Eclettica 9

39

description

 

Transcript of Eclettica 9

Page 1: Eclettica 9
Page 2: Eclettica 9

IndiceINTRODUZIONE i

1. ARTEGGIAMENTI 1

2. AVVENTURE DA PALCOSCENICO 4

3. CHIACCHIERANDO CON… 7

4. L’ANGOLO DEGLI ESORDIENTI-EMERGENTI 12

5. LE PENNE DELLA STORIA 14

6. LIBRI VINTAGE 16

7. MILLE SFUMATURE DI ROSA CONTEMPORANEO 19

8. PIZZE&MATTONI 22

9. SCORCI DAL MONDO INCANTATO 25

10. THE CAT IS ON THE NEW YORK TIMES 27

11. THE HORROR! THE HORROR! 29

12. VOCI DAL PASSATO 31

13. IL GABINETTO DEL DOTTOR LAMBERTI 33

CONTATTI 36

Page 3: Eclettica 9

i

INTRODUZIONEEd eccoci con un nuovo numero ricco di sorprese!Eclettica si allarga e ci sono ben 4 new entry. Pino Campo sioccuperà della rubrica dedicata ai romanzi storici, Voci dalpassato, e ci offrirà una visione generale su questo genere.Stefania Bernardo con Le penne della storia ci presenteràautori del passato e in questo numero ha optato perAlexandre Dumas. Grazia Maria Francese nella rubricaPizza&Mattoni recensirà dei saggi e inizierà da “Beowulf,traduzione e commento” di J.R.R Tolkien. Con Naike Ror e lasua rubrica The cat is on the New York Times si parlerà di libriancora inediti in Italia: il primo libro recensito è Memory Man,che fa parte della serie Amor Decker. Fabiana vi parlerà diSara Pratesi, un'autrice che dopo aver pubblicato in self èstata notata da una nota casa editrice, la Piemme.Protagonista della rubrica curata da Cristina è la TazzaFarnese, un piatto di agata sardonica che rappresenta latesta mozzata di Medusa.Doppio appuntamento con la rubrica Chiacchierando con:faremo due chiacchiere con Bianca Cataldi e Alessio Rega,fondatori di una nuova casa editrice, Les Flaneurs Edizioni, econ Linda Bertasi che da poco ha autopubblicato una nuovaedizione de "Il profumo del Sud". Giuliano vi parlerà diTraditori di tutti un'avventura di Duca Lamberti, conLoredana voleremo in Transilvania dal temibile Dracula. Erimanendo sempre in tema vampiri, Francesca recensiràImplosion di M. J. Heron. Le donne e il teatro: sarà questol'argomento trattato da Valeria nella rubrica Avventure dapalcoscenico.Nella rubrica dedicata agli emergenti Lidia recensirà Il mondodopo te di Laura Bellini; l'appuntamento con Libri vintage diLaura sarà dedicato ai romanzi storici di Rafael Sabatini.

Buona lettura a tutti voi!Giovanna Samanda Ricchiuti

IndiceINTRODUZIONE i

1. ARTEGGIAMENTI 1

2. AVVENTURE DA PALCOSCENICO 4

3. CHIACCHIERANDO CON… 7

4. L’ANGOLO DEGLI ESORDIENTI-EMERGENTI 12

5. LE PENNE DELLA STORIA 14

6. LIBRI VINTAGE 16

7. MILLE SFUMATURE DI ROSA CONTEMPORANEO 19

8. PIZZE&MATTONI 22

9. SCORCI DAL MONDO INCANTATO 25

10. THE CAT IS ON THE NEW YORK TIMES 27

11. THE HORROR! THE HORROR! 29

12. VOCI DAL PASSATO 31

13. IL GABINETTO DEL DOTTOR LAMBERTI 33

CONTATTI 36

Page 4: Eclettica 9

1

ARTEGGIAMENTIUn’ a l l e g o r i a a l e s s a nd r i n a : l a T a zz a Fa r n e s e

A cura di Cristina Malvezzi

Fra le arti minori praticate già dagli antichi va annoverata la glittica, cioè la

tecnica di incisione e intaglio delle pietre dure, praticata essenzialmente a

scopo ornamentale e particolarmente in voga in età ellenistica e romana.

Inizialmente l'incisione sulle gemme si lega ai sigilli posti sugli anelli a scopo

di firma, ma diviene ben presto un modo estremamente raffinato di

decorazione di oggetti vari, spesso con la tecnica della lavorazione a strati

che produce l'effetto cammeo. Se è ben nota la produzione di piccoli monili

e gemme di ridotte dimensioni, meno conosciuti sono i manufatti più grandi

ottenuti con lo stesso tipo di tecnica.

Tazza Farnese, interno con rappresentazione allegorica

Uno di questi è la Tazza Farnese, un piatto di agata sardonica dal diametro

di 20 cm realizzata in ambiente alessandrino e lavorata sia nella parte interna

che all'esterno, interamente occupato da un Gorgoneion, la rappresentazione

del capo mozzato di Medusa usato fin dall'età arcaica con funzione apotropaica.

Più complessa è la raffigurazione sulla superficie principale, entro la quale

trovano posto sette figure di difficile identificazione: sulla sinistra un vecchio

che tiene una cornucopia si volge verso il centro della tazza, dove trovano

posto un giovane che impugna un aratro e un coltello e una donna adagiata

Page 5: Eclettica 9

2

su una sfinge che tiene alcune spighe; lungo il bordo destro dell'iconografia

sono collocate due fanciulle e, nella parte superiore, sospesi nel cielo,

volteggiano due nudi. L'attribuzione di identità è abbastanza sicura per le figure

minori ed è quasi certo che i due giovani alati rappresentino i venti e le

ragazze sedute all'esterno le Horai, simbolo del ciclo delle stagioni; più difficile

appare invece l'illuminazione dell'allegoria celata dietro ai tre personaggi

principali.

A tal proposito, va detto che l'intera arte ellenistica (ivi compresa l'arte

letteraria, in particolare quella poetica) è caratterizzata da un forte simbolismo,

da fittissime reti di riferimenti colti ed eruditi che si spiegano con la fruizione

fortemente elitaria della cultura del III-II sec. a.C.: artisti e poeti creano per un

pubblico di intellettuali, sovrani o nobili imbevuti di una cultura raffinata e

molto selezionata e il valore dell'arte è direttamente proporzionale alla sua

densità espressiva e alla sua capacità allusiva.

La glittica è particolarmente ricettiva nei confronti di questa complessità, al

punto che, spesso, essa attesta, con i suoi soggetti, iconografie di miti minori

o poco conosciuti o artificiose composizioni di scopo propagandistico; in

quest'ultimo senso verrà sfruttata da Augusto (si pensi alla Gemma augustea),

ma, in qualche modo, la stessa Tazza Farnese, datata al II-I sec.a.C., si riconduce

a questa funzione celebrativa. Il soggetto, infatti, è stato letto sia come

un'allegoria mitologica sia come una traduzione della stessa in forme di

encomio dinastico.

Ad Adolf Furtwängler (1853-1907) si deve la prima interpretazione, secondo

la quale la Tazza Farnese rappresenterebbe il ciclo di rigenerazione permesso

dal Nilo, impersonato dal vecchio recante la cornucopia, simbolo di

abbondanza; in tale ottica, la figura femminile al centro non sarebbe altri che

Iside-Eutheneia, personificazione della piena del Nilo che assicura fertilità e

il giovane con l'aratro sarebbe Horus-Trittolemo, che per primo, ammaestrato

da Demetra (una figura che converge nel sincretismo religioso ellenistico

nell'egizia Iside), avrebbe per primo introdotto la tecnica della coltivazione.

L'interpretazione politico-dinastica risale invece a Jean Charbonneaux

(1895-1969), che ha ritenuto di poter datare il manufatto intorno allea metà del

Page 6: Eclettica 9

3

II sec.a.C. identificando la donna e il giovane con Cleopatra I e suo figlio Tolomeo

VI Filometore, in riferimento alla reggenza esercitata dalla sovrana in luogo

del ragazzo, troppo giovane per diventare re alla morte del padre. Propende

però per una datazione più bassa, intorno al 100 a.C., Frédéric Louis Bastet

(1929-2008), che ritiene che i sovrani oggetto della raffigurazione siano invece

Cleopatra III e Tolomeo Alessandro.

Tazza Farnese, esterno con Gorgoneion

La storia nobiliare del pezzo, tuttavia, non è limitata al soggetto, ma coinvolgeanche la storia stessa della Tazza Farnese. Il manufatto entra nellaprestigiosissima collezione di antichità di Lorenzo il Magnifico nel 1471, forseattraverso un'asta dei beni appartenuti a papa Paolo II Barbo voluta dal suosuccessore Sisto IV della Rovere (Barbo l'ha forse ricevuta come dono degliaragonesi nel corso delle trattative fra le potenze europee per contrastarel'espansione turca nel mediterraneo). La Tazza Farnese lascia la proprietàmedicea nel 1538, perché Margherita d'Austria, vedova di Alessandro de'Medici,la porta con sé in occasione del matrimonio con Ottavio Farnese e il passaggioa questa nuova collezione spiega la nomenclatura del pezzo, acquisito poidagli Aragonesi fino a giungere nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli,dove è ancora ammirabile grazie alle prodezze del restauro resosi necessariodopo la rottura del manufatto ad opera di un custode maldestro.

Page 7: Eclettica 9

4

A V V E N T U R E D A P A L C O S C E N I C OL e d o n n e e i l t e a t r o

A cura di Valeria Vite

Per raccontare il rapporto tra donne e teatro nella storia ho consultato svariati documenti online, tra cui una preziosaricerca di Maria Rosaria Grifone, intitolata Il teatro e il femminile e pubblicata su www.dramma.it . Il mio articolo puòessere considerato un riassunto della sua imponente opera.

L’inizio della storia del teatro occidentale non fu felice per le donne: prive didiritti politici e segregate nei ginecei, le donne greche non solo non potevanorecitare (i ruoli femminili erano interpretati da uomini), ma non è nemmenocerto che avessero il permesso di assistere alle rappresentazioni.Un solo documento riporta una testimonianza di pubblico misto: Ateneoracconta che Alcibiade si vestiva di rosso porpora quando rivestiva il ruolodi corego, sbalordendo sia gli uomini sia le donne. Si narra inoltre che, allarappresentazione delle Eumenidi, l’entrata in scena di esseri mostruosiavrebbe fatto morire dei bambini e abortire delle gestanti. Nelle Rane diAristofane inoltre Eschilo accusò Euripide di aver indotto ad uccidersibevendo la cicuta delle donne per bene, che si sentirono colpevolizzate datragedie come Bellerofronte.Nonostante l’assenza di donne in platea, in metà dei titoli delle tragediegreche compaiono nomi femminili. Pur essendo estranee alla vita cittadina, nella letteratura le donne erano spessoprotagoniste, infatti scatenavano guerre come la bella Elena, sfidavano i sovrani come l’eroica Antigone o si ribellavanoai mariti come la sventurata Medea.Nella Repubblica, Platone condanna l’interpretazione di ruoli femminili da parte di uomini, sostenendo che, coloro cherecitano personaggi immorali o psicologicamente deboli come una donna che si dispera per amore, acquisiscono le lorocaratteristiche nella vita reale. Tale affermazione sarà poi ripresa dai puritani nell’Inghilterra del XVII secolo.La passione e il dolore femminile era diventata nel teatro greco un modello per la passione e il dolore degli uomini: ipersonaggi femminili, considerati più emotivi di quelli maschili, venivano utilizzati dagli uomini per esplorare statiemotivi che, secondo la società dell’epoca, erano loro preclusi.

Il teatro latino, meno legato a valori civili e religiosi rispetto al teatro greco, era un occasione di divertimento per tutti glistrati sociali, comprese le donne, che potevano assistere alle rappresentazioni.Le donne avevano la possibilità di calcare il palcoscenico nei mimi, durante i quali recitavano, cantavano e ballavano.Il mimo era uno spettacolo senza trama, in cui veniva imitata la vita quotidiana nei suoi aspetti più grotteschi a suon dimusica. Ben presto la presenza femminile sul palco degenerò nell’esibizione del nudo (nudatio mimarum).Ai tempi di Cesare, Decimo Laberio e Publilio Siro fecero assurgere questo genere a dignità letteraria. Alcuni parlaronodel carattere corruttore del teatro per donne: Ovidio infatti racconta che a teatro le donne si affollavano per “vedere efarsi vedere”, offrendosi alle tresche amorose, Giovenale invece nelle Satire scrisse che le fanciulle andavano in estasiper mimi e danzatori, compravano i favori sessuali dei comici e, quando i teatri sono chiusi, si improvvisavano attrici.

Nel Medioevo il teatro venne bandito dalla Chiesa e, nelle rare rappresentazioni di carattere in prevalenza religioso, i ruolifemminili erano ancora interpretati da uomini. In quest’epoca sfortunata per il teatro visse la prima drammaturga donna:la badessa Rosvita (935-973 d.C.), che scrisse sei opere ispirandosi a Terenzio, i vangeli apocrifi e le agiografie. In unalettera di presentazione del suo lavoro destinata agli intellettuali di corte, Rosvita rivelò di scrivere drammi ispirandosia Terenzio per il successo riscosso dall’autore pagano, ma trattando contenuti cristiani. Nei suoi drammi le donnerivestivano un ruolo centrale e positivo e la fragilità femminile veniva rappresentata nell’atto di vincere la forza

Page 8: Eclettica 9

5

maschile grazie alla fede. Si tratta di uno dei rari casi di riscatto dalla mentalità misogina medioevale. La sua opera,destinata alla lettura ad alta voce, conobbe poca fortuna nel Medioevo ma fu riscoperta nel periodo umanistico.Nel 1468 a Metz si verificò uno dei pochi episodi documentati di attrici in scena nel Medioevo e fu uno straordinariosuccesso: un gentiluomo chiese persino in sposa la fanciulla che interpretava Santa Caterina. Tali episodi si verificaronoper lo più nel tardo Medioevo.

All’inizio del XVI secolo vennero riscoperti i drammi antichi e le loro eroine, spesso rivisitati in chiave moderna.All’incunabolo della tragedia fiorentina del Trissino di Sifonisba, exemplum perfetto di virtù muliebre e di perfettaprotagonista tragica, si ispireranno molte figure femminili successive. Dotata di onestà, forza e determinazione, Sifonisbaè una sovrana con molte qualità allora considerate maschili. E’ una donna protagonista dell’azione, considerata sia vittimasia colpevole e dotata di una psicologia complessa e nuova.Comparvero in questo periodo nuovi personaggi, che interloquiscono con le protagoniste fungendo da cassa di risonanzadei loro sentimenti: sono le nutrici, apparse per la prima volta nelle tragedie di Seneca, le balie e le mezzane. Ritornainoltre sulla scena il coro, quasi sempre composto da figure femminili.A Firenze, tra il 1515 e il 1530, vennero rappresentati i drammi di Giovanni Ruccellai, Alessandro Pazzi de’Medici eLudovico Martelli; le loro opere avevano attinto agli exempla medioevali e alla storia longobarda, a Virgilio e a Livio. Lenuove protagoniste femminili erano trasgressive nel tentativo di affermare la propria individualità, infatti ingannano,disobbediscono, tradiscono e talvolta uccidono.Con la Controriforma la donna venne ricondotta all’interno dello schema vergine-moglie-vedova, pertanto ritornò arivestire ruoli più tradizionali, che spesso coincidevano con quello di vittima della violenza maschile.

Con la Commedia dell’Arte le donne calcarono per laprima volta il palcoscenico, anche se in qualità di“meretrici oneste” (le attrici erano considerate donne difacili costumi. Il Concilio di Trento le condannò come ciò cherende il teatro l’instrumentum diabuli), e poterono dedicarsialla recitazione, alla musica e al canto in pubblico. NelRinascimento scrissero dei drammi alcune famosecortigiane, ma solo nella Commedia dell’Arte poteronoscrivere i canovacci e addirittura diventare capocomiche diprofessione.

Mentre in Francia e Italia le donne iniziavano conquistare il palcoscenico, in Inghilterra la prima attrice recitò nel 1660.Si trattava di Margaret Hughes, che interpretò Desdemona nell’Otello. Ai tempi di Shakespeare invece le parti femminilierano affidate ai ragazzini, apprendisti quasi sempre figli d’arte, che compivano il loro tirocinio sotto la guida di attoripiù anziani. L’assenza di donne nelle compagnie teatrali era dettata da motivi pratici: senza attrici nella compagnia, gliattori potevano spostarsi più rapidamente e economicamente, alloggiando tutti insieme negli stanzoni delle locande.Le lady delle tragedie di Shakespeare sono personaggi a tutto tondo, senza gli stereotipi o la staticità delle maschere;la natura della donna è espressa in tutta la sua profondità e le sue contraddizioni.

Nel Settecento i ruoli femminili diventarono il perno dell’azione scenica e Goldoni fu il primo grande ritrattista del femminilenel teatro italiano. Con 51 commedie con titoli al femminile e numerose fanciulle anche nelle opere che hanno perprotagonisti dei personaggi maschili, Goldoni creò donne moderne: civette, schiette, furbe, generose, bugiarde,interessate, fedeli, spregiudicate, innamorate, lavoratrici, sofferenti � Il suo personaggio più celebre è Mirandolina, laprotagonista de La locandiera.

L’Ottocento è il secolo delle grandi attrici, quasi tutte figlie d’arte: l’eclettica Anna Fiorilli Pellandi, Carlotta Marchionniche, siccome sottostava a un rigido stile di vita di moralità e perbenismo e rectando come un angelo, venne definita il“perfetto ideale della femmina italiana” e Amalia Bettini, apprezzata da Pellico, Tommaseo, Niccolini e Belli. In questoperiodo era in voga la donna angelicata e Adelaide Ristori era l’emblema di tale ideale, anche perché era conosciuta intutto il mondo come patriota italiana e sostenitrice del progresso.

Page 9: Eclettica 9

6

Dopo l’unità d’Italia si verificò un’ondata di rifiuto del perbenismodegli anni precedenti ed è proprio in questo periodo che diventaronofamose Fanny Sadowsky e Clementina Cazzola. La Sadowsky nonera figlia d’arte e diventò rivale di Adelaide Ristori lavorando in uncelebre teatro di Napoli; la Cazzola invece raggiunse la fama grazieal suo sguardo magnetico e le sue amicizie con intellettuali e criticidi spicco. Giacinta Pezzana era invece una famosa attrice del teatrodialettale.

A cavallo trail XIX e il XX secolo il teatro era il principale mezzo mediatico e, presentando un’immagine di donnalontane da quelle canoniche attraverso la presenza di attrici acculturate, lavoratrici e indipendenti, ha contribuitoall’emancipazione della donna.La più grande attrice dell’epoca era senza dubbio Eleonora Duse, che divenne celebre in tutto il mondo occidentale.L’artista conobbe personalmente e interpretò opere di Giovanni Verga e Gabriele D’Annunzio, inoltre introdusse Ibsennei teatri italiani con la sua magistrale interpretazione di Nora in Casa di Bambola. La Duse contribuì a modificare lasituazione delle giovani attrici a partire dalla mentalità e dall’educazione fondando la Libreria delle Attrici, che purtroppofallì dopo pochi mesi. Per tutta la sua vita Eleonora Duse fu circondata da intime amicizie femminili ed ebbe una relazioneomosessuale con Cordula Lina Poletti, una famosa poetessa femminista. Anche la Duse partecipò ai congressi femministie prese parte al movimento.Nello stesso periodo Italia Vitaliani, cugina della Duse, era una delle attrici italiane più importanti. Tra le due si instauròuna rivalità sottile e silenziosa in cui vinse la Duse grazie al suo carisma (anche se per molti era preferibile Italia). Nel1892 Italia divenne uno dei primi capocomici donne in Italia ed esercitò talmente bene le sue mansioni da essere considerataun “perfetto gentiluomo”.

Pirandello venne definito da Sciascia un autore femminista: “Non si può dire che sfugga al pregiudizio della ‘donnamadre’, della ‘donna istinto’ della sacertà della donna in quanto portatrice e custodia di vita. E quando esce dal mito eguarda la donna dentro la società, dentro la famiglia, vittima appunto di quel pregiudizio antico cui altri ne ha aggiuntol’infima borghesia (e quella siciliana in particolare) che Pirandello diventa, come oggi si direbbe, uno scrittore ‘femminista’e possiamo anche dire il più femminista che la letteratura italiana annoveri”.Nel 1925 Pirandello incontrò Marta Abba che diventò la sua musa ispiratrice, infatti scrisse per lei diverse opere e lefece da guida nel campo della recitazione. Lo stile di recitazione della Abba venne definito da lei stessa “moderno”, perchéera caratterizzato da molta foga e scarso controllo.

Il XX secolo fu caratterizzato da drammaturghi prevalentemente maschili, anche se le donne erano ormai in scenacome attrici e registe. Nel secondo Dopoguerra si assistette ad un generale risveglio culturale: le prime autrici furonoNatalia Ginzburg, Alba De Cespedes e Dacia Mariani, che fondarono il Teatro della Maddalena per portare in scena lebattaglie sociali delle donne. Si trattava tuttavia di tentativi sperimentali, che negli anni Ottanta dettero finalmente risultatianche a livello nazionale. Nel 1991 nasce il Teatro delle donne, che propone un teatro interamente realizzato da donne.A causa della mancanza di una tradizione teatrale femminile, la produzione teatrale delle donne continua ad essereancora oggi piuttosto sconosciuta; si spera in un futuro miglioramento della situazione.

Page 10: Eclettica 9

7

CHIACCHIERANDO CON...Bianca Cataldi e Alessio Rega

A cura di Giovanna Samanda Ricchiuti

1. Sono lieta di ospitare su Eclettica Bianca Cataldi e Alessio Rega, fondatori di Les FlaneursEdizioni! Come e quando nasce la vostra casa editrice? E come mai proprio il nome LesFlaneurs Edizioni?

A: Les Flaneurs Edizioni nasce formalmente ad aprile ma l’idea di aprireuna casa editrice risale a molto tempo prima. Quest’anno si sonoverificate tutte le condizioni necessarie e devo ammettere che l’incontrocon Bianca è stato fondamentale per la sua grande professionalità nelsettore. È un piccolo sogno che si è realizzato e che spero possa darebuoni frutti. Per quanto riguarda il nome… beh, ogni volta lascio che siaBianca a spiegarlo, anche perché molto democraticamente lo ha decisolei.

B: Democraticamente, sì. Dunque, la figura del flâneur èprettamente primonovecentesca e indica l’intellettualeparigino che passeggia discorrendo di letteratura e filosofia.C’è un verbo francese, flâner, che indica proprio l’atto delcamminare senza meta con la testa tra le nuvole. Si tratta diun vocabolo che non ha un suo corrispettivo nell’italiano e cheper questo motivo abbiamo deciso di lasciare intatto. Noisiamo i “flâneurs” moderni alla ricerca di nuove opere e nuovitalenti.

2. Qual è la linea editoriale che contraddistingue Les Flaneurs Edizioni?A: Il nostro intento è quello di pubblicare libri di qualità, curati in ogni dettaglio. I nostrilibri potranno anche non piacere, nel senso che l’apprezzamento di un libro dipende dal gustopersonale, ma sicuramente tutto ciò che la nostra casa editrice pubblicherà sarà privo di errorie formalmente corretto.

B: Vogliamo offrire all’autore qualcosa che spesso manca nella piccola editoria: l’editingaccurato. Spesso si tende a confonderlo con una mera correzione grammaticale, ma non è così:l’editing è un lavoro che viene svolto a tu per tu con l’autore e che va a limare, spostare,smuovere anche il contenuto e non solo l’aspetto formale e linguistico.

3. Punterete su un genere in particolare o vi dedicherete a testi di vario tipo?Siamo una casa editrice generalista, spaziamo dalla narrativa alla saggistica, passando per lapoesia e le pubblicazioni religiose.

4.Come avviene la scelta e la pubblicazione di un testo? Cosa deve avere un testo per esserescelto pubblicato da voi?A: Un libro deve piacerci, deve avere qualcosa che ci colpisce: può essere la trama, lo stile,l’idea di fondo. Quello che è certo è che deve essere scritto bene, cosa non scontata.

Page 11: Eclettica 9

8

B: Soprattutto deve essere originale. Siamo una piccola casa editrice, non potremmo maicrescere appiattendoci su ciò che il mercato ci propina quotidianamente. Certo, dovremosempre assecondare i gusti dei lettori, ma sempre con un occhio particolare alla fantasia eall’originalità dell’autore.

5. Les Flaneurs Edizioni si dichiara contro l'editoria a pagamento. Cosa ne pensate di quellecase editrici che chiedono una somma di denaro per pubblicare? Perché un autore, a volte, èportato a pagare per vedere la sua opera pubblicata?

Ogni casa editrice decide come operare e di conseguenza comepresentarsi sul mercato. Non mi sento di condannare le case editrici apagamento, ognuno è libero di lavorare come crede. Quello che invececontesto a riguardo è l’assenza di qualsiasi filtro. Viene pubblicataqualsiasi cosa, spesso non vengono fatte correzioni di alcun genere.Questo ovviamente ha ripercussioni sul mercato che viene inondato dilibri molto spesso qualitativamente scadenti. Il problema degli autori chedecidono di pagare è complesso. In alcuni casi si arriva alla pubblicazionea pagamento per sfinimento, nel senso che l’iter per pubblicare un libroè veramente lungo, nella maggior parte dei casi le case editrice non

rispondono nemmeno. Sicuramente c’è poi una componente narcisistica. Chi scrive spesso evolentieri crede di aver scritto il miglior libro del mondo. Quasi mai è così.

6. Parliamo di un fenomeno che interessa l'Italia da vicino, ovvero la scarsa percentuale dilettori. Proprio per questo motivo, in occasione della giornata internazionale del libro il 23aprile, è stata organizzata un'iniziativa #ioleggoperché. Pensate che sia stata utile al fine diavvicinare i non lettori? E Les Flaneurs Edizioni spera di arrivare anche a loro?A: C’è un dato abbastanza evidente: si scrive molto di più di quanto si legge. Tuttavia, esisteuna fascia di lettori forti ai quali intendiamo puntare e per farlo dobbiamo cercare di offrireprodotti qualitativamente buoni. Le iniziative per avvicinare le persone alla lettura sonomolteplici, ma se manca un’educazione sin dall’infanzia c’è poco da fare. Ma anche in questocaso la questione è abbastanza ampia.

B: Personalmente penso che ci concentriamo troppo sui social mentre invece bisognerebbelavorare molto di più nelle scuole e in particolar modo nella scuola primaria. Ho genitoriinsegnanti e so di cosa parlo. La fascia d’età dell’istruzione obbligatoria è quella più facilmenteavvicinabile alla lettura. Io per prima ho iniziato a leggere non solo grazie a mia madre, masoprattutto attraverso i concorsi di lettura che organizzava la nostra bibliotecaria a scuola.Frequentavo la terza elementare e leggevo sessanta libri l’anno pur di vincere il concorso.Tutto è iniziato così. La scuola è fondamentale, non dobbiamo trascurarla.

7. Secondo voi, quanto sono importanti i social network per la promozione di un libro?A: Nell’epoca digitale, dove le distanze possono essere ridotti con un semplice clic, i socialnetwork diventano uno strumento importante. Vanno tuttavia usati con parsimonia e in manieraappropriata senza cadere nello spam. Da utente, essere continuamente bombardato di messaggipubblicitari lo trovo fastidioso.

B: Sicuramente i social sono importanti ma non vanno utilizzati per la promozione.

Page 12: Eclettica 9

9

Paradossalmente, non parlare continuamente di un libro può spingere gli altri alla curiosità.Stando alla mia esperienza personale, posso dire che il social è utile soprattutto per mantenereil contatto con i lettori e per conoscere persone con interessi affini ai nostri. La rete deveservire per “fare rete”, appunto. Spesso e volentieri, invece, mi ritrovo a leggere di assurdebeghe tra autori e davvero mi si stringe il cuore. La rete dovrebbe unire, non dividere.

8. Prima di essere direttori editoriali, siete anche due autori. Vi andrebbedi parlarci delle vostre pubblicazioni?A: L’anno scorso ho pubblicato, con Adda Editore, il mio primo romanzo daltitolo GiroDiVita. È un romanzo che definisco di formazione, generazionale,che racconta il difficile passaggio dalla giovinezza all’età adulta. Se voletesaperne di più potete visitare il mio sito www.girodivita.it

B: Il mio scaffale personale conta tre romanzi: Il fiume scorre in te(fantasy, Booksprint 2011), Waiting room (romance/storico, Butterfly2013) e Isolde non c’è più (narrativa per ragazzi/romanzo di formazione,selfpublishing 2014, in uscita in formato cartaceo per Les Flâneurs). A breveuscirà un mio nuovo libro, La distrazione della luce, dedicato ai temi deltradimento e del perdono.

9. Quali sono gli scrittori che vi hanno ispirato?A: Per quanto riguarda GiroDiVita gli autori che mi hanno ispirato sono sostanzialmente due:Andrea De Carlo e Enrico Brizzi, che per me hanno avuto un ruolo importante dato che mihanno avvicinato, nei primi anni di liceo, alla lettura.

B: Sono tantissimi! Tra tutti, mi sento di citare Chiara Palazzolo, grandissima autrice dihorror prematuramente scomparsa; Vasco Brondi, cantautore dalla penna d’oro; AlessandroGiammei, giovanissimo poeta contemporaneo; Flaubert e Thackeray per la sottigliezza e perla secchezza della loro prosa. Nessuna parola finisce in un libro per caso: questo è il più grandeinsegnamento che ho ricevuto da questi autori.

10. Quali sono i vostri progetti futuri? A quando la prima pubblicazione targata Les FlaneursEdizioni?Al momento stiamo lavorando su alcuni manoscritti: due saggi che saranno pubblicati a brevee tre romanzi che usciranno in occasione del Festival Libri nel Borgo Antico a Bisceglie, a fineagosto. Poi invece ci sono i lavori che sono arrivati (già tanti) per il nostro concorso letterario.A novembre ci sarà una serata di presentazione della casa editrice e di premiazione deivincitori delle varie sezioni. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il nostro sito(www.lesflaneursedizioni.it).

11. Vi ringrazio per essere stati qui con noi, in bocca al lupo per la vostra nuova avventura!Crepi il lupo e grazie per averci ospitati!

Page 13: Eclettica 9

10

CHIACCHIERANDO CON...Linda Bertasi

A cura di Giovanna Samanda Ricchiuti

1. Ciao Linda, bentornata su Eclettica! Sei già stata nostra ospite, ma ti va di parlarcinuovamente di te per far conoscere Linda Bertasi a chi ancora non la conosce?

Grazie mille a voi per questa meravigliosa opportunità.Innanzitutto un saluto a tutti i lettori di Eclettica. Sono mammadi una bellissima bambina di tre anni, vivo nella provincia diFerrara dove gestisco una piccola realtà commerciale e nel tempolibero mi dedico alla mia grande passione: la scrittura. Hoiniziato nel 2010 con un romance contemporaneo e all’attivo ho treromanzi e uno in dirittura di arrivo. Gestisco anche un blog

interamente dedicato agli emergenti LINDA BERTASI BLOG dove effettuoservizio gratuito di recensioni, segnalazioni e interviste. Sono una lettriceinstancabile e appassionata di storia e letteratura inglese e russa.

2. Questa nuova intervista nasce da un evento molto importante, l'autopubblicazionedella seconda edizione del tuo romanzo storico “Il profumo del Sud” che è approdatosu Amazon il mese scorso. Come mai hai deciso di dedicarti al self?

Credo che il self, oggi come oggi, sia un’alternativa molto valida per un autoreche abbia già all’attivo alcuni romanzi e non sia alla prima esperienza editoriale.Amazon è una piattaforma completa, attenta e veloce. Tra il self ho scopertotalenti straordinari e quindi mi sono decisa pure io.

3. Anita e Justin sono pronti a far battere di nuovo il cuore ai loro sostenitori. Cosatroveranno i lettori in questa seconda edizione?

Troveranno un romanzo curato nei minimi particolari, ancora di più che nellaprima edizione, vi sono contenuti inediti che coinvolgono la nostra bella Italia,una prefazione di eccezione della straordinaria scrittriceAdele Vieri Castellano e un glossario con quasi 100 note pergli amanti degli approfondimenti.

4. Proporrai nuove edizioni anche di altri tuoi romanzi?

Certo, anche il mio paranormal-fantasy “L’erede di Tahira”tornerà in seconda edizione, mi auguro per l’autunno. E’ unastoria che affonda le sue radici nell’antico Egitto e tratteràdi reincarnazione, magia, fato, lotte contro il tempo e potere.

Page 14: Eclettica 9

5. Parlando delle tue precedenti pubblicazioni, quale ti ha dato più soddisfazione? Econ quale hai riscontrato delle difficoltà durante la stesura?

Con nessuno ho trovato difficoltà nella stesura perché io scrivosolo sotto ispirazione, infatti i miei romanzi escono una voltaall’anno, a volte anche ogni due anni. Uno dei motivi è la ricercache effettuo per i miei testi, che può durare anche nove mesi comeper “Il profumo del sud” ma anche perché scrivo solo se ilromanzo bussa alla porta, non mi obbligo mai a scrivere, trovo siacontroproducente. Difficile scegliere tra i miei figli, sono legataa tutti e i lettori si dividono, c’è chi ha letto tutti i miei lavori econtinua a preferire il romanticismo del primo “Destino di un

amore”, chi adora il paranormale e ha amato “Il rifugio – Unamore senza tempo” e chi si è innamorato di JustinHenderson e adora “Il profumo del sud”. Per la miapassione per la storia forse sceglierei “Il profumo del sud”.

6. C'è un personaggio tra tutti quelli a cui hai dato vita a cui seiparticolarmente legata?

A costo di ripetermi, il solo e unico Justin Henderson, unlibertino arrogante e presuntuoso, un nordista abituato aottenere tutto ciò che vuole dalle donne, ma è anche un uomoche nasconde un animo romantico e nobile, capace di atti di

onore ed eroismo. Lo sognavo di notte e non solo io.

7. Una delle tue più grandi passioni è la storia e in particolar modo ammiri il personaggioAnna Bolena. Pensi che, prima o poi, leggeremo qualcosa scritto dalla tua penna suquesta regina? E quale pensi sia la miglior biografia dedicata a lei?

Anna Bolena ed io siamo un’unica entità, sono pronta a difendere con le unghiee con i denti questa donna del passato. Sono appassionata di epoca Tudor dasempre, la prima biografia che lessi su Anna fu all’età di quindici anni e non mene separai più. Nei miei progetti più ambiziosi c’è un testo su di lei ma richiederàtantissimi anni di preparazione. La miglior biografia trovo sia quella di CarollyErikson la consiglio vivamente.

8. Novità sulle tue prossime pubblicazioni?

Come dicevo prima c’è la riedizione de “L’erede di Tahira” e due progetti storicipiuttosto complessi, uno di questi relativo alla mia città Ferrara e a un amoredisperato e disgraziato.

9. Ti ringrazio per essere stata qui con noi, è sempre un piacere! In bocca al lupo!

Il piacere è sempre mio carissima Giovanna. Un saluto a te, ai tuoi lettori e a tuttolo staff di questo fantastico magazine.

11

Page 15: Eclettica 9

L’ANGOLO DEGLI ESORDIENTI-EMERGENTILaura Bel l in i e i l suo “Mondo”

A cura di Lidia Ottelli

Ciao Lettori! Per questa nuova uscita parlerò di Laura Bellini e del suo libro“Il mondo dopo te” un fantasy apocalittico romantico ed emozionante.

Laura Bellini nasce a Bagno di Romagna nel 1979. Hafrequentato il Liceo Scientifico Augusto Righi di Roma eattualmente lavora come autrice presso Butterfly edizioni.Debutta con “Il Coraggio dell'Amore”, Albatros edizioni2009. Segue “Lontano da Te”, “La Riflessione” edizioni2010, “I Disegni Imprevedibili del Destino” La Caravellaedizioni 2011, per poi iniziare una lunga collaborazione conla Butterfly Edizioni nel 2012 con “Il mondo dopo te”, nel2013 “Il gioco dei ricordi” e nel 2014 “Quel nome portatodal vento”.

Titolo: Il mondo dopo teAutrice: Laura BelliniPrezzo e-book: 0,99 euro

"L'amore segue vie imprevedibili e non c'è modo difermarlo."

Hope – il cui nome porta in sé il segreto profondo dellasperanza – appartiene al mondo degli dei e, giunta l’oradel grande esame, viene inviata sulla Terra, dove dovràtrascorrere parte della sua esistenza.L’avidità dell’uomo, la distruzione che egli ha portatoalla sua Terra, un luogo ormai corrotto, convince gli deiche non ci sia altra alternativa che cancellare la suaesistenza e ricreare un mondo perfetto.

Non è dello stesso parere Hope che intravede ancora nell’animo umano la tortuosastrada della possibilità e della speranza. La sua decisione la condurrà a doverfare i conti con l’imprevedibile destino che la porterà lontano da tutto ciò che amae che metterà il suo cuore a dura prova. Da un lato l’anima cui è predestinata:il giovane e perfetto Aidan e, dall’altro, un semplice umano il cui destino siincrocerà con il difficile cammino di Hope verso la verità.Un romanzo metaforico sapientemente scritto: romantico, intenso e coinvolgente.

Aidan, Luca e Hope sono i tre personaggi principali di questo romanzo.Hope è una dea, nonché figlia del re, mandata dal padre sulla terra perraccogliere informazioni sugli umani. Umani che un tempo veneravanoproprio loro gli dei, ma che ora sono diventati un avido popolo dacombattere ed eliminare. La ragazza, però, si accorge che non è tutto come

12

Page 16: Eclettica 9

13

descritto dal padre e dagli altri dei. La terra è un luogo dove esiste ancoral’alleanza, l’amicizia e l’amore. Accanto a lei, in questo viaggio, ci sarà Lucaun forte e coraggioso ragazzo innamorato di lei e Aidan, il suo promessosposo che, nonostante Hope tradirà la fiducia del suo popolo diventandoun’umana, la proteggerà e la guiderà nel suo nuovo cammino.

Un romanzo ben scritto. Una storia apocalittica con risvolti amorosi, intrisadi speranza, amore, amicizia e di libertà. Un fantasy non comune, una sortadi avventura tra il bene e il male, tra l’amore e l’odio. Uno stile scorrevole,piacevole.Ho trovato questo breve romanzo originale, insolito. La narrazione semplicee gradevole, le descrizioni ottime. Un racconto steso benissimo, unascrittura fluida e ben impostata. Un romanzo che si legge con piacere,avvincente, molto coinvolgente; l'unica pecca, secondo il mio parere, è cheavrei scritto un altro finale.Concludo dicendo: consiglio a tutti gli amanti del fantasy apocalittico questolibro diverso dal solito, magico e originale.

Per i numerosi FANS di quest’autrice, annuncio che Laura sta scrivendo il suonono libro, prossima uscita, sempre il collaborazione con Butterfly Edizione.Posso anticiparvi che sarà un romanzo d’amore e avventura, con ambientazionemedievale.

Concludo con il nostro motto “Aiutiamo gli emergenti no all’editoria a pagamento”.Al prossimo articolo! Un affettuoso Bye-Bye dalla vostra Blogger Lidia

Ottelli del Rumore dei Libri.

Page 17: Eclettica 9

14

L E P E N N E D E L L A S T O R I AAlexandre Dumas

A cura di Stefania Bernardo

Per il primo numero della rubrica “Le penne della Storia” parliamo di Alexandre Dumas.

I titoli che si abbinano immediatamente al suo nome sono senz'altro due: I tremoschettieri e Il conte di Montecristo, pietre miliari del suo stile e del feuilletonin generale. Tuttavia ci troviamo di fronte a uno degli scrittori più prolifici chesiano esistiti: in totale ha pubblicato 257 volumi, tra cui anche un ricettario.Dumas aveva un amore sconfinato per la storia, quasi una vera e propriavenerazione; non a caso, il suo ciclo più famoso è ambientato in Francia neldiciassettesimo secolo, alle corti di Luigi XIII e Luigi XIV. Naturalmente stiamoparlando della trilogia dedicata a D'Artagnan, Athos, Porthos e Aramis.Come nacque l'idea dei tre moschettieri? Lo spiega lui stesso nella prefazione delprimo libro: "Un anno fa, o quasi, mentre facevo nella Biblioteca reale alcune ricerche per la mia

storia su Luigi XIV, mi vennero tra le mani le memorie del signor D'Artagnan [....] Nella sua prima visita al capitano de Trèville, raccontadi aver incontrato tre moschettieri Athos, Porthos e Aramis [....] da allora non ebbi più pace. L'elenco dei libri letti allo scopo di trovarenotizie su questi tre uomini è lungo [...] infine trovai un manoscritto dal titolo "Memorie del conte di La Fère". Potete immaginare lagioia quando a pagina ventesima trovai il nome di Athos, alla ventisettesima il nome di Aramis e alla trentesima il nome di Porthos."Da queste parole si evince chiaramente la passione di Dumas per la ricerca e la sua curiosità verso personaggistorici minori.Charles de Batz de Castelmore d'Artagnan è realmente esistito e fu capitano dei moschettieri sotto il regnodi Luigi XIV. La penna di Dumas crea un ciclo di tre volumi intorno a questi personaggi, mischiando lastoria alla propria fantasia.Ciò che rende le sue opere indimenticabile è proprio il modo in cui rende verosimili alcuni accadimenti epersonaggi da lui inventati.

Molti sono i cicli storici dell'autore: da leggere e amare è quello dedicato alla rivoluzione francese, cinquelibri che ruotano intorno alle figure di Maria Antonietta, del conte di Cagliostro e della contessa di Charny,che ci accompagnano nella tumultuosa Francia, fino a portarciall'inevitabile epilogo della rivoluzione.Ci sono poi il ciclo dei Valois ambientato nel sedicesimo secoloe quello dedicato alla repubblica Partenopea, che si svolge allafine del diciottesimo secolo.Il suo stile è pomposo, barocco, carico di pathos, incalzante,contraddistinto da dialoghi che non lasciano tregua.Il re del romanzo d'appendice e del Feuilleton era anche un uomodalla vita privata avventurosa quasi come le sue stesse opere .Era per un quarto di discendenza africana: suo padre infatti erafiglio di una schiava africana e di un conte che fu generale dellarivoluzione francese, servì sotto Napoleone e venneimprigionato da Ferdinando I di Napoli per diversi anni. Preseil nome della madre, ex-schiava Dumas, poiché finì con l'esserediseredato dal conte suo padre (Dumas nonno), che morì quandoAlexandre aveva solo tre anni e mezzo. Diversi storicisostengono che furono proprio le avventure di suo padre aispirargli il suo libro più famoso: Il Conte di Montecristo.A questo proposito, lo storico e giornalista americano Tom Reiss,

Page 18: Eclettica 9

15

ha pubblicato il libro The Black Count: Glory, Revolution, Betrayal, andthe Real Count of Monte Cristo sulla vita del padre di Dumas, ThomasAlexandre Dumas.

Alexandre era un tipo passionale, amava le donne e tendeva allamegalomania. Dopo la pubblicazione del conte di Montecristo si fececostruire una villa che soprannominò, appunto, il castello di Montecristo.Il suo stile di vita smodato lo portò a vivere ben oltre le sue possibilità,difatti finì presto in rovina e morì povero e pieno di debiti.Viaggiò molto, un po' per sfuggire ai creditori, un po' per soddisfare lasua curiosità. Visitò i Paesi Bassi, San Pietroburgo, il Caucaso. E tuttii suoi viaggi furono annotati in specifici diari.Ebbe un ruolo anche nelle vicende italiane. Affascinato dalla figura diGaribaldi, si unì alle camice rosse, sbarcando a Napoli.Lì rimase per tre anni, innamorandosi della città. Venne nominato"Direttore degli scavi e dei musei", carica che abbandonò in seguito aimalumori dei napoletani che mal tolleravano uno straniero in un compito

tanto delicato. Nello stesso periodo, Garibaldi gli affidò il compito di fondare il giornale "L'indipendente".Durante il suo periodo a Napoli scrisse il diario- guida Napoli e i suoi dintorni.Come già detto, uno scrittore davvero molto prolifico che non si occupò solo di romanzi ma scrisse anchenumerose biografie storiche su personaggi come i Borgia e diverse opere teatrali.Può essere considerato il re del romanzo d’appendice. I suoi romanzi venivano pubblicati a puntate su rivistee giornali, lasciando i lettori con il fiato sospeso, affascinati e desiderosi di comprare il prossimo numeroper proseguire la lettura della storia.I suoi personaggi entrano nella testa del lettore, sono ben caratterizzati e lasciano un’impronta indimenticabile.I suoi romanzi, pur essendo molto lunghi, sono di facile lettura, scorrono veloci, senza apparire pesanti.Tuttavia nonostante il gran successo ottenuto sia nella sua epoca che nei secoli successivi, fino ai giorninostri, spesso Dumas viene considerato un autore di second’ordine.Questo a causa della sua prosa imperfetta. Infatti il suo stile è ridondante, con numerosi ripetizioni, pomposo,per certi versi barocco. Tuttavia queste “sbavature” non impediscono di godere della storia e nonappesantiscono la lettura.È inoltre lo scrittore che ha ispirato il più alto numero di rappresentazioni cinematografiche delle sue opere.Alexandre Dumas si avvaleva di diversi collaboratori per scrivere le proprie opere. Il più famoso è AugusteMaquet.Dopo aver stabilito insieme un programma congiunto dell’opera, Maquet si occupava di fare le ricerchestoriche per conto di Dumas e di redigere una prima bozza, su cui poi Alexandre elaborava il vero e proprioromanzo.Molti detrattori dello scrittore francese hanno elaborato la teoria secondo cui, in realtà, era Maquet a scriverei romanzi, lasciando poi il merito ad Alexandre.Questa teoria è stata confutata e nasce, con ogni probabilità, dal litigio avvenuto tra Maquet e Dumas a causadi debiti non saldati.Un altro collaboratore di Dumas fu Pier Angelo Fiorentino che ebbe un ruolo di primaria importanza nellastesura de “Il conte di Montecristo”.Prima di morire iniziò a scrivere il romanzo Il cavaliere di Sainte-Hermine, un romanzo storico ambientatonel periodo napoleonico.Nel 1870 venne colpito da una malattia vascolare che lo lasciò semi - paralizzato, si trasferì nella villa delfiglio, a Dieppe, dove morì il 5 dicembre dello stesso anno.Nel 2002 i suoi resti furono trasferiti nel Pantheon di Parigi, senza tuttavia rispettare le sue ultime volontà:rientrare nella notte dell'avvenire nello stesso luogo dal quale sono uscito dalla vita del passato, in quell'affascinante cimitero(di Villers-Cotterêts) che ha più l'aria di un'aiuola fiorita dove fare giocare i bambini che di un posto per far dormire i cadaveri.

Page 19: Eclettica 9

16

LIBRI VINTAGEI Romanzi Storici di Rafael Sabatini

A cura di Laura C. Benedetti

Eccomi qui per un altro appuntamento con la rubrica dei libri vintage. Questo mesenon vi parlerò di un libro, bensì di un autore che apprezzo molto e di cui ho letto quasitutte le opere; vedrete subito che rientra in pieno in quello che definisco "vintage".

140 anni fa, il 29 aprile del 1875, nacque a Jesi Rafael Sabatini; i suoi genitorierano cantanti d'opera e non erano sposati, e l'elemento di una nascitaillegittima avrebbe segnato molto Rafael, comparendo in numerosi suoi lavori.Fin da bambino, a causa della vita itinerante dei genitori, che da cantantidivennero poi insegnanti, fu esposto a diverse lingue: inglese, portoghese,francese, tedesco, italiano. Scelse di scrivere in inglese perché, secondo lui,"le storie migliori erano state scritte in quella lingua"; un altro motivo puòessere ricercato nella sua permanenza da bambino presso i nonni paterni inInghilterra, dove la conversazione quotidiana e le sue numerose lettureerano proprio in inglese. Per molti anni, terminate le scuole, lavorò con ottimirisultati nel campo del commercio e come traduttore, cercando allo stessotempo di scrivere più che poteva; il successo internazionale arrivò tardi, nel1921, con il celebre "Scaramouche", ambientato durante la RivoluzioneFrancese. In seguito a ciò, gli editori iniziarono a ripubblicare tutti i suoi lavori più vecchi, romanzi storici eracconti, da cui furono tratti sia film muti sia sonori. Dopo una vita segnata dalla ricchezza e dalla prolificaproduzione letteraria, ma anche da un divorzio e dalla perdita di un figlio e di un figliastro, Rafael morì il 13febbraio 1950 e fu sepolto in Svizzera, un paese che amava e in cui si recava ogni anno per sciare. Sulla suatomba è riportato l'incipit di "Scaramouche": «Venne alla luce con il dono della risata e la sensazione che ilmondo fosse pazzo».

Ricordo molto bene la prima volta in cui sono venuta inpossesso di un suo romanzo: facevo le medie, ero a spassoun pomeriggio per il centro della mia città e in una piazzettac'era una lunga bancarella ambulante che non ho mai piùrivisto (i disegni imperscrutabili del destino, quello stessodestino che ha tanta parte nelle vicende raccontate daSabatini!). Vendeva libri e naturalmente mi sono fermata;non so come, in mezzo a tutti quei volumi uno ha attiratola mia attenzione: "Scaramouche" edito da Bompiani, con lacopertina decorata dalla bandiera di Francia, da una rosarossa e dall'elsa di una spada. Costava 1.000 lire, una cifradavvero piccola per un libro, e così l'ho comprato e sonotornata a casa con il mio tesoro e un'unica certezza: queltitolo mi ispirava, così come mi ispirava la trama scritta

Page 20: Eclettica 9

17

sul retro. Non sapevo come potesse essere, ma già lo amavo. L'ho letto tempo dopoe devo confessare a mio discapito che, nonostante tutto, non mi ha colpito molto:piaciuto, sì, ma senza brillare. Può darsi che fossi piccola per capirlo del tutto, eche io debba rileggerlo per apprezzarlo come ho apprezzato gli altri.

Dieci anni dopo, un articolo di giornale mi ha fatto venir voglia di cercare "Il cignonero", storia di pirati e avventure: io sono cresciuta con i moschettieri, di cui ho avutonel corso dell'infanzia due versioni per bambini e ragazzi prima di giungere moltopresto all'opera integrale di Dumas, perciò non potevo resistere al richiamo di unromanzo vecchio che apparteneva al genere del cappa e spada. L'ho trovato nellaedizione di Sonzogno degli anni '30 - '40, ed è stato l'inizio della fine: nelle settimanee nei mesi seguenti, resa folle dall'entusiasmo di quella lettura, ho cercato e sonovenuta in possesso di tutti i libri di Rafael Sabatini, tutti rigorosamente in edizionivecchie perché al giorno d'oggi in Italia - lo vedrete se sfogliate i maggiori siti dovesi possono acquistare libri - sono stati ristampati pochissimi titoli ("CapitanoBlood", "Scaramouche", "Lo sparviero del mare"). Considerate che ci sono 39 titolidi Sabatini nel mio scaffale (e contate che alcuni sono divisi in due o più volumi),considerate anche che alcuni li ho presi in inglese perché in Italia non sono mai usciti(o comunque non ve n'era traccia), e capirete quanto io mi sia appassionata alla pennadi questo autore; inoltre, dopo essermi documentata in breve su Sabatini e sulla suascrittura, i suoi libri li ho presi "al buio", senza conoscerne altro che il titolo e duerighe di descrizione in inglese che ho trovato su internet. Devo leggerne ancora quattroo cinque, ma finora non ce n'è nessuno che mi abbia deluso.

Rafael Sabatini deve aver trovato la sua ispirazione in autori come Dumas, Scott,Weyman, e praticamente tutta la sua produzione rientra nel genere del romanzo oracconto Storico. Metto volutamente la S maiuscola poiché all'interno delle sue opere,a fianco dei personaggi ed eventi inventati, compaiono re e regine, rivoluzionari econdottieri, fatti e battaglie realmente esistiti, e i luoghi sono sempre descritti condovizia di particolari, nomi, indicazioni geografiche.La sua esplorazione vaga nel tempo e nello spazio: Italia, Inghilterra, Francia, StatiUniti, dal Rinascimento al 1600, dalla Rivoluzione Francese a quella Americana, espesso una stessa epoca o uno stesso paese divengono lo scenario di storie diverse.Le trame sono complesse, articolate, ricche di colpi di scena, eventi, dialoghi maibanali in cui viene fuori, secondo me, una grandissima conoscenza della natura umana;i personaggi sono vividi, e anche quando sembrano un po' stereotipati non deludono(ma d'altro canto lo stereotipo, se tratteggiato con maestria, diventa anch'essobellissimo e affascinante): tutto, ogni gesto che essi compiono, ogni parola chepronunciano, è sempre teso verso il finale, come un tessuto in cui ogni singolo filoè importante per creare il disegno generale. La storia d'amore non manca quasi mai,ma nulla è mai troppo scontato: gli eroi sono un po' guasconi, intraprendenti,insolenti, ma a volte sono anche figure tragiche e tormentate; le eroine sono spessodonne intelligenti, di spirito, virtuose e caste ma anche risolute. I personaggi secondarisono tratteggiati alla perfezione, da quelli più importanti fino a quelli di contorno;i dettagli degli ambienti, dei panorami, degli abiti, dei cibi... insomma, di tutto, sono

Page 21: Eclettica 9

18

scritti in tal modo che paiono dipinti.In alcuni racconti compare la figura di Cesare Borgia: è interessante notare il ruolodi protagonista spesso positivo che Sabatini gli attribuisce. Come ho detto all'inizio,l'autore dava molta importanza al fatto di essere figlio illegittimo; anche il Valentinolo era, e forse ciò ha suscitato un'attrazione verso questa figura storica. Un forteinteresse ci dev'essere stato in ogni caso, qualunque siano i motivi, visto che dallapenna dello scrittore è uscito addirittura un saggio, godibile quanto un romanzo,intitolato proprio "La vita di Cesare Borgia": con argomentazioni argute, con il pigliodi un avvocato difensore, Sabatini smonta una per una molte delle accuse infamantiche lungo il corso dei secoli sono state lanciate contro Cesare, sua sorella Lucreziae il loro padre il papa Alessandro VI. Mi ha colpito molto il desiderio che emergeda questo volume, ossia il voler riequilibrare, con valide ragioni storiche, altrettantiragionamenti fatti da altri storici in merito ai delitti, agli intrighi, alle azionicompiute in seno alla famiglia dei Borgia.

Se siete lettori curiosi di scoprire nuovi libri, o se amate il genere del romanzo storicopieno di duelli, inganni, travestimenti, battaglie, romanticismo e avventure, vi esortosenza alcuna esitazione a cercare notizie su Rafael Sabatini e sulle sue opere. A partepochissimi titoli ristampati di recente, la sua produzione è disponibile nelle edizioniSonzogno degli anni '30 o '60: spulciate i vari siti di aste online ed annunci oppurele bancarelle dei mercatini! Se riuscite a leggere fluentemente in inglese un interoromanzo, siete a posto perché in quella lingua troverete tutti i titoli e le edizioni chevolete. Se volete soltanto saperne di più e conoscete un po' l'inglese, andateall'indirizzo internet qui sotto: io l'ho utilizzato per ricavare notizie biografichedettagliate, ma ci sono articoli, interviste, dettagli sui singoli romanzi e molto altro.

http://www.rafaelsabatini.com/

Page 22: Eclettica 9

19

MILLE SFUMATURE DI ROSA CONTEMPORANEO«Alla scoperta di te» di Sara Pratesi

A cura di Fabiana Andreozzi

Carissime lettrici romantiche e sognatrici voglio inaugurare il mese estivo con unalettura incandescente in tutti i sensi. Anche stavolta invece di parlarvi di una Bigormai famosa darò spazio a una nuova self italiana che proprio grazie a questolibro è stata notata da una CE importante, la Piemme. La casa editrice nonsi è accaparrata i diritti su questo romanzo, che quindi potrete ancora acquistaresu Amazon, ma dal 22 luglio è online il suo romanzo breve Scommettiamoche ti amo?Dopo tante chiacchiere, se ancora non l’avete capito il romanzo di cui vi parleròè Alla scoperta di te di Sara Pratesi. Prima di dedicarmi a questo romanzo,che ho letteralmente adorato, spendo due parole sull’autrice che conoscopersonalmente. Non solo è carinissima, come potete vedere dalla foto, ma è unvulcano di idee e non sta un attimo ferma. Non solo inventa storie d’amore masi dedica anche alla grafica e ai booktrailer.Le copertine dei suoi romanzi sono interamente lavorate da lei. Insommaun’artista a 360 gradi. Per chi fosse interessato ai suoi lavori può fare un saltoalla sua pagina:https://www.facebook.com/pages/Sara-Adanay-Digital-Art/548891361908348?fref=tsSe invece siete curiosi di conoscere le sue opere tutte di genere rosa potete fare unsalto sulla sua pagina:https://www.facebook.com/pages/Sara-Pratesi/213465368933234?fref=tsE ora veniamo al romanzo. Vi starete chiedendo perché dei tanti ho scelto questo?Beh, di tutti quelli letti che mi sono comunque piaciuti, questo mi ha dato quelqualcosa in più, tra brividi, emozioni e scorrendo le pagine fino all’ultima a tempodi record ho avuto il rimpianto che fosse finito. E vi dirò il romanzo non è perniente breve ma sarei rimasta volentieri in compagnia dei protagonisti per un altronumero infinito di pagine.Vi lascio ai dati del libro prima di spendere altre due paroline sul testo.

Page 23: Eclettica 9

20

Titolo: Alla scoperta di TeAutore: Sara PratesiEditore: Self PublishingGenere: romance, eroticoPagine: 189Prezzo: 1,50€ ebook, versione cartacea: 9,98€Copertina: Sara Pratesi

31 dicembre.Una maschera cela i loro volti.Un uomo e una donna che si cercano in una sala gremita dipersone, si guardano, si desiderano. Non si conoscono; luinon sa chi sia lei e lei non sa chi sia lui. Non gli importa.

Un desiderio annebbiante li avvolge e la trasgressione donata da quelle mascheremisteriose, accende la loro fiamma come un vento sulla brace. Passione, desiderioe perdizione annebbiano le loro menti, i loro corpi avvinghiati non si domandanoniente e, generosi, si donano una lussuriosa delizia. Può una sola notte divenireun’ossessione? Ethan Cole ne è la prova. Ossessionato da quella donna velata diarcano, la cerca fino allo sfinimento. Ha uno scopo solo: ritrovarla. Ma un giornouna giovane donna, Priscilla, si trasferisce vicino a casa sua a Pimlico – Londra.I piani di ritrovare la sua donna del mistero vanno sfumando via via che Priscillasi insidia nei suoi pensieri e sotto la sua pelle. E se quando ormai decide di lasciarperdere l’ossessione, trovasse colei che per tanto tempo ha cercato? Chi vincerà? Lafantasia o la realtà? A volte la realtà ha più magia di quanta potrà mai averne unafantasia.

L'ho divorato in una notte perché non riuscivo a staccarmi dalle pagine del cartaceo, mi sono quasiuccisa gli occhi per leggere nella penombra ma ne è valsa la pena.Mi è piaciuto moltissimo l’alternarsi dei due personaggi all’interno del romanzo che ha reso più dinamicala storia, aiutando a comprendere meglio quello che passava nella testa dell'uno o dell'altro. Priscilla edEthan li ho adorati entrambi ed è la prima volta nella storia che non prediligo uno dei due protagonistiall'altro. Mi sono apparsi credibili, reali e genuini quando molte volte capita che nei romanzi rosa iprotagonisti delle vicende siano troppo perfetti, bellissimi,ricchissimi, insomma tutto issimo. Per carità Ethan non ècerto brutto, anzi, ma lavora in pub quando non ha turnicome pompiere. È vero che amo entrambi i personaggiperò devo ammettere che sono rimasta letteralmenterapita, folgorata da Ethan e lo ruberei volentieri a Priscilla.Lo stile di Sara è scorrevole e fluido per questo si arrivaalla fine praticamente volando. Il romanzo si incastona trail genere romance e l’erotico. Il bello delle scene di sessopresenti nel testo è che non sono mai volgari e quindicatturano e appassionano.Ma il libro è anche divertente pieno di battute spiritose checatturano e fanno sorridere. Aleggia nelle pagine il misteroe questa spasmodica ricerca di questa donna con cui

Page 24: Eclettica 9

21

l’unione, ammantata da una maschera, è stata perfetta. Ma come spiega l’autrice nella sinossi del libro,il bello è quando la realtà supera di gran lunga la fantasia.Insomma se vi piacciono i romanzi rosa questo non potete farvelo assolutamente scappare :D

Come sempre non voglio svelarvi di più per lasciarvi il gusto della scoperta.Vi saluto con un estratto hot del testo tanto per rendere più caliente questa estate!

Il suo corpo steso accanto al mio, mi sta mandando fuori controllo. Il suo respiro è regolare eprobabilmente dorme ma io non riesco a prendere sonno. Averla così accanto è una tentazione troppopotente, come la mela è stata per Eva. Priscil la è quella mela ed io ho un bisogno viscerale di assaggiarla,di morderla. Vorrei sentire la sua essenza avvolgermi il corpo, i sensi. La sua gatta alla fine si è messaa dormire sul tappeto della mia camera e le sue fusa rimbombano nella stanza. Guardo Priscil la inpenombra, il luminata solo dalla fioca luce della luna che attraversa la finestra socchiusa, per lasciar entrareuna piacevole arietta estiva. Eppure è proprio bella, mi ritrovo a pensare mentre la osservo col voltoappoggiato sulla mano. È stesa sul fianco e tiene le mani sotto al viso, le gambe unite, piegate versoil seno, escono da quella maglia troppo corta per coprirla a dovere. So che non dovrei farlo, ma conuna mano scivolo cauto sul suo polpaccio, lo sfioro appena e mi beo del calore che la sua pelle morbidaemana. È così soffice da sembrar finta. La sua pelle è candida e diafana, come una donna di altri tempi.Risalgo sulle gambe flessuose per saggiare la consistenza soda delle cosce. Ok, basta. È ufficialmentela mia mela del peccato e non posso fare la fine di Adamo ed Eva, io devo resistere. Mi butto supinoallontanandomi da lei e dal suo profumo fruttato. I suoi capell i mi solleticano il gomito e tempo cinqueminuti mi sento scoppiare dentro i boxer. Lei si muove all’improvviso, mugola qualcosa e con unmovimento fluido mi si avvicina, praticamente mi si è appiccicata col sedere addosso. Ma vuole propriomettermi a dura prova? «Signore, ti prego. Così è troppo» bisbiglio rivolto al cielo mentre capitolo emi volto verso di lei avvolgendola con un braccio.

In bocca al lupo a Sara e alla sua nuova avventura!

Page 25: Eclettica 9

22

PIZZE&MATTONI«Beowu l f , t raduz i one e commento» d i J .R .R To l k i en

A cura di Grazia Maria Francese

Titolo: Beowulf, traduzione e commentoAutore: J.R.R. TolkienEditore: BompianiISBN: 978-88-452-7805-1

La traduzione di "Beowulf", un poema epico tra i piùnoti della tradizione anglosassone, è stata uno dei primilavori effettuati da Tolkien, e una delle fonti originariedella sua intera produzione letteraria. Traducendo inprosa il celebre ciclo poetico, Tolkien ci pone di frontea un giovane eroe dalla forza sovraumana che affrontamostri spaventosi, un drago che sputa fiamme ecustodisce un antico tesoro, e intrighi di potere degni dei

drammi shakespeariani. "Beowulf" è un gioiello rimasto a lungo inedito epresentato oggi ai lettori da Christopher, il figlio dell'autore, corredato da unricco apparato di note e commenti e accompagnato dal "Racconto meraviglioso",in cui le vicende dell'eroe seguono la forma e lo stile di un racconto folcloricoin antico inglese. In questa edizione troveremo inoltre i commenti dello stessoTolkien grazie a una selezione accurata delle conferenze che il professore tennesul tema a Oxford, negli anni Trenta. Ma attenzione: "Beowulf" non è soltantouna "storia di draghi" o il racconto di una caccia al tesoro: è la porta che immettein un tempo antico, sinistro e reale, un'età pagana che si apparenta ai miti diformazione delle prime leggende dell'umanità, là dove l'immaginazione creavorticose realtà poetiche, specchio del nostro essere di sempre, ieri, oggi e forsedomani.

Quando insegnava a Oxford negli anni Venti e Trenta Tolkien tenne una serie di lezionie seminari dedicati al Beowulf, antico poema epico anglosassone. Il figlio CristopherTolkien ha riordinato gli appunti trovati tra gli scritti del padre e li ha raccolti in un volumedi oltre 500 pagine, che offre una straordinaria panoramica su una delle più remote saghenordiche tramandate fino a noi. Oltre a ciò questo libro permette di lanciare uno sguardoalle radici del mondo poetico di Tolkien e al processo creativo che diede vita a Il signoredegli Anelli, Lo Hobbit e altri suoi libri di narrativa: egli stesso riconosceva infatti che ilBeowulf fu una delle principali fonti di ispirazione per la sua opera letteraria. La primaparte è una traduzione in inglese moderno con il testo italiano a fronte dell’intero poema.Mentre leggevo questo libro ho visto il film “Beowulf & Grendel” del regista islandeseSturla Gunnarsson (2005) che mi era stato consigliato da un collega autore, Diego Luci:

Page 26: Eclettica 9

23

uno che di Britannia se ne intende. La trama del film si stacca per alcuni aspetti da quelladel poema, ma contribuisce a rendere più comprensibile questa vicenda così lontana danoi e ne restituisce in modo egregio suggestioni e atmosfera. Beowulf è l’eroe, Grendelil mostro. La storia inizia con la costruzione di una splendida dimora per Hrotgar re degliScylding, un popolo dell’attuale Danimarca. La sala si chiama Heorot, “il Cervo”. “Altatroneggiava la sala dagli ampi frontoni ornati di corna… lì c’erano il suono dell’arpa e ilcanto chiaro del menestrello. C’era la voce di uno che rievocava gli antichissimi giorni aiprimordi dell’umanità e narrava come l’Onnipotente avesse edificato la Terra, valleluminosa e amena che le acque circondano; di come, trionfante, avesse posto il fulgoredel sole e della luna a illuminare gli abitanti delle terre, e adornato le regioni del mondocon rami e con foglie; e avesse creato la vita per ogni specie che vive e si muove.” Lamagnifica reggia attira l’attenzione di un ospite non invitato. Nel poema Grendel nonviene mai descritto, e forse questo rende la sua figura ancora più temibile. E’ chiaro chesi tratta di un Troll della mitologia nordica, e infatti nel film il suo aspetto è questo. Inorigine la saga faceva parte della tradizione orale. I due monaci amanuensi che latrascrissero attorno all’anno 1000 interpolarono un passo in cui si dice che Grendel, cometutti gli orchi e le razze malvagie, è un discendente di Caino. Nel film questa informazioneè divulgata da un prete venuto dalla Gallia per convertire gli Scylding, cosa del tuttoplausibile: travisare la tradizione pagana per riportarla a riferimenti biblici era una prassiabituale. “Non mi piace quello che ha raccontato il prete” commenta verso la fine delfilm uno dei compagni di Beowulf. Per quanto mi riguarda sono assolutamente d’accordo.Appena si fa buio, Grendel acquattato nell’oscurità spia cosa accade nella sala e appenavede che la nobile compagnia, al termine di una colossale bevuta, cede al sonno, entrae fa strage. All’alba il re trova i cadaveri e le orme del nemico. Nessuno è in grado dicatturarlo. La notte seguente compie un’altra incursione e così di seguito, di tanto in tanto“per lo spazio di dodici inverni”. Poco a poco gli uomini smettono di frequentare la salache alla fine resta deserta. Sono finiti l’allegria, i canti, le bevute attorno al fuoco. Il demoneha disperso tutto. In soccorso al disperato Hrotgar arriva Beowulf, campione dei Geatiche abitano nel sud della Svezia. Saputo che la Bestia non può essere colpita con armiforgiate dagli uomini, Beowulf decide di affrontare Grendel a mani nude. Al termine diuna scena epica riesce a legare il nemico a un pilastro della sala e a strappargli un braccio:nel film è lo stesso Grendel che se lo taglia via, perché non sopporta di essere legato. Unbuon esempio di come la scenografia di un film possa migliorare e rendere più verosimilela vicenda. Tutto sembra risolto: il popolo degli Scylding si raduna in Heorot a festeggiare.Hanno fatto i conti senza l’oste, però. In questo caso si tratta di un’ostessa: la strega delmare, madre di Grendel. Beowulf deve accollarsi anche l’impresa di liberare il popolo daquesta nuova minaccia. Dopo essere disceso negli abissi marini (nel film si tratta di unagrotta) vince ancora una volta: la quiete torna definitivamente. L’eroe riattraversa il maree torna nel suo paese. Con uno stacco di cinquant’anni il poema passa a raccontare lafine di Beowulf. Al termine del suo lungo regno la terra dei Geati è minacciata da un altronemico mostruoso, questa volta un drago: chi ha letto Lo Hobbit lo riconoscerà. “IlGuardiano del Tesoro si gonfiò d’ira perché gli avevano rubato un calice ingemmato. Ora,per la gioia del serpente, andato se n’era il giorno. Non più avrebbe indugiato sul fiancodella montagna: di là partì emettendo fiamme, sospinto dal fuoco…” Ah, professorTolkien, ecco da dove salta fuori Smaug! Bisogna riconoscere però che gli Hobbit nonsono menzionati. Quelli sono farina del suo sacco? Non se la prenda, è solo una

Page 27: Eclettica 9

24

curiosità… a forza di studiare una fonte storica, mi sembra normale che i personaggifiniscano per uscirne fuori. Succede anche a me, nel mio piccolo. La fine epica di Beowulfè troppo emozionante e ricca di colpi di scena per poterla descrivere in due parole. Soloun compagno, Wiglaf il Coraggioso, osa seguirlo nella tana del drago. Dopo la mortedell’eroe (e del drago)Wiglaf rimprovera coloro che non sono intervenuti: una ramanzinada levare la pelle. “A tutti quelli della vostra stirpe verranno a mancare i doni ricevuti, lespade, la gioia nella casa dei vostri padri; e la speranza. Privati delle terre e dei dirittidovranno andarsene via, una volta che gli uomini nobili apprenderanno della vostra azioneingloriosa. Per l’uomo di valore è più dolce la morte che una vita di vergogna!” Appunto.Non è una scusa che si trattasse di un drago: chiunque sia l’avversario, se c’è battaglia chine sta fuori è escluso dal mondo degli uomini. Anche tra i Longobardi (la mia gente)“arga” (vigliacco) è un insulto che si può solo lavare con il sangue. Nella sua cruda epicità,il Beowulf offre uno spaccato dei valori di tutti i popoli del nord. Alla traduzione segueun lungo commento con note che, oltre a questioni filologiche, sollevano argomenti disicuro interesse per chi vuole conoscere più da vicino il mondo di quelli che nella visionecristiana e latina sono chiamati “barbari”. Infine ci sono i frammenti di uno scritto intitolato“Sellic Spell” (racconto meraviglioso) dove Tolkien si stacca dal testo del poema e tracciai primi segni di quell’universo narrativo oggi chiamato fantasy. Potrebbe sembrare unalettura adatta solo a specialisti, ma il professore sa essere anche arguto. Accennando altimore reverenziale che gli uomini delle marche occidentali dovevano provare di frontea tumuli sepolcrali come quelli di Sutton Hoo, commenta: “a quei tempi, quanti scavavanoin cerca di tombe e ne portavano via i tesori dedicati ai morti erano ancora chiamati ladri,non archeologi.” Ed è spassosa la trascrizione in termini moderni dell’accoglienza cheHrotgar fa all’eroe quando si presenta per offrirgli aiuto. “Mio caro Beowulf! Che piacereche tu sia giunto in questa terra, dove una volta noi avemmo l’onore di ricevere tuo padree di prestargli soccorso nelle sue difficoltà. Può darsi che qualcuno si ricordi che egli haucciso Heatholaf. Il tuo popolo è stato lieto di liberarsi di lui dopo quel fatto, ed è quiche trovò riparo. Ma questo accadde, naturalmente, molto tempo fa… bene, bene,adesso accomodati e prendi qualcosa da mangiare e da bere. (Ancora non è notte). Atempo debito potrai rivolgere la mente a nuovi trionfi, se avrai ancora il desiderio ditentare…” Sottintesi e frecciatine da litigio in famiglia, insomma. Da non perdere.

Page 28: Eclettica 9

SCORCI DAL MONDO INCANTATO«Implosion» di M. J. Heron

A cura di Francesca GhiribelliTitolo: ImplosionAutore: M. J. HeronEditore: DeAgostiniPagine: 382Prezzo: 9,90€Non è affatto un giorno come un altro. Il destino ha premuto il tasto on.

Le loro vite stanno per cambiare in modo definitivo. Quando Katherine

Evans incontra Armand non sa che dietro quelle sembianze da bello e

dannato si cela uno dei più potenti Generali dell'Antica Stirpe. Non può

immaginare che sarà proprio lui la sua salvezza... o la sua rovina, né può

conoscere il suo vero piano: crudele, spietato, oscuro come le tenebre. Un paranormal venato di fantasy

in cui gli eventi si susseguono con i ritmi del thriller. Una verità agghiacciante sta per essere svelata.

Nessuno è più al sicuro, i protagonisti stanno per essere soffocati dalle loro stesse esistenze. Ognuno

di loro nasconde un segreto, nessuno può permettersi di fallire. Una sola certezza: quando supera se

stesso, l'amore può uccidere. Se nulla è come sembra, come fai a prendere la strada giusta? Tu chi

sceglieresti tra chi ti ha dato la vita e chi potrebbe togliertela? La risposta potrebbe non essere così ovvia.

‘’Tu chi sceglieresti tra chi ti ha dato la vita e chi potrebbe togliertela?La risposta potrebbe non essere così ovvia.’’

Citazione tratta dal libro che mi è rimasta nel cuore.

‘’Il giovane Kurann la strinse più forte.<<Avrei aspettato un miliardo di annipur di trovarti, ma siccome ho una fortuna sfacciata mi sono bastati tresecoli>>. Armand le diede un bacio sui capelli. <<Ti amerò per sempre,vita mia>>.L’amava davvero, avrebbe continuato ad amarla, al di sopra di tutto. Era unapromessa, la più solenne che avesse mai fatto. L’avrebbe protetta a qualunqueprezzo, per tutta la vita, per sempre…e oltre.’’

E’ stato bellissimo ed emozionante ricevere questo libro direttamente con la dedicaautografata dell’autrice. Una storia di creature soprannaturali finalmente all’italiana,nonostante lo pseudonimo americaneggiante della scrittrice.Un romanzo scorrevole, appassionante, travolgente: una trama che vede sempreprotagonisti i nostri amici ‘succhiasangue’, ma che sorprendentemente animano la curiosavena del lettore presentandosi con un altro curioso nome, i Kurann.

25

Page 29: Eclettica 9

Due protagonisti magnetici e tanti altri personaggi secondari che offriranno unmeraviglioso intreccio di personalità, di avvincenti colpi di scena e affascinanti percorsidi vita vissuta.Katherine, una ragazza dolce e veramente speciale, ma altrettanto coraggiosa e testarda,che incontrerà il magnifico e tenebroso Armand sotto le vesti di un importante espertodi arte antica e contemporanea all’università di Firenze.Tra loro l’attrazione mentale e fisica sarà un filo di corrente ad alta tensione, che bruceràpiano piano le tappe di un destino pervaso da trappole di ogni sorta.Dietro la vicenda centrale i risvolti del passato sul presente attrarranno il lettore inun’aspettativa libresca senza fiato. Per non parlare della chiave di lettura che nascondeil titolo del romanzo.Una ragazza umana che si accorge tardi di avere poteri veramente devastanti esoprannaturali, che non la rendono così tanto diversa dall’uomo che ama.Tanto di cappello alla esordiente scrittrice che ha saputo reinventare e rinnovare il mondodei vampiri, scrivendo una curata e approfondita leggenda di questo popolo attraversole straordinarie vicende di un’Antica Stirpe.Stavolta un romanzo che ci mostra i lati positivi di questo misteriosomondo di ‘non-morti’e di quanto sia vantaggiosa e affascinante la loro immortalità. Una scrittura piacevole,suggestiva, passionale e romantica.Un paranormal Fantasy che sembra quasi intingere le sue idee in una appassionante venathriller sfiorando i confini di una spy story.L’autrice non ci ha fatto veramente mancare nulla in questa sua creazione, so che prestoci sarà un seguito, un nuovo inizio per dare un caloroso benvenuto ad una magnifica saga,dove la storia ci mostra sempre più in buona luce il mondo dei vampiri. Sembranodiventare quasi paladini della giustizia e acerrimi giudici nei confronti delle azioni deimortali. A volte, possiamo dire che siano davveromigliori dell’intera umanità che circondae di cui facciamo sempre più spesso tristemente parte.

26

Page 30: Eclettica 9

27

Da qualche anno a questa parte, sempre più libri che arrivano nel nostro paese hanno l'altisonantedicitura “BEST-SELLER DEL NEWYORK TIMES”. Non so voi, ma la sottoscritta, sniffatrice compulsivadi pagine, si è simbolicamente tuffata su ogni cosa avesse quell'indicazione.Inutile raccontarvi che dopo svariate fregature, ho smesso di farmi attirare dalle fascette indicanti laclassifica americana e sono tornata a leggere le recensioni, le prime pagine ecc ecc (non che abbiasmesso di trovarmi a leggere delle ciofeche, ma quella è tutta un'altra storia...)Quando mi sono fermata a pensare cosa recensire per questa rubrica, mi è tornata in mente la famosaclassifica americana e ho cominciato a tenere d'occhio quello che succedeva al di là dell'oceano. Primacosa, il Times ha una sessione libri e classifiche da fare invidia ad amazon.com e oltre quella generaleha molte sottocategorie, per cui ecco spiegata la ragione per cui sforna una marea di best sellers esecondo, merito e caratteristica tutta americana, sono precisissimi a dare spiegazioni e classificazioni.Brevemente...il fatto di far parte di una classifica così ampia e in un mercato come quello americanodove la distribuzione dei catacei e degli e-books è meravigliosamente paradisiaca, i responsabili delgiornale ci tengono a precisare che fare classifiche puntuali è praticamente impossibile quindi se unoè primo, e lo è per un paio di settimane, è perché ha davvero venduto quantità disumane di copie...

Con queste premesse ho quindi spulciato la classifica GENERALE della prima metà di maggio e holetto:

Titolo: Memory Man (serie Amor Decker 1)Autore: David BaldacciGenere: Thrillers/SuspancePosizione Classifica N.Y. Times (3-17 maggio): # 1

Okay lo confesso e confesso anche la mia vergogna: non avevo mai lettonulla di David Baldacci. Dopo avere visto come il suo libro restasse cosìsaldo in classifica ed essermi informata su questo scrittore da CENTOmilioni di copie, ho affrontato questo suo ultimo lavoro a cuor leggero. Eroquasi certa di trovarmi davanti al solito poliziesco o, dato il backgroundda avvocato dello scrittore, alla solita storia ambientata nei galoppanti

tribunali degli States, invece mi sono imbattuta, letteralmente, in una della storie più geniali che abbiamai letto.

Protagonista della storia (che dà il nome alla serie) un certo Amos Decker. Amos non è un uomocome gli altri; a causa di uno spaventoso incidente, durante una partita di football, è costretto ad

Page 31: Eclettica 9

28

abbandonare le speranze di una vita da sportivo professionista e a convivere per il resto dellapropria vita con le conseguenze di quell'evento. Infatti, subito dopo essere uscito dallaconvalescenza, comincia a subire gli effetti neurologici di quello scontro: la sua memoria visivadiventa paurosamente precisa e le sue intuizioni sugli altri estremamente acute. Qui c'è il primoincontro con il piglio geniale di Baldacci. Non siamo davanti a un supereroe o a qualcuno che haricevuto una magia da parte di un padre extraterrestre di un mondo parallelo, Baldacci affrontale conseguenza che caratterizzano il suo protagonista in maniera scientifica e medica.Chiaramente la faccenda è surreale, ma il fatto che lo scrittore s'impegni in tal senso, rende tuttoquasi possibile anche se eccezionalmente raro.

Un'altra cosa che rende terrena la faccenda è il fatto che il protagonista si senta paradossalmenteemarginato. Amos non vive bene la presenza di questo “dono”, non è un uomo sicuro di sé. Vivecon un senso di inadeguatezza e anche all'interno dell'ambiente di lavoro viene spesso ghettizzatodai suoi colleghi. L'immagine triste e sola viene ancora più rafforzata dal secondo eventodrammatico della storia.

Dopo vent'anni dall'incidente dal campo di gioco, la famiglia di Amos (moglie, figlia e cognato)vengono massacrati in casa. E adesso comincia la discesa. In genere, nei thriller che partono comequesti, il protagonista superato un periodo di lutto, si rimbocca le maniche e va alla ricerca deiresponsabili... in genere. Stavolta tutto ciò non accade e se prima Amos era una figura parzialmentesfortunata e reietta, con la morta della famiglia, la depressione lo affossa: perde il lavoro e perdeanche la casa. Amos finisce a vivere come un senzatetto, lavoricchia raramente comeinvestigatore privato e la sua vita perde ogni senso. Finché (ennesimo lampo di genio) un uomoconfessa di essere il responsabile della mattanza. Ed ecco che comincia una storia avvincente epiena di colpi di scena. Intuizioni che smentiscono confessioni, testimoni che spariscono, eventi chehanno strane coincidenze figura nell'ombra che si muovono come veri burattinai. Nulla è piùscontato e anche il minimo evento si scopre avere ragioni plurali.

Per concludere, adoro le sorprese e odio gli SPOILER, quindi mi limiterò a dire che questa seriepromette risvolti seriamente GENIALI e ringrazio chi mi ha dato l'opportunità di fare questa rubricaaltrimenti mi sarei persa questo gioiellino.

In ogni caso, quando questo libro di David Baldacci arriverà in Italia (e dicono che ci arriverà) maicome stavolta la fascetta del Best-seller del NewYorkTimes sarà meritata.

Da uno a cinque senza dubbio vale 5

A cura di Naike Ror

Page 32: Eclettica 9

29

THE HORROR! THE HORROR!«I diari della famiglia Dracula» di Jeanne Kalogridis

A cura di Loredana Gasparri

Titolo: I diari della famiglia DraculaAutore: Jeanne KalogridisEditore: Newton Compton NarrativaPagine: 574

Uno dei classici più avvincenti e terrificanti dellaletteratura dell'orrore, il "Dracula" di Bram Stoker, rivivenelle pagine di una trilogia misteriosa e sensuale che hacome, protagonista l'affascinante conte. Partendocinquant'anni prima dell'inizio del romanzo di Stoker, "Ilpatto con il Vampiro" svela l'esistenza di un antico esegreto accordo che lega il primogenito di ognigenerazione della famiglia Tsepesh al crudele principe

Vlad, meglio conosciuto come Dracula, l'impalatore. Giunto in Transilvania dallalontana Inghilterra, Arkady, pronipote di Vlad, oserà ribellarsi al suo tragicodestino e sfidare il prozio, per il bene della famiglia. La sua appassionantebattaglia contro Vlad prosegue nel libro successivo, "I figli del Vampiro", finché ne"Il signore dei Vampiri", conclusione della saga, spetterà a Abraham van Helsingcercare di porre fine all'atroce patto di sangue.

Per coloro che amano l’horror, non si può prescindere dai vampiri. Sono unafigura fondamentale, che ha precisi significati anche energetici. Il vampiro è ilmostro per eccellenza: vive solo di notte, la luce del giorno lo uccide, lo accecao lo brucia, a seconda delle versioni, e il suo nutrimento principale è il sanguedegli esseri umani, che ricerca con fame atavica e ferocia inarrestabile. Ilcapostipite, il vampiro per eccellenza è il Dracula di Bram Stoker, che ha fattonascere schiere di altri “succhiasangue” più o meno famosi ed efficaci, attraversoi secoli, fino ad arrivare a Stephen King, o Anne Rice. Nei diversi romanzi divampiri che ho letto, soprattutto quelli attuali, i l personaggio aveva una suacaratterizzazione “moderna” che sembrava allontanarlo un po’ dai suoi elementifondamentali, ovvero quello di essere principalmente un mostro senza vita maancora in vita. Sto pensando ai vampiri di Anne Rice, per esempio, cheassomigliano a dandy estenuati, cerebrali, tormentati da certe spinte interioriche sembrano più tipiche di un essere umano in carne e ossa, piuttosto che diuna creatura vuota spinta da bisogni fondamentali. Nella trilogia dellaKalogridis, si ritrova l’atmosfera originaria di suspense terrorizzata. Nelle suedescrizioni del vampiro Dracula, nel suo aspetto umano, rivive la sensazione chenon tutto sia come deve, dietro quegli occhi dal colore strano e da quelle manicosì bianche. Ci si ritrova catapultati davvero nel castello transilvano, come

Page 33: Eclettica 9

30

capitava all’ ignaro e razionale Jonathan Harker, mentre ci guardiamo attornostupiti e anche un po’ a disagio di fronte a simboli e paesaggi così diversi daquelli cui siamo abituati. Anche qui, viviamo le vicende attraverso gli occhi deiprotagonisti, perché ne leggiamo i diari e proviamo le loro emozioni, i lorodesideri. Il contraltare dell’ inglese compassato che si recava al castello diDracula per parlare di compravendita immobiliare è, in questa trilogia, ArkadyTsepesh, discendente e pronipote del principe Vlad, l’Impalatore. Ad attirarloin terra avita, riluttante, è la morte del padre, con conseguenti questioni dieredità…e non tutte riguardano beni, mobili o immobili, gioiell i, proprietà.Persino montagne di debiti sarebbero preferibil i al tipo di eredità che si sta perposare sulle spalle di Arkady. Sentiamo già che non è in grado di sostenerne ilpeso, nelle sue parole estenuate e riluttanti. Dal momento in cui mette piede alCastello di Vlad, Arkady passerà da una rivelazione all’altra, nessuna di questepiacevole. Sarà testimone della trasformazione, fisica e spirituale, diZsuzsanna, la sorella nata con la spina dorsale deforme, in una creatura sana,affascinante e letteralmente “affamata” di vita. Vedrà il suo matrimonioincrinarsi e sgretolarsi sotto i colpi dapprima leggeri e incuranti dell’arcivampiro,e poi sempre più crudeli e intensi. Sarà perseguitato da visioni e fantasmi tragici,che cercheranno di metterlo sull’avviso e di fargli lasciare quel luogo infausto,che vedrà poi la sua caduta nel Male. Intorno a lui si affolleranno altripersonaggi, maschili e femminili, campioni di perversità e di coraggio. Unacitazione interessante è rappresentata proprio dalla contessa più malvagia dellastoria, Erzesbeh Bathory, che qui occupa un posto particolare. L’azione si spostadai Balcani all’Inghilterra vittoriana, splendente di giorno e così profondamenteoscura di notte, portando il terrore di questo nuovo Male scatenato. Quando tuttosembra perduto, e il Male ormai destinato a trionfare, Arkady e suo figlioStephan, alter ego del misterioso Abraham Van Helsing, riescono a rovesciarela storia e a liberarsi di un giogo antichissimo. Non ho fatto volutamente accennialla trama della trilogia, che è piuttosto ricca di eventi, personaggi e colpi discena. Lascio ai lettori i l godimento di seguire i protagonisti mentre si muovonofrenetici, si spostano e viaggiano come se non riuscissero a trovare pace alcuna,né in vita, né in non-vita. Quello che mi ha colpito maggiormente è stato l’intrecciodi emozioni e sentimenti che l’autrice è riuscita a infondere alla storia. Il ritmoè d’azione, serrato, ma non ci si perde nulla dei palpiti e delle emozioni sentitedalle voci narranti. Con le loro parole ricche, ed energiche, riescono a farciassaporare in pieno il terrore e l’orrore provato di fronte all’abiezione e allacrudeltà di certe scene. Se avete sempre nutrito il segreto desiderio di indossarei panni di Jonathan Harker quando arriva al castello, per dire: io avrei fatto così!,allora è la trilogia per voi. Non arretrate di fronte ad alcune scene di sensualitàperversa che Stoker, per rispetto ai suoi tempi rigorosi, non scrisse mai o viaccennò solamente. L’autrice fa emergere un lato più corposo e carnale dell’esserevampiro: il sangue, la sete di sangue e i suoi effetti benefici riportano in vitae fanno riprovare emozioni solo sopite.

Page 34: Eclettica 9

31

VOCI DAL PASSATOVisione generale del "romanzo storico"

A cura di Pino Campo,autore de "Il tribuno pretoriano"

La filosofia, cioè l’atto dell’accingersi a scrivere un romanzo storico, dovrebberappresentare la visione, e la vocazione, di ogni autore.Fin dall’alba dei tempi, si sa, la storia è sempre stata tramandata secondo il punto di vistadel popolo prevaricatore o degli individui vincitori, prima oralmente e, in seguito, scritta.Di sicuro, i soprusi e le manchevolezze nei resoconti ufficiali abbondano più delle verità. Staallo studioso andare alla ricerca della migliore fonte, tralasciando ciò che è inverosimileo illogico.

Insomma, ci hanno propinato, sempre e solo, ciòche interessava loro farci sapere, le loro veritàassai di parte. La Storia vera, bensì, è quella chesi legge fra le righe dei libri studiati a scuola.Non sempre, infatti, quella che abbiamoappreso negli anni scolastici rispecchia laverità storica. Bisogna andare a fondo percapire dove stanno le lacune e colmarle…Questo è l’arduo compito dello storico o,nell’accezione meramente letteraria, che vienedemandato al romanziere che ama scrivere distoria e, nello specifico, a chi si dilettanell’andare alla ricerca di altre verità per poi

presentarle in maniera diversa dalle metodologie classiche.

Nel caso del romanzo, strettamente storico e veristico quindi, non si tratta di una meracronologia di date e avvenimenti, come avviene per la storia studiata a scuola, inculcaticoattivamente e mandati a memoria, salvo poi dimenticarle, sopravvenendo nell’alunno unasorta di odio per una materia che appare pesante e inutile.La bravura del romanziere sta proprio nell’addolcire quella mastodontica torta,facendola a fette e somministrandola a piccole dosi, varie forme e modi al fine di renderlaappetibile ai più, ai molti che l’hanno odiata. Qualcuno potrebbe anche obiettare che, a volte,non vengono rispettate del tutto le vicende storiche, usandole solo come pretesto per farsvolgere ai protagonisti episodi e fatti totalmente di fantasia.Ma una storia ambientata nel passato che ha la pretesa di voler rievocare un avvenimentostorico, seppur minuscolo, deve per forza di cose agganciarsi a vere vicende e personaggifamosi veramente esistiti cercando di farli rivivere, stimolando la fantasia del lettore ecercando di suscitare in lui delle vere e proprie emozioni. L’atto stesso dello sforzod’immaginare le scene, i gesti e le azioni dei personaggi calati in ambienti diversi dai nostri,completati da antichi usi e costumi, permette tutto ciò.

Il vantaggio, quindi, del romanziere consiste nel saper trovare tra le pieghe della Storiadelle storie degne di essere raccontate. Magari con un linguaggio diverso, e moderno, perfare in modo che il racconto di fatti effettivamente successi e altri di fantasia (ma cheservano a spiegare meglio il perché e il percome la Storia sia andata in un certo modo,anziché in altro) si integrino magistralmente, per fare in modo che il lettore si innamori

Page 35: Eclettica 9

32

delle proprie radici e del come il percorsoevolutivo abbia plasmato la civiltàmoderna, così come la vediamo ai giorninostri.Come voci che gridano dal passato, iromanzi storici ci fanno rivivere le vicendedei nostri avi. Qualche autore azzardaperfino l’ipotesi secondo la quale scrive peruna sorta di rivisitazione, come se quellevicende le abbia vissute in prima persona, main una vita precedente.Sarà vero? Esiste la reincarnazione?Fin qui la visione generale che ci offre ilromanzo storico, ma il viaggio è appenaall’inizio. Nelle prossime uscite, cercheremoinvece di scendere un po’ più nei particolari,parlando in primis delle motivazioni chespingono un autore a mettersi alla provascrivendo di vicende passate e, in seguito,gli eventuali lettori a confrontarsi conquesto tipo di lettura.

Page 36: Eclettica 9

33

Il gabinetto del Dottor LambertiTraditori di tutti

A cura di Giuliano Latini

Spotify m’è compagno in queste nottate afose e sfruttando la sua colonna sonora,m’illudo di non pensare al caldo. Sul piatto di questo giradischi virtuale finisceMescaline6, uno dei brani di Traditori di tutti, album pubblicato nel 2013 dal gruppo Calibro 35.Il Mac diffonde, nell’aria calda della mia camera da letto, note Funky-Jazz con venaturedi rock alternativo. Formatisi nel 2008, i Calibro 35 recuperano e rileggono, in chiavemoderna, temi e colonne sonore presenti nei film polizieschi italiani tra gli ’60 e la finedegli anni ’70.Milano a mano armata, I ragazzi del massacro, La banda del gobbo,Milanocalibro 9 e tanti altri sono i film che mi tornano in mente, ascoltando il loro sound.Soprattutto il titolo di quest’album è evocativo, mi rimanda ai primi anni d’università,quando in una libreria scopri un piccolo tesoro. Un’edizione in copertina rigida dellaGarzanti Vallardi intitolata La Milano Nera di Giorgio Scerbanenco, in cui sono raccoltii quattro romanzi che compongono la serie di Duca Lamberti. Duca, il protagonista, èun medico radiato dall’albo per il reato di eutanasia e saltuariamente assunto comeconsulente della Polizia di Stato dal Funzionario Càrrua, mentore e padre putativo diDuca. Mentre i brani di Traditori di tutti scorrono, corre veloce anche la mia memoriaal romanzo a cui i brani s’ispirano. Nel 2013 Donato Carrisi vince il Premio Scerbanencocon L’ipotesi del male e i Calibro 35 s’ispirano al padre del noir italiano, ad un suoromanzo per il loro disco. Nasce come omaggio un concept-album, concimato da unastoria di tradimenti assoluti che il destino incastra con ironica e beffarda maestria, finoalla macellazione finale del capro (espiatorio) che riannoda i fili dipanati da Duca senzacostruire la trama della storia. Lamberti verrà coinvolto dall’avvocato Sompani,conosciuto durante la permanenza in prigione, in un’operazione di imenoplastica perripristinare la verginità perduta d’una futura sposa. Accettato l’accordo, dopol’autorizzazione di Càrrua, Duca vestita i panni dell’infiltrato in quest’avventura.L’operazione riesce senza problemi ma la vergine e il suo amante, sulla strada di ritornoa casa, saranno freddati con una sventagliata di mitra da killer ignoti, nascosti da unfurioso temporale padano. A Duca, accompagnato dall’agente Mascaranti e LiviaUssaro, non rimarrà che seguire la scia di morti ammazzati: per sgominare un trafficodi droga diretto dalla mafia e portare a galla le ragioni di tutti questi morti. Salmegenerate da una vendetta per un tradimento vigliacco, perpetrato a Milano tra la caduta

Page 37: Eclettica 9

34

della Repubblica di Salo e la Liberazione d’Italia grazie alle Forze Alleate. Traditori di tutti,più di tanti altri romanzi di Scerbanenco, mostra l’ineluttabile e frustrante certezza cheil Destino, di quando in quando, gioca con le carte truccate. Questa è una storia in cuitutti perdono, tutti tradiscono e nessuno accede alla redenzione. Non ci sono buoniin Traditori di tutti, ma la dimostrazione che la distinzione manichea tra white&black hat,propagandata dal sogno americano post-bellico, stritola vite innocenti. Pur conl’ambientazione nell’Italia in pieno boom economico, Giorgio Scerbanenco riesceabilmente a mostrarci come, il nero nascosto nelle zone grigie della guerra, torniprepotentemente a chieder conto delle nostre azioni e l’impossibilità di trovare la pacenella vendetta, solo distruzione della vita propria e dell’altrui vite. Non c’è onore trai criminali, solo un’instabile organizzazione basata su violente ritorsioni che uninconsapevole angelo vendicatore scatenerà portando a compimento la propriavendetta. Quest’avventura di Duca Laberti mi ricorda quanto gli anni ’60 siano stati,per l’Italia, un periodo storico in cui la generazione della II Guerra Mondiale chiudevai conti con una giovinezza turbolenta, mentre gli aerei rimpicciolivano la Terra,accorciando il tempi per viaggiare da un punto all’altro del pianeta con allegraincoscienza, anche quando non ci si accorge di trasportare da un continente all’altromilioni in droga nella tasca del proprio impermeabile. Una chiusura ironica al vetriolocon cui Scerbanenco ci sbatte in faccia il provincialismo italiano che ritroviamo ancoraoggi, alla base di scandali nati in contesti conviviali intorno ad un desco apparecchiatoo in accordi economici di dubbia moralità.

Il libro: Traditori di tuttiAutore: Giorgio ScerbanencoEditore: GarzantiPrezzo: 7,50€Sinossi: Duca Lamberti riapre il suo vecchiostudio impolverato dagli anni passati in prigionedopo esser stato condannato per eutanasia.Duca è stato radiato dall’albo dei medici perquesto e cerca di decidere cosa fare di stanzee strumenti che non gli serviranno più, quandosuonano alla porta. Così Duca viene coinvolto inquesta storia dove trovano posto: future sposeche vogliono tornare illibate, amanti che paganoper restaurarne la verginità, chirurghi confessori e

Page 38: Eclettica 9

35

informatori della polizia, sventagliate di mitra silenziate da furiosi temporali padani,misteriose americane inconsapevoli corrieri della droga ed ex-partigiani macellai arricchitida traffici sporchi. In un crescendo di sangue e morte, Duca dovrà districarsi, con accantoLivia Ussaro e l’aiuto del fedele Mascaranti, tra queste morti per risalire fino ad unatrattoria lungo una placida ansa dell’Alzaia Naviglio Pavese da cui, un’auto finita in acquaper vendetta, ha perturbato le acque della sonnolenta provincia milanese, così da crearedisguidi ed incomprensioni chiarite a suon di mitra. Pur sgominando una banda ditrafficanti di droga ed armi i cui fili erano tirati dalla mafia; solo un inaspettato colpodi scena permetterà a Duca e Càrrua di risalire alle radici dell’odio, tornando ai tempiturbolenti che viveva Milano tra la caduta della Repubblica di Salo e la Liberazione.

Page 39: Eclettica 9

36

Eclettica-La voce dei blogger non rappresenta una testata giornalistica, in quanto viene aggiornata senza nessunaperiodicità. Pertanto, non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della Legge n. 62 del 7.03.2001. Tutti gli articoliriportati sono di proprietà di Eclettica e dei rispettivi autori. È vietato copiare parti o articoli interi senza citare Eclettica e chiha scritto l’articolo. È vietato, inoltre, l’utilizzo per fini commerciali. Alcune immagini sono prese da internet; pertanto, sequalcuno reclama il loro copyright, saranno eliminate da Eclettica.

Se volete contattare uno di noi ecco dove potete trovarci.Di seguito una lista con tutti i link di nostri siti\blog\pagine facebook.

PAGINA FACEBOOK ECLETTICA:https://www.facebook.com/Ecletticalavocedeiblogger

CHIACCHIERANDO CON…, Giovanna Samanda Ricchiutihttps://www.facebook.com/unlettoreungransognatorehttp://www.lettoreungransognatore.it/

MILLE SFUMATURE DI ROSA CONTEMPORANEO, Fabiana Andreozzihttps://www.facebook.com/FabianaAndreozzieVanessaVescerahttp://labottegadeilibriincantati.blogspot.it/

SCORCI DAL MONDO INCANTATO/MEMORIE DI VIAGGIO, Francesca Ghiribellihttps://www.facebook.com/pages/Unaltalena-­‐di-­‐emozioni-­‐Poesie-­‐e-­‐Scritti-­‐di-­‐Francesca-­‐Ghiribelli/347912155230501http://www.francescaghiribelli.blogspot.it

DALLA CARTA ALLA PELLICOLA, Daniela Mionettohttps://www.facebook.com/Appuntidiunalettricebloghttp://appuntidiunalettrice.blogspot.it/

LIBRI VINTAGE, Laura C. Benedettihttps://www.facebook.com/pages/Laura-­‐-­‐-­‐Caterina-­‐-­‐-­‐Benedetti/397863926952672

L’ANGOLO DEGLI EMERGENTI\ESORDIENTI, Lidia Ottellihttp://ilrumoredeilibri.blogspot.it/https://www.facebook.com/ilrumoredeilibri1

AVVENTURE DA PALCOSCENICO, Valeria Vitehttp://centauraumanista.wordpress.com/https://www.facebook.com/acquaelimoneblog

THE HORROR, THE HORROR! Loredana Gasparrihttps://www.facebook.com/IlBlogDelFuroreDAverLibrihttp://delfurorediaverlibri.blogspot.it

ARTEGGIAMENTI, Cristina Malvezzihttps://www.facebook.com/AthenaeNoctuahttp://athenaenoctua2013.blogspot.it/

LA BACHECA DELLO SCRIBACCHINO, APPUNTI E SPUNTI, Mary Chioattohttps://www.facebook.com/pages/La-­‐-­‐-­‐pagina-­‐-­‐-­‐dello-­‐-­‐-­‐Scrittore/123328021057635?fref=ts

VOCI DAL PASSATO, Pino Campohttps://www.facebook.com/pino.campo.3

PIZZE&MATTONI, Grazia Maria Francesewww.facebook.com/Roh.saehlo?ref=bookmarks

LE PENNE DELLA STORIA, Stefania Bernardohttp://stefaniabernardo.blogspot.it/