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La solubilità
in acqua•
La ripartizione
all’equilibrio
di
un soluto
tra
la sua
fase
pura
e l’acqua.
•
È
importante perché
ricopre
il
70% della
superficie
terrestre•
Costituisce
la maggior
parte del peso degli
organismi
•
Di conseguenza
è
un importante
veicolo
per il
trasporto
di
composti
chimici nell’ambiente
e negli
organismi
•
Non si
conosce
tutto
del processo
di
dissoluzione, a livello
di
meccanismo
Alcuni piccoli ricordi di termodinamica
•
Il potenziale chimico è
una misura dell’energia libera associata ad un componente
•
Come sempre detto, non si può determinare un potenziale ma solo sue variazioni. Lo stato di riferimento è
spesso quello del liquido puro.
•
In un processo di trasferimento di fase (tra fase a e fase b), all’equilibrio µ
è uguale tra a e b (lo stato di riferimento è
sempre quello liquido).
ji
i nPTnG ,,⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛∂∂
=μiii nnTPG μΣ=),,(
iiii STHG ⋅−=≡μ
Potenziale
chimico
in soluzione
Potenziale
chimico
del liquido
puro
(ideale)
ililiLil xRT γμμ ln* +=Frazione
molare
Coefficiente di attività
AaAaALAa xRT γμμ ln* += AbAbALAb xRT γμμ ln* +=
RTG
RTRTRT
AabAb
Aa eeKxx AbAa Δ
−−
−===
γγ lnln
'K’
è
la costante di equilibrio o partizione espressa in frazioni molari (convertibile nella più
comune K espressa in C con i volumi molari)
Liquidi sottoraffreddati
e sovrariscaldati
•
Le proprietà
di questi sono importanti perché:–
Possiamo riferirle allo stato di riferimento più
comune, quello della fase
liquida pura–
Possiamo “convertirli”
in solido o gas in modo noto, con i calori di fusione o di
evaporazione
La solubilità
dei composti organici in acqua è
molto variabile
•
L’acqua è
un solvente molto anomalo
Questo è
dovuto alle sue caratteristiche di piccola dimensione e della capacità
di fare legami idrogeno forti tra le molecole del solvente.
I composti organici di interesse ambientale hanno solubilità
in acqua
che variano di 10 ordini di grandezza!
In questa unità
didattica tratteremo la concentrazione di equilibrio tra la fase pura del conposto
(solido, liquido, gas)
e la sua soluzione acquosa: la concentrazione all’equilibrio con la fase pura è
la soluzione satura.
La concentrazione all’equilibrio è definita Ciw
sat, e ovviamente dipende dalle proprietà
del composto chimico.
La termodinamica del fenomeno della dissoluzione
Quando un composto organico puro nello stato liquido è
messo in contatto con l’acqua, nel quale sia insolubile, succede che:
–
Un certo numero di molecole di soluto entrano e si disciolgono nella fase acquosa
–
Un certo numero di molecole di acqua entrano e si disciolgono nella fase organica
Ad un certo punto i flussi si equivalgono e si è
raggiunto l’equilibrio. La quantità
di molecole di soluto che è
disciolta nella fase acquosa rappresenta la solubilità
del
composto in acqua.Il processo è
caratterizzato dallo scambio tra il soluto nella fase liquida (organica) e
quello nella fase acquosa (soluzione). Il composto in ciascuna delle fasi è caratterizzato da un potenziale chimico. All’inizio i potenziali sono diversi tra loro ed il
sistema è
lontano dall’equilibrio. All’equilibrio i potenziali sono equivalenti.
iLiLiLiL xRT ⋅+= γμμ ln*iwiwiLiw xRT ⋅+= γμμ ln*
iLiLiwiwLiiw xRTxRT ⋅−⋅==− γγμμ lnln0
RTRTRT
xx sat
iwiL
iL
satiw γγ lnlnln −
=
All’equilibrio:
Lo stato di riferimento è
quello del composto
liquido puro L. x è la frazione molare, γ
il
coefficiente di attività.
La termodinamica del fenomeno della dissoluzione
Se assumiamo
che
xiL
= 1 e γiL
= 1, che
sono
ipotesi
giustificabili
Dove GE
è l’eccesso di energia libera del composto nella soluzione acquosa satura. È
la differenza energetica tra il composto nello stato ‘reale’
e quello nello stato ideale (γ=1). (nel caso ideale la differenza di potenziale tra due stati dipenderebbe solo dalla diversa concentrazione del composto nei due stati).Segue che:
RTRTRT
xx sat
iwiL
iL
satiw γγ lnlnln −
=Per il
composto
organico
nella
fase
acquosa
Per la fase
organica
liquida
A saturazione
RTG
RTRTx
satEiw
satiwsat
iw
,lnln −=−=γ
satiw
satiwx
γ1
=satiww
satiw V
Cγ1
=In cui Vw
è
il volume molare dell’acqua = 0.018 L/mol
per i liquidi
RTlnγ
è
un termine di energia libera, per una mole di molecole in un particolare stato
La solubilità
dei solidi
organici (solido in equil. con soluz. satura)
•
Possiamo concettualmente pensare prima di fondere il solido in liquido, poi applicare quanto abbiamo derivato per i liquidi.
Il termine energetico coinvolto è
Δfus
Gi
=GEis
essendo lo stato liquido quello di riferimento. Δfus
Gi
può essere valutato dalla pressione di vapore. ΔGevap
=
–
RT ln
p*iL
; ΔGsub
=
–
RT ln
p*is
; ΔGfus
=
ΔGsub
–
ΔGvap
=
–
RT ln
p*iL
/ p*is
se queste sono note, oppure può essere stimato dalla Tm
secondo la formula (vista parlando della tensione di vapore):
Ragionando sui potenziali chimici, all’equilibrio µiw
=µis
:
Con le ipotesi di prima (xiL
=1, γiL
=1), RT ln
γiw
xiw
= –
Δfus
G
da cui:
e
per i solidi
Quindi la solubilità
dei solidi dipende dalla loro incompatibilità
con l’acqua (maggiore γ
maggiore incompatiblità
con l’acqua) e dalla difficoltà
di trasformarli in liquidi.
termine del liquido sottoraffreddato Ciwsat(L) termine della fusione
energia solido = energia liquido –
energia di fusione
La solubilità
dei gas
organici (gas in equil. con soluz.)•
La solubilità
dei gas è
generalmente riportata a 1 bar (tranne per l’O2
, spesso riportata a 0.21 bar).
•
Alla saturazione, il composto è
presente anche come liquido, pi
=piL
.All’equilibrio, la p del gas equivale alla p di vapore della soluzione:
pi
=
γiw
xiw
p*iL
Quindi la solubilità
di un gas in funzione della pressione è:
o in unità
di concentrazione:
Ne segue che il coeff. di attività
può essere stimato come:
Per gas poco solubili, possiamo assumere che il coeff. di attività
sia indipendente dalla concentrazione anche fino a saturazione. Segue che:
(gas)
(gas)
Il coeff. di attività
può dipendere dalla pressione
i
iLpiwsat
wp
wi
iLpiw p
pCV
LCVp
pC i
iw
sat
iwiiw
i**
)( ==⇒=γγ11 Trasformazione della formula vista per i liqui-
di e ora usata per legare le proprietà
di un gas a quelle del liquido surriscaldato (magari
legato allo stato di riferimento tabulato).
Un esempio di ‘ciclo’
termodinamico
Ricorda che stiamo sempre considerando la termodinamica: sono importanti lo stato finale e quello iniziale di una trasformazione, posso passare per stati che siano ‘comodi’
per il
ragionamento.
Es.: per definire la solubilità
di un solido prima immagino la transizione al liquido corrispondente (fusione) poi applico quanto già
derivato per la solubilità
dei
liquidi.
Coefficiente di attività
in acqua e concentrazione
•
Dal punto di vista ambientale, è
più
frequente avere a che fare con il coefficiente di attività
di una soluzione diluita, piuttosto che di una satura (γ∞iw
).•
Da misure di solubilità
ed altri metodi, si possono valutare sia γ∞iw che γsat
iw
.
Risulta che anche per composti relativamente solubili in acqua, il coeff. di attività
della soluzione
satura non è
molto diverso da quello della soluzione infinitamente diluita.
Per la maggior parte dei composti organici di interesse ambientale (insolubili in acqua), γiw
>100 e praticamente costante con la concentrazione.
Significa che le molecole di soluto in acqua non risentono della presenza di altre molecole di soluto fino anche alle condizioni di saturazione.
Le soluzioni ideali
La solubilità
dei
liquidi
ideali
è
determinata
dalla
diminuzione
di
energia
dovuta
al mescolamento
delle
due sostanze. Per i liquidi
ideali
in soluzioni
diluite
in acqua,
le forze
attrattive
sono
identiche, per cui ΔHmix
= 0. L’energia
libera
molare
di
solubilizzazione
è:
ΔGiw
= ΔGmix
= -TΔSmix
= RT ln (xf
/xi
)
[spontaneità della diluizione]ΔGiw
,ΔGmix
= Energia
libera
molare
della
soluzione
e di
mescolamento
(kJ/mol)-TΔSmix
= Temperatura
×
Entropia
di
mescolamento
(kJ/mol)xf
, xi = frazioni
molare
finale e iniziale
del solutoLa frazione
molare
del solvente
≈
1 per soluzioni
diluite
(conc. <10-3
M)
Maggiore è
la diluizione, minore
(più
negativo) è
il
valore
di
ΔGiw
e più
spontaneo
è
il processo
di
solubilizzazione.
Per liquidi non ideali le forze intermolecolari non sono uguali tra la sostanza organica e l’acqua: ΔGiw
≠ ΔGmix
Invece
ΔGiw
= ΔGmix
+ ΔGE
ΔGE
= Eccesso
di
energia
libera
(kJ/mol) ΔGiw
= ΔHiw
- TΔSiw
= ΔHE
- T(ΔSmix
+ ΔSE)ΔHE, ΔSE
= eccesso
di
entalpia
e di
entropia
(kJ/mol)ΔHE
in ragione
delle
foze
intermolecolari
di
attrazione
(formazione
di
cavità, solubilizzazione)ΔSE
in ragione
della
dimensione
della
cavità
e della
ristrutturazione
del solvente
Interpretazione molecolare della solubilizzazione
•
Le molecole di acqua sono molto piccole e fanno legami idrogeno forti.•
Servono molte molecole di acqua per circondare una molecola organica
•
Le molecole di acqua adiacenti alla molecola organica sono in una condizione particolare, in quanto possono fare meno legami idrogeno con le altre molecole di acqua.
Le due determinanti
più
importanti
per determinare
la solubilità
di
una
sostanza
in qualsiasi
solvente
liquido
sono:
•
Un aumento
di
disordine
del sistema
(entropia)•
La compatibilità
delle
forze
intermolecolari
di
attrazione.
Abbiamo visto l’eccesso di energia libera GE. Da misure sperimentali si possono misurare anche i HE di solubilizzazione e, di conseguenza, i SE.
•
dalla tabella che segue si può notare come HEiw
sia prossima a zero (±10 kJ/mol) per molti composti piccoli, anche apolari.
•
Quindi le energie di interazione rimosse per la solubilizzazione
equivalgono, più
o meno, a quelle instaurate con l’acqua.
•
I composti apolari o debolmente polari grandi hanno HE
alte e dipendenti dalla taglia.
•
Quindi per composti piccoli GE
è
dominato dal termine entropico.
Interpretazione molecolare della solubilizzazione
•
L’acqua è
un liquido associato e sembra che le molecole di acqua siano organizzate in ‘pacchetti’
di molecole legate insieme.
•
Per ospitare un soluto organico, sembra che le molecole d’acqua perdono solo una parte dei loro legami idrogeno, quelli coinvolti nelle interazioni pacchetto:pacchetto.
•
Un soluto piccolo rompe pochi legami idrogeno, quindi (piccola entalpia) e quindi l’energia spesa per isolare una molecola di soluto dalla altre in fase liquida (essenzialmente interazioni di vdW) è
paragonabile a quella guadagnata
nell’interazione tra il soluto e le molecole di acqua.•
La solubilizzazione di composti organici grossi (IPA, PCB) ha entalpie
molto alte:
probabilmente la dimensione costringe alla rottura di un numero ingente di legami idrogeno acqua-acqua.
•
L’entropia è
un termine sfavorevole: le molecole di acqua del guscio di idratazione della molecola perdono libertà
orientazionale
rispetto alle molecole
lontane dal soluto e il soluto stesso si trova probabilmente in un ambiente molto più
rigido di quello del suo liquido puro, perché
tutte le molecole di acqua sono
legate in un network.
Un modello per descrivere il coefficiente di attività
•
Dal coefficiente di attività
possiamo derivare la solubilità•
Per cui se abbiamo un mezzo per stimare il coefficiente di attività
da
caratteristiche molecolari, possiamo prevedere la solubilità
(e quindi la partizione tra composto puro e soluzione).
•
Si vede che molecole più
grandi (più
–CH2
–) hanno una GE
(eccesso di energia libera di soluzione) più
positiva e quindi l’interazione con l’acqua è
sfavorita.
Per questo potremmo attenderci relazioni del tipo di:
Questo tipo di relazioni significa, a livello pratico, che possiamo stimare il coefficiente di attività
di un composto (o la sua solubilità) dalla conoscenza della solubilità
di
altri prodotti della sua classe. La correlazione sperimentale è
molto buona, ma ogni classe si comporta in un modo un po’
diverso.
Poiché
molto della solubilizzazione dipende dai legami idrogeno, è
possibile che tenere conto della possibilità
di fare legami idrogeno possa spiegare il
comportamento delle classi di composti.
dcLCsatiw +⋅−= )dimensione()(ln
baLiw +⋅= )dimensione()(lnγ
Relazioni tra solubilità
e dimensione delle molecole
•
Diagrammi sperimentali delle solubilità
di classi di composti diagrammati rispetto al volume molare stimato (Vix
) che mostrano linearità
entro le classi (spesso molto
ristrette).•
Tabella della derivazione di coefficienti medi c e d delle classi per stimare le solubilità
con
il modello lineare ad un solo parametrodcLCsat
iw +⋅−= )dimensione()(ln
(LFER, lnear free energy relationship)
Influenza della struttura molecolare
•
In analogia a quanto detto per la pressione di vapore dei composti, potremmo cercare di esprimere lnγiw
come somma dei vari contributi di interazioni molecolari e libertà
di movimento.
•
Ora interessano le interazioni tra il composto e l’acqua e quelle tra le molecole del composto
•
Le interazioni tra le molecole del composto possono essere ‘misurate’
mediante la tensione di vapore (minore p*
iL
, maggiori le interazioni tra le molecole di composto alla fase liquida).
lnγiw
= -
lnp*iL
+
termine del trasferimento gas-acquaPer descrivere la solvatazione, dovremo tenere conto della dimensione delle
molecole, della possibilià
delle molecole di soluto di formare interazioni di vdW
e di legame idrogeno con l’acqua. Questo porterebbe ad un modello del tipo:
costante
vdW
(London)
H-donatore
H-accettore
dimensioneDove s, α, β, ν
sono termini di coefficienti di scala.
Il termine del volume può essere sperimentale (dalla densità) o stimato (vide infra).
Influenza della struttura molecolare e della polarizzabilità
•
In un solvente polare come l’acqua, sono importanti effetti della polarizzabilità delle molecole organiche. Il modello può essere esteso:
vdW
| polarizzabilità
| H-donatore
| H-accettore
| dimensioneQuesto modello può essere adattato ai dati sperimentali e risulta:
costante
che spiega molto bene i dati sperimentali e permette quindi di stimare il coefficiente di attività
e quindi la solubilità
in acqua dei
composti organici (entro un fattore 2 o 3).
Vix
è
stimato dalla struttura molecolare
p*iL
stimato o noto sperimentalmente
nDi
noto o calcolato
α,β, π, noti (o stimabili) per il composto
I parametri sono almeno in parte tabulati
(ad esempio per classi di composti)
Il metodo multiparametrico
consente anche di poter stimare quale fattore è
il più
importante
nel determinare la solubilità
(vdW, legame H, …)
Vix
una stima del volume molecolare
•
Il volume molare (Vi
=Mi
/ρiL
) può essere una stima del volume molecolare, ma risente sia della dimensione delle molecole sia della loro organizzazione nel bulk (ad esempio per molecole polari).
•
Nel caso di composti solidi, la situazione si complica ulteriormente. •
Esistono metodi per stimare Vi
. Il metodo di McGowan
attribuisce un volume a ciascun atomo ed il volume è
calcolato sommando quello di tutti gli atomi e sottraendo 6.56 cm3mol-1
ogni legame.
Il metodo funziona bene nonostante la sua semplicità
e può essere usato nelle equazioni dei modelli appena descritti (deve essere usato per il
modello già
adattato ai dati sperimentali, con i coefficienti definiti).
C8
H18
, Vix
=8×16.35+18×8.71-
25×6.56=123.58 cm3/mol
C11
H10
, Vix
=11×16.35+10×8.71-
22×6.56=122.63 cm3/mol
Fattori che influenzano la solubilità
•
Temperatura•
Salinità
•
pH•
Sostanze organiche disciolte (DOM)
•
Co-solventiQuesti sono fattori ‘ambientali’
che possono alterare la solubilità, mentre finora ci
siamo occupati di fattori strutturaliL’effetto del pH
Il pH può aumentare la solubilità
apparenteL’effetto del pH dipende dalla struttura del soluto: se il soluto risente di equilibri
acido-base, allora il pH è
fondamentale per determinare la solubilità
in acqua.La forma ionizzata ha una solubilità
molto più
alta delle forma neutra.
La solubilità
apparente è
più
alta perché
comprende la solubilità
della forma ionizzata e di quella neutra. La solubilità
intrinseca della forma neutra non è
influenzata.L’effetto delle sostanze organiche disciolte (DOM)
Le DOM possono aumentare la solubilità
apparente delle sostanze organiche. È
un effetto particolarmente importante per soluti poco solubili. È
un processo di
partizione che può sequestrare i soluti dall’acqua (solub. intrinseca immutata).Csat,DOM
= Csat
(1 + fDOM
KDOM/water
)
Dipendenza della solubilità
dalla temperatura
Generalmente:•
se T ↑,
solubilità
↑
per i solidi.
•
se T ↑, solubilità
può ↑
o ↓
per liquidi e gas. •
Per alcuni composti organici, il segno di ΔHs
cambia nel campo delle temperature di interesse ambientale, per cui ci possono essere effetti opposti della temperatura sulla solubilità
dello stesso composto!
•
L’influenza della temperatura sulla solubilità
in acqua può essere descritta quantitativamente dall’equazione di van’t Hoff:
ln
Csat
= -ΔH/(RT) + Cost.il ΔH è
HE, l’entalpia
necessaria per portare il composto liquido in soluzione
acquosa.Come visto in precedenza HE
per i liquidi può essere piccolo o negativo a 25°C. Per questo si può dire che la variazione di solubilità
nell’intorno di 25°C, in
temperature di interesse ambientale (0-80°C) la variazione di solubilità
dei liquidi non è
troppo pronunciata.
L’effetto può essere più
pronunciato per molecole grandi come gli IPA, i PCB, le diossine e i furani.
Per gli effetti di temperatura sulla solubilità
di gas o solidi, bisogna considerare il ΔH totale coinvolto, che comprende il ΔH della transizione di fase.
⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛−
Δ=
211
2 11TTR
H
CC
Tsat
Tsatln
Effetti della temperatura sulla solubilità
di solidi e gas
•
Prevale il termine energetico della transizione di fase
•
Di conseguenza, la solubilità
dei solidi aumenterà
con la temperatura, poiché costa sempre meno fondere un solido mano a mano che la temperatura
aumenta.•
La solubilità
dei gas diminuisce con la temperatura perché
con la
temperatura aumenta la difficoltà
di condensare un gas.
EiwwL HH =ΔLiquidi:
Solidi: ifusEiwws HHH Δ+=Δ
ivapEiwwa HHH Δ−=ΔGas:
Termini che spesso prevalgono
Effetto della temperatura sulla solubilità
di composti alogenati in
acqua
L’effetto dei sali inorganici sulla solubilità
•
L’effetto delle specie ioniche prevalentemente presenti nell’acqua (Na+, K+, Mg2+, Ca2+, Cl–, HCO3–, SO4–) generalmente diminuisce la solubilità
(o aumenta il
coefficiente di attività) delle specie organiche non polari o debolmente polari. L’entità
di questo effetto di salting-out dipende dal composto.
Si è
cercato di mettere in relazione empirica la solubilità
in acqua con quella in soluzioni saline, mediante la relazione seguente
o anche:
che si dimostra valida in un ampio campo di concentrazioni. I Ki*
sono
tabulati per vari composti (si possono determinare sperimentalmente).
Si noti che la solubilità
decresce esponenzialmente con la concentrazione salina!
•
Ioni più
piccoli hanno un effetto maggiore sulla solubilità
(sono più
idratati)•
Grandi ioni organici (ammoni quaternari, ad es.) possono avere l’effetto opposto di salting-in.
•
Anche composti organici molto polari che interagiscono fortemente con gli ioni possono avere effetti di salting-in.
•
Generalmente, gli ioni competono (vittoriosamente) con le molecole organiche per le molecole di acqua.
Kis
di miscele (acqua di mare)
•
Kis
di miscele può essere calcolato dalle frazioni molari dei componenti
•
Kis
dell’acqua di mare può essere stimato nota la composizione o può essere approssimato ad una soluzione di solo NaCl, il componente principale
Costanti Kis
per vari composti nell’acqua di mare
•
Molecole grandi hanno K più
grandi (competono con tante molecole di acqua)
•
Molecole piccole o polari hanno K più
bassi•
Ci possono essere effetti particolari spiegabili con le tautomerie
•
Concentrazioni moderate di sale (come nell’acqua di mare 0.5 M) hanno un effetto limitato sulle solubilità
(entro un fattore 3), ma l’effetto è
esponenziale con la concentrazione salina, per cui può essere importante in casi particolari
Cosolventi
organici
•
Negli condizioni ambientali di interesse possono esserci contemporaneamente diversi composti organici (naturali o di origine antropica).
•
La presenza di composti organici potrebbe alterare la solubilità
ed il coefficiente di attività
di altri composti organici.
•
Composti organici molto solubili in acqua e presenti in grande quantità (cosolventi) possono cambiare radicalmente le proprietà
di solubilità
dei composti
nella fase acquosa.•
Queste situazioni a volte si ritrovano nei reflui di lavorazioni
industriali o sono
instaurate volontariamente in operazioni di depurazione, ad esempio del suolo.•
Ci sono molte informazioni per i farmaci, spesso solubilizzati con miscele di acqua e cosolventi
•
Il coefficiente di attività
di un soluto generalmente diminuisce esponenzialmente con la frazione di solvente organico completamente miscibile.
•
Un effetto significativo si nota solo per frazioni considerevoli
(>5%).•
L’effetto dipende dal tipo e dalla quantità
di cosolvente, oltre che dal composto.
•
L’effetto è
maggiore sulle molecole grandi e apolari intrinsecamente poco solubili.•
L’effetto è
maggiore per solventi non troppo simili all’’acqua, per i quali possano
essere importanti interazioni diverse dal legame idrogeno (acetone>dimetilformammide>acetonitrile>propanolo>metanolo>glicerolo)
Cosolventi
organici: esempi
•
La razionalizzazione è
complessa perché i fenomeni della solubilizzazione non
sono ben noti.
Effetto del composto (maggiore per molecole grandi)
Effetto del solvente (maggiore per solventi che possono interagire con i composti)