La sicurezza in laboratorio

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Comportamento in laboratorioLe fonti di rischio possono essere numerose e le precauzioni, indispensabili perprevenire gli incidenti, devono essere acquisite in modo tale da diventare prassinormale e spontanea di comportamento. È inoltre opportuno essere a cono-scenza degli interventi da adottare nel caso in cui, malgrado le precauzioniprese, si verifichino incidenti per cause impreviste, perché l’efficacia dei rimediè tanto maggiore quanto più tempestivo è l’intervento.Leggete attentamente l’elenco di norme generali di comportamento riportatoqui di seguito. Alcune norme possono anche sembrare ovvie e banali, ma sonoestremamente utili per ridurre gli incidenti e le loro conseguenze.

IncidentiOgni persona che lavora in laboratorio deve assicurarsi di conoscere l’esatta ubi-cazione delle uscite normali o di sicurezza ed è bene che verifichi il libero acces-so a esse.Deve pure prendere nota della collocazione degli estintori, delle docce a gettoforte e assicurarsi di saperli usare.Deve conoscere la collocazione del materiale per il pronto soccorso, l’ubicazionedel telefono più vicino, i numeri telefonici dei vigili del fuoco e dell’ospedale.

NormeIl correre e ogni attività affrettata dovrebbero essere, tranne nei casi di emergen-za, proibiti sia in laboratorio sia nelle sue vicinanze; lo stesso vale per scherzi oaltri comportamenti irresponsabili. Nessuno deve mangiare, bere o fumare in unlaboratorio; queste sono ulteriori, ma evitabili, occasioni di ingerire sostanze tos-siche e, nel caso del fumo, di provocare un incendio.

OrdineL’ordine, insieme a una grande attenzione alla salvaguardia degli altri, è un im-portante fattore di sicurezza in laboratorio.Il laboratorio deve essere sempre tenuto pulito e in ordine.Gli spazi tra e intorno ai banchi e vicino alle uscite debbono essere tenuti sgom-bri da apparecchi e mobili.I pavimenti devono essere puliti e in buone condizioni, in modo da evitare che sipossa scivolare o inciampare; si deve evitare che vi ristagnino acqua od olio eche vi siano sporgenze.Ogni spargimento di liquido sul pavimento o sui banchi deve essere accurata-mente e immediatamente eliminato.

Prima di iniziare qualsiasi attività in un la-boratorio è necessario apprendere alcunenozioni fondamentali riguardanti la sicurez-

za. La maggior parte degli incidenti di laboratorioè provocata dalle persone.

Per evitare o ridurre i rischi basta seguire opportu-ne norme generali di comportamento e informarsipreventivamente sulle proprietà delle sostanze uti-lizzate e sulle caratteristiche delle strumentazioni.

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Protezione personaleIn laboratorio ogni operatore deve indossare un camice, preferibilmente bianco,in modo che macchie e sporcizia siano subito notate.È assolutamente raccomandabile che tutte le persone, inclusi i visitatori, portinosempre gli occhiali di sicurezza.Ne esistono di molto leggeri che riparano bene gli occhi e la parte superiore delviso e che possono essere sistemati al di sopra degli eventuali occhiali da vista.La protezione per gli occhi dovrebbe essere indossata prima di entrare in labora-torio e non va tolta se non dopo averlo lasciato. Le lenti da vista di vetro o a con-tatto non costituiscono una sostituzione adeguata per la protezione degli occhi equindi non sono approvate dall’Ufficio Federale per l’Amministrazione della Si-curezza e della Salute (OSHA).

Non usare mai la bocca per aspirare liquidi in una pipetta, ma servirsi dell’appo-sito bulbo di gomma (propipetta) e soprattutto non eseguire mai esperimenti non

autorizzati in laboratorio.

Lavarsi accuratamente le mani dopo aver usato le sostanze impiegate.Nonostante si debba evitare di toccare solidi e liquidi con le mani, ciòpuò succedere nel corso di qualche manipolazione. Il lavaggio delle mani

evita conseguenze anche gravi nel caso si portino inavvertitamente agli oc-chi o alla bocca.

5 Occhiali protettivi a mascherina.

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Quasi tutti i prodotti chimici di laboratorio sono pericolosi: alcuni sono molto tos-sici e altri, come le soluzioni concentrate di acidi e basi, sono corrosivi per la pelle.Nel maneggiare tutti i prodotti chimici, evitare il contatto con la pelle. Usare sem-pre spatole o bacchette di vetro per prelevare solidi e travasare i liquidi in modocorretto. Sarebbe opportuno usare guanti monouso in lattice o in polietilene.Nell’eventualità di contatto con la pelle, inondare immediatamente la zona con-taminata con abbondanti quantità di acqua; in caso di soluzioni corrosive latempestività è particolarmente importante.

Se le soluzioni corrosive vengono schizzate sugli abiti, questi ultimi vanno imme-diatamente tolti.Bisogna lavorare sotto cappa aspirante quando si utilizzano sostanze tossiche esolventi organici volatili e quando si sviluppano gas nel corso delle reazioni.Si evita in questo modo di respirare prodotti tossici e si eliminano sostanze in-fiammabili.

Bisogna essere estremamente prudenti nel toccare oggetti che sono stati riscaldati.Adoperare cappucci per il fumo ogni volta che è probabile che si sviluppino gastossici o nocivi. Fare attenzione a saggiare gli odori: usare la mano per far smuo-vere i vapori sopra i recipienti e indirizzarli un po’ alla volta verso il naso.Nell’eventualità di una ferita o di una bruciatura, informare l’istruttore.

Lavoro fuori orarioNessuno deve lavorare da solo in laboratorio. Gli esperimenti che devono esserelasciati in corso durante la notte vanno eseguiti in ambienti speciali.

L’apparecchiatura in funzione va contrassegnata con un cartello che indichi lanatura dell’esperimento in corso e gli eventuali rischi.Devono essere lasciate istruzioni chiare, tali che una persona non qualificata pos-sa interrompere l’esperimento in caso di emergenza.Sui servizi che debbono restare attivi (acqua, elettricità) vanno apposti dei cartel-li del tipo “Lasciare in funzione”.

Stoccaggio dei reagenti Non bisogna lasciare accumulare sui banchi o sotto le cappe i reattivi chimici,ma bisogna sempre riporli al loro posto in robusti scaffali, tenendo separati i rea-genti incompatibili tra loro.

I recipienti pesanti contenenti sostanze pericolose vanno tenuti sul pavimento osul ripiano più basso, le bottiglie contenenti reattivi pericolosi (per esempio, acidiforti) non devono essere trasportate tenendole per il collo, ma in appositi conte-nitori. Le cappe devono essere tenute sgombre dai reattivi e dalle apparecchiatu-re non in uso.Bottiglie, recipienti e fiale non vuoti debbono tutti recare un’etichetta che ne in-dichi chiaramente il contenuto e avverta di eventuali rischi.

L’uso della vetreriaPrima di usare le apparecchiature di vetro occorre esaminarle, scartando i pezzirotti, incrinati o sporchi. In un apparecchio in cui bisogna fare il vuoto può risul-tare pericolosa anche la più piccola incrinatura.Molte operazioni apparentemente semplici, come il taglio di un tubo o di unabacchetta di vetro, l’introduzione di un tubo di vetro o di un termometro in untappo di gomma, la rimozione di un tappo di vetro da una bottiglia, possonoprovocare serie ferite e vanno quindi eseguite secondo le procedure più adatte.Tutte le apparecchiature e la vetreria non in uso vanno rimesse al loro posto enon lasciate sui banchi.Arrotondare sempre con il fuoco le estremità dei tubi di vetro tagliati di recente.Non tentare mai di forzare un tubo di vetro attraverso il foro di un tappo.

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I rischi

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Gli strumenti elettriciParticolare attenzione va riservata all’uso di apparecchi collegati alla rete elettri-ca, che può essere causa di seri incidenti in laboratorio; non dimentichiamo, in-fatti, che in Italia almeno duecento persone all’anno muoiono per incidenti pro-vocati da un uso improprio dell’elettricità. Quando si ha a che fare con la cor-rente elettrica è indispensabile attenersi ad alcune norme di comportamento. Èbene attenersi a queste regole anche per gli usi domestici dell’elettricità e pertan-to le riportiamo di seguito.

Astenersi dall’usare qualunque apparecchio sprovvisto di messa a terra e il cui i-solamento non sia in perfetto stato.Prima di collegare uno strumento alla rete accertarsi che esso sia spento per evi-tare sbalzi improvvisi di tensione rischiosi per l’operatore, ma anche per i circuitidell’apparecchiatura stessa.

Non maneggiare strumenti elettrici con mani bagnate o in prossimità di acqua edi altri liquidi conduttori o infiammabili.I cavi elettrici non devono mai essere di intralcio agli operatori e interferire conil loro movimento.È sconsigliato collegare più di una apparecchiatura alla stessa presa o allacciarecollegamenti con fili volanti.

Assicurarsi, invece, che sia il tubo sia il foro siano bagnati di acqua saponata eproteggere le mani con diversi strati di asciugamani o con guanti pesanti mentresi inserisce il vetro nel tappo.

Eliminazione dei rifiutiSi deve evitare che i rifiuti si accumulino in laboratorio. Essi vanno rimossi dallazona di lavoro e versati in appositi recipienti per essere eliminati.La vetreria rotta e i materiali infiammabili, come carte o stracci usati per assor-bire liquidi infiammabili, vanno messi in recipienti separati muniti di coperchio.I solventi da gettare via vanno versati in recipienti etichettati, evitando di mesco-lare indiscriminatamente solventi contaminati.

Qualunque strumento, sostanza o attrezzatura di laboratorio può essere causa diincidenti e danni alle persone.L’elettricità, il gas, la stessa acqua possono provocare incidenti.È opportuno allora, prima di entrare in laboratorio, prendere coscienza dei peri-coli cui si va incontro e informarsi sempre con l’istruttore prima di prenderequalsiasi iniziativa.

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L’uso di prese multiple può provocare scintille e surriscaldamenti che sono causadi cortocircuiti.Tutti gli attrezzi destinati a venire in contatto con le apparecchiature devono es-sere dotati di manici isolanti, accertandosi che gli stessi siano idonei alle tensioniche si debbono usare.

Ogni operatore deve conoscere bene l’ubicazione degli interruttori elettrici inmodo da essere in grado di disinserirli in caso di emergenza. In caso di folgora-zione, infatti, non bisogna toccare la persona coinvolta, ma è necessario primastaccare la corrente e spostare i conduttori a contatto con l’infortunato.

Non usare mai acqua per spegnere incendi provenienti da apparecchiature elet-triche se non dopo avere staccato la corrente.

L’acquaL’acqua è senza dubbio uno dei mezzi più importanti presenti in laboratorio. Perle sue proprietà fisiche e chimiche, infatti, viene utilizzata nella maggior partedegli esperimenti.Ricordiamo che è un bene prezioso e, anche se il suo costo è contenuto, è buonanorma non sprecarla.

Accertarsi quindi che i rubinetti siano a tenuta e che vengano accuratamentechiusi dopo essere stati utilizzati. Ogni eventuale perdita va segnalata alle perso-ne addette.Controllare bene i tubi di gomma utilizzati per refrigeranti o altri circuiti idrauli-ci per verificare che gli stessi non formino gomiti tali da provocare i cosiddetti“colpi d’ariete”.

Evitare il distacco di un tubo che, provocando improvvise inondazioni, può arre-care danni ad apparecchiature, a strutture del laboratorio e rendere i pavimentisdrucciolevoli.

Il gasIl gas, come l’elettricità, è un mezzo che ci è molto familiare perché viene comu-nemente usato per alimentare fornelli e caldaie domestici.Spesso però se ne sottovalutano i rischi, specialmente in un laboratorio dove so-no presenti diverse sostanze infiammabili. Quando è possibile, è preferibile sosti-tuire i riscaldatori a gas con quelli elettrici, più sicuri.

In laboratorio i rubinetti del gas di solito sono collegati a bruciatori mobili, comei becchi Bunsen, mediante tubi di gomma dei quali bisogna controllare il perfet-to stato d’uso.Il gas più comunemente usato è il metano che, se accumulato in ambiente chiu-so, può dar luogo a violente esplosioni. È necessario pertanto accertarsi, primadi lasciare il laboratorio, che tutti i rubinetti siano a perfetta tenuta, ben chiusi eche venga disinserito il rubinetto centrale dell’intero impianto del laboratorio.

Delle sostanze utilizzate in laboratorio è indispensabile conoscere le proprietàchimiche e chimico-fisiche, che possono essere desunte sia dai manuali sia dalleetichette dei rispettivi contenitori. Su queste ultime sono stampati simboli con-venzionali, raccomandati dal consiglio d’Europa di Strasburgo sin dal 1965.

Tali simboli indicano, in base alle direttive europee, le sostanze pericolose suddi-vise in otto categorie: esplosive, ossidanti o comburenti, infiammabili, corrosive,tossiche, nocive, irritanti e radioattive.

I reagenti chimici3

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Sostanze esplosiveSono le sostanze che possono esplodere in determinate condizionisperimentali, in particolare per l’esposizione a fonti di calore, e chesono molto sensibili agli urti e agli attriti.I prodotti più comuni sono cloriti, clorati, perossidi organici, diazo-

composti, acetiluri, nitrati inorganici e organici. Queste sostanze devono essereconservate in locali sufficientemente isolati e lontani da quelli in cui sono siste-mati i composti infiammabili.

In alcuni comuni solventi ossigenati, come etere dietilico, tetraidrofurano e dios-sano, si possono formare, per esposizione a luce e aria, perossidi e idroperossidiche sono esplosivi.Ovviamente, manipolando queste sostanze bisogna evitare riscaldamenti, com-pressioni, urti e sfregamenti.

Sostanze ossidanti o comburentiSono quelle sostanze che provocano una forte reazione esotermicaquando vengono a contatto con altre sostanze, soprattutto se in-fiammabili. Le sostanze fortemente ossidanti sono particolarmentepericolose quando vengono mescolate con composti organici facil-

mente ossidabili come gli alcoli, i polialcoli, i carboidrati e i materiali cellulosici,come per esempio la carta, il legno, la stoffa.Esse sono pericolose se mescolate con sostanze come lo zolfo e il fosforo o conmetalli finemente suddivisi come la polvere di magnesio.Le più comuni sono:

acido perclorico, clorati e perclorati;anidride cromica, cromati, bicromati, acido nitrico concentrato, nitrati;permanganati;acqua ossigenata concentrata;ossigeno liquido, aria liquida.

Sostanze infiammabiliSi tratta di qualunque sostanza che, a contatto con l’ossigeno atmo-sferico, se portata a temperatura sufficientemente elevata, tende abruciare con sviluppo di fiamme. Ne possono conseguire pericolosiincendi. I materiali comuni ai quali bisogna prestare particolare at-

tenzione sono sostanze come idrogeno, metano, acetilene o solventi volatili comealcol metilico ed etilico, solfuro di carbonio, acetone, esano, etere etilico ecc.Queste sostanze devono essere tenute a distanza da fonti di calore, fiamme oscintille. L’infiammabilità di una qualsiasi sostanza viene indicata con i seguentitre parametri:

punto di infiammabilità (flash point), cioè la temperatura a cui la sostanzaproduce, a pressione normale di un’atmosfera, vapori in quantità tale da dareuna miscela infiammabile con l’ossigeno atmosferico;temperatura di ignizione o autoaccensione, cioè la minima temperatura ri-chiesta per iniziare o autosostenere la combustione di una miscela dei vaporidella sostanza con l’aria, indipendentemente dalla fonte di calore;campo di infiammabilità, ossia l’intervallo di composizione in cui la miscela a-ria-combustibile è infiammabile.

Sostanze nociveSono le sostanze che esercitano un’azione distruttiva sia sui tessutivivi sia sulle attrezzature di laboratorio con cui vengono a contatto.I più comuni di tali prodotti sono: acidi (cloridrico, fosforico, nitrico,

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solforico, acetico, fluoridrico), basi (idrossido di sodio e di potassio), perossido di i-drogeno, ossido di calcio, anidride acetica.Le principali misure di sicurezza consistono nell’utilizzare mezzi di protezionepersonale opportuni (camice, occhiali, guanti) e nel provvedere a eliminare al piùpresto tali sostanze sparse accidentalmente sul banco o sul pavimento medianteabbondante lavaggio con acqua.Se le sostanze corrosive sono volatili, si lavori sotto cappa aspirante per evitarel’inalazione dei vapori.

Sostanze tossicheSi tratta di sostanze che, a seguito di ingestione, inalazione o assor-bimento attraverso la pelle, possono causare danni alla salute.Particolarmente insidiose sono le sostanze gassose o volatili; tra lepiù comuni citiamo il cloro, l’ammoniaca, l’acido cianidrico, l’acido

solfidrico, l’anidride solforosa, l’ossido di carbonio.Si può affermare comunque che moltissime sostanze possono essere tossichequando vengono introdotte nell’organismo, ma gli effetti dannosi dipendono inmaniera determinante dalla quantità introdotta nell’organismo in un determina-to intervallo di tempo, oltre che dalla natura della sostanza.

Per poter prevenire danni alla salute sono stati definiti, sulla base di dati epide-miologici e di laboratorio, valori limite di esposizione occupazionale.Tali valori, indicati come TLV (Threshold Limit Value), stabiliscono la massimaconcentrazione di una specifica sostanza alla quale la maggior parte dei lavoratoripuò essere esposta, giorno dopo giorno, senza risentire di alcun danno per la salute.

Tali valori, che vengono aggiornati periodicamente, sono valori medi tollerabiliper i lavoratori.

Sostanze irritantiSono le sostanze che, in seguito a inalazione, ingestione o penetra-zione attraverso la pelle, possono provocare danni di gravità limitata.Anche se il grado di pericolosità nell’uso di queste sostanze è mino-re, è opportuno seguire le precauzioni descritte per la manipolazio-

ne delle sostanze tossiche (lavorare sotto cappa aspirante, evitare il contatto conla cute e con gli occhi e così via).

Sostanze corrosiveSono le sostanze che provocano reazioni infiammatorie in seguito acontatto immediato o prolungato con la pelle. Per la loro manipola-zione devono essere seguite le precauzioni già descritte per l’usodelle sostanze nocive.

Sostanze radioattiveSono così chiamate quelle sostanze capaci di emettere radiazioniionizzanti.Esistono normative e legislazioni specifiche per la conservazione, lamanipolazione e lo smaltimento delle sostanze radioattive, che de-

vono essere seguite rigorosamente per la sicurezza degli operatori. Le più comu-ni precauzioni da seguire consistono nell’uso di guanti protettivi, di opportuneschermature quando si lavora con g-emittenti e nel controllo della dose di radia-zione ricevuta dagli operatori con dosimetri personali.

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