La sophia misticaildesard

Straordinaria figura di mistica e filosofa, poeta e musicista, profeta e

gemmologa, erborista e scienziata dell'alimentazione: una poliedricità

formidabile, una mente anticipatrice e profetica allo stesso tempo

davanti alla quale sospendere il giudizio e rispettare il mistero

DI LAURA LEVI

La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

09/11/2016Pag. 31 N.119 - settembre 2016 Leggendaria

GIOVANNI ARLEDLER

ANNA MARIA CANOPI

SANTAILDEGAHDA

DI BlNGEN

TEOLOGA, ARTISTA,

SCIENZIATA

EDIZIONI VELAR, 2014

MARINA CARACCIOLO

"HlLDEGARD VON BlNGEN:

LA PIÙ GRANDE TESTA FEMMI-

NILE DEL SEC. XII"

IN QUADERNI DI ARENARIA, V,

2015-PP. 19ESGG.

PETER DRONKE

DONNE E CULTURA

NEL MEDIOEVO

I I SAGGIATORE, MILANO 1986

SABINA FLANAGAN

ILDEGARDA DI BLNGEN

VITA DI UNA PROFETESSA

LE LETTERE, FIRENZE 1991Ildegarda di Bingen. l'errata dall'Abbazia di Eibìngen

MARIATERESA FUMAGALLI

BEONIO BROCCHIERI

IN UN'ARIA DIVERSA.

LA SAPIENZA DI

ILDEGARDA DI BINGEN

MILANO, MONDADORI 1992

LUISA GHIRINGHELLI

COME LUCIDO SPECCHIO.

LIBRO DEI MERITI

DI VITA

TRADUZIONE ITALIANA

DEL LIBER VITAE MERTTORUM

DI ILDEGARDA DI BINGEN

CENTRO STUDI

SANTAILDEGARDA

MIMESIS EDIZIONI , MILANO 2013

EDUARD GRONAU

HILDEGARD: VITA

DI UNA DONNA PROFETICA

ALI .E ORIGINI DELL'ETÀ

MODERNA

ANCORA, MILANO 2004

ÈVE LANDIS

HILDEGARD VON BINGEN.

RICETTE PER IL CORPO

E PER L'ANIMA

TOMMASI, MILANO 2000

A N N E KING-LENZMEIER

ILDEGARDA DI BINGEN.

LA VITA E L'OPERA

GRIBAUDI, MILANO 2004

E le parole che vedo e che odo in questa visione non sonocome parole che vengono da labbra umane, ma sono come

fiamma scintillante, come nuvole che si muovonoin aria pura

(Hildegard von Bingen)

La figura di Hildegard von Bingen (1098-1179), fonte di ammirazione negli am-bienti più vari e per le ragioni più diverse,cavalca i secoli per il singolare e inimita-bile valore. Venerata dal femminismo,

adorata dal cattolicesimo che l'ha voluta prima dot-tore della Chiesa (nel 2012, papa Benedetto XVI) e poisanta, oggetto di studio per la scienza, continua asfuggire a ogni analisi, definizione o diagnosi.

Finora, fino al nostro tempo in cui ogni fenomenodiventa rapidamente noto, divulgato e maciullato,non si è mai conosciuta una donna dotata di una si-mile poliedricità, di una così profonda e varia cono-scenza e di un talento di tale portata.

L'elenco dei suoi campi d'interesse, in ognuno deiquali ha lasciato un'impronta da pioniera, è iperbo-lico. Hildegard è prima di tutto una mistica, come ri-sulta dalle sue visioni, che la abitano fin da bam-bina. Tutta la sua personalità è permeata da questaesperienza, che lei interpreta come contatto con lesfere celesti. Ed è in relazione alle estasi misticheche diventa filosofa, poeta, profeta, autrice musi-cale. Scopre il potere terapeutico delle pietre ed èl'antesignana della gemmoterapia. Si occupa di fito-terapia, raccogliendo dalla natura i mille rimedi cheoffrono le erbe. Crede nell'effetto terapeutico del

cibo e usa un cereale simile al farro, riscoperto e ri-preso a coltivare di recente. Scrive saggi su vari ar-gomenti, come il parto e la sessualità, parlando an-che della connessione fra il ciclo mestruale e quellolunare, con una cognizione, per l'epoca, sbalordi-tiva. Si riferisce con una sorta di lirismo al piaceredella donna, finalizzato alla maternità, ma certo nonescluso dall'eros: «È simile al sole, che teneramente,lievemente e costantemente, pervade del suo calorela terra, affinchè dia frutto. Ma quando la donna siunisce all'uomo, il calore del suo cervello che senteil piacere, preannuncia il gusto del piacere di quel-l'unione e l'effusione del seme». E riferendosi al-l'uomo lo definisce «il trebbiatore che pianta ilseme». Una competenza che ha sempre sconcertatoe ha dato luogo a congetture e illazioni.

La sua cultura è così vasta e profonda da sor-prendere alti prelati e capi di stato. Eppure, Hildegarddichiara sempre con estrema modestia la sua igno-ranza, il suo sapere a malapena scrivere e a malapenaconoscere il latino, in contrasto con tutte le imparti-zioni che le arrivano dalle estasi, che viceversa ri-corda in ogni dettaglio ed è in grado di ripetere senzaesitazioni.

Si potrebbe quindi ipotizzare che tanta sapienzale arrivi dall'alto, che Hildegard sia canale di una co-

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noscenza depositata, come direbbero gli spiritualisti,nel patrimonio akashico. Ed è forse l'unica interpre-tazione possibile, il suo avere attinto alla coscienzacosmica per acquisire una così variegata ricchezzaintellettuale e animica. Quel che è chiaro è che i ten-tativi di scoprirne l'essenza, quale che sia il canaledelle indagini, la riducono e immiseriscono. Anche ilfilm {Vision- Aus dem Leben der Hildegard von Bin-gen, 1979) con cui Margarethe Von Trotta ha parlatodella sua vita resta un lavoro calligrafico, ineccepibileper ricostruzione ambientale, inquadrature sapientie atmosfere conventuali, arricchite dai madrigali diHildegard stessa. Ma non restituisce il senso dellacomplessità che l'ha caratterizzata, della sua irripe-tibile emblematicità. Alla Trotta interessava il sim-bolo di un protofemminismo laico che anticipava ipresupposti di una cultura umanistica e rinasci-mentale, ma le è sfuggito, o ha voluto tralasciare, ildato di fatto che l'aspetto mistico non è secondarionella biografia di Hildegard.

Hildegard von Bingen nasce nell'Assia-Renania(attuale Germania) alla fine dell'XI secolo, in un me-dioevo cioè ancora intriso di oscurantismi millena-ristici, ultima figlia di una famiglia aristocratica. Si ri-vela presto una bimba acuta e vivace, ma il suodestino di monaca è all'epoca del tutto ovvio e, dopoil primo smarrimento infantile, si sente lei stessaprescelta da Dio a vivere un ineludibile percorso spi-rituale. Nel convento benedettino di Disibodenbergprende i voti e la sua formazione religiosa è affidataa Jutta von Sponheim, la badessa, come lei di nobiliorigini, fino a quando le succede, diventando ba-dessa a sua volta.

Hildegard riesce fin dall'inizio a imprimere un tale

Ildegarda di Bingen riceve la rivelazione, particolare

senso di pace e di serenità all'ambiente, nel rispettoche si crea fra le consorelle, che infinite fanciulle am-biscono a far parte del suo convento. Fonda così unnuovo monastero più ampio vicino alla città di Bin-gen, a Rupertsberg, dove accoglie nuove giovani edestende la sua notorietà. Sotto la sua guida si vive nel-la gioia e nella concordia, suscitando l'ammirazionedi molti, e ottenendo nel tempo la protezione del ve-scovo di Magonza, col quale Hildegard avrà vari in-contri diretti. Un monaco fiammingo descrive ilmondo del convento con parole di grande dolcezza:«La madre circonda le fàglie con tale amore, e le figliesi sottomettono alla madre con tale reverenza, che sistenta a distinguere se siano le figlie o la madre a ri-portare la vittoria. Praticano con zelo letture e cantie le si può vedere intente a scrivere, a tessere para-menti sacri, o dedite ad altri lavori manuali».

Hildegard è stata sempre cagionevole di salute, equesta fragilità rende esitante la divulgazione dellesue visioni mistiche. Ma, proprio dopo una malattiache le sembra una punizione per non aver avuto ilcoraggio di raccontarle, e nel momento in cui senteimperiosa la voce di Dio intimarle di comunicarle almondo, riprende le energie e comincia a dettarne latestimonianza al suo amico, il prete Volmar. Comechiarisce, «Al mio quinto anno di età vidi una lucecosì grande che la mia anima ne fu scossa, però perla mia tenera età non potei parlarne». Le sue rivela-zioni cominciano quindi dopo i quarant'anni, ma lalongevità (morirà vecchissima, a 81 anni, nel giornopreciso che aveva predetto) le permette di rivelare alungo le sue intuizioni.

La sua prima grande opera profetica e filosofica,complessa e massiccia, è Scivias, a cui seguiranno il

ANNE LISE

MARSTRAND-J0RGENSEN

LA GUARITRICE.

STORIA VERA DI

ILDEGARDA DI BINGEN

TRAD. DI BRUNO BERNI

SONZOGNO, VENEZIA 2011

DANIELA MANISCALCO

ILDEGARDA E LA RICETTA

DELLA CREATIVITÀ

RUE BALLU EDITORE

PALERMO 2013

OLTVER SACKS

L'UOMO CHE SCAMBIÒ

SUA MOGLIE PER

UN CAPPELLO

ADELPHI, MILANO1986

CLAUDIA SALVATORI

ILDEGARDA.

BADESSA, VISIONARIA

ESORCISTA

MONDADORI, MILANO 2004

CRISTINA SICCARDI

ILDEGARDA DI BINGEN.

MISTICA E SCIENZIATA

ED. PAOLINE, TORINO 2012

HILDEGARD SPAZIANTE

HILDEGARD VON BINGEN

E LE MINIATURE DELLO

SCIVIAS: UN DONO DI

D I O DA RISCOPRIRE

SEGNO ED., UDINE 2007

LUCIA TANCREDI

ILDEGARDA. LA

POTENZA E LA GRAZIA

CITTÀ NUOVA, ROMA 2009

ROSEL TERMOLEN

ILDEGARDA DI BINGEN

BIOGRAFIA

LIBRERIA ED. VATICANA

ROMA 2001

ANNAUSA TERRANOVA

ILDEGARDA DI BINGEN:

MISTICA, VISIONARIA,

FILOSOFA

I I CERCHIO, RIMINI 2011

ILDEGARDA DI BINGEN

IN MEDIOEVO

APRILE 2 0 1 0 , PP. 52ESGG

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Ildegarda con Volmar e l'allieva Richardis - miniatura dal Liber Divinu nm.Afo. 1942-

MARGARETHE VON TROTTA

VISION- A U S DEM

LEBEN DER HILDEGARD

VON BlNGEN

GERMANIA/ FRANCIA 1979

DVD, HO MINUTI

I I TEMPO E LA STORIA

ILDEGARDA DI BINGEN

SANTA ECLETTICA

DELLA MODERNITÀ

29/04/2014

ARCHIVIO RAI

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Liber vitae meritorum e il Liber divinorum operum.Incoraggiata da San Bemardo di Chiaravalle, che ri-tiene importante la conoscenza da parte della societàdi una vita ulteriore così appassionante, Hildegard dainizio a uno scambio di epistole con i più grandi per-sonaggi della cultura europea del suo tempo, daipapi a Federico Barbarossa, che incontra più volte.L'amicizia con l'Imperatore si guasta quando Bar-barossa si mette in contrasto col papa vigente, Ales-sandro 111. È interessante come Hildegard affronti colmassimo coraggio e senza risparmio una critica fe-roce alla persona dell'Imperatore, perché questi sipermette di mettere in discussione quella che ai suoiocchi è l'autorità divina. Ormai ha un potere incon-trastato a livello mondiale, e non è disposta a sotto-stare a nessuno, ad eccezione della parola di Dio, se-condo le sue convinzioni religiose.

Durante la vita al monastero Hildegard vive un le-game molto profondo con la giovane Richardis vonStade ma, comunque si sia configurata questa pre-dilezione, le due donne vengono separate. A nullavalgono le suppliche accorate che Hildegard rivolgealla madre dell'amata. Il distacco le lacera in un do-lore terribile, che ricorda la vicenda di Abelardo edEloisa. È lo scotto inevitabile che accompagna la vitamonastica. Hildegard ha schivato un'accusa di ere-sia, non ha temuto l'ira dei potenti, ma non ha il di-ritto di vivere un rapporto affettivo privilegiato. E ladisperazione privata resta nel chiuso giro della suasfera intima. L'andamento del monastero continuacomunque in armonia, nonostante questo lutto, econtinuano le visioni, foriere di sapienza in ognicampo religioso e culturale.

È chiaro come Hildegard sia permeata della mi-stica cristiano-cattolica del suo tempo, ed è natura-le che la Chiesa se la sia accaparrata facendone unapropria icona. Anche le miniature disegnate secon-do la sua dettatura si ispirano a una iconografia co-dificata. Alcune di esse, però, con la figura dell'uo-mo come protagonista, anticipano quelle di Leo-nardo e sono una raffigurazione del kabbalisticouomo Kadmon, archetipo umano che precede Ada-

mo. E la musica celestiale di cui è autrice e che tut-tora viene eseguita e apprezzata, si rifa a canoni esi-stenti, ma è dotata di una propria originalità indivi-duale nell'uso di una tabula dei suoni allargata adaltezze inusitate.

Hildegard è figlia del suo secolo in ogni suaespressione, dunque, ma rimane un personaggiounico per l'ampiezza e la profondità dello spessore,non solo, come sappiamo, nella storia delle donne,ma forse in assoluto nella storia, indipendentemen-te dal genere. È stata una personalità innovativa cheha introdotto cultura anche dove era ancora impen-sabile. La sua teoria sulla circolazione sanguigna,un'intuizione geniale, aspetterà alcuni secoli primadi essere scoperta dalla scienza ufficiale. Non va di-menticata fra l'altro la sua creazione di una linguasegreta, "Lingua ignota per simplicem hominem",per merito della quale gli esperantisti la considera-no una loro precorritrice.

Il mondo scientifico ha compiuto un attento e ri-goroso studio sulle visioni descritte da Hildegard, e lostesso Oliver Sacks {L'uomo che scambiò sua moglieper un cappello), sulla scia di altri neurologi, le defi-nisce un caso di emicranie con aura. Sembra infattiche tale patologia sia di solito caratterizzata da bar-bagli di luce, figure geometriche distorte, strisce difuoco, visualizzazioni cioè molto simili a quelle de-scritte da Hildegard. Ma non c'è spiegazione razio-nale per la messe di proliferazioni che ne sono sca-turite. Del resto, gli stessi studiosi che hanno valutatoin termini scientifici le visioni di Hildegard, nonhanno inteso negarne il valore spirituale. Sacks scriveammirato: «Cariche di questa sensazione estatica,ardenti di un profondo significato teoforo e fìlosofico,hanno contribuito a portarla verso una vita di santitàe di misticismo. Esse forniscono un raro esempiodel modo in cui un evento fisiologico, banale, odiosoo insignificante per la maggioranza delle persone,possa diventare in una coscienza privilegiata il so-strato di una suprema ispirazione». Un riconosci-mento forse parziale, ma che trova l'umiltà di so-spendere il giudizio accogliendo il mistero. •

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