h~M W • i fe

S o o l e t à A n o n i m a E J . B I A N C H I - M I L A N O . X J I X V " I B I

L al o l Si 1Y1 r JL ìSJrUJaTl VA.

Giuoco del Calcio Dopo « tournée » degli ungheresi.

Il valore della sconfitta italiana. Un foot-baller ginevrino, mio amico e collega

di vecchia data, mi scriveva in data 7 corrente: « A domani dunque il cozzo degli ungheresi col nostro undici nazionale svizzero. Bravi italiani ! La vostra squadra se l'è cavata bene assai. Indi-scutibi lmente i vostri progressi aumentano in scala geometrica; vi ho visto giuocare l 'anno scorso a Pasqua e il vostro stile, fat to di brio e di ele-ganze, m'ha piaciuto. Però, permettetemi un giu-dizio : gli svizzeri, per coesione di giuoco, vi sono superiori ancora. Gli ungheresi hanrio vinto la squadra nazionale francese con 3 goals a zero; voi avete perso con un solo goal. Potrei errare, ma con questi buoni, ma non brillantissimi pre-cedenti , gli Ungheresi dovrebbero abbassar ban-diera dinanzi al nostro undici nazionale... »..

Questa let tera mi giunse in redazione solo alla domenica sera, contemporaneamente quasi alla telefonata che da Zurigo comunicava al mio gior-nale che la squadra nazionale svizzera aveva trion-fato bu quella ungherese con due punti a zero.

Il mio amico ginevrino, e collega in giornalismo, era s ta to giustissimo profeta. Pe r blague, per per-suasione fa t ta di competenza, o per combina-zione ?

L ' indomani , leggendo sulle rubriche sportive dei nostr i massimi giornali i particolareggiati re-soconti del grande incontro Svizzero-Ungherese, mi r isovvenni dell 'opinione espressami dal foot-baller ginevrino, alla vigilia del match, come di una sentenza; senza appello...

Dat i i precedenti , la squadra ungherese avrebbe matemat icamente dovuto essere sconfìtta dalla squadra svizzera. E lo fu . Certe ragioni d'essere delle cose non sappiamo come spiegarcele: ur tano contro la logica soggettiva, e sono obbiet t ivamente logiche; tu t t i si sentono di spiegarle con argo-mentazioni eleganti, e la volgare realtà dei fa t t i le rende inspiegabili ; ammettono tut t i i ma e i se dei critici involontariamente parziali, e brutal-mente sbriciolano ogni mezzo termine, ogni cortese scusante.

Non è vero forse che a leggere i resoconti dei giornali italiani la vit toria svizzera non appar ì convincente e diede adito a mezza dozzina almeno di a t t enuan t i ? Eppure i nazionali svizzeri hanno segnato due goals ben più persuasivi dell 'unico infilato dai nazionali ungheresi nella rete italiana ! Il campo ristret to, non perfe t tamente regolare per il ghiaccio che qua e là lo ricopriva, la stanchezza dei campioni magiari al loro terzo incontro in una set t imana, l 'indisposizione di taluno d'essi, non fecero forse par te di quella mezza dozzina almeno di a t tenuant i con le quali i benevoli critici i taliani seppero presentare la sconfìtta degli un-gheresi a Zurigo?

Accordiamo pure una forte ragione di simpatia del nostro pubblico per i campioni di Budapest,

per giudicare il caso specifico, non si può guar-dare all'idolo infranto differentemente che come ad un caso fortuito, ad una mera combinazione che non convince, e lascia vergini, da ogni cri-tica men Che benigna, gli uomini superiori.

La squadra del Comitato Interfederale Francese che si misurò colla squadra ungherese. (Fot, Argus Photo Reportage - Milano).

simpatia reciproca che ha forse la sna ragion d'es-sere in quei t re benedett i colori : bianco, rosso e verde, che formano la bandiera nazionale d'Italia e d 'Ungheria (non importa poi se intrecciati in verso longitudinale, o nel verso dell'ampiezza), ma, sportivamente parlando, risolviamo il quesito se la squadra ungherese fosse quel non plus ultra che certi colleghi ci hanno magnificato.

Indubbiamente è una squadra di gran classe : ha degli uomini di scuola eccezionale e di in-dubbio valore personale. Come insieme invece siamo d'accordo con quelli che ritengono aver già visto in Italia giuocare delle squadre migliori, o per lo meno che soddisfecero di più come giuoco di squadra, anche senza ecces-sivamente brillare di campioni individuali. La squadra un-gherese si impone come com-plesso massiccio di uomini che penetrano di forza nel campo dell 'avversario meno s o l i d o del suo. Gli italiani — fino a nuovo ordine — ginocano leg-geri, di velocità. Gli svizzeri, oltreché di velocità, lottano di forza. Noi, dotat i di un coeffi-ciente solo, fummo sconfitti, e di poco ; gli svizzeri, forti dei due coefficienti, sconfissero gli ungheresi.

Il signor G. Vida, che accom-pagna gli ungheresi con la spe-cifica mansione di elencare i loro goals e farne delle gustose ra sottrazioni ed addizioni n e i ™ confronti con le squadre vinte, ha comunicato ai giornali sno netto giudizio sulla squa-dra italiana. Egli ha de t to :

« La squadra italiana che noi abbiamo trovato a Milano è di t re goals superiore a quella che noi abbiamo vertuto a Bu-dapest . Questi italiani non li abbiamo riconosciuti più., e questo è stato per noi ragione di viva sorpresa.

« La squadra francese,contro cui noi ci siamo misurati a Parigi , è di due goals inferiore all 'attuale squadra italiana ».

E cosa avrà de t to il signor Vida della sconfitta inflitta ai suoi c o m p a t r i o t i dalla s i l e n z i o s a équipe svizzera?

« Gli svizzeri sono a noi superiori di almeno duejroais?».

Non credo abbia voluto ufficialmen-te riconoscerlo, dap-poiché quando ci si monta la testa, e si parte dall 'assoluto

Quando si giudica dall 'alto, con paterna accon-discendenza, si può ben dire : « I vostri ragazzi sono bravini , ma noi non abbiamo posto loro di f ronte i nostri nomini migliori : questi abbiamo riservati per l ' incontro più duro : quello con gli svizzeri >.

Si è che furono pochi i t re goals che segnarono gli ungheresi a Parigi , f u poco l 'unico punto tro-vato a Milano dalla tan to decantata squadra ma-giara, e furono forse il giusto esponente delle loro forze i due goals marcat i dall 'undici della Sviz-zera, di questa nazione che — fino a nuovo ordine

Una fase del match di rugby .*'

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Da queste considerazioni soggettive, se volete, ma r iassunt ive; da queste considerazioni tanto più spassionate, in quanto che si basano, circa i

Feher; Korody-Lakatos-Kasper-Von Borbas-Kallos-Szc kany.

Match italo-ungherese : Italia: De Simoni; De Vecchi-Binaschi; Leone-

Milano-Ara ; Corna -Rampin i - Berardo-Cevenini-Debernardi .

Ungheria: Sipos; Reversz-Foldes; Vago-Brody-Biro ; Feher - Korody - Karoly (cap.) - Lakatos • Szekany.

Match svizzero-ungherese : Svizzera: Surderz ; Muller - W n r s t e n ; Bark -

Wal ther I -Eh rba r ; Weiss -Kaise r -Wyss-Rubl i II-Collet.

Ungheria: Sipos; Szendro-Reversz; Vago Karoly-Szucs ; Feher-Korody- Biro-Lakatos- Borbas.

Gli ultimi incontri internazionali all'estero.

Oli inglesi sempre primi nell1 Association sono sconfitti nel rugby dai francesi. Risultati che insegnano sono quelli che da un

mese a questa par te ci hanno dato alcuni f ra i più appassionanti incontri di foot-ball, che han messo di f ronte le squadre nazionali d ' Inghi l terra , del Belgio e della Francia. Nel novembre del 1910 la squadra londinese bat teva la rappresentat iva del Belgio con 4 goals a 2. Il 15 dicembre 1910 la squadra nazionale inglese della Contea di Middlesex vinceva nuovamente l 'undici nazionale belga con 6 goals ad 1.

Eppure noi sappiamo, per aver veduto giuocare f ra noi l 'Union Saint-Qìlloise, cosa valgano i belga. Vi sarebbe una scusante nel fat to che in ambedue gli incontri il ter reno pantanoso e pesante nocque loro, favorendo invece i brevi e serrati passaggi, il giuoco r iuni to e raso terra degli inglesi. Ma la constatazione non toglie punto valore alle vit-torie degli inglesi, che vanno r iconfermandosi ogni anno in modo più convincente, tanto che vien da chiedersi quale arcano potere hanno i campioni d 'ol tre Manica da crearsi automat icamente idoli che nessuna forza riesce a rovesciare dal loro ben solido piedestallo.

Si potrebbe quasi affermare che la nomea che corre sugli i taliani di popolo d'artisti , qualità quasi innata e quindi proverbiale, possa valere per gli inglesi, foot-ballers innat i e proverbiali .

Però in un ramo del giuoco alla palla di cuoio, essi hanno, agii albori del 1911, dovuto abbassar bandiera : nel foot-ball rugby.

Gosa mai verificatesi finora, gli inglesi hanno trovato nel rugby una degna avversaria ne\lréquipe nazionale francese.

Il 2 gennaio infatt i , a Parigi , nel campo di giuoco del Velodromo di Colombes, il quindici nazionale di Francia bat teva regolarmente quello d ' Inghi l te r ra con 16 punt i a 15. Risul tato tanto più sorprendente in quanto in questo stesso in-contro avvenuto l 'anno scorso a Glaseow i fran-cesi soccombevano per 27 a zero!

Les Dieux s'en vont ? Noi avevamo potuto consta-tare a Torino, in occasione dei matches pasquali di rugby, dal nostro giornale per la prima volta fa t t i d isputare in Italia, quanto forti ed i r ruent i fos-

La squadra ungherese, che prima di venire in Italia si è incontrata a Parigi con la squadra del Gomitato Francese Inter federale. (Fot. Argus Photo-Reportage - Milano).

'rancia contro Inghilterra, vinto dai Francesi con 16 punti contro 15.

r isultat i degli incontri discussi, sui fa t t i materiali e non sono det ta t i da momentanei scatti di entu-siasmo, cercherò t rarne una conclusione, un parere sui nostri giuocatori.

Gli italiani non giuocano oggi nò peggio, nò meglio dei loro colleghi di fuori. Non sono più in quello stato di evidente inferiori tà in cui si t rovavano ancora un paio d 'anni or sono. E parlo degli italiani... italiani, non di quelli che concor-rono al Campionato... i taliano. Perchè questi ul-timi sono assai più forti degli avversari s tranieri ; infa t t i i campioni dell 'anno scorso, il pout-pourri

cosmopolita dell ' Internazionale di Milano, non hanno forse vinto i campioni svizzeri, gli Joung Boys, in modo convincentissimo ?

Ai nostri giuocatori, parlo sempre ai miei compatrioti , è destinato un ruolo impor-tan te negli agoni internazionali. Essi de-vono però ancora curare molto la disciplina di al lenamento e la disciplina di squadra. E per disciplina di squadra intendo dire l 'altruismo. E ' peculiare caratterist ica in-fa t t i delle razze latine quella di voler por-tare sempre il marchio proprio, originale, individuale in ogni manifestazione, sia del-l ' industria, della scienza, come dell 'at t ività fisica. Specie nei r iguardi di quest 'ul t ima ne scapita quindi la forza collettiva, pur eccellendo quella personale. Il foot-ball è giuoco di squadra, di insieme, di colletti-

vi tà . F i s s i a m o c i bene in mente que-sto requisito, impa-riamo a risolverlo, e faremo g r a n d i cose.

Gli svizzeri f ran-cesi, molto simili a noi nel m o d o di pensare, han com-penetra ta magnifi-camente alla dote di un giuoco fat to d'astuzia e di in-telligenza, quello di una disciplina e di un regime inglese di a l l e n a m e n t o . Sono riusciti a far miracoli. P e r c h è non dovremmo noi bat tere la loro stes-sa pista? Per conto mio avrò una giusta idea c o m p a r a t i v a di quel che valga la squadra nazio-nale nostra all ' in-d o m a n i del sno i n c o n t r o con la squadra nazionale svizzera. Oggi, an-che dopo i l bril-lante r isul tato del

sno incontro con la squadra ungherese, un' idea precisa e soddisfacente, f rancamente non l'ho ancora.

Corradino Corradini.

La composizione delle squadre che giocarono contro agli ungheresi nella loro « tourné ».

Nel match franco-ungherese : Francia: Coulon; Gindrat-Sollier; Rigal-Ducret-

Du Rhéar t ; Moret - Bellocq - Maes -Giav ie r -Ver -brngge.

Ungheria: Sipos; Sziics-Revesz; Biro-Karoly-

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Ire milioni di premi per Faviarione.

Pesi minimi: 1. Gargano di Genova, 2'. Ricci, id., 3. Lupet t i Lai ianchi , Volta, a pari meri to .

Pesi medi: 1. Arpe di Spezia, 2. Fontana, id., 3. Fe r rando di Sestri , 4. Casanova di Sampier-da rena.

Pesi massimi: 1. P r iano di Genova. 2. Boccardo di S impierdarena, 3. Fornaciari di Genova.

Classifica finale: 1. Priano, Club Atletico Geno-vese; 2 Arpe, Pro Italia, Spezia; 3. Girezzi, Club Atletico Genovese.

Una lode va da ta alla Giuria, pres iednta con ra ra competenza dal signor Ugo Silvio Luigi , de-legato dalla F. A. I. ed a l i ' a rb i t io imparziale signor Emilio Risso.

T u t t i i premi a vii tori che si dovranno dispu-tare du ran te il 1911 non sono ancora stati dieli a-ra t i alia Commissione sport iva del l 'Aereo Club,

Priano, 1° classifi: to pesi massimi. Gargano Andrea, valente lottatore genovese.

sero i parigini nel giuoco della palla ovale. Oggi regis t r iamo la loro pr ima vi t tor ia contro i maes t r i inglesi, e regis t randola la i l lus t r iamo con l ' inte-ressante fotografia che r iproduciamo nelle pa-gine 10 e 11.

Quando in I tal ia pot remo avere anche noi delle buone squadre di questo bellissimo giuoco atle-tico, da cont rapporre a quelle d i fuor i?

A Milano ed a Tor ino si sono cost i tui t i due for t i nuclei d i appass ionat i al rugby. Con un po' di buona volontà e di perseveranza si potrebbero o t tenere dei r i sul ta t i lus inghier i . Noi questo ci augur iamo nella speranza di poter annunciare f ra breve che due squadre i tal iane si preparano" ad incontrars i iu un match d i rugby.

I d i lotta e s o l h v a m n o pes i .

Sabato sera e domenica 1718 scorso d . c t m b n , eb-b e r o s v o l g i m e n t o i n S str i Ponen e le gare di Cam-pionato at let ico l i g n i e , o rgan i z za te dal la «neie 'à Libertas. Le gare fu rono r iusci t issime sia pel nu-mero che per il valore dei con'-o' re: t i .

Nei sol levamento pesi emerse su tu l l i lo Sto-race Gaetano, vincitore, s» gnìto m 'la e'- saifica dal Cogliolo di Genova. In complesso gli a t le t i pre-sentat is i in gara si dimo-s t raròno tu t t i di g rande forza ed abi l i tà . Non così nella lot ta ove, eccet tuat i Gargano, Ghezzi, Arpe e pochi al t r i , tu t to il r ima-nente dei concorrenti di-most rò una mancanza as-so uta di a l lenamento .

Pe r t an to ecco il de t -taglio :

Sollevamento dei pesi: 1. Storace Gaetano, 2. Co-gliolo, 3. Avio Et tore , 4. Marengoni G., 5. Carpi Romolo, 6. V zzotto M.

Lotta: Peso p iuma : 1. Ghezzi Ugo d i Genova, 2. Morandi di Sestri, 3. Ponzini di Sampierdarena , 4. Marchese id.

Ugo Silvio Luigi, Presidente Club Atletico Genovese.

e neppure le da te nelle quali si svolgeranno queste gare sono state def in i t ivamente fissate. Tu t t av ia fin d 'ora si può prevedere che l 'anno 1911 avrà in Francia un ' impor tanza speciale. Ecco in-fa t t i la lista dei principali premi ohe si cor re ranno;

Coppa Mieli-Un. 20 mila frafiebi. Gran Premio Miehelin per un viaggio Parigi-

Clermiuit F. r rand , 100 mila f ianchi ,

Premio Deutsch de la Meurthe per la t raversata della Manica, 30 mila f ranchi .

Coppa Deutsch de la Meurthe (oggetto d 'ar te del valore di 30 mila f ranchi , e un premio di 20 mila franchi) per un viaggio di 200 km. intorno a Par igi .

Coppa nazionale di aviazione Parigi-Orléans, 10 mila f ranch i .

Circuito Parigi- Berlino - Bruxelles-Londra-Pa-rigi. 250 mila franchi .

Premio del ritorno, Bordeaux-Parigi , 10 mila lire. Premio Dusargel, 20 mila f ranchi . Premio Quinton, « volo plané » di u n quarto

d 'ora con motore fermo, 10 mila f ranchi . Circuito Lisieux, 10 mila f ranchi . Premio dei Pirenei, 10 mila f ranchi . Premio, del Ministero dei LL. PP.: due premi

per i cos t ru t tor i francesi , più ogget to d 'a r te di 20 mila f ranchi .

Premio del Grand Pcard per il volo più y lu? • e quello più lento, 20 mila f ranchi .

Prem>o'*del Consiglio co-ma •ah- di Parigi, 50 mila f ranchi .

Giro del sud della Fran-cia, pieni o d I Consig io comunale di Parigi, 200 mila f ranchi .

direnilo franco - anglo-belga, Calais-Dow. i-B ut-liigutt F • kestoue, 300 mila f ranchi .

Circuito Biarrits- Pau-Tolosa - Bordeaux - Marsi-<llia Ni:za-Bastia e ritorno, 100 in la f atichi.

Gara Nizza Lione e ri-torno, 100 n i i l . f r a n c h i .

Gara Tunisi-Nizza e ri-torco, 200 mi la fi i i i i h i .

Concorso militare, un milione 200.000 f ranchi .

La squadra deli-i Virtus, di Bologna, vincitrice della Coppa XX Settembre, dono della Società Sport. Pedestre, nella seconda traversata di Bologna. — Da sinistra a destra, in costume : Carlotti, Purisini, MandioH, Giorgi, Zucchi, Tancredi. — ìn basso : Degli Esposti, Liverani, Franceschi, Tagliavini e Mandrioli, delegati della Sezione Pedestre. (Fot. Scarabelli).

Giuoco del calcio. Domenica scorsa giuo-

caronoal l 'Areua di V runa le prime squadre dell 'As-sociazione del Calcio di Vi-cenza, e de i r i f r l ius , d i Verona .

Dnpe nn giuoco interes-sanrii-s mo la vittòria ri-mase al i 'Hel las con goals 2 a l . b i t t e n d o i rivali ti ù quota t i per il prossimo Campionato regionale ve-ne to .

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^ f ì J F N 7 f l F V I T A P r e m i t o sino dall'annol904 con Me-UU1L.I1LM L. V I I Hi daglia d'Oro del Ministero della Pub-blica Istruzione e che entra ora nel suo settimo anno di vita, è il primo ed unico giornale che dà a tutti notizie importanti, utili consigli, proponendosi di far rapidamente conosoere ed eventualmente discutere i nuovi trovati In ogni ramo dello scibile, descrivendo perfezionamenti, applicazioni ed invenzioni nuove che, nate nel campo scientifico, sono passate in quello industriale. Esso riassumo gli articoli e riproduce i

disegni di tutte le più importanti e costose riviste mondiali che si occupano del movimento intellettuale, si esplichi esso nei campi della chimica fisica, ottica, fotografia, elettricità, agricoltura, ecc., facendo cosi ri-spanciare le centinaia di lire degli abbonamenti complessivi ed elimi-nando la necessità di conoscere le lingue straniere. ^ ( Ì 1 F N 7 A F V I T A a n c h e l a P ^ diffusa rivista italiana dalle U U i L i l L M L I I I M Invenzioni e Scoperte poiché oltre a contare migliaia e migliaia d'abbonati propri, conta anche tutti quelli dei più importanti giornali, come il Secolo XIX di Genova, <il Resto del Carlino di Bologna ecc. e che sono legioni. Essa è l'unica che pubblica 1 più importanti brevett. mo .diali, formule, ricette, disegni, segreti e processi di faobrlcazione che, applicati alle industrie moderne insegnano ad approfittare delle nuove risorse scientifiche, aprono nuove traccie, indicano sentieri inesplorati che, alla via della ricchezza e della fortuna, possono condurre qualsiasi persona attiva, anche senza bisogno del grandi capitali o di studii speciali!

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La n eroe in miseria

moso schermidore Kirchboffer , che anni or D u e l l a non meno famosa tenzone Kirchhoffer-

10 SU l a c da una par te e Vega-Pessina dal l 'a l t ra a ? a rt.è alla spada contro il maest ro Franco Vega, l ' in t ty j n condizioni miserr ime. p i e t t r a l e n t e maestro d ' a rmi , che era già mancino l a v a a a b ì t o u l t imamente l 'amputazione delle due c o n $ e , è r idot to in uno stato di pover tà assoluta, m a r ; g]{ ant ichi ammira tor i e allievi l 'hanno ab-8 eS' ionato ed egli lia provato in quest i giorni, § i l Hme con l 'atroce dolore fisico, gli strazi delle

' d a z i o n i p iù umil iant i . A Par ig i si prepara , ad C a , i a t iva di alcuni component i la s tampa spor-

una festa di beneficenza, il cui r icavato ser-Blk per sollevare le condizioni di questo disgra-d o che ebbe moment i di clamorosa for tuna e c i l agiatezza invidiata, ed ora è r ido t to la larva c ' gè medesimo. La divulgazione di ques te notizie Ust i ss ime, apnarsa sol tanto giorni sono nei gior-cIili e che il Kirchboffer teneva a che non fossero

ote al pubblico, per un sen t imento di innata .erezza, ha prodotto la più penosa impressione id ha mosso alcuni pietosi ad offrire di por tare lei soccorsi nella misera abitazione ove lo sven-turato si è ridotto- Ricorderete che nel calore di una polemica accesasi in u n organo sport ivo pa-rigino, in seguito ad incresciosi malintesi , il Kirch-hoffer come l ' irriqnieto Mérignac aveva avu to ad espr imere aspri giudizi su l valore ed il coraggio degli schermidori i tal iani .

Da ciò il r i sent imento dei nostr i valentissimi maest r i f r a i quali il Vega ed il Pess ina , avendo protes ta to nei primi, reclamarono il d i r i t to di rin-tuzzare l'offesa in nome del l ' in tera classe oltrag-giata. Ma, dopo il duplice duello tenutosi presso 11 confine sud-orientale della Francia , duello il cui esito era stato t r ionfale per il Vega, il maestro Kirchboffer, da leale avversario, aveva fa t to plauso al valore del maest ro napole tano e quello del Pes-sina ba t tu tos i col Mérignac: non solo, ma egli non aveva in seguito t rascura ta occasione per most rare l 'ammirazione sua personale per il bel paese e per gli i tal iani . La notizia della sua grande, i r r imediabi le sventura , quindi , sarà appresa anche t r a noi con un sincero r increscimento.

* .

Eroe ho scri t to in cima, e non senza perchè. Ciò farà forse sorridere taluno, ma non impor ta , 0 non sono forse gli spor ts le forme eroiche della civiltà m o d e r n a ! 0 non è forse la figura di ques to Kirchboffer il cui nome corre oggi forse per Pul-t ima volta per i giornali, non è forse una di quelle figure d 'a l t r i tempi , spavalde figure di avventu-rieri spadaccini che facevano della vi ta un culto dell 'onore? F igure ves t i te di ferro e di grazia e d'orgoglio, femminier i e guasconi, sprezzatovi in-t repidi d 'ogni pericolo e pront i a giocarsi la vita per la l iber tà della pa t r ia o per un sorriso d 'una d o n n a ? Ebbene , voi avete saputo.

Avete saputo che r imane d 'una delle più rigide e d i r i t te e impetuose figure della mor ibonda ca-valleria de l l ' a rme: di chi in ore assai difficili ebbe cuore di sospendere al filo sottile della propria valentia la r iputazione di una grande nazione.

Rimane un corpo tronco, disfat to, con dei mon-coni inerti , nello squallore di una soffitta parigina.

Il maestro francese dì scherma Kirchhoffer, cui hanno recentemente amputate le gambe.

R'cordiamo dunque noi che della vita seguiamo le grandi gioie e le profonde tristezze.

E' storia di ieri e pare leggenda. 0 almeno tale sembra a noi, cui allora, quando i fa t t i si com-pievano, il velo roseo dell ' infanzia nascondeva ancora quel che nella vita c'è d i t r is te , di tragico, anzi.

Corsero tempi di qualche asprezza t ra Francia e I tal ia , nel passato. Francia e I ta l ia , buone so-relle lat ine, hanno cei to diment icato ora nel grande idillio diplomatico che va ogni giorno più rinsal-dando i vincoli del comune sangue, hanno cer to d iment ica to quei giorni . Non era l 'epoca in cui il Conte di Torino, spintosi sot to le mura di Par igi , con un colpo di soada ben di re t to aveva messo a posto il Pr incipe d'Orléans, per le calunnie fa t te circolare contro il nostro esercito, dopo Abba Garima. Cosi un po' di sangue d ' un principe senza corona lavò il fango ge t ta to sui nostr i soldati mor t i nelle deser te ambe afr icane.

Certo in quei t empi nessuno pensava ai mor t i d i Solferino, alla f r a t e rn i t à del c inquantanove suggellata dal comunemar t i r i o , a lmagnan imoges to del l 'u l t imo Napoleone. Nessuno certo, poi, a lmeno in Francia , pensava a Digione, alle poche ban-diere pruss iane — poche ma uniche ! — che i f rancesi s 'erano avu te dalle mani di Garibaldi , in quella guerra che fu tu t t a un disastro. Quelli

erano giorni d 'asprezza f r a le due sorelle. Si ebbe anzi il primo esper imento di una guerra doga-nale, la guerra dell 'avvenire, la guerra subdola che non uccide ma spoglia, che non abba t t e ma aggioga, che non percuote ma umilia, ma affanna, ma es tenua, che non d is t raggo solo qualche vita d 'uòmo, ma colpisce in pieno nel suo int imo, nelle midolla, la vi ta stessa d 'un popolo, e lo s t rema.

Francia e I tal ia , buone sorelle lat ine, ma quanto orgogliose ! E quest i sant i orgogli nazionali, soprav-vivono, sopravviveranno a t u t t a la retorica degli arcadici unionist i , a tu t t a la coreografia dei duo tri-colori incrociati e dgllo s t repi toso connubio della marsigliese e della marcia reale in una unica lace-ran te s tona tura di banda municipale. Erano i due poli di una pila che un cat t ivo dest ino avvici-nava mal ignamente sempre più : ecco, un po' ancora, il conta t to , la scinti l la, la scarica. Genti l sangue latino ! Sulla f ront iera , in te r ra di Pro-venza forse, in t e r ra sacra ai madrigal i e ai mene-strelli, iquattro uomini s ' incontrarono a decidere il contrasto. Due nostri , due loro. Di t u t t o ciò, del clamore che sollevò la di t t ìda, serbo nella memoria un r icordo confuso: ero ragazzo e t r is te prigioniero in un collegio lar iano in cui si tediava la mia precoce ansietà d i v ivere . Ma qualcosa filtrava, qualche bar lume di vi ta , a t t raverso le grigie mura . E r icordo che gli eroi della tenzone assumevano agli occhi di noi, v ivent i fuor i del mondo, sagoma e scr i t tu ra di eroi romanzeschi usciti dalle sonant i o t tave di Messer Lodovico o di Torquato . Mérignac o F ranco Verga, erano per noi Orlando paladino, o Ruggero, o Argante, o Tancredi . E Kirchhoffer forse R domonte .

Dalla famosa par t i t a d ' a rme l ' I t a l ia uscì con gli onori della t r ionfa t r i ce : F ranco Verga, nome sonante come un fendente , f u il nostro Fanful la . E da quel giorno fu pace f ra le due buone e ir-requie te sorelle la t ine : e la storia scrisse^ al tre pagine accanto a quelle che r icordano la vit toria degli Orazi e la disfida di Barlet ta .

Ed ora avete saputo che n 'è di Kirchhoffer. Non morto. « Non è vero che la mor te — sia il peggior di t u t t i i mali », dice la canzoncina di quel tale. Di peggio c'è questo : sopravvivere alla pro-pria morte , sopravvivere alla propr ia rovina, ve-dersi svalutato, ann ien ta to e serbare ancora den t ro il fuoco sacro dei g randi r icordi che brucia le carni e le mar tor ia c rudelmente . Come Kirchhoffer . Ora, a Parigi , si fa ranno delle feste di benefi-cenza per soccorrerlo. Male. Ai molt i s trazi se ne aggiungerà un altro; quello di una commisera-zione universale che a lui , cui non manca come a t u t t i i g randi cuori il pudore delle proprie sven-ture, non riescirà certo di conforto.

Egli voleva che le sue sven tu re fossero ignorate . Quest 'ul t ima sua fierezza ci piace e piee ò noi non gli volgiamo la parola della nos t ra pie tà . E non apr iamo sottoscrizioni: già le nost re sottoscrizioni non f ru t t ano , si sa, gli i tal iani sono poveri . Pieno il c ranio di sogni e la gola di canti , ma vuota la tasca.

Ma un po' della nost ra ammirazione vale più di tanto oro. E invece della nos t ra compassione noi gli mandiamo la nost ra ammirazione, nel nome della f r a t e rn i t à lat ina.

Valentino Lardi.

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... '

La traversata della Senna a nuoto, vinta dal soldato Meister (folcgrcfie di sinistra e dét centro. — In alto a destra, la signorina Guttenstein, giunta settima.

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Fontana, il forte marciatore che domenica scorsala Genova battè il Pavesi su 5 km.

(Fot. Gaarneri - Genova).

l ' inaugurazione delta Scuola per meccanici e conduttori d'automobili

di Torino

S ba to scorso ebbe luogo l ' inangu azione della Scuoia degli chuuff urs di Torino, cne eu t i a così nel suo 7° an • > Ut vita i d è ufdc alinente rico-no e - u t a tini Ministeri d 'Agricoltuia, Indust r ia e Coiumeri-.n> e dei Lavori Pubblici .

L'ampia aula era stipata di allievi e di an eletto pubbluo, t ra cui si notavano parecchie eleganti signore. Del Gons g io diret t ivo erano presenti il cav. avv. Cesare Go ia-Gatti, presi-den te ; il cav. uff. Al l 'odo Rosta in, vice-piesi-deute ; il comm. i g. M-rio Vicary; il cav. ing. Emilio Mareuco, d n e t i o i e ; il prof. ing. A. Ber-toldo, ece. T i a le notabi i t à : il cav. Cai-agno, in rappresentanza del p re fe t to ; il comm. dot t . Ca-millo Tacconis, per il sindaco ; il colonnello Mai-ciani, comandante la Scuola di Applicazione Arti-glieria e Genio; il prof. cav. Bouferroni, per il Provveditore agli s t ud i ; gli ingegneri Righetto e Levi deb'Dfiìcio ispezione delle ferrovie; il cav. G. I . Arneudo, per la Scuoia t ipografica; gli in-gegneri Felice Bertoglio, Malvano, maggiore Palmeggiani, ecc. ecc., e parecchi ufficiali del-l 'esercito.

Il cav. avv. Goria-Gatti, dopo avere dato il benvenuto agli intei venuti, fece Ja presentazione de1 conferenziere ing. Carlo Vita-Finzi, capitano del Genio e piofessore nella R. Scuola d'Appli-cazione d 'Artigl ieria e Genio. Presa la parola, il dotto e geniale conferenziere t r a t t ò il tema : u L'elogio dèi motore a scoppio ». Mise in rilievo le proprietà di tale motore, ne ri evò l 'impor-tanza nel campo dell 'automobil ismo e dell 'avia-zione, ne fece la storia, e con numerose proie-L'abbonamento alla "STAMPA SPORTIVA,, tosta sole L. 5.

zioni luminose t ra t tenne l 'uditorio, che accolse il fiad del a interessantissima conferenza con un lungo e nu t ito applauso.

Le lezioni hanno avuto principio il 9 gennaio.

L a n u o v a D i r e z i o n e d e l l o S t a d i u m Il nuovo Consiglio di Amministrazione dello

Stadium ha proceduto alle elezioni delle cariche di Dilezione, la quale è rimasta così cos t i tu i ta : Presidente: on. marchese CompaDsdi B ichenteau grano'nff. Carlo, deputato ai Parlamento. Vice-presidente: F e r r a r a iig. cav. D nte. Segretario : Cuccar Alf edo. Commissione esecutiva: Bal lerà cav. avv. Pio — R- y cav. Giovanni — Ripa di Meana conte Alfonso — Torelli colonn. comm. Bernardo — Vicary ing. comm. Mario.

CORRISPONDENZA Livorno. Ugo Rossi. — Grazie, non si confà col

nostro giornale. \ ^ a o i a . E. Rolando. — Prendiamo atto.

Milana. Fumagalli. — Troppo tardi per la prima forma. Grazie di tutti .

Firenze. Alemanni. — Grazie di tutto. Palermo. Lo Cascio. — Idem. Aosta. Brocherel. — Ricevuto. Poma. Abeniacar. — Sta bene. Ricevuto. Napoli. Bozza. — Obbligato. G. V. Cameri. Thouvenot. — Ne attendo di migliori.

Vuole favorirmi. Grazie. V. G. Firenze. Capanni. — Cambiamo l'indirizzo. Terni. Malagotti. — A giorni invieremo. Asolo. G. Rosalli. Prendiamo nota del vostro desi-

derio e cercheremo di favorirvi. Bologna. R. Marzocchi. — Nel prossimo-numero,

troppo tardi per questo.

La corsa degli 800 metri a Genova, domenica scorsa, segna una facile vittoria di Emilio Lunghi. (Fot. Guarneri

Il match di marcia Fontana-Pavesi, vinto da Fontana. - Genova).

La riunione podistica di Genova

Dopo un triplice rinvio, domenica finalmente lo Stadium del Lido d 'Albaro si è riaperto per una riunione podistica, alla quale era annunziato

' l ' intervento di Lunghi, Zanti, Biasi e Dorando Pietri . Un pubblico di quasi 1500 persone affol-lava il recinto in una grande aspet tat iva ; er l'in-contro dei valentissimi campioni. Il primo match-marcia, km. 5, venne vinto da Fontana, in 25 ' 4 ' , seguito da Pavesi in 25'19". Nella gaia 800 metri giunse 1. Lunghi Emilie; 2. Ma-ini Giusep, e, dello Sport Pedestre di Genova, a 30 met r i ; 3. Andrei ICario, a 10 metr i ; 4. Pirotto Michele; 5. Sondrio.

Nell 'ultima gara di km. 5 dovevano misurarsi Blasi, Z m t i e Dorando Pie t r i . Si presentaiono invece allo starter solamente i primi due, comin-ciando ad indisporre il pubblico. Quando Zanti, che conduceva un passo assai lento, arrivò all 'un-decimo giro (km. 3,333), venne fermato dalla folla che ha invaso la pista reclamando la presenza di

Dorando. La Direzione fa annunziare che il cam-pi ne di Carpi non aveva potuto intervenire per la morte del adre; ma il pubblico, maggiormente irr i tato, rompe egni r iparo ed invade il campo, reclamando la restituzione dei biglietti. L ' Impresa però si era oppor tunamente eclissata; e la folla si riversò verso lo stabil mento del Lido; ma venne t ra t tenuta dalla forza pubbl.ca.

Lo Sport Pedestre in tanto ci t rasmet te una let-tera nella quale dichiara che era s tato chiamato a dirìgere la manifestazione, ma non aveva alcuna responsabilità nella organizzazione delle gare.

Zanti, campione podista, di Milano. (hot. Guai neri - Genova).

Blasi, campione podista di Roma. (Fot. Guarneri - Genova).

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