La Settimana n. 45 del 24 novembre 2013

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Diocesi di Adria - Rovigo Ufficio Diocesano per la Pastorale delle Vocazioni M I nvisibile “Nessuna preghiera si perde nel nulla, anche se non sempre la mia richiesta corrisponde alla volontà di Dio. Tutte le preghiere portano frutti, anche se non sempre so quello che chiedo.” (J. Gautier) onastero laSettimana SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI ADRIA-ROVIGO Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 NE/RO Anno CXIII - N. 45 - Una copia 1,10 - Domenica 24 novembre 2013 - (Esce il giovedì) Contiene I.R. RADIO KOLBE ROVIGO 91.2 e 94.5 la nostra radio RADIO KOLBE ROVIGO 91.2 e 94.5 la nostra radio EDITORIALE Il cuore buono BRUNO CAPPATO Di fronte alle immagini di- sastrose degli allagamenti che hanno sconvolto la Sardegna, noi del Polesine possiamo dire di comprenderli bene. Anzi, av- vertiamo forse meglio di altri la portata del disastro umano, so- ciale e del territorio. Tutto questo perché noi ab- biamo avuto l’esperienza dell’Al- luvione del Po oltre mezzo seco- lo fa nel 1951, precisamente il 14 novembre e quindi proprio in questi stessi giorni invernali. Siamo in tanti ancora a ri- cordare quella esplosione di angoscia e di paura che ha attra- versato il nostro territorio con un improvviso, inevitabile cari- co di disperazione e di dolore; nel muto affanno del cuore gli uomini e le donne colpite dalla fredda tragedia dell’alluvione, allora non riuscivano a capire cosa poteva essere successo. Tutto il mondo improvvisamen- te era diventato ostile e remoto e così si è dovuto partire, andare lontano; i paesi si sono svuota- ti e il Polesine ha visto ridursi drasticamente il numero degli abitanti. Stessa cosa in Sardegna per- ché abbiamo visto la limacciosa massa d’acqua travolgere case, strade e ponti, aprire voragini. Abbiamo letto poi sui volti pro- prio quei sentimenti che anche noi abbiamo provato allora: il dolore, lo sconcerto e la man- canza improvvisa di futuro. Noi in Polesine abbiamo vi- sto il disastro arrivare dall’aper- tura rovinosa in rapida succes- sione di tre squarci dell’argine del Po in una stagione fredda e nebbiosa; era già calata la sera ed inoltrata la notte. Un’immensa massa d’acqua si riversò su paesi e terreni cre- ando il più grande allagamento che la nostra nazione abbia mai visto. L’acqua del Po in Polesine ha continuato ad uscire per set- timane alimentando questa pa- lude di fango. Solo dopo mesi è stato possibile, con opere colos- sali, ricucire le ferite degli argini vicino ad Occhiobello. Per questo sentiamo di par- tecipare dal profondo del cuore a questa disgrazia e alle altre che si sono verificate in questi giorni oltre che in Sardegna. Le distruzioni nelle Filippine ope- rate da un tifone potentissimo e i tornado in America. Occorre reagire subito e toc- ca ai tecnici dire con saggezza e competenza come si potrà ar- rivare a creare la sicurezza e la protezione delle persone e del territorio quando si verificano fatti così drammatici. Ma c’è qualcosa che arriva prima di questa fase di ripresa ed è “la solidarietà”. Tante volte episodi e conte- sti differenti hanno avuto questa esperienza immediata e genero- sa della fraternità e dell’aiuto. Anche in questo noi del Po- lesine abbiamo provato la stessa cosa. Capitano queste tragedie dolorose ed ecco che immedia- tamente si fa strada una soli- darietà straordinaria, un feno- meno diffuso che nessuno può misurare anche perché ha il ca- rattere dell’umiltà e del silenzio. Se in tempi normali paesi e città, territori e nazioni sembrano es- sere lì a curare i fatti propri cer- cando esclusivamente il proprio interesse, ecco che invece - in caso di grave necessità - emer- ge chiaramente il cuore della gente, la parte buona di ognuno; senza distinzione di nazionalità o di altro. La speranza è che questo calore abbia ad essere sempre presente, sempre forte, sempre diffuso. Tornando al nostro Polesine, subito dopo l’alluvione, si vide una vera e propria gara per ve- nire in aiuto. Si spalancarono le porte di tante famiglie italiane per ospi- tare in casa gli sfollati; ci fu l’in- tervento anche di nazioni lonta- ne dall’est e dall’ovest. In questa terra la gratitudine non è mai venuta meno al punto che una piazza del capoluogo è stata de- dicata alla solidarietà con al cen- tro una fontana che - ideata da un artista locale, Virgilio Milani - distribuisce l’acqua in ogni di- rezione e con i simboli dei prin- cipali comuni della provincia. Così come accade in una fa- miglia dove il calore dell’amo- re di un congiunto attutisce la disperazione e il dolore, così dovrebbe essere anche per la grande famiglia di un popolo, anzi del mondo intero. Non c’è dubbio: siamo in grado - se lo vogliamo davvero - di farlo. Nomine tra il Clero Mons. Vescovo ha provveduto ad assegnare in questi giorni i seguenti mandati di ministero. Brancaleoni Don Giovanni collaboratore pastorale nella parrocchia della cattedrale di Adria; Rossi Don Antonio arciprete di Villamarzana e parroco di Gognano; Manzin Don Lauro Vanni collaboratore pastorale nell’Unità pastorale di Badia Polesine. DOMENICA 24 NOVEMBRE – FESTA DI GESÙ CRISTO RE DELL’UNIVERSO Concludiamo l’«Anno della Fede» ma continuiamo a crescere nella Fede Appello alla Solidarietà dalla Caritas Italiana “Condividere i bisogni per condividere il senso della vita” Condividere i bisogni per condividere il senso della vita 17ª Giornata Nazionale della Colletta Alimentare 2013 Domenica 24 novembre 2013, ultima domenica dell’anno liturgico, concluderemo l’Anno della fede con una solenne ce- lebrazione dell’Eucaristia, che faremo nella Chiesa Concatte- drale (Duomo) a Rovigo, alle ore 16. Il papa Benedetto XVI, indicendo l’Anno della fede, ci ha in- vitati a contemplare il volto di Dio, che è Amore, a riscoprire la gioia di essere amati da Dio e a far crescere la nostra amicizia con lui. Per questo nel corso di questo anno 2012-2013 abbiamo meditato sul volto di Dio, Padre e Figlio e Spirito Santo e sulla nostra vita che, grazie ai sacramenti del Battesimo, Cresima ed Euicaristia, è resa partecipe della vita del Signore Risorto e porta dentro di sé già ora i germi dell’eternità: è già “vita eterna”. Abbiamo meditato sulla nostra identità di cristia- ni: essere cristiani vuol dire aver scoperto di essere amati da Dio. E’ questa la bellezza della nostra fede. La consape- volezza di essere amati da Dio ci aiuta a vivere la fede cristiana come un’esperienza bella, buona, desiderabile, e ci sollecita a non tenerla nascosta, ma a condividerla con i fratelli che incontriamo. Certamente questo comporta anche la fedeltà all’amore di Dio: una fedeltà che si esprime nell’ob- bedienza ai suoi comandamenti e nell’impegno a costruire un mondo più giusto, più fraterno e più solidale. Ma questa obbedienza e questo impegno sono una ri- sposta di amore all’amore di Dio. Gesù ci propone di vivere la vita non come potere, ma come servizio; non per possedere, ma per condividere; non per coman- dare, ma per amare fino a dare la vita, come fa lui. E’ questo lo stile che deve caratterizzare i rapporti tra di noi cristiani. Per alimentare la nostra fede, per far crescere il nostro rap- porto di amore con Dio e tra di noi, siamo stati invitati dal papa Benedetto XVI ad approfondire il messaggio cristiano. «La co- noscenza dei contenuti di fede è essenziale per dare il proprio assenso, cioè per aderire pienamente con l’intelligenza e la vo- lontà al messaggio cristiano» (PF 10). Per questo nel corso dell’anno 2012-2013 vi ho proposto di meditare sulle verità fondamentali che professiamo con il Credo, che non sono verità astratte, ma sono l’annuncio e la professio- ne dell’amore di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. «Credo in un solo Dio, Padre onnipotente… «Credo in un solo Signore, Gesù Cristo… «Credo nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita…». Ora vi invito a continuare questa meditazione, per crescere nella comunione con lui e per maturare una mentalità di fede. Maturare una mentalità di fede vuol dire «pensare come Cristo, Tre Suore polesane nel dramma delle Filippine vedere la storia come lui, giudicare la vita come lui, scegliere ed amare come lui, sperare come insegna lui, vivere in lui la comunione con il Padre e lo Spirito San- to» (RdC 38). Ma in questo nuovo anno pastorale 2013-2014 vi ho ripetuto con insisten- za che la fede nell’ amore di Dio è un dono che non pos- siamo tenere nascosto, ma che dobbiamo condividere con tutti. L’amore Cristo ci spinge ad evangelizzare. Egli ci invia per le strade del mondo per proclamare il suo Vangelo a tutti i popoli della terra (cf. Mt 28,19). «Oggi è necessario riscoprire la gioia del credere e ritrovare l’entusiasmo del comunicare la fede. Nel- la quotidiana riscoperta del suo amore attinge forza e vigore l’impegno missionario dei credenti che non può mai venire meno. La fede cresce quando è vissuta come esperienza di un amore ricevuto e quando viene comuni- cata come esperienza di grazia e di gioia» (PF 7). Per questo, prima che si concludesse l’Anno della fede, abbia- mo iniziato l’anno della missione e ho invitato tutti voi cristiani praticanti a “ritrovare l’entusiasmo del comunicare la fede” e a di- ventare “popolo di Dio in missione”. Come vi ho scritto nel Messaggio di quest’anno, “Popolo di Dio in missione”, il Signore chiama tutti noi a metterci in religio- so ascolto della sua Parola, non solo per crescere verso una fede adulta, ma anche per far conoscere Gesù Cristo e il suo Vangelo agli altri fratelli e sorelle, vicini e lontani. Ogni parrocchia è chiamata a passare dalla “pastorale della conservazione” all’audacia della missione, cercando il suo bari- centro fuori di sé, fuori della chiesa, tra i fratelli della soglia, i quali sono infinitamente amati ed attesi dal Padre. Preghiamo il Signore perché ci aiuti a ravvivare la nostra fede, a purificarla, a confermarla, a viverla, a professarla in tutti i giorni della nostra vita e ci insegni a condividerla con tutte le persone che incontriamo nel cammino della vita. Rovigo, 21 novembre 2013 + Lucio Soravito, vescovo pag. 9 Pag. 13 Pastorale delle Vocazioni Monastero Invisibile pag. 11

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Diocesi di Adria - RovigoUfficio Diocesano per la

Pastorale delle Vocazioni

M Invisibile

“Nessuna preghiera si perde nel nulla,anche se non sempre la mia richiesta

corrisponde alla volontà di Dio.Tutte le preghiere portano frutti,

anche se non sempre so quello che chiedo.”

(J. Gautier)

PreghieraO Gesù, divino pastore,

che hai chiamato gli Apostoliper farne pescatore di uomini,

attrai a te cuori ardenti e generosi di giovani,

per renderli tuoi discepoli e tuoi ministri.

Tu, o Signore, sempre vivo a intercedere per noi,

dischiudi gli orizzonti del mondo intero,ove la silenziosa

e sofferta supplicadi tanti fratelli e sorelle

chiede luce di Fede e benedizione di Speranza

Rispondendo alla tua chiamata,possano essere sale della terra

e luce del mondo,per annunciare la vita buona

del Vangelo.Amen.

recaPitare la scheda

Spedendola per posta a

don Marino ZorZanp.le S. Bortolo, 445100 rovigo

Oppure

don daniele Spadonc/o Seminario Vescovile “S. pio X”via G. Sichirollo, 7045100 rovigo

Via e-mail all’indirizzo:

[email protected]

puoi ricevere il sussidio di preghiera per le vocazioni

per postaper e-mailcollegandoti al sito: www.5pani2pesci.it, nella sezione “vocazioni”

per inforMaZioni

don Marino Zorzan 3483556598

don Daniele Spadon 3346457694

onastero

la SettimanaSETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI ADRIA-ROVIGO

Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 NE/RO Anno CXIII - N. 45 - Una copia € 1,10 - Domenica 24 novembre 2013 - (Esce il giovedì)

Contiene I.R.

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la nostra radio

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EDITORIALE

Il cuore buonoBruno Cappato

Di fronte alle immagini di-sastrose degli allagamenti che hanno sconvolto la Sardegna, noi del Polesine possiamo dire di comprenderli bene. Anzi, av-vertiamo forse meglio di altri la portata del disastro umano, so-ciale e del territorio.

Tutto questo perché noi ab-biamo avuto l’esperienza dell’Al-luvione del Po oltre mezzo seco-lo fa nel 1951, precisamente il 14 novembre e quindi proprio in questi stessi giorni invernali.

Siamo in tanti ancora a ri-cordare quella esplosione di angoscia e di paura che ha attra-versato il nostro territorio con un improvviso, inevitabile cari-co di disperazione e di dolore; nel muto affanno del cuore gli uomini e le donne colpite dalla fredda tragedia dell’alluvione, allora non riuscivano a capire cosa poteva essere successo. Tutto il mondo improvvisamen-te era diventato ostile e remoto e così si è dovuto partire, andare lontano; i paesi si sono svuota-ti e il Polesine ha visto ridursi drasticamente il numero degli abitanti.

Stessa cosa in Sardegna per-ché abbiamo visto la limacciosa massa d’acqua travolgere case, strade e ponti, aprire voragini. Abbiamo letto poi sui volti pro-prio quei sentimenti che anche noi abbiamo provato allora: il dolore, lo sconcerto e la man-canza improvvisa di futuro.

Noi in Polesine abbiamo vi-sto il disastro arrivare dall’aper-tura rovinosa in rapida succes-sione di tre squarci dell’argine del Po in una stagione fredda e nebbiosa; era già calata la sera ed inoltrata la notte.

Un’immensa massa d’acqua si riversò su paesi e terreni cre-ando il più grande allagamento che la nostra nazione abbia mai visto. L’acqua del Po in Polesine ha continuato ad uscire per set-timane alimentando questa pa-lude di fango. Solo dopo mesi è stato possibile, con opere colos-sali, ricucire le ferite degli argini vicino ad Occhiobello.

Per questo sentiamo di par-tecipare dal profondo del cuore a questa disgrazia e alle altre che si sono verificate in questi giorni oltre che in Sardegna. Le distruzioni nelle Filippine ope-rate da un tifone potentissimo e

i tornado in America. Occorre reagire subito e toc-

ca ai tecnici dire con saggezza e competenza come si potrà ar-rivare a creare la sicurezza e la protezione delle persone e del territorio quando si verificano fatti così drammatici.

Ma c’è qualcosa che arriva prima di questa fase di ripresa ed è “la solidarietà”.

Tante volte episodi e conte-sti differenti hanno avuto questa esperienza immediata e genero-sa della fraternità e dell’aiuto.

Anche in questo noi del Po-lesine abbiamo provato la stessa cosa.

Capitano queste tragedie dolorose ed ecco che immedia-tamente si fa strada una soli-darietà straordinaria, un feno-meno diffuso che nessuno può misurare anche perché ha il ca-rattere dell’umiltà e del silenzio. Se in tempi normali paesi e città, territori e nazioni sembrano es-sere lì a curare i fatti propri cer-cando esclusivamente il proprio interesse, ecco che invece - in caso di grave necessità - emer-ge chiaramente il cuore della gente, la parte buona di ognuno; senza distinzione di nazionalità o di altro.

La speranza è che questo calore abbia ad essere sempre presente, sempre forte, sempre diffuso.

Tornando al nostro Polesine, subito dopo l’alluvione, si vide una vera e propria gara per ve-nire in aiuto.

Si spalancarono le porte di tante famiglie italiane per ospi-tare in casa gli sfollati; ci fu l’in-tervento anche di nazioni lonta-ne dall’est e dall’ovest. In questa terra la gratitudine non è mai venuta meno al punto che una piazza del capoluogo è stata de-dicata alla solidarietà con al cen-tro una fontana che - ideata da un artista locale, Virgilio Milani - distribuisce l’acqua in ogni di-rezione e con i simboli dei prin-cipali comuni della provincia.

Così come accade in una fa-miglia dove il calore dell’amo-re di un congiunto attutisce la disperazione e il dolore, così dovrebbe essere anche per la grande famiglia di un popolo, anzi del mondo intero. Non c’è dubbio: siamo in grado - se lo vogliamo davvero - di farlo.

Nomine tra il CleroMons. Vescovo ha provveduto ad assegnare in questi

giorni i seguenti mandati di ministero.Brancaleoni Don Giovanni collaboratore pastorale nella parrocchia della cattedrale di Adria;Rossi Don Antonio arciprete di Villamarzana e parroco di Gognano;Manzin Don Lauro Vanni collaboratore pastorale nell’Unità pastorale di Badia Polesine.

Domenica 24 novembre – Festa Di Gesù cristo re Dell’Universo

Concludiamo l’«Anno della Fede»ma continuiamo a crescere nella Fede

Appello alla SolidarietàdallaCaritas Italiana

“Condividere i bisogni per condividere il senso della vita”

www.bancoalimentare.it

Condividere i bisogni per condividere il senso della vita

«La vita umana, la persona non sono più sentite come valore primario da rispettare e tutelare, specie se è povera […]. Il consumismo ci ha indotti ad abituarci al superfluo e allo spreco quotidiano di cibo, al quale talvolta non siamo più in grado di dare il giusto valore, che va ben al di là dei meri parametri economici. […] Invito tutti a riflettere sul problema della perdita e dello spreco del cibo per individuare vie e modi che, affrontando seriamente tale problematica, siano veicolo di solidarietà e di condivisione con i più bisognosi. […] quando il cibo viene condiviso in modo equo, con solidarietà, nessuno è privo del necessario, ogni comunità può andare incontro ai bisogni dei più poveri».(Papa Francesco, Udienza Generale del 5 giugno 2013)

Raccogliendo l’appello del Papa, invitiamo tutti a partecipare alla Colletta Alimentare per educarci a quanto da Lui proposto.

17ª Giornata Nazionale della

Colletta Alimentare 2013

www.bancoalimentare.it

Domenica 24 novembre 2013, ultima domenica dell’anno liturgico, concluderemo l’Anno della fede con una solenne ce-lebrazione dell’Eucaristia, che faremo nella Chiesa Concatte-drale (Duomo) a Rovigo, alle ore 16.

Il papa Benedetto XVI, indicendo l’Anno della fede, ci ha in-vitati a contemplare il volto di Dio, che è Amore, a riscoprire la gioia di essere amati da Dio e a far crescere la nostra amicizia con lui. Per questo nel corso di questo anno 2012-2013 abbiamo meditato sul volto di Dio, Padre e Figlio e Spirito Santo e sulla nostra vita che, grazie ai sacramenti del Battesimo, Cresima ed Euicaristia, è resa partecipe della vita del Signore Risorto e porta dentro di sé già ora i germi dell’eternità: è già “vita eterna”.

Abbiamo meditato sulla nostra identità di cristia-ni: essere cristiani vuol dire aver scoperto di essere amati da Dio.

E’ questa la bellezza della nostra fede. La consape-volezza di essere amati da Dio ci aiuta a vivere la fede cristiana come un’esperienza bella, buona, desiderabile, e ci sollecita a non tenerla nascosta, ma a condividerla con i fratelli che incontriamo.

Certamente questo comporta anche la fedeltà all’amore di Dio: una fedeltà che si esprime nell’ob-bedienza ai suoi comandamenti e nell’impegno a costruire un mondo più giusto, più fraterno e più solidale. Ma questa obbedienza e questo impegno sono una ri-sposta di amore all’amore di Dio.

Gesù ci propone di vivere la vita non come potere, ma come servizio; non per possedere, ma per condividere; non per coman-dare, ma per amare fino a dare la vita, come fa lui. E’ questo lo stile che deve caratterizzare i rapporti tra di noi cristiani.

Per alimentare la nostra fede, per far crescere il nostro rap-porto di amore con Dio e tra di noi, siamo stati invitati dal papa Benedetto XVI ad approfondire il messaggio cristiano. «La co-noscenza dei contenuti di fede è essenziale per dare il proprio assenso, cioè per aderire pienamente con l’intelligenza e la vo-lontà al messaggio cristiano» (PF 10).

Per questo nel corso dell’anno 2012-2013 vi ho proposto di meditare sulle verità fondamentali che professiamo con il Credo, che non sono verità astratte, ma sono l’annuncio e la professio-ne dell’amore di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.

«Credo in un solo Dio, Padre onnipotente…«Credo in un solo Signore, Gesù Cristo…«Credo nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita…».Ora vi invito a continuare questa meditazione, per crescere

nella comunione con lui e per maturare una mentalità di fede. Maturare una mentalità di fede vuol dire «pensare come Cristo,

Tre Suore polesane nel dramma delle Filippine

vedere la storia come lui, giudicare la vita come lui, scegliere ed amare come lui, sperare come insegna lui, vivere in lui la comunione con il Padre e lo Spirito San-to» (RdC 38).

Ma in questo nuovo anno pastorale 2013-2014 vi ho ripetuto con insisten-za che la fede nell’ amore di Dio è un dono che non pos-siamo tenere nascosto, ma che dobbiamo condividere con tutti. L’amore Cristo ci spinge ad evangelizzare. Egli ci invia per le strade del

mondo per proclamare il suo Vangelo a tutti i popoli della terra (cf. Mt 28,19).

«Oggi è necessario riscoprire la gioia del credere e ritrovare l’entusiasmo del comunicare la fede. Nel-la quotidiana riscoperta del suo amore attinge forza e vigore l’impegno missionario dei credenti che non può mai venire meno. La fede cresce quando è vissuta

come esperienza di un amore ricevuto e quando viene comuni-cata come esperienza di grazia e di gioia» (PF 7).

Per questo, prima che si concludesse l’Anno della fede, abbia-mo iniziato l’anno della missione e ho invitato tutti voi cristiani praticanti a “ritrovare l’entusiasmo del comunicare la fede” e a di-ventare “popolo di Dio in missione”.

Come vi ho scritto nel Messaggio di quest’anno, “Popolo di Dio in missione”, il Signore chiama tutti noi a metterci in religio-so ascolto della sua Parola, non solo per crescere verso una fede adulta, ma anche per far conoscere Gesù Cristo e il suo Vangelo agli altri fratelli e sorelle, vicini e lontani.

Ogni parrocchia è chiamata a passare dalla “pastorale della conservazione” all’audacia della missione, cercando il suo bari-centro fuori di sé, fuori della chiesa, tra i fratelli della soglia, i quali sono infinitamente amati ed attesi dal Padre.

Preghiamo il Signore perché ci aiuti a ravvivare la nostra fede, a purificarla, a confermarla, a viverla, a professarla in tutti i giorni della nostra vita e ci insegni a condividerla con tutte le persone che incontriamo nel cammino della vita.

Rovigo, 21 novembre 2013+ Lucio Soravito, vescovo

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In Polesine tutti amano i sacerdoti! Non è una afferma-zione gratuita, è la verità.

Li amano perché di loro si fidano, a loro ricorrono, a loro chiedono pareri e aiuto nel decidere! Lo salutano, lo chiamano per nome, lo fer-mano per strada e sono or-gogliosi di dirgli “non vengo in chiesa, ma la stimo, mi fa piacere stare con Lei!

Ero cappellano e a Natale andavo in famiglia. Al mio ri-torno puntualmente trovavo Paolo che mi aspettava alla fermata del tram e mi invi-tava al bar con “voglio fare anch’io Natale anche se non vengo in chiesa, e vorrei of-frirle il caffè!”

Oggi tutti siamo invitati a esprimere il nostro amore ai nostri preti, allargando il

nostro cuore e abbracciando tutti i Preti d’Italia, qui e in giro per il mondo ad annun-ciare Gesù .

Pensare al PretePensare al prete, a quello

della nostra vita, quello che è ora al paese. Egli prega: rega-liamogli la nostra preghiera!

Il Prete della nostra par-rocchia ci scrive tante “co-municazioni”! Perché non scriverGli oggi almeno una parola!

Il Prete della nostra par-rocchia viene, quando può, nelle nostre case: oggi o in questi giorni, facciamogli vi-sita.

Il Prete della parrocchia vuol bene a tutti i figlioli del-la Comunità, oggi perché non lo facciamo sentire nostra cre-atura!

Il prete ci è vicino nelle nostre feste: oggi facciamogli sentire che siamo in festa con Lui!

Ricordi il prete …Ricordi il prete che ti ha

stretto la mano in silenzio e guardandoti negli occhi, nei giorni della tua sofferenza?

Oggi, senza nulla dirgli prova a stringergli la mano.

Quante volte l’hai visto dare un aiuto ai poveri. Oggi pensaci tu a far qualcosa per sostenerlo nella sua carità.

Alla porta della chiesa trovi un pieghevole. Leggilo. E dai la tua solidarietà a tutti i Preti d’Italia, giovani, maturi, anziani e vecchi.

Essere solidaliEssere solidali fa sentire

bene! Essere solidali con il Prete ti mette nella lunghezza d’onda di Dio che è l’amore e ti fa compiere anche atti di solidarietà verso i più deboli.

Aiutando i Preti della no-stra Chiesa, diventi pure Tu un testimone dell’amore di

Dio, e ti aiuta a capire che non è difficile operare il bene.

Tutti possiamo essere buoni, tutti possiamo fare un poco di bene tutti possiamo mostrare che vogliamo bene ai nostri preti.

SOVVENIREServizio diocesano

2 la Settimana domenica 24 novembre 2013comunità

La Parola... famiglia, giovani e poveriIl popolo stava a vedere, i capi

invece lo schernivano dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto». Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell’aceto, e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». C’era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei. Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». Ma l’altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».

La centralità della solennità colloca Cristo in una identità che tutto coinvolge e tutto regge: la regalità. Questa unisce tutte le persone e tutte le realtà definendone una co-munione gloriosa e gioiosa. L’obiettivo che ci fa solennemente esultare è la soluzione di una povertà estrema, caratterizzata dall’in-differenza (“il popolo stava a vedere”), dal dileggio disumano e omicida (“i capi, i sol-dati”), dallo scherno politico (“la scritta so-pra il capo di Gesù”) e dall’insulto sarcastico del malfattore crocifisso (“Salva te stesso e anche noi!”).

Questo annientamento estremo della persona di Cristo (“l’appeso è una maledi-zione di Dio” Dt 21,23) offre un percorso di superamento e redenzione che va ripreso da ogni persona che si apre all’amore espresso dal “buon ladrone” con il richiamo al timore di Dio (“neanche tu hai timore di Dio”), alla giustizia (“noi giustamente, egli invece...”),

alla preghiera (“Gesù ricordati di me”) e dalla solidarietà umana e divina (“l’altro lo rimproverava... oggi sarai con me”).

Con l’esclamazione “Gesù”, il “buon la-drone” non si rivolge a Dio, ma direttamen-te al crocifisso, riconoscendo in lui il Figlio dell’uomo: il “buon ladrone” impersona la comunità cristiana e formula una preghiera giudeo-cristiana. Semplice e umile, essa è molto elevata: con “ricordati”, egli usa una voce verbale tipica della preghiera del pio israelita che si rivolge a Dio perché gli sia benevolo, conforme alla sua fedeltà all’al-leanza (Lc 1,72). L’attesa messianica del pio malfattore è corretta da Gesù: “Oggi, sarai con me nel paradiso”. Cioè: il tempo della salvezza è già qui. E lo è da quell’”oggi” in cui nacque il Messia-bambino (2,22), da quell’”oggi” in cui il Messia adulto diede inizio al suo ministero pubblico (4,21). Dove è Cristo ivi e il Regno

E’ sconvolgente questa festività. Ci pre-senta il trionfo regale di Cristo in croce! Sulla croce Gesù appare senza potere e senza glo-ria; un vinto, non un vincitore, un oggetto di scherno per la sua “pretesa” di essere re, che poi va a finire così male. E’ messo nel rango dei malfattori. Il popolo tace. I capi invece si beffano di un Messia che, pretendendo di salvare gli altri, non sa salvare se steso; la soldatesca si burla del suo titolo di re, moti-

vo della sua condanna, affisso bene in vista sul legno del supplizio. Luca, con un magistrale tocco d’ironia, anticipa il riscatto vittorioso di Cristo; il contenuto dello scherno è una vera professione cristologica: Gesù di Nazaret è “il Cristo di Dio, il re dei Giudei”. Questo re, in apparenza ridicolo,manifesta una vera regalità con i suoi gesti inauditi d’amore: implora il perdono per i suoi uccisori. E così può assicurare una prossima felicità al mal-fattore che in lui ha saputo riconoscere il re.

Come ogni cosa importante nella legge mosaica, è ne-

cessario che l’intronizzazione sia riconosciu-ta da due testimoni. Ma, mentre i testimoni della investitura regale della trasfigurazione sono due tra i principali personaggi dell’An-tico Testamento, Mosè ed Elia (Lc 9, 28-36) e i testimoni della risurrezione sono pure mi-steriosi, due uomini in vesti sfolgoranti (Lc 24,4); i due testimoni dell’intronizzazione del Golgota sono soltanto due volgari bri-ganti. Investitura ridicola di colui che non sarà re se non andando fino al fondo della beffa, nel servizio di un perdono che tende alla riconciliazione: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”.

Don Dante

SOLENNITA' DI CRISTO RE - C

Re di PerdonoLuca 23, 35-43

La Proposizione 48 del Sinodo dei Vescovi sulla nuova evangelizzazione si rivolge alla famiglia cristiana: “Istituita dal sacramento del matrimonio, la famiglia cristiana come Chiesa domestica è il luogo e primo agente nel dono della vita e dell’amore, la trasmissione della fede e la formazione della perso-na umana secondo i valori del Vangelo. Imitando Cristo, tutta la Chiesa deve dedicare se stessa al sostegno delle famiglie nella catechesi dei bambini e dei gio-vani. In molti casi i nonni avran-no un ruolo molto importante”.La Nuova Evangelizzazione deve fare sforzi per affrontare i problemi significativi riguardo al matrimonio, nel caso dei di-vorziati e risposati, nella situa-zione dei loro figli, nella sorte dei coniugi abbandonati, nelle coppie che convivono senza il matrimonio e nella tendenza della società a ridefinire il matri-monio. La Chiesa, con cura ma-terna e spirito evangelico, deve cercare delle risposte adeguate per queste situazioni, essendo un aspetto importante della nuo-va evangelizzazione. Ogni piano pastorale di evangelizzazione deve comprendere anche un in-vito rispettoso a tutti coloro che vivono da soli, per sperimentare Dio nella famiglia della Chiesa. È necessario educare le perso-ne su come vivere la sessualità umana secondo l’antropologia cristiana, sia prima del matrimo-nio che durante il matrimonio stesso. Il Sinodo guarda con fa-vore quelle famiglie che lasciano le loro case per essere evangeliz-zatori per Cristo in altri Paesi e culture. In quanto chiamate ad essere sempre più discepole del Signore, le famiglie sono desti-nate ad essere testimoni di Gesù risorto e missionarie del suo Vangelo che libera e salva. Sono invitate ad assumersi il compito missionario loro proprio come autentici soggetti di evange-lizzazione nei vari momenti di vita e nelle diverse attività della comunità cristiana. La famiglia mostra agli altri il grande “sì” di Dio nella e con la Chiesa. Questo avviene anzitutto nella propria casa, nel rapporto tra genitori e figli, come testimonia la tradi-zione del popolo eletto: “Ciò che abbiamo udito e conosciuto e i nostri padri ci hanno raccontato, non lo ter-remo nascosto ai loro figli; diremo alla gene-razione futura le lodi del Signore, la sua po-tenza e le meraviglie che egli ha compiuto” (Sal 78, 3-4). Come la fede, che rende gli uo-mini e le donne disce-poli di Gesù, è dono che viene da Dio, così anche il diventarne comunicatori, testi-moni e missionari è dono suo. E’ Dio che nel suo amore libero e gratuito dà la gra-zia, la forza, la gioia e l’entusiasmo di essere scelti come suoi “stru-menti” nel trasmettere agli altri la fede.

E’ fondamentale la coscienza del dono che ci è stato elargito, perché questo dono è fonte e garanzia di fi-

ducia e di coraggio nell’assolve-re il non facile compito di comu-nicare agli altri la fede. Se la mis-sione fosse solo opera umana, essa rischierebbe di cadere nella superbia, ma se essa è una storia di amore e di salvezza, in cui sia-mo inseriti gratuitamente e sen-za merito, allora la pace inonda la nostra vita. Questa coscienza del “dono” serve per superare quel clima diffuso di sfiducia e di paura che pesa sul compito educativo della trasmissione dei valori in genere e in particolare della fede. La coscienza del dono ci rende realisti e disincantati, consapevoli dei problemi, delle difficoltà e talvolta dei drammi che l’attuale congiuntura storica incontra nella trasmissione della fede alle nuove generazioni e a chi ancora non conosce il Signore Gesù. Tante cose sono cambiate e continuano a cambiare. Viviamo in una cultura secolarizzata che approda spesso in forme di scristianizzazione e di ritorno al paganesimo. In questo contesto i consueti percorsi della trasmis-sione della fede sono diventati a volta impraticabili perché sono venute meno le conoscenze fon-damentali della fede al punto che fanciulli, ragazzi, giovani, adulti spesso conoscono ben poco o nulla di Gesù Cristo, del Vangelo, della Chiesa. E’ venuto il tempo di rinnovare il primo annuncio della fede: di ripropor-lo con serietà e urgenza!

Ora prendere coscienza dei mutamenti sociali, culturali, antropologici e religiosi che ca-ratterizzano il nostro tempo è esigenza irrinunciabile per in-traprendere un’azione pastorale che sia intelligente, lungimirante ed efficace.

d. Dante Bellinati

Anno della Fede La Fede in famiglia

Curia Vescovile - Ufficio EconomatoAvviso ai Sacerdoti

Si avvisano i Reverendissimi sacerdoti che il 30 novembre p.v. scade il termine per il versamento del 2° acconto IRPEF (sacerdoti) e IRES (Enti/Parrocchie)

Si prega di passare a ritirare il modello F24 per il versa-mento.

m Domenica 1 - I di Avvento"Avvento di fraternità"

m Domenica 8 - II di Avvento Solennità dell'Immacolata

m Giovedì 12p Aggiornamento Sacerdoti e Religiosi

Rovigo Seminario ore 9.15

m Sabato 14p Ritiro spirituale delle Religiose

Rovigo C. Mariano ore 8.30

m Domenica 15 - III di Avvento

m Sabato 21p Ritiro spirituale delle Religiose

Trecenta Casa S.Antonio ore 9.00

m Domenica 22 - IV di Avvento

m Mercoledì 25Solennità del Natale del Signore

m Domenica 29 - Festa della S. Famiglia

Agenda Diocesana Dicembre 2013

Domenica 24 novembre: Ore 9.30 - Lendi-nara, S. Biagio: celebra la S. Messa ed ammi-nistra il sacramento della Cresima. Ore 11.15 - Lendinara, S. Sofia: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima. Ore 16.00 - Rovigo, Concattedrale (Duomo): con-clude l’Anno della Fede con la S. Messa, cele-brata con tutti i presbiteri, e conferisce l’Or-dine del diaconato permanente a Guglielmo

Zampollo di Boara Polesine.Martedì 26 novembre: Ore 9.30 - S. Bellino: offre una meditazio-ne a tutti i sacerdoti della diocesi sul tema: “Presbiteri testimoni del Vangelo”. Ore 11.00 - S. Bellino: presiede la concelebrazione della S. Messa nella solennità di S. Bellino, Patrono della dioce-si di Adria-Rovigo. Ore 19.00 - Rovigo, Concattedrale (Duomo): presiede la concelebrazione della S. Messa nella solennità di S. Bellino.Mercoledì 27 novembre: Ore 9.00 - Rovigo, Vescovado: riceve in udienza.Giovedì 28 novembre: Ore 15.00 - Rovigo, Curia Vescovile: presie-de la riunione del Consiglio Diocesano per gli Affari Economici.Venerdì 29 novembre: Ore 9.00 - Rovigo, Vescovado: riceve in udienza. Ore 16.00 - Rovigo, Centro Mariano: presiede la celebra-zione della S. Messa per i defunti del “Suffragio cristiano”. Ore 21.00 - Lendinara, S.Sofia: partecipa all’incontro di riflessione de-gli Scout d’Europa di Lendinara.Sabato 30 novembre: Ore 10.00 - Adria, Casa di Riposo: celebra la S. Messa nella festa di S. Andrea apostolo, titolare della chie-sa della Casa di Riposo. Ore 18.00 - Arquà Polesine: celebra la S. Messa nella festa di S. Andrea apostolo, titolare della parrocchia di Arquà Polesine.Domenica 1 dicembre: Ore 11.30 - Canaro: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima. Ore 18.00 - Lendinara, Santuario del Pilastrello: presiede la celebrazione della S. Messa e partecipa all’insediamento del nuovo Padre Abate.

Attività del Vescovo

Anno della Fede

3

DOMENICA XXXII DEL TEMPO ORDINARIO 10 novembre 2013

Per tutti i Battezzati,perché in questo Anno della fedecomprendano sempre più che la chiamata alla salvezzae rivoltà dal Signore Gesù ad ogni creatura umana, preghiamo.

Ci sa-zie-re-mo, Si-gno-re, con-tem-plan-do il tuo vol-to.

DOMENICA XXXIII DEL TEMPO ORDINARIO 17 novembre 2013

Vie - ni, Si - gno - re, a giu-di-ca-reil mon- do.

Per tutti noi,chiamati a far divampare la scintilla divina ricevuta nel Battesimo:l’ Anno della fede infonda in ciascuno rinnovato entusiasmoper cooperare alla missione salvifica di Gesù, preghiamo.

Per noi qui presenti e per la nostra Comunità,perché l’Anno della fede che oggi si concludelasci una traccia profonda nella nostra vita, preghiamo.

SOLENNITÀ DI CRISTO RE DELL’UNIVERSO 24 novembre 2013

Carmelo di Rovigo

Icona della TrasfigurazioneDomenica 24 novembre 2013 alle ore 16, nella cappella del

Carmelo della Trasfigurazione di Rovigo, con ingresso da via Curiel, suor Maria Grazia, carmelitana scalza, terrà una lettura contemplativa della icona: La Natività.

Corso sui dieci comandamentiOgni martedì alle ore 21, nella cappella del Carmelo della

Trasfigurazione, con ingresso da via Curiel, a Rovigo, padre Mario Gallian, domenicano, continua il corso sui dieci coman-damenti. Martedì 26 novembre 2013 tratta il 4° comandamen-to: onora il padre e la madre.

24 novembre 2013 - Cristo Re

Insieme ai sacerdoti …Conosciamo e sosteniamo i sacerdoti

Page 3: La Settimana n. 45 del 24 novembre 2013

3la Settimanadomenica 24 novembre 2013 attualità

Intervista al Vescovo Lucio

Si conclude l’anno della fedeNell’ultima domenica dell’anno liturgico: 24 novembre 2013

Domenica 24 novem-bre 2013 nella Chiesa Concattedrale (Duomo) di Rovigo il Vescovo Lucio pre-siederà la solenne celebrazio-ne eucaristica per la chiusura dell’Anno della fede, che è stato indetto dal Papa Benedetto XVI l’11 ottobre 2011 e che ha avuto inizio l’11 ottobre 2012.

La Chiesa che vive in Adria-Rovigo, grazie al quo-tidiano impegno pastorale del nostro Vescovo mons. Lucio Soravito de Franceschi, ha vis-suto in questo anno speciale diverse esperienze di evange-lizzazione, a livello diocesano, vicariale, parrocchiale, come pure all’interno dei movimen-ti, associazioni, gruppi eccle-siali. A conclusione dell’Anno della fede abbiamo chiesto al Vescovo Lucio di parlarci di questo cammino.

D - Eccellenza, domenica 24 novembre 2013 si chiu-de l’Anno della fede. La Chiesa di Adria-Rovigo come ha trascorso questo tempo così prezioso e ric-co di riflessioni e di pre-ghiera?

R - Ho invitato tutti i fedeli della diocesi a riflettere, du-rante l’intero anno pastorale 2012-2013, sui temi indicati dal Papa Benedetto XVI con la Lettera Apostolica “Porta Fidei”, per crescere nella fede.

D - Quali sono gli obiet-tivi che ci ha proposto il Papa Benedetto con l’An-no della Fede?

R - Due sono gli obiettivi che il Papa Benedetto ci ha proposto di raggiungere in questo anno e che io ho richia-mato continuamente.

Il primo obiettivo è: ri-scoprire la gioia di essere amati da Dio. Il Papa ci ha invitati a vivere la fede, non come adesione a delle verità astrat-te, ma come adesione piena all’amore di Dio, come piena disponibilità ad accogliere e ad attuare la sua parola nella nostra vita.

Il secondo obiettivo dell’Anno della fede è: ritrovare l’entusiasmo di comunicare la

fede. Non possiamo vive-re la fede come un’espe-rienza privata, muta e invisibile, ma dobbiamo viverla alla luce del sole e condividerla con le persone che incontriamo, mediante la testimonian-za della carità e “narran-do”, cioè raccontando a loro “in chi crediamo e per-ché crediamo”.

Nell’anno 2012-2013 noi abbiamo cercato di mettere al centro della nostra attenzione, nella nostra diocesi, il primo obiettivo: riscoprire la gio-ia di essere amati da Dio. Per questo ho invitato tutti i fedeli a riscoprire il mes-saggio cristiano, per fare espe-rienza dell’amore di Dio e poi per essere in grado di “rendere ragione della speranza che c’è in noi”.

D - Quindi ha invitato noi cristiani a rinnovare e a rinvigorire la fede. Come?

R - Ho invitato tutti i fede-li, a partire da noi sacerdoti, a rinnovare la vita cristiana, ri-scoprendo i nuclei portanti del-la nostra fede, che non sono delle verità astratte, ma sono le tre Persone della Santissima Trinità, a cui esprimiamo la nostra fede con il Credo:

- Credo in Dio Padre onni-

potente, creatore del cielo e della terra.

- Credo in Gesù Cristo, suo unico Figlio e nostro salvatore.

- Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita.

Tutto ciò per aiutare i cri-stiani e i non cristiani ad in-terrogarsi sul mistero di Dio, della vita, dell’amore, come ha fatto Maria.

La professione della fede, però, non si può concludere con la recita del Credo, ma si deve esprimere con la vita di carità. La fede deve diventare carità, amore verso tutti i fra-telli .

Ce lo insegna l’apostolo san Giovanni che nella sua prima lettera scrive: “Se Dio ci ha tanto amati, da dare a noi il suo unico Figlio, anche noi dob-biamo amarci” (cf. 1 Gv 4,11). E lo sottolinea in modo an-cora più forte l’apostolo san Giacomo: “Se uno dice di ave-re fede, ma non compie le opere dell’amore, la sua fede è morta in se stessa” (Gc 2,18).

Per questo motivo, all’ini-zio di questo nuovo anno pastorale 2013-2014, che ho aperto il 20 settembre 2013 con l’incontro di preghiera nella Chiesa Concattedrale di Rovigo, ho chiamato tutti i cristiani praticanti a “ritro-vare l’entusiasmo di comunicare la fede”, a diventare “Popolo di Dio in missione”, ad annuncia-re l’amore sconfinato di Dio ai non praticanti e ai non cre-denti.

D - Dunque è importan-te annunciare la propria fede?

R - Non è solo importan-te, ma è doveroso “annunciare la fede”; è doveroso “rendere

ragione della speranza che c’è in noi”, dire in chi crediamo e perché crediamo. Questo compito ci è stato dato con i sacramenti del battesimo e della cresima; questi sacra-menti ci hanno fatti diventare partecipi della missione pro-fetica della Chiesa. Essere “cri-stiani” vuol dire essere “unti”, cioè consacrati, cioè “destinati a un compito d’interesse pubbli-co”: testimoniare e annunciare l’amore di Dio con le opere e con la parola.

A partire dal nuovo anno pastorale 2013-2014 ho sotto-lineato ripetutamente qual è la missione che abbiamo tut-ti noi cristiani: annunciare la fede con la parola e le opere. E’ questa l’evangelizzazione più vera, credibile, autentica.

D - Eccellenza, ora che l’Anno della fede si con-clude, come guardare e progettare il futuro?

R - Nello scorso mese di settembre abbiamo dato inizio al nuovo anno pastorale assu-mendoci l’impegno di rendere ragione della fede, di ritrovare tutto l’entusiasmo necessario per annunciare la fede. Perciò, a conclusione di questo Anno della Fede, ci impegniamo ad attuare questo preciso mandato che abbiamo in forza del battesimo e della cresi-ma: non solo vivere una

fede personale, ma saper ren-dere ragione della nostra fede, annunciare l’amore di Dio, in cui crediamo, con la parola e con le opere.

D - Per poter realizza-re questo cammino quali strumenti abbiamo a di-sposizione?

R - Nel mese di settembre ho fatto pervenire alle parroc-chie, agli operatori pastorali, alle aggregazioni laicali un Quaderno di riflessione che ha come titolo: “Popolo di Dio in missione”.

Questo Quaderno con-tiene cinque schede di rifles-sione, che sono incentrate su questi temi:

1) Perché una missione? Quale missione oggi? In forza del battesimo siamo inviati a far conoscere a tutti Gesù Cristo, morto e risorto.

2) Siamo inviati ad annun-ciare Gesù Cristo per rendere più “evangelica” la società.

3) Siamo invitati ad an-nunciare Gesù Cristo a tutti, anche ai non credenti e agli indifferenti.

4) Annunceremo Gesù Cristo testimoniando una fede convinta e gioiosa e rimanen-do pronti all’ascolto, disponi-bili al confronto e al dialogo.

5) Lo faremo nel concreto della vita, andando ad incon-trare le persone nelle loro case: una visita personalizzata di incontro e di amicizia.

Prego il Signore perché tutti i cristiani credenti e pra-ticanti, attraverso il cammino formativo di quest’anno im-parino a “ritrovare l’entusiasmo di comunicare la fede”.

A cura di Settimio Rigolin

26 novembre - San Bellino Patrono della diocesi

Una fede che si trasmetteIntervista al Parroco don Francesco BoessoM a r t e d ì

26 novem-bre la Chiesa di Adria – Rovigo cele-bra la festa liturgica del suo patrono, san Bellino Vescovo e martire. E’ questo un momento di preghiera e di festa anco-ra molto vivo nella Diocesi, da antica tra-dizione infatti il Vescovo cele-bra l’eucarestia attorniato dai sacerdoti del presbiterio dio-cesano nella basilica di san Bellino che da secoli custo-disce le spoglie del Vescovo di Padova martirizzato nei pressi di Fratta Polesine, fu vero testimone della fede con il dono della sua vita, in dife-sa della Chiesa e dei poveri, il suo insegnamento ci dice oggi di porre sempre l’uomo al primo posto, di difendere sempre la dignità la sua vita, soprattutto di essere uomini di carità, cristiani coraggio-si, testimone autentici del Vangelo.

Tutto questo è l’insegna-mento di san Bellino alla “sua” Chiesa di Adria-Rovigo che sta vivendo l’anno pasto-rale sul tema della missione, “Popolo di Dio in missione”, dove tutti i battezzati sono invitati a farsi missionari, an-nunciatori del Vangelo nella terra del Polesine. La Chiesa diocesana del Polesine prima e la città di Rovigo poi la han-no scelto quale loro patrono.

Abbiamo rivolto qualche domanda a mons. Francesco Boesso, arciprete di san Bellino.

D – Don Francesco, la Diocesi-si sta preparan-do a celebrare la festa del suo patrono con pellegri-naggio vicariali, come si sta vivendo questa espe-rienza?

R - In questi giorni che precedo-no la festa liturgica del santo patro-no numerosi sono i pel-legrini che dai diversi vicariati del-la Diocesi si recano con i loro sacerdo-ti in preghie-ra alla tomba del santo, è una parteci-

pazione corale animata dalla celebrazione della eucarestia e dalla preghiera, in questo senso si comprende che no-nostante tutti la testimonian-za del nostro santo patrono è ancora molto sentita e vis-suta.

D - In questo anno la festa liturgica di san Bellino si celebra a due giorni dalla chiusura dell’Anno della Fede, riguardo alla fede san Bellino ci offre una messaggio ancora attua-le?R - Certamente sì, la sua

testimonianza è per noi oggi l’esempio più luminoso di come egli ha vissuto la sua vita di pastore buono, di Vescovo, che ha saputo amare i sacerdoti, i poveri, gli ultimi, un santo che non ha esitato a donare la sua vita per annun-ciare il Vangelo di Gesù.

D - Allora l’invito è di fare una sosta e ripen-sare all’esempio di san Bellino?R - E’ l’invito ad un mo-

mento di pausa, di silenzio, di preghiera e di ascolto. Celebrare oggi la festa del no-stro patrono significa ritorna-re a quelle che sono le radici della nostra fede, quella fede che i nostri padri hanno vis-suto e testimoniato proprio sull’esempio del santo nostro patrono.

Settimio Rigolin

Parrocchia di San Bellino v.m.

Andiamo Pellegrinia San Bellino

3° Anno post-sinodale 2013-2014 “Popolo di Dio in Missione”

Calendario pellegrinaggi vicarialisabato 16 novembre: Parrocchia di S. Bellino, ore 17.00domenica 17: Parrocchia di S. Bellino, ore 17.00lunedì 18: Vicaria di Adria-Ariano, ore 17.00martedì 19: Vicaria di Villadose, ore 17.00mercoledì 20: Vicaria di Crespino-Polesella, ore 17.00giovedì 21: Vicarie di Stienta, Castelmassa e Badia-Trecenta, ore 17.00venerdì 22: Vicaria di Rovigo, ore 17.00sabato 23: Celebrazione Penitenziale, ore 17.00; Liturgia della Parola per Giovani e Famiglie della Vicaria di Lendinara-S.Bellino presieduta dal Vescovo, nell’anniversario dei Beati Beltrame-Quattrocchi, ore 21.00.domenica 24: Cristo Re, Parrocchia di S. Bellino e pellegrini, ore 16.00; Concerto d’organo, organizza “Asolo Musica” ore 21.00.lunedì 25: Vicaria di Lendinara-S.Bellino, ore 17.00martedì 26 novembre - Solennità di San Bellino: ore 9,00 Celebrazione Eucaristica; ore 9,30 Ritiro per i Sacerdoti presso l’Oratorio Parrocchiale; ore 11,00 Solenne Celebrazione presie-duta dal Vescovo Luciio; ore 17,00 Celebrazione Eucaristica.

Note organizzative:Pellegrinaggi Vicariali e Festa di S. Bellino i sacerdoti portino

il camice. Nei giorni della Novena alle ore 16.30 S. Rosario e pos-sibilità di confessarsi. In occasione della Novena, si dia il nome dei sacerdoti partecipanti al pranzo del 26 novembre: è un momento prezioso di convivialità e cordialità.

Ai Parroci: Partecipate e fate partecipare: è dal nostro entusia-smo che dipende l’entusiasmo dei fedeli.

L’Azione Cattolica diocesana si prepara a celebrare l’annuale “festa dell’adesione” nella prossima do-menica 8 dicem-bre, solennità dell’Immacola-ta Concezione, per rinsaldare i vincoli di af-fetto e di ami-cizia fra tutti gli associati, per esprimere pubblicamente un rinnovato im-pegno di fedeltà alla Chiesa, per ritrovare l’en-tusiasmo nel comunicare la fede e aiutare così il popolo di Dio a crescere nella dimensione della missionarietà.

E’ quello che ci chiede la Presidenza nazionale dell’AC per questo anno associativo, ma è quanto ci chiedeva anche il Papa Benedetto per l’anno della fede appena concluso, ed è quello che ci chiede pure il nostro Vescovo nell’anno pa-storale in corso.

Allo scopo di rendere vi-sibile l’impegno dei suoi ade-

renti negli spazi della vita non solo ecclesiale ma anche civile,

l’appuntamento si terrà presso l ‘Auditorium

del Conservatorio Statale di Musica

“ F r a n c e s c o Venezze”, in via Casalini a Rovigo, secondo il programma

che è stato fat-to recapitare a

tutti i Presidenti parrocchiali e qui

di seguito riportato:• Ore 15.00 accoglien-

za, preghiera iniziale e benedi-zione delle Tessere;• Ore 15.3 0 saluto introduttivo

di Mons. Vescovo;• Ore 15.45 riflessione del

Dott. Paolo Bordin (Camera di Commercio) su “le nostre periferie e l’impegno dei cri-stiani”;

• Ore 17.00 spazio per il con-fronto;

• Ore 17.30 conclusione, con consegna di Tessere e Regola di Vita.

La Presidenza diocesana

Azione Cattolica Italiana - Rovigo, 8 dicembre 2013

Festa diocesana dell’adesione Presso l’Auditorium del Conservatorio Statale di Musica “F. Venezze”

Radio Kolbe91.2 e 94.5

Page 4: La Settimana n. 45 del 24 novembre 2013

Prosegue a ritmi serrati l’attività di promozione delle eccellenze industriali da parte dell’UCID di Rovigo, che nel 16° incontro annuale, tenutosi Giovedì 14 novembre 2013, ha visitato l’azienda R.C.E. Group di Villa Bartolomea, ed è stata la seconda visita fuori provin-cia.

L’azienda R.C.E. nasce agli inizi degli anni 80 su ini-ziativa di un giovane impren-ditore Veronese Il Sig. Renzo RIEDO, ed è attiva nel campo dell’industria dell’elettricità e dell’elettronica ottenendo il certificato di assicurazione di qualità anche su tutta la filiera dei partners grazie alla profes-sionalità delle risorse umane ed al costante aggiornamento del Know-how applicativo e tecnologico aziendale.

L’azienda è gestita intera-mente dalla famiglia Riedo, padre madre e due figli, che suddividendosi compiti e responsabilità sono divenu-ti partner di grandi marchi e multinazionali.

La visita si è svolta con l’il-lustrazione da parte del Sig. Riedo dell’attività dell’azien-da con particolare attenzione all’ultima tecnologia che è sta-ta prodotta interamente dalla ditta R.C.E., che permette di assemblare componenti tecno-logiche per dare prodotti finiti ai propri clienti come aspira polveri, ferri da stiro, motorini elettrici e tavoli touch screen.

Il consueto numeroso grup-po di soci e simpatizzanti che ha partecipato alla visita è rimasto entusiasmato dalla metodolo-gia, dall’ordine e dalla suddi-visione dei compiti aziendali promossi dalla Famiglia Riedo, che permette di garantire la continuità del lavoro per tutti i collaboratori.

La serata è poi prose-guita con la conviviale c/o la Tenuta “La Pila” di Villa Bartolomea, ove i numero-si ospiti tra cui Questore di Rovigo Dott. Rosario Eugenio Russo, Il Comandante dei VVF di Rovigo Dott. Girolamo Bentivoglio, il Sindaco di Villa Bartolomea Dott. Luca Bersan, hanno potuto degustare i pro-dotti caratteristici dell’azienda La Pila, che con i propri 44 et-tari di terreno coltivato garanti-sce prodotti freschi lungo tutte le stagionalità dell’anno.

Durante la conviviale il Pres.te dell’UCID Diego Chiarion, ha voluto sottolineare come le attività intraprese dal gruppo UCID trovino sempre più affe-zionati e simpatizzanti, sottoli-neando ancora una volta come la sacralità del lavoro, unita alle doti imprenditoriali, pos-sano permettere di affrontare e superare momenti di crisi che

perseverano ormai da troppi anni. Un ringraziamento par-ticolare è stato rivolto dal Pres.te Chiarion ai collaboratori e soci più stretti, Dott. Sandro Pasqualini e Ing. Marco Milani, rimarcando come il lavoro di squadra permetta di ottenere i risultati sperati.

Particolarmente seguita anche la rappresentazione del maestro Alberto Cristini, socio UCID, che ha illustrato, me-diante la proiezione di diversi

video, le sue più recenti impre-se sportive quali gli attraversa-menti a nuoto con mani e piedi legati o dipingendo, degli stret-ti di Alcatraz, di Messina, di Vancouver, di Singapore e del lago di Lochness.

La serata si è conclusa dandosi appuntamento alla prossima visita che è già stata programmata presso l’Azien-da O.P. Vallepadana di Taglio di Po.

Sgardiolo Stefania

4 la Settimana domenica 24 novembre 2013società

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ASSoCIATo

UnIoneSTAMPAPERIoDICAITALIANA

FedeRazIoneITalIanaSETTIMANALI CATToLICI

SAE - Gruppo di Rovigo

Condividere e annunciare la Parola

Calendario Attività 2013/2014Appuntamenti mensiliRovigo via Alberto Mario,36 - ore 16.30Lunedì 25 novembre - Introduzione ai VangeliLunedì 16 dicembre - Vangelo di Giovanni - I dialoghiLunedì 24 febbraio - Vangelo di Giovanni - I segniLunedì 24 marzo - Vangelo di Giovanni - “Io sono”: rivelazio-ne di GesùLunedì 14 aprile - Lettura di un Documento EcumenicoLunedì 25 maggio - Incontro di Preghiera

Il S.A.E. (Segretariato Attività Ecumeniche) è un movimen-•to interconfessionale di laici per l’ecumenismo e il dialogo ebraico-cristiano. È nato a Venezia nel 1947 per iniziativa di Maria Vingiani, sua attuale Presidente emerita. La sede nazio-nale è a Milano in Piazza S. Eufemia n. 2. Tel.: 02878569 - Fax: 0286465295 [email protected] - www.saenotizie.itIl S.A.E. è soggetto accreditato dal Ministero dell’istruzione •per la formazione del personale della scuola (D.M. 177/2000 e D.M. 26/7/2007 prot. n. 15325)Dal 2006 è nato a Rovigo un “gruppo SAE” interconfessiona-•le che si riunisce una volta al mese, di lunedì, in Via Alberto Mario n. 36, presso le Missionarie della Redenzione.L’attività del gruppo vuole favorire l’esperienza del dialogo e •il servizio di formazione ecumenica.Responsabile del gruppo SAE è la Dott.ssa Alessandra Mo-•retto tel. 0425 28122.

La 63ma Giornata provin-ciale del ringra-ziamento della Coldiretti Rovigo, si è svolta all’inse-gna del messaggio che l’agricoltura è l’unica attività eco-nomica che riporta l’uomo in una di-mensione vera ed equilibrata, all’in-terno della società e dell’ambiente, alla quale bisogna ritornare per ri-conquistare il vero benessere.

Non a caso il premio San Martino 2013 è stato conferito alla Caritas diocesana, “per l’opera quo-tidiana di soste-gno alle persone”, come si legge nella motivazione.

E’ come una nuova consape-volezza del valore del lavoro agricolo, che è stata diffusa in tutti i discorsi ufficiali, a partire dal tradizionale saluto delle autorità, che si è svolto alla Sala teatro parrocchiale di Crespino nella mattinata, prima della messa.

Il sindaco Luigi Ziviani ha parlato di “ringraziamento nel-la logica del valore della grati-tudine, dell’ambiente rispetta-to, della terra curata bene, in senso opposto alla logica effi-mera dell’accumulo di denaro, dello sfruttamento delle risorse, dell’inquinamento dell’acqua” ed ha citato il Cantico delle cre-ature di S. Francesco.

L’assessore provinciale all’Agricoltura Laura Negri ha evidenziato che “l’agricoltura non è solo un settore economi-co, ma ha una funzione straor-dinaria sotto il profilo sociale ed ambientale”.

Il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giuriolo ha ricordato l’impegno de-gli imprenditori agricoli per “un’agricoltura vera, traspa-rente, pura, che è l’unica atti-vità che sta dando stimoli al Pil in termini di occupazione e sviluppo, e che c’è ancora da fare per rendere distingui-bile il vero lavoro agricolo del territorio”. Giuriolo ha toccato brevemente l’andamento della passata annata agraria, la pio-vosità, la siccità, la tempesta di ferragosto facendo un appello per “gli aiuti subito”; ha parla-to di Psr e, soprattutto, di sicu-rezza idraulica che il Polesine sta vedendo a rischio, a causa dei tagli regionali ai fondi per la bonifica.

La messa, concelebrata dal vescovo Lucio Soravito col par-roco don Graziano Secchiero e dal consigliere di Coldiretti don Carlo Marcello, è stato il momento clou della manifesta-

zione. Presenti tutte le autorità istituzionali, ci-vili, militari e del volontariato lo-cale e provincia-le. “In questi mo-menti difficili di crisi – ha detto il vescovo Soravito introducendo la celebrazione – non serve la concorrenza, ma la convergenza, cioè la collabora-zione di tutti”.

All’offertorio, come di consue-to, le dirigenze di Coldiretti hanno portato all’altare ogni sorta di frut-ti e prodotti del territorio locale.

Prima della conclusione, si è svolta la breve cerimonia della consegna del premio San Martino 2013, un riconosci-mento economico per l’impre-sa, l’ente o l’associazione che si sono particolarmente distinte in campo sociale. Quest’anno il premio è andato alla Caritas Rovigo. A ritirarlo dalle mani del presidente Mauro Giuriolo, il referente Davide Girotto, il quale ha ringraziato Coldiretti per “la capacità che ha dimo-strato di guardare anche oltre il proprio lavoro quotidiano, verso le persone che soffrono”. “Useremo questo contributo – ha detto Girotto – per sostenere il nostro servizio di poliambu-latorio e docce”.

Al termine della celebra-zione religiosa, il vescovo Soravito è uscito dalla chiesa in piazza Fetonte, la più gran-de del Polesine, gremita da un

centinaio di trattori e macchine agricole ben allineate, per la tradizionale benedizione.

La manifestazione si è con-clusa con un pranzo conviviale dei soci, dirigenti e funzionari Coldiretti al ristorante Teatro di Papozze.

Nelle foto: alcuni momenti della giornata; stretta di mano tra Giuriolo e Girotto della Caritas, per la consegna del premio San Martino.

“Dei 150 milioni per l’edi-lizia scolastica stanziati dal decreto del fare, alle superiori sono stati destinati solo 19,9 milioni.

Questo vuol dire che alla sicurezza del 30% della popo-lazione scolastica, sono state destinate risorse solo per il 13%”. Lo ha detto il presi-dente del consiglio direttivo dell’Upi, Leonardo Muraro, presidente della Provincia di Treviso intervenendo in commissione Cultura della Camera sull’edilizia scola-stica.

“Non sono state penaliz-zate le province – ha prose-guito Muraro – ma quel 30% di studenti, per questo chie-diamo che la suddivisione de-gli 850 milioni di euro previsti dal governo per l’edilizia, sia assunta nei Cal Regionali per garantire gli interventi e avere scuole sicure”.

“Se non si prevede poi per il 2014 l’esclusione dal patto degli investimenti per le scuo-le, potremo destinare solo il 6% delle entrate, limite al qua-le concorrono anche i mutui già accesi e di fatto vuol dire

azzerare ogni possibilità di in-vestimento”.

Sullo spostamento degli oltre 5 mila edifici scolastici dalle province ai comuni, pre-visto dal disegno di legge del governo, Muraro ha concluso che “non solo provocherebbe un drastico aumento della spesa pubblica, ma produr-rebbe gravi inefficienze e di certo annullerebbe qualunque possibilità di raggiungere gli obiettivi europei sul rispar-mio energetico, oggi assicu-rati dalla gestione a rete delle province”.

Crespino - 17 novembre 2013

Giornata provinciale del ringraziamento,il valore del lavoro agricolo

Coldiretti Rovigo conferisce il premio San Martino alla Caritas diocesana

sostieniediffondi

Edilizia scolastica

Sicurezza nelle scuole:ridotti i finanziamenti

Muraro, Upi, penalizzato il 30% degli studenti non le province

UCID (Unione Cattolica Imprenditori Dirigenti)

Una storia di lavoroVisita alla R.C.E.

Page 5: La Settimana n. 45 del 24 novembre 2013

5la Settimanadomenica 24 novembre 2013 polesine

Domenica 17 u.s., ad una settimana dall’ordinazio-ne di Guglielmo Zampollo (do-menica di Cristo Re, Duomo di Rovigo, ore 16), i diaconi per-manenti della nostra Diocesi, gli aspiranti e le rispettive mogli, si sono ritrovati per un giornata di for-mazione e spi-ritualità presso Villa Assunta, Luvigliano di Torreglia.

Le riflessio-ni e il programma sono stati proposti da mons. Antonio Donà, responsa-bile della formazione del cammino diaconale dio-cesano. Numerosi i mo-menti salienti e gli spunti di riflessione che hanno catturato l’attenzione dei singoli diaconi, delle mogli, di chi è ancora in cammino e del prossimo ordinando, Guglielmo, accompagnato dalla mo-glie Cristina.

La giornata è stata suddivi-sa in due parti (mattino e po-meriggio), al centro la S.Messa alle ore 12, la liturgia delle ore accompagnava i vari momen-ti. Spazio anche al silenzio, al confronto e al dialogo.

La riflessione del mattino è stata incentrata da mons. Donà sul tema del “Custodire la fede”, soprattutto nei mo-menti difficili e di prova. Le prove della vita hanno accom-pagnato Gesù stesso, i primi discepoli, tutta la comunità cristiana dei primi secoli e tutti i santi. Non devono fare pau-ra, nemmeno oggi: illuminanti dunque le parole del Vangelo del giorno, “Perseverare”,

“tenere saldo fino alle fine”, “non avere paura”. Coltivare l’interiorità, nutrire l’anima giornalmente con la Parola di Dio e ripeterla spesso durante il giorno, restare “immersi” nel Vangelo sono indicazioni utili, emerse grazie al confron-to tra tutti. Infine, confidarsi spesso col referente spirituale e camminare in rete, sono altri fattori importanti da prendere in considerazione, come aiu-ti certi per la vita di fede e il cammino ministeriale.

Il pomeriggio l’attenzione è stata spostata sulla realtà della Chiesa, partendo dal cap. 18 del Vangelo di Matteo, il “discorso sulla vita della

Chiesa”. “Partire dai più piccoli” (Mt 18,1-11), la “pecorella smarrita” (Mt 18,12-17) e il discorso sui “dissensi e consensi tra fratelli” sono state le tre riflessioni cardine. È sta-ta dunque tratteggiata la figura del diacono, che grazie all’ordine sacro viene pienamente inseri-to nella gerarchia dell’or-dine sacro della Chiesa e che quest’ultima serve, anzitutto, laddove e nelle

forme che il Vescovo ritiene più opportune. Cercare i più piccoli, le pecorelle smarrite e avere l’amore per la Chiesa tutta sono dunque i tre “filo-ni” di ministero emersi al ter-mine dell’incontro.

Per Guglielmo e la sua fa-miglia, ma anche per tutti gli altri, quello di domenica scor-sa è stato un appuntamento importante, offrendo un forte momento di spiritualità e al-cuni approfondimenti in vista in vista dell’ordinazione di domenica prossima, un mo-mento importante per tutta la chiesa diocesana, al termine dell’Anno della Fede 2012-2013.

Martedì della scorsa set-timana, con l’intervento del prof. Giuseppe Milan docente di Pedagogia Interculturale dell’Università di Padova, è proseguito il cammino del progetto: “Una Città per Educare”, nato dalla colla-borazione del Comune di Rovigo con i Lions di Rovigo e che si rivolge primariamen-te a famiglie, educatori, in-segnanti, allenatori e a tutte le persone che a vario titolo sono impegnate nel mondo educativo.

Ricca di spunti la rela-zione del prof. Milan che ha chiarito come ogni lavoro educativo debba partire dal dato iniziale, da chi abbiamo realmente davanti, avendo chiara la finalità, cioè i valo-ri che vogliamo perseguire e il metodo; necessita, quindi, una lettura chiara del bisogno educativo di partenza per po-ter tratteggiare con autorevo-lezza il cammino. Il relatore ha sottolineato con forza che al di là del contenuto (il dato oggettivo, la regola che pure sono importanti) ciò che edu-ca è soprattutto la relazione e come in questo nostro tempo a tutti i livelli occorra coltiva-re la relazione.

Altri punti sulla quale ha insistito sono l’intenzionalità nell’adulto, vale a dire la sua voglia di migliorarsi e di pro-gredire che rappresenta un potente testimonianza in ter-mini di esempio educativo, e la fiducia, il creare fiducia, la relazione di fiducia.

Viviamo in un tempo di frammentazione educativa e di carenza di leadership alla quale occorre contrapporre un’alleanza educativa che si esplica nella collaborazione e nella rete, anzi, la città do-vrebbe diventare una “rete di reti”, come è appunto nello spirito del progetto.

Mercoledì 27 Novembre alle ore 21,00 presso l’Audi-torium del Liceo Scientifico “Paleocapa” si terrà il ter-zo attesissimo incontro con il dott. Ezio Aceti, relatore d’eccezione, molto cono-sciuto e stimato per la sua straordinaria capacità di coinvolgere e di parlare sia

alla mente che al cuore delle persone. “Fragilità psicolo-giche nell’età evolutiva” è il tema che sarà sviluppato e che accomuna genitori, ma-estre, insegnanti, nonni e ogni altro educatore dato che in quell’età, più che in ogni altra, si decide si disegna il domani della persona.

E’ stato un pellegrinaggio breve ma intenso di spiritua-lità e di umanità vissuto dalla parrocchia di Borsea nei giorni 8-9-10 novembre.

Proposto quasi a conclusio-ne dell’Anno della Fede, il pel-legrinaggio è stato vissuto nel segno dei Santi.

La prima tappa è stata Collevalenza dove c’è il gran-de Santuario dell’ Amore mi-sericordioso voluto da Madre Speranza prossima alla bea-tificazione il 31 maggio 2014. L’accoglienza di SR Matilde ha fatto rivivere tanti ricordi ed esperienze condivise con que-sta suora ultraottantenne dallo spirito carico di amore e simpa-tia. Questa religiosa ha infatti iniziato 62 anni fa il cammino della nostra Scuola dell’Infan-

zia (10 novembre 1951).La seconda tappa è stata a

Roccaporena e a Cascia per “in-

contrare” la profondità di una donna sposa e madre coraggio come S. Rita che si è donata to-

talmente al Signore. Domenica mattina infine a Roma con la gioia di partecipare alla S. Messa con i poveri e le suore di M. Teresa al “Dono di Maria” una casa in Vaticano donata da Papa Giovanni Paolo II° a Madre Teresa.

E poi tutti in Piazza S. Pietro per accogliere la parola viva e carica di tenerezza di Papa Francesco con il nostro striscio-ne: “Grazie Papa Francesco, perchè ci aiuti nella fede in Dio e nella fraternità con tutti”.

Ora ci resta di continuare questo pellegrinaggio dentro la vita e la fatica di ogni giorno, con la certezza di aver ricevu-to un dono che ci ha arricchito tutti dentro.

Pellegrinaggio

La parrocchia di Borsea a Roma da Papa FrancescoPassando per Collevalenza e Cascia

Ultima domenica dell’An-no Liturgico e dell’Anno della Fede, e la prima di un rinno-vato cammino per continuare a mostrare al mondo, il volto di Gesù di Nazaret, Figlio di David, Signore dell’universo.

Una domenica che ci pone il problema del conoscere il Signore, del testimoniarlo a ogni uomo e donna.

Una domenica che apre a ciascuno un orizzonte gran-de come il mondo e un gran bisogno di conoscere Gesù ed il suo Vangelo per farlo regola di vita buona e instaurare nel mondo la giustizia, la concor-dia e la pace, la vita e la san-tità.

Conoscere sempre di più Cristo è segno che nei nostri cuori l’amore per Lui arde ancora e continua a crescere, a ingigantire, non solo attra-verso la via dell’intelligenza, ma pure per quella dell’amo-re, strada non meno facile, ma più consolante.

La conoscenza tende a fondere i comportamenti e farli divenire strada da per-correre per conseguire l’im-medesimazione con Cristo, per poter dire con Paolo “ … non sono più io che vivo, è Cristo che vive in me! … “Celebrare Cristo Re è impe-gno a comunicarlo, attraverso la via della testimonianza e dell’annuncio.

Se siamo convinti che la testimonianza è la più vera delle comunicazioni ci viene più difficoltoso quella dell’an-nuncio – comunicazione.

Pensiamo infatti all’uso dei grandi mezzi della comu-nicazione, ai grandi discorsi,

ai “moderni – passa – parola”. E’ pur vero che questi ultimi tempi hanno dato alla Chiesa i Santi della comunicazione come S. Massimiliano Kolbe, il Beato Alberione.

Ma c’è un annuncio - co-municazione che si realizza nel nostro vivere quotidiano: dalle parole ai gesti, dal ve-stire al gesticolare, dal modo di divertirsi all’impegno del lavoro, alla celebrazione della festa. Credo che questo an-nunci e comunichi Cristo più di ogni altra cosa.

“Insomma – scrive l’Arci-vescovo di Milano - se guar-diamo all’esperienza di cia-scuno, tutto di noi ed in noi è comunicazione: “ … oltre che con le parole comunichia-mo con gli sguardi, i gest, il vestito …”c’è una radice più profonda e vitale … è la ri-velazione di Dio attraverso Cristo che spinge il credente all’annuncio!… sapendo che tutti gli uomini sono interlo-cutori di Gesù aperti alla co-municazione con Lui e con i fratelli … “!

Credo che questo renda naturale l’annuncio e la co-municazione di Cristo, più di ogni altra cosa.

E questo è possibile a tutti, uomini e donne.

Celebrata così e come im-pegno per ogni giorno della vita, questa solennità di Cristo Re è veramente coronamento dell’Anno Liturgico e di quel-lo della Fede.

Veramente Cristo Re è e sarà la forza amore per fare del mondo l’anticipo del Cielo.

Gianni Azzi

Coronamento dell’Anno Liturgico e di quello della Fede

Il volto di Gesù di Nazaret I valori guida della vita: giustizia, concordia, pace, vita e santità

Rovigo - Liceo Paleocapa

La frammentazione sociale e l’educazioneRelatore Prof. Giuseppe Milan. Il prossimo incontro con Ezio Aceti

A Luvigliano di Torreglia

Diaconi della Diocesi in ritiro Il momento spirituale e formativo con il Responsabile, mons. Antonio Donà

rovigo 91.2 e 94.5

KOLBE

Jacopo Mercuriati 3°D

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C: 0%M: 95%Y: 91%K: 0%

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6 la Settimana domenica 24 novembre 2013polesineUnitalsi Sottosezione Rovigo - A Lendinara

“Per-Correre la verità nella carità”Incontro dei “Giovani in Cammino” dell’ Unitalsi TrivenetaIl 2 e 3 No-

vembre u.s. a Lendinara pres-so il Santuario di Nostra Signora del Pilastrello, si è svolto l’ incon-tro dei giovani dell’ Unitalsi Tri-veneta. L’ occa-sione è nata dal desiderio di ri-trovarsi insieme dopo la splen-dida esperien-za vissuta nel Pellegrinaggio Regionale di Lo-reto dello scorso mese di luglio e per continuare un cammino di crescita all’inter-no dell’associa-zione.

I giovani riu-niti proveniente da vari sottose-zioni dell’unitalsi triveneta hanno potuto pregare insieme, discutere su tematiche perso-nali e sociali, scelte da loro stessi, e so-prattutto fare festa insieme tra giovani volontari e giovani ammalati.

Tra i vari mo-menti che sono sta-ti vissuti in questi due giorni densi di impegni e appun-tamenti, particolarmente spe-ciali sono stati due momenti di preghiera. Il primo avvenu-to alla conclusione del primo giorno di attività con la Veglia del sabato sera nel santuario Mariano,che ha i visto i giovani cantare e pregare, confrontarsi sulle tematiche delle relazioni interpersonali, partendo da alcune riflessioni sui “cinque sensi” e meditare su alcuni brani tratti dal “Cantico dei cantici”

La veglia è stata presieduta dal Padre Abate del Santuario che ha incoraggiato e stimolato i giovani unitalsiani a prose-guire nel “servizio” accanto a coloro che soffrono ed è stata animata dai canti del “Coro della famiglie” di Lendinara.

Il secondo momento spi-rituale e di forte preghiera comunitaria si è avuto al ter-mine della seconda giornata di incontro con la Santa Messa presieduta dal Vescovo Lucio e animata con i canti del “Coro giovani sentinelle del mattino” della parrocchia del Duomo di Rovigo

Particolarmente importan-ti sono stati, anche, i gruppi di riflessione della domenica

mattina dove i par-tecipanti divisi in gruppi di lavoro hanno sviluppato le tematiche relati-ve al rapporto dei giovani con il dolo-re, dei giovani con il disagio sociale ed infine dei giovani con la preghiera.

La Sottosezione Unitalsi di Rovigo,

ringrazia di cuore i 50 giovani del Triveneto che hanno par-tecipato all’evento soprattutto per la gioia e l’entusiasmo che hanno saputo trasmettere e vuole impegnarsi ad accompa-gnarli nella loro crescita umana e spirituale all’interno dell’as-sociazione facendo proprio un pensiero dell’assistente spiri-tuale unitalsi Mons. Valerio Valentini” che dice “ Può darsi che i giovani non abbiano tut-te le virtù degli anziani, ma ne hanno una che vale per tutte le altre, e cioè,che un giorno sono destinati a prenderne il posto”.

Un particolare ringrazia-mento al Padre Abate, a padre Luca, Padre Gabriele e a tutti gli altri monaci del Santuario di Lendinara per l’accoglienza e la completa disponibilità che hanno manifestato aprendo con gioia le porte della Casa di Maria del Polesine.

Un ultimo speciale ringra-ziamento a Frà Emanuele, del Convento dei Frati Cappuccini di Rovigo e a Don Silvio della parrocchia di Borsea per l’ospi-talità notturna.

Si riporta la testimonianza della Responsabile gruppo gio-vani di Rovigo Noemi Chia-

rion. I giorni 2-3 novembre hanno rappresentato per noi giovani un momento di sfida, un appuntamento per mettersi gioco, direi che i risultati rap-presentano a pieno la forza che abbiamo come gruppo.

Alcuni momenti mi scorro-no ancora davanti agli occhi, ricordo la preparazione dei panini per la cena, Thomas che suonava la pianola e un gruppetto che cantava felice, mentre cantavo guardavo gli occhi dei miei amici brillare. Mi risuonano le parole della veglia, la necessità di pregare attraverso l’utilizzo di tutti i 5 sensi, le parole profonde e sem-plici dell’Abate, la sua stretta di mano seguita da parole che hanno accarezzato dolcemen-te il mio cuore , il tutto aiutato dalle meravigliose voci del coro delle famiglie di Lendinara. La domenica mattina ho parte-cipato al gruppo che trattava il tema del dolore. Ho potuto scoprire come il dolore venga trasformato dall’Amore in un dono. Tiziana Virgili doveva raccontare il dolore dal punto di vista medico e mi è rimasto impresso che ha affermato che ciò che avrebbe raccontato non è spiegato nella teoria ma sono le proprie esperienze umane. Raccontava la necessità di far un “silenzio presente” cioè es-sere accanto al sofferente in ma-niera discreta, imparare a perce-pire dagli occhi le sue richieste, saper creare un empatia quindi raccogliere e donare sentimen-ti, emozioni,sensazioni. Altri relatori erano 2 mamme mera-vigliose che stanno vivendo in prima persona la vita accanto ai loro figli-dono e Denny che con la sua semplicità ha raccontato le sue esperienze nell’Unitalsi. Mi sono rimaste in presso della messa della domenica le paro-le di Mons. Lucio Soravito, la forza della nostra associazione di stampo ecclesiale , impres-sa quindi nei valori cristiani,la gioia emanata dal coro dei giovani del Duomo di Rovigo. La preghiera che è scaturita dal gruppo a cui appartenevo, Giorgia e una bimba sull’altare hanno espresso la loro preghie-ra silenziosa dal punto di vista dell’udito ma di una profondità unica, le parole espresse dagli sguardi sono arrivate diretta-mente al cuore.

Non mi resta che ringra-ziare tutti i giovani e le per-sone che hanno voluto condi-videre con noi questi piccoli momenti di gioia e mi auguro che siano l’inizio di un lun-go viaggio insieme da amici, fratelli,compagni uniti da un solo Filo.

giovanigiovanigiovaniininincammino

camminocammino

Lendinara

2-3 nov 2013

TrivenetaTrivenetaTriveneta

INFO: [email protected]

Sottosezione di Rovigo:

Tel: 0425412191 [email protected]

Incontro Incontro Incontro giovanigiovanigiovaniininincammino cammino cammino U.N.I.T.A.L.S.I. U.N.I.T.A.L.S.I. U.N.I.T.A.L.S.I. Triveneta Triveneta Triveneta

PerPer--CorrereCorrere la verità nella caritàla verità nella caritàla verità nella caritàla verità nella caritàla verità nella caritàla verità nella caritàla verità nella caritàla verità nella carità

Sabato 2 novembre 15.30 Accoglienza & Benvenuto

Presentazione temi

18.00 Animazione

21.00 Veglia di preghiera

Domenica 3 novembre Gruppi di lavoro

12.00 S. Messa presieduta da S.E. Mons. Lucio Soravito

Riflessioni conclusive

Saluti e partenze

U.N.I.T.A.L.S.I.

U.N.I.T.A.L.S.I.

U.N.I.T.A.L.S.I.

Nell’anno della Fede ricordo volentieri - nel 42° anniversario dalla morte - un Sacerdote, un Arciprete che mi permetto di defini-re grande, perché ha dedi-cato tutta la sua vita e la sua anima sacerdotale ad una Comunità, Stienta, che puntualmente ogni anno lo ricorda sia come Pasto-re spirituale che come -se si può dire così - Autorità paesana. Il suo impegno sociale e civico è stato im-menso nei suoi 36 anni di Sacerdozio vissuti nello stesso paese. Pochi giorni or sono, in occasione del-la solennità dei Santi e dei Defunti, nella chiesetta del cimitero dove Don Tarcisio riposa da 42 anni, un vec-chio suo chierichetto del 1951, (anno della Grande Alluvione), Luigi Bighetti (detto Gigiòn), emigrato su-bito dopo l’alluvione nell’in-terland milanese per la crisi economica che aveva coinvol-to l’intero Polesine, incontrato per puro caso in cimitero, lo ricordava così: “Nel 1951 ave-vo dieci anni; avevamo appe-na iniziato ad alzare la testa, i miei genitori e noi figli (sette e io ero il più piccolo) eravamo dei mezzadri ed abitavamo in località Guerra a 6 km. dal centro del paese.

Don Tarcisio, avuto sen-tore del pericolo che il Po sta-va creando, con un mezzo di fortuna, carpito con forza al carpentiere Mario Baruffaldi, detto “Mario Patana”, assie-me al Maestro Primo Bacchie-

ga, è venuto a prenderci per portarci in salvo al terzo piano del Municipio, io e altri bam-bini più piccoli di me e gli an-ziani, abitanti in quella zona confinante del paese. Era un giorno come questo, il giorno dei morti.

Qualche giorno dopo, il Po ruppe e siamo sfollati ad Ab-biategrasso.

Questi sono i ricordi che ogni anno, tornando in questo Cimitero, ritrovandoci fra chi ci si conosce, perché siamo in tanti a ricordare, facciamo a testa alta un ringraziamento al Signore per averci dato la grazia di essere arrivati ai tra-guardi di oggi. Questo grazie all’impegno di uomini come

don Tarcisio. ”. Dei don Tarcisio c’è ne

vorrebbero anche oggi; forse qualcuno c’è anco-ra, ha soggiunto Fernan-da Nicoletti, diplomatasi Maestra Elementare, su-bito dopo l’alluvione, an-che lei in cimitero per una visita, ed emigrata pure lei nel modenese, zona di Vignola Sassuolo; per noi ha soggiunto: “E’ il tempo dei ricordi, è importante anche ricordare per non dimenticare, questo ser-ve per costruire la storia delle nostre genti e del nostro territorio. Per que-sto, mantenendo la tradi-zione e il ricordo l’attuale Arciprete di Stienta don Giancarlo Berti marte-dì 26 Novembre alle ore 17,30 lo ricorderà con una Santa Messa.- Lo ricorda

anche perché è stato il Parroco di Stienta della ricostruzione, non solo del dopo alluvione ma anche del dopo guerra. Numerose sono le opere fat-te, costruite, fatte rinascere e sviluppate nelle attività so-ciali, basti ricordare la Scuola Materna del Centro e di Zam-pine, il Centro Sociale, punto di incontro della comunità Stientese per tante iniziative, la ricostruzione del Campa-nile distrutto dalla guerra e lo sviluppo dell’intero paese in collaborazione con le Isti-tuzioni civiche. Sono strutture ancor oggi viventi e in parte operanti.

Gino FuriniCoordinatore Provinciale A.Ge.

Stienta

Ricordo di Mons. Tarcisio Cappato Arciprete-Vicario Foraneo di Stienta Canonico Onorario della Cattedrale

a 42 anni dalla morte

Unitalsi Sottosezione di Adria

Inaugurazione e benedizione della nuova sede

Domenica 8 dicembre alle ore 16.30La Sede Unitalsi Sottosezione di Adria dal 1 dicembre p.v.

si trasferirà al seguente indirizzo:UNITALSI SOTTOSEZIONE DI ADRIA via Arzeron 29/A

(Scuola De Amicis) 45011 Adria (Rovigo) tel. 340 3828178 - fax 0426 669414 Email [email protected]; aperta il mercole-dì e sabato dalle ore 10.00 alle 11.30.

L’inaugurazione avrà luogo domenica 8 dicembre alle ore 16.30 con il seguente programma:

Ore 16.30: accoglienza; inaugurazione con la consegna delle chiavi dal Sindaco Massimo Barbuiani; benedizione della Sede dall’Assistente Eccle. Mons. Valerio Valentini e da Mons. Mario Furini della Cattedrale;

Ore 18.30: Celebrazione Eucaristica Chiesa Cattedrale SS. Pietro e Paolo a seguire Flambeaux alla Grotta di Lourdes; Mo-

Sì, sia pure paradossalmen-te, possiamo dire che suor Ba-seggio - attraverso l’universita-ria Elisabetta Trevisan - nostra concittadina, ha frequentato l’università. Infatti questa brava studentessa, iscritta alla facol-tà di Lettere dell’Università di Bologna, ha presentato un’ori-ginale tesi di laurea in Etno-antropologia delle religioni dal titolo: “Reliquie private in clau-sura: il caso di suor M. Felicita Baseggio”. Per esporre la sua ricerca sulle reliquie e sul loro significato, la nostra ricercatrice ha studiato la vita della mistica rodigina, scandagliandone tutte le fasi e componenti, a comin-ciare dalla sua vocazione e dalle difficoltà incontrate per entrare in convento. Vicende, le Sue, che trascendono la comune, quotidiana, terrena esperienza. La benemerita, zelante associa-zione intitolata a questa santa religiosa, gloria della nostra cit-tà, anche se vide la luce nella vi-cina Ferrara, continua a far cele-brare S.S. Messe nella chiesa di S. Domenico, per chiedere alla S.S. Trinità la glorificazione di Suor Baseggio, a quasi 200 anni dalla nascita al cielo. Come non pensare alla profezia di mons. Ramello, colto e pio sacerdote,

archeologo ed epigrafista di Va-glia, arciprete della collegiata di S. Stefano, pronunciata il giorno del piissimo transito della suora (11 febbraio 11829): “Forse così piace al Signore che sia per un certo tempo dimenticata, ma non si dubita punto che verrà un giorno in cui piacerà a Dio di essere in Lei glorificato”?

Suor Felicita è figura di pro-fonda spiritualità e carità.

Favorita da Dio per mezzo di doni straordinari, che erano tutti impiegati a favore dei fra-telli, ha conservato come tutti i santi una profonda, sincera umiltà. Dal presidente dell’as-sociazione, geom. G. Giuriati, che da anni la guida con intel-letto d’amore, abbiamo appreso che lo stimatissimo postulatore P. Fernando Rojo Martinez ha concluso la sua attività in Roma, quindi anche la causa di Madre Baseggio è passata nelle mani del successore, il confratello agostiniano P. Josef Sciberras, in quanto postulatore generale dell’ordine di S. Agostino. A P. Fernando l’affettuoso e ricono-scente saluto dell’associazione e a P. Josef il più fervido augurio per le sue attuali prossime fa-tiche. Per entrambi, noi dell’as-sociazione chiediamo la prote-

zione materna della Madonna delle Grazie e di Suor M. Feli-cita Baseggio. Questa santa re-ligiosa, a causa delle procellose vicende dei suoi tempi passata attraverso ben 3 congregazioni, di volta in volta dall’inesorabi-le autorità dell’orgogliosi corsi, dolorosamente soppresse nelle tante avversità della Sua lunga esistenza dell’antico avversario fu sempre vincitrice. S. Paolo in questi termini si confidava alla Chiesa di Corinto: “Quanto all’eccellenza delle rivelazio-ni… mi fu dato uno stimolo nella carne, un angelo di Satana che mi schiaffeggi, affinché non me ne vanti”. E’ precisamente ciò che accadde alla nostra reli-giosa che, anche dopo la sop-pressione delle sue tre congre-gazioni, fu ricercata direttrice di anime, da Lei sempre, senza eccezioni accolte nelle sue abi-tazioni private, veri angeli di paradiso, casa della beatitudi-ne, secondo la bella definizione del Suo eccellente, insuperato biografo Fortunato Giavarini (1900-1989), allora rettore del seminario vescovile di Rovigo. Suor M. Felicita, prega per noi, specialmente per la gioventù della Tua e nostra città.

Mario Andriotto Mutarelli

Suor M. Felicita Baseggio (1752-1829)

In cammino verso la glorificazione terrenaSi può dire che è entrata nell’Università

Page 7: La Settimana n. 45 del 24 novembre 2013

7la Settimanadomenica 24 novembre 2013 polesine

Oggi Agelina Bordin (nella foto) ci racconta la sua esperienza di studente della nostra SDFT.“Ho concluso quest’anno il ciclo

di studi triennale proposto dalla SDFT di Rovigo. Riflettendo sul perché ho deciso di iscrivermi alla Scuola di te-ologia, ho scoperto che le motivazioni di fondo avevano la loro radice nella decisione molto soppesata di sposare un uomo, che ho amato profondamen-te, che si dichiarava ateo.

Per tutta la mia vita ho cercato di capire il perché della mia fede aiutandomi con libri, riviste, parlando con persone preparate; ma spesso mi sono sentita inadeguata, soprattutto culturalmente, per dare risposte a chi non credeva in Dio e nella Chiesa e metteva a dura prova i miei limiti in fatto di conoscenza religiosa. Quando i miei figli erano piccoli e ancora insegnavo alle ele-mentari, mi sono iscritta ai corsi di teologia che si svolgevano presso i Cappuccini di Rovigo, ma ho rinunciato presto alla frequenza perché la fami-glia e il lavoro erano la priorità. Partecipando alle proposte sinodali ho recepito come dovere morale l’indicazione del vescovo ad una formazione teo-logica più approfondita, per dare un servizio più qualificato all’interno della parrocchia o della Dio-cesi. Il pensionamento ed il consiglio di un amico che aveva già frequentato la nostra Scuola di teo-

logia, mi hanno portato alla decisione di iscrivermi e di frequentare con una buona assiduità le lezioni e i seminari. Mi si è aperto un mondo di attività e materie di cui ignoravo l’esistenza e l’importanza: un’avventura del cono-scere e vivere. Il percorso di crescita personale si è snodato tra dubbi, incer-tezze e consapevolezza dei miei limiti, ma l’incontro con docenti qualificati, non solo culturalmente, ricchi di amo-re e di pazienza, ha fatto scattare in me la voglia di scoprire vie nuove per

apprendere. Gli insegnanti sono stati valide guide per l’acquisizione di metodi di ricerca approfon-diti per un confronto critico fra le “verità”, per fa-vorire la maturazione di scelte di vita consapevoli. La partecipazione agli eventi religiosi è diventata per me necessità di vita, non un’abitudine legata alla tradizione. La voglia di interrogarmi per au-mentare la mia fede, il superamento della paura di non essere all’altezza, il vivere i miei limiti con serenità, nella consapevolezza che l’importante è dare testimonianza del nostro credere, la gioia di vivere in un ambiente formativo rigoroso ma sola-re, aperto ad ogni cultura, ad ogni diversità, tutto ciò è il dono che la Scuola di Formazione Teologi-ca mi ha fatto e a tutti coloro che hanno contribui-to alla valorizzazione della mia persona va il mio sentito grazie.”

Notizie dalla Scuola di Teologia

La cultura teologica come missione

Il Centro antiviolenza da comunale diventa provinciale. L’annuncio ufficiale sarà dato duran-te la tre giorni promossa dall’assessorato e dalla commissione alle Pari opportunità del Comune di Rovigo, in occasio-ne della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che si celebra il 25 no-vembre.

Informare e riflettere su un fenomeno sem-pre più dilagante, sono 120 le donne seguite dal Centro, ha spiegato l’as-sessore alle Pari opportunità Anna Paola Nezzo, è l’obiettivo dell’ini-ziativa che vede tre appuntamenti in Gran Guardia. Sabato 23 novem-bre alle 16.30 ver-rà presentata la “Campagna 365 giorni no” contro la violenza sulle donne; domenica 24 alle 16.30 e alle 18 ci saranno due incontri con esperti per approfondire il tema e lunedì 25 alle 16.30 verrà presentato il Centro antiviolenza del Polesine.

“Il Centro antiviolenza del Polesine – ha detto Nezzo -, rappresenta una grande conquista, per-ché testimonia l’attenzione rivolta a questo feno-meno e perché in questo modo possiamo avvici-nare e aiutare più donne”.

La presidente della commissione Pari oppor-tunità, Eva Grandi ha spiegato che promuovendo la “Campagna 365 giorni no”, lanciata dalla città di Torino, verrà chiesto ai cittadini, attraverso la raccolta firme, di diventare testimonial, con una presa di posizione chiara e forte, nei confronti di ogni forma di violenza contro le donne ogni gior-no dell’anno.

“Sentiremo poi – ha aggiunto Grandi – espe-rienze di persone qualificate che entreranno nel merito anche degli uomini autori di comporta-menti violenti. Invito tutti a partecipare alle nostre iniziative e auspico in una forte presenza maschile per avviare un percorso condiviso, utile agli obiet-tivi che ci proponiamo”.

Marta Marzolla responsabile delle Politiche sociali e della famiglia, ha dato alcuni dettagli sul Centro antiviolenza.

Il servizio opera dal 2008 ed ora è diventato provinciale con tre sedi, Rovigo, Lendinara, Porto Viro, per favorire l’accesso alle donne di tutto il territorio di competenza, basta pensare che, fino all’estate, il 48% dell’utenza proveniva da fuori del nostro territorio comunale. L’equipe di lavoro è composta da diverse professioniste, educatrice, assistente sociale, psicologa, legale, che si alterna-

no nelle consulenze e negli interventi per fornire il sostegno necessario ad intraprendere un percorso di uscita dalla violenza. Il Centro antiviolenza si occupa anche del sostegno alla genitorialità ma-

terna per tutti i casi in cui ci siano dei figli minori coinvolti nella violenza assisti-ta. Il Comune di Rovigo è l’ente gestore dal punto di vista ammini-strativo, mentre l’aspetto tecnico è seguito da un Comitato di pilo-taggio, composto dai rappresentanti dei diversi sog-getti sostenitori. E’ finanziato dal-la Regione, dalla Fondazione Cari-paro e dai Comu-ni con una piccola ma significativa quota.

Il Centro, nelle varie sedi, è aper-

to dal martedì al venerdì, secondo il seguente ca-lendario.

Martedì e mercoledì dalle 9 alle 11 e il giovedì dalle 15.15 alle 17.15 nella sede di Rovigo in viale Trieste 18; il venerdì dalle 9.30 alle 12.30 a Porto Viro in piazza Marconi, 32 e dalle 10 alle 13 a Len-dinara, in piazza Risorgimento,1. Il recapito tele-fonico è 800 304271.

S. Martino di Venezze

Festa per il 50° di sacerdozioDi don Antonio Boccardo e di Padre Alberto Oselin

Per la comunità par-rocchiale di S. Martino, quella di domenica 10 Novembre, è stata una giornata di festa e di vera gioia partecipata alla S. Messa solenne concelebrata da due sa-cerdoti figli di questa terra, per la ricorrenza dei loro cinquant’an-ni di vita sacerdotale: Don Antonio Boccardo e padre Alberto Oselin, rogazionista. (nella foto mentre mostrano il dono simbolico ricevuto dal Parroco). Hanno voluto ricordare questa grazia di Dio nella stessa Chiesa dove il Signore li ha chiamati e dove hanno celebrato la loro prima santa Messa. Un dono quello del sacerdozio - ha introdotto il parroco - per un impegno responsabile, di evangelizza-zione fatto di amore e fiducia in Dio, e per dare testimonian-za di amore verso i bisognosi, i poveri, malati e per avviare ognuno verso quella comunità da far crescere sempre più che è la Chiesa di Cristo. Oggi la comunità di S. Martino gode di questo onore e ringrazia i fe-steggiati per la missione svolta in questo lungo periodo, ma ringraziamo soprattutto il Si-gnore per il dono concesso e per averli guidati nel loro per-corso di vita.

Vivo ringraziamento al parroco, alla comunità ed ai responsabili della festa è stato evidenziato all’omelia dai due sacerdoti che si sono soffermati a ricordare parte del percorso della loro vita: il passaggio di don Antonio Boccardo attra-verso varie parrocchie ed oggi parroco presso la Parrocchia del Cuore Immacolato di Ma-ria e S. Ilario - Commenda, e quella di padre Alberto Oselin da cinquant’anni tra le sperdu-

te parrocchie di Rio Grande in Brasile.

Esperienze molto diverse, tra gente e difficoltà diverse, tra momenti di conforto e sconfor-to, tra momenti di crisi econo-mica e di proposta di fede tra famiglie che si sfasciano e con giovani privi d’ideali, ma con la convinzione di aver servito in umiltà il Signore. Gratitudine quindi al Signore e alla comu-nità di S. Martino con le varie realtà che la compongono ma sempre, come oggi, partecipe in modo attivo ed affettuoso. Prima della conclusione del-la santa celebrazione animata dalla locale corale, il sindaco è intervenuto per il saluto di tutta la comunità che si onora di annoverare nell’anagrafe i due fedeli servi del Signore e consegnare loro una targa ri-cordo. A sua volta il parroco ha donato ad ognuno una icona - benedetta da Papa Francesco - del crocefisso appoggiato su di una decorazione in vetro di Murano, mentre una giovane ha letto la pergamena con la Benedizione del Santo Padre. Sincero l’applauso dei presen-ti che poi hanno continuato a festeggiare con parenti, amici e conoscenti nel convivio.

Poco prima, don Adriano ha presentato il nuovo colla-boratore nella persona di don Pierre Claver (nella foto a lato) proveniente dalla diocesi di Aneho nel Togo, dove è stato consacrato nel 2006.

Don Pietro, studente di Te-ologia alla Facoltà di Padova, si fermerà a S. Martino per quat-tro anni fino alla conclusione degli studi e nel frattempo so-stituirà il parroco assente per un problema di salute e per po-ter fare le cure necessarie.

Unanime le comunità di S. Martino e di Beverare pregano la Vergine Maria per una buo-na guarigione ed un sollecito ritorno.

Antonio Volpe

Rovigo - Gran Guardia 23 - 24 - 25 novembre 2013

Giornata internazionalecontro la violenza sulle donne

Tre giorni per informare e riflettere sul tema

Il pellegri-naggio a La Ver-na, le Fraternità lo hanno fatto il 20 ottobre scorso, come promes-sa fatta a San Francesco dalle stesse Fraternità il 9 giugno 2013 durante le cele-brazioni delle iniziazioni dei nuovi aspiranti all’ammissione al terzo ordine e la professione all’ordine.

Erano presenti al pellegri-naggio le Fraternità di Porto Viro, Taglio di Po e Chioggia con i rispettivi ministri presen-ti: nell’ordine Tomas Pregno-lato, Pellegrini Paola e Diana Padoan. Durante il viaggio, il pellegrinaggio è stato anima-to dalla preghiera delle Suore Ancelle dello Spirito Santo che oltre alla preghiera hanno coinvolti tutti nei canti che una religiosa ha proposto accompa-gnandoli con la chitarra.

E’ stato un viaggio sereno ma soprattutto ricco di quel-la spiritualità francescana che la straordinaria figura di San Francesco sa infondere nel cuo-re della gente ed ancor di più per chi è francescano.

All’arrivo al santuario si è partecipato alla celebrazione eucaristica e successivamen-te con momenti di preghiera comunitaria ed individuale

nei luoghi dove il Poverello di Assisi ha ricevuto il dono delle stimmate. Il Santuario france-scano della Verna, situato a po-chi chilometri da Chiusi della Verna (provincia di Arezzo), all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Mon-te Falterona e Campigna, è in-fatti famoso per essere il luogo in cui San Francesco d’Assisi ha ricevuto le stimmate il 14 settembre 1224. Costruito nella parte meridionale del monte Penna a 1128 metri di altezza, il Santuario – visitato tutto l’anno da numerosi pellegrini – ospi-ta diverse cappelle e luoghi di preghiera e raccoglimento, ol-tre a diversi punti di notevole importanza religiosa. E’ anche abbellito ed impreziosito da in-signi opere d’arte.

Dopo la messa, momenti di vera condivisione si sono registrati durante il pasto e

soprattutto nello scambio di impressioni e nella comunica-zione delle aspettative e delle emozioni di ognuno. Una cosa è certa: tutti hanno percepito la presenza viva di San France-sco.

Dopo il pranzo ci attendeva Fra Lorenzo che ci ha accom-pagnato, con grande maestria e preparazione teologica, alla visita guidata del santuario.

Prima del rientro verso le nostre case abbiamo avuto del tempo a disposizione per la preghiera personale e intima di ognuno di noi. È stato un pellegrinaggio limpido carico di spiritualità e di devozione verso il nostro serafico Padre Francesco.

Nella foto il gruppo delle fraternità Francescane di Por-to Viro, Taglio di Po e Chioggia insieme a La Verna

Fraternità Francescane di Porto Viro, Taglio di Po e Chioggia

Pellegrinaggio a La VernaRiunite in preghiera dal loro serafico Padre Francesco

ProgrammaSabato 23 novembre 2013Ore 16,30 Saluti: Sindaco Comune di Rovigo Bruno Piva; Assessore Comunale alle Pari Opportunità Anna Paola Nezzo; Presidente Commissione Pari Opportunità Eva Grandi. Presentazione dell’iniziativa: “Campagna 365 giorni no” Contro la violenza sulle donne. Il Comune di Rovigo aderisce e ne condivide gli obiettivi.Domenica 24 novembre 2013Ore 16,30: La dr.ssa Pajarini Antonella Ispettore Capo della Polizia di Stato presso la Questura di Milano: “Esperienza di contrasto alla violenza di genere nella città di Milano”.Ore 18,00: Il dott. Nicola Corazzari psicologo e psicotera-peuta presso il “Centro di Ascolto uomini maltrattanti” di Ferrara parlerà dell’esperienza del servizio che si occupa di uomini autori di comportamenti violenti.Lunedì 25 novembre 2013Ore 16,30: Presentazione del Centro Antiviolenza del Po-lesine – Sedi di Lendinara - Rovigo – PortoViro: Finalità - Obiettivi - Attività.Nell’ambito dell’iniziativa, e per l’intera durata dell’av-venimento, sarà allestito un banchetto per la raccolta fir-me “Campagna 365 giorni no”.

Virgilio Milani

Un artista per la cittàNell’ambito della valorizzazione del pa-

trimonio culturale della città di Rovigo e del territorio polesano, la Fondazione Banca del Monte di Rovigo, in continuità con le azioni precedentemente realizzate, ha promosso il progetto “Percorso Milani” per rivalutare Vir-gilio Milani, uno dei maggiori artisti polesani del Novecento, e le sue opere in città. Il Per-corso, partendo dalla restaurata Fontana della Riconoscenza, si è snodato nel centro cittadino evidenziando le opere pubbliche, visibili e visi-tabili, attraverso l’apposizione di apposite tar-ghe identificative. La presentazione del proget-to “Percorso Milani” ha avuto luogo a Rovigo, Pescheria Nuova, Sabato 16 e Domenica 17 no-vembre. Nelle due giornate è stato presentato il progetto con il percorso che rimanda alle opere dell’artista polesano. L’incontro si è concluso con la passeggiata in centro storico alla scoper-ta di alcuni dei siti del “Percorso Milani”.

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polesinela Settimana domenica 24 novembre 2013

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Ecuador - Auguri Don MarcelloAncora una volta mi sono trovato a misurare la … velocità del

nostro servizio postale, ed ho pensato di inviare a Don Marcello Prandi, che opera in Ecuador a Guayaquil e che ha … difficol-tà a prendere carta penna e calamaio, per inviargli attraverso “la Settimana “ di cui - quando Gli arriva - è fedele lettore, l’augurio per le prossime feste natalizie. C’era una segreta speranza di po-tergli fare gli auguri di persona, in un suo ritorno in Italia ed in famiglia almeno per qualche tempo …! Comunque augurissimi, sia per il Natale del Signore che per il 2014!Villamarzana - “Insieme” con …

L’unità pastorale Villamarzana – Gognano fa puntualmente uscire, ogni mese, una pubblicazione dal titolo “Insieme … per credere, per sperare e amare” e lo fa arrivare in tutte le famiglie del paese. Nella prima pagina di questo numero, che è sempre re-datta dall’Arciprete, è scritto tra l’altro: “… con questo numero di «Insieme» vi unisco un pieghevole dal titolo «I Sacerdoti aiutano tutti. Aiuta tutti i sacerdoti» in occasione della Giornata nazionale di sensibilizzazione sulle offerte per il sostentamento dei sacerdo-ti, di domenica 24 novembre c.a. …”.Canda - La parrocchia adotta …

La parrocchia di Canda con l’inizio dell’anno scolastico 2013–2014 ha adottato uno studente di teologia romeno e si è impegnata a sostenerlo fino al sacerdozio. Il giovane si chiama Nistor Octavian – Iuliam e sa di esser sostenuto sia con la preghiera che con il soste-gno economico dai fedeli di San Michele Arcangelo di Canda!San Bellino - Festa a Cà Moro

La serena contrada di Cà Moro di San Bellino adagiata sulla sinistra del Canal Bianco, nella profonda campagna medio pole-sana, è in festa giovedì 21 u.s. per l’annuale ricorrenza liturgica della Presentazione della B.V. che la gente chiama “la Madonna della Salute”. Alle ore 15.00 l’Arciprete presiede l’Eucaristia e a seguire la processione tra le case della borgata.Lusia - Oggi conclusa la solenne Adorazione …

Con la celebrazione dell’Eucaristia delle ore 9.00 di domenica 24 novembre, la Comunità credente di Lusia chiude la solenne “Adorazione delle SS. 40 Ore”. Per tre giorni tutte le famiglie si sono turnate in preghiera all’Eucaristia. E’ stato un corale grazia per i tanti doni ricevuti nell’Anno Liturgico ed una unanime invo-cazione di sostegno per il futuro.Adria Angeline - Nello stesso carisma …

La pubblicazione dell’Istituto secolare di S. Angela Merici “Nello stesso carisma” si fa non solo sempre più signorile nella veste tipografica, ma pure più ricca di interessanti contenuti. Essa infatti intende orientare la preghiera e l’impegno delle Angeline nella attualità della vita della Chiesa per poter essere lievito per l’intero laicato cattolico e fermento per una vita buona del Vangelo e per essere testimoni d’amore. Sono pure offerte vari tratti delle omelie di S.E. mons. Adriano Tessarollo.Vita nuova Spirito e VitaVivere nella potenza della fede

Domenica 24, alle ore 15 nella “sala della comunità” del-la parrocchia di San Bortolo a Rovigo, vi sarà un incontro di “Rinnovamento carismatico”, sul tema “Vivere nella potenza del-la fede”. L’ingresso è gratuito. Dopo un momento di accoglienza e il Rosario vi sarà la preghiera di Lode. Alle 16 l’intervento di Kally Kalambay Musango, seguito da un intervallo. Alle 17.20 se-guiranno le “Testimonianze”, la preghiera per la guarigione e per le altre necessità dei presenti. La conclusione è prevista per le ore 18.30, per dare ai partecipanti la possibilità di partecipare nella attigua chiesa parrocchiale, alla Eucaristia domenicale.Rovigo S. Maria delle RoseA ricordo di Don Fabio Berto una targa

Il 19 novembre dello scorso anno ha chiuso la sua giornata ter-rena don Fabio Berto che di S. Maria delle Rose è stato il primo parroco. Don Mario Ferrari che gli è succeduto e la comunità par-rocchiale, per ricordarlo, oggi, domenica 24, pongono all’interno della chiesa e inaugurano alla celebrazione della Eucaristia delle ore 10.30, una targa. A solennizzare il rito, la partecipazione della Corale parrocchiale e i componenti dei gruppi parrocchiali che in questi giorni sono stati anche impegnati in numerose iniziative. Martedì 19 – giorno anniversario – sono stati numerosi i fedeli che hanno partecipato alle celebrazioni delle SS. Messe di suffragio sia del mattino alle ore 8.30 che della sera alle ore 18.30 e si sono recati al Cimitero cittadino a pregare sulla sua tomba.

Il 2013 che va per conclu-dersi è stato un anno molto impegnativo per il gruppo folkloristico “Bontemponi & Simpatica Compagnia” di Bottrighe.

Numerosi sono stati infatti i teatri e le piazze che lo hanno visto protagonista nel proporre il folklore nostrano. Tra le più significative si ricorda la pre-senza al festival regionale dei gruppi di tradizione popolare, svoltosi a Possagno, patria del Canova, in rappresentanza del Polesine, il successo tra gli emigrati alla festa polesana or-ganizzata a Bolzano dal Club Rodigino dei “Polesani nel Mondo” e la partecipazione al 2° Festival provinciale dei Cori Polesani promosso dalla Provincia. Tra le attività dell’as-sociazione, protagonista come sempre, la solidarietà.

Nel 2013 il gruppo ha orga-

nizzato infatti manifestazioni nelle quali sono stati intera-mente devoluti fondi per la Sla, sclerosi laterale amiotrofica e per la Aism, sclerosi multi-pla, oltre ad altre a sostegno del fondo sociale del comune, della locale scuola materna e per gli anziani. Interessante poi la continuità ed il legame di gemellaggio con il coro della Comunità Montana dell’Oltre-po Pavese, con la pro loco “Vita d’altri tempi” di Correzzola con i quali ci saranno altri futu-ri progetti.

“Un 2013 estremamente im-pegnativo e positivo, sotto tutti gli aspetti - sottolinea Gianni Spadon, presidente del sodali-zio dall’agosto 2012 - per il quale desidero ringraziare pubblicamen-te ogni singolo aderente, ognuno per il proprio ambito di competen-za, per il grande impegno, passio-ne e dedizione verso l’associazione

e l’amministrazione comunale per l’utilizzo gratuito della sede ed al-tre strutture comunali per svolgere in loco le nostre manifestazioni”. Ora, in vista delle prossime fe-stività natalizie, il gruppo sarà impegnato in spettacoli e con-certi e la consegna in omaggio

a tutte le famiglie del paese del nuovo calendario 2014.

Roberto Marangoni

Nella foto: Il gruppo folk-loristico “Bontemponi & Simpatica Compagnia” di Bottrighe

Castelnovo Bariano

Tutti aiutano a riparare il tetto della chiesaLa Parrocchia e la comunità raccolgono fondi con varie iniziative

Il vice sindaco Francesco Masini invita “un po’ tutti i cit-tadini a sostenere la parrocchia castelnovese, come sempre è stato in passato in simili casi, in merito agli appena iniziati lavo-ri riguardanti il rifacimento del tetto della chiesa dedicata a S. Antonio di Padova. Problema annoso le infiltrazioni d’acqua che da vari anni si riscontrano nel soffitto del presbiterio.

Don Alex Miglioli ha predi-sposto un progetto che prevede la rimozione dell’attuale manto di copertura; l’ispezione e la ve-rifica della struttura lignea; la sostituzione dei canali di gron-da inidonei; la posa di un manto impermeabilizzante e di nuovi coppi (metà saranno conserva-ti). Un spesa notevole per cui parrocchia e Pro Loco si sono

mobilitate per la raccolta fondi a vario titolo (ferro vecchio, tap-pi e cassette di plastica, offerte volontarie)”.

L’assessore alle politiche gio-vanili Chiara Fornari aggiunge che “come atto concreto l’ammi-nistrazione locale che ho l’onore di rappresentare ha predisposto all’entrata principale della casa municipale (in luogo coperto sulla destra proprio nell’atrio di fronte all’ufficio anagrafe e a fianco di quello di polizia) uno speciale contenitore per la rac-colta di tappi di plastica a soste-gno degli indifferibili interventi sul tempio parrocchiale. Diamo una mano tramite piccoli gesti quotidiani mirati in senso Rsu, basta un po’ di buona volontà”.

Il 13 ottobre 1929 l’attuale chiesa fu inaugurata e bene-

detta dall’allora vescovo Anselmo Rizzi tramite la contestuale costituzione della parrocchia; venne-ro cresimati 252 bambini dai 6 ai 13 anni. In 9 mesi il tempio in pulito stile neogotico era nato e ciò per merito dell’intera comunità ispirata da don Beniamino Vianello pure primo parroco, stante la nomina papale di Pio XI dell’11 novembre succes-sivo.

La parrocchiale an-toniana sino ad oggi è stata un punto di aggregazione sicuro a livello spirituale e sociale e la gente di qui, su input dei vari sacerdoti succedutisi nel tempo, ha sempre dimostrato grande generosità per le esigenze di

manutenzione ordinaria e stra-ordinaria insieme all’ammini-strazione comunale, ciò oltre ogni divisione particolaristica.

Nella foto: Francesco Masini e Chiara Fornari

Bottrighe

Un 2013 intenso per i BontemponiTra spettacolo, folklore e solidarietà

Pierluigi Rizzato, il foto-grafo che è stato nominato dal-la FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) “Fotografo dell’Anno” 2013 è stato ospite di una serata orga-nizzata dall’associazione cul-turale Athesis di Boara Pisani e da Il Circolo di Rovigo al Teatro di San Bortolo giovedi. Ad aprire l’iniziativa il presiden-

te di Athesis Graziano Zanin ed il presidente del Consiglio Comunale, Paolo Avezzù che ha portato i saluti dell’ammini-strazione comunale che ha con-cesso il patrocinio all’iniziativa ed in particolare dell’assessore alla cultura e teatro Anna Paola Nezzo. Non si contano i succes-si Nazionali ed Internazionali di Pierluigi Rizzato, padovano e

fotografo da 30 anni: ben 6 sono le Coppe del mondo vinte nelle Biennali na-tura FIAP (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche). Le sue immagini sono state pubbli-cate in numerose riviste italiane ed estere ed in diversi libri, tra i quali due guide turistiche di parchi della Tanzania. Nel 2005 si è aggiudicato il Grand Prix al Tieremberg Super Circuit: unico italiano fino ad oggi ad aver raggiunto questo presti-gioso risultato. Una miniera di immagini, una più stupefa-cente dell’altra che ha propo-sto anche a Rovigo, al Teatro di San Bortolo, suddivise in tre ambienti diversi: Italia, Alaska ed Africa. Le prime immagini dell’upupa, il martin pescatore dai colori bellissimi come anche i grucioni, ed ancora il picchio rosso maggiore, il gallo cedrone. Sembra quasi che Rizzato abbia il potere di rendersi trasparente, invisibile: gli animali che foto-grafa sembrano non accorgersi

della sua presenza, continuano quello che stanno facendo ov-vero: a predare o si inseguono, sbadigliano, come gli ippopo-tami, si esibiscono nei rituali di corteggiamento e molto altro di cui le foto ne erano testimonian-za. Uno scorrere di immagini bellissime frutto di una profon-da conoscenza delle caratteristi-che dei soggetti, acquisita attra-verso studi e ricerche, oltre ad una paziente osservazione sul campo. Pierluigi Rizzato con le sue rappresentazioni fotografi-che ha reso partecipe il pubblico della vita degli animali ma ha soprattutto trasmesso un mes-saggio: l’amore e la passione per gli animali.

Il prossimo appuntamento con Nico Zaramella sarà giovedì 21 novembre, sempre alle 21.00, al teatro San Bortolo con tema ”Galapagos: un reportage foto-grafico tra le isole del Pacifico sulle tracce di Charles Darwin.”

Stefania Sgardiolo

In attesa dell’uscita del nuovo lavoro discografico, ormai in fase definitiva, il coro femminile “Eco del Fiume” di Bottrighe, diretto dalla maestra Chiara Casazza, or-ganizza la sua tradizionale rassegna corale “Autunno…in Canto”. L’appuntamento, giunto alla sua ottava edizione, è per Sabato 23 novembre con inizio alle ore 21 nella lo-cale chiesa di San Francesco d’Assisi e di Paola. La manifestazione, appuntamento

considerato di grande rilievo artistico extra regionale, avrà la collaborazione dell’As-sociazione per lo Sviluppo delle Attività Corali del Veneto, dell’ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po, della pro loco Adria e delle amministrazioni comunale e provin-ciale. Oltre al coro organizzatore, che avrà il compito di aprire la serata, si esibiranno in concerto, in qualità di ospiti, il coro maschi-le “Voci del Sile” di Quinto di Treviso diret-

to da Raffaela Pupo ed il coro a voci virili “Croda Rossa” di Mirano (Venezia) diretto da Gianni Ancilotto. I tre complessi vanta-no tutti un prestigioso curriculum con par-tecipazioni in concerti, rassegne, concorsi nazionali ed internazionali, incisioni disco-grafiche e presenze radiofoniche e televisi-ve. Le formazioni, tutte di ispirazione popo-lare, privilegiano il mondo poetico dei piu noti compositori italiani. Presenta Alessia Ventura. L’ingresso è gratuito e durante la serata saranno raccolti fondi che andran-no devoluti interamente alle necessità del giovane concittadino Michele Tosi, colpito da una grave lesione spinale. Al termine, presso la sala polivalente “Loris Cominato”, si svolgerà la cerimonia di consegna ai cori delle targhe di partecipazione, lo scambio di presenti fra gli stessi ed il consueto buffet.

Roberto MarangoniNella foto: Il coro femminile “Eco

del Fiume” di Bottrighe organizzatore dell’evento

Rovigo - Teatro San Bortolo

Serate NaturaCon Pierluigi Rizzato “Fotografo dell’Anno” 2013

Bottrighe

8a rassegna corale “Autunno in… canto”Dedicata ad un giovane concittadino colpito da una grave lesione spinale

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9la Settimanadomenica 24 novembre 2013 polesine

Radio Kolbe91.2 e 94.5

Diocesi di Adria - Rovigo Ufficio fAmigliA DiocesAno

Calendario 2013-2014Sabato 26 ottobre 2013, ore 21.00Centro Don Bosco - RovigoTema: educazione dei figliRelatore: Dr. Ezio Aceti

Sabato 16 novembre 2013, ore 9.30Centro Don Bosco - Rovigoincontro studenti scuole superiori(Tema: comunicazione)Relatore: Dr. Luca Lazzarini

Sabato 30 novembre 2013, ore 21.00Centro Don Bosco - RovigoTema: la figura del padreRelatore: Dr. Gigi Avanti

Sabato 23 novembre 2013, ore 21.00-22.00in varie Chiese Parrocchialiserata di preghiera per le famiglie

Sabato 18 gennaio 2014, ore 21.00Centro Don Bosco - RovigoDivina commedia: “inferno - canti i e ii”Relatore: Dr. G. Vivaldelli

Sabato 25 gennaio 2014, ore 21.00Centro Don Bosco - Rovigosintesi: in dialogo con i relatoriRelatori: Dr. Gigi Avanti e Dr. Ezio Aceti

Sabato 8 febbraio 2014, ore 21.00Centro Don Bosco - RovigoDivina commedia: “inferno - canti iii e V”Relatore: Dr. G. Vivaldelli

Venerdì 21 febbraio 2014, ore 9.30Centro Don Bosco - Rovigoincontro studenti scuole superiori (Tema: dipendenze)Relatore: Dr. Luigi Gallimberti

Domenica 23 febbraio 2014, ore 9.30-17.00oAsi familiare

Diocesi di Adria - Rovigo Ufficio fAmigliA DiocesAno

Calendario 2013-2014Sabato 26 ottobre 2013, ore 21.00Centro Don Bosco - RovigoTema: educazione dei figliRelatore: Dr. Ezio Aceti

Sabato 16 novembre 2013, ore 9.30Centro Don Bosco - Rovigoincontro studenti scuole superiori(Tema: comunicazione)Relatore: Dr. Luca Lazzarini

Sabato 30 novembre 2013, ore 21.00Centro Don Bosco - RovigoTema: la figura del padreRelatore: Dr. Gigi Avanti

Sabato 23 novembre 2013, ore 21.00-22.00in varie Chiese Parrocchialiserata di preghiera per le famiglie

Sabato 18 gennaio 2014, ore 21.00Centro Don Bosco - RovigoDivina commedia: “inferno - canti i e ii”Relatore: Dr. G. Vivaldelli

Sabato 25 gennaio 2014, ore 21.00Centro Don Bosco - Rovigosintesi: in dialogo con i relatoriRelatori: Dr. Gigi Avanti e Dr. Ezio Aceti

Sabato 8 febbraio 2014, ore 21.00Centro Don Bosco - RovigoDivina commedia: “inferno - canti iii e V”Relatore: Dr. G. Vivaldelli

Venerdì 21 febbraio 2014, ore 9.30Centro Don Bosco - Rovigoincontro studenti scuole superiori (Tema: dipendenze)Relatore: Dr. Luigi Gallimberti

Domenica 23 febbraio 2014, ore 9.30-17.00oAsi familiare

Per informazioniUfficio Familiare Diocesano

Via Sichirollo, 18 - Rovigo- tel. 0425.209621

Consultorio Familiare DiocesanoVia Pascoli, 51A - Rovigo- tel. 0425.422500

Sabato 8 marzo 2014, ore 21.00Centro Don Bosco - RovigoDivina commedia: “inferno - canto XXVi”Relatore: Dr. G. Vivaldelli

Sabato 5 - Domenica 6 aprile 2014Seminario Vescovile - Rovigocorso spiritualità coniugale:“il Profeta elia: fuoco e silenzio”Relatore: Dr. G. Vivaldelli

Aprile 2014 (data da definire), ore 9.30-12.00Centro Don Bosco - Rovigoincontro studenti scuole superioriRelatore: Don Ciotti o Prof. Pietro Lombardo

Lunedì 2 giugno 2014 - Rovigofesta famiglie

1a o 2a settimana agosto 2014 - da definirefamiglie in… vacanza 14!

Percorsi Ufficio Familiare DiocesanoItinerari per separati e risposatiCorso per animatori di pastorale famigliarePercorsi delle coppie che si preparanoal sacramento del matrimonioPercorsi di iniziazione cristianaportati avanti con la responsabilità dei genitori

Percorsi Consultorio Familiare DiocesanoPercorso per adolescentidi educazione alla vita affettivaPercorsi sulla comunicazione di coppiaper fidanzati e per sposiPercorsi per coppie senza figliCorsi formativi e consulenza di coppia sui metodi naturali

Rovigo - Gran Guardia

“Condividere i bisogni per condividere il senso della vita”Presentata la ‘Giornata Nazionale della Colletta Alimentare’ 2013

è lo slogan del Banco Ali-mentare che recupera ecce-denze alimentari e le ridistri-buisce gratuitamente ad as-sociazioni ed enti caritativi.

Accanto alla operosa at-tività quotidiana di recupero di alimentari, la Fondazione Banco Alimentare Onlus or-ganizza ogni anno, l’ultimo sabato di novembre, la Gior-nata Nazionale della Colletta Alimentare.

La presentazione dell’ini-ziativa si è svolta alla Gran Guardia lunedi con relatori: Federico Bassi Responsabile nazionale della colletta ali-mentare, Paolo Tosi Respon-sabile regionale e Giuseppe Beretta responsabile provin-ciale e presidente del banco di solidarietà di Rovigo che nella serata ha introdotto i lavori.

Paolo Tosi nel suo inter-vento ha sottolineato il mi-racolo del Banco Alimentare dove si adoperano più di 40 persone per distribuire ed a questi, negli ultimi anni, si sono aggiunte anche le per-sone che devono scontare i punti della patente attraverso lavori socialmente utili.

Quest’ultime alla fine dopo aver scontato i punti, rimangono.

“Qui si trovano le risposte al senso della vita ossia, mi realizzo non pensando all’io ma facendo qualcosa per gli altri” ha concluso il suo inter-vento Paolo Tosi.

Il responsabile nazionale Federico Bassi ha ricordato che la colletta alimentare è fatta da 135.000 volontari che raccolgono cibo ridistribuito

poi a 8.000 strutture caritative che hanno accolto, nel 2012, ed aiutato 1.800.000 perso-ne in condizioni di bisogno.

“Tuttavia, non si riesce a far fronte a tutte le richieste per-

ché le persone in situazioni critiche sono aumentate. Con il banco alimentare si riesce a raccogliere il 10% del fabbiso-gno, quindi molto.

A chiusura del suo di-scorso, Federico Bassi ha let-to le “10 righe” del volantino della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, quest’anno raccogliendo l’appello di papa Francesco nella sua Udienza del 5 giu-gno scorso.

La presentazione patro-cinata dall’amministrazio-ne comunale ha visto anche l’intervento dell’assessore alle Politiche Sociali Antonio Saccardin che ha sottolineato: “Mai colletta alimentare non è stata così provvidenziale.” L’assessore ha poi continua-to: “Ben 86 sfratti in 22 mesi, è cresciuto il bisogno a dismi-sura, qual è il significato di questo nostro tempo?

Essere sazi ma, nel mio tempo della mia vita, mi sono accorto degli altri ed anche le parole del papa lo affermano. Il tempo che ci è dato è per accorgerci degli altri.”

Il 30 novembre, l’invito ad un gesto di gratuità e di con-divisione: fare la spesa per chi ha bisogno.

Durante questa giorna-ta, presso una fittissima rete di supermercati aderenti su tutto il territorio nazionale, ciascuno potrà donare parte della propria spesa per ri-spondere al bisogno di quanti vivono nella povertà.

Stefania Sgardiolo

La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare è un evento promosso e organiz-zato dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus e Compa-gnia delle Opere-Opere Socia-li in collaborazione con altre organizzazioni quali A.N.A. (Associazione Nazionale Al-pini) e Società San Vincenzo De’ Paoli.

Ormai giunta alla 17ª edi-zione, la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare è diventata, dal suo esordio nel 1997, un importante momento che coinvolge e sensibilizza la società civile al problema del-la povertà attraverso l’invito a un gesto concreto di gratuità e di condivisione: fare la spesa per chi ha bisogno. Durante questa giornata, presso una fittissima rete di supermercati aderenti su tutto il territorio nazionale, ciascuno può do-nare parte della propria spesa per rispondere al bisogno di quanti vivono nella povertà. E’ un grande spettacolo di carità: l’esperienza del dono eccede ogni aspettativa gene-rando una sovrabbondante solidarietà umana.

Nel 2012 sono state infatti 9.622 le tonnellate raccolte.

In uno solo giorno, grazie al contributo di circa 5 milio-ni di donatori, è stata quindi ricevuta in dono una signifi-cativa quantità di alimenti che integrano le eccedenze ali-mentari che la Rete Banco Ali-mentare recupera ogni giorno (nel 2012 sono state recupera-te 71.885 tonnellate). La Rete Banco Alimentare è un’Opera di Carità costituita da 21 Asso-ciazioni/Fondazioni presenti sull’intero territorio nazionale e coordinata dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus, con sede a Milano.

La Rete Banco Alimentare raccoglie gratuitamente tutti quei prodotti alimentari per-fettamente commestibili che per varie ragioni di mercato non possono più essere com-mercializzati e avendo perso il loro valore economico sono destinati alla distruzione.

Le fonti di approvvigiona-mento sono: Unione Europea, Industria, Grande Distribu-zione Organizzata, ristorazio-ne, Giornata Nazionale della Colletta Alimentare. La rete banco Alimentare distribui-sce gratuitamente i prodotti raccolti a più di 8.800 strut-ture caritative convenziona-te che assistono a loro volta 1.800.000 bisognosi. Si tratta di un circuito virtuoso che in-crocia l’offerta potenziale di prodotti scartati, ma ancora perfettamente commestibili con la domanda di associazio-ni caritative che si occupano di indigenti.

I benefici di questa azione sono di tipo ambientale (con-tenimento dei rifiuti), econo-mici (si eliminano i costi di trasporto per lo smaltimento dei rifiuti) e sociali (gli enti assistenziali risparmiano sul cibo potendo concentrarsi su altre necessità).

Ogni Associazione Banco Alimentare locale gestisce au-tonomamente i rapporti con gli enti della propria regione. Tipologia di enti convenziona-ti: enti che si occupano di assi-stenza domiciliare a famiglie povere o ad anziani, comuni-tà di accoglienza per ragazze madri, bambini, comunità di recupero per tossicodipen-denti, comunità alloggio per malati, portatori di handicap, mense per i poveri, centri di accoglienza per extracomuni-tari, etc.

Sabato 30 Novembre si terrà in tutta Italia la dicias-settesima edizione della Gior-nata Nazionale della Colletta Alimentare, organizzata dalla Fondazione Banco Alimentare ONLUS.

Siamo tutti invitati a parte-cipare a questo gesto concreto di gratuità e condivisione, ac-cogliendo l’invito dei volonta-ri, presenti nei supermercati, a donare alimenti a lunga con-servazione che verranno di-stribuiti a 8800 strutture cari-tative sul territorio nazionale.

Papa Francesco, all’ Udienza Generale del 5 giu-gno scorso, sottolineava come “la vita umana, la persona non sono più sentite come valore primario da rispettare

e tutelare, specie se è povera […]” e che occorre “ riflette-re sul problema della perdita e dello spreco del cibo per individuare vie e modi che, affrontando seriamente tale problematica, siano veicolo di solidarietà e di condivisione con i più bisognosi”.

Accogliamo questo invito del Papa e diamo tutti il no-stro libero contributo con un semplice gesto di carità.

Per chi inoltre vuole vive-re questa giornata da prota-gonista, facendo il volontario alla Colletta Alimentare, sono disponibili i seguenti riferi-menti:

Giuseppe: tel. 368957927Andrea: tel. 3495890490Paolo: tel. 3483344904

www.bancoalimentare.it

Condividere i bisogni per condividere il senso della vita

«La vita umana, la persona non sono più sentite come valore primario da rispettare e tutelare, specie se è povera […]. Il consumismo ci ha indotti ad abituarci al superfluo e allo spreco quotidiano di cibo, al quale talvolta non siamo più in grado di dare il giusto valore, che va ben al di là dei meri parametri economici. […] Invito tutti a riflettere sul problema della perdita e dello spreco del cibo per individuare vie e modi che, affrontando seriamente tale problematica, siano veicolo di solidarietà e di condivisione con i più bisognosi. […] quando il cibo viene condiviso in modo equo, con solidarietà, nessuno è privo del necessario, ogni comunità può andare incontro ai bisogni dei più poveri».(Papa Francesco, Udienza Generale del 5 giugno 2013)

Raccogliendo l’appello del Papa, invitiamo tutti a partecipare alla Colletta Alimentare per educarci a quanto da Lui proposto.

17ª Giornata Nazionale della

Colletta Alimentare 2013

www.bancoalimentare.it

Unitalsi - Sottosezione di Adria

Pellegrinaggio a Roma5 - 8 novembre 2013

Martedì 5 Novembre di buon mattino partiamo in due pullman ed un pullmino per le carrozzine alla volta di Roma, un po’ asson-nati ma felici ed entusiasti di andare a vedere e sentire il nostro Papa Francesco. Il viaggio si svolge regolarmente, in allegria, accompa-gnati dalla preghiera. Fermata ad Orte per il pranzo, consumato piacevolmente ed in velocità, in quanto bisogna lasciare il posto ad un altro gruppo di Pellegrini. A metà pomeriggio giungiamo a de-stinazione e ci sistemiamo in albergo; dopo la cena, le forze ci per-mettono una breve passeggiata e poi tutti a dormire. Arriva il giorno tanto aspettato, mercoledì 6/11, il giorno dell’udienza in Piazza San Pietro di Papa Francesco : siamo tutti emozionati, euforici e deside-rosi di ascoltare le parole del Papa. Verso le ore 10,30 Papa Francesco esce sulla macchina scoperta e, tra l’entusiasmo dei presenti (circa 100000) provenienti da ogni parte del Mondo, saluta e benedice tutti attraversando più volte la piazza. I rumori e le voci si spengono e, in un silenzio assoluto, ascoltiamo le parole del Papa, che ci colpiscono e ci emozionano e che possiamo riassumere, in estrema sintesi, in 3 aspetti: 1) Comunione tra noi Cristiani, tralasciando gli egoismi per essere tutti uniti; 2) Comunione con i Sacramenti; 3) Comunione con i Carismi (i regali, i doni, le grazie) dello Spirito Santo.

Tra gli applausi e le lacrime di commozione vengono presentati tutti i gruppi e la associazioni presenti e si conclude una mattina-ta, per ciascuno di noi, indimenticabile. Dopo il pranzo, assistiamo alla S. Messa nella Basilica della Beata Maria Vergine Regina degli Apostoli e, quando le ombre della sera già si avvicinano, andiamo a visitare la Basilica di San Paolo fuori le mura: bellissima, maestosa con i suoi luccichii dorati e le immagini di tutti i Papi dipinte lungo il perimetro della volta; c’è anche il predecessore di Papa France-sco, Benedetto XVI. Siamo giunti al 3° giorno del nostro pellegri-naggio che prevede la visita guidata ai Musei Vaticani: indescrivibili le meraviglie viste, tra queste tutti abbiamo notato, con piacere, la presenza di un dipinto rappresentante una carta geografica con le località di “Adria”, “LoReo” e “Corbole”. La visita si è conclusa con la stupefacente visione della Cappella Sistina, che, definire un ca-polavoro, è assolutamente riduttivo. Con ancora negli occhi, nella mente e nel cuore i fantastici dipinti della Cappella Sistina, con pa-zienza attendiamo l’uscita delle carrozzine e, tutti assieme, andiamo a pranzo in un Ristorante di nome “Al Convento”, dove ci serve un cameriere vestito con il saio da frate. Adesso, con una Signora simpaticissima che ci fa da guida, andiamo ad ammirare le bellezze di Roma: il Colosseo, l’Altare della Patria, Castel Sant’Angelo e tan-te altre, per poi fermarci ai bordi della Fontana di Trevi, dove tutti lanciano la monetina e fanno fotografie. Arriva purtroppo l’ultimo giorno di permanenza a Roma che ci riserva però un’affascinante ed indimenticabile visita con guida alla Basilica di San Pietro: mil-le le cose incantevoli, ma in particolar modo tutti porteranno nella loro memoria la “Pietà di Michelangelo” e le tombe del Papa buono Giovanni XXIII e di Papa Giovanni Paolo II. Il tempo per un veloce shopping e poi partenza per far ritorno alle nostre case, con le im-magini, le sensazioni e le emozioni dei quattro giorni di pellegrinag-gio che si rincorrono nelle nostre menti.

Roberto Naldini

Note informative

Riferimenti utili

Page 10: La Settimana n. 45 del 24 novembre 2013

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RINGRAZIAMENTOROVIGO Il premio “San Martino 2013”alla Caritas della diocesi rodigina�Si è svolta domenica scorsa a Crespino la 63a

Giornata provinciale del ringraziamento dellaColdiretti Rovigo, all’insegna del messaggio chel’agricoltura è l’unica attività economica che ri-porta l’uomo in una dimensione vera ed equili-brata, all’interno della società e dell’ambiente,alla quale bisogna ritornare per riconquistare ilvero benessere. Non a caso il premio “San Mar-tino 2013” è stato conferito alla Caritas dioce-sana, «per l’opera quotidiana di sostegno allepersone», come si legge nella motivazione. Nellasala teatro parrocchiale di Crespino nella matti-nata, prima della messa, il sindaco Luigi Zivianiha parlato di «ringraziamento nella logica delvalore della gratitudine, dell’ambiente rispettato,della terra curata bene, in senso opposto alla lo-gica effimera dell’accumulo di denaro, dellosfruttamento delle risorse, dell’inquinamentodell’acqua». L’assessore provinciale all’agricol-tura Laura Negri ha evidenziato che «l’agricoltu-ra non è solo un settore economico, ma ha unafunzione straordinaria sotto il profilo sociale edambientale». Il presidente di Coldiretti Rovigo,Mauro Giuriolo, ha ricordato l’impegno degli im-prenditori agricoli per «un’agricoltura vera, tra-sparente, pura, che è l’unica attività che stadando stimoli al Pil in termini di occupazione esviluppo», evidenziando l'instabilità della sicu-rezza idraulica del Polesine a causa dei tagli perla bonifica. Alla messa, concelebrata dal vesco-vo Lucio Soravito col parroco don Graziano Sec-chiero e col consigliere di Coldiretti don CarloMarcello, erano presenti le autorità istituzionali,civili, militari e del volontariato locale e provin-ciale. «In questi momenti difficili di crisi – hadetto il vescovo Soravito introducendo la cele-brazione – non serve la concorrenza, ma la con-vergenza, cioè la collaborazione di tutti». Primadella conclusione, si è svolta la breve cerimoniadella consegna del premio “San Martino 2013”che quest’anno è andato alla Caritas Rovigo. Aritirarlo dalle mani del presidente Mauro Giurio-

lo, il referente Davide Girotto, il quale ha ringra-ziato Coldiretti per «la capacità che ha dimostra-to di guardare anche oltre il proprio lavoro quoti-diano, verso le persone che soffrono. Dopo latradizionale benedizione delle macchine agricoleschierate in piazza Fetonte, la più grande delPolesine, gremita da oltre un centinaio di mezzi,la manifestazione si è conclusa con un pranzoconviviale al ristorante Teatro di Papozze. Pari successo per la festa celebratasi a Chiog-gia nel popoloso quartiere residenziale di BorgoSan Giovanni che per una domenica è stato let-teralmente invaso dalle bandiere gialloverdi de-gli agricoltori e degli ortolani della Coldiretti. Domenica 24 novembre tocca alla Coldiretti diPadova che celebra il tradizionale appuntamentocon la festa provinciale padovana nel duomo diTrebaseleghe.

RADICCIOVENETO Tre consorzi di tutela aprono “La casa degli igp veneti”�Tre consorzi di tutela insieme per promuoverei prodotti orticoli che più contraddistinguonol’identità del territorio veneto. Si tratta dei radic-chi nelle tre varietà tipiche contraddistinte dalmarchio di certificazione europea, il radicchiorosso di Treviso igp, il radicchio rosso di Chiog-gia igp e il radicchio di Chioggia igp che an-

dranno a costituire le fondamenta de “La casadegli igp veneti”, aperta alla promozione di tutti iprodotti a marchio di una regione ricchissima ditesori ortofrutticoli e gastronomici frutto dellaterra e del saper fare degli uomini che la abita-no. A tenere a battesimo il nuovo sodalizio èstata la 32a “Festa del radicchio rosso di Trevisoigp” a Rio San Martino, in provincia di Venezia,che si conclude domenica 24 novembre. Unagrande rassegna fin qui capace di attirare 70mila visitatori, grazie a un calendario ricchissimodi appuntamenti che vede al centro la produzio-ne di prodotti tipici e la cultura enogastronomi-ca, coniugate con sport, solidarietà e intratteni-mento.

IL TEMPO E LA CRISIEVENTI CLIMATICI estremi penalizzanola produzione agricola del 2013� L’agricoltura continua a pagare le “bizze” delclima e nel terzo trimestre dell’anno registra uncalo congiunturale del valore aggiunto. Lo affer-ma la Cia - Confederazione italiana agricoltori,in merito alle stime preliminari del pil diffusedall’Istat. Gli eventi climatici estremi che stannosegnando il 2013 hanno colpito pesantementele campagne italiane, provocando un calo mediodella plv (produzione lorda vendibile) agricolasuperiore al dieci per cento. Prima il freddo pro-lungato e la primavera quasi inesistente hannocompromesso il calendario agricolo in mesi de-cisivi per il settore, poi sono arrivati i danni cau-sati dalle frequenti tempeste estive con nubifra-gi e allagamenti nei campi. E non bastano le difficoltà dovute al tempo:l’agricoltura sconta anche gli effetti della crisi e iproblemi atavici del settore, dai costi produttivialti all’andamento instabile dei prezzi all’origine,con aziende costrette a chiudere i battenti. Ep-pure, nonostante tutto, il settore primario conti-nua a garantire occupazione e prodotti di quali-tà. E, in una fase di forte crisi dei consumi inter-ni (meno 2,4 per cento il calo stimato della spe-sa delle famiglie per l’anno in corso), riesce an-cora a trainare l’export “made in Italy” incre-

mentando le vendite oltreconfine di cibo e be-vande del 6 per cento nei primi otto mesi del2013.

OCCUPAZIONENUOVI POSTI anche per gli immigratia dispetto della crisi economica

� L’agricoltura non solo difende, ma crea nuoviposti di lavoro, anche per gli immigrati. Nell’ulti-mo anno, a dispetto della crisi economica, il nu-mero degli occupati stranieri nel settore prima-rio è cresciuto di settemila unità, raggiungendoquota 320 mila, di cui oltre 128 mila provenientida paesi extracomunitari. D’altra parte, si trattadi una fetta rilevante del comparto: oggi i lavo-ratori stranieri rappresentano oltre il 20 per cen-to del totale della manodopera aziendale. Sono idati emersi dal dossier statistico Immigrazione2013 presentato dal centro studi Idos e dall’uffi-cio antidiscriminazioni razziali della presidenzadel consiglio (Unar). Nel dettaglio, poco più della metà dei lavoratoristranieri (53,8 per cento) è impiegato nella rac-colta della frutta e nella vendemmia; un terzo (il29,9 per cento) nella preparazione e nella rac-colta di pomodoro, ortaggi e tabacco; il 10,6nelle attività di allevamento; il 3,2 nel florovivai-smo e il restante 3,5 in altre attività come l’agri-turismo o la vendita dei prodotti.

�I consigli di amministrazione di Calv - Con-sorzio agrario Lombardo Veneto e del Con-sorzio agrario di Padova e Venezia hanno

deliberato nei giorni scorsi il progetto di fusionedelle due società cooperative. Progetto che saràquindi sottoposto alle rispettive assemblee deisoci verso la metà di dicembre per la ratifica. Severrà approvato, come auspicato dai consigli diamministrazione, le due realtà consortili procede-ranno con la fusione per dare vita a una nuovastruttura che vedrà come territorio di riferimentole province di Brescia, Mantova, Padova, Rovi-go, Venezia, Verona e Vicenza. Una rilevantearea territoriale capace di esprimere produzionidi pregio, rinomate in tutto il mondo, grazie alforte e continuo impegno di migliaia di impren-ditori agricoli.

La nuova struttura andrà quindi a operare insette province dalla forte vocazione agricola,con una superficie agricola utilizzabile (sau) di990 mila ettari e un bacino di 110 mila aziendeagricole. La missione della nuova struttura se-guirà pienamente quella dei due consorzi agrari,peraltro sviluppata con coerenza e successo dapiù di un secolo, per supportare le aziende agri-cole e zootecniche nella qualificazione delle col-ture e degli allevamenti; grazie alla fornitura diservizi manageriali e tecnici, finalizzati alla va-lorizzazione delle produzioni agricole italiane, in

tutto il mondo. Il progetto di fusione si inserisce in uno sce-

nario di mercato in profondo mutamento. Il com-parto primario è oggi impegnato nella definizio-ne delle più opportune strategie per la costruzio-ne del futuro dell’agricoltura italiana, con impli-cazioni che vanno ben oltre le problematichetracciate dall’attuale congiunturanon positiva dell’economia naziona-le. Come ben evidenziato dagli ulti-mi censimenti Istat in agricoltura, èin corso un processo di rafforzamen-to delle aziende agricole che stannodiventando sempre più strutturate,manageriali e specializzate. Il pro-gressivo incremento della Sau me-dia, da 14,6 a 18,2 ettari in Lombar-dia, e da 4,8 a 6,8 in Veneto, è forseil dato più emblematico. Parallelamente cresce lanecessità di una agricoltura sempre più sostenibi-le, per rispondere alle esigenze ambientali ma an-che alle richieste dei consumatori nazionali e in-ternazionali, attenti e predisposti verso la valoriz-zazione della qualità, dell’eco-sostenibilità e deiprocessi di filiera certificati. Si delineano quindipratiche colturali aggiornate ed emerge chiara-mente la necessità di mettere in campo tecnolo-gie più avanzate per l’ottimizzazione dei consu-mi, come i nuovi sistemi di irrigazione o sistemi

di agricoltura di precisione. Settori specialisticidove i consorzi agrari hanno acquisito punte dieccellenza tali da garantire a ogni azienda agrico-la significativi risparmi sia in termini di CO2 siadi costi gestionali.

Il presidente del Consorzio agrario di Padovae Venezia, Federico Dianin, e del Calv, Claudio

Valente, hanno congiuntamente di-chiarato: «Il progetto verso la fusio-ne dei due consorzi agrari è un pro-getto verso il futuro dell’agricolturaitaliana. Un progetto di lungimiran-za voluto dai rispettivi consigli diamministrazione, per affrontare sfi-de locali di respiro sempre più glo-balizzato. La nuova struttura rag-giungerà un fatturato pari a circa530 milioni di euro, forte di una rete

commerciale composta da 115 agenzie, da nume-rosi centri produttivi quali mangimifici, centri distoccaggio ed essiccazione cereali, centri logisti-ci, oltreché un pastificio e una cantina vinicola.Complessivamente gli addetti che entreranno afar parte di quello che diventerà il più grandeconsorzio agrario d’Italia e uno dei principali at-tori dell’agroalimentare nazionale sono oltre550». La nuova struttura assumerà il nome Con-sorzio agrario del Nordest.

�pagina a cura di Mario Stramazzo

CONSORZIO AGRARIO DEL NORDEST Se le assemblee ratificheranno il progetto firmato dai cda

Megaconsorzio da 530 milioni di eurodalCampoalla

Tavola

�A fusione avvenuta,la nuova strutturasi estenderà sulle

province di Brescia,Mantova, Padova, Rovigo Venezia, Verona e Vicenza

Nella foto a sinistra FedericoDianin, presidente del Consorzio

agrario di Padova e Venezia; a destra Claudio Valente

presidente del Calv.

agricoltura domenica 24 novembre 2013

Page 11: La Settimana n. 45 del 24 novembre 2013

Il Beato Giovanni Paolo II, nel suo primo Messaggio in oc-casione della Giornata Mondia-le di preghiera per le Vocazioni, invitava anzitutto alla preghiera in obbedienza al comando di Gesù che dice: “Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe” (Mt 9,38). Scriveva il Papa: “Si innalzi in ogni parte del mondo questo assalto al cielo, per chie-dere al Padre ciò che Cristo ha voluto che noi domandiamo... La nostra preghiera si diffonda e continui nelle chiese, nelle co-munità, nelle famiglie, nei cuori credenti, come in un monastero invisibile, da cui salga al Signo-re una invocazione perenne”. Era l’anno 1979. In diverse Dio-cesi questo invito di Papa Gio-vanni Paolo II si è trasformato in realtà favorendo l’esperienza del “Monastero invisibile”. Sono tante le persone che hanno com-preso la necessita di pregare per le vocazioni e danno un “assalto al cielo”. Vorremmo che anche la nostra Chiesa di Adria-Rovigo vivesse questa esperienza del “Monastero invisibile”, coin-volgendo più persone possibili, perché ci sia sempre qualcuno che ringrazia il Signore per il dono prezioso di ogni vocazio-ne con la quale il Signore rende più bella la Chiesa sua Sposa e fa suo fa suo il comando di Gesù: “Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nel-la sua messe” (Mt 9,38).

Concretamente si tratta di scegliere un giorno del mese nel quale offrire mezz’ora o un ora di preghiera per le Vocazioni.

Ognuno è libero di pregare come meglio crede: partecipan-do alla celebrazione dell’Euca-ristia, con la Liturgia delle Ore, con il Rosario, con la Lectio divi-na, o in modo spontaneo. L’Uf-ficio diocesano per la Pastorale delle Vocazioni sta preparando

una scheda mensile quale sus-sidio per la preghiera e anche proposte di Lectio sui Vangeli di alcune Domeniche particolari. Accanto alla preghiera si colloca l’offerta della propria giornata, con le sue gioie e i suoi dolori.

Per le comunità parrocchiali e religiose o per le persone che già pregano per le vocazioni, l’appartenenza al “Monastero invisibile” non significa un im-

pegno in più, ma diventa un camminare insieme, un sentirsi dentro un’esperienza di pre-ghiera che vorrebbe coinvolgere tutta la nostra Chiesa diocesana. Ognuno può pregare dove vuo-le: in chiesa o in casa... Sarebbe bello pregare davanti al Santis-simo Sacramento. Si può prega-re da soli o coinvolgendo la pro-pria famiglia, gli amici, il grup-po, l’Associazione o Movimento di appartenenza, la comunità.

Chi sceglie di vivere l’espe-rienza del “Monastero invisi-bile” non solo prega per le vo-cazioni, per tutte le vocazioni, ma si fa anche promotore della necessità di questa preghiera perché, come ebbe a dire Papa Benedetto XVI: “Dove si prega con fervore fioriscono le voca-zioni”. Chi intende aderire al “Monastero invisibile” può dare la propria adesione con la sche-da che troverà presso la pro-pria parrocchia o scaricandola direttamente dal sito della Pa-storale giovanile e vocazionale (www.5pani2pesci.it) e speden-dola poi a: Spadon don Daniele, c/o Seminario Vescovile “S. Pio X”, via G. Sichirollo, 70, Rovi-go, oppure a: Zorzan don Mari-no, Piazzale San Bartolomeo, 4, Rovigo. Quanti aderiranno alla proposta riceveranno una tesse-ra con l’indicazione del giorno e dell’ora prescelti.

Per l’Ufficio diocesano per la Pastorale delle Vocazioni

Don Marino Zorzan

11la Settimanadomenica 24 novembre 2013 polesine

Diocesi di Adria - RovigoUfficio Diocesano per la

Pastorale delle Vocazioni

M Invisibile

“Nessuna preghiera si perde nel nulla,anche se non sempre la mia richiesta

corrisponde alla volontà di Dio.Tutte le preghiere portano frutti,

anche se non sempre so quello che chiedo.”

(J. Gautier)

PreghieraO Gesù, divino pastore,

che hai chiamato gli Apostoliper farne pescatore di uomini,

attrai a te cuori ardenti e generosi di giovani,

per renderli tuoi discepoli e tuoi ministri.

Tu, o Signore, sempre vivo a intercedere per noi,

dischiudi gli orizzonti del mondo intero,ove la silenziosa

e sofferta supplicadi tanti fratelli e sorelle

chiede luce di Fede e benedizione di Speranza

Rispondendo alla tua chiamata,possano essere sale della terra

e luce del mondo,per annunciare la vita buona

del Vangelo.Amen.

recaPitare la scheda

Spedendola per posta a

don Marino ZorZanp.le S. Bortolo, 445100 rovigo

Oppure

don daniele Spadonc/o Seminario Vescovile “S. pio X”via G. Sichirollo, 7045100 rovigo

Via e-mail all’indirizzo:

[email protected]

puoi ricevere il sussidio di preghiera per le vocazioni

per postaper e-mailcollegandoti al sito: www.5pani2pesci.it, nella sezione “vocazioni”

per inforMaZioni

don Marino Zorzan 3483556598

don Daniele Spadon 3346457694

onastero

Diocesi di Adria - RovigoUfficio Diocesano per la

Pastorale delle Vocazioni

M Invisibile

“Nessuna preghiera si perde nel nulla,anche se non sempre la mia richiesta

corrisponde alla volontà di Dio.Tutte le preghiere portano frutti,

anche se non sempre so quello che chiedo.”

(J. Gautier)

PreghieraO Gesù, divino pastore,

che hai chiamato gli Apostoliper farne pescatore di uomini,

attrai a te cuori ardenti e generosi di giovani,

per renderli tuoi discepoli e tuoi ministri.

Tu, o Signore, sempre vivo a intercedere per noi,

dischiudi gli orizzonti del mondo intero,ove la silenziosa

e sofferta supplicadi tanti fratelli e sorelle

chiede luce di Fede e benedizione di Speranza

Rispondendo alla tua chiamata,possano essere sale della terra

e luce del mondo,per annunciare la vita buona

del Vangelo.Amen.

recaPitare la scheda

Spedendola per posta a

don Marino ZorZanp.le S. Bortolo, 445100 rovigo

Oppure

don daniele Spadonc/o Seminario Vescovile “S. pio X”via G. Sichirollo, 7045100 rovigo

Via e-mail all’indirizzo:

[email protected]

puoi ricevere il sussidio di preghiera per le vocazioni

per postaper e-mailcollegandoti al sito: www.5pani2pesci.it, nella sezione “vocazioni”

per inforMaZioni

don Marino Zorzan 3483556598

don Daniele Spadon 3346457694

onastero“La nostra preghiera si diffondae continui nelle chiese, nelle comunità, nellefamiglie, nei cuori credenti,come in un monastero invisibile,da cui salga al Signoreuna invocazione perenne”

Giovanni Paolo II, Messaggio per laXVI Giornata Mondiale per le Vocazioni, 1979

MONASTERO INVISIBILE“Nessuna preghiera si perde nel nulla,anche se non sempre la mia richiesta corrispondealla volontà di Dio. Tutte le preghiere portano frutti,anche se non sempre so ciò che chiedo.Ciò resta nascosto nel mistero di Dio,che può servirsi della mia preghieraper un altro che ne ha bisogno.Resterò sorpreso, sulla soglia della vita eterna,vedendo quanti hanno pregato per me.Questa si chiama comunione dei Santi.”

Jacques Gauthier

Page 12: La Settimana n. 45 del 24 novembre 2013

i concerti

12 la Settimana domenica 24 novembre 2013polesine

Il m.o Stefano Pellini con il m.o Pietro Tagliaferri

musica nel tempio B. V. del Soccorso "La Rotonda"

San Bellino

musica di prestigio Con il m.o Enrico Viccardi

Porto Viro

Organo e fedeIntervista al m.o Matteo Venturini

Sabato 16 novem-bre presso la chiesa di san Bartolomeo di Porto Viro ha avuto luogo l’ottavo appuntamento del-la rassegna Antichi Organi del Polesine. All’organo il maestro Matteo Venturini.

A conclusione del concerto abbiamo ri-volto alcune doman-de al maestro orga-nista.

D - Da un concer-to d’organo è pos-sibile percepire aspetti spirituali, di preghiera e di fede?R - Sicuramente

è possibile percepi-re un aspetto spirituale e di preghiera. Quasi tutta la let-teratura organistica infatti è stata pensata e composta in funzione della liturgia catto-lica, protestante ed anglicana. Anche nel programma che ho eseguito molti brani erano destinati a momenti precisi della liturgia, probabilmente stilisticamente superati e di un gusto non confacente ai canoni liturgici attuali ma pur sempre espressione di un’epo-ca in cui la Chiesa teneva in grande considerazione l’arte e la musica, forse più di quan-to fa adesso. Se l’organo poi è entrato nelle chiese già dal IX secolo c’è un motivo, ben rias-sunto da Benedetto XVI du-rante la benedizione da parte sua del nuovo organo della Alte Kapelle di Ratisbona: “l'organo, da sempre e con buona ragione, viene qualifi-cato come il re degli strumen-ti musicali, perché riprende tutti i suoni della creazione e dà risonanza alla pienezza dei sentimenti umani, dalla gioia alla tristezza, dalla lode fino al lamento. (...) La grande varie-tà dei timbri dell'organo, dal piano fino al fortissimo tra-volgente, ne fa uno strumento superiore a tutti gli altri. Esso è in grado di dare risonanza a tutti gli ambiti dell'esistenza umana. Le molteplici possibi-lità dell'organo ci ricordano in qualche modo l'immensità e la magnificenza di Dio”.

D - L’organo è un antico strumento musicale pen-sato al servizio della litur-gia. Oggi però purtroppo questa dimensione è qua-si scomparsa e si vedono molti organi abbando-nati. Possiamo pensare che esista il pericolo che questo meraviglioso stru-mento nel giro di pochi anni possa scomparire?R - Purtroppo il futuro

dell’organo non è roseo e questo dipende da molteplici fattori legati fra loro. Da un lato, la sempre più dilagante miseria culturale che investe la nostra società sta attaccan-do anche la pratica e lo studio della musica in generale, pro-vocando la forte contrazione del numero di studenti nei conservatori, nelle scuole di musica e di conseguenza un sempre minore numero di pubblico ai concerti e di ri-sorse ad essi destinati. Questo principalmente è legato al fat-to che la musica nella scuola non viene propriamente con-siderata come materia che for-ma l’individuo, trovando un po’ di spazio solo nella scuola media ma, in molti casi, senza

avere una dignità pari alle al-tre materie curriculari.

D - La Liturgia della Chiesa cattolica ha ancora bisogno dell’organo?R - L’organo all’interno

della Liturgia cattolica non è una presenza definitivamente scomparsa, seppur poche, ci sono ancora chiese e diocesi in Italia nelle quali questo stru-mento e la musica in generale conservano il loro ruolo edu-cativo e di arricchimento dei sacri riti.

Esso, per le caratteristiche che gli sono proprie, assieme alla buona musica può arri-vare dove magari non arriva la liturgia stessa ad accompa-gnare sacerdote e fedeli ad en-trare e a mettersi alla presenza del Signore. Anche oggi e so-prattutto oggi la liturgia non può fare a meno dell’orga-no e l’organo non può fare a meno della liturgia. Lo spirito del Sacrosanctum Concilium è chiaro: “Nella Chiesa lati-na si abbia in grande onore l’organo a canne, strumento musicale tradizionale, il cui suono è in grado di aggiun-gere un notevole splendore alle cerimonie della Chiesa, e di elevare potentemente gli animi a Dio e alle cose cele-sti”. Come ha affermato don Gilberto Sessantini a propo-sito di questo spirito “sono i cuori di chi deve metterlo in pratica che hanno bisogno di conversione”.

D - Allora quale suggeri-mento offrire ai parroci e alle comunità?R - Come ho già enunciato

prima è lo stesso Sacrosanctum Concilium che istruisce circa l’uso dell’organo nella litur-gia. Non sta a me consigliare i parroci su come debbano agire all’interno delle loro co-munità, mi limito solamente a citare il contenuto di un’inter-vista rilasciata dal Cardinale Domenico Bartolucci, già Direttore della Cappella Sistina da pochi giorni scom-parso, secondo il quale troppo spesso la Chiesa ha avuto ed ha tuttora l’idea di attirare i fedeli ed i giovani acconten-tandoli, volendo andare a loro incontro a tutti i costi, facendo anche perdere la dignità ed il giusto decoro ai sacri riti con musiche e gestualità alquanto discutibili. Solo se l’obbietti-vo di attirare fedeli avvenisse con una giusta educazione al bello, nell’arte e nella musica, si avrebbero i frutti migliori, certo sarebbe un investimen-to a lungo termine, ma essi sarebbero sicuri e di grande valore.

Settimio Rigolin

Da ben ventuno anni, cioè sin dall’ormai lontano 1992, la rassegna “Concerti d’Au-tunno” svolge il proprio im-portantissimo ruolo, con la gemella rassegna di prima-vera, per promuovere la valo-rizzazione e la conoscenza del patrimonio organario, storico ma non solo, del territorio diocesano di Adria-Rovigo. Con trent'otto rassegne si-nora tenute, per complessivi 416 concerti (155 in primave-ra e 261 in autunno), dirette sin dalla fondazione dal M° Carlo Barbierato, che è an-che Referente Diocesano di Adria-Rovigo per gli Organi Musicali (e dirige, da una quindicina d’anni, tutti i nu-merosi restauri di organi a canne nelle chiese parrocchia-li della Diocesi), i “Concerti d’Autunno” ogni anno of-frono la possibilità di poter ascoltare e conoscere alcuni tra i più belli ed interessanti strumenti della nostra zona. E queste manifestazioni, co-nosciute ed apprezzate anche ben oltre i confini del Polesine e del Veneto, sono particolar-mente importanti anche per il fatto di essere organizzate di-rettamente dagli Enti proprie-tari degli strumenti, cioè dalle Parrocchie.

Domenica 17 novem-bre, ad esempio, si è tenu-to nella Chiesa Arcipretale di Mardimago un concerto dell’organista padovano M° Ivan Furlanis, che ha utiliz-zato lo splendido strumento

costruito tra il 1806 ed il 1818 da Antonio Callido e Don Francesco Merlini, restaura-to lo scorso anno dalla Ditta Michelotto grazie ai contri-buti della Regione Veneto e della Conferenza Episcopale Italiana. Il pregevolissimo organo, nato per la Chiesa Arcipretale di Arquà Polesine dove fu poi sostituito nel 1848 dall’attuale grandioso stru-mento di Giuseppe Cipriani, è caratterizzato da una gran-dissima accuratezza e qualità costruttiva, da una cura quasi maniacale dei particolari e da una splendida timbrica, an-che grazie ad alcuni registri decisamente particolari quali le rarissime Trombe poste die-tro il manuale, sotto il somie-re. Il maestro Furlanis, con un programma ricco e magistral-mente interpretato, corredato da interessanti note illustra-tive che hanno inquadrato storicamente e stilisticamente i brani, ha fatto apprezzare le caratteristiche dello strumen-to al numeroso (circa 70 per-sone) pubblico presente.

Domenica 24 alle ore 16,00, invece, saranno l’organista Luca Massaglia ed il violini-sta Marco Casazza, entrambi piemontesi, a tenere un pia-cevole ed interessante con-certo, questa volta sul gran-dioso strumento della Chiesa Arcipretale di Arquà Polesine (uno dei più grandi organi storici del nostro territorio diocesano), costruito come si diceva da Giuseppe Cipriani

di Stanghella nel 1848 e re-staurato nel 2006 grazie ai contributi della Regione Veneto e della Fondazione Cassa di R i s p a r m i o di Padova e Rovigo. Il programma, p i a c e v o l i s -simo, com-p r e n d e r a ’ autori tede-schi, francesi ed italiani tra S e t t e c e n t o e primo Novecento , con compo-sizioni note alternate ad altre di meno f r e q u e n t e ascolto. La manifestazione si colloca nell’ambito dei festeggia-menti in onore del Patrono Sant’Andrea Apostolo.

I prossimi concerti della rassegna “Concerti d’Autun-no 2013” saranno i seguenti:

- Sabato 7 dicembre, alle ore 21,00, a Cavazzana (Organo Giacomo Bazzani e Figli, 1832) recital dell’orga-nista Lorenzo Fragassi, inte-ramente dedicato ai composi-tori italiani del XIX secolo;

- Domenica 8 dicem-bre, sempre alle ore 21,00, a Villanova Marchesana (or-

gano di Anonimo Veneto del tardo Settecento), concerto dell’organista Alessandro Bianchi;

- Sabato 14 dicembre, alle ore 21,00, a Giacciano (organo costruito da Antonio Callido nel 1829 e probabile sua ulti-ma opera), concerto natalizio a conclusione della rassegna, tenuto dal direttore Carlo Barbierato ed interamente composto da brani sacri bril-lanti dell’Ottocento Italiano. Tutte le manifestazioni, come sempre, saranno ad ingresso libero.

Sabato 23 Novembre, ore 21, concerto d’Organo presso il Tempio della Beata Vergine del Soccorso detta “la Rotonda” di Rovigo, il maestro organista Stefano Pellini, accompagnato dal maestro Pietro Tagliaferri, sax soprano, suonerà sull’or-gano costruito da Gaetano Callido, op. 34, 1767, restaurato dalla ditta Cav. Francesco Zanin nel 2008. Il progetto “Riverberi” nasce nel 2003 dalla collabo-razione tra Pietro Tagliaferri e Margherita Sciddurlo e un’idea del compositore Massimo Berzolla: accostare il sax so-prano all’organo con un con-sapevole progetto musicale, creando un repertorio unico e affascinante.

L’attività del Duo, che si è sviluppata in circa 90 concer-ti in Europa e America e in tre realizzazioni discografiche, si è rinnovata nel 2009 con l’or-ganista Stefano Pellini e con l’apporto della sua esperienza e cultura. Nel 2010 viene pubbli-cato il nuovo Cd per l’etichetta “Elegia”.

Programma della serata:Girolamo Frescobaldi (1583-

1643) Corrente I, II (Dal I libro delle “Toccate”)

Jean Joseph Mouret (1682-1738) Da “Sinfonies de Fanfares” Rondeau Fanfares

Josquin De Prez (1450-1521) Tu solus qui facis mirabilia

Jean Adam Guilain (XVII - XVIII sec.) Tierce en taille

Antonio Vivaldi (1678-1741) Concerto op. 3 n. 3 Allegro – Largo - Allegro (tra-scriz. di J. S. Bach, BWV 978)

Johann Sebastian Bach (1685-1750) Fantasia in Do BWV 570 (organo) dal “Concerto per due violini” BWV 1043 Largo ma non tanto

Niccolò Moretti (1763-1821) Sonata X ad uso Sinfonia

P. Davide da Bergamo (1791-1863) Elevazione

Nicola Campogrande (1967) Momento musicale (dedicato al Duo Tagliaferri-Pellini)

Pietro Tagliaferri (1964) Impressioni

Massimo Berzolla (1963) Lilien S.R.

Concerto d’or-gano domenica 24 Novembre, alle ore 21 presso la basili-ca di San Bellino, Rovigo, all’Orga-no costruito dai F.lli Bazzani, 1839 e Restaurato da Michele Formentelli nel 2007 il maestro Enrico Viccardi.

D i p l o m a t o con il massimo dei voti in Organo e Composizione organistica al Conservatorio di Piacenza, perfezionan-dosi poi con M.Radulescu alla Hochschule für Musik di Vienna. Ha seguìto quin-di numerosi corsi di perfe-zionamento con qualificati insegnanti quali E.Fadini, C.Tilney, J.Langlais, D.Roth e in particolare quelli tenuti da L.F.Tagliavini all’Accademia di Pistoia. L’attività concerti-stica lo ha portato ad esibirsi in prestigiose rassegne in Italia ed all’estero. Ha collaborato con prestigiosi complessi come il Coro della Radio della Svizzera Italiana. Ha iniziato lo scorso anno il progetto dell’incisione degli Opera Omnia organistici di J.S.Bach su strumenti italiani antichi e moderni con la regi-strazione dell’Orgelbüchlein sull’organo “Francesco Zanin” (2008) della basilica di San Babila in Milano. Recente è in-vece la registrazione dell’Arte della Fuga di J.S.Bach per la Radio della Svizzera Italiana (Rete2) sul Mascioni del 2009 di Giubiasco (Svizzera). Ha tenu-

to corsi di perfezio-namento in Italia, Spagna, Portogallo, Germania, Svezia e Kazakhstan; un suo scritto su J.S.Bach è stato pubbli-cato dalla Real Academia de Bellas Artes di Granada. È docente d’Orga-no dell’associazio-ne Marc’Antonio Ingegneri di Cremona e all’Isti-tuto diocesano “San

Cristoforo” di Piacenza. Programma della serata:Johann Sebastian Bach

(1685-1750) -Pièce d’Or-gue BWV 572, Vitement, Gravement, Lentement

Georg Böhm (1661-1733) -Partite sopra l’aria “Jesu, du bist allzu schöne”

Wilhelm Friedemann Bach (1710-1788) -Fuga in do mino-re, -Fuga in sol minore, -Fuga in re maggiore

John Stanley (1713-1786) -Voluntary VI op. 7 in fa mag-giore, Andante, Vivace

Carlo Fumagalli (1822-1907)/Giuseppe Verdi (1813-1901) Dalla “Messa Solenne tratta da opere del celebre G.Verdi adattate all’organo”: -Quattro versetti per il Gloria (da “Traviata”)

Paolo Sperati (1821-1884)/Giuseppe Verdi (1813-1901) -Offertorio (“Alla vita che t’ar-ride” da Un ballo in maschera)

Antonio Diana (?-1862) -Elevazione in mi minore, -Polonese in re maggiore

S.R.

Rassegna musicale: “Concerti d’Autunno”

Una serie di splendidi appuntamenti musicaliA Mardimago, ad Arquà Polesine ed in altre chiese della diocesi

Page 13: La Settimana n. 45 del 24 novembre 2013

Suor M. Graziella De Stefani, suor M. Grazia A n t o n e l l o , Suor M. Da-niela Crepal-di, sono le tre religiose, o r i g i n a r i e del Polesine, della Dioce-si di Adria-Rovigo, pre-senti tra le popolazioni filippine du-ramente pro-vate dal Ti-fone Haiyan (=“Yolanda” per le Filippi-ne), lo scorso 3 Novembre 2013. Si tratta di tre suore missionarie della Congregazione Serve di Ma-ria Riparatrici, che da alcuni anni operano nella terra del-le Filippine, le religiose sono tuttora tra quelle popolazio-ni per condividere insieme questo difficile momento a prestare la loro opera di amore e di aiuto. La presen-za tra quella povera gente di queste missionarie originarie del Polesine, è per la Chiesa di Adria-Rovigo un richiamo forte all’amore, alla condivi-sione, alla preghiera, anche perché la loro Congregazione, le Serve di Maria Riparatrici, rappresentano per la Chie-sa che vive in Adria -Rovigo una realtà preziosa, impor-tante, una testimonianza di fede e di amore alla Chiesa e ai fratelli. Tramite suor Mau-ra Muraro e suor Barbara Pa-van, rispettivamente Vicaria Generale e Priora Provinciale della Congregazione, diamo voce alle religiose missiona-rie polesane.

A più di 15 giorni dal Ti-fone Haiyan che ha colpito le Filippine, le popolazioni , spiegano le religiose, stanno lottando per identificare e contare i morti, ricostruire le case, le città, e soprattutto per aiutare i superstiti a rimanere in vita e ricostruire un futuro per tutti.

Sono all’incirca quattro milioni di persone sfollate che stanno cercando di tro-vare un riparo, cibo e acqua. Purtroppo, spiegano le tre suore polesane, non è ancora possibile fare una valutazio-ne reale dei danni, anzitutto la perdita di migliaia di vite umane. Ma come in altre dif-ficili situazioni, il popolo fi-

lippino saprà lottare e andare avanti dimostrando coraggio e soprattutto fede.

Il mondo intero, osserva-no le missionarie , sta dimo-strando grande generosità, gli aiuti stanno giungendo, Stati Uniti e la Gran Breta-gna, dall’Europa e dall’Asia giungono molti volontari specializzati. Il Governo del-le Filippine ha promesso di raddoppiare i suoi sforzi per raggiungere tutte le zone col-pite.

Dinnanzi ad una simile tragedia, sottolineano le reli-giose, si avverte l’incapacità di poter fare qualcosa , so-prattutto nel sentire i racconti dei superstiti , la perdita delle molte persone care, l’aiuto re-ciproco dato durante il perio-do più difficile, la generosità nel sostenersi a vicenda e le paure rimaste nell’intimo di tutti, soprattutto nei bambi-ni.

La Chiesa come sempre si è mossa fin da subito nel sostegno delle popolazioni filippine, rivolgendo l’invito

a tutti i filippini di aiutare con ogni forma di assistenza i fratelli e sorelle colpite dalla tragedia del Tifone.

Così è stato fatto l’invito a tutti i gruppi ecclesiali, asso-ciazioni religiose, movimenti e comunità di adottare una comunità parrocchiale e di offrire il proprio aiuto.

La Conferenza Episcopale delle Filippine, ci spiegano le missionarie, ha rivolto l’invi-to a vivere le prossime feste natalizie nella sobrietà, pro-prio nel rispetto per la grave situazione in cui si trovano migliaia e migliaia di filippi-ni. Così molte grandi aziende hanno manifestato l’intenzio-ne di annullare le feste natali-zie e di donare le spese previ-ste per le popolazioni colpite. Accanto ai tanti gesti di carità e di aiuto c’è la preghiera che si eleva da tutta al Chiesa, preghiera che per i cristiani ha un grande valore di amore e di fraternità.

La Congregazione delle suore Serve di Maria Ripa-ratrici sono presenti nelle Fi-lippine attraverso la missione di Moonwalk Manila, aperta in occasione dell’anno giubi-lare della Congregazione, il 21 novembre 2000. Ci sono attualmente due comunità a Parañaque e a Metro Manila.

La scelta è stata quella dei poveri degli ultimi in modo particolare i bambini e i carce-rati; nello stesso tempo l’ope-ra missionaria delle suore si è estesa anche alla promozione vocazionale.

Dal maggio 2012 è stata aperta una comunità anche nell’isola di Mindanao, più precisamente nella provincia di Davao, a Pindasan, una zona molto povera, qui le suore condividono la stessa situazione di povertà e mi-seria della gente che vi abi-ta, questa presenza si rende concreta attraverso l’opera di una casa famiglia per bambi-ni di strada, orfani o in gravi disagi familiari.

A cura di Settimio Rigolin

13la Settimanadomenica 24 novembre 2013 polesine

Notizie dai luoghi colpiti dal Tifone Haiyan

Suore polesane nel dramma delle Filippine

Il servizio dell’aiuto ed il sostegno della preghiera

Rovigo - Tempio della Rotonda

L’atteso concerto tradizionale di San Bellino

L’iniziativa è promossa da RovigoBanca

RovigoBanca e il Con-servatorio presentano il nuovo appuntamento con i giovani talenti dell’Or-chestra Giovanile “F. Venez-ze”. Si terrà martedì 26 no-vembre, alle ore 17.00, nella straordinaria cornice del Tempio della Beata Vergine del Soccorso “La Rotonda”, il tradizionale Concerto di San Bellino, omaggio musicale al patrono del capoluogo pole-sano e della diocesi di Adria-Rovigo.

Un appuntamento atte-sissimo, promosso da Rovi-goBanca grazie alla fruttuosa collaborazione con il Con-servatorio Statale di Musica “Francesco Venezze” di Rovi-go, del Sindacato del Tempio della Rotonda ed al patroci-nio della Provincia e del Co-mune di Rovigo.

Protagonisti dell’evento

saranno i giovani dell’Orche-stra Giovanile del Conser-vatorio Venezze, formata da una sessantina di strumen-tisti diretti dal M° Luca Pac-cagnella, docente di musica d’insieme per archi, con la collaborazione della prof.ssa Daniela Borgato, docente di Musica d’insieme per fiati.

In programma un viaggio attraverso contaminazioni musicali di origini diverse, con l’esecuzione di brani di: Charpentier, Haendel, Holst, Janácek, Musorgskij, Gou-nod, Saint-Saëns, Cajkovskij, Šostakovic, Rossini, Strauss Jr., Kachaturjan, Bernstein e Marquez.

L’idea di presentare al pubblico rodigino l’orche-stra formata dai ragazzi che si sono avvicinati al mondo della musica nel Conservato-rio cittadino, parte dalla forte convinzione che attraverso il Concerto di San Bellino è possibile presentare al Pole-sine i risultati del proficuo sostegno concesso dalla Ban-ca alle attività formative del Conservatorio “F. Venezze”, dando contestualmente risal-to ad un percorso di musica d’insieme altamente formati-vo e gratificante. Tutto ciò è reso possibile grazie al lavoro

individuale sviluppato nel-le classi dagli stessi docen-ti di strumento e arricchito dall’esperienza della musica d’insieme, attraverso lo stu-dio e un’accurata scelta del repertorio che abbraccia ben tre secoli di importanti com-posizioni musicali.

Come è stato più volte evidenziato, il legame fra RovigoBanca ed il Conserva-torio rodigino non è dettato solo dalla vicinanza fisica delle loro sedi, prospicienti via Casalini, ma è soprattutto il risultato del comune inten-to di diffondere la sensibilità per la cultura musicale nel nostro territorio. Entrambe sono realtà profondamente radicate nel territorio, legate anche da un accordo di spon-sorizzazione finalizzato alla valorizzazione ed al sostegno delle attività didattiche del Conservatorio, in particolare quelle che vedono per pro-tagonisti questi giovanissimi talenti. Il Concerto di San Bellino, inserito nell’ambito della rassegna “Concerti del Melograno”, farà da apripi-sta ad una serie di altri even-ti musicali nati anch’essi dal fruttuoso connubio tra le due istituzioni.

L’ingresso è libero.

Parrocchia del Cuore Immacolato

di Maria e S. IlarioSantuario

Madonna PellegrinaRovigo - Commenda

Sabato 23 novembre 2013 alle ore 21

Quadri spirituali

estemporaneiCredo in

Unum DeumConcerto

Organistico-Vocale Variazioni

organistichesul tema del “Credo IV”

(Cum Jubilo)Coro Gregoriano della Commenda

direttoda Mauro Agnolotto

Improvvisazioni all’organo del M° Federico Montoncello

Page 14: La Settimana n. 45 del 24 novembre 2013

Dieci Giornate Inter-nazionali, organizzare dal Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, hanno visto arrivare a Roma fede-li provenienti da ogni parte del mondo per il pellegri-naggio ala tomba di Pietro. Tra i diversi eventi, tutti ca-ratterizzati dalla professio-ne di fede, dalle catechesi, dall’adorazione eucaristica e dalla messa in piazza San Pietro con il pontefice, par-ticolarmente significativo è stato l’incontro con i cresi-mandi e i cresimati, duran-te il quale papa Bergoglio ha conferito il sacramento della confermazione a 44 ra-gazzi. L’appuntamento con le Confraternite ha receduto il grande raduno dei movi-menti, delle associazioni e delle aggregazioni laicali del

18 e 19 maggio, mentre dal 26 al 29 settembre si sono ritro-vati in Vaticano i catechisti, un mese prima, cioè, del me-gaincontro delle famiglie.

“Nell’Anno della Fede, vogliamo ringraziare il Si-gnore per il dono della vita,

inntutte le sue manifesta-zioni; e nello stesso tempo vogliamo annunciare il Vangelo della vita”, ha det-to Francesco alla Giornata dell’Evangelium vitae a cui è seguita quella dei se-minaristi, dei novizi, delle novizie e di quanti sono in cammino vocazionale. Il 2 giugno si è svolta poi l’ado-razione eucaristica in con-temporanea mondiale: un evento mai accaduto prima che ha permesso ai fede-li del mondo intero, dalle Isole Cook a Reykiavyk, in Islanda, passando per il Cile, Burkina Faso, Taiwan,

Iraq, Bangladesh, Stati Uniti e Filippine, di pregare insieme, alla stessa ora, per le inten-zioni proposte dal papa.

Un cammino che continua con vitalità

ed entusiasmo“Diverse iniziative sono

state aggiunte grazie alla disponibilità e dedizione di Papa Francesco: la sua pre-senza è stata un incentivo maggiore per esserci” (Mons. Fisichella)

14 la Settimana domenica 24 novembre 2013missioni

I nostri missionari ci scrivono da...

Formazione in BrasiliaSono stata molto contenta

di aver partecipato, in Brasilia, ad un incontro di formazio-ne per il COMIDI diocesano, che sarebbe l’equivalente del nostro Centro Missionario Diocesano, con il coordinato-re, padre Helio di Aracatù, la segretaria Maria Santana di Piripà e il tesoriere Fernando di Urandi.

In giugno avevamo orga-nizzato il primo incontro, con più di venti parrocchie, per formare il gruppo che avrebbe portato avanti l’animazione missionaria in diocesi, il CO-MIDI (Consiglio Missionario Diocesano), in vista della for-mazione dei COMIPA (Consi-glio Missionario Parrocchiale). É un progetto che già da molti anni padre Paolo e Letizia ave-vano cercato di portare avanti, ma solo ora abbiamo trovato le condizioni perché comin-ciasse veramente. La forma-zione, in giugno, era stata realizzata dalla religiosa Irmã Dirce Gomes, che, entusiasta per la nostra participazione e risposta, ci ha incentivato chiedendo alla CNBB (Confe-renza Nazionale dei Vescovi del Brasile) l’appoggio perchè fossimo presenti ad un corso di formazione per COMIDI e COMIPA. Infatti, il corso si è svolto nel CCM, Centro Cul-tural Missionario, centro dove normalmente vanno i sacer-doti della nostra diocesi per imparare la lingua quando ar-rivano dall’Italia per la prima volta. Irmã Dirce è riuscita ad offrire il corso a noi quattro e il vescovo Dom Ricardo ci ha aiutato con il viaggio.

Dai momenti avuti a dispo-sizione per scambiare le nostre esperienze, è stato chiarito che l’animazione missionaria è al centro dell’attività del COMI-DI, perché tutta la Chiesa sia missionaria, ogni pastorale, movimento e iniziativa, in vi-sta della collaborazione con le Chiese sorelle più povere.

Se non siamo missionari, moriamo, chiudendoci in noi stessi.

Il tema della formazione riguardava i diritti umani e la discriminazione degli afro-discendenti, chiamati oggi afrobrasiliani, un tema molto importante per tutta la Chiesa, ma soprattutto per chi lavora nell’animazione missionaria. Infatti, in una delle conferen-ze alle quali ho partecipato, si è detto che se guardiamo il Brasile dal punto di vista di chi ha la pelle bianca, è uno dei Paesi più ricchi del mondo, in espansione, emergente. Se lo vediamo dal punto di vista della popolazione afrobrasi-liana e indigena, dello sfrut-tamento della natura e delle risorse naturali, è comparabile ai più poveri, viste le condizio-ni di vita, l’educazione pubbli-ca, la salute. Inoltre il Brasile è uno dei paesi più razzisti e, in proporzione, è secondo in quantità di popolazione negra nel mondo, dopo la Nigeria. Continuano ad uscire grandi quantità di materia prima, si perpetua il meccanismo colo-niale. Se in alcune aree la po-polazione migliora le sue con-dizioni di vita, in molte altre tantissimi sono costretti ad ab-bandonare le proprie case per cercare lavoro, per fuggire alla secca, infine, a causa della di-scriminazione. Il salario degli afrobrasiliani è sempre minore dei bianchi e le donne riman-gono tutt’oggi penalizzate. Quando una persona è classi-

ficata come negra ha maggiori difficoltà di trovare un lavoro che sia degno e pagato secon-do la legge.

Partendo dalla storia del Brasile, il padre e dottore in Fi-losofia, José André e il profes-sore Paulo César, che insegna-no nella facoltá di Passo Fun-do, hanno spiegato che i diritti umani sono stati sistematica-mente negati agli africani che sono venuti in maniera forzata nel continente americano. Ma soprattutto, hanno affermato che oggi è importante riscopri-re le radici culturali africane per riscattare tutta una storia dimenticata perché scomoda. Infatti, essere afrobrasiliano non è solo avere la pelle negra, ma è tutta una cultura, una re-ligione, un’espressione corpo-rale e artistica, culinaria, ecc. Lo spirito di accoglienza famo-

so del brasiliano, soprattutto nordestino, deriva da questo incontro di etnie. Il sud del Pa-ese, colonizzato più dagli eu-ropei, è molto differente. Una sera sono venute due persone di una comunità rimanente di quilombola– antica comunità di schiavi rifugiati, dello stato di Goiás, che hanno mostrato come curare con le piante na-tive del bioma serrado brasi-liano. Un esempio di sviluppo sostenibile e di valorizzazione della cultura.

Il prof. José André ha la-sciato per i lettori della Setti-mana un piccolo messaggio da meditare: “Il pregiudizio e il

comportamento razzista con-tro negri e indigeni impedisce di favorire studi sulla storia e sulla cultura dell’Africa e de-gli afrodiscendenti in Brasile e degli indigeni brasiliani. Per questo motivo, constatiamo che c’è un chiaro rigetto dello studio della cultura africana mossa da una visione molto grande e diversificata di con-cezioni, informazioni e cono-scenze che convengono ad ali-mentare i pregiudizi e le azioni razziste. Quali sono le nostre attitudini davanti a questa grave questione?”. Possiamo concludere che l’incontro che sta avvenendo in varie parti del Brasile fra missionari afri-cani, provenienti soprattutto dal Congo e dall’Africa sub-sahariana, come anche dalle antiche colonie portoghesi di Mozambico e Angola, sono

oggi di fondamentale impor-tanza per la crescita della co-noscenza reciproca di questi due grandi continenti, africa-no e americano. Ma è anche importante che ogni cristiano si sensibilizzi e abbia gli occhi ben aperti, perché oggi non è più possibile essere indifferen-ti ad una questione così impor-tante che ferisce la dignità di tante persone che ancor oggi si portano dietro pregiudizi, disprezzo ed esclusione dal mondo del lavoro, della scuola e della politica per questioni razziali.

Missionarie della Redenzione in Brasile

Famiglia Missionaria della Redenzione Ragazzi e genitori dei campi

(10-12 anni)Il 24 novembre 2013

dalle ore 15.30 alle 18.00 incontro dei ragazzi e

genitori dei campi.

Tutti gli incontri avranno luogo presso Casa “Regina delle Missioni” di Via A. Mario n. 36 – a Rovigo – tel. 042523806.

Domenica 24 novembre si conclude l’Anno della Fede indetto da Papa Benedetto XVI

Le tappe di un pellegrinaggio lungo un anno

Per ritrovare il gusto della fede

Da Jesus - novembre 2013

Quando una rivista rende solidaliCon i missionari alle periferie del mondo

Ringrazio con tutto il cuo-re per la rivista Jesus, che mi raggiunge puntuale e a tem-po debito.

Dimostrazione eviden-te della carità operativa dei lettori, che magari proprio nella giornata missionaria si ricordano dell’aiuto liberale che permette a noi di essere legati mentalmente e spiri-tualmente con la vostra Chie-sa universale, oltre il mare e il deserto.

La carità degli altri dà co-raggio in questi tempi di in-sicurezza, dove l’instabilità economica e sociale si fa sen-

tire negativamente con pochi segni di speranza.

Grazie a tutti con affettoP. Teclom Berhane

frate cappuccino – Asmara (Eritrea)

Mi è stato comunicato che il mio abbonamento è scadu-to proprio mentre chiedevo di cambiare indirizzo.

Io ringrazio di cuore per tutti gli anni di cui ho potuto usufruire della generosità dei lettori e ricevere Jesus gratis.

La rivista mi è stata di grande aiuto negli anni pas-sati, in missione attiva nel

mondo sperduto del Kenya. Ora, dopo 50 anni di apo-

stolato diretto, sono stata mandata a Nairobi, la capita-le, nella casa regionale, dove cercherò ancora di rendermi utile.

So che in Italia c’è crisi e alcune possibilità vengono meno. Da noi è peggio.

Se fosse possibile, vorrei ricevere al nuovo indirizzo la cara rivista, compagna di missione e motivo di preghie-ra ecumenica.

Grazie ancora.Suor Florinda Tosi

Nairobi (Kenya)

Sobrietà

Tutti a tavola senza tvFa bene alla salute del corpo e dello spirito

Cenare insieme al resto della famiglia, senza il sottofondo della tv e aspettando che tutti finiscano di mangiare prima di alzarsi sono le buone regole di educazione che dovrebbero abitare in ogni casa. La buona notizia è che adottarle fa anche bene alla salute, aiutando i bimbi (ma anche i genitori) a non aumentare di peso e a mantenere un indice di massa corpo-rea nella norma. La scoperta è di un gruppo di studiosi ame-ricani e olandesi, che per alcuni mesi ha studiato le abitudini alimentari di 190 genitori e 18 bambini: risultato, guardare la tv mentre si mangia (e farlo da soli, magari in piedi) fa ingrassare. Soprattutto i maschi, tanto attenti ad addominali e muscoli scolpiti. Addio palestra, allora: tutti a tavola!

(da Popotus – novembre 2013)

L’antenna del papa contro la “dea tangente”

Il Papa condanna chi incassa tangenti e “perde la dignità”

Francesco denuncia: “la pratica della corruzione dà dipendenza e toglie dignità”

“Non si può dire che tutti fanno così! Preghiamo per i loro figli”

“Forse oggi ci farà bene a tutti noi pregare per tanti bam-bini e ragazzi che ricevono dai loro genitori pane sporco: an-che questi sono affamati, sono affamati di dignità! Pregare perché il Signore cambi il cuore di questi devoti della dea tangente e se ne accorgano che la dignità viene dal lavoro degno, dal lavoro onesto e non dalle strade facili che ci tol-gono tutto”.

(da Il Gazzettino del 09/11/2013)

Venerdì 3 gennaio 2014

Incontro Diocesano

dei Ragazzi

Missionari“Con Gesù verso

la periferia”

Page 15: La Settimana n. 45 del 24 novembre 2013

domenica 24 novembre 2013 la Settimana

15radio kolbeRovigo e Provincia 91.200 mhz Rovigo città 94.500 mhz Lendinara 98.400 mhz Canda 98.700 mhz Ficarolo 98.500 mhz

Ponte Radio - Il romanzo storico ambientato in Polesine di Sondra Coizzi

Il mistero della dama di ChiunsanoTutto è nato con gli scavi archeologici nella campagna tra Gaiba e Ficarolo

Nella puntata di Arab Rovigo in onda questa setti-mana è ospite Anna Stomeo dirigente medico che si occu-pa della programmazione e della valutazione degli scre-ening oncologici per l’Ulss 18. Secondo le statistiche una donna su otto contrae il tumore al seno per questo la prevenzione è la prima medi-cina ed è quindi fondamen-tale fare conoscere a ogni cittadino come riconoscere e come curare e soprattutto af-frontare il difficile percorso che ogni patologia impone al paziente. Dounia e Valentina hanno quindi voluto fare una puntata per comunica-re alle donne italiane e alle donne di origini marocchi-ne, che sono magari meno informate come sottoporsi agli screening oncologici. «Prevenzione vuol dire fare qualcosa in grado di dia-gnosticare la malattia prima che si manifesti - ha detto la Stomeo - lo screening è pro-prio l’intervento che permet-te di fare una diagnosi preco-ce anche al fine di riconosce-re eventualmente il tumore quando è all’inizio, quindi adottando un intervento meno invasivo. Il test di screening viene condotto su una popolazione apparente-mente sana. Di tutta la popo-lazione si individua la fascia di popolazione più a rischio di quella patologia oncologi-ca, per esempio per il tumore al seno la fascia che va dai 50 ai 69 anni, per il tumore del-la cervice uterina la fascia di età è più ampia a va da 25 ai 64 anni e per il tumore del colon retto che interessa sia

uomini che donne abbiamo una fascia di età che va dai 50 ai 69 anni. E’ importante dire che il test di screening deve essere sensibile, quindi capace di individuare le per-sone malate ma anche indi-viduare precisamente quelle persone che sono sane. E deve essere un test di facile esecuzione perché se è diffi-cile da fare, potrebbe essere motivo di rifiuto da parte delle persone. La diagnosi viene fatta perché esistono delle cure efficaci e questi screening danno risultati im-portanti perché vediamo una riduzione della mortalità per i primi tumori che sono stati individuati che sono quel-li della mammella e per la cervice uterina e abbiamo anche una diminuzione dei nuovi casi di tumore, perché

è possibile individuare le lesioni preneoplastiche che potrebbero diventare tumori veri e propri». Alle donne che ricadono in queste fasce di età ricevono una lettera che le invita a presentarsi nel caso di una mammografia, ad effettuare una radiologia che viene eseguita presso gli ospedali di Trecenta, Rovigo o Santa Maria Maddalena, in base al comune di residenza. L’appuntamento è fissato ma può essere spostato telefo-nando ad un numero speci-fico.

Le attrezzature sono di ultima generazione e quin-di molto precise. Le radio-grafie vengono lette da due radiologi per dare maggiore sicurezza. Se anche uno solo dei due ritiene che ci siano sospetti la persona viene ri-chiamata per ulteriori accer-tamenti che sono anch’essi gratuiti.

r. g.

Questa setti-mana il no-stro giro del mondo in 80 p e r s o n a g g i del cinema, fa un momento di sosta, per-ché è torna-to a trovarci l’esperto di ci-nema Andrea Tincani che ci ha parlato della rassegna dell’Arci di Rovigo, “Il cinema in città”, in corso di svolgimento presso il Teatro don Bosco di Rovigo e che anzi si avvicina alla con-clusione. Le proiezioni sono gratuite e si tengono ogni gio-vedì sera. Giovedì 14 è stato proiettato il Faust di Sukurov: «Un film importante della storia del cinema. E’ un film molto difficile perchè è uno di quei film in cui il regista è molto più colto degli spettato-ri medi. Poi la cosa che si gode è proprio la messa in scena del film e per un pubblico abituato agli effetti speciali è qualcosa di molto particolare, perchè lui fa uso solamente di trucchi ottici, quindi usa le lenti e gli obiettivi come si poteva fare dieci anni fa quin-di non c’è l’uso del digitale e con attori molto bravi. Il film è stato presentato dal professor Gambato. Giovedì 21 novem-bre sarà la volta di “Qualcosa nell’aria”, che racconta le vi-cissitudini di un gruppo di ra-gazzi che fanno il liceo dopo i fatti del ‘68 e che scoprono l’impegno politico. E’ uno dei miei preferiti. Poi chiuderemo in leggerezza, il 28 novembre, con un film melodrammatico,

che si chiama “Treno di notte per Lisbona”, anche qui con attori impor-tanti ed è la storia di una ricerca degli effetti una vi-cenda avve-nuta durante la rivoluzione dei garofani in Portogallo e c’è un bel quadro di descrizione

sia dell’ambiente ma anche della vicenda amorosa che non è banale. E’ un film di estrema gradevolezza».

Le nostre rubricheLUNEDI

10.00 “La Vergine Maria e la nuova evangelizzazione” a cura del Centro Mariano; 11.00 “Insieme per prega-re” a cura dell’Apostolato della Preghiera con Anna Cecchetto; 11.30 “Con gli ultimi” a cura di Giovanni Dainese; 17.05 “Librando, libri in volo” con Dante Cerati; 18.20 “Ponte Radio”, a cura di Roberto Giannese; 21.15 “Radio Volontariato” a cura del Centro Servizi di Volontariato di Rovigo, con Francesco Casoni.

MARTEDI 10.00 “Polesine Coast to

coast” con Thomas Paparella, Alberto Boldrini, Enrico De Stefani e Davide Trevisan; 11.00 “ArabRovigo” rubrica interculturale a cura dell’as-sociazione Casa Marocco, in studio Dounia e Valentina; 17.05 “La Vergine Maria e la nuova evangelizzazione”; 18.20 “Ritratto d’autore” a cura di don Bruno; 21.30 “Ponte Radio” ;

MERCOLEDI10.00 “Insieme per pre-

gare”; 11.00 “Ritratto d’au-tore”; 17.05 “Sulle aldi di Maria Bolognesi”; 18.20 “Con gli ultimi” a cura di Giovanni Dainese; 21.15 “Polesine Coast to coast”;

GIOVEDI 10.00 “Voce Francescana” a

cura del Ordine Francescano Secolare del Polesine;

11.00 “Librando, libri in volo” con Dante Cerati; 17.05 “Polesine coast to coast” 18.20 “Radio Volontariato” a cura del CSV di Rovigo;

21.30 “ArabRovigo” rubrica interculturale a cura dell’as-sociazione Casa Marocco

VENERDI 10.00 “La Vergine Maria

e la nuova evangelizzazione” a cura del Centro Mariano; 11.00 “Radio Volontariato” ; 17.05 “ArabRovigo” a cura dell’Associazione Casa Marocco; 18.20 “Ponte Radio”, 21.30 “Per un pugno di film” a cura di Simone Muraro; 22.30 “Polesine coast to coast”;

SABATO 10.00 “Voce Francescana”

11.00 “Ritratto d’autore”; 17.05 “Insieme per prega-re”; 17.40 “Librando” 18.20 “Buona Domenica”, riflessioni e commenti per la domenica a cura di Don Bruno; 21.30 “Per un pugno di film” ;

DOMENICA 10.00 “Insieme per prega-

re”; 11.00 “Voce Francescana”; 17.30 “Per un pugno di film”; 18.20 “Buona Domenica” a cura di don Bruno;

DAL LUNEDI’ AL VENERDI’ 9.30 e 20.45 “Dall’alba

al tramonto”, a cura di don Bruno Cappato;

8.30, 12.10, 20.00, 23.00 “La radio informa” con Roberto Giannese;

19.00 Santa Messa in di-retta dal Duomo di Rovigo;

12.15 e 20.15 “Rassegna stampa ecclesiale” a cura di Enzo Costa.

22.00 Preghiera della sera.

In onda ogni venerdì e sabato alle 21.30 e la do-menica alle 17.30

In onda ogni marte-dì alle 11.00, il giovedì alle 21.30 e il venerdì alle 17.05

Il Polesine è una terra di misteri. Ogni tanto ne emer-ge qualcuno di nuovo. Uno di questi misteri prova a svelarlo Sondra Coizzi (nella foto al centro), nel suo roman-zo “La dama di Chiunsano” pubblicato da Alberto Brigo Editore. Romanzo che ci pre-senta nella rubrica “Ponte Radio”. Chiunsano è una località nella campagna Polesana, tra Gaiba e Ficarolo dove sono stati trovati i resti di una villa rustica romana e dove nel 1992 fu rinvenuto il corpo di una donna germani-ca del V secolo, di età matura, sepolta con tantissimi gioielli di oreficeria barbarica, sot-to l’antica pavimentazione della domus. Da qui è nata l’ispirazione di Sondra che ha immaginato nelle pagine di questo libro, chi potesse essere questa persona che lei ha ribattezzato con il nome di Amalia.

Certamente deve essere stata una donna importante del suo tempo, una condot-tiera ostrogota forse. Forse una donna in fuga verso la salvezza, verso Ravenna ca-pitale del regno di Teodorico

il grande. Sondra ha iniziato a scrivere da piccola: «sono sempre stata una scrittrice, da quando ho letto il libro Pinocchio di Collodi, poi da adolescente intrattenevo una relazione con tre amiche di penna, che vivevano in va-rie parti d’Italia e che non ho mai incontrato e conosciuto di persona. Scrivevo anche tre quattro lettere alla setti-mana. Il mio scrittore prefe-rito è da sempre Alessandro Manzoni. Poi adoro Umberto

Eco e Manfredi come autore di romanzi storici». Questo è il primo romanzo di Sondra, ma precedentemente ave-va già scritto quattro libri, di cui due editi e uno inedi-to. Il primo libro è del 1994, ho raccolto della documen-tazione archivistica sulla storia di Gaiba, il comune che mi ha visto crescere, il secondo è sempre su Gaiba, sull’esperienza dell’alluvio-ne del 1951, entrambi editi dal Comune di Gaiba. «Il ter-

zo - ha detto la scrittrice - è uno studio su Santa Caterina Vegri di Ferrara e di Bologna di cui ho curato la sua opera manoscritta risalente attorno al 1450.

Opera che è stata anche argomento della mia tesi di laurea e successivamente con l’aiuto di una collega abbia-mo aggiunto ed assemblato altri documenti in modo da completare la ricerca ma que-sto libro non è ancora stato pubblicato. Invece il romanzo

della “Dama di Chiunsano” è stata proprio una mia inizia-tiva, scaturita cinque anni fa dopo essere stata in visita al Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo dove sono custoditi i gioielli della dama». È nato così questo romanzo che è sì una storia inventata ma che è basata su elementi storici scientificamente provati e ri-costruiti.

L’illustrazione della co-pertina è opera di Sofia Boccato di Adria ed una spe-cialista in illustrazioni di libri per l’infanzia.

Alla fine del libro c’è un mini dizionario che riporta significato di parola che po-trebbero risultare di difficile comprensione per il lettore.

Roberto Giannese

Quando?

Quando?

Arab Rovigo - E’ ospite Anna Stomeo

Prevenzione anche per le immigrateParla la responsabile degli screening dell’Ullss18

Per un pugno di film

Il cinema in cittàOspite Andrea Tincani

Polesine cost to costIn onda questa setti-

mana la decima puntata di Polesine cost to cost che ha come ospite Andrea Nalio.

Prosegue dunque la ru-brica radiofonica curata dai giovani di Thomas, Alberto, Enrico e Davide che cerca di portare un messaggio di gio-ia tra i nostri ascoltatori.

La rubrica è in onda ogni mercoledì alle 21.15 ed in replica il giovedì alle 17.05. il venerdì alle 22.30 ed il martedì alle 10.00.

Quando?

Ponte Radio è in onda ogni lunedì e venerdì alle 18.20 e il martedì alle 21.30

Page 16: La Settimana n. 45 del 24 novembre 2013

16 la Settimana domenica 24 novembre 2013rubriche

AdriaAdria-Cattedrale: Festive 7.30 - 9.15 - 10.30 - 12.00 - 18.30; Feriali: 7.30 - 9.00 - 18.30; Prefestiva 19.00.Casa di Riposo: 16.30.Divin Lavoratore: Festive: 9.30 - 11.30 - 18.00; Feriale 18.00; Prefe-stiva 18.00.Tomba: Festive: 8.00 - 9.30 - 11.30 - 19.00; Feriale: 8.00 - 18.30; Prefe-stiva: 19.00.S. Vigilio: Festive: 8.00 - 10.00; Prefestive: 18.00.

Rovigo

Duomo Concattedrale: Festive: 8.30 - 10.00 - 11.30 - 19.00 - Feria-li: 8.00 - 10.00 - 19.00SS. Francesco e Giustina: Festi-ve: 10.00 - Per i cattolici anglofoni 11.00 (Chiesa del Cristo) - 11.30 - 18.30 - Feriali: 18.30 (Chiesa del Cristo, tranne al sabato)Rovigo Commenda: Festive: 8.00 - 10.00 - 11.30 - 18.00 - Feria-li: 7.00 - 18.00Maria SS.ma Madre di Dio (delle Rose): Festive: 8.30 - 10.30

- 12.00 - 18.30 - Feriali: 8.30 - 18.30S. Bartolomeo Apostolo: Festi-ve: 8.00 - 10.00 (Iras - infermeria ore 10.00) - 12.00 - 18.00 - Feriali: 8.30 - 18.00 (Iras - Casa soggior-no sabato ore 16.45)S. Pio X: Festive: 8.30 - 10 - 11.30 - 17. Prefestiva: 17 - Feriali: 8.30 (al mercoledì alle 17).S. Antonio: Festive: 10.00 in Casa Serena - 11.00 - 18.30 - Pre-festiva: 18.30 - Feriale 18.30. Tempio “La Rotonda”: Festiva: 10.30 - Feriale: 9.00Centro Mariano: Festiva: 10.00 - Feriale: 7.30S. Domenico: Festive: 9.00 - 11.00 - 18.00 - Feriali: 8.00 - 18.30. Cappuccini: Domenicale e festi-vo: ore 7.30 - 9.00 - 11.00 - 17.00 Prefestiva: ore 17.00 - Feriale: ore 9.00 - 17.00.S. Rita: Festiva: 10.00 - Feriale: 18.00 (solo al Sabato)Carmelo della Trasfigurazione: Festiva: 8.00 - Feriale: 7.30.Ancelle della SS.ma Trinità: Fe-stiva 8.30 - Feriale: 7.30.

Orari Sante Messe

Cercare e fare la volontà del Signore:in cammino con Francesco e Chiara d’Assisi

“Che cercate?” chiede Gesù a due discepoli di Giovanni il Battista che avevano comincia-to a seguirlo. (Gv 1,35-39). Chi va dal Signore si sente porre da Lui questo interrogativo. E’ un serio invito a verificare le attese, le aspettative. E’ un invito a verificare le intenzioni e le disposizioni della nostra persona: Io, che cosa cerco? Io “chi” cerco? Io cerco di cono-scere e “fare la volontà di Dio”. Che cosa significa concreta-mente per me “fare la volontà di Dio?”. Non sono qui per continuare ad essere il centro della mia vita, sempre pronto a misurare con il “termometro del mio io” il livello della mia vita evangelica, ma sono qui per accogliere il dono di Dio: per accet-tare con riconoscenza quel regalo che, gratis, tu, o Signore, oggi, in questo periodo, vorrai farmi. Sono disposto a sintonizzare le mie attese sulla lunghezza d’onda del tuo amore. Francesco e Chiara d’Assisi nel cercare e fare la volontà del Signore possono essere nostri compagni di viaggio. Tra noi e Francesco e tra noi e Chiara c’è una spontanea simpatia, li sentiamo vivi, li sentiamo vicini a noi. La loro vita ci affascina perché in loro ammiriamo quello che anche noi vorremmo essere. Ammiriamo la gioia, la semplicità, l’armonia, la serenità, la concretezza e vorremmo co-gliere qualcosa di segreto della loro vita riuscita. Questo mistero è il loro rapporto con Dio: qui c’è la ragione di tutto e se non si parte da qui non si può capire nulla della loro vita. Francesco e Chiara non teorizzano, ma vivono un’esperienza forte che pren-de tutto il loro essere, tutta la loro vita. Francesco e Chiara non sono persone francescane, ma, per strade diverse, diventano francescane. Francesco e Chiara non hanno una metodologia da offrirci, ma ci indicano una via, uno stile di vita, con cui affron-tare il cammino della nostra vita. Essi ci dicono innanzitutto che una sola cosa è necessaria: cercare il Signore più e prima di ogni altra cosa, cercare il Signore più e prima della preghiera, più e prima del servizio, più e prima di tutto. Solo se cerchiamo Lui, Egli stesso ci donerà in seguito: la preghiera, il servizio, e tutto il resto. Francesco e Chiara ci dicono di cercare il Signore per la via dell’amore e amarlo “perché egli ci ha amati per primo” (1 Gv 4,19). E il primo comandamento è lasciarsi amare da Lui. France-sco dice: “Tutti amiamo con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente, con tutta la capacità e la fortezza, con tutta l’intel-ligenza, con tutte le forze, con tutto lo slancio. tutto l’affetto, tutti i sentimenti più profondi, tutti i desideri e la volontà il Signore

Iddio, il quale a tutti noi ha dato e dà tutto il corpo, tutta l’anima e tutta la vita; che ci ha creati, redenti, e ci salverà per sola sua misericordia; lui che ogni bene fece e fa a noi miserevoli e miseri, putridi e fetidi, ingrati e cattivi”. (FF69). Poiché da Lui mi viene tutto, lo cerco e lo amo con tutto; tutto può avvicinarli al Signore o allontanarmi da Lui. Chiara scrive ad Agnese di Praga: “....con tutta te stessa ama Colui che per amor tuo tutto si è donato”. (FF2889). Cercare il Signore per Francesco vuol dire volgersi a chi può dare di più, a chi può rispondere alla sete di vita che c’è in lui. A Spoleto il Signore chiese a Francesco: “Chi può esserti più utile: il padrone o il servo?” E dopo una notte inquieta, le Fonti ci riportano l’episodio del ritorno di Francesco ad Assisi, aspettando “che Dio, del quale aveva udito la voce, gli rivelas-se la sua volontà, mostrandogli la via della salvezza”. Dicono le Fonti che “ormai il suo cuore era cambiato. Non gli importava più nulla della spedizione in Puglia: solo bramava di conformar-si al volere divino”. (FF 1401). E il Signore non lascia deluse le at-tese di chi confida in Lui. “Cercherai il Signore tuo Dio e lo trove-rai, se lo cercherai con tutto il cuore e con tutta l’anima” (Dt 4,29). Cercare il Signore è scoprire che Colui che cerchiamo è il primo a cercarci: “Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” (Ap3,20). Cercare il Signore, allora, significa aprirgli la porta della nostra vita perché possa entrarvi come Signore e non come un ospite qualsiasi. Possiamo cercare il Signore sempre, in ogni occupazione e situazione, studio, lavoro, famiglia, salute, malattia, amicizia, affetti, riposo....Francesco dice: “ Niente dun-que ci ostacoli, niente ci separi niente si frapponga. E ovunque, noi tutti, in ogni luogo, in ogni ora e in ogni tempo, ogni giorno e ininterrottamente crediamo veramente e umilmente e teniamo nel cuore e amiamo, onoriamo, adoriamo, serviamo, lodiamo e benediciamo, glorifichiamo ed esaltiamo, magnifichiamo e ren-diamo grazie all’altissimo e sommo eterno Dio, Trinità e Unità, Padre e Figlio e Spirito Santo, Creatore di tutte le cose e Salvato-re di tutti coloro che credono e sperano in Lui, e amano Lui....” (FF71). Di Chiara e delle sorelle, le Fonti Francescane raccontano: “Hanno meritato di elevarsi alle altezze della contemplazione, ed è in questa che esse imparano ciò che devono fare ed evitare, e gustano la felicità di stare nell’intimità con Dio, perseverando il giorno e la notte nelle lodi e nelle preghiere” (FF352). Anche noi possiamo porci in ricerca di Lui e porci in un rapporto con Lui che prende tutta la nostra vita. Cercare il Signore significa allora cercalo chiedendo a Lui la grazia di cercarlo sempre, con fedeltà senza gloriarci dei doni che egli ci fa. Francesco diceva spesso ai suoi frati: “Nessuno deve illudere se stesso, autoesaltandosi ingiustamente, per cose che può fare anche un peccatore. Dif-fatti un peccatore può digiunare, pregare, piangere e macerare la propria carne. Questo solo non può fare: essere fedele al suo Signore. Dunque noi dobbiamo gloriarci solo in questo caso: se rendiamo a Dio la gloria che è sua; se lo serviamo con fedeltà; se ascriviamo a lui, tutto quello di cui ci fa dono” (FF1105).

(1 - continua) Francesca Magon

- CHE COS’È IL CENTRO DI AIUTO ALLA VITA?E’ un servizio di volontariato a disposizione della donna che si trova in difficoltà a causa di una maternità difficile.- CHI PUÒ RIVOLGERSI AL CENTRO AIUTO ALLA VITA?Ogni donna in una situazione difficile per la sua maternità: la ragazza non sposata che attende un figlio; la donna già madre che aspetta un altro bambino e ha bisogno di aiuto; ogni

donna che ha paura di un figlio, che non riesce ad accettarlo che lo sente come un problema- CHI C’È AL CENTRO AIUTO ALLA VITA? Una donna che ti capisce, e ti offre la sua amicizia. Volontari qualificati per darti un aiuto, un consiglio, ospitalità, informazioni sui tuoi diritti e sui diritti del bambino. Se ne hai bisogno puoi trovare aiuti domestici di emergenza e famiglie amiche da cui avere ospitalità.

ROVIGO• -VicoloCAMPANA,1TEL.042527779Orari:LunedìeMartedì16-18;Mercoledì10-12;Venerdì10-12

ADRIA• -P.ttaCAMPANILE,11TEL.0426900040Orari:Martedì,MercoledìeGiovedìdalleore9.30alle11.30

TRECENTA•C/OOSPEDALESANLUCAtuttiiMercoledìdalleore9,30alle11,30

C/OTORRECIVICAPiazzaGaribaldi-TrecentailGiovedìdalleore15alle17

C/OUfficioEPACA–ViaG.Garibaldi•CASTELMASSA -2°Mercoledìdiognimesedalleore15alle17

CentrodiRaccoltaExScuolediRunzi–•BagnolodiPo-2°Domenicaeultimadiognimesedalleore15alle17

S.O.S.VITANUMEROVERDE800.813000

Le difficoltà della vita non si risolvono eliminando la vita

ma superando le difficoltà

“La terra si rinnova sempre nel miracolo delle stagioni, come la vita dà tanti piccoli atti di fi-ducia e di coraggio che uniscono intelligenza e fatica, fede e azione, libertà e responsabilità”.

E’ l’incipit a firma del Consigliere Ecclesiastico Na-zionale Coldiretti Don Paolo Bonetti che apre la presenta-zione dell’invito a celebrare la 63^ Giornata Provinciale del Ringraziamento che si è svolta a Crespino domenica 17 novembre. La Festa parte da lontano, dal 1951 quando l’Ita-lia cominciava piano-piano in mezzo a tante difficoltà di or-dine economico, sociale, poli-tico, ad uscire dal dopo guerra per avviare quello che sarebbe stato chiamato il “miracolo economico”. In una quindici-na d’anni dalla fine del conflit-to che aveva prostrato il Paese, le generazioni dei nostri pa-dri e nonni lo raddrizzarono

portandolo a pari dignità dei paesi vincitori nello scenario internazionale. Alla moneta di allora, la Lira, venne assegna-to l’oscar della stabilità.

Altri tempi si dirà, certo, ma anche i nostri non sono scevri da problemi. Ne sono coinvolti aspetti culturali del tutto nuovi generati dal ver-tiginoso progresso scientifico al quale pare difficile ade-guare nel tempo necessario la nostra capacità relazionale e questo implica i disagi socio-economici che la quotidianità ci presenta.

“La terra si rinnova sempre nel miracolo delle stagioni”… e questo fa della gente dei campi una categoria di lavora-tori particolarmente fortunata, pur in mezzo alle difficoltà che deve affrontare e che, a diffe-renza delle altre operose cate-gorie, sono di duplice natura: economica, cioè di mercato e

climatica, configurandosi il settore primario, come pochi altri, quasi totalmente in atti-vità a cielo aperto.

Quest’anno l’andamen-to meteo è stato inclemente. Le piogge primaverili hanno ostacolato le semine delle col-ture erbacee e dei trapianti che

costituiscono l’asse portante dell’economia verde. Fra se-mine fatte male, risemine, ri-tardi da rischiare il fuori tem-po massimo concesso dalle caratteristiche biologiche delle colture – come nel caso della barbabietola- e la successiva estate siccitosa con i disastri meteorologici – nubifragi e grandinate- il 2013 farà sto-ria. I danni stimati superano il miliardo di euro. L’ ISTAT az-zarda una prima stima: cala il valore aggiunto con il Pil ver-de che dovrebbe arretrare del 1,9% nel confronto con l’anno scorso.

E’ un’annata un po’ diffi-cile, ma la gente dei campi ne ha affrontate e risolte ben altre sempre guardando con Fede e ringraziando il Buon Dio, Co-lui che tutto può rinnovando il “miracolo” prima richiamato. Alla prossima.

Orazio Cappellari

Radio Kolbe 91.2 e 94.5

In campagna

Giornata del Ringraziamento

Taunotizie

angolo francescanoa cura dell’Ordine Francescano Secolare del Polesine

Farmacie di turnoFarmacie di Turno notturno e diurno a Rovigo

nella settimana dal 24 al 30 novembre 2013

Domenica 17 - dr. Dian, Corso del Popolo, 284 Rovigo; Comunale n. 4 Boara Polesine.Lunedì 18 - Tre Colombine, Via L. Barucchello, 10 Rovigo.Martedì 19 - Comunale n. 3 Via Tre Martiri, 61 Rovigo.Mercoledì 20 - Sant’Ilario, Viale Gramsci, 34 Rovigo.Giovedì 21 - S. Pio X Via Amendola,15 Rovigo.Venerdì 22 - Rhodigium S.A.S, Via Umberto I, 44 Rovigo; Comuna-le n. 4 Boara Polesine.Sabato 23 - Tre Mori, Via Zanella, 14 Rovigo; Comunale n. 2 San Apollinare; pomeriggio: Tre Colombine, Via L. Barucchello, 10 Ro-vigo.

Ricordo

Modestia, pietà, operosità

Walter Marchiori (1924-2013) il sacrista dei Cappuccini

E’ vissuto nel nascondimen-to durante tutta la sua lunga giornata terrena il sacrista dei Cappuccini di Rovigo Walter Marchiori, che di recente ci ha lasciati. Da diversi anni, a segui-to di due cadute accidentali, una delle quali causata da un’auto-mobilista (i soliti pirati della stra-da), era ospite dell’infermeria di Conegliano, in compagnia, fra gli altri, del venerato e assai noto P. Martino, ora quasi centenario.

Il quadrinomio che fa da ti-tolo a questa sentita affettuosa memoria, riassume gli 89 anni di Walter, stimato e benvoluto da tutti per le sue belle doti natura e di grazia.

Il mio pensiero corre al “Tri-buto dell’uomo semplice”, im-mortalato dal geniale innovatore pennello di Giotto nella Basilica superiore di Assisi. E tanti altri riferimenti consimili potrebbero soccorrerci…

Il sottoscritto lo trovava spes-so assorto nella preghiera o con-centrato nella lettura di qualche testo della biblioteca del cenobio.

Nel lontano 1975, ad esempio, mi prestò una pregevole bio-grafia del Serafico Padre curata dal cappuccino Fra Leopoldo de Cherance. Chè, Walter, non era privo di una sua meritevole anche se superficiale cultura da autodidatta.

E con che buon gusto, con quanto senso estetico, formava i mazzi di fiori che adornavano la cara, sobria ma luminosa chiesa di S. Lorenzo da Brindisi!

Con quanto amore, cortesia e premura si occupava dei poveri, da sempre frequentatori della nostra comunità francescana! Walter, nella sua semplicità, era un signore! Giunse nel convento rodigino quasi contemporanea-mente a P. Igino Astori, un’istitu-zione in città, notissimo ai moli frequentatori dei nostri Frati.

Chi, come me, ha conosciuto e stimato per più di 40 anni Wal-ter, facendo sovente ricorso alle sue preghiere, non poteva non tributargli questa affettuosa rico-noscente testimonianza.

Mario Andriotto Mutarelli

Page 17: La Settimana n. 45 del 24 novembre 2013

Una serata emozionante vissuta nel ricordo di Loredana Capellazzo. Venerdì sera, la splendida cornice di Palazzo Casalini, sede di Rovigo Banca, ha accolto l’evento or-ganizzato dall’associazione culturale, ‘Renzo Barbujani’, voluto per ricordare la cara amica Loredana, scomparsa un anno fa. L’idea, nata da Stefania Paron, è stata applau-dita da un nutrito numero di persone, che hanno riempi-to in ogni ordine di posto la bella sala di Palazzo Casalini. ‘La poesia nasce dal cuore del poeta, continua a parlare nel tempo, al di là di ogni confine, al di là del mistero della vita e fa germogliare nuove rifles-sioni, nuove speranze’, questo il tema della serata, dove le opere di Loredana sono state rivisitate e l’atmosfera allie-tata da piacevoli intermezzi musicali. Sono state poi pre-sentate le opere di noti pittori e degli allievi del Laboratorio di pittura ‘Barbujani’, ispirate dalle stesse poesie.

Il Direttore Generale di Rovigo Banca, il dot-tor Ruggero Lucin, ha ricorda-to Loredana dando il benve-nuto ai tanti presenti. “È stata una persona che ha dato mol-to all’associazione. Se siamo qui, è perché Loredana è una persona speciale”. Al suo fian-

co, la coordinatrice Stefania Paron ha voluto ringraziare Rovigo Banca per l’ospitalità e le tante persone che con la loro presenza hanno voluto omaggiare Loredana. Anche il presidente dell’associazione culturale Barbujani, Arnaldo Pavarin, nel ringraziare il pubblico, ha voluto ricorda-re Loredana ed il legame di profonda amicizia e stima che aveva con l’associazione.

Molto commoventi le pa-role dell’assessore provinciale alla cultura, Laura Negri, che ha portato anche i saluti del-la Presidente della Provincia, Tiziana Virgili. “Ho conosciuto Loredana quando ero Sindaco a Bergantino – così l’assesso-re Negri -, una persona tanto semplice quanto determina-ta a credere nella forza della parola come forma artistica. Mi ha sempre colpito la sua perseveranza, la sua voglia di trasmettere il suo amore per la parole e per l’arte. Aveva una poetica che arrivava al cuore con semplicità”.

La serata, a cui ha par-tecipato anche Luciana Bernardinelli, cognata di Loredana, è proseguita con la lettura degli scritti di Loredana Capellazzo, oltre alla presen-tazione delle numerose opere esposte a Palazzo Casalini. L’iniziativa proseguirà in

Pescheria Nuova, con l’espo-sizione delle stesse splendide opere realizzate in laboratorio, dal 17 al 23 novembre 2013.

Chi eraLoredana Capellazzo

Loredana Capellazzo, nata a Badia Polesine, si era laure-ata in Lettere, all’Università di Padova, con una Tesi in storia. Insegnante di scuola Media, sposata con Dante e con un figlio, Daniele, aveva comin-ciato presto il suo cammino da scrittrice. Amava inventare storie e racconti, prendendo spunto da episodi conosciuti, da incontri quotidiani. Il suo primo libro, ‘Perché si ruba a un angelo’, viene pubblica-to nel 1999 ed è ambientato a Venezia, città molto amata da Loredana. Tra le sue opere,

‘Buck e signora’, ‘Il Cavaliere Fulvo e altri incantamenti’, ‘Stelle Basse’, ‘Lettera Firmata’, biografia dell’artista Sandro Penzo di Chioggia. ‘Quando finisce l’estate’ è l’ultimo suo libro, scritto del 2012. Tra le tante esperienze maturate in ambito artistico, anche due li-bri pubblicati a ‘quattro mani’. Assieme a Paola Trivellato ha realizzato un romanzo stori-co, ambientato nel Polesine, la trilogia ‘Il Colore del tempo’ mentre, con Roberta Fava, ha scritto un romanzo fantastico, ‘La Rosa d’argento’, ambien-tato tra Spagna, Portogallo e Italia. Loredana non era solo una scrittrice, ma anche criti-ca letteraria, organizzatrice di eventi e poetessa. Una sua sil-loge è stata infatti pubblicata a novembre 2012 nella microan-tologia I Poeti contemporanei di Roma. Intensa e di grande qualità è stato anche il lavo-ro prestato per l’associazione Barbujani. Da una sua intui-zione è infatti nato il labora-torio di scrittura creativa, nel 2004, che coordinava assieme ai tanti volontari dell’asso-ciazione. Eclettica, delicata, sensibile e dotata di fantasia, Loredana è rimasta nei cuori di tutti i componenti dell’as-sociazione ‘Renzo Barbujani’, che domani cercherà di ap-plaudire ancora una volta alle sue mirabili opere.

17la Settimanadomenica 24 novembre 2013 cultura

In libreriaAccademia dei Concordi: conferenze di cultura musicale

Igor Stravinsky: “La sagra della primavera”Il rinnovamento della musica nel primo Novecento

Leggere un libro, un classico, riem-pie cuore e mente. Calvino lo definiva “un libro che non ha mai finito di dire quello che ha da dire”. Succede però che molti non lo san-no e, nell’intento di saziare comunque qualcosa, leggono ciò che difficilmen-te diverrà modello esemplare per le generazioni future. A meno che non si riscrivano i canoni della classicità, ope-razione quest’ulti-ma che non appare poi così difficile se si vanno a leggere le classifiche che pe-riodicamente quo-tidiani e magazine sfornano sulla scorta dei libri più venduti nelle librerie. Che non dico debbano nelle loro gerarchie esserci sempre autori che davvero nella storia han-no segnato un punto, ma che si spieghi almeno che quelli che oggi ne toccano le vette a base di numeri commerciali – che so, Volo, Littizzetto, addirittura Lapo Elkann e Jovanotti per non dire di quella signora britannica e le sue 150 sfumature - non hanno nulla a che fare con quella cosa seria che è lo scrivere.

Tuttavia i margini per sperare, non ostante tutto, nell’afferma-zione di alcuni valori che l’arte del narrare ha sempre offerto al di là di mode e ideologie, sono ancora ampi e oggetto ancora di una qualche occupazione attraverso l’esercizio, per quanto solo di laboratorio, di iniziative editoriali tese a riproporre autori saldi nella storia.

E’ il caso di un piccolo editore, il vicentino Ivo Forza che, die-tro la quasi banalità della riedizione di uno splendido racconto di Tolstoj, che lui stesso riscrive, ravviva emozioni un po’ perdute riammettendone una da tempo in sofferenza: l’incanto.

Si tratta di “Cosa fa vivere gli uomini” che il grande roman-ziere russo pubblica nel 1881, dopo una lunga e sofferta prepa-razione, conquistando in breve uno straordinario successo di popolarità in particolare tra i ceti più modesti superando, nelle vendite, addirittura il suoi romanzi più noti, l’ “Anna Karenina” e i “Fratelli Karamazov”. Tolstoj scrive questo splendido racconto alla “redde rationem” di un travaglio spirituale angoscioso che lo porta a ripensare profondamente il messaggio cristiano. Dalla lettura del Vangelo di Giovanni, Tolstoj, approda a una nuova re-ligiosità dove, superando gli schemi della dogmatica ortodossa, dà un’interpretazione di novità del messaggio cristiano che, tra l’altro, così spiega: “Dio non è al di sopra degli uomini, ma è negli uomini, nei gesti d’ amore che gli uomini compiono gli uni per gli altri”.

La trama del piccolo libro è di assoluta semplicità all’opposto, tuttavia, della speculazione filosofica che vi è in essa nel dire e nei comportamenti dei personaggi, fattori essenziali in una mol-tiplicazione di effetti riguardanti la società, la sua etica e il suo spirito.

E’ la metafora dell’Angelo di Dio, della manifestazione di-vina tra gli uomini, del prodigio misterioso del tramite oltre la ragione, l’intelletto; in esso è l’estremo del fascino che avvolge, che incanta.

Che incanta il povero, che seduce l’uomo della cultura, delle arti.

Michail, ecco il nome dell’Angelo che appare a Semen – i pro-tagonisti della novella –

in fondo è lui che detta il cenno per l‘adempimento di quanto vi è di sacralità in noi che, a nostra volta, a seconda delle nostre forze, ce ne facciamo accorti.

Nell’artista, il suo spazio è ancora più grande. Michail diventa fratello di Daniel e di Cassel, i due angeli di

Wim Wenders ne “Il Cielo sopra Berlino” che incontrano anche loro Semen, in un anziano di nome Homer, indomito nel cerca-re tra le rovine di Berlino, una pace, una serenità. Come Andreas Kartack, il minatore senza tetto de ”La leggenda del Santo Bevitore” di Joseph Roth, che riceve da uno sconosciuto, certo un angelo, una somma di denaro a patto di riportarla ai piedi della Santa di Lisieux. Come gli angeli di Chagall, tema della copertina del libro, con cui, nella straordinarietà della sua arte, canta una umanità che ha perduto la confidenza con Dio.

Leggendo dunque questo Tolstoj, già tormentato da quella sua revisione spirituale, nella sua Jasnaja Poljana, l’ultimo sprazzo di vita libero prima del tragico ultimo viaggio, oppresso e abbando-nato, verso la Crimea, si ritrovano i grandi temi delle fede e della speranza cristiana.

Ecco allora l’occasione, con questa piccola iniziativa editoriale, di ridare sapore a un palato mai sciupato, ora solo raggrinzito da una cascante ruga che, per gran parte, oggi, è fatta passare per cultura.

Gabriele Cappato

Il libro è reperibile unicamente attraverso una richiesta di informazioni/ordine all’indirizzo [email protected] oppure attraverso il numero 334 3445299

Opere ritrovate e riscritte da Ivo Forza

Il respiro della classicitàUn patrimonio da non perdere

L’Accademia dei Concordi ospita un ciclo di sei confe-renze musicali, ogni lunedì, ore 18, fino al 16 dicembre. Le prime si sono tenute l’11 e il 18 e la prossima sarà il 25 no-vembre.

Non esito a definire di alta cultura il programma, propo-sto con linguaggio e mezzi didattici che lo rendono com-prensibile anche a chi possie-de un’elementare conoscenza musicale.

“Verso la Grande Guerra. Tempo, spazio, idee e musica tra Otto e Novecento” è un percorso che si propone di analizzare la crisi che investe non solamente la musica ma tutta la cultura, dall’arte alla letteratura, alla filosofia, alla psicoanalisi.

I primi due incontri sono stati condotti dal maestro Vincenzo Soravia, diret-tore del Conservatorio “F. Venezze” di Rovigo e docen-te di Storia della musica per Didattica della musica, e dal maestro Giuseppe Fagnocchi, titolare della cattedra di Musica da camera, presso il “Venezze”. Soravia è pure presidente dell’Associazione Universo Musica che tende a valorizzare l’importanza dell’esperienza musicale nel-la formazione della persona.

Esperti in ricerca musico-logica, i due relatori hanno alternato momenti di analisi

e di confronto fra le diver-se espressioni artistiche, che sembrano avvertire e antici-pare gli echi della guerra. Il maestro Soravia ha sottoline-ato in particolare gli aspetti artistici, psicologici e filo-sofici. Il maestro Fagnocchi ha evidenziato quelli storici e letterari, eseguendo brani dimostrativi al pianoforte e mettendo a disposizione dei presenti una sua collezione di foto, cartoline, medaglie e re-perti della grande guerra.

Le mostre degli ultimi decenni hanno portato al grande pubblico impressio-nisti, espessionisti, cubisti e futuristi. Tutti accorrono per ammirare Munch, Cézanne, Monet, Picasso o Kandinsky. Diversa la reazione di fronte alle opere di musicisti con-

temporanei dei pittori citati. Il merito di queste conferenze sta proprio nell’aiutarci a ca-pire una musica così diversa da quella di un Vivaldi, di un Albinoni o di un Mozart. Ecco allora che i grandi mae-stri di avanguardia, Debussy, Ravel e Stravinsky (nella foto) da un lato, Schoenberg, Berg e Webern della Scuola di Vienna dall’altro, non ci sembrano così lontani dalla nostra sensibilità ma forse più vicini in questo momento di crisi di valori. Maurice Ravel è quello più popolare, grazie al suo famoso Bolero, diffuso dai dischi in vinile della col-lezione Fabbri Editori negli anni ’60 ed entrato nel mondo della danza. Una musica che esprime il disagio dell’uomo, annichilito da un Novecento meccanico e tecnologico.

Musicisti che vanno alla ricerca di una dimensione spirituale e innata del tempo, come Kandinsky la cerca nel-la pittura. Un uomo – afferma Debussy – si salva se sa met-tersi in ascolto del proprio io.

Se la pittura rivela un modo diverso di percepire lo spazio, con punti di vista e piani che si sovrappongono e sconvolgono le regole della prospettiva, la musica rivela un modo diverso di percepire il tempo.

La sonata si disgrega come una figura in Picasso. Il tem-

po cronologico si deforma, la melodia non decolla, i silenzi sono momenti di attesa, di ansia come quella vissuta da un soldato in trincea, i suoni sono rumore, sono deflagra-zioni in battaglia. Brandelli di musica, lacerazioni, suono di campane, ricordo di casa, aberrazioni sonore per espri-mere il dramma della guerra.

“Pause del silenzio” è il ti-tolo significativo di una com-posizione del 1917 che diede fama internazionale a Gian Francesco Malipiero.

Un discorso a parte meri-terebbe G. F. Malipiero, a torto spesso ritenuto nobile vene-ziano, perché nato a Venezia e perché porta questo cogno-me. Le sue radici sono rodigi-ne dalla fine del ‘500. Il nonno Francesco, nato a Rovigo nel 1824, fu il primo ad apri-re la vita musicale in fami-glia. G. Francesco, nel primo Novecento, guiderà la fase di rifondazione della musica italiana, mediando le tenden-ze europee di rinnovamento linguistico con la nostra tradi-zione sei-settecentesca.

Lunedì 25, Rossella Spinosa e Alessandro Calcagnile, con momen-ti di analisi e di esecuzio-ne, proporranno “Le Sacre du Printemps” (1913) di Igor Stravinsky (1882-1971) [Riproduzione riservata].

Graziella Andreotti

Rovigo - Palazzo Casalini

Ricordo di Loredana CapellazzoLa Barbujani rende omaggio ad una cara amica rivisitandone le opere

Page 18: La Settimana n. 45 del 24 novembre 2013

18 la Settimana domenica 24 novembre 2013caritas!!

Sulle strade dell’uomo!Ci sono due modi per “lasciare segni” viaggiando nel mondo.!C'è chi va in giro per i propri interessi e lascia segni di distruzione, indifferenza, sfruttamento e orgoglio. Questi vanno in cerca dei luoghi migliori per fare affari, dei paradisi fiscali per frodare il fisco, delle aree ricche di risorse naturali ancora intoccate, dei campi adatti per le coltivazioni estensive per il biodiesel, dei paesi dove la manodopera locale si può ancora sfruttare, dei focolai di guerra per vendere sempre più armi. Purché si possano fare soldi, leciti o illeciti, si arriva ovunque: traffico di persone, prostituzione, gioco d'azzardo, sfruttamento di risorse, affossamento di rifiuti pericolosi, costruzioni enormi di bacini idroelettrici, acquisizione di grandi estensioni di terre, libere o meno... e chi più ne ha più ne metta. Anche certo turismo rientra in questa categoria: vado dove ho voglia, spendo bene i miei soldi e mi diverto, faccio esperienze uniche in “isole felici”, prendo tutto quello che posso senza lasciarmi coinvolgere più di tanto dalle situazioni locali. Importante è avere belle foto da mostrare agli amici.!C'è chi invece viaggia seguendo il filo rosso dell'amore e della gratuità. Si va per conoscere e condividere, per costruire e guarire, per abbattere barriere e gettare ponti. Si va per gioire delle meraviglie che Dio opera nel cuore degli uomini, per portare amore dove c'è odio, pace dove impera la violenza. Si va per scoprire le tracce di Dio nel volto degli uomini, per rinnovare i legami profondi che uniscono tutta la famiglia umana, per condividere la buona notizia che Dio in Gesù ama gli uomini, ogni uomo, con preferenza per i piccoli, i poveri, gli oppressi.!Troppo idealista il secondo approccio? Forse. Ma certo ci sono moltissime persone nel mondo che pagano di persona per questo, senza averne un tornaconto personale. Papa Francesco è uno di questi viaggiatori che esce da sé, dal ruolo e dalle formalità per farsi incontro agli altri, per farsi carico dei drammi di ogni persona, per gridare che la guerra non è mai una soluzione. E con lui tanti altri viaggiatori di pace e di amore, tanti sconosciuti e umili, missionari e volontari, religiosi e semplici cristiani, che si spendono per lasciare tracce d'amore sulle strade dell'uomo: segni indelebili nel cuore di ciascuno. Lo possiamo essere anche noi, io e te.!

Gigi Anataloni

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PRIMO PIANO - Prevista per domenica 1 dicembre, in tutte le chiese d’Italia, una giornata di preghiera e una colletta nazionale per le vittime del tifone Haiyan. Dalla Cei stanziati già 3 milioni di euro. Papa Francesco: “Queste sono le vere battaglie da combattere” !

Filippine: il I° dicembre raccolta straordinaria in tutte le Chiese“Unire le forze per aiutare i nostri fratelli e sorelle delle Filippine, colpiti dal tifone. Ques te sono le vere bat tag l ie da combattere”. È questo l’invito di Papa Francesco rivolto al termine dell’Udienza generale di mercoledì 13 novembre ricordando le vittime del tifone Haiyan dei giorni scorsi. Raccogliendo l’invito del Papa, la Conferenza episcopale italiana lancia una raccolta di fondi straordinaria per domenica 1 dicembre 2013 in tutte le chiese d’Italia per far fronte alle prime urgenze e ai bisogni essenziali di chi è stato colpito da questa calamità. “La Conferenza episcopale italiana aveva già messo a disposizione 3 milioni di euro e Caritas Italiana si era subito affiancata alla Caritas locale per sostenerne i primi interventi – spiega una nota di Caritas italiana -. Caritas Filippine è riuscita sin da domenica a r a g g i u n g e r e i sopravvissuti attraverso le reti diocesane e parrocchiali e sta ora concentrando la sua azione nelle zone di Palo, Jaro, Capiz e Cebu”. A Manila, invece, la sede della Caritas è diventata un centro operativo dove 250 volontari sono al lavoro p e r c o n f e z i o n a r e pacch i con gene r i alimentari (soprattutto r i s o e f a r i na ) che vengono poi distribuiti alle famiglie di Leyte.

“Sono già partiti 10 camion di aiuti alimentari destinati a Ormoc – spiega la Caritas - , un camion per Bogo City e sono stati forniti medicinali e vestiti all’ospedale di Cebu. Nelle prossime settimane si prevede di raggiungere con 20 mila pacchi di alimenti altrettante famiglie nelle 9 zone più colpite”. A rendere complesse le operazioni di aiuto alla popolazione, le pesanti piogge. “Oltre 670 mila persone sono state costrette ad abbandonare le loro case e si stima che almeno 500 mila abitazioni siano state distrutte. Una delle principali priorità è dunque quella di dare un riparo a questi sfollati e la Caritas ha già fornito 32 mila tende. In collaborazione con il Crs della rete Caritas è stato messo a punto un piano globale di interventi per 20 milioni di dollari in favore di 100 mila famiglie, 500 mila persone, che prevede

alloggi, di emergenza e permanenti, distribuzione di acqua, prodotti per l’igiene, attrezzature per la cucina e generi non alimentari di prima necessità. Inoltre si coinvolgeranno le comunità locali nella pulizia e nella rimozione delle macerie dalle aree colpite”. Gli interventi in atto in questi giorni, pari a circa 1 milione di dollari, spiega la Caritas, sono la prima parte di questo piano più vasto dell’intera rete Caritas in risposta all’emergenza che intende accompagnare le comunità filippine anche nel medio-lungo periodo. Per sostenere gli interventi in corso, si possono inviare offerte a Caritas. Le donazioni possono essere effettuate anche attraverso bonifico, oppure online seguendo le istruzioni riportate sul sito internet della Caritas italiana.

Ad oggi sono 8.470 le domande presentate nelle città con oltre 250 mila a b i t a n t i s e l e z i o n a t e p e r l a sperimentazione della nuova social card. All’appello, però, manca ancora Roma, dove sono stati destinati 11,7 (oltre il 23 per cento) dei 50 milioni di euro stanziati per le 12 città coinvolte, ma che a due mesi dalla scadenza del bando in tutte le altre città non ha ancora pubblicato il suo. Dalla nostra analisi delle domande affidate ai diversi comuni (Milano, Torino, Venezia, Verona, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Catania e Palermo) emerge un panorama variegato. In alcuni casi le domande corrispondono quasi esattamente al numero di card assegnabili, in altri sono migliaia le famiglie che resteranno fuori dalla nuova social card. La stima dei beneficiari di questa misura – l’unica in Italia per la povertà assoluta, insieme alla prima

versione della Carta acquisti lanciata dal

ministro Tremonti nel 2009, e tutt’ora in vigore – è di 13.350 famiglie in totale, 10 mila delle quali (escluse le oltre 3 mila di Roma) riceveranno i primi soldi entro l’anno. In Sicilia è boom di domande. Con ogni probabilità sarà Roma ad avere il primato di domande tra le 12 città, ma nell’attesa che venga emesso il bando sono due città siciliane ad occupare i gradini più alti del podio: con oltre 5 mila domande raccolte entro il 19 luglio scorso, al primo posto c’è Palermo, al secondo posto Catania, con 4.600 domande pervenute al comune al 20 luglio 2013. In fondo alla classifica Verona e Venezia, rispettivamente con 358 e 284 domande presentate. Mentre si attende che il comune di Roma possa avviare le pratiche, le altre città non resteranno a guardare. La sperimentazione prevede una erogazione tra i 230 e i 400 euro a famiglia, contrariamente alla “vecchia” Carta acquisti che dà 40 euro al mese. “Puntiamo a pagare l’ultimo

bimestre di quest’anno – spiega Raffaele Tangor ra , d i r e t to re gene ra le pe r l’inclusione presso il ministero del Welfare -. Forse non ce la faremo in tutte le città, ma abbiamo fatto tutto a tempo di record e programmi di questo genere necessitano di tempi di gestazione più lunghi. Tuttavia, contiamo di farcela”. Su RS, l’agenzia giornalistica di Redattore Sociale, la tabella e l’analisi dei dati provenienti dai diversi Comuni interessati, le spiegazioni del ministero del Welfare sui numeri contenuti di alcune città, i t e m p i p e r l ’ a l l a r g a m e n t o d e l l a sperimentazione a tutto il Sud Italia e anche al Nord, gli stanziamenti dei fondi città per città. E una comparazione tra dati Istat e Inps tra i dati della povertà assoluta e la “vecchia” Carta acquisti, che raggiunge meno di un terzo delle famiglie italiane in stato di grave indigenza.

da Redattore Sociale

Nuova social card: entro l’anno i primi soldi

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Caritas Italiana http://www.caritas.it/home_page/come_contribuire/00000041_Come_contribuire.html

In BachecaServizio di consulenza per l’immigrazione in collaborazione con la Prefettura

Organizzazione del servizio

✓ Il servizio è gestito dall’associazione Sant’Andrea Apostolo della Carità in collaborazione con la Caritas diocesana mediante volontari. ✓ Centro di ascolto per le esigenze specifiche della popolazione immigrata. ✓ Sportello Badanti, incrocio domanda e offerta.

Ubicazione: Giorni e orari di apertura:

Via Oberdan n.22 - 45100 Rovigo (RO) Lunedì, Mercoledì, Venerdì ore 09:00 - 12:00

Diario • 25 novembre, Rovigo, Casa Sant’Andrea, 4° incontro corso

per CdA “Strumenti di lettura del contesto territoriale”. • 27 novembre, Rovigo, Comitato di gestione progetto

Fondo straordinario di solidarietà • 29 novembre, Castelguglielmo (RO), incontro per Caritas parrocchiale.

Page 19: La Settimana n. 45 del 24 novembre 2013

Sono passati 10 anni da quando la comunità di Bergan-tino si è ritrivata nella sala Au-ditorium alla presentazione del libro su Stefano Gobatti “Una

vita donata all’arte”, degli au-tori Proff.ri Tommaso Zaghini e Corrado Ferri. Ora nel cen-tenario della morte di Stefano Gobatti, ancora Bergantino

si ritrova a celebrare l’illustre cittadino, programmando due eventi commemorativi.

Giovedì 17 ottobte alle ore 11 presso il Ridotto del Teatro Sociale di Rovigo si è tenuta una conferenza stampa-pre-sentazione del “caso” Gobatti e del programma della celebra-zione del Centenario. A detta conferenza, hanno presentato e sono intervenuti sull’opera di Gobatti, coordinati dal Prof. S. Garbato: il sindaco di Rovigo Bruno Piva, Tiziana Virgili pre-sidente della Provincia di Rovi-go, Laura Negri assessore alla cultura della provincia di Rovi-go, Maria Luisa Coppola asses-sore regionale, Antonio Finotti, presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovi-go e i direttori dei conservatori di Rovigo, Vicenza, Bologna e Roma. Infine il bergantinese Prof. T. Zaghini responsabile Fondi Gobatti Archivio Ber-gantino. Da tutti gli illustri in-tervenuti è stata magnificata la sua musica. Particolarmente accentuato è stato il ricordo del successo strepitoso ripportato da Gobatti, quando appena ventenne presentò la sua pri-ma opera “I Goti” al Comu-nale di Bologna. Raccontano le cronche del tempo, che tra il pubblico era presente il grande poeta G. Carducci e tutta l’elite della cultura bolognese.

Bologna dopo tanto succes-so concesse a S. Gobatti la cit-tadinanza onoraria, accoglien-dolo come nuovo idolo. Tanto successo non riuscì tuttavia a fermare la forte avversione del-la potente casa musicale “Ricor-di”, che si sentiva danneggiata nei suoi interessi economici. Avverso gli fu pure quel mo-stro sacro di G. Verdi, che come puntualizzarono i cronisti del tempo, non esitò a sentenzia-re un giudizio “rancoroso”. Questo giudizio, purtroppo fu determinante nel troncare la brillante carriera dell’umi-le provinciale. All’amarezza e alla delusione, per la sua disav-ventura nel campo della musi-

ca, Stefano Gobatti si trovoò a dover affrontare un dissidio col padre che gli procurò il disse-sto finanziario, al punto di ren-derlo in miseria.

In mezzo a tante traversie che lo portarono ad umiliazio-ni e solitudine, S. Gobatti ebbe come conforto alla sua dispe-rata esistenza, l’amicizia che lo legava al melarese M° Ce-sare Cugola. A questo sincero amico prima della sua morte, nella Casa di Riposo a Bologna, donò il suo pianoforte che lo accompagnò nel musicare le sue opere.

Dopo la conferenza stampa tenutasi a Rovigo il secondo momento della celebrazione del centenario della morte di S. Gobatti è stato il conceto pres-so l’Auditorium municipale di Bergantino del coro di Verona tenutosi sabato 19 ottobre alle ore 21. Nel corso della serata sono state rievocate le vicende del “Caso Gobatti” al teatro comunale di Bologna e alla Scala di Milano che sono stati presentati brani fra le più belle pagine musicali del composito-re bergantinese a cura del prof. T. Zaghini.

Il successo della celebrazio-ne del centenario della morte di S. Gobatti è da attribuirsi a quanti, autorità e cittadini si sono prodigati nel promuovere la figura dell’illustre concitta-dino, incompreso e bistrattato in vita, dandogli l’onore che merita.

Ildo Testoni

19la Settimanadomenica 24 novembre 2013 polesine

In occasione del settante-simo anniversario della mor-te, fratel Michael Davide Se-meraro ripercorre l’itinerario spirituale di Etty Hillesum, modello per un percorso di crescita interiore sempre at-tuale.

L’itinerario spirituale di Etty Hillesum, a settant’anni dalla sua morte nel campo di sterminio di Auschwitz (30 novembre 1943). Si tratta di un omaggio che fratel Michael Da-vide Semeraro rende alla gio-vane ebrea e al suo incredibile percorso spirituale ed esisten-ziale. Inizialmente lontana da Dio, Etty lo scopre guardando in profondità dentro se stessa e con l’aiuto di un’assidua pre-ghiera.

Nel suo diario scrive: “Den-tro di me c’è una sorgente molto profonda. E in quella sorgente c’è Dio”. In questi settant’anni il seme della vita di Etty Hille-sum è diventato un albero su cui tanti hanno trovato rifugio e conforto attingendo a piene mani il balsamo necessario alle molte ferite della vita: le ferite ricevute, ma anche quelle pro-vocate con la superficialità, l’egoismo, l’indifferenza.

Diversamente dalle altre recenti pubblicazioni su que-sta figura poliedrica, il libro di fratel MichaelDavide si pone come modello per un percorso spirituale proponibile anche alle nuove generazioni, con il pressante invito a cercare Dio nella propria vita, partendo dall’incontro vero e profondo con se stessi.

Scrive l’autore nell’intro-duzione: “Etty Hillesum è te-stimone della possibilità di tra-sformare la storia accettando di trasformare profondamente e radicalmente la propria vita. […] In queste pagine non ci sono chissà quali novità su Etty e sul suo percorso né sul suo destino, ma sono un modo per

creare un clima di ri-ascolto. Proprio come se ci trovassimo attorno al focolare per risentire le stesse storie, quelle di sem-pre. Eppure ogni volta che le riascoltiamo troviamo qualcosa che ritorna e nello stesso tempo rincuora”.

Il libro è arricchito dalla prefazione del filosofo Giovan-ni Reale che, a proposito di Etty, scrive: “La vita va vista in due differenti modi. C’è la vita che abbiamo ricevuto in modo na-turale, e c’è quella che possia-mo ricevere in altro modo, ma che dobbiamo guadagnarci con fatica. […] La vita nel secondo senso è quella che costruiamo facendo zampillare dentro di noi quell’acqua viva, ossia giungendo alle radici e trovan-do Dio. Mi ha colpito, in modo particolare, un pensiero di Etty al quale Fratel MichaelDavide fa richiamo commentando una di quelle che egli chiama paro-le perle, ossia la parola tuttavia: «E tuttavia: siamo soprattutto noi stessi a derubarci da soli». In effetti, ciascuno di noi riceve quanto basta per essere se me-desimo e svolgere i compiti che, in quanto tale, gli competono, in qualunque situazione si pos-sa trovare. Ed è proprio questo che Etty ha saputo fare”.

MichaelDavide SemeraroMonaco benedettino dal

1983. Dopo i primi anni di for-mazione monastica, ha conse-guito il Dottorato in Teologia Spirituale presso l’Università Gregoriana di Roma. Coniuga la sua esperienza monastica con l’ascolto delle tematiche che turbano e appassionano l’uomo d’oggi, collaborando con alcune riviste, tenendo conferenze e accompagnando ritiri. Per ulteriori informazio-ni: www.lavisitation.itETTY HILLESUM - Umanità

radicata in Dio MIcHaELDavIDE SEMEraro

pagine 144 euro 13,50

Itinerari spirituali

Etty HillesumDalle Edizioni Paoline

24 novembre 2013Pellegrinaggio a piediRovigo-San Bellino

… mentre parlavano e discutevano, Gesù si avvicinò e si mise a camminare con loro (Luca 24,15-16)

Programma: ore 8,15 Ritrovo in piazza dei Cappuccini a Rovigo; ore 8,30 Benedizione e partenza; ore 11,30 Sosta a Co-sta di Rovigo; ore 13,30 Sosta a Fratta; ore 15,30 Arrivo a S. Bel-lino; ore 16,00 Santa Messa in Basilica.

Per informazioni tel. Francesco 347 0504405 – Lorenzo 347 6633954.

Lo slogan era “Famiglie in-sieme.. e perché no.

Ricarichiamoci” e questo era lo scopo della mattinata trascorsa domenica (17 di-cembre) mattina dalle fami-glie della Vicaria di Villadose che comprende le parrocchie di Villadose, Ceregnano, San Martino di Venezze, Gavello,

Pezzoli, Lama, Beverare, Ca-nale e Cambio.

Un centinaio di persone fra adulti e bambini ha partecipa-to con grande entusiasmo. Il ritrovo era presso il teatro di Ceregnano dove le coppie di sposi si sono confrontati sulle attività che vengono fatte nelle rispettive parrocchie e hanno

fatto un gioco per capire quali sentimenti e desideri animano i vari gruppi famiglie.

I bambini nel frattempo sono stati affidati ai figli più grandi del gruppo famiglie di Ceregnano che li hanno fatti giocare e stare insieme. Alle undici il gruppo ha partecipa-to alla Messa celebrata da don

Piero Mandruzzato e animata dalla corale Alfa Omega diretta dalla maestra Silvia Spadon.

La mattinata di festa è ter-minata con un ricco aperitivo denominato “Aperìmessa” che ha messo tutti d’accordo sulla positività del momento vissuto insieme.

(m.p.)

Seminario

Si ricorda Giuseppina TemporinA vent’anni dalla scomparsa

Mercoledì 27 novembre presso la chiesa del Seminario Vescovile san Pio X di Rovigo alle ore 18,30 sarà celebrata una eucarestia, presieduta da mons. Bru-no Cappato, direttore di Radio Kolbe e del settimanale diocesano La Settimana, in memoria e suffragio di Giuseppina Temporin a venti anni dalla sua scom-parsa. Giuseppina è stata una testimone della fede nel dolore e nella malattia spe-rimentata nel suo corpo e in tanti fratelli e sorelle. Lei che per la sua fede si consi-derava “graziata” a Lourdes, dove aveva recuperato la salute, sull’esempio del Beato Luigi Novarese ha dato vita in Diocesi di Adria-Rovigo al “Centro Volontari della Sofferenza”. Tantis-sime persone della Diocesi e del territorio hanno avuto modo di incontrala e di sperimentare la sua gioia di essere donna cristiana e ancora oggi ricordano il suo sorriso e la sua paro-la sempre carica di affetto, di amore di speranza. Giuseppina ha amato i sacerdoti e ha aiutato tanti ammalati a superare la tentazione di isolarsi, li ha raggiunti con le sue visite nelle famiglie e anche con i mezzi della comunicazione, attraverso la voce di Radio Kolbe e de La Settimana.

s.r.

80° anniversario di un olocausto Ucraino (1932-1933)

Commemorazione di una tragedia poco conosciutaSabato 23 novembre

2013 tutti gli ucraini, sia in Ucraina, sia quelli sparsi nel mondo, ac-cenderanno una candela per commemorare l’Ho-lodomor (cioè l’assassi-nio di massa attraverso la fame) in ricordo dei milioni di morti nella immane tragedia, che ha colpito la popolazio-ne del territorio ucraino negli anni 1932-1933.

A Rovigo, dopo la Santa Messa, che si ce-lebra alle ore 14.30, sarà fatta memoria del tragi-co avvenimento e saran-no accese le candele a ri-cordo di quell’olocausto. La commemorazione Holodomor è organizzata dal Protopresbitero Oleksandr Sa-punko, sacerdote cattolico di tradizione bizantina della Comu-nità Ucraina di Rovigo, presso la Chiesa di Santa Maria delle Fosse in via G.Piva.

Bergantino

Ricordato Stefano Gobatti Nel centenario della morte 1913-2013

Ceregnano

Festa vicariale delle FamiglieNutrita partecipazione

Page 20: La Settimana n. 45 del 24 novembre 2013

DOMANDE E RISPOSTESULLE OFFERTE INSIEME AI SACERDOTICHI PUÒ DONARE L’OFFERTA PER I SACERDOTI?Ognuno di noi. Per se stesso, ma anche a nome della famiglia o di ungruppo parrocchiale. Importante è che il nome del donatore corri-sponda ad una persona fisica.

COME POSSO DONARE?● Con conto corrente postale n. 57803009 intestato a “Istituto cen-

trale sostentamento clero - Erogazioni liberali, via Aurelia 796 00165Roma”

● Con uno dei conti correnti bancari dedicati alle Offerte, indicati sulsito www.insiemeaisacerdoti.it

● Con un contributo diretto all’Istituto sostentamento clero dellatua diocesi. La lista degli IDSC è su www.insiemeaisacerdoti.it

● Con carta di credito CartaSì, chiamando ilnumero verde CartaSì 800-825 000 o donando on line suwww.insiemeaisacerdoti.it

DOVE VANNO LE OFFERTE DONATE?All’Istituto Centrale Sostentamento Clero, a Roma. Che le distribuisceequamente tra i circa 37 mila preti diocesani. Assicura così una remu-nerazione mensile tra 883 euro netti al mese per un sacerdote appe-na ordinato, e 1.380 euro per un vescovo ai limiti della pensione. LeOfferte sostengono anche circa 3 mila preti ormai anziani o malati,dopo una vita intera a servizio del Vangelo e del prossimo. E 600 mis-sionari nel Terzo mondo.

PERCHÉ OGNI PARROCCHIA NON PUÒ PROVVEDERE DA SOLA ALSUO PRETE?L’Offerta è nata come strumento di comunione tra sacerdoti e fedeli,e delle parrocchie tra loro. Per dare alle comunità più piccole gli stes-si mezzi di quelle più popolose, nel quadro della “Chiesa-comunione”delineata dal Concilio Vaticano II.

CHE DIFFERENZA C’È TRA OFFERTE PER I SACERDOTI E L’OBOLO RACCOLTO DURANTE LA MESSA?È diversa la destinazione. Ogni parrocchia infatti dà il suo contributo alparroco. Che può trattenere dalla cassa parrocchiale una piccola cifra(quota capitaria) per il suo sostentamento. È pari a 0,0723 euro almese per abitante. E nella maggior parte delle parrocchie italiane, checontano meno di 5 mila abitanti, ai parroci mancherebbe il necessario.Le Offerte e l’8xmille vengono allora in aiuto alla quota capitaria.

PERCHÉ DONARE L’OFFERTA SE C’È GIÀ L’8XMILLE?Offerte e 8xmille sono nati insieme. Nel 1984, con l’applicazione degliaccordi di revisione del Concordato. L’8xmille oggi è uno strumentoben noto, e non costa nulla in più ai fedeli.Le Offerte invece sono un passo ulteriore nella partecipazione: com-portano un piccolo esborso in più ma indicano una scelta di vitaecclesiale. Tuttora l’Offerta copre circa il 3% del fabbisogno, e dunqueper remunerare i nostri sacerdoti bisogna ancora far riferimentoall'8xmille. Ma vale la pena far conoscere le Offerte perché questodono indica una scelta consapevole di vita ecclesiale. E raggiungeanche i sacerdoti di parrocchie piccole e lontane.

PERCHÉ SI CHIAMANO ANCHE “OFFERTE DEDUCIBILI”?Perché si possono dedurre dal reddito imponibile nella dichiarazionedei redditi fino a un massimo di 1.032,91 euro l’anno.

I SACERDOTI FANNO TANTO PER TUTTI NOI. Con un’Offerta possiamo ringraziarli tutti.

ESISTONO REALTÀ IN CUI I SACERDOTISONO L'UNICA LUCE.AIUTALI A TENERLAACCESA.A difesa delle creature, di terra e acqua,dono di Dio. Don Maurizio Patriciello,parroco di San Paolo apostolo aCaivano, è oggi voce di tanti senza vocenella Terra dei fuochi. Un’area di duemilioni di abitanti tra le province diNapoli e Caserta, dove da anni brucia-no senza sosta roghi tossici, controllatidalla camorra. Un business senza fine,alimentato dallo smaltimento illegale dirifiuti tossici da parte di imprese di tuttaItalia, nel silenzio di amministratori epolitici corrotti o collusi con i clan.“L’anticamera dell’inferno” l’ha definitaun comandante del Corpo Forestale.Oggi la mortalità sul territorio è doppiarispetto al resto del Paese. Non c’è

ormai una famiglia che non conti uno odue vittime. Hanno dai 9 ai 55 anni inomi di quelli che don Maurizio ricordanelle celebrazioni. “La terra avvelenata e tradita avvelena etradisce l’uomo - dice il sacerdote - oggii rifiuti vengono sia interrati, sia bruciatiper non lasciare tracce”. In Italia, tra dif-fuse violazioni ambientali e cambia-menti climatici, sono sempre più nume-rosi i preti diocesani che si dedicano aquesta nuova evangelizzazione, attra-verso la custodia del creato. Perchédalla salvaguardia del patrimonio natu-rale dipendiamo per la salute e la vita.Don Patriciello non è solo. L’interaChiesa è con lui. Dai vescovi e parrocicampani a tutti i fedeli italiani chesostengono la sua missione, ancheattraverso le Offerte per il sostentamen-to. Segno di vicinanza e corresponsabili-tà verso i nostri preti diocesani, che sifanno pane spezzato nell’annuncio delVangelo e nel servizio ai più deboli.

VICINO AI SACERDOTI,VICINO AL CUOREDELLA CHIESA.Ognuno di noi è parte della Chiesa. LaChiesa è cosa mia, io le appartengo elei mi appartiene. Se credo in GesùCristo, se ho questa speranza dentro ilcuore, e non la disperazione, è meritosuo, è della Chiesa che mi ha accolto.Perciò mi sento responsabile: toccaanche a me contribuire perché que-sta Chiesa possa accogliere tanti altricome me. Al cuore di tutto l’Eucarestia. E con Essai sacerdoti. Vicini. E lontani, lontanissi-mi, che mai vedrò ma che esistono ehanno bisogno di me, perché io appar-tengo a loro e loro a me. Don Donato, a Roma è parroco di unadelle 26.000 parrocchie italiane, e faparte della Chiesa. Così come anchedon Luigi a Rimini, don Giancarlo aLamezia Terme, don Antonio a Napolie via via, insieme a tutti i 37.000 sacer-doti diocesani, compresi quelli anzianie malati. Tutti sono nel cuore dellanostra Chiesa.

La responsabilità di provvedere econo-micamente al loro sostentamento tornasu ogni fedele, proprio come un tempo,alle origini, quando tutto cominciò.Questione di “dovere” penserà qualcu-no. Giusto. Prima ancora è questionedi “fede” e di “affetto”, che dannosenso al dovere.Innanzitutto c’è questo pensiero. Alloral’offerta, destinata esclusivamente alloro sostentamento, smette di essereun semplice esborso di denaro e diven-ta un gesto di comunione. Questo ilsenso della Giornata Nazionale che sicelebra il 24 novembre.Comunione e libertà di donare. Iltempo donato è un gesto d’amoreimportante, verso il prossimo e versoDio. E il Signore ama chi dona e chi “si”dona con gioia. Siamo liberi di donaretempo, sorrisi, confortare e aiutare. Eliberi di sostenere economicamente laChiesa anche tramite una piccolaofferta destinata non solo al nostroparroco, ma a ogni “don” che si èofferto di servire Gesù e la Chiesa attra-verso un “sì” alla Sua chiamata.

Maria Grazia Bambino